Saphiranews Maggio 2012

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Anno II Serie II n.5 - MAGGIO 2012 - ISSN 2240-3558

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Incontro con Luciano Dassatti: il futuro di Napoli è nel suo mare Settimana dei Tre Golfi: protagoniste le acque di Napoli Dinghy Classico: Giorgio Poggi vince la Coppa Alisio


artemisiacomunicazione | ph: luciano d’inverno

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saphira news Pubblicazione Mensile Registrazione del Tribunale di Napoli n. 12 del 07.01.2011 Anno II Serie II n. 5 Maggio 2012 Edito a cura della Arpi Costruzioni S.r.l. Via Roberto Bracco n. 45 80133 Napoli Tel. 081/19363633 www.saphiranews.it www.facebook.com/saphiranewsmagazine Direttore Editoriale Raffaele Archivolti direzione@saphiranews.it Direttore Responsabile Francesco Bellofatto f.bellofatto@saphiranews.it Redazione Erica Archivolti Claudia Campagnano Paolo De Luca Sonia Oloferni Antonella Panella Paola Vona redazione@saphiranews.it Collaboratori Giampiero Assumma Domenico Brigante Adele Brunetti Veronica Cardella Roberta Errico Gianluca Ferrante Annamaria Lilla Mariotti Davide Tagliacozzo Carlo Zazzera Pubblicità commerciale@saphiranews.it Progetto Grafico Pablo Donadio per Graphite srl Tatiana Smirnova Stampa Officine Grafiche Francesco Giannini & Figli SPA - Napoli Associato USPI ISSN 2240-3558 I singoli autori sono gli unici responsabili del contenuto degli articoli e degli spazi pubblicitari pubblicati. É vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari. In copertina Regata dei Tre Golfi - Fotografia di Blue Passion

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ditore, autore, tipografo oggi sono figure che si tornano a fondere. Nel 1870 Barbera distingueva la pubblicazione che veniva fatta dagli editori per scelta culturale con la stampa che, invece, era fatta dai tipografi attenti solo agli incassi. Questa distinzione guardava al passato, nel novecento editori e tipografi hanno entrambi privilegiato l’aspetto economico differenziandosi solo per un attenzione maggiore ad una coerenza di fondo dei primi rispetto ai secondi. Il lavoro di assistenza agli autori e di selezione degli stessi è rimasto così agli editori. Oggi la rivoluzione digitale sta scardinando anche questa separazione; il cosiddetto self publishing altera questo equilibrio e sia gli editori che i tipografi hanno iniziato ad offrire servizi di editing via Internet che consentono di assemblare, a pagamento, i propri lavori. Molti autorevoli giornalisti e scrittori hanno preso posizioni molto dure contro quello che loro definiscono una sorta di medioevo ortografico causato dal progresso tecnologico che desacralizza la scrittura favorendo una società senza filtri. Non sono d’accordo. In questa rivoluzione io vedo una vittoria del libero mercato che capovolge le regole consentendo l’abbattimento di ogni filtro e che lascia all’utente finale la scelta di decidere chi premiare. Sono convinto che assisteremo rapi Raffaele Archivolti



4 IL FUTURO DI NAPOLI È NEL SUO MARE ACWS - speciale Napoli 2012 6 GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER LA TAPPA NAPOLETANA DELL’ACWS ACWS - speciale Napoli 2012 9 I Protagonisti BRUNO TROUBLÉ ACWS - speciale Napoli 2012 10 I Protagonisti JAMES SPITHILL ACWS - speciale Napoli 2012 11 I Protagonisti PIERLUIGI DE FELICE ACWS - speciale Napoli 2012 12 IN DIRETTA DAL MEDIA CENTER... ACWS - speciale Napoli 2012 14 IN DIRETTA DAL SALOTTINO DI SAPHIRANEWS... ACWS - speciale Napoli 2012 21 MUNICIPALITÀ GLI STUDENTI INCONTRANO I CIRCOLI Tradizione & Innovazione 22 CARBON FIBER DESIGN CONTEST 2013 Solidarietà a riva 24 TUTTI NELLA STESSA BARCA. PEEPUL, QUANDO LA DISABILITÀ NON È UN LIMITE Velaeventi 26 SETTIMANA DEI TRE GOLFI. LE ACQUE DEL GOLFO DI NAPOLI ANCORA PROTAGONISTE News dalla classe dinghy 28 LO SPETTACOLO DEI DINGHY 12’ CLASSICO È TORNATO NEL GOLFO DI NAPOLI CON LA SWISS & GLOBAL CUP. Regata 30 È SPETTACOLO IL GOLFO SCRITTO DALLE VELE DELLA 28° EDIZIONE DELLA VELALONGA. Velaeventi 31 È VELA IN CAMPANIA CONSEGNA AL CASTEL DELL’OVO IL PREMIO EOLO. Regata 32 LA SUPERBA IN CLASSE J24 E SCUGNIZZA IN ORC CONQUISTANO IL TAN Velaeventi 33 AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DELLA VOLCANO RACE É GIÀ BOOM D’ISCRIZIONI

Velaeventi 34 A GAETA CHIUSA LA QUINTA EDIZIONE DELLO YACHT MED FESTIVAL

sommario

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Regata 36 EQUIPAGGI D’ORO FRA’DIAVOLO E SCUGNIZZA SI RICONFERMANO TITOLARI DEL TROFEO PUNTA STENDARDO Regata - minialtura 37 INARRESTABILE MARY POPPINS PERFETTA ‘A FENESTELLA SI È CONCLUSO IL TROFEO ALBANESI Vele di levante 37 PROSEGUE IL PRIMAVERILE LEVANTINO IN ATTESA DE “SULLE ROTTE DEI BORBONE” Il racconto 38 IL FANTASMA DEL FARO II RACCONTO DI SEGUIN ISLAND Veleggiando 42 I VICHINGHI E IL MARE Eco saphira 44 UN ESERCITO DI VOLONTARI PER IL MEDITERRANEO Andar per libri 45 PREMIO CARLO MARINCOVICH TERZA EDIZIONE Stile & Design 47 CONTRO CORRENTE Portfolio 52 GIAMPIERO ASSUMMA Un mare di cultura 54 BENEVENTO CITTÀ LUCE Rotte di gusto 56 PIZZA... O MEGLIO FOCACCIA 57 SCATTA IL MARE 58 AGENDA 59 SHORT NEWS


Il futuro di Napoli è nel suo mare Incontro con Luciano Dassatti

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apoli gioca il suo futuro sulla portualità, non solo commerciale e di cabotaggio, che la collocano, per traffico passeggeri, seconda solo dopo lo scalo marittimo di Hong Kong, ma guardando con attenzione ad un sistema di approdi in grado di rispondere adeguatamente alla domanda di traffico turistico stanziale e di transito. É su quest’ultimo aspetto che punta l’ammiraglio Luciano Dassatti, presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, nato sulla sponda di un lago sovrastato da monti, a Riva del Garda, ma profondo conoscitore del Golfo di Napoli, per aver guidato anche la Capitaneria di Porto. “I napoletani e il mare sono parenti stretti – esordisce Dassatti – e devono riscoprire la reciproca generosità: quella di un popolo da sempre aperto al confronto e all’accoglienza, e quella di un elemento naturale che ci da tutto, dall’ossigeno al cibo, dal divertimento al lavoro. Il mare unisce, non separa: è proprio come il napoletano, un testimone di pace”.

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E proprio mentre il porto vive una fase di sviluppo, con il Grande Progetto che nell’arco di quattro anni, con un titanico intervento di dragaggio e bonifica dei fondali, cambierà radicalmente l’assetto funzionale ed il waterfront di collegamento con la città, il presidente dell’Autorità Portuale richiama l’attenzione sull’esigenza di rendere adeguato agli ormeggi dei maxi-yacht il sistema portuale del Golfo. Sì, perché è un vero e proprio sistema, figlio del Progetto integrato sulla portualità turistica, che ha visto negli ultimi cinque anni aumentare notevolmente la disponibilità regionale di posti barca. “Il Golfo va visto come un vero e proprio sistema di approdi per il diporto – continua l’Ammiraglio – con importanti realtà quali il Marina di Stabia, che rientra nella giurisdizione dell’Autorità, e il nuovo Porto Fiorito a Vigliena, che rappresenta una determinante occasione di sviluppo per l’area orientale di Napoli”. La nota dolente riguarda le navi da diporto, ovvero le imbarcazioni superiori

a 24 metri, per le quali l’offerta è molto limitata: “Eppure sono quelle che portano ricchezza – aggiunge Dassatti – e fanno crescere l’indotto turistico e del diporto. Penso al rifornimento, alle riparazioni e al catering, per esempio. La domanda è forte, su Napoli, e bisogna intercettarla”. Si, ma dove? C’è chi ha avanzato la proposta del Molo San Vincenzo… “Il San Vincenzo – spiega Dassatti - è un molo sopraflutto che rende tranquillo lo specchio acqueo del porto. Inoltre, in quest’area è proibita la navigazione da diporto, perché intralcerebbe quella commerciale, in particolare quella dei mezzi veloci che, dal contiguo Beverello, assicurano i collegamenti con le isole del Golfo per quattro milioni di passeggeri all’anno. Una mole di movimento orario che è sotto gli occhi di tutti e che il diporto renderebbe più complicata e meno sicura. Penso, piuttosto, all’altro lato del molo, quello sopravvento, nella zona del Molosiglio, dove, conservando tutti gli ormeggi della Lega Navale e della Canottieri Napoli, c’è un bel pro-

getto che prevede uno specchio d’acqua più ampio e idoneo per ospitare i maxiyacht”. L’intervento andrebbe ad integrare l’operazione di restyling del vicino Beverello che, in base al progetto Euvè che coinvolge anche l’area del Piliero e prevede una strip commerciale, riconnette direttamente il porto con il cuore della città. Ama Napoli, l’ammiraglio nato tra i monti, e lo fa con la competenza e l’entusiasmo di chi conosce il mare davvero, dal timone della Merope III dell’Accademia Navale, ereditato da Agostino Straulino, agli FD, Star e una Sidney Hobart del ’65, “con tutto quello che significa – sorride - fare quel tipo di regata in quegli anni. Ma ero poco più che ventenne…!”. Molti decenni dopo, con la stessa passione, impugna il timone di “+39” nelle regate di Coppa America a Trapani… “Una barca – sottolinea con orgoglio – con i colori del Circolo Vela Gargnano, sul Lago di Garda”. Francesco Bellofatto

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ACWS - speciale Napoli 2012

Grande successo di pubblico per la tappa napoletana dell’ACWS

Premiazione Luna Rossa - foto di Gilles Martin-Raget

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distanza di meno di un mese dalle World Series targate Golfo di Napoli tiriamo le somme di un evento sportivo internazionale che ha ridato splendore ad uno dei Golfi più belli del mondo. Migliaia le persone che hanno affollato via Caracciolo dall’11 al 15 aprile, nelle cinque giornate di regate, nonostante le condizioni meteorologiche poco clementi. A Napoli si è respirato un clima da scudetto, sembrava di rivivere i momenti del calcio spettacolo dei tempi di Maradona, Careca e Bagni. Le persone osservavano dall’alto di via Petrarca, Mergellina e Posillipo il Villaggio regate dell’America’s Cup World Series mentre dalla Villa Comunale, cuore del villaggio con la Cassa Armonica ristrutturata, ammiravano gli hangar con i nuovi catamarani, gli AC45, e incitavano i loro beniamini. Tutti gli uomini dei nove team sono rimasti affascinati dalla città e dal calore delle persone che, lungo via Partenope e via Caracciolo, partecipavano alle regate ed erano il decimo team pronto a dare battaglia nel campo di regata. Canzoni della tradizione napoletana come “‘O surdato ‘nnammurato” del poeta Aniello Califano e tifo da finale Champions hanno galvanizzato gli interi equipaggi che, a conclusione dell’ultimo giorno di regate, durante la premiazione alla Cassa Armonica, non hanno nascosto l’emozione nel ringraziare Napoli e i napoletani. Ora tocca a Venezia eguagliare la passione contagiosa di

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un pubblico presente e non solo spettatore. Nella città lagunare, dal 15 al 20 maggio (apertura Villaggio regate il 12 maggio) un’altra tappa dell’America’s Cup World Series, poi sarà la volta di Newport, in Rhode Island, dal 26 giugno al 1 luglio (apertura Villaggio regate il 23 giugno) dove si concluderà il “girone” 2011-2012 delle World Series. Con un tifo da stadio e tanto di vessillo sventolato dal pubblico che ha preso d’assalto la Villa Comunale di Napoli, gremita in ogni suo angolo, l’unico team in gara che batte bandiera italiana non poteva fallire l’occasione di portare a casa un successo meritato. Luna Rossa Piranha vince, infatti, il Fleet Racing Championship; l’equipaggio composto dal timoniere Chris Draper, dal tattico-wing trimmer Francesco Bruni, dal freestyler Dave Carr e dai due trimmer Pierluigi De Felice e Nick Hutton ha conquistato, grazie ad una scelta tattica intelligente che ha spiazzato gli avversari, un successo forse insperato prima di arrivare a Napoli. Il team ha varcato la linea di partenza della regata di flotta conclusiva dalla parte della boa, scelta diversa rispetto agli altri team che, accalcati in Barca Comitato, non si sono resi conto dell’allungo del catamarano italiano. Non c’è stata storia e Luna Rossa Piranha si è inserita al comando fin dall’inizio della regata e, con un attento e perfetto gioco di squadra, un vero e proprio lavoro in “team”, ha mantenuto la leadership fino


ACWS - speciale Napoli 2012

Luna Rossa - foto di Gilles Martin-Raget

Luna Rossa - foto di Gilles Martin-Raget

alla fine, giocando di fino sui salti della brezza debole e instabile che ha caratterizzato l’ultima giornata di regate napoletane. Oracle Racing Spithill si è piazzato al secondo posto e Emirates Team New Zealand al terzo. “Sono davvero contento di questa vittoria. I ragazzi sono stati molto bravi. Abbiamo faticato tanto nelle ultime tre settimane e siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto nel primo appuntamento con gli AC45, a bordo dei quali altri team regatano da ormai oltre un anno”, commenta lo skipper di Luna Rossa Max Sirena alla fine dell’ultima regata di flotta. Gli occhi lucidi dall’emozione e dalla gioia sono invece quelli di Francesco Bruni che dice: “Finalmente siamo riusciti a partire come volevamo e già alla prima boa eravamo in testa. In quel momento abbiamo capito che la vittoria era alla nostra portata. Ci siamo guardati in faccia, consapevoli di dover mantenere alta la soglia di attenfoto di Gilles Martin-Raget

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ACWS - speciale Napoli 2012

foto di Gilles Martin-Raget

Emirates Team New Zealand - foto di Gilles Martin-Raget

zione: il vento saltava e sarebbe bastato davvero un niente per perdere la testa della regata. Se devo essere sincero, per noi del team, il primo posto in classifica generale non è giunto del tutto inatteso. Durante la settimana siamo cresciuti progressivamente: Chris Draper è stato molto bravo nel portare la barca sempre veloce e in quasi tutte le condizioni abbiamo manovrato in modo pulito”. World Series napoletane soddisfacenti anche per Artemis Racing di Terry Hutchinson, vincitore del Match Racing Championship. Negli AC500 Speed Trials (prove di velocità) invece, la vittoria va ad Oracle Racing Bundock con un margine di soli due centesimi di secondo su Artemis Racing. La classifica generale dopo la tappa partenopea delle World Series vede Oracle Racing Spithill di James Spithill (vincitore dell’ultima America’s Cup) in testa, segue, con un punto di distacco, Emirates Team New Zealand. Nelle World Series di Napoli da segnalare anche un momento di solidarietà nei riguardi di un giovane calciatore del Livorno, Piermario Morosini, scomparso tragicamente mentre disputava una partita di calcio il giorno prima (14 aprile) dell’ultima giornata di regate. Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha chiesto agli organizzatori di tutte le manifestazioni sportive italiane di rispettare un minuto di silenzio in onore di un giovane che ha lottato e lavorato per realizzare un sogno che si è interrotto proprio su di un campo di calcio, lì dove era iniziato, ma non nella sua anima. Sonia Oloferni

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I PROTAGONISTI ACWS - speciale Napoli 2012

Bruno Troublé Bruno Troublé - foto di Gilles Martin-Raget

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qualche giorno dalla conclusione dell’America’s Cup World Series di Napoli Saphiranews ha intervistato tre dei protagonisti di questo evento. Bruno Troublé ideatore delle Louis Vuitton Series, James Spithill skipper di Oracle Spithill e Pierluigi De Felice, trimmer di Luna Rossa Pirnha. Ecco le loro opinioni.

Bisognerebbe solamente cambiarne l’immagine. Degli eventi come queste regate certamente aiuteranno in questo senso! Ho molto apprezzato il mio soggiorno di 10 giorni e ho adorato passeggiare in città senza avere l’impressione di non essere al sicuro!

Monsieur Troublé, come ha vissuto questi giorni napoletani e cosa pensa della nostra città?

Parlando in generale dell’organizzazione, secondo lei è stato fatto tutto per il meglio? E cosa le piacerebbe fosse cambiato per l’anno prossimo?

Molti anni fa ero già venuto a Napoli in barca. E’ meraviglioso fare il viaggio partendo dal sud della Corsica verso Ponza, Ventotene, Ischia, Procida e poi Napoli. Avevo dei ricordi di una visita a Napoli ed a Pompei, ma i miei erano ricordi di una città sporca – ed era parecchio tempo prima del problema dei rifiuti – che la cattiva immagine internazionale della città non aveva fatto che accentuare nel mio subconscio. Questa volta invece sono stato meravigliato dalla vostra città! Grazie ad Antonella di Nocera, assessore alla cultura ed il turismo, ho potuto visitare uno dei tesori di Napoli: la cappella rosa di San Giovanni (Maggiore Pignatelli ndr) e la cella dove San Tommaso D’Aquino passò due anni a Napoli nel 15esimo secolo! La vostra città è una città che ti prende ed i suoi abitanti sono molto più giovani di quanto immaginassi!

