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Recensioni e segnalazioni

Giuseppe Lertora Tra Cielo e Mare ...e oltre

Editore Circolo Culturale Libero Confronto Roma, 2020 pp. 307 euro 14,50

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Con piacere mi accingo a stilare una recensione all’ultima fatica editoriale dell’ammiraglio Giuseppe Lertora, poiché egli è uno di quegli uomini che ha vissuto in Marina e per la Marina. Prima però di entrare in medias res, desidero dare contezza al lettore, seppur in grandi linee, dell’iter interno di tale volume. E non a caso uso il vocabolo iter poiché quest’ultima fatica rappresenta un vero e proprio percorso che l’A. traccia. Il volume principia con una Introduzione (pp. 9-12) e un Prologo (pp. 1523), cui poi seguono cinque capitoli: cap. I — Turning point, i momenti di svolta della vita in Marina (pp. 25117); cap. II — La Difesa e l’Europa (pp. 119-206); cap. III — Temi sociali (pp. 209-247); cap. IV — Zibaldone (pp. 257-303); cap. V — Chiusa (pp. 305-308). Ovviamente ciascun capitolo è articolato in svariati paragrafi che racchiudono numerosi argomenti (dei quali, per ragioni di spazio non menziono, rinviando volentieri all’Indice del volume stesso).

Riguardo ai contenuti di tale corposo scritto, principio subito col dire che in apparenza questo si presenta come una sorta di «binario». Ossia da un lato vi è il primo capitolo che reca alcune delle più significative esperienze della vita militare dell’Autore — che ricordo è stato comandante dell’Accademia e poi della Squadra navale — mentre gli altri sono principalmente una miscellanea di articoli pubblicati su Libero Reporter e che l’A. qui ha voluto raccogliere e organizzare in modo sistematico secondo aree tematiche (dai problemi della difesa e dell’Europa fino ai «temi sociali», come dall’etica militare alla scuola, dallo sviluppo economico e tecnologico italiano fino a questioni pensionistiche). In breve, se così il primo capitolo, espone i «turning point» della vita dell’A., gli altri capitoli costituiscono una serie di riflessioni sulle situazioni nazionali e internazionali, dai connotati spesso geopolitici; in una parola tutto ciò si potrebbe definire come una summa del «pensiero lertoriano».

Infatti, in tutti i capitoli si respira — direi tra le righe dei paragrafi — un concetto che è anche un ideale, cioè: stare in Marina significa appartenenza basata sull’essere e non già sull’apparire. Mentre dunque lascio, ben volentieri, al lettore il piacere di scoprire i vari passaggi che hanno portato l’ammiraglio Lertora al massimo grado della gerarchia militare, desidero proprio partire proprio dal dato «gerarchico», poiché questo mi è apparso come un’estensione della «pratica» dell’etica della responsabilità dato che realizza il «bene comune» che troppo spesso viene trascurato dalla società liquida contemporanea. Questo forse costituisce il «cuore» del pensiero lertoriano. Ma l’A., nel ricordarci tale aspetto fondamentale del vivere, direi dell’esistenza, ci appare allo stesso tempo, proprio con questa sua ultima fatica letteraria, anche come una sorta di novello «Grillo Parlante», soprattutto quando egli descrive i «mali italici» sostenendo la sua, decisamente e volutamente lontano dal Politically Correct, ovvero senza peli sulla lingua.

Pertanto il lettore non si aspetti un libro «autocelebrativo» bensì una sorta di riflessioni e quindi di ulteriori spunti su svariati temi della contemporaneità. Si potrebbe asserire — sunteggiando al massimo il contenuto del testo — che questo rappresenti «memorie e riflessioni» di un italiano, un italiano che ha servito il paese, la Marina, la comunità nazionale. Infatti, il pensiero «lertoriano» si flette e si coniuga, nel testo in esame, anche con un altro concetto: gli «antichi valori» (anche questi soventemente negletti).

Dunque, in estrema sintesi, il presente tomo fa riflettere su come etica della responsabilità, bene comune, antichi valori, diventino il mare e il cielo simboleggianti la stessa esistenza umana, non solo per i marinai, ma per tutti. Ecco queste, in breve, le suggestioni suscitate nel leggere quest’ultimo bel libro dell’ammiraglio Lertora, cui esprimo massimo rallegramento e sincere congratulazioni e con esse l’auspicio di continuare a essere un «Grillo Parlante»!

