Sn vol 5 num 1/2

28-49

vitamins minerals herbs aminoacids

Volume 5

Numero 1/2

Integratori Alimentari di Alta Qualità dal 1947 Quaderni di Divulgazione Scientifica e Culturale

La nostra lista degli ingredienti è semplice:

MATURITÀ: ETÀ DELLA REALIZZAZIONE

Materie prime selezionate Rigidi standard produttivi e di controllo qualità Attenzione al dettaglio

Coerenza Rispetto di esigenze particolari: Vegetariani e Vegani Intolleranze alimentari Certificazione KOF-K e HALAL

Innovazione

Formule d’avanguardia Numerosi brevetti Estratti erbali standardizzati

MATURITÀ: ETÀ DELLA REALIZZAZIONE

Qualità

Rimedi e Strategie della Medicina Naturale per Mantenersi in Forma e Rendere al Meglio negli Anni dello Stress

In farmacia, parafarmacia ed erboristeria www.solgar.it - info@solgar.it

Numero Verde* S.T.S. Solgar

800.129.444 * Numero verde gratuito sia da rete fissa che da telefoni cellulari

L’integratore per le tue esigenze? Chiama il numero verde di Solgar.

Biologi e Farmacisti del Servizio Tecnico Scientifico di Solgar risponderanno alle richieste tecnico-scientifiche.

Attivo dal lunedì al venerdì ore 9/13 - 14/18.

ScienzaNatura

Quarto numero della SERIE dedicata alle 7 Età della Vita

28-49 Mos Maiorum

Quaderni mensili di divulgazione Scientifica e Culturale Collaboratori: Prof. Ivo Bianchi, Dott.ssa Valentina Bianchi, Artista Ottaviano Motta, Dott. Francesco Bianchi, Dott. Giulio Cassano, Grafico Antonio Fenuta, Dott.ssa Giada Caudullo, Dott. Ignazio Sapuppo, Dott.ssa Perla Tironi, Dott.ssa Claudia Giagnoni, Dott.ssa Imma Cerciello, Dott.ssa Erika Silvestri, Dipl. Naturopath Annalisa Vittorio Progetto grafico, impaginazione e stampa: Grafical srl (Marano di Valp.lla - VR)

2 6 19 26 34 38 41 45 48 52 60 72 76 92 96 103 112 119 123 129 134 135 136

Maturità, tenere salda la barra I più frequenti problemi dell’età matura Autoimmunità del giovane adulto Interleuchina 10 Psoriasi Il Cronoaging ed il Fotoaging cutaneo Una finestra sull’Omotossicologia La Salute sotto controllo L’Infezione da HPV Suggerimenti Integrativi Integrazione nella fase dell’età adulta Mantenere il peso dai 28 ai 49 anni I disturbi stress-correlati Come contrastare lo stress Floriterapia e Aromaterapia L’organo del mese La Pianta del mese Il Minerale del mese La Molecola del mese Aminoacidi del mese I Libri del mese Leggere per riflettere Sommario del prossimo numero

Vol. V N. 1/2 per informazioni o abbonamenti: www.scienzanatura.it � info@scienzanatura.it

www.naturesbounty.it

ABBONAMENTO ANNUALE

2018 Abbonamento Silver Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine)

e 19

Abbonamento Gold Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Rivista bimestrale cartacea (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Arretrati rivista 2014-2015-2016-2017 online (41 numeri)

e 49

Abbonamento Platinum Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Rivista bimestrale cartacea (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Arretrati rivista 2014-2015-2016-2017 online (41 numeri) Speciali di Fitoterapia A-Z (Opera Omnia su Piante Medicinali, Alghe, Funghi) di oltre 300 pagine per pubblicazione

VI AIUTIAMO A SENTIRVI NEL MODO MIGLIORE. OGNI GIORNO.

Supplementi di approfondimento su specifiche tematiche di Medicina Naturale di oltre 150 pagine per pubblicazione Cards artistiche originali componenti una raccolta unica per valore didattico e scientifico Accesso al programma Medcloud, banca dati di consultazione che permette di individuare le Terapie Naturali con la loro posologia in piĂš di 2.000 sintomi e patologie incrociati con oltre 2.000 prodotti di Medicina Naturale (Fitoterapici, Omeopatici, Integratori Alimentari, Oligoelementi, Alimenti, Dispositivi Medici...)

Oltre 170 ore di Lezioni in Video registrate del Prof. Ivo Bianchi su diversi argomenti di Medicina

e 119

Per abbonarti vai su www.scienzanatura.it

Volume 5 - N. 1/2

MATURITÀ Tenere salda la barra, per la salute fisica e mentale

D

opo i 28 anni gli ormoni sessuali, sia nel maschio che nella femmina, prendono saldamente il timone della psiche e del corpo dell’individuo. Dopo i lunghi anni della preparazione, l’individuo è al massimo e tutto spinge per la realizzazione che, nel disegno della Natura e dell’Intelligenza Universale, è duplice:

Riproduzione.

Un corpo ed una psiche sani e maturi, sono perfetti per la replicazione, per portare avanti un patrimonio genetico che comunque, nell’individuo specifico ha fatto un piccolo passo evolutivo e si spera anche karmico. Gli ormoni sessuali, il Testosterone in particolare, hanno plasmato le strutture corticali del cervello. Ora l’istintualità limbica è modulata dalla razionalità-intelligenza corticale e spinge per la ricerca di un partner che spesso è

2

a cura del Prof.

Ivo Bianchi

costituzionalmente opposto, per una migliore copertura genetica del nascituro. Quello stesso Testosterone che, sia nel maschio che nella femmina, porta al viaggio, all’esplorazione, porta anche e soprattutto alla ricerca di un partner ideale, sotto la guida della biochimica dei ferormoni. Se questo aspetto viene inibito, da farmaci od errati stimoli sociali, rimane solo la ricerca del viaggio che si ridurrà a soddisfacimento edonistico o finanziario. Viceversa il conseguimento del primo grande contributo all’Universo porta alla stabilizzazione. La rotta è tracciata e la nave dell’individuo può proseguire per realizzare i vari obiettivi che renderanno non inutile quell’esistenza.

Evoluzione.

Il passare dei millenni non è e non deve essere, per l’essere umano, semplice trascor-

Maturità: Età della Realizzazione

rere fisico del tempo, né come nell’animale, evoluzione adattiva all’ambiente che cambia.

L’Uomo evolve nelle sue capacità intellettuali e spirituali. Se il contributo materiale all’Universo si esplica nella riproduzione di un essere successivo cui si passa la staffetta, quello intellettuale si attua nel miglioramento del bagaglio di conoscenze dell’umanità. Ogni individuo, pur nell’umiltà del suo lavoro, deve dare un contributo al progresso umano, con l’impegno, l’inventività e la condivisione.

Ogni Uomo deve dare poi un contributo spirituale alla società umana, soprattutto con un contagioso esempio di vita. È forse riduttivo dirlo, ma anche questo aspetto della vita umana è condizionato dagli ormoni sessuali, dagli estrogeni in particolare, che favoriscono l’accoglienza, empatia e connessione emozionale.

Proviamo per un attimo a pensare come usarono l’energia degli ormoni sessuali dell’età matura alcuni grandi personaggi della storia.

L’essere umano, quindi, è programmato per grandi compiti personali ma soprattutto universali, gli ormoni sessuali aiutano e danno la forza per percorre questo cammino tracciato.

Nel soggetto giovane, gli ormoni sessuali, con

3

la loro alternanza ed interazione, aiutano la realizzazione che la Natura ci chiede. L’Uomo tuttavia, essere imperfetto, raramente ha un corretto equilibrio di tali ormoni e la Medicina Naturale, che porta all’osservazione attenta dell’individuo, aiuta al mantenimento od al conseguimento di questo equilibrio.

Il rilievo dei sintomi comportamentali è spesso più utile o comunque complementare alle classiche indagini ormonali, anche perché i livelli di queste sostanze, nell’organismo, fluttuano moltissimo.

I rimedi naturali possono agire, in maniera sinergica con comportamento e dieta, su quell’equilibrio ormonale che solo garantisce

4

il conseguimento dei frutti dell’età matura. “quando il Signore Dio fece la terra ed il cielo, ancora nessun cespuglio della steppa vi era sulla terra, né alcuna graminacea della steppa vi era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non vi era Adamo che lavorasse il terreno e facesse sgorgare dalla terra un canale e facesse irrigare tutta la superficie del terreno... il Signore Dio costruì la costola che aveva tolto all’uomo, formandone una donna... per questo l’uomo abbandona suo padre e sua madre e si attacca alla sua donna ed i due diventano una stessa carne” Genesi, 2

Maturità: Età della Realizzazione

Ogni giovane adulto deve tener ben presente il mito di Ulisse, molte sirene cercano di deviarlo dallal realizzazione del suo compito.

La cosa non è casuale, la Natura seleziona il più forte, il più resistente anche e soprattutto sul piano psicologico-spirituale. Dalla vit-

toria contro le difficoltà emergerà la capacità di conseguire i grandi risultati. Naturalmente quello che vale per Ulisse, prototipo maschile, vale anche per Penelope, prototipo femminile, che anche oggi deve resistere ai molti e multiformi Proci della società consumistica.

5

Volume 5 - N. 1/2

I PIÙ FREQUENTI PROBLEMI DELL’ETÀ ADULTA

Importanza di stabilità in un periodo di grande influsso ormonale a cura del Prof. Ivo

I

n nessuna altra età della vita, come in quella che va dai 28 ai 49 anni, l’influsso su corpo mente e comportamento, degli ormoni sessuali è così forte. Questa enorme spinta energetica, se ben diretta, può essere motore di realizzazione personale e di positivo influsso sociale, tuttavia questo flusso irruente può causare danni, nello stesso modo in cui l’infiammazione è un prezioso meccanismo di difesa, ma può essere causa di malattia acuta o cronica grave. Mai come in questo periodo le problematiche patologi-

Bianchi

che femminili e maschili sono distinte, per l’influsso di ormoni così diversi, anche se complementari. Inoltre negli anni della maturità si manifesta appieno la tendenza costituzionale e se ne deve tener conto per un inquadramento diagnostico oltre che per una guida nell’ambito della Medicina Naturale.

Infatti la terapia può essere rappresentata da un Protocollo di fondo relativo alla Patologia, ma deve sempre tener conto della peculiare situazione Costituzionale-Endocrino-Immuno-Reattiva dell’Individuo.

Maturità: Età della Realizzazione

Problematiche femminili

Inquadramento Costituzione Generale del Giovane Soggetto Femminile

SINDROME PREMESTRUALE La sindrome premestruale è una alterazione recidivante (mensile), caratterizzata da una chiara ritenzione di liquidi, iper-risposta vegetativa e iper o ipoattività. Essa colpisce circa il 50% delle donne, specialmente durante la 3a e la 4a decade di vita. L’alterazione sembra consistere in una esagerata reazione fisiologica e psicologica all’inizio delle mestruazioni ed è spesso accompagnata da un comportamento antisociale.

Sebbene in talune occasioni sia stata osservata una lieve ipoglicemia, non vi sono evidenti disfunzioni endocrine o fisiche che contraddistinguano queste pazienti con sindrome da tensione premestruale.

L’alterazione può aggravare le malattie mentali, l’ipermetabolismo, le mastiti croniche cistiche e l’obesità.

Problemi di base sono la paura del pericolo

che sta per arrivare e una particolare preoccupazione per quanto riguarda la gravidanza e la femminilità. Queste donne spesso esprimono un senso di autodeprecazione e di rivolta contro la madre per le loro difficoltà mestruali.

Una integrazione naturale per questo importante problema sono: - Agnocasto (250mg/die) per combattere la dominanza estrogenica - Vit B6 (50mg /die), 4-Indolo3-Carbinolo (300mg/die), Magnesio (500mg/die) per ottimizzare il metabolismo degli estrogeni Questo disturbo è attribuito ad un complesso squilibrio endocrino: - bassi o insufficienti livelli di progesterone - alti livelli di prolattina - squilibrio del metabolismo degli zuccheri

7

Volume 5 - N. 1/2

con ipoglicemia - incremento del GH - incremento delle β endorfine cerebrali - aumento dell’α MSH - aumento di ADH e Aldosterone La dieta e le abitudini di vita possono influenzare molto l’entità dei disturbi correlati alla sindrome premestruale.

In particolare nelle donne che consumano importanti quantità di alcool o di caffeina, sotto forma di thè o caffè, i disturbi sono amplificati. L’esercizio fisico, in particolare lo jogging, tende a ridurre le manifestazioni della sindrome. Una dieta povera di cibi che apportano vit.B6 (legumi, cereali integrali, carne, pesce, uova) predispone alla PMS. Ricordiamo che da un punto di vista integrativo alla vit B singola di base deve sempre essere associato il complesso di tutte per non causare squilibri.

8

INFERTILITÀ Uno dei problemi più gravi che minaccia la struttura e la sopravvivenza stessa della nostra società occidentale è la crescente in-

Maturità: Età della Realizzazione

cidenza di sterilità di coppia. Dobbiamo valutare: - STILE DI VITA o più di 2 caffè al giorno +50%di sterilità, per problemi tubarici o endometriosi. Il problema non è direttamente correlato alla caffeina, ma all’acido tannico contenuto in tutti i tipi di caffè, anche in quello decaffeinato, oltre che nel thè nero.

L’alcool ed il fumo potenziano gli effetti negativi del caffè e predispongono all’aborto spontaneo o stress stimola la secrezione di PRL o carenze o squilibri alimentari - OBESITÀ o già l’obesità infantile predispone ad ir-

regolarità mestruali, oligo-anovulazione cronica e successiva sterilità o un indice massa grassa superiore a 30% può inoltre favorire l’aborto e rendere più difficili le tecniche di procreazione assistita o iper insulinismo, resistenza insulinica ed il frequentemente associato ovaio policistico, ostacolano molto la fertilità - FATTORI ORMONALI o carenza di Estrogeni o Progesterone - FATTORI INFETTIVI-INFIAMMATORI o Clamydia, Papilloma virus…

- FATTORI ORGANICO-STRUTTURALI o malformazioni, polipi, fibromi, endometriosi...

ENDOMETRIOSI

realtà si tratta di un evento comune in tutti i primati: l’80% dei babbuini hanno localizzazioni ectopiche di tessuto uterino, tuttavia un sistema immunitario integro impedisce l’evolvere in malattia della normale endometriosi.

Non di meno l’endometriosi non è altro che un sintomo di squilibrio PNEI. La terapia causale è il ristabilimento di una corretta fun-

L’endometriosi, che colpisce il 10-15% delle donne è causa molto frequente di infertilità femminile. È caratterizzato dal proliferare di tessuto uterino endometriale in aree extrauterine: intestino, ovaie, addome o addirittura cavità toracica. I sintomi precoci di endometriosi sono i dolori, talora penosissimi a livello addominale, durante i giorni del flusso. In

9

Volume 5 - N. 1/2

zione immunitaria che porti ad una attività ottimale dei linfociti NK.

CISTITE Cistiti, asintomatiche e non, sono le infezioni batteriche più frequenti nella popolazione femminile: il 20-30% delle donne adulte (tra i 20 e i 50 anni) sviluppa uno o più episodi ogni anno, l’incidenza aumenta con età, gravidanza e diabete. Nel 55% dei casi le infezioni delle vie urinarie nelle donne, possono interessare la parte superiore dell’apparato urinario, sino ai reni. Le pielonefriti ricorrenti possono determinare danno renale progressivo, con formazione di cicatrici, cisti e, talora, l’insorgenza, nel tempo, di insufficienza renale.

La preferenza per il sesso femminile è dovuta alla conformazione dei genitali esterni e alla brevità (3 cm) dell’uretra. Il vestibolo della vagina e la regione periuretrale, infatti, vengono facilmente in contatto con la flora fecale e l’uretra, più corta che nel maschio (16 cm), facilita la risalita dei batteri verso la vescica.

L’urina secreta dai reni è sterile sino a quando non giunge all’uretra che la trasporta dalla vescica all’orifizio uretrale esterno. I batteri possono raggiungere il tratto urinario o risalendo dall’uretra, per contiguità intestinale o, meno comunemente, attraverso il torrente ematico.

I germi solitamente responsabili, sono: - Escherichia coli (80% dei casi), - Stafilococcus epidermidis (9%) - Streptococcus fecalis (1-3%) Germi più raramente responsabili, che richiedono una più attenta valutazione dello stato di salute generale della paziente, sono: - Proteus - Klebsiella - Serratia - Enterobacter - Pseudomonas Esistono specifiche difese dell’organismo

10

contro la crescita batterica del tratto urinario, che vanno favorite: - flusso urinario copioso, esso tende ad eliminare i batteri - macrofagi efficienti a livello delle mucose vescicali e vaginali controllano la crescita batterica; vanno stimolati con la somministrazione di beta glucani - batteri non patogeni (lattobacilli, gram-positivi), ospiti abituali della vagina e della zona periuretrale, impediscono la crescita dei ceppi patogeni. Va stimolata l’assunzione regolare, soprattutto in fase premestruale, di probiotici - acidità dell’ambiente vaginale e dell’urina ostacola la proliferazione dei batteri responsabili delle cistiti, va scoraggiata la moderna alcalinizzazione selvaggia - proteina renale (proteina di Tamm-Horsfall), che si ritrova nell’urina, ha la funzione di ostacolare l’adesione batterica alle pareti vescicale e di intrappolare i batteri, cosi da eliminarli con l’emissione dell’urina, ne va attivata la funzione somministrando D Mannosio - immunoglobuline specifiche sulla parete vescicale costituiscono una valida barriera alla colonizzazione da parte dei batteri; vanno stimolate effettuando cicli di terapia con immunostimolanti naturali (Echinacea, Astragalus..)

Terapie antibiotiche, antitumorali o immunosoppressive, diabete, malattie croniche debilitanti ed uso di cateteri sono tutte condizioni in grado di alterare negativamente i sistemi di difesa dell’apparato urinario. I più frequenti fattori, associati ad un aumentato rischio di infezioni, sono: - gravidanza - rapporti sessuali - traumi o irritazione meccanica I sintomi più comuni di cistite sono: Ø disuria (minzione difficoltosa) Ø stranguria (minzione dolorosa)

Maturità: Età della Realizzazione

Ø pollachiuria (frequente stimolo ad urinare, con emissione di scarse quantità di urine) Ø nicturia (necessità di alzarsi ripetutamente dal riposo notturno per urinare) Ø ematuria (presenza di sangue nelle urine) Ø tenesmo vescicale (dolore nella regione sovrapubica) Ø febbre, brividi, dolore della parte bassa della schiena possono indicare un coinvolgimento renale La diagnosi di cistite si basa, oltre che sulla presenza dei sintomi caratteristici, sui risultati dell’esame delle urine e sull’urinocoltura. Nell’analisi delle urine avremo: • presenza di un elevato numero di leucociti (superiori a 10.000/ml), con esterasi leucocitaria elevata • presenza di batteri in numero significativo (superiori a 100.000 batteri/ml )

• presenza di emazie • presenza di nitriti • aumento del pH Recenti statistiche rilevano che circa il 25% delle donne che hanno un’infezione delle vie urinarie ne avrà successivamente tre all’anno, per tale motivo è indispensabile adottare misure di PROFILASSI atte a ridurre il rischio di reinfezione: - aumentare il flusso urinario bevendo molta acqua nell’arco delle 24 ore (almeno 1,5-2 litri) - svuotare la vescica dopo un rapporto sessuale - regolarizzare l’alvo (norme alimentari e farmacologiche per combattere la stitichezza) - porre particolare attenzione all’igiene dei genitali esterni per evitare contaminazioni da parte di materiale fecale

CISTITE INTERSTIZIALE

può aggravarsi col passare del tempo nonostante la terapia farmacologica, peraltro spesso casuale.

Le cause quindi sono tuttora ignote, probabilmente si tratta di patologia multifattoriale. Si sono supposti problemi: autoimmuni, neurologici, infettivi. Si è anche pensato alla produzione di sostanze tossiche nelle urine,

Questo tipo di cistite, un tempo sconosciuta, ma ora sempre più diffusa anche nel nostro paese come altre malattie emergenti che hanno la loro base sulla disfunzione immunitaria, appare in assenza di infezioni accertate e non regredisce assumendo antibiotici. In molti casi la sintomatologia infiammatoria

11

Volume 5 - N. 1/2

problemi delle Mast zellen e del rilascio anomalo di istamina, di alterazioni dell’epitelio vescicale o aumento della permeabilità mucosa. Alcuni studi la mettono in relazione ad

ansia, stress, iper reattività. Sembra esserci una connessione con la Fibromialgia. La terapia convenzionale ricorre a Ciclosporina, Botulino, Cannabis e terapie comportamentali.

La cistite interstiziale è il tipico quadro clinico che risponde in maniera specifica ad un approccio integrativo globale, peculiare della Medicina Naturale. Certamente vanno evitate sostanze dietetiche oggi sempre più abusate, quali salse di pomodoro, peperoni e solanacee in generale, bevande con caffeina, alcoolici, spezie e pepe in particolare. La terapia vera e propria non è invece protocollabile, andrà strutturata di volta in volta, in relazione allo specifico quadro globale del paziente, una strategia che tenga conto delle molte molecole naturali che hanno dato un certo riscontro in questa patologia. Quindi valuteremo: Ø Olio di Enotera perennis (Primula) Ø Vitamina E Ø Coenzima Q10 Ø Resveratrolo Ø Withania somn. Ø Acido jaluronico Ø Selenio

Ø Ester C Ø Bromelina Ø 5 HTTP Ø Glucosamina

12

FIBROMATOSI UTERINA Si tratta di proliferazioni benigne del tessuto muscolare uterino che quasi mai evolvono verso la forma maligna. Sono assai frequenti nelle donne fertili mature, solitamente asintomatici e non interferenti con eventuali gravidanze, possono tuttavia creare problemi a livello vescicale e renale. Hanno una base genetica permissiva e fattori predisponenti sono: nulliparità, obesità, ovaio policistico, diabete ed ipertensione. La crescita è stimolata dagli ormoni sessuali ma paradossalmente in gravidanza spesso si verifica regressione forse per attivazione dei recettori ossitocinici. Estrogeni e Progesterone hanno effetto proliferativo sulle cellule leiomiomatose, ma la prolattina è un importante fattore permis-

Maturità: Età della Realizzazione

sivo. In particolare la crescita è stimolata da: - estrogeni tramite up regulation di TGF β e IGF1 - progesterone tramite up regulation di EGF e TGF β con down regulation di TNF a - ruolo importante hanno anche Xenoestrogeni chimici o naturali (fabacee e graminacee) Esiste una particolare relazione tra Fibromatosi uterina ed Ipertensione arteriosa, per:

- danno vascolare uterino che determina uno stato infiammatorio - angiotensina II, coinvolta in entrambe le patologie - nel tessuto fibromatoso sono abnormemente espresse aromatasi e 17beta-hydroxysteroido dehydrogenasi tanto da rendere interessanti i farmaci di blocco dell’aromatasi - abnorme proliferazione di tessuto connettivale per fattori ischemici o meccanici

La Soya, che contiene isoflavoni e fitoestrogeni, può essere utile per regolare gli elevati livelli estrogenici che favoriscono la crescita dei fibromi. La Genisteina, isoflavone della Soya, downregola specificamente i geni coinvolti nella crescita dei fibromi correlati con l’espressione del TGF β. Vit. D e β Carotene inibiscono la crescita dei fibromi. Piante della famiglia delle Crucifere sono pure utili nella dieta di prevenzione. Altri fitoterapici

13

Volume 5 - N. 1/2

possono essere utili nel trattamento dei primi stadi della fibromatosi uterina, oltre all’aminoacido Cisteina:

- Ceanothus americanus - Capsella bursa pastoris - Achillea millefolium

Problematiche maschili

Inquadramento Costituzione Generale del Giovane Soggetto Maschile

14

Maturità: Età della Realizzazione

PROSTATITE ACUTA La prostatite acuta è una malattia infettiva-infiammatoria della ghiandola prostatica che frequentemente affligge gli uomini in età matura. La sua individuazione, e soprattutto cura approfondita, è di grande importanza perché la sua cronicizzazione può favorire, seppur in fasi successive della vita, ipertrofia prostatica e cancro. I sintomi più frequenti di tale affezione sono: - dolore perineale e addominale inferiore molto intenso, talora insopportabile - senso di peso e gonfiore in zona pelvica - febbre medio-alta La sintomatologia può essere associata a: brusca perdita della capacità erettiva ed ejaculatoria sia per la congestione locale che presumibilmente quale reazione di di-

fesa, emissione di sangue fresco o degradato nello sperma anche di grado elevato, ipersensibilità del glande, estensione dello stato infiammatorio ad uno o ad entrambi i testicoli e talora anche alla vescica ed alla pelvi renale. Normalmente nell’uomo in età matura l’eziologia di questa patologia sta nei contatti sessuali, tuttavia, dieta, stile di vita e conseguente indebolimento immunitario possono contribuire sostanzialmente alla sua insorgenza.

La classica terapia antibiotica, seppur di doverosa prescrizione, non sempre risolve il problema per l’isolamento anatomico della prostata e per la specifica reazione di quest’organo alle aggressioni batteriche. Si è rivelata molto utile, in questi casi, l’impiego di Quercetina.

La Quercetina è un flavonoide presente in molti fitoterapici (ippocastano, calendula, biancospino, camomilla, iperico, ginkgo biloba…) ma anche in parecchi alimenti vegetali (uva rossa, capperi, cipolla rossa, mirtillo, propoli, mela, sedano…). Il veloce effetto in corso di prostatite acuta è dovuto al fatto che

essa frena la formazione di Ossido Nitrico che si scatena nei siti tissutali sede di infiammazione acuta. La Quercetina ha inoltre un potente effetto anti ossidante, previene la formazione di poliamine ed in ultima analisi la tendenza alla cronicizzazione ed alla cancerizzazione dei tessuti infiammati.

Volume 5 - N. 1/2

OLIGOASTENOSPERMIA Il 40% dei casi di sterilità di coppia è di origine maschile, del resto tutte le ricerche concordano sul fatto che la fertilità dell’uomo di oggi, soprattutto nei paesi occidentali, è in netto declino, con un numero medio di spermatozoi in calo del 50% rispetto al 1930. Mentre nel caso della fertilità femminile, sono chiari alcuni fattori tossici, metabolici ed ormonali che agiscono creando turbe funzionali od anatomiche, nel maschio non è ben definito cosa influenzi il così netto deterioramento di numero e qualità degli spermatozoi. I fattori psichici giocano sicuramente un ruolo chiave, anche se non sono, ad oggi, facilmente indagabili. Tuttavia se la società moderna ha reso sempre più difficile alla donna il percepire la sua profonda identità femminile, ha

16

inciso ancora più drammaticamente su quella maschile.

Il potente, pervadente messaggio di mortificazione della virilità, agisce anche a livello organico, tenendo in qualche conto la scienza della PsicoNeuroEndocrinoImmunologia, influenzando il deterioramento qualitativo e quantitativo del seme maschile. È peraltro assodato che se la qualità delle cellule riproduttive può essere influenzata da tossici ed inquinanti (contenitori in plastica in particolare), la loro quantità dipende da fattori ormonali, a loro volta influenzati dalla psiche ma soprattutto dalle percezioni interiori subconscie. Prima terapia quindi della ipo fertilità maschile sarà quella di ritrovare il guerriero che è in ogni uomo, usando per questo qualsiasi tecnica di risveglio.

Maturità: Età della Realizzazione

Alcune buone regole nell’ambito della Medicina Naturale sono: - supplementazioni di Zinco (10-30mg/ die), acido Folico e vitamina B12 per incrementare il numero di spermatozoi, di CoQ10 (100mg/die), Carnitina per aumentarne la motilità, di anti ossidanti (Selenio e vit. E in particolare) per limitarne le anomalie strutturali, Arginina (2-4g/ die) per migliorarne la qualità in generale - cioccolato fondente, banane, melograno, ostriche, latte intero, broccoli, aglio, noci e

uova, sono tutti cibi che favoriscono l’aumento del numero di spermatozoi - obesità, sedentarietà, fumo, alcoolici, soya, droghe di ogni tipo, bevande in bottiglie di plastica, farmaci (inibitori di pompa, antidepressivi..), avere un partner che usa lubrificanti vaginali, il tenere in tasca il cellulare, il dormire con le mutande (testicoli sono migrati dall’addome alla ricerca del fresco), tutto ciò influisce negativamente sulla conta spermatica.

EJACULAZIONE PRECOCE Si tratta della difficoltà o incapacità da parte dell’uomo di esercitare il controllo volontario sull’ejaculazione. Dal punto di vista evolutivo si tratta di un adattamento positivo, tuttavia l’emissione del seme, non dopo i consueti 4-8 minuti dalla penetrazione, ma entro 1 minuto, è causa di imbarazzo e di stress, soprattutto per il maschio stesso, che può per questo desistere dalla ricerca di relazioni sessuali.

Sono state ipotizzate molte cause per questo disturbo, tuttavia nessuna è stata confermata definitivamente, tra queste: ansia da perfor-

17

Volume 5 - N. 1/2

mance, conflitto Edipico non risolto, aggressività repressa, scarsità di rapporti sessuali, abitudine masturbatoria vissuta con vergogna. Dal punto di vista biochimico, uno dei fattori possibili è il deficit serotoninico e ci sono stati risultati positivi con l’uso di farmaci antidepressivi serotoninergici.

Oltre all’approccio psicologico-comportamentale, è utile il ricorso alla Medicina Naturale.

I rimedi più interessanti sono: - Withania somnifera o pianta adattogena che migliora la resistenza allo stress, spesso alla base di questa problematica - Dong Quai o nel maschio, ha effetto sedativo ed è la terapia della Medicina Tradizionale Cinese per l’ejaculazione precoce - Griffonia simplicifolia o sembra che i bassi livelli di Serotonina rendano difficile il reggere allo stress

Conium maculatum

18

della prova, tipico di questa condizione.

Questa pianta è ricchissima di 5 http, precursore diretto della Serotonina Il rimedio omeopatico specifico di questa situazione è Conium maculatum che va assunto 1 volta a settimana per 3 settimane alla diluizione 200CH.

28-49

vitamins minerals herbs aminoacids

Volume 5

Numero 1/2

Integratori Alimentari di Alta Qualità dal 1947 Quaderni di Divulgazione Scientifica e Culturale

La nostra lista degli ingredienti è semplice:

MATURITÀ: ETÀ DELLA REALIZZAZIONE

Materie prime selezionate Rigidi standard produttivi e di controllo qualità Attenzione al dettaglio

Coerenza Rispetto di esigenze particolari: Vegetariani e Vegani Intolleranze alimentari Certificazione KOF-K e HALAL

Innovazione

Formule d’avanguardia Numerosi brevetti Estratti erbali standardizzati

MATURITÀ: ETÀ DELLA REALIZZAZIONE

Qualità

Rimedi e Strategie della Medicina Naturale per Mantenersi in Forma e Rendere al Meglio negli Anni dello Stress

In farmacia, parafarmacia ed erboristeria www.solgar.it - info@solgar.it

Numero Verde* S.T.S. Solgar

800.129.444 * Numero verde gratuito sia da rete fissa che da telefoni cellulari

L’integratore per le tue esigenze? Chiama il numero verde di Solgar.

Biologi e Farmacisti del Servizio Tecnico Scientifico di Solgar risponderanno alle richieste tecnico-scientifiche.

Attivo dal lunedì al venerdì ore 9/13 - 14/18.

ScienzaNatura

Quarto numero della SERIE dedicata alle 7 Età della Vita

28-49 Mos Maiorum

Maturità: Età della Realizzazione

a cura del Prof. Ivo

Bianchi

AUTOIMMUNITÀ:

IL GRANDE PROBLEMA DEL GIOVANE ADULTO DI OGGI

I

l nostro apparato immunologico, con la produzione di specifici anticorpi ed il reclutamento di cellule specializzate, ci aiuta a difenderci da virus, batteri, funghi ed anche dall’insorgenza di forme tumorali, cosa peraltro molto frequente in un organismo vivo ed in continua proliferazione per riparazione, rigenerazione e maturazione a livello di tutti i tessuti.

Questo meraviglioso e sofisticato meccanismo, che richiede vari punti di controllo e che coinvolge molti organi (timo, fegato, midollo, intestino tenue..), talora si altera e determina risposte anomale che investono le strutture stesse ed i tessuti sani dell’organismo. Tale anomalia, ovvero disfunzione del sistema di difesa del corpo, si chiama: Autoimmunità. L’aggressione può

Sistema Immunitario Rete difensiva molto duttile evoluta nei vertebrati per proteggerli dai microrganismi patogeni provenienti dall’esterno e dai processi patologici generati dall’interno quali il cancro.

19

Volume 5 - N. 1/2

manifestarsi ad ogni livello e coinvolgere un organo (tiroide, ileo, colon..), un tessuto (sinovia articolare, tessuto connettivo, strutture nervose..) o una popolazione cellulare (piastrine, spermatozoi..). Il Timo è l’organo maggiormente responsabile, con la sua disfunzione, di tali patologie.

Il numero delle persone affette da patologie autoimmuni è andato sempre più aumentando negli ultimi anni, specialmente per quanto riguarda malattie quali la tiroidite autoimmune ed il diabete di tipo 1.

Si stima che ad oggi, circa 50 milioni di americani siano affetti di una qualche problematica autoimmune e questo fa pensare ad un ruolo importante di fattori tossico-jatrogeno-ambientali.

Prima di addentrarci nello specifico delle patologie autoimmuni è però importante fare alcune considerazioni preliminari che ci aiutino a capire meglio il ruolo di queste problematiche che non vanno sempre soppresse con l’uso dei soliti protocolli standard, che non tengono conto della valutazione globale del paziente. Ciò è tanto più importante quando si consideri che nell’ambito dell’immunologia esistono due facce della stessa medaglia. Da una parte le emergenti, soprattutto nei giovani,

Equilibrio Immunitario

Iporeattività immunitaria

Low Grade Autoimmunity

High Grade Autoimmunity

di base, ovvero di fronte all’aggressione di un patogeno il sistema immunitario non riesce a sconfiggerlo e tale stimolo innesca una risposta immunologica anomala-eccessiva e cronica di tipo autoimmune.

20

patologie autoimmuni, le cure biologiche-immunosoppressive delle quali possono portare, pur a distanza di molti anni, al manifestarsi di malattie neoplastiche.

Dall’altra appunto il cancro che, se curato con il moderno ed efficace metodo di stimolo immunologico, può portare alla rapida insorgenza di patologie autoimmuni.

A questo punto va anche precisato che mentre un’autoimmunità conclamata è chiaramente patologica, un basso livello di autoimmunità può essere favorevole per la salute.

Come una nave che sosta nel porto non deve mai spegnere i motori perché poi salterebbero molti ingranaggi alla riaccensione, così il sistema immunitario deve sempre mantenersi attivo, anche in assenza di patogeni, questo gli permetterà di rispondere molto velocemente quando i patogeni o le problematiche degenerative tissutali effettivamente sopravvengano.

L’autoimmunità low grade è una sorta di ginnastica, di tenuta in allenamento del sistema immunitario non stimolato.

Un alto livello di autoimmunità ha origine spesso da una immunodeficienza De4icit Immunologico Attività Immunologica Iper Attività Immunolgica

Cancro Salute Patologia Autoimmune

Questo ci spiega come virus potentemen te immunosoppressivi quali gli herpes virus (herpes, varicella, Citomegalovirus, Epstein Barr virus ..) siano spesso il fattore scatenante di patologie autoimmuni.

Maturità: Età della Realizzazione

De$icit Immunitario Congenito o Aquisito

De$icit reattivo Cronico

Da queste considerazioni emerge come sia importante mantenere attivo il sistema immunitario e come ad esempio l’eccessivo igiene che deterge ogni batterio stimolante sia deleterio. Nei paesi ove molte malattie infettive sono endemiche, nelle popolazioni più affette da parassitosi intestinali, le patologie autoimmuni sono assai più rare. È importante ricordare che i piccoli ed innocui ossiuri che tanto terrorizzano le schizzinose signore occidentali, sono fattore di prevenzione ed addirittura di cura di malattie autoimmuni quali il morbo di Crohn. Dall’altra parte comunque è importante mantenere sempre con opportune integrazioni buoni livelli di risposta immunologica per evitare l’instaurarsi di infezioni herpetiche croniche premessa di molte patologie autoimmuni. Anche ipogammaglobulinemia e soprattutto il deficit di IgA possono essere fattori predisponenti importanti della patologia autoimmune.

Non confondiamo quindi l’atteggiamento da tenere nei confronti dei pericolosi-immunosoppressori virus herpetici e quello nei confronti dei batteri comuni, causa delle frequenti e banali patologie catarrali, spesso fattore di benefico stimolo immunologico. È noto infatti che l’individuo che ha frequenti patologie catarrali da bambino, ha minor incidenza di cancro polmonare da adulto.

Altri patogeni possono tuttavia creare le premesse di una patologia autoimmune, per esempio Klebsiella pneumonie e Coxsackievirus B sono strettamen-

Virus

Malattia Autoimmune Th1

Batteri Tossine

Malattia Autoimmune Th2

te correlati all’insorgenza di Spondilite anchilosante e Diabete 1, per la loro spiccatissima antigenicità che stimola ec cessivamente la produzione di svariati anticorpi da parte dei linfociti B. Ricordiamo inoltre che molte patologie autoimmuni possono avere una importante componente genetica permissiva. La ricerca di questi fattori può essere utile per la prevenzione, per evitare che un ulteriore evento scateni la patologia. Ricordo i tratti genetici più comuni nelle patologie autoimmuni più frequenti: - HLA DR2 è fortemente correlato con il manifestarsi di: Lupus Eritematoso Sistemico, Narcolessia e Sclerosi multipla.

- HLA DR3 è fortemente correlato con il manifestarsi di: sindrome di Sjogren, Miastenia gravis, SLE e DM di tipo 1 - HLA DR4 è fortemente correlato con il manifestarsi di: Artrite Reumatoide, Diabete 1 e Pemfigo vulgaris - HLA B27 è fortemente correlato con il manifestarsi di: Spondilite anchilosante ed Artrite reattiva Il sesso del soggetto è un importante fattore nelle patologie autoimmuni che in generale colpiscono maggiormente le donne (75% dei casi).

Tuttavia nel maschio c’è una maggiore incidenza di patologie autoimmuni più rare quali: spondilite anchilosante, diabete1, granulomatosi con poliangite, morbo di Crohn, colangite sclerosante primitiva e psoriasi. Ho già parlato in miei precedenti lavori del fatto che evolutivamente la donna ha sviluppato un sistema im-

21

Volume 5 - N. 1/2

munologico più reattivo allo stimolo, sia per la sua maggior importanza per la sopravvivenza della prole, sia per la necessità di reagire efficacemente al progredire di un ovulo fecondato o embrione anomalo. Interessante poi è la constatazione che in gravidanza la risposta immunitaria si attenua fisiologicamente, per permettere lo sviluppo del feto. Il periodo della gestazione è una sorta di riposo immunitario, tanto più frequenti sono le gravidanze, tanto minore sarà l’iperattività immunologica patologica. La Prolattina, ormone lattagogo specifico, ma anche trofico generale a livello di tutti gli organi, protegge gli organi della gestante e della nutrice dall’aggressione autoimmune e ne stimola eventualmente la riparazione. Si spiega perché la donna occidentale di oggi, spesso nullipara per scelta, vada così soggetta alle patologie autoimmuni. La pillola anticoncezionale è un altro importante fattore predisponente alla patologia autoimmune.

