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35• RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI* .
S11 propo;ta del Pre.sidente del Comiglio, il Comiglio, a//' 11ndnù:Zi1à1 delibera di !Oltoporre alla 1anzio1!e reale la no.mina del vicepresidellte ·del Senato, barone Me/odi<', a minùtro di Stato ( +).
Il Presidente del Comiglio e Minùtro degli EJteri, che dà pro v a ogni giorno dell'interesse intemO ,he egli allribuisre al fen omeno de/. l 1emigrdzione, si è fallo promotore di un a iniziativa importantiSJima al.la quale il Consiglio dei ministri ba dato oggi fa .ma approvazione.
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Partendo dalla comtatazione che occorre t111menlare le .occasioni di imporre all'e1tero della mano d' oper.:1 ilaliana, il Pre1idenle ha 110/1110 affrontare H problema dc( fin qnzù:mento di impre1e colo11iz'Zdlrid e di lavoro A/J'inizit:ttiva pritiata egli ha fallo dare una JpÌ11ta p oderOJa dallo Staio ed ha creato l'organo finanziarfo che sorge con un , apitale coJpicuo raccolto con lo JteJJo rhparmio degli emigranti. Sorge così l'lst;ltllo nazionale di credito per il lavoro italiano all1 e1tero1 che (on Ì'opera sua deve ·rùpondere ai fini di valorizzazione del lavoro italiano favorendo iniziative individuali o collettive dirette ad impiegare /a m ano d'opera àlt'ettero.
Il nuovo Istituto Ji propone: a) di finanziare per intero o in partecipazione impreu di lavoro o di colonizzazione aJi'e1tero e nelle colcmie che impieghino dimeno p"revalemem enle mano d'opera itafowa; b) di anticipare 101tnne per cauzioni o per provvhte di materiale e altrezzi occorrenti per lavori o per opere di co/onizzazù)n e tanto ad imprese, quanto a colletJività o cooperative di lavoratori nazio nali ed e.ce'zionalmente a 1ingoli coloni o aJJuntori di piccole industrie all1e1tero. Sono parificati ai lavori del presente comma quelli esegu;,i nel _Regno, p11rché destinati ai Jervizi sJala/i di auiJtenza direi/a degli emigranti; e) ·d; raccogliere elementi e notizie relative ai lavori e colonizza_zioni da compieni all'estero, formu land<>, se del ca10, i relativi progetti di mttJJima o di dettaglio da cedere come parie di Jovvenzioni alle imprese di mi di comma .precedenu, come pure di incoraggia,e J/11di e ricerche aventi l'oggello ora indicato, nonché di rarcog/iere n otizie re/a-. d) di promuovere e inumificare il riiparmio da parie degli italiani all'estero. L'Istituto, che avrà la dllfaJa di trenta anni dalla data della p11bbl!cazone del d ecreto reale che ne approverà lo sl aluto, sarà cosJituito come una ordinaria società· ano11ima per azioni, salvo q"anto sifl disposto dal decreìo sUSJo, e avrà un capitale j; cento milioni di lire diviso in azioni da lire cinquanta per ciaJc11t1a azione al portato re, il mi imPMJo dovrà essere venalo per intero all'alto della soll(ucrizione e 1ul quale è garanti/o l'intereJJe minimo del 4,50 per cento annuo, esente da q11alsia.1i impo1ta 1alvo la maggiore somma de11ol11ta all'azionùta a titolo di dividendo degli 111ili. QuesJ'inlereue è garantito a caric<J del bilancio del fondo per /'emigrazione,
• Il 3 giugno 1S>23, ·alle 2, 8, Mussolini aveva lasciato Vene-zia in t reno Il 4 giugno, alle 10, era arrivato' a Roma. li 5 giugno (ore 9.30·13.30),' presiede la riunione del Consiglio dei ministri della quale è qui riportato il resoconto. (Da 1/ Popol<, d'Italia, Nn. n,, 134, }, 6 giugno 1923, X).
