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A Kyoto alla ricerca del Momijigari

A cura di TEOBALDO FORTUNATO

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Seguendo un remoto rituale del Sol Levante, abbiamo intrapreso un viaggio speciale alla ricerca del Momijigari, ovvero la struggente visione delle foglie rosse di cui a novembre si tingono gli aceri e tutti gli altri alberi cedui soprattutto nella regione di Kyoto. A guidarci in questa mistica “recherche” è la giornalista Michiko Ohira, che da oltre 20 anni vive a Firenze. «Geograficamente il Giappone è molto mon-

tagnoso, ha una grande ricchezza d’acqua e di varietà arboree ovunque; il territorio è molto esteso da sud verso nord, per questo si trovano tanti bei luoghi con la loro precipua biodiversità. Forse in fondo dipende della nostra tradizione, basata sulla religione antica dello Shintoismo alla ricerca della sintonia con la natura. Un posto per godere la bellezza di tale spettacolo autunnale è Goshiki-Numa, ovvero i laghi dai 5 colori: si trova nella zona Urabandai, nella prefettura di Fukushima. Tutti i colori sono differenti e naturali come il verde pavone. I laghi sono incorniciati

dalle foglie d’un rosso acceso degli aceri e del giallo brillante. La bellezza di Kyoto è molto cangiante. Vi sono più di 3000 templi buddisti, nel centro della città e lungo i declivi delle colline: tutti sfoggiano giardini bellissimi. Le piante e gli alberi sono stati posizionati in modo tale da far risaltare la loro bellezza in ogni stagione: i ciliegi in primavera, gli alberi dalle foglie cadenti d’autunno quasi come se fuoruscissero da una scatola di gioielli. Una zona più famosa per il Momijigari a Kyoto è ArashiyamaSagano, la zona collinare ad ovest del centro cittadino dove immersi nel paesaggio vi sono moltissimi templi, da quello shintoista di Nonomiya a quelli buddista di Jiozyaku e di Daikaku fino al laghetto di Hirosawa, tutti circondati dai giardini ricchi di alberi secolari». Michiko ci racconta che nei pressi di Tokyo, la capitale, vi sono molti altri luoghi interessanti da visitare, come Nikko o Hakone. Nikko è nota per il Nikko Tosyogu, un tempio dell’era Edo, costruito dalla Famiglia Tokugawa. «Io amo anche Hakone, la zona vacanziere per le famiglie benestanti: si fondono il mare, i monti, i tempi leggendari, le terme, musei particolari, ristoranti ed alberghi, tutti funzionali per il Momijigari» e Michiko continua la sua narrazione suggerendoci di fare una pausa rilassante nei dintorni di Kyoto, sorseggiando un tè verde e dolcini tradizionali a Okochi-Sanso (Villa Okochi-Sanso). «Oppure è molto bello nei dintorni di Hirosawanoike (il laghetto di Hirosawa). È possibile visitare il tempio di Daikaku che ha un bellissimo giardino; vicino c’è un ristorantino molto retrò giapponese, Imai Syokudò, dove si può assaggiare il Saba-ni (Sgombro brasato)». La visita continua al tempio più antico di Kyoto, Kamigamo Jinja (Tempio di Kamigamo). Una pausa ulteriore al Jinbadò. «Qui, si deve assaggiare un dolcetto speciale, lo Yakimochi. Anche Katsurarikyu, ovvero il villino imperiale (il mito dell’architettura giapponese) è vicino ad Arashiyama. Al centro di Kyoto, uno straordinario Kouyou si può trovare anche nei pressi del tempio Eikan-dō o al Kyoto Gosho (Kyoto Imperial Palace) nel quartiere di Sakyo.

Passando al gourmet, in novembre a Kyoto ci sono tante pietanze tradizionali da gustare. Il top è il fungo nobile Matsutake che ha un elegantissimo profumo e una buona consistenza: si mangia con riso, alla griglia, oppure alla shabu-shabu. Anche il pesce Hamo è della stagione, si prepara in tanti modi. Da assaggiare anche Yudoufu (tegame di Tofu) e Kyo-Tsukemono (le verdure fermentate), sono squisiti. Per chi volesse gustare un autentico Kaiseki in un vero ristorante della tradizione (Ryoutei) a Ghion, il quartiere dei ristoranti antichi; consiglierei Ghion Nishikawa (ha 2 stelle di Michelin)». Qui si deve mangiare Matsutake Gohan e Hamo-shabu. Dove dormire? Ancora la nostra guida speciale ci consiglia: «Per non affaticarsi troppo conviene soggiornare nei pressi della stazione di Kyoto. In ogni caso, è molto facile muoversi sia in treno o in taxi. Il Kyoto Okura, piuttosto famoso, è un ottimo hotel, oppure si può sostare presso il Granvia Kyoto, molto bello e comodo. Ancora si potrebbe soggiornare all’Hotel Suiran Kyoto nella zona di Arashiyama Terme. Invece, qualora si decidesse di andare a Hakone, è possibile soggiornare in un hotel termale, come Hakone Korakuen Tenyu. Tutto sommato, se si vuole viaggiare senza spreco di tempo e denaro, consiglierei di consultare un’agenzia specializzata per gli Italiani buongustai», conclude così il suo bel racconto di viaggio Michiko Ohira.

Yakimochi

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