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DALLA MARCIA SU ROMA AL VIAGGIO NEGLI ABRUZZI

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DOPO

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IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO *

Questa, che pare un'esclusione arbitraria e dolorosa, è invece Wl'esdusione calcolata. Io ho il potere anche per risolvere nazionalmente il problema del Mezzogiorno d'Italia. Tale risoluzione è al sommo d elle mie aspirazioni ed è perciò che ho voluto rendeda più radicale e più generale evitando che i piccoli problemi agricoli agitati e professati dà.i deputati e governanti meridiona li potessero intralciarla e paralizzarla.

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l" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI••

L'o11. Mussolini, sulla scorlfA di /11/li g/} ultimi dùpacci riavuti dai prefetti dei Regno, ha espastr> la situazione interna, che ovunque va ~ornando rapidamente normale. Grazie allo sforzo compù,to dalle a11tr>rità ferroviarie di Roma, in vemiq rutllro ore è sfato possibile far defluire qmtrantaduemila f ascisli.

L'oir. Mmsoli11i dice rhe per la politica interna le direlfive del m; nistero sono le seguenti:

1. Ristabilimento d ella disciplina . nazionale e deJl'ordiÒ.e, condiz ione essenziale del lavoro e della produzione.

2 Stimolo a tutte le iniziative di pacificazione nazionale, mostrando nello stesso tempo, non ·a parole ma a (atti, che il solo Stato esiste e che nessun altro Stato può esistere all'infuori di esso. (Il Co miglio ha preso allo con soddirfazione del rhiabi/imentC> della situazione 1'10rmalc a/J'i,uerno).

Peusando alla diJmJJione della polìJict, estera, il Presidente ha riferito che in questi giorni egli vit prendendo contatti coi rappresent,:mti deg li altri Stati. I primi colloqui sì sono svolti alla Consulta col rappresentante .

• A Roma, al Viminale, !:i mattina del 1-0 novembre 1922, Mussolini riceve il deputato Giuseppe Gtradonn.a, che gli r eca « il saluto di tutti i fascis ti meridionl'.lli e il dispfacere di e'ssi per non aver visto nessun deputato meridionale :i.~sunto al Governo~. Il Presidente del Consiglio gli risponde con le parole q~i ripottate. (Da li Popolo d 1 [1,1li,1, N. 262, 2 novemb re 1922, IX).

0 Tenutasi H 1° novembre 1922 (ore 21.40·1). (Da I.A S1,1mpa, N. 260, 2-3 novembre 1922, 5(,0) d eli'lnghilterra, 1igtw r Graham, e col r~p presentante d ella Jugoslavia, si'g nor Anto,Hevich. li Presid ente 4 el Consiglio ha pregal o i ministri d i prepar11Ye- en frc, il gio rno 10 uva breve relazio ne circa le direttive ( he essi ime-nd o,no Je· guire neì llngoli dicasteri, diretJi11e ch e dot11a1111ò u mpre- i!pirarsi alla necessità di ,ùa11are rapidamente il bilancio del/() St a/() , Ulnga e vasfa è 1/ala la discussione s11/la sitnazìone economica e finanzi.tria. ( +). A ltri mi,ih tri .r,endono a dettagli per quello ,he riguardà le economie _ch e euì i ,rtendono introd"rre nelltJ pubblicd cora, ma il Presidente, f issati i principi fo ndamentali, ann"ncia che ,onvu(herà al più · presto uno speciale C.o-nsiglt() ·dei ministri, destinando/e, esclusi wtmente alla elabo-ra:zione dei pwgetti diretti al mig/i(}t'amentò delle condizioni d eliti eco11.omid nazionale ( +),

XIX.

L' 011. M uuolin; ha comu,,irato ancora com e l\tvve11tc, al pot rrr deJ fd.!cismo, sùi per i 111oi precedenJi, sia per il m odo ço,n cui vi è pervenuio, aveue nel pri mo temp o susciJ(lf () certe appremùmì in taluni am biertti intemazio11ali .. Ma i telegrammi da lui mandati ai cap_i degli Stati dovevano aver già d inipato questa aJmosfe-ra di falso allarme, e I<> dimost ra il migliotuto c(.mjo rtèvo!e cot'so della valuta italiana, JJ Presid ente ha aHche riferito sull'imminente conferenza di U>stttma, dedicata alla ris()/uzi011e del problema orientale e su q uella che ·si t errà nel dicembre prouimo a Bruxelles, che dovrà Jratlare del problema delle rìparazio,r,i. ( Il Ctmsiglio1 prendendo atf.o di queste a 11mm ict1Zioni, ha dato at Presidente la più ampia faco//à di agire) ( + ).

