Giornaclaun 09

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. . . a v i r r a o n u c l a Qu ! a v e n e s o r t l a ’ qualcun

CORSO BASE: un! a l c i v o u n i e d o t il raccon cirete trerete da babbani e us

a! En corso vi cambierá la vit “Guardate che questo alla noClaun fatti e finiti!”... ta abbiamo dato il via tes a str no lla ne va riecheggia genere, movimenCon questo invito che chi di attività di ogni ric i rn gio tre ti sta no : divertimenstra metamorfosi. So gredienti fondamentali in tre da i ial ec sp se re , sicurato to, rilassamento, gioco Il divertimento era as ri. alt li ag sé di o on nd ate, le abba aun che, attraverso ris Cl to, condivisione e tota n co e far e ch a o ... d’altronde avevam to sia essenziale nno fatto capire quan ha ci , me sie in i ch gio giorno deve balli e un sorriso a chi ogni re rta po olo ru o ov nu nel nostro combattere. agli altri, a partire o passo nel dono di sé im pr il é ne sio ivi nd e piú intime e La co ti, cibo, trucchi, a quell sti ve i, ial ter ma più e soffocadalle cose ire emozioni nascoste pr co ris di so es rm pe profonde: ci ha per liberarci da tutti nto ci é stato di aiuto pia il re Pu . po tem l che abbiamo te da ternare la grande gioia es r pe e e or cu o str no i pesi del , in provato. e per il nostro compito nt rta po im rá sa o nt stesse emozioni Anche questo eleme i a condividere queste at iam ch ra co an mo re quanto sa ! totale con chi ne avrá bisogno n meno importante, il no to es qu r pe ma o, E per ultim ri. abbandono di sé agli alt i compagni di ci e ad affidarci ai nostr ar fid a i at vit in ti sta azioni di Siamo nsieri e dalle preoccup pe i da ti ta uo sv , hé nc viaggio, affi o, più puro e ricco creare un cuore nuov ogni giorno, potessimo ndonerà a noi. per qualche ora, si abba i, ch a e rir off da , re d’amo per “l’altro”, sia importante agire to an qu so re mp co ente Abbiamo o mondo tanto accogli str no l ne lo do an in sc amandolo e tra sa! quanto pieno di sorpre di sempre e viviamo la quotidianità to iri sp o ov nu to es a giorCon qu te ad affrontare la nostr on pr mo sia na tti ma anche questa vvero un naso rosso segna del sorriso. Da ’in all ria ita rs ive un nata claun Abbraccetto può migliorare la vita! (Federica Verga) claun Cionfola (Valeria Cristini) Vintage, a esso tutto ciò: ai claun rm pe ha i ch a ite fin PS: Grazie in w entry !! Geppetto e a tutte le ne

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” di Brescia “Risvegliati V.I.P. - onlus e ion iaz oc ss l’a no tteran Ogni i” claun desiderosi di me an iov “g ri, ta lon vo i ov accoglie nu si in gioco. ce che ormai è i” claun decidono inve ch ec “v i un alc no an ni di corsia. E og e il cammino del claun all sp e all i rs cia las di erare il tempo tivazioni: chi fatica a lib mo e su le ha no nu og Ovviamente trova nel claun il rlo ad altri; chi non ga re r pe po tem o su il affrontare le tariato; chi fatica ad lon vo e far di do mo e; chi “suo” ttarsi in altre avventur bu ole vu i ch ; ale ed ps corsie dell’o o; etc. ll’altra parte del mond decide di trasferirsi da nare un sorriso vuol dire cercare di do ” to lia eg isv “R un re a di ogni Esse ia, ma anche nella vit rs co in ri, nt co in si e a chiunqu ta positività un re In Positivo”, e ques giorno; vuol dire “Vive , è facile farsi nei luoghi dove, a volte rla rta po di a rc ce un cla pedali tra me nelle corsie degli os co , to for on sc llo da re prende adulti e bambini. ciato, per una che si è scelto, abbrac Ma questo stile di vita, ti addosso, non può non rimaner o, in mm ca o tu l de parte sulle punta delle dita. appiccicato come miele isvegliato” ste riconoscere un “R Se state attenti, potre suo nasone ssa il suo camice e il do in n no do an qu e ch an rride e normale, intento a so a on rs pe da to sti ve rosso, tra a regalare sorrisi. claun di corsmettere di essere un ò pu si e ch an se di in Qu vedere il essere “Risvegliato, di di e er ett sm ò pu si n sia, no ure che la cole e grandi disavvent positivo anche nelle pic ile per la nt cercare una parola ge vita ci pone davanti, di iso. nto, di donare un sorr persona che ti sta acca ere meglio viv a zza ci aiuta re ge leg n co a vit la e Affrontar un claun continuare a sentirsi e, allora, perchè non ezbel film della mia giovin dentro. Per citare un ttu ta aiu tanto in tanto, za “Una sciocchezza, di ncanto”. ti gli uomini a vivere d’i trà o magari l’ex claun po E poi chissà, un giorn o ss Ro so Na il camice e il indossare nuovamente ac a l’h ligia variopinta che e riprendere quella va viaggio. compagnato in un bel claun Lucchetto (Luca Torri)

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In biblioteca con i claun Davanti a noi un portone alto, pesante. Si apre; noi entriamo e qualcuno lo richiude subito dopo, alle nostre spalle. Il corridoio è lungo, piuttosto cupo; le finestre sono alte e la luce del sole che entra sembra fermarsi all’altezza del soffitto. Le pareti, un po’ incrostate, sono intervallate da porte scure, tutte chiuse. Finalmente, più o meno a metà corridoio, alla nostra sinistra si apre un giardino: finalmente la luce, finalmente il sole che ci eravamo lasciati alle spalle nell’entrare. Nel giardino, alcuni ragazzi giocano a calcio: corrono, sudano, si divertono, sorridono; finalmente la vita! Durante l’intero percorso non ho mai avuto paura; ho provato soggezione, a volte un po’ di timore, ma non paura perché con me c’era Mario Tagliani, un maestro di origini bresciane che, da più di trent’anni insegna ai ragazzi ospiti del carcere minorile “Ferrante Aporti” di Torino. È lui che mi accompagna e lo fa attraverso le pagine del suo bellissimo libro: “Il maestro dentro”. Le sue parole sono pacate e lineari: leggendole, sembra di ascoltare una voce calda e rassicurante che racconta la sua esperienza: appena diplomato, si trasferisce a Torino e, non senza alcune titubanze, accetta l’incarico di ruolo presso il carcere minorile della città. Capitolo dopo capitolo, ho la fortuna di incontrare, fra gli altri, il ragazzino meridionale che, nei primi anni 80, non riesce ad integrarsi nella città dove la famiglia si è appena trasferita per lavoro. Oppure, in anni più recenti, il ragazzo straniero che, magari senza famiglia, affronta il lungo viaggio verso l’Europa, per poi cedere alla delinquenza per sopravvivere; la sua permanenza in istituto è resa ancora più complessa dalle difficoltà legate alla lingua ed alla cultura diverse dalle nostre Si parla anche del minore italiano che, senza nessun apparente motivo, sceglie di lasciarsi coinvolgere in un’azione illegale e, di conseguenza, viene condannato a trascorrere alcuni anni in riformatorio. Se le storie di alcuni ragazzi finiscono male (dopo la scarcerazione l’autore ne perde le

