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Roma

BLUE LIGHT MONUMENT: LA CITTA’ ETERNA CELABRA UNA SCOPERTA SCIENTIFICA ETERNA, cent’anni della scoperta dell’insulina


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a Giornata Mondiale del Diabete è stata creata dalla International Diabetes Declaration (IDF) e approvata all’unanimità dall'Assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1991 in risposta alla crescente sfida alla salute posta dallo sviluppo globale pandemico del diabete. Ogni anno il 14 novembre si celebra in tutto il mondo, nel giorno che corrisponde alla data di nascita di Frederick Banting che con Charles Best, John MacLeod e James Collip hannos coperto l’insulina e che con August Krogh e Hans Hagedorn hanno regalato “la vita” alle persone con il diabete Questo libro è un omaggio di Roma e di Cities Changing Diabetes a loro e a tutti quei ricercatori che ogni giorno si impegnano per un futuro migliore ai milioni di persone con diabete. Roma città eterna si illumina di blu per celebrare una scoperta scientifica eterna.



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I 14 novembre 2007 è stata celebrata per la prima volta dalle Nazioni Unite la giornata mondiale sul diabete. Infatti alla fine del 2006, l'Assemblea generale dell'ONU ha ratificato la risoluzione 61/225 che stabilisce il 14 novembre come giornata mondiale ufficiale delle Nazioni Unite.


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A PASSIONE PUO’ FARE LA DIFFERENZA

All’inizio del secolo scorso il premio Nobel per la medicina, il danese August Krogh, affrontò un viaggio negli Stati Uniti nella speranza di trovare soluzioni per poter curare la moglie, anch’essamedico e ricercatrice, ammalata di diabete. Al ritorno da questo viaggio August Krogh utilizzò la propria conoscenza scientifica e le sue influenze per mettere a punto il processo di fabbricazione industriale dell’insulina che permise a molti malati di diabete di sopravvivere. L’amore per la ricerca scientifica e la sensibilità umana che contraddistingue questa storia, sono un perfetto connubio tra passione, cuore e mente, il principio a cui tutti i ricercatori tendono ad ispirarsi. .


August e Marie Krogh


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A CITTA’ ETERNA SI ILLUMINA DI BLU E CELEBRA UNA SCOPERTA SCIENTIFICA ETERNA. L’omaggio di Roma ai cent’anni della scoperta dell’insulina

Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute, Coordinatore Italia Cities Changing Diabetes, Direttoredel Dipartimento di Medicina Sperimentale della Sapienza Università di Roma


Cent’anni fa la scoperta dell’insulina è stata una tappa fondamentale nella storia della medicina e della cura del diabete. Una scoperta che ha permesso in un secolo di curare e rendere migliore l’aspettativa e la qualità di vita di miliardi di persone con diabete. Una scoperta che ha rivoluzionato il modo di curare le persone con diabete, una scoperta caratterizzata da contrasti, polemiche e controversie tra studiosi, oltre che da grandi delusioni, fallimenti e speranze, premiata con il Nobel per la fisiologia e la medicina. Una scoperta che vogliamo celebrare con questo libro fotografico che offre l’omaggio della città eterna ad una scoperta scientifica eterna. Un omaggio agli scopritori di una terapia rivoluzionaria nel campo della medicina, ma anche a tutti quei ricercatori e clinici che in un secolo con il loro impegno e la loro dedizione hanno curato e si sono presi cura delle persone con diabete e che offrono loro la speranza di un futuro migliore. Una scoperta rivoluzionaria La scoperta dell'insulina avvenne nel 1921 seguendo le idee e le intuizioni di un chirurgo ortopedico canadese di nome Frederick G. Banting, coniugate alle capacità chimiche del suo assistente Charles Best, grazie alle qualità di un biochimico come James Bertram Collip e all’esperienza quale ricercatori John MacLeod dell'Università di Toronto in Canada, resa disponibile alle persone con diabete grazie all’industria farmaceutica. Una storia controversa, con versioni contrastanti che sono circolate nel corso degli anni, dove persino il Premio Nobel assegnato per la sua scoperta nel 1923 e che è stato messo in discussione anche anni dopo. Il diabete è una malattia conosciuta sin dall’antichità dove nel 50 a.c un famoso medico e chirurgo indiano di nome Susruta descrive casi di persone che urinavano molto e la cui urina attraeva le mosche ed era di sapore dolce. Si trattava certamente di diabetici. E Areteo di Cappadocia, nel 150 dc famosissimo medico, probabilmente fu il primo che usò il termine diabete che descrive in questo modo: Il diabete è una malattia terribile, non molto frequente nell’uomo, caratterizzata dalla liquefazione del corpo e delle membra nell’urina. Il malato non smette mai di urinare ed il flusso è continuo come quello di un acquedotto. La sopravvivenza è breve, sofferta e dolorosa, la sete irrefrenabile, il bere esagerato ma ancora sproporzionato alla grande abbondanza delle urine. Non è possibile arrestare il bere e l’urinare dei diabetici. Se smettono di bere per un momento, la bocca si asciuga e il corpo si secca; i visceri sembrano inariditi; i malati hanno nausea, non trovano pace, hanno una sete terribile e muoiono entro breve tempo. Si tratta della descrizione di casi di quello che oggi chiamiamo diabete tipo 1 che, in un’epoca in cui la terapia insulinica non era possibile, si presentava in maniera eclatante. presenti anche in alcuni papiri egiziani e anche gli antichi greci lo sapevano e diagnosticavano il diabete assaggiando l'urina. La consapevolezza che urinazione frequente e livelli di sete legati ai livelli di zucchero nel sangue, quale sintomo di diabete è cresciuta nel corso dei secoli. Sebbene i fisiologi del XIX secolo capissero che il pancreas aveva un coinvolgimento chiave nel metabolismo dell’uomo, non capirono il ruolo diretto del pancreas nel diabete fino a quando due fisiologi non rimossero il pancreas da un cane nel 1890.


