Il carmagnolese ottobre 2017

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SUCCEDE in città

il Carmagnolese

CATECHISMO E WEEKEND IN ORATORIO, OLTRE A GRUPPI ADO E CORO

AI SANTUARI MARIANI (OTTOBRE) E IN TERRA SANTA (GENNAIO)

Ripartono le attività per i GIOVANI IN COLLEGIATA

DUE PELLEGRINAGGI CON LA COLLEGIATA

Riprendono le attività per i più giovani nella parrocchia Collegiata. Dal 12 ottobre riparte il cammino del catechismo per i ragazzi dalla terza elementare alla seconda media; le attività si svolgono nei locali di Iconà (piazza Verdi) con il seguente orario: giovedì e venerdì due turni alle 14,50 e alle 16, il sabato con appuntamento alle 9,45 e alle 11. Iscrizioni fino all’11 ottobre, dal lunedì al venerdì ore 16-18 e al sabato 9,30-11,30 presso Iconà. Novità di quest’anno è il cammino catechistico speciale riservato ai bambini di prima e seconda

elementare, con incontri mensili e su misura, insieme ai loro genitori. Domenica 15 ottobre, dopo la messa delle 10,30, è in programma un incontro informativo; i genitori sono inoltre invitati alla celebrazione di domenica 22 ottobre, quando al termine della funzione delle 10,30 riceveranno lo speciale mandato segno della loro missione educativa. A seguire, nel pomeriggio, il primo evento dell’anno in oratorio, con festa d’inizio e castagnata. Il cortile don Aldo Marchetti –in corso Sacchirone 22- apre quindi a

Jacopo Curletto

J. Cur.

tutti ogni weekend dalle 14,30 alle 17,30, con giochi organizzati e attività. Riprendono anche gli incontri per i ministranti e per il Coro della gioia: il nuovo orario per le prove anticipa le celebrazioni religiose, tutte le domeniche in parrocchia alle 9,40. Per gli adolescenti dal 2004 al 2000, infine, l’invito è ogni martedì sera alle 20,45 nei locali di Iconà e dell’oratorio per i “Gruppi Ado”: festa d’inizio martedì 3 ottobre. Ulteriori informazioni sugli eventi e calendario catechistico completo in ufficio parrocchiale, corso Sacchirone 9.

La parrocchia Collegiata Ss. Pietro e Paolo organizza due pellegrinaggi religiosi. Il primo, in programma martedì 3 ottobre, è “Ai piedi di Maria”, con tappa in tre dei più importanti santuari mariani del Piemonte per affidare l’inizio del nuovo anno pastorale. Il programma prevede la partenza alle 7,45 da largo don Aldo (di fronte alla caserma dei vigili del fuoco) e arrivo al santuario di Santa Maria della Stella di Trana. Dopo la messa, spostamento in tarda mattinata al santuario Nostra Signora di Lourdes di Giaveno. Al termine della visita, rotta verso Avigliana, con pranzo in ristorante o al sacco nei pressi del santuario Madonna dei Laghi. Visita pomeridiana e preghiera finale. Rientro previsto per le 19,30. È inoltre in preparazione il viaggio comunitario in Terra Santa, organizzato con l’Opera diocesana Pellegrinaggi nei territori della Palestina e di Israele. In programma dal 9 al 16 gennaio 2018, il pellegrinaggio prevede il viaggio in aereo da Torino a Tel Aviv, con visita ai luoghi sacri di Nazareth, Magdala, Cesarea, Gerusalemme, Gerico, Betlemme e molti altri, oltre alle escursioni al lago di Tiberiade e sul mar Morto. Per informazioni e pre-iscrizioni rivolgersi entro ottobre all’ufficio parrocchiale (telefono 011-9723171).

