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Il forte Marghera coll'indicazjone dei proiettili cadu I i nell'assedio . •
Il corpo italico fu unito a 2 divi.sioni francesi che erano di stanza in Italia e ad altri riparti che erano scaglionati qua e là, e costituirono tutti insieme il IV0 corpo d'esercito, di cui prese il comando il vicerè in persona, lasciando al F ontanelli il comando dei riparti che rimasero in Italia. Per quanto riguarda l'arma del genio, risulta che allo stato maggiore della divisione Pino erano addetti : il colonnello Zanardini; il capobattaglione Marieni ; i capitani Beltrami, Bassani e Belcredi (1 ) : i tenenti Araldi e Cavedoni; più tardi, a campagna iniziata, vi andò il capobattaglione Del Re. Alle. truppe vi era un compagnia zappatori (la 6a), comandata nei primi tempi dal capitano Bellani, poi dal capitano Giuseppe T raversani, disperso durante la campagna.
Allo stato maggiore della di visione di guardia reale era addetto il capitano Tito Rougier.
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Al gran parco (comandato dal maggiore Giovanni Vives) era aggregata una compagnia di zappatori col tenente, poi capitano, Liberati ; più, due compagnie di pontieri (che facevano parte dell'artiglieria), sotto gli ordini dei capitani Pirra e Bonifa:x, ed un distaccamento operai col capitano del genio Ferrari.
Finalmente il parco del genio era comandato dal capobattaglione Rollando, e vi era addetta una compagnia di treno del genio, comandata dal tenente Luigi Morbioni.
Nei mesi di aprile e di agosto furono inviati altri 2397 uomini all'esercito italico, cosicchè il totale della divisione Pino fu di 27.397 uomini.
-"part:ia compagnia dei marinai ha reso i maggiori servizi all'armata, sia nel costruire ponti, sia per trasportare (s'intende con battelli) truppe da una parte all'altra dei fiumi Niemen, Vilia, Ulla e Dwina ». Loro comandante era il T empiè, che ebbe lodi da Napoleone specialmente per la traversata della Dwina, compiuta sotto il fuoco nemico. (1) In una situazione della divisione Pino del marzo 1812 il Belcredi è indicato come « comandante del genio ».