Giornaclaun 10

Page 1


UN BOOMERANG DI FELICITA’ (T.Forti – L.Saccol)

(Parlato) un sorriso Ma lo sai che per fare li del viso? sco muovi solo venti mu sei arrabbiato do an qu mentre invece li che hai usato? sono settanta i musco E allora...sorridi!!!

importantissima!! Il Segnatevi questa data sarà la GNR, Gior17 maggio 2015 ci nata del Naso Rosso! quest’anno con due Dove? A Sirmione; so Largo Ghoethe, postazioni: una pres gresso del castello proprio di fronte all’in rile, sul langolango e l’altra in via XXV Ap in zona Colombare. na fino al tardo poOrario? Beh dalla matti meriggio!! Troverete i claun E cosa troverete? .P. Brescia che pordi corsia Risvegliati V.I izio dall’ospedale in teranno il loro serv lli, musica, palloncipiazza...con giochi, ba che fotografie, gadni, truccabimbi, fantasti ni!! Colori, sorrisi, gets e tante informazio o stato puro!!! abbracci ed energia all R? Perché la GNR è Ma perché la GN nale di raccolta fondi l’unica giornata nazio le 55 associazioni che porta in piazza tutte V.I.P.Italia Onlus. V.I.P.che fanno parte di olte a cosa serE le offerte racc attutto per la nostra vono? Servono sopr V.I.P.Italia punta formazione!! Perché sia tecnica che molto sulla formazione preparati al meemozionale, per essere ione: portare un glio per la nostra miss e a tutte le persone sorriso negli ospedali che incontriamo. ne, si finanziano le Poi, oltre alla formazio la pubblicazione del missioni all’estero e . giornalino di V.I.P.Italia ttiamo!! Quindi che dire: vi aspe Ti aspettiamo!! Sì, proprio tu: ! vieni a trovarci!! cco!! Ti divertirai un sa

so... Da dove nasce un sorri e nt rge so lla da non nasce ovviso ma può sgorgare impr .. te. come fa l’acqua di fon cio ac br ab lo può portare un o, lat cco cio Un morso di ghiaccio il sole che sciooglie il ato. ss perché l’inverno è pa so... Da dove nasce un sorri ati ar i mp ca i da sce non na o e non e’ un chicco di ris ati pr i de ri fio ma come i o, lo fa sbocciare un salut re una vacanza di ma ico o quel pagliaccio tuo am a che arriv quando stai male.

... A cosa serve un sorriso a, vit la e ar or a migli a fare sì che il cammino ... sia dolce anche in salita ino top un ato ss E se e’ pa dente che si è portato via un so rri so vedrai che fare un .. te. en ert div è ancora più Rit. Evviva la terapia e. che ti ridà il buonumor a: ofi os fol a str La no gliore! vogliamo un mondo mi o ss Ro so Con un bel Na e la giacca a colori, ti toglieremo di dosso la tristezza e i dolori …. ada, Per le piazze e per str a, rsi co in , se nelle ca noi dovunque si vada porteremo allegria. so: Siamo i V.I.P. del sorri ! ivo sit Po In o Viviam

claun Ciaccapo (Federica Boldini)

Rit. 2

inno della GNR 2015

i... Rit. E allora dai dai da ... so rri so fai nascere un Forza, dai dai dai... o... comincia tu per prim sguardo un po’ triste o Quando incontri un puoi ridargli la felicità so lanciando il tuo sorri ng era om bo come ti ritornerà.

www.giornatadelnasorosso.it


GNR i t n e r e f e r : o i a n n 25 Ge A e V.I.P. RISVEGLIATI Brescia, ma durana BOLOo neGmmN eno l’associazion con tanti Nasi

