I Percorsi del cammino De D esscr e crizione z one
CAMMINARE A:
PARTENZA E ARRIVO: LUNGHEZZA:
Chivasso Piazza della Repubblica Km 11
START
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Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
Il percorso si sviluppa sul territorio di Chivasso tra la città, riferimento della zona 10 della Città Metropolitana, ed i suoi parchi. Non presenta particolati difficoltà, è così alla portata di tutti. Tra il XII e il XIV secolo, la città fu capitale del Marchesato del Monferrato, prima del trasferimento della corte a Casale; tuttavia, ad oggi non è considerata parte geografica del Monferrato, sebbene ne faccia parte storicamente, ma viene definita “La porta del Canavese”, regione di cui costituisce anche il centro più popoloso. Fin dal Medioevo, la città di Chivasso è stata un’importante stazione di passaggio e di sosta per i pellegrini che percorrevano il Ramo Moncenisio della Via Francigena. Essa, dopo aver attraversato il ponte sul Fiume Po, attraversa il Centro Storico, passando per Piazza della Repubblica, per poi dirigersi, costeggiando il Canale Cavourr,, verso Castelrosso, Torrazza e Saluggia.
PERCORSO
Ciclopedonale a Leinì
PARTENZA: ARRIVO: LUNGHEZZA:
Via Teologo Pietro Re Via Mattei Km 2,5
START
è di origine bizantina e la parte nuova che risale all’inizio dell’800. La città vecchia fu popola ata sin dall’età del bronzo, dai Peucezi, dopodichè fu conquistata dai rom mani, che la vollero come municipio. Dopo la caduta dell’Impero, fu conquistata dai Longobardi, dai Saraceni e dai Bizantini, che governarono fino all’arrivo dei Normanni. La città divenne una dei principali punti della cristianità, infatti tra il XII ed il XIV secolo vi on gli Svevi divenne un importante centro partirono i Crociati. Co commerciale e militare e.
Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
PUNTI DI INTERESSE START
Mezzi Pubblici (treno)i
Raggiungibile/percorribile in bicicletta Accesso autorizzato ai cani
Bar
Raccolta differenziata
Parcheggi
Accesso agevole con il passeggino
73
PA AR RC CO FLUVIALE DEL PO Tra Brandizzo e Chivasso confluiscono nel Po i torrenti Orco e Malone, le cui acque cristalline giungono direttamente dalle Alpi del Canavese. L’apporto idrico dell’Orco e del Malone nel Po è apprezzabile, sia in termini quantitativi, ma specialmente qualitativi, essendo acque relativamente poco inquinate. La riserva si estende per 302 ettari ed è costituita da amplissimi ghiareti, spiagge, zone di macchia ad arbusti e zone a bosco naturale. I boschi sono costituiti prevalentemente da robinia, farnia, salicone ed ontano nero ed ospitano numerose specie di uccelli, sia nidificanti, sia svernanti.
PERCORSO AD ANELLO NEL
Parco delle Vallere
PARTENZA E ARRIVO:
Cascina Le Vallere - Corso Trieste - Moncalieri LUNGHEZZA: Km 2 START
Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
De D essc e crizione z one Questo itinerario si sviluppa all’interno del Parco delle Va Vallere, oasi di verde fra To Torino e Moncalieri che sorge alla confluenza del Sangone nel Po. Se nel passato la zona era destinata esclusivamente a prato per il pascolo, oggi una vasta parte dell’area è stata convertita a parco pubblico, con radure e boschetti. A differenza di altri parchi urbani, il Parco delle Va Vallere si distingue per la compresenza di paesaggio agricolo e di parco pubblico, con alternanza di prati a foraggio e di specie arboree quasi tutte autoctone, quali carpini, aceri, tigli, pioppi e salici, tipici della vegetazione di ripa. All’interno della riserva si trova una grande cascina settecentesca, la Cascina Le Vallere. Il percorso, lungo 2 Km, compie un giro ad anello nel Parco Le Va Vallere, con partenza ed arrivo alla Cascina Le Vallere. L’itinerario lambisce i fiumi Po e Sangone ed attraversa i differenti ambienti del parco urbano.