Il fumo di sigaretta, fattore di stimolo della citrullinazione delle proteine, determina un aumento dell’incidenza e della gravità dell’artrite reumatoide e un aumento del tasso degli anticorpi anticitrullina.

Come premesso la base fisiopatatologica della disfunzione immunitaria che porta alla malattia autoimmune si trova a livello del timo. Mantenere una buona funzione timica anche con l’integrazione attenta di minerali (Zinco, Selenio) ed aminoacidi (Treonina) è fondamentale per prevenire le patologie autoimmuni.

Importante è rilevare anche che il tipo di patologia autoimmune che si sviluppa dipende dal tipo di linfociti timici che vengono anomalamente attivati.

La specifica popolazione linfocitica iperattiva determinerà la produzione delle sue peculiari citochine in quantità anomala

22

determinando il danno autoimmune. Dobbiamo quindi distinguere le patologie autoimmuni in due grandi categorie: - Patologie Autoimmuni da Eccessivo Stimolo dei Linfociti Th1 o tiroidite di Hashimoto, morbo di Crohn, morbo di Addison, diabete tipo I, miastenia gravis, artrite reumatoide localizzata ad una articolazione, psoriasi articolare - Patologie Autoimmuni da Eccessivo Stimolo dei Linfociti Th2 o Anemia emolitica autoimmune, porpora trombocitopenica idiopatica, sclerodermia, morbo di Graves, rettocolite ulcerosa, LES, psoriasi cutanea È importante ricordare tuttavia che, come tutte le malattie croniche, anche la patologia autoimmune, tende ad estendersi. Infatti spesso tale patologia inizia come Th1 diventando poi anche Th2 o viceversa. Avremo quindi patologie autoimmuni in cui esiste uno stimolo immunitario anomalo globale sia Th1 che Th2, è il caso della sclerosi multipla, del LES con interessamento renale, della psoriasi che colpisce cute ed articolazioni, della tiroidite con alopecia e vitiligine etc…

Per una corretta terapia della patologia autoimmune va quindi individuata la genesi Th1 o Th2, almeno inizialmente. Si cercherà in questo caso di inibire la citochine patologicamente attivate più implicate nelle patologie autoimmuni di tipo Th1 (IL-12, Interferone γ, TNF α) o di tipo Th2 (IL-6). In caso di una patologia autoimmune avanzata ed estesa si dovrà cercare di inibire, non senza rischio, globalmente la reattività immunitaria.

La Medicina Ufficiale approccia la cura delle malattie autoimmuni con farmaci anti infiammatori (cortisone), palliativi (tiroxina nella tiroidite di Hashimoto, in-

Maturità: Età della Realizzazione

Th1 ( IL-12,TNF a, IFN g ) Patologia Autoimmune

Th2 ( IL-6 ) Th-1 e Th-2

Terapia di stimolo IL-10 Terapia di stimolo IL-12 Terapia di stimolo TGF b

sulina nel diabete..) o immunomodulanti.

Tra questi ultimi vanno citati gli antagonisti del TNF α (Etanercept), gli agenti che depletono il comparto linfocitario B (Rituximab), gli antirecettori dell’IL-6 (Tociluzimab) ed i bloccanti della stimolazione linfocitaria (Abatacept). Alcuni di questi farmaci hanno come effetti collaterali le patologie da immunodepressione, dalla suscettibilità alle infezioni al cancro stesso.

La Medicina Naturale si propone un approccio terapeutico generale al problema autoimmune e singoli protocolli per le specifiche patologie che, come suddetto, hanno una peculiare espressività citochinica.

Del secondo aspetto, ovvero dei protocolli per le singole patologie, tratterò in un successivo articolo. L’approccio generale alle patologie autoimmuni, nell’ambito della Medicina Naturale, prevede quindi l’impiego di: - Vitamina D La gran parte delle cellule umane, compresi i linfociti T e B, hanno recettori per la vitamina D, i cui adeguati livelli sono quindi importanti per una corretta reattività immunitaria. L’apporto generoso di questa vitamina è particolarmente utile nei pazienti affetti da Sclerosi Multipla che in tal modo hanno meno ricadute di malattia. Inoltre tali supple-

mentazioni favoriscono lo sviluppo corretto, la compattezza e la rigenerazione della mielina.

- Acidi Grassi Omega 3 Vari studi hanno confermato che un adeguato consumo di acidi grassi omega 3 contrasta gli effetti dell’acido arachidonico, molecola che contribuisce ai sintomi infiammatori tipici delle patologie autoimmuni. Tali sostanze sono particolarmente utili per: artrite reumatoide, psoriasi e malattie infiammatorie dell’intestino. Interessante, soprattutto in caso di artrite reumatoide, è l’impiego di omega 3 ricavati da un mollusco della Nuova Zelanda, la Perna Canalicularis, già oggetto di un articolo monografico in un numero precedente di questa rivista. Nonostante la depressione maggiore non sia una patologia autoimmune, alcuni dei suoi sintomi hanno una base infiammatoria ed autoimmune. Gli omega 3 in generale ed il Garum armoricum in particolare, già anch’esso trattato in un numero precedente della nostra rivista, vera enciclopedia della Medicina Naturale, inibiscono la produzione di IFN γ e di altre citochine (IL-1, IL-6, IL-8,IFN α..) implicate nella genesi dei sintomi della depressione. Lo squilibrio tra omega 3 ed omega 6, a favore dei secondi, favorisce la depressione.

23

- Probiotici Vari probiotici presenti nei prodotti caseari fermentati, in particolare il Lattobacillo casei (particolarmente il ceppo Shirota), hanno un effetto immunostimolante utile nelle patologie tumorali e regolatorio sulla funzione immunitaria, in particolare nei confronti del diabete 1.

- Antiossidanti Elevati livelli di radicali liberi contribuiscono all’insorgenza di diabete 1 e di altre malattie autoimmuni nei giovani.

L’assunzione di antiossidanti in gravidanza potrebbe prevenire tali patologie.

- Acido Lipoico È un importante coenzima.

BIBLIOGRAFIA 1. Arthur M. Silverstein: Autoimmunity: A History of the Early Struggle for Recognition, in: Ian R. Mackay, Noel R Rose: The Autoimmune Diseases(chapter 2), Academic Press, 2013 2. Bianchi I. – Homotoxikologie und allergische Erkrankungen der Atemwegsorgane, Biologische Medizin, Baden-Baden, Aurelia Verlag GmbH, 1990, P. 268-281.

3. Bianchi I. – L’approccio Omotossicologico nel trattamento delle sindromi da deficit immunologico, Rivista Italiana di Omotossicologia, Milano, Guna Editore, n.3, 1989, P. 27-36.

4. Bianchi I. - Citochine e Interferoni, Farmacologia e Clinica, Trattato di Medicina Fisiologica di Regolazione, Nuova Ipsa Editore, Palermo, 2007.

5. Bianchi I. Lucie Kotlarova Cytokines the Language of the Cells Edukafarm, Prague 2011.

6. Grammatikos A, Tsokos G (2012).

“Immunodeficiency and autoimmunity: lessons from systemic lupus erythematosus”.

Trends Mol Med. 18 (2): 101–108. doi:10.1016/j. molmed. 2011.10.005. PMC 327856. PMID 22177735.

7. Holick, Michael (December 2004). “Sunlight and vitamin D for bone health and prevention of autoimmune diseases, cancers, and cardiovascular disease”. American Journal of Clinical Nutrition. 80 (6): 1678S–1688S. PMID 15585788.

8. Roopa Srinivasan, Alan N. Houghton, and Jedd D. Wolchok Induction of autoantibodies against tyrosinaserelated proteins following DNA vaccination: Unexpected reactivity to a protein paralogue Archived May 3, 2008, at the Wayback Machine 9. Matsuzaki, Takeshi; Akimitsu Takagi; Haruo Ikemura; Tetsuya Matsuguchi; Teruo Yokokura (March 2007). “Intestinal Microflora: Probiotics and Autoimmunity”. Journal of Nutrition. 137 (3): 798S–802S. PMID 17311978.

10. Nikoopour E, Schwartz JA, Singh B (2008). “Therapeutic benefits of regulating inflammation in autoimmunity”. Inflamm Allergy Drug Targets. 7 (3): 203–210. doi:10.2174/187152808785748155.

11. Poletaev AB, Churilov LP, Stroev YI, Agapov MM (2012). “Immunophysiology versus immunopathology: Natural autoimmunity in human health and disease”. Pathophysiology. 19 (3): 221–31. doi:10.1016/j. pathophys. 2012.07.003. PMID 22884694.

12. Saunders K, Raine T, Cooke A, Lawrence C (2007).

“Inhibition of Autoimmune Type 1 Diabetes by Gastrointestinal Helminth Infection”.

Infect Immun. 75 (1): 397–407. doi:10.1128/IAI.00664-06. PMC 1828378. PMID 17043101.

13. Simopoulos, Artemis (2002). “Omega-3 Fatty Acids in Inflammation and Autoimmune Diseases”. Journal of the American College of Nutrition. 21 (6): 495-505. doi:10.1080/07315724.2002.10719248. PMID 12480795.

14. Uusitalo, Liisa; Mike G Kenward; Suvi M Virtanen; Ulla Uusitalo; Jaakko Nevalainen; Sari Niinistö; Carina Kronberg-Kippilä; Marja-Leena Ovaskainen; Liisa Marjamäki; Olli Simell; Jorma Ilonen; Riitta Veijola; Mikael Knip (August 2008). “Intake of antioxidant vitamins and trace elements during pregnancy and risk of advanced beta cell autoimmunity in the child”. American Journal of Clinical Nutrition. 88 (2): 458– 464. PMID 18689383.

15. Wållberg M, Harris R (2005). “Co-infection with Trypanosoma brucei brucei prevents experimental autoimmune encephalomyelitis in DBA/1 mice through induction of suppressor APCs”. Int Immunol. 17 (6): 721–8. doi:10.1093/intimm/dxh253. PMID 15899926.

16. Wohlleben G, Trujillo C, Müller J, et al. (2004). “Helminth infection modulates the development of allergeninduced airway inflammation”. Int. Immunol. 16 (4): 585–96. doi:10.1093/intimm/dxh062. PMID 15039389.

24

Un raggio di sole in comode gocce e in perle!

LIQUID VITA D3 e NATURAL VITA D3 La fonte principale di vitamina D per il nostro organismo è il sole!

Grazie all'esposizione ai raggi solari infatti il nostro corpo è in grado di produrre tale sostanza nel modo migliore. Ma non sempre abbiamo questa possibilità e il nostro organismo ha bisogno tutto l’anno di un’adeguata quantità di vitamina D. La vitamina D contribuisce al normale assorbimento/utilizzo del calcio e del fosforo e al mantenimento di ossa e denti normali, per questo è particolarmente indicata ai bimbi in crescita, alle future mamme e agli anziani che hanno le ossa più fragili. La vitamina D contribuisce anche al buon funzionamento del sistema immunitario.

Affronta con grinta la primavera…ottimizza i tuoi livelli di vitamina D!

LIQUID VITA D3 è un integratore alimentare a base di Vitamina D3.

La pratica confezione in gocce permette di scegliere la quantità di vitamina D adatta ad ogni esigenza (1 goccia corrisponde a 100 UI).

Può essere usato anche nella prima infanzia, in questo caso per l’uso del prodotto sentire il parere del medico. Adatta anche ai vegetariani.

Al piacevole gusto d’arancia per i palati più esigenti.

NATURAL VITA D3 è un integratore alimentare a base di Vitamina D3 da pesce in perle (400 UI per perla).

In farmacia, parafarmacia ed erboristeria www.solgar.it - info@solgar.it

GLI INTEGRATORI NON VANNO INTESI COME SOSTITUTO DI UNA DIETA VARIATA, EQUILIBRATA E DI UN SANO STILE DI VITA

Volume 5 - N. 1/2

INTERLEUCHINA 10 a cura del Prof.

Andrea Lozzi e del Prof.

Marco Del Prete

Attività biologica immunomodulatoria di IL-10

L’

interleuchina 10 (IL-10) è una citochina omodimerica in grado di modulare l’attività biologica delle cellule del sistema immunitario, dei cheratinociti e delle cellule endoteliali. Essa è il prototipo delle citochine anti-infiammatorie ed è prodotta da vari tipi cellulari immunitari tra cui linfociti, monociti e macrofagi. La sua attività inibitoria è esercitata principalmente contro i tipici markers dell’infiammazione tra cui IL-1, IL6, TNF-α, GM-CSF e IFN-γ (3; 4). È interessante notare come IL-10 sia in grado di inibire sia la risposta di tipo Th1-dipendente che quella Th2-dipendente, ma è predominante l’effetto sulla popolazione Th1; IL-10 è inoltre un promotore della risposta Th2 (ef-

26

fetto pleiotropico) attraverso l’inibizione della produzione di IFN-γ da parte delle cellule Th1 e attraverso il blocco della sintesi di IL12 da parte delle cellule accessorie.

IL-10 non è solamente un agente soppressivo.

IL-10, oltre ad inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie, aumenta la sintesi di fattori anti-infiammatori come il recettore solubile per il TNF-α e IL-1RA. IL-10 down-regola l’espressione delle molecole dell’MHC di tipo II (sia costitutive che indotte da IFN-γ), così come l’espressione delle molecole co-stimolatorie CD86+ e quelle di adesione CD58+.

IL-10 è un inibitore della produzione di IL-12 da parte dei monociti, che è richiesta per l’attivazione della risposta cellulare (6).

I primi studi sugli effetti immunomodulanti di IL-10 sono stati condotti utilizzando come modello la stimolazione della risposta indotta da LPS su cellule immunitarie da sangue periferico, simulando ex vivo lo stato di endotoxemia da sepsi batterica. Questo modello

Maturità: Età della Realizzazione

zione chiave del sistema immunitario; l’attività immunomodulante di IL-10 previene l’iper-attivazione della risposta immunitaria mantenendo lo stato di cosiddetta infiammazione fisiologica. Il mantenimento dell’omeostasi da parte di IL-10 è il punto cardine del suo uso terapeutico.

Gli anni tra il 1995 ed il 1997 rappresentano delle tappe fondamentali nella storia dello studio dell’uso terapeutico di IL-10 ricombinante umana: nel 1995 Chernoff e colleghi pubIL-10 è in grado di modulare la reattività immunitaria attivando la risposta cellulare via cellule B e attraverso l’inibizione della risposta Th1 mediata da IFN-γ blicarono i risultati di uno studio di fase 1 condotto su ha il vantaggio di mimare uno stimolo infiam- volontari sani ai quali era stata somministramatorio aspecifico sufficientemente intenso ta un unico bolo i.v. di IL-10 a varie concenda indurre la risposta flogogena mediata dal- trazioni; una singola iniezione i.v. di IL-10 si le tre citochine pro-infiammatorie fondamen- dimostrò sicura ed in grado di esercitare un tali IL-1β; TNF-α e IL-6 (7; 8). effetto inibitorio sulle cellule T e di sopprimeQueste citochine sono responsabili dell’on- re la produzione di TNF-α e IL-1 (10). set e del mantenimento dello stato infiamma- Nel 1996 Huhn e colleghi pubblicarono un artorio in molte patologie. Sia IL-1β che TNF-α ticolo in cui delinearono la prima descrizione inducono il rilascio di molecole di adesione, farmacocinetica e le proprietà immunomoduchemochine e mediatori lipidici (prostaglan- latorie di IL-10. La somministrazione di una dine) e ossido nitrico (NO). Questi mediato- singola dose i.v. di IL-10 (dose minima 0.1 µg; ri stimolano il reclutamento di leucociti al massima 100 µg) è stata eseguita su volontasito di infiammazione amplificando la rispo- ri sani ed ha messo in evidenza una capacista immunitaria innata. IL-6 è invece un me- tà dose-dipendente di modulare l’espressione diatore secondario responsabile della fase di di IL-1β e TNF-α dopo stimolazione con LPS mantenimento della risposta infiammatoria, valutata su campioni totali di sangue. Al dostimola inoltre la produzione delle proteine saggio più alto la somministrazione di IL-10 ha portato alla manifestazione di sintomi sidi fase acuta da parte del fegato.

L’aumento fisiologico dei livelli di IL-10 dopo mil-influenzali (11). l’innesco della risposta infiammatoria svolge Il terzo studio, un trial clinico randomizzato, un ruolo protettivo portando alla risoluzione in doppio cieco con controllo placebo, è stato condotto da Van Deventer e colleghi e pubblidell’evento infiammatorio stesso (9).

Con riferimento all’omeostasi immunitaria cato nel 1997. Lo studio ha dimostrato l’effiintestinale, IL-10 è il fattore di down-regola- cacia di dosi ripetute di d rhIL-10 i.v. per il

27

Volume 5 - N. 1/2

Dal volume: Pontieri “Patolgia Generale”

trattamento del Morbo di Crohn refrattario agli steroidi (12).

Questi lavori rappresentano i capisaldi degli studi sulle funzioni biologiche di IL-10 e sulle applicazioni terapeutiche di IL-10 ricombinante, che ha mostrato un potenziale interesse clinico come immunomodulatore in patologie a spiccata componente infiammatoria come le autoimmuni e le infiammatorie intestinali.

Sulla base delle sue proprietà di immunoregolazione, IL-10 è un buon candidato per l’uso terapeutico in patologie autoimmuni, infiammatorie acute e croniche, patologie neoplastiche, infettive, allergiche e da rigetto post-trapianto.

Alterazioni delle concentrazioni di IL-10 e malattie correlate Il mantenimento del fisiologico equilibrio tra le varie citochine pro ed anti-infiammatorie è essenziale per il corretto funzionamento dei meccanismi di risposta immunitaria. L’ampio spettro d’azione di IL-10 sul sistema immunitario porta a considerare questa interleuchina un check-point molto sensibile della risposta immune. Spostamenti dai valori

28

omeostatici di Il-10 sono correlate all’onset di patologie con componente immunologica.

La down-regolazione di IL-10 (o la sua mancata espressione) sono connesse con fenomeni di iper-reattività tipici di patologie quali l’artrite reumatoide, la psoriasi ed altre patologie autoimmune Th1-dipendenti o forme infiammatorie come il Morbo di Crohn o la colite ulcerosa (13).

Nella psoriasi per esempio, bassi livelli di IL-10 sono rilevabili sia a livello delle lesioni cutanee tramite immunoistochimica sia attraverso dosaggio diretto sui fluidi delle lesioni stesse. In accordo col profilo citochinico, si rileva anche una prevalenza della sottopopolazione Th1 all’interno del set di cellule T (14; 15).

IL-10 gioca un ruolo importante anche nella dermatite allergica da contatto e nell’eczema non atopico. La dermatite allergica da contatto presenta un’importante componente immunitaria Th1-mediata con bassi livelli di IL-10 (16) mentre nell’eczema non atopico il trattamento con raggi UV induce l’infiltrazione di macrofagi con rilascio di IL-10 (17).

Nelle patologie infiammatorie intestinali, il ruolo di IL-10 è particolarmente importante nel controllo dell’equilibrio Th1/Th2 che è a sua volta coinvolto nel mantenimento dell’infiammazione fisiologica tra gli antigeni derivati da cibo o flora intestinale e quelli di origine patogena. Questo fondamentale equilibrio è chiamato immunotolleranza e l’alte-

razione dell’espressione fisiologica di IL-10 induce uno squilibrio in questo sistema con conseguente comparsa di fenomeni di infiammazione (18; 19).

Lo squilibrio Th1/Th2 è inoltre connesso con il fenomeno dell’infiammazione della parete vascolare secondario a dislipidemia, diabete e altre patologie metaboliche ed infiammatorie. Bassi livelli di citochine Th2 (inclusa IL-10) sono rilevati a livello delle lesioni aterosclerotiche (20) e al contrario le tipiche citochine di origine Th1/Th17 come IL-6, IL-17 e TNF-α sono sovra-espresse.

La riduzione della funzione endoteliale è direttamente legata alla ridotta espressione di IL-10 (21); bassi livelli di IL-10 sono responsabili della perdita di funzione vascolare causata dall’invecchiamento e nell’aumentata suscettibilità verso le patologie cardiovascolari (22).

La sovra-espressione di IL-10 è invece connessa a aumentata possibilità di sviluppo di tumori, cronicizzazione di infezioni virali, patologie immunitarie Th2-dipendenti, fenomeni allergici ed infiammatori. (23-25) IL-10 è sovra-espressa in patologie maligne come melanoma, carcinoma e linfomi. Nei tumori solidi, alti livelli di IL-10 in circolo sono connessi con la progressione della patologia, la formazione di metastasi e con i fenomeni di immunosoppressione; in particolar modo la risposta immune Th2-mediata è bypassata nei tumori della pelle; cellule tumorali derivanti dai tipi NK, T e B nei linfomi producono una forma attiva di IL-10. Esistono inoltre

correlazioni tra alti livelli di IL-10 e sovra-espressione di VEGF in alcuni tipi di cancro dell’esofago, dovute probabilmente all’attività angiogenetica svolta da IL-10. Alti livelli di IL-10 sono inoltre fattori di prognosi sfavorevole, non responsività alla chemioterapia e recidiva post-intervento chirurgico (23).

La sovra-espressione di questa citochina porta ad una scorretta clearance dei patogeni come HIV, HBV, HCV, EBV e HPV che mettono in atto strategie di elusione del sistema immunitario, IL-10 infatti riduce la citotossicità delle cellule NK e la capacità di risposta Th1 provocando una intensa immunosoppressione. Alcuni virus (ad esempio EBV) (24) sono in grado di codificare una forma virale di IL-10 che contribuisce alla cronicizzazione dell’infezione creando un microambiente immuno-tollerante.

La risposta allergica Th2-mediata è intimamente connessa con la sovra-espressione di IL-10 che induce una ipersensibilità di tipo I caratterizzata da aumentata produzione di IL-4 e IL-5 e anticorpi IgE. Il ruolo di IL-10 come induttore di una risposta Th2-mediata è riconosciuto come fondamentale nelle allergie alimentari, nell’asma nelle esofagiti eosinofile e nella dermatite atopica. (13; 25; 26).

IL-10 come strumento terapeutico: i limiti degli alti dosaggi e le nuove prospettive dei bassi dosaggi Le notevoli proprietà immunomodulanti di IL-10 e la sua comprovata efficacia su modelli sperimentali di patologie infiammatorie fan-

29

Volume 5 - N. 1/2

no si che questa interleuchina possa essere considerata un importante strumento ad ipotetico uso terapeutico. Risultati preliminari su volontari sani hanno rivelato un livello di sicurezza accettabile con effetti avversi di tipo dose-dipendente culminanti in stati simil-infulenzali, neutrofilia, linfocitopenia, monocitosi e riduzione transiente dei valori piastrinici (11; 26; 27).

IL-10 è stata testata su pazienti affetti da Morbo di Crohn, artrite reumatoide, psoriasi, infezioni da epatite C e da HIV; è stata inoltre testata come agente antirigetto (13; 28; 29).

Le proprietà immunomodulanti di IL-10 sono fondamentali per la gestione dei fenomeni infiammatori ed aprono opportunità per il trattamento dell’infiammazione acuta e cronica agendo sulla bilancia Th1/Th2. L’infiammazione è fondamentale per l’onset di varie patologie metaboliche e cardiovascolari; in particolare il ruolo di IL-10 nei disordini cardiovascolari è stato studiato in modelli animali rivelando una potenziale attività protettiva indotta dalla riduzione della risposta pro-infiammatoria e dal miglioramento delle

30

funzioni del ventricolo sinistro dopo infarto del miocardio (30).

Il più alto numero di dati presenti sull’uso sperimentale di IL-10 in terapia è correlate all’uso nel Morbo di Crohn e nella psoriasi.

Una delle prime applicazioni terapeutiche di IL-10 è stata su pazienti affetti da Morbo di Crohn resistente agli steroidi. I risultati dei trial clinici hanno evidenziato alcuni problemi come l’alta variabilità della risposta e la necessità di dosi rilevanti di proteina ricombinante. In particolare quest’ultimo aspetto è collegato all’insorgenza di effetti avversi significativi quali anemia indotta dal sequestro di ferro da parte della ferritina e dalla sovra-espressione del recettore solubile per la transferrina. In sostanza, nessuno studio sull’utilizzo di alte dosi di IL-10 per il trattamento del Morbo di Crohn ha portato all’approvazione per l’uso in terapia (12; 31-34).

Molti studi si sono focalizzati sull’uso di IL-10 ricombinante umana (rhIL-10) nel trattamento della psoriasi. Lo squilibrio della risposta immune dovuto alla risposta infiammatoria Th1-dipendente, caratteristica della psoriasi, è il bersaglio terapeutico dell’uso sperimentale di rhIL-10.

A partire dal 1998, i risultati di un buon numero di trial clinici sono stati pubblicati. I risultati della somministrazione sottocutanea di IL-10 sono variabili evidenziando da un lato il miglioramento del quadro della patologia (miglioramento dell’indice PASI) e dall’altro una spiccata variabilità della risposta e la breve durata dell’effetto terapeutico. (35-37).

Gli effetti avversi rilevati nel trattamento della psoriasi corrispondono in larga parte a quelli descritti nel trattamento del Morbo di Crohn; anemia, trobocitopenia, riduzione dei livelli serici di colesterolo sono stati rilevati nel trattamento di medio periodo con rhIL-10 I problemi connessi all’uso di alte dosi di rhIL-10 sono sovrapponibili a quelli che si presenterebbero con l’uso di altre citochine

Maturità: Età della Realizzazione

o molecole segnale quali ormoni, anticorpi e neurotrasmettitori. In particolare la dose-dipendenza degli effetti avversi e la conseguente difficoltà di raggiungere una raffinata immuno-modulazione rappresentano l’ostacolo più grande, anche a fronte di una buona efficacia.

Recentemente è stato proposto un nuovo approccio per l’uso di molecole segnale a scopo terapeutico.

Esso è basato sull’utilizzo di basse dosi di citochine, anticorpi, neurotrasmettitori ed ormoni allestiti attraverso una innovativa tecnologia farmaceutica definita Sequential Kinetic Activation (SKA); un sistema di rilascio che consente di utilizzare nano-concentrazioni risultanti efficaci al di sotto della minima dose considerata attualmente farmacologicamente attiva con una efficacia pari a quella ottenuta con la somministrazione di alte dosi. Questa strategia è il centro della Low Dose Medicine (LDM), un innovativo paradigma medico nato dalla fusione delle più recenti acquisizioni nel campo della biologia molecolare, della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (P.N.E.I.) e della ricerca sulle nano-concentrazioni.

associazione con basse dosi di Anticorpi anti-1 SKA) siano in grado di migliorare sia la funzionalità che la morfologia del tratto gastrointestinale in un modello murino di IBD (40).

Recentemente (2014) uno studio clinico riguardante l’uso di interleuchine low dose SKA per il trattamento della psoriasi vulgare è stato pubblicato (42). Gli autori hanno valutato la possibilità di utilizzare specifiche interleuchine low dose SKA (IL-4; IL-10; IL11) per il trattamento della psoriasi. L’efficacia del trattamento con le interleuchine SKA a basse dosi è stato valutato sia in termini di miglioramento delle lesioni psoriasiche che della qualità della vita attraverso uno studio multicentrico in doppio cieco con controllo placebo che ha coinvolto un numero elevato di pazienti. Estensione delle lesioni e qualità

Applicazioni cliniche di IL-10 a bassi dosaggi Dal punto di vista clinico, l’ipotesi di approccio terapeutico si basa sull’uso di molecole low dose in funzione antagonista al fine di riequilibrare un effetto biologico, in ossequio al principio delle molecole “opponenti”. Ovviamente IL-10 rappresenta la molecola fondamentale per il recupero dell’equilibrio Th1/Th2.

La ricerca scientifica ha convalidato i principi teorici della LDM (38-41). Con riferimento a IL-10, nel 2013 è stato pubblicato un lavoro che descrive come basse dosi di IL-10 SKA (in

della vita sono state valutate, rispettivamente, attraverso due indici PASI e DLQI (Dermatology Life Quality Index).

I risultati ottenuti hanno consentito di identificare alcuni elementi chiave dell’attività delle interleuchine testate: esse sono efficaci e sicure dal punto di vista terapeutico ed inoltre hanno una azione a lungo termine che si estende per i primi mesi successivi alla fine del trattamento. Questi aspetti possono esse-

31

Volume 5 - N. 1/2

re cruciali nel trattamento di patologie croniche.

Numerosi problemi hanno limitato l’uso di IL-10 confinandola nelle fasi sperimentali di studio ed impedendone il passaggio alla pratica clinica; tra questi ricordiamo: • la necessità di utilizzare dosi elevate di interleuchina 10 ricombinante • la via di somministrazione (sistemica, via intravenosa o sottocutanea) • i costi di produzione dell’interleuchina stessa L’uso di alte dosi di rhIL-10 per scopi terapeutici contrasta con gli inevitabili effetti avversi evidenziati negli studi condotti per oltre vent’anni, al di là delle innegabili qualità di modulazione del sistema immunitario.

Sebbene non si siano registrati gravi eventi acuti è altresì evidente che le alterazioni del quadro ematico e i fenomeni di immunosoppressione (anche se temporanei) sono incompatibili con l’uso di IL-10 per il trattamento di patologie croniche come sono generalmente quelle in cui si palesa lo squilibrio tra le

risposte Th1- e Th2-mediate, campo di applicazione elettivo di IL-10.

Un altro fattore critico è la produzione di auto-anticorpi anti-IL-10 i quali riducono l’efficacia del trattamento e riducono ulteriormente le possibilità di trattamento a lungo termine, importante nella terapia delle patologie infiammatorie croniche e nei disordini legati all’infiammazione come le patologie cardiovascolari.

Infine, dal punto di vista della compliance del paziente, le vie iniettive endovenosa e sottocutanea non sono particolarmente gradite.

Questi limiti, strettamente legati all’alto dosaggio, possono essere superati grazie all’approccio LDM ed all’uso di basse dosi di IL-10 SKA (Guna Sp.a. – Milano, Italia) e di altre signaling molecules; l’uso di IL-10 SKA (ed altre molecole) in low dose (concentrazioni operative nell’ordine dei femtogrammi/ml) consente il superamento degli effetti avversi dose-dipendenti assicurando nel contempo l’efficacia dell’azione e la possibilità di effettuare terapie a lungo termine.

BIBLIOGRAFIA

1. Glocker EO, Kotlarz D, Klein C, Shah N, Grimbacher B (2011) IL-10 and IL-10 receptor defects in humans. Ann N Y Acad Sc. 1246: 102-7.

2. Pestka S, Krause CD, Sarkar D, Walter MR, Shi Y, et al. (2004) Interleukin-10 and related cytokines and receptors. Annu Rev Immunol 22: 929-79.

3. Bijjiga E, Martino AT (2013) Interleukin 10 (IL-10) Regulatory Cytokine and its Clinical Consequences. J Clin Cell Immunol S1: 007.

4. Striz I, Brabcova E, Kolesar L, Sekerkova A (2014) Cytokine networking of innate immunity cells: a potential target of therapy. Clin Sci (Lond) 126(9): 593-612.

5. Beebe AM, Cua DJ, de Waal Malefyt R (2002) The role of interleukin-10 in autoimmune disease: systemic lupus erythematosus (SLE) and multiple sclerosis (MS). Cytokine Growth Factor Rev 13: 403-12.

6. Steinbrink K, Wölfl M, Jonuleit H, Knop J, Enk AH (1997) Induction of tolerance by IL-10-treated dendritic cells. J Immunol 159: 4772-80.

7. Cöl R, Durgun Z (2011) Effect of recombinant interleukin-10 on some haematological and biochemical parameters in a rat endotoxaemic model. Acta Vet Hung 59: 237-45.

8. Pajkrt D, Camoglio L, Tiel-van Buul MC, de Bruin K, Cutler DL, et al. (1997) Attenuation of proinflammatory response by 9.

10.

11.

12.

32

recombinant human IL-10 in human endotoxemia: effect of timing of recombinant human IL-10 administration. J Immunol 158: 3971-7.

Petersen AM, Pedersen BK The anti-inflammatory effect of exercise. J Appl Physiol (1985) 98: 1154-62.

Chernoff AE, Granowitz EV, Shapiro L, Vannier E, Lonnemann G, et al. (1995) A randomized, controlled trial of IL-10 in humans. Inhibition of inflammatory cytokine production and immune responses. J Immunol 154: 5492-9.

Huhn RD, Radwanski E, O’Connell SM, Sturgill MG, Clarke L, et al (1996) Pharmacokinetics and immunomodulatory properties of intravenously administered recombinant human interleukin-10 in healthy volunteers. Blood 87: 699-705. van Deventer SJ, Elson CO, Fedorak RN (1997) Multiple doses of intravenous interleukin 10 in steroid-refractory Crohn’s disease. Crohn’s Disease Study Group. Gastroenterology 113: 383-9.

Maturità: Età della Realizzazione

13. Asadullah K, Sterry W, Volk HD (2003) Interleukin-10 therapy--review of a new approach. Pharmacol Rev 55: 241-69.

14. Nickoloff BJ, Fivenson DP, Kunkel SL, Strieter RM, Turka LA (1994) Keratinocyte interleukin-10 expression is upregula15.

16.

17.

18.

19.

20.

21.

22.

23.

24.

25.

26.

27.

28.

29.

30.

31.

32.

33.

34.

35.

36.

37.

38.

39.

40.

41.

42.

ted in tape-stripped skin, poison ivy dermatitis, and Sezary syndrome, but not in psoriatic plaques. Clin Immunol Immunopathol 73: 63-8.

Weiss E, Mamelak AJ, La Morgia S, Wang B, Feliciani C, et al. (2004) The role of interleukin 10 in the pathogenesis and potential treatment of skin diseases. J Am Acad Dermatol. 50: 657-75.

Kaur S, Zilmer K, Leping V, Zilmer M (2014) Allergic contact dermatitis is associated with significant oxidative stress. Dermatol Res Pract 2014:415638.

Kang K, Hammerberg C, Meunier L, Cooper KD (1994) CD11b+ macrophages that infiltrate human epidermis after in vivo ultraviolet exposure potently produce IL-10 and represent the major secretory source of epidermal IL-10 protein. J Immunol 153: 5256-64.

Grundtner P, Gruber S, Murray SS, Vermeire S, Rutgeerts P, et al. (2009) The IL-10R1 S138G loss-of-function allele and ulcerative colitis. Genes Immun 10: 84-92.

Li MC, He SH (2004) IL-10 and its related cytokines for treatment of inflammatory bowel disease. World J Gastroenterol 10: 620-5.

Liu XH, Ji QW, Huang Y, Zeng QT (2011) Th17 response promotes angiotensin II-induced atherosclerosis. Med Hypotheses 76: 593-5.

Poredos P, Jezovnik MK (2011) In patients with idiopathic venous thrombosis, interleukin-10 is decreased and related to endothelial dysfunction. Heart Vessels 26: 596-602.

Sikka G, Miller KL, Steppan J, Pandey D, Jung SM, et al. (2013) Interleukin 10 knockout frail mice develop cardiac and vascular dysfunction with increased age. Exp Gerontol 48: 128-35.

Landskron G, De la Fuente M, Thuwajit P, Thuwajit C, Hermoso MA (2014) Chronic inflammation and cytokines in the tumor microenvironment. J Immunol Res 2014: 149185.

Iwakiri D (2014) Epstein-Barr Virus-Encoded RNAs: Key Molecules in Viral Pathogenesis. Cancers (Basel) 6: 1615-30.

Zheng XY, Guan WJ, Mao C, Chen HF, Ding H, et al. (2014) Interleukin-10 promoter 1082/-819/-592 polymorphisms are associated with asthma susceptibility in Asians and atopic asthma: a meta-analysis. Lung 192: 65-73.

Huhn RD, Radwanski E, Gallo J, Affrime MB, Sabo R, et al. (1997) Pharmacodynamics of subcutaneous recombinant human interleukin-10 in healthy volunteers. Clin Pharmacol Ther 62: 171-80.

Moore KW, de Waal Malefyt R, Coffman RL, O’Garra A (2001) Interleukin-10 and the interleukin-10 receptor. Annu Rev Immunol 19: 683-765.

Wissing KM, Morelon E, Legendre C, De Pauw L, LeBeaut A, et al. (1997) A pilot trial of recombinant human interleukin-10 in kidney transplant recipients receiving OKT3 induction therapy. Transplantation 64:999-1006.

Pott GB, Sailer CA, Porat R, Peskind RL, Fuchs AC, et al (2007) Effect of a four-week course of interleukin-10 on cytokine production in a placebo-controlled study of HIV-1-infected subjects. Eur Cytokine Netw 18: 49-58.

Krishnamurthy P, Rajasingh J, Lambers E, Qin G, Losordo DW, et al (2009) IL-10 inhibits inflammation and attenuates left ventricular remodeling after myocardial infarction via activation of STAT3 and suppression of HuR. Circ Res 104: e9-18.

Colombel JF, Rutgeerts P, Malchow H, Jacyna M, Nielsen OH, et al. (2001) Interleukin 10 (Tenovil) in the prevention of postoperative recurrence of Crohn’s disease. Gut 49: 42-6.

Fedorak RN, Gangl A, Elson CO, Rutgeerts P, Schreiber S, et al (2000) Recombinant human interleukin 10 in the treatment of patients with mild to moderately active Crohn’s disease. The Interleukin 10 Inflammatory Bowel Disease Cooperative Study Group. Gastroenterology 119: 1473-82.

Tilg H, van Montfrans C, van den Ende A, Kaser A, van Deventer SJ, et al. (2002) Treatment of Crohn’s disease with recombinant human interleukin 10 induces the proinflammatory cytokine interferon gamma. Gut 50: 191-5.

Tilg H, Ulmer H, Kaser A, Weiss G (2002) Role of IL-10 for induction of anemia during inflammation. J Immunol 169: 22049.

Döcke WD, Asadullah K, Belbe G, Ebeling M, Höflich C, et al. (2009) Comprehensive biomarker monitoring in cytokine therapy: heterogeneous, time-dependent, and persisting immune effects of interleukin-10 application in psoriasis. J Leukoc Biol 5: 582-93.

Kimball AB, Kawamura T, Tejura K, Boss C, Hancox AR, et al. (2002) Clinical and immunologic assessment of patients with psoriasis in a randomized, double-blind, placebo-controlled trial using recombinant human interleukin 10. Arch Dermatol 138: 1341-6.

Friedrich M, Döcke WD, Klein A, Philipp S, Volk HD, et al. (2002) Immunomodulation by interleukin-10 therapy decreases the incidence of relapse and prolongs the relapse-free interval in Psoriasis. J Invest Dermatol 118: 672-7.

Gariboldi S, Palazzo M, Zanobbio L, Dusio GF, Mauro V, et al (2009) Low dose oral administration of cytokines for treatment of allergic asthma. Pulm Pharmacol Ther 22: 497-510.

D’Amico L, Ruffini E, Ferracini R, Roato I (2012) Low Dose of IL-12 stimulates T Cell response in cultures of PBMCs derived from Non Small Cell Lung Cancer Patients. Journal of Cancer Therapy 3: 337-342.

Cardani D, Dusio GF, Luchini P, Sciarabba M, Solimene U, et al (2013) Oral Administration of Interleukin-10 and Anti-IL-1 Antibody Ameliorates Experimental Intestinal Inflammation. Gastroenterology Research 6: 124-133.