Danilo Ceccarelli Morolli

Mario Caligiuri Luigi Rucco Quantum Intelligence

Le nuove frontiere dell’informazione per Stati, aziende e persone

Rubbettino editore Soveria Mannelli (CZ), 2020 pp. 358 euro 18

La più rilevante caratteristica del progresso è quella che, finora, ha visto sempre avanzare la conoscenza su molteplici campi. È il caso della quantistica che, partendo dalle ampie premesse legate al mondo della fisica, ha cominciato a toccare l’informatica con IBM la quale, al Consumer Electronic Show di Las Vegas, ha annunciato il primo computer quantistico, Q System One, idoneo a fini commerciali e scientifici e che ha mostrato per la prima volta effettive applicazioni pratiche; fino a giungere alle pubblicazioni del team Google Quantum, in cui vengono annunciati significativi progressi volti alla conquista delle potenzialità della quantistica nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Alla base insistono fisica e meccanica quantistica; nell’informatica si è definito il qubit, l’unità fondamentale in grado di eseguire i calcoli contemporaneamente grazie alla sovrapposizione di stati quantistici, che supera il concetto digitale binario dello 0 1 del bit, e che può essere in entrambi gli stati nello stesso momento. Non è fantascienza; i qubit possono essere entangled, ovvero intrecciati e correlati tra loro, e un computer quantistico può processare, allo stesso tempo con il calcolo parallelo, più alternative per un singolo problema evitando il passaggio dei calcoli sequenziali come avviene ora. Un altro esempio portato molto spesso concerne gli sviluppi connessi alla cybersecurity e alla crittografia, dato che in un futuro regolato dalla crittografia quantistica un fotone rivelerà immediatamente se un bit è stato copiato o intercettato. Una moneta, mentre ruota su di un tavolo, occupa contemporaneamente i due stadi di testa e croce; due monete portano a quattro stadi; più monete portano alla capacità di generare esponenzialmente combinazioni. Quando monete e qubit finiscono di ruotare, collassano in uno dei due stati possibili: l’informatica quantistica considera le rotazioni e la sovrapposizione degli stati. Insieme alla quantistica sta progredendo la tecnologia dell’intelligenza artificiale, divenuta a essa complementare: a similitudine della rete neurale quantistica, gli algoritmi quantistici supportano l’IA nella risoluzione dei problemi specifici. L’informatica quantistica si basa sulla meccanica quantistica per migliorare l’elaborazione delle informazioni, grazie anche all’enorme disponibilità di dati forniti da internet. La Quantum information science è alla base della realizzazione di computer con elevatissime capacità di calcolo e con meccanismi crittografici teoricamente inviolabili, con una profonda trasformazione della sicurezza informativa, unitamente ad algoritmi quantistici che condurranno a significativi avanzamenti in svariati settori strategici come farmaceutica, finanza, logistica, energia, difesa, ICT (1); non è forse così lontano il futuro in cui anche le unità navali saranno governate grazie ai progressi quantistici e dell’intelligenza artificiale. La rilevanza di queste tecnologie sarà tuttavia inevitabilmente funzionale alle decisioni assunte dai decisori politici, con analisi di intelligence che incideranno in ogni ambito.

Il saggio di Mario Caligiuri e Luigi Rucco, nell’ambito del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, analizza proprio il fenomeno della Quantum information science, ovvero l’informatica quantistica dal punto di vista degli studi di intelligence, con una particolare attenzione alle implicazioni per l’interesse nazionale a livello politico, militare, scientifico, economico e industriale. La Quantum information science veste abiti scientifici e tecnologici, ma assicura un forte impatto sia sulla vita sociale, sia sulla sicurezza delle informazioni in chiave offensiva e difensiva, e insieme all’intelligenza artificiale progredirà grazie al paradigma del Quantum machine learning. Le potenzialità quantistiche hanno determinato, presso diversi paesi, notevoli programmi di finanziamento destinati alla R&D (2), alla cui base rimangono sicurezza nazionale e intelligence. Gli Stati Uniti, nel 2018, hanno varato il National Quantum Initiative Act; l’UE, nel medesimo periodo, ha lanciato la Quantum Technologies Flagship, mentre la Cina ha destinato oltre 10 mld di dollari per lo sviluppo di tecnologie di informazione quantistica. Caligiuri e Rucco dapprincipio ripercorrono

