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«Emmo»: di nuovo a Monza cinquant’anni dopo

A cura di RANUCCIO BASTONI
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Dopo 50 anni, sulla pista dell’autodromo di Monza, è tornato a sfilare ancora un Emerson Fittipaldi. Anche se porta il nome del campione che fu incoronato proprio a Monza nel 1972, “Emmo” di anni ne ha solo quindici! È infatti l’ultimo figlio, il più giovane, del grande campione e ha già aggiunto Junior al suo nome, per non creare confusione col papà. Il due volte campione del Mondo di F1 Emerson (soprannominato “Emmo”) Fittipaldi è tornato così all’Autodromo di Monza dove, esattamente mezzo secolo fa vinse per la prima volta il GP d’Italia, al volante della Lotus, divenendo Campione del Mondo di F1. Il 76enne campione brasiliano è tornato nel “Tempio della Velocità” per l’Aci Racing Weekend dove il suo figlio più piccolo Emmo Jr, di soli 15 anni, ha gareggiato nel Campionato Italiano di F4 (formula propedeutica che introduce i giovanissimi piloti provenienti dai kart, alle competizioni con le vetture di formula). Tre le gare in programma nel corso del weekend: nella prima un promettente 9° posto, la seconda è stata annullata per troppa pioggia. Risultati incoraggianti considerando che il giovanissimo pilota è al suo primo anno in F4 e che erano ben 40 i concorrenti nel test monzese. Ma la presenza nell’autodromo non era l’unico motivo per il quale è tornato in Italia Emerson Fittipaldi: il figlioletto, infatti, è stato convocato anche a Firenze, all’autodromo del Mugello per un “provino” per l’ammissione alla Ferrari Driver Academy, la scuola per diventare un pilota di Formula 1 e guidare una Ferrari. Il vecchio campione brasiliano si è limitato ad una presenza discreta per non disturbare il lavoro del Team VAR e la concentrazione del figlio. Fra loro solo una rapida stretta di mano sulla griglia di partenza appena prima dello start. Emmo Jr, quando i suoi coetanei andavano sulle

Ph credit Claudio Pezzoli - New Reporter Press


automobiline a pedali, lui ha iniziato a correre nel karting. A sette anni ha vinto il Sao Paulo State Championship, eppoi ha proseguito a scioccare il mondo dei go-karts con una serie impressionante di vittorie. Emmo Jr. dopo i primi passi in Brasile è passato alle competizioni internazionali, gareggiando su circuiti e in campionati in America Latina, Stati Uniti e Canada. Eppoi, dopo le sue vittorie, era scontato che approdasse alla guida di un’auto “vera”. Entrato a far parte della Sauber Academy, il programma junior F1 di Alfa Romeo, il giovane brasiliano si è spostato su circuiti europei subito lasciando il kart in favore della Formula. Emmo Jr. è passato così alle monoposto già dallo scorso anno, a quattordici anni, col suo ingresso nel campionato F4 danese, che consente la partecipazione di piloti sotto i quindici anni. Si è comportato bene sin dalle prime battute, assicurandosi una terza piazza nella classifica generale del campionato, valida per la P2 nella classifica F4 (Il campionato danese si divide in F4 e F5). Ecco è questo il suo invidiabile “palmarès” di fine stagione: ha finito in top 5 in tutte le gare tranne una ed è salito sul podio quindici volte ottenendo tre vittorie. In occasione della sua presenza a Monza ha raccontato della sua prima esperienza in F4: «Ho avuto un grande debutto in F4 lo scorso anno. Un anno difficile, c’era molto da imparare, ma ho amato ogni minuto trascorso a correre in macchina! Ho passato l’inverno a prepararmi, sia mentalmente che fisicamente, e ora mi sento più che pronto a iniziare la stagione. Affronterò una dura concorrenza quest’anno, me ne rendo conto, ma la sfida mi motiva, per questo non vedo l’ora di iniziare! Iniziare la stagione con Van Amersfoort Racing mi dà ancora più fiducia. Ho passato molto tempo con il team, preparandomi con il simulatore, iniziando a conoscere il team e così via. Mi sono sentito benvenuto fin dai primi momenti. Mi ritrovo perfettamente nella loro passione e dedizione al successo, sono più che pronto per cominciare!».
Emmo Jr continua a scalpitare, nella squadra olandese della quale fa parte, in attesa di entrare nel mondo dorato della F1. E magari, in un futuro prossimo riusciremo a vedere un Fittipaldi al volante di una “rossa”, il sogno di suo padre che non si è mai avverato negli anni ’70.