44 minute read

96" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO *

Erano presenti luui i membri del G ran Comiglio, m eno S. E. R occo e i'on. Marttviglia, auenti. giustificati.

Advertisement

L'ing resso di S. E. MuJJolini, capo del Governo e D uce d el fa· Jciuno , è stato salu!tflo da una lunga, vi brante a(c/amazione.

Stibito d opo l'appello fatto dall'an. Turati, segret(! rio d el Gran ConIiglio, .S. E. il capo del Governo e D uce del f ascùmo ha ri volto un sa. luto a tutti i membri del Gran Comiglio, esprim àJdo Ja certezza che l'alto conseJso saprà compiere proficuo lavoro per le f ortune della Patria e per la marcia della rivoluzi one.

Dopo di ciò, l'an. Turati ha dato Je/J!mJ d ei seguenti due meJJaggi, che il Gran Comiglio ha approvato in piedi, tra vivi applausi :

«Nel m omento di inizit1re i suoi lavori, il Gran Comiglio del f a.scismo i n via J'espreSJione della .sua indef elli bile devozione a Sua Maestà il re d ' Italia » .

«Il Gran Comiglio, nella 'm a nuo va formazioue di organo supremo della rivoluzione fas cista, inizia i moi la vori rivolg endo zm sal11to ai cadflti fascisti, al!a M. V.S.N , alle camicie nere di tutta Italia e del mondo e i n particolar modo agli avang fla r(iisti e ai bA.fiJ/a ». . .

Indi S : E. il capo d el Governo h a f ano un'ampia relazione sull'accordo fra Stato e Santa Sede. In .un discorso durato due ore, il Dure h a !erto e commentato i testi dei recenti accordi col Vatica11o.

LA relazione del Duce è stata •·ipetulamente interrotta da e salutata alla fine da una trip lice, vibrante acclamazion e.

• Tenutasi nel salone del Mapp amondo di palazzo Venezia il febbraio 1929 (ore 22-24), (Da Il Popolo d'l lalùr, N. 49, 26 febbraio 1929, XVI).

97" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano preu nti tutti i membri d el Gran Consiglio, ad ecazion e di S. E. l'on. Rocco e del doJtor Fiorelli, aJJenti giustificati.

S. E, il capo del Governo e Duce d el fascismo ha fallo u n'çmzpia relazione m lla p olitica inlema ed eJ/era, relazione che è stata rip etul ament e so/lolineata da vive manifeJt azioni di consnuo e salutata alla fine da acclamaz ioni.

lA relazione è durata circa un'ora e m ezza.

Han n o preso la parola JJJ uno deg li argo menti gli onore voli Farimrrri e Crùlini.

99• RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO**

Erauo presenti tuili i mem bri d el Gran Consiglio del fasciJ mo, ttd eccezione di S. E. Rocco, aJ.Jen Je gimtificat o.

A ppena fallo l'appello, S. E. il capo dél Governo e Duce d el faJcismo ha ri cordato i criteri e 'o Ip i ril o ùJjormatore della legge elello.rale ba accennato al la voro di sel ezione compiuto per l'indicazio ne d ei candidati. Ha quindi in vitato l'on T urati, ugretario del Grttn Consiglio, a dare lettura deJ/a · lùJa. · u T enutasi a Palazzo C higi il 27 fe bbraio 1929 (ore 22 -24) (Da 11 Popolo d'l talitr, N . )1, 28 febbraio 1929, XVI).

L'on. Turati, dopo · aver comunicato la ripartizion e in quota per le vari e organizzazioni autoriz zat e a d esignare, e la ripartizione per regione, ha annunziat o al · Gran Comiglio, com e designat o di tu/le lt orga11izzazioni e f uo,-i di og11i categoria, il nom e di Beni /o Muu olini.

L'aJJemblea è JCatfaltt in piedi con un ln11go, ripetuto grido di « Vit1a il D11ce ! ».

D opo di ciò, J'on. Tttrali ba p roceduto alla leùura dei nomi dei ca11didat i di11isi per Confederazio ni e Auociazioni, comunicando le 1101e informative JUÌ vari candidati.

• Tenutasi a palazzo Chigi ì1 26 febbraio 1929 (ore 22·24). (Da l i Popolo J'llalia, N. 50, 27 febbraio 1929, XVJ).

D opo ttlcune oJJervazioni f atte dall'an Arpinati, da S. E. Belluzzo, dal doJior Cttaiari, da/Fon. Bmni, dall'an. Farinacci , dall'an. Starace, dal ' doJ/or Bianchini, dal dottor Forg eJ-Dat•anzati e da S. E Bttlbo, la lùta è .sta/a approvata col .seg11enJe ordine d el ·giorno :

«Il Gran Comiglio del fa u ismo approva per aalamazione la li.sta d ei candidati politici da proporre al plebùcito del pqpolo italiano il 24 marzo dell'anno VII della rit•oluzione faui.sla ».

99" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Erano preumi l11tli i membri d el Gran Comiglio, ad eccezione delle Loro Eaellenze R occo e Corradini e del do//or Forge.s-Dat•anZ4ti, a;senti girntiftcati.

11 Gran Comiglio ha e.saminati taltmi asp e11i della .sittJazione economica italiana.

Hanno parlato le Loro Eccellenze Afo.sconi, Till oni, D e Stefa11i e V olpi.

100" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO**

Il .segretario del Partito, on. Turati, ba Jvollo la .sua m ll'alliviJà Partit o e su quella delle organizzazioni dipeudmti, illu.slrando minutamente, con d ati Jlatistici, i movimenli avvenuti nelle varie organizzazioni, i provvedimenti adol/ali e l'indirizzo fiuato nei momenli della vita del Partito in rifteno ai di versi probl emi. Lt chiu.sa delia relazi o'ne Turati è stata .saluta/a da 1111 vivo applafiJO.

Stilla hanno parlato le Loro Eccellenze De Bono, Balbo e Giuriatì e gli onorevoli Farinacci e M agrini. Ha riJp ol{O bre vemenle l'on. Turati.

• Tenutasj a paiano Chigi il 28 febbraio 1929 (ore 22-24) (Da I( Pepe/o d'!Ja/ù:, N. 52, l marzo 1929, XVI).

•• Tenutasì a. palazzo Chig'i il 1° marzo 1929 (ore 22-1) (Da Il PoP.olo d'ltalitt, N. 53, 2 marzo 19 29, XVI).

S. E. il capo del Governo 'e del fa scimzo ha riassunto la relazione e la di.sctusione, padando dei vari argomenti esaminali ed ha concluSo con un elogio aii'opera dei ugretario del Partito e dei moi cOI/aboraiori.

S. E. Balbo ha preJentalo al Grttn Comiglio il seguente ordine d el gwmo: .

« lt Gran Consiglio del fasciJmo app rovtl la relazion.e del ugreta rio dd Partito e addita la sua opera triemutle alla riconoscenza 'd elle camicie 11ere di tult'Ita!ia ». .

L'ordine del giorno è stato appro1,at o all'unanimità fra 1111t1 lunga ovazio11e.

101" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

Subito dopo l'appello, S. E. il capo d el Govemo ba ddt o la parola al segretario d el Partito, iJ qJ1ale ha l etto il uguente telegramma ilwiatogli da S. E. Bianchi, quadrtunviro della marcia m Roma: ·

« Anente per ragioni d'ufficio d all'11ltima seduta Gran Comiglia, ti prego di far riJultare nel pronimo verbale la mia piena adesione all' ordine del giorno del camera/a di plauso· alla ·tua opera ed a quella dei componenti tuili della Direzione del Partito» .

S. E. Rocco ha chiesto la parola per dichiarare cbe aderiva en/11sùtsticame nJe al voJo di plauso di S E. Balbo e di S. E. pu l'opera d el segretario del Partito.

Le d ue dichiarazioni sono state sal utate da tm applauso del Grrm Comiglio , Dopo di ciò, l'on. Turati ha comunicato ai . Gran Consiglio che, coincidendo il decimo aun uale. della fondazione dei FaiCi con la giornala la leva fascista che i n tal giomo doveva effettuarsi, segmmdo it passaggio di ottantamila gio vani alla Milizia cd al Partito, · si Jarebbe ejfeltuata i/21 aprile, fes ta del lavoro.

Nell'annuale della f ondazione dei Faui, ii Duce ·Jnncerà un messaggio alle ca"micie nere.

S . ·E. il capo del Governo ha quindi dato la parola a S. E. Bollai per la relaZione sulla riforma del Comiglio nazionale delle corporazioni e la sistemazione giuridica dei comitati intersindacali.

• T enutasi ·a palazzo Chigi ( ?)il 7 "marzo 1929 ·(oi e 21·0 30) (Da Il Po; polo d'llalùt, N. 8 man:o 19 29, XVI).

