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tenzione dell’elettorato. Il marketing diventa, per questo motivo, uno strumento necessario per analizzare il comportamento elettorale, riconoscere il potenziale elettore, trasmettergli un messaggio, aiutare il politico a essere più efficace nel dialogare con l’opinione pubblica. In senso dinamico il marketing politico può essere definito come l’analisi, la pianificazione, l’implementazione e il controllo di programmi volti a massimizzare la risposta in voti a ogni scadenza elettorale e a ottimizzare i contributi finanziari e il numero di sostenitori di un partito, di un programma o di un candidato, al fine di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Gli strumenti per raggiungere tali scopi sono diversi: Philippe Maarek, nel suo manuale di marketing politico, divide gli strumenti del marketing in tre categorie: le tecniche tradizionali, le tecniche audiovisive, le tecniche di marketing diretto5. Le tecniche tradizionali sono a loro volta classificabili in due gruppi: le tecniche “interattive” e quelle “unidirezionali”. Le prime implicano contatti diretti tra il candidato e i suoi potenziali sostenitori, come i comizi di piazza, i banchetti e comitati di sostegno, gli incontri con gruppi e movimenti. Le tecniche “unidirezionali” classiche sono per lo più di natura scritta: la stampa di propaganda, il manifesto, i gadget. Le tecniche audiovisive sono legate in prevalenza al mezzo televisivo: realizzazione di spot, partecipazione alle tribune autogestite, a programmi di dibattito e a programmi culturali o d’intrattenimento. Le tecniche di marketing diretto sono state quelle che hanno registrato l’utilizzo più recente e più impressionante nelle campagne elettorali: il mailing, ossia l’invio tramite posta di messaggi a indirizzari mirati, a target selezionati previa analisi della composizione sociale dei collegi elettorali; il telemarketing. L’avvento dei nuovi media telematici, di rete e multimediali, ha ulteriormente ampliato la gamma della strumentazione di marketing diretto: dalla distribuzione di prodotti video e multimediali, ai siti internet dei vari partiti e comitati elettorali, all’uso di facebook.

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La prestigiosa Ad Age (Advertising Age), prima ancora che fosse eletto Presidente degli Stati Uniti, ha nominato Barack Obama “marketer dell’anno 2008”, al di sopra di marchi come Apple e Nike Il 44° Presidente degli Stati Uniti d’America ha stravinto grazie ad una comunicazione integrata a 360° che ha tenuto conto di tutti i media tradizionali e non convenzionali e di tutte le tecniche di visibilità e di contatto alternative e innovative, per questo si può dire, senza paure di smentite, che il senatore dell’Illinois ha cambiato le regole del marketing elettorale, divenendo ed elevandosi a vero e proprio “marchio” presente ovunque. Infatti, nel suo sito si leggeva: “Obama everywere”. Lo staff di Obama è stato abile a sfruttare le ampie possibilità comunicative di Internet garantendo presenza e visibilità al candidato attraverso myspace, facebook, blog, sito personale e youtube, così da stabilire sia un contatto più diretto con i potenziali elettori, sia la simpatia e il consenso soprattutto del mondo giovanile. Inoltre lo staff del Presidente ha creato operazioni e campagne di marketing virale con l’invio di sms, e-mail direttamente ai sostenitori che si erano iscritti sul sito del candidato, chiedendo anche la loro opinione, per esempio sulla scelta del suo eventuale numero due. In effetti, si è già iniziato a parlare del “caso Obama” come di un “case study” da manuale, non solo per chi si occupa di marketing elettorale e politico: sono oggetto di discussione il logo, che rappresenta il sorgere del sole; la creazione di un “brand Obama”; le strategie di merchandising e, soprattutto, la complessa e pervasiva campagna di comunicazione su Internet. Tra le opinioni più diffuse, c’è quella secondo cui Obama sarebbe riuscito a far sentire i potenziali elettori protagonisti di un cambiamento epocale. Rappresentativa è la scelta di inserire nel suo sito un grande “YOU”, nella scritta “Volunteer near YOU”, con la “O” ripresa dal suo simbolo. Analizzando la sua campagna elettorale si evince che la sua forza è stata la semplicità, la consistenza e la rilevanza. Semplice perché si è opportuna-


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