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Marine militari

ARABIA SAUDITA

Inizia la costruzione della seconda Multi- Mission Surface Combatant

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Immagine al computer di una Multi-Mission Surface Combatant (MMSC),

di cui quattro esemplari sono in corso di costruzione per la Marina saudita negli stabilimenti Fincantieri di Marinette, nel Wisconsin (Stati Uniti) - (Fincantieri).

Lockheed Martin e Fincantieri hanno iniziato la costruzione del secondo esemplare di Multi-Mission Surface Combatant (MMSC) destinata alla Marina dell’Arabia Saudita, con una sobria cerimonia svoltasi alla fine di gennaio nel cantiere Fincantieri Marinette Marine situato a Marinette (nello Stato americano del Wisconsin): il nome dell’unità non è stato divulgato, mentre quello della prima è Saud. Le unità rientrano nel programma di ammodernamento della Marina saudita noto come SNEP II (Saudi Naval Expansion Programme II) e i relativi contratti siglati con Lockheed Martin hanno un valore di circa 765 milioni di dollari. Le MMSC sono una versione potenziata delle Littoral Combat Ship - LCS classe «Freedom» in corso di costruzione per l’US Navy e utilizzano il sistema di gestione operativa COMBATSS-21, realizzato sulla base del più famoso, diffuso e prestante «Aegis» e in grado di coordinare la difesa antiaerea/antimissile e il contrasto antinave anche su naviglio di dimensioni relativamente ridotte. Le MMSC saudite sono equipaggiate con un modulo ottuplo per il lancio verticale di missili superficie-aria «Evolved Sea Sparrow», un cannone da 57 mm, un lanciatore SeaRAM per la difesa di punto (posto sul cielo dell’hangar) e due impianti da 20 mm «Narwhal» a controllo remoto. La dotazione elettronica si articola su un radar multifunzionale attivo a facce piane TRS-4D, due sistemi elettro-ottici per la sorveglianza e la direzione del tiro «CEROS 200», un sistema di guerra elettronica «ST WBR-2000» e un sonar a profondità variabile di modello ancora non noto. Le MMSC sono anche dotate di hangar e ponte di volo per un elicottero medio e per almeno un velivolo a controllo remoto.

Varata la 3a corvetta classe «Al-Jubail»

Il 28 marzo, nel cantiere della società Navantia di San Fernando (nei pressi di Cadice), è stata varata la corvette Ḥaʼil, terzo esemplare di un classe di cinque unità costruite per la Marina saudita su progetto «Avante 2000»: la consegna della corvetta Ḥaʼil è prevista per dicembre 2022. Il progetto «Avante 2000» contiene diversi sistemi di origine spagnola, quali quello per la gestione operativa «Catiz», quello integrato per le comunicazioni «Hermesys», la direzione del tiro «Dorna» e il sistema per la gestione della piattaforma «Complex-Simplex»: altri sistemi e impianti sono sviluppati da Navantia su licenza, fra cui i motori diesel e riduttori di origine tedesca, rispettivamente MTU e Renk. Le corvette classe «Al-Jubail» hanno una lunghezza di 104 metri, una larghezza di 14 metri e saranno in grado di imbarcare 102 effettivi, compreso personale aggiuntivo all’equipaggio: la velocità massima raggiungerà i 27 nodi. L’armamento comprende, fra l’altro, un impianto Leonardo «Super Rapido» da 76 mm e un sistema per la difesa di punto Rheinmetall «Millennium» da 35 mm. La conclusione del programma costruttivo delle corvette dovrebbe completarsi entro il 2024, ma esso comprende anche la fornitura di supporto logistico per cinque anni, con un’opzione per altri cinque, e varie attività di natura logistica, addestrativa e manutentiva da eseguire nella base navale saudita di Jeddah, sul Mar Rosso.

AUSTRALIA

Prove in mare per il rifornitore di squadra Stalwart

Il secondo rifornitore di squadra costruito per la Marina australiana dalla società cantieri spagnola di Navantia e battezzato Stalwart ha iniziato le prove nelle acque antistanti il cantiere di El Ferrol. Come il gemello Supply, il progetto di questo secondo esemplare è basato su quello del Cantabria, in servizio nella Marina spagnola da diversi anni. Dopo la conclusione con esito positivo delle

prove, lo Stalwart si trasferirà in Australia, dove se ne prevede la consegna a metà di quest’anno. In tal modo e grazie all’ingresso ufficiale in linea del Supply, avvenuta il 10 aprile 2021, la Marina australiana ha migliorato le proprie capacità complessive per operazioni aeronavali in altura e a lungo raggio.

Raggiunto l’accordo sulle compensazioni industriali per il programma «Attack»

Il 23 marzo, al termine di un lungo negoziato, il governo australiano e la società francese Naval Group hanno formalmente siglato un emendamento allo Strategic Partnering Agreement a suo tempo redatto per la costruzione dei sottomarini classe «Attack»: l’emendamento formalizza l’impegno della predetta società a spendere almeno il 60% del valore contrattuale in aziende australiane coinvolte nella fornitura di sistemi, impianti, apparati e componenti destinati ai battelli. Il programma «Attack» prevede la costruzione di 12 sottomarini a propulsione convenzionale per la sostituzione delle unità classe «Collins»; il progetto, di origine francese e noto come «Barracuda Shortfin 1A» , è derivato da quello dei sottomarini a propulsione nucleare classe «Suffren», in costruzione per la Marina francese. Il valore del programma subacqueo australiano è stimato in 50 miliardi di dollari australiani, pari a poco più di 32 miliardi di euro, facendone di esso quello più costoso, complesso e ampio della storia militare australiana: il primo battello dovrebbe entrare in linea all’inizio del prossimo decennio, e tutto il programma dovrebbe concludersi fra il 2040 e il 2050.

CANADA Conferme per il programma JSS

La Marina canadese ha confermato, il 24 marzo, che una versione modificata delle unità ausiliarie classe «Berlin», di origine tedesca, sarà costruita per sostituire le navi ausiliarie Protecteur e Preserver, già ritirate dal servizio. Il programma canadese è noto come Joint Support Ship - JSS e farà tesoro delle lezioni apprese dall’impiego delle tre unità in linea con la Marina tedesca, anche se saranno introdotte alcune modifiche per soddisfare i requisiti e gli standard di quella canadese. Sotto il profilo operativo, le due JSS canadesi dovranno operare in tutti i mari del pianeta — come unità isolate, a supporto di un task group canadese e/o integrata in una coalizione internazionale — e contribuire a tutta la gamma di operazioni militari. Pertanto, i sistemi imbarcati dovranno essere idonei a funzionare in aree marittime con temperature ampiamente variabili, dal Golfo Persico alle acque dell’Artico; saranno inoltre introdotte modifiche per soddisfare i requisiti internazionali per l’emissione dei gas combusti, nell’ambito di un sistema propulsivo comunque efficiente. Le dotazioni aeronautiche comprenderanno elicotteri «CH-148 Cyclone» e sistemazioni per un equipaggio formato da uomini e donne, un requisito peraltro ormai diffuso nelle principale forze navali del mondo.

Iniziata la costruzione di una nuova unità oceanografica

Il 29 marzo, nei cantieri Seaspan Shipyards di Vancouver è iniziata la costruzione di una nuova unità oceanografica e da ricerca scientifica, destinata alla Guardia costiera canadese e denominata Offshore Oceanographic Science Vessel (OOSV). L’unità ha una lunghezza di 88 metri e la sua costruzione avviene in contemporanea con quella della Joint Support Ship citata in precedenza, quale contributo alla strategia canadese di nuove costruzioni navali. L’OOSV svolgerà un’ampia gamma di funzioni nei settori dell’idro-oceanografia, della ricerca geologica, della protezione ittica e delle ambiente marino, in accordo alla strategia canadese della «blue economy». La nave avrà un equipaggio di 34 persone, potrà accogliere 26 scienziati, ed essere impiegata anche per la ricerca e soccorso e per fronteggiare eventi dannosi per l’ecosistema marittimo: essa sostituisce l’anziana Hudson, prima unità canadese della categoria entrata in servizio nel 1964 e di prevista dismissione nel 2024.

COREA DEL SUD Verso il completamento del programma per nuove unità per contromisure mine

Il 15 marzo, la società cantieristica Kangnam Corporation ha varato il Goseong (distintivo ottico MSH 577), quinta unità per contromisure mine della classe «Yangyang», in servizio con la Marina sudcoreana: l’unità eponima è entrata in linea nel 1999, seguita da Ongjin e Haenam alcuni anni dopo e dal Namhae nel 2020. Il programma avrebbe dovuto comprendere otto unità, ma sem-

Un’unità per contromisure mine della classe «Yangyang», in servizio con

la Marina sudcoreana e a cui appartiene il GOSEONG, in linea da metà

marzo 2021 (Kangnam Corporation).

bra che sia stato limitato a cinque per soddisfare altre esigenze. Le unità della classe «Yangyang» sono equipaggiate con sistemi per la caccia e il dragaggio di vari tipi di mine: realizzato in vetroresina, lo scafo è lungo 60 metri e ha una larghezza di 10,5 metri, mentre la propulsione è assicurata da due sistemi Voith Schneider. Per la scoperta e la neutralizzazione delle mine sono impiegati un sonar a profondità variabile, impianti per il dragaggio meccanico e a influenza e un mezzo a controllo remoto: l’armamento, esclusivamente difensivo, comprende mitragliatrici da 20 mm e di calibri inferiori. Queste unità sono utilizzate anche per la ricerca e il recupero di frammenti dei missili balistici lanciati dalla Corea del Nord: il Goseong dovrebbe entrare in servizio nel 2022 ed essere assegnato alla base navale di Jinhae.