Sulla hanno parlatO l e Loro Eaellenze Martelli, TiJ/ oni, De. Stejani, Turati e gli onorevoli LAmini e Magrini. Ha risposto S. E. Bottcti.

S. E. il cctpo del Govemo" hct riasstmto !et discussione.

Sulla relttzione, il segretario del Gretti Consiglio ha detto le/tura del seg11mte ordine del giorno, presentato da S. E. Martelli:

« JJ Grati Consiglio del fascismo, udittt la relazione sulla riforma del Consiglio nctzionale delle co rporazioni e sulla sistemazione dei comitali intersindacali in corporazioni provincictli, ricorda che, con i provvedimenti proposti, gli istitrJti fOnda mentali dell'ordinamento cor. porativo raggùmgono la loro formazione concreta nel regime inSiaurato dalla ri voluzione d elle camicie nere, ne .::pprova le conclusioni, ed esprime al camerata Bottai un viviuimo plauso per l'opera appassionata ed intelligente da lui svolta neJ nuovo campo della legislazione corporativa dello Stato f ascista».

L'ordine del giorno è stato approvato all'rmanimità fra applausi.

Infine, S. E. il capo del" Govemo ba com rmhctto che il Gran Con· siglio sarà convo cato per il giorno 8 aprile con l'ordine del giorno che verrà. successi vamente comunicato

ALL'ASSEMBLEA QUINQUENNALE DEL REGIME*

Eccellenze ! Camerati! Signori!

Questa prima assemblea quinquennale del regime è un fatto nuovo nella storia d'Italia e del mondo. Quinquennale, perché si terrà ad interva lli di un lustro, dimodoché la prossima avrà l uogo nel 1934, anno XII; assemblea del regime, perché raccoglie tutte le forze vive · cd operanti della società nazionale, tutti gl i uomini che stanno con responsabilità c funzioni definite al vertice delle gerarchie e conver· gono nella loro azione a un solo fine.

Il fatto che tale assemblea sia regolarmente convocata alla vigilia di un'elezione a carattere non deve trarre in inganrio .

. Questa non è un'assemblea t. piuttosto il gran rapporto dello Stato maggiore della nazione. («Bene!>>. App!aust).

11 mio discorso sarà sintetico all'estremo e non avrà nulla d i asso- .

• Discorso pronunciato a Roma, al T eatro r eale dell'opera, il poineriggio del 10 marzo 1929, durante la prima assemblea quinquennale del regime. (Da lJ Popolo tl'ltttlia, N . 69, 1 2 man:o 1929, XVI).

Jutamcnte o reJativarhente nuovo per voi protagonisti d ella storia che si fa. Più ch e l' episOdio imminente, esso considera il passato· e guarda il futuro. Ma questo sa rà p iù ampiamente p rospettato nel discorso deJia Corona, il 20. a prile. 11 carattere totalitario della l ista e del regime d ispensa, completamente, da quei motivi politici, spesso di cattivo genere, che in tempi di ludi cartacei deliziavano e avvilivano .la vecchia Italia ante 1922.

La nuova legge elettorale, che è b logica e legittima conseguenza della profonda trasformazione costituz io nale dello Stato e della creazione dei nuovi istituti corporativi, ha funzionato egreg iamente. l a nuova Camera sorge oi.ttraverso una d uplice selezione e una consacrazione d i p opolo, e questo popolo è distinto dal punto di vista della sua capacità. Tutte le forze h anno a vuto modo di f arsi rappresenta re, an che quelle ch e un tempo, irÌ regime d i contrastanti partiti, veniva no Scomparso tutto il t risto corteo di inganni, di pastette, d i viole nze, che accompagn:l.vano f atalmente le cos iddette bat· taglie elettorali di una ''alta, la stessa elezione viene elevata di colpo. Si vota p er un'idea, per un regime, n on per gli uomini. («Bene !»).

Ciò stabilito, mi sia permesso aggiungere, per quell'obbligo di schietta _s incerità ch e mi assiste sempre, ch e l'esperimento corporativ<? noò po· teva essere totale in questa elezionè.

Essendo interesse del regime di ricondurre alla Camera almeno duecento deputati uscenti, Ja ripartizione corporativa ne ha soffCrto, c ciò spiega come talune orga nizzazioni abbiano avuto un nume ro di posti superiore alla loro consistenza e altre, invece,· minore. Ma q uesto inconveniente verrà ulteriormente ridotto e forse eliminato del tutto nel 1934 Tut tavia i deputati nuov i sono duecento circa. :E perfett.imcnte umano che taluno dei seiCento esclusi proclami ai quattro ori zzont i ch e la lista non è perfetta, che non tutti i componenti di essa sono perf etti, anzi, nessuno, me compreso. (llarilà. Si grida: «No! No! Vi va ii Dflre! »). Coloro ch e covavano la speranza deiJa mcdaglietta fatidica e non hanno poi visto apparire tale aureo dischett'o, sono in u no stato d'animo di delusione. Passerà. Jl mondo non è tutto a Montecìtorio.

Voglio però dichiarare, a giusta tutela politica e morale dd candidati .c a mortificazione dei pochi vociferatori delusi, che il Gran Cons iglio . h a tenuto conto delle designazioni partite dalle .organinazi<?ni, ha f atto poche aggiunte e ancora minori esclusioni, e ch e tutti i candidat i sono stati sottoposti ad un severo collaudo: Prima di tutto, dal punto di vista deJla loro f ede fascista.

·Può interessare ripartizione della n uova Camera. dal punto d i vista dell'anzianità fascista: su quattrocento candidati, ve ne sono cin· quantacinque che sono 1919; i tesserati del 1920, sono cinquanta· quattro; quelli sessantacinque; quelli del 1922, sessanta; quelli del 1923, cinquanta; quelli dd 1924, trentasei; quelli del 1925, trenta.

Su altre osservaziòni minori è inutile soffermarsi: basterà dire a · coloro che non si ritengono sufficentemcntc rappresentati, o come ca· tegoria o come territorio, che tutto ciò è anacronismo, dal momento che si tratta di un collegio unico nazionale ç di una elezione a tipo plcbiscitario. («Bene!»). Leviamoci ora da queste vacue; solitarie re· crimiriazioni, dove stagna il pettegol"ezzo dei lettori della vita altrui e, in· rapida sintesi, facciamo il quadro dell'azione del regime nel set· tennio trascorso.

Ecco: io ho dinanzi al mio spirito la nostra Italia neJla sua configurazione geografica, nella sua storia, nella sua gente : mare, mon- · tagne, fiumi, città, campagne, popolo. Seguitemi, e comi nciamo dal mare. 11 mare era negletto: il regime vi ha risospinto gli italian i. La Marina mercantile decadeva: il regime l'ha risollevata. Durante queanni sono scesi in mare coloSsi potenti. 1 porti erano impoveriti : il regime li ha attrezzati e vi ha creato le zone franch e. Il lavoro vi era discontinuo, per via degli scioperi; oggi la disciplina delle maestranze è perfetta. Al mare, fonte di salute e di vita, il regi me manda ogni anno centinaia di migliaia di figli del popolo. La passione degli italiani per il mare rifiorisce. Vi riconoscono un elemento della potenza nazionale.

Dal mare eternamente mobile ·passi.imo alle montagne che salvaguardano la nostra più grande pianura e costituiscono la spi na della penisola. Una politica della montagna è in atto. I culmini glabri si ricoprono di a"lbcri .che l a Milizia forestale e protegge : due parchi, uno nel cuore delle Alpi e un altro nel cuore degli Appennini, e consérvano la superstite fauna La politica del re· gime è diretta a mantenere l a popolazione della montagna, ai fini pacifici e a quelli militari.

Tra il mare e le montagne, si stendono valli e piani. La terra nostra è bellissinia, ma angusta: trenta milioni di ettari per quarantadue milioni di uomini. Un imperativo assoluto si pone: bisogna dare. la massima fecondità a ogni 2olla di terra. Il fascismo rivendica in pieno il preminente carattere contadino. Di qui la politica rurale del re-· gime nei St_ZOÌ diversi aspetti: il credito agrario, la bonifica integrale, l'elevazione morale e politica delle genti dei ·campi e dei villaggi. Solo col fascismo i contadini sono entrati in pieno diritto nella storia della Patria. Volgete gli occhi sull'Agro romano e avrete la testimOn ianza della profonda trasformazione agraria in via dl esecuzione.