Percorso chiuso al traffico
Accesso agevole con il passegginoi
Accesso autorizzato ai cani
Raggiungibile/percorribile in bicicletta
Raccolta differenziata
85
ALLA SCOPERTA DEL
Quadrilatero Romano
PARTENZA E ARRIVO: LUNGHEZZA:
START
PUNTI DI INTERESSE Raggiungibile/percorribile in bicicletta
Parcheggi Taxi
Percorso chiuso al traffico
Bar
Fontanelle dell’acqua
Accesso agevole con il passeggino
Accesso autorizzato ai cani
Percorso salute
Raccolta differenziata
Mezzi Pubblici (Bus)
Percorso natura
97
Porta Palatina Km 2,5
START
Inizio percorso
Istituita inizialmente come “Area attrezzata” dall’apposita legge regionale n. 37 del 9 dicembre 1982, la zona delle Va Vallere nel 1990 è entrata a far parte delle aree protette della fascia fluviale del Po. Successivamente la legge regionale n. 19 del 29 giugno 2009 ha trasformato l’Area Attrezzata in Riserva Naturale. La Riserva Naturale Le Vallere si estende su una superficie di 130 ettari (di cui 34 di proprietà regionale) e sorge alla confluenza fra il torrente Sangone ed il fiume Po, nei territori comunali di Moncalieri e, in misura
Punto d’interesse
Parcheggi
Musei
Taxi
Fontanelle dell’acqua
Bar
Accesso autorizzato ai cani
Accesso agevole con il passeggino
Torino magica Piazza Statuto Piazza San Carlo Km 2,7
START
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Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
Parcheggi
Musei
Taxi
Fontanelle dell’acqua
Bar
Accesso autorizzato ai cani Raccolta differenziata
Mezzi Pubblici
De D essc e crizione z one
Si dice che Torino sia la città più esoterica d’Italia in quanto appartenente al triangolo della magia bianca, insieme alle città di Praga e Lione, e della magia nera con Londra e San Francisco, quindi sfondo per l’incontro tra forze positive e negative. La leggenda dell’aspetto magico di Torino è supportati da diversi elementi, innanzitutto l’origine della città, alcune teorie sostengono che risalga al tempo degli egizi e che fu fondata da Fetonte, figlio di Iside dea della magia, che decise di collocare qui, dove si incontravano i fiumi Dora e Po, un centro di culto al dio Api che gli antichi egizi rappresentavano con le sembianze di un toro. La ccittà è stata inoltre da sempre luogo di interesse per tutto ciò che riguardasse l’alchimia e l’arte divinatoria. To Torino è stata visitata da grandi alchimisti come Nostradamus, Conte di Saint Germain, Cagliostro e Fontanelli. Proprio a To Torino, nel 1903, nacque Gustavo Adolfo Rol, uno dei più importanti e controversi veggenti e sensitivi della storia. Lo ricorda una targa posta in via Silvio Pellico 31, dove egli visse per la maggior parte della sua vita. La stessa famiglia Savoia ha costruito 5 edifici che, secondo l’architettto austriaco Muellerr,, vanno a formare delle linee immaginarie che disegnano un pentacolo. Si tratta della Reggia di Venaria, del Castello di Moncalieri, del Castello di Rivoli, della Basilica di Superga e della Riserva di caccia di Stupinigi. Dunque nella sua stessa struttura la città sabauda porta in sé il mistero e l’esoterismo. Secondo le teorie esoteriche, Torino Magica deve essere divisa in due zone, una bianca e una nera. La parte “bianca” e positiva della città ha il suo cuore in Piazza Castello (dove si trova la Sindone nel Duomo, la Grande Madre e la Mole Antonelliana). La zona “nera” invece si colloca in Piazza Statuto, il cuore nero della TTo orino Magica, esattamente a Ovest dove tramonta il sole. Inoltre la città è percorsa da due fiumi: la Dora, con connotazione femminile, e il Po, maschile. Questi due fiumi, con il loro scorrere sotto la città, porterebbero correnti energetiche opposte, quelle positive da un lato e negative dall’altro. Ovviamente non c’è nessuna tesi scientifica a supporto di queste credenze è divertente però passeggiare osservando piazze e palazzi in un’altra ottica, facendosi trasportare da un’aura di magia.
