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Evoluzione prevedibile della gestione

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

L’attuale scenario macroeconomico, caratterizzato da un deciso rimbalzo dell’economia mondiale iniziato nel 2021 prevede anche nel 2022 il permanere di rischi legati al protrarsi dell’evento pandemico del COVID-19; nonostante una sempre maggiore diffusione dei vaccini e delle misure di contenimento dell’epidemia, quest’ultima continuerà ad avere effetti economici anche negli anni a venire. La Società, inoltre, sta seguendo con estrema attenzione gli sviluppi della situazione geopolitica e della crisi che sta colpendo l’est Europa e l’Ucraina in particolare, e che si ritiene avrà effetti sul quadro macroeconomico e politico globale, con possibili ripercussioni sui mercati economico-finanziari e sui prezzi delle materie prime, in particolare su quelli delle risorse energetiche.

Secondo le più recenti previsioni Prometeia, l’inflazione si ipotizza in crescita nel 2022 (+2,1%) per poi scendere all’1,4% nel 2023 e all’1,6% nel 2024. Il 2022 si caratterizzerà inoltre per i forti rincari dell’energia elettrica e del costo dei materiali. L’energia elettrica, dopo i minimi storici del 2020, nel corso del 2021 ha raggiunto e superato i massimi storici del 2008 con un Prezzo Unico Nazionale (PUN) che a fine anno ha raggiunto 130 €/MWh e che si prevede per il 2022 pari a 200 €/MWh. Nel corso del 2021 nel settore delle costruzioni si è registrato un incremento significativo dei costi dei materiali, le cui variazioni sono state recentemente definite con il Decreto del MIMS dell’11 novembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 23 novembre 2021 e già recepite da RFI. Inoltre la Legge n. 106/21 ha introdotto disposizioni urgenti in materia di revisione dei prezzi dei materiali da costruzione anche per i contratti in corso di esecuzione a luglio 2021.

Si stima che nel 2022 la crescita del PIL mondiale possa subire una decelerazione, rimanendo tuttavia superiore al 4% e dunque alla crescita media pre-crisi. Il PIL italiano è atteso pari al 4% nel 2022 (di poco inferiore al 4,1% dell’UE), al 2,9% nel 2023 e al 2% nel 2024. Tali proiezioni tengono conto dell’impatto dei fondi del PNRR, il cui impiego si configura come una preziosa opportunità per sostenere l’attività economica nella fase di uscita dalla crisi e rilanciare crescita e produttività. Si evidenzia il ruolo svolto dall’Unione Europea attraverso lo strumento del Next Generation EU, che con una capienza di 750 miliardi di euro (in parte stanziati a fondo perduto e in parte a debito con scadenza a lungo termine) costituisce il più ingente pacchetto di misure economiche di aiuto e stimolo alla ripresa mai finanziato a livello europeo, abilitando così ambiziosi piani di investimento e riforme.

In tale ambito RFI assume un ruolo estremamente rilevante per la riuscita del Piano ed in particolare per la Missione 3, nel cui ambito sono destinati a interventi di competenza della Società complessivi 23,86 miliardi di euro, pari all’11% dell’intero PNRR italiano e pertanto, anche nel 2022, la Società sarà fortemente impegnata a portare avanti le azioni connesse al raggiungimento degli obiettivi, supportata anche dagli interventi normativi che hanno previsto, tra l’altro, con gli artt. 44 e 46 del D.L. n.77/2021 - convertito con modificazioni nella Legge n.108/2021- delle semplificazioni procedurali per le Opere del cosiddetto allegato IV – “Opere pubbliche di particolare complessità o di rilevante impatto” e con l’art. 6 del D.L. n.152/2021 - convertito nella Legge n.233/2021 – l’ottimizzazione del processo autorizzativo di tutte le opere ferroviarie estendendo a tutti gli interventi ferroviari la possibilità di porre a base di gara il PFTE.

In tale scenario la Società ha definito la proposta del Piano d’impresa 2022 – 2031 particolarmente impegnativo, tra l’altro, per la gestione delle risorse derivanti dal PNRR.

Infatti, il Piano 2022 – 2031 è orientato alla creazione di valore sia in termini economici che ambientali e sociali, con attenzione alla ripresa e allo sviluppo sostenibile del Paese, contribuendo alla scelta del treno con una rete di qualità, affidabile, puntuale e sicura, in linea con gli obiettivi europei per uno sviluppo sostenibile e di resilienza ai cambiamenti climatici, alla digitalizzazione e alla valorizzazione del capitale umano del Gruppo FS. In un contesto in continua evoluzione, la Società si pone quindi l’obiettivo di prestare sempre più attenzione alla realizzazione di infrastrutture resilienti, interconnesse e accessibili a tutti, rispondendo alle crescenti esigenze di mobilità ed implementando processi produttivi e gestionali improntati alla sicurezza, all'efficienza, all'efficacia e alla circolarità, con particolare attenzione alla carbon neutrality. Al fine di favorire la capillare diffusione interna della cultura della sostenibilità, continuano, in collaborazione con la Capogruppo, percorsi di formazione e sensibilizzazione specifici, cosi da raggiungere, progressivamente, l’intera popolazione aziendale. La visione strategica della Società è orientata alla massima integrazione valorizzando anche i precedenti ambiti strategici di intervento in quattro grandi programmi di investimento: estensione della connettività e delle prestazioni dell’AV; potenziamento accessibilità, integrazione e smartness della città in rete, rendendo le stazioni non solo nodo intermodale ma polo di servizi; rafforzamento della resilienza infrastrutturale e operativa del Gestore Infrastruttura; estensione delle più avanzate tecnologie su tutta la rete . In tale ambito si renderà necessario valorizzare ulteriormente gli asset materiali e immateriali, ampliare il business, lo sviluppo e la gestione di nuovi sistemi di trasporto a lungo raggio e/o urbani.