In le città .d'Italia, il regime ha lasciato iracce della sua atti- vità. T alune di esse furono elevate alia dignità di. capiluoghi di pr<?vi ncia. Tutte ebbero. provvidenze di carattere edilizio, igienico, scolastico, ammi ni strativo. Roma ebbe, come di ragione, un ordinamento suo particolare. . le generazioni che sì affaccianQ devono trovare delle scuole. Midi edifici scolastici sono stati costruiti: aiuti imponenti concessi a molte Univers.ità. 11 regime ha realizzato una riforma scoJastica che ha dato un nuovo stile all'insegnamento, ripristinando la necessaria disciplina e quella dignità che gli studi avevano perduto Col prevalere sulle tradizionali correnti umarlistiche di a ltre tendenze a fini immediati. L' istruziOne pubblica ha compiuto un formidabile balzo inna nzi : le scuole elementari sono cresciute di numero e trovano il loro complemento nel corso trien nale di avviamento al lavoro. Le scuole medie si sono arricchite del liceo scientifico e dell'istituto magistrale. Il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Accademia d' lta· Jia costituiscono il coronamento deU'edifièio della cultura ital iana.

Una nazione esiste in qUanto è un p opolo. Un popolo ascende in quanto sia numeroso, laborioso e ordinato. La potenza è la risultante di questo fo ndamentale trinomio. Bisogna cominciare dall'inizio di ogni vita. A ciò. provvede una creazione· tipica del regime: l'Opera nazionale per la maternità e l'infanzia, Nel 1928, settantanove milioni sono stati impi<:gati a tale. scopo.

Tutto j( sistema ·scolastico·italiano è oggi pervaso dallo spirito della guerra . e da quello della ri,ro luzione fascista. Acca nto aJie scuole, e quasi ad integrazione delle scuole, la· gioventù è raccolta nei balilla e negli avanguardisti, speranza ed orgogpo della patri:t.

Il popolo che lavora è inquad rato nelle istituzioni del regime: attraverso il sindacalismo e il corporativismo tutta l a nazione è orga. nizzata. Il sistema Che si basa sul riConoscimento giuridico dei sindacati profess ionali, sul contratto collettivo, sul divieto di Sciopero e di serrata, sulla Carta del Lavoro, documento fondamentale di cui si va· luterà la portata sempre maggiore, sulla Magistratura del lavoro, si è già appalesato· vitale. 11·1avoro e il capitale hanno cessato di cOnsiderare i loro antagonismi come un'insuperabile fatalità della storia: i contrasti inevitabili trovano il loro sbocco pacifico attraverso a una sempre più consapevole collaborazione di classe. Sono stati stipulati ce ntinaia dì patti nazionali concernenti milioni di operai. La legislazione sociale .del regime fascista è la più avanzata del mondo: va dalla legge sulle otto ore all'assicurazione obbligatoria contro la tubercolosi.

Le classi dei datori di lav,oro sono anch'esse alla avanguardia i sopra tutto in JtaJia, g li industriali si sono liberati dalla mentalità classista e mentre la disciplina delle masse operaie è assoluta, il senso di civismo e di solidarietà umana nelle dassi industriali italiane costituisce un loro titolo d'onore.

La formidabile esperienza italiana, che si riassume nella « Organizzazione giuridica di tutte te : forze concorrenti alla pçoduzione », è oggetto di studio e viene già indicata a modello in parecch i paesi del mondo, che soffrono delle d ispersioni e dei conflitti della lotta di classe. Niente socialismo di Stato, e niente ·qualsiasi altro socialismo, come qualche orecchiuto cd orecchiante osservatore può ritenere (ilarità), perché il regime rispetta e fa rispettare la proprietà privata; riconosce e fa riconoscere l'iniziativa privata, e sì rifiuta agli esperimenti so<ializzatori che volgono altrove alla catastrofe; ma niente nemmeno liberalismo indifferente dinanzi alle coalizioni degli interessi il cui urto, quando non sia contenuto, può mettere a repentaglio il benessere e la vita stessa della nazione. (Vi vi, ripet uti applazm).

Nei paesi moderni, a folta popolazione, il sistema "del!e comunica· zioni è essenziale, non so lo per i traffici, ma per lo spirito: Ie comunicazi(mi, in Italia, hanno, in questi ultifni anni, realizzato progressi grandiosi: nuovi tronchi ferroviari, elettrificazione di linee, aumento delle lince telegrafiche, perfezionamento modernissimo di quelle foniche, autostrade, rete stradale ·ordinaria in via di riparazione e di . sistemazione. · lo stesso balzo innanzi è stato compiuto in tema di lavori pubblici. Vi ricordo i formidabili ·consuntivi di opere pubbliche rese note e inaugurate ad ogni 28 ottobre. Durante· cinquanta anni l'Italia meridionale e le Isole non avevano avuto che dei lavori pubblici « elettorali», promessi prima delle elezioni e non mantenuti dopo. In questi ulti mi anni le cose sono radicalmente cambiate. Si lavora a rendere più ampi e sicuri i porti di di Palermo, .di Catania, di Bari, di Brindisi; sono stati fatti importanti lavori stradali nelle Ca.labrie, bacini g iganteschi nella Sardegna, opere di varia natura in Sicilia. Nei prossimi anni lo sforzo del rég ime sarà. ancora più rivolto all'Italia meridionale e alle Isole.

Il disagio morale di un tempo è finito. Per il regime, nord e sud noli. esistono: esiste l'Italia c il popolo italiano. (Prolungati applduil).

Occorreva, accanto alla sistemazione delle cose, provvedere alla sistemazione degli spiriti, e a un'ulteriore ut ilizzazione delle forze che avevano creato il regime. Così, lo squadrismo diventa Milizia. E ogni squadrismo scompare. Milizia assume, col tempo, aspetti sempre più definiti e c6mpiti sempre più varl e importanti.

· Non basta che una potente autorità agisca al centro: la periferia deve rispondere con lo stessq tono. Ecco la circolare ai prefetti, che stabilisce le attribuzioni delle· sup_reme autorità nelle provincie.

. . Ad evitar e un ing rossame nto · del Partito con l'ondata dei sopraggiunti : catenaccio alle · iscrizio ni, sah ·o ch e p er i g iova ni. Il -Pa rt ito N azionale Fascista assume cosl la sua sempre più .precisa caratteristica org an_o de1Io Stato, su bordinato alle g Crarchie, a derente ed obbeal le n ecessità d ellO Stat-o.

Gli uomini hanno bisogno della simrczza e della giustizia. l a .nuoVa legge, o meglio, il nuovo codice d i Pubblica Sicurezza, sostituen do ed integ rando la vecchia legge, di-- allo Stato uno strumento validissimo per proteggere i buoni cittadini dalla violenza o dalla perversione dei malvagi. Taluni fenomeni di delinquenza sono oramai scomparsi. L'amminist razione della giustizia h a realizzato innovazioni profo nde, che vanno d all'unificazione ddle Cassazioni all'imminente riforma d ei Cod ici. La d imostrazione ch e la g iustizia è il fondamento dd reg ime sta fa tto che, ne ll'ordinamen to gerarchico delio Stato -legge fon-. d amentale del r egime - ·il p rimo ed unico posto spetta presidente d ella Cassazione Un ica del Regno

Accanto· alla magistratura o rd inaria è posto il T ribunale speciale la d ifesa Stato, per rep rime re u na p articolare attività crimin a1e contro il r egime. Malgrado le "favole spacciate a getto continuo daJl'a ntifascismo internazionale, t ale Tribunale è stato severo , m a giu. sto; lo d icono queste veridiche c ifre : d i cinquemilaquarantasei imp utat i, ben oltr e quattromila sono stati assolti. Degli altri, ben duecentosono stati condannati a pene inferiori a an ni ; urio solo _ a lla pena capitale; duecentoh enta sa ranno liberati entro l'anno . Co nf rontat o coi terrori antichi e co ntemporanei, quello fascista si scotora. ( « Bene! » Appl.:um). Il è d isp osto, del r esto, col fi n ire delle leggi per la d ifesa dello Sta to , a non prorogarle ; è p ro n to anche ad anticiparne la cessazione, purché l'a nti fascismo superstite si rassegni all'irrevocabile f atto comp iuto, e rinunci a t en tat ivi assu rdi, a d eOigrazionì ridico le e a una letteratura catastrofica in cu i il g rottesco si accopp ia all a Jn? lafede. (Lrmgbi- appl auu).

N on b3st a che il pop olo sia ordinat o e tranquillo a ll' interno, è neCessar io ch e le Forze Armate g li g arant iscano la sua pace e la sua sicurezza. A nche in questo campo il regime h a tracciato solchi pro fo ndi : con una legge, ha creato la Commissio ne suprema di' difeSa; co n un'altra, h a stab ì1ito l'organizzazione d e Ua nazio ne in guerra; con la legge del '25, h a dato jl nuovo ordinamento a ll'Esercito; con quelle d e l '26 c del '27, gli ha dato uno sta tuto, ment re nel '2 8 venivano adottate le norme per l'azione e l'i mp iego d e llè g randi unità. Il mo rale e la disciplina deJJe truppe italiane sono alti co me in nessu n a lt ro paese del mondo (O vazioni. Si grida: «Viva l'Eurcito! »).

