Rivista Fralerighe CRIME N.5

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nove e un quarto. King ce lo ripete ossessivamente. La donna sa che il suo tempo sta per finire, che la belva tornerà a minuti, eppure sono sempre le nove e un quarto. Le nove e un quarto. Niente male, direi. Reperto numero tre: le paure infantili sono le più terrificanti. A King piace usare e abusare dei bambini e delle loro paure. Qui non si risparmia il divertimento. Prima di tutto, la vicenda avviene in quella che la donna ha soprannominato la Casamatta, una delle attrazioni più gettonate nei luna park. La donna, poi, ritorna continuamente ai ricordi d'infanzia. King ce la raffigura come una bambina minacciata dall'orco cattivo, dall'uomo nero. Dalla paura Emily si piscia addosso, il suo carceriere si definisce 'papà Jim', le chiede se vuole giocare con lui, la chiama Lady Jane... Basta? Reperto numero quattro: il mostro deve essere avvolto nell'ombra. L'uomo nero non ha tratti definiti, è solo un'ombra, non lo riconosceremmo incrociandolo per strada. Che sia cattivo, oltre che per il cadavere visto nel suo bagagliaio, lo intuiamo da soli due improvvisi scatti d'ira, tra frasi per lo più ordinarie, al limite infarcite da ironica galanteria, briciole di sarcasmo. Fischietta Oh Susanna... Solo due volte Emily lo fa veramente arrabbiare, e lui perde il controllo, rivelando la follia che gli ribolle dentro: “Oh, maledetta stronza rompicoglioni”, “Oh, maledetta troia fottuta.” Che dire? Non possiamo che farci i complimenti! Direi che per centocinque pagine, la nostra refurtiva è più che soddisfacente. Non siete d'accordo con me? Godiamocela fino alla prossima avventura! Samuel Giorgi


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