EGITTO Nuova base navale sulle coste mediterranee

Fonti di stampa egiziane hanno reso noto che è prossima l’apertura di una base navale sulla costa mediterranea, in località Gargoub, a circa 250 km dal confine con la Libia; la base navale — la cui costruzione è iniziata ormai da diversi anni — sarà impiegata dalla flotta settentrionale della Marina egiziana e sarà strumentale per garantire la sicurezza del paese di fronte allo scenario d’instabilità presente in Libia e per salvaguardare interessi economici derivanti dai giacimenti di gas presenti al largo della costa egiziana. La decisione egiziana deriva anche dalla crescente preoccupazione dovuta alla presenza di numerosi soggetti stranieri in Libia.

FRANCIA Piena capacità operativa per il velivolo da combattimento «Rafale M F3-R»

Il 17 marzo la Marina e l’Aeronautica francesi (Marine Nationale e Armée de l’Air et de l’Espace) hanno certificato il raggiungimento della piena capacità operativa per il velivolo da combattimento «Rafale M» nella configurazione F3-R, presente anche a bordo della portaerei Charles de Gaulle. La decisione è maturata dopo lo sviluppo e l’attuazione di tattiche e procedure che sfruttano i vantaggi offerti dalle nuove capacità del velivolo, derivanti da alcune migliorie sistemistiche. In particolare, i «Rafale M F3-R» sono armati con missili aria-aria a lungo raggio «Meteor» e con il designatore laser del bersaglio «Talios»: la combinazione fra il radar attivo a scansione di fase RBE2 in dotazione al velivolo e i missili «Meteor» consente l’esecuzione di missioni di superiorità aerea, penetrazione ogni tempo, supporto aerotattico ravvicinato e neutralizzazione di bersagli non programmati. Questa nuova versione del «Rafale» potrà continuare l’impiego dei missili supersonici nucleari «ASMP-A», che rappresentano una delle due componenti di deterrenza strategica a disposizione della Francia. Alloggiato in un pod, il designatore «Talios» fa uso di un laser a elevata risoluzione che consente di acquisire bersagli nella gamma ottica e all’infrarosso, contribuendo anche alle missioni di intelligence e di ricognizione armata, essendo efficace nei confronti di bersagli fissi e mobili.

Un velivolo «Rafale M» dell’aviazione navale francese, che nella configurazione «F-3R» ha conseguito la piena capacità operativa (Marine Nationale).

Accelerazione del programma per le nuove fregate

Nel corso della visita del ministro delle Difesa francese, Florence Parly, ai cantieri della società Naval Group svoltasi il 29 marzo, è stato annunciato l’ordine per la costruzione di due nuove fregate classe «Admiral Ronarc’h». Note come Frégate de défense et d’intervention - FDI, esse sono state battezzate Amiral Louzeau e Amiral Castex e saranno entrambe consegnate nel 2025, accelerando così la tempistica realizzativa programmata inizialmente: la costruzione dell’unità eponima è iniziata nel 2020 ed essa sarà consegnata nel 2024. Con un dislocamento di 4.200 tonnellate e una lunghezza di 121 metri, le nuove fregate sono state realizzate secondo un concetto di elevata digitalizzazione e il progetto è passibile di modifiche per soddisfare requisiti di altre Marine: il sistema per la gestione operativa sarà il SETIS 3.0, sviluppato da Naval Group, permettendo loro l’esecuzione di missioni nelle tradizionali forme di guerra navale, nonché di fronteggiare le minacce asimmetriche e cyber. Fra le numerose innovazioni tecnologiche introdotte vi sarà il modello più recente di radar multifunzionale a scansione attiva e facce piane e un nuovo tipo di sistema per la guerra elettronica interamente digitalizzato, entrambi di produzione Thales.

Primi passi verso la costruzione della nuova portaerei

Il 29 marzo, è stato inaugurata a Lorient la piattaforma progettuale per la realizzazione della portaerei nucleare francese di nuova generazione; si tratta di un’aggregazione industriale, tecnica e manageriale che raggruppa le aziende Naval Group, Chantiers de l’Atlantique e TechnicAtome in occasione dell’avvio del cosiddetto «AvantProjet Sommaire», progetto preliminare di massima. L’occasione è stata propizia anche per la firma dell’accordo fra Naval Group e Chantiers de l’Atlantique per la creazione di un raggruppamento temporaneo d’impresa che assumerà il ruolo di autorità contrattuale per la gestione del progetto della portaerei; da quest’attività è esclusa la realizzazione e la fornitura del sistema propulsivo nucleare, affidate a TechnicAtome nel ruolo di subcontraente. Nella gestione del progetto sono coinvolti anche gli enti governativi francesi responsabili del procurement militare e dell’impiego dell’energia atomica. Naval Group è il responsabile dell’architettura generale dell’unità, nonché dell’integrazione sia del sistema di combattimento nella sua totalità (comprese le sistemazioni aeronautiche), sia dei componenti del sistema propulsivo nella piattaforma.

GERMANIA Possibile acquisizione di pattugliatori marittimi antisom «Poseidon»

A metà marzo circa, il governo degli Stati Uniti ha approvato la possibile vendita alla Germania, attraverso il meccanismo Foreign Military Sale - FMS, di bireattori per il pattugliamento marittimo antisommergibili P-8A «Poseidon», già in servizio nell’US Navy e in altre nazioni estere. La proposta riguarda 5 velivoli e tutta una serie di sistemi avionici e di missione, nonché la documentazione d’impiego e manutentiva, una dotazione di pezzi di rispetto e diverse soluzioni hardware e software funzionali al loro impiego. Il totale complessivo dell’operazione è stimato in 1,77 miliardi di dollari. La proposta è finalizzata a migliore le capacità della Germania nel fronteggiare minacce future e attuali e di contribuire alle operazioni marittime in coalizione: lo scopo della possibile vendita, ancorché velato, è il potenziamento delle capacità tedesche a fronte delle crescenti attività di espansione della Marina russa, soprattutto nel settore subacqueo. La Marina tedesca è attualmente equipaggiata con otto pattugliatori marittimi antisommergibili exolandesi «P-3C Orion» inquadrati nel Marinefliegergeschwader 3 Graf Zeppelin, il reparto dell’Aviazione Navale germanica con base a Nordholz e destinato prevalentemente all’impiego nel Mare del Nord; questi velivoli si stanno rapidamente avvicinando al termine della loro vita operativa e se ne prevede il ritiro dal servizio entro il 2024. La possibile cessione dei «Poseidon», eventualmente destinati a rimanere in linea molto a lungo, potrebbe rappresentare una soluzione sia transitoria sia definitiva per soddisfare un requisito operativo per il quale nel 2018 è stato siglato un accordo fra i ministri della Difesa di Germania e Francia. L’accordo prevede lo sviluppo congiunto di un pattugliatore marittimo nell’ambito del programma MAWS - Maritime Airborne Warfare System, riguardante cioè un velivolo che oltre alle funzioni di pattugliamento antisommergibili ne può

svolgere altre, principalmente legate alle operazioni aeree sul mare e dal mare.

Consegnata la terza fregata classe «BadenWürttemberg»

Il 30 marzo, a Wilhelmshaven, la società ThyssenKrupp Marine Systems (TKMS) ha consegnato all’ente governativo tedesco responsabile del procurement militare la fregata Sachsen-Anhalt, terzo esemplare della classe «F-125/Baden-Württemberg», formata da quattro unità e destinata alla Marina tedesca. Il programma di costruzione è a cura del consorzio ARGE F125, che oltre a TKMS comprende anche i cantieri del gruppo Lürssen: l’ultima fregata, battezzata Rheinland-Pfalz, sarà consegnata alla fine di quest’anno, nell’ambito di un contratto complessivo vigente da giugno 2007 e che ha compreso anche il progetto delle nuove unità. Circa il 90% dei sistemi imbarcati sono stati appositamente sviluppati per questa nuova classe di fregate, la cui costruzione ha tuttavia incontrato non pochi problemi, ritardandone la consegna e l’accettazione: il concetto operativo ne prevede l’impiego continuativo per due anni in aree geografiche anche ben distanti dal territorio tedesco. Oltre ai tradizionali compiti di difesa nazionale e rispetto degli obblighi delle alleanze cui la Germania aderisce, le nuove fregate sono chiamate a operare nella prevenzione dei conflitti e nella gestione delle crisi, nonché nelle cosiddette operazioni «di stabilizzazione» in un contesto internazionale. Sotto il profilo industriale, le sezioni prodiere allestite delle unità sono prodotte nei cantieri Lürssen di Brema e Wolhast, mentre la costruzione di quelle poppiere, l’assemblaggio finale e l’allestimento degli scafi e le prove hanno luogo nei cantieri Lürssen/Blohm+Voss di Hamburg.

GIAPPONE Ingresso in linea di nuove unità navali

Il mese di marzo 2021 è stato molto proficuo per la Marina giapponese, grazie all’ingresso in linea di quattro unità navali di varie categorie. All’inizio del mese è entrata in servizio la nuova unità per la sorveglianza oceanica Aki (distintivo ottico AOS-5203), realizzata nei cantieri di Tamano della società Mitsui. Si tratta del terzo esemplare della classe «Hibiki», la cui missione è l’acquisizione di informazioni acustiche appartenenti a sottomarini e mezzi subacquei potenzialmente avversari: le unità di questa classe sono dunque equipaggiati con un SURveillance Towed-Array Sensor System (SURTASS), impianto attivo e passivo dispiegabile in acqua, avente una portata di scoperta a lungo raggio e installato anche su cinque unità similari statunitensi. Per un efficace impiego del SURTASS, formato da un sensore attivo e da una cortina trainata passiva, lo scafo delle unità classe «Ibiki» e di quelle statunitensi è del tipo Small Waterplane Area Twin Hull - SWATH: due corpi sagomati immersi molto lunghi e contenente sistemi e impianti principalmente relativi alla propulsione sono collegati a una struttura scatolare che costituisce l’opera morta dell’unità e il complesso delle sovrastrutture. Lo scafo SWATH riduce la quantità di resistenza d’onda incontrata dall’unità nel suo moto nell’acqua e aumenta la stabilità di piattaforma durante la navigazione, anche in avverse condizioni meteorologiche. La concezione delle unità giapponesi risale ai tempi della Guerra Fredda, per raccogliere le informazioni riguardanti i sottomarini dell’ex-Unione Sovietica: Ibiki e Harima entrarono in servizio nel 1991 e nel 1992, quando la Guerra Fredda era giunta al termine e il programma costruttivo fu sospeso. Il potenziamento qualitativo e quantitativo della Marina cinese, compresa la componente subacquea, hanno riportato alla ribalta l’esigenza di raccogliere informazioni acustiche sui battelli cinesi, a propulsione nucleare e convenzionale, motivando con ciò la costruzione dell’Aki. Il 16 marzo ha avuto invece luogo la consegna, nel cantiere navale Japan Marine United/JMU di Yokohama, del dragamine Etaijma, terzo esemplare della classe

La consegna a Yokohama del dragamine ETAIJMA, terzo esemplare

della classe «Awaji», realizzato per la Marina giapponese dal gruppo cantieristico Japan Marine United (JMSDF, Marina giapponese).