É stato tutto ben organizzato, anche se mi dispiace che non ci siano state delle regate il lunedì di pasquetta. Credo inoltre che bisognerebbe mettere un altoparlante sul lungomare per spiegare agli spettatori cosa accade in acqua. Erano in tanti ed entusiasti come MAI abbiamo visto nella storia della Coppa! Molti desideravano saperne di più sull’evento e la sua lunga storia. Sono venuti numerosissimi a vedere la storia della coppa presentata da Louis Vuitton su via Caracciolo. Un bravo alla città ed al mio amico Paolo Graziano per il successo di queste regate. Siamo felicissimi di tornare … e potremo fare ancora meglio! Claudia Campagnano

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ACWS - speciale Napoli 2012

James Spithill

James Spithill fotografia di Guilain GRENIER / ORACLE TEAM USA

Per la prima volta nelle acque del golfo, James Spithill, skipper di uno dei due Ac45 del Team USA Oracle, sin dai primi giorni, si è dichiarato entusiasta sia del particolare campo di regata che della festosa accoglienza che il pubblico napoletano gli ha riservato. Tra le cose che porterà con sé di questa esperienza partenopea infatti vi sono, oltre all’evocativa, nonostante la pioggia impietosa, cerimonia di apertura dell’evento in Piazza del Plebiscito: “… la più spettacolare che abbia mai visto: bella idea proiettare le immagini di queste barche del XXI secolo su colonnati e palazzi antichi centinai di anni!”, lo scenografico golfo ed il calore del pubblico: “regatare nel golfo con il castello ed il Vesuvio di sfondo è stato fantastico, così come il supporto dato al Team dal pubblico: è stato addirittura difficile camminare nel Village a causa dei tantissimi fan accorsi! L’Italia, dopo gli Stati Uniti, si sta rivelando la più grande fanbase del Team Oracle! Sapevo quanto gli italiani fossero appassionati di vela, avevo già vissuto questo tipo di passione e affetto quando ero su 10 saphiranews.it

Luna Rossa, a distanza di 5 anni è una bellissima sorpresa percepire quanto sempre alto sia l’entusiasmo e l’interesse. Vedere con i miei occhi migliaia di persone seguire le regate sotto gli ombrelli, nonostante la forte pioggia, mi ha davvero stupito!” Nonostante Napoli non si sia rivelata proprio la Città del Sole, le condizioni meteomarine delle giornate, dai 22 nodi del primo giorno, al vento debole ed instabile, alla pioggia battente, sono state per il Team USA una buona prova per i prossimi appuntamenti dell’ACWS: “Allenarsi e regatare con qualsiasi condizione meteo serve senza dubbio a renderci sempre più versatili, ciò significa essere in grado di porci in una situazione di forza per ottenere buoni risultati.” Nell’attesa di rivedere Spithill ed il suo Team spiegare nuovamente le vele nel nostro “stadio del mare”, gli auguriamo buon vento in vista dei difficoltosi percorsi da affrontare nelle acque della Serenissima. Paola Vona


Pierluigi De Felice Pierluigi De Felice su Luna Rossa - foto di Francesco Paolo Esposito

“Ho visto entrare Luna Rossa nel porto di Auckland e ho detto a mio fratello: un giorno voglio fare la Coppa America”. Spiega così l’origine della sua passione per la manifestazione velica più antica del mondo il trimmer di Luna Rossa Pierluigi De Felice. Evidentemente, ce l’hai fatta. Raccontaci i dettagli di questa storia.

no prossimo avremo ancora più pubblico e che il tempo per organizzare l’evento sarà maggiore. Si potrà, quindi, fare di più, ma la direzione che si sta seguendo è quella giusta. Non so se i baffi della scogliera saranno rimossi, ma posso dire che dal mare la loro presenza non cambia la visuale e sarebbero importanti qualora le basi restassero su via Caracciolo. Il villaggio potrebbe anche essere modificato ma non sta a me dire come”.

“Era il 1999 e ad Auckland si stavano svolgendo i Campionati Mondiali della classe 470. Ero in gara insieme a mio fratello Danilo e Lars Borgstrom, che era nel team di Luna Rossa, sapendo che eravamo lì a regatare ci invitò a cena. Vivere da vicino quell’atmosfera mi ha fatto capire che quella doveva essere la mia strada”. Di strada, da allora, ne ha fatta tanta Pierluigi, con due partecipazioni in Coppa America a bordo di Mascalzone Latino e ora la terza con Luna Rossa, che al primo tentativo gli ha già regalato una vittoria di tappa, a bordo di Piranha. Una vittoria nelle acque di casa, in un momento in cui eri l’unico napoletano in gara. Ti sei reso conto dell’impresa storica che hai compiuto? “Fare una regata di Coppa America a Napoli era il mio sogno ed è stato bellissimo sapere che mentre ero in mare la famiglia poteva guardarmi da casa. L’abitudine alle regate non mi ha fatto sentire la pressione durante le prove, ma a fine evento mi sono reso conto di quanta responsabilità avevamo e dell’importanza che ha avuto vincere nella mia città”. Dal punto di vista organizzativo credi che sia stato fatto tutto nel modo migliore o c’è qualcosa da cambiare? “Considerando i tempi stretti in cui si è dovuto lavorare credo sia stato fatto il massimo. È vero, però, che l’an-

Pierluigi De felice su Luna Rossa - foto di Carlo Zazzera

Dopo Napoli, Venezia. Luna Rossa che obiettivo si pone? “Alla prima occasione abbiamo vinto subito, adesso non possiamo certo nasconderci”. Carlo Zazzera

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ACWS - speciale Napoli 2012

Intervista a Francesco Bruni - wing trimmer di Luna Rossa “Piranha” che compie 39 anni a Napoli, nella prima giornata delle World Series

Francesco Bruni - foto di Gilles Martin-Raget

Francesco, questa prima giornata di regate con condizioni meteorologiche pessime, tutto sommato non è andata male… È stata una giornata difficile per le cattive condizioni meteorologiche. Ci siamo messi in modalità sicurezza e siamo tornati sani e salvi a casa. Per un’ora di navigazione, ci abbiamo impiegato più di quattr’ore per mettere le barche in acqua, poi per toglierle, questa è stata la cosa più dura, ma lo spirito a bordo era buono. Che diceva Chris Draper? Chris urlava molto per farsi sentire. È una fortuna averlo a bordo perché è l’unico ad avere esperienza su queste barche e grazie a lui la nostra è stata una giornata positiva; quando ho visto che c’erano 22 nodi e tre metri d’onda, ci avrei messo la firma per tornare a casa in questo modo più che dignitoso. Non abbiamo sfigurato, in dei momenti eravamo messi anche discretamente. Nella prima regata siamo andati bene, c’è stato un momento che eravamo davanti anche a team New Zealand. Mi dispiace per la seconda perché siamo stati fuorigioco fin dall’inizio, ma era la prima volta in assoluto che prendevano delle condizioni meteo simili, ma forse neanche simili: 20 nodi e mare piatto paragonati a 22 con tre metri d’onda, chiunque naviga si

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In diretta dal media center...

rende conto di cosa significa. Condizioni meteorologiche peggiori anche rispetto alle regate disputate in Nuova Zelanda? Sì, 22 nodi, raffiche a 25 e tre metri d’onda, oggi più che cinghiare si rimaneva attaccati alla barca che era come un cavallo imbizzarrito. Ci sono stati dei momenti in cui non riuscivamo più a virare. Avete preso un paio di penalità? Sì, una, anzi due mi pare. Come vele di prua, cosa avete usato? Abbiamo usato un due, chiaramente sarebbe stato meglio usare un tre oggi, però, avendo due possibilità di fiocchi, se avessimo giocato il tre, tutto il resto della settimana avremmo perso l’uno. È una settima difficile come previsioni perché ci saranno delle giornate con poco vento e delle altre con tantissimo vento, quindi abbiamo resistito con il due. È stata una decisione che ha preso il 70% della flotta. C’erano poche barche con il tre e non penso faccia, poi, tutta questa differenza. Domani come vi organizzate? Ci dovrebbe essere meno vento… Le condizioni meteo domani dovrebbero essere migliori. Meno vento, dai 5 ai 12 nodi; abbiamo un grande team e anche un grande short team che metterà a posto la barca che non è proprio in cattive condizioni, ho visto barche messe molto peggio. Proveremo ad essere più competitivi, l’abbiamo dimostrato nelle regate di prova di sabato dove siamo arrivati primi e secondi, noi e Luna Rossa Challenge 2013. 11/04/2012 (s.o.)

Intervista Max Sirena, skipper di Luna Rossa Swordfish. Nella seconda giornata delle World Series dell’America’s Cup, Luna Rossa “Piranha” vince uno dei tre match race.
Ai nostri microfoni Max Sirena, skipper di Luna Rossa Swordfish Max una bella prova oggi? Sì, è stata una buona reazione, entrambe le barche hanno naviga-

to bene e abbiamo ottenuto ottimi risultati
in tutte le prove di oggi, quindi senza dubbio una giornata positiva. Che tipo di vela avete usato? Abbiamo usato un fiocco da vento leggero. Le previsioni meteo per i prossimi giorni? Dipende, sembra siano variabili: vento forte per qualche giorno, poi un po’ di tregua; dobbiamo svegliarci
la mattina e vedere. Oggi, anche se non sembrava, il vento ruotava tanto, quindi non era poi così semplice
regatare. Sono contento, però, abbiamo navigato molto bene anche tatticamente prendendo sempre il primo
salto di vento che ci ha poi permesso di mantenere il vantaggio quando eravamo davanti.

Max Sirena - foto di Gilles Martin-Raget

Queste nuove barche come sono? Queste barche sono molto veloci e molto fisiche, per il resto è una barca come le altre. Secondo giorno di regate, quali sono le tue impressioni? Queste regate sono un po’ particolari, ci sono delle linee immaginarie nell’acqua dove ad un certo punto c’è un limite, un confine che non puoi oltrepassare con la barca. L’errore che noi abbiamo fatto nella prima regata è stato quello di strambare forse troppo vicino


a questo limite, ma l’importante è anche reagire dopo un errore senza abbattersi, i ragazzi l’hanno fatto reagendo “sul campo” con un lavoro straordinario. 12/04/2012 sonia oloferni

Ai nostri microfoni anche James Spithill, skipper di Oracle che ci parla di questa terza giornata delle World Series. James Spithill – skipper di Oracle

Una bella vittoria per Napoli e quindi per l’Italia. Siamo contentissimi per Luna Rossa, l’Italia protagonista nel mondo, una bella immagine per il nostro Paese. Un bel risultato e un trionfo per la città. Da domani si inizierà a lavorare per la nuova via Caracciolo pedonalizzata? Per domani sera è già indetta una riunione con gli assessori e con i tecnici perché dobbiamo mettere a punto dei correttivi su Riviera di Chiaia, Chiatamone, sui parcheggi, dobbiamo coinvolgere gli operatori economici, la Confcommercio, le categorie, la Camera di Commercio, ma il Lungomare liberato dalle auto e occupato dalle persone rimarrà sempre così, anche dopo la fine d’aprile. Una bella rivincita per Napoli? Sì, e non lo dice solo il Sindaco che è un semplice ascoltatore di queste parole, ieri Paul Cayard ha detto che il Lungomare di Napoli è il contesto più bello del mondo. Napoli ha dato una grande prova di civiltà perché non era facile organizzare questo evento in poche settimane e non era neanche semplice mantenere l’ordine di mezzo milione di persone a pasquetta. Luigi De Magistris - foto di Gilles Martin-Raget

Manuel Modena - foto di tempo, Gilles Martin-Raget Oggi cattivo ma una grande prova di team e di carattere. Soddisfatti? Le regate per noi sono andate abbastanza bene, abbiamo avuto una prima prova un po’ sottotono per dei salti di vento che non siamo usciti ad interpretare bene, mentre nella seconda abbiamo fatto un terzo posto molto bello e siamo andati bene anche nel il primo match race che abbiamo disputato contro i francesi perché, nonostante una penalità nostra, siamo riusciti a raggiungerli, a dargliene un’altra e a vincere di carattere questa regata. Possiamo ritenerci soddisfatti perché abbiamo già l’accesso ai quarti di finale per domani. Domani è previsto un mini-ciclo-

Jamesnoi Spithill - foto di Gilles Martin-Raget Per quella di oggi è stata una giornata positiva perché abbiamo regatato bene e tra noi c’è stato un ottimo gioco di squadra. Maltempo, vento molto forte, ma è proprio in queste giornate che si vede la forza di un team, bisogna mantenere la calma e reagire alle difficoltà. Sono contento perché i ragazzi questo l’hanno fatto reagendo prontamente alle difficoltà con un gran lavoro. 13/04/2012

(s.o.)

In Villa comunale, durante i festeggiamenti e la cerimonia di premiazione per i tre team che sono saliti sul podio delle World Series targate Napoli, abbiamo ascoltato la voce del primo cittadino della città. Sindaco De Magistris, World Series vinte dall’unico team italiano in gara? Non poteva andare meglio di così per Napoli?

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Intervista a Manuel Modena, trimmer di Luna Rossa World Series America’s Cup – terza giornata di regate, maltempo sul Golfo di Napoli. La prima regata di flotta è stata vinta dai francesi di Energy Team, bravi a governare la barca in condizioni climatiche svantaggiose, la seconda è andata a New Zealand. Pomeriggio dedicato al recupero dei match race, uno è stato vinto da Luna Rossa che ha svolto un gran lavoro di squadra. Ascoltiamo Manuel Modena, trimmer di Luna Rossa.

ne come vi organizzate? Cercheremo di mettere in pratica quello che abbiamo imparato il primo giorno, sicuramente, se ci dovessero essere condizioni meteo simili, tireremo di più in acqua perché nella prima giornata di regate abbiamo portato a casa il mezzo, ma da oggi in poi dobbiamo iniziare a tirare al cento per cento. Manuel, Luna Rossa sul podio di queste World Series targate Napoli? Sul podio ci proviamo di sicuro, la gente brava ce l’abbiamo, siamo pronti, non ci manca nulla e quindi speriamo di riuscirci.

La Villa comunale è piena di gente sembra una festa scudetto, i napoletani hanno seguito i cinque giorni di regate con il solito calore che li contraddistingue; chi sente di ringraziare per la perfetta realizzazione di questo grande evento sportivo? Devo ringraziare il personale che ha lavorato per realizzare tutto questo: le forze dell’ordine, la polizia municipale, la protezione civile, i giardinieri, il personale del comune, della regione e della provincia. È stato un grande lavoro pubblico, ma anche privato. Tutti i napoletani per Napoli, per la Campania e per l’Italia. 16/04/2012 (s.o.)

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In diretta dal salottino di Saphiranews...

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Le interviste realizzate nel salottino di SaphiraNews durante i giorni delle regate America’s Cup World Series

urante le giornate dell’America’s Cup World Series la redazione di SaphiraNews ha ospitato nel suo salottino in Piazza della Vittoria personaggi dello sport e delle istituzioni locali per tracciare un primo bilancio dell’evento ancora in corso. Ognuno di loro ha espresso il proprio pensiero riguardo la riuscita della manifestazione e fatto il punto sullo stato delle cose anche in vista del prossimo appuntamento con le regate del circuito World Series previste per il Maggio 2013. Come ha giustamente sottolineato Lars Borgstrom, protagonista delle edizioni passate della Coppa America a bordo de Il Moro di Venezia, Luna Rossa e Mascalzone Latino nel ruolo di trimmer, l’evento che si è svolto nei giorni scorsi a Napoli può essere paragonato per portata ed internazionalità alle Olimpiadi del 1960: “Per me è un sogno che si realizza nel senso che quando a giugno ho sentito per la prima volta della possibilità di svolgere una tappa dell’America’s Cup World Series qui a Napoli ho pensato che sarebbe stato molto bello ma certamente difficile, bè… le regate stanno andando avanti e, a parte il meteo, il progetto si sta rivelando un successo!

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Ho parlato con gli amici dei vari team e tutti sono entusiasti della città e del campo di regata. Con l’accordo di tutte le parti si è riusciti ad organizzare un evento fuori dal comune, di altissimo livello, grande occasione di rilancio per la città. Altra cosa fuori dal comune è stata la sensazione, avvertita parlando con gente che non ha nulla a che fare con il mondo della vela, di essere tornati orgogliosi della vittoria di Napoli come città e non solo del Napoli Calcio… penso che la vittoria di Napoli ci sia stata: abbiamo dimostrato al mondo che anche qui si riescono a fare cose belle, e, lavorando su questa strada, sono sicuro che ci sarà un miglioramento continuo. Credo infatti che si possa riuscire ancor meglio per maggio 2013: ogni cosa è perfettibile e noi partiamo già da uno standard molto elevato, si può fare molto di più e abbiamo ancora un anno d’avanti e tanto entusiasmo da parte di tutti anche di chi all’inizio si mostrò titubante e creò qualche ostacolo. Tutti adesso si sono resi conto che occasioni del genere possono essere solo favorevoli alla città.” Carlo Palmieri, in qualità di Presidente del settore “Sistema Moda” dell’Unione degli Industriali di Napoli, e dunque parte della società Acn, ha seguito in prima persona numerosi aspetti organizzativi di questa prima tappa. Nonostante lo scetticismo iniziale, da più parti manifestato nelle settimane precedenti all’evento, che, come sottolineato da Palmieri, “è un elemento sempre presente per qualsiasi cosa si tenti di organizzare a Napoli”, riconosce il successo della manifestazione, soprattutto dal punto di vista organizzativo: “La Coppa America ha avuto la capacità di mettere intorno ad un tavolo il pubblico, ovvero la Regione, la Provincia ed il Comune, ed il privato, che insieme sono riusciti a creare un vero e proprio metodo di

lavoro fondato sulla volontà di agire per raggiungere obiettivi concreti, ottenendo le relative autorizzazioni per operare, cosa difficile non solo qui a Napoli, ma direi in tutto il Meridione, dove, purtroppo, è più semplice ottenere dinieghi che opportunità positive. Il successo del “metodo Coppa America” è visibile proprio in questi giorni: possiamo dire di aver passato il primo esame, ed in maniera più che soddisfacente considerato che abbiamo operato in condizioni di emergenza poiché soltanto l’otto febbraio si è avuta la certezza che le regate si sarebbero svolte qui! A Napoli siamo abituati a lavorare in emergenza, spero però che si riesca comunque a raggiungere buoni risultati anche e soprattutto in condizioni di ordinarietà.” Carlo Palmieri ha inoltre sottolineato come questo evento sportivo è stato anche l’occasione per i cittadini di riappropriarsi di un pezzo della propria città nonostante i disagi che hanno dovuto – e continuano – a sopportare. Stesso parere per Ciro Fiola, capogruppo Pd della Municipalità Chiaia-Posillipo-San Ferdinando che del bilancio che fa dell’evento ne sottolinea l’indiscutibile successo: “La


Proprio sui disagi che l’istituzione della nuova Ztl ha comportato punta il dito Stanislao Lanzotti, capogruppo Pdl della Municipalità Chiaia-Posillipo-San Ferdinando: “L’evento Coppa America è stato sicuramente un grande successo mediatico e di pubblico, non si può

dire il contrario; c’è però da ricordare che alla cittadinanza è costato caro poiché la chiusura al traffico di una vasta area senza l’implementazione efficiente dei mezzi pubblici ha penalizzato moltissimo i cittadini, soprattutto i lavoratori.

