Roma Tre News 3/2016

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in un monologo dal poeta greco Ghiannis Ritsos, a suo tempo costretto all’esilio dai colonnelli greci. Protagonista Stefania Barca, con la regia di Edoardo Siravo. Ritsos, fra i più grandi poeti moderni, porta fra noi, nella nostra quotidianità, il grande personaggio di Euripide . Chiude l’anno M.H. Charpentier Te Deum H146, per soli coro e orchestra (Coro di Roma Tre). Il 15 gennaio una rassegna di musica jazz, quella che ha interessato il cinema, a cura di Mario Corvini e New Talents Jazz Orchestra. Il 28 Il corno meraviglioso del fanciullo, un’ensemble vocale e strumentale del Conservatorio di Milano, a cura di Stelia Doz. Musiche di Schumann, Brahms, Mahler, Strauss. Nel mese di febbraio, oltre a una serie di eventi musicali e cinematografici, dal 21 al 26 teatro d’autore: in scena Il Pellicano di Strindberg, allestito da Walter Pagliaro, con Micaela Esdra. Scritto nel 1907, costruito con tecnica antifrastica, il dramma racconta la storia di una madre che, invece di nutrire di se stessa i propri figli come, secondo la leggenda, farebbe il pellicano, «beve il sangue dei suoi figli, come un vampiro… Il primo titolo di questo dramma era I sonnambuli; in effetti sul palcoscenico sembrano muoversi figure avvolte nel sonno o nella morte» (Pagliaro). A marzo, il 3 e il 4, uno spettacolo pirandelliano, Centomila, Uno, Nessuno, scritto e diretto da Giuseppe Argirò, con Giuseppe Pambieri. Vita e teatro, sempre due reciproci nell’opera dello scrittore e drammaturgo siciliano, s’inseguono e scambiano di posto sulla scena. La vita, in Pirandello, è rappresentata come un delirio in cui non facciamo che ingannare noi stessi. Il 7 è di scena Glauco Mauri, con Edipo, il mito e la storia, una rilettura, oggettivata in spettacolo, del grande tema che ha interessato tutta la cultura occidentale, a partire dalla tragedia di Sofocle. Il 2425 Enoch Arden. Naufrago per amore, melologo di Richard Strauss su un poema narrativo di Alfred Tennyson, a cura di Vanessa Gravina. Una metamorfosi dalla poesia alla musica. Aprile si apre «in danza». Il 1° è di scena Pulsazioni, selezione di brani musicali fra il Settecento e il Novecento da Bach a Debussy, coreografia di Ricky Bonavita, cui seguono il 5 Je(u), danzatore

Mikael Marklund e il 7 Saknes, coreografia e danza di Benedetta Capanna. L’8 Festival Le compositrici 2017, a cura di Orietta Caianiello e con la collaborazione di Luca Aversano e Milena Gammaitoni. Dal 19 al 23 Il divorzio, una commedia di Vittorio Alfieri, scritta, assieme ad altre quattro, negli ultimi anni di vita del grande tragediografo. Tema dell’opera è la satira del costume settecentesco del cavalier servente, in servizio anche galante, che accompagnava la sua dama anche dopo le nozze di questa con il legittimo marito. Una situazione diffusissima, prevista e sancita persino nel contratto nuziale. La messa in scena del Divorzio recupera un silenzio teatrale di secoli: nessuna delle commedie alfieriane, sicuramente non fra le cose migliori dello scrittore, ma non degne, forse, di un oblio quasi totale, è stata mai rappresentata dopo la morte dell’autore. Dal 28 al 30 va in scena un testo di ben diversa fortuna, Aspettando Godot di Samuel Beckett, regia di Maurizio Scaparro. Scritto tra la fine del 1948 e l’inizio del ’49, dopo una guerra terribile, En attendant Godot, forse il capolavoro di Beckett, rappresenta simbolicamente la condizione drammatica dell’uomo moderno. Può essere messo in relazione con il poema The Waste land di Thomas Stearns Eliot, scritto fra il dicembre 1921 e il gennaio 1922, in cui Eliot esprime un’analoga desolazione e aridità spirituale. Il 5 maggio va in scena Maria Callas, la voce e il teatro, a cura di Luca Aversano: una serata d’eccezione in occasione del quarantennale della morte del grande soprano. Dal 9 al 14 sei serate di cinema, Roma Tre Film Festival 2017, a cura di Vito Zagarrio, un appuntamento da non mancare. A giugno la stagione inclina alla conclusione. Ancora cinema dal 1° al 4, CINEDEAF. Festival internazionale del cinema sordo. Si chiude con Roma Tre Orchestra, il 12 (Italian Discoveries, musiche di Fano, Omizzolo e Dvorak, Roma Tre Orchestra, direttore Luigi Piovano) e il 28 (Omaggio a Dario Marianelli, violoncello Silvia Chiesa, pianoforte Maurizio Ballini, direttore Luigi Acacella). Il Teatro chiude le sue porte, rimandando alla prossima stagione.


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