RETRONEWSLETTER RETRÒPENSIERO
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5 SETTEMBRE 2012
E’ la vita, e non la morte, a non avere limiti. 20/06/2012 Tommaso ha diciotto anni e gli occhi verdi come il mare d’estate quando il sole lo fa scintillare. La sua storia è un meraviglioso inno alla speranza. Tutto inizia con un fastidio alla caviglia, un anno fa. Dopo una piccola operazione parte per la nuova Zelanda, doveva fermarsi là a studiare fino a dicembre e invece torna ad ottobre, due mesi prima del previsto, perché la caviglia gli fa di nuovo male. Si sottopone ad un altro intervento scopre una massa tumorale sopra il piede e delle
un microfono potente che garantisce un ottimo
metastasi nei polmoni. La notizia è pesante ma
ascolto. Tommaso segue così le ore di tutte le
Tommaso non si scoraggia e affronta la
materie con i suoi compagni, i professori vanno
chemioterapia con grande determinazione.
poi a casa sua per interrogarlo o per aiutarlo ad
Quando devi sottoporti a queste cure le fai perché
approfondire qualche argomento particolarmente
devi farle, racconta. E’ soprattutto un fatto
ostico. Ma quello che lo rende più felice sono le
psicologico: il tuo corpo ci mette il 30%, ma il
visite dei suoi amici. Quando ci sono loro mi
restante 70% lo fa la tua testa, lo fai tu. Poi arriva
sento meglio, ammette sorridendo, non mi viene
la sfida più grande, l’operazione per rimuovere il
da star male. Non sai quante scommesse ho vinto
male che abita dentro di lui. Tommaso rimane
dicendo che potevo mettermi il piede sulla testa.
sotto i ferri per nove ore, la gamba sinistra gli
Tommaso ride, ci scherza su: se non affronti il
viene amputata sotto il ginocchio (adesso porta
cancro con speranza e allegria hai già perso. Io
una protesi), i polmoni vengono ripuliti e il
non mi sento malato, racconta, sento che sto
cancro asportato. La difficoltà maggiore dopo
guarendo, voglio ricominciare a giocare a calcio
l’operazione è la noia. La chemioterapia
come portiere, adesso sto studiando per prendere
indebolisce molto il suo sistema immunitario e
la patente. Guarda avanti Tommaso, ha un sacco
Tommaso passa a casa la maggior parte del
di progetti. Le sue vicende me le ha raccontate
tempo. Dopo due settimane che guardi film o
volentieri. Dopo la nostra chiacchierata lo
serie tv e che giochi al computer non ne puoi più,
ringrazio ma lui mi ferma. Sono io a ringraziare
continua, devi trovare un modo per tenerti
te, dice, spero che la mia storia possa regalare un
occupato. A Tommaso mancano la scuola e
sorriso e un po’ di speranza a tutti. Alzo lo
soprattutto gli amici; decide quindi di seguire le
sguardo e incrocio il suo sguardo luminoso. I
lezioni da casa, ogni giorno, via Skype. In aula,
suoi occhi verdi traboccano di vita.
sul primo banco, c’è un computer con la videocamera orientata verso il professore e con
ALESSANDRO ANTONIOLI
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