Dear Jack

tracce o scopre che, purtroppo, si sono resi protagonisti di altre azioni illegali), la maggior parte di esse ha un lieto fine: i ragazzi approfittano delle occasioni che il maestro e gli altri operatori gli offrono e, durante gli anni della loro prigionia, completano la loro istruzione di base, imparano una professione, scoprono potenzialità fino ad allora sconosciute anche a loro stessi. Una volta scontata la pena, molti di loro riescono a ricostruirsi una vita, ma non si dimenticano del loro maestro e con lui mantengono stretti contatti. All’inizio la fatica ed i fallimenti del giovane maestro sono tanti e disarmanti; vanno anche affrontate difficoltà burocratiche ed organizzative risultato dei retaggi della vecchia mentalità che non prendeva nemmeno in considerazione l’aspetto formativo della pena. Inoltre, i ragazzi ospiti dell’istituto hanno perso ogni fiducia nei confronti di tutte le figure adulte e, pertanto, ostentano diffidenza e sospetto e si mostrano ostili a qualsiasi proposta venga loro formulata dal maestro. La pazienza e la tenacia, l’entusiasmo e la creatività didattica, l’ascolto non giudicante e la solidarietà, il rispetto e la valorizzazione delle diverse unicità ed una grandissima fiducia verso ciascun ragazzo, sono le qualità che Mario Tagliani scopre nel suo cuore e con costanza e passione coltiva e migliora giorno per giorno, affinchè diventino le carte vincenti da giocare nel rapporto con i suoi ragazzi del carcere, dai quali, poi, riceve molte soddisfazioni. In questo atteggiamento così positivo e valorizzante delle diverse situazioni, riconosco la componente claun di Mario Tagliani: forse nessuno glielo ha mai detto, ma, secondo me, sul suo cuore è ben appoggiato un Naso Rosso ed è proprio questo aspetto della sua esperienza che voglio catturare per diffonderlo, anche grazie al vostro aiuto, a tutti coloro che leggeranno queste poche righe. Dalla storia di Mario Tagliani, qualche anno, fa lo scrittore Fabio Geda ha tratto un monologo teatrale dal titolo “La bellezza nonostante” che si conclude con un forte invito, un augurio che riporto qui di seguito, rivolgendolo a tutti quegli adulti (amici claun compresi) che decidono di porsi in un atteggiamento educativo nei confronti dei piccoli e dei giovani: “Ciò che deve fare un maestro, in carcere, è sostituire la routine con altri percorsi che sappiano catturare l’attenzione, che facciano sentire i ragazzi in grado di apprendere, e crescere, e maturare. Un maestro, in carcere, deve scovare quelle risorse nascoste che anche i ragazzi più corazzati nascondono nel profondo. Un maestro, in carcere, deve saperle attivare, quelle risorse. Un maestro, in carcere, deve aiutare il ragazzo a capire che quelle risorse sono il suo capitale più prezioso, un capitale che nessuno potrà mai sottrargli. Un maestro, in carcere, deve credere comunque nella bellezza, nella bellezza nonostante tutto. E deve cercarla anche lì, anche tra quelle pareti.”

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claun Sonnolento (Michele Riva)

“Domani è un altro film” Questa volta trattiamo una canzone dei Dear Jack, un gruppo musicale pop rock italiano, formatosi nel 2012. Hanno partecipato alla 13° edizione di “Amici”, vincendo il Premio della critica giornalistica e sono la prima band ammessa al talent show. “Domani è un altro film (prima parte)” è il loro primo halbum pubblicato il 6 maggio 2014, certificato disco di platino dalla FIMI per le oltre 50.000 copie vendute, dopo poco più di un mese dall’uscita. Il gruppo è composto da Alessio Barnabei, voce del gruppo, Francesco Pierozzi (chitarra elettrica e acustica), Lorenzo Cantarini (chitarra elettrica), Alessandro Presti (basso) e Riccardo Ruiu (batteria). Analizziamo il testo della canzone. Questa canzone vuole esprimere la nostalgia che si prova quando una relazione finisce male, sia essa una storia d’amore, un’amicizia, o altro, non importa. Quello che resta potrebbero essere dei ricordi, delle immagini in testa e anche se si cerca di dimenticare a volte è inutile perchè ormai hanno lasciato dentro di noi un segno. Anche a noi claun capita spesso, durante i nostri servizi in ospedale: incontrando in poco tempo tanti bambini, abbiamo un sacco di bei ricordi dei vari momenti trascorsi insieme ed è impossibile dimenticarci dei volti, degli attimi trascorsi insieme. Quello che ci vuole dire la canzone è che è inutile aspettare passivamente che questi ricordi passino, bisogna andare avanti e non vivere “nascosti in un mare immenso” ma essere consapevoli che, ormai, quello che è stato, è stato. Lasciamoci alle spalle tutto quello che è successo perché, comunque, “Domani è un altro film”. Il domani è il futuro di ognuno di noi.

Testo

Guardaci! Sogna sabbie mobili! Corse, passi piccoli, è da un anno che, che non respiro amore. E poi stringimi, che domani poi è un altro film! Anche se non puoi convinciti, dimentica! Tutto quello che verrà. Più cancelli e più ti resta il segno, resta un segno ne hai da scrivere. Ti nascondi dentro un mare immenso, mare immenso consapevole... che anche se non vuoi! Stai qui senza fretta spiegami cosa inventi senza noi, senti ancora musica musica? E poi stringimi, che domani poi è un altro film! Anche se non puoi domani qui, dimentica! Tutto il meglio che sarà Più cancelli e più ti resta il segno, resta un segno ne hai da scrivere. Ti nascondi dentro un mare immenso, mare immenso consapevole... Lasceremo alle spalle le parole scontate, persi nelle ore di mille giornate. Lascerò la mia pelle agli sbalzi d’umore, domani è un altro film e cambiamo il finale. Più cancelli e più ti resta il segno, resta un segno ne hai da scrivere. Ti nascondi dentro un mare immenso, mare immenso consapevole che... salto anch’io se vuoi!

claun Cotton Fiocc (Monica Candioli)

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Il Castello delle Meraviglie Il Progetto della Federazione Nazionale di V.I.P. ITALIA che ci ha visto partecipare alla “quarta” settimana presso il “castello” di Gornja Bistra in Croazia è nato lo scorso anno da un gruppo di Claun dell’Associazione di V.I.P. PARMA (…una delle 54 Associazioni che formano V.I.P. ITALIA e di cui anche i RISVEGLIATI V.I.P. BRESCIA fanno parte) che ha avuto modo di conoscere da vicino questa realtà e che si è appoggiata alla Fondazione Internazionale de “IL GIARDINO DELLE ROSE BLU –ONLUS-”. Da loro è poi partito il coinvolgimento in V.I.P. ITALIA dei vari Volontari provenienti dalle diverse Associazioni, tra cui Muletto (come capo-missione perché già presente a Gornja per un imprecisato numero di volte, credo 11 o 12…), Bombi ed io (Tziolupo) che invece insieme agli altri componenti del nostro gruppo (Claun Aniceto Presidente di V.I.P. Livorno, Claun Lumière di V.I.P. Parma e Claun Stantuffo di V.I.P. Verona) eravamo tutti alla nostra “prima volta”; purtroppo Claun Ferrolina di V.I.P. Viterbo ha avuto un lutto famigliare e non ha potuto essere dei nostri…. Il nome del nostro gruppo gli “…etti in generale” è nato dall’incontro pre-progetto di preparazione al quale ogni gruppo in partenza ha partecipato per riuscire a creare quel “legame” speciale e quell’empatia che, poi, ci hanno permesso di sentirci un gruppo compatto ed eterogeneo con la giusta preparazione per affrontare questo Viaggio. Due parole a proposito de IL GIARDINO DELLE ROSE BLU –ONLUS-”: ha iniziato ad essere presente a Gornja Bistra oltre 12 anni fa (all’inizio del 2002 grazie e per merito di don Ermanno D’Onofrio su di lui si potrebbero, o meglio, si dovrebbero scrivere pagine e pagine per cercare di raccontare cosa è stato capace di fare questo “personaggio”… ma solo un dato che penso riesca a dare un’idea di che cosa sono i Volontari del Giardino delle Rose Blu… Oltre 5700 persone che da diverse parti d’Italia scelgono di trascorrere parte del loro tempo libero (ma noi crediamo che sia più un “TEMPO LIBERATO”) e che dall’inizio ogni settimana (52 settimane all’anno) sono presenti presso la struttura di Gornja Bistra per dare il loro “supporto”; un numero di circa 11000 presenze nell’arco degli anni… …mi risulta abbastanza complicato riuscire a cercare di trasmettere cosa è stata per me, e per noi, questa settimana a Gornja; ci provo! Partenza la mattina del 2 Novembre 2014 in direzione di quello che fino ad alcuni anni fa veniva definito dagli abitanti della zona di Gornja Bistra il “CASTELLO DEGLI ORRORI”… E’ poi bastata una rapida visita appena arrivati per capire che quello non era e non è mai stato un “CASTELLO DEGLI ORRORI”, semmai un “CASTELLO DELLE MERAVIGLIE”!!! Tanti, tanti ragazzi e ragazze con le più svariate problematiche e limiti fisici e psichici che si possano immaginare… Tanti sguardi che ti entrano dentro, fino alla parte più profonda del cuore, fino a farti venire un nodo in gola quando capisci di essere stato “scelto” da uno (o più) degli Ospiti del Castello.