«Awaji» e che prende il nome da un’isola situata nella prefettura nipponica di Hiroshima, dove ha sede uno degli istituti per la formazione degli ufficiali della Marina giapponese. I dragamine classe «Awaji», di cui il secondo esemplare porta il nome di Hirado, sono caratterizzati da uno scafo in vetroresina lungo 67 metri e un dislocamento leggero di 690 tonnellate; la dotazione specialistica comprende un sonar ZQS-4 per la scoperta delle mine su alti fondali e una serie di sistemi monouso a controllo remoto per la neutralizzazione degli ordigni. L’armamento, esclusivamente difensivo, è formato da un impianto Vulcan «Phalanx» da 20 mm. Nel 2020, il ministero della Difesa giapponese ha richiesto e ottenuto il finanziamento per una quarta unità classe «Awaji». Il 19 marzo è entrato in servizio il cacciatorpediniere lanciamissili Haguro (DDG180), secondo e ultimo esemplare della classe «Maya», realizzato nei cantieri Japan Marine United Corporation di Yokohama e destinato alla 4a Flottiglia di navi scorta di base a Sasebo. Le unità classe «Maya» sono equipaggiate con la variante giapponese del sistema di gestione operativa «Aegis», nella versione capace di contrastare anche missili balistici; ognuna di esse ha un costo di circa 1,5 miliardi di dollari. La prossima classe, più verosimilmente coppia, di unità maggiori nipponiche, sarà sempre equipaggiata con il sistema «Aegis» e sarà realizzata a seguito della cancellazione del sistema terrestre «Aegis Ashore». Con una cerimonia limitata alla presenza di poche persone e svoltasi nel cantiere Kawasaki di Kobe, il 24 marzo è stato infine consegnato alla Marina nipponica il sottomarino Tôryû, dodicesimo e ultimo esemplare della classe «Sôryû» e caratterizzato dal distintivo ottico SS-512: assieme al suo predecessore Ôryû, questo battello è equipaggiato con una sottobatteria agli ioni di litio, che affianca quella formata da elementi tradizionali al piombo. La configurazione di questi due battelli ha permesso alla Marina giapponese di dare il via al programma per la costruzione di una nuova classe di sottomarini non nucleari, «Taigei», equipaggiati totalmente con batteria agli ioni di litio e senza impianto anaerobico «Stirling».

GRAN BRETAGNA Certificazione parziale per il sistema eliportato «Crowsnest»

La Royal Navy ha annunciato l’ingresso in linea del primo elicottero imbarcato «Merlin» equipaggiato con il sistema di allarme radar avanzato «Crowsnest» e che sarà assegnato all’820 Naval Air Squadron, di base a Culdrose: il sistema comprende un radar operante all’interno di un grosso radome mobile, posizionato sulla fiancata sinistra delle fusoliera e dispiegabile per le operazioni di sorveglianza, comando e controllo. All’interno dell’elicottero trovano posto gli impianti di controllo del radar e tre operatori di sistema, più il pilota. L’annuncio della Royal Navy giunge a qualche mese di distanza dell’imbarco di tre elicotteri «Merlin/Crowsnest» a bordo della portaerei Queen Elizabeth, che a maggio e nell’ambito di un Carrier Strike Group formato da unità di scorta e ausiliarie lascerà la Gran Bretagna per un dispiegamento operativo in Mediterraneo, Golfo Persico, oceano Indiano e teatro Indo-Pacifico. La certificazione del «Crowsnest» ha incontrato non poche difficoltà tecniche e sembra che i tre elicotteri da imbarcare siano equipaggiati con un sistema non completamente certificato, le cui limitazioni operative rimangono tuttavia classificate. Queste voci sono confermate dal fatto che il raggiungimento della capacità operativa iniziale è rimasto fissato a settembre 2021, mentre la piena capacità operativa è prevista per maggio 2023.

La cerimonia di consegna del sottomarino giapponese TŌRYŪ,

dodicesimo e ultimo esemplare della classe «Sōryū»: assieme al suo

predecessore ŌRYŪ, questo battello è equipaggiato con una sottobatteria

agli ioni di litio che affianca quella formata da elementi tradizionali al piombo (JMSDF, Marina giapponese). Programma per una nave multiruolo da sorveglianza oceanica

La Royal Navy ha iniziato lo sviluppo per una nuova nave multifunzionale da sorveglianza oceanica, denominata dunque Multi-Role Ocean Surveillance Ship -

MROSS, nell’ambito di iniziative per proteggere la Gran Bretagna da «attori ostili» e per rafforzare il suo bagaglio di conoscenze in materia di minacce marittime. Di previsto ingresso in linea nel 2024, la MROSS dovrebbe avere un equipaggio di circa 15 effettivi e operare soprattutto a protezione delle infrastrutture subacquee critiche per la Gran Bretagna; in particolare, l’unità sarà equipaggiata con sensori tecnologicamente avanzati e con una serie di mezzi subacquei a controllo remoto per la raccolta e la valorizzazione delle informazioni, operando in acque britanniche e internazionali. L’attenzione del ministero della Difesa britannico e di altri dicasteri è focalizzata sulle reti sottomarine per la distribuzione e la circolazione delle informazioni, infrastrutture di natura strategica non solo per Londra ma ormai per quasi tutte le nazioni del pianeta.

In servizio il Madfox

È entrato in servizio nella Royal Navy l’imbarcazione sperimentale autonoma Madfox (acronimo di Maritime Demonstrator For Operational eXperimentation), derivata dal dimostratore tecnologico «Mast-13» della società L3Harris, sperimentato negli ultimi 18 mesi dagli enti scientifici militari britannici. Nei prossimi mesi, avrà luogo una campagna di prove per verificare l’impiego sul campo del Madfox in operazioni di sorveglianza e force protection, per determinarne la rispondenza alle norme di sicurezza per la navigazione e per testare diversi tipi di sensori imbarcati. Gli investimenti per il Madfox derivano dall’intenzione della Royal Navy e dei Royal Marines di ampliare l’utilizzo di mezzi ed equipaggiamenti a controllo remoto: da parte sua, il Mast-13, operando dal bacino allagabile dell’unità d’assalto anfibio Albion, ha dimostrato la fattibilità di diversi concetti operativi nel corso di numerosi test e valutazioni svolti in acque norvegesi nel corso del 2020.

Il mezzo navale di superficie a controllo remoto MADFOX, da poco entrato

in servizio nella Royal Navy (Royal Navy).

Il sottomarino a propulsione convenzionale ALUGORO, consegnato alla

Marina indonesiana e primo battello classe «Nagapasa» costruito nell’Arsenale di Surabaya su progetto sudcoreano (TNI-AL, Marina indonesiana).

INDONESIA Entra in servizio il primo sottomarino costruito in Indonesia

Il 17 marzo, il sottomarino a propulsione convenzionale Alugoro (distintivo ottico 405) è stato consegnato alla Marina indonesiana: si tratta del primo battello classe «Nagapasa» — di progetto sudcoreano noto come «DSME 1400» o «Improved Chang Bogo», a sua volta di origine tedesca — costruito nell’Arsenale di Surabaya e nell’intera regione del sud-est asiatico. Secondo il contratto stipulato nel 2011 fra l’Indonesia e la Corea del Sud e avente un valore di 1,1 miliardi di dollari, i primi due battelli per la Marina indonesiana sono stati costruiti nei cantieri DSME ed entrati in linea nel 2016-17, mentre le sezioni di scafo dell’Alugoro sono state assemblate a Surabaya con assistenza tecnica sudcoreana. Il progetto «DSME 1400» è un miglioramento della diffusa classe «Type 209/1200» ed è caratterizzato da una lunghezza di oltre 61 metri e di un dislocamento in immersione di 1.400 tonnellate: la velocità massima in immersione è di 20 nodi, mentre l’autonomia raggiunge i 50 giorni. L’equipaggio è formato da 40 uomini, con la possibilità di imbarcare un team

di operatori delle forze speciali. Nei programmi della Marina indonesiana vi è l’intenzione di realizzare altri tre battelli, da costruire a Surabaya e che risulterebbero già ordinati.

INDIA In servizio una nuova unità per la telemetria missilistica

Un quotidiano indiano ha rivelato che a ottobre 2020 la Marina indiana ha fatto segretamente entrare in linea una nuova unità tecnologicamente sofisticata, inizialmente nota con la designazione VC-11184 e poi denominata Dhruv. Oltre alle funzioni di gestione e controllo dei lanci di missili balistici e di sorveglianza marittima, si presume che il Dhruv possa essere impiegato anche come nave picchetto radar per la scoperta precoce di lanci di missili balistici a cura di Cina e Pakistan. Nonostante il velo di segretezza che circonda l’unità, essa è stata più volte fotografata mentre si trovava in costruzione: impostata nel giugno 2014 all’interno di un bacino coperto di Visakhapatnam, di proprietà di un cantiere controllato dal governo indiano, essa è stata consegnata nel 2018 dopo non pochi ritardi, entrando in servizio nella Marina dopo la conclusione delle prove. Il Dhruv è lungo 175 metri, ha un dislocamento di 17.000 tonnellate, un equipaggio di 300 uomini e si presume che sia costata l’equivalente di 206 milioni di dollari, apparecchiature specialistiche escluse.

