SEGNI DI LUCE - Olimpiadi Torino 2006 - Silvio Vigliaturo

segni di luce

Silvio Vigliaturo

Silvio Vigliaturo

Segni di Luce

Consigli, riflessioni, olio su tela, cm 200 x 150

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Segni di luce per i giochi invernali In occasione dei XX Giochi Olimpici invernali e dei IX Giochi Paralimpici di Torino 2006, la Provincia di Torino vuole lasciare un ricordo che è anche un messaggio.

Lo fa con l’oggetto che avete tra le mani: un’opera d’arte originale, firmata da Silvio Vigliaturo.

Non è proprio la classica bottiglia, il cui contenuto è affidato alla casualità delle onde marine, ma con il vetro ha a che fare.

Il vetro è, infatti, quello forgiato da uno dei protagonisti più creativi e geniali dell’arte italiana contemporanea, come potete constatare nei contributi critici che seguono.

Si tratta di un’opera unica, creata nella bottega-studio di un Maestro che dall’originaria formazione artigianale ha saputo trarre un’originale ispirazione artistica segnalandosi così, nel panorama internazionale, come riferimento di eccellenza, grazie anche ad una tecnica particolare.

Nell’incrocio tra il fuoco e la materia, Silvio Vigliaturo addomestica il vetro alla sua poesia e lo modella per farne creazioni vitali.

Ciò che ci propone, con i suoi lavori, contiene, infatti, un codice di difficile comprensione con i normali parametri della nostra conoscenza.

E’ questo che distingue l’artista dall’artigiano.

Il suo è un laboratorio magico che, con il fuoco ad alte temperature, sa dare forma e bellezza alla fantasia, all’intuizione, al pensiero, mentre con la tecnica sa dominare la materia piegandola alla volontà. Da questo gioco alchemico, la forza del pensiero e la capacità di dargli forma fanno nascere poesia.

E’ forse proprio per questo che i suoi lavori affascinano e turbano, nello stesso istante in cui il nostro occhio va oltre l’immagine meccanicamente percepita, per trasferire alla nostra intima interpretazione fatta di sensazione primaria, esperienza acquisita, essenza di sentimento- il risultato di un sapiente intreccio tra disegno, forma, trasparenza, colore, fragilità, impermanenza…

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A Silvio Vigliaturo abbiamo chiesto una creazione particolare ispirata al messaggio originario che è alla fonte delle Olimpiadi.

Ne sono nati questi “Segni di luce”.

Anche i Giochi di Torino 2006 si svolgono in una situazione planetaria tutt’altro che pacificata, a tal punto che le istituzioni si sono attivate con l’iniziativa della “Tregua olimpica” per chiedere alle Nazioni Unite come accadeva nell’antichità- una sospensione dei conflitti internazionali in atto.

I “Segni di luce” sono una testimonianza di speranza, per uno spiraglio di futuro capace di squarciare le tenebre che ancora oscurano l’intelligenza dell’umanità in troppi angoli del Pianeta, ergendosi come unica quinta sullo sfondo di molte esistenze.

Vogliamo trasmettere, in questa occasione importante, un messaggio nel quale il nero lascia che la luce torni a entrare per poter, alla fine, prevalere; mentre piccoli accenni di colore -gli stessi dei cerchi olimpici- diventano frammenti di fiducia per un mondo arcobaleno, di convivenza tra le diversità, foriero di un sereno dopo la tempesta.

Torino, agosto 2005 Valter Giuliano Assessore alla Cultura Provincia di Torino

Antonio Saitta Presidente Provincia di Torino

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Signs of Lights for winter games With the coming event of the 20th Winter Olympic Games and of the IX Paralympic Games of Torino 2006, the Provincia di Torino would like to leave a souvenir that is also a message.

It does it with the object you have in your hands: an original work of art, signed by Silvio Vigliaturo.

It is not exactly the classical bottle,whose content is left to the casualness of the waves in the sea, but it has to do with glass.

Actually it is this glass shaped by one of the most creative and ingenious characters in the contemporary Italian art,as you can infer from the following criticism.

This is a unique work of art, created in the glasswork shop of a master who, has been able to take an original artistic inspiration from his training as a craftsman.

In this way he comes out in the international panorama as a symbol of excellence thanks to his particular technique.

In the crossing of fire and substance, Silvio Vigliaturo subdues glass to his poetry and moulds it in order to make lively creations..

What he suggests, with his works, includes a code difficult to be understood by the normal parameters of our knowledge.

This is what makes an artist different from a craftsman.

His laboratory is magic and, with the fire at high temperature, is able to give shape and beauty to imagination, perception, thought, while through the technique it can control the substance submitting it to its will. From this alchemical game, the strong thought and the ability to give shape to it are able to create poetry.

Perhaps this is the reason why his works charm and upset , in the moment when our eye goes beyond the image mechanically perceived, to transfer to our inward interpretation – made up of primary sensation, acquired experience, essence of feeling- the result of a wise interlacing among drawing, shape, transparency,colour, fragility, movement...

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We asked to Silvio Vigliaturo a particular ceation inspired to the original message which is the source of the Olympic Games.

This gave rise to these “Segni di luce”.

The Games of Torino 2006 take place in a situation that is not a peaceful one: for this reason the Governments are working to obtain from the United Nations an “Olympic break” – as happened in the pastthat is to say an interruption of the international conflicts.

“Segni di luce” are a witness of hope,for a gleam of a future able to break the darkness that dims the intelligence of mankind in too many places of our Planet, coming out as the only scenery for a lot of lifes.

We would like to communicate, through this important event, a message in which the darkness lets the light come in to win, in the end; while little signs of colour- the same of Olympic rings- become pieces of trust for a rainbow world, of peace among differences, prediction of clearing up after the storm.

Torino, august 2005

Valter Giuliano Assessore alla Cultura Provincia di Torino

Antonio Saitta Presidente Provincia di Torino

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L’incanto colorato della trasparenza I maestri degli anni Trenta, quelli che operavano con le immagini suscitate dalle loro suggestioni oniriche, dipingevano e scolpivano con mezzi tradizionali. Silvio Vigliaturo, che pure è da apparentare a quei maestri del Surrealismo, si distingue da tutti loro per la particolarità della sua scelta plastica. Le sue creazioni in vetro hanno infatti caratteristiche scultoree e pittoriche fuse insieme, dove non è possibile definire i confini che le separano. Egli è inoltre un poeta dell’irrazionale, che inventa figure oggettive che appaiono protagoniste consapevoli della loro stessa diversità formale. Questo artista si muove in contrasto con le correnti attuali dell’arte contemporanea italiana, poiché vivifica l’espressione figurativa tramite un pensiero che ha come chiave di lettura la cultura del diletto.

Pur nella diversificazione dei suoi soggetti, questo artista si esprime con la calibrata successione tematica di una imagerie incredibilmente ricca. La sua creatività esuberante e i suoi giochi visivi, che hanno una ritmicità teatrale, si traducono in pensieri trasparenti che provengono direttamente dalle esperienze di Picasso e di Mirò. Tuttavia egli aggiunge ai suoi lavori il valore aggiunto dello spirito, tutto italiano, della Commedia dell’Arte.

Infatti, non meno del riferimento alla Surrealtà – più che al Surrealismo – per Vigliaturo si può parlare di una voluta anti-sistematicità. Nel procedere attraverso le sue formulazioni ludiche egli non mira soltanto a una finalità visiva, ma anche alla realizzazione di un dialogo speciale con il suo pubblico, vorrei dire di spettatori, ai quali propone un teatrino fantasmagorico, che è continua variazione tematica di trame per un solo attore. Il suo modo di muoversi, in modo altamente artigianale, lungo una

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serie di cromatismi luminosi e corposi tutt’altro che occasionale, rispecchia un colto gioco di aforismi.

Le sue C a m i l l e, i suoi M u s i c a n t i, i suoi Generali sono solo in apparenza forme fragili in parte opache e in parte trasparenti, e costituiscono la collegialità di un progetto unitario, in quanto caratterizzato dalla loro comune natura e sostanza.