Radice E, Miranda V, Bellone G (2014) Low-doses of sequential-kinetic-activated interferon-gamma enhance the ex vivo cytotoxicity of peripheral blood natural killer cells from patients with early-stage colorectal cancer. A preliminary study Intern. Immunopharm 19: 66-73.

Roberti ML, Ricottini L, Capponi A, Sclauzero E, Vicenti P, et al. (2014) Immunomodulating treatment with low dose Interleukin-4, Interleukin-10 and Interleukin-11 in psoriasis vulgaris. J Biol Regul Homeost Agents 28: 133-9.

33

Volume 5 - N. 1/2

PSO RIASI Dott.ssa Claudia

L

a psoriasi è una patologia abbastanza comune, se consideriamo che il 2% della popolazione mondiale ne è affetto e in Italia la prevalenza sale a circa il 3%.

Si tratta di una patologia infiammatoria cronica-recidivante della pelle caratterizzata dalla formazione di placche eritematose e desquamanti più o meno estese che possono interessare tronco, arti e capo.

Non è infettiva né contagiosa, ma l’aspetto clinico può avere un impatto critico sulla vita

34

a cura della

Giagnoni

sociale dei pazienti, tanto è vero che lesioni che interessino volto o mani vengono considerate più importanti nel giudicarne la gravità. Sebbene venga definita classicamente come asintomatica, la psoriasi si accompagna a prurito nel 70-90% dei casi.

Talora il sintomo è talmente intenso da compromettere la routine quotidiana e diventare invalidante.

Non è ancora completamente chiaro il meccanismo patogenetico della psoriasi. Sicuramente in molti soggetti è presente una familiarità, quindi una predisposizione genetica, attivata da fattori traumatici, infettivi o ambientali.

Ciò che è ormai chiaro è che il meccanismo infiammatorio della psoriasi non parte dalla pelle o dai cheratinociti, ma da uno squilibrio immunitario con aumento dell’attività di tipo Th1 dei linfociti e attivazione dei linfociti Th17. Quest’ultimo passaggio, in particola-

Maturità: Età della Realizzazione

re, e le molecole coinvolte – l’interleukina 23 e l’interleuchina 17 – sono diventati di fondamentale importanza per la creazione di nuovi farmaci utili in casi gravi di psoriasi o casi refrattari alle altre terapie.

L’attivazione dell’infiammazione a livello cu-

taneo promuove una riduzione del turnover cellulare da 28 a 4 giorni. In sostanza, se in condizioni normali lo strato corneo impiega 28 giorni a rinnovarsi completamente, nella lesione psoriasica ci mette solo 4 giorni con conseguente aumento della desquamazione.

Istopatologia della Psoriasi Superficie di colore argento con squame Eritema

Persistenza dei nuclei nello strato corneo superficiale (paracheratosi) Microascesso

Vasi capillari dilatati e tortuosi

Edema e infiammazione del derma

Aumento del numero delle cellule di Langherans

Nonostante alla base vi sia sempre lo stesso meccanismo di squilibrio immunitario, esistono diverse presentazioni cliniche della psoriasi.

La forma clinica più tipica è la psoriasi volgare o a placche. Esordisce con placche eritemato-desquamanti a gomiti e ginocchia, punti più tipicamente soggetti alla pressione. La comparsa di nuove lesioni in corrispondenza di traumi cutanei anche minimi, detto isomorfismo reattivo di Koebner, può avvenire infatti nel 25% dei casi.

La psoriasi guttata colpisce più comunemente i giovani ed ha un esordio acuto con la formazione di placche rotondeggianti o ovalari, simili tra loro per dimensione, diffuse a

tronco e arti. In questo caso la comparsa della dermatite è spesso riconducibile ad una infezione da streptococco insorta precedentemente o ad un focus silente – per esempio dentale, genitourinario, ecc…

Il coinvolgimento delle pieghe cutanee viene a caratterizzare un’altra forma clinica: la psoriasi inversa. In questo caso le lesioni eritematose, brillanti e talora essudanti vengono spesso scambiate per intertrigine batterica, anche perché la loro sovrainfezione è comune evenienza, tuttavia non risolvono nonostante la terapia antibatterica.

L’interessamento diffuso di tutta la superficie cutanea prende il nome di Eritrodermia psoriasica ed è la forma più grave di psoriasi. La

35

Volume 5 - N. 1/2

compromissione così massiccia del normale funzionamento della cute infatti può portare a difetti nella termoregolazione, a perdita eccessiva di proteine o di liquidi corporei.

La mancata integrità dello strato corneo promuove infezioni cutanee che possono esitare in sepsi. Tra le possibili cause di un tale peggioramento segnalo alcuni farmaci: litio, interferoni, beta bloccanti, antimalarici.

La psoriasi pustolosa è una forma particolare di psoriasi che pur condividendo i meccanismi patogenetici ed immunitari mostra lesioni completamente diverse. In questo caso infatti il paziente presenta vescicole a contenuto torbido, talora ematico, ma sempre e comunque non infettivo.

L’interessamento articolare con comparsa di dolori e artriti/artrosi in un paziente con psoriasi viene diagnosticato come artropatia psoriasica ed anch’esso è conseguenza dello squilibrio immunitario (aumento dell’attività di tipo Th1 dei linfociti e attivazione dei linfociti Th17) alla base delle lesioni cutanee.

rante i mesi estivi. Per sfruttare al meglio i vantaggi di queste terapie è tuttavia fondamentale che le lesioni da trattare presentino uno strato di desquamazione più sottile possibile e per questo vengono usati unguenti o creme esfolianti o decappanti – per esempio all’urea o all’acido salicilico. L’applicazione di creme emollienti rende la pelle più elastica e riduce anche l’eventuale prurito evitando i peggioramenti che si accompagnano spesso al grattamento (dovuti al già citato isomofismo di Koebner).

Le terapie sistemiche vengono proposte in seconda battuta nei casi più resistenti. Tra i farmaci più usati abbiamo i derivati della vitamina A (da evitare assolutamente in gravidanza e allattamento), la Ciclosporina A o il Metotrexato.

Per i casi più gravi vengono proposti i così detti “farmaci biologici” che vanno a bloccare selettivamente uno o più molecole della cascata infiammatoria tipica della psoriasi. Recentemente nuove molecole chiave sono state prese in considerazione e nuovi farmaci si sono dimostrati promettenti, nonostante i loro possibili effetti collaterali.

TERAPIE FISIOLOGICHE O COMPLEMENTARI

TERAPIE COMUNEMENTE USATE Esistono diverse proposte terapeutiche topiche e sistemiche.

Localmente si possono usare creme al cortisone, alla vitamina D o alla vitamina A (da evitare però in gravidanza). La fototerapia è da sempre il trattamento di elezione per questa patologia che tipicamente migliora du-

36

Numerose possono essere le strategie per evitare che la psoriasi si aggravi.

Una delle terapie più innovative consiste nell’uso di citochine a dose fisiologica (low-dose medicine). L’assunzione di Interleuchina 10, Interleuchina 11 e Interleuchina 4 alla 4CH per periodi prolungati seguiti da periodi di interruzione ha dimostrato risultati molto incoraggianti ed effetti collaterali quasi inesistenti. Nonostante la relativa sicurezza di questa terapia è necessario comunque che sia un medico a prescriverla e seguirne l’andamento.

La premessa migliore per ridurre la progressione della malattia consiste nel ridurre l’in-

Maturità: Età della Realizzazione

fiammazione generale dell’organismo. Quindi è molto importante che il paziente curi la propria alimentazione riducendo tutti i cibi infiammatori (carboidrati raffinati con alto indice glicemico, zuccheri semplici, grassi saturi), prediligendo cibi ricchi di nutrienti come frutta e verdura da agricoltura biologica, ed integrando quelle vitamine e minerali

La dieta senza glutine riduce la psoriasi

che hanno dimostrato maggiore efficacia nella modulazione dell’infiammazione. Tra queste ricordo la vitamina D, la cui forma attiva agisce a livello cutaneo regolando proliferazione e differenziazione dei cheratinociti e a livello immunitario regolando la proliferazione dei linfociti T. Localmente molte sostanze fitoterapiche menzionate dalla Medicina Tradizionale Cinese per la cura della psoriasi vengono recentemente studiate anche in occidente: - Indigo naturalis: erba cinese nota come Qing Dai che ha dimostrato di inibire l’attività pro-infiammatoria dell’Interleuchina 17 - Aloe vera: dimostratasi efficace quanto la terapia steroidea locale nel ridurre le lesioni da psoriasi lieve o moderata, ha anche un effetto antiossidante locale - Mahonia aquifolium: ha dimostrato effetti antiproliferativi, antimutagenici e antiossi-

danti, inibisce la liberazione dell’Interleuchina 8 ed ha effetti antisettici - Campotecina: estratta da Camptotheca acuminata è allo studio per sfruttarne al meglio l’effetto antiproliferativo limitandone gli effetti tossici - Rododendrina: estratta da Rhododendron brachycarpum ha dimostrato un effetto antinfiammatorio attraverso inibizione dell’espressione delle citochine infiammatorie e inibizione della proliferazione dei cheratinociti Infine ricordo la terapia che per anni ha dato i migliori risultati: la terapia termale. Numerose sono le strutture specializzate nella cura della psoriasi con risultati molto positivi e duraturi.

L’unica forma non rispondente alla terapia termale è la psoriasi pustolosa. Alla terapia conviene associare sempre un cambio di stili di vita, adottando alimentazione più sana, esercizio fisico, ed evitando fumo e alcolici.

La psoriasi può essere una patologia socialmente invalidante, ma essendo su base infiammatoria si può ridurne l’impatto in diversi modi prima di dover arrivare a trattamenti impegnativi sistemici.

APPROFONDIMENTO: A cosa deve stare attento un paziente con psoriasi per evitare un peggioramento: - nuovi farmaci (litio, interferoni, beta bloccanti, antimalarici) - ustioni solari (che possono causare peggioramento da isomorfismo di Koebner) - obesità/Sedentarietà (poiché il tessuto adiposo promuove l’infiammazione) - prurito/Grattamento (peggiora la qualità della vita e può scatenare peggioramenti da isomorfismo di Koebner) - depressione (che rallentando il metabolismo aumenta il grado di infiammazione)

37

a cura del Dott. Ignazio Sapuppo (Medico estetico ed Antiaging)

L

a pelle è l’organo attraverso il quale ci relazioniamo con il mondo esterno e per questo la desideriamo sempre giovane, tonica e senza rughe. Purtroppo, questo non è possibile perché l’invecchiamento è un processo inesorabile ed irreversibile che coinvolge anche la cute nelle sue due diverse componenti: il cronoaging (invecchiamento cronologico) e il photoaging (invecchiamento fotoindotto). I due processi coesistono, in diversa proporzione, nei vari individui, intrecciando e sovrapponendo i loro effetti.

Il cronoaging ha inizio lentamente con la comparsa delle prime rughe al contorno occhi e sulla fronte dai 25 ai 35 anni, per ma-

Pelle Giovane

38

nifestarsi visibilmente dai 35 ai 49 anni con l’aumento delle rughe frontali ed al contorno occhi e la comparsa delle prime rughe al contorno della bocca.

La normale architettura di una cute giovane è stata paragonata all’ordinata e rigogliosa geometria di un giardino ben curato che, per effetto del chronoaging può ridursi all’arida povertà di una steppa, mentre, ad opera del photoaging, può essere trasformata nell’incontrollata anarchia di una giungla.

Per effetto dell’invecchiamento la nostra pelle subisce profonde modificazioni, che interessano il suo aspetto estetico e la sua funzionalità.

Pelle Vecchia

Maturità: Età della Realizzazione

Con l’avanzare dell’età, le cellule basali dell’epidermide vanno incontro ad una riduzione delle mitosi ed ad una tendenza verso la cheratinizzazione precoce.

Ne consegue un assottigliamento dell’epidermide riferibile al decremento delle assisi del malpighiano. La superficie di contatto tra l’epidermide e il derma diminuisce, per appiat-

timento delle creste e delle papille. Anche il derma evidenzia un ridotto spessore, con diminuzione del contenuto in collagene e proteoglicani.

La cute cronicamente fotoesposta, al contrario, appare ruvida, chiazzata da vistose discromie e solcata dalle profonde incisure di una rugosità grossolana.

La consistenza di tale cute è rigida, anelastica e si riscontra un aumento di spessore a carico dello strato corneo e dell’epidermide in toto.

A differenza del fisiologico processo di invecchiamento della cute determinato da una specifica predisposizione genetica, il photoaging o dermatoeliosi dipende dal grado di esposizione alla luce solare e alle radiazioni UV in generale. In particolare, mentre gli UVC risultano quasi completamente assor-

biti dallo strato di ozono, gli UVB e gli UVA possono agevolmente attraversarlo colpendo così la cute. Gli UVB, caratterizzati da una capacità di penetrazione intermedia, hanno un ruolo marginale nella genesi del photoaging; mentre, gli UVA, in quanto più penetranti e più abbondanti nella luce solare, rappresentano i principali determinanti di questo fenomeno.

Questi ultimi, infatti, possono determinare un sensibile incremento delle concentrazioni cellulari di radicali liberi dell’ossigeno, che reagiscono con elementi cellulari come le membrane cellulari ed il DNA. Gli ultravioletti sono in grado di eccitare i recettori di membrana per l’EGF, per l’IL1b e per il TNF-a, inducendo, quindi, risposte simili a quelle normalmente prodotte dall’interazione con lo specifico ligando. Tra i meccanismi che possono spiegare il fenomeno, vi sono l’impulso alla dimerizzazione recettoriale (che costituisce una fase cruciale della fisiologica attivazione); l’innesco delle tirosin-chinasi associate ai recettori (cui segue la trasmissione del segnale, mediata dalla conversione in forma fosforilata dei trasduttori post-recettoriali); l’inibizione delle fosfatasi che, normalmente, riconvertono i trasduttori allo stato defosforilato inattivo. Tale deviazione degli apparati di controllo determina un improprio innesco dei fattori di trascrizione AP-1 ed NFk-B; questi si legano al DNA, su particolari sequenze promoter, inducendo la sintesi di m-RNA a partire da specifici geni target. Tra le proteine delle quali viene promossa l’espressione, vi sono le Metalloproteinasi della matrice (MMP), endopeptidasi zinco-dipendenti, capaci di degradare tutti i

39

componenti della sostanza intercellulare del connettivo.

Gli individui che sia per ubicazione geografica che per attività lavorativa presentano una storia di intensa esposizione solare, aggravata magari da un fototipo cutaneo chiaro a rischio, presentano le conseguenze più gravi del photoaging.

Nei fototipi più chiari i segni del fotoinvecchiamento sono caratterizzati da alterazioni come: atrofia dell’epidermide, depigmentazione focale, comparsa di nevi, lentiggini, discromie cutanee e cheratosi attinica.

Invece, nei fototipi più scuri è possibile riscontrare la presenza di lentiggini, ispessimento cutaneo e rughe.

In entrambi i casi, sebbene più frequentemente nei fototipi chiari di primo e secondo grado, tali manifestazioni possono precedere nel tempo la formazione di lesioni precancerose. Tutti i suddetti segni interessano evidentemente le regioni cutanee più esposte alle radiazioni ultraviolette solari tra cui: il volto, il collo, le braccia e le spalle.

Attualmente, l’arma più efficace nella protezione dai danni indotti dall’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette è indubbiamente la prevenzione.

In particolare, è importante lo stile di vita ed il rispettare alcune norme basilari tra cui: • evitare l’esposizione prolungata alla luce

40

solare, soprattutto nelle ore più calde della giornata; • proteggere la cute con adeguati filtri solari per le radiazioni ultraviolette; • ridurre il carico esogeno di pro-ossidanti come: fumo di sigaretta, superalcolici, dieta non equilibrata e ricca di cibi acidi, etc; • assumere una dieta ricca in antiossidanti come frutta e verdure.

L’integrazione con vitamine (Vit. C e Vit. E) ed antiossidanti (come resveratrolo e l’acido alfa lipoico e l’epigallocatechingallato), zinco e il selenio potrebbe contribuire alla protezione cutanea nei confronti delle radiazioni ultraviolette e dei danni indotti dai radicali liberi.

Si consiglia di usare creme idratanti sin dall’età giovanile e creme nutrienti e rassodanti ricche di vitamine ed antiossidanti, associate a periodiche pulizie del viso e a trattamenti di medicina estetica (peelings, fillers, biorivitalizzanti, etc), dai 35 anni in poi al fine di stimolare la produzione di collagene ed elastina.

Inoltre, l’assunzione di acidi grassi polinsaturi, collagene e glicosamminoglicani come l’acido ialuronico contribuisce alla dermo-ristrutturazione, conferendo alla pelle la sua lucentezza ed il suo tono originale e riducendo i tipici inestetismi associati all’invecchiamento cutaneo.

Maturità: Età della Realizzazione

a cura del Prof. Ivo

Bianchi

UNA FINESTRA SULL’OMOTOSSICOLOGIA

Come mantenere giovane la struttura riproduttiva femminile nell’età matura della donna

C

ontrariamente a quanto si pensa oggi, influenzati dal pressapochismo consumistico dei media, la struttura riproduttiva femminile, inizia gradualmente ad invecchiare già dal 28° anno circa. Attorno ai 35 anni, la gravidanza è ritenuta a rischio sia per la donna (rischio correlato al parto), sia per il nascituro (maggior incidenza di patologie genetiche). Dopo i 30 anni, quando si noti un diradamento o una minor quantità del flusso mestruale, soprattutto se in precedenza è stato fatto uso prolungato di pillola anticoncezionale, è utile un programma di rivitalizzazione degli organi sessuali femminili, volto non solo a conservare più a lungo possibile la capacità riproduttiva, ma anche a stimolare la salute immunologico-strutturale di questi organi. Un tessuto che si avvia all’invecchiamento non solo tende maggiormente a patologie infettive ed infiammatorie in generale, ma si predispone a tutta una serie di patologie cronico degenerative che potranno diventare gravi soprattutto nel periodo periclimaterico.

Lilium compositum è farmaco omotossicologico specifico di arginamento delle tendenze

41

Volume 5 - N. 1/2

degenerative delle strutture ginecologiche.

Iniettato 1 volta a settimana, nelle 2 ultime settimane del ciclo, per 2-3 mesi in primavera ed in autunno, preserverà la funzione ovarica ed il trofismo degli organi genitali femminili.

Come ho già detto più volte in questa rubri-

ca, esiste una sinergia d’azione tra Omotossicologia iniettiva ed Agopuntura. Lilium compositum agirà al meglio iniettato a livello del punto 5 Vaso Concezione. Gli orientali ritengono che l’associazione della pratica della Meditazione con la stimolazione di questo punto, possa portare all’eterna giovinezza.

Lilium compositum È il farmaco di base per le problematiche dell’Apparato Sessuale femminile, utile a qualsiasi età qualora vi siano evidenze cliniche, laboratoristiche, deficit funzionale o alterazione tissutale in senso iporeattivo o degenerativo, della funzione ovarica. È di grande interesse nell’acne, nella dismenorrea, nella sterilità, nelle problematiche fisiche e psichiche del climaterio quando non vi sia tanto l’elemento infiammatorio quanto quello ipofunzionale-degenerativo.

Ogni malattia che abbia come genesi l’insufficiente secrezione ormonale ovarica ed in generale il deficit funzionale di quest’organo, si giova di questo farmaco.

Caratteristica del preparato è la presenza di un gran numero di rimedi omeopatici a bassa diluizione con effetto pertanto tissutale e di stimolo. Contiene omeopatici ad effetto stimolante specifico sulla funzione gonadica femminile (Pulsatilla, Sepia, Aquilegia, Lachesis, Lilium tigrinum), rimedi antinfiammatori (Apisinum, Mercurius), rimedi antidegenerativi (Hydrastis, Kreosotum), rimedi sedativi (Cypripedium).

È inoltre l’unico dei rimedi con tropismo ginecologico a contenere organi di suino che hanno effetto di drenaggio e stimolo specifico ed un catalizzatore intermedio quale l’Acido Cis-aconitum che ha capacità terapeutica nei processi infiammatori cronici.

Ha un chiaro effetto di stimolo sulla funzionalità in generale ovarica e sulla produzione estrogenica in particolare. È utile in tutte quelle situazioni correlate ad una ipofunzione assoluta o relativa dell’ovaio. Particolarmente indicato in menopausa, può risultare prezioso quando si incominciano a manifestare i primi sintomi di invecchiamento delle strutture sessuali femminili. Esso può avere un ruolo importante nella cura della sterilità qualora essa sia dovuta ad ipofunzione ovarica ma anche in tutte le problematiche trofiche della pelle, dei capelli, del seno, correlate ad ipofunzione ovarica. Anche la depressione e tutte le problematiche psichiche su base difettiva ormonale possono giovarsi di questo rimedio.

Controindicazioni all’uso del farmaco sono la mastodinia, la mastopatia fibrocistica ed il cancro al seno.

Dosaggio Da 1 a 2 volte alla settimana.

Modalità di somministrazione Solitamente iniezione intramuscolare ma meglio nel punto 5 VC dell’Agopuntura

42

Maturità: Età della Realizzazione

Materia Medica di Lilium compositum tratta dall’edizione inglese del Repertorio di Omeopatia ed Omotossicologia del prof. Ivo Bianchi Specific tropism Female genitalia / Deposition Most important indications Neurosis climateric Sadness menopause in Sadness menses before Sadness menses delayed with Acne rosacea Amenorrhoea Amenorrhoea - Menses suppressed Frigidity Other indications Abortus imminens - Abortion, imminent Acne Amenorrhoea obesity with Arthropathy climacteric during atrophic Atrophy of mammae Atrophy of ovaries Climacteric - Menopause Cystitis amenorrhea with Degeneration, fatty, ovaries, of Depression climateric - Menopausal Eczema seborrhoic Fibroid - Myoma, uterus Flaccid mammae - Breast Flushes menopause of Frigidity Hair falling out Herpes genitalis Hirsutism Hormonal female disfunction Hypertension menses before Hypertrophy ovaries Hypertrophy uterus Hypomenorrhea

Hypoplasia - Underdeveloped mammae Hypotrophy genitalis Induration, uterus Infantilism genitalis Involution ovaries of Menopausa, early Menopause Menorrhagia climateric Menses irregularity Miscarriage, first three months, during Miscarriage, recurrent Neurosis endocrine Orgasm wanting - Enjoyement absent Ovarian deficiency Pre-Menopause Sexual desire decreased Sexual passion low Sexual weakness - Sexual desire, lack of Sterility Sterility Swelling climateric Vaginitis Vaginitis

43

Rimedi omeopatici componenti

Periodicità delle mestruazioni

Quantità delle mestruazioni

Desiderio sessuale

Situazione psichica

Stato degli organi genitali

            

            

            

            

            

Apisinum Aquilegia vulgaris Bovista Cypripedium pub.

Hydrastis Ipecacuanha Kreosotum Lachesis Lilium trigrinum Magnesium phosph.

Mercurius solubilis Pulsatilla Sepia

Periodicità delle mestruazioni J anticipanti H ritardanti Quantità delle mestruazioni J Abbondanti H Scarse

Desiderio sessuale J Aumentato H diminuito Situazione psichica J Agitazione H Depressione

Stato degli organi genitali J Infiammazione H Tendenza degenerativa

Homeopathic remedies

Suis-Organs D18 D13 D10 D8 D6 D4

Cathalyst

Ovarium suis

Lilium tigrinum

Salpinx uteri suis

Placenta suis Uterus suis

Hypophysis suis Cypripedium pubescens

Sepia

Pulsatilla

Aquilegia vulgaris

Kreosotum

Lachesis

Apisinum

Mercurius sol. Hahn.

Bovista

Ipecacuanha

Acidum cis-aconitum

Hydrastis

Magnesium phosphoricum

Organi di suino di Lilium comp.

Composizione di Lilium compositum

L E G E N DA

Indicazioni dei rimedi omeopatici unitari componenti di Lilium compositum

Volume 5 - N. 1/2

44

R

U

B

R

I

C

A

La Salute sotto controllo MICO CONTROL a cura del Prof. Ivo

Bianchi

I

l problema delle patologie neoplastiche è oggi sempre più sentito, se da una parte la medicina ufficiale ha messo a disposizione armi efficaci per la cura dei tumori a qualsiasi stadio, se la diagnostica laboratoristica e strumentale rende possibili dia-

gnosi precocissime, non si parla ancora molto della prevenzione attiva di questa malattia, espressione di vita, ma di vita anomala che si inserisce in modo distruttivo nel corso della vita normale dell’organismo.

UN’EPIDEMIA SILENZIOSA

UNA EPIDEMIA SILENZIOSA DA CUI CI SI DEVE DIFENDERE FIN DA GIOVANI DA CUI CI SI DEVE DIFENDERE FIN DA GIOVANI L’incidenza del cancro è aumentata dai 12.7 milioni nel 2008 ai 14.1 milioni nel 2012 e questo trend si pensa continui, con il numero di nuovi casi attesi aumentare in futuro del 75%.

Tumori più frequenti negli uomini (%) 18

30

16

25

14 12 10 8 6

Tumori più frequenti nelle donne (%)

Polmone

20

Prostata Colon-retto

Colon-retto 15

Stomaco Fegato

4 2 0

Mammella

Polmone Cervice

10

Stomaco

5 0

World Cancer Report, 2014

È ormai provato da moltissimi studi scientifici di base e clinici, che una delle armi più interessanti per attivare il sistema immunitario in senso antineoplastico, è rappresentato dalla Micoterapia. I funghi medicinali sono conosciuti ed usati in medicina, soprattutto in oriente, da millenni. Oggi si assiste ad una loro riscoperta. Il loro impiego ha dato risultati interessanti, specialmente quando associati con le terapie convenzionali. Del resto sempre più si fa

strada il concetto che, in corso di malattia neoplastica, è importante sì uccidere la cellula neoplastica, ma soprattutto attivare le difese immunologiche che, carenti, hanno permesso (deficit Th1) l’insorgenza e poi la progressione (deficit Th2) della malattia. Perché consigliare l’impiego di un rimedio a base di funghi medicinali in un’età relativamente giovane quale stiamo trattando in questa rivista? La ragione sta nel fatto che la malattia neoplastica in-

45

La Salute sotto controllo

Volume 5 - N. 1/2

46

sorge in una cellula ed impiega anni, talora decenni, a raggiungere una dimensione rilevabile.

Quando la malattia è palese servirebbero enormi quantità di funghi medicinali, cosa spesso impraticabile e non priva di effetti collaterali, bisogna

MICO CONTROL LA PREVENZIONE GLOBALE ABM

MAITAKE

IMMUNOLOGICA

METABOLICA

REISHI ANTI INFIAMMATORIA

quindi giocare d’anticipo, tenendo attivate le difese immunologiche. Non dimentichiamo che tutti i funghi medicinali sono ricchi di beta glucani, potenti stimolatori dei macrofagi, le cellule sentinella delle nostre mucose.

Cicli di Mico Control (60 gocce mattino e sera, solo nel soggetto adulto), a mesi alterni con Detox Control, sono indispensabili per l’uomo di oggi. Egli è sottoposto a tutta una serie di stimoli proliferativi ambientali ed alimentari che debbono, soprattutto in presenza di una famigliarità di questo tipo, essere arginati, per quanto possibile, da rimedi naturali.

CONTENUTO IN MICOTERAPICI SPECIFICI AGARICUS BLAZEI MURRILL (ABM) fungo commestibile proveniente dalle regioni montagnose di Piedade in Brasile. Descritto per la prima volta dal tassonomista Murrill nel 1947, negli anni ’60 attirò l’attenzione dei ricercatori per la bassissima frequenza di malattie degenerative che colpivano gli abitanti della regione che consumavano il fungo come cibo.

Tradizionalmente questo fungo era utilizzato per combattere lo stress psicofisico, per stimolare il sistema immunitario, come ipoglicemizzante, per riequilibrare il profilo lipidico, prevenire l’osteoporosi, trattare l’ulcera peptica, i problemi circolatori e per combattere le malattie tumorali. Nell’ultima decade è stato molto studiato in Cina, Giappone, Taiwan e Corea per le sue caratteri stiche di “alimento funzionale”.

Il suo altissimo contenuto in β-glucani, molto maggiore di quello del Reishi, dello Shiitake e del Maitake, lo rende il fungo medicinale di prima scelta nel trattamento delle neoplasie.

GANODERMA LUCIDUM (Reishi) fungo parassita o saprofita, non commestibile per il suo sapore amaro e la consistenza legnosa, cresce solitario o in pochi esemplari dalla primavera all’autunno su ceppi di latifoglie, in particolare quercia e castagno. Il suo colore varia dal rosso-arancione al marrone al nero ed ha aspetto tipicamente lucente, laccato. È annoverato tra le 10 sostanze terapeutiche naturali più efficaci esistenti. In Cina e in Giappone viene considerato il fungo dell’immortalità, descritto anche come “Erba della potenza spirituale” o “Fungo dei 10.000 anni” (Ten-Thousand-Year Mushroom).

Ha una storia documentata in Medicina Tradizionale Cinese e Giapponese di oltre 2000 anni, ma è utilizzato da oltre 4000 anni. Viene utilizzato sotto forma di polvere, in decotti acquosi, in estratti alcoolici o in capsule, per le sue spiccate proprietà farmacologiche. Agisce come regolatore delle funzioni organiche, viene utilizzato per la prevenzione di ipertensione, problemi epatici e cardiovascolari, trombosi, allergie, e per molte altre condizioni patologiche. È molto utilizzato dagli scalatori per un maggiore adattamento all’altitudine e dagli atleti per migliorare la performance sportiva.

Grande adattogeno, il Reishi è la miglior scelta per uno stimolo generale dell’organismo ed un sostegno antisenescenza.

Maturità: Età della Realizzazione

GRIFOLA FRONDOSA (Maitake) fungo commestibile reperibile da agosto a novembre, parassita e saprofita, specialmente sul castagno, ma anche su altre latifoglie. Il suo sviluppo è favorito da calore e umidità. Il nome Grifola deriva dal Grifone, un animale della mitologia greca con testa e ali di aquila. In Giappone il Maitake è chiamato il “re dei funghi“ e molte ricerche hanno provato le sue proprietà anti tumorali. Sia il fungo intero che il micelio hanno proprietà terapeutiche e sono utilizzati in

Cina ed in Giappone sia come rimedio che come alimento da oltre 3000 anni. Storicamente è stato utilizzato come tonico ed adattogeno, per promuovere quindi le condizioni di salute generale e di benessere. È comunque soprattutto usato correntemente per l’ipertensione e per il trattamento delle malattie neoplastiche. Su queste due ultime indicazioni cliniche, ma anche sulle sue proprietà anti-obesità ed anti-epatite, si è focalizzata negli ultimi anni la ricerca della medicina occidentale.

POSSIBILI ANCILLARI OMEOPATICI HYDRASTIS CANADENSIS Rimedio di stimolo anti infiammatorio ed anti catarrale a livello delle mucose, antagonizza la tendenza degenerativa insita nella mucosa sede di infiammazione cronica.

CADMIUM SULPHURICUM Rimedio delle problematiche proliferative gravi ed avanzate, del paziente esausto per la patologia.

CARBO ANIMALIS Rimedio utile per le persone estremamente asteniche, facilmente soggette a febbricole defettive, freddolose per deficit di energia vitale.

CONIUM MACULATUM Rimedio omeopatico delle persone debilitate dalla patologia neoplastica, progressivamente deboli, infastiditi dalla compagnia, apatici.

CARCINOSINUM Rimedio omeopatico specifico di prevenzione antiproliferativa fondamentale da utilizzare in presenza di diatesi o ereditarietà cancerinica.

SPLEN SUIS La patologia cronica, in qualche modo anomala, si sviluppa tramite un deficit funzionale permissivo della milza, organo immunologico fondamentale, dopo il cessare dell’attività de Timo, struttura immunitaria fondamentale soprattutto nella prima infanzia, stimolabile comunque anche successivamente in caso di malattia autoimmune.

CARBO ANIMALIS

DEBILITAZIONE

RIMEDI ANCILLARI della :

CADMIUM SULPHURICUM CONIUM MAC.

INFIAMMAZIONE CRONICA

DEFICIT IMMUNITARIO

HYDRASTIS CARCINOSINUM SPLEN SUIS

47

Volume 5 - N. 1/2

L’Infezione da HPV PAPILLOMA VIRUS: INDICAZIONI L’infezione da HPV è una malattia sessualmente trasmessa, non evidente, asintomatica e, probabilmente, endemica nella popolazione sessualmente attiva. L’incubazione varia da 3 settimane a 8 mesi (media 3 mesi). È importante la cura di questo virus perché l’evidenza epidemiologica ha identificato il papilloma virus come l’agente principale responsabile del tumore del collo dell’utero.

a cura di

Valentina Bianchi

Limitandosi alla popolazione sessualmente attiva si deve considerare:

ETÀ DEL PRIMO RAPPORTO • Da uno studio epidemiologico italiano emerge come il grado di displasia CIN 3 sia pari a 2.4 nelle donne che hanno avuto il primo rapporto prima dei 18 anni rispetto a donne che l’hanno avuto dopo i 22 anni.

• La cervice di un’adolescente sembrerebbe più esposta, per i processi di iniziale metaplasia, agli agenti oncogeni.

Maturità: Età della Realizzazione

NUMERO DEI PARTNERS: • È vero che maggiore è il numero dei partners e maggiore è il rischio di tumore del collo dell’utero, ma è altresì vero che bisogna tenere presente anche la storia del partner maschile.

• Donne con più di 6 o più partners presentano un rischio relativo di 6.1 versus donne con unico partner.

CONTRACCEZIONE: • La contraccezione con metodi di barriera si è rilevata efficace nel ridurre il rischio di malattia, mentre la pillola anticoncezionale sembrerebbe favorire un’alterazione del PH vaginale e una ridotta risposta immunitaria all’ HPV proprio per l’assenza di una barriera.

• Nelle donne che utilizzano la spirale oltre all’assenza di questa barriera si riscontrano microtraumi a livello della zona di trasformazione considerati possibili fattori di rischio per la displasia cervicale.

mentata solo in quelle pazienti con chiari segni di immunosoppressione • Una immunodeficienza locale, individuabile con la diminuzione delle cellule del Langerhans nell’epitelio cervicale, potrebbe favorire l’infezione genitale da HPV e predisporre alla progressione displastica.

• Vi è una correlazione tra Papilloma virus e Herpes virus, che vede un ruolo di quest’ultimo nelle fasi iniziali della trasformazione e nella penetrazione e integrazione dell’HPV nella cellula ospite.

• Lo stato ormonale e le ridotte difese immunologiche della donna gravida sono dei fattori favorenti l’insorgenza dell’infezione da HPV e della displasia. I condilomi genitali subiscono un accrescimento durante la gravidanza (soprattutto nel III trimestre) sotto l’influenza degli steroidi sessuali.

FUMO DI SIGARETTE E HPV • La nicotina è dosabile a livello del muco cervicale e potrebbe: • avere un effetto sulla riduzione, riscontrata nelle fumatrici, delle cellule dendritiche del Langerhans.

• svolgere un’azione mutagena diretta sull’epitelio della portio.

FATTORE NUTRIZIONALE E HPV

FATTORI IMMUNITARI CORRELATI ALL’HPV • Studi recenti hanno evidenziato in donne HIV positive un aumentato rischio per la displasia cervicale con una prevalenza variabile dal 22 al 70% e comunque au-

• L’effetto protettivo sulla cervice uterina del retinolo e del B carotene, metaboliti della vitamina A, risultano evidenti da numerose ricerche.

• I retinoidi, importanti per i normali processi di proliferazione e differenziazione dell’epitelio, sembrano svolgere anche un’azione immunomodulatrice.

• È stato recentemente dimostrato che riserve inadeguate di folati incrementano l’effetto del fumo di sigaretta e dell’infezione da HPV determinando un rischio aggiuntivo per la neoplasia. Tali riserve sembrano

49

Volume 5 - N. 1/2

essere compromesse anche dall’utilizzo della pillola estroprogestinica, mentre una supplementazione della dieta con folati produce un miglioramento delle caratteristiche microscopiche dei nuclei delle cellule una volta che si è instaurata la neoplasia.

TERAPIA LABO’LIFE 2LPAPI®: è un medicinale omeopatico indicato come coadiuvante del sistema immunitario nelle infezioni da Papillomavirus (HPV), condilomi ano-genitali e displasie cervicali. La Micro-immunoterapia svolge una funzione di regolazione immunitaria; all’interno della composizione dei rimedi vi sono sia citochine che acidi nucleici (DNA, RNA, SNA®) scelti in funzione della patologia da trattare e preparati ad altissime diluzioni, in modo tale da garantirne la sicurezza totale. I farmaci di Micro-immunoterapia si presentano sotto forma di trattamenti sequenziali rispettosi della fisiologia immunitaria. Queste sequenze fisiologiche, all’interno delle quali le diluzioni dei ceppi variano di giorno in giorno (in cicli da 5 o 10 giorni), sono tese a trasmettere il messaggio adeguato al sistema immunitario tramite una serie di risposte fisiologiche in sequenza (cascata di citochine).

ALDARA®: crema topica il cui principio attivo è un rappresentante dei cosiddetti “Immune Response Modifier”, modulatori della risposta immunitaria che stimolano la produzione di citochine da parte delle cellule del sistema immunitario potenziando l’effetto delle stesse.

Coriolus: fungo medicinale che ha confermato possedere un’alta capacità di negativizzare il virus e di diminuire la tendenza cancerogena delle lesioni. I soggetti a rischio 50

di cancro cervicale, perché positivi all’HPV, possono includere il Coriolus versicolor, associato ad esempio all’acido folico, in un programma terapeutico preventivo.

STIM

Astragalo: pianta antivirale per eccellenza,

ha l’effetto di ribaltare l’equilibrio Th1 /Th2 verso Th1 inducendo la sintesi di IFN gamma e IL-2, cosa particolarmente utile anche nella

prevenzione neoplastica. L’effetto immunologico specifico è quello di stimolo sulla Immunità adattiva.

Baptisia: pianta della stessa famiglia dell’Astragalo, contiene polisaccaridi ad azione immunostimolante e sostanze antiossidanti e prebiotiche. È quindi anch’essa importante pianta antivirale.

MMUNSTIMMUN 7 STIMMUN 7 STIMMUN7 7

go

gocce 50ml gocce 50ml 7 LINDA'S è utile n

Astragalus Echinacea membranaceus Astragalus TM angustifolia EchinaceaTM membranaceus TM Immunostimolante, angustifolia TM

Immunostimolante, antivirale, Immunostimolante, batteriostatica antivirale, e fungistatica. batteriostatica e fungistatica.

adattogeno, Immunostimolante, antinfiammatorio. adattogeno, antinfiammatorio.

STIMMUN STIM stazioni che richiedono un'az stazio nostimolante, potente enosti spe Agisce modulando la trasfor Agisc linfociti e potenziando l'attiv linfoc ria. Questa azione si esplica in ria. Q a livello dei granulocitia pol live ati (n ati (neutrofili) e dei monol del un S. del S.R.E, risultando quindi aspe aspecifico umorale e cellula inoltr inoltre un'azione antivirale tipo d tipo interferon-simile, tale la re la penetrazione del re virus le sane), antibattericalee saa legat legata all'azione dei singoli ti. ST Uncaria tomentosa TM ti.Uncaria STIMMUN 7 LINDA'S e tomentosa un'a Immunostimulante aspecificoTM un'azione antinfiammato (aumenta l'attività dei macroImmunostimulante aspecifico aume fagi del S.R.E. el'attività dei granulociti (aumenta dei macroaumenta la produzione di neutrofili). fagi del S.R.E. e dei granulociti la AC pr neutrofili). la produzione di ormonifiamm ste Schisandra chinensis TM fiammatori.