Questi due scienziati osservarono lo sviluppo di un diabete grave nell'arco di tre settimane, compresi i sintomi che oggi saranno familiari alle persone affette da questa condizione, tra cui: - alto tasso di zucchero nel sangue - urina altamente diluita, come si è visto nel diabete insipido - coma diabetico - morte per chetosi Il primo fisiologo a suggerire che le isole pancreatiche, o le isole di Langerhans, potessero guidare gli effetti del pancreas sul controllo della glicemia fu Sir Edward Albert Sharpey-Schäfer, che per primo fece queste affermazioni intorno al 1894. Sebbene non abbia isolato la sostanza che ora intendiamo essere l'insulina, ha usato il termine "insulina" per descrivere questa sostanza ancora sconosciuta e ha indicato sia la sua esistenza che la sua importanza nel 1913. Nel 1901, gli scienziati che studiavano il diabete avevano scoperto che legare il dotto pancreatico in cani, gatti e conigli distruggeva molte delle cellule che producevano ormoni nel pancreas. Tuttavia, le isole di Langerhans, che gli scienziati moderni ora sanno produrre insulina, erano ancora intatti. È importante sottolineare che non c'erano segni di zucchero nel sangue nelle urine, che è un sintomo comune del diabete. Questa è stata la prima chiara indicazione che le cellule delle isole avevano un ruolo nello sviluppo del diabete. L’idea della scoperta dell’insulina Frederick Banting, era un medico che aveva un backgroud come chirurgo piuttosto che come ricercatore, quindi la sua esperienza nell'endocrinologia, nel diabete e nello studio del metabolismo umano era minima, ma malgrado questo la sua perseveranza, il suo intuito e la sua curiosità medica lo inseriscono, assieme agli altri protagonisti di questa scoperta, nel Pantheon dei grandi ricercatori della storia della medicina (figura 1). Nato in una fattoria ad Alliston nell’Ontario, Banting si laureò in medicina presso l'Università di Toronto nel 1916, e prestò servizio al Granville Hospital in Inghilterra per tredici mesi prima di essere mandato in prima linea come battaglione ufficiale medico nel 1918 Ferito durante la guerra, Banting rimase convalescente in Gran Bretagna, dove divenne membro del Royal College of Medici di Londra e Royal College of Surgeons, permettendogli di rafforzare la sua cultura medica. Tornato a Toronto, ha iniziato a lavorare nel reparto di chirurgia generale del Hospital for Sick Children, una posizione professionale che non gli assicurava però una posizione professionale permanente in quell’ospedale. Banting dovette aprire uno studio privato a London nell’Ontario. L'incursione di Banting nella medicina privata fu in gran parte infruttuoso e per integrare il suo reddito cominciò a lavorare part time come assistente di chirurgia e anatomia nel dipartimento del Dr. F. G. Miller, professore di fisiologia dell'Università dell'Ontario Occidentale. Una collaborazione che risultò importante nel creare in lui una cultura di fisiologo e non di chirurgo.


Nel 1920, Banting cominciò a mostrare interesse riguardo la possibilità di una terapia per il diabete. Durante la preparazione di una conferenza per i suoi studenti di fisiologia sui carboidrati e sul metabolismo, la notte prima durante la preparazione del suo discorso, cominciò a leggere , “The Relation of the Islets of Langerhans to Diabetes with Special Reference a Cases of Pancreates Lithiasis ", di Moses Barron, pubblicato nel numero di novembre della rivista Surgery, Gynecology and Obstetrics, un articolo che gli era appena arrivato per posta Durante una notte insonne, Banting iniziò a mettere insieme una sintesi del metabolismo dei carboidrati e legatura del dotto pancreatico, scrivendo la seguente idea da pubblicare in una rivista scientifica: “Ligate pancreatic ducts of dog. Keep dogs alive till acini degenerate leaving Islets. Try to isolate the internal secretion of these to relieve glycosurea.” Era l’intuizione che dava vita alla scoperta dell’insulina come farmaco per curare il diabete. La mattina dopo, Banting presenta la sua idea al Dr. Miller, il quale decisamente boccia l’idea, sconsigliandosi di imbarcarsi su questo progetto, almeno non sotto i suoi auspici, ma suggerì a Banting di parlarne con J. J. R. Macleod dell’Università di Toronto, esperto in metabolismo dei carboidrati. John James Rickard Macleod, uno scienziato scozzese, aveva studiato medicina al Marischal College dell'Università di Aberdeen e biochimica presso l'Istituto di Fisiologia dell'Università di Lipsia, in Germania, grazie a un grant dell’Anderson Travelling Fellowship, con un DPh degree ottenuto presso l'Università di Cambridge Macleod iniziò il suo insegnamento universitario come assistente in fisiologia presso la London Hospital Medical School, e successivamente diventò molto noto come conferenziere in biochimica. Dal 1903 al 1918, diventa professore di fisiologia presso la Western Reserve University (ora chiamata Case Western) a Cleveland, OH. Durante questo periodo, Macleod divenne profondamente interessato al diabete e al metabolismo dei carboidrati, scrivendo dodici articoli sull'American Journal of Physiology delineando nuove linee di studio e di ricerca. Nel 1913 il suo lavoro lo aveva portato a diventare un'autorità sul campo. Era giunto alla conclusione che tentativi contemporanei di abbassare i livelli di glucosio nel sangue tramite l'iniezione di estratto pancreatico non hanno avuto successo. Macleod aveva ipotizzato che l'ormone pancreatico esistesse come precursore inattivo o fosse inattivato dagli enzimi pancreatici durante la sua preparazione. Il riconoscimento di questo lavoro lo aveva portato a Toronto dove era stato scelto come decano di medicina presso l'Università di Toronto nel 1918 prima di diventare direttore del suo laboratorio di fisiologia L'8 novembre 1920, Banting ottiene l’appuntamento e incontra a Toronto il prof Macleod per discutere la possibilità di ricercare la secrezione interna del pancreas. Macleod in base alle sue conoscenze era molto scettico sull'idea di Banting, che ai suoi occhi di ricercatore affermato non era un esperto nella ricerca fisiologica e non in grado di intraprendere un progetto che avesse così tante variabili sconosciute. Un progetto che correva il rischio di essere solo una impresa costosa e inutile.. Macleod aveva apprezzato gli esperimenti di Oskar Minkowski e Josef von Mering, ai quali seguirono il lavoro di B. Hedon negli ultimi decenni del 19 ° secolo, ricerche che avevano spinto molti scienziati di prim'ordine a cercare invano la via migliore per tentare di purificare la secrezione interna pancreatica.