ev ese illuminarsi Un anno fa non conosc Sirmione, ho visto il pa a io gg entrate in ma 18 so or sc ltato risate che mi sono co te la GNR dello as ho e a gic ma i as to un per’energia qu iato per me. Ho inizia mb Rossi, scaldarsi con un ca è tto tu a, or all hanno nima… e, da do qualche mese fa, mi an qu profondità toccando l’A e, lo far a à er zionato e continu cettare, con quella corso che mi ha rivolu , non ho potuto che ac ata rn gio ta es qu r pe te en i Claun! proposto di essere refer i nel vuoto tipica di no rs tta bu di ventura che ci ia zz pa e à spontaneit Ciaccapo, in questa av cia so a mi la e io hina, un, referenti Ma ora siamo in macc ve un centinaio di Cla do , na log Bo di el qu insieme gli giorni in zionale per preparare Na vedrà impegnate per 2 aff St lla da ti ma for so Rosso. Per nno riuniti e e della Giornata del Na on izi ed delle V.I.P. locali, sara ma ’11 all , 15 e 5.30 del a, il 17 maggio 20 dà la carica : alzarsi all ci e te en strumenti per dare vit alm sic mu o nessuno o che ci accompagna ovo per me; non conosc nu tto tu è fortuna esiste Lorenz hé rc pe ta r nulla! Io sono agita cina e inadeguata a mattino non ci piace pe prattutto, mi sento pic so , ma i) nz ..a ite lim opro che i Claustato un arrivata a Bologna sc na (ma questo non è mai pe Ap . un Cla NO SO rmati. Ecco, che da anni ono chiamati Claun Sfo ng ve confronto di persone tà cit re alt in , onta per in formazione ata AgaLaGnoma è pr rm sfo La nini come me, ancora a!! ric ca i rm rio adatto per da ta esperienza. Holé! penso io, temine prop o formatissimi e con tan un Cla da ” simi che alzano subit ata cr sa as essere “m a in bans divertentis olt inv co ta vo aiu ro mi rit to mi es mie, vado dall’altra..ma qu Un po’ timida e sulle vanno da una parte..io tti tu re nt e gruppi per farci me e nt me rnate ci dividono in du l’energia e ovvia gio e du lla de o rc ll’a sione. Ne ll’organizzazione. a rilasciare un po’ la ten mano i vari aspetti de n co e” un da ar cc “to e li du to del gruppo, tanti Cla iri sp lo sperimentare vari mo re ea cr di o ell dell’incontro è qu mo 3900 Claun e il 17 Innanzitutto lo scopo dre”: VIP ITALIA. Sia Ma e nd ra razione. “g ica ’un n un sta la forza della Fede lì E . ica un è ogni parte d’Italia co e dic ra , piazze italiane..ma la a strisce verdi e gialle Maggio rallegreremo 55 camici con le maniche i e o ss Ro so Na o str etro il no o In Positivo). Non siamo soli, mai. Di e vive da V.I.P. (Viviam ch un rionette che si Cla e or Cu de an bellissime e colorate ma te batte un unico gr tan to vis ho e i ch divertita che ho chiuso gli oc tutti, una Federazione a a pr so In un certo momento, e, li da pe os pazze quali dei reparti degli ati di persone un po’ gli bu ar ing muovevano all’interno fili ei qu e e nasuta, a muover “le spalle coperte” si destreggiava, allegra è rassicurante avere hé rc pe a tit er div lto orata di alcune ha mo no letteralmente innam siamo. L’immagine mi so mi e i ov pr e ch ono quotidiae sente ciò r ciò che fanno e lo viv pe da qualcuno che vive e or am e a ric ca a trasmesso un persone che mi hanno Positivo. che ci messaggio di Vivere in il do en ett sm ste alcune delle attività tra e ue nt i..q tiv name ea cr i ch gio , i per creare gruppo . Non mancano i moGiochi di fiducia, gioch empatia e condivisione , ne nio mu co di i az sp re a a nostra Ciaccapo stanno impegnando olt che tanto piacciono all rie sto o nd lta co as , so coccolo ontro speciale. menti di rilassamento ordo tangibile di un inc ric il i rc ito è quello rta po r pe li cezionali: il nostro comp ec e scambi di rega te va tro ho le E !! ficoltà . Al Due batterie glia di affrontare le dif vo la Cosa ho ricevuto io?? re ce es cr far r lo i non ne ha, pe a di energia è un circo di donare energia a ch isi ritrovati e la caten rr so ei e qu mi di le o e iam ar on ich ar accant tempo stesso noi ci ric serena e forte. Posso più o nt se a ss mi ste a ss me pa sere che infinito. Ogni minuto i ho scelto di vivere, es cu in o nd mo el rqu so in un e i andare ati e, tra un abbraccio insicurezze e lasciarm izio. Tutti ci sono pass ’in all sempre re a, se hin es cc di ma mi in ar Ci rimettiamo senza preoccup o. lor di a un no so e ti due giorni sso fare, ch profondo ciò che ques o str riso, sento che ce la po no l ne o am lti co e devono a manetta e as lasciano senza parole ti en iam con il nostro Lorenzo mb ca i e i ion e per volte le forti emoz o di entusiasmo ed ide ric ca ne go va ci hanno trasmesso: a un mo Una cosa è certa: abbia SIEME, scenderemo essere metabolizzati. agni Claun con cui, IN mp co i str no ai a ric ca glio la a di esserci. poter trasmettere al me a allegria, gioia e vogli str no la claun AgalaGnoma tta tu re rta in piazza per po maggio 2015! 17 ca (Claudia Pagani) ni me do e on mi Vi aspettiamo a Sir

E allora DAI DAI DAI... FAI NASCERE UN SORRISO.. FORZA DAI DAI DAI.. COMINCIA TU PER PRIMO!!

3


fra i nostri amici... Fra Giovanni Frequentando io gli stessi ambienti dei claun (poverini loro, mi trovano quasi ovunque vadano!), l’altra sera sono stato invitato a raccontarmi e a raccontare il reparto con i suoi piccoli pazienti dal mio punto di vista. Una serata davvero bella e feconda, grazie alla quale ho riguardato il reparto di oncoematologia pediatrica in modo nuovo: questa è stata per me la serata di formazione con i nostri claun. Anzi, direi di più: è stata l’occasione per riflettere a voce alta su quello che io sono in ospedale… sapete, pensare è una cosa, parlare agli altri delle cose pensate è decisamente un’altra cosa. E allora, grazie a Dio e grazie ai claun! Innanzitutto dico chi sono: sono fra Giovanni, frate francescano e da un anno e mezzo circa (dal 4 settembre 2013) sono cappellano, assieme ad altri quattro frati, negli Spedali Civili di Brescia. Iniziai questa stupenda avventura, che in realtà è molto più che una semplice avventura, essendo la mia vita (l’ospedale è proprio la mia casa, abitandoci io dentro), per obbedienza, che mi piace definire come una grandissima benedizione; essa poi è stata anche resa più bella dal fatto che mi vennero affidati i reparti pediatrici (in realtà non proprio tutti, bensì 7 ai quali si aggiungono due reparti adulti). A me i bambini piacciono moltissimo e piace stare con loro, osservare i loro modi di fare, ascoltare le loro “trovate”; siccome a stare con loro io mi trovo proprio a mio agio, da loro ci vado io. L’ospedale è una scuola di vita, nella quale si imparano le cose che valgono davvero e si impara pertanto a dare il giusto valore alle cose, e i maestri sono proprio i bambini e attraverso di loro anche i loro genitori. Cosa fa un frate in ospedale? Se l’operatore sanitario riporta il paziente nel letto e il claun lo porta fuori dal reparto (bellissima affermazione di Moreno, il coordiantore della Pediatria Oncoematologica), il frate non lo porta in chiesa: non è il cate-

4

chismo che sono qui a fare, sebbene Gesù sia fondamentale per il mio essere qui: è in nome suo (l’abito che porto lo dice piuttosto eloquentemente) che io sono in ospedale, è per amare Lui e come Lui (lo so di non esserne pienamente capace, ma apprezzate almeno l’impegno!). Il modo principale per realizzare questo è l’ascolto e l’accoglienza, che per me è debitrice di quella che a me è riservata dai piccoli pazienti e dai loro genitori. Io entro in stanza sempre bussando e chiedendo permesso, consapevole di poter essere giunto nel momento sbagliato e di poter ricevere un rifiuto temporaneo o anche permanente, ma ciò non è poi così importante: in quella stanza il primo e il più importante non sono certo io, lo è piuttosto il bimbo (o l’adolescente) e quindi lo sono i suoi genitori. Soltanto dopo, molto dopo, vengo io. Quindi se a me è riservato un rifiuto, dove sta il problema? Quello che giustamente ci si può attendere da me, ed è ciò che mi sembra di porre al centro del mio impegno, credo sia di servire i bambini. Come servirli? Tenendo gli occhi aperti per cogliere (non oso dire comprendere, perché sarebbe pura presunzione) chi mi sta di fronte, perché io possa percepirne il bisogno, che può anche essere che io varchi nuovamente e subito, ma stavolta in uscita, la soglia della porta della stanza in cui sono appena entrato. Sì, qualche volta è successo e non è un gran piacere, ma se faccio il permaloso, non ho capito niente. E lo spirito del servizio? Lo voglio coagulare dentro delle parole bellissime di san Francesco d’Assisi: “Nulla dunque di voi trattenete per voi stessi, affinché tutti e totalmente vi accolga Colui che tutto a voi per amore si offre”: disponibilità a stare da parte, con un approccio all’altro discreto e delicato, anche scherzoso o addirittura giocoso, ma pur sempre delicato, senza dimenticare che non è soltanto fra Giovanni che gli altri devono