La decisione di realizzare la nuova Ztl è stata importante, un sacrificio necessario per rilanciare l’immagine di Napoli dopo anni di vessazioni mediatiche a causa delle vicende legate ai rifiuti. La situazione però deve essere gestita un po’ meglio nel senso che il trasporto pubblico deve essere potenziato, le tariffe dei taxi agevolate e predisposti, per coloro che usano auto private, più parcheggi a prezzi contenuti. Da quest’esperienza si tragga quindi spunto per migliorare strutturalmente e costantemente il percorso qualitativo della vita nella nostra città.” Molto interessante è stato ascoltare il parere di uno degli esercenti della zona chiusa al traffico, Antonio Della Notte, ristoratore e presidente della FIEP AICAST (Federazione Italiana Esercizi Pubblici Associazione Industria Commercio Artigianato Servizi e Turismo), che ha sottolineato come nella vasta zona soggetta a traffico limitato ci sia stato un totale isolamento che ha avuto come riflesso immediato sulle attività commerciali un calo dell’ordine anche del 40%, perché“la mattina può funzionare, c’è affluenza, ma la sera le zone del lungomare, di via Partenope e Santa Lucia sono deserte perché la gente non vi riesce ad arrivare, anche a causa dei grossi ingorghi che si creano ai varchi.” Per risolvere tale stato di cose Della Notte, in rappresentanza di tutti gli associati della zona, propone un preciso piano d’intervento:“Il messaggio che vogliamo arrivi sia all’amministrazione che a napoletani e turisti, è che questa non è una

zona non raggiungibile ma dove ci si arriva, si parcheggia e si passeggia a piedi. Proponiamo quindi una chiusura nel periodo mattutino e del primo pomeriggio e la riapertura dopo le 18 o le 20 di modo che la gente possa abituarsi a questo nuovo modo di vivere, a prendere i mezzi pubblici…auspichiamo infatti che l’apertura delle nuove stazioni della metropolitana avvenga in tempi brevi. Proponiamo inoltre di distinguere il periodo estivo da quello invernale e di censire i posti auto che realmente ci sono in zona: dei 4000 posti rilevati infatti, una buona parte sono dei residenti con abbonamenti mensili. La stessa Napoli Park potrebbe prevedere un parcheggio a orario, per avere un ricircolo e cambio di macchine. Inoltre abbiamo assolutamente bisogno di navette attive continuamente negli orari di chiusura delle strade di modo che la gente possa muoversi più facilmente. Al momento siamo a fianco dell’amministrazione comunale per trovare le azioni correttive più adatte che possano migliorare la situazione.” Paola Vona Le interviste complete sono visionabili nella sezione video del sito www.saphiranews.it

ZTL - foto di Gilles Martin-Raget

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buona riuscita dell’evento la si vede anche dall’immagine che Napoli sta avendo sul piano internazionale e nazionale; si spera che manifestazioni di questa portata possano moltiplicarsi. I riflessi sulla città non possono che essere positivi, tanto più che Napoli esce da un periodo un po’ buio… sarebbe però opportuno non perdere la scia di questo voltar pagina positivo: per restituire al mondo l’immagine della bellezza di Napoli dobbiamo continuare a lavorare su questa strada.” Fiola ha inoltre sottolineato come l’effetto Coppa America possa essere anche un elemento forte per attirare un flusso maggiore di turisti: “su questo piano l’amministrazione comunale sta intervenendo da tempo soprattutto nell’ambito della sicurezza sia stradale che riferita alle persone, in collaborazione con la Prefettura e le forze dell’ordine.” Riguardo alla tanto discussa pedonalizzazione di Via Caracciolo, diretta conseguenza dell’America’s Cup, Fiola ribadisce più volte come sia in atto una discussione aperta sul futuro del Lungomare in cui la I Municipalità è parte attiva insieme con gli assessorati competenti con cui “si continuerà a lavorare per valutare quale dovrà essere il futuro del lungomare e quali saranno le prospettive migliori anche per i commercianti che insistono all’interno della zona chiusa.”

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n occasione del grande evento internazionale l’Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Giuseppina Tommasielli, ci ha raccontato il suo punto di vista sul rapporto che la città ha (o dovrebbe avere) con il suo mare e con le attività legate ad esso.

Come sfruttare a fondo l’occasione dell’America’s Cup pr rinsaldare il rapporto tra Napoli ed il mare? La risorsa mare rappresenta da sempre un valore aggiunto per la nostra città. E’ parte integrante della nostra cultura e delle nostre tradizioni; un’occasione come questa dell’America’s Cup è un momento più unico che raro per la crescita e lo sviluppo della nostra città. In queste settimane, da parte delle istituzioni cittadine e non solo, è stato compiuto uno sforzo considerevole per portare a compimento le opere necessarie allo svolgimento della manifestazione. Siamo riusciti in un’impresa che al pronti via ci vedeva nettamente sfavoriti; i nostri detrattori non avrebbero mai creduto potessimo arrivare a realizzare ciò che invece è stato fatto. L’impegno di questa amministrazione, insieme al sacrificio ed al grande senso civico dei cittadini napoletani è riuscito a portare sotto i riflettori del più antico e prestigioso trofeo internazionale di vela il capoluogo partenopeo. Questo è un motivo di grande vanto non solo per l’amministrazione comunale ma per tutte le forze sane presenti in città che hanno contribuito in maniera determinante al buon esito della manifestazione. La tappa che si disputerà a maggio dell’anno venturo servirà

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a esaltare in maniera ancora più determinata le peculiarità di una città che vuole rinascere dopo anni ed anni di immobilismo e punta sulle sue risorse naturali quali il mare, il clima mediterraneo e le sue bellezze paesaggistiche per rilanciare la sua immagine a livello mondiale. Napoli vanta una lunga tradizione sportiva in campo nautico e marinaro. Quali sono i programmi del Comune per rinnovare e consolidare questa tradizione? Lo svolgimento di ben due tappe dell’America’s Cup a Napoli rappresenta un’occasione di grande crescita per la nostra città, sia dal punto di vista culturale che sportivo. La forte vocazione marinara della nostra città viene esaltata grazie ad un evento di questa portata e le antiche tradizioni tornano in auge grazie al coinvolgimento delle memorie storiche e dei luoghi più rappresentativi della cultura marinara napoletana. Per un’occasione come questa, l’impegno dell’amministrazione comunale e dell’assessorato allo sport in particolare, è stato quello di creare delle sinergie tra le massime istituzioni sportive legate al mondo della vela e non solo per far si che la manifestazione avesse un significato non solo di carattere agonistico bensì anche storico e culturale. Nel percorso che ci condurrà di qui ad un anno allo svolgimento della successiva tappa napoletana delle World Series, il lavoro dell’assessorato sarà dedicato in buona parte all’organizzazione ed alla promozione di iniziative sportive legate alle discipline acquatiche e non, ed alla valorizzazione di talenti, luoghi e spazi altrimenti dimenticati. Le attività marinare hanno una triplice valenza educativa per i ragazzi: formazione fisica, esperienza di squadra e rispetto delle regole. Come favorire un corretto avvicinamento allo sport? Una delle mission di questo assessorato è proprio quella di diffondere la cultura dello sport soprattutto tra i più giovani al fine di educare, integrare e formare in maniera sana e corretta. Lo sport quindi, inteso come momento di aggregazione e di socializzazione al fine di favorire lo sviluppo di capacità relazionali; lo sport inteso come momento

di confronto e di crescita, affinchè ogni individuo abbia consapevolezza delle proprie capacità e le sappia utilizzare al meglio per raggiungere i propri obiettivi. Lo sport inteso come occasione di riscatto per coloro che sono più sfortunati e che riescono ad individuare nell’attività sportiva una possibilità per emergere dalle difficili realtà nelle quali si trovano loro malgrado. Nessun insegnamento può essere più valido di un buon esempio. Dal rispetto delle regole viene il rispetto per l’avversario e quindi per se stessi; chi riesce ad interpretare bene queste regole sarà campione non solo nello sport ma innanzitutto nella vita. Piscine, scuole, vela e canottaggio: possiamo fare qualcosa in più per un accesso alla portata di tutti e per la funzionalità degli impianti sportivi recuperando, magari, aree e strutture in disuso? Alcuni di questi sport sono da sempre considerati sport elitari, appannaggio di pochi e fortunati. Il nostro lavoro è rivolto in questo caso soprattutto ai giovani più sfortunati, a coloro che nascono penalizzati ma non per questo non sono meritevoli di attenzione; aprire le strutture sportive a tutti, contribuire all’integrazione tra le varie fasce sociali, promuovere le discipline considerate minori e curare la loro diffusione all’interno degli impianti. Al giorno d’oggi, la situazione impiantistica nella nostra città vive forti disagi; molte sono le strutture mal gestite o all’interno delle quali la manutenzione ordinaria è diventata presto straordinaria a causa dell’incuria o della cattiva manutenzione. Ma ci sono anche delle eccellenze, delle attività che rappresentano il fiore all’occhiello dell’Amministrazione e della città tutta ed è proprio da queste realtà che l’assessorato vuole partire. Lo scopo è quello di attribuire i giusti riconoscimenti a coloro i quali si sono mostrati meritevoli profondendo sacrifici ed impegno nella propria attività ed hanno contribuito in maniera determinante alla ripresa sociale della nostra città. Francesco Bellofatto


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Una volta spenti i riflettori sulla Coppa America come pensa si potrà continuare a mantenere l’immagine di Napoli lontana da fatti di cronaca e criminalità? Penso che chiunque si trovi ad amministrare questa città abbia il grosso problema della mancanza di continuità, anche se spesso si riescono a raggiungere traguardi significativi. Quando è il momento di dimostrare che siamo bravi riusciamo sempre a centrare l’obiettivo.
Questo profilo internazionale Napoli lo ebbe già all’epoca in cui l’allora sindaco Bassolino riuscì a portare a Napoli il G7. Con poche risorse riuscì a ripulire la città ed organizzare l’evento.
La Coppa America è un’altra occasione che le amministrazioni ed il sindaco De Magistris hanno saputo cogliere. Si è scommesso su questo evento, quando forse qualcun altro avrebbe detto che la città non era in grado di farlo, che c’erano altre emergenze e le casse erano vuote. Invece il risultato c’è stato e l’affluenza di questi giorni è il premio dei cittadini per il gesto di coraggio che le autorità hanno fatto.

Tutto questo è stato possibile soprattutto grazie al dialogo interpolitico…
Si, il dialogo è stato certamente importante. Ma a differenza di quanto si creda non è una novità, personalmente in tanti anni di attività politica non ho mai assistito ad un caso in cui un obiettivo non fosse raggiunto per avverse idee partitiche. Ciò dimostra che quando si vuole qualcosa si usa la sinergia istituzionale. Pensa che circoli velici napoletani avrebbero dovuto essere coinvolti nell’organizzazione di questo evento? Personalmente avrei voluto coinvolgerli da tempo nell’organizzazione della Coppa. Abbiamo forse perso un po’ di tempo con Bagnoli, anche se è vero che così facendo si è cercato di sbloccare una situazione, liberando dei fondi. Ma per la Coppa America era necessario il lungomare e si sarebbe dovuto mettere l’evento subito nelle mani di chi conosce queste acque da decenni. Cosa ha portato secondo lei l’esperienza Coppa America alla città di Napoli e, soprattutto, cosa resterà? Mi auguro che l’ esperienza Coppa America possa servire a creare elementi di continuità nel filone dei grandi eventi.
I napoletani avevano quasi dimenticato di come fosse bello il loro lungomare, poterci passeggiare liberamente, questo è un elemento che andrebbe consolidato. Restituire il lungomare ai cittadini, senza bisogno di catamarani e capannoni.
Conduco un programma su Radio CRC targato Italia (i Gattopardi ndr) e sono moltissime ad esempio le persone che hanno chiamato in diretta per lamentarsi di cose che non vanno, cose non fatte etc. Raccogliere le critiche è facile, il difficile sarà catalogarle e trarne il giusto spunto per migliorare. Secondo lei su cosa si potrebbe puntare per un rilancio ambientale di Napoli? Visto che siamo nella Municipalità Chiaia – San Ferdinando – Posillipo, io consiglierei a tutto coloro che ne hanno il potere di promuovere iniziative, di farlo lungo tutta la collina di Posillipo fino a Coroglio, coinvolgendo anche i privati che

spesso posseggono piccoli attracchi a mare. Auspici per il futuro del mare di Napoli? La Coppa America certamente muoverà un interesse maggiore del cittadino verso la vela, ma anche gli altri sport acquatici, dove Napoli ha già il suo medagliere.
L’auspicio è che faccia da volano per interessare i napoletani agli sport nautici. c.cam e p.vn.

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stratto dell’intervista di Carlo Zazzera a Carmine Attanasio, presidente commissione ambiente del consiglio comunale di Napoli. L’intervista completa è consultabile sul sito www.saphiranews.it Presidente, in questi giorni c’è stata un’ottima risposta in termini di affluenza da parte del pubblico. Per fare questo si è dovuta creare però una ztl straordinaria che ha bloccato la città. Che vantaggi e svantaggi ha portato in termini di ambiente e di vivibilità? Innanzitutto bisogna dire che l’evento è stato un po’sfortunato per i giorni di pioggia e quindi non abbiamo potuto misurare l’effettiva affluenza che ci sarebbe potuta essere. In ogni modo è una grande occasione per Napoli, quest’area deve essere restituita ai cittadini e pedonalizzata, un esperimento già tentato nel 1995 quando fu pedonalizzato un tratto.

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ppena inaugurato il Salottino SaphiraNews ha visto come suo primo ospite Corrado Gabriele, consigliere Regionale (commissione speciale controllo bonifiche ambientali, sui siti di smaltimento rifiuti, ecomafie e riutilizzo dei beni confiscati). Consigliere Gabriele lei è un appassionato di vela o un semplice amatore?
Devo ammettere di non essere un appassionato, ma ho seguito le grandi stagioni della Coppa America con i successi di Luna Rossa.

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Ora l’area approvata per la chiusura parte dall’altezza degli aliscafi. E’ complicato attuarla invece in via Partenope e quindi stiamo discutendo rispetto a come dovrà essere. Forse faremo partire una prima sperimentazione per un area più ampia la domenica mattina fino alle 18. Nel ‘95 con la chiusura giornaliera avevamo avuto dei problemi, poiché nei fatti era un’isola di asfalto bollente e ci siamo dovuti inventare delle iniziative per attrarre persone nei giorni lavorativi. Quando si sceglie di pedonalizzare un tratto si devono organizzare eventi collaterali, un’idea è quella di far partire da li battelli che facciano visitare la costa. Riguardo i trasporti, in che tempi sarà ultimata la linea 6? e se ci sono progetti per la zona di via Partenope o Santa Lucia.? Prima del 2014 anche 2015 non avremo stazioni. Quindi si dovrà andare per step e pedonalizzare poco alla volta, rafforzando il trasporto pubblico, pur tenendo conto dei bilanci dell’anm. Quando la linea 6 sarà completata penso potremmo pensare di chiudere al traffico, chiudere il lungomare adesso è una follia. Riguardo la fruibilità del lungo mare e della risorsa mare, si è parlato di ricreare una spiaggia a via Caracciolo, dei porti, di ospitare le barche per regata dei Tre Golfi. Può essere questa una base da cui partire? Andrò controcorrente dicendo che non vedo spiagge in via Caracciolo, anche se con l’allungamento dei “baffi” della scogliera la spiaggia comunque si allungherà, ma la spiaggia da recuperare è a Bagnoli, con abbattimento della colmata. Mentre per questa zona vedrei più un sistema di battelli turistici. Vede dal punto di vista sportivo la possibilità di sfruttarlo per manifestazione veliche.? Assolutamente si. In estate si possono organizzare manifestazioni, ad esempio musicali, e portare ricchezza e lavoro. Ritornando a bagnoli parlava della possibilità di eliminare la colmata, questo è realizzabile e con che costi e che tempi? Quando nel 1996 fu fatto il piano per Bagnoli c’erano 25 miliardi per

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la bonifica della colmata, che non è mai stata realizzata. Ora li c’é da completare la bonifica e da realizzare il grande parco che vorrei si completasse. Bagnoli dev’essere un’ area tutelata al massimo. In quella zona si fanno degli eventi ma sono spezzettati e non sono un momento di sviluppo. Dunque possiamo definire il mare come la sola risorsa vera da sfruttare per Napoli? Il mare, le bellezze paesaggistiche, ma anche la cultura musicale e teatrale. Abbiamo un patrimonio, e non lo usiamo al massimo.

