Eterno Auriga - Febbraio 2014

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tutta la notte, finché non arrivai in fondo. L’esperienza non assomigliava a nessuna che avessi provato in precedenza. L’autore aveva scrupolosamente intervistato decine e decine di persone che erano state testimoni oculari di miracoli e atti straordinari compiuti da Sai Baba, compresa la guarigione di malati e storpi e addirittura la resurrezione di morti. Mi sentii elettrizzato e assolutamente convinto della verità delle storie riportate da Murphet! E c’era qualcosa di stranamente familiare in tutto ciò. La mia gioia non aveva limiti! Il giorno seguente, dopo aver chiamato un paio di amici intimi per raccontare loro della “mia scoperta”, andai in un negozio di dischi che aveva una vasta collezione di album jazz, con dischi in vinile dal diametro di 12 pollici (30 cm) dell’epoca. Il negozio aveva un settore dedicato alla musica di altri Paesi. D’impulso mi diressi verso gli scaffali della sezione denominata “India”, sperando di trovare qualcosa in tema di meditazione. Scorrendo gli album, m’imbattei in uno dal titolo “Jyoti Meditation” (meditazione sulla luce) di Indra Devi. Tirandolo fuori, restai di sasso nel vedere che il successivo aveva una foto di Swami a figura intera e la dicitura “Sathya Sai Baba Canta i Bhajan”. Ce n’erano due copie. Acquistai tutti e tre gli album e mi precipitai a casa per ascoltare la voce del Signore.

Sebbene non capissi il significato delle parole delle canzoni che Egli cantava, fui rapito dalla voce melodiosa di Sai Baba. Poi arrivò la declamazione del professor Kasturi del lungo passo tratto dal Discorso di Swami del 1968 che comincia con “Per la protezione dei virtuosi, per la distruzione dei malvagi e per ristabilire la rettitudine su salde basi Io Mi incarno di era in era”. Eterno Auriga

Vidi per la prima volta Sathya Sai Baba verso le 4 e mezzo della mattina di Natale. I devoti occidentali giravano in processione con le candele accese intorno al Mandir (tempio) dove Swami risiedeva. Quando ebbi completato un giro, guardai in alto verso il balcone ed Egli era là, che oscillava dolcemente avanti e indietro nella brezza, mentre veniva eseguito il canto natalizio “Joy to the world”. Fu una visione che non dimenticherò mai. Caddi in ginocchio, sbattendo sulla sabbia. Sembrava esserci un qualche flusso di energia che da Lui veniva dritto verso di me e produceva pura estasi. Mentre ascoltavo e assorbivo ogni parola, il processo di trasformazione che era cominciato in me la notte precedente sembrò accelerare. Non voglio insinuare che all’improvviso divenni virtuoso, abbandonando tutte le cattive abitudini, ma senza dubbio avvertii la ricongiunzione con una gioia assente da molto tempo, che da ora in poi avrebbe fatto da sfondo costante alla routine quotidiana. Nel Centro Sai di St. Louis Il mio obiettivo divenne il seguente: come trovare di più su Sai Baba in quell’era pre-Google. Per fortuna, durante una visita a San Francisco (California), chi ci ospitava ci suggerì di guardare nell’elenco telefonico. Fummo assai contenti di scoprire che c’era un Centro Sai nel Distretto di Haight. All’arrivo incontrammo un devoto assai cordiale e disponibile Don Heath – che, oltre a raccontarci molte Febbraio 2014

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