Questo signore del vetro vibrante, che è il frutto sorprendente di un impasto variegato e sapiente, ama, in ogni sua ricerca, estendersi con progressivi approfondimenti. In questo stormire di avanguardie, Silvio Vigliaturo si difende bene. Alla filosofia tutta concettuale e anti-estetica dell’inutile e dell’inespresso, egli contrappone la logica poetica della continuità. Fa piacere, a chi scrive di lui in chiave critica, valutare il suo lavoro non tanto alla luce della sperimentazione contemporanea, quanto piuttosto richiamandosi all’inizio del secolo scorso, di cui egli conserva e rinnova la lezione inventiva. Queste sculture traslucide, colorate, epidermicamente calde, hanno soprattutto il dono della virtuosità. Tutto questo dipende dall’ispirazione che ben si coniuga alla manualità preziosa dell’artista e dalla sua capacità psichica e fisica di dominare una materia estremamente ardua.

C’è da chiedersi in che modo le ricerche di Vigliaturo, dove la trasparenza regna sovrana, possano essere valutate esteticamente. Si sarebbe tentati di scrivere che prima ancora di possedere una propria intrinseca bellezza, esse trasmettono un messaggio di felicità naturale. Il piacere visivo che immediatamente suscitano in chi guarda, fa da tramite a una lettura facile e diretta, a una valutazione a una prima occhiata della presenza portante del colore e del suo rapporto con la sostanza scultorea.

Questa espressione della cultura del vetro, dove la narrazione poetica si sposa indissolubilmente alla perizia artigianale, si spiega nel legame ancestrale dell’artista con i maestri veneziani, le cui antiche formule

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alchemiche sono a tutt’oggi un mistero ben conservato. Ma nella sua totale autonomia sia progettuale che realizzativa, il nostro maestro di Chieri ama svelare le sue procedure e i suoi segreti, che via via, nel corso degli anni, si sono codificati in quello che si potrebbe chiamare un processo di qualità, essendo pervenuto al sicuro dominio di una lavorazione, che di per sé non è mai del tutto prevedibile e controllabile. Così i titoli delle realizzazioni, che già di per sé sono una narrazione dilettevole, sono scelti, per così dire, a monte delle sculture, la cui nascita materiale sembra essere la sola possibile risposta a un ordine, e la docile esecuzione di un gesto ormai familiare.

Le opere di Vigliaturo hanno titolazioni volutamente meno sorprendenti e assurde, di quanto poi non lo siano una volta realizzate.

Cercare in loro la verità di questa ricerca plastica non è arbitrario, in quanto sono i segnali divertiti di una finta noncuranza, di una facilità simulata, o forse la finzione di una naturalezza che solo un mestiere sperimentato è capace di produrre.

Una cosa è certa: tutta la sua ricerca è una sorta di danza liberatoria, dove la materia vitrea si tende in un equilibrio acrobatico con il colore, dove l’una e l’altro vivono in una simbiosi che ne esalta reciprocamente la qualità.

Comunque sia, in questi suoi vetri è sempre presente l’intenzione di indugiare su una narratività ludica, che può anche raggiungere la soglia dell’onirico, senza per altro varcarla mai del tutto. Egli usa infatti con un certa parsimonia i sui poteri alchemici, per meglio esprimere la trasformazione più che la deformazione della realtà. Nelle sue sculture si può trovare di tutto, nella più assoluta libertà: il lessico simbolico, le proiezioni soggettive che si realizzano nelle forme impossibili dei personaggi, i movimenti di una danza rituale che si snoda tra il sogno e l’autocoscienza, le citazioni di una cultura visiva profondamente radicata.

Del suo mondo immaginario Silvio Vigliaturo è insieme autore e spettatore; entrando lui stesso nel mondo psichico delle sue immagini, vi si

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immerge con sensibilità armoniosa, dominando saldamente le briglie di una creatività estrosa e dinamica. Manipolando con astuzia vetro e pigmenti, egli crea giochi e inganni visivi, con cui scrive metafore e sorridenti apologhi morali. E proprio in questo ritroviamo uno spirito antico, quello che appartiene alla tempra dell’operaio-artista che esercita la manualità arcaica dei maestri di Murano.

Da vero poeta della materia egli scommette sull’apparente neutralità plastica del vetro per dare forma a invenzioni scultoree anche ponderose, ma sempre aeree, e dove una sorprendente scrittura cromatica si insinua sotto le superfici per vivificare le trasparenze e dare corpo ai significati espressivi. Alla ricezione incontrastata della luce tutto si trasmuta in contrasti liquidi e ombrosi, che ovviamente si prestano alle mutazioni della sorgente luminosa.

Si apre così un territorio di sagome vive e complici, sulle quali il gioco delle rifrazioni esprime intelligenza creativa, immediatezza, istintività, vocazione. D’altro canto, la chiave ludica riscatta la freddezza scientifica di una interpretazione freudiana della surrealtà onirica, e permette all’artista di uscire dalla piattezza delle ovvietà per condurre il gioco a modo suo. Con questo suo atteggiamento autonomo, Vigliaturo può quindi configurarsi in un’area di ricezione non elitaria, bensì collettiva.

Il mondo danzante e amabile di questo artista mediterraneo, grazie alla liquida materialità del vetro, crea sistemi plastici che si pongono tra l’illusione e la realtà. La scansione di questo procedere è un incontro per l’osservatore con una serie di cicli tematici, fatti di pezzi unici e irripetibili, che sono giochi di abilità fatti di rimandi, di rinvii, e che prospettano una rivisitazione e un approfondimento della lezione di chi lo ha preceduto nell’indagine della forma al di là del reale. Ma per decodificare questa scrittura poetica, non è poi così importante il richiamo alle fonti storiche e ai maestri del passato. La sua stessa originalità la definisce come un mondo a parte, che tuttavia emette segnali perfettamente comprensibili a chi guarda per il solo piacere di farsi avvolgere dall’armonia del colore.

Paolo Levi

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The colored enchantment of transparency The masters of the nineteen-thirties – the masters of dream images – painted and sculpted with traditional means. Silvio Vigliaturo, who does bear a relation to the protagonists of Surrealism, distinguishes himself from them by the particularity of his plastic choice. His creations in glass, in fact, have sculptural and pictorial characteristics fused together, where the borders separating them cannot be defined.

He is, moreover, a poet of the irrational, who invents objective figures that appear to be knowing protagonists of their own formal diversity. This artist’s work is in contrast with today’s currents of Italian contemporary art, since he vivifies figurative expression through a thinking that stems from a culture of delight.

Even in the diversification of his subjects Vigliaturo expresses himself with the calibrated thematic succession of an incredibly rich imagerie. His exuberant creativity and his visual games, with their theatrical rhythmicity, translate into transparent thoughts directly inspired by Picasso and Miró. Vigliaturo, however, infuses his works with the added value of the wholly Italian spirit of the Commedia dell’Arte.

In fact, not less than the reference to the Surreal – more than to Surrealism – for Vigliaturo one may speak of a deliberate antisystematicity.

In proceeding through these ludic formulations his aim is not simply visual; he also seeks to create a special dialogue with the public who are his spectators, offering them a phantasmagoric puppet theater that is a continual thematic variation of plots for a single actor. The high artisanship of his way of working through a series of luminous and thick

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colorings, by no means fortuitous, mirrors a refined play of aphorisms.

His Camille, his Musicanti, his Generali only in appearance are fragile forms, partly opaque and partly transparent; in fact they constitute the collectivity of a unitary project, characterized by their common nature and substance.

In all his work this master of vibrant glass – the surprising fruit of a variegated and skillful impasto – seeks to continually broaden his field of research. In this rustling of avant-gardes, Silvio Vigliaturo definitely holds his own. He counters the wholly conceptual and anti-aesthetic philosophy of the useless and unexpressed with a poetic logic of continuity. It is a pleasure, for someone writing about him in a critical vein, to judge his work less in the light of contemporary experimentation than, rather, by harking back to the beginning of the last century, whose lesson of invention he preserves and renews. These translucent, colored, epidermically warm sculptures have, above all, the gift of virtuosity.

