Capitolo secondo
2.2 Il 1943 molisano, l’anno delle bombe Se i primi tre anni di guerra (1940/42) non furono eccessivamente distruttivi e pericolosi per la terra e le popolazioni molisane, lo stesso non può dirsi per il 1943. Il Molise, come in molti pensano ancora oggi, non fu assolutamente l’isola di Eldorado ma, anzi, visse pericolosamente gli anni della guerra a partire proprio dalla firma dell’armistizio. Quell’8 settembre segnò negativamente tutti i territori del sud, “una guerra totale che investiva drammaticamente tutto il paese ma che devastava letteralmente il sud, gettando i semi di importanti e conseguenti sviluppi (G. Cerchia, Il Molise e la guerra totale, 2011, Cosmo Iannone, Isernia, p. 15). I nemici ma anche gli alleati, infatti, dopo la firma dell’armistizio, per scacciare a loro volta il nemico tedesco, segnarono pesantemente, durante tutto l’anno, l’intero territorio locale: “La situazione provinciale anche durante il mese testè decorso può giudicarsi immutata ove si eccettui l’accentuarsi nella popolazione di un senso di malessere e di sofferenza per i crescenti disagi, restrizioni e difficoltà del momento e l’aggravarsi di preoccupazioni per i bombardamenti aerei i quali, d’altra parte, acuiscono sempre più l’odio contro il nemico e la decisa volontà di resistere ad oltranza contro qualsiasi evenienza. […]”41.
E se da un lato c’era l’odio, giustificato, nei confronti del nemico, dall’altra parte il Clero cercava di tenere unita la propria gente in attesa della fine della guerra. E così si preparavano incontri per pregare e confessarsi, sante messe e quotidiane, devozioni mariane e novene come quella del 30 agosto 1943 in onore della Madonna: “In preparazione alla Festa della Natività della Vergine SS. nella nostra Chiesa è stato tenuto un solenne novenario col fine principale di implorare la pace”42.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il tenore di vita, di per sé già povero, subì un pesante peggioramento. I sacrifici che la patria chiedeva si rispecchiarono soprattutto sui ceti più deboli, anche se a risentirne fu l’intero tessuto sociale. In questo clima di paura e di difficoltà generale, il Clero continuava ad imporre alla popolazione
ASCB, Prefettura di Gabinetto II, b. 62 f. 393, Relazione mensile, Relazione mensile del Prefetto di Campobasso al Ministero dell’Interno sulla situazione del Molise, 1° luglio 1943. 42 Libro Cronistorico del Convento del Sacro Cuore di Campobasso, 30 agosto 1943.
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