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“E

tna fumoso, colonna del cielo, perenne nutrice di fulgida neve, tra le cui latebre rigghiano fonti purissime d’orrido fuoco”. Con questi versi il poeta greco Pindaro esprimeva nel V sec. A. C. la sua ammirazione ed il suo profondo rispetto per quel fenomeno della natura che è tutt’oggi il monte Etna. La montagna, definita dagli abitanti del luogo “idda” che in siciliano significa “Lei, la Grande Madre”, ha per secoli generosamente fornito ai suoi conterranei grandissime opportunità di sviluppo e lavoro con i suoi giardi- ni, i suoi boschi, le neviere e infine i vigneti che hanno costituito una multiforme ricchezza e un ineguagliabile contribuito alla diffusione della cultura di questo magnifico territorio. Dalla calda e immortale terra del fuoco nasce il Nerello mascalese, un rosso profondo, minerale e di grande finezza, che negli ultimi decenni ha conquistato il mercato. È il principe assoluto del territorio etneo, perché è in grado di racchiudere l’energia vitale ed esprimere tutta la potenza, l’eleganza e la maestosità del vulcano attivo più grande d’Europa. La diffusione di questo vino nella provincia etnea risale al 1543, anno in cui Carlo V concesse al vescovo Caracciolo la “promozione” della piana di Mascali, da cui prende il nome la contea. Il prelato concesse questi terreni in usufrutto ai viticoltori della zona contribuendo alla diffusione della varietà dell’uva locale e della viticoltura in generale. In questo territorio aspro e selvaggio grazie alle aree laviche, si sviluppano elementi e nutrimenti ricchi, adatti alla produzione del vitigno Nerello mascalese (detto an-

Il vinile che abbiniamo alla degustazione del Nerello mascalese è “Avalon”, ottavo ed ultimo album del gruppo britannico dei Roxy Music, capitanati da Brian Ferry alle tastiere e voce, Andy Mackay al sassofono e il mitico chitarrista Phil Manzanera. Prodotto nel 1982, l’album è rimasto in classifica The Official Charts del Regno Unito per ben 53 settimane. Un album raffinato da cui sono stati estratti 3 singoli: Avalon, More than this e Take a chance with me. Un ottimo compagno di viaggio quindi, durante tutta la degustazione del Nerello mascalese.

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C.I. NERELLO MASCALESE

Colore: rosso ciliegia, tendente al granato

Profumo: sentori di liquirizia, spezie e frutta a bacca rossa

Sapore: in bocca è intenso e tendenzialmente asciutto sul finale

Bicchiere: va servito in bicchieri ampi

Temperatura: 16-18°

Abbinamenti: risotti ai funghi, carni rosse, sughi di carne, polpette, grigliate, carne di cavallo alla brace, salsiccia di suino nero, formaggi stagionati che Nerello o Niruddu mascalisi) a bacca nera che cresce prevalentemente sull’Etna, nella città metropolitana di Catania e nella zona di Torre Faro, frazione del comune di Messina. Coltivato tra i 350 e 1.000 metri s.l.m., la sua vigna è a forma di alberello, anche se la forma di allevamento più attuale è il cordone speronato.