Il Carmagnolese Ottobre 2021

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ottobre 2021

Nove incontri per decidere dove stoccare le scorie radioattive

DEPOSITO NUCLEARE, al via il Seminario nazionale Si è tenuta a inizio settembre la sessione plenaria di apertura del Seminario nazionale che ha l’obiettivo di approfondire, con i vari soggetti interessati, gli aspetti tecnici legati al progetto del deposito nucleare, dove saranno stoccati i rifiuti radioattivi di tutta Italia. I lavori si concluderanno il 15 dicembre, con la pubblicazione di un resoconto complessivo, per dare quindi il via a una seconda fase di consultazione pubblica, della durata di trenta giorni, durante la quale potranno essere inviate eventuali ulteriori osservazioni e proposte tecniche. Obiettivo finale: pubblicare la Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai), che aggiornerà l’attuale mappa delle aree potenzialmente idonee, in cui è inclusa anche Carmagnola. Al termine di questa fase, le Regioni e gli Enti locali potranno esprimere le proprie manifestazioni d’interesse, non vincolanti, ad approfondire ulteriormente l’argomento. Al primo incontro del Seminario hanno partecipato, tra gli altri, Vannia Gava, sottosegretario di Stato al Ministero della Transizione Ecologica; Emanuele Fontani, amministratore delegato di Sogin; Maurizio Pernice, direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin); Christophe Xerri dell’International Atomic Energy Agency e Massimo Garribba, vice direttore generale Energia della Commissione Europea. «La localizzazione scaturirà solo al termine di una procedura ampiamente partecipativa, che comprende la valutazione concertata di ogni

elemento radiologico, territoriale e ambientale utile a selezionare il sito in modo ottimale», ha rassicurato Gava. Fontani ha quindi ricordato come tale percorso rappresenti la prima consultazione pubblica in Italia su un’infrastruttura di rilevanza nazionale, «che consentirà al Paese di chiudere il ciclo del nucleare italiano e di ottimizzare in modo sostenibile e sicuro la gestione dei rifiuti radioattivi». Durante i lavori del Seminario nazionale verranno approfonditi diversi temi, legati al deposito, con particolare riferimento alla rispondenza delle aree individuate finora ai requisiti internazionali stabiliti

Lettera aperta del Comitato spontaneo di residenti

AREA VERDE DI CORSO ROMA, ancora polemiche

Raccolte oltre 13 mila firme

Francesco Rasero

Anche la Camera discute la petizione anti-nucleare

Anche all’interno della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, analogamente a quanto avvenuto in Senato, si discuterà dell’ipotesi di realizzare a Carmagnola il deposito nucleare nazionale, prendendo in esame la petizione inoltrata dal Comitato civico e dal Comune. La raccolta firme -forte di oltre 13 mila sottoscrizioni, provenienti da Carmagnola e dai Comuni limitrofi- è stata annunciata all’Assemblea nella seduta dello scorso 26 agosto, sotto la presidenza del vicepresidente on. Fabio Rampelli, per essere poi assegnata alla Commissione competente in materia, dove verrà presa in esame nel merito. Nel resoconto stenografico della seduta della dall’International Atomic Energy Agency e a Camera, infatti, si legge che «Ivana quelli nazionali individuati dall’Isin. Gaveglio da Carmagnola (Torino) e Il Seminario si articolerà in nove incontri, numerosi altri cittadini chiedono che trasmessi in diretta online sul sito non sia realizzato il deposito per lo seminariodepositonazionale.it. Nello stoccaggio di rifiuti radioattivi nel specifico, oltre alle sedute plenarie di territorio del Comune». Prosegue, apertura e chiusura sono programmate in parallelo, il percorso tecnicosette sessioni di lavoro, una nazionale e sei amministrativo: a inizio luglio territoriali. Queste ultime interesseranno sono state presentati i rilievi e le le aree potenzialmente idonee presenti osservazioni contro la realizzazione nelle regioni coinvolte: per il Piemonte dell’opera, mentre a settembre si l’appuntamento è il 15 novembre; in precedenza si svoleranno gli incontri dedicati èufficialmente aperto il Seminario nazionale che prenderà in esame a Toscana, Lazio, Puglia e Basilicata, Sicilia, tutta la documentazione. Sardegna.

