Curriculum artistico di R. Balestra pittore

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RICCARDO BALESTRA -- pittore –

Nato a Castelletto Stura

Studio: SPG via Torre Vianina 4, 12100 Cuneo Tel. : 0171/682753 - cell.: 320 8290816

Mail: riccardo.balestra@alice.it

https://rickbalart.blogspot.com/ - https://riccardobalestratesti.blogspot.com/ Margoutte, http://www.margutte.com/?p=18136 (intervista di L. Barberis)

http://www.1000-miglia.eu/intervista-a-riccardo-balestra/ http://www.grandarte.it/artisti/ricardo-balestra/

Nonostante le difficoltà di questi ultimi tempi, per cui “bisognava farsene una ragione”, una di queste ragioni è stata la pittura, ho seguito il percorso inziato quasi venti anni fa, con volontà e tenacia, i colori a olio, accesi ed impattanti, hanno permesso di esprimermi in piena libertà in una ricerca introspettiva e psicologica tra immagini figurative e paesagistiche viste con l’occhio particolare della pop-art, paesaggi che per libertà di espressione tendono irrimediabilmente all’astratto. Le mie opere traggono ispirazione dalla realtà e da tutti quegli stimoli che colpiscono i nostri sensi nel quotidiano, ma che ti arrivano anche tramite i media da tutto il mondo. Di me hanno scritto: “Siamo qui in presenza di immagini fortemente evocative, dalla metafisica eleganza, enigmatiche per il distacco da ogni fedeltà al vero, dove la ricerca della bellezza è cristallizzata in forme e colori che rivelano l'aspirazione dell'artista a quell'infinito sempre irraggiungibile ma al quale è necessario tendere”. Interpretazioni personali a testimonianza del fatto che l’arte come altre cose, è soggetta a molteplici punti di vista e varie interpretazioni. Uno degli ultimi miei lavori, è stata la collana “Abstract landscapes”, dove con un gioco di strisce colorate sfumo sul paesaggio riducendo la distanza tra cielo e mare fino ad azzerarla, ottenendo cosi un immagine unica ed irripetibile. Confortato dalla critica, ho deciso di astrarre maggiormente le mie opere, per queto mi sono particolarmente interessato a “L’hard Edge Painting” linee spezzate che penso bene rappresentano lo spirito coloristico del mio lavoro. Riccardo Balestra

INDICE CONOSCENZA, ESPRESSIONE E COLORE 3 FACE TO FACE 4 FIGURA E PAESAGGIO: LE "OSSESSIONI" DI RICCARDO BALESTRA.........................5 Riccardo Balestra, di Cesare Botto........................................................................................6 Due parole scritte da un collega, un vero artista...................................................................6 Da: Carousel Fine Art............................................................................................................6 Women aere meant to be loved, 7 “POP-ART” – “ ANDROIDS “ 8 “Woman’s Veils” 9 “Glamour”, il fascino della bellezza. 10 “ Women Details “ 11 Anfratti psicologici e pensieri metafisici 11 “ SGUARDI “, tra innocenza e malizia...............................................................................12 “ Big Eyes “........................................................................................................................14 “Zodiakos”...........................................................................................................................15 Collana “Pop Landescape”...................................................................................................16 “Abstract landscapes” 17 L'Hard edge painting 17 Le mie Principali esposizioni 19
Balestra – mail: riccardo.balestra@alice.it Blog personale: https://rickbalart.blogspot.com/
Graphics design by: © Riccardo

RECENSIONI:

CONOSCENZA, ESPRESSIONE E COLORE I RITRATTI DI RICCARDO BALESTRA

Dott.ssa Cinzia Tesio, storica dell’arte

Lo sviluppo dell’arte contemporanea, si svolge mediante processi di proficua contraddizione dialettica. Un esempio estremamente significativo è dato dalle rielaborazioni dei ritratti di Riccardo Balestra. Qui le strutture compositive si amalgamano e si integrano in un incessante processo produttivo, dove il contributo dell’artista trova realizzazione prioritaria. Il segno spesso nero ed evidente diventa simbolo ed esprime ulteriori significazioni di natura prevalentemente (ma non esclusivamente) psicologica. Del resto che senso avrebbe un ritratto che si limitasse alla somiglianza senza realizzare e definire nell’aspetto l’emergere dell’anima interiore? Da qui anche la sua concezione della vita, quale affiora nelle sue opere, il suo rapportarsi alle vicende, a cominciare però ancora una volta, da quelle più vicine che riguardano la vita e l’arte. Figurativo sì, figurativo no, è per questo che l’artista, affida il recupero della figura a queste vicende artistico-psicologiche dalle quali si riconosce la vita.

Riccardo Balestra è un artista e per gli artisti ogni problema di questo tipo dovrebbe essere sempre e comunque un fatto personale: stà qui la differenza tra l’arte e la filosofia (una delle differenze, ma non certo l’ultima). Indubbiamente il ritratto consente un approfondimento della ricerca fisiognomica-psicologica che altri soggetti non sempre hanno, non si deve però dimenticare che la raffigurazione è sempre occassione e un pretesto per una comunicazione espressiva. Concetti questi particolarmente evidenti negli “Andrioidi”, nelle “Evasioni”, nei “Manichini”. Da questo ne consegue che l’opera di Riccardo Balestra, nasce dalla ragionata analisi dell’uomo, perduto nel vuoto di un’universo che non riesce a decifrare.

L’artista interroga i filosofi della natura, ne capta l’intima essenza del messaggio e lo riscrive. Solo in essi riesce a pacificare la sua inquietudine, con mente lucida indaga l’uomo, la natura, il cielo, la luna. Nei suoi quadri, come nei versi leopardiani, lo spazio (inteso come sguardo) è aria infinita, profondo e infinito sereno, solitudine immensa in cui si perde l’innumerabile famiglia, umanità presunta e sofferente. In un libro da poco apparso in versione italiana, “La poesia del pensiero”, Georgie Steiner afferma che filosofia e poesia, sarebbero meno disatanti di quanto a prima vista potrebbe sembrare, poiché, in ultima analisi e in estrema sintesi entrambe si sforzerebbero di dire l’indicibile, attraverso e oltre i limiti imposti dal linguaggio. E anzi, prima che la filosofia grecasi costituisse con Platone come una disciplina definita a se stante, al tempo cioè dei cosidetti presocratici, non vi sarebbe stata alcuna distinzione tra poesia e filosofia, entrambe legate intimamente ad altre modalità di concsenza o di espressione come la musica e l’invenzione mitica. Per Riccardo Balestra il mito della maschera, che ognuno di noi indossa, oppure le immagini tratte dalla fantascienza nonché quelle ammiccanti e sensuali delle modelle proposte dai media ; è poesia che mette in evidenza i messaggi nascosti che questi soggetti trasmettono. Per la gamma coloristica vicino al mondo della Pop-Art, l’artista di Cuneo ci fornisce un quadro ampio e concreto di una realtà metafisica, molto attiva nei confronti dello spettatore. Viene così legittimato il senso di queste opere dalla piena consapevolezza del loro essere come condizione artistica: La “Pop Art” è una corrente artistica che trova una perfetta fusione nelle cose di oggi. Negli arredamenti moderni e di design, un piacevole gioco di forme e colori capaci di esaltare forme essenziali e colori spesso austeri della modernità odierna. In realtà non è un complimento ma un riconoscimento, l’opera di Riccardo Balestra, in virtù evidentemente del suo particolare talento, va al di là delle caratteristiche “di scuola” della Pop-Art, sottraendo almeno in parte l’opera di condizionamento ambientale e realizzando semmai un rapporto inverso dove il segno non significa, ma si significa. E allora l’opera è condizionata dalla figurazione al suo interno e condiziona sensibilmente il contesto ambientale.