La Società pone, pertanto, grande enfasi alla vista innovativa, orientata in particolare alla sicurezza ed all’ambiente; in tale ambito, si inseriscono le previsioni di elettrificazione di tutte le linee ancora a diesel, unitamente allo studio di un piano di migrazione per la conversione delle stesse verso idrogeno green ed al rinnovo della flotta di mezzi d’opera e diagnostici a trazione elettrica/bimodale; a supporto della avviata sperimentazione del progetto "Mini Eolico", la sperimentazione della riqualificazione energetica di asset tecnologici con uso di fonti geotermica a bassa entalpia, e lo studio del riuso degli sfalci da vegetazione lungo linee RFI per la produzione di energia; gli studi per un modello di governo per la gestione integrata degli asset idrici.

Con riferimento al contesto della finanza pubblica il piano degli investimenti ferroviari della Società necessita di continuità negli stanziamenti pubblici a sostegno e per lo sviluppo della modalità ferroviaria. Le risorse finanziarie iscritte nei Contratti di Programma parte Servizi (CdP-S) e parte Investimenti (CdP-I), costituiscono il punto di riferimento per la pianificazione di dettaglio degli interventi già avviati/finanziati, da cui si attendono i principali ritorni nel breve periodo in termini di incremento delle performance di regolarità e del livello di sicurezza dell’infrastruttura, miglioramento della qualità dei servizi e sviluppo dei volumi di traffico.

In relazione al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), nel corso del 2022 sono previste le prime erogazioni finanziarie nei confronti di RFI sia in termini di anticipazione che di rimborsi a fronte di rendicontazione delle spese.

Inoltre sono in corso di identificazione gli interventi in ambito Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021-2027, il quale prevede ulteriori risorse nazionali a integrazione degli obiettivi perseguiti dal Next Generation EU e dalla programmazione comunitaria 2021-2027.

Parallelamente prosegue l’attività della Società nell’assicurare il finanziamento dei fabbisogni degli investimenti inclusi nei programmi cofinanziati dall’Unione Europea, quali i Programmi Operativi Nazionali (PON) e Regionali (POR), nonché il Programma di finanziamento delle reti TEN (Connecting Europe Facility) sia per quanto riguarda la conclusione delle programmazioni 2014-2020 sia per quanto riguarda le nuove programmazioni 2021-2027.

Nella Legge di Bilancio 2022 (Legge n. 234/2021) sono presenti nuove risorse per gli investimenti del MIMS da destinare alle varie modalità di trasporto; in particolare, per il settore ferroviario, gli interventi finanziati, da prevedere nell’ambito dei prossimi Contratti di Programma 2022-2026, sono i seguenti:  realizzazione linea ferroviaria Adriatica alta velocità e alta capacità con uno stanziamento di 5 miliardi di euro dal 2022 al 2035;  Contratto di Programma RFI – parte Investimenti, rifinanziamento per 5,75 miliardi di euro dal 2024 al 2036;  Contratto di Programma RFI – parte Servizi, rifinanziamento al fine di effettuare la manutenzione straordinaria dell'infrastruttura ferroviaria nazionale per 5,1 miliardi di euro dal 2022 al 2027;  realizzazione di interventi ferroviari connessi all’effettuazione delle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, pari a 61 milioni di euro dal 2022 al 2025.

Di interesse per la Società e con impatto sul 2022 si rilevano infine due interventi normativi della fine dell’anno:

 Il Decreto Legge n. 4 del 27 gennaio 2022 (c.d. Decreto Sostegni-ter) che all’art. 25 dispone di un nuovo ristoro rivolte a compensare il gestore dell’infrastruttura dai minori introiti da pedaggio subordinati alla concessione di uno sconto sul pedaggio stesso alle imprese ferroviarie;  il Decreto Legge n. 228/2021 Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi (c.d. Milleproroghe 2022) che conferma le misure per il rilancio dell’economia attraverso lo sviluppo degli investimenti estendendo per tutto il 2022 la possibilità di aumentare la percentuale di anticipi erogabili alle imprese costruttrici compatibilmente con le risorse annuali disponibili a legislazione vigente.

Per il Consiglio di Amministrazione

La Presidente

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