Settemiglia - anno I, n°7

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settemiglia da Gerusalemme ad Emmaus …e ritorno

Periodico Mensile Anno I - N°7 Maggio 2011 Mail ed Info: redazione@settemiglia.it www.settemiglia.it

Diocesi di Nola – Parrocchia San Francesco di Paola – Scafati – Sa

MAGGIO CON MARIA La Vergine del latte

A

ndare nei luoghi della nostra infanzia è tornare alle radici e agli inizi della nostra vita. Andare dove per la prima volta ci siamo incantati ad ammirare lo sguardo di una Madre è come tornare agli inizi della propria storia di fede: della mia storia e della mia vocazione. E’ un ritornare alle origini non per ragioni di nostalgia, ma per essere rinnovato dall’incontro con la bontà e la misericordia di Dio, che si leggono in quegli occhi che quasi ti seguono ovunque, affinchè possa ricevere nuovo slancio e così riprendere il mio cammino con maggiore coraggio e consapevolezza. Vi conduco volentieri, allora, alle pendici del monte Fellino, dove sono cresciuto, dove sorse il Santuario della Madonna degli Angeli a pochi chilometri da Cicciano sul luogo dove, nel 1446, affiorò un muro con l’effige della Vergine con il Bambino. Certamente l’influenza dei Padri Benedettini di Montevergine che avevano un piccolo romitorio nelle vicinanze, accese nelle popolazioni locali la devozione e la volontà di dedicare un tempio al culto della Vergine. Il tempio originale ubicato in prossimità dell’alveo del Fellino, fu distrutto dalla furia di un’alluvione, motivo per cui esso venne ricostruito ad una quota superiore di circa tre metri, come testimoniato in un’epigrafe conservata all’ingresso del Santuario. Il Santuario è stato continuamente oggetto di interventi di restauro dal 1656 ad oggi, a causa soprattutto dei danni provocati dalle alluvioni e dalla tracimazione degli argini dei Regi Lagni. Il Santuario ha un’unica navata alla fine della quale è posto l’altare. Su quest’ultimo si apre un tempietto con timpano curvo che ospita l’antica raffigurazione della Vergine, di autore ignoto del XIV secolo. Sulla parete occidentale una nicchia ospita un affresco raffigurante S. Michele Arcangelo, opera di Angelo

Mozzillo del 1770. La facciata della chiesa è molto semplice. Il campanile seicentesco, sul lato sinistro della chiesa, è a pianta quadrata in stile bizantino e termina con una suggestiva cupola di ispirazione orientale. Nel sagrato antistante il Santuario, ai due lati del cancello d’accesso, si notano due pozzi. L’immagine della Vergine della Madonna con Bambino iniziò a diffondersi dal 431, dopo il concilio di Efeso, che ribadì la figura di Maria Madre di Dio, oltre che di Gesù. La versione dottrinale fu portata in Occidente dall’iconografia bizantina, ma la rigidità orientale venne col tempo sostituita da immagini più intime che ritraggono madre e bambino mentre si guardano e si abbracciano.

“Andare nei luoghi della nostra infanzia è tornare alle radici e agli inizi della nostra vita. Andare dove per la prima volta ci siamo incantati ad ammirare lo sguardo di una Madre è come tornare agli inizi della propria storia di fede” La Madonna del latte, in cui il bambino viene allattato, è una delle più tenere raffigurazioni della Madre di Dio. Anche se l’immagine del santuario di Cicciano è detta “Madonna degli Angeli” a causa degli angeli raffigurati, è evidente la classica impostazione iconografia della Vergine del Latte. Il riferimento evangelico alla Vergine, madre degli uomini oltre che del Cristo, acquista, nella delicatezza della Madonna del latte, una connotazione realistica e affettiva. L’esposizione del seno della Vergine sottolinea i tratti umani dell’Incarna-

Madonna degli Angeli Santuario Madonna degli Angeli Cicciano (Na) zione divina del Bambino, che viene così rappresentato nel suo terreno bisogno di nutrirsi e di incontrare il calore materno. Maria ci mostra il Volto materno di Dio aiutandoci ad aver fiducia di un Dio che essa stessa, donna, nutre. Anche noi abbiamo bisogno di essere nutriti dalla sua testimonianza che si rende credibile in quell’ “Eccomi” non detto una volta sola davanti al messaggero di Dio ma in tutti i momentri della sua vita. Noi abbiamo bisogno certamente della sua protezione ma abbiamo bisogno sopratutto di averla davanti a noi come modello e maestra, speranza certa che la vita del Vangelo è possibile viverla fino in fondo. Ognuno di noi ha il proprio luogo “natale” della fede, ognuno di noi ha un volto dipinto negli occhi del quale riposare. Tutti possiamo riconoscere nel Volto della Madre, le sembianze di Dio e nostre, unite in un meraviglioso “Si”. Il “Si” della serva del Signore. don Peppino, parroco


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