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stratto dell’intervista di Francesco Bellofatto ad Erminia Mazzoni, parlamentare europeo presidente della commissione petizioni. L’intervista completa è consultabile nella sezione video del sito www.saphiranews.it

Onorevole come sfruttare al meglio l’occasione Coppa America per rimettere in moto il motore di Napoli e del mezzogiorno? Sono convinta sostenitrice del ruolo di guida che Napoli potrebbe essere per tutto il mezzogiorno, anche in una visione euromediterranea. Questo evento è stato celebrato dall’Unione in maniera molto positiva, nonostante l’avvio un po’ incerto e le tante cadute dovute a passi non adeguatamente compiuti da parte delle amministrazioni che lo hanno gestito. Io oggi mi dico completamente soddisfatta di queste giornate e spero che da questo momento si incominci realmente, come hanno detto i rappresentan-

ti di Provincia Regione e Comune, a rivedere l’ordine delle priorità dell’azione politico amministrativa, partendo dalle ricchezze che abbiamo. Dal mare, dal patrimonio ambientale, storico, culturale e artistico, sul quale potremmo creare l’indotto giusto per poter rispondere alle domande di occupazione e di investimento che da più parti vengono proposte. Visto da Strasburgo, il turismo può essere uno dei motori per il sud? Sicuramente si. È chiaro come il nostro turismo debba approfittare di quest’ occasione. Purtroppo anche in questo c’è una nota negativa e bisognerebbe ricominciare con il piede giusto. I nostri territori non hanno mai saputo interpretare in maniera adeguata gli aiuti dell’Unione Europea, le risorse che l’Unione mette a disposizione sono sempre usate male ed in maniera ridotta dalle regioni del mezzogiorno ed anche dalla Campania. Quindi io mi auguro che oggi si cominci ad investire diversamente, e che vengano sgomberate le nubi su questa manifestazione. Siamo, infatti, ancora in attesa di una risposta da parte della commissione sulla congrua utilizzazione da parte dell’amministrazione regionale e comunale dei fondi europei per sostenere parte delle spese affrontate per la realizzazione di questo evento, perché sembrerebbe che anche in questo caso abbiamo mancato nella corretta utilizzazione delle risorse e quindi nella compiuta osservanza alle procedure comunitarie. Al di là di questo credo che il rilancio del turismo nelle nostre regioni sia fondamentale, l’Unione Europea l’ha capito da tempo e speriamo di averlo capito anche noi realmente. Corridoi transeuropei, un’opportunità per i porti, quindi il mare protagonista, due corridoi dovrebbero incontrarsi a Nola. Cosa dovrebbe significare per i porti di Napoli e di Salerno? Dovrebbe significare un diverso approccio da parte di chi è preposto alla gestione del piano del territorio. L’unione europea da aiuti per realizzare grandi corridoi che colleghino da nord a sud e da est a ovest i 27 stati membri, ed affida alle auto-


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stratto dell’intervista di Carlo Zazzera a Dario Desiderio, velista e velaio impegnato con la Scuola vela mascalzone latino. L’intervista completa è nella sezione video del sito www.saphiranews.it

Dario, come sta evolvendo l’avventura della Scuola Vela Mascalzone Latino a Napoli e che prospettive ci sono? La Scuola Vela Mascalzone Latino è una fase di grande sviluppo, gli obiettivi del suo fondatore di Vincenzo Onorato si stanno pian piano realizzando. Sono sempre di

più i ragazzi dei quartieri a rischio che vengono coinvolti, portati in barca a vela ed assistiti anche fuori quest’ambito. La struttura funziona molto bene da questo punto di vista. In più stiamo aprendo anche alla scuola vela per adulti. L’idea era quella di avere una vera scuola vela che aiuti i ragazzi ad avvicinarsi alla vela in maniera semplice ed immediata, con il proprio background di esperienze a tutti i livelli, finanche quelle in Coppa America, e questo sta dando ottimi risultati. Credo che l’esperienza Coppa America di questi giorni sia fondamentale per avvicinare la gente al mare e al mondo della vela. Da questo punto di vista chiederei ad un velista anche qualcosa di più tecnico… Questi catamarani sono delle vere e proprie macchine da guerra, sono molto innovative da punto di vista tecnico. La grande novità, che è sotto gli occhi di tutti, è l’ala rigida. Sembra strano ma il principio fisico da sfruttare per far avanzare le barche è lo stesso sia con ala rigida che con vela tradizionale, ma l’ala rigida lo sfrutta meglio, e fa raggiungere a queste barche a delle performance impossibili con delle vele tradizionali. Noi abbiamo notato barche veloci soprattutto in accelerazione, ma lente nelle manovre e soprattutto in boa, e quindi nei match race e nei momenti in cui c’è il rischio di toccarsi. Come mai avviene questo e c’è la possibilità di migliorare questo aspetto? Questa è la prerogativa dei catamarani, garantiscono delle accelerazioni enormi per le ridotte superfici bagnate, però effettivamente in manovra, quando entrambi gli scafi si appoggiano e hanno angoli di rotazione maggiori rispetto al monoscafo, e non avendo un fulcro su cui far ruotare la barca, rallentano tantissimo. Questi catamarani sono già molto avanti, rispetto ad esempio ai catamarani olimpici, dove le manovre sono ancora più penalizzanti, lente, hanno raggiunto un ottimo livello di manovra, anche se quando sono sui bordi raggiungono accelerazioni notevolissime rispetto alle fasi di manovra. In ogni modo il catamarano risulta una scelta vincente dal punto di vi-

sta di spettacolarità e resa televisiva. Il monoscafo per gli spettatori che seguono in televisione è più lento. Un grosso merito va a chi, contro il placet dei puristi della vela, ha scelto di credere nel catamarano, che per ora si è rivelata una scelta azzeccata. Forse l’unico limite è nel match race dove queste caratteristiche limitano un po’ mentre per le regate di flotta vengono accentuati questi vantaggi? Si esatto, le perplessità nascevano in fase di match race, perché il match race non significa tanto velocità, ma molti ingaggi e manovre. Però abbiamo visto che la Coppa America sta riscontrando un maggiore gusto per le regate di flotta, che stanno avendo un grosso riscontro di pubblico. Vedere queste barche tutte insieme che raggiungono velocità tanto alte è molto divertente. Il tutto dev’essere sempre fatto nell’ottica della divulgazione di questo sport che deve coinvolgere sempre più persone. Il mio augurio è che Napoli possa diventare una città di mare, che ci siano sempre più velisti ed una cultura del mare sempre maggiore. Spero che il ritorno dell’evento sia da questo punto di vista cioè che ricada ancora più sui napoletani l’interesse per il mare della città che è uno spazio che può essere tranquillamente vissuto, d’estate e d’inverno, con una barca a vela o un corso di vela, e non una cartolina, un bello sfondo da guardare, ma un mare che è da godere e da vivere.

ACWS - speciale Napoli 2012

rità locali il compito di promuovere piani di intermodalità che sono realizzabili laddove c’è una preesistenza strutturale e geografica che lo consente. Il mare e tutto il sistema dei porti, esistente o da realizzare, ci consentirebbero di rispondere in maniera adeguata. Purtroppo siamo ancora in attesa di capire come questi corridoi arriveranno fino a noi perché le lungaggini procedurali e le nostre difficoltà di accompagnare i tempi europei ci hanno portato ad accumulare dei ritardi. Oggi stiamo decidendo il tracciato che deve arrivare fino a Palermo e Malta, del corridoio più importante quello che deve passare per la nostra regione, quindi spero che recupereremo questi ritardi ed avremo poi la capacità di realizzare questo sistema di intermodalità complesso perché a quel punto arriveranno anche dall’unione europea le risorse necessarie per il sistema dei porti e degli interporti.

foto di Gilles Martin-Raget

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Municipalità Gli studenti incontrano i circoli ACWS - speciale Napoli 2012

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ra le attività ideate dal gruppo di lavoro Coppa America della I Municipalità, quella che certamente ha riscosso più successo è stata la visita di circa 500 alunni delle scuole della municipalità ai circoli velici napoletani. Il Circolo Canottieri Savoia, il Circolo Posillipo, la Scuola Vela Mascalzone Latino ed il Club Nautico della vela si sono resi disponibili per incontrare i ragazzi e spiegare loro il mondo della vela e del canottaggio, facendo visitare le strutture e le imbarcazioni, e trasmettendo loro il grande entusiasmo che i loro istruttori qualificati nutrono per questi sport. Un’accoglienza davvero calorosa è stata riservata a questi ragazzi, ed il gruppo di lavoro Coppa America ringrazia i circoli con l’augurio che sempre più giovani possano appassionarsi agli sport marini, sfruttando la più grande risorsa di Napoli: il mare.

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Tradizione & Innovazione

Il Carbon Fiber Design Contest 2013 sarà all’insegna del sailing

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a Olympus-FRP, specializzata in materiali compositi, fibre di carbonio e nuove tecnologie al servizio dell’ingegneria e dell’architettura, ha indetto quest’anno la I edizione del Carbon Fiber Design Contest, concorso internazionale rivolto a giovani creativi per la progettazione di nuovi oggetti di interior design in fibra di carbonio. Il concorso, organizzato in collaborazione con Tepco, NCD Architects e deZign Studio, con il patrocinio dell’ADI – Associazione per il Disegno Industriale, del dipartimento di ingegneria dei materiali e della produzione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Confartigianato, e con il sostegno dell’Arch. Simonetta Pegorari, dell’Università Europea del Design di Pescara e di Medart, è stato ideato dall’ing. Domenico Brigante allo scopo di sensibilizzare architetti, designer e progettisti all’utilizzo della fibra di carbonio in settori nuovi rispetto a quelli tradizionali di applicazione (come il restauro o il settore ingegneristico), sfruttando e valorizzando le caratteristiche tecniche proprie del materiale: resistenza meccanica, leggerezza e modellabilità. Questa prima edizione del concorso, caratterizzata da un grande successo internazionale con la partecipazione di circa 200 progettisti da diversi paesi

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foto di Ludovica Morelli

europei, si è conclusa in occasione del Salone Internazionale del Mobile di Milano, durante il quale, negli spazi espositivi della Home SPA Design, sono stati decretati i vincitori: il primo premio è andato a Davide Anzalone per il progetto “Aliante”, secondo classificato Matteo Canzio con “CobrAttack” e, a seguire, Mariangela Giustino per il progetto “Wave”. I lavori premiati saranno prossimamente presentati anche a Napoli in occasione di un appuntamento aperto al pubblico organizzato in collaborazione con la I Municipalità presso Piazza dei Martiri. Il concorso sarà ripetuto anche l’anno prossimo, avrà come tema centrale l’utilizzo dei materiali compositi nel settore del sailing e punterà in particolar modo ad evidenziare le numerose professionalità campane nel mondo del settocre delle tecnologie innovative e del sailing: al progetto prenderanno quindi parte professionisti, artisti ed istituzioni locali al fine di combinare insieme competenze e conoscenze campane. Il bando sarà pubblicato prossimamente sul sito www.olympus-frp.com. Ing. Domenico Brigante - Olympus-FRP Responsabile “Carbon Fiber Design Contest”


1 prize DAVIDE ANZALONE Aliante - Bookshelf

Tradizione & Innovazione

2 prize MATTEO CANZIO Kobr Attak - Stool

3 prize MARIANGELA GIUSTINO Wave - Chaise longue

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solidarietà a riva

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Tutti nella stessa barca. Peepul, quando la disabilità non è un limite

alato il sipario sul grande evento dell’America’s Cup si ritorna alle solite attività che nell’anno animano il mondo velico napoletano, dove sempre più spesso si parla di solidarietà e velaterapia. Al Public Village in Villa Comunale Saphiranews ha incontrato Ileana Esposito Lepre, presidente di Peepul, un’associazione nata nel 2002 che si occupa di disabili, cercando di rendere quanto più possibile accessibile la città, e stimolando la capacità e la riabilitazione di queste persone svantaggiate, attraverso lo sport e la cultura. Un obiettivo che l’associazione Peepul può considerare raggiunto è quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche, dal 2003, infatti, è stato stilato un protocollo d’intesa con il Comune di Napoli per l’abbattimento delle barriere architettoniche lungo i marciapiedi in diversi punti della città, divulgando anche la modalità più corretta di costruire rampe e percorsi per non vedenti. “Dopo tanti anni” – ci racconta Ileana Esposito Lepre – “possiamo dire di aver raggiunto questo obiettivo perché ormai è diventata una prassi far abbattere le barriere laddove si interviene sui marciapiedi. “Un altro importante obiettivo che stiamo perseguendo” – continua la presidentessa - “è quello di far abbattere le barriere agli esercizi privati aperti al pubblico. Attualmente abbiamo in corso un altro protocollo di intesa con l’Assessorato all’urbanistica del Comune, mediante il quale dovremmo riuscire a far rispettare le leggi che dicono che ogni esercizio privato in ristrutturazione è obbligato ad abbattere le barriere architettoniche, cosa che attualmente non viene fatta.” Un altro passo importante, questo permetterebbe chiaramente e persone con limitate capacità motorie e non vedenti di condurre una vita normale.

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Peepul però non si ferma qui, ma punta moltissimo su sport e cultura. “Da quanto io stessa sono diventata disabile” - racconta Ileana – “mi sono resa conto che la migliore riabilitazione è nell’acqua, nell’ambiente naturale. In mare noi pratichiamo la vela, che può sembrare uno sport estremo ma non lo è affatto.” Le attività dell’associazione si svolgono su imbarcazioni 4,70 Dream, barche piccole e performanti usate anche durante le paraolimpiadi. Sono a due posti e la persona disabile può essere accompagnata da un istruttore. In poche lezioni, una decina al massimo, una persona in condizioni psicofisiche non gravissime, impara a condurre la barca e durante le competizioni è possibile avere a bordo due disabili. “Queste barche sono importantissime, il disabile ed il non disabile possono andare insieme, e già così si crea un primo momento di contatto. Ma è possibile anche fare delle competizioni ad armi pari tra disabili e normodotati”. Appuntamento importante della stagione è poi la regata Trofeo Peepul “Tutti nella stessa barca”, per le classi 2.4 mr e Dream che si svolgerà dal 4 al 6 maggio a Nisida, alla quale parteciperanno 13 imbarcazioni non solo dalla Campania ma anche da altre regioni d’Italia. Maggio poi è per eccellenza il mese della cultura a Napoli, ed anche l’associazione organizza itinerari turistici culturali per disabili e non. I percorsi previsti sono cinque in bus e sei walking tour adattabili a seconda delle esigenze, e si terrano il sabato e la domenica alle 9.30 e alle 12.00. Ci sono anche la disponibilità di sedie a rotelle e a motore e interpreti per sordomuti. (info e prenotazione obbligatoria: 0817647693 – 3356973981 info@peepul.it; www.peepul.it) Claudia Campagnano


L’intervista ad Ileana Esposito Lepre è visibile sul sito www.saphiranews.it nella sezione video

“Il peepul è un albero molto longevo, ritenuto sacro dalle religioni buddiste e induiste, secondo le quali chi lo pianta si guadagnerà le benedizioni delle generazioni successive.”

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Settimana dei tre Golfi. Le acque del golfo di Napoli ancora protagoniste

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on l’arrivo del mese di maggio a Napoli è tempo di grandi regate. Una su tutte la rinomatissima Settimana Tre Golfi, evento in grado di richiamare imbarcazioni da tutta Italia e spettatori notturni sul lungomare. Grande novità di questa edizione sarà lo svolgersi delle prove su boe del Campionato Nazionale del Tirreno (dal 17 al 20 maggio) in acque napoletane, per regalare ai cittadini ancora un grande spettacolo. Consuetudine era, infatti, quella di spostare le prove del Campionato nelle isole del golfo, per dieci anni si sono svolte a Capri, per gli ultimi due anni ad Ischia. Lo scorso marzo invece il consiglio del Circolo organizzatore ha deciso di svolgere le gare a Napoli per dare una continuità della vela nel golfo, dopo il grande spettacolo della Coppa America. “Napoli e il suo Golfo, hanno riscoperto la vela”- ha dichiarato il presidente Roberto Mottola di Amato – “e devono tornare ai fasti di un tempo ed essere al centro dell’attenzione internazionale, come accadde in occasione delle Olimpiadi del 1960”. Il Campionato Nazionale del Tirreno è valido sia come Campionato Nazionale Open, sia per le imbarcazioni di tipo X-41. Qualche giorno prima invece, 11 maggio, si darà il via alla manifestazione. Alla mezzanotte prenderanno il largo le imbarcazioni iscritte alla 58esima Regata dei Tre Golfi, valida come prima tappa del Campionato Italiano Offshore, e del Trofeo d’Altura

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3 golfi partenza 2011 - foto Blue Passion

del Mediterraneo (le cui tappe successive saranno la Giraglia Rolex Cup, la Palermo-Montecarlo e la Rolex Middle Sea Race). Centosettanta le miglia marine da percorrere, toccando i golfi di Napoli, Salerno e Gaeta. Regata di grande suggestione per il pubblico che affacciato sul lungomare potrà godere dello spettacolo delle barche illuminate dalle fotoelettriche, ma anche per tutti gli equipaggi che potranno ammirare uno spettacolo naturalistico di rara bellezza, come la Baia di Ieranto a Punta della Campanella, area marina protetta, sotto tutela del FAI. Come lo scorso anno attraverso le iscrizioni alla regata verranno raccolti fondi per la tutela di questo bene FAI che sarà anche mèta di escursione per gli armatori, gli equipaggi e gli accompagnatori, durante la settimana. Un centinaio sono poi le barche attese, da tutta Italia, numerosissime dalla Sicilia, e poi Puglia, Marche, Friuli, Veneto, Lazio, Toscana, Liguria e Lombardia. Alla prima barca che in tempo reale taglierà il traguardo verrà assegnata la Coppa Gustavo D’Andrea, mentre la Coppa Senatore Matarazzo e la Vela d’Oro andranno al primo classificato in ORC, al primo classificato in IRC sarà assegnata la Coppa Mariano Verusio. Claudia Campagnano


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Gli appuntamento con il Circolo del remo e della Vela Italia non si esauriscono qui, a giugno, dal 21 al 23, sarà la volta dei match race per il 3° Trofeo Summer Interclub Race. Gli equipaggi di Club Internazionali si sfideranno a bordo dei J22 messi a disposizione dal CRVI. Per il prestigioso Trofeo UCI, Unione Circoli Italiani, bisognerà invece attendere dal 12 al 14 ottobre. Stesso mese in cui si disputerà la Coppa Lysistrata, che il 21 ottobre vedrà il disputarsi della 103esima edizione, ancora una volta nelle acque del golfo di Napoli.

