Roma Tre News 1/2017

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Elke Mascha Blankenburg (1943-2013). Diplomata in musica sacra, direzione di coro e direzione d’orchestra. Nel 1970 fonda il coro Koelner Kurrende con cui ha vinto vari premi. Il suo repertorio include i grandi Oratori di Bach, Haendel, Mozart, Brahms, Mendelssohn, Verdi e Orff. Fonda nel 1978 il circolo culturale “Donna e Musica” che ha come scopo la pubblicazione e l’esecuzione di musiche di compositrici, tra cui Fanny Mendelssohn e Marianna Martinez, scoperte dalla stessa direttrice. Di queste compositrici ha diretto e pubblicato la prima discografia al mondo. Nel 1989 fonda una biblioteca internazionale di musica di compositrici. Nel 2003 ha pubblicato il libro Direttrici d’orchestra nel Ventesimo secolo nel quale presenta 90 biografie di direttrici d’orchestra.

vita familiare con l’insegnamento e il concertismo. La direttrice d’orchestra Elke Mascha Blankenburg, nel suo libro sulle direttrici d’orchestra nel mondo (E. M. Blankenburg, Direttrici d’orchestra nel Ventesimo Secolo, Europaeische Verlagsanstalt, Amburgo, 2003), ha rilevato percorsi esistenziali con caratteristiche analoghe: il grande peso psicologico e fisico affrontato per lavorare in un ambiente esclusivamente maschile e fortemente discriminatorio; una vita privata più faticosa e spesso costellata da incomprensioni con il proprio partner; l’abbandono della carriera concertistica, intorno ai cinquant’anni, secondo l’autrice, dovuta al pregiudizio sociale secondo il quale una donna giovane attrae curiosità, fa spettacolo, mentre una donna anziana sul podio non é socialmente desiderata, tanto che nessuna di loro ha mai ricevuto proposte per dirigere superata la soglia della mezza età. Dai primi del Novecento un numero esiguo di donne

ha avuto la forza di imporsi nella direzione d’orchestra e soprattutto in un ambiente così chiuso, vale la pena citarle: Ethel Leginska, Antonia Brico, Ethel Smyth, Carmen Campori Bulgarelli, Mary Davenport Engberg, americana, Florica Dimitriu, Vitezslava Kaprálová, Elisabeth Kuyper. Resta il rammarico che le direttrici d’orchestra che attualmente dirigono nel mondo non siano a loro volta uno strumento di conoscenza delle musiche scritte dalle donne. Normalmente ci si trova costrette in repertori e programmi già definiti, nei quali nessun direttore artistico di teatri lirici intende rischiare proponendo nomi di compositrici. Già dallo scorso anno il Teatro Palladium e la Scuola popolare di musica di Testaccio rompono finalmente questa radicata consuetudine proponendo il Festival Le Compositrici. La speranza è che queste musiche entrino nei programmi di studio e concertistici di ogni istituzione musicale.

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