S11 propo1ta d el Preridente, il Co'llsiglio h.1 deliberalo di commemorare in q11esl am r<> 10/ennemente la storica data del 4 novembre (+ ).

Prima di chiudere l a sed11ta, /'on. M 11uoli n) ha p reg11t o i colleghi di prendere allo del mo d esid erio di 11vere la presenza di tulli ; m embri del Governo a fllfti i C()migli, i ntendendo ·con questo di dare eumpi() di d isciplina alla nazione*

•« 'I'ermina ta la. sed uta, gli o n. Mussolini e Acerbo sonò restati n el gabinetto della presidenza. circa. mezz.' ora per redigere il comunicato d a d iramare al paese, Il sottosegreta rio alla presidenza scriveva sotto la d etta tura del Presidente». Mussolini esce alle 1.l S, « scortato dal suo ufficiale d'ordinanza., tenente D 'A!icandro l>, e, scorgendo numerosi giornalisti che attendono il re50conto, escla ma : « A h, q11anJi , alleghi!». Qualcuno gli chiede che l'attesa di circa tre ore sia ripagata con qualche dichiarazione. Mussolini, « sorridendo l>, rispon de: « " A vr~Je un , omunit,r/() Jui lavori del Camiglio ,h, piau rà ma/Ja alla naz.iu,u " Sulla paro la "lavori", l'on. Mussolini si è ferm ato scandendo le sillabe » . Ri entrato ali' « hotel Savoia))' ordina la smo bilitazione del corpo di g uardia misto d i. na• ziona[isti e èi fascist i che aveva presidiato l'albergo s tesso. Ringraziando. g li squa, dristi , conclude : « Io son() Jem p,·e il t1(JJ/ro du.e V oi JareJe anta r A i miei 10 /, dari)). (Da li pqpolò d'llalia, N . 262, 2 novembre 1922, IX, e d al Co,·rie,e JeJ/a Sera, N . 263, 2 novembre 19 22, 47(').

L'ITALIA E .LE GRANDI POTENZE•

- L'Italia vuol essere trattata dalle g rand i nazioni del mondo come una sorella, non come una cameriera. Una nuova èra spunta per il mio paese, un'èra di sviluppo Noi non vogliamo pestare sui piedi delle altre nazioni, ma vogliamo insistere sulla nostra dignità.

Nulla /'on. Mussolini ha detto di dover aggùmgere ai suoi merntiggi a &mir [ .4w e a Poinrr:1ré , alle Jue dirhiartt:zioni politiche, ma egli tiene a esprimere la spert111za rhe la rinnovata amicizia tra l'Italia e fa Gran Bretagna, cementata dalla conferenza di Genova, continui ad essere profonda come nel passato.

- E l'Adriatico? - ha chiesto il giornalistr:1.

- Non credo - ha dello Mussolini - che l'intero problema. adriatico possa essere regolato rapidaffiente, ma la situazione tende a migliorare. · ..

- I fascisti ham11~ un debole per le avventure militari e navr:1/i?

- Sono stato accusato di violente dichiarazioni contro molta gente e molti paesi - ha rhpoJ/() M11uo/i,,ì - ma credo, tuttavia, d'aver chiarito la nostra politica in modo che l'equivoco non sia possibile. Come il nostro compito principale è la ricostruzione delle finanze italiane, non è verosimile che abbiamo il témpo di dedicarci ad avventure. Tengo a mettere in evidenza che il Partito Fascista non è militarista e reazionario nel vero senso della parola. Infatti i f ascisti più entusiasti si trovano tra Je dassi operaie.

- Un messaggio per l'Inghilterra?

- Sl - ha rhprnt0 « l'u.om o f orte d ' Italia», la « Jinam·0 umana», c()me lo chiama il corrisprmdenre. - Sl, appena poche parole: l'Italia conservatrice aspetta l'appoggio dell'Inghilter_ra conservatrice eil popolo britannico, se si intere:;sa delle sorti future d'Italia, si ricordi che il nostro motto è: « disciplina, progresso e dignità>>*.