3 golfi 2011 - foto Blue Passion

3 Golfi partenza - foto Rastrelli

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news dalla classe dinghy

Lo spettacolo dei dinghy 12’ classico è tornato nel Golfo di Napoli con la SWISS & GLOBAL CUP. A trionfare è Giorgio Poggi, premiato dal Sindaco di Napoli.

i dinghy e Napoli. Splendida cartolina della regata - foto di Blue Passion

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re giorni di regate e ben sette prove in acqua. Cosi si archivia la seconda tappa della Swiss & Global Cup Classic 12’ Dinghy (www.dinghyclassico.it) affidata ormai tradizionalmente alle cure del Presidente Pippo Dalla Vecchia e del Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli. Quest’anno lo spettacolo è stato doppio: regate in acqua e eventi collaterali a Piazza dei Martiri. Nel cuore della città spazio a degustazioni, concerti e dj-set firmati Radio Yacht (www.radioyacht.it). La cronaca sportiva di questi giorni ha un protagonista indiscusso: Giorgio Poggi, l’atleta olimpico della sezione velica della Guardia di Finanza che con tre primi e due secondi domina al timone di Spritz. Secondo Ubaldo Bruni del Club Roggero di Lauria, su Frangamar II. Piccolo Lord, il dinghy in legno di Roberto Benedetti (C.V. Toscolano Maderno) si piazza al terzo posto. Così commenta questa esperienza Giorgio Poggi: “Non mi aspettavo che andare su un dinghy in legno fosse così divertente! Per me è molto stimolante mettermi in gioco in una competizione su una barca completamente diversa. Penso proprio che proseguirò questa bella avventura con il Garnell Sailing Team”. Vince la Targa Savoia per il miglior restauro

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dell’anno su Dinghy 12’ Classico l’armatore Sandro Alessi della Società Velica Viareggina con la barca Artiglio del Leon (ex Babella). Il premio, istituito dal Reale Yacht Club Canottieri Savoia di Napoli nel 2008, è stato consegnato ad Alessi dal Presidente Pippo Dalla Vecchia durante la Cena di Gala svoltasi al termine della seconda giornata di regate. La cerimonia di Premiazione si è svolta, come di consueto, nella Sala delle Colonne del Circolo Savoia alla presenza del Sindaco Luigi De Magistris che, dopo aver consegnato a Giorgio Poggi la Coppa Maurizio e Giancarlo Alisio – messa in palio per la Classe Dinghy 12’ dal 2007 dal Presidente Pippo Dalla Vecchia in memoria del caro amico e famoso urbanista napoletano Giancarlo Alisio – saluta con queste parole tutti i partecipanti alla manifestazione: “La mia presenza vuole testimoniare il riconoscimento dell’attività svolta dal Circolo Savoia per avvicinare la Città al mare. Il mare è una risorsa da rispettare ma è anche una grande opportunità: penso allo sport, alla vela naturalmente, al porto, al commercio, al Molo San Vincenzo, al nostro lungomare liberato. Ci stiamo impegnando per risolvere i problemi quotidiani ma dobbiamo anche guardare oltre e avere la capacità di puntare sulle nostre potenzialità. Quindi queste iniziative non possono


Giorgio Poggi durante la regata - foto di Blue Passion

che farci bene e al Presidente Dalla Vecchia faccio i complimenti e dico che può contare sempre su di noi”. “La città di Napoli ha bisogno di questo tipo di manifestazioni”, cosi ha proseguito il Presidente del Reale Yacht Club Savoia Pippo Dalla Vecchia, “Promuoviamo da sempre iniziative che possano avvicinare i cittadini al mare, lo facciamo volentieri e con le nostre forze, trovando sponsor convinti della bontà dei nostri sforzi. Senza il sostegno di Swiss & Global Asset Management, Garnell, Tonello Energie, Riccardo Barthel e Bluwireless, non solo la manifestazione, ma tutto l’allestimento internazionale non sarebbe stato possibile. Così, invece, la nostra voce supera i confini nazionali, così come la Coppa in ricordo del mio caro amico Alisio messa in palio per i dinghy in legno. In questi giorni il Golfo di Napoli ha ospitato il volo silenzioso di queste piccole vele, che ho già paragonato in altre occasioni a quello di una farfalla”. Napoli e il Savoia salutano così le piccole imbarcazioni in legno dando loro appuntamento al 2013 per la World Cup che festeggerà, proprio nella Città partenopea, il centenario del dinghy 12 piedi. Veronica Cardella

Giorgio Poggi premiato dal Sindaco di Napoli - foto di Blue Passion

PICCOLO LORD a Napoli il primo dinghy ad energia solare Sale sul podio della tappa napoletana della Swiss & Global Cup anche Piccolo Lord di Roberto Benedetti. Il progetto del primo Dinghy 12’ Old Style nasce oltre un anno fa da un progetto di Daniele Riva, erede del Cantiere Ernesto Riva storico costruttore di scafi in legno, e Roberto Benedetti, fondatore di Terra e Mare azienda specializzata nel preparare imbarcazioni per regate. L’idea è semplice ma ambiziosa: armare un dinghy 12’ classico con le innovazioni e le soluzioni tecniche oggi disponibili, senza mai dimenticare la resa estetica che ormai è un classico con 80 anni di storia. Grazia, eleganza ed efficacia sono le parole chiave di questo armo, portato avanti senza lasciare nulla al caso. Il pannello solare montato sull’imbarcazione permette di alimentare una pompa di sentina sulla barca per svuotare senza sforzo l’acqua imbarcata durante le regate. Il risultato è una barca esclusiva, che rispecchia al 100% la filosofia dei Dinghy in legno, senza però rinunciare ai confort che le moderne tecnologie del terzo millennio sono in grado di offrire. Un prodotto ultraclassico ma tecnologicamente avanzato che pone sempre più l’accento sul rispetto per l’ambiente e l’utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili. Valori che hanno spinto non solo una delle principali società indipendenti di gestione patrimoniale in Svizzera e nel mondo la Swiss & Global Asset Management (www. swissglobal-am.it) a riconfermarsi Title Sponsor del circuito internazionale dedicato al dinghy 12’ in legno, ma a coinvolgere, in qualità di Side Sponsor, anche Garnell (www.garnell.it) e Tonello Energie (www.tonello-energie.com).

Hospitality a Piazza dei Martiri - foto di Blue Passion

Roberto Benedetti su Piccolo Lord - foto di Blue Passion

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regata

È spettacolo il golfo scritto dalle vele della 28° edizione della Velalonga. Meravigliosa quest’anno la 28° edizione della Velalonga che come sempre ha cominciato i festeggiamenti il giorno prima con una serie di regate innovative che hanno coinvolto tutto il Golfo, da Catellammare di Stabia a Pozzuoli ed Ischia, nell’ottica di una collaborazione e coalizione dei Circoli da Levante a Ponenete. A guardare il mare solcato da 215 imbarcazioni, ed oltre mille regatanti, l’intuizione del Presidente della Lega Navale di Napoli, l’avvocato Alfredo Vaglieco, è risultata senza alcun dubbio vincente. Molto orgoglioso dell’entusiasmo dimostrato dai partecipanti ha dichiarato: “la manifestazione sembra aver ritrovato il suo smalto grazie alla collaborazione di tutti i circoli del golfo e del sempre valido sostegno della Marina Militare. Creiamo in tal modo le premesse perché l’evento diventi una manifestazione che coinvolga la città ed il litorale così come già avviene per la Barcolana.” Certo affacciati dal lungomare, i frequentatori di via Caracciolo, restituita ai cittadini grazie alla ZTL, si sono riempiti il cuore e gli occhi dell’allegria che hanno regalato i colori degli spi gonfi fino quasi a terra, dove era posta una delle boe del quadrilatero, tradizionale percorso della Velalonga. Hanno affiancato il Comitato Organizzatore i cinque Rotary Club che si affacciano sul mare, sostenendo, con “mille vele contro la polio”, il progetto di eradicazione contro la poliomelite. È nato così il primo Trofeo dei Castelli che, con due regate di trasferimento, mentre le imbarcazioni napoletane, davanti fort’ovo, disputavano l’over ‘60, ha portato le barche di Catellammare, Ischia e Pozzuoli alla banchina della Lega Navale di Napoli in attesa di disputare

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la Velalonga il giorno dopo. Il neonato trofeo che ha visto trionfare Carpe Diem di Vincenzo Dell’Aria, sia per l’over 60 che per la Coppa Castel Sant’Elmo. L’ha seguito Albatros della Marina Militare a bordo l’Ammiraglio Guglielmo Lodato classe ’18. Il trofeo Castelli d’Ischia e Pozzuoli è andato ad Antigua di Massimo Tiscione, e Blue Spirit di Salvatore D’Ambrosio, mentre il Trofeo dei Castelli per la città di Castellammare di Stabia è stato vinto da Mimmone di Enzo Santoro e Freedom di Orpello. È giunta proprio per regatare alla festa della Velalonga il Chaplin, bellissima imbarcazione storica, fiore all’occhiello della Marina Militare che ha vinto tra le barche della sua categoria. Tra le barche storiche va segnalata la presenza di Italia, l’imbarcazione di Antonio Sisimbro, e Freya, un dragone del 1960 del Circolo del Remo e della Vela Italia che si è distinto in classe Rossa. Ospite da Trieste La dolce Vita di Alberto Bauss, al timone un non vedente. Nel gruppo blue, Alcor V di Gennaro Aversano, Presidente del Club Nautico della Vela, alla sua prima regata dalla Arc dello scorso anno, l’ha detta lunga ai suoi avversari tagliando primo il traguardo. La premiazione ha visto la presenza del sindaco, Luigi De Magistris, che è stato felice di constatare la passione per il mare augurandosi che questa passione si diffonda per l’educazione ed il rispetto di esso, risorsa su cui, sostiene, bisogna investire. Antonella Panella


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ncora una volta la vela campana si è riunita come una grande famiglia a festeggiare i successi ottenuti in un anno di attività. Uno storico Castel dell’Ovo ha accolto la cerimonia, in cui si è assegnato il Premio Eolo ai dirigenti ed atleti che si sono distinti nell’anno. Un’edizione questa che ha registrato una grossa aderenza. Merito forse di quella spinta al rinnovamento che sta caratterizzando la V zona, che sembra voler esprimere il potenziale che da sempre sappiamo avere il golfo, sostenuta anche dal susseguirsi di eventi importanti: proprio al Castel dell’Ovo si è tenuta, nei mesi scorsi, l’Assemblea Generale della Federazione, segno tangibile della considerazione e dell’affetto che essa ha per la tradizione e la storia Zona.

Animato da vele e scafi di diversa dimensione e classi, il ringiovanimento dello storico Campionato Invernale, il riaffermarsi del sempre più partecipato Trofeo Campobasso, il successo del nuovo campionato zonale Minialtura, il potenziale del golfo è stato festeggiato nei giorni in cui lo stesso veniva solcato dalle vele degli equipaggi più forti al mondo, impegnati nell’ America’s Cup World Series. Doveroso il riconoscimento a Paolo Graziano, presidente dell’ACN e Ian Murrey, CEO di America’s Cup Race Management, per l’impegno delle istituzioni coinvolte nella promozione della Città di Napoli attraverso la Vela ed il risalto che l’evento internazionale ha dato a questo sport. Nel ringraziare e ritirare il premio, il dott. Graziano ha sottolineato il bisogno di investire sul mare come risorsa primaria della città; l’ACWS solo come punto di partenza per ulteriori eventi sportivi che devono restituire una nuova immagine di Napoli. Giunto direttamente dal campo di regata delle prime prove, unico umpire italiano indaffarato nella ACWS di Napoli, Alfredo Ricci, salernitano, ha ritirato il premio per la sua attività; impegnato alle prossime Olimpiadi di Londra, non ha mai distolto lo sguardo dal mare di casa, su cui ha Presieduto il Comitato di Regata dell’appena concluso Campionato Invernale di Napoli.

Riconoscimento anche all’eccellente Comandante Clemente Costigliola, che con entusiasmo e concretezza, ha timonato il Comitato Organizzatore dello stesso Campionato Invernale. Ha emozionato tutti il saluto a Raffaele D’Esposito, nostromo, da tre generazioni al Circolo Canottieri Napoli, scomparso prematuramente pochi giorni prima di ricevere il premio. Una istituzione per la vela napoletana. Il riconoscimento, consegnato dal Presidente Onorario FIV, Carlo Rolandi, è stato ritirato dai suoi figli. A Raffaele, Gianpaolo Pavesi, ha dedicato il premio conseguito per essersi distinto con suo fratello Maurizio, armatore dell’anno Off Shore. Premio Eolo anche all’armatore dell’anno Enzo De Blasio, già pronto alla nuova stagione ed un obiettivo ben chiaro da perseguire: il mondiale d’altura previsto ad Helsinki in agosto. Pronto per la prossima campagna olimpica sul multiscafo, Vincenzo Sorrentino è emerso in qualità di campione Nazionale in classe Formula 18. Anche la prima edizione del Campionato Minialtura del Golfo di Napoli, ha avuto il suo riconoscimento nei vincitori dello scorso anno, Claudio Polimene, per la categoria minialtura con Mary Poppins, e Vincenzo Panella, primo in classe Meteor. Campione zonale macth race, Valerio Mereghini, ha ritirato il premio seguito dalle giovani promesse dei laser, Lorenzo Migliaccio, Giuseppe Capaldi, Christian Cappabianca, e degli optimist, Federica Mennella ed Alfredo Desiderio. In classe 420 campionesse zonali Sara Scotto vincitore in classe Dragone del la Coppa d’Oro alla ottava edizione delle Vele d’Epoca a Napoli. Ha trovato tutti d’accordo l’assegnazione del premio De Zerbi, al validissimo Ufficiale di Regata Mimmo Liguoro.

velaeventi

È vela in Campania consegna al Castel dell’Ovo il premio Eolo.

a. pa.

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regata

La Superba in classe j24 e Scugnizza in ORC conquistano il TAN

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en diciassette le classi di regata che tra il 22 aprile ed il 1 maggio si sono disputate il Trofeo Accademia Navale di Livorno, meglio noto come TAN, per una 29° edizione caratterizzata da un meteo piuttosto ostile. Intelligenza a terra, hanno atteso tre giorni gli equipaggi ed il Comitato di Regata prima di poter dare finalmente il via alle prove salvando in calcio d’angolo l’evento. In porto 25Knt di venti da sud, onda alta fino a 3 mt, i team hanno vagabondato, prima disorientati poi sconfortati, il Comitato di Regata invece ha annullato le prove dei dinghy, dei meteor, dei classe A e di tutte le derive. Anche la classe X-35 è rientrata prima decidendo di recuperare le prove del loro circuito alla prima occasione. Così mercoledi 25 aprile, apparso il sole, il vento ha dato un po’ di tregua, i temerari equipaggi sono partiti trovando mare molto formato e ancora vento teso: un libeccio di circa 18 knt che è girato a scirocco calando nel corso delle due prove disputate, fino a costringere ad una riduzione del percorso a causa del drastico calo d’aria! Scugnizza di Enzo De Blasio, vince il primo appuntamento della stagione. Alla tattica anche quest’anno Paolo Cian. “Due belle prove” ha commentato il navigatore Giuseppe Montella, nuovo acquisto dell’equipaggio partenopeo. “Molto bravi tutti ma nella seconda è emersa l’ottima intesa tra il tattico, il timoniere e la randa di Alberto Grippo; insieme hanno tenuto la barca sempre veloce sui suoi target.” conclude. “Quello che ci

voleva per cominciare la stagione” afferma Cian. Si lascia dietro Coconut di Francesco Sodini. In classe 1 trionfa X Blues di Roberto Iorio seguito da Antares della Marina Militare. Va…lentina di Stefano Ferraro è oro in classe 2. Assente Vlag di Salvatore Casolaro, altra barca partenopea, che non è riuscita a raggiungere Livorno a causa del cattivo tempo e un danno, non troppo grave, all’attrezzatura. Per i J24, dopo l’invernale, pasquavela e il primaverile, è ancora la napoletana La Superba della Marina Militare, a farla da padrona, con quattro primi e due secondi non ha lasciato spazio agli avversari. Ignazio Bonanno (timone), Simone Scontrino (tailer), Francesco Picaro (centrale), Francesco Linares “due” e Alfredo Branciforte (prodiere), si son lasciati alle spalle Stefan Karsunine ed al terzo posto Djke della polizia penitenziaria con Fabio Delicati. Splendido lo spettacolo che come sempre hanno regalato le vele storiche, dove è Imminent a spuntarla su Kipawa e Merope. In classe Europa il titolo va senza dubbio a Daniela Colombo, con quattro primi ed un secondo. Più equilibrate le altre classi di regata che fino all’ultimo si sono contese la vittoria. Tutte le classifiche complete su www.trofeoaccademianavale.eu

a.pa. e c.cam.