INTERNAZIONALE Accordo fra Norvegia e Germania per il contratto sui nuovi sottomarini

Il ministero della Difesa norvegese ha annunciato il raggiungimento di un accordo per la costruzione dei sottomarini «Type 212CD» in cooperazione con la Germania. La collaborazione fra le due nazioni è stata avviata nel 2017 e oltre a comprendere unità subacquee riguarda anche missili antinave: il contratto per i battelli deve comunque essere approvato dai parlamenti delle due nazioni e riguarda la realizzazione di sei unità, di cui quattro per la Marina norvegese (per sostituire gli «Ula» tuttora in linea) e due per quella tedesca (che si affiancheranno ai sei «Type U212A» in servizio). La costruzione sarà affidata alla società ThyssenKrupp Marine Systems - TKMS e il primo battello, destinato alla Norvegia ed equipaggiato con il sistema di gestione operativa «ORCCA», dovrebbe entrare in servizio nel 2029. Il ministero della Difesa norvegese ha reso noto che il costo totale del programma ammonta a 45 miliardi di corone norvegesi, equivalenti a circa 4,4 miliardi di euro: è verosimile che questa somma sia unicamente quella relativa alla tranche norvegese del programma, riguardante quindi gli oneri non ricorrenti per la progettazione, e quelli per la costruzione di quattro battelli e per le attività di supporto logistico.

La dotazione dei futuri cacciamine belgi e olandesi

Nell’ultima settimana di marzo 2021, il ministero della Difesa belga ha rivelato per la prima volta quale sarà la dotazione delle nuove unità cacciamine di prossima costruzione per le Marine di Belgio e Olanda. Esse sono state tecnicamente assimilate a «cassette per gli attrezzi» (toolbox) alquanto fornite e, per 12 esemplari previsti per le due Marine, saranno acquisiti i seguenti sistemi: 15 mezzi di superficie a controllo remoto «Inspector 125-S»; 10 velivoli a controllo remoto «Skeldar V-200»; 20 mezzi subacquei autonomi «A-18M»; 15 sonar rimorchiati «T-18M»; 14 veicoli subacquei filoguidati «Seascan»; 42 sistemi «K-Ster C» spendibili per la neutralizzazione delle mine; e un sistema containerizzato di comando e controllo dispiegabile a terra o a bordo di un’unità attrezzata, ma diversa dai cacciamine. Due dei mezzi di superficie «Inspector 125-S» saranno configurati per il dragaggio delle mine a influenza e in cui gli idrogetti di propulsione saranno sostituiti da normali linee d’assi ed eliche che contribuiranno a far sviluppare una velocità massima di 13 nodi e a rimorchiare l’attrezzatura di dragaggio a una velocità di 8 nodi. I prototipi dei singoli sistemi dovranno essere qualificati entro metà del 2022, ciascuno con una procedura specifica: ricordando che alcuni di essi sono di origine commerciale (per esempio il «Seascan» e «K-Ster C»), è possibile che vi sia un’accelerazione delle procedure. Alla qualificazione seguirà la fase d’integrazione, che riguarderà dapprima i droni subacquei in dotazione a quelli di superficie e successivamente quella fra quest’ultimi e la piattaforma vettrice, cioè le unità cacciamine vere e pro-

prie. La fase di prove e qualificazione sarà a cura del consorzio Belgium Naval and Robotics, di cui fanno parte le società Naval Group ed ECA Group, e a cui assisterà la Marina belga. La consegna del primo lotto di sistemi a controllo remoto è prevista per la fine del 2023, mentre gli equipaggi familiarizzeranno con essi già prima della consegna delle unità capoclasse. In tema di pianificazione operativa, le varie tipologie di mezzi a controllo remoto e il personale per la loro gestione e manutenzione saranno imbarcati nel corso delle missioni, ma saranno sbarcati per esigenze di manutenzione, da effettuare nella zona di Zeebrugge.

IRAN

In servizio l’unità multifunzionale Makran

La Marina iraniana ha immesso in servizio un’ex-petroliera convertita come nave multifunzionale a cui è stato assegnato il nome Makran: non è tuttavia chiaro se la sua funzione principale sarà quella di rifornimento e supporto logistico o di base avanzata per operazioni di barchini armati e gommoni veloci a chiglia rigida, anche a controllo remoto. Il Makran è attrezzato con un ponte di volo sistemato nella zona prodiera, al di sopra di una serie di container che occupano tutto lo spazio sulla coperta; una gru posizionata accanto al ponte di volo può mettere in mare almeno quattro imbarcazioni da stivare nei pressi dell’hangar, mentre l’armamento comprende cannoni da 23 e 20 mm e mitragliere da 12,7 mm e possibilmente anche alcuni contenitori/lanciatori per missili antinave. La dotazione elettronica si limita a un radar di navigazione, e forse un sistema di contromisure elettroniche. Il Makran è lungo 228 metri, ha un dislocamento di circa 110.000 tonnellate ed è accreditata dai media iraniani di un’autonomia di ben 1.000 giorni. L’agenzia di stampa iraniana Fars ha dichiarato che la conversione da petroliera a portaelicotteri è stata eseguita in sei mesi, che il Makran sarà principalmente utilizzato per compiti di sicurezza marittima nel Golfo di Aden e nel Mar Rosso, e che può anche servire alla raccolta di informazioni: armamento aggiuntivo e dotazioni sanitarie sono state imbarcate a partire dall’ultima decade di marzo 2021, mentre ne sono state enfatizzate anche le capacità di rifornimento in mare a favore di altre unità combattenti iraniane. Tuttavia, la possibilità di impiegare le pur cospicue quantità di combustibile e altri carichi liquidi e solidi trasportati dall’unità appare compromessa dall’assenza di sistemi dedicati a questo scopo, a meno di non far ricorso all’ormai sorpassato metodo del trasferimento prora-poppa; allo stesso modo, l’autonomia di 1.000 giorni è raggiungibile unicamente con l’utilizzazione del proprio carburante. È dunque più plausibile l’impiego del Makran nel ruolo di base marittima expeditionary, consentendo alla Marina iraniana di mantenere una presenza prolungata in zone d’operazioni anche distanti dal Golfo Persico, per esempio per le operazioni antipirateria nel Golfo di Aden.

Un nuovo catamarano per i Guardiani della Rivoluzione

L’osservazione satellitare ha permesso di scoprire i lavori in corso nei cantieri Shahid Mahallati Shipyard di Bushehr per la costruzione di una nuova nave militare: si tratta di un catamarano lungo 64 metri e verosimilmente destinato alla componente navale dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. L’unità è molto più grande del catamarano Shahid Nazeri, già in linea nella predetta componente e di cui potrebbe diventare la nave ammiraglia: in alternativa, la nuova unità potrebbe essere usata come nave comando per sciami d’imbarcazioni veloci armate con lanciarazzi e missili. Realizzato in alluminio, il nuovo catamarano è strutturalmente simile allo Shahid Nazeri, ma dovrebbe raggiungere una velocità superiore ai 28 nodi accreditati per quest’ultimo e avere un armamento simile.

La nave multifunzionale iraniana MAKRAN, recentemente entrata in

servizio dopo la conversione da petroliera (FARS).

l’ITF), attraverso 120 appontaggi e decolli mediante skijump e manovre di vario tipo e 50 missioni in differenti condizioni meteorologiche. Durante le prove in mare terminate con la certificazione a impiegare gli F-35B, il Cavour ha avuto la possibilità di operare assieme alla portaerei statunitense Gerald Ford, la più moderna in servizio nella categoria e che per la prima volta ha operato assieme a una Marina estera. Da rilevare, che tutta la campagna RFO si è svolta Taranto, 30 aprile 2021. La portaerei CAVOUR ha fatto rientro nella stazione navale Mar Grande terminando attuando un ben preciso procosì, dopo tre mesi, la campagna «Ready For Operations - RFO». tocollo sanitario, concordato con le controparti statuniITALIA tensi e finalizzato a un sostanziale azzeramento dei riConclusione della campagna «Ready For schi discendenti dalla pandemia in corso, e consentire Operations - RFO», condotta dalla portaerei dunque il completamento in piena sicurezza della nuCavour merose e diverse attività a bordo. Il Cavour è rientrato

La campagna «Ready For Operations, RFO», con- a Taranto il 30 aprile per proseguire nei prossimi mesi dotta dalla portaerei Cavour da febbraio ad aprile 2021 con le attività finalizzate alla «Carrier Qualification, è terminata con il rientro dell’unità a Taranto. La cam- CQ» di un gruppo di piloti italiani in addestramento pagna RFO rimane un evento di valenza storica ed negli Stati Uniti, nella base aeronavale dei Marines di epocale per la Marina Militare, perché sancisce un pas- Beaufort e già qualificati sui velivoli «AV-8B Harrier saggio fondamentale del potenziamento della compo- II Plus» della Marina Militare, nonché in possesso di nente aerotattica imbarcata, esprimibile con l’impiego pregressa esperienza di operazioni a bordo: la consedei moderni velivoli da combattimento F-35B «Li- gna di ulteriori esemplari di F-35B all’Aviazione naghtning II» dal Cavour. Con l’unità al comando del ca- vale italiana permetterà infine il raggiungimento della pitano di vascello Giancarlo Ciappina, la campagna si «Initial Operational Capability» del «Sistema portaeè svolta in più fasi, comprendenti anche la familiariz- rei», conferendo così alla Marina Militare una capazazione con due velivoli F-35B appartenenti a un re- cità operativa di valore strategico e di livello parto aereo del Corpo dei Marines statunitensi e internazionale. inquadrati per l’occasione nella «Integrated Test Force, ITF », di stanza sulla costa orientale degli Stati Wings of gold per la prima pilota di aviogetti Uniti. Per l’esecuzione della prima fase di prove in della Marina Militare mare, il Cavour è stato attrezzato con la strumenta- Il guardiamarina Erika Raballo ha ricevuto il brevetto zione adeguata a verificare l’interoperabilità, di giorno di pilota navale l’11 marzo, al termine di una sobria cee di notte, fra la piattaforma, i velivoli e il personale rimonia svoltasi nella base aeronavale di Meridian, nel imbarcato (l’equipaggio della nave e il personale del- Mississipi e a cura del Training Squadron 9 dell’US

l’AV-8B «Harrier II Plus» e sull’F-35B «Lightning II».