1ive .al m<Jvimento commerciale e alla iituazione dei mercali in rapporto al lavor<J italiano.
L'l1tit11to provvederà agli s~opi che si propone: col proprio capitale dzionario e con il ricavdlo de/l'emis.1ione di obbligdzioni (nominative o al porta/ore con l'intereJJe del 3,50 per cento); occorrendo anche mediante m11J11i preuo htituti di Cfedito privati o pubblici.
Euo avrà la s,,a 1ede i11 Roma. Per deliberazione del Con.rìg/io di amminùtrazione potranno ÌJtituirsi uffici, agenz;e o rappreienlanfi /alJJ o all'inln'no quanto all'estero nei centri maggiori di emigrazione. '
Basta; ·crediam o, accennare per sommi capi alle finalità per.1eg11ile dall1/Jtit11/o ndZionale di credito per il lavoro italiano al/'e.1Jero e alle modalità della sua costilnzione e del suo funzionamento per renderii facilmente conio dell'importanza dei compito che eJJO è chiamalo ad auolvere.
U dove mttncano iniziative private o si dimo strano di JCarJi.JJima efficewza è riuntita la necessiJA del/io/)era di llll <Jrgana, che, wrrello dal valido appoggio dello Stai o, poJ.Ja con .1icure direflive e mezzi ade~ guaii dirigere, soJJenere, valorizzare l'opero1a allività della noJ/ra collet· tività emig rante.
- All'/Jti/11/0 dì cre4ito per il lavoro i~aliano all'eJlero che sorge ora con questa grandiosa finalità nòn può mancare degno e meritalo JUC· ces.10 Je l'aJJÌJfa il fervido incordggiamento di quanti sentono e apprez· zano la serietA dei suoi prop<J1iti, ·
Lo J/eJJO comm. D e Michelis l Jfato incarica10· dall'onorevole Mus· Jolini di provvedere alle operazioni di coJlituzione della società fino alla nomina del Consiglio di amminiJlrazione.
Su propo1/a del Presidente del Con.1iglio e minùtro degli Esteri, il Comiglio autorizza lo situo ministro a pruentare al Parlamento un disegno di legge per l'approvazione del tralfalo di commerci<> e di navigazione fra l'Italia e l'Austria.
Il 28 · u. s. è .Jta/o firma/() con l'AuJtria il trattato d{ commercio, il quale viene a rafforzare quelle direttive cui, neJJ'intereue d el Pane, ha intno uniformar1i l'azione d el Governo itr questi 11//imi tempi e v iene insieme a costituire un avvet1imento di non trau11rabile importanza n ei riguardi della economia nazionale.
Sono · q11e1/o punto di villa, infatti, il -nuovo lraJlaJo ha inleJo ri1pondere anzitntlo ad rma neceuità df caratlere ·11,gente. Col 10 luglio pros1i1110 ve11111ro verranno a cadere anche le ultime facilitazioni doganali imposte da/l' A rn/t'ia con il trattato di pace di San G ermano a f avore di J,1/rmi nostri prodotti.
Ora il 11110110 trattato, che entrerà in vigore il giorno 8 dopo lo scambio d elle ratiffrbe e che avrà validità di un ann() salvo tacita ritmo vazione, assicura a/l' Italia, oltre alla piena e illimitata clausola della nazione pùì favorita, notevoli e numeroJe conce1.rioni Jdriffarie per i no1tri prodotti, t ra i quali a1u1mtmo appu nto particolare rilievo qpe/li de/l'agricoltura.
Provvede inoltre il traJlalo e saliiagu(miare efficacemente gli intere.I.Ii de/i' esportazione italiana di fr onte a quel complesso di divieti, di reslrizioni e di formalità stabilite dall'AuJtria che fin qui hanno ostacolato il no1tro pùì ampio rifo rnimento di q11el mercato.