Se vuoi altre informazioni sulle missioni V.I.P. Italia consulta il sito www.v.i.p.-missione.org

Emozioni da raduno

Quando ti accorgi che non serve niente di particolare per riuscire a portare l’AMORE di cui questi ragazzi hanno bisogno, ma ti rendi conto che i “soli strumenti” che servono sono tanta umiltà, tanta pazienza, tanto rispetto, tanto ascolto, tanta voglia di stupirsi e di emozionarsi, e ancora tanta tanta delicatezza per ognuna di queste Creature. Non voglio fare una descrizione dettagliata di ciò che abbiamo fatto, perché risulterebbe un lungo elenco che non avrebbe molto senso. Vorrei però ringraziare davvero ogni componente del nostro gruppo a partire dal Claun Muletto, nostro SUPER (e lo dico davvero!) capo-progetto per arrivare a ognuno dei componenti (compreso Claun Generale di V.I.P. Pordenone che faceva parte del nostro gruppo e che mi “ha lasciato” il suo posto dato che io ero una “riserva”); penso che siamo stati un Gruppo (con la “G” maiuscola!) Speciale e anche questo ha contribuito a rendere tutto ancora più “magico”! …e poi ancora al gruppo di Volontari del Giardino provenienti da Lecco ed a Laura di Bergamo con i quali abbiamo collaborato e abbiamo vissuto dei momenti intensi e bellissimi.…ma c’erano anche le bravissime e attente Volontarie di Orzinuovi, il trio di Brugherio (MI) che è passato per un rapido intervento ad alcuni lettini degli Ospiti del Castello e che ha permesso di rendere più “liberi” alcuni dei ragazzi. Un GRAZIE a tutto il personale medico e infermieristico e alle educatrici che ci ha accolto in maniera stupenda e con il quale abbiamo cercato di collaborare nei diversi momenti della giornata, a partire dal bagnetto al mattino fino ad arrivare, all’ora in cui la Nina ricordava (anche in maniera piuttosto decisa e determinata) di “spegnere la luce” perché era ora di fare le nanne nel lettino… Al direttore della struttura che abbiamo visto ballare con il naso rosso in mezzo al corridoio con Bombi… Mi rendo conto che forse ho scritto tante parole e probabilmente non ho detto “molto”; credo ci vorrà ancora del tempo per metabolizzare questa Esperienza, ma spero di avervi “incuriosito” almeno un po’, giusto perché possiate andare a cercare qualche info sul CASTELLO de IL GIARDINO DELLE ROSE BLU! Insomma, per concludere, questo CASTELLO DELLE MERAVIGLIE ci ha “stregati” e sono convinto che presto molti di noi ritorneranno a varcare quella soglia, a passeggiare nei corridoi con i ragazzi nelle carrozzine, a dare loro da mangiare, ad ascoltare musica, a giocare con le cose più “semplici” che ognuno di noi ha dentro e che ha portato: il proprio CUORE e tanto AMORE!

Il raduno nazionale VIP ITALIA? Non è scritto da nessuna parte che debba esserci, eppure ogni anno arriva puntuale, nasce spontaneo. Dovessi definirlo con una parola mi viene in mente “appartenenza”. Quando sei lì, in mezzo a tutti noi, ti senti di appartenere a una comunità tenuta insieme da valori e desideri comuni, ti senti di appartenere all’esercito della gioia. Un esercito composto da volontari del sorriso, da persone che s’incontrano semplicemente perché hanno voglia di stare insieme. Sia quando mi è capitato di partecipare all’organizzazione, sia quando ho partecipato come tutti, ho trascorso tre giorni spensierati, stupito e meravigliato da quanto forte sia il desiderio comune di diffondere la gioia, di conoscere, parlare e abbracciare quanta più gente possibile. Ma la vera magia accade nel momento in cui il tuo sguardo s’ incrocia con quello di un altro claun! Immadiata l’intesa, la complicità. Entrambi sentiamo che nulla abbiamo da temere dall’altro e che anzi, se ne avessi bisogno, potrei contare sul suo aiuto. Tu arrivi, cominci a ridere e giocare, non dormi quasi mai e, dopo tre giorni che sembrano trascorsi in 10 minuti, te ne torni a casa con un tesoro preziosissimo. Un tesoro accumulato stando insieme, conoscendosi, condividendo, giocando, scherzando, crescendo, guardandosi, parlando, ballando, mangiando, ascoltando, sognando, programmando. Un tesoro fatto di sguardi complici, di emozioni pulite, di mille e mille attimi di gioia condivisa. Te ne torni con la consapevolezza di essere seduto in un cerchio in cui puoi condividere con tutti le tue emozioni, nel quale, finalmente, puoi mostrarti per ciò che sei. E per giorni e giorni continui ad essere lì, anche se il palco è ormai smontato, se le luci sono ormai spente, se le camere non sono più invase da vestiti colorati gettati ovunque e sei ora seduto al fianco del tuo collega di lavoro e non più a un claun che agita le sue bolaz o lancia in aria le sue palline. Io aspetto con trepidazione questi tre giorni perché so che anche se non è scritto da nessuna parte, il raduno nazionale di V.I.P. Italia ci sarà. Ci vediamo al raduno! ;-)

claun Bracco (Alessandro Alfonsini

V.I.P. Viterbo; componente del Consiglio Direttivo Nazionale)

Un pensiero sul raduno dei Clown V.I.P. a Lignano? Prima cosa bisogna spiegare che cos’è il Raduno.. Provate ad immaginare 1300 clown di tante Associazioni V.I.P. locali che si ritrovano una volta all’anno per vivere insieme tre giorni di colori, sorrisi, emozioni, condivisioni, il tutto condito da abbracci, balli ed esperienze magiche... Così è stato il Raduno che si è svolto a Lignano Sabbiadoro dal 30 maggio al 1 giugno... per me il primo... spero di una lunga serie. È stata una bellissima occasione per conoscere meglio i miei compagni di avventura di Brescia, per fare nuove amicizie e per vivere sulla mia pelle la forza della nostra Federazione Nazionale V.I.P Italia Onlus, di cui avevo tanto sentito parlare, ma che fino a quel momento era rimasta per me una realtà lontana. Essendo claun da pochi mesi non sapevo cosa aspettarmi e, come accade spesso nella vita claun, quello che ho provato è andato oltre ogni aspettativa. La magia di quei giorni è stata accompagnata anche da momenti di forte riflessione dati ad esempio dall’incontro religioso/multiculturale e soprattutto dall’incontro con altre persone...altre magiche persone che sanno vivere la vita in positivo L’incontro vissuto con stupore. L’incontro di occhi limpidi e di cuori aperti L’incontro che solo quando è “vero ascolto” ti permette di conoscere, crescere, amare. Auguro a me stessa e a tutti i claun di vivere nel proprio cuore e portare a più persone possibili la forza che il Raduno e altre forti esperienze di Federazione V.I.P. Italia, danno...

