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13 Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento: guerre e insurrezioni, Torino, Einaudi, 1962, pp

GOZZANI di Treville, Filippo Luigi, nobile e cavaliere

(Casale Monferrato, 8 ottobre 1812 - ? ) Fino al 1846 fu capitano dei granatieri della Brigata Guardie quando venne promosso maggiore l’anno seguente; partecipò alla campagna del 1848 venendo ferito nella battaglia di Santa Lucia (6 maggio)591 e stessa sorte avvenne nella battaglia di Novara (23 marzo 1849). Nel 1857 venne promosso maggior generale, poi tenente generale (1860), ispettore dell’esercito nel ’62 e infine fu collocato a riposo nel 1866592 .

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JAILLET de Saint-Cergues, Marie-Humbert, conte

(Lancy, 25 giugno 1803 – Veigy, 8 luglio 1885) Sposò Olympe Roget de Cholex in prime nozze mentre sposò, in seguito, Elisabeth -Henriette de Fernex dalle quali non ebbe figli. Nella campagna del 1848 fu maggiore comandante la 5ª brigata campale d’artiglieria e partecipò alla battaglia del ponte di Goito (8 aprile) bersagliando i nemici occupanti il paese593. Il Jaillet prese parte anche alla battaglia di Goito (30 maggio) fornendo il giusto supporto d’artiglieria all’azione di alcuni reparti della Brigata Aosta che stavano cercando di snidare i croati da un complesso di abitazioni594. Pinelli giudica la battaglia di Goito come uno scontro in cui fu l’artiglieria a giocare un ruolo chiave per la vittoria piemontese sottolineando la superiorità delle batterie sabaude e ricordando proprio l’abilità di Jaillet nel comandare i suoi uomini.595

Nella campagna del 1849 fu posto a capo del 1° reggimento della Brigata Savoia in qualità di colonnello. Venne promosso maggior generale della Brigata Savoia596 . Il conte entrò nella Camera dei deputati del Parlamento Subalpino nella IV e VI legislatura597 . Nel 1852 Jaillet facilitò l’accesso all’Accademia Reale di Torino del suo giovane amico Luigi Gerolamo Pelloux (1839-1924) uomo che sarà protagonista della vita politica

591 A. Manno, op. cit., vol. XIV, p. 490; F. A. Pinelli, Storia militare del Piemonte op. cit., vol. III, p. 351. 592 F. A. Pinelli, Storia militare del Piemonte vol. III, pp. 490-491. 593 Ivi, p. 254. 594 Ivi, pp. 438-439. 595 Ivi, pp. 444-445. 596 A. de Foras, op. cit., vol. III, p. 213. 597 <https://storia.camera.it/deputato/umberto-jaillet-18030525/interventi#nav>.

dell’Italia post-unitaria ricoprendo ruoli di prestigio nei dicasteri di Guerra ed Interno e sedendo nel Senato598 .

Il generale, con il Trattato di Torino (24 marzo 1860) che sancì la trasmissione del ducato di Savoia e della contea di Nizza dal regno di Sardegna all’impero francese di Napoleone III, entrò in servizio nell’armata imperiale di Francia in cui divenne generale di divisione599 . Fu Grand’Ufficiale dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro e Grand’Ufficiale della Legion d’Onore (1867)600 .

LANZONE Camillo Giovanni Battista, conte

(Fossano, 1771 – 14 aprile 1838) Secondo di tre figli, di cui è l’unico maschio, è l’ultimo discendente della famiglia Lanzone da Mondovì. La suddetta famiglia ottenne il rango comitale con la nomina dello stesso il 2 aprile 1833. Il parente più lontano registrato è l’avvocato Camillo, deceduto nel 1756601 . Il conte Camillo iniziò la carriera militare nel 1787 come cadetto del reggimento La Marina; nel 1789 fu nel reggimento provinciale di Asti come sottotenente e, poi, come tenente. Partecipò alle campagne rivoluzionarie servendo sotto il marchese Michelangelo Colli Marchini (1738-1808) nella contea di Nizza e dove venne ferito a morte al Colle di Tenda602 . Nel 1800 fu nell’esercito imperiale e partecipò al blocco di Genova e con la Restaurazione fu reintegrato nell’esercito piemontese come capitano dapprima nel reggimento provinciale di Vercelli e poi in quello di Alessandria. Nel 1817 fu promosso maggiore provinciale e nel 1822 fu trasferito nella Brigata La Regina e qualche mese dopo, promosso tenente colonnello, in Casale603. Colonnello della Brigata Casale dal 1825 fino al 1831 quando fu promosso a maggior generale della medesima brigata sino al 1833. Morì senza eredi.

598 Hubert Heyriès, L’intégration des officiers savoyards et niçois dans les armées piémontaise, française et italienne au coeur du XIX siècle, in Revue historiques des armées, n° 250 France-Italie, Service historique de la Défense, OpenEdition journals (editore elettronico), 2008, pp. 26-27 (pp. 2-3 ed. elettronica); per Luigi Gerolamo Pelloux Cfr.:<https://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/9a29a2e73f195df7c125785d0059b96c/b79f763e6f14b5674 125646f005e4c01?OpenDocument>. 599 A. de Foras, op. cit. vol. III, p. 213. 600 Ibidem. 601 A. Manno, op. cit., vol. XV, p. 183. 602 Ibidem; V. Ilari (et alii), op. cit., p. 287. 603 Ibidem.

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