i principi scientifici della Quantum information science, volgendo poi all’analisi delle implicazioni nazionali; successivamente delineano gli scenari futuri, con i possibili rischi e con le iniziative che i policy maker potrebbero intraprendere attenuando i pericoli e sfruttando le opportunità; gli autori terminano con un’interessante autocritica strutturata, proponendo alcune considerazioni provvisorie. La Quantum information science viene dunque analizzata nella peculiare prospettiva degli studi in intelligence, avendo come paradigma l’interesse nazionale; le key intelligence questions trovano approfondimento sistematico grazie alla triangolazione di fonti che spaziano dalla letteratura scientifica internazionale, dalla documentazione ufficiale pubblica e privata, fino all’utilizzo di metadati opportunamente estratti, aggregati e processati. L’analisi è stata strutturata in una fase di foresight, grazie alla tecnica dei simple scenarios, con un esame di trend, di segnali deboli, di imprevedibilità, procedendo inoltre a pronosticarne l’avverabilità secondo il metodo del cono di plausibilità. Una mirata risk analysis sintetizza poi i rischi emergenti, rischi mappati sugli scenari e valutati per impatto e possibilità di accadimento, insieme con l’esame di attuabili politiche di mitigazione del pericolo; come anticipato, tutto il lavoro è stato riletto criticamente secondo la tecnica della structured self-critique, per permettere l’individuazione dei punti vulnerabili e di forza, in vista di possibili miglioramenti futuri, secondo un approccio puntato su teoria e tecnica di analisi degli intelligence studies, che rappresenta un elemento di novità in tema di Quantum information science.

Il concetto classico di ciclo di intelligence, dal secondo dopoguerra a oggi è dunque messo in crisi da diverse sfide, non ultima quella tecnologica che inverte il ciclo stesso, dato che la rilevazione della minaccia non segue più un processo deduttivo a opera di un decisore democraticamente eletto, ma si basa su indizi acquisiti induttivamente dopo aver setacciato enormi quantità di dati spesso riguardanti la vita dei cittadini. È comunque fondamentale constatare che il saggio non rappresenta il risultato di un’attività di intelligence istituzionale, ma di concreto studio accademico, ispirato da un requisito espresso dalla Direzione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, che ha spinto al confronto con un tema in grado di portare a un arricchimento culturale presentando non scontate implicazioni future. Per ciò che concerne l’attività di analisi, il testo si caratterizza per la presenza di elementi tipici: situation awareness, o conoscenza del contesto; explanatory interpretation, con l’interpretazione del contesto rispetto all’andamento passato e presente; predictive assessment con una valutazione in ottica di breve-medio periodo; strategy notice in cui vengono considerate le implicazioni secondo un’ottica di lungo periodo, con specifico riferimento all’interesse nazionale. L’impostazione del saggio rimanda quindi alla sfida della complessità di Edgar Morin (3) tra le competenze chiave per l’educazione del futuro, dove rileva l’importanza di riuscire a studiare un fenomeno all’interno del suo contesto, prevenendo i rischi di un apprendimento frammentato che renda incapaci di connettere le singolarità con la globalità.

L’altro aspetto di fondamentale importanza riguarda l’incertezza insita nello studio in evoluzione della Quantum information science, inquadrata dai vari aspetti interessanti l’intelligence, e che compendiano contemporaneamente aspetti tecnico-scientifici e sociali, in un contesto connotato da complessità e incertezza, spesso determinate dall’uomo stesso anche con lo sviluppo tecnologico che impone sia la padronanza della conoscenza in senso lato, sia la consapevolezza delle conseguenze dell’applicazione della teoria del caos, per cui eventi apparentemente imprevedibili possono essere in relazione tra loro rispondendo a leggi deterministiche. Le considerazioni su incertezza e complessità portano alla sfida del prevedere, che Caligiuri definisce difficile, e dell’interpretare. La Quantum information science si è rivelata un fenomeno affascinante, meritevole di approfondimento. L’impatto più o meno favorevole di queste tecnologie dipenderà dalle decisioni assunte dagli attori istituzionali, indirizzati dalle analisi di intelligence commissionate; inevitabile dunque confermare il ruolo dell’intelligence nel fare luce su un fenomeno divenuto di concreta attualità.

Gino Lanzara

NOTE

(1) Information and Communication Technologies. (2) Research & Development. (3) Pseudonimo di Edgar Nahoum (Parigi, 8 luglio 1921); è un filosofo e sociologo francese. È noto per l’approccio transdisciplinare con il quale ha trattato un’ampia gamma di argomenti, fra cui l’epistemologia.