Dott.ssa Cinzia Tesio (24-04-2016)

Riccardo Balestra, il pittore nello specchio di Venere

Quanto c’è dell’immaginario metropolitano contemporaneo, inteso in tutte le sue più diverse configurazioni, nella pittura di Riccardo Balestra? Quante sono, cioè, le suggestioni ricevute dal cinema, dalla fotografia e dalla urban art?

Il suo inconfondibile universo di volti e sguardi femminili, così seducenti e così introspettivi, ha riscontri indiscutibili con la ricerca artistica di tendenza figurativa del nostro tempo, ma anche con le immagini coinvolgenti dei fashion magazines e più in generale dell’attuale cultura visiva di massa. La stampa illustrata, il fumetto, la pubblicità e la moda costituiscono una fonte diretta di suggestioni figurative, che aiutano Riccardo a trovare ispirazione anche nella composizione delle sue inquadrature, in cui privilegia i primi o i primissimi piani, dai tagli a mezzo busto a quelli incentrati sul viso, zoomando sui dettagli degli occhi, del naso e della bocca, con un taglio particolare, stringendo l’obiettivo a volte anche solo su uno di essi. Il punto di vista ravvicinato, infatti, gli permette di accostarsi idealmente ai più reconditi anfratti psicologici dei diversi soggetti muliebri raffigurati e comunica all’osservatore un sottile turbamento emotivo, che interpella e stimola a non restare indifferenti. Le ragazze o le donne che dipinge Balestra non sono quindi, per così dire, delle “modelle” osservate dal vero, ma si possono considerare come idee platoniche della donna, proiezioni a colori di pensieri metafisici (metafisica, appunto, è la parola che è stata usata per descrivere le opere dell’artista), modelli rappresentativi della quintessenza di ciò che chiamiamo “eterno femminino”.

La giovinezza e il conseguente stato di bellezza della figura, nella quale si rispecchia lo sguardo appassionato di Balestra, appaiono così tradotti in una definizione grafica e coloristica semplificata, tendenzialmente svolta con attenzione al modellato volumetrico e al rigore astraente delle forme anatomiche, quasi da moderno pittore che si esprime in un emblematico stile neo-egizio, tanto da far pensare anche alle fragili apparenze dei ritratti di Fayum, ma con un atteggiamento mentale da artista post-pop. Certo, nel lavoro di Riccardo si possono pur rintracciare sorprendenti rapporti con le tendenze iperrealiste dei nostri giorni, rappresentate, per esempio, dagli “anti-ritratti” dell’artista britannica Machiko Edmondson, autrice di spettacolari close-up images dal forte impatto ipnotico, che rinviano alle ossessioni della società postmoderna per la perfezione esteriore.

Tuttavia, Balestra è attraversato da un’intima vena di naïveté che lo contraddistingue, che lo guida sulla sua strada in autonomia, insieme a uno spirito idealista che basta a renderlo capace di sviluppare uno stile personale, ben caratterizzato, attento ai temi di natura sociale, sensibile alla realtà della condizione femminile, a cui si accosta con garbo e che trasforma in pretesto pittorico per parlare in fondo di tutti noi, dei nostri desideri, delle nostre inquietudini e delle nostre speranze, che rimangono perlopiù disattese e che motivano l’assenza nei sembianti dipinti a olio da Balestra di certe manifestazioni estreme di spensieratezza o di sguaiata irriverenza. Tutto qui appare come un’avventura vissuta dall’artista nell’amore platonico, accanto a figure di donna in cui si cela sempre quel senso di “mistero senza fine bello!” cantato dal poeta Guido Gozzano.

FACE TO FACE
Prof. Enrico Perotto (2017)