Raccolta differenziata
Mezzi Pubblici
109
98
ALLA SCOPERTA DI
Accesso agevole con il passeggino
RISERV RV VA A NATURALE LE VA ALLERE
Quartiere Crocetta
PARTENZA E ARRIVO:
Corso Einaudi angolo Corso Galileo Ferraris LUNGHEZZA: Km 3,6
START START
Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
Parcheggi
Raggiungibile/Percorribile in biciclettaMusei
Taxi
Musei
Bar
Fontanelle dell’acqua
Accesso agevole con il passeggino
Accesso autorizzato ai cani
Mezzi Pubblici
Raccolta differenziata
CAMMINATA A
Rivoli e il suo Castello Via Piol Castello Km 1,3
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Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
Parcheggi
Fontanelle dell’acqua
Bar
Accesso autorizzato ai cani
Mezzi Pubblici
Raccolta differenziata
Musei
141
De D essc e crizione z one
Questo itinerario ci porta alla scoperta del Quadrilatero Romano. Il nome deriva dal perimetro dell’antico castrum romano, ovvero la cinta della colonia su cui venne fondata la primitiva Julia Augusta Taurinorum. Tale area è ancora riconoscibile dall’assetto viario caratterizzato dal reticolo di vie ortogonali, e da alcuni importanti resti della cinta conservatisi fino ad oggi. Il perimetro era delimitato dagli attuali Corso Regina Margherita/Porta Palazzo, tutta Via della Consolata, il tratto Via Cernaia/Via S. Te Teresa, Piazza Castello/Via Roma, sebbene oggi venga intesa, con questo nome, soltanto la parte occidentale del suddetto castrum. L’asse est-ovest, detto decumano maximo (corrispondente all’attuale Via Garibaldi), nel passato fu chiamato “via Dora Grossa”, poiché sede di un corso idrico al centro della stessa via, in vari punti ancor visibile: esso collegava la cosiddetta Porta Praetoria (per alcuni storici era la Decumana), detta in seguito Porta Fibellona (i cui resti si trovano ora inglobati in Palazzo Madama di piazza Castello, evoluzione dell’antico Castello Acaja-Savoia nel Medioevo) con la Porta Decumana (o altrimenti detta Porta Segusina), perché conduceva verso la Val V di Susa, situata all’incrocio tra le attuali vie Garibaldi-Via della Consolata, oggi inesistente: a pochi metri da quell’incrocio è presente soltanto la Piazzetta Susina (o Segusina), piazzetta con obelisco che fu poi chiamata Piazza Savoia. Perpendicolare al decumano maximo poi, c’era il cardo maximo, sull’asse all’incirca nord-sud, e corrispondente all’attuale Via San To Tommaso, il quale collegava la Porta Principalis Dextera, conservatasi nelle sue strutture fondamentali (le ancor visibili “Porte Palatine”, più correttamente dette al singolare, “Porta Palatina”, con alcuni reperti intorno a Porta Palazzo), con la Porta Principalis Sinistra (detta in seguito Porta Marmorea), sita in Via Santa Te Teresa angolo via San To Tommaso e oggi inesistente. Il tracciato degli altri “cardi”, sviluppato sull’asse di Via Porta Palatina e via San Tommaso, oggi non risulta chiaramente riconoscibile a causa di interventi di epoca medievale che lo hanno parzialmente cancellato. A fianco della (Porta Palatina) inoltre, sorgeva una antico teatro romano,