STIMMUN 7 LINDA'S è utile nelle manifeSTIMMUN 7 LINDA'S è utile nelle manifestazioni che richiedono un'azione immustazioni chepotente richiedono un'azione immunostimolante, e specifica. nostimolante, potente e specifica.dei Agisce modulando la trasformazione Agisce modulando l'attività la trasformazione linfociti e potenziando linfocita- dei linfocitiazione e potenziando linfocitaria. Questa si esplica l'attività in particolare ria. Questa azione si esplica in particolare a livello dei granulociti polimorfonuclea livello deie granulociti polimorfonucleati (neutrofili) dei monoliti-macrofagi ati (neutrofili) dei monoliti-macrofagi del S.R.E, risultando equindi un attivatore del S.R.E, risultando quindi unPossiede attivatore aspecifico umorale e cellulare. aspecifico umorale e cellulare. inoltre un'azione antivirale (azionePossiede di un'azione antivirale (azione di tipo inoltre interferon-simile, tale da ostacolainterferon-simile, tale da celluostacolare latipo penetrazione del virus nelle re la antibatterica penetrazione del virus nelle cellule sane), e antifungina le sane), antibatterica antifungina legata all'azione dei singoli ecomponenlegata all'azione dei singoli ti. STIMMUN 7 LINDA'S esplica componeninfine ti. STIMMUN 7 LINDA'S esplica infine un'azione antinfiammatoria perché un'azione antinfiammatoria perché aumenta la produzione di ACTH e quindi aumenta ladiproduzione di ACTHantine quindi la produzione ormoni steroidei la produzione di ormoni steroidei antinfiammatori. fiammatori.

Schisandra chinensis Adattogeno, attivazione dei TM linfocitiAdattogeno, T a produrre linfochine,dei attivazione dei macrofagi Gammalinfochine, linfociti Teadel produrre Interferone. dei macrofagi e del Gamma Interferone.

Astragalus

Echinacea

membranaceus TM Astragalus Baptisia tinctoria TM angustifolia TM Echinacea Baptisiagenerale tinctoria Antisettico ed TM TM Zingiber officinalis TM membranaceus Tabebuja barbata TM Immunostimolante, angustifolia TM immunostimolante, Antisettico generale ed Zingiber officinalis TM Immunostimolante, adattogeno, antinfiammatorio.

apoptotica, sinergismo immunostimolante, d'azione con Echinacea A. apoptotica, sinergismo d'azione con Echinacea A.

Immunostimolante, Tabebuja Stimola la produzione delle Antivirale attivabarbata verso TM adattogeno, citochine aumentando Stimola la produzione delle Gram Antivirale + , Gramattiva – e versoantivirale, TM l'attivitàcitochine fagocitaria della proaumentando antinfiammatorio.

Miceti.Gram + , Gram – e batteriostatica duzione degli fagocitaria anticorpi IgM l'attività della proMiceti. e IgE;duzione antisettico. degli anticorpi IgM e fungistatica. e IgE; antisettico.

Immunostimolante, antivirale, batteriostatica e fungistatica.

Dagli studi osservazionali *1 e *2 si deduce un'ottima efficacia nel contrastare:

Uncaria tomentosa

U

Immunostimulante aspecifico (aumenta l'attività dei macrofagi del S.R.E. e dei granulociti Dagli studi osservazionali e *2 si deduceeun'ottima efficacia nel contrastare: U le infezioni vaginali*1da candida gardnerella anche recidivanti U le infezioni vaginali da candida e gardnerella anche recidivantineutrofili).

U nel trattamento di HPV U nel trattamento di HPV U nell'Angina Herpetica U nell'Angina Herpetica U nelle Verruche piane.

U nelle Verruche piane.

Schisandra chinensi

Consigli d'uso: Consigli d'uso:10 gtt mattino e sera lontano dai pasti per 10 giorni.

U Inizio terapia: U Inizio terapia: 10 gtt mattino e sera e lontano dai pasti 10per giorni.

U Prosecuzione terapia: 20-30 gtt mattino sera lontano daiper pasti la durata della terapia.

U Prosecuzione terapia: 20-30 gtt mattino e sera lontano dai pasti per la durata della terapia.

20

Baptisia tinctoria TM Antisettico generale ed

20

Adattogeno, attivazione linfociti T a produrre lin dei macrofagi e del Ga Interferone.

Zingiber officinalis TM Tab

a cura del Dott.

Giulio Cassano

Suggerimenti integrativi ..... ....

RIVITALIZZAZIONE Equilibrio ormonale e infertilità femminile SINOPOL Acido α-lipoico, Mioinositolo, Acido Folico, Vitamina B12, Vitamina B6, Vitamina B2.

Il mioinositolo, associato all’acido α-lipoico determina un netto miglioramento dei parametri metabolici in corso di sindrome da ovaio policistico.

Laborest

LIFE COMPLEX SUPPORT Proteine da siero di latte arricchite con amminoacidi, mioinositolo, fruttoligosaccaridi, Vitamina E, Coenzima Q10, Vitamina B1, B6, B12, Acido Folico, Vitamina D3.

Migliora i parametri metabolici in caso di ovaio policistico, favorisce la crescita della massa magra e supporta la funzione cognitiva in situazione di stress fisico-mentale.

Scienza&Natura

FITOLADY Dong quai, Agnocasto, Cimicifuga, Soia, Cardo mariano.

Estratto di fitoterapici per contrastare i disturbi del ciclo mestruale.

Solgar

VISSEX DONNA Maca andina, Rodiola, Gingko biloba, Acido folico.

Contro la stanchezza fisica e mentale, nei periodi di particolare stress che possono provocare un calo della libido.

52

Laborest

Maturità: Età della Realizzazione

PROGYN L. brevis, L. acidophiilus, L. rhamnosus, FOS. Fermenti lattici in combinazione con fruttoligosaccaridi utile per riequilibrare la flora batterica vaginale

Sulfaro

EARTH SOURCE Vitamine, Minerali, Estratti erbali, Enzimi digestivi, Oli vegetali.

Sostegno vitaminico e minerale utile a preservare la vitalità dell’organismo.

Solgar

LESAN-EL-TOUR Olio di semi di Borragine.

Contribuisce alla riduzione dei sintomi legati alla sindrome premestruale, migliora la salute delle unghie e previene l’invecchiamento cutaneo.

Vegetal Progress

Infertilità maschile

VISSEX UOMO Maca andina, Ginseng, Zinco.

Utile sostegno in caso di calo del desiderio sessuale.

IPEROXY Arginina, Potassio, Citrullina, Vitamina C, Zinco, Acido alfa-lipoico, Acido folico.

Favorisce la circolazione sanguigna a favore di una migliore prestazione sessuale.

Laborest

Oti

53

Suggerimenti integrativi

Vol. 5 - N. 1/2

ENERVIS Avena, Ginseng, Miura puama, Rosa canina, Rosmarino.

Tonico-stimolante particolarmente indicato in caso di frigidità maschile e femminile, nelle oligoastenospermie di vario tipo.

Linda’s

PROBLEMATICHE URO-GENITALI Cistite CISTICARE Mirtillo americano, Lactobacillus acidophilus, Vitamina C. Favorisce il drenaggio e la funzionalità delle vie urinarie.

Il L. acidophilus è utile per ripristinare l’equilibrio della flora batterica.

Solgar

D-MANNOSIO D-mannosio da Betulla.

Favorisce l’eliminazione di colonie batteriche infettive a livello delle vie urinarie.

Alesia

NOCIST PREVENT N-acetilcisteina, Cranberry, Betulla.

Prevenzione contro la cistite, soprattutto in caso di processi patologici recidivanti.

Specchiasol

FERZYM NOCIST L. acidophilus LA3, B. animalis spp. Lactis BCL1, L. rhamnosus SP1, L. fermentum LF55, Fruttoligosaccaridi, Vitamina C, Cranberry.

Selezione di specifici ceppi di fermenti lattici utile a prevenire e combattere stati infiammatori vescicali a eziologia batterica.

Specchiasol

54

Maturità: Età della Realizzazione

SIDROR ACETO DI SIDRO DI MELE BIO Aceto di sidro di mele BIO L’assunzione di 1 cucchiaino al mattino in acqua calda, riduce l’incidenza di infezioni urinarie recidive.

Vegetal Progress

Prostatite acuta PROSTAT CONTROL Andrografis, Epilobio, Serenoa, Curcuma, Pygeum, Zenzero.

Composizione studiata per ridurre l’infiammazione prostatica e favorire il benessere del tratto urinario.

Alesia

PROSTENIL Serenoa, Cramberry, Uva, Thè verde, Cajeput olio ess., Ginepro olio ess.

Utile per la funzionalità della prostata e delle vie urinarie.

PEPOIL Olio di semi di zucca bio.

Tonifica l’apparato urinario e protegge la prostata da processi infiammatori.

Aboca

Vegetal Progress

EFFICIENZA PSICO-FISICA IMMUNITARIA Autoimmunità ADVANCED OMEGA D3 Olio di salmone selvatico dell’Alaska, titolato in omega-3 DHA e EPA e arrichito in Vitamina D3 e Astaxantina.

Acidi grassi omega-3 che contribuiscono a regolarizzare il sistema immunitario prevenendo complicanze autoimmunitarie.

Solgar

55

Suggerimenti integrativi

Vol. 5 - N. 1/2

NIGELLA SATIVA ETHICS Cumino nero olio Olio dalla spiccata azione antinfiammatoria e dalle proprietà antiossidanti.

STIMMUN 7 LINDA’S Astragalo, Echinacea, Uncaria, Schisandra, Tabebuja, Zenzero, Baptista.

Composti fitoterapici che agiscono selettivamente sul sistema immunitario, stimolano le difese antivirali e antibatteriche, riducono i processi proinfiammatori.

FITO LIVER SUPPORT Tarassaco, Desmodio, Cardo mariano, Carciofo, Achillea, Picrorhiza, Curcuma, Fillanto, Schisandra.

Composto fitoterapico studiato per una depurazione mirata e profonda, utile per detossificare l’organismo dalle tossine introdotte con la dieta.

Naturethics

Linda’s

Scienza&Natura

Stimolo Psico-Fisico NEURAPAS FORTE Iperico, Passiflora, Valeriana.

Utile come supporto per il normale tono dell’umore, aiuta il rilassamento in caso di stress.

Named

NEURO-NUTRIENS Gingko biloba, Colina, L-fenilalanina, L-glutammina, L-tirosina, Lecitina di soia, Sporoforo polverizzato, Maitake, Vitamina B1, B2, B3, B5, Vitamina C. Favorisce la memoria e le funzionalità cognitive, contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso.

Solgar

56

Maturità: Età della Realizzazione

FITO HERICIUM C Hericium, Ashwagandha, Vitamina C. Prevenzione delle malattie neurodegenerative, analgesico contro infiammazioni bronchiali e del tratto gastro-intestinale

Scienza&Natura

AMINO RELAX Griffonia, Valeriana, Magnesio, Vitamina B6.

Favorisce il rilassamento in caso di stress e l’addormentamento. Contribuisce inoltre a mantenere un normale tono dell’umore.

Solgar

STABILIUM Garum Armoricum Indicato in caso di affaticamento mentale e fisico, favorisce la concentrazione, riduce stati d’ansia e insonnia.

Yalacta

GEMMO ENERGY Sequoia, Quercus,Ribes nigrum, Olivello spinoso.

Stimola il tono fisico, cerebrale e immunitario, utile nel contrastare i processi di invecchiamento cellulari.

Scienza&Natura

FITO AMINO ENERGY L-Alanina, L-Isoleucina, L-Leucina, Cordyceps, Rhodiola.

Pool amminoacidico per favorire la crescita cellulare unito a rhodiola e cordyceps dalle marcate proprietà tonico-adattogene.

Scienza&Natura

57

Suggerimenti integrativi

Vol. 5 - N. 1/2

POLGINS Puro estratto di Panax ginseng.

Tonico-adattogeno di tradizione, il ginseng migliora le capacità cognitive e riduce lo stress psico-fisico.

Vegetal Progress

SOLDATT RHODIOLA Rhodiola, Dattero.

Tonico contro stati depressivi, a livello fisico accorcia i tempi di recupero muscolare.

Vegetal Progress

CURA DELLA PELLE Psoriasi e Dermatiti Atopiche DASINAL Latte d’asina, burro di Karite, Cacao, Cupuaçu, olio di Echio, Camomilla, olio di Rosa damascena.

Nutriente e idratante, agisce in profondità promuovendo la rigenerazione cellulare. Il latte d’asina, in quanto fortemente ipoallergico, è adatto a tutti i tipi di pelle

Vegetal Progress

BARDANA LINDA’S Bardana, Menta piperita, Propoli, Saponaria, Sarsapariglia, Solidago, Viola.

Depurativo per tutte le pelli, ha un importante azione sulle foruncolosi e sulle dermatosi, sia umide che purulente.

Ottima azione sulle dermatosi, come eczema e psoriasi.

Linda’s

APSORZETA Asphodelus, suqalano di origine vegetale, cera d’api.

Crema idratante utile in caso di pelle particolarmente secca, come psoriasi, dermatiti e irritazioni cutanee.

Named

58

Maturità: Età della Realizzazione

PINOFLAVO Pycnogenol® (estratto di corteccia di Pino marittimo).

Miscela di proantocianidine dalla potente azione antiossidante. Contrasta lo stress ossidativo da cause esterne (inquinanti, esposizioni al sole) e protegge la membrane dai danni cellulari.

Solgar

Nutrienti-Antiaging KARITESANA Burro di karitè 99%, olio di mandorle dolci.

Nutriente e rivitalizzante per la pelle, favorisce i processi di cicatrizzazione

ESTETIC FORMULA MSM, Alga rossa, Vitamina C, Prolina, L-lisina, Zinco, Rame.

Nutriente per pelli, capelli e unghie adatto a uomini e donne.

Vegetal Progress

Solgar

COLLAGEN QUANTUM SERUM Collagene naturale potenziato con Peptidi biomimetici.

Agisce in profondità, promuove i fibroblasti nella sintesi di nuovo collagene, elastina e acido ialuronico.

Applicare su pelle bagnata.

Colyfine

CURATIO Contiene Interleuchina IL-10, acido ialuronico ad alto peso molecolare, alginati naturali da alghe marine.

Gel lenitivo dalla spiccata azione rigenerante, ideale nei post-trattamenti come laser-terapia, peeling, mesoterapia, dermoabrasione.

Colyfine

59

Volume 5 - N. 1/2

Integrazione nella fase dell’età adulta

L

a fase dell’età adulta che va dai 30 ai 50 anni è un periodo cruciale dell’esistenza dove l’individuo è inserito a pieno nella comunità, ha consapevolezza dei ruoli sociali ed individua la propria dimensione in relazione agli altri.

Le preferenze relative al cibo da portare in tavola diventano più coscienti e frequente è l’esigenza di una dieta varia ed equilibrata, soprattutto sul posto di lavoro. È un periodo costellato da richieste e desideri che si diversificano rispetto alle altre fasce d’età con delle peculiarità differenti per l’uomo e per la donna. È il momento dove la fertilità si esprime al massimo e per questo l’apporto di nutrienti necessario a soddisfare gli aumentati fabbisogni è fondamentale.

A tal scopo il consumo equilibrato e completo di alimenti funzionali è importante a partire dall’introito proteico, di cui la quota maggiore potrebbe anche essere di origine vegetale, per poi proseguire con i carboidrati complessi integrali ricchi in fibre utili per il benessere intestinale, fino ad arrivare ai grassi «buoni», quali ad esempio l’olio extravergine di oliva.

Da limitare invece l’uso di zuccheri sempli-

60

a cura della Dr.ssa Giada Caudullo Piscologa clinica Nutritional Nutraceutical Consultant

ci (es. zucchero bianco, sciroppi e dolcificanti artificiali) e preferire frutta e verdura di stagione in modo da sfruttarne al meglio le proprietà benefiche per l’organismo.

La fertilità va protetta e favorita e a tale scopo le raccomandazioni principali per il genere femminile comprendono l’introito di alimenti naturalmente ricchi in calcio, magnesio, zinco e vitamina D3 per il mantenimento in salute di ossa e denti, nonché di pietanze di origine vegetale fonti di antiossidanti per la bellezza della pelle e degli annessi cutanei.

Il desiderio della maternità richiede, in caso di aumentato fabbisogno, l’integrazione adeguata di acido folico, vitamina coinvolta nella replicazione del DNA che partecipa alla formazione dei tessuti in rapida rigenerazione come quelli materni, e di tutte le vitamine del gruppo B, anch’esse coinvolte in diverse reazioni enzimatiche. Arance, kiwi, verdure a foglia scura, pomodori, legumi, germe di grano, cereali e lievito di birra ne sono particolarmente ricchi.

L’obiettivo principale per il genere maschile è rappresentato dalla ricerca del proprio ruo-

Maturità: Età della Realizzazione

lo professionale finalizzata al consolidamento della posizione lavorativa dove desidera emergere e ritrovare la giusta sicurezza economica.

La richiesta maggiore è quella di nutrire corpo e mente di materie attive quali ad esempio il Ginkgo Biloba (Ginkgo biloba L.), ad azione tonica, per poi passare alla Spirulina (Spirulina platensis), un’alga ricca in fibre, vitamine B e antiossidanti utili per lo stress e la vita frenetica di tutti i giorni, fino ad arrivare alla Rodiola (Rhodiola rosea L.), una preziosa

pianta adattogena che favorisce la resistenza fisica e mentale nei confronti dei diversi stressogeni ambientali. L’utilizzo di questo fitoderivato è noto anche nel supporto per la performance sportiva.

L’uomo che pratica regolare e intensa attività fisica deve garantire all’organismo il carburante per affrontare l’allenamento attraverso carboidrati (da alimenti integrali), acidi grassi polinsaturi e proteine ad alto valore biologico (verdure, legumi, pesce azzurro, uova, formaggio e carni preferibilmente bianche).

Piatto per il sostegno dell’apparato genito – urinario femminile nel soggetto adulto:

1. Treccia di trota alla maggiorana con daikon, mirtilli rossi e mandorle Ingredienti per 4 persone

2 trote salmonate da circa 500 g l’una 1 daikon di produzione italiana 2 carote 2 cucchiai di mirtilli rossi disidratati / 2 capsule di Solgar Doloflog Complex 2 cucchiai di olio extravergine di oliva di qualità 2 cucchiai di succo di arancia Maggiorana q.b.

30 g di mandorle con pelle 30g di Olio di lino Alloro q.b.

Sale marino integrale di Guerande q.b.

Sbucciare il daikon e le carote e, con l’aiuto di un pelapatate ad archetto, tagliare le verdure a mò di tagliatelle; scottarle in abbondante acqua bollente, scolarle e freddarle in acqua e ghiaccio quindi condirle con mandorle, olio di lino, un pizzico di sale e della maggiorana.

Servire le trote accompagnandole alle tagliatelle di verdure. Terminare il piatto con un condimento emulsionato di olio extravergine, succo d’arancia e mirtilli rossi disidratati (o polvere di Solgar Doloflog Complex). Servire nei piatti su un letto di crema di zucca.

Guarnire a piacere con foglie di cime di rapa scottate in una padella d’alluminio con un filo d’olio.

Procedimento:

Sfilettate le trote. Eliminare la pelle e le spine e confezionare delle trecce coi filetti. Trasferirle in una vaporiera e cuocete a vapore per 15’. Condirle con olio di lino e maggiorana.

61

Volume 5 - N. 1/2

Il pranzo o la cena rappresentano un momento sociale molto importante di convivialità e soddisfazione delle principali esigenze fisiologiche e psicologiche confermandosi spesso come veicolo per la chiusura di potenziali affari nell’ambito lavorativo. A volte però, può diventare anche una valvola di sfogo al quale aggrapparsi per combattere lo stress o la depressione. Capita dunque che si mangi con sregolatezza privilegiando alimenti grassi, calorici o ricchi in zuccheri aggiunti causa perciò di abbuffate dannose per l’organismo.

Organizzare i pasti quotidiani compilando un diario alimentare può essere una strategia utile per raggiungere i propri obiettivi e controllare la fame ansiosa ed emotiva. Semplici regole come limitare i cibi ad elevato contenuto di sale e calorie, e ridurre il consumo di carne conservata, come salumi ed insaccati, come anche quello di bevande zuccherate e alcoolici aiutano a raggiungere e mantene-

62

re un peso salutare. Nella fase dell’esistenza che abbraccia i 40 e i 50 anni merita particolare attenzione un’integrazione a base di polinutrienti ricchi in vitamine (vitamina C, E, D e il complesso B), minerali (zinco, ferro, iodio, cromo, magnesio e manganese), bioflavonoidi, estratti erbali (Spirulina, Clorella, Eleuterocco, Cardo Mariano, Curcuma, Zenzero), fibre ed acidi grassi polinsaturi (della serie omega-3 e omega-6). Nella società attuale la mente dell’uomo lavora costantemente per conciliare le incombenze del lavoro e della vita privata e spesso diventa frequente il consumo di pietanze a base di carboidrati raffinati o grassi saturi a scapito di frutta e verdura.

Entra in gioco così l'utilizzo di vitamine e minerali per contribuire al normale metabolismo energetico e alla naturale funzione nervosa e muscolare in modo da affrontare sempre al meglio ogni momento.

Maturità: Età della Realizzazione

Ricetta ricca di antiossidanti per il benessere dell’ adulto:

2. Insalata di baccalà con carote, mela, crucifere e salsa allo yogurt e zenzero Ingredienti (per 4 persone):

1 trancio di Baccalà 2 carote 300g di broccolo 1 Radicchio trevigiano tardivo ¼ di cavolo cappuccio 1 pepe lungo 2 mele Per l’infuso:

1 pepe lungo finocchietto selvatico q.b. semi di finocchio q.b.

1 peperoncino fresco

Per la salsa allo yogurt e zenzero:

250 g di yogurt greco 60 g di zenzero fresco / 4 capsule di Solgar Fitozenzero 1 limone bio semi di sesamo q.b.

Procedimento:

Preparare un infuso con pepe lungo, foglie di finocchietto, semi di finocchio e peperoncino fresco. Immergere il baccalà nell’infuso, far riprendere l’ebollizione per circa 2 minuti, spegnere e lasciare cuocere per 10’ circa.

Scolare e tenere da parte. Sbucciare e tagliare a julienne le mele, le carote ed il cavolo cappuccio; lavare e mondare il radicchio. Tostate in un padellino i semi di sesamo, tritarli e unirli allo yogurt greco, al succo di radice di zenzero (grattugiata e strizzata) e qualche goccia di succo di limone ed i boccioli di broccolo. Servire il baccalà sbriciolato accompagnandolo con l’insalata condita con la salsa a base di yogurt greco.

63

Volume 5 - N. 1/2

Di seguito un breve estratto dal mio libro, “Bendessere e Natura – la scienza per sentirsi bene” (2016, Ed. Marsilio)

L’adulto vive il conflitto Si è soliti identi care con i trent’anni il con ne tra la fase del giovane adulto e quella dell’uomo maturo, colui che ha raggiunto una certa posizione e una padronanza nella gestione dei rapporti sociali. L’età adulta propriamente detta si estende tuttavia dai trentacinque ai cinquanta, cinquantacinque anni; durante questa lunga fase la sessualità è in evoluzione: se il giovane adulto continua a sperimentare e a conoscere la propria sicità, l’adulto invece vive l’amore sico in maniera completa e appagante, perché ha raggiunto un maggiore equilibrio tra corpo, mente e relazioni, e intende costruirne di solide e fruttuose.

In questo periodo l’esistenza appare costellata di contrasti, non perché essi aumentino realmente, ma perché la visione della vita sociale e relazionale è orientata al confronto e alla s da, a volte contrassegnata dalla paura del giudizio esterno. Il successo professionale, la conquista di uno status economico e di un ruolo di rilievo, dentro e fuori le mura domestiche, sono gli elementi che turbano o appassionano l’adulto maturo. Il con itto, che qui vogliamo intendere come costruttivo, è all’ordine del giorno: è il motore dell’attività quotidiana dell’uomo: nell’ambiente familiare possono svilupparsi piccoli focolai con il partner e i gli, mentre altri sorgono nel contesto lavorativo e può essere sentita la rivalità positiva con gli amici di sempre.

64

L’uomo maturo vive il bendessere piani cando il proprio futuro: dal con itto, interiore ed esteriore, si originerà poi la scelta più consapevole, che lo appagherà nella seconda parte della vita. È l’età della resistenza a livello mentale e sico – al dolore, alla frustrazione, all’ansia di non aver realizzato ciò che si desidera –, ma tale resistenza è nalizzata alla conquista del miglior risultato possibile per l’esistenza.

In questa fase il rapporto col corpo migliora.

Il proprio sico viene osservato e analizzato alla stregua di quanto avviene per l’adolescente. Tuttavia, se nell’adolescenza è motivo di insicurezza, nell’adulto, seppur conscio dei difetti, diviene un oggetto da modificare e da mostrare comunque come vanto della propria maturità. In questa fase si conosce il corpo sotto tutti i punti di vista, lo si apprezza, ma lo si domina come un’arma da usare per o contro la società.

I molti conflitti che si vivono sono fonte di un alto livello di stress: per resistere, per vincere gli scontri quotidiani, il corpo necessita di nutrienti speciali, che l’integrazione può offrire in svariate forme. Il desiderio di sopportare la stanchezza e il calo di energie può trovare appagamento nelle vitamine del gruppo B. Nello specifico, il soggetto femminile in questa fase si trova spesso a dover trovare un equilibrio tra diversi ruoli – madre, moglie, donna in carriera –; anche l’uomo deve de-

Maturità: Età della Realizzazione

streggiarsi tra più compiti e, come la donna, può avvertire nella routine quotidiana un senso di pesantezza, stanchezza, ansia al mattino, compensata da maggiore gratificazione verso sera, quando raccoglie i frutti della giornata o si riunisce alle persone care. Questa dinamica si propone di solito dopo i quarant’anni, quando la famiglia è consolidata.

L’adulto maturo desidera tenere testa alle difficoltà di ogni giorno, affrontarle con energia e dignità, dimostrando lucidità e chiarezza di idee e di intenti. A questo scopo il corpo ha bisogno di sostanze importanti, come il coenzima Q10, utile ai muscoli e alle cellule in genere, donando voglia di fare e consentendo un livello di energia sempre equilibrato.

Anche la Rhodiola rosea L., originaria dei paesi artici, rappresenta, con la sua resistenza ai climi gelidi, una risposta della Natura agli eventi stressanti e conflittuali che provengono dall’esterno. La rodiola racchiude nella sua radice rosavine e salidroside, sostanze che possono aiutare l’adulto a rimanere stabile e determinato nei conflitti, siano essi fisici (un’attività intensa) o mentali (il peso delle responsabilità in casa e sul lavoro).

Per tenere a freno l’ansia da prestazione può essere d’aiuto anche la L-teanina, un aminoacido presente nelle foglie del tè verde (Camellia sinensis L.) che favorisce la padronanza di sé nell’espressione dell’emotività, sostenendo uno stato di allerta3, di concentrazione, senza lasciare che l’ansia prenda il sopravvento.

Si rimane concentrati e vigili, per sostenere un esame o portare a termine un compito importante al lavoro, ma rimanendo equilibrati, rilassati, senza farsi sopraffare dall’agitazione. Essere sempre energici senza perdere il controllo (che può sfociare in aggressività), è un obiettivo della fase di piena maturità, non sempre raggiunto, ma, quando conseguito, capace di aumentare l’autostima.

A volte un determinato alimento può rappresentare una valvola di sfogo per gli sbalzi umorali: è la caratteristica dei carboidrati, per esempio, e il desiderio irrefrenabile di mangiarli manifesta un’alterazione emotiva e anche metabolica. L’eccesso di carboidrati (zuccheri) nella dieta in un primo momento infonde energia, ma, a lungo andare, appesantisce corpo e mente, provocando stanchezza e sovrappeso.

In questo frangente l’integrazione bilanciata di origine naturale può venire in soccorso all’uomo che desidera sfoggiare un fisico robusto e asciutto. Acido alfa-lipoico, Cinnamomum zeylanicum Blume e un polinutriente completo in vitamine, minerali e antiossidanti erbali sono un supporto per chi cerca un sostegno al normale metabolismo energetico e in particolare dei carboidrati.

Il metabolismo, quel processo che trasforma in energia ciò che ingeriamo, è un meccanismo che necessita di equilibrio e armonia. Se non funziona correttamente, gli alimenti generano risposte del corpo negative che possono portare al sovrappeso o al malessere in generale.

Un altro passo per ritrovare maggiore leggerezza è la depurazione, poiché solo con l’eliminazione delle scorie in eccesso è possibile riattivare un metabolismo affaticato e ristabilire equilibrio e benessere. A tal proposito, nutrienti come metionina, inositolo e colina rappresentano un consiglio integrativo utile per l’esigenza di detossificarsi.

In questa fase si ha una maggiore percezione del tempo che passa poiché il corpo segnala un rallentamento o un cambiamento che per le donne sopraggiunge verso i trentasette, trentotto anni, quando si comincia a intravedere lo sfumare della fertilità, mentre per gli uomini si situa intorno ai quaranta (si pensi, per esempio, alla carriera di uno sportivo).

La percezione della perdita si insinua costantemente nei pensieri quotidiani e trova

65

Volume 5 - N. 1/2

espressione fisica al sopraggiungere della menopausa e dell’andropausa; in questo momento tirare le somme, fare un bilancio di ciò che si è compiuto, diventa d’obbligo.

Da questi sentimenti può sorgere di conseguenza il timore di non poter completare ciò che ci si era prefissi.

A tal proposito, la Griffonia simplicifolia L., una pianta africana dai semi ricchi di 5-HTP (5-idrossitriptofano), molecola che si trasforma in serotonina4, può aiutare ad alleviare lo smarrimento emotivo avvertito. Quando è presente in ottime concentrazioni, la serotonina facilita il sorgere di pensieri gioiosi, dona il sorriso, genera la voglia di stare con gli altri e di continuare a costruire il proprio futuro.

Per l’adulto over 40 la serotonina, prodotta in modo naturale dal suo corpo, è un alleato per affrontare con positività le sfide quotidiane e per favorire un buon rapporto col cibo, in modo che la fame nervosa non prenda il sopravvento.

Dalla Natura e da una dieta equilibrata è poi possibile ricavare un minerale di cui è già

66

stato menzionato l’effetto, il magnesio, che, in caso di tensione, ripristina quiete.

Verso i cinquant’anni, proprio perché si desidera riprendere in mano la propria vita e trovare nuovo slancio, l’attenzione torna a focalizzarsi sul corpo. La somatizzazione di piccoli disturbi emotivi compare in questa fase in cui il corpo attraversa un cambiamento nella produzione ormonale, che si esprime poi all’esterno, a seconda del fenotipo.

La maturazione fisica è per l’adulto motivo di una riflessione che spinge la mente a trovare energia e positività per ricaricarsi di nuova linfa. Più che negli altri momenti dell’esistenza, vivere il bendessere significa trovare nell’alimentazione e in se stessi, nelle proprie passioni e nei propri talenti, spunti d’azione e benefici.

La Natura e le sue «pillole» sono in questo caso importanti: la Curcuma longa L. è una pianta la cui radice è ricca di sostanze antiossidanti, utili per le svariate stagioni dell’esistenza e in particolare per la funzionalità digestiva ed epatica. I curcuminoidi, che contrastano l’attività dei radicali liberi5, sono contenuti e concentrati nella radice della pianta: un segreto di bendessere per l’intero organismo.

Il riposo notturno è un altro aspetto da non sottovalutare.

Soprattutto in presenza di giornate all’insegna della frenesia, il sonno è una componente dell’esistenza che va concepita come parte integrante del benessere e per questo va agevolata e curata. È un’esigenza fondamentale che influisce sulla qualità della vita, delle relazioni sociali e delle manifestazioni emotive. La melatonina – a partire dai vent’anni prodotta in minori quantità dal corpo – è una sostanza ad azione ormonale che regolarizza il ciclo sonno-veglia e che può essere integrata per favorire il naturale addormentamento e ristabilire l’equilibrio del riposo ristoratore.

Maturità: Età della Realizzazione

Fitorodiola

Amino Teanina

La radice d’oro

L’aminoacido per la tranquillità

La Rhodiola rosea L. è una pianta di origine siberiana, molto diffusa nelle terre dai climi gelidi come Mongolia, Nord Europa e Nord America. Introdotta nell’alimentazione, questa pianta aumenta la resistenza a diversi fattori di stress, senza interferire con il normale funzionamento dell’organismo. Una curiosità di carattere storico: sembra che il leggendario principe russo Danilo della Galizia (XIII secolo), che aveva fama di grande amatore, impiegasse la rodiola come ingrediente delle sue pozioni d’amore. Se in passato la pianta veniva utilizzata intera, oggi si preferisce la radice, cui è attribuito, dato il pregio, l’appellativo di «radice d’oro».

Fitorodiolaa è oggi presente nella forma standardizzata in salidrozide e rosavina e usata come tonicob utile a contrastare la stanchezza fisica e mentaleb, favorendo l’adattamento agli stress ambientali.

Agisce sul tono dell’umoreb. Fitorodiola è adatto anche a vegani e vegetariani. Si consiglia l’utilizzo a cicli, alternando quattro o sei settimane di assunzione a momenti di sospensione.

La rodiola è una delle piante privilegiate della disciplina del bendessere perché molto versatile e adatta sia all’uomo sia alla donna, soprattutto quando, per motivi lavorativi, sportivi o relazionali, si è molto impegnati fisicamente e mentalmente. Sostenere lucidità e prontezza fisica aiuta a vivere appieno la quotidianità, migliorando l’interazione con gli altri.

Non sono molte le fonti di teanina in natura, ma quantità significative sono presenti nelle foglie di tè, in particolare quello verde, e nei funghi della specie Boletus badius (Xerocomus badius). Nella pianta del tè verde la teanina, prodotta naturalmente nelle radici, viene poi trasportata attraverso il fusto fino alle foglie, dove si concentra e può essere modificata dalla luce del sole. Per questo motivo la pianta viene coltivata al riparo dai raggi solari diretti.

Amino Teanina contiene Suntheanine®a, L-Teanina pura al 99% ottenuta attraverso un metodo chiamato fermentazione batterica.

La L-Teanina esercita un’azione rilassante pari a quella che si ottiene bevendo una tazza di tè. Un elemento interessante è legato alla composizione chimica della pianta del tè: anche se vi si trova una sostanza eccitante (l’alcaloide teina), in maggiori quantità rispetto a quella contenuta nel caffè (la caffeina), sembra che la presenza contemporanea di L-Teanina contrasti l’attività eccitante contribuendo al relax. Amino Teanina è adatta anche a vegani e vegetariani.

La teanina interviene sul bendessere mentale ed è utile per chi desidera attenzione e concentrazione, mantenendo contemporaneamente uno stato di tranquillità. Per questo motivo può essere d’aiuto in quelle fasi di conflitto che l’adulto vive al momento di compiere le scelte importanti per la propria vita: si noteranno benefici nel corpo, nella percezione della propria fisicità e nella capacità di comprendere i comportamenti, propri e altrui, migliorando le relazioni sociali.

a. Il preparato contiene anche PhytO2X™, una miscela di antiossidanti (beta-carotene e vitamina C [acido L-ascorbico]) in grado di preservare gli estratti erbali dall’ossidazione, garantendo stabilità e qualità agli ingredienti contenuti nella capsula vegetale.

a. Suntheanine® è un marchio registrato della Taiyo International Inc.

b. Le attività menzionate sono relative alla radice della pianta Rhodiola rosea

67

Volume 5 - N. 1/2

La donna che affronta i dubbi della mente: speranza e leggerezza La sensazione di leggerezza della mente è spesso legata a quella avvertita anche nel corpo: un metabolismo stanco e lento ha come conseguenza un maggior ristagno di liquidi in specifiche zone dell’organismo come

addome, cosce e glutei, gambe e caviglie. A causa della ritenzione idrica, la donna percepisce uno spiacevole senso di gonfiore che mal si coniuga con la leggerezza cui invece aspira. Assunto in forma inorganica, come ossido, il magnesio aiuta a eliminare i liquidi in eccesso contribuendo all’equilibrio idro-elettrolitico11, spesso coadiuvato dall’azione della vitamina B6. Entrambi contribuiscono alla riduzione di stanchezza e affaticamento e favoriscono il benessere psicofisico, agevolando perciò anche l’attività mentale della donna.

Poiché il metabolismo rallentato rende difficile la depurazione dalle tossine, è importante che la donna affronti subito questo disagio,

68

affinché il gonfiore non diventi stanchezza generale. La Natura le viene in soccorso con un estratto erbale in grado di favorire le funzioni depurative dell’organismo e il drenaggio dei liquidi in eccesso: il Polygonum cuspidatum, ricco in resveratrolo, la cui radice si utilizza non solo per alleggerire il corpo dalle scorie, ma anche per la regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare e come tonico per contrastare la stanchezza fisica e mentale.

L’estratto di corteccia di Pinus pinaster Aiton, contenente il Pycnogenol®, proantocianidine oligomeriche (Opc), è noto per l’azione antiossidante e utile quando ci si espone al sole e l’aggressione dei radicali liberi è più intensa.

Dalla Natura è possibile ricevere una risposta reale al desiderio di sentirsi attraenti e affascinanti. Concepire il periodo della menopausa non come una malattia, ma come un momento di riscoperta di sé, deve diventare la priorità per tutte le donne che vivono il bendessere. Gli aspetti più problematici di una fase di transizione possono trasformarsi nei punti di forza per affrontare il futuro con solarità ed energia. Una nuova donna, più creativa, prende coscienza di un corpo che sente appartenerle fino in fondo e di cui desidera avere cura, valorizzando la propria sensualità.

Solo facendo diventare il benessere una disciplina di vita, lo specchio può riflettere un volto luminoso. Nell’integrazione quotidiana non possono mancare i principali costituenti della pelle, come il collagene, l’acido ialuronico e il condroitin solfato.

Per rigenerare un fresco splendore può essere d’aiuto, ancora una volta, la vitamina C, che contribuisce alla protezione delle cellule dallo stress ossidativo e favorisce la formazione del collagene per la naturalezza di pelle e cartilagini articolari.

Per la donna in una condizione di bendesse-

Maturità: Età della Realizzazione

re, sentirsi padrona della propria bellezza è fonte di gratificazione mentale.

La relazione con lo specchio: l’adulto che cura la propria estetica Il tema dell’estetica è molto sentito, in generale, da entrambi i sessi. Se vissuta nella sua interezza – mente, corpo e relazioni sociali – la condizione del bendessere conduce a una presa di coscienza dei punti di forza e si esprime anche nella sicurezza del proprio corpo mostrato agli altri. In quest’ottica, la salute di pelle e capelli e la luminosità del volto sono obiettivi a cui tendere. L’idratazione della pelle può essere sostenuta incrementando il consumo di frutta e verdura, di pesce azzurro (ricco di omega-3), di semi oleosi (come quelli di lino e zucca), e di frutta secca (ricchi di omega-3 e omega-6, componenti fondamentali dello strato cutaneo superficiale) come mandorle, noci e nocciole. Gli integratori alimentari più indicati sono quelli che forniscono un adeguato apporto di oli (olio di pesce, di borragine e lino), fonti di acidi grassi polinsaturi in rapporti ottimali, quali omega-3 e omega-6. Inoltre, fonti alimentari di vitamina C, zinco, rame, Msm ed estratti di alga Lithothamnium calcareum (ricca di silicio) possono essere un ulteriore supporto per unghie e capelli, come già citato in precedenza.