Contro tali vantaggi l'A1111ria ha ollennlo da//iIJalia la cla11sola della nazione pùì favorita, non già per tulli i prodofli iscrilli nella nostra tariffa, ma 10/tanto per rma parte_di essi e riduzioni tariffarie per i prodolJi di sua più speciale fabbricazione.
Nel fare queste conceJSioni furono temili in equa considerazio ne gli inlere11i delle 1imilari induJtrie italiane1 ma poiché è p otut o 1embrare che. ogni maggiore ca11tela al rig uardo non fosse su perflua, con un protorollo aggi11nto è stato riiervato al no11t'o paese il diriflo di 101pendere l'ap plicazione del ~rattamento della nazione piN f avoriJa per q uei prodotti, la cui importazione dall'A111 tria aJJumeue in p ratica tali propo rzioni da minacciare· gravemente qualche importante ramo de/111 n ()stra praduzione.
I ntegrano le dhpo1izioni del trattato di commercio un particolare accordo concernente le relazio ni economhhe tra l e zone d i fronl iera, nonché una Mnvenzio ne per agevolare il traffico austriaco af/raverso il porto di Trieste, la quale è entrata in 11igore il 15 maggio 11 s li primo rilponde non 10/0 alle neceJJità di stabilire le solite limitate agevolezze per il commercio di frontiera, ma è inteso a regolare altre1) i rapporti di convi11enza e di Ira/fico tra gli abitanti dei paesi vicini a confini in dipendenzn anche della situazione creala per tali pani dal nuo,vo assetto t erritoriale.
La suonda riJp onde so1tanzialme11it ad un inl~rene che per Trieste
Ilena è di vitale importanza, quello cioè di a.r1icurarle un p hì notevole trttffico col 1110 retro/erra.
S11 p,oposJ,:1 del Presidente del Comiglio è approvalo uno schem,:1 di derreto per cui è modificato l'ari . 7 della legge 18 luglio 1917 relativo alla protezione e alt',wùttnza degli orfani di guerra. Con quest e modifiche, il Comitato nazionale che ha sede in Roma si comp0'1'rà di due senatori e due depulati eletti dalle rùpeuive Camere, di un comigliere di Corle di Cassazione, di ,m comiglie-re dì Stato, del segrett11io capo della Presidenza del Consiglio, del direttore generale dell'amminiJJrnione civile, di due ufficiali generali, uno del regi1> Eurcito· e uno della regia Marina, di 1111 ragioniere del minfrtero delle Finanze, di qua/Jro delegati degli ÙJÌlll!i nazionali degli orfani di guerra e di 11tl delegat o per çùuçurra d elle Jre aisocù1zioni çombattmJi, mutilali e f amiglie dei caduti.
I noltre su proposta dello s/ esso Presidente del Consiglio, si delibe-rn di accordare il ribasso· del 75 per cento ai r:ombattenJi d i 111tta Italia che affluiranno a R oma il 24; giugno per la commemortrzione della battaglia dei Piave. Lo steuo ribauo è a((ordat o ai combaJJenti d e/Ja regione lombardtt1 i quali, invece, si recheranno in quel giorno a M i/ano per aJJÌJJere alla commemo r(l'Zione della battaglia sul Piave, che sarà fa tla dal D11r(I della ViJtoria generale Diaz.
