Il Segreto della Gallina

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Quali sono le aspettative, lo stile, il carattere, il look del nuovo millennio? Il nuovo millennio avrebbe dovuto essere il tempo della ripresa economica, dell’unione anche politica della UE, di un mondo pacificato dopo i decenni caratterizzati dalle contestazioni e della feroce contrapposizione Est-Ovest, un mondo dove la serena convivenza tra i popoli e la tolleranza avrebbero trionfato, mentre le barriere geografiche e culturali sarebbero state abbattute. Si apre, invece con l’attentato alle Twin Towers, l’11 settembre 2001. E da quel giorno nulla sarà più come prima, e si darà inizio ad un walzer di guerre, prima l’Afghanistan, poi l’Iraq, mentre l’economia entrerà nuovamente in una profonda crisi. Anche l’Italia vive la grave crisi economica di questi anni. Si attende la ripresa, mai stata così “attesa”, mai stata così tardiva. Si dovrà, infatti, attendere i primi mesi del 2006 per assistere all’affacciarsi di una prima timida ripresa. Dal punto di vista economico i primi anni del secolo risentono fortemente della crisi internazionale conseguenL’altra faccia te agli attacchi terroristici, alle guerre e allo, spesso della moneta irrazionale, impennarsi del costo del petrolio. Il clima di sfiducia e di instabilità ha un’immediata ripercussione sui consumi. L’economia italiana che aveva subito un’accelerazione negli

anni dal 1996 al 2000, inizia a soffrire e dal 2002 entra in una fase di prolungata crisi. Nel 2002 è introdotto nel paese l’euro. Gli effetti sono pesanti soprattutto per gli effetti inflazionistici e speculativi che accompagna il change over alla moneta unica europea. I consumatori si trovano a fare i conti con un incontrollato aumento dei prezzi e una conseguente drammatica perdita del loro potere d’acquisto. L’Italia tocca il fondo nel 2004, con la “crescita zero” del PIL, che, tuttavia riprende a crescere, lentamente nel 2005. Le importazioni superano le esportazioni, sebbene il deficit della bilancia commerciale si riduca. Un miglioramento solo apparente dovuto più alla contrazione dei consumi interni che a un recupero di competitività. I dati Istat parlano chiaro: gli italiani sono diventati più poveri. Secondo un’indagine, alla fine del 2005, ben il 14,7 per cento delle famiglie italiane “fatica ad arrivare a fine mese”, mentre il 28,9 per cento ammette di non esser in grado di sostenere una spesa imprevista di 600 euro. Un impiegato guadagna circa 1.200/1.600 euro mensili, un chilo di pasta costa 1 euro e un chilo di pane 2 euro. Nelle città gli affitti raggiungono gli 800/1.000 euro al mese. Va da sé che nelle famiglie si deve lavorare in due. Il fenomeno emergente è quello delle coppie “a doppio reddito” in cui, però, è ancora la donna, che deve conciliare lavoro e famiglia, ad essere la

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