All this depends on the inspiration that is so well wedded to the artist’s great manual skill, and on his psychical and physical ability to master an extremely arduous material.

One has to wonder how Vigliaturo’s work, where transparency reigns supreme, can be judged aesthetically. One would be tempted to write that, even before possessing an intrinsic beauty of its own, it transmits a message of natural happiness. The visual pleasure immediately aroused by these works acts as a go-between to an easy and direct reading, to an appraisal at first glance of the supporting presence of color and its relation with sculptural substance.

This expression of the culture of glass, where poetic narration weds indissolubly with artisan skill, can be explained by the artist’s ancestral bond with the Venetian masters, whose ancient alchemical formulas are a well-kept secret to this day. But in his total autonomy of both design

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and production our master from Chieri loves to reveal his procedures and his secrets, which over the years have been progressively codified in what could be called a process of quality, having attained the sure mastery of a procedure that in itself can never entirely be predicted and controlled. Thus the titles of his works – a delightful narrative in themselves – are chosen, so to speak, before the sculptures, whose material birth seems to be the only possible response to an order and the docile performance of an already familiar gesture.

Vigliaturo’s works have titles that are deliberately less surprising and absurd than are the completed works themselves. Looking to the titles for the truth of this plastic research is not arbitrary, for they are the bemused signals of a false nonchalance, of a simulated ease, or perhaps are the fiction of a naturalness that only a master can produce. One thing is sure: all of his research is a sort of liberating dance, where glass tends to an acrobatic equilibrium with color, in which the one and the other live in a symbiosis that reciprocally exalts their quality.

In any case, ever-present in these sculptures is the intention to dwell on a ludic narrative that may even reach the threshold of dream, but without ever crossing it entirely. Vigliaturo is in fact rather parsimonious in the use of his alchemical powers, to better express more the transformation than the deformation of reality. His sculptures have everything, and in absolute freedom: symbolic vocabulary, subjective projections that are realized in the impossible forms of his characters, the movements of a ritual dance played out between dream and self-consciousness, and references to a deeply rooted visual culture.

Silvio Vigliaturo is at once author and spectator of his imaginary world.

Entering fully into the psychical world of his images, he immerses himself with harmonious sensibility, keeping a firm hold on the reins of a fanciful and dynamic creativity. Cunningly manipulating glass and pigments, he creates visual games and deceptions with which he writes metaphors and smiling moral apologias.

And it is here that we find an ancient spirit: the characteristic spirit of the worker-artist who carries on the archaic craft of the master glass-

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makers of Murano.

A true poet of his material, Vigliaturo bets on the apparent plastic neutrality of glass to give shape to sculptural inventions that, even when weighty, always remain airy, and where a surprising chromatic writing insinuates itself beneath the surfaces to vivify the transparencies and embody expressive meanings. Upon the unobstructed reception of light everything transforms into liquid and shadowy contrasts, as mobile as light itself.

And upon this territory of living and complicitous figures the play of refraction expresses creative intelligence, immediacy, instinctivity and vocation. At the same time, the playful vein redeems the scientific coolness of a Freudian interpretation of oneiric surreality, permitting the artist to extricate himself from the flatness of the obvious and play the game his own way.

Thanks to this autonomous attitude, Vigliaturo ensures himself a reception that is not elitist but, clearly, collective.

His dancing and amiable world, thanks to the liquid materiality of glass, creates plastic systems that take their place between illusion and reality. The scansion of this procedure is an encounter for the observer with a series of thematic cycles composed of unique and inimitable pieces: games of skill composed of references and returns, which invite us to revisit and rethink the lesson of previous investigations into forms beyond the real. But to decode this poetic writing, reference to historical sources and past masters is not all that important. Its very originality defines it as a world apart, which nevertheless emits signals that are perfectly comprehensible to whoever looks just for the pleasure of being enveloped by the harmony of color.

Paolo Levi

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Sono due gli elementi che concorrono a rendere interessante il lavoro di Silvio Vigliaturo. Da una parte la ricerca degli aspetti formali, figurali, e cromatici che comporta l’uso della materia vetrosa, dall’altra il gusto della sperimentazione, per cui ogni nuovo ciclo di realizzazioni rappresenta un corpo a sé stante. Se la ricerca è la sigla di questo artista di origini meridionali e piemontese di adozione, non va dimenticato il debito che ha contratto nei confronti delle vetrerie di Murano. Da quell’antica tradizione artigianale, su cui Vigliaturo mette in atto tutta la forza della sua creatività, nasce una trasfigurazione plastica che direttamente si collega alla lezione di Picasso. La qualità di queste immagini – maschere, occhi, forme tutt’altro che informi – si esalta in una riconoscibilità che devia dai canoni abituali di lettura, evocando una preziosità alla quale la lucentezza delle trasparenze vetrose e dei colori netti conferisce il sapore ludico dell’imprevisto. Fra favola e gioco, le forme tridimensionali si espandono nel contrappunto fra la luminescenza interiore della materia e quella esterna della luce, che si rifrange sulla superficie opaca dei colori. È proprio in questo rapporto di reciprocità tra la creatività che impasta il colore e lo specchiato della superficie vetrosa, che si stabiliscono i canoni dell’estetica di questo artista. Egli sembra proporsi come un alchimista manipolatore della materia inorganica per ottenere un plasma liquido e denso di vitalità poetica. Vigliaturo sa lavorare il vetro conferendogli solidità e robustezza, mentre la visibilità e la tangibilità della sostanza vetrosa non possono che alludere all’acqua e al ghiaccio. Ma non va dimenticato, ovviamente, che nel vetro è sottinteso il lavorio del fuoco, del-

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l’aria e della terra, per restare nella metafora della trasmutazione alchemica all’origine di questi lavori. All’interno dell’universo fiabesco delle creature immaginose di Vigliaturo è evidente l’idea di una rappresentazione allusiva, che si traduce nella concretezza, tutt’altro che fragile, di forme che sembrano provenire da residui di memorie oniriche.

Di fronte a queste sculture, che sono certamente decorative nella loro intrigante bellezza e – perché no? – anche nelle loro dimensioni accoglibili in spazi delimitati. troviamo un’inventiva fervida, che le nobilita ben al di là della loro pur lecita funzione di arredo. Una positiva valutazione deve riguardarne la forma, la superficie epidermica, che è fredda nella sostanza ma calda di colore, e soprattutto il disincanto ironico del loro autore, che titola le sue opere Angeli, oppure Diavoli e Maternità, richiamandosi a Baj, a Miró e naturalmente, come abbiamo già visto, a Picasso. Qui l’utilizzo del vetro non è più solo l’eredità culturale che proviene da una nobile tradizione artigianale, ma la sperimentazione di un’ipotesi narrativa, dove la trasparenza è giocata nel suo specifico valore espressivo. Lo sguardo dell’osservatore si accentra sulla fluidità del colore, che riveste la bizzarria di certe figure femminili immesse nel ritualismo gestuale tipico del folclore spagnolo e che rimandano alla lezione sperimentale del primo Novecento europeo.

Di quel mondo Vigliaturo ha soprattutto assimilato lo spirito felice e dissacratorio, traducendolo in messaggi di luce e di colore, in apparizioni ariose e traslucide. Il suo perfetto tecnicismo lascia comunque sempre aperta la porta all’istintualità manuale, che si esplicita nello scorrere liquido del colore all’interno della costruzione plastica e nella scoperta di nuove forme per contenerlo.

Vittorio Sgarbi

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Two elements in particular come together to make Silvio Vigliaturo’s work interesting.

On the one hand there is his research into the formal, figural and chromatic aspects that the use of glass entails; on the other, his taste for experimentation, such that every new cycle represents an independent body of work.

If research is the hallmark of this artist from southern Italy, now living in Piedmont, the debt he has contracted with the glassworks of Murano must not be forgotten.

