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DI BRUNO GRILLINI

Oggetto dell’intervento è la riqualificazione del complesso per atletica leggera all’interno dell’impianto denominato “Campo Scuola”, in un’area sportiva che comprende lo Stadio Comunale e il recentissimo Palazzetto dello Sport. Il Campo Scuola comprende, oltre alla pista e alle pedane, anche un corpo spogliatoi e servizi, una tribuna da 640 posti, con locali sotto tribuna, un campo da pallacanestro, uno da calcio a cinque, uno da tennis e una pista di go kart. Nel Comune di Massa - oltre 69.000 abitanti - l’impianto è l’unico esistente; il Campo Scuola resta aperto per 50 settimane l’anno, con un utilizzo da parte delle scolaresche nelle ore del mattino e di un utenza varia nel pomeriggio e nel fine settimana, attraverso associazioni sportive del territorio che praticano sport a livello agonistico, amatoriale o dilettantistico.

L’intervento di riqualificazione - limitato per ora alla pista e alle pedane - è finalizzato ad ottenere il rinnovo del collaudo e dell’omologazione dell’impianto nella classe più elevata prevista dalla FIDAL per una pista a 6 corsie, ossia la classe B, così da poter utilizzare l’impianto non solo per l’attività amatoriale ma anche per quella agonistica a livello provinciale e regionale. L’impianto venne realizzato negli anni ’60 con un sottofondo, tuttora esistente, formato da una massicciata di circa 25-30 cm e soprastante manto in Rubkor (un misto di asfalto e gomma). Nel 1980 il manto di usura originario venne sostituito con uno strato di binder di circa 5 cm e soprastante manto elastico colato in opera. Nel 1996 la pista è stata oggetto di retopping con spruzzatura di granuli EPDM e resine colorate, a seguito del quale è stata omologata. Nel corso degli anni all’usura superficiale si sono aggiunti cedimenti e rigonfiamenti del sottofondo dovuti alla crescita di radici dei pini che circondano la pista, talché risultava ormai necessario un intervento radicale sia sul manto che sul sottofondo per garantire agli atleti una risposta omogenea, sia per la trazione sia per l’assorbimento di energia.

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Gli interventi eseguiti

La pista di atletica leggera, a 6 corsie di 400 metri oltre a una corsia interna per i 3000 siepi, con prato interno all’anello, è realizzata planimetricamente con due curve monocentriche, di raggio al cordolo interno pari a 39,69 m e al cordolo esterno 47,01 m, e da due rettilinei paralleli, idonei per le gare di 100 metri e 110 ostacoli. La larghezza utile risultava di 7,64 m: geometricamente questa viene leggermente ridimensionata nel tracciare le nuove segnature, portando le 6 corsie alla larghezza di 1,17 m ciascuna oltre a 5cm di linea.

Il progetto di ripristino ha previsto la rimozione del manto esistente e la realizzazione di un nuovo manto sintetico, impermeabile, con finitura topping seminato, previa la stesura di un tappetino di

In alto sulle due pagine pianta di progetto. Qui sopra, vista zenitale a lavori conclusi; in basso a sinistra ortofoto dello stato precedente (Google Earth). Dal confronto fra le due immagini si osserva la sagoma delle aree per le pedane modificate, e l’eliminazione dei pini che danneggiavano la pavimentazione. In alto a destra, l’inizio del rettilineo davanti alla tribuna. Nella pagina di apertura, sotto il titolo, l’impianto nel paesaggio. Top of the two pages: project plan. Above, zenithal view after completion of the work; bottom left, orthophoto of the previous state (Google Earth). A comparison of the two images shows the outline of the modified platform areas, and the removal of the pine trees that were damaging the pavement. Above right, the start of the straight stretch in front of the grandstand. On the opening page, under the title, the facility in the landscape.

usura in conglomerato bituminoso da almeno 3 cm immediatamente al di sopra del manto bituminoso preesistente. Una volta perfezionato il sottofondo e messi in quota i cordoli interni ed esterni, si è proceduto alla formazione del nuovo manto sintetico con le modalità previste dal punto 5 della tabella V.1 della Circolare FIdal 2019 “Manto sintetico misto , impermeabile, realizzato con strato di base in tappetino di gomma prefabbricata e finitura a topping seminato”.