* A Rom3, il 3 novembre 1922, alle 12.4S, mentre Mussolini .rientra al· l'« hOtel Savoia» per fare colazione, è avvicinato « p er qualche minuto dai gior• nalisti. L'on. Mussolini ha accennato all'efficacia dei provvedimenti presi al fine del ripristino di. tutta la normale attività della vita nazionale, e, alludendo allC amministrazioni comu nali che i fascisti obb ligavano a dimettersi, ha aggiunto questa frase che fedelmente viene riportata: "Ho dato q11tsti ordini perehl d(IJ 1° 11overnbr1 in poi /'imposiziont di dimiuioni I , t ra /'altro, ,m eroiJmo J4 uua giornaJa, parodiuico e incond,idente " ». Po i, durante gli « ultimi cinque minuti » della colazioi:_ie, concede al corrispondente del Sunday l!.xpress di Londra l'ìntervista qui riportata. (Da lA Stampa, N. 262, 4-S novembre 1922, 560, e dal Co"itf'e dtlla Str4, N. 266, 6 novembre 1922, 47<>).

2" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI**

L'on. Munolini rrferi.rce che la sif11(1Zione al/lintemo; migliorald nei confronti e nei .ra.ppor# dei partiti con lo Staio, ma non è gitmtfl dnco,:a al grmlo della normalità per q11ello cbe rig1Mrda i rapporti jr,, cittadini e cirtttdini.

Particolarmente penosi e gravi sotto (lnesto rapporto sono stati gli incidenti di Teramo. 1::. assurdo, forse impossibile raggiungere l'obiettivo d'impedire le « risse domenicali>> anche giungendo al provvedimento di chiudere la dòmenica le duecentomila osterie che abbrutiscono di poco o di molto vasti elementi della popolazione italiana; ma darò tutta la mia energia per far cessa re questo stillicidio inutile e do!Òroso di sangue.

.A tale uo,po, /'.on ..Muuolini ha in viato fin() da domenica scoria la seg11ente circolare ai prefeJti:

« Lo stillicidio domenicale', le risse ed i conflitti con morti e feriti, stillicidio che insanguina e disonora la nazione, deve assolutamente .ces• sare. Ciò dipende dall'intelligenza e d all'energia delle autorità locali, le quali devono informare la loro azione a questa direttiva: prevenire tutte le volte che è possibile, in caso contrario reprimere con la necessaria energia. Molti di questi conflitti domenicali non hanno nemmeno carattere _politico, ma si tratta di meschine passioni partigiane loca1i. Quando in un paese c'è la possibilità di un conflitto, primo dovere dell'autorità è quello di concentrare forze sufficenti per ogni eventualità, che possono andare dal formo preventivo dei capi, alla dispersione dei gregari. f signori. prefetti sono invitati ad agire in tale senso. Negligenza o

* Nel pomeriggio, Mussolini si reca a palano Madama, Jm;e ha « un lungo coJJoquio col presidente Tittoni e si è brèvemente intrattenuto con alcuni senatori. L'on, Mussolini ha espresso i suoi sentimenti di profondo ossequio al Senato e alle sue funzioni, dichiarando che egli condivide pienamente il pen. siero d elralto consesso sulla necessità d i porre Jine all'abuso dei decreti legge. "2 mio propo1ilo - ha detto il Presidente del Consiglio - che il potere legi.1/a1ivo fu nzioni con la maggiore regolarilà e ,he le prerogative del S enat o 1iano ri!pe11a1e•· 1', (Da Jl Popolo d'l1,4/ia, N 26'1, 4 novembre 1922, IX).

• • Tenutasi l' 8 novembre 1922 (ore 16-22) (Da La S1am/J:t, N. 266, 9.10 novembre 1922, 560).

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insuffice nze non saranno in alcun modo tollerate. Tali autorità hanno in questa circolare direttive precise di azione e sa ranno quindi tenute personalmente responsabili della più o meno perfetta esecuzione di questi ordini : prevenzione o tepressione, a seconda dei casi, ma cessazione di questi conflitti, che danneggiano grandemente la patria all'interno e all'estero».