incontrare (che miseria sarebbe!), ma Colui che dà il senso alla presenza di questo frate e del suo voler bene, che è il Bene stesso. Quasi mai prego con i bambini e i loro genitori, ma per loro non risparmio preghiere da solo. Qualora trovassi però un terreno favorevole alla cosa o addirittura la richiesta esplicita, perché non cogliere la bella opportunità per consegnare insieme tutto nelle mani di Dio? Nella concretezza la mia presenza si traduce nel dialogo rispettoso e carico d’affetto, che con i genitori e talvolta anche con gli adolescenti mi porta ad ascoltare l’espressione di sentimenti importanti, forse inevitabili e quindi comprensibili, quali la rabbia, la paura, lo smarrimento. Quasi immancabilmente poi si fa presente una tremenda domanda: “Perché?” con la considerazione: “Ma non è giusto!”. E io, che una risposta non ce l’ho e credo che non devo nemmeno avercela, che faccio a questo punto: sto nell’esperienza accanto a loro, consapevole della mia distanza da loro (che non posso nascondere a me stesso), essendo loro il dolore, che io posso solo vagamente intuire, perché io sono sano, non sono più un bambino e non sono nemmeno papà. Qualcuno però si potrebbe domandare come si trovi un frate di fronte a uno che cristiano e cattolico non è. Subito detto: se l’altro ha un vissuto di fede, ci trova accomunati dalla fede stessa in Dio, la qual cosa crea un immediato

ponte di comunicazione e di accoglienza reciproca. Posso infatti affermare con gioia di avere dei rapporti bellissimi con bambini e genitori musulmani, singh, cosa per cui non posso che ringraziare Dio stesso. Le fatiche relazionali più gravi, normalmente vengono da coloro che non credono in Dio e più ancora da color che rifiutano tutto ciò che a Lui riconduce, fosse anche un uomo con un abito come il mio. In definitiva la difficoltà sussiste quando viene equivocato il senso della mia presenza o viene biasimato a priori. Non posso mancare di esprimere in chiusura la riconoscenza che ho nei confronti dei claun che ho conosciuto e che frequentemente mi coinvolgono in quello che loro fanno, esprimendo il massimo della mia “scemenza”: ben volentieri indosso i loro occhiali, maneggio il loro spazzolone WCmicrofono-pettine, m’infilo delle mutandine di bambino sulla testa. Certo talvolta vengo scambiato per un collega dei claun, tanto che qualcuno pensa che sia un frate finto. E che fatica far credere che invece sono vero! Ma sopra ogni cosa ciò che suscita la mia stima nei loro confronti è il loro genuino desiderio di custodire la presenza della gioia e in definitiva della vita, che sempre conserva la sua bellezza, in quei bambini che a motivo della malattia soffrono e faticano non poco. Non dimentichiamolo: san Paolo ci insegna che la gioia è frutto dello Spirito Santo! Grazie di vero cuore e… avanti col sorriso!

Fra Giovanni Farimbella

55


Pagine a cura di claun Cionfola (Valeria Cristini)

Emozioni condivise

Anche claun Il Capitano, che dal nome sembra il più forte di tutti, era impaurito per il primo servizio, ma in ospedale, con tutti i bambini è riuscito a trasmettere tutto l’amore che porta nel cuore, e scrive così: “Condivido così, a caldo! È stato il mio primo servizio, sarò forse l’ultimo dei “nuovi” ad averlo fatto perché ho cercato un gruppo con cui avevo più intesa, perché ancora non mi sentivo pronto e perché ero molto timoroso ed impaurito. E con chi finisco in coppia? Con Tabi! Mai vista, mai conosciuta e credo che il suo nome, il suo volto ed il suo sorriso saranno impressi a fuoco nel mio cuore a vita perché è stata veramente magnifica! Mi ha fatto “sbloccare” e mi ha fatto fare un servizio spettacolare! Quindi.. Inutile programmarsi la vita! Ci sarà sempre qualcosa o qualcuno pronto a stupirti!Cambio reparto, cambio coppie: Sonnolento…Incredibile! ZioA nato per essere clown del sorriso! FatAmore, Tiritilli e Lunasole sembrano già esperte, sono veramente brave solari e capaci! Hoplà è un grandissimo organizzatore e un grandissimo leader! E poi ringrazio Mattia! Ho lasciato il mio cuore in quella stanza! In conclusione! È stato SUPER!!!! Grazie davvero di cuore a tutti !!!!”

claun Il Capitano (Rocco Giofrè)

Che meraviglia poi, quando succede che i genitori ritornano bambinie si divertono, porta beneficio ai loro bambinichepercepisconosempre lo stato d’animo di mamma e papà!

claun FatAmore (Silvia Passini)

Ecco le parole della nostra piccola ma grande claun Cipensosu… o meglio, Cipensosù, con l’accento sulla u! “Ciao a tutti! Come avrete capito, il mio nome non me lo sono scelta a caso nel senso che sulle cose ci devo veramente pensare per poi arrivare a una conclusione... e dopo averci pensato volevo condividere con voi ciò che ho provato nel mio primo servizio di sabato. E’ stato tutto una grande magia, l’incertezza di volerlo fare realmente, passi sicuri alternati a passi incerti verso oncologia, mille pensieri nella testa che ho visto svanire nel momento in cui entro dalla porta della stanza e vedo lei, che ci aspetta con un sorriso meraviglioso, il mio angelo riesce a farmi stare tranquilla e la prima stanza va alla grande, aiutati anche dai claun fuori.. Così esco e nemmeno ci penso più alla paura di non sapere cosa fare o di non fare abbastanza per loro, andiamo ai monitor, poi chirurgia, ortopedia e pronto soccorso. Piccoli gesti e grandi sorrisi che al momento non mi sembravano niente ma ora mi fanno riflettere molto e rimangono impressi nella mente, come quel primo sorriso che ho visto e “rubato” per portarlo nel cuore per sempre. Grazie mille agli angeli Chietta, Muletto, Pastisù che mi hanno accompagnata, coccolata, supportata anche solo con una mano sulla spalla, e anche a tutte le altre che hanno condiviso servizio con me, Ciaccapo, Reginella e Nontiscordardime. Un abbraccio a tutti, con affetto la vostra Cipenosusù, con l’accento sulla u!”