FIGURA E PAESAGGIO: LE "OSSESSIONI" DI RICCARDO BALESTRA

Le opere realizzate dal cuneese Riccardo Balestra, sono incentrate sulla figura soprattutto e sul paesaggio. Il suo percorso artistico si muove su queste due tematiche anche se Balestra non nasconde di preferire la prima, proprio rivolgendo la sua attenzione a questo aspetto, Cinzia Tesio ha detto che " l’opera di Riccardo Balestra, nasce dalla ragionata analisi dell’uomo, perduto nel vuoto di un universo che non riesce a decifrare. L’artista interroga i filosofi della natura, ne capta l’intima essenza del messaggio e lo riscrive. Solo in essi riesce a pacificare la sua inquietudine, con mente lucida indaga l’uomo, la natura, il cielo, la luna. Nei suoi quadri, come nei versi leopardiani, lo spazio (inteso come sguardo) è aria infinita, profondo e infinito sereno, solitudine immensa in cui si perde l’innumerabile famiglia, umanità presunta e sofferente." Rivolgendosi invece in maniera più complessiva alla esperienza di Balestra, Enrico Perrotto ha invece sottolineato : "Quante sono, ..., le suggestioni ricevute dal cinema, dalla fotografia e dalla urban art? Il suo inconfondibile universo di volti e sguardi femminili, così seducenti e così introspettivi, ha riscontri indiscutibili con la ricerca artistica di tendenza figurativa del nostro tempo, ma anche con le immagini coinvolgenti dei fashion magazines e più in generale dell’attuale cultura visiva di massa. La stampa illustrata, il fumetto, la pubblicità e la moda costituiscono una fonte diretta di suggestioni figurative, che aiutano Riccardo a trovare ispirazione anche nella composizione delle sue inquadrature, in cui privilegia i primi o i primissimi piani." In relazione a questa sua predilezione mi pare che, per queste sue immagini sempre inedite per inquadratura, taglio e stile che, a mio sommesso parere, stanno tra modernismo e liberty, dallo sguardo ammiccante e profondo, la sua espressività mi ricorda per un verso Gerda Gottlieb Wegener (pittrice danese di origini francesi scomparsa nel 1940) mentre per certe azzardate sperimentazioni tecniche mi sembra richiamare il pittore olandese Dick Ket ( scomparso anche lui nel 1940). Certo non tanto per la scelta dei temi quanto piuttosto per il modo di risolverli portando l'immagine in primo piano e cogliendone i particolari. Ma, per sua ammissione (come ho appreso in un colloquio con lui) Riccardo Balestra non conosce le esperienze di Ket e della Wegener e quindi non ha colto suggestioni da questi due artisti dei quali non ha visto le opere; è quindi solamente una impressione mia che non ha riscontro alcuno se non nel fatto che (ne sono da sempre convinto) artisti diversi in situazioni anche molto diverse tra loro possono giugenre a risultati simili anche se non eguali. Del resto lo stesso Balestra dice del suo modo di far pittura che " sempre alla ricerca di intense espressioni, mi sento ideologicamente un autodidatta e libero da ogni vincolo. A partire dai manichini comunque protagonisti ai nostri giorni, studio la figura umana, prediligendo gli occhi, il viso femminile in particolare, guardando oltre le apparenze, scoprendone il vissuto la personalità il carattere, lo scorrere della vita, scavando nel passato dove si nascondono gioie e dolori, paure ed emozioni, immaginando il futuro con le sue contraddizioni. La donna viene da me enfatizzata da una serie di temi relativi alla fantascienza, al cinema, figure androidi, che fanno evadere dalla realtà quotidiana per sfociare in una nuova dimensione. Contemporaneamente porto avanti una ricerca cromatica ed espressiva, rivolta alla valorizzazione coloristica dei miei lavori, indirizzata verso uno stile pop." Sempre in uno stile che Balestra definisce "pop" si sviluppano invece certi suoi lavori di paesaggio che mi hanno particolarmente interessato per il modo tutto particolare di interpretarli, paesaggi in cui il pittore ricerca con indovinate soluzioni, il sovrapporsi dei piani dell'immagine in genere in chiave monocroma giungendo a risultati che intrigano e che mi appaiono piacevoli e stimolanti; con riferimento alle sue tematiche, ma credo in particolare a quelle di figura, l'artista afferma: “sono interessato sopratutto a questa tematica perchè mi sembra meglio esprima la personalità del pittore. L’uso della tecnica ad olio e dei suoi colori accesi impattanti, permette di esprimermi in piena libertà in una ricerca introspettiva e psicologica". Convinto come sono che proprio in direzione del paesaggio Riccardo Balestra possa ottenere i risultati più significativi per la sua espressività, l'ho incoraggiato a ricercare soluzioni paesistiche coerenti con la sua convinzione di soluzioni pop nel suo percorso evolutivo: L'attuale mostra fossanese è occasione per incontrare un bel gruppo di lavori indirizzati in questo senso. Anche per questo credo che questa mostra abbia un suo particolare significato e mi auguro che possa trovare consenso tra i suoi visitatori.

Riccardo Balestra, di Cesare Botto

Non è frequente che un pittore venga interpellato a scrivere un commento a proposito del lavoro di un collega, perchè solitamente avverso a tale compito, anche se nella storia dell'arte moderna siano noti parecchi esempi divenuti ormai celebri. Mi approccio dunque a tale incarico, per tracciare alcune riflessioni sulla pittura di Balestra, amico che stimo e che conosco da lunga data, consapevole dell'impegno che ha profuso in questi anni, e per averne seguito l'iter attraverso le numerose mostre che ha presentato a Cuneo e nelle città della provincia cuneese. Pittore autodidatta, Balestra non fa mistero della sua ascendenza dal mondo della Popart, da cui si dichiara particolarmente attratto, senza peraltro che tale paternità lo abbia indotto alla lusinga di una banale emulazione, ma lo sproni a procedere con sensibilità genuina nello studio, nella rivisitazione e nella ricerca costante di un proprio linguaggio. Egli sa mantenere il dovuto distacco dalla lezione dei grandi maestri americani, (Tom Wesselmann, forse il più amato fra i tanti) portando la sua attenzione e rivolgendo l'indagine soprattutto all'universo femminile, foriero di grandi stimoli e suggestioni. Donne perfette, come ha scritto Giorgio Barberis, dai grandi occhi a volte irreali e composte con fantasie in un dosato gioco di colori e di volumi...

La grande proliferazione di immagini a cui siamo sottoposti quotidianamente, trascina il nostro artista verso l'elaborazione digitale dei soggetti con una ricerca introspettiva e irreale allo stesso tempo, volta a trasformare con perizia pittorica il dato figurativo in opere dal titolo allusivo: "The mutation", "Yellow-pink woman", "Blue android" ecc. Ma l'apparente fissità delle immagini prodotte e la cesura che mutila alcuni volti ritratti, nulla toglie alla dinamicità del colore, esplorato in tuttte le sue possibili soluzioni, e all'eleganza formale che assertivamente ne deriva.

Attento ai continui mutamenti della nostra società, Riccardo procede con fervore quasi ossessivo a interrogarsi se l'arte possiede ancora la forza di sensibilizzare il pensiero umano verso quei valori importanti che sostengono ciò in cui crede.

Due parole scritte da un collega, un vero artista.

Ogni artista è in viaggio (a meno che ristagni alla corte di qualche signorotto...),.attraversa mondi, impara lingue diverse e tutto ciò che impara è il suo bagaglio invisibile, nessuno glielo può rubare.

Ogni volta che lascia un paese (per esempio quello dei ritratti pop), può sempre tornarci quando vuole, conosce perfettamente la lingua e tutti lo apprezzano in quel luogo, perché è bravo, è corretto.

Ma lui non è quello... Riccardo Balestra, non è solo quello... non è uno che abita lì da sempre e per sempre, è' un viandante, ora ha bisogno del paesaggio per affrontare l'"astratto", ma a un certo punto non avrà più bisogno neppure del paesaggio.

E’ lo stesso "astratto", che per quanto mi riguarda, raffigura qualcosa di molto concreto, lo chiamano così solo perché raffigura immagini reali che le persone non riconoscono. Le persone "guardano", ma non "vedono", vedono solo una piccola percentuale di ciò che li circonda, hanno altro per la testa (in genere piccole cose...), ed in ciò non c'è nulla di male, ma….Ti auguro un bel viaggio! Un abbraccio.