claun Ciaccapo (Federica Boldini)

claun Tziolupo (Paolo Brunelli)

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Gocce di Gioia A volte la gioia arriva da sola improvvisamente, a volte lentamente e spontaneamente, a volte bisogna farla crescere con un po’ di impegno. Qui alcuni esercizi inventati del tutto liberamente coniugando alcune tecniche di psicoterapia con le modalità claun. Da soli, questi esercizi, non bastano, ma come “gocce” possono aiutare la “gioia”… “QUADRO COMPOSIT”: IL BELLO DELLA VITA Si recupera del materiale vario occorrente per fare un collage: fogli (bianchi e colorati), cartoncini, forbici, pennarelli, matite, biro, vecchie riviste, fotografie, disegni, pezzi di stoffa , colla, ecc ... va bene anche qualche oggetto che per noi ha significato, come vestiti, ornamenti, regali ricevuti, lettere (sms o email meglio se vengono stampati su fogli), ecc.. Ci si organizza nello spazio, sul tavolo o per terra, e si comincia a sfogliare riviste, ritagliare... Il tema è: “ciò che mi piace e conta nella mia vita”. Mano a mano si verrà colpiti da certe sensazioni certe immagini e ricordi, che possono riguardare direttamente la nostra persona, le nostre qualità o le nostre attività, le nostre relazioni, altre persone od alcuni concetti astratti: il valore è soggettivo. L’importante è che abbiano valore e “bellezza” per noi in questo momento della vita o per futuro. Una volta che si ha un certo ventaglio di possibilità si può procedere alla composizione del quadro “secondo propria ispirazione”. Anche se non si è artisti il risultato sarà comunque artistico... perché così è la vita!

Giochiamo insieme ... Orizzontale 1. animale amico dell’uomo 4. il contrario di falso 7. ogni pianeta segue la sua 8. si stringe per fare pace 9. rifugio degli animali 11. è bianca e fredda 13. preposizione articolata 14. ne ha tanti chi ha la pelle chiara 15. metà olio 16. il pollice del piede 17. la casa degli eschimesi Verticali 1. vi arde la legna 2. il due ottobre è la loro festa 3. può essere super 4. il figlio della mucca 5. ogni anno aumenta 5. gracida nello stagno 10. il letto del fiume 12. il vento lo prende 16. metà alce Trova le 5 differenze e cerchiale

Conta e colora

CARTOLINA “GRAZIE PER...” Prima di coricarsi, o già nel letto, ma con un foglietto a portata di mano, si immagina di scrivere una cartolina. Il destinatario è qualcuno a cui dire “grazie”: può essere una persona reale a noi cara e vicina, può essere un entità religiosa o fantastica, può essere anche solo un persona nota e famosa, o sconosciuta, che per noi ha rappresentato qualcosa. Immaginiamo, come in una cartolina, di scriverci il destinatario e l’indirizzo (anche se inventato) ed il testo che inizierà necessariamente con “grazie per...”. Un esempio banale: alla mamma “grazie per avermi dato la vita”. Scrivete il testo. Il giorno dopo al risveglio recuperato il foglietto con il testo scritto lo si porta con noi immaginando di spedire la cartolina ... Prima o poi, volendo si potrà anche farlo.

claun Pallola (Paola Brena)

Una mortadella chiede ad un coltello :”tu cosa provi nei miei confronti?”...... il coltello risponde :”affetto”!!!;)

Ligabue canta: “Tutti vogliono viaggiare in primaaaa…” Io ci ho provato e dopo un chilometro ho fuso il motore e bruciato la frizione…

Un ragazzo torna a casa dopo essere andato dal dentista. – Ti fa ancora male il dente? – gli domanda il padre. – Non lo so… l’ha tenuto il dentista!

Qual è il colmo per una insegnante di musica?mettere una nota ad un bambino.

Nella giungla due scimmie: – Non riesco più a seguire i discorsi di Tarzan, parla per sentito dire. – Certo, lui “cita”!

le freddure di claun RoTellA

- Sai, mio fratello cammina da 4 mesi… – Oh immagino dove sarà arrivato!

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Pagine a cura di claun Lucchetto (Luca Torri)


Giochiamo insieme ... Trova le 5 differenze e cerchiale

Pagine a cura di claun Lucchetto (Luca Torri)

Unisci i puntini e scopri cosa si nasconde

Scopri di chi è il regalo

Completa il cruciverba guardando le immagini.

Cancella nello schema le parole elencate, le puoi trovare in verticale, orizzontale o diagonale, da destra e sinistra e viceversa. Le lettere che rimangono scritte in successione formeranno la parola chiave

ORIZZONTALI: 1. Figura 1. - 6. Figura 3. - 7. Uccello come il falco e l’aquila. - 8. Figura 8. - 9. Elegante uccello bianco. - 10. Il figlio del 6 orizzontale e della figura 3. - 12. No Clue . - 13. Asino, somaro. - 14. Piace al gatto. - 15. Figura 6. - 16. Figura 4 VERTICALI: 1. Figura 5. - 2. Figura 2. - 3. E’ comune in città. - 4. Serve per volare. - 5. E’ molto simile alla foca. - 8. Figura 7. - 11. Carnivoro delle favole. - 12. Con l’asinello nel Presepe. - 13. No CluE. 10

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AmBuLaClAuN

Cosa guardano i bambini?

L’AmbulaClaun, gestita dall’Associazione “Un Naso Rosso Per...” Onlus e dal suo gruppo dei “Pagliacci del Cuore”, offre la possibilità di trasporto: - da struttura sanitaria a struttura sanitaria (compatibilmente con le esigenze delle AUSSL di tutta Italia) - da struttura sanitaria ad abitazione privata (e viceversa) - da struttura sanitaria (o abitazione) a stazioni ferroviarie, aeroporti, porti… ovunque vi sia la necessità di un trasporto che non richieda la presenza di personale sanitario specializzato (salvo i casi in cui sia la stessa AUSSL a richiedere l’intervento garantendo il personale medico e/o paramedico a bordo). Il tutto effettuato in un ambiente confortevole, sicuro, allegro e colorato. Dal marzo 2007, Ambulaclaun ha viaggiato per oltre 330.000 km, percorrendo le strade di tutt’Italia (in oltre 80 località)... Ha trasportato pazienti dalle strutture ospedaliere alle proprie abitazioni ma anche in Aeroporti e Stazioni: 455 viaggi di trasporto, molti prevalentemente dedicati ai bimbi ma anche agli adulti e agli “over 90”. Sono stati effettuati anche numerosi servizi di assistenza in varie manifestazioni pubbliche coinvolgendo, in questi anni di attività, circa 1580 volontari claun di 28 associazioni diverse e molti altri volontari. Tutto questo è possibile tramilte un “autofinanziamento”: grazie alle raccolte di fondi e ai generosi contributi di chi, assieme a noi, condivide questo sogno e ci consente di regalare un sorriso a tutti i bimbi che salgono a bordo. Considerando i costi di mantenimento dell’ AmbulaClaun, si calcola di percorrere 1 km di strada con 1 euro.

Aiuto il topolino a raggiungere la stella.