Negli Stati Uniti e in Europa, George Ludwig Zuelzer, J. E. Scott, Israel Kleiner e Nicolae Paulescu avevano registrato i più importanti fallimenti di ricerca, fallimenti spesso frustranti, con trionfi sorprendentemente vicini ma mai raggiunti. Si chiedeva perché il suo laboratorio e quell’idea di Banting avrebbero avuto successo dove tanti altri avevano fatto fallito? Si domandava se era valida l'idea di Banting di legare il dotto pancreatico e permettere agli acini di atrofizzarsi, e se questa poteva essere questa la chiave? Una ricerca costosa in un momento dove i budget erano esigui e intraprendere un progetto che non aveva guadagni prevedibili sembravano uno spreco di fondi che potevano essere assegnati ad altre ricerche. Macleod aveva familiarità con le idee propugnate dall'articolo di Barron che aveva ispirato Banting, e lui sapeva che la storia della legatura non era nuova. Inoltre, sapeva che nei pesci, gli isolotti di Langerhans, il sito presunto per la sintesi dell’insulina", erano naturalmente separati dagli acini. Il pesce poteva essere un percorso migliore per arrivare al successo. Mentre discutevano l'argomento, arrivarono a condividere un'ipotesi supportata da Macleod: legare il dotto pancreatico per indurre atrofia pancreatica e vedere se vi era la presunta secrezione interna L'esperimento non era stato condotto da ricercatori precedenti e i risultati potevano essere preziosi. Con queste condizioni di ricerca, Macleod accettò di ospitare Banting nel suo laboratorio presso l'Università di Toronto. Macleod, disse a Banting he James Bertram Collip poteva essergli di aiuto in questa ricerca. Collip, un biochimico canadese formatosi a Toronto, aveva ricevuto una nomina come professore associato di biochimica presso l’Università di Alberta. Le prime ricerche di Collip si erano concentrate principalmente sulla chimica comparativa del sangue di vertebrati e invertebrati. I suoi contributi alla medicina con pubblicazioni iniziarono nel dicembre 1916 con la pubblicazione del suo articolo "Internal Secretions"). Dopo aver ricevuto una Rockefeller Travelling Fellowship nel 1921, Collip si prese un anno sabbatico per iniziare a studiare l’effetto del pH sulla glicemia sotto la guida di Macleod all’Università di Toronto (Browne e Denstedt, 1966). Era lo stesso anno, di quando Banting andò a discutere del progetto con Macleod, che Collip e Banting si incontrarono per la prima volta. Macleod presentò Banting a due dei suoi studenti; uno sarebbe servito come assistente di Banting per aiutarlo con gli esami del sangue e delle urine che erano da utilizzare per rilevare il diabete. I due studenti lanciarono una moneta in aria per vedere chi avrebbe iniziato la ricerca con Banting durante l'estate, mentre l’altro si sarebbe goduta l’estate. Charles Herbert Best era lo studente che fu premiato dalla sorte entrando tra i protagonisti della storia di una delle scoperte più importanti della storia della medicina. Figlio di un medico, Best aveva prestato servizio come sergente a l'esercito canadese per laurearsi nel 1921 in Honor Physiology dell'Università di Toronto nel corso di biochimica. In precedenza, Best aveva lavorato come assistente di ricerca nel diabete sperimentale ed è quindi aveva una buona cultura nel campo. Il team era formato e gli esperimenti iniziarono nel maggio 1921.


Gli esperimenti Sotto la supervisione di Macleod, con istruzioni dettagliate, Banting e Best iniziarono i loro esperimenti. Il processo cominciò a rilevarsi più difficile del previsto; i primi pochi cani su cui avevano operato erano morti per eccessiva perdita di sangue e insorgenza di infezioni. Dovevano migliorare la loro tecnica chirurgica e in questo l’esperienza di Banting poteva essere di grande aiuto, cominciando a lavorare su due popolazioni di cani sperimentali per spiegare la dualità endo ed esocrina del pancreas. Una serie di cani dovevano essere completamente privi di funzione pancreatica in modo da renderli diabetici. Questi cani erano stati completamente pancreatectomizzati per diventare modelli ideali per la sperimentazione. L'altro gruppo di cani era una sorta di fabbrica biochimica vivente: i loro dotti pancreatici erano legati per rimuovere la capacità esocrina delle ghiandole. Con il condotto per le secrezioni esocrine rimosso, le cellule esocrine inizierebbero ad atrofizzarsi, lasciando intatto solo il pancreas endocrino. Questi cani venivano usati per raccogliere la secrezione interna che era fondamentale per la sperimentazione di Banting e per il lavoro di Best. Macleod partendo per le vacanze estive, aveva lasciato istruzioni specifiche insieme a informazioni su come raggiungere Collip, il biochimico che Banting aveva incontrato brevemente qualche mese prima, nel caso avessero domande urgenti. All'inizio di luglio era chiaro al team di sperimentatori che gli esperimenti erano falliti ed erano al di sotto delle aspettative. Banting e Best avevano operato 19 cani, 14 dei quali erano morti, per lo più per cause non correlate agli esperimenti pianificati. Ma i due erano comunque consapevoli che erano sulla buona strada. Alla fine del mese, i due prepararono il loro primo estratto dell'ipotetica secrezione interna pancreatica, che era stato macinato e filtrato. Il filtrato non aveva causato una diminuzione della glicemia nel primo cane, ma dopo ulteriore somministrazione orale di zucchero, l’estratto aveva però impedito un picco di glucosio nel sangue. Inoltre, nella urine era stato trovato meno zucchero. Era la conferma precoce che l'estratto aveva un effetto su questi cani diabetici. I risultati ripetuti avevano dato alla luce a un estratto dal nome il nome "isletin" Un secondo round di esperimenti, Banting e Best decisero di farlo eseguendo pancreatectomie complete su due cani. L'estratto fu somministrato a un primo cane e la sua salute fu confrontata con quello del cane non trattato. Per la gioia degli scienziati, il cane di controllo era a malapena in grado camminare, mentre il cane sperimentale era in “eccellente condizione non sembra stanco o assonnato cammina come prima dell'operazione. Banting e Best proseguirono ulteriormente i loro esperimenti, scoprirono un'ampia gamma di metodi per ottenere il migliore estratto possibile, compreso l'utilizzo di un intero pancreas e persino a pancreas fetale. A metà settembre, Macleod era tornato a Toronto e fu prontamente aggiornato da Banting, che richiedeva più finanziamenti e facilitazioni per le ricerche. Macleod inizialmente era riluttante a fornire finanziamenti aggiuntivi per questo progetto, in quanto aveva ampiamente superato il budget che aveva originariamente assegnato loro e altri progetti di ricerca ne avrebbero conseguentemente sofferto.