That ancient artisan tradition, to which Vigliaturo brings to bear the full force of his creativity, gives rise to a plastic transfiguration that is directly connected with the lesson of Picasso.

The quality of these images – masks, eyes, forms by no means formless – is exalted in a recognizability that deviates from the usual canons of interpretation, evoking a preciosity to which the brilliance of the glass transparencies and sharp colors lend a playful spice of the unexpected.

Between fable and play, three-dimensional shapes expand in the counterpoint between the inner luminescence of matter and the outer luminescence of light, which refracts on the opaque surface of color.

It is in this reciprocal relation between the creativity that mixes the colors and the mirrored surface of the glass that the aesthetic canons of this artist are established.

His intentions appear to be those of the alchemist, manipulating inorganic matter to obtain a dense liquid plasma of poetic vitality.

Vigliaturo works the glass to lend it solidity and strength, while the visibility and the tangibility of the glassy substance cannot but allude to water and to ice.

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Of course, it must not be forgotten that glass involves the working of fire, air and earth – to continue our metaphor of the alchemical transmutation at the origin of these works.

The fairy-tale universe of Vigliaturo’s imaginative creatures is animated by the idea of an allusive representation, which translates into the far from fragile concreteness of forms that seem to emerge from the residues of oneiric memories.

In these sculptures, which are unquestionably decorative in their intriguing beauty and – why not? – also in their dimensions suitable for delimited spaces, we find a fervid inventiveness that ennobles them well beyond their legitimate decorative function.

A positive evaluation of these works has to regard their form, their epidermic surface, which is cold in substance but hot in color, and above all the ironical disenchantment of their creator, who gives them such titles as Angeli, or Diavoli and Maternità, harking back to Baj, to Miró and of course, as we have seen, to Picasso.

Here the use of glass is no longer just the cultural legacy of a noble artisan tradition: it is the experimentation of a narrative hypothesis, where transparency is played out in its specific expressive value.

The gaze of the observer centers on the fluidity of the color, which clads the eccentricity of female figures engaged in the gestural ritualism typical of Spanish folklore while harking back to the experimental lesson of European currents of the early twentieth century.

Vigliaturo is heir above all to the happy and desecrating spirit of that world, which he translates into messages of light and color, in airy and translucent apparitions.

His perfect technicality, however, never precludes a manual instinctuality that is expressed in the liquid flowing of color within the plastic construction, and in the discovery of new forms to contain it.

Vittorio Sgarbi

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segni di luce in questo particolare momento che attraversa l’Europa, l’Occidente e il Mondo intero, “segni di luce” e quindi di speranza, di pace e di unione tra i popoli tutti, attraverso le Olimpiadi, che nascono proprio con questo concetto. silvio vigliaturo

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signs of lights in this particular moment which crosses Europe, the West and the whole World, “Segni di luce” and, in consequence, of hope, peace, agreement among people,through the Olympic Games, which were born exactly on this concept. silvio vigliaturo

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La Torre di Babele installazione, Torino-Palazzo Cisterna cm. 306 x 52

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Arlecchino cm. 97 x 45

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Maternità installazione, Torino-Palazzo Cisterna cm 275 x 80

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Segni di Luce “Amanti” cm. 63 x 45

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Segni di Luce “Amanti” cm. 49 x 45

Il Compositore cm. 122 x 63

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Giullari, installazione cm. 179 x 46

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Romantica cm. 63 x 37

Il Druido cm. 64 x 45

L’inganno cm. 147 x 56

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L’inganno svelato cm. 280 x 130

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Angeli e Diavoli cm. 75 x 20

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Giullare cm. 180 x 45

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Fauno, canto alle stelle cm. 80 x 120

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Vibrazioni musicali cm. 248 x 48

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Amazzone cm. 250 x 49

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Generale cm. 275 x 60

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Vibrazioni musicali cm. 125 x 51

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Camilla cm. 98 x 33

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Amazzone, installazione cm. 220 x 40

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Maternità installazione, Torino - Palazzo Cisterna cm. 275 x 70

Maternità cm. 155 x 60

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Adamo cm. 255 x 65

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Arlecchino e la Torre di Babele, olio su tela, cm 150 x 150

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Biografia Vigliaturo nasce ad Acri (Cs), in Calabria, il 3 febbraio del 1949 e si trasferisce all’età di 13 anni a Chieri (To), in Piemonte, dove tuttora vive e lavora. Giovanissimo, approda in una bottega artigiana di vetreria, apprendendo segreti e tecniche dal maestro vetraio.

All’età di 16 anni incontra Luigi Bertagna - allievo di Giacomo Grosso -, che gli trasmette le basi del disegno attraverso lo studio sulla figura, mentre, negli anni ’70, approfondisce l’utilizzo del colore e si avvicina al figurativo paesaggistico con il pittore chierese Edoardo Ferrero. Sviluppa questo tema su sfondo “nero” per circa un decennio.

La grande mostra dei futuristi a Palazzo Grassi di Venezia del 1986 sconvolge la sua concezione dell’arte. Ne nasce una ricerca sul futurismo e post-futurismo. Impronta artistica che matura nelle personali del 1988 e 1992 alla Galleria Accademia di Torino e del 1990 al Palazzo della Regione Piemonte di Torino. A metà degli anni ottanta, l’artista si riavvicina alla lavorazione del vetro, alla ricerca di nuove sperimentazioni, dando vita alla vetreria artistica tuttora situata in piazza Duomo a Chieri. Arrivano le prime committenze per le vetrate del Duomo di Chieri, per altre chiese e abitazioni private.

Vetrate e fusioni primordiali saranno esposte, accanto ai nuovi dipinti di impronta espressionista, nelle personali del 1992 alla Fondazione Achille Marazza di Borgomanero e del 1993 alla Pinacoteca Civica Palazzo dei Musei di Varallo Sesia (Vc). Vigliaturo continua la sua attività di pittore esponendo nel 1993 alla Promotrice delle Belle Arti di Torino - mostra curata dal critico Angelo Mistrangelo -, e alla Galleria Anagma di Valencia, in Spagna; all’Ucai, Centro d’arte San Vidal di Venezia, a cura del critico Paolo Rizzi.

Sarà la Galleria MontMartre di Parma ad ospitare, nell’autunno del 1994, la prima personale di scultura dal titolo Giocoluci in vetro.

In occasione dei frequenti viaggi a Venezia avviene l’incontro con Adriano Berengo della Berengo Fine Arts, che intravede nelle opere in vetro fusione una forte carica espressiva e le potenzialità artistiche per raggiungere risultati di grande prestigio, diventando, così, il suo curatore.

Il rapporto instaurato dal 1995 con il critico Lucio Cabutti gli permette di partecipare a numerose mostre collettive in Italia. Lo stesso critico sarà il curatore delle personali promosse dalla Regione Piemonte, nel 1995 e nel 1998 al Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria di Pinerolo (To) e al Piemonte Artistico Culturale di Torino; della mostra alla Galleria Accademia di Torino del 1996, e della personale allestita dalla Galleria Anagma di Valencia, nella prima edizione di Artissima a Torino.

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Grazie all’intensa attività del suo curatore Adriano Berengo, le opere di Vigliaturo cominciano ad essere apprezzate in Europa attraverso diverse fiere d’arte: ST’Art di Strasburgo, Holland Art Fair di Den Haag, in Olanda, Kunst RAI di Amsterdam, Art Innsbruck, Arte Fiera di Bologna. Le opere sono esposte alla Galerie Meringer, di Saint Polten, Austria, in una mostra personale a tre insieme a Sandro Chia e Kiki Kogelnik; alla Scuola dei Tiraoro e Battioro di Venezia all’interno della mostra Glass.