Il collagene svolge un ruolo decisivo per la pelle poiché è la principale proteina strutturale del tessuto connettivo presente non solo nella cute, ma anche in altri punti del corpo.

Nel derma, in particolare, è presente l’acido ialuronico, la cui funzione è preservare il contenuto idrico della pelle grazie alle sue intrinseche proprietà idrofile12. Affinché il collagene possa formarsi nel modo più naturale, è importante inserire ingredienti alimentari come la vitamina C, il condroitin solfato e l’a-

cido ialuronico. Le esigenze di bellezza quotidiana di un adulto che vive il bendessere e desidera mostrarlo agli altri non possono prescindere da questi preziosi nutrienti.

Note 3. Lo stato di allerta è un meccanismo automatico che tutti possediamo. Ci permette di essere vigili e di rispondere agli stimoli. Se viene sollecitato eccessivamente, tuttavia, non è in equilibrio, come quando si è stressati e il corpo sta male.

4. La serotonina è un composto organico, derivato del triptofano, sintetizzato da particolari cellule dell’epitelio bronchiale e del tubo gastrointestinale; chimicamente nominato 5-idrossitriptammina (5-HT). Si trova in particolare, oltre che nella mucosa gastrointestinale, nelle piastrine, che ne rappresentano il mezzo di trasporto; la serotonina è presente anche in numerosi neuroni (serotoninergici) dislocati in periferia e nel sistema nervoso centrale. La serotonina svolge diverse azioni: a livello periferico stimola la muscolatura liscia dei vasi, del tubo digerente e dei bronchi; a livello centrale controlla le alterazioni umorali, il centro della fame e il ciclo del sonno.

5. I radicali liberi costituiscono una specie chimica proveniente dalla rottura di un legame chimico (covalente) in conseguenza della quale l’atomo o la molecola sono caratterizzati da un elettrone spaiato che determina instabilità. I radicali liberi sono ad altissima reattività e, per poter placare la loro propensione a reagire, aggrediscono velocemente l’ambiente circostante. Possono avere origine endogena (dal corpo stesso) ed essere prodotti dal metabolismo cellulare, o esogena (ambientale, esterna).

Gli esogeni hanno origine da radiazioni ionizzanti, raggi ultravioletti, pesticidi, inquinanti ambientali, prodotti dell’industria; tali fattori favoriscono un’eccessiva produzione di radicali liberi nell’organismo, responsabili di processi anche patologici quando non sono bloccati, per esempio quelli che conducono all’invecchiamento della pelle o ad alterazioni metaboliche e cardiovascolari.

11. L’equilibrio idro-elettrolitico è indice del bilancio dell’acqua e degli elettroliti (sali e ioni minerali ecc.) in essa contenuti. Quando esiste equilibrio elettrolitico nell’organismo, il corpo utilizza al meglio i minerali ed elimina i liquidi in eccesso contenenti scorie o elementi di scarto.

12. L’acido ialuronico naturalmente presente nel derma si lega con molecole d’acqua (capacità idrofila), aumenta di dimensione e permette di mantenere il giusto grado di idratazione della pelle.

69

Volume 5 - N. 1/2

Resveratrox Il sostegno al cambiamento Nel 1992 la rivista scientifica «The Lancet» pubblicò un’indagine di Renaud e De Lorgeril riguardante il legame tra un elevato consumo di grassi animali e un maggior rischio di soffrire di malattie alle coronarie, con conseguenze anche mortali. Tutti i paesi sottoposti allo studio evidenziavano la diretta correlazione tra una dieta sbilanciata verso i grassi e la manifestazione di disturbi al cuore. Faceva eccezione la Francia, dove, nonostante i soggetti studiati adottassero un regime alimentare non proprio povero di lipidi, la mortalità non mostrava un’incidenza allarmante. Tra i vari fattori, probabilmente influiva anche il vino che queste persone bevevano, ricco di resveratrolo.

Solgar propone un integratore che contiene l’estratto di Polygonum cuspidatum Siebold e Zucc., standardizzato in resveratrolo, utile come sostegno antiossidante e supporto alla regolare funzionalità dell’apparato cardiovascolare. Fra le sue proprietà va citato anche l’uso come tonico in caso di stanchezza fisica e mentale e come aiuto nella quotidiana attività depurativa dell’organismo.

Resveratrox è adatto anche a vegani e vegetariani.

Cosa c’è di meglio che affrontare una fase di cambiamento psicofisico, come la menopausa, con consapevolezza e serenità?

Il corpo trova equilibrio là dove la mente si sente libera e solida, capace di affrontare le situazioni più svariate. Il bendessere può esistere in tutte le età della vita, anche in presenza di una significativa variazione ormonale fisiologica.

70

Difenditi da stanchezza fisica e mentale!

FITORODIOLA Ritmi di vita frenetici, preoccupazioni lavorative, stress fisici ed emotivi possono provocare stanchezza fisica e mentale e alterazioni del tono dell’umore. Imparare a gestire lo stress e regalarsi qualche pausa è fondamentale per mantenere una buona qualità di vita.

La rodiola (Rhodiola rosea L.) è una pianta tonico-adattogena utile in caso di stanchezza fisica e mentale. La rodiola favorisce inoltre il normale tono dell’umore. Indicata a uomini e donne che per motivi lavorativi, sociali, sportivi o relazionali sono molto impegnati fisicamente e mentalmente.

FITORODIOLA è un integratore alimentare a base di estratto standardizzato di radice di Rhodiola rosea L., in associazione alla radice polverizzata.

Contiene ingredienti.

, una miscela speciale di antiossidanti che preserva gli

FITORODIOLA è formula esclusiva di Solgar, linea

Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita

In farmacia, parafarmacia ed erboristeria www.solgar.it - info@solgar.it Numero Verde* S.T.S. Solgar

800.129.444 * Numero verde gratuito sia da rete fissa che da telefoni cellulari

™.

L’integratore per le tue esigenze? Chiama il numero verde di Solgar.

Biologi e Farmacisti del Servizio Tecnico Scientifico di Solgar rispondono alle richieste tecnico-scientifiche.

Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 - dalle 14 alle 18.

Volume 5 - N. 1/2

Mente e corpo in “gioco” per mantenere il peso dai 28 ai 49 anni a cura della Dott.ssa

a cura della Dott.ssa

Psicologa e Psicoterapeuta esperta in disturbi del Comportamento Alimentare

Nutrizionista

Imma Cerciello

L

Erika Silvestri

a leggenda del metabolismo basso nasce dalla constatazione che dopo i 30 anni normalmente la persona tende a ingrassare pur mangiando come prima.

Premesso che genericamente, in media, un soggetto di 30 anni ha una vita molto meno attiva di una persona di 20 (e quindi comunque “brucia” di meno), si deve sempre ricordare che una modesta diminuzione del metabolismo, per esempio 100 kcal al giorno, pro-

duce un ingrassamento di circa 6 kg in un anno (considerando l’acqua legata al grasso e mangiando sempre nello stesso modo). Quindi, senza entrare in considerazioni sulla fisiologia dell’individuo, se si considera un periodo di 5 anni si avrebbe un incremento ponderale di ben 30 kg.

In realtà, sono pochissime le persone in cui si registra un tale aumento di peso e quindi il rallentamento del metabolismo è decisamente inferiore a 100 kcal/giorno.

Il vero problema è che a tale modesto rallentamento del metabolismo si somma un netto decremento dell’attività del soggetto: si pensi per esempio a tutti i ventenni “sedentari” che ballano in discoteca per diverse ore la settimana, mentre, una volta messa su famiglia, poltriscono davanti alla tv.

Infatti, anche fra i sedentari (quindi senza dover fare i conti con il consumo calorico legato all’attività fisica) occorre distinguere fra me-

Maturità: Età della Realizzazione

tabolismo basale (quello deputato alla sola sopravvivenza) e consumo calorico quotidiano che mantiene un certo peso. È interessante quindi analizzare i motivi per cui le persone credono erroneamente di avere un metabolismo basso.

Il più importante è la sedentarietà. La dieta italiana sottolinea la necessità dell’attività sportiva. Purtroppo ci sono ancora Nutrizionisti che illudono la popolazione che si può essere magri da sedentari, senza evidenziare che è un’impresa durissima.

Un altro motivo riguarda la convinzione di essere affette da disfunzioni ormonali; premesso che: molte disfunzioni sono comunque curabili con una terapia ormonale sostitutiva, gran parte delle disfunzioni lamentate non vengono riscontrate.

Dai 28-30 anni ai 40 per mantenere un buon stato di salute e non ingrassare basta seguire alcune regole legate a delle necessità del nostro organismo. A trent’anni abbiamo visto che il metabolismo rallenta di poco, è vero, ma si può accelerare con degli accorgimenti: bere due litri di acqua al giorno, consuma-

re 5 pasti al giorno e diminuire le quantità di carboidrati a favore delle proteine, meglio se vegetali. Optare per cibi freschi e poco elaborati, abbondare con verdura e frutta e ridurre l’alcol. Infine, muoversi: a questa età cambiano i rapporti sociali, la quotidianità degli impegni e questo necessita un ridimensionamento personale che richiama all’appello la nostra buona volontà nel fare movimento.

Dai 40 anni bisogna considerare un radicale cambiamento in termini di stile di vita. Evitare fumo, quantità eccessive di alcol, zuccheri e grassi, insieme ad una costante attività fisica per mantenersi in forma. Le diete last minute o fatte solo dopo le abbuffate non sono sufficienti per dimagrire. Bisogna fare il pieno di alimenti ricchi di antiossidanti. Non è solo una questione di radicali liberi, che gli antiossidanti tengono a bada con un’azione anti-aging, ma di salute in generale: queste sostanze hanno proprietà antinfiammatorie e antivirali, proteggono dalla cardiopatia ischemica e svolgono un’azione antitumorale. Li troviamo in mirtilli, lamponi, more, ciliegie, prugne, albicocche, mele, meloni, cachi e uva nera e in molte verdure quali il cavolo, la zucca, le carote, gli spinaci e i peperoni.

Impariamo ad utilizzare le spezie, sia in cucina che per il benessere quotidiano: eviteremo di utilizzare eccessive quantità di sale e

Volume 5 - N. 1/2

di condimenti. Tra le spezie più comuni e più efficaci superati i 40 c’è la curcuma, che è un antinfiammatorio naturale ed è utile nella cura e nella prevenzione di diabete, sindrome

metabolica, stress cronico e malattie osteoarticolari.

Importantissime le proteine vegetali, fibre e gli antiossidandi soprattutto per la donna che inizia a prepararsi alla menopausa: per equilibrare i primi sbalzi ormonali e regolare la glicemia.

Naturalmente bisogna “allenare” non solo il corpo ma anche la mente. Solo se queste due dimensioni si “sposano” possiamo ottenere il giusto equilibrio. L’OMS, ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ, infatti, DEFINISCE LA SALUTE COME “UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE E NON LA SEMPLICE ASSENZA DELLO STATO DI MALATTIA O INFERMITÀ”.

Ma cosa posso fare per raggiungere il mio equilibrio e mantenerlo?

La domanda che ci viene posta più frequentemente è questa: “perché una volta raggiunto il risultato non riesco a mantenerlo? Come se facessi di tutto per ritornare alla situazione precedente”.

In questa che potrebbe sembrare una semplice domanda, si racchiude una complessi-

74

tà vastissima che va a toccare una molteplicità di fattori.

Prima di tutto bisogna considerare l’età della persona che presenta tale problematica.

Questo è un aspetto importante perché ci permette di capire la fase del ciclo vitale in cui si trova. Ogni fase ha caratteristiche diverse da tenere nella giusta considerazione per una elaborazione e risoluzione del problema. Nonostante le differenze relative alle fasi di “crescita” possono esserci delle linee guida comuni, che aiutano, chi ne sente il bisogno, a riacquistare il giusto equilibrio e a mantenere i risultati ottenuti. Prendiamo in considerazione il peso; per mantenere il giusto equilibrio dobbiamo prima di tutto prenderci un po’ di tempo. A volte ba-

stano pochi minuti in una giornata per ritrovare l’armonia. In questo tempo che “mi dedico” posso scegliere di fare una qualsiasi attività che mi soddisfa e che mi rende emotivamente sereno.

Un altro elemento fondamentale che aiuta a mantenere il peso per sempre è quello di far chiarezza nel mare delle emozioni. Questo si intreccia con quello che abbiamo affermato sopra: se mi dedico del tempo allora pos-

Maturità: Età della Realizzazione

so avere la possibilità di ascoltare me stesso e quindi capire cosa mi sta succedendo.

Se sono arrabbiata o triste e non riesco a far chiarezza, posso trovare soluzione nel cibo.

Questa però è solo una soluzione temporanea perché dopo precipito nella depressione e nel senso di colpa per aver interrotto in mio percorso di salute.

Se, allora, mi fermo un attimo e rifletto su quello che sta succedendo mi accorgo che probabilmente il cibo non è la mia soluzione, perché sto soltanto nascondendo qualcosa a me stesso. Altra tecnica che spesso vie-

ne suggerita, è quella del diario emotivo – alimentare. Nel diario troviamo la parte emotiva, alimentare e comportamentale; quando le persone lo compilano in tutte le parti, si accorgono che determinate emozioni sono correlate al consumo di alimenti specifici che non giovano al mantenimento dello stato di salute.

Altro elemento che può aiutare molto nel mantenimento del corretto stile alimentare riguarda le ricette psico – nutrizionali: la psicologia dei colori “sposa” definitivamente la nutrizione. In queste ricette, infatti, vengono suggeriti cibi e colori che nutrono non solo il corpo ma anche la mente.

Tali tecniche risultano particolarmente efficaci perché aiutano le persone ad integrare i vari aspetti del problema fino ad arrivare ad un’elaborazione profonda che permette di mantenere un equilibrio efficace. Solo in questo modo si può raggiungere il più alto livello di consapevolezza per arrivare alla metacognizione: imparare ad imparare per riflettere su me stesso.

Volume 5 - N. 1/2

Inquadramento diagnostico e trattamento dei disturbi stress-correlati secondo i principi della medicina integrativa

N

el corso della mia pratica professionale di medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta, svolta per oltre 30 anni prevalentemente presso Strutture pubbliche di Padova, ho avuto il privilegio di conoscere e di accogliere molte persone che attraversavano fasi di difficoltà, a volte di estrema sofferenza psichica, spesso concomitanti con momenti “topici” della loro vita.

Ho scelto di approfondire lo studio dei disturbi legati allo stress, estremamente frequenti

a cura della Dott.ssa

Perla Tironi

e diffusi nella popolazione, e di individuare le più opportune strategie di intervento con lo scopo di modificare lo stile di vita quotidiana, in accordo con i cosiddetti “quattro pilastri della salute” basati su: equilibrio alimentare, con eventuale supplementazione nutraceutica, programma di attività fisica, adatto alle esigenze e alle condizioni fisiche del soggetto, tecniche di rilassamento e interventi psicoterapici mirati e personalizzati e, per quanto possibile, qualità dell’ambiente in

Maturità: Età della Realizzazione

cui si vive. Nella seconda parte del lavoro, si è affrontato il problema dei disturbi psico-fisici, legati allo stress, in un’ottica centrata sul principio delle Costituzioni e si è stabilita una strategia di intervento, basata sui principi della medicina integrativa, allo scopo di migliorare la sintomatologia ed evitare la progressione del quadro psico-patologico.

La presentazione di un caso clinico di disturbi dello spettro ansioso-depressivo scatenati dalla condizione di stress acuto e cronico, seguito dalla scrivente per circa 20 anni, completa il lavoro illustrando i vantaggi del trattamento con la medicina naturale in un’ottica unitaria, e presentando i risultati finora ottenuti.

PILASTRI DELLA SALUTE Definizione di SALUTE: “Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità.” (OMS, 1948). Quindi la salute è uno stato soggettivo e in evoluzione.

La salute (stile di vita + ambiente) poggia su 4 pilastri fondamentali, sui quali abbiamo la concreta possibilità (e responsabilità) di intervenire per realizzare un Modello di Vita migliore possibile. Essi sono: 1. Alimentazione (nutrizione assorbimento e integrazione) 2. Attività fisica 3. Equilibrio psico-fisico (mentale e spirituale) 4. Ambiente

I 4 Pilastri della Salute

AMBIENTE

EQUILIBRIO PSICO-FISICO

ATTIVITÀ FISICA

ALIMENTAZIONE

SALUTE

Volume 5 - N. 1/2

EQUILIBRIO PSICO-FISICO (MENTALE E SPIRITUALE) Tutte le scuole di pensiero considerano elemento fondamentale della qualità e durata della nostra vita la ricerca continua di una condizione di equilibrio psico-fisico inteso come unione tra corpo, mente e spirito, in altre parole benessere mentale e spirituale.

La piramide di Maslow rappresenta efficacemente i nostri bisogni (notare concetti come spiritualità, principi, autostima, desideri).

riore e alla nostra capacità di resilienza, cioè alla capacità di adattarci ai cambiamenti interni ed esterni è legata ad alcune esigenze generali, proprie a tutti gli esseri umani, chiamate bisogni primari, e alcune caratteristiche assolutamente soggettive che costituiscono le nostre STRATEGIE personali.

Su queste possiamo lavorare con una approfondita conoscenza dei nostri Punti Deboli ma soprattutto dei nostri PUNTI DI FORZA che possiamo potenziare e RAFFORZARE con opportuni accorgimenti, tenendo conto dei nostri desideri, dei nostri gusti e dei nostri sogni. STRATEGIE insomma, per aumentare l’autostima e la motivazione al cambiamento (ES:PSICOCOACH .TERAPIA ABC) FLESSIBILITÀ è la parola chiave e come tutte le abilità deve essere allenata e potenziata con l’esercizio, esattamente come succede ai muscoli degli atleti.

LE COSTITUZIONI UMANE

Benessere mentale secondo la Piramide di Maslow

È risaputo che le persone ottimiste vivono più a lungo e meglio delle altre, come è ovvio che la felicità garantisce la migliore qualità di vita possibile. Il problema è principalmente quello di mantenere la capacità di essere felici, o almeno soddisfatti di noi stessi attraverso i cambiamenti inevitabili della vita, da questo punto di vista un trattamento psicoterapico e/o alcune tecniche di massaggio (shiatzu, reflessologia plantare, ayurvedico, trattamenti osteopatici come il massaggio craniosacrale) consentono di ridurre e di abbreviare la sintomatologia legata allo stress e favorire la ripresa dell’intero organismo. L’aspetto relativo all’equilibrio inte-

78

La costituzione di ogni individuo è data dal convergere di vari elementi, in equilibrio tra loro, esaminati in un determinato momento della sua storia, quindi in evoluzione. Rappresenta una valutazione attuale di una condizione mutevole.

La medicina ha sempre cercato, fin dall’antichità, di inquadrare la complessità delle variabili degli individui ricercando, in alcuni di essi, caratteristiche comuni e considerandole come “elementi costituzionali”, peculiari, alla base di manifestazioni patologiche più frequenti in alcuni gruppi e meno frequenti in altri.

La genetica e l’epigenetica hanno arricchito tale visione di elementi nuovi.

Gli elementi principali sono rappresentati nel seguente schema:

Genetica ed Epigenetica

Maturità: Età della Realizzazione

La genetista Danielle Reed così si esprime: “il DNA è scritto a penna e non si può cambiare, l’epigenetica è ciò che è scritto a matita e può essere cambiato”.

L’epigenetica è la scienza che studia il DNA, e i geni che lo compongono, le modificazioni del DNA e i fattori che le possono influenzare.

Il nostro corpo è fatto di milioni di cellule.

Nel nucleo della cellula ci sono dei corpuscoli a forma di bastoncino: i cromosomi (formati da filamenti di geni). Nel genere umano i cromosomi sono 46, negli altri viventi il numero cambia, ad esempio nel cane sono 78 e nel grano 42.

I geni agiscono come un insieme di istruzioni, controllando la nostra crescita e il funzionamento del nostro corpo, sono responsabili di molte delle nostre caratteristiche (il colore dei nostri occhi, il gruppo sanguigno, l’altezza, ecc.). Le cellule umane contengono per la maggior parte 46 cromosomi (fanno eccezione i gameti o cellule sessuali). I cromosomi, e quindi i geni, sono costituiti di una sostanza chimica chiamata DNA. Le parti terminali del DNA si chiamano telomeri e, con l’invecchiamento questi pezzi si staccano dall’elica. Le ultime scoperte collegano la durata della nostra vita con l’integrità dei telomeri e del DNA. Più tardi si staccano i telomeri, più a lungo viviamo. Il funzionamento e la salute dei geni sono influenzati da molteplici fattori, che possono “accenderli o spegnerli” e in parte riparare le parti danneggiate.

I fattori che influenzano il funzionamento e la struttura dei geni che compongono il DNA sono: • AMBIENTE (+ cultura e contesto sociale) • ALIMENTAZIONE (nutrizione e integrazione) • ATTIVITÀ FISICA • EQUILIBRIO MENTALE E SPIRITUALE (stress) La massima aspettativa di vita di noi umani secondo gli scienziati è di 125 anni. Quali sono i fattori che possono influenzare la longevità?

L’eredità familiare (genetica) incide per un 20%. L’accesso alla cure per un 10%, l’ambiente (contesto sociale e culturale) e lo stile di vita determinano il restante 70%, sul quale possiamo intervenire in modo determinate.

Val la pena di ricordare la definizione di salute: “Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità.” (OMS, 1948). Quindi la salute è uno stato soggettivo e in evoluzione.

Fattori che influenzano la longevità

Concezione Steineriana di costituzione e successivi sviluppi Modello di replicazione del DNA

Il filosofo e teosofo austriaco Rudolf Steiner, agli inizi del ‘900 sviluppò la teoria dei quattro TEMPERAMENTI di Galeno, arricchendo-

79

Volume 5 - N. 1/2

la della visione spirituale dell’essere umano.

Egli considerava il temperamento una connotazione fisica di base in grado di improntare tutta la vita psichica dell’individuo. I due parametri presi in esame sono: la sensibilità, ossia attenzione e capacità recettiva nei confronti dell’ambiente esterno, e la forza intesa come capacità di espressione del sé (poi definita forza dell’io, da Freud e dalla scuola psicoanalitica viennese).

Il temperamento è quindi visibile in una condizione di squilibrio mentre in una situazione di armonia l’individuo partecipa di tutti e quattro i temperamenti: • collerico • sanguigno • malinconico • flemmatico In questa ottica si inserisce il principio di costituzione fisica su base endocrina (Prof. Nicola Pende), sul quale si può ipotizzare una predisposizione ad alcune malattie, invece che ad altre, sulla base dell’Inquadramento Costituzionale. Il paziente rappresenta un insieme di vari tratti costituzionali e la sua condizione è comunque in evoluzione, quindi bisogna considerare attentamente tutti gli aspetti relativi a quel paziente e alle sue patologie più importanti in quel momento.

In accordo con la classificazione proposta dal Prof. Ivo Bianchi, si possono distinguere 4 diverse costituzioni predisponenti all’insorgenza di tipici quadri clinici (Bianchi I. (2017): “Le costituzioni Umane”. Mos Maiorum Ed.).

In base alle costituzioni possono essere studiate diete e opportune terapie integrative.

Integratori di supporto costituzionale: AMINOACIDI, MINERALI, PIANTE e VITAMINE: soggetto biliare: supporto mentale: triptofano (precursore di serotonina e melatonina); supporto fisico: lisina (difesa antivirale); Mg++ (magnesio);

80

Tipologie di costituzione e quadri clinici (tratto da Bianchi, 2017)

Cruciferae e fabaceae A e B5 soggetto flemmatico: supporto mentale: tirosina (sintesi ormoni tiroidei e precursore dopamina) supporto fisico: arginina (detossificante); Ca++ (calcio); Umbellifere D e B2 soggetto melanconico: supporto mentale: metionina (SAMe) supporto fisico: complesso amino-acidico (detossificante e carenze nutritive); Se (selenio); Solanacee e picnogenolo (+ collagene + acido ialuronico + condriotinsolfato) E, B12, B9 soggetto sanguigno: supporto mentale: taurina (stabilizzazione trasmissione elettrica cerebrale) supporto fisico: cisteina (detossificante); I (iodio); Asteracee F e B3

STRESS E SALUTE MENTALE Con l’espressione salute mentale, secondo la definizione dell’ OMS (29.01.2014), si fa riferimento ad uno stato di benessere emotivo e psicologico nel quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’in-

Maturità: Età della Realizzazione

terno della società, rispondere alle esigenze quotidiane della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, partecipare costruttivamente ai mutamenti dell’ambiente, adattarsi alle condizioni esterne e ai conflitti interni.

L’OMS ha evidenziato che i disturbi relativi alle malattie mentali rivestono un’importanza crescente in tutti i Paesi industrializzati sia per il numero dei soggetti colpiti, sia per l’elevato carico di disabilità e di costi economici e sociali che comportano per le persone colpite e per i loro familiari.

Salute e Malattia mentale come un continuum. Secondo l’autore inglese D. Winnicott (1896-1971) tra salute e malattia mentale esiste un continuum, una “linea” sulla quale l’individuo può muoversi nelle due direzioni, a seconda delle fasi e degli eventi (interni o esterni) della sua vita.

Una linea continua tra salute e malattia

Winnicott (“Sviluppo affettivo e Ambiente”, 1965) proponeva di considerare 3 elementi che intervengono nello sviluppo psico-affettivo dell’individuo: EREDITÀ

SVILUPPO INDIVIDUO

la posizione lungo la «linea» salute-malattia.

J. Bergeret (“La personalità normale e patologica”, 1996) sostiene che ciascun individuo possiede una struttura complessa, una modalità di essere, uno stile di vita che sono il prodotto di un equilibrio adattivo tra strutture profonde (nuclei) e ambiente esterno (struttura adattiva).

La patologia subentra quando un evento traumatico, una serie di microtraumi o di esperienze di perdita o di separazione vanno a rompere questo equilibrio di adattamento e favoriscono l’emergere dei nuclei patologici sottostanti. Ad esempio una persona licenziata dal lavoro «impazzisce», presenta un grave scompenso psicotico, viene ricoverato in un reparto psichiatrico o si suicida. Probabilmente il «trauma» ha rotto la sovrastruttura adattiva ed è emerso il contenuto psicotico sottostante.

Bergeret afferma inoltre che la nostra società è passata da una cultura di tipo moralistico (tema della colpa) ad una incentrata sull’apparenza (esibizionismo e grandiosità) con le conseguenti forme di patologia (vuoto, noia, depressione).

Diagnosi psichiatrica Le malattie mentali sono sindromi caratterizzate da sintomi clinicamente rilevabili che vengono raggruppati in diagnosi:

SALUTE

Elementi che concorrono allo sviluppo psico-affettivo

Le ricerche più recenti delle neuroscienze confermano come l’ambiente (esperienze e relazioni esterne all’individuo) concorra, insieme a fattori ereditari nel modulare lo sviluppo dei circuiti neuronali e la produzione di mediatori chimici che favoriscono od ostacolano l’evoluzione del soggetto, spostandone

Diagnosi descrittiva

81

Volume 5 - N. 1/2

DSM V - strumento di diagnosi descrittiva multiassiale Asse I: disturbi clinici (periodo min. di riscontro, età di insorgenza) Asse II: disturbi della personalità e ritardo mentale Asse III: condizioni mediche e disordini fisici concomitanti Asse IV: condizioni psicosociali Asse V: valutazione globale del funzionamento (strategie, stili di gestione delle emozioni)

Dimensione temperamentale della personalità

Lo stress Che cosa si intende con il termine “STRESS”?

Stress significa letteralmente: “sforzo, spinta, tensione, peso, fatica” In genere ci si riferisce ad eventi di natura psichica o psicobiologica, anche se è stata la natura stressante di molti eventi clinici in campo medico, chirurgico e traumatologico ad avere dato avvio agli studi di Selye che, nel 1936 ha individuato una reazione aspecifica dell’organismo a vari agenti esterni ed interni in grado di alterare l’equilibrio adattivo dell’individuo, chiamati STRESSORS, ai quali l’organismo reagisce con variazioni adattive che avvengono attraverso un gran numero di effettori neuroormonali tra i quali l’attivazione dell’asse

82

ipotalamo-ipofisi-surrene che rappresenta l’asse centrale ed irrinunciabile per l’organismo, dimostrato dalla comparsa di shock irreversibile nei soggetti affetti da insufficienza surrenalica.

La risposta neuroumorale è stata riconosciuta come mediata dall’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, di cui l’ormone adrenocorticotropo ACTH secreto dal lobo anteriore dell’ipofisi, è il mediatore centrale.

La reazione aspecifica dell’organismo è stata definita come “Sindrome generale da Adattamento”.

La Sindrome Generale da Adattamento si sviluppa in 3 stadi: •reazione di allarme; •stadio di resistenza; •stadio di esaurimento.

Il primo stadio definito “Reazione di allarme” è una risposta acuta durante la quale vengono mobilitate tutte le capacità reattive dell’individuo, tramite le catecolamine (Fase Tiroidea – Medullo surrenalica): aumento della pressione sanguigna aumento della perfusione dei muscoli e del cervello aumento del ritmo del respiro aumento della glicemia aumento della sudorazione Il secondo stadio, o “Stadio di resistenza” è mediato dai glucocorticoidi ACTH–Cortisolo (Fase cortico-surrenalica). In questa fase l’organismo deve: adeguarsi alla continuazione dello stress, combattere gli stati infiammatori, resistere alla carenza di sostanze nutritive.

A questo punto l’organismo, mobilitate tutte le sue risorse, dovrebbe avere superato la situazione di stress perdurante. Se l’ostacolo non viene superato e permane la condizione

Maturità: Età della Realizzazione

di stress cronico, subentra la fase di esaurimento.

Il terzo stadio, o “Stadio di esaurimento” è dominato dall’ ACTH e dal Cortisolo.

L’ACTH stimola il cortico-surrene, inducendo la prolungata secrezione di cortisolo. Il cortisolo ha effetti atrofizzanti sui neuroni del cervello (in particolare sull’ipocampo, dove ha sede la memoria e il DHEA). Inoltre induce l’insorgenza di quadri clinici da esaurimento, con diverse manifestazioni: allergie, artrite reumatoide, asma, distonie neuro-vegetative, colite ulcerosa, diabete, cancro, immuno-depressione, ipertensione, patologie autoimmuni, cardiopatie, ulcere.

Per ciascun individuo esiste una reattività particolare ai fattori stressanti che dipende dall’età, dalle condizioni generali e psicologiche, dalla condizione energetica e dalla costituzione e che segna il limite di capacità di reazione.

Con il termine stress si intende una risposta fisica e psicologica alle richieste provenienti dall’interno o dall’esterno dell’individuo. Tale risposta automatica, regolata fisiologicamente dal rilascio ormonale consente all’individuo di attivare le sue risorse fisiche, emotive e cognitive necessarie ad affrontare adeguatamente un potenziale o reale pericolo. La risposta di stress, organizzata in fasi successive, si caratterizza per una serie di sintomi fisici, emotivi, cognitivi e differenti risposte comportamentali, che variano da individuo a individuo. Una delle risposte generalmente più frequenti è l’ansia, quello stato di allerta e attivazione che ci orienta verso la ricerca di soluzioni.

L’ansia ha un significato primariamente protettivo e finalizzato alla sopravvivenza, in quanto tanto negli animali quanto nell’uomo essa ci consente di “allertarci” di fronte a un pericolo, tuttavia tale stato di allarme rimane come segnale di malessere per cause non riconoscibili come pericolose nella nostra vi-

ta quotidiana, ma come condizione di costante allarme e quindi di tensione e sofferenza, con una serie di tentativi per evitare le cause scatenanti dei disturbi correlati allo stress: ansia, depressione, attacchi di panico.

La maggior parte delle persone non sa distinguere tra un’ansia normale e un’ansia patologica, che per sua durata, intensità e gravità invece che aiutarci a raggiungere l’obiettivo desiderato lo ostacola.

Il limite fra la normalità e patologia va rintracciato quindi nell’influenza che queste emozioni negative hanno sulla qualità della vita della persona: se è tale da impedire una buona qualità della vita ad esempio impedisce di andare a lavorare, di uscire di casa, di esprimersi e di realizzarsi, si tratta di un’ansia patologica.

In questi casi esiste il rischio di sviluppare una vera e propria patologia psichica, un Disturbo d’Ansia.

Molteplici sono i fattori di rischio, che favoriscono quindi l’esposizione maggiore dell’individuo allo stress: li ritroviamo in famiglia, sul lavoro, nelle relazioni sociali. Il disagio può esprimersi con una malattia fisica o in comportamenti disadattati nel proprio ambiente. In una società afflitta da una crescente precarietà economica e lavorativa in cui vertono sempre più i giovani e le famiglie italiane di oggi, lo stress e l’ansia rap-

83

Volume 5 - N. 1/2

presentano una reale emergenza sociale, che minaccia sempre più l’integrità psicofisica e la qualità di vita delle persone.

Epidemiologia dell’ansia Già Kaplan e Coll. nel 1997 avevano evidenziato come un terzo della popolazione dei paesi occidentali avesse avuto la probabilità di presentare nel corso della sua vita disturbi psichici, di questi i più diffusi erano disturbi d’ansia e quelli di tipo depressivo. Lavori più recenti documentano che oltre il 20% dei soggetti presi in esame può andare incontro ad un qualche disturbo d’ansia nel corso della sua vita e la sintomatologia può essere di intensità tale da non permettere di svolgere proficuamente il proprio lavoro. È stato stimato che in questi casi si possano verificare assenze o presenze inefficienti per il 10-40% delle giornate lavorative mensili.

Tra i fattori di rischio sono stati considerati il fatto di vivere in grandi centri urbani, come si deduce dalle risposte ai questionari nei quali si trovano ai primi posti gli stress urbani, tipo la ricerca di un parcheggio, i tempi

84

ristretti degli spostamenti, il caotico traffico cittadino, la mancanza di contatto con la natura.

Non solo nelle grandi metropoli, anche gli abitanti di piccole città lamentano gli stessi problemi. Il dato preoccupante è la costante presenza dello stress urbano nella vita quotidiana.

Nel 2011 la LIDAP (Lega Italiana contro i disturbi d’ansia, da agorafobia e da attacchi di panico) ha evidenziato che il 4% della popolazione italiana (circa due milioni e mezzo di persone soffre di ansia, attacchi di panico e agorafobia. Fino al 2000 i casi riscontrati erano meno numerosi.

I soggetti interessati sono soprattutto donne che hanno una probabilità tripla di sviluppare un disturbo d’ansia rispetto agli uomini, sono più a rischio i giovani e non sposati, le casalinghe e chi vive in città. Anche bambini e adolescenti, in età scolare, possono soffrire per una sorta di malessere interno definito come “ansia sociale”, la paura della scuola può causare incubi notturni, ansia acuta e il rifiuto di andare a scuola. Difficoltà scolastiche e insuccessi sportivi sono i più frequenti fattori scatenanti.

In un’età nella quale più si sviluppano le relazioni sociali e l’autostima, la tendenza ad isolarsi dal gruppo per la paura di non essere all’altezza e di non essere interessanti o poco graditi può diventare un freno allo sviluppo e all’arricchimento della personalità e allo sviluppo di quelle “capacità sociali” dalle quali dipende gran parte del nostro successo.

Dal 2012 la crisi economica come nuova fonte di stress e ansia ha ulteriormente aumentato la diffusione dei disturbi d’ansia. Solo tre persone su dieci, secondo i dati della Eurodap (Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico) pensano che qualche cambiamento sostanziale sarebbe utile a superare questa grave crisi. Gli altri sette non vedono nessuna via d’uscita.

Maturità: Età della Realizzazione

Lo Stress Lavoro Correlato L’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul lavoro, l’organizzazione cioè che mira a preservare e migliorare la qualità del lavoro nell’Unione Europea, definisce lo stress da lavoro correlato (WRS – Work Related Stress) come stress che nasce “quando le richieste effettuate nell’ambito lavorativo vanno oltre le possibilità del soggetto di adempiere tali richieste”.

SINTOMI: la sfera fisica: mal di schiena, ipertensione e problemi cardiaci, immunodepressione, ulcere gastriche e intestinali, affaticamento; la sfera psicologica e comportamentale: disturbi del sonno, attacchi d’ansia, depressione, irritabilità, abuso di alcool e tabacco, assunzione di droghe; l’ambito sociale: assenteismo e calo del rendimento sul lavoro, bullismo, tendenza all’isolamento.

Lo stress lavoro-correlato è un fattore di estrema importanza per quanto riguarda l’incidenza delle malattie professionali, il numero di incidenti, è in grado di influenzare negativamente la qualità di vita e di abbassare la soglia di attenzione dei lavoratori; quindi deve essere considerato ogni qualvolta si tenga conto dei rischi professionali.

Stress e Panico Come si passa dallo Stress al Panico? In una condizione di emergenza concreta, o psicologica questa è più o meno la sequenza: - l’organismo si trova in una situazione minacciosa imprevista; - bisogna reagire in fretta e non c’è tempo per riflettere; - la ragione viene sostituita dall’istintività e dall’emotività che hanno tempi più veloci; - la persona perde il controllo volontario delle sue azioni. È possibile gestire il Panico? Certo, con l’ausilio di tecniche psicologiche di tipo cogniti-

vo-comportamentali, a patto di: - riconoscere i segnali (Palpitazioni, Tachipnea, Capogiri); - comprendere la differenza tra Paura e Panico; - interrompere il circuito del Panico.

Terapia integrativa dello Stress Lo stress altera l’equilibrio tra sistema nervoso simpatico e parasimpatico, inizialmente squilibrandolo in favore del primo, e successivamente verso il secondo. Il Calcio-carbonato stimola il sistema simpatico, il Magnesio-ossido stimola il parasimpatico.

In condizioni normali, al mattino prevale l’azione del simpatico e verso sera aumenta il tono parasimpatico. Lo stress psichico depaupera l’organismo di tirosina, fenilalanina, cisteina, citrullina, acido aspartico, lisina. Per ciascuna delle costituzioni è opportuno adottare un’integrazione specifica per ottenere i migliori risultati per il controllo dello stress.

Integratori generali anti-stress: MINERALI: Mg++: in condizioni di stress l’organismo produce un eccesso di cortisolo che danneggia in maniera specifica i neuroni del cervello, in particolare le cellule dell’Ippocampo; il magnesio protegge questa struttura dagli effetti atrofizzanti del cortisolo. Inoltre il magnesio mantiene una buona funzionalità cardiaca, contrazione muscolare e trasmissione degli stimoli nervosi.

VITAMINE: Vitamine del gruppo B: sono di supporto alla funzionalità del cortico-surrene, la vitamina B5 diminuisce l’ipersecrezione di cortisolo.

Vitamina C: l’integrazione con vitamina C migliora la capacità delle ghiandole surrenali di adattarsi allo stress. Bioflavonoidi e Rutina risultano fondamentali per la sintesi di collagene e la riparazione del connettivo.

Acido alfa-lipoico: può ristabilire l’attività delle cellule T e antagonizzare gli effetti im-

85

Volume 5 - N. 1/2

muno-soppressivi del cortisolo.

Melatonina: migliora i ritmi circadiani alterati, dovuti all’effetto dello stress sulla ghiandola pineale. La produzione decresce con l’avanzare dell’età e quindi va integrata.

