Eterno Auriga - Marzo 2021

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MARZO 2021



Eterno Auriga VERITÀ

RETTITUDINE

SATHYA

PACE

DHARMA

AMORE SANTHI

NON VIOLENZA PREMA

AHIMSA

Vol.: 64 Edizione No. 3 Data della pubblicazione 1° Marzo

Marzo

2021

“Mentre il padre guadagna denaro e mantiene la famiglia, la madre si prende cura dei figli occupandosi della loro educazione e del loro comportamento. È principalmente grazie all’influenza materna che i figli crescono nella vita. In tutto il mondo, sono le donne a essere realmente potenti. Non c’è niente che esse non possano fare con la loro forza interiore.”

© Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Settore Pubblicazioni Prasanthi Nilayam Pubblicato sul Sito Web del Movimento Srì Sathya Sai d’Italia

SOMMARIO 4

La Grandezza dell’Essere Donna Discorso di Bhagavan del 19 aprile 1996

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Nascita di un Bhagavatha

Bhagavatha Vahini

10 Avvincenti Incontri con l’Eternità Intervista: Raja Reddy 17

La Storia del Tempio della Gayatri Simboli della Divinità

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L’Amore che non può essere Duplicato S. Lakshmi Menon

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Messaggio di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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Abbiate Salda Fede nell’Atma Messaggio di Bhagavan in Occasione di Shivaratri

32 L’Origine del Gokulam Sri Sathya Sai Balachandra Rayker 34 Il Ramayana attraverso i Sai Bhajan Cronaca

Siti Web Ufficiali di Prasanthi Nilayam

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P A R O L A D E L L ' AVAT A R

LA GRANDEZZA DELL’ESSERE DONNA T U T T I C H I A M A N O I L P R O P R I O PA E S E M A D R E PAT R I A Incarnazioni dell’Amore! ARMA MARGA (IL SENTIERO dell’azione) è un bellissimo fiore. Bhakti Marga (il sentiero della devozione) è un frutto acerbo, Jnana Marga (il sentiero della saggezza) è il frutto maturo con tutta la sua dolcezza interiore. Senza il fiore, non si può avere il frutto. Un frutto acerbo giunge naturalmente a piena maturazione. Allo stesso modo, karma (l’azione) è la base di jnana (la saggezza). La Reputazione di un Paese Dipende dalle sue Donne In questo mondo, brulicante di attività, nascere donna è un grande beneficio, ma gli uomini, preda dell’ignoranza, non riconoscono la grandezza delle donne e si considerano superiori a loro. Gli uomini hanno solo tre poteri, mentre le donne sono dotate di sette poteri: reputazione, ricchezza di virtù, dolcezza nel parlare, intelligenza, forza d’animo, coraggio e pazienza. La vera natura

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della donna non è compresa dagli uomini, non solo di questo Paese, ma anche di quelli d’oltremare. Gli uomini generalmente ritengono che le donne siano deboli e incapaci di svolgere lavori importanti. Pensano che gli uomini siano fisicamente forti e capaci di svolgere un duro lavoro. Questa è pura ignoranza. La prima qualità delle donne è la buona reputazione. Che si tratti della casa, della comunità o del Paese, la buona reputazione di tutti questi dipende dalle donne. È per tale motivo che chiamiamo il nostro Paese madrepatria; nessuno lo chiama mai “padrepatria”. Allo stesso modo, nessuno fa la domanda: “Qual è la tua lingua?” Tutti chiedono: “Qual è la tua lingua madre?” Nessuno vi farà la domanda: “Qual è la tua lingua padre?” Quindi, che si tratti della stima del Paese, della grandezza della lingua o del progresso della società, essi dipendono tutti dalle donne. In questo mondo, tutti dicono:

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“Questa è la mia madrepatria. Questa è la mia lingua madre. Questa è la mia religione.” Vedete qualcuno che non dichiari così? Le Donne sono in Grado di Offrire Buoni Consigli Le donne sono molto intelligenti. Hanno una comprensione più profonda della religione e della spiritualità. Se l’uomo vuole celebrare una cerimonia religiosa, consulterà sempre le donne che ha in casa. Se il marito vuole portare a termine con successo un lavoro importante, non può farlo senza la collaborazione della

moglie. Se non consulta prima la moglie, il lavoro da lui svolto non avrà successo. Anche se il marito è cattivo, la moglie dovrebbe dargli buoni consigli. Dovrebbe agire come un ministro per offrire consigli sagaci al marito. Mandodari era la moglie di Ravana. Come tutti sappiamo, Ravana era un uomo malvagio. Fu grazie ai consigli di Mandodari che poté vivere così a lungo. Ella gli consigliava sempre: “Ravana, tu sei orgoglioso perché pensi di avere forza fisica, conoscenza delle Scritture e potere. Ma se Sita decide di maledirti, sarai ridotto in cenere. Pertanto, riconosci il potere delle donne e comportati correttamente.” Le Donne Sostengono il Prestigio della Famiglia Se l’uomo vuole eseguire uno Yajna, sua moglie dovrebbe sedersi con lui. Allo stesso modo, la moglie dovrebbe partecipare a tutti gli atti di carità che l’uomo compie. Il re Eterno Auriga

Harishchandra considerava estremamente importante la verità. Quando diede in beneficenza il suo intero regno al saggio Vishvamitra, la moglie Chandramati era con lui; in caso contrario non avrebbe potuto compiere questo grande atto di carità. Quindi, la moglie si chiama ardhangi (la metà migliore del marito). Non solo: è la donna che mantiene la reputazione della famiglia. Ecco perché si chiama grihalakshmi (ricchezza della casa). L’uomo può guadagnare denaro, ma è la Per quanto riguarda la devozione, le donne sono le prime a intraprendere il cammino spirituale, poi, piano piano, arrivano anche gli uomini. Le donne, quindi, hanno la supremazia nel percorso spirituale. La saggezza è donna, la devozione è donna. Senza devozione a Dio, non si va da nessuna parte. Molte donne hanno ottenuto la Liberazione grazie alla devozione a Dio; quindi, le donne non sono esseri deboli o inferiori. Esse meritano lo stesso rispetto degli uomini donna che sostiene il prestigio e la dignità della famiglia. È lei che cucina e serve cibo a tutti in casa. Ecco perché si chiama sampada, o ricchezza. Ricchezza non significa solo banconote. La ricchezza non consiste solo di denaro; consiste di buona salute, buone qualità, purezza e anche pulizia. La virtù è ricchezza, la salute è ricchezza, la beatitudine è ricchezza, la purezza è ricchezza. Tutte queste sono diverse forme di ricchezza. Poiché una donna ha tutte queste qualità, è conosciuta come grihalakshmi. Ella difende sempre la dignità e il rispetto della famiglia poiché ha la capacità di parlare in modo dolce e sommesso. Nei tempi antichi, quando il marito parlava con un altro uomo in salotto, la donna stava in un’altra stanza. È la donna

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che sostiene in questo modo il rispetto della famiglia. Le Donne sono Dotate di Grande Potere di Discriminazione Un’altra grande qualità delle donne è buddhi (l’intelletto). Le donne sono più intelligenti degli uomini. Hanno maggior concentrazione e svolgono tutti i compiti in modo migliore. Gli uomini hanno la capacità discriminante solo per quanto riguarda il loro lavoro, ma sono solo le donne ad agire in modo intelligente in tutte le situazioni. Ad esempio, al giorno d’oggi, sia gli uomini sia le donne guidano scooter, motociclette e automobili. Chiedete al dipartimento di polizia chi è coinvolto più spesso in incidenti. Non ci sono molti incidenti quando guidano le donne. Per quale ragione? Il motivo è che le donne hanno una migliore concentrazione. Non solo: andate in una qualsiasi università e chiedete. Per lo più sono le ragazze che ottengono la prima classe e conseguono alti punteggi. Per Bhagavan, uomini e donne sono la stessa cosa, ma, se davvero indagate, questa è la situazione reale (risate e applausi). Le donne usano sempre il loro potere di discriminazione per scoprire che cosa è bene e che cosa è male. Quando il marito vuole dare in matrimonio sua figlia, guarderà all’istruzione e alla professione del futuro sposo, mentre la moglie controllerà il vissuto familiare e la reputazione. È la donna che verifica il passato dello sposo e le prospettive future dell’unione. Dall’altro canto, l’uomo prende le decisioni in fretta e, dopo, si pente. La fretta crea spreco, lo spreco crea preoccupazione. Quindi non abbiate fretta. L’uomo mostra il suo coraggio solo a parole, mentre la donna ha la forza nel cuore. Quando l’uomo esce dall’ufficio stanco, deluso e abbattuto, la moglie gli fa un’iniezione di glucosio con le sue parole dolci, rasserenanti e incoraggianti. Gli uomini lo sanno, ma non lo ammetteranno apertamente (risa e applausi). L’uomo prospera nella vita grazie al sostegno della moglie. Solo le donne possono comprendere tutti gli aspetti di una situazione; 6 Marzo 2021

gli uomini hanno solo una comprensione superficiale. Nonostante le numerose invasioni di stranieri nel nostro Paese, la cultura di Bharat è ancora viva grazie alle donne di questa terra. Le Donne hanno le Qualità della Pace e dell’Umiltà Le donne hanno la qualità della pace. Mantengono la pace della famiglia nonostante i tanti problemi che devono affrontare a causa di alcuni parenti. Soffrono silenziosamente, ma non lo mostrano all’esterno per salvaguardare il nome e il rispetto della famiglia. Gli uomini gonfiano l’ego perché lavorano in ufficio e guadagnano denaro; le donne anche se lavorano e guadagnano denaro, non hanno questo tipo di ego. Sono sempre umili. A volte, anche le donne litigano, ma sono per lo più silenziose e pacifiche. Il coraggio dell’uomo dipende dalla forza della moglie. Gli uomini fingono solo di essere coraggiosi, ma, in realtà, le donne lo sono più di loro. In numerosi Paesi, molte donne hanno occupato posizioni elevate. Indira Gandhi è stata Primo Ministro indiano per 15 anni. Allo stesso modo, il Primo Ministro del Regno Unito è stato una donna. Anche nello Sri Lanka, il Primo Ministro e il Presidente erano donne. Quindi, le donne hanno il coraggio immenso di guidare e proteggere i loro Paesi. Per quanto riguarda la devozione, le donne sono le prime a intraprendere il cammino spirituale, poi, piano piano, arrivano anche gli uomini. Le donne, quindi, hanno la supremazia nel percorso spirituale. La saggezza è donna, la devozione è donna. Senza devozione a Dio, non si va da nessuna parte. Molte donne hanno ottenuto la Liberazione grazie alla devozione a Dio; quindi, le donne non sono esseri deboli o inferiori. Esse meritano lo stesso rispetto degli uomini. Mentre il padre guadagna denaro e mantiene la famiglia, la madre si prende cura dei figli occupandosi della loro educazione e del loro comportamento. È principalmente grazie all’influenza materna che i figli crescono nella vita. In tutto il mondo, sono le donne a essere realmente potenti. Non c’è niente che esse non possano fare con la loro forza interiore. Fu Eterno Auriga


grazie alle tenere attenzioni di Sita che Lava e Kusha raggiunsero la grandezza. Rama divenne Dio poiché era nato da Kaushalya. Parlando in termini spirituali, nel mondo tutti son femmine. Dio solo è Purusha (maschio). In un certo senso, il mondo intero è come un istituto educativo femminile. Quando, in tale istituto si recita una commedia, il re, la regina, i ministri, i servitori ecc. sono donne sebbene indossino abiti maschili a seconda del loro ruolo. In questo mondo, cibo, sonno, fame e paura sono comuni sia agli uomini sia alle donne; entrambi mangiano, piangono e hanno dei desideri. Le differenze risiedono solo nel corpo. Per mostrare le qualità e le capacità delle donne ed evidenziare le differenze tra uomini e donne, una volta Krishna fece in modo che si svolgesse una recita. Mise un guardiano al cancello principale di Brindavan e gli disse: “Fa’ attenzione che a Brindavan non entrino donne.” Un giorno, quando Radha arrivò al cancello, il guardiano non le permise di entrare. Allorché ella gliene chiese il motivo,

il guardiano rispose che alle donne non era permesso entrare a Brindavan. Allora Radha disse: “Brindavan appartiene a tutti, Govinda appartiene a tutti.” Poi aggiunse: “Chi sei tu e perché sei qui?” Il guardiano rispose: “Sono un uomo. Ecco perché sono qui.” Radha, allora, gli disse: “È la tua immaginazione che ti fa credere di essere un uomo. In questo mondo non ci sono uomini; tutti sono solo donne. Dio solo è uomo. È il Purusha. Tutto il resto rappresenta la Sua creazione, la Prakriti. L’intero universo è Prakriti e Dio è l’unico Purusha.” Il mondo simboleggia il principio femminile; per questo tutti chiamano il proprio Paese “madrepatria”. Tutti i corpi nascono dalla Madre Terra. Noi chiamiamo il nostro Paese madrepatria. Per tutti, la madre è sommamente importante. I sentimenti materni sono eccelsi poiché assicurano il benessere del Paese, il progresso della società e della famiglia. (Continua nel prossimo numero ...) - Discorso di Bhagavan tenuto nel Sai Sruthi, a Kodaikanal, il 19 aprile 1996