In dettaglio, le lavorazioni specialistiche per la posa del manto sono le seguenti: - Manto di attacco con primer poliuretanico per l’ancoraggio al sottofondo bituminoso; - Strato di supporto in telo prefabbricato a spessore costante costituito da fibre e granuli di gomma SBR uniti con un legante poliuretanico monocomponente, dello spessore di 10 mm e incollato al sottofondo; - Strato impermeabilizzante (turapori) in mescola di resina poliuretanica bicomponente colorata e polvere di termopolimero EPDM pure colorata; - Strato di usura superficiale dello spessore totale di 4 mm, formato da uno strato con rivestimento continuo in poliuretano applicato allo stato liquido, autolivellante, e finitura superficiale eseguita con semina manuale di granuli di gomma EPDM colorata sullo strato di resina bicomponente non ancora catalizzata per ottenere il parziale inglobamento in essa. Dopo l’aspirazione dei granuli in eccesso non legati, il manto ha uno spessore di 13 mm e le caratteristiche richieste dai regolamenti tecnici federali.

Per assicurare un fondo omogeneo e uniforme, senza avvallamenti o dossi, prima di realizzare il nuovo manto sono stati eseguiti interventi localizzati di scavo per l’eliminazione delle radici affioranti. È stato anche necessario eliminare una parte dei pini troppo vicini alla pista, il cui taglio ès tato compensato con la piantumazione in luogo idoneo di un numero doppio di esemplari. Oltre all’intervento sulla pista, è stata effettuata la risagomatura della fossa siepi (in quando non conforme alle misure previste dalle norme attuali) e il risanamento della corsia di emergenza esterna con verniciatura speciale. A fronte della eliminazione delle ampie zone pavimentate in corrispondenza delle pedane per i salti in estensione e in elevazione non più necessarie, è stata realizzata una n uova area pavimentata all’interno della lunetta sudest, dove sono state spostate la pedana per il lancio del martello e le aree per il salto in alto; nella stessa area rimane la pedana per il lancio del giavellotto e una pedana per il lancio del peso. In questo modo si va a migliorare la conformazione dell’impianto rendendolo conforme agli indirizzi di settore. Complessivamente la nuova pavimentazione interessa una superficie di 6.030 mq in più.

In alto sulle due pagine, vista dell’impianto dalla tribuna, davanti alla doppia pista del salto in estensione. Qui sopra, la lunetta con la gabbia dei lanci. A destra, in basso, la curva opposta, con la pedana del salto in alto. At the top of the two pages, a view of the facility from the grandstand, in front of the double track of the extension jump. Above, the lunette with the throwing cage. Below right, the opposite corner with the high jump platform.

Project realizations Massa: Athletics track at Campo Scuola

The project concerns the redevelopment of the track and field complex inside the "Campo Scuola" facility, in a sports area that includes the Municipal Stadium and the very recent Palazzetto dello Sport. The athletics track, with 6 lanes of 400 metres, with grass inside the ring, is designed with two single-centre curves and includes all the platforms for jumps and throws. Over the years, the surface wear of the existing surface was compounded by subsidence and swelling of the sub-base due to the growth of the roots of the pine trees surrounding the track, so that a radical intervention on both the surface and the sub-base was now necessary to guarantee athletes a homogeneous response, both in terms of traction and energy absorption. The renovation project involved removing the existing surface and laying a new synthetic, waterproof surface with a seeded topping finish, after laying a bituminous conglomerate wearing surface of at least 3 cm immediately above the existing bituminous surface. Some of the platforms have been moved to make the facility more efficient and compliant with the Federations' instructions.

