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LE TEMPESTE GEOMAGNETICHE

Il 9 febbraio sono previste condizioni di Sole più attivo rispetto agli altri giorni di queste settimane, e capaci provocare tempeste geomagnetiche sulla Terra che raggiungeranno un livello R1 della scala di valutazione della NOAA, l’amministrazione americana dell’atmosfera e degli oceani. La scala indica l’intensità della tempesta provocata dall’attività della nostra stella. R1 è il livello più basso di una scala di 5 gradini, con il massimo R5. A questo livello si verificano eventi estremi capaci di provocare dalle interruzioni di corrente per ore su vaste aree della Terra, fino anche al blocco degli apparati di navigazione degli aerei. Le tempeste geomagnetiche sono causate dall’arrivo sul nostro pianeta del flusso di energia con particelle atomiche generate dalle eruzioni che si verificano sulla superficie del Sole e che da Terra vediamo come delle macchie, il cui numero indica il grado dell’attività solare che segue un ciclo lungo in media undici anni con un momento di minima ed uno di massima. Alla fine di ogni ciclo il campo magnetico dell’astro si inverte: il polo nord diventa sud e viceversa. Il meccanismo che guida i cicli è ancora da decifrare. Ora siamo arrivati al venticinquesimo. Se le macchie venivano scoperte da Galileo, le misure sono partite dal Settecento e i cicli erano precisati nel secolo successivo. L’attuale è iniziato nel dicembre 2019 e avrà il suo momento di massima intorno al 2025 […]. Di tempeste geomagnetiche moderate come quelle del 19 gennaio e del 9 febbraio (che al massimo causano lievi fluttuazioni nella distribuzione dell’energia elettrica e generano aurore boreali alle latitudini più elevate) se ne verificano in media circa duemila nell’arco del ciclo mentre il livello massimo R5 si raggiunge in genere una sola volta.

Effetti sugli animali. Secondo alcune ricerche, mammiferi come le balene grigie sarebbero in grado di utilizzare i campi magnetici terrestri per orientarsi: le tempeste solari interferirebbero con questa loro abilità, cosa che potrebbe dare una spiegazione da alcuni spiaggiamenti dei cetacei. Anche uccelli come i pettirossi sarebbero in grado di percepire la variazione del campo magnetico della Terra, permettendo loro di sapere dove si trovano e dove stanno andando: le tempeste solari interferirebbero con questa capacità, disorientandoli. Sappiamo con certezza che altri animali, come tartarughe marine e i salmoni, migrano per lunghe distanze sott’acqua grazie alla percezione dei campi magnetici. Questo “super-senso” è stato rilevato anche in creature come formiche, api, termiti, forse alcuni anfibi. Non sappiamo però se le tempeste solari abbiano effetti sull’orientamento di questi animali.

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