Magia dell’acqua sospesa

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1. Prima di tutto, metti un bicchiere vuoto con il bordo verso il basso su una lamina di plastica dura. Marca il bordo con un penna (a) e ritaglia con delle forbici seguendo la linea (b) per ottenere un cerchio. 2. Poi, per fare il gioco, nascondi il cerchio di plastica sotto il pezzo di carta dura. Riempi il bicchiere. Fissa il cerchio sotto la carta e mettilo sul bicchiere. 3. Quindi, verifica se il cerchio copre esattamente il bordo. Premi la carta sul bicchiere con una mano e ruotalo con l’altra. 4. Per concludere, separa la carta molto lentamente e con attenzione. Il cerchio di plastica si attaccherà al bicchiere, sostenendo l’acqua. Da breve distanza, sembrerà un bicchiere magico. Materiale - Lamina di plastica - Forbici - Penna Carta dura claun Cotton Fiocc (Monica Candioli)

I SERVIZI SPECIALI DELL’AMBULACLAUN Il tragico evento della notte del 6 aprile 2009 ha coinvolto la nostra Associazione che si è subito resa disponibile a collaborare con la protezione civile per l’assistenza agli sfollati e ai terremotati d’Abruzzo. Sin dall’11 aprile 2009, infatti, AmbulaClaun ha fatto la spola tra Bergamo e la provincia di L’Aquila, garantendo un servizio di animazione e assistenza con 150 claun provenienti da diverse associazioni Onlus di numerose provincie italiane (Milano, Ferrara, Torino, Varese, Vicenza, Padova, Bergamo e tante altre..). I tragici eventi delle due alluvioni (Veneto -novembre 2010- e Liguria -ottobre 2011) e del terremoto in Emilia/Lombardia/Veneto (aprile 2012) ci hanno visti presenti a raccogliere generi di prima necessità, a spalare fango, a giocare ed a portare sorrisi con animazioni varie. Eravamo presenti anche a Monterosso Mare, in Liguria. Il 2014 ci vede impegnati nella raccolta di fondi per il pagamento della nuova AMBULACLAUN2 I Pagliacci del Cuore, il 28 settembre 2014, giunti da tutta Italia, hanno partecipato alla presentazione ed inaugurazione dell’ AmbulaClaun 2. “I pagliacci del cuore” sono un’associazione composta da tanti Claun e Clown appartenenti a tante differenti associazioni di tutta Italia. Sono tutti uniti nella stessa missione, nello stesso progetto, nello stesso sogno: il SOGNO di Margherito, che con l’Ambulaclaun2 si è realizzato per la seconda volta. Per noi, “Pagliacci del cuore”, è una grande EMOZIONE !!!!!

claun “Pagliaccio del cuore” Rotella (Clara Sciacca)

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Le avventure di Così non si fa !

Tomà, un ragazzino come tanti altri, non troppo bello, non troppo brutto, vorrebbe capire meglio ciò che succede attorno a lui. In suo aiuto, molte volte, ci sono i genitori. “Mamma posso chiederti una cosa?” “Certamente Tomà ...dimmi pure” risponde la mamma che intanto continua a girare la besciamella che sta cuocendo sul fuoco. “Beh ecco … volevo dirti che io e Giorgio abbiamo visto qualcosa … ecco non so … a noi non sembrava molto bello...” “E cos’era?” Dice la mamma un po’ distrattamente mettendo la padella a raffreddare sul davanzale della cucina. “Beh ecco, due giorni fa.. finita la scuola.. nel cortile .. Gianni e Ludovico hanno bloccato Alessandra contro la rete di recinzione. Giorgio dice che le alzavano la maglietta...” “ Come, come? Le alzavano la maglietta? - fa subito eco la mamma, allarmata nella sua femminilità,- In che senso?” “ Beh... - Tomà è un po’ imbarazzato, aveva intuito una certo fastidio del gesto, ma non sapeva bene come connotarlo… Non so bene cos’era mamma... Sembrava come il solletico... Ma Alessandra sembrava più piangere che ridere …. “ “Così non si fa!” dice con tono deciso la mamma. Poi vedendo la sguardo ancora un po’ interrogativo ed insicuro del figlio, aggiunge con più calma. “Eh no, non è bello, “bloccare”, toccare qualcuno senza un particolare legame affettivo e significato, e specialmente sotto gli indumenti. Alla vostra età, che state diventando grandi, poi, ci sono certe parti del corpo che si modificano e si trasformano e vi caratterizzeranno meglio come “uomini e donne”, e quindi il contatto deve essere ancora più rispettoso. E poi, a maggior ragione, lì erano in due contro una”.

Tomà si è quasi rassicurato nella conferma della correttezza delle proprie impressione di qualcosa di sbagliato... però proprio mentre gli sta sorgendo un altro dubbio e senso di colpa, la mamma sembra leggergli nel pensiero. “E tu? Cosa hai fatto?” “Io? Beh in effetti...niente...- contrito gli viene in mente anche l’amico e quasi a giustificarsi aggiunge- Giorgio però è andato dall’insegnante, ieri e ha provato a dirle qualcosa, ma quella gli ha risposto che “quanto accaduto era fuori dall’orario scolastico, e non la riguardava” e ha anche aggiunto che “si facesse i fatti suoi e fosse meno pettegolo”. L’ho sentito bene anch’io; Ludovico forse pure, perché ha incominciato a deridere un po’ Giorgio, che si è ulteriormente isolato.” Alla mamma di Tomà viene alla mente l’immagine di Giorgio che, pur essendo di un’altra sezione, era compagno d’asilo e già allora era abbastanza riconoscibile come “bravino e secchione” e non aveva certo il dono di grande simpatia. Caratteristica invece avuta proprio da Ludovico, con quella sua accattivante strafottenza. “ E Alessandra.?.. e Gianni? Chi è Gianni?” La mamma di Tomà non si ricorda chi siano, ma vuole saperne un po’ di più sugli altri due protagonisti della vicenda. “Beh Gianni è Gianluigi de Bertolisi...” “Ah sì, quello delle paste..” “e non solo -pensa la mammapoiché oltre alle due pasticcerie che fanno il marchio, ci sono anche ben sei supermercati” “E Alessandra è Velasi... ma non la conosco, sta sempre 14

con quelli più grandi” “Domani ti accompagno a scuola io e vedo di capirci qualcosa” conclude la mamma, prima di rimettersi pensierosa alle sue lasagne. A scuola ci sono vari gruppetti. La mamma fa un po’ fatica a riconoscere i compagni di scuola di Tomà. Attorno ad una ragazza dall’espressione più grande della sua età, un gruppo di ragazzi ha l’aria derisoria ed un po’ beffarda. Tomà conferma alla mamma che si tratta proprio di Alessandra. I pochi genitori presenti sono tutti di fretta e nessuno sembra interessato ad attaccar bottone per nessuna ragione. Altrettanto succede nei pomeriggi successivi. Viene così coinvolto anche il papà di Tomà: “Provaci tu a sentire magari qualche altro papà e capire cosa ne pensa della situazione” “Ma dai cara cosa vuoi che faccia? Sono cose tra ragazzi: se la devono cavare tra di loro …” In effetti anche la mamma ripensa all’atteggiamento di Alessandra: quasi quasi la ragazza sembrava compiaciuta delle attenzioni che, nel bene e nel male, riceveva … Così passano i giorni senza che nessuno faccia più niente. Una sera, però, il papà di Tomà si confronta con la moglie un po’ preoccupato poiché, a sua volta, ha incontrato al calcetto il papà di Giorgio che gli ha confidato che il figlio è sempre più in casa solo e triste, e se c’è da fare qualche battuta, specialmente sulle donne, la fa con tono dispregiativo. Entrambi i genitori concordano di non volere per il futuro del proprio figlio una società con la prevalenza di