claun Cipensosù (Valentina Palini)

6


Ebbene sì, anche i claun compiono gli anni! Quindi festeggiamo claunUilly tutti insieme, teletrasportandoci nel suo ricordo… eeeeee ciao ciao a tutti..... “Il 29 gennaio 2010, 24 individui si ritrovarono in un salone tutti assieme con delle facce alquanto strane... Loro stavano per intraprendere un cammino chiusi in quel salone per ben 3 giorni consecutivi... Il tempo era abbastanza pessimo (erano, se non erro, scesi circa 20 cm di neve) ma, tutto quello che succedeva fuori da quel salone, ai 24 individui non toccava: erano presi in esercizi strani, particolari, bizzarri e nuovi. Eh sì: stavano per diventare dei piccoli e nuovi claunini di corsia... Da allora son passati Cinque anni e di quei 24 individui ne son restati 9 (+ 2 arrivati un paio di mesi dopo). Cinque anni di emozioni, sorrisi, pianti, discussioni, soddisfazioni... di tantissime cose, ma, soprattutto, della voglia di andare avanti in questo cammino per portare un sorriso a chi ne ha davvero bisogno! Bombi, Chietta, Nascondino, Pastisu’, Pomellina, Sakkiera’, Sonnolento, Tajgos, Colore, Elfo e Uilly... TANTI AUGURI !! Ciauz “

claun Uilly (Marco Selvaggi)

E la nostra Abbraccetto ci scrive così: “Ciao a tutti! Questo mese ho scelto di fare servizio in Pronto Soccorso. Era il mio secondo servizio, quindi potete immaginare l’agitazione. Ambiente nuovo, contesto diverso... Insomma! Per fortuna avevo Flamingo vicino. È stata una serata suuuuuper divertente ! All’inizio ero la sua ombra, stra impaurita... Poi dietro a lui è facile nascondersi (hihi). Piano piano mi si è sciolto il cuore e mi son sentita sempre più spontanea . Non volevo più andare a casa! Voglio quindi ringraziare il mio angelo Flamingo perchè è stato molto disponibile ed è riuscito a coinvolgermi subito, ed è riuscito anche a farmi riflettere molto con delle belle parole che mi ha detto! Concludo con una frase di una canzone che, tornando dall’ospedale domenica sera, ho ascoltato a tutto volume... “Quando stringo delle mani, o se abbraccio dei bambini, vedo cosa sono e cosa sei...”

claun Abbraccetto (Federica Verga) Insomma, accade di innamorarsi di quei sorrisi così belli, veri e pieni e di aver voglia di donare ancora, ancora e ancora ...

7 7


n u a l c I D N A R G P.G.C. piccoli

e ospiverelle di Brescia – ch Po lle de e or Su lo zo laz in difficoltà – anni che l’Istituto Pa ontanati da famiglie all Sono ormai quattro te en am ne ra po ti” di ciotto anni tem ione V.I.P. “Risveglia iaz oc ss ll’A de ta minori da zero a di un cla i n cua collaborazione co ha avviato una profi condivisione. di e zia ria di amici sto a un , Senape e e ch tre ol , Brescia ’intuizione di Lampo un ad ie az gr so ca r nata pe izio come volonL’idea, per la verità, è che prestavano serv e) or cu di o iam az gr so Rosso”. Guru (che ancora rin o “portatori sani di Na an er te en am ne ra ntempo ntiera, dal motari in Comunità e co ntava una nuova fro se re pp ra ità un m co atrici degli Per l’Associazione, la presso i reparti pedi o izi rv se re ta es pr i ano solit progetto che riumento che i claun er ire ad elaborare un sc riu e nt rta po im a tamente ospedali, e quindi er gli obiettivi più pret n co e” ch es wn clo à “abilit Grandi Claun 1), scisse ad integrare le così il PGC 1 (Piccoli to na È i. zz ga ra i str lontari e educativi utili per i no ettacolo aperto ai vo sp o un di ne io az zz n la reali che si è concluso co . ioni, agli amici dell’Istituto stati diversi: le emoz no so i at nt ro aff ti sono sta e condito I temi che nel tempo sideri, il tutto sempr de i e i gn so i le, go da: l’importanza delle re cronimo V.I.P. ci ricor l’a e ch o nd fo di a de a e dall’i dal sorriso, dall’ironi Viviamo In Positivo. è divenuto parte inte ed ale nu an o at nt ve mai di aca siamo L’appuntamento è or educativa (per la cron ne io az m m ra og pr dai nostri ragazzi, grante della nostra tto è atteso con ansia tu at pr so a m !), 5 C e questo arrivati al PG o sfiduciati, segno ch i iat cc pa im i, id tim resistenze e di anche da quelli più di sciogliere paure e re te po il ha o ss Ro l rispetto famoso Naso o e messa in gioco, ne sim os pr al za an in facilitare apertura, vic i limiti di ciascuno. speciale delle potenzialità e de ta il motivo di questa ies ch no so i m , rce at mi sono Più volte, come educ e la spiegazione che , re ea cr a ta nu ve è ano si comune, senza alchimia che pian pi o Palazzolo – hanno in ut tit l’Is e .P. V.I i – à alt to simile, data è che le due re tessuto valoriale mol un re di a le va a, ed si cr Valori che ritrosaperlo, più di quanto tà, spirito di servizio. ici pl m se , na rso pe a l carisma fatto di attenzione all e che discendono da to itu Ist o str no l de ission lo – che avrebbe viamo anche nella m il Beato Luigi Palazzo – ità un m Co e str no iltà e la del fondatore delle .P., non solo per l’um V.I un cla i de to ra pe to l’o , da bravo pesicuramente apprezza to, ma anche perché en im er rif va ce fa si a gregasemplicità a cui prim come strumento di ag o oc gi al re lo va de gran fatti conosciuto dagogo, attribuiva un ’altro. Lui stesso era in all re de ce ac r pe e rattini”, zione e come chiav – come “il prete dei bu to ta di ad re di lio eg era m evangelici. – o forse, per l’epoca, la catechesi e i valori e lar ico ve r pe to en omagie, utilzzati come strum atori: acrobazie, micr or lab ti es qu di o lcr il fu tempo stesso E il gioco, appunto, è e modo leggero e al m co , tte ne io ar m , i rascenette, barzellette impegno profondano ed a gi er en ta an qu a nsare e argomenti “serissimo” – basti pe nuove o per affrontar se co re ta en im er sp r faceva gazzi nel gioco – pe regole a cui prima si le o ni io oz em le e com sperienza, cosa importanti e profondi isti e destinatari dell’e on ag ot pr ri ve i , ro spettariferimento. Ma lo s perché poi faccio lo wn clo i co e ar or lav piace E un’altra: “Sono ne pensano? “A me detto una ragazzina. ha i m , si” au pl ap i gl . E, per colo e mi prendo verto a fare le magie” di i “M : ra co an e ; e” nuov non è un lavobravi e imparo cose !” e all’obiezione: “Ma wn clo il re fa io gl vo “Sì, ma finire: “Io da grande ri commenti, è stata: rio te ul di o gn so bi ha non sentito GRAZIE ro …”, la risposta che 5 a tutti e ancora un C PG on Bu !”. ni bi m fanno divertire i ba i nostri ospiti! degli educatori e de Donatella Cafiero a nome delle Suore, referente della Comunità “La Sorgente” 8