Il Pre;idente del Consiglio- riferisce che ha dato ordine di ripristinare n elle /q,ro funzioni normali tutte le amministrazioni rommutfi alle (j11ali fouero ;/ate imposte le dimissioni do po la date, del l" n011embre, T ali disp01izioni hanno già avuto larga applict1Zione. Sono state ripristinate le amministr11ZÌ011i comunali di (segue 1111 l ungo elenco di c01mmi, fra i quali è çompreso quello di Piano 11efla provincia di T orùto ). S ono siate reintegrale ug11al111cnte le Camere d el Lavora ocmpate d o po il 1° ne>vembre.

li Presidmte d el Co,uiglio com1111ica ù ro ltre la ,;;·posta ddta ai rttpprese11ttU1ti delt'A f fOcinzio n e ,urzionale d ella ; tampa ed ha dichiara/o che inJenJe mantenere la libertà di stampa, ma n el romempo intende p,-ocedere all' applicazione della legge sol/ecitamenle per tuJJi i reati di stampa. Ha comrmicato eh~ dei giornali oaupdli son o stati restituiti' g iJ i/'« Cilladùto » di Brescia, la « Gf/Zzetld dell'Emilia», « Il Corrìere d el Mattin() » d i B 0log11a e « lt lavoro» dì G ene>va, che ha ripre.so oggi steuo le plfbblkazicni. ·

R elativmnenle tt!le limit11Zio11; della libertà c(mlru alcuni d eputati, il Presidente d el Ccmiglie> ha comunicalo d i aver ricev1tto dal Pre1idenJe della Camera la seguente lettera :

<< Da tempo è staio lamenM/e> con pdrole di pre>fondo ramma,-ico dttlla stampa e nelle commùsio-ni par!am entari1 e particolarmente d agli inlere.JJati, I~ grave sitt1t1ZÌ011e cret1/ti ad alcuni onorevoli d epurati JaJ. l'impedim etrfo pe>ste> con la v iole ,rza al l oro ritorno (I alla loro pen nanenza nei comuni di residenza e· nelle rhpe1tive circo;crizioni eleJtorali. lo s/eJSo h o credllfo mi-o d o vere di President e dèlla Camera, e quindi di tutore dei d ep11ta1i1 di rfrhùtmare l'rr11e11zio1re d ei precedenti minhteri sopr" la neceu ità di gfN"tmlire il libero esercizio dei diritti politici e civili, rivolgendo ai capi del Govemo, i n seduta pubblica alla Cam era1 e personalmente, il più cald<? invito a prov,,.edere perChé un così incre.scioso stato di co;e prontamente e completame11te ceuas.se. Alla buona f)Q/ontà ed ai migliori affiddlnenti mm è sucreduto neuun tnuta-mento eu enziale; anzi si ; ono aggiunti nr,o,,.i f atti, di d i versa natura ed altrettanto deplorevoli e gra vi.

« La brevità d el t empo d a rhe è costitNife> il ministero da V. E prnied11101 n on m i tra/tiene, data la gravità e la ri petizhme dei cari, di f are appello d/lo ,pirito di energid. e di etp1411imità di V. E., perché le libere gara11zie di lutti i cit!ddini sùmo rispelldle e tanto pùì siano assicurale agli 011. deputati, che male potrebbe,,;,, rldempiere al loro ,,randat,;,,, .re. questo fone in qua/ria.si mod(} l11rbato, togliendo all'eipliarzione della vita parlamentare il più valido presidi(),

« Sicuro del pieno consenso dell'E. V., çonfido che i gravi inconve~ n!enti ~a me segnalati siano rimoui, e la prego di dt1t111ene gradita- as• JICJlfaZt()ffe.

« Con perfeJJa ouervanza. « DE NICOLA»

A questa lelJ'era, il Presidente del Comiglfo ha così risposto:

« Illustre Presidente,

« In r isposta aIIa sua 'lettera, debbo significarle il mio fermo proposito di restaurare il diritto di libera circolazione per tutti i cittadini e deputati, avversari compresi. Piuttosto che dilungarmi nelle solite dichiaraz.ioni, preferisco dare prova coi fattj della mia volontà.

« °La ossequio con deferenz.a.

In pro posito, il Presidente del Comiglio ha comunicato che ha dato ordine per l'arresto immediat0 dei colpe1;0/i della recente aggressione ,oniro il dep11tttla Bello-ne" N o11ttra e che ha drtto pure dispasizi.one per revocare i bandi etn'eJJi conlro alcuni dep111ati1 il che è stato ft11to.

Il PresidenJe del Comiglio conumica infine che le notizie d ella Sardegna 1egna!"rto colà l'inizio d i 1111 movimento ambig/{o, a capo del quale so•no alcuni esponenti del Pttrlito SardQ d'Azione. B emhé il movimento non de1ti aku11a preoccupazione pet la maggioranza dell'isola, che è fedele alla 111a n<Jbile tradizione di patriclftiuno; pure egli ha preso le Qpportune pretattzioni (jffinché qualunque tentr1tivo di !edizione contro la nazione v enga immediatamente rep,·euo.