De D essc e crizione z one Questo percorso ci porta alla scoperta del quartiere Crocetta, storicamente una delle zone residenziali di maggior prestigio della città. Raggiunse il suo massimo sviluppo tra il XIX secolo e gli anni 1930, mantenendo la fama di quartiere di medio-alta borghesia. Dagli anni 1950, divenne famoso per ospitare l’attuale sede del Politecnico di Torino. In origine, il borgo di Crocetta, nell’allora periferia torinese, si sviluppò principalmente intorno alla chiesa cattolica della Beata Vergine delle Grazie, datata 1726 circa, ed altresì chiamata semplicemente “Chiesa della Crocetta”. La parrocchia, che voleva rendersi indipendente rispetto a quella del borgo del Lingotto (1686), fu eretta nei terreni della regione Ta Tauleyy,, ancor oggi esistente e funzionante, in prossimità dell’incrocio tra Corso Galileo Ferraris (all’epoca la strada che usciva da Via della Consolata, poi chiamato Corso Siccardi) angolo Corso Einaudi (all’epoca il tratto orientale di Corso Peschiera). Il nomignolo “Crocetta” derivò dal fatto che la parrocchia fu lungamente gestita dall’ordine religioso dei padri trinitari, il cui simbolo era, appunto, una piccola croce uncinata rossa e azzurra in campo bianco. Un ampio spazio tra il nascente borgo di Crocetta e il centro della città fu occupato dalla Piazza d’Armi militare, tra il 1872 al 1909, in sostituzione delle due vecchie Piazze d’Armi poste più a nord, oltre Corso Vittorio Emanuele II, più vicine allo storico Mastio della Cittadella: erano quelle dette di “San Secondo” (operativa nel periodo 1810-1850 tra Corso Matteotti, Via Camerana, Via Assietta e corso Galileo Ferraris) e quella temporanea del periodo 1851-1872, situata tra i Corsi Matteotti, Re Umberto, Duca di Genova (ad oggi Stati Uniti) e Vinzaglio. La Piazza d’Armi detta di “Crocetta”, utilizzata per esercitazioni e parate, sorgeva invece nell’area dove oggi c’è il Politecnico di TTo orino, compresa anche la zona pedonale antistante. In realtà, abbattuta la suddetta Piazza d’Armi nel 1909, fu costruito un imponente complesso sportivo polivalente, denominato “Stadium”, capace di ben 70.000 spettatori, in occasione dell’Esposizione internazionale di To Torino del
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PARTENZA: ARRIVO: LUNGHEZZA:
Belli sono i monumenti della cittadina, come il bellissimo Palazzo della Provincia, che ospita la Pinacoteca Provinciale, ed è in stile rinascimentale; bellissimo è anche l’Arco di San Nicola, che è ornato da un bassorilievo del ‘300 che raffigura il medesimo santo; bellissimo è anche il Museo storico, dove sono raccolte armi e cimeli del periodo risorgimentale; molto interessante è anche il Museo archeologico, che contiene una collezione di reperti preistorici.
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CAMMINANDO PER IL
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Gli Angioini e gli Aragonesi, la donarono agli Sforza, che le donarono il suo antico splendore, anche se la maggiore ripresa giunse con Carlo III di Borbone. Con il governo di Gioacchino Murat, si accrebbe la città e si ampliò l’assetto urbano, che prende il nome di ‘borgo murattiano’; con il ritorno dei Borbone, ci furono altri ampliamenti. Dopo la nascita del Regno d’Italia, venne creata la Camera di Commercio.