Indovina la Parola Magica!!

Giochiamo insieme ... Indovina la Parola Magica!!

Sostituisci i simboli con le lettre corrispondenti e scoprirai la famosa

Parola Magica usata dai claun!!! Sostituisci i simboli con le lettre corrispondenti e scoprirai la famosa D E F G H I L M N O P Q R Parola Magica usata dai claun!!! P Q U Z Z C  I B  F V  Sostituisci i simboli con le lettre corrispondenti e scoprirai la famosa PAROLA D E F MAGICA G H I L M N O P Q R

Indovina la Parola Magica!!

A

B

C

E

P

N

E

P

N

P

Q

U

Z

Z

C

I

B

F

V

A

B

C

D

E

F

G

H

I

L

M

N

O

P

Q

E

P

N C

P 

Q E

U

Z C

Z 

C E

I

B 

 C

F 

V E

S 

Pagine a cura di T U V Z claun Gianduiotto (Luca Curti) O T

 U

 V

 Z

O

R

S

T

U

V

Z

O 

 E

E

E

Indovina A B Cla S  Parola Magica usata daiMagica claun!!! usata dai Claun! Risolvi questo gioco e troverai la Parola

     

 C

C 

 N

E

C

 

E

E Z

 E



E 

C Q

 Z

C

N Q Z Z C    

Trova i nomi dei claun 

N

Q

Z

Z

C

E

 !!! C E 

!!!

E !!! E



 

COCCI  COCCO’  COMEVUOI COTTONFIOC CUGGINA CUOREDIPANNA DIDO’  DISPETTO ESQUIS FAGOTTINA  PERFETTI

 C

 COLORE  CUCICUCI CUOREPAZZO  ELPO  FATAMORE 



Chi si nasconde qui sotto?

9






Giochiamo insieme ... Trova le differenze e cerchiale

Metti la busta nella cassetta delle lettere

ORIGAMI! Ori che? O R I G A M I !

10






Giochiamo insieme ... 













Trova i nomi dei claun

     

ABBRACCETTO  ACCIPINELLA  AMORE BABBALECCA BETTINA BIBIRBA  BRIZZOLOTTA  BIU CIACCAPO CILIEGINA  CIPENSOSU’

 AGALAGNOMA  BAGOLA BOMBI  CHIETTA  CIONFOLA 

Trova le differenze e cerchiale 

Colora gli spazi con il puntino e scopri chi si nasconde

15






Compila il cruciverba

Aiuta il peoto a raggiungere la festa Colora gli spazi con il puntino e scopri chi si nasconde

16


Gocce di Gioia

claun Pallola (Paola Brena)

A volte la gioia arriva da sola improvvisamente, a volte lentamente e spontaneamente, a volte bisogna farla crescere con un po’ di impegno. Qui alcuni esercizi inventati del tutto liberamente coniugando alcune tecniche di psicoterapia con le modalità claun. Da soli, questi esercizi, non bastano, ma come “gocce” possono aiutare la “gioia”… “SEMI -SOGNO, SEMI-SVEGLIO, SEMI -STIMOLATO” Cerco un posto ed una posizione comoda. Immagino di essere in un posto che mi piace tantissimo. Cerco di mettermi con il mio corpo in prossimità di una temperatura che stimoli in assonanza la mia immagine: ad esempio immaginandomi nei mari caraibici, mi sdraio in una vasca calda; se invece preferisco la neve in montagna, posso trovarmi in un posto tranquillo al parco o semplicemente aprire la finestra o mettermi due pezzettini di ghiaccio sulla fronte.. Attenzione, non devo “esagerare”, semplicemente darmi uno stimolo tale da avere la sensazione fisica del mio corpo con l’immagine nella mia testa! Immagino dunque un’azione da fare e faccio piccoli gesti in similitudine, come ad esempio se sto nuotando, mi metto a pancia in giù, se invece scio, fletto un po’ le gambe da un lato e poi dall’altro.. Non sarà esattamente come farlo per davvero, ma sarà comunque una possibilità per fare qualsiasi cosa, e vi farà star meglio! L’ULTIMO PASTO PER FINTA Cosa mi piace di più mangiare? Ci penso un po’ ed organizzo il mio pasto ideale, entro una settimana e dieci giorni massimo, perché poi scadrà il termine. Nel frattempo prendo foglio e biro e scrivo, velocemente e senza starci su troppo a pensare, una lista di 10 cose che voglio fare, da qui, ai prossimi 20- 30 anni. Allo scadere del periodo che mi sono programmata per il pasto lo consumo come se fosse l’ultima cena che mi godo. Cerco di assaporare ogni più piccola sfaccettatura, pensando che saranno le ultime sensazioni che godrò della mia vita. All’ultimo sorso della bevanda che mi sono riservata, faccio un brindisi a me stessa: “Evviva la vita che non finisce qui.., ho almeno ancora 10 cose da realizzare, ed una trentina d’anni per farlo!”