AMINOACIDI: Tirosina: aminoacido precursore diretto di dopamina, noradrenalina e adrenalina, neurotrasmettitori essenziali per il funzionamento del sistema nervoso-simpatico. Effetto antidepressivo nella depressione cronica. Stimola la funzionalità tiroidea, fornendo alla tiroide i precursori degli ormoni. L’integrazione con tirosina può aumentare la performance mentale. Nella depressione cronica viene somministrata al mattino, mentre la sera viene usato 5HTP, che entra nella sintesi di serotonina e melatonina.

Triptofano-5HTP: precursore di serotonina e melatonina. Stabilizza l’umore, ripristina il sonno REM, utile nelle cefalee, fibromialgie, bulimie. La più ricca fonte naturale è la griffonia simplicifolia (semi). Previene l’insufficienza renale nei pazienti ipertesi.

Teanina: estratta dal tè, stimola la sintesi cerebrale di GABA, dopamina e serotonina.

Ansiolitico naturale, attiva le onde cerebrali Alpha. È indicata nella depressione con ansia, non ha effetto sedativo.

Lisina: difesa antivirale, stimola l’assorbimento di calcio, è un precursore dell’elastina e di altre proteine del collagene. Disintossicante per l’organismo.

PIANTE ADATTOGENE: Sono piante che migliorano la risposta dell’or-

86

ganismo allo stress e ne favoriscono il recupero funzionale.

STRESS COSTITUZIONE E INTEGRAZIONE: Ogni costituzione si giova di una integrazione specifica, come ben descritto dal Prof. Ivo Bianchi (Bianchi, 2016), da cui è tratto il seguente schema.

Melanconico: Tirosina 5HTP Radice di Withania = ASHWAGANDHA. Tonico generale per aumento dell’energia e potenziamento della longevità.

Flemmatico: Tirosina Panax Ginseng radici essiccate. Tonico anabolizzante antagonizza immunosoppressione da stress. Efficace su anemia, ipotensione, affaticamento.

Iroso Biliare 5HTP Radice di rhodiola rosea. Attività serotoninergica, migliora la concentrazione, lucidità, riduce astenia e depressione, debolezza muscolare, bulimia.

Sanguigno Taurina Valeriana: effetto ansiolitico e sedativo, inibisce la denaturazione del Gaba cerebrale, migliora la qualità del sonno.

Maturità: Età della Realizzazione

UN CASO CLINICO Paziente: Sig.ra A.B. Nata nel 1963, nubile, un figlio di 18 anni, peso: 53 kg, altezza: 1.73 m; diplomata all’istituto magistrale, è insegnante elementare, vive nella stessa casa con gli anziani genitori e il figlio; primogenita, ha una sorella più giovane di 5 anni (sposata, che vive con il marito e con i figli); nascita e sviluppo nella norma, menopausa fisiologica a 51 anni; nessun disturbo psichiatrico segnalato fino al 5° mese di gravidanza; al 5° mese le è stata diagnosticata “gestosi gravidica” con ipertensione instabile, ed è stata ricoverata dal 6° al 7° mese in un ospedale di una città vicina, per minaccia di distacco di placenta con il rischio di morte per lei e per il bambino, legato agli sbalzi ipertensivi. All’epoca fu iniziata terapia con Xanax gocce (5 x 3); il figlio è nato con taglio cesareo, alla fine del 7° mese di gravidanza ed è rimasto per un mese al reparto immaturi dell’ospedale; la paziente è stata invece dimessa, con diagnosi di: “depressione post partum”, ipertensione, attacchi di panico, con la seguente terapia: Naprilene 20mg 1 cp, Zoloft 1 cp, Xanax gh 10 x 3.

I incontro - Inviata al mio ambulatorio con diagnosi di Depressione post partum, sindrome da attacco di panico.

La paziente riferiva una condizione di profonda angoscia, doveva essere accompagnata anche al lavoro, perché non riusciva più ad uscire di casa o guidare la macchina, per il terrore di morire all’improvviso di un ictus o per un infarto.

Lamentava insonnia, risvegli precoci, astenia, umore profondamente depresso, cefalea a grappolo con fosfeni, contratture ai muscoli delle spalle e del collo.

Dopo un anno di trattamento in psicoterapia analitica, integrata con interventi di tipo cognitivo-comportamentale, è stato possibile ridurre gradualmente la terapia con antidepressivi SSRI e BDZ, associando Samyr fiale a cicli di 2 mesi intervallati di circa 6 mesi, e la paziente è riuscita a controllare la sintomatologia ansiosa, e recuperare una discreta indipendenza, guidando la sua macchina fino al posto di lavoro e a intraprendere brevi viaggi con il figlio. Alla dimissione dal nostro ambulatorio, la diagnosi è stata di “risoluzione di episodio di depressione reattiva”, indotto dall’estrema gravità degli eventi stressanti esterni che si erano sommati all’epoca della nascita del bambino.

II incontro (2004) – Nuovo episodio di ansia acuta, anche questa volta legato ad eventi esterni (frustrazione e conflittualità nell’ambiente di lavoro e in famiglia), che hanno riacutizzato aspetti fobici che in passato le avevano provocato gli attacchi di panico.

Lamentava anche: ipertensione instabile, in trattamento con ½ cp di Naprilene, Xanax gh 10 al bisogno; cefalea a grappolo con fosfeni, in trattamento con antiinfiammatori; gastrite episodica, in trattamento con anti-acidi; fibromialgia, in trattamento con antiinfiammatori. È stata ripresa la psicoterapia cognitivo-comportamentale per qualche mese, senza ricorrere ad aumento di farmaci, cercando anzi di ridurre, se non eliminare, gli ansiolitici e gli antiinfiammatori e, in accordo con il medico di base, cominciando un trattamento fisioterapico (massaggi etc.) per la cefalea a nostro parere legata alla tensione, come la fibromialgia. Questo programma ha sortito un risultato soddisfacente.

III incontro – dopo 10 anni, nuovo episodio di recrudescenza dell’ansia, legata a elementi di realtà che hanno funzionato come potenti fattori di stress: la Sig.ra A.B. è appena entrata in menopausa, ha avuto una difficile fase di transizione, le è

87

Volume 5 - N. 1/2

stata diagnosticata una importante osteoporosi, si sente molto stanca, senza energie, ha una sensazione persistente di malessere e di angoscia all’idea che possa andar anche peggio, riferisce gastralgie, sensazioni di gonfiore addominale, episodici attacchi di colite, cefalea a grappolo con fosfeni, sonno disturbato con risvegli precoci.

Le è stata prescritta dagli endocrinologi terapia con alendronati (Fosamax) e vitamina D (Dibase), che non è riuscita ad assumere per i problemi digestivi.

Riprendiamo la psicoterapia e stabiliamo una terapia integrativa, sulla base del suo modello costituzionale, per ristabilire un equilibrio psico-fisico soddisfacente.

Inquadramento e diagnosi costituzionale La paziente è di corporatura longilinea, con gli arti lunghi rispetto al tronco, pallida, espressione seria e pacata, molto riflessiva e profonda. Estremamente determinata nel portare a termine in maniera impeccabile gli obiettivi che si è prefissata. Ha poche relazioni di amicizia, perché si ritiene triste e poco interessante, ha avuto troppe esperienze deludenti per essere ottimista. È molto stimata (e spesso sfruttata) sul lavoro per la sua precisione e affidabilità. Ha la funzione di insegnante coordinatrice, incarico conferitole per la sua pacatezza e capacità, che non si è mai tramutato in progressione di carriera o incentivo economico. Si sente frustrata sul lavoro e in famiglia, dove è vessata dagli anziani genitori e sfruttata come babysitter gratuita dalla sorella. Si sente spesso stanca, senza energia, ha frequentemente crisi di malumore, che sfociano in pianto o in litigi con la madre; è molto freddolosa, fatica a prendere iniziative; ha frequenti malattie da raffreddamento.

Si ravvisano prevalentemente le caratteristiche del temperamento “malinconico”, con al-

88

cuni tratti del temperamento “flemmatico”.

Stile di vita abituale - Alimentazione: a colazione prende una tazza di orzo o tè con qualche biscotto, pranza abitualmente alla mensa scolastica, a metà mattina e a metà pomeriggio prende un caffè o un tè al distributore e mangia un pacchetto di crackers o di biscotti. A cena, che consuma a casa, di solito prepara una pasta condita con sughi preparati al momento o acquistati confezionati, verdura cotta, quasi sempre un pezzetto di formaggio.

Un paio di volte alla settimana cuoce carne o pesce e a volte il figlio va a prendere una pizza, oppure riscalda una pizza surgelata.

Raramente consuma frutta o verdura cruda.

Spesso ha fame dopo cena e mangia una tazza di latte o tè verde con cereali prima di coricarsi. Dorme male e si sveglia di frequente. È già stanca al risveglio.

Nonostante sia stata un’eccellente giocatrice di pallavolo, dopo il diploma non ha più praticato alcuna attività sportive.

Terapia in atto (2014): Naprilene ½ cp; Xanax gh 10 al bisogno; Minias gh 10 la sera; Dibase gh 20 1 volta alla settimana; Moment 1 cp al bisogno. Dal 2015 è stata aggiunta dall’endocrinologo, consultato dalla paziente per l’osteoporosi: Livial cp 2.5 – 1 cp al giorno, ridotta dopo pochi giorni dalla paziente a ½ cp per gli effetti collaterali.

I sintomi e le disfunzioni riscontrati (nel 2014) sono: Ansia generalizzata; Cefalea a grappolo con fosfeni; Contratture muscolari; Colon irritabile; Gonfiore addominale; Dispepsia; Insonnia; Ipertensione, Osteoporosi, umore depresso. Questi sintomi sono stati correlati alla condizione di Stress acuto e cronico in cui la paziente si trova da molti anni, combinati con il terreno costituzionale di tipo melanconico.

Trattamento secondo i principi della medicina integrativa Concordiamo con la paziente e il medico di

Maturità: Età della Realizzazione

base di seguire uno schema di integrazione della terapia allopatica (con progressiva riduzione dei dosaggi), che allora prevedeva: Livial 2.5: ½ cp (terapia ormonale sostitutiva); Naprilene 20 mg: ½ cp (antiipertensivo), secondo necessità; Minias gh (ansiolitico ipnotico) 10 la sera; Xanax gh, (ansiolitico) 10 x 3, L’integrazione viene attuata utilizzando la medicina naturale, tramite assunzione di: Vitamina D liquida 20 gh 1 volta la settimana (meglio tollerata del Dibase); Vitamina K2 1 cp la sera (sinergica con vitamina D); Donna45 1 cp x 3 a cicli di 3 mesi (Ca, Mg, B), con 1 mese di intervallo; OmegaMix (Ω3 - Ω6 - Ω9): 1 cp x 3; Amino-Metionina: 1 cp al mattino; Amino75 (complesso Aminoacidico): 1 cp al giorno; OligoSel plus: 1 cp; Aminorelax 1 cp la sera; Melatonina 1 cp da 1 mg la sera, al bisogno Viene proposta una modifica dell’alimentazione, secondo i principi della “Dieta Mediterranea”, suggerendo alla paziente, quando

pranza alla mensa scolastica, di consumare il “pasto rovesciato”, cioè di cominciare dalla frutta…

Composizione della Dieta Mediterranea Ogni pasto prevede metà frutta e verdura, più verdura che frutta, un quarto di proteine e un quarto di cereali, meglio se integrali, mantenendo, nei limiti del possibile, almeno 3 pasti quotidiani ad orari regolari. Abbiamo previsto una radicale modificazione dello stile di vita, anche tramite un programma di attività fisica personalizzato, così strutturato (anche in considerazione delle preferenze della paziente): tutti i giorni: 1 h di camminata all’aria aperta; almeno ½ ora di esposizione alla luce solare (…tempo permettendo); 2 volte la settimana: attività aerobica a medio sforzo (nuoto, tennis, bicicletta) o esercizi di flessibilità (pilates, acquagym, etc.) e tecnica di rilassamento preferita (taj-chi, yoga); quando possibile: ballo, escursioni, etc.

A distanza di 2 anni possiamo considerare raggiunto l’obiettivo prefissato: il quadro di osteoporosi è risultato stabilizzato ai controlli del 2016; il tono dell’umore è considerato

89

Volume 5 - N. 1/2

soddisfacente dalla paziente; il ritmo, qualità e durata del sonno sono sensibilmente migliorati, dopo l’introduzione dello yoga e del taj-chi, che la paziente pratica regolarmente.

I consigli dietetici sono stati recepiti e gli episodi di dispepsia o di gastralgie si sono verificati 2 – 3 volte all’anno, in corrispondenza di particolari occasioni sociali. Nonostante la persistenza degli stressors ambientali e sociali ormai consolidati (frustrazione nell’ambiente lavorativo, conflittualità domestica e una certa difficoltà nell’accettare la condizione di “single”) la paziente si sente più in sintonia con se stessa e non ha più avuto crisi di ansia acuta, tali da limitare la qualità della sua vita.

La terapia naturale, insieme al trattamento in psicoterapia, ha consentito di ridurre considerevolmente l’uso di ansiolitici, di eliminare gli ipnotici e gli antidolorifici, permettendo alla paziente di raggiungere un soddisfacente equilibrio neuro-psico-endocrino, aumen-

90

tare la sua autostima, e maturare una buona motivazione a mantenere uno stile di vita salutare per raggiungere un equilibrio ancora migliore.

CONCLUSIONI Il trattamento in psicoterapia presuppone che tra paziente e terapeuta si stabilisca una relazione profonda. Nel corso degli anni ho cercato di imparare a stare in relazione con persone sofferenti, vedendole con l’occhio attento del medico, senza perdere la consapevolezza del grande privilegio che mi veniva concesso: ricevere la loro fiducia e la loro speranza. La mia formazione professionale è stata improntata su di un modello di osservazione clinica centrato sugli aspetti PSICODINAMICO-PSICOSOMATICO dell’individuo, metodo adottato dalla Clinica Psichiatrica.

La raccolta dei dati anamnestici presuppone fin dal primo colloquio con il paziente la condivisione “empatica” dei contenuti emotivi

Maturità: Età della Realizzazione

attuali, oltre alla conoscenza “longitudinale” di tutta la sua storia, insomma del suo “stile di funzionamento”, in una visione unitaria che tiene conto tanto della condizione generale, quanto degli aspetti neuro-psico-endocrini, corrroborati dai dati strumentali e di Laboratorio, quanto dell’“organizzazione di personalità” in una concezione che potremmo definire come “olistica”. La relazione terapeutica stabilitasi con taluni pazienti nel corso degli anni, mi ha consentito di proporre un modello di medicina naturale, non sempre accettato a priori. Lo studio della medicina integrativa mi ha offerto la capacità di approfondire lo studio degli stili di vita e delle strategie per il benessere e di proporle ai

miei pazienti. In questo lavoro ho cercato di riassumere quei concetti e quegli spunti di riflessione che ho appreso durante il corso di medicina naturale e che ho efficacemente utilizzato nei programmi di terapia integrata con i miei pazienti e che conto di approfondire attraverso studi successivi, nel corso dei prossimi anni.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE American Psychiatric Association (2014): “DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali”.

1168 p. Raffaello Cortina Ed. Bergeret J. (1984): “La personalità normale e patologica. Le strutture mentali, il carattere, i sintomi. 302 p.

Raffaello Cortina Ed. Bianchi I. (2005): “Omeopatia e Omotossicologia”. 348 p. Guna Ed. Bianchi I. (2016): “ Stress”. Scienza Natura, suppl. trim. n.5. Dispensa n. 17. Mos Maiorum Ed. Bianchi I. (2017): “Le costituzioni umane”. Scienza Natura, suppl. trim. n.8. Dispensa n. 20. Mos Maiorum Ed. Cassano G.B., Pancheri P. (1999): “ Trattato italiano di psichiatria”. 4560p. Masson Ed. Cloninger C.R., Svrakic D.M., Przybeck T.R. (1983): “A Psychobiological Model of Temperament and Character”. Arch. Gen. Psychiatry Harrison T. R. et Al. (2016): “Harrison - Principi Di Medicina Interna”. XIX edizione. 3960 p. Casa Editrice Ambrosiana.

Jeammet P. (2009): “Adulti senza riserva”. 220 p. Raffaello Cortina Ed. Kousmine C. (2007): “La tavola della salute”. 416p. Giunti Ed. Maslow, A.H. (1943): “A theory of human motivation”. Psychological Review. 50(4) Miller P. (2012): “Gemelli” National Geographic Ed. Vo. 29, n.01 Selli A. (2016) “Applicazioni dei fitocomplessi per fasce di età”. Dispense del Corso CNM Naturopath Siegel D.J. et Al. (2016): “12 strategie per favorire lo sviluppo del bambino”. 194p. Raffaello Cortina Ed. Strawbridge WJ1, Deleger S, Roberts RE, Kaplan GA (2002): “ Physical activity reduces the risk of subsequent depression for older adults”. Am J Epidemiol. 2002 Aug 15;156(4):328-34 Winnicott D.W. (2002): “Sviluppo affettivo e ambiente. Studi sulla teoria dello sviluppo affettivo”. 368 p. Armando Ed. Siti web consultati: Chiesa S. (2013): “Il Metodo Kousmine”. http://www.kousmine.org/wp/wp-content/uploads/Foglio-sintesi-Metodo-Kousmine-Cibo-e-Salute.pdf (accesso 4.09.2017).

Lidap Onlus (Lega Italiana contro i Disturbi d’ansia, Agorafobia ed attacchi di Panico). (2017) https://www.lidap.it/associazione-nazionale.html (accesso: 2.10.2017) Ministero della Salute (2017): “Diata Sana = dieta costosa? No”. www.salute.gov.it ; http://www.salute.gov.it/ imgs/C_17_opuscoliPoster_259_allegato.pdf (accesso: 04.10.2017)

91

Sinergia di Piante per contrastare lo Stress

L’

età della maturità è il momento in cui viene richiesto maggior impegno sia nel lavoro che nelle relazioni, è un periodo di costruzione di difficile soste e di tempo limitato per l’ascolto delle proprie esigenze profonde. Più che sentire il nostro bisogno sono le ansie e le preoccupazioni quotidiane a fare da padroni nella nostra mente. Il pensiero corre su ciò che dopo dovrò fare, la moltitudine di impegni della giornata e immancabilmente ci dimentichiamo che esiste solo il momento presente. Ma è difficile uscire da questo vortice perché è un ritmo comunemente imposto e dai più accettato. Ci viene chiesto, in primis da noi stessi, di essere al top e quindi è più facile ai giorni

92

a cura di

Valentina Bianchi

nostri manifestare stati d’animo come sconforto, angoscia, senso di vuoto, perdita d’interesse, ansia e sintomi associati come mancanza di concentrazione, stanchezza, contratture muscolari, insonnia, dolori epigastrici. È importante utilizzare composti di piante, ognuna delle quali risponda in modo specifico a un aspetto della sindrome ansiosa depressiva che spesso è anche solo una fase momentanea all’interno di un prolungato periodo di stress nervoso ed esaurimento fisico.

Maturità: Età della Realizzazione

IPERICO:

Il nome della pianta deriva dal greco yper: sopra ed eikon: immagine, a significare “io scaccio le immagini, le ombre, allontano gli spiriti”. Ed infatti il fiore giallo, luminoso come il sole, sacro a Giove, porta luce alla psiche e pertanto si riteneva potesse tenere lontane le tenebre e dunque scacciare i demoni, le entità negative, le paure.

L’Iperico è la pianta più indicata negli stati ansiosi depressivi peggiorati dal buio dell’inverno perché è la pianta più capace di incamerare la luce del sole in quanto ha la sua massima espressione proprio al solstizio d’estate.

L’effetto antidepressivo della pianta dipende: dall’azione di inibizione della ricaptazione della serotonina che comporta un’azione, in maggiore concentrazioni di questo neurotrasmettitore che è regolatore del tono dell’umore; dalla soppressione del rilascio dell’interleuchina 6, sostanza che modula il rilascio di cortisolo; i flavonoidi inoltre svolgono un’azione antispasmodica e sedativa a livello del sistema nervoso centrale.

L’effetto rasserenante dell’Iperico sulla psiche si è dimostrato efficace e soprattutto duraturo.

L’associazione con Valeriana presenta un profilo d’azione analogo all’antidepressivo triciclico.

VALERIANA:

Il nome deriva dal latino valere, essere sano. È in uso da sempre nella Medicina Tradizionale Cinese e in Medicina Ayurvedica come cardiotonico e sedativo, ma è stata usata anche per curare isteria e epilessia. È correntemente raccomandata per il trattamento dell’insonnia, riduce infatti il tempo neces-

sario per addormentarsi e migliora la qualità del sonno e dei disturbi d’ansia per la sua azione sedativa, ipnoinducente ed ansiolitica.

L’azione farmacologica della Valeriana si esercita su GABA, Serotonina e recettori adenosinici, a livello centrale. In particolare inibisce il crollo enzimatico delle concentrazioni di GABA, inducendo quindi sedazione. L’azione ipnoinducente della pianta è simile a quella di benzodiazepine e barbiturici, ma non si verifica quella tipica sonnolenza al risveglio che consegue all’uso di molecole chimiche.

PASSIFLORA:

Indicata da papa Paolo V nel XVII sec. come la pianta che rappresenta la Passione di Cristo (cerchio dei filamenti florali: corona di spine; i tre stili: i chiodi; le foglie tricuspidate: la lancia; i viticci: lo staffile), la Passiflora ha un’importante azione antispasmodica generale e sedativa nervosa. I flavonoidi della pianta hanno un’azione sedativa sul sistema nervoso centrale, gli alcalodi indolici contenuti appartengono alla classe delle carboline, inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) che agiscono come stimolanti centrali.

Da alcuni studi condotti dall’Università di Friburgo, si è constatata l’importante sinergia di effetto che avviene tra Iperico e Passiflora, quest’ultima infatti decuplica l’effetto antidepressivo dell’Iperico. Questa evidenza scientifica è particolarmente interessan-

93

Volume 5 - N. 1/2

te per il fatto che una dose elevata di Iperico può comportare alcuni effetti secondari (induzione del citocromo P 450, un enzima del fegato; riduzione del livello plasmatico di farmaci come digossina, ciclosporina A, derivati della cumarina; possibile effetto sui contraccettivi orali, rischio di fotosensibilizzazione).

La Passiflora viene utilizzata, per la sua azione sedativa, nelle lievi forme di insonnia dovute ad affaticamento, stress. In particolare è utile nell’insonnia da eccitazione cerebrale,

quando cioè l’ostacolo al sonno è dovuto ad un eccessivo lavoro intellettuale o nell’insonnia legata ad uno stato depressivo.

Viene anche utilizzata nella psicoastenia, nei disturbi gastrointestinali di origine nervosa, coliti, gastriti e asma, nella palpitazione e tachicardia dei soggetti ansiosi.

Le caratteristiche farmacologiche della Passiflora incarnata la rendono utile per facilitare lo svezzamento dagli psicofarmaci.

Iperico

Rasserenante ad effetto duraturo Efficace contro le depressioni

Valeriana

Calmante e coadiuvante del sonno Il 90% dei depressi soffre di disturbi del sonno

94

Passiflora

Ansiolitico e spasmolitico L’80% dei depressi soffre di stati di ansia

Volume 5 - N. 1/2

Floriterapia e Aromaterapia: L’Armonia nell’Età della Maturità

L

a salute è un bene prezioso e la migliore strategia è la prevenzione.

Le varie fasi della vita presentano nuove opportunità che possiamo accogliere facendoci accompagnare dolcemente lungo questo percorso, facilitando e ampliando il più possibile la nostra capacità di adattamento. In generale, agire dal punto di vista olistico per mantenere nel tempo uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale significa anche considerare i vari aspetti della persona.

Dal momento della nascita, ci si amalgama con l’ambiente, inizia l’incontro con gli alimenti, con l’aria, con l’acqua, con la natura, con le persone che ci circondano, con gli altri

a cura di

Annalisa Vittorio

Diplomata Naturopath Flower Essences Consultant Nutritional Consultant

regni e si scoprono sempre nuove emozioni e vivendo nutriamo i nostri sensi.

Il fuoco da tenere sempre vivo in noi, è la capacità di fare le proprie scelte nel rispetto di quell’equilibrio che ci rende forti e leggeri allo stesso tempo, determinati e amorevoli, radicati profondamente su questa terra e protesi verso l’alto per vedere sempre più lontano e in profondità. Un equilibrio che si può percepire come l’uomo che appartiene al mondo e cammina su una superficie immersa nello spazio, ed è avvolto dall’incantevole calore brillante del manto stellato, in

Maturità: Età della Realizzazione

un’armonia di colori e suoni della terra e del cielo.

In questo meraviglioso cammino che chiamiamo vita abbiamo ottimi alleati come una buona alimentazione, cibi di stagione il più possibile genuini e poco elaborati, una corretta integrazione con probiotici appropriati per un costante equilibrio della flora batterica intestinale - l’intestino infatti è il nostro primo custode del sistema immunitario nonché un apporto di minerali, vitamine e aminoacidi, fitoterapici, così da sostenere efficacemente le nostre difese naturali anche nei momenti in cui ci sentiamo più vulnerabili.

Non di meno tutte le esperienze che viviamo hanno inevitabilmente ripercussioni sul nostro organismo e quindi l’ambiente esterno inteso come “relazioni” torna ad essere il banco di prova per la nostra adattabilità. Quante allergie, quante intolleranze riscontriamo in tante persone già in tenera età oppure che si manifestano improvvisamente anche in età adulta.

Gli eventi e le situazioni “stressogene” possono essere gestite e ricondotte ad una giusta dimensione anche grazie a rimedi che pongono le premesse per il ripristino del benessere, come la floriterapia e l’aromaterapia.

Si tratta innanzitutto di alzare le vibrazioni del nostro sistema corporeo, come se fossimo uno strumento musicale finemente accordato ed emettessimo un meraviglioso suono pieno, armonioso, ricco, sicuro, di qualità migliore. È l’intensità del nostro suono che si espande attorno a noi e la nostra “zona confort” è sempre più ampia, affinché l’organismo possa essere più forte e meno suscettibile alle influenze esterne, atmosferiche e non. Tante volte anche emozioni e pensieri negativi inondano il nostro essere e non lasciano così il posto alle sensazioni positive come amore, gioia, compassione, coraggio.

I ritmi frenetici ai quali siamo sottoposti, non ci appartengono veramente, sono conquiste/ rinunce nelle quali cerchiamo una specie di equilibrio.

In particolare nella fascia di età dai 28 ai 49 anni, in cui la persona nella maggior parte dei casi deve dividere il proprio tempo tra lavoro, famiglia, con figli ancora in tenera età ed eventualmente genitori anziani, si possono generare fasi di stress e stanchezza, e per non esaurirsi totalmente è fondamentale riuscire a ritagliarsi spazi per sé, per le proprie aspirazioni, per alimentare il proprio equilibrio interno, per ritrovare la gioia del nostro bambino interiore, la spensieratezza, la creatività che può farci trovare inaspettatamente soluzioni a ciò che in prima battuta avevamo classificato tra i problemi.

Schemi mentali, preconcetti, pregiudizi tramutano un bel panorama in un ammasso di gradini, ostacoli, vie tortuose piene di inciampi e difficoltà. È buona norma respirare profondamente per liberare la mente dai pensieri che si affollano e finalmente la luce prenderà il loro posto,

97

Volume 5 - N. 1/2

come una casa dove finalmente si riaprono le finestre, entrano i caldi raggi del sole, soffia un lieve refolo di vento che dona stimolo al rinnovamento e gli occhi finalmente si aprono alla scoperta del tutto che verrà finalmente osservato nella sua vera e profonda realtà.

Il tema dell’“adattamento ad ogni tipo di cambiamento”, come si diceva per esempio in fasi di stress, può trovare valida risposta in WALNUT, essenza floreale di Edward Bach, in grado di sostenere varie tappe della vita come nascita, svezzamento, dentizione, pubertà, adolescenza, gravidanza; circostanze in cui siamo coinvolti come primi giorni di scuola, cambio di casa, lavoro, paese, stagioni.

Spesso è consigliato, in associazione a WALNUT, l’essenza floreale BEECH quando è necessario superare le sensazioni di “rifiuto”, di intolleranza nei confronti di certe situazioni determinate da mancanza di adattamento.

È contemporaneamente necessario liberare l’organismo dalle tossine sia a livello fisico che emotivo, affinché qualsiasi “rimedio” possa dare migliori risultati.

Tra le essenze floreali pensiamo a CRAB APPLE che ha la prerogativa di pulire e

98

purificare sia sul piano fisico, che mentale, emozionale e spirituale. Aiuta ad accettarci fisicamente e moralmente, ad acquisire abitudini di vita più sane e si ritiene molto utile per pulire il campo energetico.

Un’altra essenza floreale di tutto rilievo in questo contesto è AGRIMONY, legata alla sensazione del tormento. Questa essenza serve a tutti coloro che rimandano il confronto con qualsiasi conflitto, poiché favorisce l’espressione emozionale e la sincerità. Si è rivelata utile in ogni situazione di tortura psichica e o fisica: dolori, pruriti, bruciori, ansia, preoccupazione in abbinamento in questi casi con WHITE CHESTNUT. Favorisce il “tirare fuori”. È un importante fiore di prevenzione, integrazione e autoconsapevolezza.

Nel caso poi di persone particolarmente stressate per le innumerevoli attività, sovraffaticate, occorre valutare come sempre la situazione, se si tratta di uno stato momentaneo, per esempio dovuto a maggiori carichi di lavoro, assistenza a familiari infermi o a particolari situazioni sopraggiunte, che generano quindi ansia ed esaurimento, oppure se certe dinamiche derivano da un modo di intendere la vita, dal tratto di personalità.

Lo stato di stress varia in base alla capacità

Maturità: Età della Realizzazione

dell’individuo di affrontare le responsabilità e le due essenze floreali OAK ed ELM, fortemente collegate l’una all’altra ma ognuna con le proprie peculiarità, sono molto indicate in queste situazioni, anche appunto in combinata tra loro, aiutano infatti a ritrovare il proprio bambino interiore, alleviando il “sovraccarico” e le “rigidità”.

Occorre tenere presente che ELM è in grado di dare sollievo quando il dolore è di forte intensità e che potrebbe esprimersi con “fitte”.

Le essenze floreali OLIVE e HORNBEAM aiutano nei casi di stanchezza psicofisica. Olive dona un rinnovato equilibrio dopo un eccessivo sforzo fisico e/o mentale, facendo anche recuperare alla persona i ritmi più corretti per mantenerla in salute, Hornbeam è più legato ad un’attitudine immatura nell’affrontare una serie di responsabilità.

Olive è il fiore di massimo apporto energetico a livello generale.

Le essenze floreali accompagnano in un percorso di consapevolezza portando a riconoscere i propri limiti con umiltà, affinché corpo e mente possano completarsi in armonia. I fiori agiscono in maniera intelligente, riequilibrando ciò che è in eccesso o in difetto, sono autoregolanti.

La floriterapia australiana, con la linea creata da Ian White, Australian Bush Flower Essences, offre una vasta gamma di rimedi floreali, eccone alcuni utili nella tematica dello stress.

Il mix “STRESS STOP” aiuta ad affrontare con maggiore serenità le situazioni, in particolare tra le varie essenze contenute, Crowea è un ottimo rimedio per l’ansia con effetto riequilibrante per la mente e per il corpo, allevia lo stress, è di elezione per lo stomaco che spesso è bersaglio in caso di ansia; Black-eyed Susan aiuta a riequilibrare i ritmi della vita a volte eccessivamente frenetici e a imparare a delegare; Bottlebrush sostiene nei momenti di cambiamento; Boronia aiuta quando i pen-

sieri diventano ossessivi e ridona la chiarezza di pensiero; Jacaranda sostiene nelle decisioni e nel portare a termine i propri progetti; Little Flannel Flower aiuta a ritrovare la leggerezza e la giocosità del bambino interiore alleviando le rigidità; Paw Paw aiuta a trovare più velocemente la soluzione a un problema, allentando la percezione di una eccessiva responsabilità.

Il mix “EMERGENCY” è di grande sostegno nei momenti difficili aiutando a gestire le difficoltà grazie in particolare al rimedio Waratah, contenuto del mix, che è tra le essenze più potenti di tutto il sistema floreale australiano, che fa ritrovare il coraggio dentro di sé per affrontare le situazioni, il proprio spirito di sopravvivenza, donando maggiore capacità di adattamento. L’essenza Dog Rose of the Wild Forces aiuta a rimanere saldi senza farsi travolgere dalle emozioni.

Inoltre poiché la tecnologia è nel nostro quotidiano e la stanchezza mentale, agli occhi, l’assorbimento di numerose radiazioni si fanno sentire, anche con una sensazione di spossatezza, il mix di elezione è “ELECTRO” in quanto grazie alle essenze in esso contenute ridona equilibrio. Nel mix infatti, tra le varie essenze, abbiamo Bush Fuchsia che riattiva la comunicazione cerebrale fra i due emisferi e dona sollievo dall’intorpidimento dovuto all’utilizzo continuativo di dispositivi elettronici e Mulla Mulla che aiuta ad eliminare le radiazioni elettromagnetiche assorbite dall’organismo.

Il mix “CAREGIVER”, dona lucidità e forza

99

Volume 5 - N. 1/2

fisica soprattutto quando ci si occupa/preoccupa del benessere dell’altro, in particolare l’essenza contenuta Alpine Mint Bush sostiene in casi di grande esaurimento fisico e mentale; Red Grevillea per non sentirsi incastrati in una situazione; Sunshine Wattle aiuta a rispristinare l’ottimismo e la fiducia in momenti difficili.

Altro mix di supporto in particolari situazioni in cui è assolutamente necessario raggiungere una meta e chiediamo al nostro corpo uno sforzo per un certo periodo di tempo, nella misura di qualche mese, ma che non può trattarsi naturalmente di una situazione costante, è “ENERGY” che aiuta inoltre il sistema immunitario. Tra le essenze contenute troviamo Illawarra Flame Tree, di elezione per l’attività del timo, che aiuta a prendere una decisione in caso di difficoltà; Macrocarpa riequilibrante energetico delle ghiandole surrenali, apporta maggiore energia in stati di indebolimento o forte spossatezza; Old Man Banksia che favorisce energeticamente un’attività equilibrata degli ormoni tiroidei; Yellow Cowslip Orchid che supporta il riequilibrio energetico dell’ipofisi aiutando inoltre ad aprirsi verso nuove idee specialmente per le persone tendenzialmente critiche; Banksia Robur che ridona energia a chi fa fatica a riprendersi completamente.

Il mix “FLUENT EXPRESSION”, che incoraggia l’espressione creativa senza ansia né timidezza, aiuta a trovare nuove vie di soluzione, a vedere in modo rinnovato i problemi

100

da affrontare. Tra le essenze contenute nel mix troviamo Five Corners che favorisce l’autostima; Flannel Flower che dona la libertà di esprimere con rispetto i propri sentimenti; Red Grevillea che consente una migliore fluenza verbale grazie al bilanciamento della articolazione temporo-mandibolare e aiuta ad equilibrare le situazioni emotive che possono determinare problematiche del sonno;Tall Mulla Mulla che elimina la paura del confronto, incoraggia le interazioni sociali e migliora i problemi di respirazione e i blocchi energetici nell’apparato respiratorio; Turkey Bush che aiuta ad esprimere la propria creatività.

Se lo stress determina uno squilibrio maggiormente orientato verso una forma di dipendenza, è utile il mix “FREEDOM ESSENCE”, tra le cui essenze è di rilievo Monga Waratah, ottima per ritrovare la propria forza di volontà per uscire da situazioni che limitano la propria libertà; Wedding Bush che permette di mantenere il fuoco sull’obiettivo prefissato anche nei momenti di debolezza.

Il mondo vegetale ci offre poi un’altra categoria di rimedi estremamente interessanti: gli oli essenziali. Diversi sondaggi evidenziano come gli Oli Essenziali siano divenuti una realtà dei trattamenti naturali deputati ad esercitare effetti che vanno da quello antiflogistico a quello antibiotico, da quello antispastico a quello rilassante o in molti casi hanno semplicemente la finalità di rivitalizzare l’organismo e pertanto sono ormai entrati a buon diritto nelle nostre case, nell’armadietto di pronto soccorso casalingo, come anche sulle nostre tavole per condimenti o all’interno di ricette aromatiche, per rendere più gustosi i piatti eliminando a volte pesanti e ipercalorici condimenti. Oppure, ancora rientrano tra i prodotti da utilizzare per prenderci cura delle nostre case in modo naturale, rimuovendone gli odori o lo sporco, per disinfettare

Maturità: Età della Realizzazione

e profumare gli ambienti. Ovviamente parliamo di oli essenziali puri al 100%.

Essendo molecole odorose e volatili sono captate dal nostro olfatto, giungendo a contatto con la mucosa nasale e quindi con le terminazioni nervose del nervo olfattivo. Di qui lo stimolo arriva al cervello, dove viene riconosciuto e va ad attivare aree cerebrali dove hanno sede le reazioni emotive.

Naturalmente data la ricchezza degli oli essenziali puri, se ne utilizzano sempre pochissime gocce, diluite in olio vettore vegetale, infatti solo alcuni oli particolarmente delicati possono essere applicati puri.

Per quanto concerne l’utilizzazione per via esterna, ecco alcune tra le modalità più diffuse: massaggio, bagno, doccia, fumenti, compresse e impacchi, frizioni, pediluvi-maniluvi-semicupi, diffusione nell’ambiente.

Quest’ultima modalità è particolarmente consigliata quando si desidera diffondere il profumo di un’essenza per rendere più piacevole l’atmosfera, calmare o stimolare e per ridurre la presenza nell’aria di batteri o virus in caso di epidemie.

L’ideale è utilizzare diffusori per l’aromatizzazione degli ambienti che consentano una micronizzazione delle particelle di essenza, le quali rimangono in sospensione nell’aria per un tempo più lungo senza precipitare. In questo modo l’effetto antisettico ed antibatterico è aumentato e prolungato.

Molti sono gli oli essenziali che hanno una chiara affinità con il sistema nervoso cen-

trale: lavanda, camomilla, ylang ylang lo rilassano, mentre basilico, menta, pino e limone lo stimolano.

In particolare, l’Ocimum basilicum, un’erba aromatica, risolleva l’umore e vince lo stress. Già ai Romani era noto come il basilico avesse efficacia sul sistema nervoso, tanto che ne usavano l’essenza come riequilibrante (del sistema nervoso) e afrodisiaco.

L’aromaterapia moderna ha avvalorato queste proprietà definendolo uno dei migliori tonici dell’umore grazie anche al suo aroma solare. Il basilico è infatti un eccitante naturale, agisce nei casi di sovraffaticamento intellettuale (soprattutto al cambio della stagione), nei disturbi da stress e nelle insonnie di tipo nervoso, supportando altresì nelle sindromi depressive. Una miscela di 5 gocce di olio essenziale di basilico in 2 cucchiai di olio vegetale massaggiata al mattino sul plesso solare e sul petto risolleva l’umore. In questo caso sono i recettori della pelle ad essere utilizzati.