I soldati , compiu ta la p remìlita re, vanno alle caserme can tando c ;o- vinezza: La guerra aveva lasciato un complicato e delicato problema di quadri. Sono ·stati onorati col ducato e col maresciallato i gra-:adi capitani della. vittoria. Sono stati sistemati gli ufficiali "in P. A. S. c quelli esonerati durante la g uerra; quelli di complemento sono stati raccolti n ell'Unione · nazionale ufficiali in congedo. "E una grande riserva di uomini che va tenuta aggiornata. I quadri dell'Esercito sono stati migliorati. Le vecchie, gloriose Scuole di Modena e di Torino hanno ripreso la loro nobile m·issione educativa e formativa.

Accanto a quello per l'Esercito, il reg ime ha compiuto uno sfo rzo notevole per la Marina. Bisogna considerare che la Marina-è, in tempo di p ace, l'elemento che stabilisce la gerarchia tra gli Stati. («Bene!» . Applmm). L'aviazione è stata creata dalle rovine in cui l'avevano lasciata. Funzionano linee aeree civi li per un percorso di oltre cinquemila chilometri. t ·

Mi risparm io Ìl ltri de ttag li. Basterà, per concludere su questo punto, ricordare che il (ascismo ha esalta to la vittoria e l'ha resa operante nello spirito "delle: Forze Armate, e d el popolo italiano. Per questo, il regime è andato incontro :li reduci di guerra, raccolti nell' Associazione nazionale combattenti e iri que lla d ci mutilati e invalidi, e alle famiglie dei caduti, con le quali fraternizzano · le famiglie dei caduti fascisti. La legge sulle pensioni dei mutilati e invalidi è un titolo di gloria del Governo fascista.

La preparazione militare di una nazione è una necessità costante ; il suo sviluppo è legato alla solid ità della finanza. Anche qu i il reg ime ha potentemente oper'ato; le minute, sudice valute cartacee da una, da · due, da cinque, da dieci l ire sono scomparse, sostitutite dai più nobili metalli; si è difeso il ris parrriiO; si è unificata l'emissione della circolazione; si è, con uno sforzo coraggioso, stabilizzata la lira, realizzato il pareggio e l'ava nzo dd biJancio dello Stato. Sia mo però ançora nel p eriodo della convalescenza, come lo è, del resto, l'economia d i tut te le nazioni europee, anche di q ue lle molto più ricch e della nostra. (Applauu).

Fone Armate efficenti e sana finanza sono it presupposto della po· litica estera di uno St.ato. Il mio discorso del 6 giugno 1928 al Senato è riassuntivo iii. questa materia. Rileggetelo. Le grandi direttive · non sono, né posscino, salvo imprev!'dibili avven imenti, cambiare. A coloro che vogliono inutilmente sgomentare il mondo, col rappresentare un imperialismo italiano, ricorderemo a ncora una volta che . l'Italia contiene l e spese· per i suoi armamenti n ei limiti delle più elementari necessità di sicurezza e di difesa; ricorderemo che l'ltalia vuol vivere in con tutti i popoli, e in particola r modo con quelli che le sta nno vicino ; che l'Italia ha stipula to patt i d'amicizia e trattati di commercio con molti Stati e che di frequente tali atti hanno disperso nebbie, sven· tato intrigh i, ristabilito l'equilibrio negli spiriti; ricorderemo che l'Italia, . essendo all'interno impegnata nella sua opera di ricostruzione economica e politica, essendo, anzi, tutta presa dallo sforzo di creazione di nuovi istituti, di un nuovo tipo di civiltà, che armonizzi le tradizioni con la modernità, il progresso con la fedi!, la macchina con lo spirito e segni la sintesi del pensiero c delle conquiste di due secoli, l'Italia non vuole turbare l a pace, ma è pronta alia difesa dei suoi in· teressi in qualsiasi parte del mondo. (Tutta l'assemblea, in piedi, tribJt/a al Duce una imponente ovazione)

Tutta l'attività del regime si svolge attraverso gli organi della burocrazia. La massa dei funzionari ufficiali e, in genere, dei dello Stato, merita un elogio. Ha· lavorato con coscienza, con. disciplina, con onestà. Le condizioni di questi uomini che, con frase un po' sciup;1ta, ma tuttavia piena di g ravità, si chiama no servitori dello Stato, non sono brillanti.

In qlicsta semplice constatazione voi pOtete scorgere un proposito di miglìorarle. Ciò avverrà per naturale sviluppo di cose, per insindacabile decisione del Governo, al momento opportuno, senza bisogno di esterne sollecitazi<J:ni o richieste. Come sembrano lontani i tempi in cui poch i dissen·nati dipendenti dello -Stato italiano facevano del sindacalismo scioperante e scioperaio lo!

Proiezioni della potenza della patria sono i possessi e le Colonie. Il Dodecaneso è fuori questione, ormai, e Rodi ritorna ad essere la perla lat ina dell'Oriente. Pacificata e consolidata la Somalia, dall 'Oltre Giuba alla Migiurtinia risorta Massaua, progredite le Colonie inediterunite sotto lo stesso coma ndo, Tripoli e Bengasi sono ormai pre. senti allo spirito degli italiani come le città della madrepatria, centi· : naia di pionieri vi si dirigono, la steppa vi si colora di verde e si punteggia di case· mentre sulle dune, spettacolo non p iù visto da secoli, si allinea no siepi di alberi. Intanto dalle sabbie africane, molto più ben igne dei barbari, risorgono quasi intatti i monumenti immortali d ella conquilita e del genio di Roma. {«Bene!». Applamz).

Non solo" degli italiani viventi in Ita lia il regime si è preoccupato, ma anche dci dieci milioni di italiani sparsi per il mondo, ai quali fa giungere la Voce della patria attraverso una rete telegrafica itali ana e ai quali ha dato un senso d'orgoglio come non fu mai dall'unità della patria.

Il quadro di tutto ciò che il regime ha fatto per lo Stato e per il popolo è ben 1ungi dall'essere completo. Vi sono altre attività che vanno ricordate: l'org anizzazione sportiva e l'educazione fisica, con stadi e palestre non indegne per amplitudine di quelle dell'antica Roma; il Dopolavoro; il complesso delle manifestazioni artistiche, non più abban- dona te a i singoli o a gruppi, ma stabilite per legge ; la ridonata d ignit à ai nost ri massimi teatri; il riprist ino e la sco perta delle antiche vest ig ia che t estimoniano di quella mer:wig liosa sto ria che è, prima e do po Cristo , la storia di Roma . (Ap plauu).

F in qui io vi ho parlato del popolo nelle sue molteplici ed espressioni; ma il popolo italiano ha una fede, è credente, è cattol ico. L'Italia ha il p rivilegio u nico qi ospitare il centro di u na religione da oramai due millenni. Non è per una mera coincidenza o p er un capriccio degli uomini che t ale religione è sorta e si è irradiata e s i irradia da Roma. L'impero ro mano è il presupposto storico del cristia nesimo p ri ma, del cat tolicesi mo poi . La lingua della Chiesa è ancora oggi la l ingu a di Cesare e d i Virgilio.

Dopo i lung h i, .tris ti secoli della divisione e dd se rvaggio stran iero, Rom a do\•eva esse re la cap itale dell'Italia risorta, poiché nessun'altra città poteva e p uò essere la capitale d'Italia, ma I'evento necessa rio e la fatale conclusio ne della p rima fas e del Risorgime nto determi na ro no un grave diss idio ch e dal '70 in poi t orment ò la coscie nza degl i ita lian i. T ale dissidio, ve ra sp ina nel :fianco della nazione, è sanato con g li accordi dell' ll febbraio.

Acco rdi equi e precisi, che creano tra l'Italia e la Santa Sede u na situazione, rio n di confusione o d'ipocrisia, ma di differenziazione e di lealtà. l o penso, e non sembri assurdo, che solo in regime di concordato si realizza l a ) ogica,· no rmale, benefica separazione tra O.iesa e Stato, la distiri.zione, cioè, tra i compiti, le attribuzioni d ell'una e d ell'altro. Ognuno co i suoi diritti, coi suoi doveri, con la sua p otestà, coi suoi confini. Solo con qul'Sta premessa si può, in taluni tampi, praticare: una co llabora2ione da so vran ità a sovranità.

Pa rlare d i vincito ri o d i ·vinti è p uerile: si ' pa rli di assolut a equità dell'accordo che sana r e;'(:ip rocamente de jure un'orma i definit iva, ma sempre pericolosa e comunque penosa situ azione di f atto. L'_accordo è sempre meglio d el dissi dio ; il buon vicinato- è ·semp re da p referirsi a lla guerra.

La pace tra il Quirinale e il Vaticano è: ùn event o di portata suprema, non so lo in Italia, ma nel mondo. Per gli italiani basterà rico rdare che il giorno 11 febbraio del 19 29 è: stato dal Sommo P ontefice fin almente c solennemente riconosciuto il Regno d'Italia sotto la mona rchia d i Casa Savoia, con Ro ma ·capitale dello Stato italiano. (L'au emb/ea, in piedi, applaude ltmgamente).