Una signora va dal fruttivendolo: “Vorrei una mela”, e il fruttivendolo: “Gialla o rossa?”, e la signora ribatte: “Non importa, tanto poi la sbuccio!”

Cosa ci fanno tante galline al polo Nord? Il circolo pollare artico!!!

“Conta pure su di me” disse la calcolatrice

–Ehi! Perché quel cane ha un semaforo sulla schiena?-E’ un incrocio!-

Un ragazzo torna a casa dopo essere andato dal dentista. – Ti fa ancora male il dente? – gli domanda il padre. – Non lo so… l’ha tenuto il dentista!

Un marinaio spiegò le vele al vento.. ma il vento non capì! Perché un gobbo non potrà mai diventare avvocato? Perché non può studiare diritto!

Sai perché gli indigeni hanno sempre freddo? Perché Cristoforo Colombo li ha scoperti!

le freddure di claun Cionfola e claun Abbraccetto

- Sai, mio fratello cammina da 4 mesi… – Oh immagino dove sarà arrivato!

17


Le avventure di

Penso a chi non c’è più

A Rebus, a Peciancolo ed ad altri piccoli grandi angeli incontrati nelle nostra vita Tomà, un ragazzino come tanti altri, non troppo bello, non troppo brutto, ogni tanto ha bisogno di star da solo a rimuginare un pò. Stasera se ne sta nel suo letto a guardare il soffitto senza aver voglia di fare niente: ha “strani” pensieri in testa che non capisce ed un senso di vuoto e nostalgia che non si giustifica. “Tomà scendi. E’ pronta la cena.” Lo chiama la mamma. Ma Lui “Scusa mamma, ma non mi sento … preferisco stare qui”. Tomà che rinuncia alla cena? Qualcosa non va: non è un gran mangione, ma non ha mai rinunciato a stare a tavola a chiacchierare ed a prolungare il tempo per andare a dormire. Solo dopo pochi minuti la mamma di Tomà è già sull’uscio della camera con il termometro in mano: “Cosa c’è che non va? Stai male?” ed in quel mentre appoggia la mano fresca, un po’ bagnata ed odorante di soffritto, sulla fronte del figlio. “No.. niente sto bene.” risponde Tomà. “In effetti sei fresco.. – commenta la mamma - C’è allora qualcosa che non va con gli amici? Hai avuto problemi a scuola?” “Uffa mamma! Ti ho detto che non ho niente; allora: non ho niente! Capito..?” Solitamente la mamma di Tomà, reagisce immediatamente ai toni aggressivi, a maggior ragione se vengono dai figli, perché devono abituarsi al rispetto: innanzitutto dei genitori, ma in genere degli adulti e di quelli nel ruolo di educatori … In questo caso però, anche se non capisce il figlio, intuisce che non è opportuno insistere, e decide di soprassedere e di ridi18

scendere in cucina. Con tono pacato ed un po’ preoccupato saluta il figlio: “ Vah beh, ti tengo a parte un piatto … A dopo.” Tomà, sempre sdraiato sul letto e con sguardo distratto, continua a rimuginare. Da qualche tempo, a scuola, si parla dei giorni della memoria: un’occasione per fare lezione di storia, geografia ed italiano. E’ stato proprio leggendo un brano tratto dal “Diario di Anna Frank”, che una sua compagna di classe si è messa a piangere: pensava a chi non c’è più. Anche Tomà pensa a chi non c’è più; ma quante persone non ci sono più! Tra i suoi famigliari è mancato solo un nonno, il papà della mamma, ma lui quasi non lo ha neanche conosciuto … Però Tomà ora ricorda molte alre vite “mancate”: quella famiglia amica dello zio, anni or sono, morta intera, papà mamma e due figlioletti, in un incidente d’auto; il papà della sua vicina di casa che è stato in ospedale e non è più ritornato; la bimbetta della cugina sopravvissuta pochi giorni dalla nascita; la moglie dell’amico del papà … e tutte quelle persone che si studiano a scuola.. che forse non si studierebbero, pensa Tomà, se fossero ancora vive. Quando si sveglia alla mattina, Tomà va a scuola con ancora addosso tutti questi fantasmi … Senza grande intenzionalità, ne parla un po’ con gli amici … Un amico lo dice ad un altro compagno, questo lo dice ad un ragazzo della classe inferiore e via dicendo: in tutta la scuola nel giro di una settimana non si fa altro che


parlare delle persone “scomparse”: come una macchia d’olio l’idea della morte sta invadendo tutta la scuola! Inizialmente sono tutti un po’ incupiti. Gli insegnanti percepiscono un po’ il disagio, ma loro stessi hanno timore ad affrontare il tema: chi non ha mai avuto paura della morte per sé o per i propri cari? Un giorno, però, qualcosa cambia. Viola, una bambina delle prime classi chiede al maestro: “Come si fa a non dimenticare?” Il maestro, dall’abitudine all’impegno politico e sociale, non sa esattamente cosa non vuole dimenticare l’allieva, e senza pensarci troppo e quasi distrattamente risponde “Pensando al significato e alle conseguenze, con la testimonianza!” Viola guarda il maestro con gli occhi sgranati. “Cosa?!?” Il maestro sorride rendendosi conto effettivamente della difficoltà di farsi capire. Sempre sorridendo, dice all’allieva: “Cerca di pensare alla cosa più importante” Viola ha da poco perso la nonna: non la vedeva spesso, ma ricorda che, ogni volta, le portava delle caramelline buone buone che teneva sul fondo della borsetta. Ecco cos’era la cosa più importante! “Trovato!”grida a tutta la classe “e adesso?” “Cerca di portarlo con te!” aggiunge il maestro, pensando a qualcosa di astratto. Viola va a casa felicissima: “Mamma, ha detto il maestro che domani devo portare a scuola le caramelle!” Il giorno dopo, l’entusiasmo di Viola e delle sue caramelle ha contagiato un po’ tutti, per cui tutti pensano di portare a scuola qualcosa di “bello e di importante” di chi non c’è più. La scuola diventa un campo di gara delle cose pìù belle e svariate.