“Nessuna attenzione nei confronti della mobilità ciclabile”

EX STATALE 20: Legambiente critica il progetto provinciale

r. car.

F. Ras.

Non si placano le proteste dei residenti per la decisione di alienare l’area verde di corso Roma, via Buonarroti e via Antonelli. I rappresentanti del Comitato spontaneo per la sua difesa hanno inviato una lettera aperta al sindaco, accusata di averli incontrati solamente dopo che il Consiglio comunale aveva già deliberato la variante al Piano regolatore. «Davvero non si comprendono le ragioni di questa scelta, visto che Carmagnola ha avuto negli ultimi vent'anni uno sviluppo edilizio al di sopra delle necessità e dopo che siamo tristemente balzati alle cronache come città al terzo posto della classifica regionale per il consumo di suolo nel 2020 -ribadiscono dal Comitato nel testo- Inoltre è davvero poco verosimile che, nonostante tutte le alienazioni effettuate, sia necessaria la vendita proprio di quest'area per realizzare l'ampliamento del sagrato della chiesa di San Bernardo». Oltre a sottolineare nuovamente la mancanza di spazi di aggregazione e socializzazione, che si verrebbe a creare nel quartiere con la cancellazione di quell’area verde, i residenti parlano anche di possibili rischi dal punto di vista idrogeologico. «Ricordiamo che corso Roma venne costruito per fare da barriera alle esondazioni dei torrenti Meletta e Ricchiardo -proseguono- Noi abitanti della zona siamo sempre in allerta quando si verificano dei temporali, che ultimamente sono sempre più violenti, nonostante le pompe e le valvole di non ritorno, spesso ci allaghiamo. La rete fognaria è rimasta quella di quarant'anni fa e quest’area, abbassata rispetto al livello stradale, in queste circostanze costituisce un importante bacino di scolo per le acque piovane».

ripuliscono dai rifiuti, frutto di una «Ci spiace constatare come non sia stata fruizione poco rispettosa dell’ambiente prevista la realizzazione di una pista favorita proprio dal facile accesso veicolare ciclabile che permetta la percorrenza e dal parcheggio selvaggio di auto che sicura in bicicletta della pericolosa tratta spesso ne impedisce anche la percorrenza tra Carignano e Carmagnola»: così a piedi e in bicicletta e provoca incidenti». Valentina Chiabrando, presidente del Chiabrando rilancia quindi sul tema Circolo di Legambiente “Il Platano”, della mobilità dolce, anche a livello critica il progetto commissionato sovracomunale: «Per incrementare dalla Città Metropolitana di Torino per l’utilizzo della bicicletta, non solo come l’adeguamento funzionale dell’ex Statale Valentina Chiabrando mezzo per lo svago ma anche per 20, nel tratto tra la Provinciale 142 e la mobilità tra comuni, è necessario l’abitato di Carmagnola, incluso il ponte progettare e costruire infrastrutture adeguate e sicure sul Po. protette dalle automobili e dai grossi camion -dichiara«Nonostante il Piano Paesaggistico della Regione Mentre gran parte dei paesi europei da anni ha Piemonte preveda esplicitamente di favorire l’uso intrapreso con successo questo percorso a quanto pare da pedonale o ciclabile dei percorsi sulla viabilità storica, noi l’intento non è nemmeno preso in considerazione». non vediamo il minimo accenno a questi intenti nel La presidente del Circolo Legambiente “Il Platano” progetto definitivo -sottolineano dal Circolo locale denuncia anzi la possibilità che la percorrenza di Legambiente- In tutta la corposa documentazione dell’ex Statale 20 possa essere addirittura vietata alle progettuale la parola “ciclabile” è citata tre volte e biciclette, analogamente a quanto già in vigore sulla non è nemmeno ben chiaro se il ponte sul Po sarà circonvallazione di Carignano: «Ai malcapitati ciclisti attraversabile in sicurezza a piedi e in bicicletta». che vorranno recarsi da un Comune all’altro su due L’Associazione ambientalista critica anche la scelta di ruote non resterà altro che cercare scomode e mal curate mantenere l’accesso veicolare al posteggio di fianco carrarecce di campagna». al ponte, «un’area che, ogni anno, i nostri volontari


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