Da: Carousel Fine Art

Artista pop, sia nella derivazione stilistica delle proprie immagini, sia nella ricerca di dettagli oggettivi che rispecchiano i gusti della diffussione di massa. Riccardo Balestra, è ormai specializzato nella realizzazione di opere dedicate alla figura femminile. Alla produzione di opere dal timbro espressamente marcato, sia dal colore che dal disegno, se ne aggiungono altre dall’impronta più intimista e delicata, in cui l’artista sembra spiare mondi privati da cui emergono inusitate purezze, piccole eleganze.

Cesare Botto, febbraio 2020

“Donne... Sfingi senza segreti”, così Oscar Wilde, nella sua genialità, definiva le donne attraverso i suoi aforismi pieni di ironia e di arguzia e rivolti a una società - ormai lontanissima da noi nel tempo - di cui detestava i pregiudizi e l'ipocrisia - senza riuscire però a sottrarsi alle sue lusinghe e mondanità. Così si rivelava la passione estetica di quel dandy assoluto, per natura alieno dall'attrazione fisica per le donne ma, al tempo stesso, acuto conoscitore dell'universo femminile.

Nella pittura di Riccardo Balestra la femminilità è, all'opposto, esaltata secondo criteri oggi insoliti, si direbbero ideali e affettivi. Una carezzevole intimità lega l'autore alle sue donne, siano esse bimbe, bambole o femmine fascinose colte nel loro vitale splendore. Eppure l'intuizione di Wilde - quella di leggere un'assenza di autentico segreto in quel pianeta misterioso che è pur sempre la donna - non è del tutto estranea al nostro artista. Infatti, un'infantile meraviglia caratterizza gli sguardi delle sue creature; talvolta essa si volge in malinconia, stupore o severità in immagini di donne ricche di fascino o di dramma vissuto: tutto ciò si manifesta in piena chiarezza di espressione, senza sottintesi o ambiguità.

Si è parlato, da parte della critica attenta alle singolari icone di Riccardo Balestra, di un debito che l'artista avrebbe contratto nei confronti della pop art inglese e americana; debito presunto, perché sarebbe più convincente parlare di un ritrovato “realismo magico” in un momento storico che vede progressivamente cancellarsi sentimenti, seduzioni, amore e passione nella triste indifferenza di chi, avendo (o credendo di avere) già tutto, non ha più nulla da desiderare o conquistare.

Perciò, nonostante la nettezza di segno e di colore condotti con forza e maestria dall'autore e la scelta di primissimi piani e di tagli quanto mai significativi dei volti, non è del tutto ravvisabile nella storica e gloriosa stagione pop, il principale motivo ispiratore della pittura di Balestra.

Il configurarsi, nella pop art, di una freddezza oggettuale delle figure e delle situazioni rappresentate (Andy Warhol) si colloca non già nel contesto di “arte popolare”, come vorrebbe il nome, ma in quello che acutamente G. C. Argan ebbe a definire “la noncreatività della massa”: concetto, quest'ultimo, totalmente estraneo alla poetica dell'artista cuneese. Non è però da escludersi un più puntuale richiamo alle forme visive dell'arte statunitense, Warhol e Wesselmann in particolare, nella sequenza titolata “Evasioni - Tra metafisica e pop art” che il pittore realizzò nel 2012 in occasione della personale tenutasi alla Sala Mostre della Provincia di Cuneo. Nel caso in questione, audaci viraggi di colore evocanti le elaborate foto seriali di Warhol, primi piani dall'icastico realismo memore di Wesselmann, non limitano l'originalità di un linguaggio che trae vita dal sentimento profondo per i soggetti rappresentati. Una particolare attenzione meritano i paesaggi in cui l'autore manifesta, con pari nitidezza di tratto, il suo amore per la natura e per la libertà. Siamo qui in presenza di immagini fortemente evocative, dalla metafisica eleganza, enigmatiche per il distacco da ogni fedeltà al “vero”: luoghi trasfigurati dal sogno, dove la ricerca della bellezza è cristallizzata in forme e colori che rivelano l'aspirazione dell'artista a quell'infinito sempre irraggiungibile ma al quale è necessario tendere.

Women aere meant to be loved, not to be understood - di Ida Isoardi
(Le donne sono fatte per essere amate, non per essere capite) O. Wilde

“POP-ART” – “ ANDROIDS “

Nel 2012 scrivevo; In questi ultimi anni si è visto di tutto e di più, anch’io non sono rimasto indifferente all’espansione di queste immagini, anzi l’ho anche favorita con i miei quadri in stile pop su bambole, clown, mimi, manichini che già mettevano in guardia da un certo atteggiamento, un modo di porsi, dal rischio di perdere la propria identità, fatta anche di ricordi e di tradizioni. Ora ho sviluppato una serie di quadri “androids”, non perché credo nella loro presenza, ma come monito ai giovani ossessionati dal rincorrere le ultime novità , le promozioni “tutto compreso” che ti permettono di stare a parlare h24 come si dice, ma che lasciano poco spazio al progetto, alla meditazione, alla voglia di fare. Vorrei mettere in guardia dall’atrofia mentale, dall’annullamento dei sogni, dalla manipolazione mediatica che ci rende tutti uguali, fragili ed impotenti di fronte al futuro sempre più incerto. Concludo col dire specie ai giovani, non fate gli androidi, riprendete la vostra personalità, la vostra identità, il vostro futuro impegnandovi in prima persona portando avanti quello in cui credete non cose vaghe ma reali, identificative della vostra personalità.

Alcune mie Collane:
Femal android assembled - Woman Android

Veils”

Veli di donna, nell’ottica di esaltazione della figura femminile, questa collana, presenta una serie di quadri dove visi femminili sempre in primo piano, sono parzialmente coperti da veli colorati. Veli che vogliono evidenziare verità nascoste, gioie e dolori, luci e ombre che si celano dietro questi visi, come in ognuno di noi. Veli che danno alla figura femminile, un tocco misterioso e interessante e ci costringono a scrutare meglio la figura guardandola direttamente negli occhi, cercando con uno sguardo più attento di capirne lo stato d’animo di chi hai davanti, anche se è solo un dipinto. Uno sguardo, che ti permette di compiere un percorso nell’universo femminile, un viaggio ricco di umanità con straordinarie vicende umane, dentro la fatica, il lavoro, lo sfruttamento. Donne dai mille volti, tante donne, tante dimensioni ma una sola essenza. Donne che l’ideologia fanatica ed oscurantista degli integralisti, priva di ogni diritto. Donne che lottano nel loro paese, in cerca di libertà e democrazia, affermando le proprie aspirazioni, i propri valori, con coraggio e determinazione.