Banting, convinto della dell’importanza del progetto e si mostrò offeso dal fatto che Macleod non sembrava tenere conto degli eccezionali risultati conseguiti . Questo fu il primo di molti punti di contesa tra lo scienziato e il chirurgo. Dopo un'accesa conversazione, alla fine Macleod aveva alla fine ceduto, incoraggiando la coppia di ricercatori ad approfondire i loro esperimenti per riuscire a convincere i loro colleghi scientifici della veridicità delle loro scoperte. Era specificamente interessato ad un esperimento che eliminasse la possibilità che le diminuzioni di zucchero nel sangue fossero dovute a diluizione del sangue piuttosto che all'azione del estratto. Banting, rafforzato dai risultati positivi, era più interessato a procedere in altre direzioni. A questo punto, Banting suggerì di espandere la sperimentazione, ma Macleod, tuttavia, li esortò a continuare con la loro linea di ricerca. Gli esperimenti ripresero in ottobre Nel novembre 1921, Banting e Best iniziarono a scrivere il loro primo articolo insieme, dove presentavano i risultati del loro esperimenti fino a quel momento fatti. Perché Macleod scelse di non mettere il suo nome sulla pubblicazione non è chiaro, e diverse teorie sono stati fatte in merito. Dopo una breve presentazione del fu suggerito che il prossimo esperimento, chiamato il “longevity experiment”, avrebbe dovuto dimostrare che la somministrazione regolare dell'estratto pancreatico poteva prolungarne la vita di un cane diabetico. Un esperimento iniziato senza intoppi ma finito bruscamente quando il cane ha cominciato a mostrare contrazioni e periodi di incoscienza, con il cane morto entro un giorno dall’inizio della somministrazione. Un altro esperimento sulla longevità chiarì però che le impurità nell'estratto stavano minando la sua capacità curativa. A dicembre, Collip cominciò ad aiutare i ricercatori purificare i loro estratti e, entro la fine del mese, lui aveva preparato un estratto che sembrava migliore e più efficace.

La ricerca ha successo Il 14 novembre 1921 come stimato membro dell'American Physiological Society, Macleod ricevette l’invito a presentare documenti per la riunione annuale della società, che si svolgeva a New Haven durante le vacanze di Natale. Macleod incoraggiò Banting e Best a presentare le loro scoperte in questo forum scientifico. Un certo numero di rinomati diabetologi, tra cui Elliot Joslin, Frederick Allen, Israel Kleiner parteciparono a questo incontro per discutere su questi risultati. Banting cominciò a presentare il lavoro, ma i membri dell'American Physiological Society, compresi alcuni che avevano tentato un'impresa simile, erano scettici e cominciarono a fare domande sui metodi sperimentali. Banting si mostrò impacciato e insicuro davanti alla platea. Macleod, consapevole delle lacune sperimentali di Banting, rindirizzò con autorevolezza la discussione, concentrandosi sulla riduzione della glicemia osservata nel cani e il loro aumento dei tassi di sopravvivenza. Il meeting scientifico scavò un solco ancora più profondo tra Banting e Macleod Banting credeva che Macleod avesse rovinato il suo momento di fama usurpando la discussione, e il suo l'uso del termine "noi" implicava che Macleod volesse appropriarsi della scoperta.


Un importante risultato positivo dell'incontro, tuttavia, fu che anche con le oltre le inadeguatezze del processo sperimentale e la presentazione mediocre, nasceva la convinzione sulla possibilità di poter produrre insulina. Banting, incontrò nel dicembre, G.H.A. Clowes, che a nome della Eli Lilly and Company di Indianapolis (U.S.A.), che gli prospetta l'interesse dell'industria per la scoperta, mentre il Connaught Laboratories di Toronto inizia, nel gennaio 1922 , una produzione di insulina limitata alle necessità della sperimentazione clinica e fornita in tavolette da 1 Unità Toronto, da sciogliere in acqua bollita. A seguito dell'incontro a New Haven, il gruppo di ricerca iniziò ad espandersi e furono eseguiti nuovi esperimenti. Il test clinico inaugurale iniziò sotto il supervisione dei Drs. Walter R. Campbell e A. A. Fletcher nelle loro cliniche per il diabete. L'11 gennaio 1922 a Toronto al General Hospital, Leonard Thompson, un paziente diabetico di 14 anni, è stato somministrato un estratto pancreatico prodotto da Banting e Best che hanno incorporato alcuni dei miglioramenti di Collip. Verso la fine di gennaio, Collip aveva scoperto un metodo per produrre un estratto la cui purezza superava di gran lunga quella dei tentativi precedenti. Ma anche questo fu motivo di un acceso scontro tra Collip e Bainting e Best. Nell'aprile 1922, il gruppo preparò un lavoro clinico che riassumeva l'idea di Banting, i primi esperimenti di Banting e Best, la purificazione di Collip e i risultati clinici. "The Effect Produced on Diabetes by Extracts of Pancreas ", di Banting, Best, Collip, Campbell, Fletcher, Macleod e E. C. Noble L'essenza di questo articolo fu presentata da Macleod alla riunione annuale dell’Association of American Physicians a Washington, DC Questa volta, i dati sperimentali di laboratorio sostenuti dal successo clinico nei pazienti diabetici convinsero un pubblico entusiasta. Banting e Best decisero di restare a Toronto, dicendo che poteva non permettersi di pagarsi il viaggio; nessuno gli credeva e in questa risposta si leggeva una crisi profonda con Macleod.

"Nell'insulina c'è abbastanza gloria per tutti" In meno di un anno, dalle prime sperimentazioni alle prime iniezioni sui pazienti diabetici, il team di Toronto aveva dato il mondo un trattamento efficace per il diabete. Il gruppo era stato in grado di ottenere un estratto isolato e purificato della secrezione pancreatica, un risultato che nessun altro scienziato precedente era stato in grado di ottenere, sebbene molti si fossero avvicinati abbastanza. Ogni membro del team aveva contribuito con il proprio portato talento unico . Banting aveva fornito l’intuito e la passione dietro il progetto; senza di lui non ci sarebbe stato alcun impulso alla ricerca sull’insulina a Toronto. Best, era stata la parte operativa e l'esperienza di Collip nella tecnologia biochimica fu la chiave per formulare un farmaco clinicamente utile. Macleod aveva la raffinatezza necessaria guidare la ricerca dalla scintilla alla sperimentazione clinica. È impossibile isolare i contributi più importanti, come è difficile comprendere la dinamica tra i vari collaboratori che ha avuto inizio con l'inizio del processo sperimentale per poi manifestarsi nella sua forma clinica, offrendo a ogni scienziato il proprio posto nella storia.