Impegnatevi nella Puja, nella Dhyana o nel Japa con attenzione unidirezionale, in modo che, quando vi alzate, il vostro viso sia illuminato dalla luce della consapevolezza. In casa, la porta è installata per facilitare l’ingresso di coloro che desiderate far entrare. Voi controllate la porta in modo che cani e asini, polvere e foglie secche, non entrino da essa. I sensi e la mente sono porte attraverso le quali le influenze malefiche possono infiltrarsi nella vostra coscienza e trovarvi una casa. – Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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Bhagavatha Vahini

Capitolo 2

NASCITA DI UN BHAGAVATHA

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AHARAJA PARIKSHIT ERA l’anima stessa di Abhimanyu, che aveva raggiunto la Dmora Celeste degli eroi. Mentre Parikshit era ancora in embrione nel ventre di Uttara, vide arrivare, emettendo scintille di furia e terrore, l’affilata freccia che Aswatthama aveva scoccato contro di lui, allo scopo di distruggerlo. Ma, in quel preciso momento, vide anche una Persona di luminosa bellezza, armata di un terribile disco, che frantumò quella saetta mortale in cento pezzi. Il feto reale si sentì allora pieno di meraviglia e gratitudine e rifletté profondamente sull’identità del suo Salvatore. “Chi è? Deve anch’egli dimorare in questo grembo con me, perché ha potuto vedere la freccia proprio nel momento in cui l’ho vista io! Ma è così intrepido e abile che ha potuto distruggerla prima che mi raggiungesse. È forse un mio gemello? Come ha potuto impadronirsi di quell’arma? Se egli ne è provvisto, perché non lo sono anch’io? No. Non è certo un mortale.” Parikshit rimase assorto a lungo in questi pensieri. Non riusciva a dimenticare quel Volto, quella Forma. Era un fanciullo che risplendeva come un milione di soli. Era benigno, gioioso, azzurro come il cielo limpido. Dopo averlo salvato in modo così straordinario e con tanta misericordia, era scomparso. Parikshit aveva sempre quella Forma davanti agli occhi, e bramava rivederla. Chiunque vedesse, lo scrutava per capire se poteva corrispondere alla Forma che aveva fissato con grande reverenza nella sua mente. Crebbe così nel grembo materno, contemplando quella Forma. Quella contemplazione lo trasformò in un bambino pieno di splendore. Quando, alla fine del

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periodo di gestazione, venne al mondo, la stanza in cui si trovava si illuminò di una strana luce. Le ancelle di Uttara rimasero abbagliate da quello splendore e sopraffatte dallo stupore.

Riprendendosi, Subhadra, madre di Abhimanyu, mandò un messaggio a Yudhishthira, il maggiore dei Pandava, annunciando la nascita. I fratelli Pandava furono sopraffatti dalla gioia quando udirono la lieta novella che stavano aspettando con ansia. Ordinarono alle bande di suonare e ai cannoni di sparare per festeggiare l’evento, perché alla famiglia reale era nato il rampollo, erede al trono dei Pandava. Il popolo, udendo le salve di cannone, chiese il motivo di tanta gioia, e con grande entusiasmo accorse in massa verso la città di Indraprastha. Ogni angolo del regno traboccava di gioia e, in pochi minuti, la città fu trasformata in un giardino celestiale, un luogo degno degli Dei per dare udienza agli uomini. Yudhishthira distribuì alla folla diversi tipi di dolci. Ai bramini fece dono di bestiame e incaricò le dame di palazzo di offrire alle donne cofanetti d’oro colmi di zafferano e kumkum. Ai bramini furono anche donati abiti di seta e gemme preziose. I cittadini erano colmi di gioia, sapendo che ora la dinastia aveva un erede e, per tutto il giorno e la notte, festeggiarono esultando gioiosi. Il giorno successivo, Yudhishthira chiamò il sacerdote di famiglia, Kripacharya, e fu celebrato per il bambino il rito del Jatha Karma (prima purificazione). I bramini ricevettero in dono vari preziosi gioielli; poi sacerdoti e dotti benedissero l’erede e tornarono alle loro dimore. Il terzo giorno, Yudhishthira chiamò a sé rinomati astrologi, famosi chiromanti e indovini, poiché Eterno Auriga


era molto ansioso di sapere se l’onorata fama del regno e la sua cultura sarebbero state al sicuro nelle mani del nuovo principe che un giorno avrebbe dovuto farsi carico di governare lo Stato. Egli li ricevette a palazzo con la tradizionale ospitalità; nella grande sala assegnò i posti adeguati al loro rango, e offrì loro essenze profumate e sete. Il re si inchinò e, giunte le mani in riverente adorazione, si prostrò davanti a loro e li pregò: “O saggi, che conoscete il passato, il presente e il futuro! Esaminate l’oroscopo del bambino, calcolate la posizione delle stelle e delle costellazioni, nonché le influenze planetarie che guideranno la sua vita, e ditemi come sarà configurato il suo futuro.” Egli annotò l’ora esatta della nascita e la scrisse su di una lamina aurea che pose davanti a loro. I Pandit esaminarono l’annotazione, stilarono il diagramma delle posizioni planetarie e lo studiarono con somma cura. Non appena cominciarono a trarre delle conclusioni, si trasmisero reciprocamente la loro crescente gioia. Erano estremamente felici e non riuscivano a trovare le parole per esprimere il loro stupore. Il decano del gruppo, un grande Pandit, alla fine si alzò e si rivolse al re Yudhishthira con queste parole: “Maharaja! Fino a oggi ho esaminato migliaia di oroscopi e tracciato accurati diagrammi dello zodiaco e costellazioni, ma devo ammettere che non mi sono mai imbattuto in una combinazione più propizia di quella indicata in questo oroscopo. Qui, tutti i segni di buon auspicio si sono raggruppati simultaneamente al momento della nascita di questo principe. Quel momento indica lo stato di Vishnu Stesso! Tutte le virtù si riscontrano in questo bambino. Perché descrivere ogni gloria separatamente? Il grande Manu è tornato nella vostra dinastia.” Yudhishthira fu felice nell’udire che la dinastia avesse una tale fortuna, e fu letteralmente sopraffatto dalla gioia.

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Congiunse le mani e si prostrò davanti ai dotti, che gli avevano dato una tale fausta notizia, e disse: “Questa famiglia è davvero fortunata ad avere una simile gemma come erede, grazie alle benedizioni degli anziani e dei saggi come voi, nonché alle benedizioni del Signore, nostra guida. Voi pronosticate che il fanciullo avrà ogni virtù e fama. Ma a che serve tutto ciò se non avrà riverenza verso i Pandit, i Sadhu e i Bramini? Per favore, guardate ancora una volta l’oroscopo e ditemi se avrà tale rispetto.” Il capo degli astrologi replicò: “Non devi avere alcun dubbio a tal proposito. Egli venererà e servirà gli Dei e i Bramini. Eseguirà molti Yajna e Yaga (riti sacrificali), prescritti nei testi antichi, e acquisirà la gloria che ebbe il vostro antenato, Bharata. Celebrerà anche l’Aswamedha (sacrificio del cavallo), e difenderà la fama di questa dinastia in tutto il mondo. Conquisterà tutto ciò che gli Dei o gli uomini bramano e supererà tutti coloro che lo hanno preceduto.” Essi lo esaltarono così in vari modi con gran gioia nei loro cuori.

I veggenti, tuttavia, si fermarono dall’enumerare tutte le sue eccellenze, poiché temevano di essere accusati di esagerazione e di adulazione se avessero continuato a elencare le conclusioni a cui erano giunti studiando l’oroscopo del bambino. Yudhishthira non era però soddisfatto e voleva sapere di più sulle qualità relative al carattere del Principe. I Pandit, incoraggiati dal suo desiderio, dissero: “O re, sembri desideroso di conoscere altri aspetti della fortuna del bambino. Saremo molto lieti di rispondere a qualsiasi specifica domanda che vorrai porci.” Notando il loro entusiasmo, Yudhishthira si fece avanti e chiese loro: “Durante il governo del principe, ci sarà una grande guerra? E se la guerra fosse inevitabile, otterrà la vittoria?” “No”, dissero i Pandit. “Non sarà insidiato da nessun nemico, non avrà sconfitte né insuccessi in nessuna Continua a pagina 20... Marzo 2021 9


A colloquio

AVVINCENTI INCONTRI CON L’ETERNITÀ Shri Raja Reddy non solo fu tra i pochi fortunati devoti che arrivarono da Swami nei primi anni successivi alla Sua dichiarazione di essere l’Avatar, ma ebbe anche il raro privilegio di restare alla Presenza Divina per quasi trent’anni, godendo della Sua benefica vicinanza. Questo colloquio ci mostra le altezze spirituali da lui raggiunte e i profondi insegnamenti ricevuti direttamente da Bhagavan Baba. D: Per cominciare, può dirci come è venuto a conoscenza di Swami e come si è sviluppata la vostra relazione?

RR: Inizialmente, ero un devoto di shri Ramakrishna Paramahamsa. Sin da bambino, veneravo Swami Vivekananda (discepolo di shri Ramakrishna - n.d.t.). Forse sapete che shri Ramakrishna teneva in scarsa considerazione i miracoli, al punto di affermare: “Non fate visita agli uomini che compiono miracoli.” Questo era il contesto da cui provenivo, ma mia madre era solita andare da Bhagavan già all’inizio degli anni ’50. Quando studiavo presso il Loyola College di Madras (Chennai), mia madre mi consigliò di andare al darshan di Bhagavan, che in quei giorni era ospite di shri Hanumantha Rao, Commissario dei Trasporti a Chennai. Fu la prima volta che ebbi la fortuna di essere alla presenza di Bhagavan. D: Ebbe l’occasione di vederLo?

RR: Sì, andai lì e Lo vidi. Fui attratto soprattutto dalla Sua voce, amorevole e gentile come le Sue parole. A un tratto agitò la mano in aria nel Suo solito stile inimitabile e io Gliene chiesi il motivo. Dopo tutto, essendo istruito, ero un po’ curioso. Ma Swami non mi diede una risposta diretta e disse: “Allora, perché tu

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porti la camicia dentro i pantaloni?” Gli risposi: “Così dobbiamo indossarla nel nostro college.” D: Dunque, le rispose con una domanda?

RR: Sì, e diede la risposta indirettamente! Fu un discorso breve ma molto amorevole che mi impressionò tantissimo; in questo modo si Eterno Auriga


concluse il primo incontro. Tornai al college dove rimasi circa cinque anni. Al termine degli studi conseguii la laurea ad honorem in Economia. Era un college molto serio e valido. D: Quando incontrò Swami per la seconda volta?

RR: Il 4 ottobre 1956, in occasione dell’apertura del primo ospedale a Puttaparthi, il General Hospital. Fui presente alla cerimonia celebrata dall’allora primo ministro dell’Andhra Pradesh, shri Bezawada Gopala Reddy. Fino a quel momento, da quando avevo finito i miei studi, ero stato totalmente assorbito dalla mia sadhana (disciplina spirituale). Ero un incorreggibile introverso: questo posso dire di me stesso! Praticavo la meditazione da solo, cantavo i bhajan per conto mio e da solo facevo yoga. Quindi, con queste premesse, andai da Baba e la prima domanda che Gli feci fu: “Tu sei un’anima realizzata?” D: Quale fu la Sua risposta?

RR: Mise semplicemente la mano davanti a una lampada che era nella stanza e disse: “Questa è la mano; quella è l’ombra della mano sul muro. Non esiste una simile realizzazione.” Ciò che intendeva era: “Io sono l’Originale, tu sei l’ombra; non c’è nulla da realizzare per Me! Tu devi realizzare!” Dovetti leggere fra le righe e poi, naturalmente, fui totalmente assorbito da Lui. Era semplicemente irresistibile! Il Suo potere era qualcosa di unico e divenni un frequentatore abituale. D: La chiamò ancora? Tornò a Parthi in seguito?