“Woman’s
Olio su tavola 2x(33x33x2)-collezioine privata Woman's Veils-Pretty princess -olio su tavola 80x60x4

Un fascino contagioso che scalda i cuori e che unito ad eleganza e sensualità, sfocia inevitabilmente in seduzione. E’ questo mondo fascinoso “glamour” che muove il mondo della moda e non solo, che fa tendenza e che come in un incantesimo trasforma le apparenze per attirare l’attenzione dei media e di tutti i fautori ed amanti dell’apparire che si sentono affrancati da tanta notorietà.

I lavori dell’ultimo periodo, seguendo la mia particolare aspirazione di rappresentare il lato nascosto della persona e nell’ottica dell’esaltazione della bellezza, mi hanno portato a ricercare maggiormente la bellezza interiore la cui luce è così forte che si irradia anche al corpo esterno e rende oltremodo superfluo dipingere una nudità di per se immaginabile. La bellezza esteriore non dipende da te ma da chi ti ha dato la vita, la bellezza interiore nasce dalla crescita morale, intellettiva, dalla consapevolezza del bene e della gioia che puoi portare agli altri con il tuo modo di fare.

Olio su tavola 50x70

Olio su tavola 50x70

“Glamour”, il fascino della bellezza.
Glamour n°1 Riccardo Balestra Glamour n°9

Women Details “

Anfratti psicologici e pensieri metafisici

Questa nuova collana, vuole esaltare ulteriormente alcuni particolari della figura femminile, a volte ancora misteriosi ed intriganti, meritevoli di essere visti più da vicino, indagati e capiti, è la continuazione delle collane precedenti tipo “Glamour” e “Colred Profiles”, viste più da vicino.

Dalla recensione del Prof. E. Perotto:

“Il suo inconfondibile universo di volti e sguardi femminili, così seducenti e così introspettivi, ha riscontri indiscutibili con la ricerca artistica di tendenza figurativa del nostro tempo, ma anche con le immagini coinvolgenti dei fashion magazines e più in generale dell’attuale cultura visiva di massa. La stampa illustrata, il fumetto, la pubblicità e la moda costituiscono una fonte diretta di suggestioni figurative, che aiutano Riccardo a trovare ispirazione anche nella composizione delle sue inquadrature, in cui privilegia i primi o i primissimi piani, dai tagli a mezzo busto a quelli incentrati sul viso, zoomando sui dettagli degli occhi, del naso e della bocca, con un taglio particolare, stringendo l’obiettivo a volte anche solo su uno di essi. Il punto di vista ravvicinato, infatti, gli permette di accostarsi idealmente ai più reconditi anfratti psicologici dei diversi soggetti muliebri raffigurati e comunica all’osservatore un sottile turbamento emotivo, che interpella e stimola a non restare indifferenti.”

Partial face n°1 - Olio su tavola 45x70

Occhi - Olio su tavola, 90x 45

SGUARDI “, tra innocenza e malizia

Per incominciare, vorrei dedicare qualche parola al riferimento metafisico riscontrato nella mia pittura, già considerata; figurativa, moderna, pop… Metafisica perché vuole esprimere concetti spirituali e filosofici e con linee essenziali vuole mettere in risalto la figura, il volto e gli occhi in particolare. Inoltre vuole suscitare in chi osserva, una profonda meditazione, uno studio particolare sul perché di quegli occhi, di quello sguardo, sul fatto che dietro ogni figura, ogni essere umano e non solo, c’è un vissuto. Una vita fatta di gioie e dolori, di paure, di speranze e purtroppo delusioni.

Come tutti noi, le mie figure anche le più disinibite, soffrono in silenzio non solo dolori fisici, besì, gli anni che passano impietosi, un futuro incerto e dipendente, l’indifferenza della gente sempre più chiusa in se stessa, fossilizzata nel suo mondo convinta che sia il migliore. I volti e gli occhi delle mie opere sono sinceri e guardano davanti a loro, stà al visitatore, soffermarsi ed incrociare lo sguardo con altrettanta sincertà. Cosa difficile da farsi, come fare una confessione, come mettersi a nudo davanti al mondo, non cercare più scuse, accettare le proprie debolezze e rimettersi in gioco. Cosa che ho fatto e continuo a fare, partendo dalla scela del soggetto, cercando il giusto taglio e la giusta inquadratura, voglio mettere lo spettatore nella condizione di concentrarsi e guardare con calma, aspettano di incrociare il suo sguardo, i suoi occhi! Un empatia che stabilisce un rapporto silenzioso e profondo.

Sopra: Partial face n°7

Olio su tavola 70x 50

Partial face, occhi e naso

Olio su tavola 60x45

“ Children’s eyes “

Da qualche anno dalla collana: “Sguardi Innocenti”, raffigurante visi a volte tristi a volte gioiosi, di bambole proposte un po’ da tutto il mondo, non solo ma anche bambini e bambine la cui tenerezza ti riempie il cuore, ti dà speranza in questi visi puliti e innocenti, sinceri, la fiducia in un futuro meno drammatico e in un mondo migliore e senzaltro migliorabile da molti punti di vista.

Propongo ora la collana “Children’s eyes“, gli occhi dei bambini, bambini sparsi nelle zone povere del mondo, in zone di guerra, a volte maltrattati, ignorati seviziati, costretti a combattere, uccidere per non essere uccisi. Bambini che ti gonfiano il cuore e gli occhi, ti carpiscono lo sguardo con quegli occhi grandi e sinceri, sguardo che purtroppo davvero lo puoi trovare ormai ovunque, ma solo in loro! Children’s eyes è una collana che vuole catturare e fissare su tavola questi sguardi che ancora esistono e, se si possono dipingere, fotografare, raccontare, significa che dentro di noi c’è ancora umanità, ancora siamo capaci di commuoverci e non vogliamo che vadano persi, perché perderemmo anche quel che rimane dello sguardo innocente che ancora è in ognuno di noi e ci permette di vedere ancora il mondo come bambini innocenti!

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“ Big Eyes “

La collana Big Eyes, non è altro che l’evoluzione della serie “Bambole 30x30”, in parte ispirata dal film e dalla vera storia di Margaret Keane, pittrice americana degli anni cinquanta e sessanta. La collana, ha un formato volutamente piccolo, è realizzata ad olio su tavola 40x40x2, vuole essere una cosa semplice in stile pop come altre mie opere, pensata per esaltare lo sguardo di queste bambine o bambole, ispirato non solo da film, ma dall’intero mondo di immagini che ci circondano e ci accompagnano giorno dopo giorno. Figure geometriche di varie dimensioni e colori, fatte con velature che danno un tocco di misteriosa leggerezza all’opera rivolta ad una platea giovane ed ancora spensierata.