Rubrica di Spiritualità

ARRIVA DON MANELLA, GIÀ A SAN BERNARDO E SAN MICHELE

UN POSTO PER DIO Bisogna far posto a Dio. L’umanità non ha che due vie: o far posto a Dio, ed è il posto che Gli spetta, o suicidarsi. Le prospettive dell’umanità sono le prospettive di ogni uomo. Ciò che libera l’uomo e lo salva non è ciò che sta al di sotto di lui, ma ciò che sta al di sopra, ciò che non si vede con gli occhi e non si tocca con le mani, ciò che non appartiene a questo nostro mondo. Tutto ciò che si tocca e si vede, è al di sotto di noi e quindi non ci libera, non ci illumina, non ci dà la possibilità di superarci e di amare, non ci fa possedere la terra, anzi ci rende più schiavi. Ecco perché la nostra civiltà del benessere materiale ci rende disumani e angosciati. Una vita spesa nella produzione, nella carriera o nel guadagnare denari, o nel guardare gli altri, è la morte alla trascendenza, è la morte a tutto ciò che sta più in alto di noi; ma è anche la morte dell’uomo. Cristo, che è venuto a salvare l’uomo, è venuto a dirgli e a testimoniargli che

ci sono altri valori oltre a quelli che si vedono e si toccano; è venuto a portarlo verso l’alto, verso le cose che stanno al di sopra dell’uomo, al di sopra del mondo, verso Dio, questa sorgente di Verità che libera quanti si dissetano a essa. «Chi ha sete venga a me e beva», Egli dice. «Venite, interrogatemi, ascoltatemi: vi narrerò cose nascoste dal principio del mondo, vi narrerò le cose di Dio». Egli ha tante cose da dirci; cose che ancora non sappiamo portare perché siamo troppo presi dal pensiero del mondo, ma che diventeremo capaci di portare, via via che ci avvicineremo allo Spirito; cose che Egli vuole che noi sappiamo, perché dalla conoscenza di esse si formerà in noi la coscienza della Verità. Là dove manca la disponibilità per la ricerca, la preghiera e l’ascolto di Dio, là dove manca la trascendenza: le cose, tutte, diventano idoli che divorano l’uomo. E quanto oggi lo si constata! Domenico Olivero

SAN GIOVANNI accoglie il nuovo parroco La comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in borgo San Giovanni ha accolto ufficialmente il nuovo parroco, don Giovanni Manella. Già alla guida delle parrocchie di San Bernardo e di San Michele e Grato, lo scorso 16 settembre don Manella ha fatto il suo ingresso in una chiesa gremita di fedeli provenienti da tutta l’Unità pastorale 53. Ad accompagnarlo nella cerimonia, tre sacerdoti concelebranti: il predecessore don Beppe Cocchi; monsignor Giancarlo Avataneo, parroco della Collegiata, e don Marco Di Matteo, vicario episcopale per il Distretto sud-est. «Voglio esprimere gratitudine per la tua generosa disponibilità ad assumere questo nuovo incarico, che ti impegnerà a costruire comunione e unità delle tre comunità di cui ora sei parroco», è stato il messaggio inviato dal vescovo Cesare Nosiglia. I giovani e le famiglie della parrocchia hanno

accolto con sostegno il nuovo parroco e lo stesso don Cocchi non ha fatto mancare il proprio appoggio: farà ritorno alla sua casa in San Grato, ma si è detto disponibile a dare il sostegno nelle funzioni liturgiche.

Office de Taizé Riprendono venerdì 27 ottobre, nella parrocchia Ss. Michele e Grato, gli incontri di preghiera secondo l’Office de Taizé. Ingresso libero.

L’OPERA PIA CAVALLI E I SUOI BENEFATTORI L’Opera Pia Cavalli, benemerita istituzione presente in Carmagnola fin dal 1783, ha potuto svolgere la sua attività di aiuto a persone bisognose grazie ai lasciti che nel tempo sono pervenuti a sostegno dell’Opera. Innanzi tutto da parte del fondatore, l’avvocato Giuseppe Lorenzo Cavalli, di nobile famiglia presente a carmagnola fin dal 1578. La storia dell’Opera Pia inizia dal testamento di Cavalli che, oltre a stabilire la fondazione dell’ospizio “a beneficio dei figliuoli poveri perché in esso ricevessero una cristiana educazione , venissero provvisti d’alimento, ed imparassero un’arte conveniente” lega all’ospizio un notevole patrimonio, oltre al palazzetto di famiglia anche la cascina del Cavallotto e alcuni terreni. Nel 1842 muore Angelo Cayre arricchito grazie all’eredità della zia Angela Ninzolini e lascia erede universale l’Ospizio Cavalli. L’eredità Cayre viene accettata con i vari legati tra i quali una pensione di lire 800 a favore del padre Pietro ricoverato nel regio manicomio di Torino. L’eredità Cayre è così descritta nell’inventario: “4 alloggi, 1 bottega aperta su via del peso – casetta corte e pozzo d’acqua viva – magazzino – teatro cui si va dalla via del peso e dal piazzale della ripa con due camerini – locali sotto il palcoscenico e sotto i camerini”. Fa parte dell’eredità anche la cascina Brichetto Ninzolino. Nel citato teatro, che si trova nel rione di san Gerolamo (tra le attuali vie Santorre di Santarosa e Provvidenza) avrebbe, negli anni successivi, recitato Eleonora Duse.