Missili antinave Teseo Mk2/E per la Marina Militare

Secondo quanto comunicato dalla società internazionale MBDA, che ha anche un ramo italiano, inizierà presto la produzione del nuovo missile antinave «Teseo Mk2/E», denominato anche «Teseo Evolved» e «Teseo EVO». Il nuovo ordigno si basa concettualmente sulla famiglia di missili, meglio nota come «Otomat», a suo tempo realizIl guardiamarina Erika Raballo, prima pilota di velivoli a reazione della Marina Militare, ritratta con l’addestratore zati per le esigenze della MaT-45C «Goshawk» dell’US Navy (US Navy). rina Militare e di altre forze navali: il requisito della nuova Navy. Il guardiamarina Raballo è così diventata la prima arma riguarda un sostanziale miglioramento delle prepilota della Marina Militare qualificata all’impiego di stazioni e della capacità generali, fra cui l’ingaggio di aviogetti imbarcati, segnando così un’altra tappa signi- bersagli navali e terrestri situati anche a grande distanza ficativa nel percorso di crescita dell’Aviazione Navale dalla piattaforma lanciante. Il «Teseo EVO» farà affidaitaliana e rafforzando ulteriormente i legami e la coo- mento su un nuovo sistema per la pianificazione della perazione fra Italia e Stati Uniti. La fase finale della for- missione, nonché su un nuovo modello di seeker a ramazione si è svolta su un velivolo d’addestramento diofrequenza: l’ordigno è destinato a equipaggiare i T-45C «Goshawk» dell’US Navy e ha compreso anche nuovi cacciatorpediniere lanciamissili in programma per la qualificazione all’appontaggio e al decollo da portae- la Marina Militare, e potrebbe sostituire le attuali verrei — nota come Carrier Qualification, CQ — a bordo sioni di missili antinave in dotazione alle fregate classe della Gerald Ford in navigazione al largo della Florida, «Bergamini» e ai pattugliatori polivalenti d’altura classe la più moderna fra le portaerei a propulsione nucleare «Thaon di Revel». dell’US Navy, equipaggiata tra l’altro con un sistema elettromagnetico per l’arresto del velivolo e con cata- L’impegno della Marina Militare nel piano pulte elettromagnetiche. Ogni anno, la Marina Militare vaccinale anti Covid-19 invia circa 10 ufficiali negli Stati Uniti per l’addestra- Nel più ampio contesto degli interventi attuati dalle mento come piloti navali a cura dell’apposito comando Forze armate a favore della popolazione in risposta aldell’US Navy, di base a Pensacola, in Florida; l’adde- l’emergenza sanitaria in atto, nel mese di marzo è stato stramento prima si svolge sui monomotori «T-6B Texan attivato un processo di vaccinazione nel Posto Medico II» e prosegue prosegue con altri modelli di velivoli. Il Avanzato - PMA, creato dalla Marina Militare a supporto percorso formativo del guardiamarina Raballo sarà dell’ospedale «Monsignor Dimiccoli» di Barletta. Il completato dalla fase addestrativa svolta con uno dei PMA era già in funzione da diversi mesi, con l’obiettivo due reparti dell’US Marine Corps per l’impiego sul- di sottoporre a trattamento curativo i pazienti che ave-

vano contratto il Covid-19, nel quadro del collaudato positivo rapporto già instaurato tra il personale sanitario militare e civile per la lotta contro l’emergenza pandemica. Per gli scopi specifici della vaccinazione, una delle due corsie di degenza del PMA, al momento libera da pazienti Covid-19, è stata sanificata e, allestite le opportune misure di sicurezza, è stata resa utilizzabile per i pazienti fragili che necessitavano di predisposizioni e attenzioni particolari, quali i letti e le apparecchiature medicali presenti in corsia. È stato inoltre creato anche un team di personale sanitario militare e civile, destinato sia alla somministrazione del vaccino, sia all’osservazione della delicata fase post-inoculazione ed, eventualmente, pronto a reagire in caso di necessità. L’attività serve a dimostrare anche le potenzialità e la versatilità della struttura della Marina Militare per eventuali futuri impieghi nell’ambito della campagna vaccinale di massa in atto. Il PMA è stato schierato a Barletta a novembre 2020, nella fase di picco della seconda ondata della pandemia, assieme all’annesso «Drive Through Difesa» che — nell’abito dell’operazione Igea — ha già effettuato 10.000 tamponi.

Certificazione del Cavour all’impiego del MV-22

«Osprey»

Un convertiplano MV-22 «Osprey» in azione sul ponte di volo della

portaerei CAVOUR, in navigazione al largo della costa atlantica degli Stati

Uniti.

Al termine delle «sea trials» per la certificazione all’impiego operativo del nuovo velivolo F35-B «Lightning II» dell’Aviazione Navale italiana, la portaerei Cavour ha conseguito con successo anche la certificazione per il convertiplano MV-22 «Osprey», normalmente utilizzato dal Corpo dei Marines nelle operazioni di assalto verticale e proiezione di potenza: la certificazione ha avuto luogo con una serie di appontaggi diurni e notturni di un «Osprey», premettendone dunque l’integrazione con il Cavour e incrementando significativamente l’interoperabilità complessiva della portaerei della Marina Militare.

Il giuramento di 46 allievi ufficiali in ferma prefissata

Il 19 marzo 2021 ha avuto luogo in Accademia navale il giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana da parte di 46 allievi ufficiali in ferma prefissata (35 uomini e 11 donne) della Marina Militare. Presieduta dal Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, accompagnato dal comandante delle Scuole della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino, la cerimonia ha avuto luogo in forma statica e ridotta a causa dell’emergenza sanitaria: ciò non ha tuttavia impedito agli allievi ufficiali di raggiungere quest’obiettivo significativo, parte di un intenso percorso formativo iniziato a gennaio 2021 e svolto nel pieno rispetto delle disposizioni governative per fronteggiare la predetta emergenza. La formazione degli allievi ufficiali in ferma prefissata comprende esercitazioni professionali pratiche, lezioni teoriche correlate ai differenti Corpi di appartenenza (Stato Maggiore, Genio Marina e Corpo Sanitario) e numerose attività sportive ed etico-militari. Infatti, il denso programma formativo svolto nei tre mesi precedenti il giuramento è finalizzato a trasmettere quegli elementi conoscitivi basilari che consentiranno ai futuri ufficiali di affrontare con un’adeguata preparazione i primi incarichi a bordo e a terra. Rivolgendosi agli allievi ufficiali, l’ammiraglio Cavo Dragone ha sottolineato che «la famiglia, in questo nostro ambiente formativo, è un tassello importantissimo della formazione dei futuri ufficiali. Se voi oggi siete qui come allievi giurandi o come frequentatori della 1a, della 2a, della 3a Classe è perché avete superato una seleziona particolare o perché siete stati in grado di primeggiare tra tanti, e questo è avvenuto solo ed esclusivamente perché la base era buona».

Operazione Gabinia per la fregata Luigi Rizzo

Nell’ambito delle attività di contrasto alla pirateria e alle organizzazioni criminali, la fregata Luigi Rizzo in

navigazione verso il Golfo di Guinea ha svolto un’esercitazione con la Expeditionary Sea Base statunitense Hershel «Woody» Williams, contribuendo a rafforzare l’interoperabilità fra la Marina Militare e l’US Navy. Nel pieno rispetto dei protocolli anti Covid-19, l’addestramento ha permesso agli equipaggi delle due unità di incrementare la prontezza operativa e la flessibilità d’impiego: la principale attività svolta è consistita in un’esercitazione di abbordaggio, con l’unità americana che simulava di essere un mercantile sospetto di traffici illeciti. Dopo l’iniziale interrogazione condotta tramite radio e una serie di manovre cinematiche ravvicinate, il Luigi Rizzo ha inviato il proprio boarding team per effettuare un’ispezione: l’inserzione degli operatori è stata condotta tramite due battelli veloci e due elicotteri SH90, di cui uno a protezione dall’alto grazie al supporto dei tiratori scelti. Al termine dell’esercitazione, la fregata ha iniziato la sua missione di contrasto nell’ambito dell’operazione Gabinia, condotta nel Golfo di Guinea e destinata a protrarsi fino a giugno 2021. In tale ambito, nell’ultima settimana di marzo, l’unità ha partecipato all’esercitazione Obangame Express 2021, attività marittima multinazionale guidata dall’US Navy e svoltasi al largo della costa ivoriana. L’esercitazione ha visto il coinvolgimento di unità statunitensi, di altre Marine e forze di polizia di pressoché tutte le nazioni, i paesi dell’Africa occidentale, nonché di altri paesi europei e del Canada: obiettivo di Obangame Express 2021 è stato quello di incrementare la sicurezza della navigazione e del libero commercio nell’area. Nel quadro dell’operazione Gabinia, il Luigi Rizzo ha anche operato unitamente alla portaelicotteri d’assalto anfibio francese Dixmude, portando al sequestro di una notevole quantità di droga rinvenuta a bordo di una nave mercantile in transito in acque internazionali.