Riqualificazione Campo Scuola Realizzazione nuova pista di atletica in Comune di Massa

Committente: Comune di Massa Responsabile del Procedimento: arch. Nicola Bellucci Progetto e direzione lavori: ing. Francesca Guidoni (Comune di Massa) Collaboratore: geom. Stefano Dati Importo dei lavori a base d’asta: euro 833.933 Fine lavori: gennaio 2022 Esecuzione lavori: Tagliapietra Srl (vedi pag. 42) Superficie sportiva: Regupol Gmbh (vedi pag. 3)

A sinistra, rendering del nuovo prospetto dell’edificio verso la piscina. In questa pagina, pianta del piano terra. Il concorso di progettazione per il centro balneare di Carona - un quartiere decentrato del Comune di Lugano - è stato pubblicato lo scorso 13 aprile e ha visto la candidatura di 21 studi di architettura: 8 concorrenti sono stati ammessi a presentare le proposte progettuali e tra questi la giuria ha assegnato all’unanimità il primo premio al progetto “Un tuffo nel verde”, del gruppo capeggiato da Orsi & Associati, con Studio Masotti, ingegnere civile, VRT SA, ingegnere RCVS e L. Gazzaniga Architetti, architetto del paesaggio. I progetti selezionati sono stati esposti al pubblico dal 13 al 22 novembre scorso alla Galleria La Loggia a Carona. Il centro balneare di Carona è un impianto esistente, collocato su un ripiano del rilievo che si erge tra due rami del lago di Lugano. Illustriamo in queste pagine il progetto vincitore, attraverso la relazione descrittiva presentata al concorso.

Architettura

La peculiarità della piscina di Carona consiste nel rapporto diretto con la natura. La vasca con l’acqua è posta all’interno di un parco, immersa nel verde e dunque facente parte del paesaggio, lontano da influenze urbane. Si tratta un luogo bucolico e scevro da influenze umane predominanti: la sensibilità di un buon progetto consiste nel saper fare rimanere tale questo spazio, lasciandone inalterata la percezione nell’immaginario collettivo. Il concorso richiede che il sedime attualmente occupato dal lido, riesca ad ospitare anche gli spazi e le attività di un moderno campeggio. “Tuffo nel verde” mira ad integrare con equilibrio le due funzioni, ma soprattutto è un progetto flessibile e resiliente, che permette di ospitare il glamping, ed anche di adattarsi facilmente a scenari futuri in cui il lido torni ad essere presente da solo su tutta l’area. Il progetto opta per il mantenimento e la valorizzazione dell’identità paesaggistica attuale e per un totale ripensamento degli spazi di servizio, necessità alla base di questo concorso. La qualità paesaggistica del parco circostante allo spazio acqua risulta enfatizzata dal contesto vivace e parzialmente caotico della piscina, con i suoi utenti in movimento e con l’attività di tuffi. Ad ulteriore consolidamento dello sforzo compensativo per riequilibrare questa dinamica, viene studiata particolarmente la situazione degli accessi, dei percorsi interni e la distribuzione funzionale dei servizi, il cui progetto risponde alle esigenze di tutte le zone. La principale criticità è costituita dai vari livelli da superare all’ingresso; successivamente, si accede ai servizi aperti al pubblico e agli spazi funzionali. Il progetto vuole semplificare l’accesso e l’organizzazione, riordinare il comparto solo dove necessario, intervenendo dal punto di vista morfologico limitatamente alla zona ingresso e alle attuali costruzioni, laddove la situazione odierna è stata generata da sovrapposizioni funzionali. La piscina si trova in una sorta di grande terrazza