Al centro di tutta la tensione c'era il dualismo tra Banting e Macleod, quest’ultimo accusato da Banting che stesse cercando di rubare il lavoro della sua vita. Sfortunatamente per Macleod, non è mai riuscito a guadagnar la fiducia di Banting o placare la sua rabbia. Il primo istinto della comunità medica internazionale è stato quello di lodare Macleod. Questa reazione è stata rafforzata dal suo riconoscimento internazionale come noto scienziato ricercatore esperto in questo campo prima del il progetto insulina. Banting e Best erano assenti dall'incontro Washington, dove Macleod aveva annunciato la scoperta. Eppure, Best era colui che dirigeva la produzione di insulina in Canada, e Banting era la persona di riferimento per tutti i clinici e rispondere a tutte le domande relative all'insulina.La loro assenza aveva un significato preciso. La tensione sul merito concesso per la scoperta divenne ancora un affare più complicato dalla prospettiva dell’assegnazione del premio Nobel. Nel Novembre 1922, lo scienziato biomedico danese e premio Nobel per la fisiologia August Krogh arrivò a Toronto (figura2). Lo scopo della sua visita era duplice. In primo luogo, doveva indagare sulle pretese della scoperta in chiave di assegnazione di Premio Nobel. Ma c'era anche una considerazione personale: la moglie di Krogh era diabetica e lui voleva riportare la tecnologia in Danimarca. Lui e il Dr. H. C. Hagedorn lo fecero con successo e stabilirono il Nordisk Insulin Company progenitore dell’attuale Novo Nordisk, industria che ha fatto la storia della ricerca e produzione dell’insulina. Le candidature per il Premio Nobel infine arrivarono. Per il Professore G. N. Stewart della Western Reserve University il candidato doveva essere Macleod, mentre per il Dr. George Washington Crile di Cleveland e Francis G. Benedict nominarono Banting. Krogh influente presso l’Accademia svedese , nominò Banting e Macleod insieme e questa segnalazione fu premiata. Nella sua nomina, August Krogh ha riassunto le sue ragioni per proporre Banting e Macleod nel modo seguente: "Con le informazioni che ho personalmente ottenuto a Toronto, e che anche, sebbene in modo meno chiaro, emergono dai lavori pubblicati, si può concludere che il merito dell'idea alla base del lavoro che ha portato alla scoperta, va senza dubbio a Banting, che è un uomo giovane e apparentemente di grande talento. Tuttavia, sicuramente non sarebbe stato in grado di svolgere le indagini, che dall'inizio e durante tutte le fasi, sono state supervisionate dal professor Macleod ". Ma in tutto il mondo vi erano altri riconoscimenti degni di nota. All'inizio del 1923, Macleod vinse il Premio Cameron dell'Università di Edimburgo e fu il relatore principale all'Undicesima Internazionale Congresso di fisiologia. A marzo dello stesso anno, il dottor George W. Ross e Sir William Mulock, del l'Università di Toronto, avviarono unna campagna per garantire un finanziamento governativo per Banting. A maggio era passata la legislatura dell'Ontario per il Banting and Best Medical Research Act, che ha istituiva la Banting and Best Chair of Medical Research presso l'Università di Toronto. Il 25 ottobre 1923 venne assegnato il Premio Nobel a Banting e Macleod. Il premio congiunto peggiorò notevolmente la cattiva situazione tra i due. Banting era livido che lui doveva condividere la gloria di un premio Nobel con il suo rivale, Macleod. Il suo primo istinto fu quello di rifiutare il premio insieme a Macleod, ma invece fece una dichiarazione pubblica scegliendo di condividere il suo premio in denaro con Best. Macleod seguendo l'esempio, riconobbe a Collip la metà del suo. L'Università di Toronto tenne una convocazione speciale in onore del suo Nobel laure ates, durante la quale Banting e Macleod furono insigniti della laurea con lode in scienze.


L’insulina oggi: una vita normale per milioni di persone con diabete Il 14 Novembre è stata istituita nel 1991 dall’OMS, come World Diabetes Day, in risposta all’aumento delle diagnosi della patologia. La data è stata scelta in quanto celebra la nascita del fisiologo canadese Frederick Grant Banting e come data che celebra la prima comunicazione ufficiale sulla scoperta dell’insulina. Cent’anni dopo il suo isolamento e introduzione come farmaco, l'insulina è usata sempre più ampiamente, rimanendo insostituibile e salvavita per le persone con diabete di tipo 1 e in molte di quello di tipo 2. Oggi le insuline moderne sono profondamente differenti da quella scoperta da Banting, Mcleod, Collip e Best quel 14 Novembre del 1921. Sono purificate, non danno più lipodistrofie, non sono più estrattive e agiscono non solo sulla glicemia, ma hanno effetti positivi anche sugli outcome clinici secondari. La produzione e la disponibilità è ampia, oggi esistono insuline basali e insuline ultra rapide, i sistemi di infusione permettono una maggiore compliance da parte dei pazienti, nuove tecnologie di infusione e monitoraggio e pancreas artificiali si affacciano all’orizzonte e si ipotizzano insuline da somministrare una volta a settimana e si studia la somministrazione per via orale. I giovani con diabete tipo 1, possono avere una vita normale come loro i coetanei, praticare sport ad alto livello, come dimostrano i ciclisti professionisti del TEAM NOVO NORDISK, tutti atleti con Diabete tipo 1, che gareggiano in tutto al mondo al pari di atleti professionisti non diabetici. Il diabete gestazionale non è più un problema e le donne con diabete possono guardare con tranquillità alla loro gravidanza. Le nuove insuline riducono il rischio di ipoglicemie, vera spada di damocle per ogni persona costretta a convivere con l’insulina. Nuovi trattamenti ipoglicemizzanti sono arrivati nella cura del diabete di tipo 2, come i GLP1 agonisti recettoriali (GLP1-RA) e gli inibitori del SGLT2, che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la glicemia e il peso e nel migliorare diversi fattori di rischio cardiovascolare. Oggi non si muore più di diabete per la mancanza di cure, ma perché in molti casi non si viene diagnosticati per tempo, non si usano le armi terapeutiche e diagnostiche più efficaci, si fa poca prevenzione, si sottovalutano i rischi di complicanze e in molti casi prevale una forma inerzia terapeutica, individuale e istituzionale. In molti casi l’accesso alle cure non è uniforme e il diabete viene banalizzato come malattia. Le persone con diabete rimangono sempre vulnerabili e fragili, come la pandemia dovuta al COVID 19 ha dimostrato. Aumenta il rischio di diabete tipo 2 correlato a stili di vita non appropriati, a una sedentarietà emergente, ad ambienti urbani sempre più obesogeni. Tanto che si parla di Urban Diabetes nelle grandi metropoli quali fattore di rischio, di discriminazione e accesso alle cure sui determinanti della salute. La firma dell’Urban Diabetes Declaration da parte della Sindaca di Roma Virginia Raggi sancisce l’impegno della città eterna nella lotta al diabete eall’obesità nella città eterna. Roma una città eterna che si illumina di blu nei sui monumenti e palazzi più importanti per celebrare una scoperta che ha cambiato la storia della medicina e migliorato in un secolo l’aspettativa e la qualità di vita di miliardi di persone con diabete. Nel contempo la ricerca per sconfiggere il diabete continua in tutto il mondo, in Italia e anche a Roma e offre speranze che in futuro si possa avere un nuovo successo come a quello della scoperta dell’insulina nel 1921 da parte di Banting, MacLeod, Best e Collip, pensando che "Nell'insulina c'è abbastanza gloria per tutti e nel futuro della ricerca che dobbiamo trovare nuova gloria"