Il Carabiniere assume il ruolo di flagship nel-

l’operazione Atalanta

Al comando del capitano di fregata Alessandro De Lucia, la fregata Carabiniere ha assunto la funzione di nave ammiraglia del dispositivo navale EUNAVFOR Somalia impegnato nell’operazione Atalanta, a presidio della zona compresa tra il Mar Rosso meridionale, il Golfo di Aden e il bacino somalo. Partito da Taranto il 14 marzo, il Carabiniere concretizzerà per la nona volta l’affidamento del comando dell’operazione Atalanta a un ufficiale della Marina Militare, nella fattispecie il contrammiraglio Luca Pasquale Esposito. Il Gruppo navale dell’Unione europea guidato dal Carabiniere assicurerà il pattugliamento nelle aree di interesse e nei corridoi di transito delle unità mercantili e la lotta alla pirateria, cooperando con le altre forze marittime presenti nell’area e svolgendo anche attività di cooperazione civile-militare per fornire supporto e beni di prima necessità alle popolazioni locali in difficoltà. La missione per la fregata italiana avrà termine nell’agosto 2021.

Elicotteri e imbarcazioni della fregata LUIGI RIZZO in addestramento con la Expeditionary Sea Base HERSHEL «WOODY» WILLIAMS dell’US Navy, durante la navigazione verso il Golfo di Guinea dove è in corso l’operazione

Gabinia.

Ultimata la prima sessione del 2021 della è stato affidato al contrammiraglio Stefano Frumento, Scuola comando navale che svolge le funzioni di «Operational Force Comman-

Il 3 marzo, con la consegna dei diplomi a bordo del der» a bordo dell’unità d’assalto anfibio San Giorgio, pattugliatore d’altura Comandante Foscari, si è con- diventata dunque nave ammiraglia dell’operazione. clusa la 291a Sessione di Scuola comando navale. Alla L’obiettivo di Irini è di far rispettare l’embargo delle cerimonia è intervenuto in videoconferenza il coman- armi verso la Libia, soprattutto in una nuova fase di dante in Capo della Squadra navale, ammiraglio di transizione politica che potrebbe favorire la stabilità squadra Paolo Treu, che ha espresso l’apprezzamento della regione: al perseguimento di quest’importante per l’attività svolta e si è congratulato con i nuovi comandanti. La sessione si è aperta lo scorso 25 gennaio presso il Comando Forze di Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera (COMFORPAT) di Augusta: gli otto tenenti di vascello frequentatori hanno incontrato il comandante di COMFORPAT, capitano di vascello Pasquale Perrotta, e il personale valutatore. È stato poi dato il via a un ciclo formativo comprendente conferenze in modalità a distanza per consentire Foto aerea dell’unità d’assalto anfibio SAN GIORGIO, che ha assunto il ruolo di flagship i necessari tempi di isolamento indi- dell’operazione Irini, condotta dall’Unione europea e il cui comando operativo in mare è stato affidato alla Marina Militare. viduale propedeutici all’imbarco in sicurezza sulle unità navali designate all’attività in mare. obiettivo si aggiungono compiti secondari quali la racQueste sono iniziate il 9 febbraio e hanno avuto come colta di informazioni riguardo le esportazioni illecite teatro la rada di Augusta e le navi ausiliarie Tirso, Salina dalla Libia di petrolio e dei prodotti petroliferi raffinati, e Panarea, nell’ambito di una prima fase addestrativa il supporto al potenziamento delle capacità e alla fordenominata Tirocinio di Manovra (TirMa) e con l’obiet- mazione della Guardia costiera e della Marina libiche e tivo di perfezionare le tecniche e le procedure per con- il contrasto di esseri umani. durre in sicurezza le manovre di ormeggio e disormeggio, oltre a saggiare le capacità gestionali dei Al via la costruzione del sesta unità classe frequentatori. Si è poi svolto l’addestramento per il Ti- «Thaon di Revel» rocinio di Manovra e Impiego Tattico (TirMIT), com- Con il taglio della prima lamiera, ha avuto inizio il 7 prendente l’esecuzione di manovre in mare aperto quali aprile la costruzione del sesto pattugliatore polivalente il rimorchio, il rifornimento laterale, il passaggio di ma- d’altura classe «Thaon Di Revel»: l’evento ha avuto teriali con navi affiancate, ormeggio alla fonda e mano- luogo in osservanza delle norme anti Covid-19, nello stavre cinematiche semplici e complesse, effettuate a bilimento Fincantieri del Muggiano (La Spezia). L’unità bordo dei pattugliatori d’altura Comandante Foscari e sarà la terza della classe in configurazione «Light Plus», Libra. che oltre alla dotazione d’artiglieria comprende anche la capacità di lanciare ordigni missilistici destinati pure alla All’Italia il comando in mare dell’operazione Irini difesa contro gli ordigni balistici: essendo già predispo-

Il comando in mare dell’operazione Irini, in corso nel sta, la configurazione «Light Plus» può essere modifiMediterraneo centrale sotto l’egida dell’Unione euro- cata con l’imbarco dei sottosistemi previsti per la pea, è stato nuovamente assegnato all’Italia: l’incarico variante «Full». Anticipato di quattro mesi rispetto alla

scadenza contrattuale, l’inizio della costruzione del sesto pattugliatore polivalente d’altura rappresenta una tappa importante nello svolgimento dell’intero programma costruttivo: il varo di questa unità è previsto per l’estate del 2023, mentre la consegna alla Marina Militare avrà luogo nel 2025.

MYANMAR In costruzione una nuova fregata

Secondo le informazioni pubblicate da un emittente locale alla fine di marzo, nel cantiere navale di Sinmalayik, nei pressi di Yangon (capitale del paese e già nota come Rangoon) è in corso la costruzione di una nuova fregata, quarta unità della sua categoria in servizio con la Marina locale. L’unità è realizzata con l’assistenza tecnica di personale cinese e nordcoreano e affiancherà due fregate classe «Jianghu II/Type 053H1»: denominate Mahar Bandoola e Thiha Thura, progettate in Cina ma derivate dal vecchio «Project 50» di origine sovietica, noto in Occidente come classe «Riga». La fregata in costruzione ha una lunghezza di 103 e una larghezza di 10,8 metri; la propulsione è affidata a due motori diesel di origine cinesi, che sviluppano una potenza di 7.885 cv.

PAPUA-NUOVA GUINEA Secondo pattugliatore costiero donato dall’Australia

Secondo un comunicato stampa divulgato dalla società australiana Austal, il 17 marzo il nono pattugliatore costiero classe «Guardian» da essa realizzato, è stato consegnato al governo di Canberra. L’unità, battezzata Rochus Lokinap, è stata contestualmente donata dal governo australiano al dipartimento della Difesa di Papua Nuova Guinea, nel corso di una cerimonia svolta alla presenza di autorità civili e militari delle due nazioni. Il Rochus Lokinap è il secondo esemplare di una classe di quattro pattugliatori costieri destinati alla piccola nazione dell’Oceania nel quadro del «Pacific Patrol Boat Replacement Project», a sua volta inserito nel più ampio «Pacific Maritime Security Programme», gestito dal governo australiano. Il primo pattugliatore, Ted Diro, è stato consegnato alla fine del 2018. Queste attività servono a rafforzare i legami fra le due nazioni e le rispettive organizzazioni militari, nell’ambito di una più ampia cooperazione di cui fanno parte altre entità statuali dell’oceano Pacifico. Il «Pacific Patrol Boat Replacement (PPB-R) Project» è stato affidato ad Austal nel 2016 e prevede la costruzione di 21 unità, di cui beneficeranno dodici nazioni insulari del Pacifico, cioè Papua-Nuova Guinea, Fiji, gli Stati Federati della Micronesia, Tonga, Solomon Islands, Cook Islands, Kiribati, Marshall Islands, Palau, Samoa, Tuvalu, Vanuatu e Timor Leste; la consegna dei pattugliatori dovrebbe concludersi entro il 2023. I pattugliatori costieri realizzati da Austal sono concepiti sostanzialmente per operazioni di polizia e sicurezza marittima, ricerca e soccorso e altre esigenze locali, presentano buone doti di tenuta al mare e abitabilità e sono equipaggiati con un gommone a chiglia rigida. Lunghi circa 40 metri, i pattugliatori hanno uno scafo monocarena in acciaio e il loro progetto deriva da quello di naviglio di analoga categoria in servizio con la Marina australiana e con l’Australian Border Force.

QATAR

Il pattugliatore Musherib alle prove in mare

Il pattugliatore d’altura MUSHERIB della Marina del Qatar, ripreso

durante le prove in mare (G. Arra).

Il 2 aprile sono iniziate le prove in mare del pattugliatore d’altura, eponimo della classe, contraddistinto dal distintivo ottico Q61 e costruito dalla società Fincantieri. Progettato secondo la classificazione RINA Mil per i pattugliatori veloci, il Musherib dovrebbe essere consegnato nel 2022 e sarà seguito da un secondo esemplare: le unità hanno una lunghezza di 63,8 metri, un dislocamento di 725 tonnellate e possono raggiungere una velocità massima di 30 nodi. L’armamento comprende un cannone da 76 mm, missili superficie-aria «VL-Mica»

e superficie-superficie «Exocet», nonché impianti d’artiglieria di calibro minore.

RUSSIA

Varato il sottomarino Magadan

Il 26 marzo, nei cantieri navali Admiralty di San Pietroburgo ha avuto luogo la cerimonia del varo del sottomarino Magadan, appartenente alla classe «Kilo Improved/Project 636.3», assegnato alla Flotta del Pacifico e terzo esemplare di un gruppo di sei unità gemelle. Secondo il direttore generale del cantiere, ciascuno dei battelli di questa classe sono realizzati mediamente in tre anni: delle sei unità assegnate alla Flotta del Pacifico, due — Petropavlovsk-Kamchatsky e Volkhov — hanno già superato le prove per l’ingresso in linea nella Marina russa e si stanno preparando per il trasferimento dal Mar Baltico alla base di Vladivostok, seguendo verosimilmente una rotta che li porterà ad attraversare il Mediterraneo, il Canale di Suez e l’oceano Indiano. Nel frattempo, l’equipaggio del Magadan sta completando l’addestramento presso le strutture della Marina russa e se ne prevede la conclusione nell’aprile 2021. Il varo del quarto battello per la Flotta del Pacifico, denominato Ufa, è previsto alla fine del 2021; nel corso dell’anno è prevista anche l’impostazione di altre due esemplari, Mozhaysk e Yakutsk. La consegna di tutti i battelli per la Flotta del Pacifico dovrebbe completarsi entro il 2024.

