Fiabe per sogni sereni e felici risvegli

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F i a b e p er Una collana preziosa per guardare oltre lo specchio e ritrovarsi nel mondo incantato delle fiabe.

E 12,90

Avvertenza! Non adatto a bambini di età inferiore a 36 mesi. Piccole parti potrebbero essere ingerite e/o inalate causando il soffocamento. Sviluppato in Italia da: RAFFAELLO LIBRI S.p.A. Via dell’Industria, 21 60037 Monte San Vito (AN)

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Fiabe per SOGNI SERENI e felici risvegli

Testi a cura di Paola Valente: nel CD audio mp3, lettura integrale delle storie.

Erika De Pieri

SOGNI SERENI

Lo SPECCHIO di ALICE Cappuccetto Rosso La sirenetta Il pifferaio di Hamelin I tre porcellini Il gatto con gli stivali I musicanti di Brema Il brutto anatroccolo La Bella e la Bestia

Illustrazioni di

e felici risvegli

Leggi e ascolta con CD mp3



Fratelli Grimm

Cappuccetto Rosso


C’era una volta una bambina così buona e gentile che tutti le volevano bene. Anche sua nonna la adorava, perciò le aveva regalato un cappuccio di velluto rosso. La bambina lo indossava sempre perché ne era proprio innamorata, così tutti la chiamavano Cappuccetto Rosso.

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Un giorno la mamma le disse: – Prendi questo cestino, contiene una bottiglia di vino e una focaccia. Portalo alla nonna che è malata, così potrà ristorarsi, e salutala da parte mia. Mi raccomando, segui sempre la strada, non fermarti a giocare. Il bosco è pericoloso! – Va bene, mamma. Farò come mi raccomandi – promise Cappuccetto Rosso.

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La nonna abitava dall’altra parte del bosco e, per raggiungere la sua casetta, la bambina doveva attraversarlo. Dunque si incamminò tutta allegra, con il cestino appeso a un braccio. Entrò nel bosco e si inoltrò per un sentiero in mezzo agli alberi. Il lupo la vide e si avvicinò: – Buongiorno, bella bambina. Come ti chiami? – Cappuccetto Rosso – rispose lei senza spaventarsi, perché non sapeva che il lupo era una bestia molto cattiva. – Dove stai andando? – Dalla nonna malata. Le porto del vino e una focaccia perché si ristori. – E dove abita tua nonna? – Dall’altra parte del bosco, nella casetta vicino alle tre querce, sotto agli alberi di nocciolo.

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Il lupo osservò la bambina tenera e grassoccia e pensò che era davvero un bel bocconcino. Come acchiapparla? Nel bosco c’erano i taglialegna che l’avrebbero sentita gridare. La accompagnò quindi per un pezzo di strada e a un tratto le disse: – Hai visto quanti bei fiorellini ci sono laggiù? Perché non ne raccogli un mazzolino per la nonna? Le farà certo piacere. Cappuccetto Rosso alzò gli occhi e vide il sole che filtrava fra gli alberi illuminando una radura piena di fiori.

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La bambina corse a raccoglierli. Prendeva un fiore e subito ne vedeva un altro ancora più bello. Mentre raccoglieva i fiori, pensava alla gioia della nonna quando le avrebbe offerto quel bellissimo mazzo. Così si addentrò sempre di più nel bosco.

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Nel frattempo, il lupo corse velocissimo fino alla casa della nonna e bussò alla porta. – Chi è? – chiese una voce da dentro. – Sono Cappuccetto Rosso. Mi manda la mamma, ti ho portato una bottiglia di vino e una focaccia. Puoi aprirmi, per favore? – rispose il lupo, imitando la voce di Cappuccetto. – Non posso alzarmi dal letto, sono troppo debole. Alza il saliscendi, così potrai entrare – rispose la nonna.

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Il lupo alzò il saliscendi ed entrò. Andò dritto in camera da letto, si avvicinò alla nonna e... gnam! La inghiottì in un sol boccone. Povera nonnina! “Questo è l’antipasto. Poi sarà la volta del piatto forte: una bimba tenera e succosa”, pensò il lupo cattivo.

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Indossò quindi la camicia da notte e la cuffia della nonna, poi si infilò nel letto, chiuse le tendine e rimase ad aspettare.

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Intanto Cappuccetto Rosso aveva raccolto un mazzo di fiori così grande che di più non ne poteva portare. Si rese conto di aver perso molto tempo e allora, ricordando le raccomandazioni della mamma, si mise a correre per raggiungere al più presto la casa della nonna. Quando arrivò, notò con sorpresa che la porta era aperta. – Nonnina? – chiamò con voce esitante ed entrò in camera. Che brutta sensazione! Di solito, Cappuccetto Rosso andava volentieri a casa della nonna, ma adesso lì dentro provava paura.

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Si avvicinò al letto, scostò le tendine e vide la nonna. Com’era strana! Era distesa con la cuffia abbassata sulla faccia. Dalla cuffia spuntavano due orecchie enormi e molto pelose. – Nonna! Che orecchie grandi che hai! – esclamò Cappuccetto Rosso. – Sono per sentirti meglio, bambina mia – rispose la nonna. – Oh, nonna! Che unghie lunghe e che mani grandi che hai! – Sono per accarezzarti meglio, piccina mia. – Nonna, nonnina! Che occhi grandi che hai! – Sono per vederti meglio, mia tenera bimbetta.

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