RR: Sì! Dopo quell’episodio tornai a casa, ma mi stabilii da Bhagavan poiché cercavo un Sadguru, un maestro spirituale. Durante quel periodo ero attratto anche da Swami Shivananda di Rishikesh, che ha lasciato il corpo molti anni fa. Mentre era in vita, avevo Eterno Auriga

una mezza idea di andare da lui e diventare un sanniyasin (rinunciante), o qualcosa del genere, ma Bhagavan mi assorbì gradualmente coinvolgendomi nei bhajan, facendomi guidare la Sua auto e facendomi svolgere altri lavori, quali preparare il Suo bagno, il Suo letto e dandomi molte altre preziose occasioni di servirLo! Mi concesse una grazia immensa dandomi tutte quelle opportunità di servizio. Naturalmente, a modo mio, ero scettico e non riuscivo ad abbandonarmi del tutto, poiché in fondo alla mia mente rimaneva l’influenza di Ramakrishna, che diceva di non credere a chi compie miracoli. La mia mente dubitava a tal punto che un giorno Swami, che ovviamente ne era a conoscenza, mi si rivelò. Mi trovavo a Ooty, alla presenza di Baba, che si stava rilassando su una branda. Nessun altro era presente oltre a me. Egli mi disse: “Se sei un devoto di Vishnu, vedrai la Parama Jyoti (Luce Suprema) provenire dal Mio cuore; se sei un devoto di Shiva, la vedrai uscire dal centro della Mia fronte, dove si trova il terzo occhio o Jnana Netra (occhio della saggezza).” Essendo da sempre un devoto del Signore Krishna (Krishna è una delle Incarnazioni di Vishnu - n.d.t.), vidi una luce divina nella zona del cuore. D: Questo modificò la sua visione?

RR: Non proprio. Vi ho detto che sono nato scettico e in più ho anche un ego: non potevo cedere così facilmente! Come vi ho detto, eravamo a Ooty e, dopo che Baba uscì dalla stanza, presi la Sua torcia da sotto il telo che la copriva. Pensai: ‘Produrrà lo stesso effetto? Ci provo!’ Immediatamente Baba mi colse con le mani nel sacco! Entrò e disse: “Che cosa devo fare affinché tu creda?” Egli stesso si sentiva sconfitto, per così dire. D: Quindi, la trovò con la torcia in mano!

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RR: Quanto siamo sciocchi! Sapete come l’ego si metta in mezzo a creare ogni genere di dubbi! Conviene liberarsi subito di tutto questo. D: Vedere una luce nel Suo cuore è un evento molto insolito.

RR: Indubbiamente ebbi la visione divina della luce, ma devo anche ammettere che ho dubitato! D: Andando avanti, questi dubbi furono chiariti?

RR: Sì! Fu molto gentile con me. Io dormivo sul pavimento accanto al Suo letto e al mattino presto ero solito meditare. Durante la meditazione ebbi alcune esperienze meravigliose, come sentir salire verso l’alto la Kundalini (l’energia spirituale che si trova alla base della colonna vertebrale e viene visualizzata come un serpente avvolto in spire), sentire ondate di beatitudine e vedere fasci di luce. Tutte esperienze piacevoli, sensazionali, che non riesco a spiegare a parole. Come ho già detto ero un incorreggibile introverso, e lo sono ancora! Non so se avete visto il Vecchio Mandir: in una stanza c’era il letto di Bhagavan, accanto a quella ce n’era un’altra con dei ripiani per i Suoi effetti personali e poi c’era il bagno. Io dormivo vicino agli scaffali e Baba dormiva nel Suo letto nell’altra stanza. Una volta apparve improvvisamente una luce talmente intensa che sembrava che metà del sole mi stesse cadendo addosso! Fu un’esperienza notevole, parecchio scioccante, che per fortuna non durò abbastanza a lungo da distruggermi! Ovviamente dietro a tutto questo c’era Baba, ma Lui faceva finta di non saperne nulla. Una volta ebbi una divergenza di opinioni con Baba; sapete, quando l’ego salta fuori! Eravamo a Bangalore (Bengaluru) in casa di un devoto e io me la presi così tanto che decisi 12 Marzo 2021

di andarmene e tornare a casa mia. Era un viaggio di tre ore in autobus; circa a metà del viaggio, mentre stavo facendo uno spuntino in un chiosco lungo la strada, non so dirvi che cosa successe, ma sembrava che il mio cuore venisse strizzato come uno straccio bagnato. Era insopportabile! Le lacrime iniziarono a scendere copiosamente dai miei occhi, a tal punto che gli altri clienti del locale dovettero pensare: “Pover’uomo, che enorme sofferenza sta provando!” Nonostante i miei sforzi, le lacrime non si fermavano. Era talmente insopportabile che presi il primo autobus per Bengaluru dicendo a me stesso: “Succeda quel che deve succedere, io torno da Baba!” Quando arrivai, trovai Baba tranquillamente seduto sul letto, intento a scrivermi una lettera! D: Le stava scrivendo una lettera?

RR: Sì! Stava scrivendo: “Dove andrai se Mi lasci?” Da quel momento decisi che Egli è Sakshathridayanivasin (il Supremo Residente Interiore) e che non si può fare nulla senza il Suo permesso. Poiché ha il controllo del nostro cuore il cervello non può funzionare. Questo è ciò che successe e mi fece comprendere che è impossibile andare contro la Sua Volontà! D: Possiamo dire che fu un’esperienza che distrusse il suo ego?

RR: Sì, fu la realizzazione di Colui che dimora nel cuore (Hridayavasin). Compresi appieno che Egli sa assolutamente tutto. Fu semplicemente fantastico! Voi sapete come funziona: ogni volta che sorge un pensiero nella mente di un devoto seduto alla presenza di Baba, esso viene registrato nella Sua Coscienza Solare e produce una reazione immediata! D: È ciò che è accaduto a lei?

RR: È successo decine di volte, tanto da diventare un fenomeno usuale. Anche mia Eterno Auriga


moglie e mio figlio ebbero tali esperienze. Una volta mia moglie era presente a un colloquio in cui alcune persone ricche erano sedute intorno a Baba e un debole pensiero attraversò la sua mente: “Dà più attenzione ai ricchi!” In quel momento Baba stava parlando di altre cose, ma immediatamente si girò verso di lei come se stesse seguendo il suo pensiero e le disse. “Perché? Perché molte persone lavorano per loro e potranno beneficiarne!” D: Tutti coloro che lavorano per la persona ricca possono essere influenzati.

RR: Non solo: se viene corretto chi dirige, tante persone ne trarranno beneficio. Il Suo cuore si rivolge anche verso le altre persone: invece di dare la caccia a ogni formica, Lui dà la caccia alla formica regina! Questo è ciò che fa Baba e che anche Swami Vivekananda era solito fare. Avevo qualche dubbio riguardo ai metodi di Baba e, pur non avendolo espresso, quel pensiero Lo raggiunse immediatamente. Se lei fosse stato lì, non avrebbe capito nulla. Ecco perché anche nei Discorsi di Baba, soprattutto dei primi tempi, c’erano parecchi incisi tra un’affermazione e l’altra. Quando nelle menti degli ascoltatori sorgevano dei dubbi, Egli era solito interrompere quello che stava dicendo per rispondere loro. Quindi, ovviamente, si perdeva il filo del discorso. D: L’altra persona può percepire una mancanza di coerenza, ma di fatto non è così.

RR: Esatto! Vede, in realtà Egli è venuto per la salvezza dell’individuo (jiva) e non per farsi pubblicità o essere adulato! Ecco come agisce: è meraviglioso!

D: Lei ha avuto il privilegio di stare con Baba in una vicinanza che gli altri possono solo sognare; quindi, per favore, ci dica ancora qualcosa della Sua routine di quei giorni e di come interagiva con le altre persone. Eterno Auriga

RR: A quel tempo, anche durante conversazioni informali, Bhagavan permetteva ai devoti o alle persone presenti di esprimere i loro dubbi, chiarendoli immediatamente e consentendo loro, al tempo stesso, di farne esperienza diretta, come alcuni di noi sanno. Una cosa che ho notato in Bhagavan è che, quando è con tanta gente, si rivolge comunque a ogni singolo individuo. Non è interessato alle folle, ma vuole dare istruzioni a ogni singolo individuo, correggendolo e aiutandolo a evolvere, poiché ha a cuore l’evoluzione dell’individuo. È veramente qualcosa di rimarchevole! Per esempio, spesso veniva a trovarLo shri Jawa, il proprietario della ditta “Joy Ice Cream”. Prima di conoscere Bhagavan le sue finanze erano floride e la sua ditta era molto conosciuta anche a Bombay (Mumbai), come la “Kwality Ice Cream” lo è oggi. Inoltre, sempre prima di conoscere Bhagavan, era solito bere alcolici e darne persino ai bambini piccoli della famiglia, per gioco. Per loro, questa pratica era molto comune. Andò da Bhagavan quando Egli alloggiava nel Gwalior Palace di Mumbai, che oggi non c’è più. Quando si trovò alla presenza di Baba per la prima volta, Egli gli disse: “Ciao, Jawa!” Fu tutto. Questo produsse in lui una tale trasformazione interiore che smise all’istante di bere. Quindi Bhagavan s’interessa in modo particolare dello sviluppo dell’individuo, a qualsiasi costo, ma allo stesso tempo senza ferirlo, come se Lui fosse il suo migliore amico fin dalla nascita! D: Che cosa accadde alla famiglia di shri Jawa?

RR: Anch’essi ebbero una bella trasformazione. Baba diede loro forza interiore poiché non è facile abbandonare la dipendenza dall’alcol dalla sera alla mattina! Questo è il modo in cui

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Baba entra in profondità nell’individuo, poiché Egli è Antaryamin (il Residente Interiore)! Non si accontenta dell’apparenza, ma va dritto all’essenza: è meraviglioso! Ecco perché Bhagavan può conversare con chiunque senza bisogno di intermediari o di presentazioni. Tutto è un libro aperto per Lui e desidera la trasformazione di ognuno di noi. Spesso siamo estranei a noi stessi e non ci conosciamo per niente! D: Egli entra nelle nostre menti senza ostacoli!

RR: Oh, sì, come fossero dei libri aperti. Non ho dubbi a riguardo. Per Lui è facile come bere un bicchier d’acqua. D: Ci dica ancora qualcosa di quelle esperienze.

RR: I suoi metodi sono inimitabili. Bhagavan mi diede l’opportunità di cantare i bhajan per decenni, dal 1958 fino al 1983, fino all’età di 60 anni. D: Cioè per più di 25 anni!

RR: Sì. Un giorno, quando avevo 60 anni, iniziò come al solito un bhajan. Gli studenti avevano voci fresche e vivaci. Ovviamente Baba desiderava dare loro più opportunità e inoltre io stavo diventando antiquato. Così una bella mattina, mentre mi apprestavo a cantare un bhajan, mi fu portato via il microfono all’improvviso. Essendo con Lui da così tanti anni, ‘conoscevo’ i suoi metodi e compresi ciò che indirettamente voleva dirmi. Quindi non ebbi alcuna reazione. Al termine dei bhajan, dopo l’arati, Swami mi guardò; fu soltanto un’occhiata, sebbene molto intensa. Potete credermi o no, ma per due o tre giorni fui immerso nella beatitudine. Soltanto uno sguardo e nient’altro, ma io ero in uno stato di beatitudine ultraterrena! Questa fu per me un’esperienza meravigliosa. In altre parole, il Suo messaggio, nel Suo

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stile inimitabile, fu: “O sciocco, non continuare a trascinarti nei bhajan fino alla tomba! Forza: scendi dalla scala! Evolvi dai bhajan verso qualcosa di più intenso e interiore, qualcosa di più diretto.” Questa fu la Sua splendida lezione, fatta indirettamente. Occorre la Sua benedizione per prenderla nel modo giusto. Non puoi ribellarti poiché l’ego è fuori gioco. D: Quale fu il primo miracolo di Swami di cui lei fu testimone da quando iniziò a visitare Parthi?

RR: I miracoli erano diventati un evento così ordinario da smettere di essere considerati tali! Avevo sentito dire, anche da mia madre, che Baba materializzava la vibhūti e quindi quando arrivai da Lui ero mentalmente preparato per questo. Ho visto parecchi eventi interessanti. Swami era solito andare in ‘trance’, ovvero lasciava il corpo ogni volta che un devoto, da qualche parte, era in pericolo. Il Suo corpo diventava rigido come quello di un morto e cadeva come un bastone. Così noi, che eravamo Suoi assistenti, dovevamo fare attenzione ed evitare che cadesse o si ferisse. Una volta, quando ancora non conoscevo bene questo Suo stato di ‘trance’, mentre era ‘fuori’ dal corpo, si strappava i capelli e ne aveva in mano una gran quantità. Poi chiese dell’acqua e io Gliela diedi prontamente. A quel punto si mise in bocca i capelli, li ingoiò e subito dopo bevve l’acqua! Più tardi, quando ritornò nello stato ordinario di coscienza, mi chiese: “Ho ingoiato dei capelli?” Io Gli risposi di sì. Vi ricordo che non ero pratico di questi atti divini. Anche un solo capello può danneggiare l’apparato digestivo; figuriamoci un intero ciuffo! Quello che accadde dopo fu realmente inimmaginabile: i capelli che aveva ingoiato fuoriuscirono bagnati dal Suo addome! Era sbalorditivo.