A possibility of Art: Berengo Collection e, all’Hotel Cipriani, nell’esposizione Made in Murano. Making Art with Glass, in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Nuove sculture monumentali di elevata dimensione, realizzate mediante l’utilizzo dell’acciaio e del vetro, vengono esibite nel 2000 in spazi all’aperto, a Verbania presso il Palazzo Villa Giulia e ad Aosta, in occasione della personale In Vitro veritas nella Chiesa di San Lorenzo, promossa dalla Regione Valle d’Aosta e curata dal critico Paolo Levi. A suggello di un anno straordinario, giungono la mostra personale dal titolo Silvio Vigliaturo: Glass Sculture and Paintings, nel prestigioso scenario del Palazzo delle Prigioni Nuove di Venezia, curata dal critico Enzo Di Martino e l’invito alla fiera Arte Padova, all’interno dello spazio culturale allestito da Paolo Rizzi. Lo stesso anno, l’artista approda nel mercato asiatico esponendo alla Shangai Art Fair di Shangai.

Silvio Vigliaturo e Antonio Saitta, Presidente Provincia di Torino

Nel 2001 Vigliaturo è invitato a Segovia per una conferenza alla Fundaciòn Centro Nacional Del Vidrio, a confronto con i più grandi artisti del vetro contemporanei, tra i quali spiccano i nomi di Vistosi, Lipofsky, Libensky e Chihuly. Partecipa, quale unico artista italiano, all’Hsinchu International Glass Fear di Hsinchu, in Taiwan, intervenendo attraverso una conferenza dedicata al suo lavoro e con una mostra personale al Hsinchu Municipal Glass Museum, nonché all’Italy and Japan di Tokyo, con la personale alla Galerie Nichido dedicata alla Berengo Collection e all’Italy 2001, Quality and life style di Hong Kong, e alla Berengo Collection. Glaskunst aus Venedig al Kulturwerkstätte di Kilb, in Germania.

Nel 2002, si apre un nuovo importante mercato, quello americano, grazie alla partecipazione alle fiere: SOFA di New York e di Chicago, Palm Beach Contemporary di Palm Beach e Art Miami di Miami.

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In Europa, la Galeria d’Art Arnau di Barcellona predispone una mostra personale e una conferenza all’Escola d’Arts i Oficis del Trebal e in Irlanda a Waterford, espone all’Artist In Glass, International Glass Art Festival, con una grande installazione di teste d’oro, mentre, il Röhsska Museum for Design and Applied Art di Goteborg, Svezia, ospita una sua personale in occasione della mostra Made In Venice, insieme agli artisti della Berengo Collection.

Lo stesso anno, in Italia, si svolgono la personale alla Torre Della Filanda di Rivoli, promossa dalla Regione Piemonte a cura del critico Paolo Levi, l’esposizione Open 2003 “Arte & Cinema”, al Lido di Venezia, in occasione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, e la mostra L’anima del vetro presso il principesco Palazzo Falcone del Comune di Acri, città natale dell’artista. Nell’autunno del 2003, Vigliaturo presenta le sue opere nella mostra collettiva dal titolo Heads up alla Vespermann Gallery di Atlanta, in Georgia, e al Hsinchu Municipal Glass-Museum dal titolo Alchemy of Glass: The imaginary bestiary, in occasione dell’Hsinchu International Glass Fear di Hsinchu, Taipei, in Taiwan.

Nel 2004, è nuovamente negli Stati Uniti per partecipare alle fiere: International Art & Design Fair, di New York, SOFA di New York e di Chicago, Art Miami e Palm Beach Contemporary e poi in Piemonte, per la personale di sculture e dipinti nelle sale auliche di Palazzo Cisterna, dedicatagli dalla Provincia di Torino.

Nell’autunno 2004, al National Liberty Museum di Philadelphia, la Berengo Fine Arts offre un’opera di Vigliaturo, la Nobildonna, in occasione dell’asta di beneficenza Glass Now, mentre, in occasione delle celebrazioni della festa Chanukkà, l’artista dona un’opera rappresentante la lampada ebraica al Museo dei Lumi della Comunità ebraica di Casale Monferrato (Al).

Il 2005, si prospetta come un anno ricco di appuntamenti ed eventi. Le fiere negli USA per partecipare ad Art Miami e Palmbeach3 Contemporary, le due mostre personali alla Zantman Art Galleries di Palm Desert, California e alla Gallery Vespermann di Atlanta, Georgia. Al Museum Of Foreign Art di Riga, in Lettonia, a cura di Enzo Fornaro dell’International Service Art’s, si è inaugurata la personale che ha dato inizio ad un ciclo di esposizioni che si terranno in alcuni musei d’arte moderna dei Paesi Baltici e della Russia. La mostra è stata trasferita all’M. K. Ciurlionis National Art Museum di Kaunas, in Lituania, e al Lithuanian Art Museum di Klaipeda.

In contemporanea, il Museo “Bernardini-Fatti” e il Comune di San Sepolcro (Ar), con il patrocinio della Provincia di Arezzo, dedicano all’artista una mostra personale dal titolo Nuovo rinascimento del vetro, allestita presso la Sala Comunale delle Esposizioni

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di Palazzo Pretorio, il Museo “Bernardini-Fatti” della Vetrata Antica e il Museo Civico, custode delle opere di Piero della Francesca.

Quotidiani e periodici nazionali ed esteri hanno presentato e recensito le mostre dell’artista dedicandogli ampi servizi. Riviste specializzate italiane come Arte Mondadori, Flash Art, Images Art & Life, Art Leader, D’A, Artigianato, gli hanno riservato copertine ed articoli redazionali. All’estero, articoli redazionali sono apparsi sulle riviste Kunstebeeld (Belgio), Wonen (Olanda), Univers des Arts (Francia) ed in Asia e America sulla rivista d’arte World Sculpture News.

Nel 1998, la B e rengo Fine Arts pubblica la prima monografia dedicata a Silvio Vigliaturo dal titolo Vibrazioni in vetro, edita da Marsilio Editori. Nel 2000, la rivista Alte Vitrie, edita dal Museo del Vetro di Altare (Sv), ha destinato all’artista la copertina e un ampio servizio interno. Nello stesso anno, la Marsilio Editori pubblica la seconda monografia dal titolo Glass and I… Una conferma a livello nazionale dell’iniziativa artistica della Berengo Fine Arts è giunta, nel giugno 2001, attraverso un servizio apparso sul settimanale Oggi e l’invito alla trasmissione Uno mattina, in onda su Rai Uno. Ancora nel 2001, appare un articolo su Arte Mondadori, a firma del critico Paolo Levi.

La monografia intitolata L’anima del vetro, viene pubblicata dalla Marsilio Editori, nel 1992 in occasione della mostra svoltasi al Palazzo Falcone di Acri. Nel 2003, la rivista Pagine del Piemonte, edita da Priuli & Verlucca Editori, realizza la copertina del numero estivo con un’opera di Vigliaturo accompagnata da un servizio curato dal critico Angelo Mistrangelo, mentre, nel 2004, il quotidiano nazionale Il Giornale ha destinato a Vigliaturo la copertina di volta dell’inserto d’informazione turistica Mete d’Elite, corredata da un’intervista redazionale. Lo stesso anno, Arte Mondadori dedica all’artista una monografia distribuita in allegato alla rivista e un articolo redazionale. Nel 2005, Vigliaturo appare nel volume I Giudizi di Sgarbi, pubblicato da Editoriale Giorgio Mondadori.

Nel corso della sua attività, stimati critici nazionali ed internazionali si sono interessati del suo operato. Tra tanti, hanno scritto di lui: Adalberto Rossi, Renzo Guasco, Massimo Centini, Sandro Cherchi, Aldo Spinardi, Angelo Mistrangelo, Enzo De Paoli, Monica Nucera Mantelli, Lucio Cabutti, Paolo Rizzi, Diego Salani, Enzo Di Martino, Paolo Levi, Costantino Bormioli, Guido Corniolo, Lorenzo Bonini, Lisa Parola, Angelo Minisci, Vittorio Sgarbi, Gregorio Viglialoro, Rosa Barovier Mentasti, Antonio Galiana, Josep M. Caldana, A.A. Mekking, Jean Louis Avril, Andrei Brewerton, Hillary Binks, J. Llops S., Almudena Ruiz.