Serie Big Eyes – Graziella - 40x40x2 Serie Big Eyes – Nese - 40x40x2 Serie Big Eyes – Raphael - 40x40x2

“Zodiakos”

A Borgo San Dalmazzo, nella prosecuzione degli eventi serali del mese di luglio quale occasione migliore possono avere le persone, che in una notte stellata, rivolgendo gli occhi al cielo per ricercare le costellazioni zodiacali ritrovano le stesse rappresentate dall’artista Riccardo Balestra nel centro storico e più precisamente in via Roma, presso Art Gallery “ La Luna “.

Egli inserisce i segni zodiacali e le scritte relative ad essi su volti lavorati femminili e maschili spaziando dalle persone comuni che gestiscono le attività commerciali di Borgo San Dalmazzo, fino ad arrivare ai personaggi dello spettacolo, del cinema e della musica. Riccardo Balestra, sulla scia di Andy Warhol, il padre della pop art che negli anni '60 ha rivoluzionato il concetto di arte, manipolando i simboli della società consumistica e che ha

consegnato il volto di Marilyn Monroe alla leggenda, trasformando uno scatto fotografico in un'opera d’arte, ha realizzato la serie “Zodiakos”: ritratti di personaggi famosi elaborati in digital-art, stampati e finiti a olio. Come Warhol, Balestra non crea e inventa nulla, ma ricerca nell'immenso archivio di immagini disponibili in rete; ha scelto dodici scatti di visi femminili e dodici di visi maschili in base al loro segno zodiacale. Con l'elaborazione grafica al computer i volti sono stati stilizzati. L'immagine che ne deriva è un prodotto artificiale creato da spicchi di colore un po' sfumati, una sorta di maschera che semplifica i tratti del personaggio rendendolo tuttavia immediatamente riconoscibile. Solo gli occhi sono ben definiti, in quanto su stessa ammissione dell'artista “è proprio lo sguardo che ti mette in contatto con la persona che stai dipingendo”. Nelle sue opere va oltre le apparenze, cerca il vissuto, il carattere, le emozioni e le contraddizioni insite nell'animo umano. Nella serie “Zodiakos” ha pensato di riflettere ancora una volta su questa tematica prendendo spunto dai segni zodiacali e dall'influenza che questi hanno sulla personalità.

Un progetto che richiama la pop art, ma che ne è anche evoluzione in quanto al ritratto elaborato si mescolano gli elementi del segno e della scrittura come scrive la giornalista

Sopra - 328-TORO-Zodiakos tecnica mista su tela 75x75x3

Sotto: Elaborazione grafica

Pesci (12) -Bruce Willis Stampa 40x40 su forex 50x50

Collana “Pop Landescape”

Le mie prime opere di sono state di genere paesaggistico, il ricordo delle gite in montagna, della natura, che tanta parte ha avuto nella mia adolescenza quando passavo le giornate nel greto del Gesso a costruire capanne, arrampicarmi sugli alberi, pescare a mano, ecc. e delle cose di un tempo. La mia aspirazione era di rappresentare luoghi e angoli nascosti che sono attorno a noi o sulle nostre amate montagne, iniziando come tanti altri, con il ponte antico, la chiesetta, il bosco, ecc. Ho provato diverse tecniche, compresa la spatola, ma con il tempo ho un po’ abbandonato questo genere di pittura tendente più al fotografico che all’impressionista. Ho rivolto lo sguardo al mondo internazionale della fotografia, albe tramonti, paesaggi curiosi e particolari, hanno focalizzato la mia attenzione, facendomi evadere dalla grigia realtà del quotidiano, per immaginare, almeno per lo spirito, nuovi orizzonti. Essendo inoltre conosciuto nel mondo figurativo come pittore pop, ho cercato un modo personale di rappresentare i miei paesaggi, per lo più montagne, in chiave pop, giocando con i profili dei monti, l’alternarsi delle valli, con i colori forti e vivaci che dalle creste sfumano come una nebbia a fondo valle. Un uccello in volo trasmette vita al dipinto, induce inoltre ad una visione più approfondita dello stesso. Riccardo Balestra

Il critico Carlo Morra, scrive: “in chiave "pop" si sviluppano invece certi suoi lavori di paesaggio che mi hanno particolarmente interessato per il modo tutto particolare di interpretarli, paesaggi in cui il pittore ricerca con indovinate soluzioni, il sovrapporsi dei piani dell'immagine in genere in chiave monocroma giungendo a risultati che intrigano e che mi sono piacevoli e stimolanti” ed afferma: “sono interessato sopratutto a questa tematica perchè mi sembra meglio esprima la personalità del pittore”. Certo è che il figurativo pop mi ha fatto conoscere, con buone soddisfazioni, con queste premesse, spero che anche il paesaggio che ancora intendo sviluppare, faccia altrettanto.

“Abstract landscapes”

Carlo Morra, si è definito particolarmente interessato per il modo tutto particolare di interpretare il paesaggio, il pittore ricerca con indovinate soluzioni, il sovrapporsi dei piani e delle immagini, con risultati che intrigano e che appaiono piacevoli e stimolanti. Inoltre, l’uso della tecnica ad olio e dei suoi colori accesi impattanti gli permette di esprimersi in piena libertà, in una ricerca introspettiva e psicologica a lui congeniale. Sono convinto che proprio nel paesaggio Riccardo Balestra possa ottenere risultati significativi per la sua espressività e per le soluzioni cromatiche adottate, coerenti con il suo percorso evolutivo sempre in chiave pop. Forte di queste convinzioni, l’anno scorso ho ripreso il discorso paesagistico con un nuovo filone sempre più tendente all’astratto, dove il paesaggio liberamente interpretato, alternando piani di vari colori e sfumature che si sovrappongono, con varie inclinazioni passano dalla terra al mare, al cielo con colori che ricordano le stagioni che si susseguono inesorabili. Ho voluto ragruppare questi lavori in una collana che ho chiamato: “Abstract landscapes” che ha avuto un discreto successo tra gli estimatori dell’Hard edge painting, una pittura a contrasti netti , molto conosciuta oltre-oceano, che spero abbia anche il giusto riconoscimento qui da noi.

Da: Art'è Contemporary Art, la mostra KROMIA in edizione digitale - primo premio

Per la grande maestria dell’artista nel creare un ’opera visivamente piacevole, elegante e ricca di cromatismi, dove le linee dal tratto deciso, dipinte in varie tonalità di colori, che spaziano dai verdi, ai primari e agli arancioni , che contribuiscono nell’insieme a creare un dipinto a tema paesaggistico , il comitato scientifico conferisce la menzione per la tecnica ed il premio all’artista Riccardo Balestra

L'Hard edge painting

Pittura a contrasti netti, è uno stile pittorico caratterizzato da bruschi e netti contrasti tra diverse aree di colore, che possono essere semplici forme geometriche compiute o linee rette. Il colore di ogni area è prevalentemente omogeneo e monocromo.