URBAN DIABETES DECLARATION La città di Roma riconosce il bisogno di accelerare l’azione della città perprevenire il diabete e le sue complicanze. Esiste un grande potenziale damettere in atto per migliorare il livello di salute e benessere, combattere le disuguaglianze di salute, ridurre i costi a lungo termine e assicurareproduttività e crescita nelle nostre città. Come città partner del programma Cities Changing Diabetes, la città di Roma è impegnata a guidare le azioni poste in essere per rispondere alla sfida del diabete secondo i seguenti cinque principi: INVESTIRE NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE Le città esprimono un grande potenziale nel diventare ambienti promotori di salute. Tale obiettivo richiede un cambio di visione che consideri la prevenzione del diabete, e delle sue complicanze, come un investimento a lungo termine piuttosto che un costo a breve termine. Di conseguenza, dobbiamo attivare come prioritarie politiche e azioni per la promozione della salute al fine di migliorare il livello di salute e di benessere per tutti. AFFRONTARE I DETERMINANTI SOCIALI E CULTURALI DEL DIABETE E COMBATTERE PER UNA SALUTE EQUA I determinanti sociali e culturali sono cause alla radice della definizione delle opportunità di stili di vita sani per i cittadini. Combattere per una saluta equa è essenziale per garantire opportunità di salute per tutti. Di conseguenza, dobbiamo affrontare i determinanti sociali e culturali al fine di rendere la scelta di salute la scelta più semplice. INTEGRARE LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE La salute è legata alle agende delle altre politiche pubbliche, incluse quelle sociali, occupazionali, abitative e ambientali. Al fine di migliorare la salute e il benessere dei cittadini, la salute deve essere integrata nei processi decisionali in maniera trasversale rispetto a tutti gli ambiti e deve essere guidata da obiettivi comuni a tutte le politiche. Di conseguenza, dobbiamo coordinare l’azione in maniera trasversale e multidisciplinare al fine di integrare la salute in tutte le politiche. COINVOLGERE E IMPEGNARE LE COMUNITÀ PER ASSICURARE SOLUZIONI PER LA SALUTE SOSTENIBILI Il livello di salute è determinato in massima parte al di fuori il settore della cura sanitaria, in particolare all’interno delle comunità dove le persone conducono la propria vita quotidiana. Le azioni per la salute dovrebbero spingersi oltre il livello individuale per includere lo scenario di comunità dove norme sociali possano dare forma a comportamenti virtuosi. Di conseguenza, dobbiamo coinvolgere e impegnare attivamente le comunità al fine di rafforzare la coesione sociale e di guidare azioni per la promozione della salute sostenibili. CREARE SOLUZIONI IN PARTENARIATO CON ALTRI SETTORI IN MODO TRASVERSALE La salute è una responsabilità condivisa. Creare soluzioni sostenibili richiede che tutti i componenti della società siano consapevoli dell’impatto sulla salute delle loro azioni. Accordare le competenze e condividere le risorse e le reti sono prerequisiti per dare vita a soluzioni innovative, efficaci e sostenibili. Di conseguenza, dobbiamo lavorare insieme nel condividere la responsabilità di creare soluzioni, dal momento che nessuno da solo può vincere questa sfida.



L

e persone in tutto il mondo si chiederanno: perché questo monumento è blu? Il 14 novembre i monumenti di tutto il mondo si illuminano di blu come parte della Blue Monument Challenge. Ciò si verifica ogni anno in occasione della Giornata mondiale del diabete (anche il giorno del compleanno di Banting) per sensibilizzare al diabete. Questa sfida è iniziata nel 2007 e ha segnato il primo WDD osservato dalle Nazioni Unite. Da allora si sono uniti oltre mille monumenti ed edifici in tutto il mondo. Perché blu? Il colore blu è preso dal simbolo del cerchio blu per aumentare la consapevolezza del diabete. Questo simbolo è stato scelto dalla International Diabetes Federation (IDF) per rappresentare l'unità necessaria per trovare una cura per il diabete.



I

l Tempio di Ercole Vincitore o Ercole Invitto o Ercole Oleario, sorge in piazza della Bocca della Verità a Roma, poco distante dal Tempio di Portuno all'interno del foro Boario. A causa di un'attribuzione errata, nata durante il Rinascimento, il tempio è talvolta ancora indicato popolarmente come Tempio di Vesta; l'errore è dovuto alla sua forma circolare che lo rende simile al vero tempio di Vesta situato nel Foro romano. Risalendo al 120 a.C. circa, si tratta del più antico edificio di Roma di marmo conservatosi (il più antico in assoluto era il tempio di Giove Statore nel portico di Metello, del 146 a.C., andato perduto).