Gli insegnanti si sentono un pò spiazzati, ma non vogliono frenare l’entusiasmo dei bambini; dopo un mese, però, c’è troppa confusione e troppo materiale in giro per la scuola. Il collegio docenti si lamenta, il preside minaccia la necessità di chiamare la cooperativa di sgombro per far pulire la scuola … Il maestro ripensa a cosa aveva detto a Viola. In fondo anche se gli altri non lo sanno, si sente un po’ responsabile di come stanno andando le cose, per cui suggerisce di allestire una mostra. Accolta la proposta, con le vacanze di Pasqua viene inaugurata la mostra “la memoria”. I visitatori vari che vi accedono, siano genitori, parenti, politici o turisti, rimangono tutti sorpresi. La mostra ha tanti disegni colorati, poche parole, solo quasi sempre come didascalia o titolo, e tanti oggetti: ci sono giocattoli con nomi di bambini, libri di favole, con nomi di nonni, una crema di cioccolato, col nome del papà di un bambino, un vestito rammentato, col nome di una nonna, una pigna col terriccio che profuma di sale, a ricordo di una zia con cui si raccoglievano pinoli, delle piante, che commemorano una mamma che amava i fiori, perfino una sega, legata al nome di un nonno con cui il nipotino amava far legna, e naturalmente tante tante caramelle. Tra tutto il materiale spicca un grande disegno in cui, a tempera, vi è colorato un grande arcobaleno. Sotto la scritta: “la mia amica Leila: è salita in cielo, ma ogni tanto ritorna sulla terra con tanti colori”. claun Pallola (Paola Brena) Disegno realizzato da Cristina Braga 19


SCRIVICI ...

Dai, scrivici anche tu! In chirurgia, in ortopedia ed in pediatria ovest trovi le cassette, oppure con una mail all’indirizzo

giornalino@risvegliaticlown.org

I tuoi messaggi, i disegni, i consigli, ecc... verranno pubblicati sui siti della nostra associazione.

Pediatria ovest Ortopedia Chirurgia 20

Ospedale di Esine


21


In biblioteca con i claun Conosci Annalilla? No? Allora non puoi conoscere nemmeno La Vualà. Ma come: chi sono? Sono due ragazzine; hanno più o meno la tua età e, anche se i loro nomi sono un po’ strani (lo devo ammettere ! …), sono due ragazze normalissime, proprio uguali a te e alle tue amiche. Sono compagne di classe e, l’ultima settimana di scuola, vivono un’avventura del tutto particolare: la trovi narrata nel libro di Matteo Corradini che si intitola “Annalilla”, semplicemente come il nome della protagonista. Annalilla è una tipa vivace e coraggiosa ed è sempre allegra; ma è anche molto sensibile ed attenta agli altri. Sta vivendo quell’età un po’ strana: ha undici anni, il corpo che cresce e le gambe che ancora vorrebbero correre e giocare; il suo cuore sta imparando anche a battere in modo diverso dal solito, producendo un suono nuovo, dolce, ma che, a volte, fa ancora un po’ paura. Per fortuna, con lei, c’è sempre La Vualà, una ragazzina di colore che, da quando frequenta la sua stessa classe, è diventata la sua amica preferita. Annalilla è bella perché sa ascoltare: ascolta la pioggia, il vento, il sole sulla sua pelle; ascolta il proprio corpo che cambia, che sospira, che vive, che dice qualcosa; ascolta Rombo che fa il bullo, ma che tanto le piace; ascolta La Vualà e, con lei, ride, litiga, fa pace; ascolta la nonna che le vuole bene. Annalilla ascolta anche se stessa, mentre cresce. Sono i primi giorni di giugno e la scuola, per fortuna, volge al termine, quando, con uno stratagemma ed a una piccola bugia, Annalilla imbroglia i suoi genitori e, con la complicità e l’amicizia di La Vualà, riesce a stare a casa da sola per un’intera settimana. Non dirmi che non hai mai sognato una settimana di completa libertà, lontano dai tuoi genitori, con la possibilità di dire e fare qualunque cosa ti passi per la testa. Ebbene: Annalilla ha questa fortuna e la vive intensamente! E, alla fine dell’esperienza, con orgoglio e soddisfazione, potrà dire di aver capito cosa significhi diventare grande. Il libro, che è diviso in sette capitoli (uno per ciascun giorno dell’avventura di Annalilla), sin dalle prime righe, ci offre un’importante chiave di lettura per capire e gustare meglio il suo messaggio: “.... Prima c’era già qualcosa. C’era la mia voglia di uscire a correre, come faccio spesso. C’erano i miei sogni …... , sarebbe bello cambiare. Sarebbe bello restare da sola a cavarmela, per un po’. Per conto mio. Prima c’era già qualcosa” ….... A lettura conclusa, capirai che il tempo che passa, aiuta le persone a cambiare e a crescere; questa cosa, Annalilla la prova proprio sulla sua pelle, grazie ad una chiave magica che le affida un giorno sua nonna. “La curiosità è un seme. Non c’è niente da fare: per piccolo che sia, se qualcuno lo pianta nelle tue orecchie poi cresce.” Quale porta aprirà quella misteriosa chiave che la nonna

tiene sul comodino? Quella verso un mondo nuovo, che aspetta una ragazza quando diventa donna. In realtà, infatti, oltre che con l’amica La Vualà, Annalilla trascorre la sua settimana anche con la nonna che, malata e quasi immobile, da più di un anno passa le sue giornate relegata in camera. All’improvviso, nonna e nipote si scoprono amiche e confidenti e, proprio grazie alle cure e all’affetto della nipotina, la nonna incomincerà a ricordare e raccontare la sua storia: un passato lontano che ha ancora tanto da insegnare ad Annalilla. Si scoprono amiche: prima non ne avevano avuto il tempo: la nonna troppo presa a lamentarsi per l’eccessiva vivacità della bam- bina; la nipote ancora troppo piccola per pensare alla nonna come essere umano e non solo come un “soprammobile” da accudire; Annalilla riscopre la nonna proprio prendedosi cura del suo corpo. Entrambe, anziana e nipote, sono le protagoniste di un dolce cammino che lega passato e presente, ricordi e fantasie, sogni e battaglie. Una settimana che vale una vita, ricca di scoperte, dove, passo dopo passo, l’affetto tra loro torna a vivere. E’ proprio nell’ultima pagina, quando le nostre due sono sedute in riva al lago a gustarsi il tepore del venticello che, fra loro, si raggiunge il massimo dell’intesa ed i loro cuori, anche se diversi, compongono una melodia profondamente piena d’amore … ed è proprio lì che l’autore ci regala il più bel momento di poesia del libro, “Appoggia il mento alle ginocchia piegate e guarda il lago. È così vicina all’acqua da vedersi rispecchiata sulla superficie ferma della riva. Annalilla si tocca i capelli, gli occhi, la bocca che ha baciato. Si cerca in tasca ricordandosi della chiave e la tira fuori tenendola sospesa davanti a se’ con due dita. Si specchia di nuovo. La sciarpa vola nel vento. La chiave davanti all’acqua non fa nessun riflesso.” Oggi in tasca mi è rimasto solo un Naso Rosso. Ho già deciso a chi lo voglio regalare: lo darò alla nonna perché, con pazienza e discrezione, aiuta Annalilla a diventare grande, insegnandole che la vita è bella e va accolta con ironia ed allegria, proprio come noi claun cerchiamo di fare ogni giorno.

