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Vero e falso salute

FARMACI: VERO/FALSO

Febbre, mal di gola, mal d'orecchio: subito un antibiotico?

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Assumere antibiotici senza prescrizione medica può rivelarsi inutile ed espone al rischio di effetti indesiderati anche gravi. Molte persone, ai primi sintomi influenzali o di raffreddore, pensano di stroncare il problema sul nascere assumendo un qualsiasi antibiotico disponibile a casa. Gli antibiotici non sono efficaci contro qualsiasi malattia infettiva. Essi, infatti, agiscono solo sui batteri, mentre sono inutili contro i virus, responsabili del comune raffreddore, dell'influenza e di molti altri malanni. Non è facile distinguere un'infezione virale da una batterica. Peraltro, batteri diversi si curano con antibiotici diversi! Solo il medico, grazie alla sua esperienza, potrà valutare se è necessario prescrivere l'antibiotico e quale sia quello giusto. Esistono altre ottime ragioni per non assumere antibiotici ai primi segni di febbre, raffreddore o mal di gola. La prima è che assumere antibiotici scorrettamente espone inutilmente al rischio di effetti indesiderati che possono essere anche estremamente gravi. Inoltre, l'uso improprio contribuisce all'insorgenza della antibiotico-resistenza, fenomeno per cui i batteri non sono più suscettibili all'azione degli antibiotici rendendo le cure inefficaci per tutti. Infine, gli antibiotici funzionano solo se sono presi nelle dosi giuste e nei tempi stabiliti per cui, prima di assumerli, è sempre necessario consultare un medico!

I farmaci generici sono meno efficaci di quelli “di marca”?

Nel nostro Paese è credenza diffusa che i farmaci generici siano meno efficaci dei farmaci “di marca” perché “se un farmaco costa poco allora non ha gli stessi effetti”. Il termine “generico” è stato sostituito da anni con il termine più appropriato di “equivalente” che significa “vale come l’altro”. Cos'è un farmaco equivalente? È un farmaco con lo stesso principio attivo (sostanza avente effetto curativo), efficacia, sicurezza, qualità, quantità, indicazioni e controindicazioni del corrispondente farmaco “di marca”, ma con un costo inferiore di almeno il 20%, essendo scaduto il brevetto che consentiva la produzione in esclusiva alla ditta che l'aveva inventato. Il brevetto, infatti, dura 20 anni e serve a consentire il recupero dei costi sostenuti per la ricerca. È bene sottolineare che i farmaci equivalenti, come quelli “di marca”, prima di essere messi in commercio sono sottoposti ad un'attenta valutazione da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e devono aver dimostrato in uno studio clinico la loro equivalenza. I farmaci equivalenti possono presentare un aspetto diverso per colore o sapore. Questo dipende unicamente dal tipo di eccipienti che vengono usati, sostanze che non hanno attività curativa, ma sono necessarie per la conservazione e l'assorbimento del principio attivo. Inoltre, i farmaci di marca hanno un nome di fantasia, facilmente memorizzabile da medici e pazienti, mentre il farmaco equivalente è denominato col nome del principio attivo.

Fonte: www.issalute.it