Febbraio 2017

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ATTUALITÀ LE CONSIDERAZIONI E I RINGRAZIAMENTI DEI DUE AUTORI

Sono 36 le varietà di vite studiate grazie al progetto Sono molti i produttori interessati ai risultati della ricerca, perché consentono di poter scegliere i vitigni bianchi e rossi più adattati alle diverse condizioni climatiche e per diversi obiettivi enologici

di origine trentina che affiancano i ricercatori della Fondazione Mach negli studi e nelle pubblicazioni internazionali. Una nuova relazione quindi, non più tesa alla soddisfazione di bisogni diretti, all’aiuto economico, ma allo scambio di conoscenza, allo studio comune, alla ricerca non solo di nuove nozioni sulla coltivazione della vite ma soprattutto di opportu-

La presentazione del Libro «Tecnologias para o desevolvimento da vitivinicultura de Santa Catarina» è stata una occasione molto importante per noi autori e tutti i colleghi ricercatori coinvolti, per poter rendere fruibile a molti viticoltori di Santa Catarina i risultati più importanti di questo progetto. Il progetto prevedeva lo studio di adattamento di 36 varietà di vite, per lo più coltivate nelle diverse regioni italiane, nelle zone viticole dello Stato di Santa Catarina in Brasile. Si è scelto questo Stato in quanto è uno stato con una rilevante presenza di discendenti di emigrati dal Trentino e perché diversi produttori richiedevano innovazioni per poter produrre vini sempre più adatti anche alle richieste del mercato locale. Tali studi sono stati possibili grazie alla condivisione e al coinvolgimento dei professori dell’UFSC e dei ricercatori dell’EPAGRI, che con cura hanno raccolto i dati, della fenologia dei diversi vitigni, i dati relativi alla quantità e qualità della produzione delle viti. Le uve raccolte sono state vinificate e i vini ottenuti sono stati sottoposti al giudizio di un panel di degustatori addestrato. La presentazione a San Joaquim venerdì 1 febbraio 2017 è stata una occasione felice di incontrare molti produttori interessati ai risultati, in quanto i campi sperimentali sono stati oggetto di visite in numerose occasioni, e si attendeva la sintesi di questo progetto per poter scegliere vitigni bianchi e rossi più adattati alle diverse condizioni climatiche e per diversi obiettivi enologici. La presenza di molti enologi giovani che operano nello Stato di Santa Catarina e molti colleghi del Rio Grande do Sul, evidenzia

nità di lavoro, di crescita e di scambio che possano dare frutti tanto in Brasile come in Trentino. Si realizza così in parte il sogno dell’emigrante, che partiva in nave nascondendo nei bauli le talee e segretamente accudendole durante la lunga traversata, progettava di riproporre oltre l’oceano la parte migliore della propria terra d’origine. Francesco Bocchetti

Una foto che risale ai «primi passi» della «Vinicola San Michele» a Rodeio.

stato importante proprio per la capacità di avviare e sviluppare queste collaborazioni e di essere ponte tra realtà diverse come quella brasiliana e quella trentina. Attraverso il rapporto privilegiato con la comunità trentino-brasiliana la Trentini nel mondo ha favorito le relazioni tra i tecnici dell’Istituto Agrario di San Michele – Fondazione Edmund Mach e quelli dell’Università Federale di Santa Catarina, di SEBRAE, EPAGRI. (F.B.)

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come è ormai indispensabile la conoscenza della materia prima (uva) per poter produrre un vino importante. Per noi autori del libro, nel quale vi sono molti contributi dei ricercatori brasiliani, non è stato indifferente l’aspetto umano: il progetto ha permesso infatti, di conoscere e collaborare con un gruppo di ricercatori preparati e molto attenti ad imparare, come è accaduto nel corso di formazione realizzato insieme al dott. Zorer nel 2010 e nelle successive visite ai vigneti o in fase di valutazione dei vini sperimentali. In questi anni la Fondazione è stata meta per diversi colleghi brasiliani di periodi di formazione nell’ambito del proprio dottorato o per periodi di stage per imparare al meglio le diverse discipline. Da ultimo ma non per importanza, un ringraziamento a tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto e hanno autorizzato la nostra presenza in tutte le fasi del progetto stesso: in particolare Ciro Russo, che ha sempre sentito l’importanza del progetto e per la fiducia che ha riposto in noi ricercatori di FEM; la Vinicola di San Michele a Rodeio (con Marcelo e Silnei) perché hanno fornito quel supporto non solo tecnico per potersi sentire a casa propria all’estero e Afonso Voltolini, che ci ha sempre accompagnato e fatto da interprete in tutte le circostanze, fino a quando anche noi abbiamo cominciato a parlare in portoghese. La decisione da parte dei partner brasiliani di iniziare un nuovo progetto con la richiesta dei ricercatori di FEM come consulenti, a finanziamento 100% brasiliano, credo comunque sia il risultato più concreto che ciò che si è seminato durante il progetto terminato sta dando frutti importanti. Duilio Porro/Marco Stefanini 2 - 2017


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