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D: Qualche episodio in cui ricorda il senso dell’umorismo di Baba?

RR: Come vi ho detto, adoravo Swami Vivekananda. Baba mi diceva: “Vai a prendere viveka (che vuol dire discernimento) e gioca con lui.” Credevo intendesse dire che, essendo così appassionato di Swami Vivekananda e delle sue idee, avrei raggiunto quelle altezze spirituali. Invece ciò che accadde fu che, quando mi sposai ed ebbi un figlio, gli diede il nome Viveka! Ecco come scherzò con me, e questo accadde decine di anni prima del mio matrimonio. D: Swami ha un grande senso dell’umorismo.

RR: Straordinario! Scoppiavamo a ridere a crepapelle quando Lui imitava qualcuno alla perfezione. D: Ha mai assistito a qualche episodio di ‘guarigione divina’?

RR: Una volta, a causa di un errato rimedio omeopatico, soffrivo di emorroidi e sanguinavo molto. Dovevo andare da Bhagavan per partecipare a una processione, così Lo informai della mia situazione. Egli mi diede immediatamente il prasadam e, nel preciso istante in cui lo presi, il problema sparì! Non è uno scherzo: erano giorni che soffrivo di quel disturbo! Vi racconto un altro episodio che riguarda il cugino di mia moglie, shri Suresh, un sincero devoto di Bhagavan. A quel tempo aveva circa trent’anni ed era ingegnere chimico con un MBA ottenuto ad Ahmedebad. Aveva raggiunto alti livelli nella sua professione. Improvvisamente sviluppò un cancro alla coscia. Era giovane, con due figli piccoli. Andò al Dharmakshetra a Mumbai per ricevere il darshan di Baba che, vedendolo, gli disse: “Sì, il cancro è stato eliminato!” Per inciso: era un

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tipo di cancro molto pericoloso per il quale i medici gli avevano prospettato sei mesi di vita. Fino a quel momento aveva provato con la chemioterapia e altre cose. D: È ancora tra noi?

RR: Sì, vivo e vegeto dopo decenni! Lavora per una compagnia tedesca a Puna e viaggia per il mondo 15 giorni al mese. Anche i suoi figli sono sistemati. Quindi, Egli conosce bene passato, presente e futuro di ognuno di noi. Tutti gli stati di coscienza - veglia, sogno, sonno profondo e totale beatitudine - sono sotto il Suo controllo. Eccovi un esempio: i componenti della famiglia di mia moglie sono fedeli devoti di Sai Baba di Shirdi. I nonni di mia moglie erano stati a Shirdi e avevano avuto il darshan di Shirdi Sai mentre era nel corpo. In quel momento la nonna era incinta del padre di mia moglie. Poco prima del nostro matrimonio, mia moglie si trovava a Puttaparthi e fece un sogno nelle prime ore del mattino: sognò che Shirdi Sai Baba le dava un japamala (rosario). Questo piacevole sogno fu interrotto da qualcuno che le disse: “Forza! Alzati! Baba ci ha convocati per un colloquio!” Così si affrettò da Baba, il Quale stava parlando ad altri. Poco dopo le fu permesso di entrare. Baba vedendola le disse: “Kya? Kaisa Hai?” (Come stai?) e subito dopo le materializzò un rosario! Inoltre, aggiunse: “Sapna Sach Hua!” (Il sogno è diventato realtà!) Baba ha così implicitamente rivelato di avere il completo controllo sui tre stati di coscienza e di essere Egli Stesso Shirdi Baba. Mia moglie era triste per essere stata svegliata durante quel magnifico sogno ed ecco che Baba lo completa! È fantastico! Marzo 2021 15


D: Che tipo di trasformazione ha subìto la sua vita dopo l’incontro con Swami?

RR: Come ho già detto, quando arrivai da Lui avevo poco rispetto per i miracoli, che erano una Sua caratteristica naturale. Era solito cogliere un sitaphal (frutto tropicale chiamato ‘annona squamosa’) e trasformarlo in una mela nel momento stesso in cui lo coglieva! Oppure prendeva una pietra e la gettava in aria; quando Gli ricadeva in mano si era trasformata in una caramella! Questi episodi accadevano regolarmente. In effetti, Egli modifica le nostre menti come vasi di argilla! Questi miracoli sono cose da nulla. Per Sua grazia la mia mente si è così evoluta! Da molti anni siedo in meditazione tre volte al giorno. Mi è capitato di meditare persino mentre guidavo l’auto di Baba, perché non volevo perdermi quell’esperienza! Vi ho detto che ero un incorreggibile introverso. Generalmente non parlo a nessuno di quelle esperienze, ma allora provavo uno stato di inspiegabile beatitudine estatica. Era un’esperienza così bella che non avrei mai voluto lasciarla finire, però a volte bisognava farlo. Baba, con molta benevolenza, ci ha consigliato di sincronizzare la ripetizione del Suo Nome (Namasmarana) con il nostro respiro: quando si inspira e quando si espira si ripete il Suo Nome. Può essere “Sai Ram! Sai Ram!” oppure qualunque altro Nome. Allora si prova la vera gioia. La nostra mente è il fantino e il respiro è il cavallo: se si riesce a prendere il cavallo, si ha automaticamente in pugno anche il fantino!

degli altri. Le persone arrivano da Lui per svariate ragioni, sia nascoste sia divine; era così fin da allora. Ma i metodi di Swami sono sempre gli stessi. Spesso diceva: “I miracoli sono i Miei biglietti da visita. Una volta che avrete approfondito la Mia conoscenza, spontaneamente entrerete nell’ovile. Io sono il Grande Pastore, con la ‘P’ maiuscola! Voi siete le pecore e Io il buon pastore che vi dà il Suo biglietto da visita per farvi entrare nel Suo ovile.” Certo, ci sono tanti tipi di persone che all’inizio sono lì per i motivi più svariati, ma Baba ha il Suo metodo esclusivo per modellare ogni mente come un vaso di argilla! È un ‘parapsicologo’, uno psicologo per eccellenza! Non so fino a che punto gli studenti siano stati testimoni di queste trasformazioni delle menti che per Lui sono come libri aperti. In definitiva Egli desidera che tutti traggano beneficio dalla Sua venuta. È venuto per noi e non chiede nulla. È beatitudine personificata! D: Sente una differenza quando è nella sua casa di Mumbai rispetto a quando si trova a Parthi?

RR: Assolutamente no! Non sento mai la Sua mancanza. Soltanto sono felice di vederLo di tanto in tanto. Per questo vengo a Puttaparthi due volte l’anno. A quell’epoca ero con Baba, ora Baba è con me! Allora ero alla Sua presenza fisica, ora Baba è in me, nella beatitudine! Lui è con me in essenza e mi guida ogni giorno e io sono assolutamente felice!

(Per gentile concessione dello Shri Sathya Media Centre)

D: Secondo lei c’è differenza di qualità tra i devoti di allora e quelli di oggi?

RR: Non si dovrebbe indagare nella mente

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Simboli della Divinità

LA STORIA DEL TEMPIO DELLA GAYATRI Bishu Prusty

C

HIUNQUE ABBIA AVUTO IL privilegio di visitare il Tempio della Gayatri a Prasanthi Nilayam avrà sperimentato come questo sacro santuario sia un concentrato di serenità e sublimità. Centinaia di persone vi si riuniscono ogni mattina e pomeriggio per immergersi nel beato Darshan della Divina Madre. La storia di questo sacro santuario risale al 1966, quando Bhagavan visitò la città di Madurai. In quell’occasione, rimase per nove giorni nella casa di uno dei Suoi amati devoti, Sri P.S.A. Subramania Chettiar. La famiglia Chettiar ebbe poi l’opportunità di adorare i Piedi di Bhagavan. Ancora oggi, hanno nel loro altare le autentiche impronte di Swami nella curcuma gialla su un panno sacro. In effetti, adorare i Piedi di Swami è stato il modo in cui questa famiglia ha offerto la propria devozione al Signore. Nel 1991, Bhagavan Stesso celebrò a Puttaparthi l’80° compleanno di Sri Subramania Chettiar. In segno di gratitudine, Sri Chettiar realizzò poi un paio di Paduka di Bhagavan in argento. Swami vi mise amorevolmente i Suoi Piedi Divini e li restituì alla famiglia per l’adorazione. Quando Sri Chettiar fece ritorno a Madurai con quei Paduka d’argento che erano stati benedetti, ogni volta che qualcuno arrivava da lui con un problema, egli chiedeva a quella persona di deporre la sua preghiera ai Divini Paduka. Qualcuno che non aveva figli divenne genitore, la malattia di qualcun altro venne guarita e così via. Quando Sri Chettiar assistette a questi miracoli di fede, decise di chiedere il permesso a Bhagavan di creare centinaia di tali Paduka e di distribuirli, in modo che più persone beneficiassero della

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Madre Gayatri a Prasanthi Nilayam.

Sua grazia.

Quella fu la nascita del movimento Sai Paduka, che, nel 1995, portò alla fondazione dello Sri Sai Padhuga Trust. Ogni anno, si teneva il Paduka Pratishtha Mahotsava alla presenza fisica di Bhagavan e, in ciascuna di queste occasioni, Sri Chettiar andava da Bhagavan e, per commemorare l’occasione, chiedeva la Sua autorizzazione per fare la statua di una Divinità. È così che Prasanthi Nilayam è stata benedetta dai bei santuari di Sri Rama, Hanuman e Karthikeya.

Nel gennaio del 1998, Sri Chettiar e suo figlio, Srinivasan, si trovavano a Prasanthi Nilayam. Durante questo periodo, Sri Chettiar si ammalò e fu ricoverato in ospedale. Una mattina, mentre il padre si stava riprendendo nell’ospedale di Bhagavan, Swami chiese a Srinivasan: “Che cosa installerai quest’anno?” Marzo 2021 17


Non avevano ancora fatto alcun piano per la festa dei Paduka di quell’anno perché mancavano nove mesi. Sri Srinivasan rimase senza parole. L’unica cosa che poté dire fu: “Swami, per favore, guidaci su ciò che dovremmo fare.” Bhagavan, però, rimase in silenzio. Poi, d’impulso, Sri Srinivasan iniziò a proporre molte idee. “Swami, dovremmo fare una statua di Dattatreya o di Siva-Shakti, oppure di Vishnu e Lakshmi?” Bhagavan non rispose favorevolmente a nessuno di questi suggerimenti. Alla fine, Srinivasan si zittì perché non riceveva risposta. Swami, allora, disse: “Vai da tuo padre stasera. Fagli visita in ospedale. Egli ti dirà che cosa fare.” Quando Sri Srinivasan narrò a suo padre l’intera conversazione che aveva avuto con Swami, Sri Chettiar disse: “Srinivasan, che cosa dovrei dirti... dalle prime ore di questa mattina, nel momento in cui chiudo gli occhi Madre Gayatri mi appare in sogno. Ella continua a venire da me. È così bella, così serena! La Sua presenza è così rassicurante! Ma non so perché appaia costantemente nella mia visione... non L’ho mai adorata o meditato su di Lei. Non ho mai pensato a Lei e nemmeno ne so niente... Per favore, chiedi a Swami il significato di tutto questo.” Il giorno successivo, Bhagavan chiamò di nuovo Sri Srinivasan per un colloquio e Swami gli chiese immediatamente: “Che cosa ha detto tuo padre?” “Swami, ha avuto una visione di Gayatri”, rispose Srinivasan, al che Bhagavan esclamò immediatamente: “Ah, Gayatri! Gayatri Pettu... fai la statua di Gayatri!” Arrivò così l’indicazione diretta del Divino. Senza perdere un secondo, Sri Srinivasan si mise al lavoro. Andò a Jaipur, nel Rajasthan, e incontrò uno scultore devoto e gli diede dettagliate istruzioni sulla forma e le dimensioni della statua come gli aveva detto Bhagavan. “Deve avere 5 facce e 10 mani con tutte le armi celesti, ed essere alta un metro e ottanta centimetri in modo da essere chiaramente visibile a tutti.” 18 Marzo 2021

Queste erano le istruzioni di Bhagavan. Sri Srinivasan pagò il 50% di anticipo, e l’artista iniziò l’opera. Sri Srinivasan si recava spesso a Jaipur per verificare lo stato d’avanzamento dei lavori. Durante una di queste visite, scoprì che lo scultore era profondamente addolorato. Quando, con delicatezza, ne chiese il motivo, lo scultore rivelò che, all’interno della pietra, c’era un buco. Non sapeva a quel punto che cosa fare, dopo che aveva compiuto circa il 90% del lavoro. In effetti, la statua era quasi pronta: i volti, le mani e le gambe erano completi e doveva essere ultimato solo il busto. Lo scultore era estremamente abbattuto. Avrebbe potuto nascondere il buco e procedere con il lavoro senza che nessuno se ne accorgesse, ma, nel profondo, avvertiva: “Non posso farlo con la statua della Madre Divina e soprattutto perché va a Prasanthi.” Così, il lavoro si era interrotto. Sri Srinivasan consolò lo scultore e lo lodò per non aver nascosto il difetto, poi tornò immediatamente da Bhagavan.

