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A Sasso Marconi, tra dimore storiche e piatti della tradizione emiliana
A SASSO MARCONI
TRA DIMORE STORICHE E PIATTI DELLA TRADIZIONE EMILIANA
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A cura di TEOBALDO FORTUNATO
Apochi chilometri da Bologna, siamo andati a Sasso Marconi, un comune della prima zona collinare dell’Appennino bolognese. Deve il nome alla rupe al di sopra delle valli del Reno e del Setta e a Guglielmo Marconi che a Villa Griffone trascorse la giovinezza. Abbiamo chiesto all’artista Roberta Serenari di raccontarci le peculiarità del noto borgo emiliano, dal momento che ha anche il suo studio di pittura su un altopiano adiacente la villa di famiglia del premio Nobel. Un antico borgo da non perdere è Palazzo de Rossi che, edificato nel XV sec., conserva i tratti connotativi del passato. Immerso nella campagna, il palazzo è una delle dimore storiche bolognesi più prestigiose. L’edificio di stampo tardo-gotico fu realizzato alla fine del ‘400 da Bartolomeo de’ Rossi, un mercante di Parma. Nei pressi della casa padronale venne edificato il borgo con botteghe, scuderie, case e mulini, segherie e cartiere che sfruttavano le acque del Reno. Il Palazzo era un centro residenziale e produttivo autonomo. Ha ospitato da Giovanni II Bentivoglio a Torquato Tasso fino a Giulio II della Rovere, Leone X de’ Medici e Paolo III Farnese. Oggi nel borgo si possono gustare i piatti della tradizione: dai tortellini ai passatelli, alle tagliatelle al ragù. Nel ristorante con veranda sulla corte del palazzo, gestito dallo chef Ivan Poletti da assaggiare i Tortelli ripieni di brandade di baccalà con salsa alla puttanesca o il Polpo brasato con pepite di farina di ceci, crema di patate e pomodori confit, ancora i Passatelli con ragù di polipetti e olive taggiasche. Il secondo luogo del cuore (a poca distanza dal Mausoleo Marconi e Palazzo de’ Rossi, percorrendo la via Porrettana), continua Roberta Serenari, è Colle Ameno: un borgo settecentesco edificato dall’illuminista Filippo Ghisilieri; una “Città Ideale” con botteghe artigiane, spazi d’arte ed eventi culturali. Nel XVIII sec. era il centro di attività artistiche e di promozione culturale che ruotavano intorno all’Accademia dei Vari. Attiva dal 1752 al 1765, riuniva teologi, letterati, filosofi, poeti, giuristi e matematici. Oggi c’è ancora un’artista, Alessandra Pellacani, che porta avanti la bottega di maioliche azzurre caratteristiche del borgo. Per uno spuntino possiamo fermarci all’Osteria di Colle Ameno. Le specialità sono gli hamburger gourmet con carni di provenienza locale, pane di fornai del territorio, formaggi, salumi, salse, composte e verdure made in Italy. I luoghi illustrati sono ai piedi delle colline appenniniche attraversate da “La via degli Dei”. Un percorso escursionistico che collega le città di Bologna e Firenze, attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano. Una strada antica che ripercorre i passi dei Romani su selciati millenari, conchiglie fossili e an-


Nella pagina a fianco: Villa Griffone; a sinistra: Palazzo de Rossi; sopra: Rocchetta Mattei e sotto: Colle Ameno

tichi misteri. Percorrendo la statale Porrettana e allontanandoci un po’ da Sasso Marconi, possiamo visitare un luogo pieno di magia, vicino a Grizzana Morandi, la Rocchetta Mattei: un castello che, con la sua commistione di stili dal medievale al moresco, rappresenta un gioiello dell’Appennino bolognese. È situata a 407 metri slm, in località Savignano, nel comune di Grizzana Morandi. La Rocchetta fu la dimora del conte Cesare Mattei, letterato, politico e medico autodidatta fondatore dell’elettromeopatia; si tratta di una terapia medica fondata sull’abbinamento di granuli medicati e liquidi denominati ‘fluidi elettrici’. Tra il 1870 ed il 1930 circa è stata la medicina alternativa più usata al mondo. Dostoevskij cita il conte nel romanzo “I fratelli Karamàzov”, quando fa raccontare al diavolo di essere riuscito a guarire dai reumatismi grazie a un libro e alle gocce del conte Mattei. Il castello ha ospitato noti personaggi che giungevano per sottoporsi alle cure del famoso medico. Si racconta che vi abbiano soggiornato lo zar Alessandro II e Ludovico III di Baviera. È un posto singolare; tra le mura si respira magia vera. Dopo 20 minuti d’auto siamo a Grizzana Morandi, sempre in compagnia dell’artista Serenari (che a fine ottobre ha inaugurato “Axis Mundi”, una bella mostra al Museo d’Arte Contemporanea e del Novecento a Monsummano Terme). Grizzana Morandi è stato a lungo il soggiorno estivo di Giorgio Morandi. Una sosta alla Locanda dei Fienili del Campiaro; il menù si fonde con la vicina Toscana, dall’agnello scottadito alla tagliata, alla carne di maiale con amarene. All’interno, le riproduzioni del celeberrimo artista gli danno un esprit che riscalda il cuore.