questi atteggiamenti da “bulli”: infatti anche se non così pesante come altri episodi di cronaca, per loro questo è bullismo. “Che facciamo?” dice il padre. “Parliamo con Tomà cerchiamo di fargli capire cosa vuol dire essere e diventare “brave persone”, cerchiamo noi di essere modelli sufficientemente validi...” risponde la madre...”Come facciamo già, ... ma mi sembra insufficiente!...-continua il papàe poi c’è una responsabilità più ampia, anche della scuola, delle istituzioni, degli psicologi, dei mass-media ... In fondo i bambini sarebbero tutti meglio senza una società distorta!” E con queste riflessioni dal tono un po’ gravato i due coniugi si accingono ad un sonno non molto tranquillo. Il giorno dopo il papà di Tomà riceve in ufficio un’email dalla moglie che dice così: “Buongiorno caro... ripensando alle tue parole di ieri sera mi è venuta in mente un’idea: coinvolgere direttamente i ragazzi ad esprimersi, specialmente con critiche sulla società e su ciò che essi sentono “buoni” comportamenti. Magari con un concorso di elaborazione, testo- video- immagine- temi, di cui il più valido verrebbe pubblicato... Io potrei forse coinvolgerei la mia amica, che, laureata in psicologia, fa la bibliotecaria, tu forse il tuo amico giornalista del giornale....” Il papà non ha molto tempo sul lavoro per scrivere approfonditamente, condivide l’idea della moglie di stimolare la riflessione di azioni positive, e risponde subito con una breve email: “Così si fa.” claun Pallola (Paola Brena) Disegno realizzato da Cristina Braga 15


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Dai, scrivici anche tu! In chirurgia, in ortopedia ed in pediatria ovest trovi le cassette, oppure con una mail all’indirizzo info@risvegliaticlown.org I tuoi messaggi, i disegni, i consigli, ecc... verranno pubblicati sui siti della nostra associazione.

Pediatriaovest Ortopedia 16

Chirurgia

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Il riciclaun ... RICICLAUN

pagina a cura di Ci piace proprio tantissimo a noi Claun creare oggetti belli e utili riciclando oggetti Mettete dei fiori nelle vostre lampadine. claun Giokabalù Ci piace propriopotrebbero tantissimo a noi Claun creare oggettialla bellipattumiera… e utili riciclando ma oggetti che magari che magari essere destinati perché non ingegnarsi (Annarita Braga) marmellatose potrebbero essere destinatiche alla pattumiera… perché nonilingegnarsi per creare qualcosa che per creare qualcosa stupiscaCandeline emache aiuti nostro Pianeta? stupisca aiuti il nostro Se un sieteocchietto d’accordo con date un occhietto qui sotto! Se sietee che d’accordo con Pianeta? me date quime sotto! Buon lavoro! Buon lavoro!

CuciniamoconiClaun!!

Sbrisolonaallemele

La sbrisolona alle mele è una variante della classica torta di mele. Un mix tra una torta di mele, uno strudel e una crostata… Prima di tutto preparate la pasta frolla. Amalgamate il burro ammorbidito con la farina e il lievito. Dopodichè unite anche le uova. Quando l’impasto sarà liscio e omogeneo, formateci una palla, rivestitela con la pellicola trasparente e mettetela a riposare per almeno 30 Lattecucù ... :-) minuti in frigorifero. Sbucciate le mele, Cucu... LATTE!!! tagliatele a fettine e mettetele in una Diamo colore ai nostri ricordi Colore ai ricordi! pentola con lo zucchero, la noce di burCandele marmellatose Lampavasi Candeline marmellatose Mettete dei fiori nelle vostre lampadine. ro, l’uvetta ammollata, metà dose di piper i vostri fiori noli e la vanillina. Fate cuocere fino a ORIGAMI che le mele risultino appassite ma non Un bellissimo pappagallino sta cinguettando sotto la mia seggiola… non sfaldat lo vorreste e. Fate freddare il composto. ascoltarlo pure voi?! Imburrate una teglia tonda, leggermente alta, da 24/26 cm di diametro. claun Giokabalù Detto fatto!!! Prendete un pezzetto di carta (non(Annarita sono mica Braga) diventata matta, Ricoprite la teglia con metà della pasta ricoprendo anche i bordi. Spalfrolla, davvero!) e divertiamoci un po’ a creare un bel pappagallino con il metodo origami; Un bellissimo pappagallino sta cinguettando sotto la mia seggiola… non lo vorreste ascoltare pure voi?! Oppure mate su tutto il fondo la marmellata di per il prossimo compleanno potreste usarlo per accompagnare il regalo al preferireste incontrare una simpatica giraffa, o cogliere un fiore profumato? albicocche. Distribuite uniformemente festeggiato; che dite?? Detto fatto!!! Prendete un pezzetto di carta (non sono mica diventata matta, davvero!) e divertiamoci un po’ a il ripieno di mele, pinoli e uvetta sopra Cominciamo! Cucu... LATTE!!! creare simpatici oggetti con il metodo origami. Per il prossimo compleanno potreste usarli per accompagnare il la marmellata. Ricoprite con la restante regalo al festeggiato; che dite?? frolla creando il tipico aspetto sbriciolato. La tipica “sbriciolatura” si ottiene Cominciamo! appunto lavorando la pasta frolla con le dita, sbriciolandola sopra il ripieno di mele. Sopra la sbriciolatura unite Mettete dei fiori nelle vostre lampadine. anche l’altra metà dei pinoli. Cuocete in forno a 180° per circa mezz’ora. Sfornate la sbrisolona alle mele e cospargetela con zucchero a velo.

Ori che...? Origami!

Cucu... LATTE!!!

Torta al latte caldo

La torta al latte caldo è una di quelle torte che definire soffici e buone non rende esattamente l’idea di quanto effettivamente sia. Da provare e riprovare. Si presta anche alla farcitura con marmellate e Nutella. Montate molto bene le uova con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Nel frattempo fate scaldare il latte con il burro, facendo attenzione a non farlo arrivare a bollore. Aggiungete al composto di uova e zucchero la farina e il lievito. Con molta cautela, versare il latte caldo poco alla volta nel composto fino ad amalgamarlo bene. Imburrate e infarinate una tortiera di 22cm di diametro e versateci dentro l’impasto. Cuocete in forno a 180° per 30 minuti. Sfornate la torta al latte caldo e lasciatela intiepidire in teglia. Una volta intiepidita, cospargete con zucchero a velo.

claun Giokabalù (Annarita Braga)

claun Giokabalù (Annarita Braga)

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PATCH ADAMS: , dal films alle corsie..! lm effetti Hundalle corsie al fi eciale con Brescia... in sp to or pp ra un a bi e che Patch ab iasi cosa... In ef-