Consegnato anche il premio Italia per la Vela 2012: il premio per Miglior Restauro di Barca d’Epoca è andato a Croce del Sud la leggendaria goletta degli anni ‘30 perfettamente restaurata dal Cantiere Amico di Genova. L’architetto Umberto Felci della Felci Yachts Design è stato premiato come Miglior Progetto per la Vela, per il Progetto Esse 7.50. Franco Ciccarelli e Marco Giannoni, titolari della Veleria Be1 Eurosails, hanno ricevuto il premio come Miglior Veleria per il sistema migliorativo di lavorazione con il nuovo sistema operativo BE3. Il premio per la Miglior Regatante Donna, vinto da Silvia Zennaro, campionessa mondiale Classe Europa. il Trofeo PIV 2012 come Miglior Regatante Uomo è andato a Francesco Marrai campione mondiale ed europeo Laser Standard Youth e Laser Radial men under 18, 19 e 20.


Al via la seconda edizione della Volcano Race É già boom d’iscrizioni velaeventi

Porto Rolex/Carlo Borlenghi

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addoppiano le iscrizioni per la seconda edizione della Rolex Volcano Race. La regata, che anche quest’anno partirà da Gaeta, al momento della presentazione, avvenuta nel corso dello Yacht Med Festival, contava già 23 maxi yacht iscritti in rappresentanza di 12 nazioni. Un risultato importante, considerando la concomitanza dell’evento con la tappa dell’America’s Cup World Series di Venezia e con altre regate internazionali, che coinvolgeranno molti equipaggi.

ca 300 miglia, verso le isole Eolie, dove le barche arriveranno prima di tornare nuovamente verso l’arrivo di Capri, dove venerdì 25 si svolgerà anche la premiazione durante la prestigiosa cena di gala Rolex alla Canzone del Mare. “I numeri di quest’anno ci riempiono di soddisfazione” – ha spiegato nel corso della presentazione Gianfranco Alberini, Segretario Generale IMA -. “Rispetto allo scorso anno è praticamente raddoppiato il numero degli iscritti e questo conferma che il concetto della regata lunga piace, così come gli eventi collaterali, sapientemente divisi tra Gaeta e Capri”. La lista iscritti e il programma completo sono presenti sul sito www.internationalmaxiassociation.com, dal quale sarà possibile seguire la navigazione della flotta in tempo reale grazie al sistema di live tracking. Carlo Zazzera

Il percorso della Rolex Volcano Race 2012

La “regata dei vulcani” partirà il prossimo 19 maggio da Gaeta e interesserà l’isola di Capri come punto di arrivo della flotta, ma l’edizione 2012 si articolerà in tre diversi momenti: sabato 19 maggio le barche disputeranno una regata costiera nelle acque di Gaeta, mentre domenica 20 prenderanno il largo per la prima regata d’altura da Gaeta a Capri. Martedì 22 partirà l’ultima regata, di cir-

presentazione durante lo Yacht Med Festival

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A Gaeta chiusa la quinta edizione dello Yacht Med Festival

Yacht Med Festival - foto Francesco Rastrelli

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arte da Gaeta il riscatto della nautica italiana. La quinta edizione dello Yacht Med Festival, che si è svolta dal 21 al 29 aprile, è arrivata in uno dei momenti più difficili per il mondo della nautica, sia in Italia che a livello internazionale. Sono stati compiuti enormi sforzi per regalare agli amanti del mare un salone che potesse rispondere alle aspettative e l’operazione è quasi completamente riuscita. Il quasi si riferisce alla presenza dei cantieri, pochi e con poche imbarcazioni in esposizione, ma è pur vero che in questo momento le aziende costruttrici sono quelle che soffrono maggiormente la crisi. Allo stesso tempo, però, la presenza di una quantità incredibile di stand di aziende legate al mare ha dato l’impressione di un settore che, pur nelle difficoltà, non vuole arrendersi. L’indicazione degli organizzatori, che hanno presentato il festival come un salone dell’economia del mare, è stata una scelta saggia, che ha anche spinto alla partecipazione chi non è legato direttamente alla filiera cantieristica ma vede nella risorsa mare un importante volano di crescita economica per il paese. In questo ambito è stato organizzato il primo Forum Nazionale sull’Economia del Mare, nel corso

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del quale è intervenuto il professor Giuseppe Greco, Capo di Gabinetto del Ministro agli Affari Regionali, al Turismo e allo Sport, Piero Gnudi: “Sono qui a rappresentare l’interesse del Governo italiano verso questo Forum Nazionale” – ha spiegato Greco -. “È giusto e opportuno individuare azioni idonee a favorire lo sviluppo e la crescita del Paese, investendo sul mare, sulle coste e le riserve naturali. Per fare ciò è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni e in particolare delle Regioni. Fare sistema è l’unico modo per sfruttare le potenzialità di cui dispone l’Italia”. Proprio questo evento si propone come traino per il settore, come ha confermato anche il presidente della Camera di Commercio di Latina, Vincenzo Zottola: “Ospiteremo ogni anno il Forum nazionale sull’Economia del Mare” – ha spiegato Zottola -, “che vogliamo diventi sempre di più un momento di riflessione e programmazione condivisa. L’obiettivo è che i principali attori dei settori interessati si confrontino al fine di individuare le principali strategie di sviluppo affinché l’Italia possa affermare la propria leadership nel sistema Euro-Mediterraneo. Vogliamo che lo Yacht Med Festival diventi sempre di più un vero e proprio laboratorio in cui gli


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Yacht Med Festival - foto Carlo Zazzera

operatori e i professionisti di tutta l’area mediterranea si confrontano per fare del settore un efficace strumento di sviluppo”. Un’idea condivisibile, che in questa prima edizione ha già dato dei frutti: 68 espositori nell’area yacht più 52 della subfornitura, 160 imbarcazioni coinvolte, dai 5 ai 24 metri, di cui 120 in banchina e 40 in transito tra regate, dimostrazioni, attività di pesca e passaggio generico. Carlo Zazzera

Yacht Med Festival - foto Carlo Zazzera

Yacht Med Festival - foto Francesco Rastrelli

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regata

Equipaggi d’oro Fra’Diavolo e Scugnizza si riconfermano titolari del Trofeo Punta Stendardo

Frà Diavolo - foto di Antonella Panella

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a trovato i suoi campioni in Fra’ diavolo di Vincenzo Addessi e Scugnizza di Enzo De Blasio la XVII edizione del Trofeo Punta Stendardo, ospitata dal Circolo Nautico di Gaeta. Si sono confrontati nelle acque protette dall’abbraccio del dolce golfo di Gaeta, con temperature miti e vento costante di circa 10 nodi gli equipaggi giunti per lo più dalla IV e V zona Fiv. Fin da subito si è definito il comando della classifica generale che quattro prove su quattro ha segnato Fra’Diavolo e Scugnizza rispettivamente prime nella classe 1-2 e classe 3-4. Quattro prove regolari disputate nelle prime due giornate della manifestazione. N su A, per la giornata conclusiva, in cui le condizioni meteo piuttosto instabili non hanno consentito di disputare l’ultima prova prevista dal bando. Il vento ha soffiato forte cambiando spesso direzione e intensità, poi si è stufato di farlo costringendo il Comitato di Regata ad annullare la prova durante la prima poppa. Vincitore, anche quest’anno, Fra’Diavolo, il Milyus ’48 di Vincenzo Addessi che affida la tattica ormai da anni al perfetto Paolo Scutellaro. Affiatato il team che è riuscito a salire sul podio di tutte le prove anche quelle in cui ha dovuto sanare un Ocs. Lo ha seguito nella sua classe Saphira, dell’armatore Raffaele Archivolti, al timone Paolo Semeraro; nella stessa prova in cui sbagliava Addessi, anche l’equipaggio del drago inconsapevole partiva irregolarmente senza adempiere la penalità che l’avrebbe riammessa in classifica. Bronzo all’equipaggio di Vahinè 7 di Francesco Ramponi, al timone Francesco Cruciani. Si è riconfermato un equipaggio d’oro, in classe 3, quello di Scugnizza, del napoletano Enzo De Blasio, già alla scorsa edizione vincitore del trofeo. L’ottima intesa tra la tattica di Roberto Cosentino e la randa di Alberto Grippo, le ha fatto conquistare un meritatissimo 2° over all. Molto contento Enzo, che con Punta Stendardo è al secondo titolo della stagione; solo la settimana prima infatti, ritirava il trofeo del vincitore al Livorno in occasione del Trofeo Accademia Navale. Ha lasciato dietro di se Splendida Stella di Paolo Cavarocchi e Stupefacente di Antonello Stanzione. Dopo la premiazione gli equipaggi sono partiti, pronti per il prossimo appuntamento che si svolgerà a Napoli con la prestigiosa Regata dei Tre Golfi.

Frà Diavolo - foto di Antonella Panella

Antonella Panella Saphira - foto di Antonella Panella

Scugnizza - foto di Antonella Panella

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Inarrestabile Mary Poppins perfetta ‘A fenestella si è concluso il Trofeo Albanesi

foto di Angelo Florio

vele di levante

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utto è filato liscio nelle prime prove del Campionato Primaverile di Vele di Levante, nessun rinvio dunque fin ora anche se le giornate del 18 marzo e del 22 aprile sono state caratterizzate da un vento piuttosto scarso e quella del 22 aprile da vento forte e maltempo. Ci si avvicina rapidamente alle ultime tre prove, quella del 6 maggio con la Capri - Stabia e quella del 20 maggio, la suggestiva Sulle Rotte dei Borbone che, organizzata dal Circolo Nautico di Torre del Greco, vede gli iscritti sfidarsi su di un percorso che va Torre del Greco a Torre Annunziata, costeggiando l’isolotto di Rovigliano per poi proseguire verso Napoli. Un percorso che mette in risalto la splendida costa vesuviana con le ville del famoso Miglio d’oro. Il 2 giugno si chiuderà in bellezza il primaverile con la regata Challenge dei comuni.

regata - minialtura

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ncora vince Mary Poppins di Claudio Polimene il Trofeo Oreste Albanesi, quarto appuntamento della II edizione del Campionato Minialtura del Golfo di Napoli, inseguito da un eccellente Artiglio, J22 di Alberto La Pegna e Giampiero De Pasquale , e Platamonia di Domenico Colucci. Due giornate accompagnate da un robusto Ponente, circa 20 knt, e onda formata che ha provocato qualche danno all’attrezzatura di diverse imbarcazioni ed il disalberamento di Frittatina di Giuliana Rogano e Marina Padulano, per fortuna senza alcuna ripercussione sull’equipaggio costretto al ritiro dalle prove di domenica. In classe Meteor, eccellente ‘A fenestella, Caudia Ruberto al timone, d’oro al Trofeo Albanesi e d’argento in classifica generale provvisoria dietro ad Angela, che invece la insegue al Trofeo appena concluso. Sempre meglio Yanez di Fabio Rossi che, riconfermandosi di bronzo sul podio dopo il Trofeo Chiodo, lascia intendere che non è un caso. Il prossimo appuntamento con il minialtura vedrà impegnati gli equipaggi alla conquista del titolo Nazionale. Dal 4 al 6 maggio infatti la flotta sarà protagonista del Campionato Nazionale d’Area Tirreno, assegnato dalla Federazione allo stesso Comitato Organizzatore del Campionato Minialtura del Golfo di Napoli. Una serie di eventi collaterali accompagneranno la manifestazione, sostenuta da North Sails e NeroEspresso, e riscaldata dalla Musica del progetto Jazz and Conversation e Pozzuoli Jazz Festival.

a.pa.

Prosegue il primaverile levantino in attesa de “Sulle Rotte dei Borbone”

c.cam.

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Il fantasma del faro di seguin island

II racconto

Di Annamaria “Lilla” Mariotti

L

a figura del guardiano del faro spesso suscita l’immagine romantica dell’uomo solitario, in cima alla sua torre, intento a tenere accesa una luce per salvare vite umane, eppure non sempre è così. Non è raro che quando il faro è situato su un’isola sperduta in mezzo al mare l’uomo debba far fronte a una minaccia sempre incombente: la solitudine, un male oscuro che può anche portare alla follia. Questa fu forse la causa della tragedia che si verificò a Seguin Island, una piccola isola al largo delle coste del Maine (USA), nel 1800. Seguin Island è poco più di uno scoglio, una collinetta in mezzo al mare, alta 60 metri, lunga meno di un chilometro, sulla cui sommità è collocato un bel faro, costruito nel 1795. La costruzione è molto bella, un piccolo cottage rosso affiancato da una tozza torre bianca, che termina con una lanterna rotonda, circondata da un piccolo terrazzino con una ringhiera di ferro. Per portare materiali e viveri lassù era stata costruita una specie di rotaia fino al mare. Intorno alla metà del 1800 fu nominato guardiano del faro un certo George che arrivò sull’isola con sua moglie Gladys. Per lui questo era il primo incarico ed era intenzionato ad affrontare il suo lavoro con tutto l’entusiasmo della gioventù. Il tempo passava e tutto procedeva bene. George saliva e scendeva la ripida scaletta a chiocciola della torre e si dedicava alle sue occupazioni, mentre Gladys si occupava della casa in cui si trovava anche un pianoforte, che la donna suonava di tanto in tanto. Ma uno strano giorno Gladys cominciò a suonare un insolito motivetto, sempre lo stesso, ossessivamente. All’inizio George non ci fece caso, anzi lo fischiettava durante il lavoro, poi, però, quel motivetto cominciò a penetrargli nella testa e a innervosirlo. In certe serate serene lui saliva sul piccolo terrazzino e si appoggiava alla lanterna per fumare la pipa, ma quel motivetto lo raggiungeva fin lassù. E Gladys suonava, suonava, senza interruzione. La tragedia era alle porte.

Il faro di Seguin Island – disegno dal volume “Racconti di fari e altre storie di mare” di Annamaria “Lilla” Mariotti – Frilli 2008

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Seguin Island e il suo faro – foto di Annamaria “Lilla” Mariotti


Una sera George, che era al suo solito posto sul terrazzino in cima alla torre, ripose la sua pipa con calma, scese fino al piano terra, staccò un’ascia dal muro e si precipitò dentro il cottage. Nessuno sa cosa avvenne veramente, ma chi li trovò disse che il pianoforte era stato sfasciato, la giovane moglie uccisa con l’ascia e che il guardiano si era ucciso con la stessa arma. Una cosa è certa: da quel momento il guardiano non ha più abbandonato il suo faro. George, per anni, ha continuato a salire e scendere la stretta scala a chiocciola della torre, a entrare nella sua casa e ad aggirarsi nelle sue stanze, sempre tormentato da quel motivo suonato al pianoforte. Ben presto si rese conto che altri uomini avevano occupato il suo posto e questo a lui non piaceva, così cominciò a manifestarsi, quando voleva lui, spaventando a morte i nuovi guardiani che abbandonava-

no l’isola al più presto senza avere il coraggio di raccontare cosa avevano visto o sentito. Altri arrivarono e qualcuno cominciò a parlare. Non sempre chi fa l’esperienza di incontrare un fantasma ne parla volentieri, la paura di non essere creduti o, peggio, di essere presi per visionari è grande ma George era sempre lì e qualcuno raccontò di averlo visto fumare tranquillamente la sua pipa sul terrazzino fuori della lanterna, in cima al faro. George non era un fantasma cattivo o sinistro, voleva solamente essere lasciato in pace e si divertiva a giocare degli scherzi ai nuovi guardiani: buttava per terra le loro giacche appese all’attaccapanni, faceva sparire gli attrezzi da lavoro, spesso si mostrava in cima alla torre e sempre si udiva quel motivetto. Gli anni passavano e sempre più si sentiva parlare del fantasma del faro fin quando, nel 1985, la Guardia Costiera decise di automatizzare la lanterna e di smantellare la stazione. George vide arrivare degli uomini con una barsaphiranews.it 39


foto di Gianpiero Di Stasio

ca che trascinava una chiatta, li vide lavorare intorno alla lanterna e installare strumenti strani. Vide anche che tutti i mobili della casa erano stati imballati per essere portati via dall’isola. George non resistette, questo era troppo: quella notte si mostrò al responsabile dei lavori pregandolo di lasciare tutto così come si trovava. L’uomo immaginò di aver sognato, non ci pensò più e, il giorno dopo, le operazioni d’imbarco iniziarono. I mobili erano pronti per essere caricati sulla chiatta che aspettava all’ormeggio, furono sistemati sulla vecchia rotaia e, pian piano, calati verso il mare con l’aiuto di corde e catene. Improvvisamente, la catena che li tratteneva si ruppe e tutto scivolò in mare, andando irrimediabilmente perduto. Gli uomini della Guardia Costiera dissero in seguito che era assolutamente impossibile che una grossa catena si spezzasse in quel modo, ma avevano dovuto rassegnarsi e partire lasciando la casa del guardiano ormai vuota e abbandonata. Nessuno ormai si reca più sull’isola ma qualche marinaio di una nave di passaggio ha detto di avere sentito, nel silenzio della notte, le note di un pianoforte confuse con il soffiare del vento e di avere visto la sagoma di un uomo, in piedi sul terrazzino della lanterna, che fumava la pipa. 40 saphiranews.it

Biografia Annamaria “Lilla” Mariotti è nata a Camogli dove vive. Scrive storie di mare con una speciale predilezione per i fari di tutto il mondo. Collabora con le riviste americane Lighthouse Digest e The Keeper’s Log e con prestigiose riviste italiane. Un suo contributo fotografico è stato pubblicato sul New York Times nel Giugno 2008. E’ stata spesso intervistata da emittenti radiofoniche e televisive. Tiene conferenze su temi legati al mare sia in Italia che negli Stati Uniti. Nel 2006 il Comando Generale delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e Mediaset le hanno conferito il Premio “NAVIGARE INFORMATI” “per il costante impegno nell’opera di diffusione della cultura marinara del nostro Paese”. Nel 2007 ha rappresentato l’Italia a Rio de Janeiro e Caracas per la “VII settimana della lingua italiana nel Mondo”. Ha pubblicato sei libri legati alla storia dei fari e di storie di mare e ha curato un progetto dell’Istituto Idrografico della Marina. Cura i siti web: www.mareblucamogli.com e www.ilmondodeifari.com.