Quando narrò la svolta imprevista degli eventi, la reazione istantanea di Swami fu: “Vedi, quant’è bravo quest’uomo? È così onesto! Digli di non essere ansioso. Riferiscigli di prendere un’altra pietra e di rifare il lavoro. Questa volta riuscirà ancora meglio! E tutto accadrà in tempo, non preoccuparti.” Questa volta, dall’inizio alla fine, lo scultore completò il lavoro in appena un mese e mezzo, ovvero meno della metà del tempo previsto, e fu un capolavoro. Avvenne davvero un miracolo! All’inizio di ottobre del 1998, la statua, del peso di 1400 kg, venne portata da Jaipur su un camion e collocata nell’Auditorium Poornachandra. A quel punto, Srinivasan pregò Bhagavan di benedirla. Swami acconsentì amorevolmente e, nel momento in cui la vide, il Suo volto brillò di gioia e disse: “Guarda com’è bella! È venuta così bene!” Così dicendo, Swami iniziò a guardare attentamente ogni centimetro della statua. Mentre lo faceva, la Sua mano passò su varie parti dell’idolo: i Eterno Auriga


volti, le mani, i piedi e così via. Sri Srinivasan era elettrizzato! Sapeva che ogni volta che Bhagavan la toccava, non era un fatto ordinario, ma furono proprio quei momenti benedicenti che trasformarono la statua della Dea Gayatri da una pietra a una Gayatri Mata (Madre Gayatri) vivente! Sri Srinivasan era estasiato e si ridestò dalle sue fantasticherie quando Swami chiese improvvisamente: “Che cosa pensi della statua, Srinivasan?” Con atteggiamento di sottomissione, Sri Srinivasan disse: “Swami, ora che i Tuoi occhi si sono posati su di essa, Madre Gayatri ha davvero preso vita! Ha un aspetto bellissimo, potente e sacro!” Bhagavan rispose semplicemente: “No, no; Io non ho fatto niente. È stato lo scultore a fare un ottimo lavoro! Quanto lo hai pagato?” Questa era l’umiltà di Swami! Sri Srinivasan menzionò l’importo anticipato che aveva dato e aggiunse: “È un uomo devoto; accetterà qualsiasi somma.” Ma Bhagavan rispose subito: “No, no; questo non lo accetto! Si merita molto di più! È qui? Chiamalo.” Quando lo scultore entrò, Bhagavan si complimentò con lui dicendo: “Bahut Achchha Bahut Achchha” (molto bello, molto bello). Poi continuò: “La parte migliore di questa statua è che hai aderito alla verità. Avresti potuto nascondere il difetto, ma tu hai deciso di camminare sul sentiero di Sathya (Verità). Sono molto felice.” Con un gesto della mano, creò un anello con uno smeraldo verde e glielo mise al dito. Poi entrò nella stanza e tornò con una grossa busta. In essa c’era cinque volte l’importo che Sri Srinivasan aveva dato allo scultore. Bhagavan la porse sorridendo all’artista devoto e lo omaggiò anche di uno scialle e altro. Alla fine, disse a Sri Srinivasan: “Puoi dargli in più tutto quello che vuoi. Egli ha detto la verità!” Bhagavan ha sempre affermato che il cosmo è emerso dalla Verità. Anche in questo caso, la Verità Eterna è stata installata da Bhagavan attraverso la pratica del principio Eterno Auriga

di essere sinceri nei nostri pensieri, parole e azioni. Venne fissata la data per la consacrazione: 9 ottobre 1998. Per tre giorni, prima della consacrazione e dell’installazione, si tenne uno Yajna con elaborati rituali in una delle sale all’interno di Prasanthi Nilayam.

Bhagavan consacra il tempio della Gayatri.

A questo storico evento presero parte decine di persone di Madurai. I Chettiar avevano anche portato una statua di Krishna in oro da offrire a Bhagavan. La mattina dell’installazione, la Divina Madre venne portata, con una grande processione, in un veicolo aperto appositamente progettato, dal salone Purnachandra al sito del tempio.

Oltre 100 donne vi parteciparono portando oggetti sacri, braccialetti, gioielli, fiori, frutti ecc. Una volta che la Divinità fu portata sul basamento con la massima cura, tra Bhajan e canti vedici, Bhagavan pose delicatamente curcuma, kumkum, riso sacro e altri oggetti sacri nel punto contrassegnato ed Egli Stesso vi installò la Madre Divina. Nacque così il Divino Sacrario di Madre Gayatri! Infatti, in molte visite successive di Sri Srinivasan, Swami gli chiedeva spesso: “Come sta la tua Gayatri?” e continuava a descrivere il modo in cui la Madre era vestita quel giorno, il colore del Suo

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Sari, la taglia del Suo Bindi (segno decorativo che le donne portano al centro della fronte), il Prasadam offertoLe e così via. Era come se tutto quello che veniva fatto a Madre Gayatri arrivasse a Madre Sai. Nel Discorso che pronunciò il giorno dopo l’installazione, Bhagavan disse: “Ieri, l’Abhishekam è stato fatto versando miele, latte, latte cagliato ecc. Lo scopo di questo rituale è solo uno: la pulizia e la purificazione del nostro cuore.” Poi aggiunse: “Ciò di cui c’è bisogno non è solo Archana (adorazione), ma Arpitam (abbandono completo).” Un abbandono così totale da perdere la coscienza ... Continua da pagina 9

impresa. Ciò è assolutamente vero; è una verità inconfutabile.” Udendo ciò, Yudhishthira e i suoi fratelli Bhima, Arjuna, Nakula e Sahadeva si guardarono l’un l’altro e provarono una grande gioia. Successivamente, Yudhishthira prese la parola e disse: “Se è così ...”, ma prima che potesse completare la frase, chinò il capo e divenne pensieroso. I Pandit lo notarono e dissero: “Sembri ansioso di sapere qualcosa di più. Devi solo chiedere e noi risponderemo prontamente a tutte le tue domande.” Yudhishthira rispose: “Naturalmente sono felice di tutte le risposte che avete dato. Sarà virtuoso, famoso, vittorioso su chiunque amorevole e gentile ed equanime con tutti. Compirà molti Yajna e Yaga, e non avrà nemici. Porterà onore alla sua dinastia e ne ripristinerà la reputazione. Tutto questo mi dà una grande gioia, ma vorrei anche sapere quale sarà la sua fine.” I fratelli videro Yudhishthira alquanto turbato per l’ansia che lo agitava e la sua voce era un po’ esitante nel porre la domanda. Essi lo consolarono dicendo: “Perché preoccuparsi di quel momento? La fine deve arrivare un giorno, in qualche modo. Non può essere evitata. Qualcosa la causerà; qualche circostanza farà sì che avvenga. La nascita

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del corpo e della mente e diventare uno con la Coscienza Cosmica che la Madre simboleggia e irradia.

Il viaggio iniziato a Madurai era ora terminato a Prasanthi Nilayam, sfociando nella creazione di un santuario che poteva aiutare i devoti a risplendere nel loro percorso spirituale. Un documentario video su questo argomento intitolato “La Storia del Tempio della Gayatri” può essere visto nel collegamento del canale YouTube “Sri Sathya Sai Official”: https://www.youtube.com/ watch?v=ieIrq1D4pVw.

implica la morte. Temiamo che l’immensa gioia di questo evento abbia un po’ rovinato i tuoi pensieri. Pensiamo che questo sia abbastanza. Lasciamo che il resto rimanga nel regno del dubbio. Non indaghiamo oltre. Rimettiamo tutto a Dio.” Tuttavia, Yudhishthira non sapeva in che modo rinunciare al desiderio di sapere come sarebbe terminata la vita terrena di un principe così virtuoso. Immaginava che dovesse essere una fine davvero straordinaria dopo una vita così gloriosa, e voleva che gli astrologi glielo rivelassero.

Gli studiosi ripresero i loro calcoli e ci impiegarono molto tempo. Osservando questo, il re si agitò e cominciò a spronarli per ottenere una risposta rapida. Essi, alla fine, dichiararono: “Questo principe rinuncerà al regno come risultato della maledizione di un saggio.” Yudhishthira si chiedeva come un tale modello di virtù potesse mai richiamare su di sé la maledizione di un saggio, e ne fu quindi assai colpito. Successivamente, i Pandit aggiunsero: “I nostri calcoli rivelano che sarà morso da un serpente.” A questa notizia Yudhishthira si scoraggiò e tutta la sua gioia svanì in un istante e si rattristò, sconfortato.

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Forum degli ex studenti

L’AMORE CHE NON PUÒ ESSERE DUPLICATO S. Lakshmi Menon

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OLTI MOMENTI costituiscono una vita: alcuni felici, alcuni tristi, alcuni straordinari, altri banali. Ma ce ne sono alcuni che spiccano nella nostra vita perché sono momenti pieni della presenza di Dio. Che dire allora dei momenti in cui sperimentiamo il tenero amore e l’infinita compassione di un amorevole Dio vivente che ci inonda d‘amore e di grazia alla Sua presenza fisica e ci avvolge con la Sua protezione divina quando siamo lontani da Lui fisicamente? Tali momenti sono molti nella vita Il College Femminile dell’Istituto Sri Sathya Sai d’Istruzione dei devoti di Bhagavan; tuttavia, Superiore di Anantapur. il legame che Egli condivide con i Suoi studenti è qualcosa di veramente unico. Dio non è separato da niente; È onnipresente perché niente è troppo “piccolo” Dio fa Parte di Ogni nostro Momento Quando entriamo nei portali della santa per Lui. È in tutto. La Kathopanishad dichiara Università di Bhagavan, l’Istituto Sri Sathya che Dio, o Brahman, è Anoraneeyan Mahato Sai d’Istruzione Superiore, o al College Maheeyan (più sottile del più sottile e più Femminile di Anantapur o nei Campus Maschili vasto del più vasto). Dal più piccolo bisogno di Puttaparthi, Brindavan o Muddenahalli, è alla più grande emergenza, noi sperimentiamo come se fossimo entrati in un nuovo mondo, la vigile e amorevole attenzione di Bhagavan un mondo tranquillo non toccato dal rumore che si manifesta nel modo più pratico. Con e dal tumulto del mondo esterno. In questi nostra piacevole sorpresa, ci rendiamo conto santuari dell’immenso amore di Bhagavan, che Dio vuole essere totalmente coinvolto impariamo molte lezioni. A mio avviso, la nella nostra vita, vuole aiutarci in ogni modo. lezione più importante che apprendiamo è Siamo noi che Lo allontaniamo, perché a volte che la spiritualità non è qualcosa di separato pensiamo che non dovremmo “disturbare” dalla vita quotidiana. In effetti, il sentiero dello Swami per questioni sciocche. L’Onnipotente Spirito è la base su cui poggia veramente la e Onnipresente non può essere disturbato! via del mondo. Dio non deve essere adorato in L’Onnisciente è consapevole di tutto, ma Gli certi giorni o in certi momenti; Egli fa parte di piace che preghiamo, in modo che diventiamo consapevoli di ciò che vogliamo veramente ogni momento. e, attraverso la nostra dipendenza da Lui,

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costruiamo questa dolce relazione con il Divino. “Come posso Riposare?” Durante i giorni trascorsi ad Anantapur come studentessa, quando si avvicinavano le vacanze, noi ragazze eravamo solite affrontare dei problemi relativi alle prenotazioni ferroviarie, soprattutto per quelle di noi che provenivano da luoghi “lontani” dell’India come il Bengala Occidentale, Delhi e il Nord-Est. A quei tempi, negli anni ottanta e novanta, i treni diretti a lunga percorrenza non erano molti e la biglietteria ferroviaria non era informatizzata. Neppure i voli erano un’alternativa! In genere i nostri viaggi richiedevano un paio di giorni. Entrare improvvisamente dagli ambienti riparati del Campus di Anantapur nel trambusto di città come Bengaluru, Chennai o Calcutta, era come un piccolo shock culturale! Durante il viaggio, tuttavia, sperimentavamo concretamente la presenza di Swami. Le persone apparivano misteriosamente per aiutarci nel nostro cammino e poi, altrettanto misteriosamente, scomparivano quando ci voltavamo per ringraziarle. Nel frattempo, la nostra fiducia si rafforzò ulteriormente quando, in una circostanza, venimmo a conoscenza della risposta di Bhagavan alle parole di alcuni devoti. Queste persone, senza dubbio ben intenzionate, dissero a Swami che ora che tutti gli studenti stavano tornando a casa per le vacanze, Egli poteva finalmente riposarsi un po’. Swami spesso dichiarava in quei giorni che la Sua unica “proprietà” consisteva nei Suoi studenti e che trascorreva il 75% del tempo con loro perché tutte le Sue speranze per il mondo erano concentrate su di loro. La risposta di Swami a queste persone fu molto emozionante per noi. Disse: “Come posso riposarMi ora? Devo andare con ognuno di loro, viaggiare con loro e fare in modo che raggiungano le loro case in tutta sicurezza. Come posso, dunque, riposare?” Il seguente episodio testimonia questa meravigliosa dichiarazione del Signore.