Ci piace pensar e “speciale” quals r sè “speciale” e rend pe di è uto 4 visite s am Ad ” ch ter “Pat i dieci anni: ha ricev tim ul i gl ne hé rc pe esta associazioni, di prof fetti Brescia è fortuna rie Va . so rri so l de a pi ” della tera irano a Patch del “famoso dottore “clownterapia” si isp la n co o an or lav e i ch zione è nata proprio sionisti e di volontar volontari V.I.P., l’ispira un cla di so ca o str une” ragazAdams. Nel no yac: infatti una “com ad Sh m To di 8) 99 (1 s” o lei dal film “Patch Adam cinema, ha desiderat al ta sta re se es po lletta, do interessata za, poi diventata Zo di Brescia, e così si è ale ed sp ll’o ne ile sim di vitanstessa fare qualcosa i giornali di Brescia in su ra te let a un to rit 02, ha sc un di corsia ed informata e, nel 20 ti i primi volontari cla rti pa no so a or all Da lior un. liati”. Questa è la mig eg do a farsi volontari cla isv “R i at nt ve di no ivo) che poi so tto liberaV.I.P. (Viviamo In Posit ggio! Il film è stato tra sa es m l de iva at lg vu ente rza di cal corret”, contrariam qualità del film: la fo iti ol “p a nz sta ba ab ente ed i più volte il mente (molto liberam gua originale rimarch lin in r yle tra l de ale all’affermazione inizi di Patch Adams. tto), un gio“true”) dalla biografia s, detto “Patch” (cero am Ad er nt Hu di rla ntatiNel film si pa ichiatrico dopo un te ps le da pe os in e ar r superando vane che si fa ricover e a medicina dove, pu riv isc si e ce es ne , rietà vo di suicido re perché ribalta la se de en sp so fa si i, am ipatamente il brillantemente gli es tando le corsie antic en qu fre lo so n no , rdine dell’ospedale con risate e giochi l’o do an rb stu di ra tu rit terzo anno, ma addi iatura costituito. a prima iniziale arrabb un po do , ale re e o senza nessun Lo stesso “Patch” viv a a fini economici, e vit a su lla de ” to en buona per lo “sfruttam i ne è derivata “una po e ch te et m am a, us ), e che, se ancontributo alla sua ca a (a quella americana tiv na er alt na ici ed m icare. diffusione” di una messaggio da comun on bu un e an rim a, ppresent di essere visto totalmente non lo ra gere, e vale la pensa an pi fa e e er rid ch e fa ia: alcosa a piacevole commed ione, è comunque qu un oz è m em fil fa il o”, nt “fi se e Di fatto ciò che, anch te, ma anche nza di tempo, perché lio valorizzare la battu eg m r pe e” im cr e rivisto, anche a dista ala (nella rapp rdita della fidanzata, E’ alle giuste dosi ”st pe e. la or e ar cu il nt o ro ld aff ca à vr ne do che tie onista infatti re (nonostante a sulla vita... Il protag i suoi pazienti... L’atto de a un di o an la “vincita” e la rivincit m r pe o al perrsitaria) dà ben risalt muore) uccisa proprio e ive ch un a ico ol ric am at un m è re à realt l’età per esse , rivitalizzando o: ad esempio stona ento della medicina um str o un so rri un po’ di anacronism so l servizio fa de lontari che siamo al a, smorfie e giochi, vo ni i iro no n o co e iam ch cc fa io ti gg sona o che in effet ne rispettiamo spedale. Un po’ quell icana) e dei medici, e er am a ell qu da le “serie” corsie dell’o rsa n dive nità in Italia è però be dell’istituzione (la sa ti medici: ad onsabilità. e alterare gli strumen re de en pr di ai m la funzione e la resp o m tagliare , non ci permetterem metterle ai piedi, o .P. r V.I pe i e ar in nt ur lo vo lle i, de no ta Infatti lle per la raccol ristiche fisiche: film, utilizzare pade (non solo per caratte s am Ad h tc Pa ro esempio, come nel ve Il . ico che rmarle in naso clown tutt’uno, medico olist sfo re tra se e es ni un cio è : an ar rso ve tte pere ico tutto di corsia! In un’inesuberante) è un med lle righe... esce dalla da te en lm ta to alto, forte, baffuto ed ce es li ne come h gli aveva fatto be ed il suo ambiente. Eg tc e nt Pa di zie o pa ol il ru n il co e sta ch va e ams ammise agonista Robins Willi tervista l’attore prot della medicina... h Adams ad una visione diversa rsi che il ruolo di Patc o ica nd ar re m ap m ra ia” da ap er c’è , ot “aut vita dell’attore rosità: occupanto la conclusione di mondo con più gene al si rir ap di ” ne Col senno di poi, vis io az in essione. e una maggior “illum mento della sua depr ch ra an lio ig to m da a un bi o ut ab i av gl e non forse avrebb e dei bisogni di altri, ne, fa star bene ! dosi della sofferenza claun Pallola i, cercar di far del be no A i... es ot ’ip un lo so è te (Paola Brena) en lm ra Natu 20

filosopersone che di questa di ve do an qu e i fa e bello se non cerQuando credi in ciò ch allora cosa c’è di più a, vit di le sti ro lo il ams fia hanno fatto che una sera Patch Ad co ec Ed ? re de ivi nd co “ho un biglietto care di incontrarsi e lefonata di un amico te a Un . tà cit a str to, senviene nella no è bello dire di sì subi i cu a se co no so ci presenta a tutti vuoi venire?” Siiiiiii, esto grande uomo si qu sì co E e! ar ns pe già da za fermarsi a e. Io, claun Cuggina, es et pr di an gr a nz se e guire e anconella sua semplicità grande esempio da se un è e m r pe e ch o rsonali e tempo ho decis rla delle sue scelte pe pa hé rc pe a m er nf gnare niente a ra una volta me lo co mai la pretesa di inse ha n no a m e nz rie nell’imdelle sue espe zo chi dice: io credo ez pr Ap e! ac pi i m to persona per nessuno: ecco, ques i do’ da fare in prima m iò rc pe sa co ta es minciato portanza di qu lui che di fatto ha co co È o? m uo to es qu rso il paziente, realizzarla. Ma chi è approccio diverso ve un r pe si ar gn pe im di tutto veramente a e un malato è prima ch do on m al e ar id gr e la sua idea che che ha cominciato a lottare per diffonder a to cia in m co ha , razione una persona traverso la somminist at lo so a ss pa n no e mmalato nella la cura di un pazient un interesse verso l’a rso ve tra at e ch an a m sia della di medicine, da inserire nella frene i cil ffi di i, ov nu ti et voltarci dall’altra sua totalità. Sì, conc viamo più semplice tro i cu in a ian id ot tosto che nostra vita qu stra attenzione piut no la e ed hi ric o un e un sorriso. Ma parte quando qualc o della nostra vita ut in m un li rg na do elta giusta; guardarlo e da che ho fatto la sc or ric i m lta vo a un avuto la gioia di Patch Adams ancora lla mia vita claun ho de ni an ti es qu in ri, il potere quante volte dell’ascolto degli alt re te po il , so rri so l pre, Patch ci chie provare il potere de ta serata, come sem es qu in e ch An ! cio si trovano di un abbrac con le persone che re gi ra te in di e o oc sperimentare sulla de di metterci in gi i naturalmente, e di ne tra es tti rfe pe sorriso. i, vicino a no ere uno sguardo e un ev ric e ol ev ac pi sia l’interpretazione nostra pelle quanto po questa serata sarà do e m n co rò rte po farci stare La frase che che possa veramente cio ac br ab un di to abbraccio durante che Patch ci ha da a me e agli altri, è un ile ut , io cc ra bb ll’a momenbene: un be bene qui e in questo sto e m “co e ar ns pe a e”. Il mio augurio il quale riesco solo to durasse per sempr en om m to es qu e pensare “sto to. Vorrei ch acci che vi facciano br ab i nt ta e er ev ric per voi è di poter Un abbraccio questo momento”! proprio bene qui e in claun Cuggina (Alma Rodondi)

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In piazza con d’amore. Ogni anno, a settembre, nelle piazze d’Italia, volontari ADMO, con i claun di V.I.P. Italia, cercano di sensibilizzare le persone a donare. Per noi claun è importante impegnarci in prima persona per aiutare a incrementare il numero di donatori …perché … più donatori ci sono, più è alta la probabilità per un malato di trovare un donatore compatibile; … perchè con un piccolo gesto, si può salvare una vita...; perché ogni promessa vale una vita da salvare. Sabato 27 settembre eravamo presenti a Brescia, in piazza Vittoria, per spiegare il funzionamento della donazione del midollo osseo e per sensibilizzare le persone a donare. Personale ADMO specializzato, tramite la raccolta di saliva, ha “tipizzato” i possibili donatori che ora risultano iscritti nel registro internazionale dei donatori di midollo osseo e, se ce ne fosse bisogno, saranno chiamati alla donazione vera e propria. Abbiamo incontrato e conosciuto tantissime persone e, a fine giornata, il numero dei tipizzati ha toccato quota 60. Grazie a tutti ! Claun Romi

Sono da qualche anno nei Risvegliati V.I.P. onlus di Brescia e la prima volta che ho sentito parlare dell’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) è stata in un incontro con un papà, una mamma ed il loro bambino a cui è stato trapiantato il midollo con esito positivo. Le cose meravigliose che mi hanno colpito di più della loro testimonianza sono state la grande forza d’animo a non mollare mai, la sofferenza nell’attesa di un donatore, la costanza di andare avanti, la gioia di vedere il proprio figlio star bene e giocare. Un’altra testimonianza, invece, ci è stata offerta da un donatore che, con le sue parole, ci ha trasmesso il significato di questo immenso gesto

Ritaglia e ... CIAK si giraa!!!

- Ma signori, spiegatemi un po’ che cosa è questa novità del Flipbook?! Sono piccina e non lo so proprio! - Ma certo cara Giokabalù, ti spieghiamo tutto noi: il Flipbook è un blocchetto di fogli su ognuno dei quali è disegnata una figura di cartone animato; sfogliandolo rapidamente sembra proprio che la figurina si muova! - Fiuuuu, ora ho proprio capito!! Grazie mille. Adesso voglio proprio provarci. Chi mi segue???”

(Marco Zanoletti)

Racconti in sala d’attesa

“Secondo me esistono universi paralleli e luoghi strani nel mondo: ma, in qualsiasi posto ci si trovi, la prima cosa da fare rimane comunque sempre quella di ingannare il tempo. Eh sì, perché sentiamo sempre un impellente bisogno di fare qualcosa per impiegare “questo” tempo. Prova a stare fermo, in un posto, immobile, in silenzio, da solo. Un minuto...due minuti...allo scoccare del terzo hai già tirato fuori il cellulare per giocare a Candy Crush o un Godzilla di plastica per fargli riprendere la lotta che aveva iniziato con Spiderman. Prendiamo poi, per esempio, un posto dove non si può far altro che aspettare: le sale d’attesa. Che genio! Lo dice anche il nome!!! Nel mio paese ce n’è una fantastica: quella del mio medico di base che, tra l’altro, è sempre strapiena. Lì la gente non arriva neanche al terzo minuto: basta solo il primo per passare a raggi X gli altri pazienti e poi iniziare, al solo secondo minuto, a parlare o dell’ultimo pettegolezzo del paese o di quanto sia lui a detenere il primato della malattia più spaventosa di tutte. E con buona pace di chi prova a contraddirlo. Questo perché le sale d’attesa in realtà sono non-luoghi: non accade niente, non si può far niente, se non aspettare il proprio turno . Il tempo a disposizione diventa proprio nemico. E, tra tutte, le sale d’aspetto degli ospedali sono le più solitarie: lì non hai da spettegolare o da raccontare.... lì sei solo, sei uno tra tanti, e nell’attesa, il tempo si dilata.: lo smartphone, il tablet, il cellulare esauriscono presto il loro magico potere di ingannare i minuti. Quindi, che fare? Leggere. Leggere? Sì, leggere ! Perché no. Vincenzo, ad esempio, per ingannare il tempo di attesa

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per la sua seduta di chemioterapia, si scambiava racconti con la sorella, Margherita, proprio come fa la mamma col suo bambino prima di andare a nanna. E da lì ne è nato proprio un libro, “I RACCONTI IN SALA D’ATTESA” con lo scopo di essere distribuito in ospedale e di aiutare ad ingannare l’attesa; sono 12 racconti, 12 come le ore del quadrante di un orologio ed è dedicato a tutti i pazienti in attesa di una cura, di una diagnosi, di una terapia, di un referto per aiutare a lenire la paura, a distrarre dai pensieri, ad ingannare il tempo. Storie piccole, storie di coraggio, di amicizia, d’amore. Storie per non sentirsi soli e per non avere paura, proprio come quando eravamo bambini. Storie che raccolte in un’antologia come questa diventano un esperimento d’amore...per chi scrive e per chi legge. VIP Italia ha contribuito alla realizzazione di questo meraviglioso progetto e ora i testi si trovano a disposizione di tutti, in moltissimi ospedali d’Italia, un tassello in più per contribuire alla nostra missione di Gioia. E le sorprese non finiscono qui....perché a breve arriveranno anche le “Favole in sala d’attesa”! ….realizzando in pieno il sogno di Margherita...che dopo aver aiutato il fratello Vincenzo a trascorrere un po’ più serenamente quelle ore, adesso con questi libri, aiuta molte più persone. E quindi...continuate a sognare....perché “ se un uomo sogna da solo, il sogno rimane solo un sogno. Ma se molti uomini sognano la stessa cosa, il sogno diventa realtà”(H. Camara).

Claun Reginella (Novella Reginato)

claun Giokabalù (Annarita Braga)

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Un gesto SPECIALE per un giorno SPECIALE! Hai un evento particolare da festeggiare e vorresti regalare delle bomboniere ai tuoi invitati? Perché non rivolgerti a noi claun. Ecco alcune delle nostre fantastiche bomboniere. Per informazioni rivolgiti direttamente a info@risvegliaticlown.org

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I Risvegliati VIP Brescia Onlus-Clown di Corsia sono disponibili per incontri-testimonianze sul tema del volontariato e, nello specifico, della clown terapia in ospedale, dedicati sia alle scuole, di diverso ordine e grado, che alle classi di catechismo! Per maggiori informazioni scrivete a: cd@ risvegliaticlown.org, saremo ben felici di trascorrere qualche ora con Voi!

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e a chi chiede denaro per la clownterapia a nome di “VIP”. Ci sono persone che raccolgono denaro a nome di Clownterapia, ViviamoInPositivo e/o VIP Italia offrendo biro, cartoline, chiedendo soldi per i bambini in ospedale... Precisiamo che l’unica raccolta fondi nazionale di VIP Italia è la “Giornata del Naso Rosso”. Le singole associazioni VIP possono organizzare raccolte fondi indipendenti ma i volontari VIP devono presentarsi con camice VIP (maniche a righe colorate), tesserino con nome cognome e nome clown, e avere appresso una lettera firmata dal presidente della associazione VIP locale. In caso di dubbio, prima di elargire denaro, scriveteci a: info@risvegliaticlown.org oppure fatevi lasciare gli estremi per eseguire un bonifico o un versamento postale solo dopo la nostra risposta.

RisveAMICO ...

Un RisveAMICO non è un socio della nostra Associazione ma ci aiuta standoci viicino. Un RisveAMICO può essere informato sulle nostre attività, partecipare ad alcuni incontri organizzati dai Risvegliati, ricevere copia del Giornaclaun e del nostro calendario. Se ti piacesse diventare un RisveAMICO puoi contattarci all’indirizzo e-mail: risveamico@gmail.com Redazione: claun Cotton Fiocc (Monica Candioli) claun Giokabalù (Annarita Braga) claun Lucchetto (Luca Torri) claun Pallola (Paola Brena) claun Sonnolento (Michele Riva) In copertina: disegno realizzato da claun Gianduiotto (Luca Curti) Il presidente: claun Tziolupo (Paolo Brunelli) Impaginazione e stampa: Tipolitografia Vilcar

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