Il trasferimento del Petropavlovsk-Kamchatsky e del Volkhov avverrà, prevedibilmente a maggio 2021, nell’ambito di un Gruppo navale comprendente anche un’unità ausiliaria e un rimorchiatore. Per la Marina russa, l’evento assume un significato molto importante, perché si tratterà del primo transito di navi militari dal Canale di Suez in direzione nord-sud: l’unico evento simile risale infatti ai tempi della Marina ex-sovietica, per la precisione al 1985, ed ebbe come protagonista il Vyborg, un battello classe «Kilo/Project 877» ormai non più in servizio. È inoltre probabile che il Gruppo navale russo faccia scalo nella nuova base di Port Sudan, sul Mar Rosso, dunque non distante dalle località (le isole Dahlak, Berbera, l’isola di Socotra e Aden) in cui negli anni Settanta la Marina sovietica disponeva di utili punti d’appoggio per le sue operazioni nell’oceano Indiano.

Proseguono le prove dei missili «Tsirkon»

L’agenzia d’informazione russa TASS ha comunicato che durante le ultime settimane di marzo si sono svolti i lanci di missili ipersonici «Tsircon» (designato dalla NATO come SS-N-33) a cura del gruppo industriale NPO Mashinostroyeniya. Per questa fase della campagna di prove è stata impiegata la fregata Admiral Gorshkov, in servizio con la Flotta del Nord della Marina russa: l’unità ha eseguito quattro lanci, che risultano tutti completati con successo. Nei prossimi mesi e nell’ambito di eventi distinti, avranno luogo le prove del missile sotto la responsabilità della Marina russa e degli enti tecnici a essa collegati, nonché quelle di lancio dal sottomarino nucleare d’attacco Severodvinsk, un battello classe «Yasen/Project 885» impiegato sia come prototipo per lo sviluppo del successivo «Project 885M», sia come piattaforma per le prove di nuovi tipi di missili previsti per battelli di serie di varie classi.

SPAGNA

Varo del sottomarino Isaac Peral

Alla presenza del Re di Spagna Felipe VI, il 22 aprile ha avuto luogo il varo del sottomarino Isaac Peral (S81), primo esemplare della classe «S80 Plus», realizzato dalla società Navantia: l’evento è molto importante perché rappresenta una tappa fondamentale nel rinnovamento delle forze subacquee spagnole, al momento ridotte alle due unità Tramontana e Galerna. Come noto, il programma costruttivo è stato caratterizzato da gravi problemi tecnici, che hanno provocato ritardi e un aumento dei costi. Secondo le previsioni, l’Isaac Peral dovrebbe essere consegnato alla Marina spagnola all’inizio del 2023 e sarà operativo nella seconda metà di quell’anno. I battelli successivi — Narciso Monturiol (S-82), Cosme García (S-83) e Mateo Garcías de los Reyes (S-84) — saranno immessi in servizio con una cadenza di un esemplare ogni due anni.

STATI UNITI Completato lo scafo resistente del sottomarino

New Jersey

Negli stabilimenti Newport News Shipbuilding della Corporate Huntington Ingalls Industries (HII) è stato raggiunto un importante traguardo con la chiusura dello

scafo resistente del sottomarino nucleare d’attacco New Jersey (distintivo ottico SSN 796), diventato così una struttura completa. Si tratta dell’ultima tappa principale del programma costruttivo, che sarà seguita dal battesimo formale e dal varo del battello. Realizzato secondo la versione «Block IV», il New Jersey è il 23o sottomarino nucleare d’attacco della classe «Virginia» realizzato dal gruppo HII: la sua costruzione è iniziata nel 2016 ed esso è completo al 75%.

…e firma del contratto per l’Oklahoma

Nel frattempo, il Pentagono ha annunciato la stipula di un contratto da circa 2,4 miliardi di dollari con il gruppo General Dynamics Electric Boat di Groton, nel Connecticut, per la costruzione del sottomarino nucleare d’attacco Oklahoma (SSN 802), anch’esso appartenente alla classe «Virginia» nella configurazione Block V. La costruzione dei battelli di questa classe è iniziata nel 1988 e il primo è entrato in servizio nell’ottobre 2004: fino a questo momento ne sono stati costruiti e ordinati 34, di cui due a partire dall’esercizio finanziario 2011. Da ricordare che la serie «Virginia/Block V» è equipaggiata con moduli di lancio verticale per il lancio di missili da crociera «Tomahawk» e di conseguenza i battelli hanno una lunghezza di 140 metri (rispetto ai 115 metri dei «Virginia» appartenenti alle versioni precedenti), mentre il loro dislocamento in immersione è passato da 7.800 a 10.200 tonnellate. Nella pianificazione dell’US Navy, si prevedono 10 unità classe «Virginia/Block V», di cui l’Arizona (SSN 803) è il secondo dei battelli a essere al momento contrattualizzato.

Lancio di droni da sottomarini

La Marina degli Stati Uniti ha pianificato l’acquisizione di 120 velivoli a controllo remoto «Blackwing», prodotti dalla società AeroVironment e lanciabili da sottomarini in immersione a quota periscopica: la consegna del primo esemplare è prevista ad agosto 2021, mentre l’ultimo dovrebbe arrivare entro il 2023. Il «Blackwing» è alloggiato in un contenitore sagomato stagno che, giunto in superficie, rimane a galleggiare per qualche tempo: il velivolo viene quindi espulso, permettendone il dispiegamento delle superfici alari e il volo, propulso da un piccole motore elettrico. I sensori del «Blackwing» possono essere di tipo elettro-ottico e all’infrarosso, e comprendono anche un ricevitore GPS, un sistema per la navigazione inerziale e un data link tattico per lo scambio d’informazioni col battello. Negli anni scorsi, l’US Navy ha condotto una campagna di sperimentazione con il «Blackwing», utilizzando il sottomarino nucleare d’attacco Annapolis, appartenente alla classe «Los Angeles»: a settembre 2020, il velivolo ha raggiunto la capacità operativa iniziale. Fra i testi eseguiti durante la campagna di prove, vi è stato anche il controllo del «Blackwing», a cura del sottomarino, anche a distanze ben oltre l’orizzonte ottico del battello e l’esecuzione di un attacco simulato con siluro contro un’unità di superficie posizionata a una distanza assai prossima al raggio d’azione massimo dell’ordigno «lanciato» dall’Annapolis. Sebbene la società AeroVironment non abbia divulgato quale sia il raggio d’azione massimo del «Blackwing», è noto che la sua realizzazione è basata sulla munizione orbitante «Switchblade 300», accreditata di un raggio d’azione di 5,4 miglia.

Immagine al computer di un velivolo a controllo remoto «Blackwing», prodotto dalla società AeroVironment e lanciabile dai sottomarini della classe «Virginia» dell’US Navy (AeroVironment).

Consegna del primo lotto di missili da crociera «Tomahawk Block V»

A partire dal 25 marzo, l’US Navy ha ricevuto il primo lotto di missili da crociera «Tomahawk» nella configurazione Block V, importanti per potenziare le capacità belliche delle unità subacquee e di superficie si cui verranno imbarcati. Questo primo lotto Block V è stato realizzato modificando un certo numero dei precedenti Block IV, certificati idonei all’impiego nella nuova versione al termine di interventi eseguiti a cura della società Raytheon; in tale ambito, vengono sostituiti i componenti dell’ordigno ormai obsoleti e introdotti quelli necessari per portarli alla nuova configurazione Block V. In particolare, sono state migliorate le capacità di navigazione, comunicazione e aggiornamento delle informazioni sui bersagli in funzione delle loro tipologia, dando origine a tre versioni dell’ordigno: Block V, con un potenziamento dei sistemi di navigazione e comunicazione; Block Va, con capacità Maritime Strike Tomahawk - MST, cioè dedicata a bersagli navali in movimento; e Block Vb, nota come Joint Multiple Effects Warhead System -JMEWS, destinata a colpire bersagli terrestri.

Ordine per ulteriori 11 pattugliatori marittimi P-8A «Poseidon»

L’US Navy ha stipulato un contratto da 1,6 miliardi di dollari con la società Boeing per la fornitura di 11 velivoli da pattugliamento antisommergibili «P-8A Poseidon», di cui nove esemplari sono destinati all’Aviazione Navale statunitense e gli altrui due all’Aeronautica australiana, che dal 2008 partecipa al programma del velivolo e li acquista mediante la procedura FMS: questo contratto porterà a 128 gli esemplari di «Poseidon» in servizio nell’US Navy e a 14 quelli in linea nell’Aeronautica australiana. Il velivolo è una risorsa essenziale per le missioni di sorveglianza, intelligence e ricognizione, oltre che per contrastare le minacce subacquee: derivati dal bireattore commerciale Boeing 737 Next-Generation, i «Poseidon» in servizio nell’US Navy hanno finora totalizzato 103.000 ore di volo e hanno soddisfatto gli utenti statunitensi e stranieri. Il velivolo è dotato di due sistemi di aggancio sotto ciascuna ala, può trasportare 129 boe sonore all’interno della fusoliera ed è equipaggiato con un impianto per il rifornimento in volo.