Nel 1876 l’ospizio eredita dalla “damigella” Margherita Cattaneo un consistente patrimonio: parte di casa in cantone Santa Elisabetta ( tra l’ospedale e la Collegiata), altro corpo di casa in cantone San Germano (tra le vie Benso e Baldessano) più crediti vari e anche diversi legati. Nel 1946 la contessa Elodia Barbaroux lega un consistente lascito al Cavalli: la cascina Pret proprietà indivisa tra l’istituto Cavalli, l’istituto Provvidenza e la casa di riposo Umberto I. Curiosa la vicenda dell’eredità di Giuseppe Baravalle che muore il 14 ottobre 1951: nel suo testamento dispone che il terreno di sua proprietà, con fabbricato civile e rustico vada alla chiesa di Tetti Grandi, della giurisdizione parrocchiale di Casanova, ponendo però dei precisi vincoli: “qualora la chiesa non accettasse l’eredità con i pesi e gli obblighi sopraccitati e con l’obbligo anche di fondare nella mia casetta civile un asilo infantile per i frazionisti da intestarsi al mio nome, in sua vece sia nominata mia legataria, come nomino l’Opera Pia Cavalli detta Ospizio di Carità di Carmagnola che avrà gli obblighi tutti sopra specificati ad eccezione della fondazione dell’asilo”. Quindici anni dopo, le volontà del Baravalle non saranno ancora rispettate da parte dei beneficiari e la questione sarebbe passata sotto silenzio non l’Opera Pia Cavalli a conoscenza di quanto indicato

nel testamento. Ma Giuseppe Gaido, vicino di casa del Baravalle, ben a conoscenza degli estremi del testamento, scaduto il tempo indicato si presenta alla direzione del Cavalli per metterla al corrente dei suoi diritti. Inizieranno approcci verbali e richieste scritte purtroppo senza esito per cui verrà deliberato di adire alle vie legali. La questione si risolverà nel 1975 a favore del Cavalli che ricaverà, dalla vendita dei beni, oltre 150 milioni di lire. Nel 1959 Giacomo Rondani, la cui famiglia aveva acquistato dal Cavalli la proprietà Cayre in via Santarosa, lascia per testamento le sue proprietà all’Opera Pia con l’impegno di proseguire la tipografia Scolastica e di mantenere in vita il museo tipografico. I lasciti sopra descritti e altri tanti lasciti più o meno importanti hanno dato modo all’Opera Pia Cavalli di attuare le volontà del fondatore a favore delle persone bisognose, attività che i vari consigli di amministrazione che si sono succeduti hanno cercato di mantenere nello stesso spirito pur dovendo adeguare ai tempi correnti le forme di assistenza; oggi le risorse dell’opera sono state finalizzate alla realizzazione di mini alloggi per anziani, alla cessione di locali per associazioni impegnate nel sociale, alla realizzazione di gruppi appartamento per mamme e bambini in difficoltà. PER CONTRIBUIRE alle attività dell’Opera Pia Cavalli Onlus BANCA PROSSIMA TORINO 5 X MILLE Iban IT70E033590160010000011181184501810018

FONDAZIONE OPERA PIA CAVALLI onlus Via Avv. Cavalli, 6 - CARMAGNOLA (TO) 23 ottobre 2017


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