I valori, quando si fondano sulla fiducia e sulla credibilità di chi li possiede e li coltiva, si possono riassumere in una parola, in un segno, in un colore. Dire è comunicazione d’intenti e di progettualità, trasmissione di idee, di conoscenza, d’esperienza. Fare è la sintesi dell’attività, energia verso nuove imprese, capacità di ascolto e di offrire risposte. Ai nostri clienti e a quelli che lo diventeranno è dedicato il nostro lavoro quotidiano: un lavoro dove il dire e il fare sono tutt’uno e sintesi di una filosofia dell’operare. Per maggiori informazioni

Agenzie di Napoli Piazza Salvo d’Acquisto 39/40 - tel 081 5529744 Via F. Solimena 105/B - tel 081 5785419

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veleggiando

I VICHINGHI E IL MARE

Foto museo delle navi vichinghe di Oslo, il Vikingskipshuset

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Foto museo delle navi vichinghe di Oslo, il Vikingskipshuset

I

vichinghi sono riconosciuti a pieno titolo dal mondo accademico come uno dei popoli che portarono l’arte della navigazione ad una delle sue massime espressioni, infatti come i loro antenati nordici che vissero agli inizi dell’età del bronzo, dovettero affrontare le problematiche relative alla navigazione nelle acque del mar Baltico spingendosi per spedizioni belliche e commerciali dalla scandinavia fino alle coste della Gran Bretagna, Irlanda, Islanda e raggiungendo il gruppo delle isole Faeroer a nord dell’attuale Scozia dove secondo la Saga dei Faroesi si insediarono intorno al IX secolo per sfuggire alla tirannia di re Harald I primo sovrano della Norvegia (872-930). Le loro navi conosciute con il nome di “Drakkar” erano costruite in gran parte in legno di quercia ed erano caratterizzate da una forma lunga, stretta e slanciata che unitamente al basso pescaggio (circa un metro) consentivano un’ elevata velocità di navigazione sia in mare aperto che nei fiumi permettendo di attraccare arrivando quasi fino alla riva. Le principali tipologie di imbarcazioni erano la “Snekke” di dimensioni modeste che era destinata principalmente alla navigazione su fiume e in acque poco profonde, il “Drakkar” impiegato per la navigazione in alto mare, la “Langskip” destinata alle spedizioni di guerra e la “Knorr” usata per fini mercantili. La propulsione era affidata ad una vela di forma quadrata o ai remi per i percorsi brevi ed in cima all’albero era posto un segnavento per poter orientare al meglio la navigazione. Altro elemento chiave di queste navi nordiche era la possibilità di smontare l’albero, caratteristica che risultava essenziale in condizioni climatiche particolarmente avverse e che permetteva di limitare i danni durante le tempeste. Le navi da guerra avevano una prua rialzata con una caratteristica curvatura ornata spesso da una testa di drago (dreki) e fu proprio questo elemento ad originare il nome “Drakkar” che inseguito fu comunemente usato per designare l’intera imbarcazione. L’equipaggio era composto da un numero di uomini che variava da una trentina fino ad un centinaio e la velocità massima raggiungibile era di circa 12 nodi. L’adeguatezza alla navigazione oceanica e la resistenza di queste navi fu provata nel 1893 quando fu


Foto museo delle navi vichinghe di Oslo, il Vikingskipshuset

costruita una replica della nave di Gokstad, un’imbarcazione ritrovata nel 1880 in Norvegia nella contea di Vestfold, con la quale fu possibile attraversare l’Atlantico navigando da Bergen fino a Chicago dando prova della concreta possibilità che i vichinghi potessero aver raggiunto le coste dell’America settentrionale ben prima di Colombo come ipotizzato da alcuni studiosi. In merito alla tradizione marinara dei vichinghi e dei loro antenati è suggestivo citare gli studi condotti dal prof. Felice Vinci autore del celebre libro “Omero nel Baltico” che ipotizzando una collocazione nordica delle avventure di Ulisse ricostruisce in modo preciso le tappe del viaggio narrato da Omero, individuando in una delle isole Faeroer la dimora della ninfa Calipso grazie alle indicazioni dello storico Plutarco che nella sua opera “De facie quae in orbe lunae apparet” colloca l’ isola Ogigia “a cinque giorni di navigazione dalla Britannia verso occidente” così come altro elemento di grande fascino è costituito dalla collocazione del mitico popolo dei Ciclopi sulle coste settentrionali della Norvegia fatto che trova riscontro in una antica mappa dello storico e teologo Adamo da Brema vissuto nella seconda metà dell’XI secolo. Di grande interesse relativamente alle conoscenze acquisite da questi popoli nordici sono alcuni particolari riportati nelle antiche leggende vichinghe che narrano che in caso di nebbia fitta e di cattivo tempo i vichinghi usavano una pietra chiamata sòlarstein “pietra del sole” che aveva la capacità di individuare la posizione del sole. Lo studioso francese Guy Ropars sostiene che questa pietra dalle caratteristiche apparentemente magiche era in realtà un particolare cristallo di calcite trasparente identificato nello spato d’Islanda. Tale minerale, infatti, polarizza la luce del sole e ha la proprietà della doppia rifrazione e mediante la rotazione permetteva di individuare con una buona precisione la posizione del sole anche quando non era possibile vederlo. Possiamo dunque affermare senza timore di smentita che i vichinghi e i loro antenati nordici svilupparono una tradizione marinara che per tecnologie ed esperienza non ebbe nulla da invidiare ai popoli che navigarono nel mediterraneo e che centinaia di anni dopo intrapresero l’avventuroso viaggio verso le Americhe.

Foto museo delle navi vichinghe di Oslo, il Vikingskipshuset

Davide Tagliacozzo

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eco saphira

Un esercito di volontari per il Mediterraneo

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ome di consueto, l’ultimo week end di maggio si terrà l’appuntamento annuale di Legambiente a favore delle nostre spiagge: il 25, 26 e 27 maggio infatti un esercito di volontari scenderà in scampo armato di secchi e rastrelli in circa 1500 località costiere del Mediterraneo, per ripulire le aree libere destinate alla balneazione da spazzatura e rifiuti di ogni tipo. La storica iniziativa “Clean Up the Med – Spiagge e fondali puliti”, infatti, coinvolge dal 1995 numerose migliaia di volontari di tutte le età che, in collaborazione con enti locali, associazioni, strutture turistiche, protezione civile e scuole, scelgono di dedicare il proprio tempo a favore dell’ambiente. Obiettivo dell’iniziativa è portare a conoscenza dell’opinione pubblica le numerose problematiche conseguenti ad attività umane come pesca illegale, cementificazione selvaggia, scarichi abusivi, trasporto del greggio, ecc, che da tempo incombono sul mare e sulle spiagge del Mediterraneo e svolgere una forte campagna di educazione a pratiche più rispettose dell’ambiente. Tutti possono offrire il proprio aiuto, basta compilare il form scaricabile dalla sezione “Spiagge e fondali puliti” del sito www.legambiente.it, da cui è possibile anche visionare l’elenco delle spiagge che saranno sottoposte a pulizia per scegliere quella più vicina a sé.

Spiagge e fondali puliti dell’area flegrea I circoli locali di Legambiente dei Campi Flegrei (Pozzuoli, Bacoli, Quarto e Napoli Centro Antico) hanno organizzato l’attività di pulizia che si svolgerà la mattina del 25 maggio, a partire dalle 10, nella spiaggia libera di Lucrino, invasa dai rifiuti nonostante sia uno dei pochi tratti balneabili della costa flegrea (più del 60% della costa puteolana non è balneabile a causa degli sversamenti legali ed illegali di acque fognarie direttamente in mare, da parte di privati ma anche dell’inefficiente sistema fognario comunale). I referenti locali di Legambiente spiegano che tale situazione permane poiché i Comuni non offrono nessun tipo di servizi ai litorali pubblici, e i due lidi privati tra i quali la spiaggia si trova, per legge responsabili della pulizia ordinaria dei 50 m di tratto libero adiacente le concessioni, non svolgono nessun tipo di manutenzione, oltre ad ostacolare, problema più volte segnalato dal Comitato Spiaggia Bene Comune, l’accesso al mare per il libero cittadino, in barba a tutti i regolamenti, comportandosi da proprietari piuttosto che da concessionari. p.vn.


Premio Carlo Marincovich Ecco i vincitori della terza edizione

S

i è conclusa la terza edizione del Premio giornalistico/letterario intitolato a Carlo Marincovich, giornalista appassionato, scomparso nel 2008, che ha scritto di mare, di regate e di motori, divulgandone la cultura sulle maggiori testate specializzate e sul quotidiano “la Repubblica”. Tra le novità del premio di quest’anno l’ingresso, nel comitato d’onore del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Italiana l’Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte, e tra i sostenitori del premio la Lega Navale Italiana. Niente targhe o medaglie per i premiati ma oggetti storici, come ad esempio il bozzello originale della nave scuola Amerigo Vespucci, oppure la base del winch in carbonio dello scafo di America’s Cup Luna Rossa vincitore della Louis Vuitton’s Cup 2000, o ancora la colonnina in carbonio della ruota del timone dello Stealth, la barca a vela dell’Avv. Gianni Agnelli, prima assoluta nella regata commemorativa per i 150 anni dell’America’s Cup a Cowes nell’Isola di Wight nel 2001, e molti altri oggetti dall’enorme valore simbolico. Due le sezioni previste per il premio giornalistico: cultura del mare e navigazione a vela e motore; mentre tre quelle previste per i libri: cultura del mare saggi; cultura del mare narrativa; il mare nella letteratura per l’infanzia. Ed ecco i vincitori: Premio giornalistico sezione cultura del mare: 1 classificato Giovanni Panella per l’articolo “Incontri e scontri tra navi genovesi e statunitensi” pubblicato sulla Rivista Marittima 2 classificato Lucrezia Durini per l’articolo “Joseph

Beuys” apparso su Barche Premio giornalistico sezione navigazione a vela e a motore: 1 classificato Corradino Corbò per “Errori – Orrori dell’Italia diportistica”, apparso su Nautica 2 classificato Fabio Pozzo per l’articolo “La prima corsa sullo scafo svedese” apparso su La Stampa Premio letterario sezione cultura del mare, saggi: 1 classificato Alessandro Leogrande per il libro “Il Naufragio” – Edizione Feltrinelli 2 classificato Enrico Cernuschi per il libro “Gran Pavese” Mursia Editore Premio letterario sezione cultura del mare narrativa: 1 classificato Ernesto Ferrero per il libro “Disegnare il vento” – Editrice Einaudi 2 classificato Giovanna Caratelli per il libro “Nessuno resti a terra” – Nutrimenti editore Premio letterario sezione il mare nella letteratura per l’infanzia: 1 classificato Giulio Stagni per il libro “Piedemarino”, Editrici Incontri Nautici/Bolina Premio speciale “La terapia del mare” a Marco Tibiletti, presidente de “la nave di carta” uno dei 4 soci fondatori dell’Unione Vela Solidale, per il Libro Blu 2011 – navigare per educare, l’ imbracatura in dotazione ai Vigili del Fuoco per i salvataggi con elicottero Premio speciale per la cultura a Gloria Satta per “OltreMare”, catalogo dell’omonima mostra fotografica – Edizioni Moretti c.cam.



Stile&Design a cura dell’architetto Roberta Errico

Saxo Bank/3XN

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È

Raiffeisen Bank - Zurigo/NAU CORPORATE - foto_archiscene.net

“Spariscono cedole, estratti conto, distinte, ricevute ed altri documenti con le iniziative paper less un nuovo ed importante progetto di investimento a cui stanno aderendo molti istituti bancari confermando l’interesse per la sostenibilità e la tutela ambientale.”

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evidente che è in atto un enorme cambiamento in rapporto alla funzionalità delle agenzie bancarie e che pertanto lo spazio vada ripensato in chiave sia tecnologica che funzionale. In Italia aumenta vertiginosamente la preferenza verso i servizi telematici e quasi la metà dei clienti, con conto corrente, utilizza ormai prevalentemente o esclusivamente l’accesso on line alla propria banca. È un orientamento generale ed anche in paesi come Cina, Brasile e molte nazioni africane la popolazione accede ai servizi tramite cellulare. Inoltre già stiamo assistendo all’introduzione di dispositivi self service che consentono l’esecuzione di operazioni, tradizionalmente rese dal cassiere allo sportello, in completa autonomia come prelevare e/o depositare contanti o assegni e consultare il conto. Spariscono cedole, estratti conto, distinte, ricevute ed altri documenti con le iniziative paper less un nuovo ed importante progetto di investimento a cui stanno aderendo molti istituti bancari confermando l’interesse per la sostenibilità e la tutela ambientale. Con tablet e firme digitali il cliente confermerà le operazioni inserendo le proprie credenziali memorizzate ed archiviate in formato elettronico, con una sensibile riduzione del consumo cartaceo. Vista la tendenza verso l’utilizzo di sistemi di e-banking il ruolo della filiale bancaria subirà profondi cambiamenti ed in questa ottica vanno intrapresi i nuovi lay out dei progetti


architettonici. Stabilito che quindi il cliente potrà gestire in completa autonomia le operazioni classiche di sportello con totem interattivi, la banca si eleva a centro di consulenza per eccellenza dove potersi confrontare con personale competente. La creazione della banca del futuro dovrà pertanto favorire le relazioni e dovrà tradurre l’ideologia dell’intero gruppo finanziario attraverso l’ immagine architettonica e ricerca di design. Convinta che architettura e design possano influire positivamente sulle prestazioni di ciascun membro del personale in qualunque contesto lavorativo ho voluto raccogliere qualche esempio che ci allontana dal grigiore e dalla cupezza che hanno caratterizzato finora gli ambienti bancari e che invece si distingue per un design accattivante, un uso fresco dei colori, materiali e forme accoglienti e confortevoli. Molto simile ad un concept-store la RAIFFEISEN BANK di Zurigo – Svizzera (progetto di NAU COPERATIVE) dissolve le tradizionali barriere tra clienti e dipendenti creando uno spazio aperto, dalle superfici bianche e arrotondate con arredamento minimalista e terminali di accesso dei lavoratori nascosti negli arredi stessi. Uno spazio insolito, luminoso, interiore che punta a valorizzare l’incontro cosi come concepito dai progettisti. Interni luminosi e aperti reinterpretati con elementi di architettura tradizionale anche per la BMCE

BMCE /Foster + Partners - foto_ plusmood.com

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stile & design

Banca Marocchina del Commercio Estero di Rabat e Casablanca , il cui progetto è di Foster + Partners. Interni in stile contemporaneo associati all’utilizzo di materiali locali ed un disegno a motivi geometrici islamici in maglie acciaio inossidabile per la sicurezza e l’ombreggiatura degli ambienti. La cupola in tadelakt (tecnica di gesso di origine marocchina unica e di grande pregio ) che viene giù in picchiata dal soffitto fino ad unirsi con le panche scultoree curve costituisce un suggestivo punto focale. Nella Japi kredi Bank Academy la coppia di travi che si stagliano verso il paesaggio, con struttura in forma di pannelli di rame ossidato, sono collegate da una struttura centrale in vetro e acciaio con piattaforme sospese e scale aperte che filtrano la luce fino al livello strada. Lo spazio centrale è trattato come parte autonoma chiaramente distinguibile dall’esterno, con spazi sociali, e sale riunioni dove i colori istituzionali invadono i tessuti traslucidi e gli arredi del complesso. Lo studio danese 3XN ha dato a Saxo, una giovane banca online, una sede a Copenhagen con una spettacolare facciata a strisce di vetro e come cuore architettonico una scala a spirale spettacolare, interni trasparenti ed aperti, che inducono ad un grande senso della

Japi Kredi Bank Academy - foto_ archdaily.com

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Japi Kredi Bank Academy - foto archdaily.com

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Sugamo Shinking Bank - Tokyo - foto_ archiscene.net

stile & design

comunità. La scalinata principale si snoda fino al tetto ed anche se la maggior parte dei clienti della banca svolge operazioni on line l’edificio comprende un gran numero di ambienti destinati al supporto tecnico per il monitoraggio dei prezzi delle azioni, ed aree ricreative sociali. A Tokjo la Sugamo Shinking Bank trasforma completamente lo stereotipo della banca del nostro immaginario. Sulla facciata sfalsati in orizzontale vengono portati fuori dodici strati di colori vivaci ed allegri che si illuminano di notte la cui combinazione è riportata nell’arredo interno tra lucernari in forma ellittica che tagliano verticalmente l’edificio ed inondano di luce ed aria. Sarete perdonati se troppo tentati a sbirciare un pezzo di cielo.

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Sugamo Shinking Bank - Tokyo - foto_ archiscene.net

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“Vista la tendenza verso l’utilizzo di sistemi di e-banking il ruolo della filiale bancaria subirà profondi cambiamenti ed in questa ottica vanno intrapresi i nuovi lay out dei progetti architettonici.”