Quando poi siamo particolarmente stressati i muscoli addominali si contraggono, sicché la peristalsi rallenta e ciò può generare infiammazione del colon. In virtù della sua proprietà antispastica l’olio essenziale di basilico massaggiato sull’addome prima di colazione (4 gocce in un cucchiaio di olio vegetale) aiuta a riequilibrare il tratto gastro-enterico. In più risolve le digestioni difficili con 2 gocce, diluite in olio vegetale, massaggiate sullo stomaco. Per ripristinare i bioritmi risulta

101

Volume 5 - N. 1/2

altresì indicato l’olio essenziale di neroli. L’alterazione del bioritmo si manifesta infatti con vari disturbi neurovegetativi come insonnia, nervosismo, palpitazioni e problemi digestivi di origine nervosa, che possono quindi trovare sollievo con l’uso di 2 – 3 gocce di neroli in un diffusore d’ambiente prima di coricarsi.

In questo caso l’azione sul sistema nervoso passa attraverso l’olfatto, in particolare si sfruttano le terminazioni nervose della cavità nasale per raggiungere direttamente talamo, ipotalamo (che regola il sistema ormonale) e sistema limbico (che presiede alla memoria ed alle emozioni).

E questo spiega anche l’effetto che alcune essenze provocano sul sistema psicosomatico e sulle alterazioni dell’umore dovute a stress, depressione e nervosismo. Una miscela di 5 gocce di essenza di neroli in 10 ml di olio vegetale massaggiata al mattino alla base della nuca e sul plesso solare consente di affrontare con calma la giornata.

Basilico e neroli sono dunque in grado di

102

riaccendere la memoria. E questa stretta connessione nervosa tra strutture olfattive e cervello antico spiega anche i fenomeni riflessi scatenati dalle sensazioni olfattive a carico dell’apparato digerente, circolatorio, respiratorio e genitale.

Il nostro organismo si rinnova continuamente e così avviene anche per la persona nella sua interezza grazie alla sua capacità di adattamento nei momenti di cambiamento e i rimedi naturali ci sostengono e accompagnano lungo il percorso, donando l’intensa luce che le piante stesse raccolgono e trasformano in vita.

BIBLIOGRAFIA - Ivo e Valentina Bianchi: “Manuale di Terapia Vegetale” - Mos Maiorum Edizioni, aprile 2012 - Ricardo Orozco: “Nuovo manuale della diagnosi differenziale dei fiori di Bach” – Ed. Centro di Benessere Psicofisico, maggio 2012 - Ian White: “Il potere terapeutico dei fiori australiani” – Ed. Tecniche Nuove, maggio 2006

Maturità: Età della Realizzazione

L’ORGANO DEL MESE

l’Ipofisi anteriore a cura del Prof.

Disegno di Ottaviano Motta

Ivo Bianchi

• L’ipofisi è una piccola ghiandola a forma di pera che origina embriologicamente, nella sua parte anteriore, dalla cavità buccale. Essa è situata nella sella turcica, una cavità dell’osso sfenoidale.

• Questa ghiandola è costituita da cellule che assumono colorazioni diverse ed hanno diverse funzioni. Dal terzo mese di vita fetale compaiono in successione le cellule che produrranno: TSH, GH, GnH ed ACTH.

• Dal punto di vista PNEI possiamo considerare l’Ipofisi come la ghian-

Equilibrio di Ipofisi ed Epifisi Equilibrio di Ipofisi ed Epifisi Produzione di Melatonina Epifisi

Produzione di GH, ACTH, PRL,FSH, LU

IPOTALAMO

Ipofisi

Azione di freno, rallentamento

Azione di stimolo, accelerazione

QUIETE

NERVOSISMO

dola dell’esteriorizzazione, dello stimolo, del nervosismo espresso.

Essa ha un ruolo chiave nello stress perché coinvolta con le due ghiando-

le principalmente implicate, ovvero Tiroide (stress acuto) e Corticosurrene (stress cronico). La fase di sfinimento dello stress ed il decadimento

103

L’ORGANO DEL MESE

Volume 5 - N. 1/2

immuno organico a tutti i livelli, può essere legato ad un esaurimento della ghiandola, incapace di stimolare strutture esauste che non rispondono più. Nello stesso modo si possono leggere i disturbi cronici che si innescano in menopausa, conseguenza

dell’esaurimento ipofisario che, durante il climaterio ha a lungo cercato di stimolare strutture (ovaio) ormai esaurite. Dal punto di vista comportamentale l’Ipofisi stimola aggressività e desideri materiali.

Introversione (Epifisi) ed Estroversione (Ipofisi)

• A livello costituzionale l’iperfunzione relativa dell’Ipofisi, nei confronti della ghiandola antagonista, l’Epifisi condiziona il manifestarsi della Costituzione Biliare, quando essa concomita con un’iperfunzione tiroidea, della Costituzione Sanguigna, quando essa concomita con un’iperfunzione corticosurrenalica.

L’Ipofisi è la più importante struttura di stimolo anabolico trofico dell’organismo. Le sue spinte accrescitive si manifestano a tutti i livelli tramite i suoi ormoni: • Somatotropo (GH), è una proteina composta da 190 aminoacidi, stimola la sintesi proteica a livello dei

104

ribosomi cellulari di cui viene incrementato sia numero che attività.

Al loro livello gli aminoacidi vengono incorporati nelle proteine. Dagli aminoacidi necessari viene stimolata la sintesi a livello del ciclo di Krebs mitocondriale. Pertanto l’azione di questo ormone è da considerarsi antagonista rispetto a quella del T3 tiroideo che stimola invece la produzione di energia sempre a livello mitocondriale. A livello osseo il GH stimola l’allungamento delle cartilagini di coniugazione. Il GH diminuisce gli accumuli di grasso mobilizzando gli acidi grassi dal tessuto adiposo. Viene inoltre stimolata la captazione ed ossidazione di tali lipidi con produzione di corpi chetoni-

Maturità: Età della Realizzazione

ci perché gli zuccheri sono utilizzati in gran parte a livello mitocondriale per produrre aminoacidi. A livello cardiaco e muscolare il GH ha effetto, per alcune ore, insulino simile, quindi con stimolo dell’utilizzazione di zucchero. A livello cartilagineo viene stimolata la sintesi di condroitinsulfato. A livello renale viene stimolata la filtrazione glomerulare ed il riassorbimento tubulare di Sodio e Fosforo. Il GH viene attivato a livello epatico con la formazione di Insulin Like Factor I (IGF1), con ancora maggiori potenzialità anaboliche.

Il GH è un ormone a secrezione pulsante ed il 70% della secrezione giornaliera è prodotta nel primo episodio di sonno a onde lente. Il declino di questo tipo di sonno che si verifica dai 28 ai 49 anni è parallelo alla diminuzione della produzione di GH. L’esercizio e lo stress fisico, inclusi i traumatismi, la sepsi, la malnutrizione cronica ed il digiuno prolungato stimolano la secrezione di GH. L’obesità diminuisce il GH basale ma ne stimola la secrezione, l’ipoglicemia indotta dall’insulina stimola il GH che è invece inibito dall’iperglicemia pulsante, mentre l’iperglicemia cronica diabetica è associata con un incremento dello stesso. Pasti ricchi di proteine, infusioni di aminoacidi, L-Dopa stimolano il GH, inibito invece dagli acidi grassi. La Grelina, ormone della fame, stimola il GH che è invece inibito dalla Leptina, ormone della sazietà

(a sua volta stimolata dal 5 http ed inibita dal Cromo). La somministrazione acuta Disegnodidi glucocorticoidi Ottaviano Motta stimola la secrezione di GH, inibita invece dalla somministrazione cronica. Ragionando su tutta questa complessa attività regolatoria si deduce il fatto che la Natura tende a far decrescere i livelli dell’ormone con l’avanzare dell’età, incrementandoli solo nella necessità (stress, ferite, mancanza di cibo, ..). Deprivazione emozionale e lutti, oltre alla depressione endogena, inibiscono il GH. Si tratta quindi di un altro e misconosciuto ormone dello stress che nell’adulto, andrebbe sostanzialmente inibito evitando pasti troppo proteici ed anche eccessiva attività fisica, pena una anomala stimolazione proliferativa indotta dall’ormone stesso.

• Adrenocorticotropo (ACTH), è una proteina composta da 19 aminoacidi, ha uno specifico effetto trofico sul corticosurrene e, tramite il consumo di acido Ascorbico, colesterolo ed ossigeno, stimola la produzione di ormoni corticosteroidei tramite l’attivazione dell’ AMPc di membrana. A sua volta l’aumento di AMPc esalta

105

L’ORGANO DEL MESE

Volume 5 - N. 1/2

la disponibilità di NADPH che stimola l’idrossilazione del Pregnenolone e quindi innesca la catena di produzione degli ormoni corticosurrenalici. In realtà l’ACTH agisce soprattutto sulla zona fascicolata del corticosurrene inducendo soprattutto secrezione di Cortisolo, in particolare

l’Aldosterone è scarsamente influenzato dall’azione dell’ACTH. La secrezione dell’ACTH, analogamente al GH, è pulsante, inizia verso le 4 del mattino ed ha il suo picco verso le 7. L’esercizio fisico intenso e di breve durata stimola la secrezione di ACTH, analogamente alla chirurgia ed all’ipoglicemia. Negli atleti ben allenati l’ACTH non stimola in maniera anomala il corticosurrene perché viene indotta nella ghiandola un’iposensibilità all’ormone.

• Tireotropo (TSH), è una glicoproteina costituita da 2 catene polipeptidiche in cui sono inserite molecole glicidiche che probabilmente conferiscono alla molecola proprietà immunologiche. Al pari di molti altri ormoni proteici, il TSH si lega alle adenilciclasi di membrana attivandole. A livello tiroideo il TSH favorisce il trasporto endocellulare di iodio ionico, aminoacidi e glucosio, la

ACTH

106

Maturità: Età della Realizzazione

successiva ossidazione dello iodio necessaria per la coniugazione con la tirosina ed infine l’ulteriore ossidazione che porta alla fusione delle molecole di mono e diiodotirosina per formare T3 e T4. Il TSH stimola inoltre, attivando enzimi proteolitici, l’immissione in circolo degli ormoni tiroidei immagazzinati nella colloide. Uno stimolo troppo intenso e troppo protratto del TSH, come quello che si verifica in certe fasi della tiroidite, può portare a degenerazione cellulare ed a sovvertimento della struttura tiroidea. A livello extratiroideo il TSH ha azione lipolitica ed esoftalmizzante per stimolo di accumulo di sostanza mucoide idrofila nel tessuto connettivo retrorbitario.

Anche la secrezione di TSH è pulsante, con picchi tra le 23 e le 5.

Un deficit di TSH ipofisario, non dovuto alla compensazione inibitoria di una terapia con ormoni tiroidei, deve essere sospettata quando l’ormone sia basso o normale in presenza di un FT4 basso.

• Follicolo stimolante (FSH), è una glicoproteina costituita da 2 catene polipeptidiche nella cui struttura è presente il 25% di molecole glicidiche. I livelli di FSH variano nel corso della giornata e, nella donna, si incrementano bruscamente in fase preovulatoria. Nell’uomo attiva la spermatogenesi, ovvero la proliferazione e maturazione delle cellule seminali, almeno fino allo stadio di spermatocita; perché avvenga la completa maturazione dello sper-

matozoo, deve entrare in azione anche l’LH in sinergia d’azione anche con il Testosterone. Nella donna influenza in particolare le ultime fasi maturative del follicolo ovarico.

Anche nella donna, comunque, la completa maturazione dell’ovulo richiede sinergia d’azione tra FSH, LH ed Estrogeni.

• Luteinizzante (LH), è una glicoproteina costituita da 2 catene polipeptidiche di cui una analoga a quella del TSH, pur con piccole variazioni della componente carboidratica. Anche qui i carboidrati rappresentano il 25% dell’ormone. I livelli di LH variano nel corso della giornata e, nella donna, si incrementano bruscamente in fase preovulatoria. Nell’uomo ha un effetto trofico sulle cellule interstiziali del testicolo e stimola sintesi ed immissione in circolo del Testosterone. Nella donna promuove la secrezione di estrogeni e la maturazione del gamete nella prima parte del ciclo, in sinergia con l’FSH. Esso determina poi la rottura del follicolo e la liberazione dell’uovo, contribuendo poi alla formazione del corpo Luteo, oltre alla sintesi di Progesterone. La sua azione di stimolo sulle cellule interstiziali dell’ovaio, anch’esse produttrici di Progesterone, si esplica tramite uno stimolo funzionale e strutturale dei mitocondri che incamerano più colesterolo per trasformarlo in Progesterone.

• Prolattina (PRL), è un polipeptide costituito da 199 aminoacidi con

107

L’ORGANO DEL MESE

Volume 5 - N. 1/2

3 ponti disulfurici riducendo i quali perde attività. Un ruolo chiave nella sua struttura hanno gli aminoacidi Cisteina e Treonina. Essa svolge un’azione trofica, in sinergia con GH, estrogeni e progesterone, sulla ghiandola mammaria. Livelli permanentemente elevati di questo ormone possono accelerare l’attività carcinogenica di svariati agenti chimici a livello sia mammario che prostatico. L’ormone determina inizio e mantenimento della lattazione. La PRL a livello mammario favorisce la sintesi mitocondriale di lipidi e nei tessuti periferici determina una minor utilizzazione del glucosio ed una maggior mobilizzazione dei lipidi, sempre per renderli disponibili per la sintesi di latte. A mio parere questo può in parte spiegare le basi biochimiche del diabete gestazionale. Esiste un controllo a feed-back tra PRL e Dopamina. Anche TGF β e Calcitonina inibiscono la PRL. Molte mole-

cole stimolano la secrezione di PRL, tra queste: Epidermal Growth Factor (EGF), Ossitocina, TRH, Galanina, 5-HTP. La PRL è un fattore di stimolo della crescita linfocitaria e la risposta immunitaria in generale.

La PRL ha ben 300 funzioni fisiologiche, tra cui: - regolazione del bilancio idrico-elettrolitico - stimolo della crescita e sviluppo corporeo (in sinergia con GH ed ormoni tiroidei) - regolazione metabolica con azione ipolipemizzante - stimolo immunitario - influsso inibitorio sulla riproduzione - influsso sul comportamento A livello tissutale, la PRL aumenta la massa corporea in generale e gonadica in particolare, stimola la proliferazione della mucosa intestinale e delle fibre muscolari lisce dei vasi, stimola crescita e ricambio dei capelli e la proliferazione di melanociti, keratociti, astrociti e linfociti.

PROLATTINA Prolattina

Peptide

Azione periferica

Azione centrale

PRL Prolattina

Stimolo della lattazione per azione sulla ghiandola mammaria preparata ormonalmente alla fine della gravidanza

Induzione del nesting behavior e di comportamenti materni legati alle cure parentali

Azione di inibizione sull’asse ipotalamoipofisi-gonadi Azione osmoregolatrice per interferenza con il metabolismo idrico ed elettronico

108

Inibizione dei comportamenti appetitivi sessuali Azione sul tono dell’umore in rapporto al livello di estrogeni circolanti, sia durante il ciclo mestruale (disforia premestruale) che nel puerperio (depressione post partum)

Maturità: Età della Realizzazione

Lo stimolo di questo ormone è importante quando si voglia ottenere: - un effetto trofico soprattutto a livello di tessuto nervoso, cute e mucose nelle fasi atrofico-degenerative Questa stimolazione va evitata quando si voglia ottenere: - un blocco di spinte di crescita anomale soprattutto a livello di mammella, ovaio e prostata.

La PRL è ubiquitaria e multifunzionale in tutti i vertebrati, forse implicata nella genesi del cancro mammario e prostatico ma la sua soppressione non contrasta l’evoluzione di questo tumore. In realtà gli elevati livelli di PRL in gravidanza ed in allattamento hanno effetto protettivo nei confronti del cancro al seno, viceversa, incrementi anomali dell’ormone dovuti a stress o ad altri fattori, al di fuori della gravidanza, possono rappresentare un fattore di rischio neoplastico.

Melatonina

PRL stimolata da :

T3

Coito, sonno REM,Pasti, primo mattino,crisi epilettiche

Calcitonina Somatostatina Tirosina-Dopamina

Oligodendrociti Prod.Mielina

Proliferazione

Inibisce

TRH

DHEA Testosterone

Elevati Livelli di PRL:

T4

- Amenorrea per inibizione di FSH e GnRH

TSH

- Miglioramento delle Facoltà mentali

Estrogeni

Inibisce

Estrogeni

Surfactante Polmonare Fetale

STRESS Stimola

PRL

Linfociti, Astrociti, Keratrociti

Conseguenza di alta PRL

- Immunotolleranza al Feto

Appagamento SessualePeriodo Refrattario-Impotenza Amenorrea ed Osteoporosi da Lattazione

La ghiandola ipofisi

109

L’ORGANO DEL MESE

Volume 5 - N. 1/2

SOSTANZE NATURALI UTILI PER INFLUENZARE GLI ORMONI IPOFISARI Stimolo GH - Arginina - Cromo - Epimedium grandiflorum - Fenilalanina - GABA - Ginkgo biloba - Leucina - Mucuma prurien - Selenio - Tirosina - Vit. B5, B9, B12 - Zinco Inibizione GH - 5HTP - Lisina - Omega 3 Stimolo TSH - 5 HTP - Brassica oleracea - Litio - Magnesio - Withania somnifera - Zinco Inibizione TSH - Bacopa monnieri - Bahuinia purpurea - Calcio - Coleus Forskohlii - Commiphora gugul - Fucus vescicolosus - Iodio - Melissa officinalis - Vanadio - Vit. B2

110

Stimolo ACTH - Astragalus membranaceous - Cordyceps sinensis - Liquirizia glabra - Manganese - Panax ginseng - Rhodiola rosea - Ribes nigrum - Withania somnifera Inibizione ACTH - Lavanda officinalis - Ocymum basilicum - Rosmarinus officinalis - Vit B1, B5 - Vit C Stimolo FSH - Ginseng - Rame Inibizione FSH - Agnocasto - Glycine soya - Magnesio - Trifolium pratensis Stimolo LH - Selenio - Tribulus terrestris Inibizione LH - Agnocasto - Cromo - Ocymum sanctum Stimolo PRL - Alfa alfa - Borrago officinalis - Cardus benedictus - Cisteina - Fieno greco

MaturitĂ : EtĂ della Realizzazione

- - - - - - - - - -

Finocchio Galega officinalis Glutammina Luppolo Moringa Palma nana Shavatary Treonina Trifoglio rosso Urtica urens

Inibizione PRL - Fenilalanina - Melatonina - Mucuma pruriens - SAMe - Selenio - Syzygium aromaticum - Tirosina - Vit B6 - Vit E - Withania somnifera - Zinco

111

R

U

B

R

I

C

A

La Pianta del mese Nigella sativa

a cura di

Valentina Bianchi Regno:

Plantae

Divisione:

Magnoliophyta

Classe:

Magnoliopsida

Ordine:

Ranunculales

Famiglia:

Ranuncolaceae

Genere:

Nigella

Specie:

Nigella sativa

N

igella sativa è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria del medio oriente. Cresce fino a 20-90 cm di altezza, con foglie finemente divise; i fiori sono delicati, di solito colorati di bianco, giallo, rosa, blu o viola pallido, con 5-10 petali.

Il frutto è una capsula grande e gonfia composta da 3-7 follicoli uniti, ciascuno contenente numerosi semi, neri esternamente e bianchi all’interno con odore leggermente aromatico e sapore amaro.

rassiti intestinali, Avicenna riferisce che i semi stimolano l’energia del corpo, aiutano il recupero ed il cumino nero è da sempre apprezzato anche nella tradizione Ayurvedica per i suoi importanti benefici sulla salute, come una spezia particolarmente ricca di ferro e dal potere “riscaldante”, adatta per la stagione invernale, utilizzata soprattutto per la disintossicazione dell’intestino, perché carminativa e diuretica. In India come in Cina, l’olio di cumino è usato come antibiotico naturale.

Della Nigella sativa, conosciuta comunemente come sesamo nero o cumino nero, si parlava fin dai tempi degli antichi Egizi (i semi furono ritrovati nella tomba di Tutankhamen) che la usavano come rimedio universale, e lo stesso “Divin Profeta” nella cultura araba vi si riferiva dicendo Guarisce tutto, fuorché la morte.

Ippocrate la considerava un rimedio per i disturbi digestivi, Dioscoride per il mal di testa, denti, congestione nasale e pa-

Le parti comunemente usate in fitoterapia sono i semi.

La Nigella Sativa è ricca di: - Aminoacidi (arginina, metionina, lisina, glicina, leucina) - Vitamine (A, B1, B12 e C) - Sali minerali (Cu, P, Zn, Ca, K e Fe) - Acidi grassi essenziali (quasi il 60% dell’olio è costituito da acido γ linoleico, precursore degli omega 6).

112

Maturità: Età della Realizzazione

I principi attivi sono rappresentati da - Sostanza amara (nigellina) - Timochinone (principale componente bioattivo dell’olio essenziale) - Alcaloidi (nigellicina, nigellidina) - Saponoside (melantina)

Il Timochinone è una straordinaria molecola che associa le capacità ossidanti tipiche dei chinoni alla capacità depurativo-metilante mediata dai sui ben 3 gruppi -CH3. È molecola antitumorale ed antimicrobica che agisce inibendo l’attività ATP asica cellulare

Studi approfonditi su Nigella sativa sono stati condotti da vari ricercatori e è stato esplorato un ampio spettro delle sue azioni farmacologiche che includono effetti antidiabetici, antitumorali, immunomodulatori, analgesici, antimicrobici, antinfiammatori, spasmolitici, broncodilatatori, epato-nefro-gastro protettivi, antiossidanti.

Da poco è stato pubblicato sul Journal of Translational Medicine il risultato di uno studio condotto in donne in menopausa, che ha documentato, grazie all’uso della Nigella, una significativa riduzione dei livelli lipemici (colesterolo e trigliceridi) oltre ad un calo dei valori della glicemia e della pressione arteriosa. La Nigella è indubbiamente utile nella prevenzione e nella cura della sindrome metabolica ol-

tre che del diabete. La combinazione di acido α-lipoico, L-carnitina e Nigella sativa ha contribuito in modo significativo al miglioramento del metabolismo dei carboidrati nei ratti diabetici, migliorando la gestione del Diabete mellito.

I principi attivi della pianta, diminuendo lo stress ossidativo fanno si che venga preservata l’integrità della β-cellula pancreatica.

L’effetto ipoglicemico che è stato osservato potrebbe essere dovuto al miglioramento dell’ultrastruttura delle cellule β, diminuendone i cambiamenti morfologici e preservandone l’integrità, determinando così un aumento dei livelli di insulina.

Questa azione è particolarmente interessante per il trattamento del diabete 1 autoimmune.

Il cumino nero ha mostrato un’attività sinergica con l’ormone paratiroideo umano nel migliorare la massa ossea, la connettività, il comportamento biomeccanico e la forza nei ratti diabetici insulino-dipendenti.

La pianta ha una potente azione antinfiammatoria svolta dal suo principio attivo il timochinone che è in grado di ridurre la sintesi di alcuni mediatori pro-infiammatori (IL-1β, IL-6, TNF-α, IFN-γ e PGE) con aumento del livello di IL-10 ed è inibitore del trombossano B2 e leucotriene B2 attraverso rispettivamente l’inibizione della ciclo ossigenasi e lipo ossigenasi.

Si è scoperto che l’estratto acquoso di Nigella sativa possiede attività antinfiammatorie e analgesiche ma non antipiretiche nei modelli animali. Tradizionalmente la pianta veniva usata nel reumatismo, cefalea ed infiammazioni cutanee anche esternamente come olio.

113

La Pianta del mese

Volume 5 - N. 1/2

Il cancro, patologia spesso associata ad infiammazione cronica, è affrontabile con questa pianta, il cui principio attivo ha in effetti proprietà antinfiammatorie e pro apoptotiche. È da rilevare che sono state di recente descritte anche una serie di attività antitumorali specifiche dell’olio di Nigella: - in un lavoro pubblicato da un gruppo cinese, viene proposto l’utilizzo del timochinone nel tumore pancreatico, come pretrattamento prima della chemioterapia. Questa molecola, sia in vivo che in vitro, è in grado di inibire la proliferazione delle cellule cancerose, provocando la loro apoptosi. Il timochinone gioca un ruolo importante, modulando vari geni, tra cui il gene che sopprime i tumori, il gene relativo all’apoptosi ed i geni dei recettori ormonali.

In particolare in vitro blocca la crescita del tumore ed il processo di neovascolarizzazione tramite la soppressione del fattore NF-kB (lo stesso modulato anche dalla curcuma) - gli effetti antitumorali e anti-angiogenici del timochinone sono stati indagati sull’osteosarcoma. I risultati hanno dimostrato che esso induceva una percentuale maggiore di inibizione della crescita e di apoptosi nella linea di cellule umane di osteosarcoma rispetto a quella del controllo - è stata studiata la citotossicità del timochinone nelle cellule di carcinoma a cellule squamose cervicali umane. È risultato essere più citotossico per le cellule tumorali ma meno lesivo per quelle normali rispetto al cisplatino - si è riscontrato che il timochinone esercita un forte effetto anti-proliferativo nelle cellule del cancro al seno, indu-

114

ce l’apoptosi ed attiva le caspasi 8, 9 e 7 in modo dose-dipendente - trattamenti con risultati positivi si sono compiuti in tumori maligni e benigni del colon, dei polmoni ed in diverse parti del tubo digerente, esofago e stomaco in particolare.

L’azione antitumorale della Nigella si sviluppa attraverso specifici segnali di modulazione delle vie metaboliche e non attraverso effetti “massa” contro le cellule. La pianta stimola l’attività antitumorale dei natural killer ed agisce modulando la risposta citochinica.

Anche la cellularità del midollo osseo è aumentata in modo significativo dopo la somministrazione dell’estratto di cumino nero. Il peso della milza dei gruppi trattati è significativamente aumentato.

La Nigella sativa agisce specificatamente a livello immunitario, si è infatti constatato che il suo utilizzo per 4 settimane porta ad un incremento del 53% del rapporto CD4 /CD8 e del 30% della funzione dei linfociti natural killer. Se la pianta ha un effetto di stimolo sui linfociti T ha invece un effetto di downregolazione sui linfociti B. In uno studio recente è stato dimostrato che il trattamento con questo semi diminuiva moltissimo la risposta anticorpale alla vaccinazione tifoidea. Sembra aver senso quindi l’impiego di questa pianta nelle patologie autoimmuni di tipo umorale e non cellulo mediate.

Da quanto suddetto emerge anche l’importanza della pianta nelle patologie allergiche sia respiratorie che intestinali con elevati livelli di IgE. L’azione antibatterica della pianta amplifica la sua utilità nelle patologie allergiche bronchiali che hanno spesso una sovrapposizione

Maturità: Età della Realizzazione

infettiva. Per la presenza di nigellone, la pianta si utilizza, oltre che nell’asma, nella tosse, bronchite cronica ostruttiva, enfisema.

I semi neri macinati hanno dimostrato una chiara azione di inibizione della crescita di vari batteri patogeni umani, in particolare cocchi Gram-positivi (Staphylococcus aureus e Staphylococcus epidermidis) da attribuire ai due importanti principi attivi timochinone e melantina. È stato dimostrato che i semi di Nigella sativa possiedono un’attività anti Helicobacter pylori clinicamente utile, paragonabile alla terapia antibiotica dell’usuale protocollo. Gli estratti metanolici di Nigella sativa hanno un potente effetto antifungino, contro diversi ceppi di Candida albicans. Il timochinone si è dimostrato particolarmente efficace verso varie specie di dermatofiti, causa di infezioni cutanee. Azione specifica è stata riscontrata anche nella schistosomiasi e verso nematodi e cestodi. Sul piano virale, gli effetti sono stati rilevanti contro il citomegalovirus.

Il timochinone sopprime la risposta iperproliferativa e la carcinogenesi renale e epatica nei ratti. È stato evidenziato che l’associazione della pianta con la vitamina C ha effetto sinergico nefroprotettivo, riducendo i valori di creatinina sierica ed azoto ureico serici. Il trattamento dei pulcini con cumino nero per 6 settimane ha prevenuto il fegato dallo stress ossidativo aumentando le attività di enzimi quali mieloperossidasi, glutatione-S-transferasi, CAT, adenosina deaminasi, mieloperossidasi e diminuendo

la perossidazione lipidica epatica. La somministrazione del cumino protegge il tessuto epatico da effetti di metalli tossici come il piombo e sostanze chimiche.

L’azione epatoprotettiva dei semi, utilizzati sia come olio sia come estratto, dipende quindi dalla loro attività citoprotettiva e antiossidante e dal loro effetto su alcuni mediatori dell’infiammazione. Sembra che l’olio di Nigella sativa sia un promettente agente radioprotettivo naturale contro gli effetti immunosoppressivi e ossidativi delle radiazioni ionizzanti.

La Nigella ha inoltre effetti gastroprotettivi tramite l’inibizione di pompa protonica, secrezione acida ed infiltrazione dei neutrofili, mentre migliora la secrezione di mucina e la produzione di ossido nitrico. Il cumino nero previene in modo significativo la formazione di ulcera, questo azione è mediata dalle prostaglandine e/o attraverso le sue attività antiossidanti e anti-secretorie. La Nigella previene l’aumento, indotto dall’alcol, della perossidazione lipidica e il ridotto contenuto di GSH gastrico, attività enzimatica della SOD gastrica, GSH-S-Transferasi.

Il trattamento dei topi con timochinone ha prevenuto e ridotto significativamente la comparsa di diarrea e perdita di peso corporeo per miglioramento del danno colitico e la pianta potrebbe essere utile per il trattamento di pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale.

Una sperimentazione effettuata utilizzando l’olio dei semi di Nigella sativa ha dimostrato un’azione depressoria a livello del sistema nervoso centrale e fortemente analgesica in relazione al-

115

La Pianta del mese

Volume 5 - N. 1/2

la presenza nell’olio di un principio oppioide.

La somministrazione a lungo termine di Nigella sativa aumenta i livelli di 5-HT cerebrali e migliora l’apprendimento e la memoria nei ratti. Viene ridotto il turnover del 5-HT con effetti ansiolitici.

Il cumino nero può quindi essere utile nel trattamento dell’ansia e della depressione, con effetto simile ai noti farmaci che bloccano la ricaptazione della serotonina.

Sono stati osservati gli effetti neuroprotettivi degli estratti di Nigella nell’ ischemia cerebrale probabilmente legati al suo ruolo antiossidante, al clivaggio dei radicali liberi ed alle proprietà antinfiammatorie.

L’effetto del timochinone è stato testato, con un certo risultato, su modello animale di encefalomielite autoimmune sperimentale (EAE) che mima la sclerosi multipla umana.

Questa pianta viene utilizzata nella medicina popolare come anti ipertensivo ed il suo effetto è particolarmente interessante nell’ipertensione sistolica.

Il cumino nero stimola il flusso mestruale e favorisce il flusso latteo, la pianta ha tuttavia un effetto anti oxitocico e quindi inibisce la contrazione uterina.

La nigella non favorisce la gravidanza, ha un effetto tipo “pillola del giorno dopo” nella donna ed anti spermatozoico nell’uomo, per un possibile effetto di stimolo estrogenico e prolattinico.

116

EFFETTI Anti allergici Anti batterici Anti concezionali Anti ipertensivi Anti istaminici Anti neoangiogenetici Anti neoplastici Anti parassitari Anti proliferativi Anti settici Anti virali Carminativi Coleretici Digestivi Diuretici Gastroprotettivi Immunoregolatori Immunostimolanti Lattagoghi Nefroprotettivi Neuroprotettivi Pro apoptotici Radioprotettivi Tonici POSSIBILI INDICAZIONI TERAPEUTICHE Allergie alimentari Amenorrea Asma bronchiale Bronchite Bronchite cronica ostruttiva Broncospasmo Cancro Candidosi Candidosi vaginale Carcinoma gastrico Celiachia Colite Cytomegalovirus Depressione

3 1 2 1 1 2 3 3 2 2 3 2 1 1

Maturità: Età della Realizzazione

Diabete autoimmune Diarrea Dismenorrea Dispepsia Disturbi della pelle Enfisema polmonare Gastrite cronica Helicobacter pylori Ictus, postumi di Ig E elevate Inappetenza Infestazione da cestodi Infestazione da nematodi Infestazione da schistosoma Insufficienza renale cronica Meteorismo Micosi intestinale Neoplasie digerenti Papilloma Parassitosi Patologie allergiche Patologie autoimmuni Proliferazioni neoplastiche Radioterapia, danni da Reumatismi Tiroidite autoimmune Tosse Vomito

3 1 1 1 2 2 2 2 2 3 1 2 2 2 2 1 2 2 1 2 3 3 2 2 1 2 1 1

PRECAUZIONI ED EFFETTI COLLATERALI La tossicità della pianta è molto bassa tuttavia, per la presenza di melantina, una saponina tossica, il suo impiego è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre non dovrebbe mai essere impiegata in caso di ricerca, sia maschile che femminile, di gravidanza. Dovrebbe essere evitata anche in caso di malattie autoimmuni cellulo mediate e, precauzionalmente, nei tumori ormono dipendenti (mammella e prostata in particolare).

Bibliografia Umar S, Zargan J, Umar K, Ahmad S, Katiyar CK, Khan HA, Modulazione dello stress ossidativo e della risposta alle citochine infiammatorie da parte del tuochinone nell’artrite indotta da collagene nei ratti Wistar. Chem Biol Interact. 15 apr 2012; 197 (1): 40-6.

Abdelmeguid NE, Fakhoury R, ​​Kamal SM, Al Wafai RJ, Effetti della Nigella sativa e del thymoquinone sui cambiamenti biochimici e subcellulari nelle cellule beta pancreatiche dei ratti diabetici indotti da streptozotocina. J Diabete. 2010 dicembre; 2 (4): 256-66.

Peng L, Liu A, Shen Y, Xu HZ, Yang SZ, Ying XZ, Liao W, Liu HX, Lin ZQ, Chen QY, Cheng SW, Shen WD, Effetti antitumorali e anti-angiogenesi di thymoquinone sull’osteosarcoma attraverso la via NF-KB. Oncol Rep. 2013 Feb; 29 (2): 5718.

Ng WK, Yazan LS, Ismail M, Il timoquinone di Nigella sativa era più potente del cisplatino nell’eliminazione delle cellule di SiHa attraverso l’apoptosi con down-regulation della proteina Bcl-2. Toxicol in vitro. 2011 ott; 25 (7): 1392-8.

Torres MP, Ponnusamy MP, Chakraborty S, Smith LM, Das S, Arafat HA, Batra SK. Effetti del thymoquinone nell’espressione della mucina 4 nelle cellule di cancro del pancreas: implicazioni per lo sviluppo di nuove terapie antitumorali. Mol Cancer Ther. 2010 maggio; 9 (5): 1419-1431.

Islam SN, BegumP, Ahsan T, Huque S, Ahsan M. Immunosuppressive and cytotoxic proprieties of Nigella Sativa.

Phytother Res. 2004; 18(5):395-398.

Haq A, Abdullatif M, Lobo PI, Khabar KS, Sheth KV, al-Sedairy ST. Nigella sativa: effect on human lymphocytes and polymorphonuclear leukocyte phagocytic activity. Immunopharmacology.1995;30(2):147-155.

117

Nigella Sativa L. Dal riconoscibile sapore esotico e piccante, con un piacevole profumo dolce di noce moscata, è tra le spezie più conosciute nei paesi orientali. A questa antica spezia vengono attribuite numerose proprietà, alcune già confermate dalle ultime ricerche scientifiche: - AVVELENAMENTO DA METALLI PESANTI: il Timochinone si è dimostrato in grado di proteggere il cervello da sostanze tossiche associate a patologie degenerative come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer o la demenza, - ABBASSAMENTO DEL COLESTEROLO LDL: il Cumino nero è in grado di migliorare la funzione di rimozione dell’LDL da parte delle cellule epatiche, mediante incremento dei recettori nel fegato grazie all’azione sinergica dei suoi principi attivi (flavonoidi, acidi grassi, timoquinone, migellamina, fibre solubili).

- MIGLIORA LA RESISTENZA ALL’INSULINA: la Nigella è in grado di bilanciare i livelli di glicemia migliorando la funzione delle cellule beta del pancreas, proteggendo anche l’attività renale nei pazienti diabetici.

- MIGLIORA LA FUNZIONE TIROIDEA: su pazienti con tiroidite di Hashimoto gli studi hanno rilevato una riduzione del peso corporeo e di massa corporea; sono inoltre diminuite le concentrazioni sieriche di ormoni TSH e anticorpi (anti-TPO), mentre sono aumentanti i livelli di T3.

- ATTIVITÀ EPATOPROTETTRICE: grazie all’inibizione della perossidazione lipidica ed all’aumento delle funzioni degli enzimi antiossidanti, il Cumino nero esercita un effetto epatoprotettivo in grado di preservare il fegato dai danni prodotti dall’assunzione di farmaci.

Il suo nome arabo è Habbatul barakah, ovvero il seme della benedizione, mentre in Occidente viene definito cumino nero, coriandolo romano o semplicemente seme nero.

Usato da centinaia di anni nelle medicine e nelle cucine tradizionali in Oriente e nel Mediterraneo come spezia e come conservante, pare che nella Roma antica i semi venissero utilizzati come moneta, oltre che come compenso per saldare le tasse.

Sede legale: Via IV novembre, 455 - Caronno Pertusella 21042 (VA) - Tel. +39 02 84213097 fax.+39 02 84211892 - nfo@naturethics.eu

R U B R I C A

Il Minerale del mese a cura del

Prof. Ivo Bianchi

MANGANESE

I

l Manganese (la “matrix metallorum” degli alchimisti), per la sua specifica struttura elettronica manifesta molteplici stati di ossidazione e quindi è il catalizzatore ideale della maggior parte delle reazioni enzimatiche mitocondriali.

Le maggiori fonti alimentari di Manganese sono da ricercarsi nei vegetali verdi, riso integrale e burro di cocco, che ne stimolano anche l’assorbimento. Ricchi di Manganese sono in particolare al-

cuni frutti (lamponi, ananas, uva, noci, fragole, banane, frutti tropicali, angurie, kiwi e fichi) e molte verdure e grani (aglio, rape, piselli, avena, lattuga, spinaci, curcuma, tofu, cereali integrali).

Nonostante alcuni scienziati superficiali snobbino il Manganese asserendo che la sua carenza è rara, in realtà si stima che almeno il 35% della popolazione mondiale sia carente, per ragioni dietetiche, di questo elemento.

In questa figura si vede il Manganese e le sue caratteristiche fisiche di base, l’oligoelemento è però inserito nella Nuova Tavola dell’Omotossicologia a livello della Fase di Infiammazione-Reazione a significare la sua importanza per una sana esplicazione di questa Fase e dell’importante ruolo di esso nel contrastare la progressione patologica.

Il Manganese che svolge un ruolo così prezioso nel nostro organismo, è tuttavia un oligoelemento spesso carente, per la difficoltà del suo assorbimento a livello intestinale che avviene solo in un tratto ben determinato dell’ileo. Si tratta

forse di un adattamento evolutivo, infatti quantità eccessive dell’iperattivo Manganese possono indurre danni tissutali anche gravi soprattutto a livello neurologico.

Questo oligoelemento è pertanto, analoga-

119

Il Minerale del mese

Volume 5 - N. 1/2

mente ad esempio al Selenio, terapeutico in quantità assai ridotte. Il corpo di un soggetto adulto contiene in tutto da 10 a 20mg di Manganese, la maggior parte del quale concentrato in ossa, fegato, rene, ipofisi, pancreas, epifisi e mammella in fase di allattamento. A livello cellulare il Manganese, non a caso, tende ad accumularsi nei mitocondri.