22 Marzo 2021

L’Amore Superiore Gioca Era la primavera del 1992. Eravamo un gruppo di 21 persone in viaggio da Anantapur al Kerala. Molte di noi avevano completato i corsi di studio e quindi il gruppo viaggiava con molti bagagli. Non so ancora come successe; ora sarebbe un rischio impensabile, ma il giorno del nostro ritorno a casa avevamo solo i biglietti che ci servivano per il viaggio e nessuna prenotazione. Salimmo sul treno a metà mattina dalla stazione di Anantapur e il giorno successivo avremmo raggiunto diverse parti del Kerala. Il treno arrivò, salimmo sulla carrozza che si era fermata davanti noi, e molte rimasero incollate come profughi vicino ai bagni, ma la resilienza della giovinezza non scoraggiò il nostro ottimismo! Pensammo di affrontare il controllore quando sarebbe arrivato e di non preoccuparci fino ad allora. Pensavamo al motto: “Attraversa il ponte quando ci arrivi”, poiché non c’era altra scelta. Ma per tutto il tempo, ciascuna di noi pregò silenziosamente il nostro Signore di proteggerci per tutto il viaggio. Dopo un po’ di tempo, con nostro sgomento, apprendemmo che la carrozza (o scompartimento) dove viaggiavamo avrebbe percorso una distanza relativamente più breve con questo treno, e l’avrebbero poi staccata in una stazione che avremmo raggiunto a mezzanotte. Così decidemmo di scendere alla stazione ferroviaria di Dharmavaram e di trasferirci su un altro scompartimento che sarebbe andato direttamente fino alle nostre destinazioni in Kerala. Con moltissimi bagagli, inclusi gli strumenti musicali come la Veena, il compito da affrontare fu davvero arduo. Come previsto, scendemmo a Dharmavaram e, formando una catena umana, ci passammo borse e bagagli per caricarli sull’altra carrozza, molto più avanti. Fu allora che un controllore mi si avvicinò e mi chiese che cosa stessimo facendo. Non avevo davvero nessuna risposta né tempo per spiegare; così borbottai qualcosa di incoerente e continuai a supervisionare le “operazioni”. Il treno sarebbe

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partito da un momento all’altro. Il controllore mi guardò e poi mi chiese, un po’ impaziente: “Siete studentesse del College di Sai Baba ad Anantapur?” Nel sentire il Nome di Bhagavan da un perfetto sconosciuto, mi fermai di colpo per ascoltarlo. Egli allora proseguì: “Vede, signorina, abbiamo ricevuto un messaggio dal nostro ‘dirigente superiore’ che un gruppo di studentesse del College di Sai Baba ad Anantapur sarebbe arrivato con questo treno e che dovevamo tenere pronte per loro 21 cuccette a Dharmavaram.” Mentre ascoltavo a bocca aperta, egli continuò: “Se non le interessa avere quelle cuccette in questo momento, le cederò ad altri.” Non c’era altro da fare e neppure un momento da perdere. Ci riunimmo perciò rapidamente e andammo trionfalmente a chiedere le nostre cuccette. Provai a domandare al controllore chi fosse questo “dirigente superiore”, come avesse inviato il messaggio e così via, ma l’uomo fu estremamente vago e, dopo aver controllato i nostri biglietti, scomparve. Non avevamo detto a nessuno della nostra situazione. Inoltre, non sapevamo assolutamente di questa disposizione per noi o a chi rivolgerci per usufruire di questa agevolazione. Se non fossimo entrate nello scompartimento “sbagliato”, solo Dio sa che cosa sarebbe potuto succedere! La carrozza sbagliata ci aveva fatto incontrare quel controllore, per quanto le svolte “sbagliate” della vita o del destino, quando Dio è al comando, ci portano al nostro obiettivo. In questo mondo, raramente l’aiuto è gratuito. Ci sono sempre “lacci attaccati” al dare e al prendere mondano. Ma in questo caso, invece, fu un aiuto improvviso e inaspettato che ci arrivò non richiesto nel momento del bisogno. Ci eravamo preoccupate, ma forse, nella fede esuberante e ottimistica tipica dei giovani, ci eravamo veramente arrese a Swami. Credevamo che, in qualche modo, le cose si sarebbero risolte, ma non avremmo mai immaginato in modo così regale! Ricordo distintamente le comode cuccette; persino la Veena ne aveva una tutta sua.

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La Fiducia in Se Stessi è Fiducia in Sai La storia non finisce qui. Dovevo viaggiare fino a Thiruvananthapuram, ma scendere in una stazione più piccola chiamata Aluva, e poi salire su un altro treno, poiché quello in cui mi sarei trovata arrivava solo fino a Kochi. Scesi e andai nella sala d’attesa delle donne che era accanto a una piccola caffetteria. La sala si riempì rapidamente, ma poi sentii un po’ di trambusto e, con sorpresa, vidi che la gente se ne andava frettolosamente in massa. Quando chiesi che cosa stesse accadendo mi fu detto che, in città, erano scoppiate improvvise rivolte a causa di una questione religiosa e una folla turbolenta si stava avvicinando alla stazione ferroviaria. Ero bloccata lì, sola con tutti i miei bagagli e senza un posto dove andare. Sentivo la folla avvicinarsi, ma mi sedetti tranquillamente all’interno della sala. Ero sola, ma, stranamente, non provai alcun senso di panico. Fu una di quelle volte in cui ero sicura che Bhagavan mi avrebbe protetta. Quindi, aspettai. Sentii lì vicino un rumore di vetri infranti, e grida, urla e slogan. Dopo un po’ ci fu silenzio, e lentamente le persone cominciarono a tornare nella sala d’aspetto. Mi alzai anch’io e andai a indagare. Mi accorsi, allora, che la folla di rivoltosi era arrivata fino alla caffetteria, aveva rotto le finestre e qualcos’altro, poi era semplicemente tornata da dove era venuta. Affidandomi unicamente al Signore, senza la cui Volontà nemmeno un filo d’erba può muoversi, era avvenuto che qualche “mano invisibile” aveva fatto tornare indietro la folla e l’aveva allontanata da dove ero seduta. Anche in questo caso, era all’opera il Signore Stesso che aveva assunto le sembianze di un “dirigente superiore” delle ferrovie, Colui che misteriosamente aveva risposto a domande tacite e non scritte. Certo, potevano esserci spiegazioni razionali e, in seguito, me ne furono suggerite molte, ma, in quel momento di necessità, non fu la razionalità, ma la fede ad agire e a mantenermi forte. L’Inimitabile Divino Quando si vive in prossimità del Divino,

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i miracoli sono molto comuni. Dopo un po’ li dai persino per scontati. Un prete cattolico, esaminatore esterno durante il Corso B.Ed. che frequentavo a Thiruvananthapuram, mi chiese se i miracoli di Sai Baba fossero autentici. Era la domanda che meno mi aspettavo! “Crea davvero delle cose? L’hai visto?” – chiese. La mia risposta spontanea fu: “Alla presenza di Swami, i miracoli non sono miracoli, ma, per Lui, cose molto naturali.” Che il sole sorga ogni giorno e invii raggi di energia per sostenere la Terra è un grande miracolo, ma noi lo diamo per scontato. Non ci chiediamo perché debba esserci vita solo sulla Terra e non su Venere o su Marte, né smettiamo di meravigliarci di questo prodigio: semplicemente ci crediamo; diventa parte della nostra psiche, e lo accettiamo. La stessa cosa avviene con Bhagavan Baba. I Suoi devoti, dopo averLo sperimentato, credono in Lui e così, per loro, niente Gli è impossibile. Perché parlare del paranormale o del soprannaturale ed entrare in dibattiti intellettuali? Nel grossolano mondo materialista e divisivo in cui viviamo, quale miracolo potrebbe essere più grande di qualcuno che fornisce a migliaia di persone assistenza sanitaria gratuita, istruzione e assistenza sociale gratuita della massima qualità, senza vincoli, senza differenze di casta, credo, religione, nazionalità, etnia, sesso e quant’altro? Nella fattispecie, il bisogno è l’unico criterio. Questo è il motivo per cui, dalle regioni “naxalite” (regioni mussulmane) interne all’Andhra, alla città con scarsità d’acqua di Chennai, il Progetto Acqua Potabile di Swami si estende con la stessa finalità: alleviare il disagio umano. Ci sono persone che cercano di dimostrare scientificamente che tutto questo è un inganno molto intelligente, che da qualche parte c’è un “trucco” e alcuni programmi TV hanno persino invitato i cosiddetti maghi a duplicare la creazione della Vibhuti, di fronte a bambini piccoli, al fine di “avvisarli”. È tipico dei materialisti e di alcuni scienziati cercare di smontare l’essenza dei fenomeni e focalizzare la loro visione ristretta sul “come” delle cose e mai sul “perché”. Questo è il motivo per cui

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molto spesso perdono la visione più ampia o i fatti più ovvi che sono chiari ai profani. Quindi, questi cosiddetti razionalisti non si soffermano nemmeno a rendersi conto che la Vibhuti di Swami possiede qualità che non possono essere duplicate. La Vibhuti del nostro amato Signore ha curato, guarito, “cancellato” cancri, scongiurato calamità, evitato incidenti, protetto durante i disastri, permesso ai muti di parlare, agli storpi di camminare, ai ciechi di vedere, e la stessa Vibhuti, materializzata nel medesimo momento, poteva avere un sapore amaro per uno e dolce per un altro. Sarebbe interessante vedere una replica di tutto questo, e anche al di fuori dei confini di un laboratorio, senza condizioni “controllate”. Bhagavan non può essere copiato a causa di chi Egli è e del perché si è incarnato. Infine, per Lui, i miracoli sono naturali perché sono un’espressione del Suo immenso e totalizzante amore per l’umanità sofferente. È la Sua infinita compassione che sgorga come cenere sacra, collane, anelli e talismani, oppure come uno Siva Linga d’oro in risposta alle preghiere di milioni di devoti nel giorno di Sivarathri. Tuttavia, per comprendere anche una minima frazione di questo fenomeno divino, bisogna avere un cuore che possa credere nella possibilità dell’amore in un mondo senza amore. Un tale amore, che non cerca ritorni, che è gentile, immediato, paziente, indulgente, travolgente e amorevole, e che si irradia a tutti gli esseri, agli umani, agli animali e agli insetti, indipendentemente dal fatto che sia compreso o meno, e molto spesso frainteso dalle menti umane ristrette, è qualcosa che può essere solo sperimentato, mai spiegato. Un Altro Dolce Momento Per illustrare la semplicità della Sua natura divina, ricordo un altro tenero momento dei miei giorni da studentessa. Si tratta di una guarigione che torna alla mente. Una volta, noi studentesse eravamo tutte arrivate a Puttaparthi da Anantapur per il Darshan di Swami e, in quei giorni, ci fu permesso da Bhagavan di prendere vassoi di