D a parte nostra , abb iamo lealme nt e riconosciuto la sovranità della . Santa n on solo perché esisteva fa tto, no n solo per la q uasi irrilevante esig u ità del t erritorio richiesto, esiguità che non toglie nulla alla su a g randezza d'altra natura, ma per la convi nzione che il Sommo

Capo di una religione univer$ale non può essere suddito di alcuno Stato, . pena il d eclino della cattolicità, che significa universalità .

Abbiamo riconosciuto alla Chiesa cattol ica un posto preminente n ell a ''Ìta religiosa del popolo italiano,_ il che è perfettamente natuiale in un popolo cattolico quale è il nostr_o e in un regime quale è quello

Anche qui il regime è consequenziario. Questo non significa, è quasi superfluo il dirlo, che gli altri culti sin qui tollerati essere -d 'ora inn:inzi perseguitati, soppressi o anche semplicemente vessati. Stato cat· tolico _significa che si d ebba far·c ai cittadini obbligo o press ione alcuna di segu ire Una determi nata fede, anche se sia quella maggioranza. Ma con la delimitazione delle; g iurisdizioni, dei compit i, delle responsabilità·, da Stato a Stato e da Stato a Chiesa, il cammino_appare più sgombro, l'orizzonte più sereno. f:: un punto fermo messo a ·quindici secoli di storia. ( ApplauJi).

Anche qui sì concreta, nel diritto, una li nea di condotta che fu seguita nei fatti dal 1923 in poi. Lo Stato fa"scista non è tenuto, come si pretenderebbe dalle vaghe superstiti cellule a conservare tutte le misure di una legislazione che fu il prodotto di un determi nato periodo storico di aspra tensione tra Chiesa e Stato senza ricordare che tali leggi , co l passare del tempo c attraverso l'indulgenza agnostica e alla fine abulica del libcra lismo, diventarono delle semplici finzioni. Avvcnìmenti come quelli ddl'll f ebbraio sono di tale portata che bisogna, per giudicarli, mettersi sul piano della storia. L'anima intuitiva de lle molt itudini è, in questi casi, ben più della intelligenza raziocinantc, vicina .alla verità! L'anima del popolo ha sent ito che la soluzione dell'annosa e delicata questione romanà è un titolo d ' orgogl io e una documentazione della forza e d ella solidità del regime f ascista. (Viviuimi applium).

Eccellenze! Camerati! Signori!

Ora non crediate voglia commettere un p eccato di immodestil dicendo che tutta quest'ope ra, di cui v i h o dato uno st ringente e parzi aIissimq riassunto, è stata attivata dal mio spirito. L'opera di legislazione, di avviamento, di controllo e di creazione di nuovi istituti non è stata che una parte della mia fatica. Ve ne è un'altra non tanto nota, ma la cui entità vi è data da queste cifre che. v i possono forse interessa re : ho concesso oltre sessantamila udie nze; mi sono interessato di 1.887.112 pratiche di cittadini, giunte d irettamente alla mia Segreteria particolare. Tutte le volte che i singoli cittadini, anche dei più remoti villaggi, si sono rivolti a me, hanno ottenuto risposta. Non basta fortemente governa re, bisogna che il popolo, anche que llo lontano, minuto, dimenticato, abbia la prova che il Governo è compOsto di uomini che comprendono, soccorrono e non si se ntono avulsi dal resto del genere umano. Per reggere a questo sforzo, ho messo il mio motore a regime, ho il ·!lliO quoti diano lavoro, ho ridotto al minimo ogni dispersione di tempo e di energio c ho adottato questa massima, che raccomand o a gli it alian i : il lavoro della giornata deve essere metodicamente, ma regolarmente sbrigato nel la giornata. Niente lavoro arretrato. Il lavoro ordinario de ve svolg ersi con un a utomatismo quasi meccanico.

I ·miei wllaboratori, che ricordo con simpatia e che dinanzi a voi voglio ring raziare, mi hanno imitato. La fatica mi è ·sembrata leggera , anche perché varia. Vi ho resistito perché la volontà era spinta dalla fede. Ho come di dovere, tutte le piccole e le,. grandi responsobilità.

Come :n·ete potuto constatare, ora che mi avvio alla fin e, il m io d iscorso è· stato, ·come vi dissi, schematico. Non ho detto nulla . Ho molto d imenticato, ina potevo io, forse, illustrare le duemila legg i, nelle quali , duronte sei anni, si è realizzata la do ttrina, la volont à e l:i fede dello Stato f ascista? 11 discorso sarebbe durato alcune settimane . L'opera fu pe(fetta? N o. Come tutte le ope re umane, anche la m ia, anche la nostra p resenta lacune e imperfezioni, · ma il proposito di t ener · fede alla concezione fascista dello Stato fu Onnipresente in ogni . atto, in ·ogni legge.

I ncontestabile merito del fascismo è di aver dato agli italia ni il sènso dello Sfato. Tutto quello che abbiamo fatto e. che . vi ho riassunto, scompare d i f ronte a ciò che abbiamo f atto creando lo Stato. Per il f asc ismo, lo Stato non è il « guardiano notturno», che si occupa so ltanto della sicurezza personale dei cittadini; non è nemme no u-n'organizzazione a fine ·puramente materiale, come quello di garantire un certo benessere e una relativa pacifica convivenza' sociale, n el qual caso, a realizza rlo, baste rebbe un consig lio non è nemmeno um. creaz ione d i politica pura, senza aderenze con l a realtà mutevole .e complessa della vita dci s ingo li e di quella d ei popoli. Lo Stato, cOsl co me il f ascismo lo concep isce e l'attua, è un fatto spirituale e morale, poiché concreta l'o rgan izzazione polit ica, g iurid ica , economica d ella nazione; e tale org an izzazione è, nel suo sorgere e nel suo sviluppo, una manifestaz ione dello spirito. Lo Stato è garante della s icurezza interna ed esterna, ma è a nche il custode .c il trasmettitore dello spirito del popolo così come fu dai secoli'elaborato n ella lingua, nel costume, nella fede.

Lo Stato non è solamente presente, ma è anche passato e, sop rattutto, futuro. t. lo Stato che, trascendendo il limit.e breve delle vite ind ividuali , rappresenta la coscienza immanente della nazione. .:n lo Stato che, in Italia, ·si riass.ume e si esalta nella dinastia di Savoia, e nella sacra, aug usta persona: del re

Le form e io cui gli Stati s i esprimono, m utano, ma la necessità rimane. E lo Stato ch-e educa i c ittadini alla virtù civile; l i rende consapevol i d ella loro missione; li sollecita all'unità; armonizza i loro interessi nella giustizia; trama nda le ·conquiste del pensiero nelle scienze, nelle arti, nel diritto, nell'umana solidarietà; porta gli uomini dalla vita elementare delle tribù alla più alta espressione di potenza umana che è l'impero; , aff1da ai secoli i nomi di coloro che morirono per la sua integrità o per ubbidire alle sue leggi; addita come esempi o, e raccomanda alle generazioni che verranno, ì capitani che lo accrebbero di territorio, o i geni che lo illuminarono gloria. (Applausi vivissùm)

Quando dedina il senso dello Stato e prevalgono le tendenze dissociatrici e centrifughe degli individui o d ei gruppi, le società nazionali volgono a l tramonto. Potete voi dubitare del futuro, dopo questo rendiconto del passato («No! No.I ))) c dati questi postulati dottrinali ai quali te rremo fed e ? Né voi, né il popo lo italiano, al quale recherete le impressioni di questa grande adunata.

Quando ci ritroveremo a Roma fra cinque anni, il rendiconto futuro de ll'azione del regime sarà a ncora più ricco di eventi di quello odierno. l! con questa certezza che voi ed il popolo voterete <.< sl )). Il breve monosillabo mostrerà al mondo che l'Ital ia è fascista e che il fasci smo è l'Italia.

258" RIUNIONE DEL CONSIGLIO · DEI MINISTRI *

S11 del capo del Go vem o, primo ministro, ugretario di Sta/o, il Comiglio dei ministri ha l. - Uno srbema di provvedimento co n mi viene tt!lribuilo alla 'Reale A ccademia d'/Jalia, in correlazione con gli scopi ad eJSa asÌegnati .. dalla legge i stilflti va, il compilo di mrare che all'esJel'o sia adeguaramellle àmoscù11a l'allività scientifica e /emica italiana, compito gùì spe_llanle al Consiglio n azi onale delle rirercbe.