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PORTFOLIO Giampiero Assumma Nato a Napoli nel 1969, Giampiero Assumma si dedica prevalentemente a progetti personali su soggetti di interesse antropologico e sociale, riconducibili alla relazione tra l’uomo e i suoi mondi, di cui esplora confini e limiti, sia fisici che mentali. Alienazione umana, rituali e dipendenze, sono temi ricorrenti in tutto il lavoro di Assumma e sono evidenti maggiormente nelle serie in corso sugli ospedali psichiatrici giudiziari, sui viaggi della speranza a Lourdes , cosÏ come sull’insolito universo dei bodybuilders. I suoi lavori pubblicati includono: A Lisbona, (Ed. by, Napoli 2002), Tempo, Luogo, Metallo, (Banca Idea, Napoli 2002), Tracce di Luce, (Federico Motta Editore, Milano 2003). Vive e lavora a Berlino. Giampiero Assumma

http://www.giampieroassumma.com/ http://www.giampieroassumma.com/index.php?/link/tempo-luogo-metallo/

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un mare di cultura

Benevento città luce

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enevento non sarà sul mare ma, come vuole la leggenda, Diomede che attraversò l’Adriatico per diffondere l’essenza della civiltà greca, nella “città delle streghe” trovò un affascinante attracco culturale. L’eroe mitologico non avvertì qui la brezza delle onde marine ma il soffio del vento che rende celebre ancora oggi questa terra campana dalle tante vite. Sannitica, romana, longobarda, pontificia, anime rievocate tra i vicoli e i monumenti, illuminati fino al 24 giugno dalla seconda edizione di “Benevento Città Luce”, un itinerario per scoprire la storia beneventana al calar del sole. Tutti i weekend un’ora dopo il tramonto, il centro antico sarà protagonista di un viaggio di oltre cento minuti lungo un percorso impreziosito di racconti e curiosità svelati “fuoricampo” dalla voce dell’attore Luca Ward e dall’ironia di Peppe Fonzo nel ruolo immaginario di rettore cittadino. Sei tappe da calcare ogni sabato e domenica accompagnati da una guida (costo del biglietto a persona 10 euro, riduzione gruppi, studenti e over 65 anni 7 euro, under 14 cinque euro, famiglie di quattro componenti 20 euro, info e prenotazioni cittaluce@beneventocultura.it - www.cittaluce.it e

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0824/1816699). Il timbro profondo di Ward interpreta il vento che attraversa le strade tra riflessioni e digressioni poetiche mentre all’allegria di Peppe Fonzo sono affidati gli aneddoti su tradizioni e folclori. Si parte dalle altezze della Rocca dei Rettori, nota come il “castello di Benevento” ed edificata nel 1338 sul perimetro di un precedente palazzo fortificato longobardo, oggi sede della sezione storica del “Museo del Sannio”. Nella corte del sito, si apre il percorso su giochi di luci e sfumature. A pochi passi di distanza si raggiunge la seconda tappa, la chiesa di Santa Sofia, originaria del 774 e patrimonio dell’Unesco dalla scorsa estate. E l’annesso chiostro risalente alla metà del dodicesimo secolo dai capitelli dissimili che formano un ciclo scultoreo singolare e interessante. Sosta numero tre, l’Hortus Conclusus raggiunto, inerpicandosi tra scorci e vialetti suggestivi. L’orto medievale del convento dei Padri Domenicani accoglie un gruppo di opere di arte contemporanea di Mimmo Paladino, artista sannita che evoca attraverso il suo stile e i suoi simboli, la storia e l’evoluzione della terra beneventana. La passeggiata prosegue verso l’Arco di Traiano, monumento trionfale edificato in


Adele Brunetti

un mare di cultura

occasione dell’apertura della via Traiana che da Benevento conduceva fino a Brindisi. Si torna nell’affollata via del commercio per fare un’ulteriore deviazione a Palazzo Paolo V con una digressione filmata sulla morte ingiusta delle tante streghe bruciate dal fuoco della Santa Inquisizione, approfondimento che rende omaggio a quell’alone di magia e mistero che avvolge da sempre Benevento. Il tragitto si conclude all’Arco del Sacramento, struttura di costruzione romana e gioiello di una più vasta area archeologica.

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Pizza... o meglio focaccia

rotte di gusto

Ecco alcuni brevi consigli per la preparazione di una focaccia a casa o anche in barca: • Il lievito migliore è quello naturale (lievito madre) ma sicuramente sono molto più pratici da utilizzare i cubetti di lievito fresco (lievito di birra) oppure il lievito secco. Non bisogna aver fretta, con le lunghe lievitazioni si ottengono i migliori risultati! I tempi variano anche in funzione della quantità di lievito utilizzata e della temperatura. • Utilizzare possibilmente una farina forte. La forza della farina (W) dipende dalla sua percentuale proteica. Una farina per fare buone pizze e focacce deve contenere molto glutine, in questo caso l’impasto sarà resistente e tenace e lieviterà lentamente. Quindi orientarsi verso farine con W superiore a 180, meglio tra 280 e 350. Queste farine assorbiranno dal 65 all’ 80% di acqua. In commercio la farina detta Manitoba è una farina particolarmente forte. • La quantità di farina utilizzata dunque varia al variare della W e dell’umidità. Mentre la quantità di acqua è fissa, quella della farina varia. Si dice che si aggiunge la farina a pioggia fino ad ottenere l’impasto “O punt’e pasta” ossia la consistenza ideale dell’impasto, molto soffice ma al tempo stesso elastico e resistente. • Non usare mai il mattarello per stendere la focaccia!! Ingredienti 500 ml Acqua a temperatura ambiente [10º-17º C.] (quantità fissa) 25 gr. di Sale fino(circa 2 cucchiai rasi) Lievito fresco (circa mezzo cubetto da circa 25 g., oppure lievito secco) Farina a pioggia (la quantità varia in base alla W e all’umidità) 10 g di Zucchero (facoltativo, serve a dare colore all’impasto) 150 g Olio di oliva e.v. Procedimento 1. Versare l’acqua a temperatura ambiente [10-17°C] nel contenitore e sciogliervi il sale 2. Stemperare il lievito nell’acqua. 3. Setacciare la farina e aggiungere eventualmente lo zucchero. Se non siete in possesso di una planetaria (in barca non ne ho mai viste...), versare quindi la farina a pioggia nell’acqua e mescolare con un cucchiaio di legno fino a che l’impasto non inizierà a staccarsi dal contenitore. 4. Terminare la lavorazione impastando con le mani e ag giungendo la farina necessaria ad ottenere quello che i pizzaioli chiamano ‘o punt’e pasta ossia la consistenza ideale, un impasto molto soffice elastico e resistente. I mi gliori risultati si hanno con impasti soffici, molto ricchi di acqua. 5. Fare lievitare per circa 1-2 ore in un contenitore coperto da un canovaccio o con pellicola trasparente. L’impasto dovrà raddoppiare il suo volume iniziale 6. Ungere le teglie con olio di oliva e.v. e stendere la pasta aiutandosi con i polpastrelli fino ad ottenere uno spessore di meno di un centimetro. Lasciare lievitare ancora per un’ora circa. 7. Stendere di nuovo la pasta e condire a piacimento prima di cuocere in forno preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti, controllare che il fondo della focaccia sia cotto prima di toglierla dal forno. Condimento: Ecco alcuni esempi per condire in modo classico o meno le vostre focacce, mi piacerebbe ricevere consigli e foto dei vostri esperimenti! Margherita: Pomodori pelati o freschi, fior di latte/mozzarella, parmigiano grattugiato, basilico e olio di oliva e.v. Marinara: Pomodori pelati o freschi, origano, aglio a fettine, olio di oliva e.v. Prosciutto e fichi: Prosciutto crudo, fichi rosmarino olio di oliva e.v. Polpo e patate: Patate lesse a cubetti con su polpo bollito tagliato a pezzi Zucca e provola: Crema di zucca e cipolla, noce moscata e cubetti di provola affumicata Gianluca Ferrante

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1 Scatta il mare

Primo classificato

Massimo Giuliani Sharm el Sheikh

2 Menzione Speciale

Francesco Paolo Esposito Creta

Secondo classificato

Elsa Tranchesini Workumm, Olanda

3 Partecipa a Scatta il mare! Su ogni numero di Saphiranews verranno pubblicate le foto marine piÚ belle inviateci dai nostri lettori! La redazione, qualora l’autore esprima il suo consenso, utilizzerà le fotografie ricevute nei numeri successivi della rivista a scopo illustrativo, riportando sempre in calce il fotocredito. scattailmare@saphiranews.it

Terzo classificato

Questo mese scatta il mare ha scelto una foto scattata a Ras Mohamed National Park di Sharm el Sheikh, da Massimo Giuliani.

Laura Levi

Stoccolma

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A

genda

19 maggio: ‘Notte dei Musei 2012’ Nella notte tra il 19 e 20 maggio 2012 i Musei di tutta Europa si mostreranno nell’inusuale e seducente veste serale, arricchendo l’offerta con musica, mostre, visite guidate, degustazioni. L’evento, con il patrocinio dell’Unesco e del Consiglio d’Europa, è nato in Francia nel 2005. Per visionare i musei che hanno aderito all’iniziativa e tutte le manifestazione previste per la serata: www.lanottedeimusei.it

Un’Opera per il Castello 2012 L’11 maggio a Castel Sant’Elmo (Via Tito Angelini, 20) sarà inaugurata la mostra che presenterà l’opera vincitrice e i progetti dei primi 10 finalisti del concorso “Un’Opera per il Castello 2011. Questo lo saprei fare anch’io. Il contemporaneo ricerca il suo pubblico”. Il concorso, bandito nel mese di giugno 2011, è stato promosso dalla Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli. La giuria ha premiato il progetto di Daniela Di Maro, Anastatica sensibile, apprezzandone, in particolare, il contenuto poetico e visivo, in sintonia con il tema indicato nel bando che intendeva innanzitutto suggerire alle giovani generazioni di artisti una riflessione sui molteplici aspetti del linguaggio artistico contemporaneo e del rapporto con il pubblico. www.polomusealenapoli.beniculturali.it

Golosità salate alla Città del gusto di Napoli Come stupire i propri ospiti con una cena ghiotta e sfiziosa a base di sandwich originali, quiche particolari magari con verdure o salse piccanti, pizzette soffici e focacce fatte in casa? Alla Città del gusto di Napoli (Via Coroglio,104/E), officina creativa per eccellenza, i docenti chef del Gambero Rosso, danno vita ad una serie di lezioni tutte all’insegna della manualità, velocità e creatività che in cucina sono componenti fondamentali per la corretta esecuzione dei piatti. Tra le novità del mese di maggio i corsi amatoriali “Pizze, focacce e sandwich”, “Aperitivo alla milanese”, “Il panino gourmet”, “La cucina per gli sportivi”, “Cucina creativa di carne”, “Sushi e sashim”, “La cucina spagnola”, tante ricette per cucinare le alici e le lezioni per teenager e piccoli cuochi. Programma completo su www.gamberorosso.it 58 saphiranews.it

Poetè: ciclo di letture poetiche (e non solo) infuse di teina Due le presentazioni a cura di Claudio Finelli previste per il mese di maggio presso il Salottino del Chiaja Hotel de Charme (Via Chiaia, 216) nell’ambito della III edizione di Poetè: il 21 Maggio, ore 18.30, sarà presentato “Il servo di Byron”,ultimo romanzo di Franco Buffoni su quella che è stata una delle maggiori mistificazioni bio-letterarie dell’Otto-Novecento. Byron, nella prima metà dell’Ottocento, divenne una sorta di sex symbol per le signore dei due mondi ma la realtà era ben diversa: egli era sentimentalmente e ossessivamente omosessuale. Il 30 Maggio, ore 18.30, sarà la volta di “Banana Moon”, “più che un locale, quasi un film, una fiction di vite vissute, di vite rock, di vite junkie, di vite hippy, di vite anarchiche” di Bruno Casini e “Diverso sarà” lei di Willy Wayra, che torna a parlare di temi difficili come le coppie di fatto, in un libro dal titolo ironico e severo allo stesso tempo. Ingresso libero.

La Fotografia del Giappone (1860-1910). I capolavori Fino al 3 giugno sarà esposta presso Villa Pignatelli (Riviera di Chiaia, 200) una selezione di circa 150 stampe fotografiche realizzate tra il 1860 e i primi anni del ‘900 dai grandi interpreti giapponesi ed europei che seppero unire la tecnica occidentale della stampa all’albumina alla tradizionale abilità dei pittori locali, capaci di applicare il colore anche su piccolissime superfici, a volte con pennelli dotati di un solo pelo. I risultati artistici furono di sorprendente bellezza. Esposte le opere di alcuni grandi fotografi delle origini, primo fra tutti Felice Beato che diede vita alla cosiddetta Scuola di Yokohama e Kusakabe Kimbei, eccellente interprete della Scuola. In occasione della mostra l’Università degli Studi di Napoli L’Orientale ha organizzato un ciclo di conferenze a cura del professor Giorgio Amitrano, che si terranno ogni sabato mattina nella sala delle conferenze del museo per tutta la durata dell’esposizione. www.polomusealenapoli.beniculturali.it

A piedi nudi nel parco, Museo Duca di Martina in Villa Floridiana Il Festival, giunto alla sua seconda edizione, si svolgerà durante gli ultimi due fine settimana di maggio con l’intento di avvicinare il pubblico alla danza e alla natura. Realizzato in collaborazione con l’Associazione culturale Ventottozerosei, prevede la realizzazione di quattro spettacoli, nel teatrino della Verzura, e quattro lezioni di danza, sul prato grande antistante il Museo, che vedranno protagonisti danzatori, musicisti e coreografi di talento. La direzione artistica è affidata a Simona Lisi e Maria Grazia Sarandrea. www.polomusealenapoli.beniculturali.it


Maggio dei Monumenti 2012 Fino al 29 maggio, per tutti i week end, la città si animerà di spettacoli, visite guidate gratuite, rassegne cinematografiche, performances di danza e tanto altro, oltre alle consuete aperture straordinarie al pubblico di alcuni monumenti normalmente non visitabili. Gli eventi del Maggio coinvolgeranno come sempre i luoghi più suggestivi della città: i suoi monumenti più ricchi di storia, le piazze davanti ai palazzi nobiliari ma anche i vicoletti del centro storico. Concerti di musica classica e di musica contemporanea affidati a solisti ed ensemble, il mito della canzone napoletana del settecento e dell’ottocento, i nuovi interpreti delle melodie più note e gli interpreti delle nuove tendenze, la memoria del cinema napoletano dedicato ed ispirato alla canzone napoletana, la canzone “di giacca”, il varietà ed il cafè chantant, il jazz, la posteggia, e tutto quanto “fa musica” per vivere un appuntamento di spettacolo unico. Alla musica si intreccia la danza, con gli spettacoli compresi ne “La giornata Mondiale della Danza”, istituita nel 1982 dall’Unesco per festeggiare la danza nel mondo. Il programma completo è scaricabile dal sito: www.comune.napoli.it

Viaggio nella foresta con “l’Ultima sirena” Visita alla foresta di Cuma ripercorrendo il viaggio delle sirene. Una passeggiata naturalistica con la lettura di brani tratti dal libro “l’Ultima Sirena” di Elda Fossi. Un racconto tratto dal mito, che narra della Sirena Molpe e del suo viaggio nei Campi Flegrei. Molpe, infatti, spinta dalla più forte delle motivazioni, l’amore, cerca la forma che le appartiene e che le permette di amare, e per ottenerla offre il riscatto più prezioso agli occhi degli dei. Per ottenere la sua liberazione, deve recarsi agli Inferi per offrire il suo dono alla Regina dell’Ade e sapere qual è il prezzo richiesto da Apollo per il tradimento delle Sirene, che è pronta a pagare. 19 maggio 2012 ore 10.30 Contributo minimo: 5 euro a persona, A cura del Circolo Legambiente Pozzuoli Campi Flegrei ONLUS Per informazioni: Cristina Canoro 3397406674

12 Maggio: “Piano e voce” con Daniela Fiorentino e Francesco Capriello 19 Maggio: “Freme il mare...liriche al Tramonto” con l’Ensemble Lusinghieri Accenti 20 Maggio: “Blu - Arte in Grotta”, inaugurazione evento pittorico di Fabio Perricone (la mostra continuerà fino al 26/05/12)

Short news 19 – 25 maggio, Rolex Volcano Maxi Race, Gaeta, www.regattanews.com 20 maggio, Torre del Graco, sulle rotte dei Borbone, Circolo Nautico di Torre del Greco, www.veledilevante.it 27 maggio, Castellammare di Stabia, Modelvela, www. velaincampania.it 2 – 10 giugno, Marina di Stabia, Regata delle Torri Saracene, LNI Sorrento, Circolo Nautico di Sapri, www.regatatorrisaracene.it 2-3 giugno, Salerno, XXII Trittico del Sole Trofeo Angelomaria Belmonte, Yachting Club Salerno, www.velaincampania.it 9 – 10 giugno, Salerno, Campionato Match Race di Salerno, LNI Salerno, www.velaincampania.it 16 – 17 giugno, 2 prova Circuito delle Sirene Trofeo Principe Arechi, LNI Salerno, www.circuitodellesirene.it 23 giugno 1 luglio, Punta Ala, Campionato Europeo ORC, Yacht Club Punta Ala, www.ycpa.it 27 giugno – 1 luglio, Napoli, Trofeo Banca Aletti e Coppa Eduardo Pepe, Yacht Club Canottieri Savoia, www.velaincampania.it

Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus Pausilypon: Suggestioni All’imbrunire... Itinerari esperienziali storico-naturalistici tra Musica e Teatro ore 18 Grotta di Seiano, Discesa Coroglio 36. Per info e prenotazioni 0812403235 info@gaiola.org; www.gaiola.org Partecipazione a numero chiuso. Ingresso:Grotta di Seiano in Discesa Coroglio 36. Durata: 2,5 ore; Contributo: 10 €/p 28 Aprile: “Lettera dal Pausilypon” con Stefano Scognamiglio 4, 11, 18 Maggio: “Il Bosco e la Belva” con Stefano Scognamiglio e Luca Iervolino 5 Maggio: “L’ arpa: i suoni del mare.... “ con Stella Gifuni saphiranews.it 59



Arpi Costruzioni Srl

80133 Napoli - Via R. Bracco, 45 tel. +39 081 5521385 fax + 39 081 2302410 info@arpicostruzioni.it - www.arpicostruzioni.it



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