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Swami le colpì un occhio e le fece cadere gli occhiali. La ragazza era in lacrime e dopo un po’ si asciugò l’occhio, ancora pulsante per il colpo diretto di Swami, ma, con stupore, scoprì di poter vedere chiaramente! Le macchie nere che avevano tormentato la sua vista per settimane si erano semplicemente dileguate attraverso quel “missile d’amore”! La Vita con Sai: un Viaggio d’Amore Bhagavan con le studentesse del Campus di Anantapur. Questo è ciò che Swami è: dolce, semplice, naturale, caramelle per le “benedizioni di Compleanno”. Ero seduta dietro a una ragazza con in mano senza ostentazione, birichino, gioioso e un vassoio del genere. Swami si avvicinò a compassionevole senza eguali. Ci veglia, noi, prese un intero pugno di cioccolatini e li come dice spesso, come le palpebre lanciò allegramente ai presenti e si allontanò. proteggono gli occhi. Eppure, non si aspetta Dopo che ebbe percorso una certa distanza, mai nulla in cambio. Egli ci parlava del valore vidi accanto a me una ragazza piangere della gratitudine, di mostrarlo nella nostra improvvisamente in modo incontrollabile. università e ai nostri genitori. L’unica cosa che Sapevo che non stava molto bene; aveva si aspettava dai Suoi studenti era di procurarGli qualche disturbo agli occhi, che necessitava un buon nome ed essere degli esempi di un piccolo intervento chirurgico. Ella poi mi nella società. La Sua vita è una silenziosa saga d’amore e la nostra vita con Sai è un raccontò una cosa che era appena accaduta. Aveva qualche problema agli occhi, a causa impegnativo, ma felice viaggio di speranza e del quale le apparivano delle macchie nere amore verso un’esistenza veramente ricca di alla vista. Un medico, ove la ragazza abitava, senso. (Per gentile concessione dello Sri Sathya aveva consigliato un piccolo intervento chirurgico, ma lei aveva il terrore di essere Sai Media Centre.) operata. Quando Swami arrivò per il Darshan, - L’autrice è un ex studentessa del queste macchie nere negli occhi Le coprivano Campus di Anantapur dell’Istituto Sri anche la visione del Maestro, ed ella non poté Sathya Sai d’Istruzione Superiore ed è vederLo chiaramente. Era molto depressa attualmente docente presso il Dipartimento per questo e fu allora che una caramella di Inglese del Campus di Anantapur lanciata casualmente e scherzosamente da

Scegliete uno qualsiasi dei Suoi Nomi, qualsiasi Nome vi piaccia. Scegliete una qualunque delle Sue forme. Ogni giorno, quando vi risvegliate al richiamo del luminoso Oriente, recitate il Nome, meditate sulla Forma. Abbiate il Nome e la Forma come compagni, guide e tutori durante tutto il duro lavoro delle ore di veglia. Quando vi ritirerete per la notte, offrite un grato omaggio a Dio in quella Forma con quel Nome, per essere stato tutto il giorno con voi. Se vi attenete a questa disciplina, non potete fallire. – Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

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A Hislop con le Mie Benedizioni Mio caro! Lo troverai nel profondo di te stesso. Pensaci molte volte, riflettici sopra. Ti parla della tua vera natura, ti dà speranza, ti dà nuova vita, ti indica la via, ti dà la prova che Dio è dentro di te e che tu non sei un uomo: l’uomo è Dio. Ciò dimostra che ti è possibile realizzare Dio (Swamiji), ma, tu e solo tu, devi riflettere profondamente su questo lavoro: scoprirai di cominciare a sapere che cosa si intende con l’affermazione “il Sé non può essere spiegato. La mente sa della sua esistenza; il Sé-Dio è dentro l’uomo. Tu sei quel Sé; tutto il resto è illusione creativa della mente, la mente che crea, conserva e distrugge”. Mio amore! La grande gioia, la sottigliezza della beatitudine che proverai, a mano a mano ti avvicinerà sempre di più al tuo Vero Sé. Se ti sforzi di trovare il tuo Sé servendoti della mente, continuerai a sforzarti invano perché la mente non può darti la Verità. Una bugia non può darti la Verità; una bugia può solo intrappolarti in una rete di inganni, ma, se ti sensibilizzi, risvegli le tue vere, belle, meravigliose qualità. Sopra di te: nulla; sotto di te: nulla. Alla tua destra o alla tua sinistra: nulla. Dissolviti in quella nullità. Ciò sarebbe il modo migliore per spiegare la realizzazione del Sé e tuttavia quella nullità non sarebbe l’assenza di qualcosa come il nulla. Questa nullità è la pienezza del tutto, la forza dell’esistenza di quello che sembra essere tutto. – Baba –

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M E S S A G G I O D I B H A G AVA N I N O C C A S I O N E D I S I VA R AT H R I

ABBIATE SALDA FEDE NELL’ATMA “Che cosa possono fare gli effetti malvagi dell’Era di Kali a un uomo il cui cuore è pieno di compassione, il cui linguaggio è soffuso di verità e il cui corpo è dedito al servizio degli altri?” (Verso Sanscrito)

C A N TAT E C O S TA N T E M E N T E I L N O M E D I V I N O Incarnazioni dell’Amore!

I

N QUESTO MONDO, TUTTI gli esseri sono classificati in quattro categorie: 1) Andaja, ciò che nasce da un uovo; 2) Pindaja, ciò che nasce dal grembo materno; 3) Udbhija, ciò che nasce dalla terra 4) Svedaja, ciò che nasce dal sudore.

Il Dharma vi Protegge da ogni Sofferenza

In ogni categoria, ci sono 2.100.000 specie. Quindi si dice che, nella creazione di Dio, ci sono 8.400.000 specie. Esse sono soggette a tre tipi di sofferenza, vale a dire adhibhautika, adhidaivika e adhyatmika. Adhibauthika si riferisce alle malattie causate dall’attaccamento dell’uomo al mondo fisico. Si riferisce anche alle malattie causate da insetti come zanzare e mosche. Adhidaivika è legata alla sofferenza causata da calamità naturali come terremoti, inondazioni ed epidemie come il colera e la peste. Adhyatmika si riferisce alle sofferenze che derivano dal cibo sbagliato e dalle cattive abitudini. Indica anche le sofferenze causate da animali feroci e persone malvagie. Qual è il rimedio a questi tre tipi di sofferenza? Si

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dovrebbe avere una forte fede nel Sé. Questa è la panacea di tutte le sofferenze. Ci si dovrebbe sforzare di sperimentare la beatitudine atmica per la quale sono prescritti nove sentieri di devozione: Shravanam (l’ascolto delle storie e delle glorie di Dio), Kirtanam (il canto delle Sue lodi), Vishnusmaranam (la contemplazione del Signore), Padasevanam (il servizio ai Suoi Piedi di Loto), Arcanam (l’adorazione rituale), Vandanam (l’atteggiamento di profondo rispetto verso tutte le forme di vita), Dasyam (l’atteggiamento di servo dedito e fedele verso Dio), Snehaṁ (il sentimento d’amicizia con Dio) e Atmanivedanam (il completo abbandono a Lui). L’uomo può sbarazzarsi delle sue afflizioni

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intraprendendo uno qualsiasi di questi nove sentieri.

Prima dell’inizio della guerra del Kurukshetra, Duryodhana e Duhshasana si prostrarono davanti alla loro madre, Gandhari, volendo ricevere le sue benedizioni. Gandhari, avendo un cuore puro, una mente salda e amore disinteressato, li benedisse dicendo: Yato dharmah thatho jayaha (la vittoria è dove si trova il Dharma). Poi andarono dal loro precettore, Dronacharya, per rendergli omaggio. Egli li benedisse dicendo: Yato dharmah dhatho krishnah, yatho krishna tato jayah (Krishna è dove c’è rettitudine; dove c’è Krishna, c’è la vittoria). Siete nati come essere umani, ma state seguendo il Dharma prescritto per un essere umano? Se è così, il vostro Dharma vi proteggerà sicuramente.

Oggigiorno, l’uomo è soggetto a delle difficoltà perché ha dimenticato la fonte della sua origine. Un pesce nasce dall’acqua, e non può sopravvivere nemmeno per un po’ senza di essa. È felice solo quando è nell’acqua, luogo della sua origine. Qual è la fonte dell’origine dell’uomo? Il Signore Krishna ha dichiarato nella Bhagavad Gita: “Mamaivamsho jivaloke jivabhuta sanatana” (l’eterno Atma, in tutti gli esseri, è una parte della Mia Essenza). Da ciò si evince che l’uomo è una scintilla del Divino e che ha avuto origine dal Principio Atmico.

Essendo nato dall’Atma, l’uomo dovrebbe sempre contemplarLo. Se dimentica l’Atma, perderà la pace e dovrà affrontare delle difficoltà. Quindi, non dimenticate mai l’Atma, Fonte della vostra origine. Abbiate fede nell’Atma, rispettateLo e venerateLo. Considerate l’Atma come fondamento della vostra vita. Questo è il Dharma a cui l’uomo dovrebbe aderire. Potete occupare posizioni di autorità, avere ricchezza e prosperità, ma nessuno di queste può proteggervi. Solo la fede nel Sé può farlo. Potete impegnarvi in qualunque lavoro vi piaccia, ma dovreste avere una fede incrollabile nell’Atma. Quando

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una madre va al fiume a prendere l’acqua, lascia il bambino nella culla. Sulla via del ritorno, mentre porta un vaso d’acqua sul capo, potrebbe conversare con altre donne., ma la sua mente sarà costantemente concentrata sul figlio. Ella vuole tornare a casa il più rapidamente possibile per evitare che il figlio si svegli e inizi a piangere. Allo stesso modo, la vostra mente dovrebbe essere costantemente concentrata sull’Atma in tutte le attività. Questo dovrebbe essere il vostro obiettivo. Concentrate la Mente su Dio

Avete partecipato ai bhajan per tutta la notte. Mentre li cantate, potete eseguire vari canti con melodie e ritmi diversi, ma la vostra mente dovrebbe essere costantemente fissa sull’Atma. Tutte le azioni devono essere fatte con l’unico scopo di compiacere Dio. Arjuna chiese al Signore Krishna come avrebbe potuto combattere in guerra se avesse dovuto pensare costantemente a Dio. Krishna rispose: “O sciocco, sono il tuo corpo e i sensi a essere coinvolti nella guerra. Stando così le cose, puoi sempre concentrare la mente su Dio.” Dirigete la mente su Dio invece che sui sensi. Come ho sottolineato ieri, i sensi sono responsabili sia del merito sia del peccato. Se ne fate un uso sbagliato, incorrerete nel peccato. Se vengono utilizzati in modo corretto, ciò si tradurrà in merito. Parlate sommessamente e dolcemente e coltivate una buona mente: solo allora guadagnerete il rispetto degli altri. Non sempre potete essere cortesi, ma potete parlare sempre cortesemente. Coltivate la giusta visione. Gli sguardi cattivi vi metteranno in pericolo. Kichaka lanciò su Draupadi i suoi sguardi maligni che, alla fine, la portarono alla morte per mano di Bhima. Non ascoltate discorsi malvagi. Kaikeyi dette ascolto alle parole malvagie di Manthara, che alla fine portarono all’esilio di Rama, che Kaikeyi aveva amato molto più di suo figlio, Bharata. Oggi trovate una donna che si chiama Kaikeyi o Manthara? No. La società non rispetterà

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coloro che indulgono in discorsi malvagi e ascoltano il male. Quindi, dovreste sempre parlare bene e ascoltare buone parole. Se vi capita di sentire qualcosa di malvagio, non condividetelo con gli altri. Che scopo ha causare inquietudine negli altri dicendo loro qualcosa che l’ha causata in voi? Oggi ci sono persone che non solo prestano orecchio a discorsi maligni, ma li diffondono anche nel resto della società, causando una grande irrequietezza. Paropakaram punyaya, papaya parapeedanam (è meritevole servire gli altri ed è peccaminoso infliggere loro dolore). Lasciate che la lingua pronunci parole che diano gioia agli altri. Questo è esattamente quello che avete fatto tutta la notte. Avete cantato il Nome di Dio che ha dato gioia a tutti. Se pensate a Dio, non ci sarà spazio per critiche o per parlare male degli altri, ma c’è un tipo di preghiera in cui il devoto ricorda a Dio coloro che Lo hanno tormentato. Una volta Vidura (fratello minore del re Panda) pregò Krishna così: “O Krishna, perché non vieni a casa mia? Io non Ti ho mai legato a una colonna, non Ti ho frustato come fece la suocera di Sakkubai, non ho mai tentato di farTi del male come ha fatto Kamsa, né Ti ho mai insultato come ha fatto Shishupala. Allora perché non vieni a casa mia?” Probabilmente sapete come Shishupala lanciò offese contro Krishna, chiedendoNe le credenziali atte a ricevere la grande offerta fatta da Dharmaraja a conclusione del Rajasuya Yaga. “Pensi di meritare questo onore perché hai rubato i sari delle gopika mentre facevano il bagno? Oppure pensi di meritare questo perché hai trascorso tutto il tempo in compagnia dei mandriani? Smetti di autocelebrarTi e chiudi il becco!”

