LA GUERRA E LA CHIESA, LE ARMI E PREGHIERE: COME IL MOLISE VISSE LA II GUERRA MONDIALE

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Capitolo quarto

Ma, senza ombra di dubbio, con il crollo del Fascismo, la Chiesa puntò dritta, convinta del proprio peso politico, a radicarsi nella realtà sociale rinnovando la propria presenza caritativa nei confronti di un popolo debole e sfiduciato e a tratti ignorante, riproponendo il tema, caro a se stessa, della preghiera come antidoto alle violenze e ai soprusi scanditi dalla guerra.

4.2 L’Azione Cattolica e Don Luigi Sturzo, la mano politica del Clero L’Azione Cattolica ha radici ben radicate in Italia e più longeve rispetto alle due Guerre Mondiali. Questo movimento, il cui nome fu inizialmente “La società della Gioventù Cattolica”, nacque, infatti, nel 1867 ad opera ovviamente di due giovani, Mario Fani e Giovanni Acquaderni, con un motto ben preciso «Preghiera, Azione, Sacrificio» che sintetizza la fedeltà ai quattro principi fondamentali a cui ispirarsi: l’obbedienza al Papa e di conseguenza la vicinanza alla Chiesa; un progetto educativo fondato sullo studio della religione; la vita secondo i principi del Cristianesimo; ed infine un diffuso impegno alla carità verso i più deboli e i più poveri. La costituzione dell’associazione venne approvata, il 2 maggio 1868, da Papa Pio IX con il Breve Apostolico18 “Dum filii Belial”. In sintonia con le posizioni del Papa, che lo stesso anno emanò la prima formulazione del “Non Expedit”, l’Azione Cattolica escluse l’impegno politico diretto, atto che, però, non durò a lungo. Il “Non Expedit”, in italiano: “Non conviene”, era una disposizione della Santa Sede con la quale, per la prima volta nel 1868, il Papa Pio IX dichiarò inaccettabile, per i cattolici italiani, partecipare alle elezioni politiche dello Stato italiano e, per estensione, a tutta la vita politica italiana. Il divieto era motivato dal fatto che, partecipandovi, si riconosceva al nuovo Stato italiano una legittimità che i Pontefici, almeno fino a Pio X, non riconoscevano, avendo perso a causa dell’Unità italiana (con la cosiddetta Presa di Roma o anche Breccia di Porta Pia del 20 settembre 1870) il potere temporale, ritenuto assolutamente necessario per l’indipendenza del Pontefice e di tutto lo Stato Pontificio. Il “Non expedit”, emanato dalla Sacra Penitenzieria sotto Pio IX, com’è noto, durò una cinquantina di anni, fino a quando, nel 1919, fu Il “Breve Apostolico” è un documento pontificio, litterae apostolicae, meno solenne della bolla, che è usato per regolamentare gli affari di minore importanza della Santa Sede. 18

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