naturale, che si decide di completare, ampliare e definire, e dove si situano tutti i servizi. Una volta raggiunta questa quota, piscine e servizi sono accessibili su un unico livello; solo la spa ha spazi di servizio al livello inferiore. Un semplice gesto di un muro sdoppiato, che idealmente a scala territoriale collega due chiese (Madonna d’Ongero e Santa Marta), delimita e amplia il livello delle piscine, con un processo di semplice riempimento. Il muro diventa un segno ordinatore a livello territoriale che definisce in modo chiaro un solo grande spazio orizzontale, che verso monte si fonde in modo naturale nella topografia e che in corrispondenza del muro viene invece concluso in modo preciso. Un primo muro di contenimento in cemento che all’arrivo diventa simbolo e elemento di orientamento, accompagna tramite una rampa (a norma) dall’ampliato posteggio verso la cassa posta più in alto. Una volta entrati, tutto si svolge in modo pratico e funzionale allo stesso livello, e in prossimità, senza dovere usare scale o ascensori. Ristorante, spogliatoi, servizi, piscine, e custode sono organizzati in modo semplice e flessibile sotto un’unica grande copertura che diventa un tetto di protezione da pioggia o sole anche per diversi spazi esterni ad uso utenti piscina e ristorante. La copertura è alleggerita da lucernari e aperture, pensati secondo le esigenze funzionali. L’idea è che questa zona di servizi (ristorante, spa e sale riunioni) possano godere di una posizione e di una configurazione che permetterebbe la loro apertura anche ben oltre il periodo della piscina, anche tutto l’anno, limitando l’accesso all’esterno alla sola terrazza coperta. L’dea del grande tetto, con tutti gli spazi quali padiglioni orientati verso le piscine e il verde, sistemati sotto lo stesso, permette una grande flessibilità funzionale in coerenza con l’idea architettonica originale. L’uso di una struttura in legno conferisce all’architettura il carattere idoneo al luogo e alla funzione. La spa è organizzata all’interno della piccola costruzione esistente a ridosso della ex-cava, è accessibile dal livello piscina tramite una rampa, e gode di una terrazza solarium dedicata sopra la centrale termica. Lo spazio della ex-cava può diventare una piscina relax. Al livello inferiore, con accesso diretto anche dalla strada adiacente, che assume finalmente la sua connotazione propria di strada di servizio, sono posti i locali tecnici, dietro un secondo muro in calcestruzzo. Il minigolf è riorganizzato con un percorso più lineare intorno alla collinetta nei pressi dell’accesso, nella zona ludica a ridosso delle piscine bambini. Lo spogliatoio campo calcio con i depositi è proposto dove richiesto in una forma semplice e razionale. I percorsi e la circolazione degli utenti corrispondono a quanto previsto; gli stessi si situano all’interno di un sistema variabile in cui gli spazi e le attività possono essere delimitate e chiuse a seconda delle necessità.

Paesaggio

Il progetto opta per il mantenimento e valorizzazione del carattere e dell’identità paesaggistica attuale e per un totale ripensamento degli spazi di servizio, necessità alla base di questo concorso. Le piscine restano nella posizione e con le dimensioni attuali, ma intorno ad esse un progetto paesaggistico rivalorizza l’ambiente; arbusti bassi caratterizzano ma anche delimitano e impediscono il passaggio laddove necessario, nuove piante creano nuove zone ombreggiate (che sono la peculiarità della piscina di Carona), oltre che creare un ambiente più naturale, e nuove pavimentazioni riordinano l’uso