Illuminazione del Tempio di Ercole 14 novembre 2020


Tempio di Ercole


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‘Università degli Studi di Roma "La Sapienza" è un'università statale italiana fondata nel 1303, tra le più antiche del mondo. Nata per volontà di papa Bonifacio VIII che, il 20 aprile 1303, con la bolla pontificia In Supremae praeminentia Dignitatis, istituì a Roma lo Studium Urbis, con oltre 113 000 studenti (2019) è la più grande università d'Europa: a lungo l'unica università statale di Roma, ha per questa ragione annoverato fra i suoi studenti la metà della classe dirigente italiana).



Illuminazione dell’Università di Roma “La Sapienza“ 14 novembre 20


Università La Sapienza


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l Colosseo, originariamente conosciuto come Amphitheatrum Flavium (in italiano: Anfiteatro Flavio) o semplicemente come Amphitheatrum, situato nel centro della città di Roma, è il più grande anfiteatro del mondo. In grado di contenere un numero di spettatori stimato tra 50 000 e 87 000 unità, è il più importante anfiteatro romano, nonché il più imponente monumento dell'antica Roma che sia giunto fino a noi.[1], conosciuto in tutto il mondo come simbolo della città di Roma e uno dei simboli d'Italia. Inserito nel 1980 nella lista dei Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO, assieme a tutto il Centro storico di Roma, le Zone extraterritoriali della Santa Sede in Italia e la Basilica di San Paolo fuori le mura, nel 2007 il complesso, unico monumento europeo, è stato anche inserito fra le Nuove sette meraviglie del mondo, a seguito di un concorso organizzato da New Open World Corporation (NOWC).



Illuminazione del Colosseo 14 novembre 2020


Il Colosseo


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l Monumento a Giuseppe Garibaldi è un'imponente statua equestre situata a Roma sul Gianicolo, nel punto più alto del colle. Venne realizzato da Emilio Gallori e fu inaugurato il 20 settembre 1895, in occasione del venticinquesimo anniversario della presa di Roma. Il monumento è costituito da una statua in bronzo che raffigura l'eroe a cavallo, posta su un grande piedistallo di marmo, ai lati dei quali sono scolpite le figure allegoriche dell'Europa e dell'America, oltre ai bassorilievi rievocanti lo sbarco a Marsala, la resistenza di Boiada, la difesa di Roma e il gruppo della libertà.



Illuminazione della Statua di Giuseppe Garibaldi 14 novembre 2020


Giuseppe Garibaldi


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l tempio di Giano al Foro Olitorio è il secondo tempio dedicato al dio di cui si abbia notizia, oltre al tempio omonimo situato nel Foro Romano. Fu costruito da Caio Duilio all'epoca della prima guerra punica, nel III secolo a.C. e restaurato da Tiberio nel 17. Si sa che era "iuxta theatrum Marcelli" e che vi si svolgevano feste in agosto ed ottobre. È altamente probabile che sia uno dei tre templi contigui di epoca repubblicana nell'area dell'antico Foro Olitorio, dove ora sorge la chiesa di S.Nicola in Carcere, più precisamente quello più settentrionale, a destra guardando la facciata della chiesa.



Illuminazione del Tempio di Giano 14 novembre 2020


Tempio di Giano


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l primo nome della piazza, ancora oggi molto comune, trae origine dalla grande esedra delle terme romane, il cui perimetro è ricalcato dal colonnato semicircolare della piazza. I portici che abbelliscono il piazzale furono edificati proprio in memoria degli antichi edifici che vi sorgevano: i palazzi porticati, risalenti al 1887-1898 sono opera di Gaetano Koch. Sulla piazza si affaccia la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, ricavata da un'ala delle terme imperiali romane: Michelangelo ricavò dal tepidarium un'ala per l'ampia chiesa a croce greca.



Illuminazione di Piazza della Repubblica 14 novembre 2020


Piazza della Repubblica


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a Piramide Cestia (o Piramide di Caio Cestio, Sepulcrum Cestii in latino) è una piramide di stile egizio costruita a Roma tra il 18 e il 12 a.C. Si trova nelle immediate adiacenze di porta San Paolo ed è inglobata nel perimetro del posteriore cimitero acattolico, costruito tra il XVIII e il XIX Fu costruita tra il 18 e il 12 a.C. come tomba per Gaio Cestio Epulone, un membro dei septemviri epulones; è in calcestruzzo, con cortina di mattoni e copertura di lastre di marmo di Carrara; è alta 36,40 metri con una base quadrata di circa 30 metri di lato e si leva su una piattaforma di cementizio. La piramide fu costruita in soli 330 giorni, forse anche meno. Infatti Gaio Cestio dispose espressamente nel suo testamento che gli eredi gli innalzassero il sepolcro piramidale entro tale termine, pena la perdita della ricca eredità, come ricorda l'iscrizione scolpita sul fianco orientale del monumento: opus absolutum ex testamento diebus CCCXXX, arbitratu (L.) Ponti P. f. Cla (udia tribu), Melae heredis et Pothi l(iberti). Gli eredi si affrettarono ad eseguire la disposizione testamentaria, tanto che, sembra, avessero completato la costruzione della piramide con qualche giorno di anticipo.



Illuminazione della Piramide Cestia 14 novembre 2020


Piramide Cestia


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l policlinico Umberto I è un policlinico universitario di Roma che ospita le facoltà di medicina ed odontoiatria e farmacia e medicina dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Si tratta del più grande ospedale d'Europa per area occupata e del terzo ospedale italiano per capienza con un totale di 1 200 posti letto. Il progetto per la costruzione di un policlinico che riunisse le preesistenti cliniche romane fu ideato e presentato dal medico, nonché più volte Ministro della pubblica istruzione, Guido Baccelli che affidò all'architetto Giulio Podesti l'incarico di disegnare la struttura. La prima pietra fu posta il 19 gennaio 1888 alla presenza del re Umberto I e della regina Margherita anche se i lavori iniziarono solo nel settembre 1889. Essi si protrassero fino al 1902, anche a causa degli esosi costi, mentre la struttura divenne operativa a partire dall'anno successivo e fu dedicata proprio ad Umberto I.



