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D’EUROPA

astardi» dell’Europa

gnifica limitare l’espressione fronto, ma significa piuttosto alla volgarità, alla demagogia battere le falsità e la trappola ò portare alla degenerazione ’è successo spesso e ancora Europa. Senza entrare nella i singole persone che hanno eranno a parlare di Europa gli errori e tacendone i successi amo il dovere, come cittadini re, contestare e combattere tiche, gruppi parlamentari enti degeneri e corrotti contro iche, le sue istituzioni

delle Azzorre nel 2003 con gli Stati Uniti, la Spagna e il Regno Unito nel corso del quale è stata dichiarata guerra all’Iraq. Peggio, sempre da Primo ministro, ha giocato un ruolo sconcertante nel trasferimento dei prigionieri verso Guantanamo, permettendo che gli aerei della CIA utilizzassero gli aeroporti e lo spazio aereo portoghese. Né Chirac, né Schröder, non parliamo del premier italiano Berlusconi che non ha mai contato nulla in Europa, hanno posto il loro veto per il timore di aprire una crisi. La cifra della «bastardaggine» di queste élites l’ha data il presidente francese che ha ritenuto che il nome di Barroso fosse una buona scelta perché parlava francese. E Barroso ha onorato la scelta, opponendosi, in modo particolare, ad ogni tentativo di regolazione del sistema finanziario, con grande sollievo della City. Durante la campagna referendaria francese nel 2005 ha difeso

a oltranza la prima bozza della direttiva Bolkestein sulla liberalizzazione della prestazione dei servizi, con ciò alimentando la campagna degli oppositori al trattato costituzionale europeo. Mentre la crisi finanziaria devasta il mondo, viene riconfermato al suo posto nel giugno 2009. Spagna e Portogallo, retti da governi socialisti, lo appoggiano per «solidarietà iberica», Sarkozy, indifferente alla sorte della Commissione che secondo lui non ha alcun ruolo proprio da giocare, non ha nulla da ridire. Quanto a Berlusconi, ancora Primo ministro, come al solito, non conta nulla. Anche il Parlamento europeo sosterrà di nuovo Barroso a larga maggioranza (socialisti compresi, sola eccezione la delegazione francese). È sotto la presidenza Barroso, lunga quanto quella di Jacques Delors, che la Commissione è stata ridotta al rango di semplice segretariato, affermando l’uomo di essere «al servizio degli Stati» e non dell’interesse generale europeo ritenuto trascendere gli interessi nazionali. Questo rifiuto di far giocare alla Commissione il ruolo che le è proprio, spiega in gran parte gli sbandamenti europei nella gestione della crisi della zona euro. ESSERE CONTRO A PRESCINDERE

La seconda categoria di «bastardi» è più facile da identificare. Sono i demagoghi dell’ultra destra europea, populisti eurofobi e xenofobi. Il fronte è abbastanza ampio. L’UKIP di Nigel Farage ha raggiunto l’obiettivo della Brexit, ma il Front national francese di Marine Le Pen, la Lega di Matteo Salvini, il Movimento 5 stelle, assai deboli all’interno del Parlamento europeo e privi di qualsiasi spazio di manovra,

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Fonte: Multimedia Center - European Parliament

In italiano «bastardo» ha anche il significato di spurio, non schietto o anche degenere, corrotto. Secondo Quatremer sono due le principali tipologie di «bastardi dell’Europa»: le elités nazionali ed europee e i demagoghi

non cessano di spargere i loro veleni sull’Europa all’interno dei loro Paesi. Facendo leva sulla scarsissima informazione dei cittadini su quanto succede all’interno dell’Unione e sul disincanto e la rabbia per tante occasioni mancate, i demagoghi non spiegano, non ragionano, non persuadono; usano slogan ad effetto, l’Europa ci ha traditi, l’Euro è il responsabile dell’impoverimento della gente, e via discorrendo. È la politica del rancore, dell’essere contro a prescindere, dove il confronto è impossibile, dove ognuno cerca di segnare il proprio territorio e le sue «verità». Questo scenario ha caratterizzato le elezioni politiche che si sono svolte nel corso del 2017 nei più importanti Paesi europei, è lo scenario nel quale si svolge la campagna elettorale per le prossime elezioni del 4 marzo nel nostro Paese. La posta in gioco è molto alta, per l’Italia e per l’Europa, dato che nel 2019 ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Mettere il guinzaglio ai «bastardi» non significa limitare l’espressione del libero pensiero e del confronto, sempre che confronto civile sia. Significa piuttosto non dare spazio all’ignoranza, alla volgarità, alla demagogia irresponsabile, significa combattere le falsità e la trappola delle parole corrotte. Desidero chiudere questo mio intervento con una grande massima del filosofo Baruch Spinoza (1632-1677): «Non prendere in giro, non lamentarsi, non odiare, ma capire». È l’augurio che faccio a tutti noi, in particolare ai politici e a coloro che si accingono ad assumere l’impegno politico. Vittorino Rodaro 1 - 2018


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