LA GUERRA E LA CHIESA, LE ARMI E PREGHIERE: COME IL MOLISE VISSE LA II GUERRA MONDIALE

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Capitolo quarto

4.4 Le comunità valdesi, un pericolo rosso Parlare di fede e di Chiesa in Molise non sempre coincide oggi e coincideva ieri con il cattolicesimo. Tra le varie fedi professate, seppur da una piccola fetta di molisani, c’era, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, la fede protestante della Chiesa Valdese, appartenente comunque alla grande famiglia cristiana. In Molise oggi ci sono ancora piccole comunità valdesi, a Campobasso, ad esempio, ci sono una cinquantina di persone che professano tale fede. Durante la Seconda Guerra Mondiale i protestanti valdesi, seppur in numero esiguo, erano sparsi sull’intero territorio regionale. Le chiese valdesi in Italia nacquero con l’Unità d’Italia per due motivi: innanzitutto per il rientro dei tanti emigrati in America che avevano conosciuto le religioni protestati oltre i confini; secondo, attraverso il lavoro dei venditori di Bibbie che erano sparsi per le vie commerciali. In Molise questi venditori risiedevano a Pescolanciano, Isernia, Bojano, Campobasso e, per il Basso Molise, tra Portocannone, San Martino in Pensilis e Termoli andando così a delineare quella che, per il territorio locale, divenne la strada del commercio. La comunità valdese da sempre, si è basata su due premesse importanti: la formazione interna dei propri membri per parlare alla città e il presupposto della libertà e giustizia. Il culto valdese, importato dall’America ed ammesso in Italia, è sempre stato, però, soggetto al controllo da parte sia dei questori che della polizia locale, in quanto le leggi che disciplinavano tali culti ne limitavano comunque le attività, soprattutto in quanto si poneva come sostituto del cattolicesimo che tante battaglie aveva portato avanti, come abbiamo visto, sfociando anche in politica, per mantenere il proprio primato in campo soprattutto religioso ma anche sociale. Le autorità locali controllavano ogni singola attività svolta dalle comunità valdesi; durante la Seconda Guerra Mondiale, il pastore di Campobasso, certo Giuseppe Scaringi, che però risiedeva a San Giacomo degli Schiavoni, fu sempre osteggiato dalle forze dell’ordine fino a quando rinunciò del tutto alla sua attività. Le ostilità nei confronti dello Scaringi aumentarono alla notizia che sarebbe stato lui a prendere anche le redini della comunità valdese di Campobasso dopo il pastore Amato Billour. Ma lo stesso Scaringi fu rimosso qualche anno dopo: 203


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