claun Sonnolento (Michele Riva) 22


GUERRIERO TESTO: E levo questa spada Alta verso il cielo Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo Solo sulla cima Attenderò i predoni Arriveranno in molti E solcheranno i mari Oltre queste mura troverò la gioia O forse la mia fine comunque sarà gloria E non lotterò mai per un compenso Lotto per amore, lotterò per questo Io sono un guerriero Veglio quando è notte Ti difenderò da incubi e tristezze Ti riparerò da inganni e maldicenze E ti abbraccerò per darti forza sempre Ti darò certezze contro le paure Per vedere il mondo oltre quelle alture Non temere nulla io sarò al tuo fianco Con il mio mantello asciugherò il tuo pianto E amore il mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai Ti difenderò da tutto, non temere mai E amore il mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai Ti difenderò da tutto, non temere mai Non temere il drago Fermerò il suo fuoco Niente può colpirti dietro questo scudo Lotterò con forza contro tutto il male E quando cadrò tu non disperare Per te io mi rialzerò Io sono un guerriero e troverò le forze Lungo il tuo cammino Sarò al tuo fianco mentre Ti darò riparo contro le tempeste E ti terrò per mano per scaldarti sempre Attraverseremo insieme questo regno E attenderò con te la fine dell’inverno Dalla notte al giorno, da Occidente a Oriente Io sarò con te e sarò il tuo guerriero E amore il mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai Ti difenderò da tutto, non temere mai E amore il mio grande amore che mi credi Vinceremo contro tutti e resteremo in piedi E resterò al tuo fianco fino a che vorrai Ti difenderò da tutto, non temere mai Ci saranno luci accese di speranze E ti abbraccerò per darti forza sempre Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo Veglio su di te, io sono il tuo guerriero

Pagina a cura di: claun Giokabalù (Annarita Braga)

“…Ti difenderò da incubi e tristezze Ti riparerò da inganni e maldicenze E ti abbraccerò per darti forza sempre Ti darò certezze contro le paure…” Sicuramente c’è qualcuno che proteggete o vorreste proteggere dalla paura, dalla fatica e dal dolore; ci sarà anche qualcuno che fa o vorrebbe fare lo stesso con voi! Avete mai pensato a quanto è bello sapere di poter contare sull’aiuto di un amico, di un parente o anche di qualcuno di poco conosciuto ma che per aiutarvi è disposto a combattere come un guerriero? Ecco, prendetevi qualche minuto e riflettete, chiudete gli occhi e respirate profondamente…chi è il vostro guerriero? E Voi, chi proteggete? Per chi fareste di tutto pur di renderla una persona felice? Ora che vi è venuto in mente, provate a chiamarlo, mandategli un messaggino o semplicemente abbracciatelo appena ne avete la possibilità… Non c’è mai un solo sguardo o una carezza che vada perduta!!!

QUASI AMICI

Avreste voglia di vedervi un bel film, allegro, divertente ma che fa molto riflettere sul tema dell’amicizia e dell’aiuto reciproco? Non serve assomigliarsi troppo per poter essere uniti da un forte legame di amicizia! La bellezza dell’amicizia sta nell’aiutarsi e nel proteggersi vicendevolmente, è bello essere ognuno il guerriero protettore dell’altra persona. Vi ho un pochino incuriosito?? Allora liberatevi un paio d’ore e guardate il film “Quasi Amici”; ispirato ad una storia vera, racconta l’incontro tra due mondi apparentemente lontani. Dopo un incidente in parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, un ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Driss purtroppo è la persona meno adatta per questo incarico. L’improbabile connubio genera improbabili incontri tra Vivaldi e gli Earth, Wind and Fire, dizione perfetta e slang di strada, completi eleganti e tute da ginnastica. Due universi opposti entrano in rotta di collisione ma per quanto strano possa sembrare prima dello scontro finale troveranno un punto d’incontro che sfocerà in un’amicizia folle, comica, profonda quanto inaspettata.

23

ANNO: 2011 REGIA: Olivier Nakache, - Eric Toledano ATTORI: François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet,Alba GaïaKraghedeBellugi, CyrilMendy, Christian Ameri, GrégoireOestermann, Joséphine de Meaux0 PAESE: Francia DURATA: 112 Min


a Sirmione DOMENICA17 17 Maggio MAGGIO2015 2015 Domenica RisveAMICO ... Un RisveAMICO non è un socio del-

la nostra Associazione ma ci aiuta standoci viicino. Un RisveAMICO può essere informato sulle nostre attività, partecipare ad alcuni incontri organizzati dai Risvegliati, ricevere copia del Giornaclaun e del nostro calendario. Se ti piacesse diventare un RisveAMICO puoi contattarci all’indirizzo e-mail: risveamico@gmail.com

il TUO 5xmille C.F.:

98118990179

CERCACI ... cerca la nostra associazione su Facebook con RISVEGLIATI-VIP-BRESCIA-ONLUS e metti MI PIACE! CONTATTACI ... www.risvegliaticlown.org - info@risvegliaticlown.org www.facebook.com/groups/287988422555/ SOSTIENICI ... Banca Cooperativa Valsabbina Filiale di Brescia Intestazione: Associazione Volontariato Risvegliati V.I.P. Brescia IBAN: IT86P0511611200000000053755

Redazione Giornaclaun: claun Cionfola (Valeria Cristini) claun Gianduiotto (Luca Curti) claun Giokabalù (Annarita Braga) claun Pallola (Paola Brena) claun Sonnolento (Michele Riva) In copertina: disegno realizzato da claun Gianduiotto (Luca Curti) Il presidente: claun Tziolupo (Paolo Brunelli) Grafica e Stampa: Tipolitografia Vilcar www.tipografiavilcar.it


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.