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Biography Vigliaturo was born in Acri (Cs), in Calabria, on February 3rd, 1949, and aged 13 moves to Chieri, a little town on the Torinese hill, in Piemonte, where he still lives and works. Very young, he approaches a craftman’s glasswork, where he learns the master glassmaker’s secrets and techniques . At the age of 16, he meets Luigi Bertagna– disciple of Giacomo Grosso – who teaches him the basis of drawing through the study of the figure while, during the Seventies, he goes deeper and deeper into the use of colour and approaches landscape figurative together with the painter Edoardo Ferrero, from Chieri as well. He keeps developing this theme on “black” background for about ten years.

The great futurists’ exhibition at Palazzo Grassi in Venezia in 1986 shakes his concept of art . This originates a research about futurism and post-futurism, artistical stamp that matures in the personal exhibitions of 1988 and 1992 at the Galleria Accademia in Torino and at the Palazzo della Regione Piemonte in Turin as well.. In the middle of the Eighties, the artist once again gets nearer the glass, in the quest for new experimentations, setting up the artistic glasswork still situated in Piazza Duomo, in Chieri. Here come the first important works for some stained glass windows of Duomo di Chieri, and for other churches and private residences.

Several stained glass windows and primordial meltings will be exhibited, next to his new paintings of expressionist stamp, in some personal exhibitions: in 1992 at the Fondazione Achille Marazza in Borgomanero and in 1993 at the Pinacoteca Civica Palazzo dei Musei in Varallo Sesia(Vc).Vigliaturo keeps on his art of painting, with an exhibition in 1993 at the Promotrice delle Belle A rt i in Torino- supervised by Angelo Mistrangelo, art critic- and at the Galleria Anagma in Valencia, Spain; at Ucai, Centro d’arte San Vidal in Venezia, supervised by the venetian art critic Paolo Rizzi.

It will be the Galleria MontMartre in Parma to house, in the autumn 1994, the first personal exhibition of sculptures entitled Giocoluci in vetro (Game of Lights in Glass).

On the occasion of the frequent travels he meets Adriano Berengo of the Berengo Fine Arts who sees in his glass works a strong expressive charge and the artistical skills to reach great prestigious results and becomes his curator.

The relation established since 1995 with Lucio Cabutti allows him to take part in several collective exhibitions in Italy.. The same art critic will be the curator of some personal exhibitions promoted by Regione Piemonte,in 1995 and in 1996 at the Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria in Pinerolo (To) and at Piemonte A rtistico Culturale in Torino; in 1996 of the exhibition at the Galleria Accademia in Torino and of the personal exhibition

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presented by Galleria Anagma in Valencia in the first edition of Artissima in Torino.

Thanks to the intense work of his curator Adriano Berengo, Vigliaturo’s works start to be appreciated all around the world, through fairs and personal exhibitions: ST ’Art in Strasbourg, the Holland Art Fair in Den Haag, The Netherlands, the Kunst RAI in Amsterdam, the Art Innsbruck in Innsbruck, the Arte Fiera in Bologna. The works are exhibited in the Galerie Meringer, in Saint Polten, Austria, with Sandro Chia and Kiki Kogelnik in a three-participants exhibition; at the Schola dei Tiraoro e Battioro in Venezia within the show Glass – a possibility of Art: Berengo Collections; and at Hotel Cipriani within the show Made in Murano – making Art with Glass on the occasion of the Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

New colossal sculptures of big sizes, built in glass and metal-glass ,are exhibited in 2000 in open spaces, and placed in the historical centres of some cities: in Verbania at the Palazzo Villa Giulia and in Aosta, on the occasion of the personal exhibition In Vitro veritas in the Chiesa di San Lore n z o, supervised just by Paolo Levi and promoted by Regione Valle d’Aosta.

Still in 2000, as a seal of an extraordinary year, the personal exhibition entitled Silvio Vigliaturo: Glass Sculptures and Paintings takes place in the prestigious scenery of the Palazzo delle Prigioni Nuove in Venezia, supervised by the famous art critic Enzo Di Martino, and the invitation to the fair Arte P a d o va, within the cultural space set up by Paolo Rizzi.

Finally, 2000 is the year of his participation at the Shanghai Art Fair in Shanghai, China.

In 2001 Vigliaturo is invited in Segovia for a conference

Silvio Vigliaturo e Valter Giuliano, Assessore alla Cultura Provincia di Torino

held at Fundación Centro Nacional Del Vidrio, where he presents his glass melting technics, confronting with the greatest contemporary artists, and where the names of Vistosi, Lipofsky, Libensky, Chihuly stand out. He also takes part , as only Italian artist, in the Hsinchu International Glass Fair held in Hsinchu in Taiwan, through a conference dedicated to his work and a personal exhibition in the Hsinchu Municipal Glass Museum.

In the same year he has been invited to the Italy and Japan in Tokyo, as a guest of the personal exhibition at Galerie Nichido dedicated at the Berengo Collection, at Italy 2001, Quality and life style in Hong Kong and at the Berengo Collection – Glaskunst aus Venedig at the Kulturwerkstätte in Kilb, Germany.

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In 2002, a new important market, the American one, opens out thanks to the participation in some art fairs in the world: the SOFA in New York and Chicago, the Palm Beach Contemporary fair in Palm Beach and the Art Miami in Miami.

In Europe,the Galeria d’Art Arnau in Barcelona, holds a personal exhibition and a conference at the Escola d’Arts i Oficis del Trebal in Barcelona and in Ireland at the Artists In Glass, International Glass Art Festival in Wateford, he exhibited with a big installation of golden heads, while the Röhsska Museum for Design and Applied A rt in Göteborg, Sweden, dedicates him a personal exhibition on the occasion of the show Made In Venice, together with the artists of the B e rengo Collection.

The the same year we winess the personal exhibition at the Torre della Filanda in Rivoli, promoted by Regione Piemonte and supervised by Paolo Levi, art critic, the show Open 2003 Arte & Cinema, at the Lido in Venezia, on the occasion of the Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, and the show L’anima del Vetro (The Soul of Glass) at the princely Palazzo Falcone of Comune di Acri, the artist’s hometown.

In autumn 2003,Vigliaturo presents his works in the collective exhibition entitled Heads up at the Vespermann Gallery in Atlanta, Georgia, , and at Hsinchu Municipal Glass-Museum entitled Alchemy of Glass: The Imaginary Bestiary on the occasion of the Hsinchu International Glass Fair in Hsinchu, Taipei – Taiwan.

In 2004 he returns to the United States to take part to some fairs:the International A rt and Design Fair in New York, SOFA in New York and Chicago, the A rt Miami and Palm Beach Contemporary and, then, in Piemonte, for the personal exhibition of sculptures and paintings in the aulic rooms of Palazzo Cisterna, dedicated to him by P rovincia di Torino.

In autumn 2004, at National Liberty Museum in Philadelphia, Berengo Fine A rts offers one of Vigliaturo’s work, La Nobildonna (The Noblewoman)on the occasion of a charity event, while, for the celebrations of Chanukkà, the artist gives a work representing the Jewish lamp as a gift to the Museo dei Lumi of the Jewish community of Casale Monferrato (Al).

The year 2005 develops as a year full of events and dates. The fairs in the USA to take part in A rt Miami and Palmbeach3 Contemporary, the two personal exhibitions at the Zantman A rt Galleries of Palm Desert, California, and at the G a l l e ry Vespermann in Atlanta, Georgia. At the Museum of Foreign Art in Riga, Latvia, supervised by Enzo Fornaro of the International Service A rt ’s, opens the personal exhibition which starts a series of conferences held in some museums of modern art of the Baltic and Russia. The exhibition has been moved at the M.K. Ciurlionis National Art Museum in Kaunas, Lithuania, and at the Lithuanian A rt Museum in Klaipeda.