2. - Uno JCbema di provvedimento per effe/lo del quale la Rule Accademia d'Italia entra a far .parte dell'Unione ttccademica nazionale, già cos/ÌifiÌla regio decreto 18 no vem bre 1923, 1111mero 2895, in conformitJ dell'impeg11o assunto dagli Stati aderenti all'Unione accad emica internazionale. Con provvedimento si stabilisce che, nel Consiglio d ire/livo dell'Unione amrdemica nftzionale, la Reale Accademia d'Italia debba ·essere rf1ppreJentaltJ d al proprio preJidente, al q11tJ/e spella la presidenza del Consiglio Jlesso; si Jl f1biliJce, inoltre, che il Comiglio tenga lf me adunanze nella ude della Reale A ccademia anziché i11 quelltt dell'Accademia d ei Linrei, come finora si è prt11icato. So1:o state, altrn ì, inserite · in questo schem a di pro v vedimento ttlc11ne dùpo'sizioni concernenti gli scopi, la coslilllzi one ed il funzionamenlo d ell'Unione. accademica nazionale.

• Tenutasi J'lt marzo 1929 (on- 10·12), (Da Il Popolo d'ltrJlin, ·N. 61, 12 marzO 1929, XVI).

Il capo del G overno, miniJtro delt'Intemo, ha poi JoJJopOJlo al Co llsiglio, che li ba approvdli, i seguefJii provvedimenti:

1. - Un diseg no di legge in virtiì del quale alle commisrioni d i ' primo e ucondo grado, incaricate della cemma sulle pellicole à uemat ogmficbe, vengono aggiunti: un rappresrmtante del P. N. F., designat o dal segretario del Part ito stesso; un membro designat o da/1'/sJiiiii O nazionale L.U.C.E.; ed tm membro designato dall'Ente nazionale per la cinematografia. Con queste modifiche, le commissioni di cemura saranno in grado di esercitare. con maggio re efficacia la loro fun zione d i vigiltrnza e di controllo, nell'interesse generale.

2 - Uno scbema di provvedimento ·legùlatitJo che im eg ra la costi· t uzione del Consiglio central e delle stazioni di m ra, in relazioue al cessato' funziona mento ed alltt t rasform azione di alcuni degli En1i ed A n ociazioni, ai quali la legge organica aveva allribuito rma rappresentanza in seno al Comiglio s/esso . Il Consiglio centrale delle stazÌOJli di cura, in seguito tt tale m odifica, rimane così composto: a) dal sollosegrelario di Stato per gli A /ftJ ri presidente; b) dal diretltJre generale dell'amministrtJZione civile, vicepresidente; c) dal dirett ore generale delltt Sanità pubblica; d ) d al direttore generale delle imposte dire/Je; e) d al direttore generttle d elle Belle Arti; f) dal direttore generale d el D emanio pubblico e delle dZiende patrimoniali; g) dal direttore gen erale d ella i\lt· rina mercantile; h) dal cap o delltt divisioue dei comlini; i) d al presid ente o da 1m delegala· d el« To11ring Cbtb », d ell'E.N.I.T., della 'Fe· de razione nazionale alberghi e t11rism o, d e/l! Anociazione italia11a m o r·im ento forutieri, della Federazi o11e dell'ind t1stria idro -climatica e d el· l'A ssociazione italùma d i id rologia, climatologia e terapa fisi ca.

3. - Uno schem a di- pro v vedimento col quale vime prorogato (! t 20 giugno 1929 - il termine assegnato al co mune di Vicenza per il rio rdinamento degli uffici e servizi e la dispenJa del personale.

4. - Un disegno di legge co ntenente alcune dùp osizioni aggi untit,-e alle norme sullo Jlato giuridico ed economico dei se"grelari ( Omunal i . In virtù di tale i segretari comuntJJi del quinto che si siano segnalaJi per meriti speciali in capacità e rendim enJo Possono, dopo un di almen o due anni, conseguire la p romozione anticipata d! grado quarto, limitatamente ai numero d ei posti vacafzt i grado tUJso. Inoltre si stabilisce ch e ad 1m comorzìo di più (Om uni può essere asugnato u n segre/ario di grado immediatam ente s11perio re a quello che 1pettere bbe. ttd essi in hau alla popolazione compleuiva dei ro m u nl comorziali, n el caso in ciii la popolazione in parola non superi il massimo previJto dalla tabella organica, per il grado che sptll erebbe al segre/drio nel maggiore dei comuni consorziati .

.5. - Uno Je hema di decreto recante d i ; p o;izioni integrative ed eù-. mtive delle norm e sullo stato giuridico ed econ omico dei ugretari _co m/1nali. Lo schema in parola ha o/lenuto l 'app ro vazione del Consiglio di Stato. Es1o mira ad armonizzare, nell'ordine rituale e nella soJtanza, per quanlo è pouibile, le disposizioni regolatrici dello stato giuridico ed eco1lomico d ei ·segretari comtmali con quelle i n vigore per gli impiegai; civili dello Stato, pur tenendo fer mo i J concetto del segretario comunale co me dipendente da un corporazione territoriale autonoma qua/'; il comune.

6. - Uno schema di provvediment o che modifica la coJJiluzione de l Consiglio superiore di Sanità, aggiuf!gendovi altri cinque membri e tioè: a) il di ref/ore g enerali delle tt( que, bonifich e ed impianti idroclellrici prtJJO i/ mi niJtrro dei Lavori b) JJ T1 rappresentante del/a caua delle a.uimrazioni sociali; c) u n rappresentante d ella Crou Roua l talia ntt,· d) il direi/ore della Scuola superi ore di malariologia,- e) il direJJore della Clini ca della tubercol osi e delle malatJie delle vie reJpiralo fie presto la regia Univenilà di Roma.

7.- Uno schema di provvedimento col quale si conferhcono al conume di Trieste, per la durata di sei mesi, poteri straordinari pn l'auestament o degli uffici e urvizi e la di.IpenJa d el personale.

8 - Uno schema di · d ecreto dJe approva il regolam ento per l'uecmione della legge 18 feb braio 1923, numero 996, sugli stupef acenti. 11 regolamento, che ha ottfnut o l'approvazione del Consigli o superiore di Sanità e del Consi"glio d i Stato, provvede, principalment e, a d eltare norme più restrillive per qu.1nto riguarda l'auto rizzazione all'esercizir; del commercio degli stupefacenti; a regolare, con più pruisi criteri, le modalità necessarie per ottenere il permuso di import are, anche ai !oli fini di t ramilo, gli Jt upefacenti, det erminando attraverso quali d ogane è co nsentilo di esegui re le relati ve operazioni; a disciplinare la conservazione d egli stupefacenti sulle navi addette al t rasporto; a rafforzare l'azione di vigilanza e di_ repreJJione i n una materia co!Ì strettamente conneiJa alla t utela dell'integrità fi sha e morale del pae1e.

9. - Uno schema di decreto recante norme di coordinamento della vea hia legge sugli ordini sanitari Cf!n la nuova legge 3 aprile 1926, nfl· mero 563, sui rapporti colletti vi del lavoro, ..

IO. - Uno schema di deuet o (0/ quale f!ien e sta bi lito che lt ussioni di esame per i sanitari che intendono olt enere l'auto rizzazione all'esercizio di medici di bordo, Jono indelle a cura del minist ero de/1'/nlemo ogni cinque anni, salvO cbe le eJigenze. del Jérvizio sanitario comiglino Jcadenze più brevi.

11. - Uno schema di deèreto reta111e norme per la uomina degli Janitari dei comorzi di vigilanza igienica in relazione al rior· dinamenlo d elle circoJCrizioni provinciali.

12. - Uno uhema di decreto che proroga i termini stabiliti per l'eucuzione delle norme relative alla prod1aion e ed al commercio delle specialità medicinali dal regio decreto legge 3 gi11g no 1928, numero 1419. .

13:- Uno schema di decreto che istit11Ì1ce, col comemo del mini!tero delle Finanz.e, un ùpetJorato per i urvizi automobilistici alla dipen· denza diretta del ministero dell'Interno.

Il Comiglio dei mù1istri ha altresì approvttlo , su proposta del capo del Governo, ministro delle Colonie:

1. - Uno uhema di decreto concerne111e l'ordinamento delle legioni libi<he de/l• M.V.S.N.

2. - Uno JCbema di decreto per la racco lta e lo sfruttathenlo del « dmn » eritreo. ·

3. - Uno Jchema di provvedimento che apporta modificazioni al· l'articolo IO della legge organica 26 giugno 1927, numero 1013, per l'amminiJtrazione della Tripolitania e della Cirenaica. ·

4. - Uno schema di decreJo concernente il nflotJò regolamento per il Museo 'e per la Mostra coloniale,

5. - Uno Jchema di decreto che e;Jende alle Colonie italiane le pre;crizioni per l'acceJtazione di agglomeramenti idraulici in eseq1zio'!e di opere in conglomeralo cementizio.

6 . - Uno Hhema di decreto circa il trallamenJo di congedo dei funzionari rimpatrittti dalle Colonie.