dello spazio. Le gradonate a lato della piscina principale sono mantenute ma rese verdi. Tutte le definizioni spaziali tra i vari comparti, che devono essere separati o con accessi controllati, sono realizzate con piantagioni di arbusti bassi dalle forme organiche e non geometriche, in una forma tale da non permettere il passaggio. Si prevede una vegetazione bassa di cespugli, fiori e graminacee, con variazioni cromatiche. Piccoli interventi puntuali prevedono la piantumazione di alto e medio fusto, con essenze tipiche del luogo, come acero, faggio e leccio. Il concetto paesaggistico vuole dunque essere poco invasivo, solo correttivo di quegli elementi troppo artificiali rispetto al contesto. Si decide di non intervenire sui margini verso il bosco per preservare la continuità orografica e naturale, e di ri-definire solo il lato ingresso. Il villaggio glamping è organizzato, nel modo più compatto possibile, sul lato collinare del comparto, con acceso separato, e con una cortina verde che separa e protegge reciprocamente l’area glamping e quella della piscina. I percorsi del glamping sono previsti in ghiaia, mentre le tende o capanne potranno trovare posto su piattaforme in legno orizzontali poste sul terreno in pendenza (quello meno utile alla piscina), che se vuote possono essere utilizzate come prendisole; dunque se del caso perfettamente funzionali anche alla piscina, in un eventuale “dopo glamping”. L’idea è che la presenza del glamping non necessiti di interventi paesaggistici invasivi, e che la sua percezione sia secondaria a quella paesaggistica dell’anfiteatro naturale intorno alla piscina, che conserva le sue caratteristiche naturali. Le tende si protraggono fino al limite del bosco e insieme al sistema di piattaforme mirano ad essere removibili e ben integrate da un punto di vista ecologico.

Struttura

L'intervento interessa una parte di interrati esistenti e una nuova edificazione modulare che si sviluppa su un solo piano, a livello del terreno. In particolare, il nuovo Blocco A è posto sopra il corpo interrato principale esistente che sarà in parte demolito e completato in direzione del Blocco B; tale completamento (pareti perimetrali, platea, soletta) è previsto in calcestruzzo armato gettato in opera, mentre per l'altro interrato esistente, assieme ai livelli superiori, è prevista la demolizione, sgombero e colmatura con materiale idoneo. L'ossatura portante principale della parte in elevazione, è caratterizzata da una nuova struttura in legno composta da una serie di telai in legno lamellare incollato, incernierati al piede e con incastro nel nodo di collegamento "doppia colonna/trave"; i telai sono posti trasversalmente all'edificio con regolare interasse (5 m). La campata principale è di 15 m con sbalzi di 2.50 m. I telai sostengono la soletta di copertura, composta da elementi piani prefabbricati in legno a "cassone alveolare" e posati perpendicolarmente agli stessi; questi elementi sono assemblati tra di loro e fissati ai telai, tali da costituire un piano rigido orizzontale. La serie di telai del Blocco A e parzialmente del Blocco B, appoggiano sul cantinato esistente/completato mentre i rimanenti telai (Blocco B parz.,

Blocco C) sulla nuova platea superficiale. In funzione delle risultanze della campagna geognostica, sarà da valutare l'interesse di un riempimento e addensamento con misto granulare fino al raggiungimento della quota sotto-platea; in caso di situazione sfavorevole, è ipotizzabile un'eventuale implementazione con micropali in corrispondenza delle colonne. Al fine di gestire al meglio eventuali assestamenti differenziali fra l'interrato esistente/completato e la nuova platea superficiale, gli elementi di copertura (pannelli alveolari) sono concepiti con un adeguato

giunto strutturale nel Blocco B. L’adozione del legno per la parte in elevazione permette di contenere i carichi da trasmettere alle sottostanti parti sottostrutturali (Blocchi A/B parz.:

Nella pagina a lato, in alto a sinistra, schema compositivo. A destra, vista del lago di Lugano con la posizione della piscina di Carona (ph. Brian Holm / Shutterstock). Sotto, prospetto del lato piscina e del lato ingresso. In questa pagina, in alto, planimetria generale di progetto e, accanto, foto attuale dell’area (Google Earth). Sotto, dettaglio di facciata.