Poiché Shishupala aveva oltrepassato i limiti, Krishna prese il piatto in cui era stata fatta l’offerta e glielo scagliò contro, decapitandolo all’istante. L’atto di Krishna venne apprezzato 30 Marzo 2021

da tutti. Molte persone hanno l’impressione che Krishna abbia usato il Suo chakra (disco) per uccidere Shishupala, ma, in realtà, fu solo un piatto a decapitarlo. Riempite il Cuore di Sentimenti Sacri

Quando il momento non è favorevole, anche un bastone in mano si trasformerà in un serpente. Al contrario, se il momento è favorevole, anche se calpestate un serpente, esso rimarrà innocuo come un bastone. Per godere sempre del momento favorevole, dovete colmare il cuore di sentimenti santi. La storia di Bharat (India) è ricca di molti esempi che testimoniano questa verità. Oggi tale storia sacra viene dimenticata e le persone ricorrono a mezzi scorretti e danno il cattivo esempio. Imparate le sacre lezioni insegnate dalla storia di Bharat. Coltivate sentimenti sani, e lasciate che le orecchie ascoltino storie sacre. Fate sì che la lingua pronunci parole sante e lasciate che le mani compiano azioni meritorie. Sapete perché Dio vi ha dato le mani? È solo per nutrire lo stomaco? No. Esse devono essere usate al servizio della società. Sapete perché vengono dati i piedi? Non per bighellonare per le strade come dei vagabondi, ma per visitare luoghi sacri. Le persone vedono qualsiasi cosa con gli occhi spalancati, ma, quando visitano un tempio, chiudono gli occhi stando davanti alla bellissima immagine del Signore. Che ironia! I sensi possono portarvi al peccato o al merito. È vostro dovere indirizzarli sulla retta via e guadagnare meriti: allora Dio soddisferà tutti i vostri desideri. Non avrete bisogno di chiederGlielo. “Non chiedere, o mente, non chiedere. Più chiedi, più sarai trascurata. Dio ti concederà sicuramente ciò che meriti e senza che tu lo chieda. Non esaudì forse il desiderio di Sabari, che non chiese mai? Non riscattò Jatayu, che non chiese mai, ma sacrificò la vita per la Sua causa?”

Ieri pomeriggio, alle 18, è arrivato il momento più propizio, durante il quale si è verificata

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la fuoriuscita del Linga. Perché Shivaratri è considerato di buon auspicio? Il motivo è questo. La luna ha 16 kala (aspetti) ed è così anche per la mente. Nel giorno di Shivaratri, 15 si fondono e ne rimane solo uno. Se si fonde anche il sedicesimo aspetto, si ottiene la Divinità. Questa fusione totale avverrà solo

se si canterà il Nome Divino continuamente e con tutto il cuore.

- Tratto dal Discorso di Bhagavan del 22 febbraio 2001, in occasione di Shivaratri a Prashanti Nilayam

Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences EPIP Area, Whitefield, Bengaluru - 560066 Tel: 080-28004600 Extn. 4640, 4641, 4441. Email:academicblr@sssihms.org.in Sri Sathya Sai Institute of Higher Medical Sciences, Whitefield, Bengaluru is offering 4 years course leading to Bachelors degree in Nursing, Bachelors degree in Anaesthesia and Operation Technology, Cardiac Care Technology, Imaging Technology, Medical Laboratory Technology and Perfusion Technology under the aegis of Rajiv Gandhi University of Health Sciences, Bengaluru, Karnataka. All the courses are meant for only Girl Students and it is totally residential programme. Applications are invited from candidates who fulfil the eligibility criteria as given below. Age: Candidates should have completed minimum 17 years and maximum 25 years of age on or before 31st of December in the year of application for admission. Qualification: 10+2, PUC or any other qualifying examination conducted by Boards / Councils / Intermediate Education established by State Governments / Central Government and recognised as equivalent to two year Pre-University examination by the Rajiv Gandhi University of Health Sciences / Association of Indian Universities (AIU). Subjects 10+2 / PUC: Candidates should have passed subjects of Physics, Chemistry, Biology and English (PCBE) individually and must have obtained a minimum of not less than 45% marks put together in all these subjects. For B.Sc. Imaging Technology, the candidate should also have passed with Mathematics, Biology, Physics, Chemistry and English with an aggregate of 45%. Candidates desirous can apply by logging into our website www.sssihms.org. Incomplete applications, applications in a different format and applications not meeting the eligibility criteria will be rejected. The applications will be entertained from 1st April 2021 to 30th June 2021. The calendar of events for the entrance exams will be put up on our website. – Director

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L’ORIGINE DEL GOKULAM SRI SATHYA SAI Balachandra Rayker

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EL SETTEMBRE DEL 1970, IO E mio padre, Sanmarg Krishna Shet, andammo a Brindavan. Avendo bisogno di parlare con Swami, mio padre aspirava ad avere un colloquio. Essendo stati invitati ad averlo, aspettavamo vicino al "bungalow, la residenza di Swami, prima che essa fosse chiamata Trayee. Erano circa le 3 del pomeriggio quando Sri Ramabrahmam, custode di Brindavan e grande devoto di Swami, si fermò accanto a noi per parlarci. C'era una mucca, di nome "Yagnamatha", che, in un angolo, masticava dell’erba. Indicandola, ci disse che usavano il latte di quella mucca per Swami, ma il latte stava diminuendo. Allora, mio padre gli chiese se poteva donare a Swami una mucca di quelle che avevamo a casa. “Perché non lo chiedi a Swami Stesso, dato che comunque Gli parlerai a breve?” – rispose il custode. Quando mio padre, durante il colloquio, domandò a Swami se poteva offrire una mucca, Egli disse: “Va bene, portala e Io avvierò il Gokulam.” Nella prima settimana di dicembre del 1970 nacque un vitello che venne portato nella nostra casa di Mangaluru. Nell’ultima settimana di dicembre decidemmo di portare la mucca e il vitello a Brindavan. Sul camion, i miei genitori sedevano davanti assieme all'autista, mentre io sedevo tra le balle di fieno nella parte posteriore assieme alla mucca e al vitello. Il camion svolgeva un regolare servizio giornaliero di trasporto di tegole per tetti. La notte l’autista, pur se esperto, si perse e, il mattino, invece di raggiungere Brindavan (Bengaluru), arrivammo alla città di Pavagada. Quando trovò la strada per tornare a Brindavan, erano le 13. Mentre, per la deviazione fatta, eravamo impegnati a cercar di

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trovare la via del ritorno, Swami stava facendo dei preparativi per noi. Verso mezzogiorno, per agevolare l’uscita della mucca, fece arrivare un camion per scaricare un po’ di terriccio al fine di creare una rampa vicino al nostro automezzo. C'era anche un Poornakumbham (vaso colmo d’acqua) portato da un gruppo di donne che, per un’accoglienza regale, avevano anche curcuma, kumkum (vermiglione), fiori, frutti e quanto necessario per l’Arati. Nessuno sapeva perché stessero lì o a chi venisse offerta l’accoglienza. Stavano semplicemente seguendo le istruzioni di Swami. Quando entrammo a Brindavan, Swami stava aspettando di riceverci. Ci dissero di parcheggiare il camion con la parte posteriore vicino al cumulo di terriccio. Vi posero sopra una tavola di legno e furono fatti scendere la mucca con il vitello. Indicando dove mi trovavo, Swami scherzando disse: “Mettete l'asse sulla sua testa”, per farmi sorridere dopo il lungo estenuante viaggio. Le donne offrirono il benvenuto con il Poornakumbham

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ed eseguirono la Puja con curcuma, kumkum e fiori, a cui fece seguito l’Arati. Swami chiese: “La mucca mangia le banane?” e gliele dette da mangiare. Poi domandò: "Le mucche mangiano le mele?" - e le dette loro. “Questa mucca sembra un povero bramino”, commentò, osservando il suo corpo magro. Più tardi apprendemmo che il vitello era stato chiamato Shankara. Fummo poi trattati con onori indimenticabili. Swami invitò tutti noi a mangiare con Lui. "Dove sono loro?" - mi chiese, riferendosi all'autista e a chi puliva il camion. Corsi fuori e li portai a pranzo nella residenza di Swami. Egli venne servito al tavolo, mentre noi cinque sedemmo sul pavimento. Fu un delizioso banchetto con Basundi (dolce costituito di latte, zucchero, zafferano, frutti a guscio e cardamomo in polvere– ndt), banane e molti piatti. Anche adesso, non dimentico

quel pranzo! Più tardi, fummo chiamati nella stanza dei colloqui. Dopo aver parlato con tutti noi, Swami materializzò due ciondoli. Li diede all'autista e all’uomo delle pulizie. Disse all'autista di smettere di bere alcolici e gli materializzò anche della Vibhuti. Nel 1976, Swami portò mio padre nella Sua macchina rossa per mostrargli lo Sri Sathya Sai Gokulam, a Puttaparthi. Da allora esso è cresciuto molto. Un colloquio casuale con Sri Ramabrahmam aveva favorito questa piccola offerta a Swami che, non solo l’aveva accettata, ma si era anche impegnato a trascorrere tantissimo tempo a fare tutti i preparativi, benedicendoci inoltre profusamente. Gli saremo grati per sempre. - L'autore, Sri Balachandra Rayker, di Mangaluru, è un devoto di lunga data di Bhagavan

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Entitled SANATHANA SARATHI (English) R.No.10774/58

(To be published in the first issue every year after the last day of February) Form IV (See Rule 8) 1. Place of Publication : Sri Sathya Sai Press, within the compound of Sri Sathya Sai Ashram, Prasanthi Nilayam. 2. Periodicity of Publication : Monthly 3. Printer and Publisher’s Name : Sri K.S. Rajan Whether citizen of India : Yes Address : West II / C-22, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. 4. Editor’s Name : Sri G.L. Anand Whether citizen of India : Yes Address : Round Block V / C-3, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P. 515134. 5. Names and addresses of : Sri Sathya Sai Sadhana Trust, Publications Division, P.O. Prasanthi Nilayam, Dist. Anantapur, A.P., 515134. individuals who own the newspaper and partners or shareholders holding more than one per cent of the total paid up capital as on 28-2-2021 I, K.S. Rajan, hereby declare that the particulars given above are true to the best of my knowledge and belief. (Sd) K.S. RAJAN Date: 1-3-2021 (Signature of Publisher) Eterno Auriga

Marzo 2021 33


IL RAMAYANA ATTRAVERSO I SAI BHAJAN

L

’EPICA STORIA DEL RAMAYANA ha preso vita quando, il 31 gennaio 2021, nel Sai Kulwant Hall, lo Sri Sathya Sai Media Centre ha fatto l’incantevole

La presentazione musicale “Il Ramayana attraverso i Sai Bhajan”.

“Sri Rama Charanam Sri Rama Charanam Sri Rama Charanam Bhaje”, “Om Sri Ram Jai Ram Jai Jai Ram”, e “Karuna Samudra Sri Rama”. Il programma si è concluso con la proiezione del video del Bhajan “Rama Rama Rama Sita”, cantato da Bhagavan. L’evento è stato contrassegnato anche dalla presentazione del logo del 96° Anniversario dell’Avvento di Bhagavan, un nuovo sito web (versione beta) dello Sri Sathya Sai Media Centre e dallo “Sri Sathya Sai Kids World”, un canale YouTube per bambini. Sono seguiti i Bhajan che si sono conclusi con Bhagavan che cantava “Prema Mudita Manase Kaho Rama Rama Ram”.

e innovativa presentazione musicale “Il Ramayana attraverso i Sai Bhajan”.

Il programma, iniziato alle 17, ha mostrato la storia della sacra e divina vita del Signore Rama attraverso i Sai Bhajan, accompagnati da un coinvolgente commento e bellissime illustrazioni sullo schermo LED. Questo programma, molto stimolante e vivace, basato sul libro “Ramakatha Rasavahini”, scritto da Bhagavan Sri Sathya Sai Baba, includeva famosi Sai Bhajan, fra i quali “Raghunandana Hey Raghunandana”,

La presentazione del nuovo canale YouTube “Sri Sathya Sai Kids World”.

Non è la qualità esteriore che conta; è la forza interiore a conferire valore e significato. Il cuore deve essere puro. Il ricordo costante della gloria e della maestà di Dio, che è l’Abitante Interiore, attraverso l’aiuto del Nome contribuisce a purificare il cuore. Questa è la vitamina B12 che promuove la salute spirituale. Non è necessaria alcun’altra compressa.

– Bhagavan Sri Sathya Sai Baba 34 Marzo 2021

Eterno Auriga



Date della pubblicazione 1° marzo 2021

Volgete i vostri Sentimenti Verso di Me Non mi piacciono i Bhajan che promuovono rivalità, invidia ed egoismo, o che derivano dall’intolleranza. Apprezzo e ricompenso l’umiltà, la forza d’animo, la comprensione, il servizio, la fratellanza e il ricordo costante di Dio. Se desiderate ardentemente avere la Mia immagine nel cuore, dovete rivolgere l’obiettivo della fotocamera verso di Me, non è vero? Volgete verso di Me il vostro intelletto, le emozioni, i sentimenti, le attività: allora la Mia immagine rimarrà sicuramente impressa nel vostro cuore. Se l’obiettivo è rivolto verso il mondo e le cose terrene, come può la Mia immagine imprimersi nel vostro cuore?

– Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

E d i z i o n e I t a l i a n a d e l S a n a t h a n a S a r a t h i


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