Nell'occasione il Consiglio,, JJJ proposta del ministro d ella Guerra, ha deliberat e, rhe le facilitazioni -ferroviarie per le cerimonie nazionali, rame 1111/e le altre facilitazioni relative agli alloggi, accasermamenti, ecc., non po!ranno essere concesse se non dopo che dette cerimonie sian o stat e dai Consiglio dei ministri. rironosci f,ffe d egne di faci/iJazio-ni da parte delle varie amminislrtt2ioni de/Ja Slttte>, ( +) li Presidente del Consiglio hi1. ,om ,mict:1.to che il ConsigliO' si tiunirà di 11110110 dommii 6 giugno alle ore 9.30 per la Jratlazione di i m• por1anti argomenti di caraJtere poli1iro, primo dei quali_ la rifOt'ma d ella legge elett orale
36' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*
Il Consiglio ha affrontalo Come prim o argo me;to /'e,ame d ello schema del diseg no di legge preparato dt1/J'on . Acerbo per la riforma della legge elettorale politica il cui lesto era stato già esaminato ed approvato dal Presidente del Consiglio ali'« hOtel Danieli » a Ven ezia.
li PresidenJe, inizialmente, ha esposJo i prinrip1 fondam entali Sfl cui si basa la riforma, che deriva dai criteri generali stabiliti dal Consiglio
• Tenutasi il 6 giugno 1923 ( ore 9.30·13) (Da Il Popolo d'llalia, N n5, 7 giugno 1923, X), dei miniJlri e Jt1tces1!vt1mente precùati dal Gran Comiglio:- del f tJJcismo. I principJ informatori della ·riforma .f(»JO i seguenti:
1. La elettorale· deve raggiungere non solo lo scqpo di fi. p~odurre le forze politiche del paese, ma anche quello di assicurare una maggioranza parlamentare che consenta una stabilità di Governo. La proporzionale rigida attualmente applicata riusciva solamente a riprodurre nel Parlamento, aritmeticamente, le forze dei diversi partiti nel paese; ma questa rigidità ha prodotto i gravissimi inconvenienti che tutti conoscono. L' integrazione, jnvece, del sistema proporzionale col sistema mag- · gioritado, dà _ la possibilità della formazione di una solida e definitiva maggioranza parlamentare.
2. Il partito che ha la maggioranza nel p3:ese deve, logicamente, avere a nche la maggioranza nella Camera.
3. Per raggiungere questo scopo, ·è necessaria la conrultazione di tutto ìl paese in un unico coll egio ristabilendo, in tale modo, la funzione nazionale del deputato fis sata categoricamente dallo Statuto d el Regno.
4. Pur restando fermo questo principio essenziale, Ja legge deve contenere disposizioni atte a salvaguardare le esigenze e i diritti regionali, lasciando alla regione la scelta dei propri deputati. Inoltre, la legge deve assicurare al massimo la possibilità a tutti ( paititi di concorrere al gioco ·elettorale, la segretezza del voto, la libertà dell 'ele tt ore, la regolarità delle funzioni elettorali. A ciò concorrerà una serie - d i p rovvedimenti stabiliti dalla legge, dalla scheda di Stato, alle sanz ioni d i nullità per tutti quei casi nei quali risultino violate la libertà de ll'elettore e b. segretezza del voto. ( +) *
* N ella 37Q. riu11ione, , tenutasi il 7 giugno 1923 (ore 9.}0·13), il Consiglio dei minist1i approverà « uno &ehema di decreto legge, preparato per inizia-·' tiva e per interessamento dello stesso Presidente del ConsigJjo, on. Mussolini, relativo ali' A1Iean2a cooperativa torinese». Nella stessa riunione, Mussolini par· tedperà alla discussione del problema del caroviveri. Nella }8• riunione, tenutasi il 9 giugno 192} (ore 9.30-13), il Consiglio dei ministri approverà, su proposta. di Mussolini, di concerto con i ministri interessati, « uno schema di regio decreto che modil1ca, secondo l'esperienza, l'ordinamento del Consorzio operaio metallurgico italiano eretto in ente mòrale con regio decreto 28 settembre 1919, in modo da renderlo più atto al raggiungimento dei fini per i quali stato costituito, nonché facilitare g li esperimep.ti di coopera2ìone nel campo industriale li, (Da /! Popolo d'Italia, Nn 136, 1}8, 8, ]O g iugno 1923, X).