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LA RIVISTA DELLA CANNABIS DAL 1985

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Cannabis legale in Europa: l'anno che verrà Mentre il mondo spera che il nuovo anno sia finalmente libero dall'incubo Covid, ci sono alcune cose per cui rallegrarsi: prima fra tutte la nuova onda verde che pare sia in procinto di investire l'Europa.Se fino ad un paio d'anni fa l'UE tentennava sul tema legalizzazione cannabis, ora che la Germania ha pronunciato la sua dichiarazione d'intenti Bruxelles si dovrà arrendere al fatto che non importa cosa decidano di fare gli altri Stati membri (Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Malta e, naturalmente, l'attuale ritardatario, la Francia), ormai il dado è tratto.

Il discorso pubblico e politico sulla cannabis in Europa - forse proprio grazie pandemia ha infatti fatto passi da giganti nell'anno appena trascorso e quello che verrà si preannuncia denso di avvenimenti. La piccola isola di Malta - ne parliamo pagina 15 - ha aperto questo dicembre la strada per una riforma effettiva, formale e federale della cannabis ricreativa all'interno dell'Unione Europea. Anche il Lussemburgo, a quanto pare, stava solo aspettando che un altro paese facesse il salto e - dopo averlo promesso nel 2018 quando il nuovo governo di coalizione ha preso le redini del paese - ora non ha davvero scuse per ulteriori ritardi. Per il Portogallo poi la liberalizzazione della cannabis sembra inevitabile. Non appena il fumo delle elezioni generali del 30 gennaio

si diraderà, e non importa chi vincerà, il paese avrà bisogno di una fortissima spinta economica e la legalizzazione della cannabis pare essere la soluzione più semplice da attuare. Oltre a questo, la Spagna potrebbe seguire il modello olandese per formalizzare la produzione per i suoi club nei prossimi 12-24 mesi. Aspettatevi poi di vedere l'Austria, la Repubblica Ceca, la Grecia e potenzialmente gli outsider come il Belgio iniziare a muoversi con il gregge, anche se inizialmente nella creazione di mercati sperimentali. Tra questi Stati anche la nostra Italia che, grazie al referendum popolare in corso di preparazione, ha davanti l'ennesima chance per dare il colpo di grazia al mercato nero. Questi piccoli ma fondamentali cambiamenti potrebbero iniziare ad accadere già in questo 2022 ma sicuramente prenderanno piede entro i prossimi 24 mesi.

Non dimentichiamoci poi dei nostri vicini di casa svizzeri, che hanno già preparato un piano sperimentale per la (ri) liberalizzazione della cannabis e che ora hanno confermato volerlo attuare entro il 2022. Se c'è un'analogia da fare, la situazione attuale in Europa assomiglia molto a quella degli Stati Uniti nel 2012 dopo le elezioni presidenziali che hanno portato Obama al suo secondo mandato -, con due stati (il Colorando e Washington) i cui governi votano per creare mercati locali in barba alle direttive federali: entrambi sono esplosi nel 2014 e il resto, come si suol dire, è storia. Gli sviluppi di questo trascorso 2021 in Europa, e anche alcuni dei ritardi balbettanti, assomigliano a questo periodo, in molti modi. E questo non può che significare grandi notizie per la nostra amata pianta, su tutti i fronti! di Giovanna Dark


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