At the same time, the Museo “Bernardini-Fatti” and the Comune di San Sepolcro (Ar),

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promoted by Provincia di Are z z o, dedicate to the artist a personal exhibition entitled Nuovo rinascimento del vetro (New Renaissance of the Glass), held in the Sala Comunale delle Esposizioni di Palazzo Pretorio, The Museo “Bernardini-Fatti” della Vetrata Antica and Museo Civico, keeper of Piero della Francesca’s works.

National and foreign newspapers and magazines have presented and reviewed the exhibitions with detailed reports. Specialized Italian magazines such as Arte, Flash Art, Images A rt & Life, Art Leader, D’A, Artigianato, dedicated him covers and editorial articles.Abroad, important editorial articles have appeared on magazines such as Kustebeeld (Belgium),, Wonen (Holland), Univers des A rts (France) and in Asia ana America on the art magazine World Sculpture news.

In 1998, the Berengo Fine Arts published the first monography dedicated to Silvio Vigliaturo entitled Vibrazioni in vetro (Glass Vibrations), edited by MarsilioEditori. In the year 2000, the magazine Alte Vitrie, edited by Museo del Vetro in Altare (Sv), assigned to the artist the cover and an important editorial article in the inside. In the same year, Marsilio Editori publishes the second monography entitled Glass and I... A confirmation at an national level comes in June 2001 through an article on the magazine Oggi and through an invitation to the television show Uno Mattina, on Rai Uno. Still in 2001 an article signed by the art critic Paolo Levi apperead on A rte Mondadori.

The monography entitled L’anima del vetro is published by Marsilio Editori, in 1992 for the exhibition held at Palazzo Falcone in Acri. In 2003, the magazine Pagine del Piemonte, edited by Priuli e Verlucca Editori, created the cover of the summer edition with one of Vigliaturo’s work with an editorial artiche written by the critic Angelo Mistrangelo, while in 2004, the national newspaper Il Giornale has the cover of Mete d’Elite dedicaed to Vigiaturo. In the same year A rte Mondadori dedicates to the artist a monography together with the magazine and an article. In the year 2005, Vigliaturo appears in the book I giudizidi Sgarbi, published by Editoriale Giorgio Mondadori.

In the course of his activity, valued national and foreign art critics got interested in his creations with positive evaluation of his work. Among many, the following wrote about him: Adalberto Rossi, Renzo Guasco, Massimo Centini, Sandro Cherchi, Aldo Spinardi, Angelo Mistrangelo, Enzo De Paoli, Monica Nucera Mantelli, Lucio Cabutti, Paolo Rizzi, Diego Salani, Enzo Di Martino, Paolo Levi, Costantino Bormioli, Guido Corniolo, Lorenzo Bonini, Lisa Parola, Angelo Minisci,Vittorio Sgarbi,Gregorio Viglialoro, Rosa Barovier Mentasti, Antonio Galiana, Josep M. Caldana, A.A. Mekking, Jean Louis Avril, Andrei Bre w e rton, Hilary Binks,. Llops S., Almudena Ruiz.

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Esposizioni 1977 1978 1979 1980 1981 1985 1986 1988 1989 1990

1991 1992

1993

1994

1995

Personali: Chiesa di San Domenico, Chieri (To) Collettive: Estemporanea Pittori a Torino, La Stampa, Torino Collettive: Concorso Città di Aosta, Aosta Personali: Galleria Maddalena, Alba (Cn) Personali: Galleria Civica, Chieri (To) Collettive: Pittori piemontesi, Giardini Kursal, Montecatini Terme (Pt) Personali: Impressioni su Venezia, Galleria Civica, Chieri (To) Personali: Galleria Accademia, Torino Personali: Galleria San Vidal, Venezia Personali: Società Promotrice delle Belle Arti, Torino Palazzo della Regione Piemonte, Torino Personali: Galleria San Vidal, Venezia Personali: Fondazione Achille Marazza, Borgomanero (No) Galleria Accademia, Torino Personali: Galleria Anagma, Valencia, Spain Centro d’Arte San Vidal, Venezia Pinacoteca Civica Palazzo dei Musei, Varallo Sesia (Vc) Promotrice delle Belle Arti, Torino Personali: Galleria Expoart, Girona, Spain UCAI, Centro d’Arte San Vidal, Venezia Giocoluci in vetro, Galleria Montmartre, Parma Collettive: La scena muta, dal volto alla maschera, Teatro Sociale,Borgomanero Personali: Galleria Micrò, Torino Museo Nazionale dell’Arma di Cavalleria, Pinerolo (To) Collettive: Expo Arte, Fiera del Levante, Galleria Montmartre, Bari

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1996

1997

1998

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Palazzo Reale, Crespano del Grappa (Tv) Palazzo Dugentesco, Vercelli ART+SUR, Granada, Spagna Art Multiple, Berengo Fine Arts, Düsseldorf, Germania Leerdam Glass Art fair, Berengo Fine Arts, Leerdam, Olanda Personali: Galleria Anagma, Valencia, Spagna Espace Vog, Cannes, Francia Artissima, Galleria Anagma, Torino Galleria Accademia, Torino Galleria Montmatre, Parma Collettive: Spettro arlecchino, in Frontiere. Castello Aragonese, Taranto La psiche alata, Studio Dieci e Salone Dugentesco, Vercelli Titanic/a/mente, Palazzo della Provincia di Trento, Trento Art Multiple, Berengo Fine Arts, Düsseldorf, Germania Holland Art Fair, Berengo Fine Arts, Den Haag, Olanda Personali: Galerie D’Art Contemporain Imagine, Bordeaux, Francia Galerie d’art L’Eclat du Verre, Les Antiquaire du Louvre, Parigi.

Galleria Zinzen, Bruxelles, Belgio Galleria Glass Ett, Stockholm, Svezia Chia,Kiki,Vigliaturo, Galerie Meringer, Saint Polten, Vienna, Austria L’Art Venitien, Monaco, Francia Collettive: Arte Fiera, Berengo Fine Arts, Bologna Art Multiple, Berengo Fine Arts, Dusseldorf, Germania Stockholm Art Fair, Berengo Fine Arts, Stockholm, Sezia Europ’Art, Berengo Fine Arts, Genève, Svizzera Lineart, Berengo Fine Arts, Gent, Belgio Art Innsbruck, Berengo Fine Arts, Innsbruck, Austria Kunst RAI, Berengo Fine Arts, Amsterdam, Olanda Personali: Galleria Ikonos, Acri (Cs) Galleria Zinzen, Bruxelles, Belgio Galleria Berengo Fine Arts, Venezia Galerie Elian Lisart, Bruxelles, Belgio De iridis natura, Piemonte artistico e culturale, Torino Teatro Coccia - inaugurazione stagione lirica -, Novara Glass - a possibility of Art, Schola dei Tiraoro e Battioro, Venezia Collettive: ST’Art, Berengo Fine Arts, Strasbourg, Francia Holland Art Fair, Berengo Fine Arts, Den Haag, Olanda Stockholm Art Fair, Berengo Fine Arts, Stockholm, Svezia