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Fine percorso
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PARTENZA: ARRIVO: LUNGHEZZA:
Parcheggi
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Des e crizion z one
De D essc e crizione z one
Questo percorso mediamente impegnativo per la presenza della salita al castello ci porta dal centro della città appunto al Castello di Rivoli sede del Museo di Arte Contemporanea. Rivoli è conosciuta per il suo Castello, eretto nel 1559 come residenza provvisoria del duca Emanuele Filiberto I di Savoia, su progetto di Ascanio Vitozzi. TTu uttavia, i lavori del castello furono proseguiti e modificati da Carlo ed Amedeo di Castellamonte e terminati nel 1644 con l’aggiunta dell’edificio detto “Manica Lunga”. Purtroppo, il complesso subì dei seri danni durante i ripetuti assedi inferti dai francesi durante la guerra di successione spagnola agli inizi del XVIII secolo. Terminati i contrasti con i francesi, il castello rivolese fu rimesso in piedi dagli architetti Michelangelo Garove e Antonio Bertola prima, quindi Filippo Juvarra nel 1716-1718. Fu anche realizzato Corso Francia, costruito sulla già pre-esistente via di Francia, tra il 1711 e il 1713, il rettilineo più lungo d’Europa, 13 km che collega direttamente Piazza Statuto di TTo orino con Rivoli. Solo gli ultimi metri sulla collina di Rivoli non sono rettilinei, nonostante il progetto lo prevedesse. Rivoli rimase tuttavia una città di impostazione medievale, con una cinta muraria che racchiudeva una relativamente piccola parte del centro. A togliere questa immagine ci pensarono le truppe napoleoniche che punirono il tentativo di resistenza con l’abbattimento quasi completo delle mura. Rimasero la Porta Sorda, in cima a Via Capello, ex via principale di Rivoli prima della costruzione di Corso Francia, e la cosiddetta torre della filanda, in realtà un torrione merlato poi riusato e ricoperto con un tetto in epoca successiva, lungo Via al Castello. Dopo la Restaurazione, Torino, in piena espansione, rafforzò i collegamenti con le città vicine, in modo da garantire i rifornimenti alla città. Corso Francia venne dotato di omnibus già nel 1835, sviluppato tramite una ferrovia leggera nel 1871, poi elettrificata nel 1910. Dalla metà XIX secolo, la presenza di canali d’acqua utilizzati come fonte energetica permise la comparsa delle prime industrie, in prevalenza opifici. Tuttavia, Rivoli rimase prevalentemente agricola fino alla seconda guerra mondiale. Solo con il boom economico del dopoguerra 142
IN CAMMINO NEL
Parco della Tesoreria
PARTENZA E ARRIVO:
Ingresso del parco - Corso Francia 186 LUNGHEZZA: Km 2,5
START
Inizio percorso Fine percorso
Punto d’interesse
START
Parcheggi
Accessibilità per i disabil
Taxi
Percorso chiuso al traffico
Bar
Percorso illuminato
Accesso agevole con il passeggino
Fontanelle dell’acqua
Mezzi Pubblici
Accesso autorizzato ai cani
Raggiungibile/percorribile in bicicletta
Raccolta differenziata
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De D esscr e crizione z one Questo percorso si sviluppa lungo il perimetro del Parco della Tesoriera che deve il suo nome alla villa settecentesca presente all’interno del parco. In parco ha il suo ingresso principale in corso Francia e rappresenta un importante area verde per il quartiere. Il Parco è anche conosciuto come Giardin dël Diavv,, in quanto si vociferava che apparisse galoppando nel Parco un cavaliere nero, forse il fantasma del Tesoriere del Re, Ajmo Ferrero di Borgaro. Nel parco vi è un ricco patrimonio di alberi, arbusti e fiori, con specie tipicamente italiane e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la quercia rossa, originaria dell’America nord orientale. Si possono ammirare differenti specie arboree, tra le quali il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia. Un’altra pianta della Tesoriera, e unica in To Torino, ci parla dei climi mediterranei: a destra, lungo il vialetto che parte quasi dall’ingresso di corso Francia, si può scorgere il tronco inclinato di una quercia da sughero. Vicino all’ingresso troneggia il gigantesco platano di quasi 8 metri di circonferenza, forse piantato nel 1715: è l’albero più vecchio della Città. Il percorso si presa ad essere ripetuto più volte e ad essere variato utilizzando i sentieri interni al parco.
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