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Il provvidenziale ranocchio
Allora, durante la notte, il Ranocchio fece una magia e la ragazza non ci vide più. I genitori la portarono da uno stregone che, accortosi della magia, disse che l’unico modo per guarire la ragazza era quello di darla in moglie all’uomo che l’aveva chiesta. Così il ragno fece una tela fino alla terra e la ragazza vi scivolò sopra, cadendo proprio nella capanna del giovane.
C’era una volta un giovane che voleva sposarsi. Dopo aver pensato a lungo, tra tutte le fanciulle scelse la figlia del Sole e della Luna.
Il giovane chiese al Pappagallo, alla Rondine e all’Avvoltoio di portare in cielo una lettera per chiederla in moglie, ma nessuno di loro sapeva volare così in alto sopra le nuvole. Il ragazzo, scoraggiato, si sedette tristemente davanti alla capanna. “Come potrò mandare una lettera alla mia amata?” pensava.
A un tratto si presentò un Ranocchio che gli disse:
– Padrone, dammi la lettera e io la porterò in cielo.
– Tu, mostriciattolo? Non hai le ali e dici di saper fare meglio dell’Avvoltoio?
Ma il Ranocchio alla fine lo convinse e il giovane gli diede la lettera. Subito il Ranocchio si tuffò nel pozzo dove le serve del Sole e della Luna, ogni giorno, calavano il secchio per attingere l’acqua e... plaf! Ci saltò subito dentro. Arrivato così facilmente nella cucina del cielo, depose la lettera sul tavolo.
Solo allora il Ranocchio tolse l’incantesimo; e quando la ragazza vide il giovane, se ne innamorò.
Il Sole e la Luna la lessero, ma non gradirono il pretendente, così gli risposero: “Se vuoi nostra figlia, devi portarci i gioielli più preziosi che esistano”.
Il Ranocchio portò la lettera al giovane che, essendo ricco, si procurò facilmente i gioielli e li fece avere, tramite il Ranocchio, al Sole e alla Luna. Ma essi decisero di tenere i gioielli senza dare la figlia in sposa.

Si sposarono e, in segno di gratitudine, da allora il Ranocchio fu sempre il benvenuto in casa loro.