interrato esistente/ampliato; Blocchi B parz./C: nuova platea). I carichi possono essere facilmente trasmessi al terreno attraverso la rigidità della sottostante soletta/muri/ platea del cantinato; rispettivamente alla nuova platea in calcestruzzo armato. I moduli posti internamente alla struttura portante principale sono pure previsti in legno. Appoggiano direttamente sulla soletta e su platea senza particolari difficoltà statico-costruttive. Sono autoportanti, autostabili e indipendenti dalla struttura portante principale. La stabilità della struttura portante principale in legno è assicurata: trasversalmente, dalla rigidità dei telai stessi con trasposizione delle forze direttamente nelle parti con cantinato; rispettivamente direttamente in platea superficiale; e longitudinalmente, attraverso la rigidità della soletta di copertura. Le forze orizzontali sono trasposte dalla soletta di copertura, in sommità a telai longitudinali (portali), quest'ultimi posti perimetralmente in testa ai singoli Blocchi. Questi telai sono formati dalla combinazione strutturale: "travi perimetrali longitudinali/colonne" La stabilità generale al sisma è assicurata dalla combinazione di rigidità dei telai posizionati nelle due principali direzioni. La parte superiore in legno, è prefabbricata in officina, trasportata e montata con autogru. In generale, l’esecuzione non pone particolari problemi e grazie alla prefabbricazione (parte in legno) risulta di buona qualità (fabbricazione in officina) e di veloce messa in opera. Tutti gli elementi portanti in legno non sono toccati dall'azione diretta delle intemperie e risultano comunque protetti con appositi trattamenti, così da contenere gli oneri di manutenzione.

Impianti

Gli aspetti tecnici legati all'esercizio della struttura sono rappresentati da alcuni elementi base di seguito riportati: · produzione di energia termica attraverso la legna della centrale di teleriscaldamento delle AIL SA e sfruttamento di energia residua dalle acque reflue; · impianti di ventilazione per ricambio igienico dell’aria della gastronomia e sala riunioni; · trattamento dell’acqua delle piscine; · concetti funzionamento e di manutenzione impianti.

Impianto Riscaldamento

In linea con i principi della politica energetica nazionale per gli edifici pubblici, la produzione di calore verterà sull’impiego prioritario di cippato di legna con sfruttamento quindi di energia indigena rinnovabile e sostenibile; la centrale termica è già esistente e non viene quindi indicata nella descrizione per il concorso. Seguendo lo stesso principio di politica energetica sia gli stabili in oggetto sia gli impianti previsti per le piscine, saranno concepiti secondo lo standard Minergie. L’alta efficienza di questi moderni impianti, combinati con sistemi di resa del calore a bassa temperatura, permetteranno il contenimento dei consumi energetici e conseguentemente di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Inoltre, per un’accresciuta efficienza

energetica del sistema, verrà sfruttato il calore residuo delle acque reflue della struttura (docce, WC, gastronomia, acque scarico filtrazione piscine). Tale calore sarà utilizzato e amplificato dalla termopompa acqua-acqua per l'aiuto alla produzione di acqua calda sanitaria. La termopompa ad alta temperatura potrà, parallelamente alla prioritaria rete di teleriscaldamento, essere quindi in grado di garantire la riduzione del rischio di proliferazione della legionella dell'acqua calda sanitaria durante il periodo estivo, quando potrebbe risultare non necessario e non opportuno l'inserimento della caldaia a legna, incrementando quindi l'efficienza e il ciclo di vita della centrale di teleriscaldamento delle AIL SA. Per la copertura del forte fabbisogno di calore dato dalle punte di utilizzo di acqua calda sanitaria, ma anche per aspetti di sicurezza d’esercizio, la caldaia a cippato di legna contenuta nella centrale AIL SA è funzionale e idonea a tale scopo. Negli spazi tecnici del centro balneare sarà installata la sottostazione di allacciamento alla rete di teleriscaldamento. Non si tratta quindi di un impianto di produzione di calore ridondante alternativo al teleriscaldamento ma di un impianto che potrà essere gestito in parallelo per recuperare l'energia termica delle acque reflue altrimenti perso. Tutti i nuovi involucri costruiti e riscaldati risponderanno ai requisiti RUEn e Minergie base. L'energia termica prelevata dal teleriscaldamento viene distribuita per soddisfare i seguenti fabbisogni: · riscaldare gli ambienti utilizzati durante il periodo invernale (gastronomia + sala riunioni); · riscaldare tutte le piscine esterne. La distribuzione del calore avviene con gruppi di distribuzione definiti in base alle utenze. L'emissione del calore in ambiente avviene nel modo seguente: · gastronomia con serpentine e spazi annessi con corpi riscaldanti; · sala riunioni con serpentine; · ventilazione gastronomia e spazi annessi; · ventilazione sala riunioni. Si prevede a tale scopo sulla copertura l’installazione di un impianto solare fotovoltaico utilizzato per la produzione di energia elettrica.