1999

2000

2001

2002

Arte Fiera, Berengo Fine Arts, Bologna Kunst RAI, Berengo Fine Arts, Amsterdam, Olanda Personali: Arte Fiera, Berengo Fine Arts, Bologna Galerie Zonneschande, Rotterdam, Olanda Palazzo delle Prigioni Nuove, Venezia Made in Murano - making Art with Glass, Hotel Cipriani, Berengo Collection, Venezia Collettive: ST’Art, Berengo Fine Arts, Strasbourg, Francia Holland Art Fair, Berengo Fine Arts, Den Haag, Olanda STHLM, Berengo Fine Arts, Stockholm, Svezia Arte Padova, Berengo Fine Arts, Padova La Fiad, Berengo Fine Arts, Beirut, Libano Hsinchu Int’l Glass Art Festival, Berengo Fine Arts, Hsinchu, Taiwan Personali: Palazzo delle Prigioni Nuove, Venezia Villa Giulia, Verbania In Vitro Veritas, Chiesa di San Lorenzo, Aosta Fundación Centro Nacional del Vidrio, La Granja de San Ildefonso, Spagna Art Resources Gallery, Edina, MN, USA Collettive: Arte Padova - padiglione culturale La figura umana -, Padova ARTSUR, Berengo Fine Arts, Madrid, Spagna Shanghai Art Fair, Berengo Fine Arts, Shanghai, Cina Personali: Italy 2001, Quality and life style, Berengo Fine Arts, Hong Kong, Cina Kwai Fung Hih Gallery, Hong Kong, Cina Silvio Vigliaturo: Glass...and I, Berengo Collection Gallery, Arnhem,Olanda Galleria Cortequattro, Cividale del Friuli (Ud) Galerie L’eclat du Verre, Les Antiquaire du Louvre, Paris, Francia Italy and Japan, Galerie Nichido, Tokio, Giappone Collettive: Art Miami, Berengo Fine Arts, Miami, FL, USA Palm Beach Contemporary, Palm Beach, FL, USA Expo Arte, Fiera del Levante, Galleria Ikonos, Bari Galerie Bonnard, Nuenen, Olanda Berengo Collection - Glaskunst aus Ve n e d i g,Kulturwerkstätte, Kilb,Germania Hsinchu International Glass Art Fear, Berengo Fine Arts, Hsinchu, Taiwan Personali: Benzoni-Vigliaturo, due artisti a confronto, Palazzo delle Prigioni Nuove, Venezia Galeria Arnau, Barcellona, Spagna Artists in Glass, The International Glass Art Festival, Waterford, Irlanda Made in Venice, Röhsska Museum, Berengo Collection, Goteborg, Svezia

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2003

2004

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La silenziosa anima del vetro, Torre della Filanda, Rivoli (To) L’anima del vetro, Palazzo Falcone, Acri (Cs) Collettive: Art Miami, Berengo Fine Arts, Miami, FL, USA Palm Beach Contemporary, Palm Beach, FL, USA Art Innsbruck, Berengo Fine Arts, Innsbruck, Austria Cleary First, Berengo Fine Arts, New York, NY USA Kunst Koln Internazionale Messe, Berengo Fine Arts, Colonia, Germania Art Sud, Berengo Fine Arts, Paris, Francia SOFA New York, Berengo Fine Arts, New York, NY, USA Percorsi nel ’900, Galleria Montmartre, Parma Open 2003, “Arte & Cinema”, Lido di Venezia, Venezia Midsummery 2002, Gallery VIP’s, Rotterdam, Olanda SOFA Chicago, Berengo Fine Arts, Chicago, IL, USA AFA Artfair Autotron, Berengo Fine Arts, Rosmalen, Olanda Art Goddesses, Art Gallery Gooilust, ‘S-Graveland, Olanda Personali: Galeria Arnau, Barcellona, Spagna Galeria Kroma, Saint Felice de Guixols, Girona, Spagna Galerie Daudet, Toulouse, Francia Collettive: Art Miami, Berengo Fine Arts, Miami, FL, USA Palm Beach Contemporary, Palm Beach, FL, USA ST’Art, Berengo Fine Arts, Strasbourg, Francia STHLM Art Fair, Berengo Fine Arts, Stockholm, Svezia Art Form, Berengo Fine Arts, Palm Beach, FL, USA SOFA New York, Berengo Fine Arts, New York, NY, USA Art Dubai, Berengo Fine Arts, Dubai, Arabia Saudita Kunst RAI, Berengo Fine Arts, Amsterdam, Olanda Heads up, Vespermann Gallery, Atlanta, Georgia, USA SOFA Chicago, Berengo Fine Arts, Chicago, IL, USA Berengo Fine Arts Gallery, Arnhem, Olanda Alchemy of Glass: The imaginary bestiary, Hsinchu Int’l Glass Art Festival, Hsinchu Municipal Glass-Museum, Hsinchu, Taipei, Taiwan Personali: Palm Beach Contemporary, Berengo Fine Arts, Palm Beach, FL, USA Allusioni e Trasparenze, Palazzo Cisterna, Torino Allusioni e Trasparenze, Berengo Fine Arts Gallery, Arnhem, Olanda Collettive: Art Miami, Berengo Fine Arts, Miami, FL, USA ST’Art, Berengo Fine Arts, Strasbourg, Francia STHLM Art Fair, Berengo Fine Arts, Stockholm, Svezia Kunstrai, Berengo Fine Arts, Amsterdam, Olanda SOFA 2004 New York, Berengo Fine Arts, New York, NY, USA

2005

International Art & Design Fair 2004, Berengo Fine Arts, New York, USA SOFA Chicago 2004, Chicago, IL, USA Personali: Palmbeach3 Contemporary, Berengo Fine Arts, Palm Beach, FL, USA Museum Of Foreign Art, Riga, Lettonia Zantman Art Galleries, Palm Desert, CA, USA Arlecchino e la Torre di Babele, Galleria Wunderkammer, Torino Gallery Vespermann, Atlanta, GE, USA Artifici in trasparenza, Galleria “Le Muse”, Cosenza Magiche alchimie traspare n t i, M. K. Ciurlionis National Art Museum, Kaunas, Lithuania Galleria Rosenthal Studio Haus, Hamburg, Germania Nuovo Rinascimento del vetro, Palazzo Pretorio-Museo Civico-Museo della Vetrata, SanSepolcro (Ar) Lithuanian Art Museum, Klaipeda, Lituania Arlecchino e la Torre di Babele, Galleria “Le Muse”, Cosenza Collettive: Art Miami, Berengo Fine Arts, Miami, FL, USA ST’Art, Berengo Fine Arts, Strasbourg, Francia Konstmassan 2005, Sollentuna, Stockholm, Svezia Kunst 2005, Koln, Germania Celebrating 45 years of Fine Art Excellence, Zantman Art Galleries, Palm Desert, California, USA Holland Art Fair, Berengo Fine Arts, Den Haag, Olanda STHLM Art Fair, Berengo Fine Arts, Stockholm, Svezia Kunstrai, Berengo Fine Arts, Amsterdam, Olanda 5 Jaar V!P’s, Gallery VIP’s, Rotterdam, Olanda SOFA 2005 New York, Berengo Fine Arts, New York, NY, USA III Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea “Magna Grecia”, Collegio Sant’Adriano, San Demetrio Corone (Cs) Art Singapore, Berengo Fine Arts, Singapore ArtVerona 2005, Berengo Fine Arts, Verona

Collezioni permanenti: Pinacoteca Civica, Verbania, Pinacoteca Civica Palazzo dei Musei, Varallo Sesia (Vc), Fondazione Achille Marazza, Borgomanero (No), Regione Piemonte, Torino, Museo dell’Automobile, Torino, Museo Arte Vetraia, Altare (Sv), Berengo Collection, Murano, Venezia e Arnhem, The Netherlands, Museo ebraico dei Lumi, Casale Monferrato (Al), Museo “Bernardini-Fatti” della Vetrata Antica, San Sepolcro (Ar), Glass Museum Alterhof Herding, Ernsting, Germany, Biblioteca Nacional, Madrid, Spain, Pinacoteca Municipale, Naquera, Spain, Fundacion Centro Nacional del Viario, La Granjia, Segovia, Spain, Haags Gementee Museum, Den Haag, The Netherlands, Hsinchu Municipal Glass Museum, Hsinchu, Taiwan

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Indice Segni di Luce per i giochi invernali di Valter Giuliano e Antonio Saitta Signs of Lights for winter games of Valter Giuliano and Antonio Saitta

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L’incanto colorato della trasparenza di Paolo Levi The colored enchantment of trasparency of Paolo Levi

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Silvio Vigliaturo di Vittorio Sgarbi Silvio Vigliaturo of Vittorio Sgarbi

6

12 16 18

Segni di Luce di Silvio Vigliaturo Signs of Lights of Silvio Vigliaturo

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Biografia Biography

57 61

Esposizioni Exhibitions

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Arlecchino e la Torre di Babele, olio su tela, cm 150 x 150

Finito di stampare Agosto 2005 presso Zucca Grafica Pessione (TO)