Su propo,ta. del Presidente del Comiglio1 il Consiglio .rleuo ha nominato direi/ore generale della Pubblica SimrezztJ il tef!enle generale Emili0 De B onQ, Nel formulare la relaliM proposta1 fon. M11JJoli11i ha ricordttlo che il De Bono ,weva fallo con onore e con val01e tuffa la guerra finfJ al comandfJ di Corp o d 'Armata in Albania e sul Grappa. 1

Un uomo di mente elastica, patriotta ardente, di cultura non comune, pratico del congegno militare in tutti i suoi particolari, egli saprà d egna· mente ricoprire l'altissima carica ( +).

L'on Muuolini riferisce .rulla situazione estera. Emt si presenta oltremodo delicata. '

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Su/!11 sil11.azio11e adriaJica, nei riguardi dei rapporti fra noi e la Jug();lavia, a.JJù11ra ,be u, quesl<> punte defla nrntra polit{ut intemaz iontde egli pone la m~ggio,ye attenzione.

Per que!to ,be rig11arda Costantinopoli, ha anmmciato rhe ha telegrafato ùtruziuni ali'(l111ba;riatore Garroni affinché propugni la formazione di un fronte utrico nei riguardi della T 11rchia, che ha -,:info la Grecia, md non può pretendere di aver vinto l'Intesa. Ha urdinato ,be rimanga davanti a Cosf(111finopoli J'tmità navale «Archimede» ed _h,i impartit o opportune diJposizioni perché, in caso di bisogno, altre navi aaorMno a proteggere ed eve11t11almente raffogliere la nrtmerosa colonia ital iana di Co1/dnlinopoli.

Quanto alla conferenza di LoJttmM, il Presidente del Co m iglii:, diée che ha tenuto a stabilire che l'inizitttivd defl'evenJ11a/e rit1rda è p(frlild dalN11ghilurra e rhe /!Italia JÌ. è limitata ad aderire protonendo che il ritardo fosse d.JSt1i brev". L'o11. Mussolini si ri!erva di intervenire alla co ,rferenza Jei « p,.emiers » ingle.se e françeu , In ogni modo1 egli ha romunicalo a Pttr;gi ed a LondrtJ che 1111 co nvegno a d11e, prima di Bruxelles, e per IIIM questione che interessa in sommo gr(fdo l'Italia-, çome la q11eJtione delle fiparazìo11i1 S{Jrebbe comideralo dai popolo italiano come 1m gesto f'oco· rig11ardo10 e poco amichevole verso l'Italia. Nel taso che /'011. Mussolini 110n potesse andare a Lo-s111mn, ha detto che sceglierà delegtNi di ma fiducia.

A11mmcia pure rhe ltt sh11ttzìone di Fiume è norm-ale.

S11 proposta dell'mt. M111salini, il Consiglio dei mintStri ha ttp prova/0 il colloatme11to a rip o!o dei 1eg1wzti diplomatici: c<mte Sforza, ambasciaJore a Pdrigi; barone A!Jou a, ambauiatore d T okio; bttrone Fa. sciolti, ambauia/(}'ft a Mttdrid; GialiCJ Mttrchetti Ferrante, comigliere di delegazione d Hel;infiors ( +).

Sem pre su proposta del/'.0·11. M ussolini, il Consiglio dei miniftri ha approvato il disegna di legge per la apertura dì ,m 1movo co,rcorso per la carriera d iplomatice, e consol~re ( +).

Il Pre1idenfe del Co,mig/io ha sottoposto al Comigli o d ei mùiistri 11n prugello per la siitemazione del servhio aereona11tiw. Crede inop · por/11,ra per .ora fa rreazione di un commissariato1 e direltiua iltogica ' "' creazi-one di due commiuariafi: tlfl() per l'A·vittzione ci vile e l'alt ro per l'Aviazkme militttre.

Invece, propm1e ld crea.z.ione di due direzioni generan: 1111a per J'AVidZione dvi/e e fa/tra f'er l'Aviazione militare, face nti capo· al SO'/ · l osegr(!tttrù1lo della Guf!'a, rhe ne Jttrà il ratt resentantt _ i11 Parlamm t o· Prot one a diretU/fe per l'A via~ion_e militare ;J generale D ouhet ed a direi/ore del/i Aviazione dvi/e il grand'ufficiale Arturo Mercanti. (Il Consiglio dei minhtri appr()'fla) ( +).

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