Nella pagina sinistra, dettaglio costruttivo della facciata e pianta del piano seminterrato. In questa pagina, rendering del lato ingresso al centro balneare. Nella pagina seguente, rendering del centro con la piscina.

Impianti Ventilazione

(Dimensionamento e realizzazione dei sistemi di ventilazione secondo SIA 382/1 Edizione 2014). Per il ricambio igienico dell’aria dei vari ambienti gastronomia e spazi annessi, si prevedono singoli impianti di trattamento aria, tutti operanti sul principio del recupero del calore sull’aria, della minimizzazione dei consumi energetici e che permette il riscaldamento dell’aria. L’ubicazione del monoblocco di immissione e aspirazione è prevista a soffitto nelle rispettive zone. L’immissione e l’aspirazione dell’aria avverranno da soffitto con canali ovali e circolari nascosti. Per il ricambio igienico dell’aria della sala riunioni è previsto un impianto di trattamento aria, operante sul principio del recupero del calore sull’aria, della minimizzazione dei consumi energetici e che permette il riscaldamento dell’aria. L’ubicazione del monoblocco di immissione e aspirazione è prevista a soffitto nella rispettiva zona. L’immissione e l’aspirazione dell’aria avverranno da soffitto con canali ovali e circolari nascosti. I WC sono previsti ventilati naturalmente dove possibile e meccanicamente per i locali interni aventi espulsione dell'aria direttamente all'esterno.

Impianto Raffreddamento

Considerato il genere e destinazione d'uso della struttura è previsto il raffreddamento del locale elettrico che conterrà server dedicati alla parte audio, accessi e videosorveglianza. La dissipazione del calore avverrà sull'acqua delle piscine recuperando quindi la totalità dell’energia termica.

Impianto Sanitario

L'approvvigionamento di acqua potabile ad alta pressione è già garantito dalle AIL SA. Sono previsti apparecchi sanitari usuali per tutti gli spazi pubblici nuovi. Sono previsti dei bagni adatti all'utilizzo da parte di disabili. Per i punti acqua esterni e l'alimentazione delle piscine è previsto un gruppo di distribuzione dedicato provvisto di disgiuntore idraulico contro i problemi legati a possibili riflussi della rete idrica.

Impianti Piscine

Le vigenti prescrizioni e norme sul trattamento igienico dell’acqua delle piscine ad uso collettivo verranno rispettate con l’impiego di singoli impianti di filtrazione, di disinfezione, di circolazione dell’acqua e particolare cura verrà prestata alla progettazione degli impianti atti ad evitare la proliferazione della legionella. La norma SIA 385/9 Edizione 2011 con relativa correzione viene scrupolosamente rispettata. Sono previsti in tal senso 2 impianti idraulici indipendenti per il trattamento dell'acqua delle piscine: vasche bambini 1 + 2, vasca nuotatori e tuffi. I sistemi di trattamento delle acque con impianto di trattamento delle acque di balneazione a 5 stadi con la combinazione di processi, secondo norma SIA 385/9 Edizione 2011 tipo III a): · flocculazione; · filtrazione (filtro a sabbia a pressione); · ozonizzazione con portata del 60% e possibilità futura di incrementarla fino al 100%; · filtrazione ad assorbimento con portata del 60%; · clorazione attraverso l'ipoclorito di calcio. Il sistema misto di disinfezione con l'ozonizzazione e l'ipoclorito di calcio permette una riduzione dei costi di investimento e di esercizio, predisponendo comunque la possibilità di passare completamente all'ozonizzazione in futuro. Per il contro lavaggio nei filtri è prevista una vasca di accumulo indipendente utilizzata in modo alternato sui 2 impianti bambini e nuotatori. Saranno edificate nuove vasche di compensazione e lavaggio interrate aventi capacità le seguenti capacità indicative:

· 70 m³ per piscine bambini 1 + 2 (comprendente eventuali futuri ampliamenti); · 130 m³ per piscina nuotatori e tuffi; · 70 m³ per lavaggio filtri. Operando con canale perimetrale a sfioro, obbligatorio per piscine collettive, si garantirà alle vasche una corretta circolazione dell'acqua e quindi l'evacuazione delle impurità, che grazie poi alle vasche di compenso e di raccolta permetteranno di garantire le necessarie condizioni igieniche dell’acqua, come pure un recupero del calore. Il canale perimetrale di sfioro potrà ancora essere definito, se con l'adozione o meno di una griglia in funzione del dettaglio esecutivo; lasciando quindi la possibilità di ricorrere a un pediluvio scoperto che permette un risparmio della griglia sull'investimento complessivo. Questo faciliterà sia la manutenzione da parte del personale per la rimozione delle foglie data la presenza di alberi, SIA nel contempo garantirà il prelavaggio dei piedi degli utenti prima dell'ingresso in piscina, favorendo direttamente la pulizia della piscina stessa. Per il periodo notturno, solo con piscina coperta e quindi non utilizzata, sono previsti automatismi che permettono di inibire la circolazione dell'acqua dalle canalette di sfioro riducendo al minimo il raffreddamento dell'acqua e il rumore generato verso il vicinato. Nel rispetto dei requisiti RUEn e Minergie sono previsti appositi teli di copertura mobili avvolti su rulli; questo tema andrà approfondito con il Committente data la risposta negativa ai quesiti posti dai concorrenti. Considerata la dimensione della piscina nuotatori sono previsti 5 rulli contrapposti posizionati sui lati corti. Essi saranno sommersi e integrati nelle piscine in modo da garantirne sia l'autopulizia sia preservarne il ciclo di vita. Sono previsti impianti per il recupero delle acque meteoriche al servizio dell’irrigazione e l'alimentazione dei WC così da ridurre al minimo il consumo di acqua potabile. La distribuzione sanitaria agli apparecchi è prevista mediante dispositivi che permettono di garantire shock termici per limitare i rischi legati alla proliferazione del batterio della legionella. Le condotte di scarico in getto o sottomuro delle acque luride fecali, non fecali e meteoriche sono in polietilene ad alta densità (PE-HD), dove necessario esse sono avvolte con guaina disaccoppiante. Le medesime condotte posate in vista o nei vani tecnici sono in polietilene ad alta densità (PE-HD), dove necessario in versione con forte spessore e isolate fonicamente in funzione delle esigenze dei locali attraversati da quest'ultime.

Concetti di funzionamento e di manutenzione impianti

Per la parte produzione calore non è stata prevista una ridondanza in quanto non necessaria data la presenza prioritaria della centrale AIL SA. Per tutti gli impianti sono state considerate le necessità di manutenzione degli apparecchi, in particolare per quelli dedicati alle piscine che negli anni potrebbero necessitare di manutenzioni straordinarie frequenti, visto l'uso pubblico. Tutta l'impiantistica, in particolare quella relativa alle docce, è prevista dotata dei necessari dispositivi di riduzione del rischio di proliferazione della legionella dell'acqua calda sanitaria. Sono stati considerati tutti gli accorgimenti tecnici necessari per garantire agli impianti una protezione dal gelo qualora il centro balneare non venisse utilizzato durante il periodo invernale.

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