7. - Uno schema di decret o· che avoca al miniJtero delle Colonie le proposte di ricompeme al valore militare per fatti d'arme avvenuti nelle Colonie.

8 . - Uno ;chema di decreto che modifica il regio decreto 2 giugno 1927, numero 10)0, circa i provvedimenti per la difesa del/o Stato in Libia.

9. - Uno 1chema di decreto che JJabilisce il tributo delle popolazioni indigene dell'Eritrea per l'esercizio 1928·'29.

10. - Uno schema di decreto concernente l'iJtituzione delle sezioiti balilla netle colonie.

11. - Uno schema di decrelo che reca agevolazioni per l'ammor· lamento dei mutui conceui ai danneggiati d al terremoto di M auaua. ( +) il ministro delle Finanze ,·iferùce m/le riSilltanze deila gestione finanziaria del mese di febbraio.

NonoJtante che queJIO mese ab bia atmto tm andamento meno f avorevole che 11el corrispondente periodo dell'anno scorso, specie perché le ucezionali virende meteorologiche hanno necessariamente rallentato il ritm o della vita economica, s} è avuto , alla fine di deJio mese, rm avanz o di cinquantotto milioni, · che, aggiunto a quello rim/tanle alla fine di porta l'avanzo comples;ivo a cento/re milioni. Del resl o le p rospellive per il sNcceuivo andam ento del bilancio si presentano fin ora nel loro complesso piullosJo

Sucreuivamente, ·m prop<JJta d el capo del Go tiemo e del miniJtro delle Fina,lze, è stato approvato 1111 dilegno di l egge cbe m igliora il trattammto degli impiegati de/Jo Stato.

Il peuonale delle amministrazioni dello Stato ba sempre, e patriotticamente nelle ore difficili, dimostrato la sua abnegazione ed il suo attaccamento .al dovere. Dopo l'avvento del Governo fascista, il personale statale ha dato prove di fedel tà, devozione e disciplina, secondando le iniziative del regime col pùì fervido zelo ed auimrandone risulta/i co1z operoiità intelligente e solerte. ·

Il Governo, apprezzando tali benemerenze e considerando che, nei momenti in cffl le erigmze della lo imposero, gli impiegati ed agenti alla dipendenza dello Stato ebbero ridotte l e retrib11zioni loro asintende,. ora che nell'andamento del bilrmcio risulta saldamente superata una transito ria situazione di Uer'e squilibrio, adotJare Prov vedimenti che valgo110 a migliorare le condizioni economiche del personale. G li aumenti sono d et ermiiidli in misura superiore per le cat eg orie direttive, per le quali non apptlre adegttato il l ratttlmelllo attuale tùp etto alla importanza delle funzioni, avuta anche presente la necessilà di emicurare in Jervizio la auunzione di elementi capaci, evitando il ripetersi dei risultati meno favorevoli avuti in t'erenti concorsi; al quale intento vi ene stabilita, per dette categorie, J'ammiuione all'impiego con J'aJJegno di lire undicimi/a annue1· superiore di lire duemilaquattrocento a quello • a/111alt, mentre le carriere sono rese nel loro compJeuo più fa vorevoli per ·j miglioramenti apf'ortati agli altri gradi, e particolarmente a quelli più elevati, cui" spettano le attribuzioni di maggiore responsabilità.

* Tenutasi il 12 marzo. 19 29 (ore. 10·13). (Di TI Po polo d'lta/i, , N. 62, 13 marzo 1929, XVI).

]J nuo vo trai/amento per i personali dei gruppi A e B rùulta come app reuo:

Grado primo: aumento di lil'e quindicimila annue e quindi romplessivame.nle di setlantaquallromila.

Grado secondo: aumento di lire quattordicimila e quindi complessivamente di lire sessantaduemila.

Grado terzo: aumento di lire dodirimilacinquecenio annue .e quindi compleuivamenle d i lire cinquanlacinquemda. · t da tenere preunte che il trattamento di questi perJona/i venne, in pauato, elevato risp ello all'anteguerra in misu;a proporzionalmente più favorevole, onde la deciJione di ristabilire un giusto equilibrio fra le condizioni fatte .:1//e divene categorie. l miglioramenti indicati riguardano tutto ii perJonale civile di ruolo, ivi incluso quello dell'amministrazione ferroviaria e delle "altre azi ende autonome statali, gli ufficiali, i sottulficiali dell'Esercito , della M arina e dell'Aeronaut ica, nonché i ed i militari dei Corpi organizzati militarmente

Grado quarto: aumento di lire undicimiltl annue e quindi complessivamente di lire qua/"anlottomila.

Grado quinto: aumento dì lire settemilacinquecento annue e quindi complessivamenle di lire trmtasetlemila in media. .

Grado sesto: au mento di lire cinquemilaotJocentocinquanta annue e quindi compleuivamente di lire trentamilacinquecento in media.

Grado setlimo: aumento di lire qualtromilacenfo annue e quindi cOmplessivamente di lire venticinquemiladuecen/o in media.

Grttdo oliavo: aumelllo di fire duemilaseltecento annue e quindi compleuivamente di lire venl!llrmilacùzquanta. in media.

Grmto nono : aumento di lire tremilacel1/o annue e quindi compleuivamente di lire diciotJomHacinqllecentocinquanta in media.

Grado. decimo : aumento di lire duemilttottocentocinquaula anrrue e qtJindi complessivamente di lire in_ media.

Grado tmdicesimo: aumento di lire duemilaqtJa/lrocenlo annue e quindi compleJJwamenle di lire undicimila;ettecento in media.

Per i personali d el gmppo C, per i mba!Jemi e per le altre categorie minori, gli stipendi .e le pdgi,e, oltre af/'aggiunttl di famiglia di cui appresso, sono accresciute Ùl mùura che si aggira imorno al cinque per cento, con miglioramenti variabili fra lire novecento per iJ grado oJ/avo1 e lire trecento per il grado tredicesimo del gruppo predeJJo, mefllre per il personale JUbalterno e le altre categorie, compreso il personale operaio di molo, il beneficio medio è di circa lire trecento annue.

Gli Jte.IJ i miglioramenli Jtabi/iti per ·u personale del gruppo C sono estesi. ai maestri elementari delle amminiJtrazioni sco!aJtiche regionali, per quanto concerne lo_ stipendio ed il supplemento di servizio aJJivO. Gli ar!menli vengono per la maiSima parte, allo stipendio, e Ji riflelleranno quindi anche sul trattam ento di quieJCenza, Ciò è risultato tanto più necessario in quanto i migli oramenti conceJJi nel marzo 1925 rignardanQ escltnivamenfe il supplemento di urvlzio aJJivo, non utile tt pemione. · in omaggio poi agli scopi demografici c.he il Governo persegue, viene altresì concesso al per.tonale di ogni grupp o gerarchico di grado non JU· periore all'ottavo, nonché ai mbd!terni, agli di ruolo ed ai graduat i e militi dei Corpi armati, rm'aggilmtti di famiglia che, a preJcindere . da qualche categoria provvista tmche. allrtalmente di speciale lrttt/amento, va da lire millequattrocento a /;re milleoJtocento anntJe, oltre a quote com· plementari da lire e t recentoseuanta per ogni figlio mi· norenne, le qrtt1/i quote v engono raddoppiate p er i figli minorenni con· viventi, oltre i primi tre. conglobate in tali aggiunte, che banno carattere permauente, le minori indennità di caroviveri oggi conservate h1 via tra nsitoria. Da questa sostituzione dell' aggiuiJta di fnm iglia alla indmnità di caroviveri, risulta un beneficio annuo in media, p er tm cm1iugato con tre figl i, di circa lire mille per i personali dei gmppi A, B e C, e di oltre lire cinqUecento per gli agenti mbaltemi e gli operai di ruolo, e di lire cen· /Osessantacinque per i graduati e militi dei Reali Carabinieri e degli altri" Corpi l uuoili aumenti avranno effeJto per metà dt1l 1° luglio 1929 e per l'à!tra metà dal 1• luglio 1930. ( +) l. - Uno schema di decreto recant e modificazioni al regolamento approvalo con regio decreto ·il dicem bre 1927, numero 2598, sulla Ye· q11isizione dei e dei veicoli per il regio Esercito e per la · r_egia Marina. ' ·

Il Comiglio dei miniJtri ha inoltre approvato, su p roposta del capo del Governo, miniJtro ·della Guerra: .

