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SETTEMBRE/OTTOBRE 2013

Ecco a voi il calendario 2014. Eravamo molto incerti su cosa fare: non ignorate i problemi economici che premono anche su di noi. Ma insieme abbiamo deciso di confidare in San Giuseppe che, come ha provveduto alla Santa Famiglia, penserà anche a noi. Ma un’ altra domanda ci eravamo posti: che auguri fare? i soliti (di prosperità, benessere ecc.) a cui facciamo tutti fatica a credere? Restare nel rituale di ogni inizio di anno nuovo? Certamente noi vogliamo augurare a tutti voi, che amate san Giuseppe la salute fisica, spirituale e la solidità della famiglia: e per questo chiediamo ogni giorno l’ intercessione del nostro Patrono. Ma mentre il tempo passava e non sapevamo cosa fare abbiamo ascoltato: l'invito di papa Francesco a pregare per la pace, e specialmente l'invito ad essere in prima persona artefici di pace, poi il ricordo che Dio è gioia e realizza la sua gioia nella misericordia e nel perdono. Avevamo trovato: augurare a ciascuno di voi la gioia che oggi sembra mancare ma che è possibile trovare e vivere, la gioia che viene dalla amicizia con Dio, la gioia che conosciamo dai nostri Santi, la gioia della Madre Maria, di Papà Giuseppe sempre sereni nonostante i problemi e le difficoltà. Certamente una gioia che non deriva dal possedere. Il possesso non fa vivere nella gioia, ma crea insicurezza, invidie, gelosie, desiderio di avere sempre di più. La Gioia vera è una gioia che parte dal cuore e dall’amicizia con Dio, un’ amicizia non superficiale, ma profonda, che inizia dalla consapevolezza che Dio mi ama, ama proprio me, ed io desidero rispondere con altrettanto amore: l'amore per Dio mi porta all'amore verso ogni uomo, senza distinzioni o differenze. Dalla riscoperta di questo amore nasce la mia pace, pace che il mondo irride – come ci dice il poeta – ma che rapir non può.

SE LA TAZZA È RICOLMA

E' la gioia che noi vedemmo brillare sul volto di P. Gino Ceschelli, di cui ricordiamo il settantesimo anniversario della morte. Anche quando fu prelevato da un soldato tedesco per essere condotto alla morte, P.Gino non perse la sua serenità. Chiese l’ assoluzione ai suoi confratelli per riconfermare il suo amore per Dio, salutò i suoi confratelli della parrocchia per i quali dava la vita e seguì con passo sereno chi lo portava a morte. Era il 23 settembre 1943. Non è certamente questo l'augurio che desideriamo fare: Maria, Giuseppe, i nostri Santi, i nostri eroi ci aiutano a ricordare che l'invito a cercare la nostra pace non è un invito impossibile. E' Gesù stesso che ci ricorda " Vi do la mia pace", se Gesù l'ha promessa ce la dà. Ma bisogna vivere in Comunione con Lui. Questo è dunque l'augurio che ci facciamo per il prossimo 2014: Gioia e pace per ciascuno di noi, per le vostre famiglie, per le vostre comunità parrocchiali e per i vostri paesi. Qualora fosse donata una maggiore tranquillità per la nostra Italia: renderemo grazie a Dio della Gioia della Pace, renderemo grazie a Dio, fonte di Gioia. 3


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