È spesso associato all'astrattismo geometrico, alla Op art e al Color field painting. Il termine venne coniato dal critico d'arte del Los Angeles Times, Jules Langsner, nel 1959, per descrivere le opere di alcuni pittori americani quali John McLaughlin, Lorser Feitelson, Karl Benjamin e Frederick Hammersley che, per distinguersi dalla dilagante ondata dell'Espressionismo astratto e dell'Action painting, dipingevano aree piatte di colore steso in maniera ragionata e con grande precisione. Lo stile geometrico dell'Hard edge painting richiama le opere di Kasimir Malevich, Wassily Kandinsky, Theo van Doesburg, Josef Albers e Piet Mondrian e si distacca nettamente dal figurativismo della Pop art in voga allora. Questo nuovo stile si espanse negli Stati Uniti negli anni sessanta, e aveva come base di origine la California.

440-Landescapes Hard Edge-Tav.n°2-Olio su tavola 70x45

Dopo il punto fatto a fine 2014, 10 anni di pittura, riportato nel mio blog: https://rickbalart.blogspot.com/p/diecianni-di-pittura-2004-2014-siamo.html

Penso di dover fare un aggiornamento, tanto più che quest’anno, un po’ così, nonostante il lavoro, l’impegno e le opere prodotte, possiamo considerarlo interlocutorio, perché poca incidenza ha avuto a livello espositivo, pressochè fermo dopo la mostra di Barcellona e quella al BookStore. Eravamo rimasti alle collane “Woman’s Veils” e “Colored Profiles” che giustamente avevano dato una svolta al mio lavoro ed alla ricerca costante sul ruolo della donna e l’importanza del viso, non solo dal punto di vista artistico, ma dal modo di essere, dalla personalità e dal fascino. Per questo che esaurite momentaneamente queste collane, ho dato vita a “Glamour”. una dozzina di opere 50x70 con donne mezzo busto, dove all'espressività del viso, si è aggiunto il fascino del corpo. Come in fotografia, il viso deve essere al centro dell’attenzione, deve trasmettere suggestione, deve far sognare una bellezza pulita, a portata di mano. Ho esposto per la prima volta queste opere nelle personali di Cherasco e di Pollenzo, ed in altre collettive con “Art e Wine” di Barolo.

E’ in questo periodo che ho anche dato vita alla collana “ZodiaKos”, dove la figura femminile ricercata, elaborata e stampata su tela, si è materializzata in 12 opere come sono i segni dello zodiaco. Questa collana ed altre elaborazioni grafiche sempre sul tema, ha avuto il suo momento di gloria, con la personale alla Galleria “la Luna” di Borgo S. Dalmazzo, a luglio 2016. Nel 2017, seguendo nuovi stimoli e conferme dal Prof. E. Perotto, ho iniziato a produrre le prime opere della collana “Woman Details” dove in formati diversi, si concentrano principalmente su parte del viso. Lo scopo del dettaglio e di indagare più a fondo, di scoprire se possibile il mondo interiore a volte impenetrabile a prima vista, ma più facilmente raggiungibile con l’intensità dello sguardo. Queste opere, altro punto fermo del mio lavoro, sono state viste per la prima volta nella mostra “Face to Face” nella Sala della Provincia. Continuando la spinta evolutiva e volendo trovare una valida alternativa ai numerosi 30x30, (Bambole, clown, ecc.in primo piano) nell'ottica di una pittura giovanile e pop, ho pensato ad una collana 40x40 che ho intitolato “Big Eyes”, ispirata principalmente da personaggi dei cartoni molto seguiti dai più piccoli. Vuole anche essere un omaggio a Margherita Keane, che con questi grandi occhi ha voluto dare una speranza in più per un mondo migliore specie per i bambini. Bambini da me immortalati in varie opere, oltre alla serie Bambole e Big eyes, nel 2016 ho iniziato un ulteriore Collana Intitolata “Children's Eyes” con bambini del terzo mondo immortalati da fotografi famosi, con un nuovo taglio che ne esalta il viso, esposta in personale per la prima volta al Collegio dei Geometri. Ora non mi resta che parlare del paesaggio, soggetto a varie interpretazioni, soggetto con cui ho fatto le mie prime esperienze pittoriche, soggetto abbandonato e ripreso più volte con nuove idee, nuovi punti di vista, nell'intento di dare alle mie opere paesagistiche un anima pop, come al resto del mio lavoro. Nel 2006, scrivevo:”la prima aspirazione è stata quella di rappresentare luoghi e angoli nascosti che sono attorno a noi….” una bella immagine, ma limitativa nel tempo, pensando che già la fotografia svolge questa funzione. E’ per questo e per l’evoluzione artistica intercorsa in questi anni, che ho superato questo modo di vedere il paesaggio, introducendo un po’ di fantasia ed un impronta pop, sia nelle forme che nei colori. Dopo la serie “Paesaggi pop” già iniziata nel 2010, dopo altre esperienze con tecniche varie, nel 2018 ho sentito che dovevo dare un nuovo impulso a questo filone che di tanto in tanto rinnovavo con opere che ritenevo di volta in volta interessanti. Incalzato dal critico C. Morra e dalla necessità di produrre nuove opere paesagistiche per l’imminente mostra in S. Giovanni a Fossano, ho prodotto opere sempre più tendenti all'astratto, ragruppandole in una collana chiamata “Pop Landescape” dove con un gioco di strisce colorate, simulo il paesaggio, dove la distanza tra cielo e mare, viene azzerata ed il tutto rimane collegato in un immagine unica.

Ora il Covid ha fermato tutto, mi mancano le esposizioni, mi manca il contatto con il pubblico, spero non mi manchino gli amici, non vorrei che incominciassero a vacillare anche le mie convinzioni e le mie certezze. Ultimamente ha anche assunto un posto di rilievo il mio blog, fatto e gestito da me, utile per esporre il mio lavoro e le mie impressioni sul mondo dell’arte da me conosciuto: https://rickbalart.blogspot.com/

Un caloroso GRAZIE, a tutti coloro che in questi anni mi hanno sostenuto, stiamo in salute!

2005 - 2020 – Quindici anni di pittura

Le mie Principali esposizioni

2009, personale .alla Cantina Comunale di La Morra d’Alba, ed alla vineria “VinArte” (Alba).

2010, ho esposto in “Spazio Aperto” alle Antiche Scuderie di “Saluzzo Arte 2010”, terzo posto al concorso “Arte in Città” di Borgo S.Dalmazzo, partecip. a “Lumac Art” e personale all’Università di Agraria a Cuneo

2011, con “Art en Ciel” collettiva nella Sala della Provincia, Corso Dante a Cuneo, per “Savigliano in Arte” e “Premio Leonardo”, ho esposto nell’Ala Polifunzionale di Piazza del Popolo a Savigliano, Dal 24 Ottobre al 19 Novembre, personale nell’Atrio del Salone d’Onore del Comune di Cuneo, a fine anno minipersonale nella galleria Senesi Arte a Savigliano.

2012, personale nella “Galleria degli Artisti” in Contrada Mondovi Cuneo vecchia.

Dal 21 Maggio al 4 Giugno, “Evasioni” personale Sala Mostre Provincia di Cuneo, C.Nizza/C.Dante. A Luglio Notte Bianca “Arte in Città” Borgo S.-Dalmazzzo, quarto posto con menzione.

2013, personali al Caffè Cuni Veja e alla libreria: BookStore l’Ippogrifo a Cuneo. Ad Aprile, stand personale a “Saluzzo Arte 2013” e selezione per il premio Matteo Olivero. Collettive alla Sala della Provincia di Cuneo ed alle Antiche Scuderie (Caserma Matteo Olivero) Saluzzo. A Borgo S.Dalmazzo, Concorso

“Arte in Città”, vinto Premio del Pubblico. Galleria “La Luna” BorgoSD, collettiva, “Neofigurazione a Confronto”, a Torino partecipazione a “Paratissima 09”, a Bra Selezione per “ Identità 5”, 2° premio, primo dei pittori. Da Novembre a Gennaio partecipazione a “Grand’Arte” Chiesa di S.Francesco, Cuneo.

2014, collettiva AeC nella chiesa di S.Chiara a Cuneo, sempre a Cuneo a Palazzo Samone, via A. Rossi 4, dal 22 Marzo al 6 Aprile, “Itinerari Artistici” dal pop all’informale, quadripersonale.

A Bra, Palazzo Mathis dal 12 Aprile al 10 Maggio, esposizione Vincitori Premio “IDENTITA’5” 2013. Rocca De’ Baldi Cn, 7 Settembre- 12 Ottobre, “Colored Profiles” personale nel Museo Etnografico “Augusto Doro” ell’apposita Sala Espositiva del omonimo Castello.

2015, Busca, Casa Francotto, “Le Salon d’Art”, ALPI Cozie e Marittime, collettiva Cuneo, Fondazione Casa Delfino, dal 21 Marzo al 12 Aprile, “Alla Ricerca della Bellezza”, bipersonale. Boves, 5-7 Giugno, "Dietro uno Sguardo"personale al Teatro Borelli nell’ambito di Mestieri in Città. Cherasco, Chiesa di S.Gregorio, 13 Giugno – 5 Luglio, “Emotions”, tra gamour e pop-art, personale. Bossolasco (Alta Langa), “Forme e Colori”, artisti a Bossolasco, multipersonale.

2016, Borgo San Dalm.(CN). Gennaio / Febbraio – “Woman profiles” personale alla libreria Sognalibro Pollenzo (Bra-CN), Spazio Eventi, 30 Aprile-5 Giugno, “Glamour”, presentaz.Dott.ssa Cinzia Tesio, pers. Borgo San Dalmazzo (CN), 15 - 29 Luglio, “ZodiakoS” donne famose viste con li proprio segno. Personale alla Art Gallery “ La Luna “.(Carena & Capato) Langhe, Collettive Art e Wine a: La Morra d’Alba (Cantina Comunale), Barolo (Aula Picta Piazza Falletti), Cherasco (Enoteca P. Mentone)

2017, Cuneo, Gennaio / Febbraio, “SGUARDI” tra innocenza e malizia, , personale in Biblioteca Civica. Cuneo. 18 – 28 Settembre, “Face to Face” Anfratti psicologici e pensieri metafisici, personale nella Sala Espositiva Provincia di Cuneo, Corso Nizza 21, angolo Corso Dante.

Trinità (CN), 17 – 27 Novenbre, per la serie “Sguardi” personale nella ex Chiesa della Confraternita, in occasione della fiera 13^ Fera di pocio e di bigat.

2018, Benevagienna, 14 Genn.-22 Aprile, presso la Cella della Torre Campanaria, "Espressioni d'Arte" pesonale.con l’Associazione Culturale “Amici di Bene”

Cuneo, 10 – 26 Maggio, “Suggestioni Figurative” personale presso la sala espositiva del Collegio dei Geometri di Cuneo, via S. Giovanni Bosco 7/hH zona Agorà.

Cuneo, 06 – 22 Luglio, “Percorsi artistici a Confronto” stili diversi ed espressioni artistiche personali. Tripesonale a Palazzo Samone Cuneo, via Amedeo Rossi 4 con il sostegno del Michelin Sport Club.

Costigliole Saluzzo, “ WOMAN DETAILS “, il fascino del particolare, dal 28 Settembre al 1° Ottobre, presso il salone d’onore del Palazzo Sarriod De LaTour, per la Sagra regionale dell’uva Quagliano

2019, Cuneo, S. Sebastian Café, 16 Marzo – 18 Maggio “Imaginary World” personale.

Fossano, Borgo Vecchio, Chiesa di S.Giovanni, 3 – 26 Maggio, “Figura e Paesaggio” personale.

Cuneo, Collegio dei Geometri, bipersonale con Ada Perona, “Suggestioni tra natura e femminilità”

2020- Cuneo, BookStore L’Ippogrifo,“Glamour” personale. - Barcellona “Diferencias”, BCM Art Gallery, collettiva – Casteldelfino, Valle Varaita, “Marque” Sala comunale, luglio e agosto, organizz. C. Renaudo

Aggiornato: 10-08-2022, by R. Balestra

RICCARDO

BALESTRA -- pittore –

Nato a Castelletto Stura

Studio: SPG via Torre Vianina 4, 12100 Cuneo Tel. : 0171/682753 - cell.: 320 8290816

Mail: riccardo.balestra@alice.it

https://rickbalart.blogspot.com/ - https://riccardobalestratesti.blogspot.com/ Margoutte, http://www.margutte.com/?p=18136 (intervista di L. Barberis)

http://www.1000-miglia.eu/intervista-a-riccardo-balestra/ http://www.grandarte.it/artisti/ricardo-balestra/ https://www.artsteps.com/view/626e5d8687046201de92607b?currentUser

Graphics design by: © Riccardo Balestra – mail: riccardo.balestra@alice.it Blog personale: https://rickbalart.blogspot.com/
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