2. Uno schema di decreto che app rova il lesto unico 4elle leggi s11l reclutamento degli ufficiali del regio Esercito.

3. - Uno schema di decreto per effetto del quale vengono aJimen· . /d/e le indennità giomaliere di accantonam ento e di marcia, che restano così stabilite rispe11ivam e/11e ue/la miJura di cui appresso: ufficiali gene· rali, lire quindici e lire cinquanta; colomrello, dodici e lire quaranta; l enm/e colonnello, maggiore e primo capi[ano, lire nove e lire trenta· qrtallro; capitano, lire setteànquanta e lire trenta; tenente, sollolenente, mm escùdlo, direi/ore di banda e manlro di scherma, lire setlecinquanta e l ire tletJtùintjue; maresciallo d ei tre gradi e g radi wrrispOnd enJi d ' ogni af,ma e çorpo, brig adiere e virebrigadiere dei Carabiniui R eali1 lire dn· que e lire uditi; serg ente maggiore e sergente, lire una e lire quattro,' appuntato d ei Carabinini Reali e ra rabiniere, lire due e lire cinque; al· lievo carabiniere, centesimi cinquanta e seJJanta; militari di truppa ( ndusi q11elli de/J'arma d ei Carabini eri Reali), centesimi quindici e trenta.

Altre disposizioni d iuipiinano le indennità ed i compensi per Viaggio delle persone di famiglia e per il trasporto del mobilio n ei c.tsi di tra· ;ferimento

S11 proposta d el capo del Governo, ministro della M arina, il Co nsi· glio ha p oi approvato i .reguenti provvedimenti:

1. - Uno schema di decreto inteso a modifictlre alcune norme t 'Ì· genti 111Jie pemioni militari. .

2. - Un o schemd. di provvedi m ento col qrJale si apportan o delle modifiche aJJ'artirolo 14 d el ttslo unico 2 1 ag osto 1924, nu mero 152 5 , relati vo alle agevol11zioni ai volontari del C. R.E.M. che poueggano speciali requilili.

3 . - U n o schema d i d ecreJo circa modifichi ai programmi d i diritto e di economia tJei regi lstituti nautici. · lnfine, il capo · del G overno , minislro dell'Aeronautica, h a soJJopost o al ConJiglio, ha ap provato:

1. - Uno schema di decreto inteso a modificare l'articolo 3 d el regio d ecreto legge 2 l uglio Ì925, numero 1431, e l'arl icolo l del regio decreto 29 novembre 19.28, numero 2734, circa il servizio d i aerologia.

2. - Uno_ schema di decreto relativo · all'appro vazione d i una co11· venzione colla Società a"erea medite rran ea l'ese rcizi o di al cune linee Mree civili e com merciali.

3. - Un diJegno di legge riguardanls il Ira/lamento tc onomico degli 11jficiali g enerali e colonnelli d ella regia A erona11tica· collocati in aJpet· taliva per riduzione di quadri

260" RIUNION E DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *

Su proposld del capo d el Governo, il Comiglio dei miniJt ri ha appro vato il seguente di segno di legge:

« Articolo l. - Pi ena ed intera esecu2ion e è dala al lrallalo, qual· lro allegati annessi, e al concordato 'solt oscrilli i n Roma, fra la Santa e 11 Italia, i' li f t bbraio 1929

• Tenutasi il 13 marzo 1929 ( ore (Da Il Popolo J'lfalia, N . 63, 14 mano 1929, XVJ).

«Articolo 2. ---:- Le opere e le espropriazioni da compiersi in esecftzione del trattato e del concordato sono d ichiaralo d i pubblica utilità. Per le espropriazioni da compiersi entro il limite del pianO regolatore di sono applicabili le norme vigenti per le espropriazioni dipen· denti dalla · euwzione del piano stesso. LA indennità dovuta agli espro- · priandi st1rà determinr1ta in baJe a stima dell' U fficio del Genio Ci vile e approvala d al ministro dei Lavori pubblici. In caso di mancata accettazione della stima da parte dei proprietari, l'i ndennità sarà fissata inappellabilmente da 1111 collegio di Ire membri, dei quali uno sarà nominato dal ministro dei Lavo ri pubblici, 11110 d all'interessato, ed il terzo dal primo Presidente della Co rte di Appello di Roma. Qualora l'intereJJato, d opo avere ttegata l'ttcce/lazione della ù1dennità, ometta di il suo rap pruenlrmle entro un meie dalla avvenuta oppo;izione alla stima, ljlleJta si i ntenderà definitivamente accettata,

«Articolo 3 . - Cof1 regio decret o, SIJ proposta del ministro delle Finanze, saranno adottati i provvedimenti fi nanziari occorrenti per l'esemzione d el/r(t/lato e del co ncordato e saranno introdotte in bilancio le necessarie variazioni.

« A1"1icol o 4 . - La preunle legge entrerà in vigore con l o JCambio delle ratifiche e de! concordato. La relazione che accompagna questo diJegno di legge ed i leJti degli accordi saranno' resi di pubblica r11.gione domani. (+)

PREFAZIONE. AD «AN DANTE. MOSSO>>*

Ca ro Farinacci , ho letto l a raccolta degli articoli che hai scritto ·nel primo semestre del 1924 e il 1925 , Sono interessanti anche a distanza di tempo c con situaziçni t otalmente cambiate. Il ricordo, però, non deve essere cancellato. Ti suggerisco un titolo musicale ; Andante m oJJo. Anni 1924-'25.

· MUSSOLINI

R oma, 28 marzo V li [

• ROBERTO FARINACCI - Andante m OSftJ, Anni 1924·'2j - Mondadori, Milano, 1929.

, NORME DI ORIENTAMENTO AI FEDERALI*

1. - Ii popolo italiano, con encomiabilissima disciplina, ha dato e dà q uanto il fascismo ed il regime hanno chiesto e chiedono. Davanti a tale spettacolo, è fatto obbligo ai di guidare ed amministrare cofl giustizia. II popolo vuole essere certo che la mano che sa impugnare la spada con inesorabilità e sa reggere la barra del timone contro tutti i colpi di fortuna, sa anche essere di estrema sensibilità quandO maneggia la bilancia della giustizia.

2. - La vita dei popoli si misuu a secoli, quella dell'Italia nostra a millenni. Dieci anni della vita di una nazione sono come un attimo

* A Roma, il 24 marzo 1$129, verso le B, Mussolini si era recato a votare nella sezione elettorale d i via Poli (v. D oomuntario) Le e lezion i plebiscitarie avevano assicurata una netta vittoria al fascismo {v. Appcndiu, Dootmcn · lario). Il 31" marzo, Musso lini era partitQ in auto alla volta di Carpena, giungendovi in serata. 11 1° aprile, alle 9.30, era giunto, inaspettato e« p ilotando la propria macchina», a mezza strada fra la nuova e la vecchia Predappio, presso una barriera. d i calanchi, dei quali «un migliaio di lavoratori volonta'ri », sotto la guida della Milizia Foresta le, aveva iniziato quel giorno lo scasso ed il rimboschimento. «Il Duce scende subito dalla macchina e, accompagnato d alle autorità, si incammina verso la montagna, per rendersi conto personalmente dell' entità dei Javort. Suonati tre squilli di tromba, i lavoratori sospendono la. loro attività e salutano il Duce alla voce. La forza, composta di trffitanove ufficiali e di seicento militi, è presentata dal console Mischi al Duce, che poi continua l a sua visita, ascendendo giovanilmente, con passo sicuro, la montagna ripida cd acddentata (+). Arrivato alla sommità del monte, il Duce osserva il complesso delle opere compiute e poscia inizia la discesa, fioche, g iunto al piano, si sofferma ad ascoltare la musica della legione, compiacendosi col maestro che la dirige. S. E. Mussolini ordina quindi l'adunata dei lavoratori, che rapidamente e nel massimo ordine si riuniscono. Dopo essersi compiaciuto per la geniale e sig nificativa manifest:nione, tendente a risolvere l'importante problema della bonifica integra le dell a. zona appenninia, chiamando a concorrervi, con lavoro e prestazioni assolutamente gratuiti; larghe masse di popolo sotto gli auspici della Milizia fascista, il Duce rimonta in macchina, d irigendosi verso palazzo Varano di Predappio Nuova. Appena compiuto l'ammassamento, i lavoratori rimontano sui loro autOcarri, per m:arsi a sfilare davanti al Du((', che travasi sul piazzale di palazzo Varano » La mattina del 2 aprile, M)Jssolini era partito da Carpena in auto diretto a Firenze. Alle 10 era arrivato a Firenze, dove si era incont rato con Austin Chamberlain, ministro degli Affari Esteri d' Inghilterra (v. Appendiu, Alle 15, aveva lasciato Firenze in auto per rientrare a Carpena. La mattina del } aprile, a Carpena, rice\ e il Direttorio federa le d i Forlì. Dopo il saluto rivoltogli dal deputato Carlo Scorza, se· gretario federale di Forli, il Presidente del Consiglio impartisce le direttive qui riportate. (Da Jl Popolo d'ltalitt, Nn 7 3, 79, 80, 82, 26 marzo, 2, 3, ) aprile 1929, XVI; e da Il Re.rlo del N. 82, ) aprile 1929, 450). ·

This article is from: