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RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO•

All'inizio della seduta, il com m. Marinetli ha presentato la relazione numerica degli iJCrÌlti al Partito FaJCÌJta per regione. T aie sitflazione, che va dal primo gennaio ad oggi, dà le seguenti cifre di /euere effettivamente distribuite: Lombardia 100.230, Toscana 82.526, Em ilia 68.848, Piemonte 46.65), Veneto 46.J03, Campania 4) .325, Abruzzi-Molise 37,446, LAzio 36.070, Puglia 35.100, · Sicilia 25.031, Liguria 19.675 , Ci:tlabria 19.03.5, Umbria 14 .577, Venezia Giulia ed lsrria 13.0J O, Marche 12.276, Basilicata 10.913, Sardegna 8052, Venezia Tridentina 4000, fasci nteri e coloniali 4315, teuere stampigliate ai nazionalisti 150.000, teuere all'ava11g11ardia giovanile 33.8.$4. Totale 813.456. .

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Terminala la tt•lazione del segretario amministrativo, è tominciala la udizione dei Jiducùtri provinciali delle ùole e del Mezzogiorno d'Italia.

Primi ad entrare sono sfati tre rappresentanti della Sardeg na nelle persone di Le(mello Caprino, commùsario per l' ùola, Jell'aw. L eone, fiduciario per la provincia di Sarntri, e del prof. Pili, fiduciario per la provincia di Cagliari, i q11ali ha11110 lumeggiato in ogni deJJaglio politico, economico e sindacale tutta la situazione del fasc/Jmo e della vita del · I'isold, Nella pro vincia di Sauari ris11ltano essere .J/ati regolarmente costìt11iii Jelldnltmo f11 u i, con ci;ca dieci.mila inscrilli. La .1it11azione econo-. mica è b11011a e non vi è di!oa11pazione semibile. Vi .Jono, inollre, 11/cuni comuni già nel/è ma11i di fasci.1ti.

In provincia di Cagliari vi Jono circa cinq11antami/a iuritli con d11e co,mmi conq"ùtati e oramai pitì nessuna traccia del Partito Sardo d' Azione.

Dalla .1it11azione gen erale tspo1ta dai fidu tiari appare senza O'famai alcun dubbio che il fascismo 11a gradatamel1te co11q11istando tuJJa la Sardegna.

Per la Sicilia .1i pre.1enta110 il doti. C11cto per /11 provincia di Palermo, l'avv. Perrone per la provincia di Catania, /'a vv. Leone per la provincid di Sirttcuut, D'Anza per la provincia di Mes1ina, Rovello per Callanissetta, /'avv. Pellegrino per Trapani, l'ing. Dina per Girgenti.

In provincia di Palermo risultano effeJJivamente organizzali 40 fa1ci e 20 in via di costÌluziotte; -in provincia di Catania 70 fa.Id cosJitui#; in provincia di Meuina 74,· in provincia di Sirawsa 32 fasci, co nùpon- denJi a 32 comffni,· ~n provincia di Ctltanineltd 27 fa sci 111 29 comuni; in ·p,ovi11ci~ di Tr,1.p(fni 18 fttHi JII 20 comNni,· in provimitt di Girgenti 32 j,uci s11 42 co1111111i.

• Tenutasi a palazzo Venezia il 14 lugli o 1923 (ore 22-24?). (Da 1/ Popolo d' Italia, N. 168, 1, lug lio 192}, X}.

D alla re/ttzione è emerso rhiarrtmenle che l'opera d el fduiJmo 1i dimo1tra 1empre più int onata alla riJol11zione dei problemi locali: già ;i 110/a ,ma dimi1111zione dì reati, la q11asi sparizioné de!l't1big ea/o e ,m freno non indifferente alie macchinazioni delle camari/le -di ogni gene,·e.

Di pari pauo con l'esposizione di carattere politico, i fid11ciari della Sardegna e della Sicilia hanno meuo in evidenza al capo del Go ,,ertio lutti quei prov vedimenti di carattere economico che dovrmmo enere pre1i per migliorare le rispettive condizioni. .

Il Preiidente del Comiglio, assai Joddù/atto de/J'andmnenlo delle cou, ha Jdlutat o con parole di affett1101a cordialità i rapprese ntanti d_e/Je due isole e ha rinnovato le promeJJe d i intereuammto già fatt e nelle recenti visiJe

Domani Jera la 1cd11ta del G ran Consigli<> è sospesa e rim1iala a /11nedJ alle ore 22.

LA RIFORMA ELETTORALE *

Onorevoli Signori!

Avrei preferito intrattenere questa Assemblea sulla questione di politica estera che in questo momento interessa l'Italia ed appassiona il mondo : parlo della Ruhr.

Avrei, io credo, dimostrato che l'azione dell'Italia è autonoma ed è ispirata dalla tutela dei nost ri interessi cd anche dal bisognò ge nera lmente sentito di Uscire d a una crisi che impoverisce ed umilia il nostro continente. (A pprovaziom). · li mio discorso sarà assai calmo e- misurato, se pure a fondo resistente, Si comporrà di due parti: una che· vorrei chiamare negativa, ed una che chiamerò positiva.

ML riprometto di far ciò in un prossimo giorno se la Camera non vorrà oggì avere il capriccio di morire anzi tempo. (Ilarità. Commenti pro/unga!1).

In fondo non mi dispiace che la discussione abbia poco o molto superato i confo': i nei quali forse poteva essere contenuta. La discus· sione sulla. riforma elettorale, ha offerto il motivo all'opposizione dj manifestarsi, di muovere da tutti i fronti, da tutti i settori ad un attacco contro -la politica ed i sistemi politici del mio Governo. Non vi sorprenderà, dunque, se io, pur non scendendo ai dettagli di tutti i discorsi, toglierò dai discorsi degli oratori principali quelle tesi e qu"ellc proposizioni che io debbo assolutamente contrastare e ribattere.

• Discorso pronunciato alla Camera dei deputati, nella tornata del 1S luglio 1923 (ore 1 5-19.30, 20.10-23), durante il seguito della discussione generale (ini. ziatasi nella tornata del 10 lug lio) del disegno di legge: « modificazione alla lcgg:e el~torale politica~. (Dagli Alti del Parlamento it11liano, Ctimua dei depl(taJi SuJione ,it. U giJ/a1ur11 dr. Diuunfrmi. Volume Xl, pagg, 10666- 10673).

Dato che il discorso dell'On. Petrillo è stato favorevole al Governo, non occorre occu_p1rsene, (Vive ilariJà).

Mi ocruperò invece del discorso pronunci.ato dall'on. Gronchi, un discorso fine nella forma e forse anche più fine nel contenuto. L'on. Gronchi ha offerto ancora una volta al Governo una collaborazione di convenienza, ug uale a quei matrimoni di convenienza che non durano, o finiscono ne llo sbadiglio di una noia senza fine. ( Commenti).

La vostra collaborazione, o sig nori popolari, è piena di sottintesi. Il Vost ro stesso Partito ha molti sottintesi. Voi dovreste applicarvi a chiarirli. Non so per quanto tempo ancora potranno restare uniti nella vostra compagine clemmti che vogliono collaborare lealmente col Governo n:llionale cd elementi che vorrebbero collaborare, ma non possono, perché il loro intimo sentimento non consente loro questo passo e questa coJiaborazione.

Voi certamente mi conoscete abbastanza per capire che in sede di discwsione politica io sono intransigente. I piccoli mercati dei due quinti e dei tre quarti o d i qualche altra frazione di questa abbastanza complicata aritmetica elettorale non mi interessano, non mi riguardano. La politica non può essere un commercio a dettaglio. (Approvazioni. Comm enJJ).

O si è, o non si è. Sono cos1 poco elettoralìsta che potrei darvi i trenta o i quaranta deputati che vi interessano, ma non ve li do, per~hé ciò sarebbe ìmmorale, perché sarebbe una transazione che deve ri pugnare alla vostra coscienza, come- ripugna alla mia. (Appro vazioni. Commenti)

Insomma non si può fornirmi una co llaborazione maltusiana. (Ilarità. Approvaziom).

Certamente forte è stato il discorso pronunciato dall'on l..abriola. Egli ha detto: le crjsi ministeriali rappresentano il surrogato - b iso~ gnerebbe dire er1111z, perché surrogato, dalla guerra in qua, è d ì natura tedesca - della rivoluzione. B u n giudizio troppo semplicista per essere accettato! Può essNe che il difetto di crisi ministeriali condu ca alla rivoluzione; ma voi avete qui un esempio che vi dimostra come l'eccesso di crisi ministeriali con duca esso pure a una rivoluzion e.

M a soprattutto mi ha stupito di sentire l' on. Labriola manovrare ancora la vecchia nomenclatura della lette ~atura socialista di secondo ordine : borghesia e proletariato, come due entità nettamente d efinite e perpetuamente in stato di antagoni smo. · certamente vero che non c'è -una borghesia, bensì ci sono forse ventiquattro o quarantotto borghesie e sottoborghesie; ma è Io stesso del proletariato.

Che rapporto volete che ci sia tra un operaio della Fial spedalizzato, raffinato, a gusti e tendenze g ià borghesi, che guadagna dalle trenta alle cinquanta lire al giorno (inlenuziom), o le guadagnava; che rapporto volete che ci sia tra questo uomo, questo sed icente proletario, e il povero cafone del!'"Italia meridionale che gratta disperatamente la sua terra bruciata dal ~ole? (Appla,ni. Commenti).

Ha detto l'on. Labriola che solo il proletariato può darsi il lusso di una dittatura. Errore! Errore documentato e documentabile. L'unico esempio di dittatura del proletariato, ci è offerto dalla Russia; ma l'on. Labriola ha scritto d ecine di a rticoli per d imostrare come qualmmte la dittatura ·non esiste in Russia, e la dittatura non è del proletari ato, ma sul proletariato E tutti i dirig enti de Uo Stato russo sono professori, avvocat i, economisti, letterati, gente di ingegno, .cioè, usciti d alle class i professionali d ella borghesia. (Comm en11).

La colpa che ci fa l'on Labriola, il quale ci accusa d i trovare una analogia insussistente tra ì metodi. e Jo svolg imento della rivoluzione russa e il metodo e lo svolgimento della rivoluzio!le italiana, è insussistente, in quantoché io faccio qui una semplice constatazione d'ordine storico. t un fatto che tanto l'una quanto l'altra rivoluzione tendono a superare tutte le ideologie e in un certo senso le istituzioni liberali e democratiche che sono uscite dalla rivoluzione francese.

Mi dispiace molto che l'on. Alessio abbia portato qui i rancori meschini. e torbidi d eUe logge g iustin iane ( Approvttzione a de11ra. CommenJi. A leniO': « Non ho mai apparlemtto, (Ome 11011 appartengo, alla mauoneria! »).

In questi gioèni si è con molta fr equenza fatto ricorso ad u n metodo polemico, abbastanza usato ed abusato : q uello di risuscitare g li scritti e le opin ioni del tempo passato per fa rsene un'arma nella polemica presente. E un pessimo sistema che io ritorco contro coloro che l'hanno impiegato.

In un discorso pronunciato d all'on Alessio a Lendinara; nel quale discorso fu presentato dal candi dato fa scista Aldo Finzi, l'o n. A lessio cosl fotografava la situazione:

« Tra un gruppo n1111w·o10, i nlemperanle, ig 11orante e pauivo di 10cialiJJi e rm ib,·;Jo g ruppo di (tHliJuzio11ali .ri ergeva ambizioJ o e arbiJro delle Jorli della nazione il ParJiJo Popolare, che, coi 111oi ( apriai, alle vo/Je d'a(cordo (Oi 1o cia/iJ1ì, provo(ava (fiJi miniJJcriali d ,m1101iuhne per po1er ottenere / 'inclu1ione n el gt1bù1et10 dei propri rttppreJentanti.

Ogni diu1111ione parlamentare 1i proll'aeva inulilmente tra /'indiffe renza degli uni e l'oslrt1Ziorrismo degli altri, La Camera n on po1'eva più adem - · piere alla sua funzione l egislatilld ed 'essa poi, i n seguitq al grande risveglio della borghesia italiana di queJJ'anno, non pote va più rappresentare legillimamente il popolo ilali,mo ».

Questo potrebbe in u n certo senso riguardare i popola ri. Ma l'on .

Alessio è un uomo che ha molte frecce, se non nel suo fianco, nella sua faretra, e si occupava quindi anche d ei ~ocialisti e deUe loro leghe.

« lJ sistema delle leghe - disse in un altro discorso elettoraledt'eva dùlrullo le inizi"ativc, J'imp u/Jo, l'attività individu,1/e, dimenticando che solo per esso p11ò svil11ppani e progredire il procu10 pro· dullivo, Guai a l ogNere dalla vita eco11omfra lo stimolo e l'incentivo ttlt'opera rapprnentati dal miraggio della conquùta di tm delerminato stata d i agiatezza ! Gu<1i a togliere ttl!'uomo la poJJibilhà di tramandare tti figli i jfllllÌ del J/10 lavo,ro intel/etltu:tle e inlelligentel I.A prosperità del paese ne t1vrebbe 1111 colpo mortale», ecc.

Nel suo discorso l'on. Alessio ha a ffe rmato che la d isfatta d egli Imperi Centrali si deve alla deficenza d ei loro organi rappresentativi. Mi permetto di dirgli che questa è una spiegazione unilaterale e semplicista. C'è stata un.i g uerra, ci sono stati milioni di uomini che hanno combattuto contro gli Imperi Centrali, e alla vittoria e alla guerra si deve la disfatta degli Imperi Centrali.

Altro errore : che dopo Caporetto 1'Italia si sia ripresa, perché è ritornata la sua libertà. Affatto! Le è stata imposta la necessaria discipl ina della gue rra. ( Vive approv:1zio11i tt destra).

Io non sono di quel parere secondo il quale Caporetto sa rebbe dovuta tutta alla disintegrazione del fronte i nterno. (Ap provazio ni. Com· ment,).

E stato un rovescio di ordine militare nelle sue cause e nel suo svolg imento. Ma non vi è dubbio che !_'atmosfera di indulgenza, di eccessiva ~olleranza, ha prodotto fenomeni di turbamento che dovevano influire su q uel nostro rovescio. ·

E perché, on. Alessio, disturbare Felice Cavallotti?

Quello che accade in questi giorni è v·eramente singola re. Da. anni ed anni nessuno più si ricordava di -Felice Cavallotti. (Corrimcnlt).

Scomparso dalla scena milanese Carlo Romussi, che portava questo suo bagaglio come u na specie di eredità g loriosa, la data del 6 marzo passava, e nessuno se ne accorgeva Perché? Per una ragione molto semplice. Perché Cavallotti non dice più niente al popolo itali ano, né. con la su:>. lette ratura e meno ancora con la sua politica. ( Co m m enti p rolunga/I).

Superficia le l' altra affermazione dell'on. Aless io, che il Risorgimento italiano sia stato Io sforzo del popolo italia no. N on è così, purtroppo.

Il popolo ital iano, nelle sue mass e profonde1 è stato assente e spesso ' ostile. I primi albori del Ris~rgimento italiano vengono da Napoli, da quella borghesia di pcofessionisti pro di ed intelligenti che nell' Italia meridio nale rappresenta una classe definita stori camente, politicamente e moralmente. (Vive appr ovazioni).

QueHi che a Nola nel 182 1 levarono lo stendardo della ri volta contro i Borbon i, erano due ufficiali di cavalleria. (AÌJpro vaziom). Tutto il martirologio. nobilissimo del Riso[gimento italiano, è_ marti ro,og io di borghesi. (Approvaziom).

Nien te di p iù triste del sacrificio inutile dei fratell i Bandiera! E q uando voi pensate alla tragedia di Carlo Pisacane, un brivido d i commozione vi prende lo spirito. (Appla,m).

Io vorrei escludere che lo stesso Giuseppe Mazzini possa essere inquadrato ne lla democrazia. Era un coercntissimo nel fine; ma quante volte è stato incoerente e mutevole n ei mezzi!

E CaVou r ? Io p enso ch e l' avven imento ch e· ha preparato realmente l' u nità d ella patria sia stato la sp edizione d i Crimea ( ,ommentr), u no d ei fatti più singolari della storia. E lo ricordo, perché dimostra come e qualmente nelle· ore solenni la decisione è affidata al singolo, che deve consultare soltanto la propria c6scienza ! (Approvazioni. Comf11enl1).

Quando il generale Da Bormida rifiutò di segn:ire il trat tato d ì alleanza colla Francia e coll'Inghilterra, Cavour, la sera stessa del 1.0 gen· naio 1855, lo firmò senza consultare il Parlamento, senza consultare il Consig lio dei ministri, e , soprattutto, a discrezione, senza porre condizioni di sorta.

Fu un gesto di u na tèmerità che si potrebbe chiamare subl ime E lo stesso Cavour lo riconosceva quando, scrivendo al conte Oidofredi, d iceva:

« H o aJitmto s11/ mio Mpo mM respomabilità tremenda. Non importa, Nasrn quello che de ve n ascere I.A mia coscienza mi dice di avere adempiuto ad rm Me ro do11ere ».

Avviene b discuss ion e nel Parlamen to subalpino quando g ià i soldati del -piccolo e grande Piemonte p artivano o stava no pe r partire, e Angelo Brofferio, una specie di Cavallotti dell'epoca (t0mment1), accusò Cavour di non avere un preciso indirizzo politico. Vale veramente la pena che io rilegga p arte di questo discorso, perché ricord a assai da vici no i discorsi che in questa settimana sono stat i pronunciati in quest'Aula. ( Cotnment1}

« I nosh"i mi,_1Ùlri - diceva Angelo Brofferio - si fann o centro di 111110. Euì rappreumano· ltllte l e idee e tulle le convinz.ioni. U,M volt a 1i f anno toniervatori e tolgono i giurali alla stam pai un'altra volta pigliano stmbianze di d emocratici e sorgono contro le usurpazioni d ì Roma; rar'altra volta ge1tm1n l<1 mmchera e 1i fa11110 relfogr,uli p er ,mini all'A111Jria ».

Angelo Brofferio concludeva con queste veramente singolari parole:

« Dove è, ,on q11es/() siJtemd, il rilpetto delle ,on~imù>ni e d ella moralità (OJ/ituzionale ? ». E, riferendosi al trattato, soggiungeva: «Dio disperda il funes/o a11gurio1 ma se voi amsentite a queJI() trattato, l a prostituzione del Piem onte e la rovina dell'?Jalia saranno un fatto comp_iuto ».

Curioso ancora che un altro ideologo potentissimo, e certamente sacro al cuore d i tutti gli ital iani, Giuseppe M azzini, era anche lui contrarissimo a questo trattato, e giunse sino al punto di chiamare depar· tati i soldati piemontesi che andavano in Crimea, sino al punto di incitarli a lla diserz ione!

Ma Garibaldi, spirito molto più pratico di condottiero, spirito rea listico, aveva intuito l' importanza fondamentale del trattato di alleanza tra Piemonte e potenze occidentali.

L' Italia - diceva Garibaldi - non dovrebbe perdere nessuna occasione di sp iegare la p ropria ba n diera sui campi di battaglia., ch e p otesse ricorda re alle. nazioni europee il fatto della sua esisten~a politica.

Oggi, voi siete certamente tutti d'accordo nel riconosce re ch e la storia ha d ato torto al signor Angelo Brofferio, e ragione, grandemente ragione, a Camilla Benso di Cavour. (Approvaziom)

Il d iscorso dell'on. - Amendola, è, dopo quello d cU'on. Labriola , il discorso più quadrato, più degno di meditazione, Egli ha d etto: il popolo italiano soffre di una crisi morale dì spiriti che certamente è in relazione con l'intervento, con la guerra, col dopoguerra, Ha concluso dicendo che bisogna dare a questo popo lo italiano la sua unità morale. ·

Bisogna intendersi! Che cosa. vuol d ire un_ità morale del popolo italiano?

Un min imo comune denominatore, un terreno comune di azione in cui tutti i partiti naz ionali si incontrano o si intendollo, un livellamento generale di tutte le opinion i, d ì t utti i convincimen ti, d i tutti i partiti ?

A me basta che l'unità morale ci sia in certe ore decisive d ella vita dei popoli.

N on vi· può -essere tutti i giorni; non vi può essere per tutte le quest ioni.

D'altra parte io credo fermissimamente che a questa u nità ffiora le, fond amentale, del popolo italiano si va; questa unità morale è già in atto. La vedremo rea lizzala noi :;tessi; non tanto per l'opera nostra politica, quanto come risultato d e-Ila guerra ch e ha fatto conoscere g li italian i gli u ni agli altri, li ha rimescolati, ha fatto di questa nostra piccola penisola ui1a specie di casa ove ci conosc:iamo orma i tutti quanti, Molti ~ iafra mmi , che divideva no reg ioni e provincie, sono caduti : si . tratta ora d i completare l'opera!

L'on. Bentini, parlando della libertà di stampa, sulla quale ritornerò fra poco, ha citato l'episodio di Garibaldi e di Dumas. lo approvo "pie• namente la risposta di Garibaldi. Ma vi domando: se il gio rnale Indipendente avesse, puta caso, pubblicato noti:Zie disfattiste, o avesse dato notizie di movimenti delle truppe garibaldine, credete voi che Garibaldi non avrebbe soppresso il giornale? (Approvazioni. Commenll).

Ma soprattutto sing olare è nel discorso dell'on. Bentìni la confusione fra tattica e .strategia politica.

Si possooo vincere molte battaglie e si può perdere la guerra: e viceversa!

Che cosa vi è successo? Avete avuto bril1anti risultati tattici, m a poi non avete avuto il coraggio di intraprendere l'azione per raggiunge re l'obiettivo fi nale ! ·

Avete conquistato una quantità di comuni, di p rovincìe , di istitu· z ioni alla periferia e non avete capito che tutto ciò era perfettamente inutile se, a un dato momento, non vi impadronivate del cervell o e del cuore della n azione (intermiioni a/l'estrema sinùJra), se cioè non a\'evate il coraggio _di fare della strategia politica. Oggì il vostro h trno è passato, e non fatevi delle illusioni: certe occasioni la storia le p resenta una volta sola. ( Applausi all'e1trema de1tra).

Ma, per comprendere questa legg{', bisogna, onorevol i signori, tener conto d i due fatt i. mollo semplici. E sono questi, signori: c'è stata una guerra, che ha spostato interessi, che ha modificato idee, che ha esasperato sentime nti, e c'è stata, se non vi dispiace e se non dispiace al mio amico M aff~ o Pantaleoni, anche una rivoluzione. Non è necessario, pet fare una rivoJuzione, di inscenare tutta la coreografia delle rivoluzioni, di fare il g rande dramma da arena. ( Una voce all' e;trema Jin;1trd: « Basta avere i generaN! » Rumori à d estra)

· Noi abbiamo lasciato molti morti sulla st rada di Roma, e naturalmente ognuno che si faccia delle illusioni è uno stolto. li pote re lo abbiamo e lo teniamo. Lo d ifen deremo contro chiunque. Qui è la rivoluzione, in questa ferma volontà di mantenere il potere! (Approvt1zioni. CommenJ1). ·

E vengo adesso al lato positivo della discwsione.

Si p,a.rla di li bertà. Bisogna avere il coraggio di dire che, quando si grida « vi\'a la libertà», si sottintende « abbasso il fascismo ». Ma che cosa è q uesta libertà? Esiste la libertà? ·In fondo, è una categoria filosofico-m orale. Ci sono le libertà: la libèrtà non è mai esistita t J soci;1listi l'hanno sempre rinnegata. l a libertà di lavoro non l'avete mai ammessa. A , •cte legnato il crumiro, qua11do si presentava a lte fabbr iche e g li alt ri scioperavano. (A ppla111i. f111 en11zioni a/J'e1trema 1inùrra Voc; all'ntrema 1ini1lrtr: « Era la sua scuola!»)

Ma poi è rea lmente vero e provato che il popoJo italiano sia dominato da un Gove rno liberticida e gema avvinto nei ceppi della schiavitù? :B un Governo liberticida il mio?

Nel campo sociale no . Ha avuto il Coraggio dì t ramutare in legge deUo Stato le otto ore di lavoro. (Comm enli all'e;trema ;i11iJtra). N o n disprezzate questa conquista , non svalutatela. (Voci a//'e;Jrema JÙIÙt ra: « E una burle/la» ).

N on è una burletta! f!: una cosa sacra: dovrebbe essere una cosa sacra per voi.

H o approvatò tutte le convenz ion i social i e pacifiste di Washington. Nel campo pol itico che cosa ha fatto queSto Governo? Si d ice che la democra~ia è Jà dove il suffrag io è allargato. Questo Governo ha man· tenuto il suffragio universa le! E quantunque le donne italiane, che so no abbastanza intelligenti per pretenderlo, non lo avessero fatto, ha im• messo, sia pure sul solo terreno delle elezio ni amm in istrative, da sci ad otto milioni di donne!

Legg i eccezionali nessun a. (Commenti ail'e;Jrema ;i11istra). Non è una legge t'Ccezionale il regolamento suJla stampa. (Commenli t:t!l'e;tre ma 1i11ùtra: « B11ffo11i. li la 1oppreu ione dell'Editto mila 1/ampa »).

Voi dimenticate una cosa molto semplice: che la rivoluz ione ha diritto di d ifendersi. (Approwtzioni. Commenu).

In Rwsia c'è fa libertà di associazione per i non bolscevich i? No ! Cèla liberti di stampa per i non bolscevichi? No ! C'è l ibertà di riunione, c'è libertà di voto? No! (Approvazioni. Commenli all'estrema ;inistra).

Voi che siete g li asserto ri del regime russo non 3\'ete diritto di protestare con tro un regime come il mio, che non può essere nemmeno lo ntanamente paragonato al regime bolscevico. (Vive approvm:ioni a dest ra. CommenJi ttli'e;trema sinistra)

Io non sono, signori, il despota che sta chiuso in un castello munito di un triplice muro. Io g iro fra il popolo senza preoccupazione di sorta e lo ascolto. cv;ve appro_vaziom).

Ebbene, il popolo italiano, sino a questo momento, non mi chiede libertà. (Approva zioni a destra. Commenti all'estrema 1ù1istra)

A M essi na, la popolazione che circondava la mia vettura diceva: « T oglieteci dalle baracche». (ApprovdZionr). L'altro giorno i comun i della Basi licata m i chiedevano l'acqua, perché, ·o signori , ci sono milio ni di italiani che non hanno l'acqua , non d ico per il bag no , ma nemmeno per leva rsi la sete . (Appro·t 1,1Zfoni, a destra. [11terr11zioni all' ertrema sinhtra. Apostr~fi d el deputato Giunta. Applausi a destra).

I n Sardegna (vedete che v i parlo di una regione dove il fasc ismo non ha le d eci ne di miglia ia [ di iscritti] del la Lombardia), ad Arbatax, scesero a me ·degli uomini daIJa faccia patita, vorrei quasi dire accartocciata, mi circondarono e mi mostra rono una distesa dove un fiwne imputrid iva fra le canne palustri, e mi dissero : <<La malaria ci uccide ». Non. mi parlarono di libertà, di Statuto e di Costituzìooe!

Sono g li emigrati della rivoluzione fascis ta che sollevano questo fantasma che il popolo italiano e ormai anche l'opinione pubblica estera hanno largamente smontato. (Vivi applausi a desJra).

E t utti i giorni ricevo decine di commissioni, e si abbattono sul mio tavolo cent in aia di memoriali, nei quali si può dire che le piaghe di ognuno degli ottomila comuni d'Italia sono illustrate; sono ve ràmente dei u1hiers de doléances. Ebbene, perché costoro non w:rrebbero a me a dirmi: « Noi soffriamo p erché voi ci opprimete?» ..

Ma vi -è una ragione, un fatto su cui richiamo la vost ra attenzio ne. Voi _dite che i combattenti si sono battuti per la libertà. E come avviene allora che questi combattenti sono per il Governo liberticida? (Ap pla,m)

La forza e il consenso sono veramente termini antagon istici? Affatto. Nella forza c'è gil un consenso; e il consenso èla forza in sé e per sé. Ma insomma avete mai visto sulla faccia della terra un Governo qualsiasi che abbia preteso di rendere felici tutti i suoi gove rnati? Ma questa è la quadratura del circo lo! Qualunque Governo, fosse retto da uomini partecipanti alla sapienza divina, qualunque provvedimento p renda, farà dei malcontenti.

E come ,·orreste contenere questo malcontento? Con la forza. Lo Stato ch e cos'è? t? il carabiniere. Tutti i vostri codici, tutte le vostre dottrine e leggi sono nuIIc, se a un dato momento il ca rabiniere con la s~a forza fi sica non fil; sentire il peso indistruttibile delle leggi . (Commenti. Approv11zio111).

Il Pa rlamento: si dice che vogliamo abolire il Parlamento. No ! Prima d i tutto non sap piamo con che cosa lo sostitui remmo. ( Commenti). I Consig li cosiddetti tecnici so no ancora allo stato embrionale. Può da~si che rappresentino dej principi di vita. ' Non si può mai essere dogmatici, e5pliciti, in siffatt e materie. Ma allo stato dei fatti sono dei tentativi Può darsi che in un secondo tempo accada di scaricare su questi Consigli tecnici una parte del lavoro legislativo.

Ma, o signori, vi prego di considerare che il fascismo è clezionista. Fa le elezioni pe:c conquistare i comuni e le provincie, le ha fatte ' per mandare deputati al Parlamento, quindi non intende e non vuole abolire il Parlamento. Anzi, l'ho detto e lo ri peto, vuole fore d el Parlame nto una cosa un po ' più seria , se non solenne, vuole, se fos~ poss ibile, colmare quell'h iatur che esiste innegabilmente fra Pa rlamento e paese. Signor i ! Bisogna seguire il fascism o, non <l irò con i ntelletto d'amore , ma con intelletto di comprensione. Bisogna no n farsi d eJle ill us ioni.

Quante volte da quei banchi si è detto che il fascismo e ra un fenome no t ransitorio ! Voi lo vedete : è un fenomeno imponente che raccoglie, si p uò dire, a milioni i suoi aderenti, è il Partito p iù grande di massa che sia mai stato. in Italia Ha in ·sé delle forze vitali potentissime, e siccome è diverso da tutti gli altri nella sua estensione, nel suo ·organamento, nei suoi quadri, nella sua disciplina, non sperate che la sua traiettoria sia ·rapida.

Proprio in questi ·giorni il fascismo è in un travaglio di profonda tusfoi mazione. Voi dite: << Quando d ive nterà saggio il fascismo ?».

Oh! io non desidero che lo d iventi troppo presto! (Si rid e). Prefetisco che continui per qualche tempo ancora come oggi, sino a quando · tutti saranno rassegnati al fatto compiuto, ad avere la sua bella armatura e la sua bella anima guerriera.

Ma lo squadrismo diventa Milizia. E vi è un altro fatto ch e sta trasformando radicalmente l'essenza del fascismo : il Partito, che da una parte diventa Milizia, dall'altra diventa amministrazione e Governo.

:n. incredibile come cambia il caposquadra che è d_jventato assessore o sindaco. Ha un'altra aria. _Comprende che non si può andare all'assalto dei bilanci dei comuni, ma bisog na ·studiarli; bisogna applicarsi all"am· minist razione, che è-una cosa dura, arida, difficile. (Apphuw). E s iccome i comuni conquistati dai fasci sti sono ormai parecchie migliaia, voi vedete che a poco a poco questa trasformazi~ne del fascismo in un organo di amministrazione, quindi n ecessariamente calmo e d elimitato, avviene, e sarà presto un fatto compiuto.

Voi dite: « Quando cesserà questa p ressione morale del fascismo ?» Comprendo che ne siate ansiosi, è u mano; dipende da voi.

Voi sapete che io sarei feli ce doman i di avere nel mio Governo i rappresentanti diretti delle masse operaie organizzate. Vorrei averli con me , vorrei dare a loro anche un dicastero delicato, perché si convincessero che l'amministrazione dello Stato è una cosa di s t raordinaria difficoltà e complessità, che c'è poco da improvvisare, che non bisogna fare labula rasa come è accaduto in qualche ri voluzione, perché, dopo, bisogna ricostruire. E non si può prendere un Krylenko o un cuoco della divisione di Pietrogrado per farne un generale, perché dopo dovete chiamare un Brussiloff. (CommenJJ).

Insomma finché esistono· degli oppositori che invece di rassegnarsi al fatto compiuto pensano ad una riscossa, noi non possiamo disarmare.

Ma vi dico di più: che la esperienza anche ultima che avete tentato, quella dello sciopero delt'anno scorso, vi d eve avere convinti ormai che su quella strada andrete alla perdizione, mentre viceversa dovete rendervi conto una buona volta, se avete nelle vostre vene un po' di d ot~ trina marxista, c.he c'è una situaz ione nuova alla quale dovreste, se siete jntdligenti e •pensos i delle classi che dite di rappresentare, adeguare il vostro spirito. E del resto· dica Colombino, che è amico di Lodovico D'Aragona, dica se sono llemico degli oi,erai, sment.isca quelJo che affermo; che seimila operai del Consorzio metallurgico italiano oggi lavorano perché li ho aiutati, e ho fatto il mio dovere di cittadino e capo del Governo italiano. (Commenti. Approvttziom).

Ma la libertà, o signori, non deve convertirsi in licenza. Quella che si ch iede .è la licenza, ma questa non la darò mai. (Vive approvnioni .· Commen/1),

Voi potete, se volete, fare cortei e processioni, e vi farò scortare, ma se pretendete di tirare Sassate contro j carabinieri o di passare da una strada dove non si può p:tssare, troverete lo Stato che si oppone e che fa fuoco. (Vivi appla,ni a destra. Commenti).

Ma questa legge che ci affatica è veramente un mostro? Vi dichiaro che se fosse un mostro, lo vorrei consegnare subito ad un museo di teratologia o delle mostruosità ch e dir si voglia. (Ilarità).

Questa legge, della quale ho messo le linee fondamentali , ma che poi è stata successiVamente elaborata dal mio amico on. Acerbo e rielaborata dalla commissione, nOn so se· in bene o in male ( vivissima ilarità,· approvazio ni; commenti), è una creatura, e come tutte le creature di questo·moò.do ha 1e sue qualità e i suoi difetti. Non bisogna condannarla in blocco, sarebbe un gravissimo errore.

Voi dovde considerare, ve lo dico c:on "assoluta franchezza , che è una Je-gge per noi . (Commenlt). Ma accog lie principi che ~ono u ltra democratici. Accoglie il. principio della sch eda di Stato, accoglie il principio del collegio nazionale, che era ri vendicazione del sociaJismo, come ricorda.va t esté Costantino Lazzarì, che è ammirevole, come sono ammirevol i tutte le persone le qua li rappresentano una specie di.rudero spirit u ale della vita. (llt1rità) lo dichiaro che non farò le elezioni, se non quapdo sarò sicuro che si S\·olgecanno in stato di perfetta libertà e di indipendenza. (Vi vi ttpplt111Ji. Commen/J).

Voi dite che si spersonalizza la lo t ta. Voi dite ch e le e lezioni si faranno nel tumulto; ma chi vi dice che le elezioni siano vicine? (Vive ilarità. Commenti prolungati).

Il congegno è tale, intanto, che g:uaatisce una quota parte di posti alle minoranze. Io credo che facendo le elezioni colla legge attuale, le minoranze sarebbero forse più sacri.ficate. (Approvazioni. Commenti).

Ad ogni modo la spersonalizzazione della lotta toglie alla lotta stessa quel carattere di asprezza che potrebbe preoccupare d.il punto di vista dell 'ordine pubblico. In questo momento le eiezioni fatte col co~legio uninominale o anche colla prop0rzionale condurrebbero certamente ad eccessi. (Approvazion,).

E aggiungo che mentre in sede di discussione politica, io sono e devo essere intransigente, in sede di discussione tecnica, mi affido, in certo senso, ai competenti. ( Commenll). I competenti - ce ne sono moltissimi in quest'Aula - diran no Come la legge possa essere ancora di più 11_1altrattata o perfezionata. ( Commen/J). Ma ciò riguarderà fa Camera, eil Governo vi dichiara che non si rifiuta di accogliere tutt i quei perfezionamenti che rendessero p iù agevole l'esercizio. del diritto di voto.

Questo riguard.a in un certo senso i popolari, i quali devono · decidersi. lo ho parlato chiaro, ma devo . dire che non altrettanto chi aramente si è parJato da quei banchi. 11 Governo non può accettare condizioni: o gli date la fiducia o gliela neg:tte. (Appro vazio ni. Commenlt).

Sig nori, voi sent ite che in questa discussione c' è stato un e lemento di drammaticità . In g enere, quando le idee diventano a nché passioni personali degli uomini, fanno e le vare il tono di tutte le discussioni d i tutte le Assemblee.

Io conco rdo con tutti gli oratori i quali. hanno affermato che" il paese desidera soltanto di essere lasciato tranquillo, di lavorare in pace, con disciplina ; il mio Governo fa degli sforzi enormi per arrivare a questo risultato, e li continuerà, anche se dovesse p icchiare sui propri aderenti, perché avendo voluto lo Stato forte è g iusto che essi siano i primi ad esperimentarne la forza. (Vive approvaziom).

Ho anche. il dove re di dirvi, e ve lo dico per debito di lealtà, c he dal vostro voto dipènde in un certo senso il vostro destino. (C ommenll).

Non vi fat e a nche in questo terreno delle illusioni, p erché n essuno esce dalla Costituzione ; né io, né altri; e nessur1o può supporre nemmeno che io non sìa ampiamente g arant ito, secò11do lo spirito e: la lettera della Costituzione. (Comm enti).

E allora, se le cose stanno in questi te r mini, io, concludendo, v i dico: rendetevi conto di questa necessità; non fate che il paese abbia anco ra una volta l'impressione che il Parlamento è lontano dall'anima della nazione, che questo Parlamento si è esercita to per una settimana inte_ra in una campagna di opposi:zi':)ne, che alla fine è sterile di risultati.

Perché questo è il momento in cui Parla.mento e paese possono riconciliarsi. Ma, se questa occasione passa, domani sarà troppo tardi; e voi lo sentite nell'aria, lo sentite nei vostri spiriti. (Comm i nt,).

E allora, o signori, non afferrate vi alle etichette, non ir!'ig iditevi ne lla coerenza formale dei pa rtiti (a ppro vazioni), non afferratevi a delle pag liuzze, come possono fare dei n aufrag hi nell' O ceano credendo inutilmente di sdvarsi; ma ascoltate il monito segreto e solenne della vo st ra coscienza, ascoltate anche il grido incoercibile deJJa nazione. (Vivù1imi e prolungati applausi che si rinnovano a pit( ripreie, ed a 01i 1i assocùmo le tfib1me I minùtri e moltìSJimi deputati JÌ ,ongra/11/ano co!J' on. Pre;idenle de{ Comiglìo. Gtìda di: « Viva M11nolini! ». Nuovi e reiterali applausi. LA seduta è soJpesa per alr11ni minu/J) *.

PER UNA CROCIERA CAMPIONAR IA NELL'AMERICA LATINA**

Allorché il comitato della crociera mi pa rlò d i questa impresa fui subito convinto che l'iniziativa m e ritasse i l più largo appoggio. .B p er questo che il Governo ha fatto e contiq!Jerà a fa re il suo do\'ere. :e stata chiesta una nàve ed il Governo ha concesso una g ra nde nave.

Chied~ano deg li equipaggi e g li equ ipagg i sono stati concessi. Chiedevano una p rep arazione d ipJoma t ìca e questa è stata largamente com· piuta a mezzo dei rappresentanti del regio Governo nell'America latina. Non esclude che si possa dare un aiuto .finanzia r io. Questo, in ogni m odo, non potrà essere che modesto, date le ristrettezze del b ilancio. Ma avrà un alto valore morale, che giov~rà a provare l'i nteressamento del Governo. Si è detto che la crociera deve effettuarsi. Ora bisogna che la nave ltalia p arta carica di tutto èiò ch e il lavoro e l'ingegno ital iano producono.

Tutt i si lamentano che l'Italia all'estero è tenuta in poco corito, è quasi misconosc iuta. Infatti, molti credono che l'Italia sia un p iccolo paese con venticinque milion i di abitanti, senza industria, con li mi tatissimo commercio; e r estano me ravigl iati, quando vengono da noi, nel trovare i più grandi impianti id roelettr ici che esistano sulla faccia della terra ed a

To rino, a d esempi o, Ja p iù grande officina d 'Europa. Indust rie , le nostr<\ ch e hanno in sé, a distinguerle. _da quelle di altri paesi, una . l inea di u A Roma, a palazzo Chigi, il 16 luglio 1923, alle 11, Mussolini p resiede una riunione fra le maggiori p ersonalità dell'ind ustria, del commercio, delle scien:ze, delle lettere e delle arti, convocata per discutere i n merito ad una crociera campionaria nell'America latina. In tale occasione, dopo i discorsi del sena to~ Silvio Pellerano e dell' avvocato Eugenio Coselschi, commissario culturale della progettata crociera, il Pr~idente del Consig lio p ronuncia le p arole q ui riportate. (Da li Popolo d'Italia, N . 169, 17 lug lio 1923, X).

• La seduta, sospesa alle 19.30, ·riprende alle 20.10. Dei vari ordin i del giorno presentati , il Presidente del Consig lio accetta quello del deputalo Ig nazio Larussa, che dice : « La Camera, confermando Ja sua fidu cia al Governo, a pprova i principi. della riforma elettorale e p assa alla. discussione deg li articoli». La prima parte di questo ordin e del giorno («La Camera, confermando la sua fiducia al Governo ») , ! approvata con voti 303 contro 140; 13 S{'('onda con voti 23~ contro 139. (Dag li Atti d el Pd-,ldmenlo italiano, Camera d ei de piaari. SeJJi one cii: LegiI/a111ra dt . Dimmio~i. Volume _ XI, pagg, 10673-10684).

DALLA MARCIA SU ROMA AL VIAGG[O NEGU ABR UZZI 321

bellezza ·caratteristica. Ma siccome non ·possiamo pretendere di obbHgare gli stranie ri a venìre in Italia e poiché le comitive g iornalistiche si limitano a d are sguardi e quindi resoconti superficiali, dobbiamo avere il coraggio di andare noi a recare oltre i mari le prove del nostro progresso nelJa civiltà. Noi abbiamo una tradizione gloriosa, ed io sono rispettoso delle tradizioni; ma non possiamo vivere di sole memorie , bensi dobbiamo operare. Il miglior campo che sì .offra verso la nostra attività è l'America latina, che si potrebbe chiamare anche ìtdiana.

Laggiù, infatti, vivono dai quattro ai cinque milioni di ita li.an i e molti ancora che hanno nomi che ne denunciano le origini per essere classicamente italiani. Si impone, quindi, all'Jtalia di rurate la conquista del posto che le compete nel mondo. Gli industriali han no a dare prontamente la propria adesione. Nessuna industria, anche piccola, che possa disporre di qualche decina di mig liaia di Lire, deve rima nere assente. Parlo degli uomini d 'affari, j quali, certo, converranno con me che la rédame è necessaria . Sia pure quella réclame ossess ionante che noi all' estero vediamo messa in atto quasi a costringere la volontà d ei noncuranti e che in qualche forma deve trovare_ luogo anche da noi. li mondo non si accorge'Cà di noi, se noi non lo costringiamo ad accorgersi della nostra esistenza. Mi aug uro, quindi, di andare presto alla Spezia per , salutare la bella nave che partirà carica dei nostri prodotti. Oltre ai manufatti dell'industria nostra, dovranno trovarvi degno luogo tutte le manifesta2ioni d ello spirito, non esclusa l'illustrazione della nostra. guerra, che stabilisca definitivamente l'alto merito del grande popolo italia no nella vittoria coltlune degli Alleati.

Questa missione ci è comandata dalla sforia e dire-i quasi dalla nostra struttura fisiologica. Quaranta milioni di' abitanti non possono vivere in un terri torio dove non sono esistiti ma i più di vent icinque mi lioni. Quind i, o trovare il modo di espandersi, o altrimenti l'esistenza non ci sarà possibile. Tutti dovra nno, ciascuno con le sue forze, concorrere, con piena fid ucia, ad :ittuare questa impresa che il Governo naz ionale vuole assolutamente sia realizzata nel modo più degno per l'onore e per i vitali interessi d'Italia. (DimportantiSiimo discorso del Presiden!é del ConsigJ;o è arco/Jo dal più t1ivo enlluiasmo e da prol11ngate accld· mazionry.

18" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO•

Sono sta/e naminate attraverso i rispeJtil'i fiduciari le situàzio ni del jaJciJ_mo in Cafabr;a, ùt Puglia, in Basi/irata e parie d ella Cttmpania. Per la provincia di Reggio Calabria, ha riferito il camole generale Minniti, il quale ha den1111ziato 92 frtsci già co1tituiti, 16 mila via di costituzione, )2 comuni fascisti riuniti in federazione. H a richùtma/o /'aflenzione del Gran Consiglio 1n/la necessità di provvedere alla rùo/11zione del problema ddle terre delle zo ne terremotate, per rimediare alle male/alle di pa.uati Governi, che hanno lasciato sperperare i jo11di Jlanziali a gmpp i di clienlt'le e di profittatori.

l'avv. Salerno per Catanzaro ha dichiarat o costituiti 152 fa sci, ,ma ventina di com1111i di çonq11iJta del fasçimM, çompreso Cotrone, antica rocrnforte dei 10'<ialisti. EsiJ te tm'ollima organizzazione sindacale e un senso diffmo di 1111ova fiducia per i provvedimenti presi dal Go 11emo in fttVore del Credilo Agrario e dei Laghi Sil,mi. Ha richiamalo sopratt11/lo /'a11enzio11e J11t problem(l s/radale e m q11ello delle bonifiche

Per Cosenza riferisce il fiduciario pro11inciale Mefrhiori, dichiarando la costit11zione di 130 f11ui e Id conquiJta di una cinq11a11tina di comuni .

Per la terra di Bari e1pone mi1111/amenle la sit11,1zione A rttldo di Crollalanza: 30 faffi già co1titr1ili e una veJllina in via di org,:wizzazio_ne. Dopo la çrisi a/traversata dal faschmo, q11e1Jo tl(l rapùlmn ente rostit11endos/; la fusione coi nazionalisti e l' intesa coi combttJlenti è ,m fa llo çompiuto. La Jituazione dal punto di vis/a sindacale è o/Jremodo soddisfacente, az,endo oltre cinq11antamila organizzali, Vi i il proble11M della disocc11pnione, ,he Jarebbe a«tomaticame,rte ri!olto, qualora t•eniJse ripreJa fiemigrazione verso l'America. It fid11cirtriQ ha vivamenle richiamato l'affenzione del Gran Comigiio e di S. E. M11110/ini in partico lare mila nereuità di risolvere il problema de l porlo di Bari.

Per Foggia, De Cieco prospetta fo situazione politica di lulfa la provincia in rapporto a 11omi11i e a vecchi partiti. Demmzitt li:1 presenza di 54. fasci .r11 54 comuni, 11 tt1nmi11istrazioni fasciJJe, 23 con maggioranza jaJCiJta, Comiglip provinciale interamenle fa1cÌJla

Franco, di Lecce, dichiard (ll/11a!mente co1ti11Jìti 128 fasci. Ollimta la poJizione nei confronti dei comballenJi. E1pone cbiarameme irt po1izione del fauiJ mo nei cQ11fro111i di llllli i raggmpp11m e111i polilici d egli

• Tenutasi a palano Venezia. i l 16 luglio 1923 (ore 22-24?). (Da Il Popr,/o i'ltt1/;a, N . 169, 17 luglio 1?2$, X).

DALLA MARCIA SU ROMA AL VIAGGIO NI::GLI ABRUZZt 323

altri partiti oramai franlumati. A uenna alla q11eitione della Provincia di Taranto, 1111/a quale avviene. 11110 J<ttmbio di idee ,ol Presideme del Comiglio. Sit uazione e<onomica non-preoffupante.

Per la Basi//(afa è presenle l'on. Catalani, il quale fa una l11<ida relazione 111Jla 1ituazione politica preeristente al fauiJmo, ;ituazione di cui era magna pars i/ niui!mo e S/11/a rnnseguenJe formazione del fa!Cismo, che attualmente tonia 116 ;ezioni con 58 comuni ,onquùlati. LA .situazione economica è più o meno buona tt seconda delle zone che ;i ronsiderino. LA legge 111ila Ba.silicata 1101_1 ha avuto alcun effelto, perch.~ in fondo non furono mai 1t,mziate le ;omme dùto/te per altri 1co,pi. Fa rilevtlfe l' a11oluta mancanz,1 di comunicazioni J/radali fra paesi e p4eJi. Riferendo1i a/l'acqrJedo!to, otliene dal Presidente Ja conferma che il Governo ht1. già provveduto, ·

Per -la provincia di Salerno è relatore l't1.vv. Adinolfi, che d emmzia la co.slituzione di 178 .sezioni e 78 1indacati. Lmneggia la 1iJ11azione nei rapporti deJ/1011. Amendola e degli ex-tomba/lenti. A11iwra che la crÌJÌ del fauhmo rampano non ha pùì alcuna influenza nel fasrìsmo, poiché la fmìone coi nazionalisti è comp!etamellle avvemtht. Buona la 1iluazione economica.

L'((VV. De CriJJofarò per la provincia di A1:el/ino, che conltt ·118 fasci, fa una crÌIÌca completa della po1izione e del contegno degli uomini politici che 1ù10 ad i eri hanno tenuto il campo an che in questa pro vincia. LA rriJi del f aJtÌJmo campm10 1i è risolta in modo lusinghiero. La situttzìone è buona. Scaria la disoccupazione.

Per la provincia dì BenevenJo, con 52 fa.sci già cosJìtuitì, riferiue l'avv. Rirri, il quale si dichùtrt: 1oddisfaJ10 del movimento sindacal,1 atJualmeme basato sopra· 1euanta .sindacati. La 1it11azione del faschm() nei rapporti dei combattenti f buon:r. Qua nto alla criJi coi mniona!is1ì1 eglt di chial'a che qualfro sezioni naziomtl ÌJte ancora e1ì1tenli ·somJ' composte da elemenli t1.111ifaffisti àl iervizio di uomini 1orpa11ati o in procinto di annegare. La 1ituazio11e economica appare buona,

19" RIUNIONE

DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASCISMO*

La seduta di q11e11a ;era è .stata ocmpata lul/a ne/l'e1t1.me della siJuazione di Nap oli, L'eiame è Jlato condotJo con la m,ù1im11 obiellività in 1111 co111raddiJJorio fra il Presidente ed il fiduciario e Ira questi ed i membri del Gran Consiglio. Nulla è staio tralaffiaJo per f ormar;i una idea il pùì pouibi_le chiara della situazione. Si pNò dire che, urei/o Napoli, nelle altre provincie della Camp ani~ la ;it11a:,done n~r, presm/11 ormai più anormalità preocmpanti, e d el rnto anche la Jitmaione di Napoli dal punto di vista organico del fa;ci.rmo, è andata le ntamente migliorando.

"' Tenutui a palazzo Venezia il 17 lugl io 1923 (ore 22-24 ?) Da. li p qpolo d'll11lia, N. 170, 18 luglio 1923, X).

Per ordine del Presid ente, domattina partirà alta vo/ta di Napoli I,, 1peciale commirsione, g ià Ja tempo nominata, ,dia quale è d emandato ;J compito di risolvere definitivamente entro la sellimana ogni q11e1tio11e.

Domani ;e,a la udttta continuerà,

20" RIUNIONE

La ;ed11/a ha e1ami11ato la 1it11azione degli Abruzzi e d elle 1\farche.

Per la pro{!incia di A quila ha riferito S. E. Sardi in modo preciso e documèntalo Second() i dati preJentati, la provinria d i AqÙila ha circa quindicimila leI.rerali con una popolttzione di q11nttrocentocinq11antamila abitanti. La situazione del faJCismo dal punto di vista politico e della diJCiplitld è otJima. Vi sono 147 fa.Ici su 123 com111d

Per la provincia di Chieti riferisce I'ai:v. Trailo: 84 sezioni, ollit1za l'organizzazione sindacale, situazione economica Jran"q11illa, neces;aria I.i ripre1a de/l'emigrazione per eliminare o-gni sintom o di diso cwpazione.

Il doti. Savini per Teramo: 75 sezioni fascist e 1opra 76 comuni, non troppo ivilllppato il movi mento Jindacale, dato il tipo di economia. del/Il regione, rapporti cordiali coi comballenti, 1i!11i1zione politica ed economica generale soddisfacent e.

L'avv Lembo riferiJce per Campobasso La 111a relazione diligente e rh iflra dà come cosliJuile 108 sezioni; ma ;opratlullo meJle-in evidenza come il famoJ o g ruppo molisano di azione sia entralo dùcipUnalamente d. far parte dr/ f ascùmo, unentendo in tale modo /111/ e le f1iù vaghe e insidiose l egè,ende e dando al nostro Partito "" apporto non indifferente di ,ombaJtenti. Sono state anche vaglÙte e gi11dic111e le PoJizi oni degli r.ltri partiti politici e dei dep11tati della provinrid. La J;luazio ,u · economica è oltitnft,' lul/avirt il fiduciario· richiama l'aJJenzfone del Gran C onsiglio 1111/a emigrazione e Jtt!la neceJJità dì 1fru1tare le a.eque dd fiume Bi!uno, che potrebbero fornire di luce, ·d i t1((/lle e di opue irri• gatorit tJ ntt grande plaga della provi11ria. ·

Per le Mar,he riferiscono l'avv. Fabi, sindaco di Anco11t11 /i{t1!v. Mazzolini, iJ capitano Riuardi e Fra,uhi. l'avv. Fabi per Ancona dà pe, co1til11iti 53 fa.,ci 111 51 cOmNni. li movimento sindacale qu..ui nulfo. Esùte un al/rÌIQ- non indiffer.ente coJ Partilo Liberale. Difo<C11pazi on6 pi11J101to.preoco1panl e; perdò il fiduciario ha richiamato I'altenzione del Gran Comiglio sulla situazi one deJ porto e ;u/la nectssilà di far lavorare i ,anlieri. S. E. Cùmo ha risposto, 1piegando ciò che è stalo -fatto dal Governo. e indicando, quale è il doi•ere degli ind111lriali e d egli .armatori .

Mazzolini riferiJce per la provìnda di Macerata dove esùtono 50 fasci Jopr11 .58 comuni. Non esÌJtono ottimi rapp cmi coi liberati, mentre il parli/o PopoltJre ris11lta ancora in efficenza. LA JÙuazione econo mica è geneu1Jmente buona.

Pe, Pe1aro il capitano Riccardi dà 74 fasci sU 74 comum. T utte /e amminittrdzion i comunali sono fttJ(ÌJle lrt1.nrie du e. Ld. situazùme del f111cismo può ritener1i buona st1.lvo qualche al/rito çoi p()pola,i e re,,i qualche gruppo di repubblicani bolscevichi. LA siJuazione economica f buona.

Frt1.nchi per Ascoli Piceno denuncia 75 fasci m 75 ,om11i1i , L'unico partilo politùo ancortt o-rganizzato è il Partito Popolare. La situazione economicea è b11ond.

21" RIUNIONE DEL GRAN CONSIGLIO DEL FASOSMO *

Sono slt1.le uaminflfe mim1zi0Mmenle le d i n n e sit11azioni d ella To!Cdlld e della Lombardia. Dalle esp osizioni dei fiducia ri tanlo la rit uaziont polìtìca del fas cismo che la ·1it11azio11e economica delle d ue grandi re· g ioni, fa lle alctme eccezioni, si present d soddisfa cenl e,

Provinda di Car rara ( relatore Ricci), con 143 fasci, t11tte le amministrazioni com1111a!i conquhlate, meno tre .

Proi.•inda di Sima ( relatore D antona), con 103 sezioni, 36 comuni fasci sti, 62· 1eiio11i avanguardiJte, 150 Jindacati con J iecùitila iscritti.

Provincia d i Arezzo - (relatore Dragoni), con 108 f aui, 2 6 romun,: fascisti. Prospella al Gran Consiglio due situ.azioni, che f1tm10 capo rispettivamente a. due per1one: Luzza/lo e Prilli. Il primo t he rapp reienta 11n lurbamenlo de/14 aJtivitJ. politica ed econ omica generde nella provincia; il secondo tbe Jurba coi Juoi atteggùmunti la compagine d~l fauÌ! mo ttretino. li Gran Comiglio decide di prtndert provvedimenJi in m erito ,

"'

Per la Provi ndd di Pisa riferisce Morghett, il quale denu nzid 131 faJd e 3.5 romuni fasdsJi 1opra 42.

Per la Provincia di Lucra riferù,t Scorza, il quale denunzia 107 faui, .54 sezioni fNlang11a1diste e 44 gruppi Balilla. T renlo/lo comuni della provi11ci.i J<mo stati conquistati da m11t ilaJi1 c()11Jballenli e f ascisti.

Per la Provincia di Groueto riferisce Pierazzi, il quale denunzia 92 fasci. Le el ezioni amministrative, avvenute solo dopO' dieci giorni da/111 marcia .ru Roma, hanno p01'lato aUa conquista di 21 wmuni su 23 e del Consiglio provinciale quaJi al completo.

Per la Provincùt di Firenze riferisce Michelangelo Zimolo, il quale denunzia 300 faui. Salvo 11n ·dissidio da tempo latente nel f auic, di Firen ze, la 1itut1zione è buona in !ttJ/a la provincìa.

Per la Pro vincia di livorno rife,ùcono Capitani e Z ovietti, i qual, denunziano 12 sezioni fauiste, avanguardie e gruppi Balilla.

Per la Provincia di Manlova il conte Arrivabene dichiara rhe Jul/a la provùuia è nelle mani del Partito FauiJla.

Per la Provincia di Breuia riferis ce Turati, il quale denunzia 201) faui e 100 amminhtrazioni comunali s11 280 comuni della provincùt.

Per la Pro vi ncia di Pavia riferisce il capitano Forni, il quale denunzia 212 fasci e tulle l e amministrazioni comunali fasciste.

Per la Pro vincia di Bergamo riferisce il conte S11ardo,, il quale d e· mmzia 280 fasci e 123 iH cosJit11zione.

Per la Proi:incitt di S011drio riferisce l11 cche11i, il quale de111mzia 20 sezioni.

Per Como riferisce Vaccari Per q11a11to esiitano 115 sezioni la situa· zione del fascismo nel Comasco è in piena n ù i. Il Gran Consiglio ordina a/Ja GitmJtj euc11ti va del Partilo di esamiwre tale situazJOne e di porgere al f id 11cìario i mezzi necessari per poted a riiolvtre.

L'avv. M aggi, segretario de/Ja Federazione fascista milanese, rife risce mila situazione di Milano- cillà e della Provincia, d ove nistono 2 20 faJCi costituiti e 200 comuni f asCÌsJ i ri11niti in tma Associazione d ei comuni ilaliani, 'che f1111ziona egregiamettte Distingue la Lombardia in d ue zone: quel!tJ a sud di Milano, che è, senza. eccezioni, comple!ttmente ft1 .JCÌita; quella a nord, che preiema invece delle soluzioni di continuità .

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