Consegnato il Seahawk all’US Navy

La società Leidos ha consegnato all’US Navy un nuovo mezzo navale di superficie a controllo remoto (USV - Unmanned Surface Vehicle), noto come Seahawk; si tratta di un dimostratore tecnologico realizzato in base a un contratto del valore di 35 milioni di dollari. Il Seahawk è un USV di dislocamento medio (MDUSV), caratterizzato da elevata autonomia e da uno scafo a trimarano realizzato in materiali compositi: come il precedente Sea Hunter, anch’esso costruito da Leidos, il Seahawk è significativamente più grande e operativamente più capace di altri mezzi di superficie a controllo remoto in linea nell’US Navy, anche in termini di tenuta al mare e carico utile. Con un dislocamento di 145 tonnellate e due motori diesel, il Seahawk è destinato a operare in maniera quasi del tutto autonoma, con un minimo coinvolgimento di personale, per svolgere funzioni di sorveglianza in aree avanzate e inserirsi in un’architettura di sorveglianza marittima. Il Seahawk sarà impiegato dal Surface Development Squadron (SURFDEVRON), il reparto dell’US Navy responsabile dello sviluppo di nuovi mezzi e concetti operativi navali, di base a San Diego, in California.

SUDAFRICA Varo del primo pattugliatore polivalente costiero

Il 25 marzo è avvenuto a Città del Capo il varo del primo dei tre pattugliatori polivalenti costieri (denominati Multi Mission Inshore Patrol Vessels - MMIPVs) destinati alla Marina sudafricana. Realizzata presso la filiale locale dei cantieri olandesi Damen e avente un dislocamento di 600 tonnellate, lo scafo dell’unità è stato movimentato nelle ore notturne dallo stabilimento in cui è stato assemblato fino allo specchio d’acqua di Città del Capo: la movimentazione della piattaforma su cui era rizzato lo scafo ha avuto luogo mediante un mezzo speciale ruotato, equipaggiato con 48 assi. Dopo l’arrivo dell’alta marea, la piattaforma è andata a galleggiare, l’unità varata è stata quindi rimorchiata verso il molo di allestimento. Gli MMPV sudafricani sono caratterizzati dalla «prora ad ascia», introdotta da Damen

alcuni anni fa nel progetto di unità navali militari e per compiti speciali, con l’obiettivo di diminuire la resistenza al moto dello scafo e mantenere elevate doti di velocità e tenuta al mare. Gli MMPVs sudafricani sono stati concepiti per svolgere compiti di sicurezza marittima, prevenzione dei traffici illegali, ricerca e soccorso e antipirateria; la consegna del primo esemplare dovrebbe avvenire entro la fine del 2021.

TAIWAN Varata la prima nave d’assalto anfibio costruita a Taiwan

Il varo della nuova LPD di Taiwan, YU-SHAN, primo esemplare di questa

categoria di naviglio costruita in un cantiere locale (Ministry of Defense, Taiwan).

Il 13 aprile, il cantiere navale di Taiwan China Shipbuilding Corporation (CSBC) ha varato la prima nave d’assalto anfibio costruita sull’isola, impostata a giugno 2020 e destinata alla Marina locale: si tratta di un’unità tipo LPD, caratterizzata da un bacino allagabile sovrastato da ponte di volo e hangar che occupano la zona centro-prodiera delle sovrastrutture. La realizzazione della nuova unità, battezzata Yu-Shan, rientra in un piano strategico di rilancio della cantieristica nazionale, di cui farà verosimilmente parte anche la costruzione di sottomarini a propulsione convenzionale. La nuova LPD ha una lunghezza di 153 metri, una larghezza di 23 metri e un dislocamento di 10.600 tonnellate: la funzione principale riguarda la condotta di operazioni anfibie, soprattutto nelle isole circostanti Taiwan. In tal senso, l’unità può trasportate 670 militari, oltre a una dotazione di mezzi da sbarco tradizionali, mezzi anfibi tipo «AAV-7», veicoli cingolati e ruotati e artiglierie leggere. Le funzioni secondarie riguardano il supporto medico-sanitario expeditionary e l’assistenza alla popolazione civile colpita da calamità naturali. L’ingresso in servizio della nuova unità è previsto ad aprile 2022.

TURCHIA

Varo del sottomarino Piri Reis

Il varo del Piri Reis, sottomarino a propulsione convenzionale eponimo di una nuova classe di battelli per la Marina turca è stato varato il 23 marzo nel cantiere navale di Golcuk: l’evento assume un particolare rilievo perché si tratta del primo battello equipaggiato con propulsione anaerobica realizzato in Turchia, sviluppando il progetto «Type 214TN» di matrice tedesca. Battezzato con il nome del famoso ammiraglio e cartografo dell’impero ottomano, il Piri Reis è stato impostato nel 2015 ed è destinato a entrare in servizio nella Marina turca nel 2022. La seconda unità della classe, Hizir Reis, dovrebbe essere varato entro quest’anno, mentre l’ultimo dei sei battelli previsti dal programma dovrebbe essere consegnato alla Marina turca nel 2027. Le autorità politiche e militari turche ritengono cruciale la valenza della classe «Piri Reis», sia perché si tratta dei primi battelli con impianto anaerobico a entrare in linea nella Marina turca, sia per mantenere inalterato l’equilibrio strategico nel mar Egeo, dove la Marina greca schiera cinque battelli con un impianto analogo, cioè le quattro unità classe «Papanikolis» (di progetto «Type 214HN», anch’esso di matrice germanica) e l’Okeanos («Type 209» e ammodernato di recente). Da parte sua, la Turchia possiede una flotta subacquea formata da 12 battelli: quattro unità classe «Ay/Type 209-1200», altrettante classe «Preveze/Type 209T-1400» e altrettante classe «Gür/Type 209T2-1400», tutte a propulsione convenzionale ma senza capacità anaerobiche. Dalla costruzione dei sottomarini «Piri Reis» trarrà vantaggio non solo la Marina turca, ma anche la base industriale e tecnologica nazionale; le conoscenze e l’esperienza acquisita con la finalizzazione del programma subacqueo saranno rilevanti anche per il successivo programma di nuovi sottomarini, noto come National Submarine - MÝLDEN, attualmente in fase di progetto e di prevista realizzazione nel prossimo decennio. Ciò,

nalistica britannica ipotizza che le unità destinate alla Marina ucraina potrebbero essere simili a quelle della classe «Barzan» (62 metri di lunghezza e 580 tonnellate di dislocamento) a suo tempo realizzate per la Marina del Qatar da Vosper Thornycroft, adesso assorbita da BAE Systems Maritime. Si parla comunque di unità lunghe fra 50 e 65 metri, con una velocità di 40 nodi, armamento balistico leggero e missili antinave a brevemedio raggio. Un’altra opzione, non ancora formalizzata, è un progetto congiunto a cui Il varo del sottomarino a propulsione convenzionale PIRI REIS, eponimo di una nuova parteciperebbe uno studio di architettura classe di battelli per la Marina turca, equipaggiato con propulsione anaerobica e sviluppato dal progetto «Type 214TN» di matrice tedesca (Ministero della Difesa turco). ucraino di Nikolayev, già sede dei cantieri dove furono realizzate numerose unità maggrazie alla presenza di numerose aziende turche che giori di superficie della Marina ex-sovietica, compresa operano da subcontraenti nel programma «Piri Reis», la portaerei Kuznetsov. In merito ai tempi, una volta forcon competenze nei sistemi di navigazione, contromi- malizzati gli accordi e consolidato il progetto si dosure siluro, gestione delle informazioni, ecc. vrebbe iniziare la costruzione del primo esemplare nel 2022, con la possibile ultimazione della consegna di UCRAINA tutti e otto gli esemplari entro il 2024.

Possibile costruzione di motovedette lanciamissili VIETNAM

Emergono nuovi dettagli sulla possibile costruzione di Varo di una nuova unità navale multiruolo unità veloci lanciamissili per la Marina ucraina. L’addetto Il ministero della Difesa vietnamita ha annunciato che militare britannico a Kiev ha dichiarato che a ottobre il 13 marzo è avvenuto il varo di un’unità ausiliaria mul2020 è stato siglato un Memorandum d’intenti fra i mi- tiruolo nota come «RoRo 5612» e realizzata su progetto nisteri della Difesa di Londra e Kiev, contenente un fi- della società Damen nel cantiere Song Thu Corporation nanziamento di 1,25 miliardi di sterline, destinati di Da Nang. Si tratta del quarto esemplare di questo moall’approvvigionamento di materiali militari, fra cui la dello di unità in servizio con la Marina vietnamita: solo costruzione di infrastrutture per la Marina ucraina e uno di essi era stato ordinato dal governo locale, mentre quella di una classe di unità veloci sottili progettata con- gli altri tre erano stati commissionati dalla Marina venegiuntamente da specialisti delle due nazioni: le prime due zuelana ma mai consegnati. La decisione è maturata dopo unità verrebbero costruite in Gran Bretagna, mentre le aver compreso che le quattro unità «RoRo 5612» migliootto rimanenti sarebbero completate in Ucraina, con l’as- reranno le capacità anfibie, logistiche e di trasporto della sistenza tecnica britannica. Le unità servirebbero per at- Marina vietnamita, soprattutto alla luce delle esigenze retuare un concetto operativo, basato sull’interdizione nei lative al supporto delle guarnigioni militari vietnamite preconfronti della Flotta russa del Mar Nero, degli accessi senti su alcune isole dell’arcipelago delle Spratly, conteso alle acque territoriali ucraine, una preoccupazione molto dalla Repubblica Popolare Cinese. Le unità tipo «RoRo sentita a Kiev soprattutto dopo le attività militari navali 5612» hanno una lunghezza di 52,2 metri e sono propulse condotte da naviglio russo all’interno del Mar d’Azov. da due motori diesel MTU 12V2000M61/1A da 1.600 cv, Secondo l’addetto militare britannico in Ucraina, la Gran in grado di sviluppare una velocità massima di 10,5 nodi, Bretagna è già attiva in contatti con un paio di società im- mentre l’equipaggio comprende 16 uomini. pegnate nello studio dei requisiti ucraini: una fonte gior- Michele Cosentino