La piccola quantità di Manganese del corpo umano è essenziale per molti enzimi critici coinvolti in: • produzione di energia a livello del ciclo di Krebs mitocondriale • formazione ossea • metabolismo delle proteine • metabolismo dei grassi • sintesi del colesterolo

Il Manganese è un componente chiave di quella Superossidodesmutasi che protegge la membrana mitocondriale dagli attacchi dei radicali liberi. Alcune forme di schizofrenia sono caratterizzate da bassi livelli di Manganese ed alti livelli di Rame. La supplementazione di Zinco (80mg/die) e Manganese (4mg/die) migliora nettamente questi pazienti. Il deficit di Manganese abbassa la soglia per le convulsioni epilettiche poiché si riduce la sintesi di dopamina e la stabilità di membrana. Anche la discinesia tardiva sembra giovarsi da supplementazioni di Manganese. I tranquillanti Fenotiazinici riducono le scorte corporee di Manganese. I livelli dell’oligoelemento, in molti pazienti diabetici, sono ridotti ed esso

Il Manganese catalizza ogni reazione del ciclo di Krebs mitocondriale

ha un ruolo nella protezione delle isole di Langherans pancreatiche. Le cellule cancerose, specialmente quelle a più rapido accrescimento, sono carenti in Manganese.

Questo è logico se pensiamo al già citato

120

ruolo dell’oligoelemento nella superossido desmutasi. A livello intracellulare il Manganese è uno specifico Calcio-antagonista ed agisce appunto come i farmaci Calcio-antagonisti, sulla contrazione della muscolatura vascolare.

Maturità: Età della Realizzazione

Epilessia Effetti Terapeutici

Schizofrenia

Cancro

Diabete

Artrosi

Manganese

Sterilità

Inquinamento

Effetti Tossici

EFFETTI TERAPEUTICI Ansiolitici Anti Aging Anti Allergici Anti Diabetici Anti Epilettici Anti Infiammatori Anti Neoplastici Anti Ossidanti Energizzanti Immunostimolanti Ipertensivi

Discinesia tardiva

Danni Neurologici

Ipocolesterolemizzanti Ipoglicemizzanti Remineralizzanti Stabilizzanti dell’umore Vitaminizzanti INDICAZIONI TERAPEUTICHE Allergie digestive Artrite Artrosi Asma Asma allergico

1 1 3 2 2

121

Il Minerale del mese

Volume Volume 5 - N. 4 1/2 - N. 9/10

Astenia mattutina Cancro Crampi Deficit mnemonico Diabete 1 Diabete senile Discinesia tardiva Dismenorrea Eczema allergico Edema di Quincke Emicrania digestiva Epilessia Immunità innata, deficit della Instabilità emotiva Intolleranze alimentari Ipercolesterolemia Ipertiroidismo

2 1 2 1 1 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

PRECAUZIONI PER L’USO Dosi eccessive di Manganese possono favorire sintomi che richiamano il morbo di Parkinson, la Sclerosi multipla o anche la psicosi ed i disordini mentali in generale. Pazienti epatopatici debbono assumere con attenzione questo oligoelemento

122

Ipoacusia Ipotensione Irascibilità Malformazioni ossee Menopausa Nervosismo Osteoporosi Pancreas, danno del Radicali liberi, eccesso di Rinite allergica Schizofrenia Spasmi muscolari Sterilità Stipsi Tachicardia Urticaria Vista, calo della

1 2 1 1 1 1 2 1 1 2 1 2 1 1 2 3 1

che il fegato smaltisce, tramite la bile, con difficoltà. Esso, accumulandosi nei nuclei della base, sembra avere un ruolo nell’encefalopatia cirrotica. Questo minerale manifesta i suoi effetti terapeutici assunto in quantità infinitesimali: 2-5mg/die.

R

U

B

R

I

C

A

La Molecola del mese a cura del Prof. Ivo Bianchi

QUERCETINA

L

a Quercetina è un pigmento vegetale che fa parte di un gruppo di sostanze polifenoliche conosciute sotto il nome di flavonoidi, in particolare questa molecola è considerata un flavonolo. Essa è presente nei broccoli e nei vegetali a foglia verde in generale oltre che nelle bacche e nei vegetali

intensamente colorati quali mirtilli, pomodori, peperoni... Questa sostanza, diffusissima in natura ed anche molto presente nella nostra dieta corrente, ha proprietà anti infiammatorie, anti ossidanti, anti tumorali; contrasta i radicali liberi ed ha in generale un effetto anti aging a livello tissutale.

Frutta e vegetali sono le principali fonti alimentari di Quercetina che è abbondante negli agrumi, mele, salvia, prezzemolo, cipolle, thè, uva rossa... Anche olive, ciliege rosso scure, mirtilli, ribes e lamponi, sono ricchi di Quercetina e di altri flavonoidi affini.

Ricerche effettuate presso l’Università di Verona attribuiscono alla Quercetina non solo proprietà anti infiammatorie ma anche anti allergiche ed anti virali. Questa molecola sembra regolare la risposta cellulare generale agli stressogeni esterni (sostanze chimiche, farmaci..) ed interni (deprivazione di sonno, stress…).

Le aree di più interessante applicazione terapeutica della Quercetina, sono: 1. ALLERGIA Test in vitro hanno dimostrato come la Quercetina inibisca il rilascio di istamina, leucotrieni e prostaglandine, risultando pertanto utile nella terapia di: urticaria, rinite, allergie alimentari, asma.

123

La Molecola del mese

Volume 5 - N. 1/2

Nel dettaglio vengono ridotti i livelli di IgE e soppressi i recettori cellulari H1 dell’istamina; l’effetto globale è quello di inibizione della risposta immunitaria di tipo Th2, specifica del terreno allergico. È stata sperimentalmente provata l’utilità di supplementazioni di Quercetina nella Leaky Gut Syndrome, patologia in qualche modo legata ad allergia-ipersensibilità a livello intestinale.

2. CARDIOPATIE Non solo la Quercetina ma anche altri flavonoidi tra cui Resveratrolo e Catechine, hanno un effetto di protezione sui vasi sanguigni antagonizzando i processi aterosclerotici. Essi proteggono dai danni causati dal colesterolo LDL prevenendo fatti ischemici cerebrali e cardiaci. Studi in soggetti obesi ed ipercolesterolemici hanno dimostrato l’utilità della Quercetina nel ridurre i livelli di colesterolo e, nei soggetti ipertesi, la pressione arteriosa.

3. INFIAMMAZIONI TISSUTALI SPECIFICHE Gli effetti spiccatamente anti infiammatori della Quercetina si sono rivelati preziosi non solo nella prevenzione delle patologie vascolari, ma anche per specifiche patologie a carattere infiammatorio talora ad impronta autoimmune, spesso di difficile risoluzione, quali: prostatite, cistite interstiziale, artrite reumatoide. In particolare la Quercetina diminuisce i livelli di TNF a, IL-6, IL-8, MCP-1 e Prostaglandine infiammatorie. Nell’artrite reumatoide viene inibita l’attivazione neutrofilica e la proliferazione sinoviale. Questi spiccati effetti

124

anti infiammatori rendono utile questa molecola in patologie quali: morbo di Crohn e di Alzheimer, Psoriasi ed Artrite Reumatoide.

4. CANCRO La Quercetina ha un effetto di prevenzione in svariati tipi di tumore su base infiammatoria cronica, quali: adenocarcinoma polmonare dei fumatori, carcinoma del colon, ovaio, endometrio, prostata e mammella. All’effetto anti infiammatorio si somma in questi casi quello anti proliferativo. La Quercetina stimola l’apoptosi delle cellule neoplastiche inibendo l’NF-kB a livello del colon, ha effetto analogo nelle cellule leucemiche inibendo il Cox-2. Ratti leucemici trattati con Quercetina sopravvivevano 5 volte di più del gruppo campione. L’uso di dosi massive, peraltro innocue, di Quercetina è utile nei tumori che non rispondono alle terapie convenzionali per il cancro, che sono peraltro potenziate (doxorubicina) dall’integrazione. Gli effetti della Quercetina sono esaltati dall’associazione col Resveratrolo col quale si realizza una perfetta sinergia.

5. PROBLEMATICHE NEUROLOGICHE Molte comuni patologie neurologiche (morbo di Alzheimer e di Parkinson, demenza, deficit cognitivo..) hanno una comune base infiammatoria cronica, antagonizzata da generose dosi di Quercetina ed altri flavonoidi che si trovano in una dieta ricca di frutta e verdura. Questa molecola è utile anche per contrastare i danni da neurolettici.

Maturità: Età della Realizzazione

6. INVECCHIAMENTO La Quercetina stimola la produzione di Glutatione, la qual cosa unita al suo effetto anti infiammatorio ed anti ossidante spiega appieno il riscontro del prolungamento della vita notato nell’animale da esperimento.

7. PATOLOGIE BATTERICHE La Quercetina ha manifestato spiccate proprietà antibatteriche nei confronti non solo di molti ceppi di Stafilococchi, anche antibiotico resistenti, ma anche dell’Helicobater pylori. Il suo impiego estensivo potrebbe limitare il grave problema dell’antibiotico resistenza.

8. OBESITÀ Gli esperimenti sull’animale dimostrano che la Quercetina diminuisce il peso corporeo anche del 40%, interferendo sul metabolismo delle cellule lipidiche delle quali viene anche stimolata l’apoptosi ed inibita la formazione modulando i circuiti biochimici AMPK e MAPK. Questa molecola, particolarmente se associata al Resveratrolo riduce l’incremento di peso anche in concomitanza di una dieta ricca di lipidi, migliorando inoltre la sensibilità insulinica, fattore chiave della Sindrome Metabolica, ormai endemica nel mondo occidentale.

9. DIABETE Animali da esperimento alimentati per varie settimane con una dieta ricca di Quercetina hanno manifestato una riduzione sia della glicemia che dell’emoglobina glicata, senza particolari influssi sui livelli insulinici, questo in relazione all’inibizione dell’attività maltasica a livello dell’intestino tenue

oltre che sui trasportatori di glucosio a livello intestinale. Risultati interessanti, sempre nell’animale da esperimento, si sono ottenuti anche in caso di diabete 1 ove la Quercetina stimola la rigenerazione delle cellule pancreatiche. Questo flavonoide, tramite l’inibizione del NK-kb, limita i danni tissutali dovuti al diabete.

10. IMMUNODEPRESSIONE Esperienze cliniche hanno dimostrato che la Quercetina (1000mg/die) riduce la suscettibilità alle malattie virali. Questo è stato provato in ciclisti che spesso in relazione al loro eccessivo sforzo fisico manifestano patologie respiratorie defettive. Questo concetto può essere ovviamente applicato alla immunodepressione da stress o conseguente a malattie virali quali la mononucleosi infettiva.

11. SUPPORTO DELLO SPORTIVO La Quercetina migliora la capacità di endurance negli atleti (miglioramento del VO2). L’assunzione per soli 7 giorni di 500mg di Quercetina 2 volte al giorno, ha sperimentalmente migliorato la capacità di endurance indipendentemente dall’esercizio fisico.

12. EPATOTOSSICITÀ Nell’animale da esperimento, la somministrazione di Quercetina prima di un tossico epatico ha antagonizzato la pericolosa perossidazione lipidica ed ha aumentato la produzione di Glutatione ad effetto anti ossidante. La Quercetina limita inoltre la citotossicità delle pericolosissime aflatossine dietetiche, capaci di creare infiammazione cronica prima e

125

La Molecola del mese

Volume 5 - N. 1/2

cancro poi a livello epatico. Questa molecola protegge in generale il fegato da ogni sostanza tossica anche di origine farmacologica.

La Quercetina stimola inoltre il metabolismo ossidativo dei mitocondri epatici riducendo i livelli di steatosi del soggetto obeso.

13. RENI Nell’animale da esperimento la somministrazione di Quercetina riduce il danno renale dovuto a sostanze tossiche in generale ed a chemioterapici in particolare. La molecola riattiva gli enzimi anti ossidanti a livello della cellula renale.

14. OCCHI La somministrazione di Quercetina non solo ha un effetto protettivo sulla retina ma anche riduce il rischio di cataratta diminuendo, a livello del cristallino, lo stress ossidativo e la glicazione non enzimatica. Questa molecola inoltre antagonizza gli effetti dell’enzima aldoso reduttasi, elevato soprattutto nei diabetici e responsabile dei molti problemi di questi soggetti a livello oculare.

126

EFFETTI Anti Aging Anti Allergici Anti Aterosclerotici Anti Diabetici Anti Estrogenici Anti Infiammatori Anti Neoplastici Anti Ossidanti Anti Proliferativi Anti Steatosici Anti Virali Attivanti Mitocondriali Immunoregolatori Riparativi tissutali

INDICAZIONI TERAPEUTICHE Aflatossine, danni da Allergia Artrite reumatoide Asma Cardiopatie Cataratta, prevenzione della Cefalea Chemioterapia, danni da Cistite interstiziale Declino cognitivo Diabete 1 Diabete, danni tissutali

2 2 1 2 2 1 1 2 1 2 1 1

Maturità: Età della Realizzazione

Diabete senile Digestione difficile Endurance, stimolo della Epatite tossica Epatotossicità da farmaci Flatulenza Gotta Infiammazione tissutale Insulino resistenza Intolleranze alimentari Ipercolesterolemia Ipertensione arteriosa Helicobacter pylori Morbo di Alzheimer Morbo di Parkinson Nefropatie su base tossica Obesità Orticaria Patologie Autoimmuni Prostatite Retinopatia diabetica Sindrome da Fatica Cronica Sindrome Metabolica Sinusite Steatosi epatica dell’obeso Virosi

1 1 1 2 2 1 1 3 1 3 1 1 1 2 1 1 1 2 2 1 2 2 2 1 2 2

MODALITÀ E PRECAUZIONI D’USO Le quantità usuali di Quercetina vanno dai 500 ai 1000mg/die ed il suo assor-

bimento viene favorito dal consumo con frutta fresca.

Questa molecola molto attiva va assunta con cautela in corso di terapia anticoagulante, antibiotica, digitalica ed immunosoppressiva.

Essa determina una maggior permanenza in circolo dei corticosteroidi ed in generale dovrebbe essere assunta con cautela se il paziente assume farmaci, soprattutto ormoni sessuali, che necessitano di una metabolizzazione epatica.

In caso di chemioterapia va considerato che questa molecola migliora gli effetti della Doxorubicina, ma non è favorevole in corso di terapie con Cisplatino.

Anche in caso di patologia tiroidea la Quercetina dovrebbe essere usata con cautela, inoltre dosi eccessive possono essere neurotossiche. Secondo alcuni studi la somministrazione di elevate dosi di Quercetina può determinare un aumento dell’omocisteina tissutale, che va quindi monitorata o valutata l’associazione con donatori di metili.

Tuttavia molti studi dimostrano che la Quercetina protegge, grazie al suo effetto anti ossidante ed anti infiammatorio anche a livello vascolare, dai danni dovuti all’eccesso di omocisteina.

127

La Molecola del mese

Volume 5 - N. 1/2

BIBLIOGRAFIA Boots AW, Haenen GR, Bast A. Health effects of quercetin: from antioxidant to nutraceutical. Eur J Pharmacol. 2008;582(2-3):32537.

Boots AW, Li H, Schins RP, Duffin R, Heemskerk JW, Bast A, Haenen GR. The quercetin paradox. Toxicol Appl Pharmacol.

2007;222(1):89-96.

Cai J, Nelson KC, Wu M, Sternberg P Jr, Jones DP. Oxidative damage and protection of the RPE. Prog Retin Eye Res. 2000;19(2):20521.

Chan MM, Mattiacci JA, Hwang HS, Shah A, Fong D. Synergy between ethanol and grape polyphenols, quercetin, and resveratrol, in the inhibition of the inducible nitric oxide synthase pathway. Bio Pharm. 2000;60(10):1539-48.

Chuang CC, Martinez K, Xie G, et al. Quercetin is equally or more effective than resveratrol in attenuating tumor necrosis factor-{alpha}-mediated inflammation and insulin resistance in primary human adipocytes. Am J Clin Nutr. 2010;92(6):1511-21.

Dajas F. Life or death: neuroprotective and anticancer effects of quercetin. J Ethnopharmacol. 2012;143(2):383-96.

Dower JI, Geleijnse JM, Gijsbers L, Zock PL, Kromhout D, Hollman PC. Effects of the pure flavonoids epicatechin and quercetin on vascular function and cariometabolic health: a randomized, double-blind, placebo-controlled, crossover trial. Am J Clin Nutr.

2014;101(5):914-21.

Edwards RL, Lyon T, Litwin SE, Rabovsky A, Symons JD, Jalili T. Quercetin reduces blood pressure in hypertensive subjects. J Nutr. 2007;137(11):2405-11.

Egert S, Bosy-Westphal A, Seiberl J, et al. Quercetin reduces systolic blood pressure and plasma oxidised low-density lipoprotein concentrations in overweight subjects with a high-cardiovascular disease risk phenotype: a doule-blinded, placebo-controlled cross-over study. Br J Nutr. 2009;102(7):1065-74.

Gates MA, Tworoger SS, Hecht JL, De Vivo I, Rosner B, Hankinson SE. A prospective study of dietary flavonoid intake and incidence of epithelial ovarian cancer. Int J Cancer. 2007 Apr 30; [Epub ahead of print] Giuliani C, Noguchi Y, Harii N, Napolitano G, Tatone D, Bucci I, Piantelli M, Monaco F, Kohn LD. The flavonoid quercetin regulates growth and gene expression in rat FRTL-5 thyroid cells. Endocrinology. 2008;149(1):84-92.

Guardia T, Rotelli AE, Juarez AO, Pelzer LE. Anti-inflammatory properties of plant flavonoids. Effects of rutin, quercetin, and hesperidin on adjuvant arthritis in rat. Farmaco. 2001;56(9):683-7.

Hanninen, Kaartinen K, Rauma AL, Nenonen M, Torronen R, Hakkinen AS, Adlercreutz H, Laakso J. Antioxidants in vegan diet and rheumatic disorders. Toxicology. 2000;155(1-3):45-53.

Harwood M, Danielewska-Nikiel B, Borzelleca JF, Flamm GW, Williams GM, Lines TC. A critical review of the data related to the safety of quercetin and lack of evidence of in vivo toxicity, including lack of genotoxic/carcinogenic properties. Food Chem Toxicol. 2007 Jun 7; [Epub ahead of print] Kleemann R, Verschuren L, Morrison M, et al. Anti-inflammatory, anti-proliferative and anti-atherosclerotic effects of quercetin in human in vitro and in vivo models. Atherosclerosis. 2011;218(1):44-52.

Knekt P, Isotupa S, Rissanen H, Heliovaara M, Jarvinen R, Hakkinen S et al. Quercetin intake and the incidence of cerebrovascular disease. Eur J Clin Nut. 2000;54(5):415-7.

Kurowska EM, Spence JD, Jordan J, Wetmore S, Freeman DJ, Piche LA, Serratore P. HDL-cholesterol-raising effect of orange juice in subjects with hypercholesterolemia. Am J Clin Nutr. 2000;72(5):1095-1100.

Lam TK, Rotunno M, Lubin JH, et al. Dietary quercetin, quercetin-gene interaction, metabolic gene expression in lung tissue and lung cancer risk. Carcinogenesis. 2010;31(4):634-42.

Lamson DW, Brignall MS. Antioxidants and cancer III: quercetin. Alt Med Rev. 2000;5(3):196-208.

Li N, Sun C, Zhou B, et al. Low concentration of quercetin antagonizeds the cytotoxic effects of anti-neoplastic drugs in ovarian cancer. PLoS One. 2014;9(7):e100315.

Longanga OA, Vercruysse A, Foriers A. Contribution to the ethnobotanical, phytochemical and pharmacological studies of traditionally used medicinal plants in the treatment of dysentery and diarrhoea in Lomela area, Democratic Republic of Congo (DRC). J Ethnopharmacol. 2000;71(3):411-23.

Mackraj I, Govender T, Ramesar S. The antihypertensive effects of quercetin in a salt-sensitive model of hypertension. J Cardiovasc Pharmacol. 2008;51(3):239-45.

Maso V, Calgarotto AK, Franchi GC, et al. Multitarget effects of quercetin in leukemia. Cancer Prev Res (Phila). 2014;7(12):1240-50.

Otshudi AL, Foriers A, Vercruysse A, Van Zeebroeck A, Lauwers S. In vitro antimicorbial activity of six medicinal plants traditionally used for the treatment of dysentery and diarrhoea in Democratic Republic of Congo (DRC). Phytomedicine. 2000;7(2):167-72.

Owen RW, Giacosa A, Hull WE, Haubner R, Spiegelhalder B, Bartsch H. The antioxidant/anticancer potential of phenolic compounds isolated from olive oil. Eur J Cancer. 2000a;36(10):1235-47.

Owen RW, Mier W, Giacosa A, Hull WE, Spiegelhalder B, Bartsch H. Identification of lignans as major components in the phenolic fraction of olive oil. Clin Chem. 2000b;46(7):976-88.

Rakel D. Rakel Integrative Medicine. 3rd ed. Philadelphia, PA: Saunders Elsevier; 2012.

Ramos S. Effects of dietary flavonoids on apoptotic pathways related to cancer chemoprevention. J Nutr Biochem. 2007 Jul;18(7):427-42. Epub 2007 Feb 23.

Ruiz PA, Braune A, Holzlwimmer G, Quintanilla-Fend L, Haller D. Quercetin inhibits TNF-induced NF-kappaB transcription factor recruitment to proinflammatory gene promoters in murine intestinal epithelial cells. J Nutr. 2007 May;137(5):1208-15.

Shoskes D, Nickel J. Quercetin for Chronic Prostatitis/Chronic Pelvic Pain Syndrome. Urologic Clinics of North America. W.B. Saunders Company. 2011;38(3).

Staedler D, Idrizi E, Kenzaoui BH, Juillerat-Jeanneret L. Drug combinations with quercetin: doxorubicin plus quercetin in human breast cancer cells. Cancer Chemother Pharmacol. 2011;68(5):1161-72.

Taepongsorat L, Tangpraprutgul P, Kitana N, Malaivijitnond S. Stimulating effects of quercetin on sperm quality and reproductive organs in adult male rats. Asian J Androl. 2008;10(2):249-58.

Thornhill SM, Kelly AM. Natural treatment of perennial allergic rhinitis. Alt Med Rev. 2000;5(5):448-54.

Wang P, Zhang K, Zhang Q, et al. Effects of quercetin on the apoptosis of the human gastric carcinoma cells. Toxicol in Vitro.

2012;26(2):221-8.

Xing N, Chen Y, Mitchell SH, Young CY. Quercetin inhibits the expression and function of the androgen receptor in LNCaP prostate cancer cells. Carcinogenesis. 2001;22(3):409-14.

128

R

U

B

R

I

C

A

Aminoacidi del mese a cura del Prof. Ivo Bianchi

ORNITINA Integrazione Importante perché l’Esercizio Fisico Costante si Trasformi in Muscoli Possenti

A

minoacido nonEssenziale, non è codificato a livello del DNA e quindi non entra nella normale struttura proteica. Somministrato per bocca è lo specifico precursore degli altri 2 aminoacidi del ciclo dell’urea, Citrullina ed Arginina. Ha quindi un ruolo centrale nei passaggi biochimici tramite i quali si eliminano gli eccessi azotati dall’organismo, la sua integrazione è quindi essenziale nelle patologie, quali la cirrosi epatica, che inducono iperammoniemia. Questa molecola è anche utilizzata dall’organismo per la sintesi di altri aminoacidi ancora, quali Prolina e Glutammina. L’Ornitina viene incamerata a livello mitocondriale più efficacemente dell’Arginina e la supplementazione di Ornitina può essere uno stimolo argininico migliore dell’Arginina stessa o un suo valido complemento. L’Ornitina stimola la produzione sia di insulina che di GH (il doppio rispetto all’Arginina). Le spiccate proprietà anaboliche dell’Ornitina la indicano quando si voglia incrementare la massa magra e ridurre il grasso corporeo. I risultati migliori si ottengono quando questo aminoacido venga associato con Arginina e Carnitina. In pazienti ospedalizzati per cancro, gravi infezioni, traumi, ustioni… la supplementazione con Ornitina ha acce-

lerato la guarigione, ha migliorato l’appetito e la ripresa del peso, assicurando globalmente ai pazienti una miglior qualità di vita. In caso di encefalopatia cirrotica, la supplementazione di Ornitina, oltre che di Iso Leucina, giova alla situazione neurologica ed alle condizioni generali del paziente epatopatico. Bassi li-

velli di Ornitina si riscontrano in pazienti con ritardo della crescita, depressione, edemi degli arti inferiori ed ipotiroidismo. L’aminoacido è utile nella ste-

129

Aminoacidi del mese

Volume 5 - N. 1/2

rilità maschile poiché aumenta sia il numero che la motilità degli spermatozoi. Ornitina ed Arginina hanno un effetto trofico-protettivo a livello del Timo e stimolano l’attività dei linfociti T. La supplementazione di Ornitina, stimolando la sintesi di Arginina, accelera la sintesi di collagene e velocizza la riparazione tissutale dopo interventi chirurgici o traumi.

ll corpo può sintetizzare Ornitina, comunque le più importanti fonti alimentari sono i cibi proteici, in particolare: carne, pesce, latte e derivati, uova

La supplementazione di questo aminoacido è particolarmente indicata nella fascia di età di cui stiamo trattando, non solo per gli effetti di ottimizzazione, a livello muscolare, dell’esercizio fisico, ma anche per la protezione che esercita a livello cerebrale (unitamente alla Valina) sugli effetti dell’alcool. L’effetto anti fatica dell’Ornitina è interessante non solo per il giovane sportivo ma anche per la persona più anziana.

Questo aminoacido ha infatti un effetto di miglioramento della contrazione cardiaca, riduzione della frequenza ed abbassamento della pressione arteriosa grazie allo stimolo della produzione di Ossido Nitrico.

Come più volte rilevato in questa rivista, il problema del deficit qualitativo e quantitativo degli spermatozoi, è oggi

130

sempre più frequente nei giovani maschi, la supplementazione di Ornitina può essere una valida risposta a questo problema.

Molti degli effetti rivitalizzanti dell’Ornitina sono da ascrivere anche al suo ruolo nella sintesi di acido nicotinico (NAD), la forma attiva della vitamina B3, che ha un ruolo chiave di catalizzazione nei vari passaggi biochimici del ciclo di Krebs mitocondriale.

EFFETTI Anti Aging Anti Catabolici Anti Ipertensivi Cardiotonici Disintossicanti Energizzanti Immunostimolanti Inotropi positvi Proliferativi Riparativi tissutali Stimolanti della Crescita Trofici Muscolari INDICAZIONI SPECIFICHE Alcoolici, conseguenze dell’abuso di Astenospermia Atrofia muscolare Cancro (effetto palliativo) Cirrosi epatica Connettivo, danni del

2 2 2 2 3 2

Maturità: Età della Realizzazione

Convalescenza Debilitazione Deficit Immunologico Deficit Muscolare Depressione Dimagramento patologico Edemi degli arti inferiori Erezione, probemi della Insufficienza cardiaca congestizia Interventi chirurgici, conseguenze Iperammoniemia Ipercortisolemia Ipercolesterolemia Ipotiroidismo Obesità Oligospermia Ritardo della crescita Sarcopenia senile Sonno non riposante Sterilità maschile Supporto dello Sportivo Tachicardia Timo, atrofia del Ustioni Vitalità, calo della

1 2 1 2 2 2 2 1 3 2 3 2 2 2 3 2 2 2 2 2 2 2 1 2 2

Modalità d’uso: Le dosi di L-Ornitina normalmente consigliate sono comprese tra i 500 e i 2500 mg/die, da assumere prima di coricarsi a stomaco vuoto, per migliorare lo stimolo sul GH, per aumentare questo effetto e quindi l’anabolismo è consigliabile anche l’associazione con Arginina e Carnitina.

L’Ornitina ha un effetto di stimolo del somatotropo doppio rispetto all’Arginina ed è quindi l’integrazione opportuna quando si voglia raggiungere rapidamente lo scopo di aumentare la massa muscolare.

L’associazione con sali di acido chetoglutarico potenzia gli effetti dell’Ornitina.

Dosi superiori a 10 g/die possono causare, pur in maniera minore rispetto all’Arginina, sintomi gastro-intestinali, quali nausea, crampi addominali e diarrea.

Questo aminoacido, analogamente all’Arginina, non dovrebbe essere supplementato in caso di infezione da virus herpetici o di schizofrenia in fase attiva. Livelli troppo elevati di Ornitina possono favorire convulsioni.

Se nei soggetti astenici, con calo della massa muscolare e tendenza all’insufficienza cardiaca, la supplementazione di Ornitina è molto indicata, al contrario la deplezione del pool di poliamine (sostanze tossiche intestinali derivate in particolare da Ornitina, Arginina e Triptofano) provoca una straordinaria attivazione dei meccanismi pro apoptotici, all’interno della massa tumorale ed ha anche effetti di prevenzione sulla metastatizzazione.

Nonostante gli inibitori della Ornitina decarbossilasi non sempre abbiano effetti sulla massa del tumore primitivo, essi conservano, in vari tipi di neoplasie, un ruolo antimetastatico nettissimo.

131

Aminoacidi del mese

Volume 5 - N. 1/2

a cura del Prof. Ivo Bianchi

L-ISOLEUCINA

L’

Isoleucina è un aminoacido Essenziale che quindi deve essere necessariamente assunto con la dieta o come integratore. Nelle piante ed in alcuni animali è sintetizzato partendo da acido piruvico ed α chetoglutarico a livello del ciclo di Kreb’s mitocondriale. Unitamente agli altri due aminoacidi ramificati esso promuove la ripresa muscolare dopo fatiche fisiche intense.

L’Isoleucina è da considerarsi l’aminoacido proteogenetico per eccellenza, essenziale per formare, mantenere e riparare la massa muscolare, cosa che sta molto a cuore ai soggetti dell’arco vitale di cui stiamo trattando. Questo aminoacido è quindi il più importante apporto nutritivo per lo sport da endurance ed è particolarmente necessario per tutti gli atleti professionisti e per i body builder, essendo la sua funzione principale quella di innalzare i livelli energetici e di supporta-

132

re l’organismo dopo una strenua attività fisica. L’Isoleucina è anche indispensabile per la sintesi dell’emoglobina e la sua carenza può indurre anemia.

Dal punto di vista biochimico l’Isoleucina si definisce aminoacido glucogenetico (ovvero da cui viene sintetizzato glucosio, fonte generale per ogni cellula) ma anche ketogenetico (ovvero da cui vengono sintetizzati corpi ketonici fonte di energia per organi quali cervello e cuore).

Carenze gravi di questo aminoacido inducono sintomi assimilabili ed attribuibili

Maturità: Età della Realizzazione

Cibi ricchi di Isoleucina

in gran parte all’ipoglicemia, tra questi astenia, cefalea, vertigini, depressione, confusione e irritabilità.

Buone fonti alimentari di Isoleucina sono tutti i cibi ad alto contenuto proteico ed in particolare: noci, semi, carne, uova, pesce, lenticchie, piselli, soya.

EFFETTI Anabolizzanti Anti Astenici Anti Epilettici Coagulanti Dimagranti Energizzanti Riparatori tissutali INDICAZIONI TERAPEUTICHE Anemia Astenia Cefalea Confusione mentale Deficit Coagulativo Depressione Epilessia Insufficienza cardiaca Ipoglicemia Irritabilità Lesioni muscolari Preparazione atletica

2 2 1 2 2 2 1 2 3 2 3 3

Sforzi fisici Supporto allo sforzo estremo Supporto allo sport da endurance Traumi emorragici

3 3 3 2

Modalità d’uso: I consigli per l’assunzione dell’Isoleucina si sovrappongono in parte a quelli per la Leucina, ricordo tuttavia che questo aminoacido, pur sostanzialmente atossico, è particolarmente efficace e le sue dosi vanno quindi proporzionalmente ridotte rispetto agli altri due ramificati. Usualmente si impiegano dosaggi dai 300mg ai 4000 g/die. Il bilancio ideale fra i 3 aminoacidi ramificati è di 2mg di Leucina e Valina per ogni mg di Isoleucina. I 3 aminoacidi ramificati dovrebbero sempre essere assunti insieme. Tale complesso deve essere sempre impiegato negli atleti che si sottopongono a prove fisiche straordinarie.

Anche nel caso dell’Isoleucina deve essere tenuto conto, nei dosaggi, della funzione epato renale, per non sovraccaricare questi organi. Inoltre bisogna tener presente che sia Leucina che Isoleucina necessitano della presenza di Biotina (Vit. B7) per una completa e sana metabolizzazione.

133

R

U

B

R

I

C

A

I Libri del mese

Pablo d’Ors

H

o scelto questo libro perché l’età della maturità, dell’essere adulti è il momento in cui ci viene chiesto di piano piano rivolgere la nostra attenzione e il nostro sentire all’interno di noi. Solo nel silenzio possiamo percepire chi siamo profondamente, cosa chiede la nostra anima e imparare ad accettarci e amarci.

Pablo d'Ors ci racconta la sua avventura negli spazi della quiete silenziosa; verso un incontro col proprio maestro interiore, il quale insegna che vivere in modo diverso, sereno ed equilibrato è possibile per tutti.

La fatica o meglio il primo ostacolo per chi intenda accostarsi alla meditazione è giusto quello di lasciare andare pregiudizi, proiezioni e volizioni per accogliere semplicemente con cuore aperto la realtà del momento presente.

Così il "difficile" del sedere in meditazione silenziosa alla fin fine si rivela essere solo la scelta di decidersi a farlo ogni giorno, con continuità e fiducia nell'apertura che essa consente. La tecnica proposta è invece molto semplice, consistendo appena nella tranquilla consapevolezza di ogni stato mentale, sensazione ed emozione. Non si tratta perciò affatto di scacciare/annullare i pensieri quanto di non assecondarli, lasciando che affiorino e spontaneamente scompaiano.

La meditazione dovrebbe condurci all'"oblio di sé" e al distacco o non-attaccamento. Il che però non comporta affatto sterile apatia o peggio ancora indifferenza, se è vero che depotenziare l'ipertrofia egoica permette la compassione, l’empatia e quell'apertura caritatevole verso il prossimo che ha nome amore.

134

Claudia Rainville

Q

uesto secondo libro viene scelto perché ognuno di noi diventi più consapevole del proprio potere di autoguarigione, partendo dall’interpretazione dei propri sintomi, di come si manifestano e in che parte del corpo si presentano. Siamo un unico di pensieri, emozioni e sentire e il corpo traduce i nostri movimenti interiori, i nostri bisogni e disagi per aiutarci più chiaramente a identificare la strada di soluzione e cambiamento che la nostra anima chiede. In questo modo possiamo essere primi artefici della nostra guarigione e soprattutto prenderci la responsabilità della malattia e giungere alla piena salute.

Molti anni di lavoro nel campo della microbiologia hanno fornito a Claudia Rainville il rigore, il metodo d’indagine e di analisi necessari per ricerca che ha portato a questo grande best seller, bibbia della salute. L’esperienza personale poi della malattia (cancro, mal di schiena cronico, depressione nervosa e una quantità di operazioni) e l’autoguarigione completa che ne è seguita hanno condotto la Rainville a testare con altri la sua convinzione: VI È UNA CORRELAZIONE fra sintomo e causa profonda, confermata dal vissuto personale di migliaia di uomini e donne che si sono rivolti a lei.

La metamedicina va al di là della semplice cancellazione del dolore o della scomparsa dei sintomi, incentrandosi sulla ricerca del fattore responsabile dei disturbi.

Maturità: Età della Realizzazione

Leggere per riflettere L’età in cui si è uomini e genitori Non preoccuparti del futuro, ma cerca di diventare fermo e chiaro nello spirito, perché la tua felicità non dipende dal tuo destino ma da come riesci ad affrontarlo.

Non si adempie il dovere, come spesso si è portati a credere e come ci si vanta di fare, confinandosi tra le vette dell’astrazione e della speculazione pura, vivendo una vita da anacoreta; non vi si adempie con i sogni ma con gli atti, atti compiuti nella società e per essa.

L’uomo che si isola rinuncia al suo destino, si disinteressa del progresso morale. Parlando in termini morali, pensare solo a sé è la stessa cosa che non pensarci affatto, perché il fiore assoluto dell’individuo non è dentro di lui; è nell’umanità intera.

L’uomo è veramente uomo soltanto grazie alla cultura.

Chi ascolta attentamente l’autentica voce del cuore e della coscienza è illuminato dalla sua verità.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Un figlio è un essere che Dio ci ha prestato per fare un corso intensivo di come amare qualcuno più che noi stessi, di come cambiare i nostri peggiori difetti per dargli migliore esempio, per apprendere ad avere coraggio. Sì. È questo! Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare, perché significa esporsi ad un altro tipo di dolore, il dolore dell’incertezza di stare agendo correttamente e della paura di perdere qualcuno tanto amato. Perdere? Come? Non è nostro. È stato solo un prestito. Il più grande e meraviglioso prestito, siccome i figli sono nostri solamente quando non possono prendersi cura di sé stessi. Dopo appartengono alla vita, al destino e alle loro proprie famiglie. Dio benedica sempre i nostri figli, perché a noi ci ha benedetto già con loro.

Josè Saramago

del prossimo numero

Il prossimo sarà il QUINTO della serie di 7 numeri dedicati alle 7 Età della Vita.

Ecco l’elenco completo: 1. Vita prenatale e prima infanzia (0-7) 2. Adolescenza (7-14) 3. Giovinezza (14-28) 4. Maturità (28-49) 5. Meno ed Andro Pausa (49-63) 6. Prima Senescenza (63-77) 7. Seconda Senescenza (77-120)

IL PROSSIMO NUMERO SARÀ INTERAMENTE DEDICATO A:

L’Età dell’Esperienza dai 49 ai 63 anni Rimedi naturali e strategie terapeutiche innovative per conservare fisico e psiche in ottime condizioni pur nel momento della Pausa, imposta dalla Natura

www.naturesbounty.it

ABBONAMENTO ANNUALE

2018 Abbonamento Silver Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine)

e 19

Abbonamento Gold Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Rivista bimestrale cartacea (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Arretrati rivista 2014-2015-2016-2017 online (41 numeri)

e 49

Abbonamento Platinum Rivista bimestrale online (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Rivista bimestrale cartacea (6 numeri annuali di ca.100 pagine) Arretrati rivista 2014-2015-2016-2017 online (41 numeri) Speciali di Fitoterapia A-Z (Opera Omnia su Piante Medicinali, Alghe, Funghi) di oltre 300 pagine per pubblicazione

VI AIUTIAMO A SENTIRVI NEL MODO MIGLIORE. OGNI GIORNO.

Supplementi di approfondimento su specifiche tematiche di Medicina Naturale di oltre 150 pagine per pubblicazione Cards artistiche originali componenti una raccolta unica per valore didattico e scientifico Accesso al programma Medcloud, banca dati di consultazione che permette di individuare le Terapie Naturali con la loro posologia in piĂš di 2.000 sintomi e patologie incrociati con oltre 2.000 prodotti di Medicina Naturale (Fitoterapici, Omeopatici, Integratori Alimentari, Oligoelementi, Alimenti, Dispositivi Medici...)

Oltre 170 ore di Lezioni in Video registrate del Prof. Ivo Bianchi su diversi argomenti di Medicina

e 119

Per abbonarti vai su www.scienzanatura.it