Illuminazione del Policlinico Umberto I 14 novembre 2020


Policlinico Umberto I


I

l Tempio di Poturno ebbe a lungo la denominazione di "tempio della Fortuna Virile" e fu identificato solo negli anni venti con il tempio dedicato al dio Portuno, ricordato da Marco Terenzio Varrone. L'edificio si presenta di ordine ionico, tetrastilo (con quattro colonne in facciata) e a pianta pseudoperiptera, ossia con colonne libere anteriormente in corrispondenza del pronao e semicolonne in prosecuzione addossate all'esterno del muro della cella. Le colonne del pronao e quelle collocate agli angoli della cella sono in travertino, le altre in tufo dell'Aniene. Probabilmente anticamente le parti in tufo erano intonacate per ricreare visivamente l'effetto del marmo. La costruzione dell'attuale edificio è stata datata dai materiali rinvenuti nelle fondazioni all'80-70 a.C., ma esistono inoltre tracce di fasi precedenti. Nella fase più antica, datata tra la fine del IV e gli inizi del III secolo a.C. presentava un lungo podio in tufo di Grottaoscura, collegato, nel corso del III secolo a.C. al ponte Emilio da un ponticello in muratura. Il tempio si trovava all'interno di un recinto sacro, ma subì modifiche intorno alla prima metà del II secolo a.C., con il rialzamento del terreno, forse dovuto ad una sistemazione degli argini del Tevere.



Illuminazione del Tempio di Poturno 14 novembre 2020


Tempio di poturno


L

'iniziativa di erigere in Roma un monumento commemorativo a Giuseppe Mazzini ebbe un iter piuttosto travagliato perché, secondo il noto paradosso di un "Mazzini nemico e padre della patria" allo stesso tempo, nonostante il personaggio fosse riconosciuto da tutti come uno dei maggiori protagonisti del Risorgimento italiano, sotto la monarchia sabauda la sua immagine era offuscata da un'inequivocabile connotazione repubblicana. Così la proposta di "erezione in Roma del monumento a Giuseppe Mazzini" fu presentata alla Camera dei deputati una prima volta nel 1887, ben quindici anni dopo la morte, e di nuovo nel 1890, su iniziativa dell'allora Presidente del Consiglio Francesco Crispi, che in tal modo voleva celebrare in Mazzini l'aspetto del propugnatore dell'unità nazionale. Dopo altri dodici anni, nel 1902, l'incarico della sua realizzazione venne affidato allo scultore massone ed ex deputato democratico Ettore Ferrari, che nel 1905 presentò un bozzetto di intonazione eroica e romantica.



Illuminazione della Statua di Giuseppe Mazzini 14 novembre 2020


Giuseppe Mazzini


I

l teatro di Marcello (in latino: Theatrum Marcelli) è un teatro della Roma antica, tuttora parzialmente conservato, innalzato per volere di Augusto [1] nella zona meridionale del Campo Marzio (nota come Circo Flaminio) tra il fiume Tevere e il Campidoglio. L'importanza che avevano i ludi scaenici durante le campagne elettorali nella tarda repubblica è cosa nota ed è documentata dal teatro di Pompeo (del 55 a.C.), dall'anfiteatro provvisorio di Statilio Tauro (29 a.C.), dal teatro di Balbo (13 a.C.) e, appunto, dal teatro di Marcello.



Illuminazione del Teatro di Marcello 14 novembre 2020


Teatro di Marcello


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'ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli è un ospedale dell'ordine dei Fatebenefratelli situato a Roma nell'Isola Tiberina, sorto al posto dell'antico tempio dedicato ad Esculapio il cui culto nell'Urbe fu introdotto nel 291 a.C.. Un santuario-ricovero era presente nel sito sin dall'anno Mille in cui in seguito si istaurarono le monache benedettine, le santucce, per prestare aiuto e cure ai poveri ed agli infermi della città. Nella seconda metà del Cinquecento, la struttura fu trasformata in "fabbrica della salute" ovvero secondo un'organizzazione basata sull'opera non più meramente assistenziale ma in cui operavano medici, chirurghi ed infermieri. Nel 1585, fra Pietro Soriano, grazie all'intervento di papa Gregorio XIII, vi fondò una confraternita di soccorso ai malati secondo la regola di San Giovanni di Dio, chiamati popolarmente Fatebenefratelli, che introdusse innovazioni sanitarie particolarmente rivoluzionarie al tempo, come ad esempio l'allettamento di ciascun paziente in un singolo letto a lui riservato e la suddivisione dei malati in relativi reparti specializzati a seconda della loro patologia.



Illuminazione dell’ Ospedale Fatebenefratelli 14 novembre 2020


Fatebenefratelli


I

l Tempio di Saturno fu edificato nel Foro Romano a Roma nei primi anni dell'età repubblicana e subì numerosi restauri fino al tardo IV secolo. Si trova ai piedi del Campidoglio, a sud-ovest dei Rostra imperiali. Consacrato sotto il consolato di Aulo Sempronio Atratino e Marco Minucio Augurino. (il 497 a.C.), il Tempio di Saturno è il più antico luogo sacro di Roma dopo il Tempio di Vesta e quello di Giove. Sede del tesoro di stato, il tempio conteneva una statua di Saturno che veniva riempita di olio e avvolta in bende di lana. Durante i Saturnali, le festività che si tenevano dal 17 al 23 dicembre, le bende venivano tolte, si teneva un banchetto pubblico, il gioco d'azzardo era ammesso; secondo la tradizione, le festività si concludevano al grido di "Io Saturnalia". Durante i sette giorni di festeggiamenti, i più famosi di Roma, l'ordine sociale basato su padroni e schiavi veniva sovvertito e i padroni si mettevano servizio dei loro schiavi al momento dei pasti. In questo luogo si trovava un antichissimo altare, da collegare, secondo la tradizione, alla mitica fondazione della città sul Campidoglio da parte di Saturno. A conferma della leggenda vi sono infatti la presenza di un villaggio sulla collina fin dal periodo protostorico e l'antichità del culto saturnino, già presente nel "Latium Vetus" durante l'età dell'oro (Cfr. Città saturnie).



Illuminazione del Tempio di Saturno 14 novembre 2020


Tempio di Saturno


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auro Staccioli nacque a Volterra nel 1937, dove si diploma all'Istituto Statale d'Arte (indirizzo ebanisteria) nel 1954. Furono di questo periodo le sue sperimentazioni in ambito pittorico e di incisione. Le sue prime opere sono di matrice informale, ma si sentono le influenze di Jackson Pollock, Alberto Burri e Lucio Fontana. La scultura Urbana Fin dai primi anni settanta, pioniere, sceglie l'ambiente urbano e sposta l'asse di intervento dell'artista cercando, con la scultura, di rispondere alle istanze della società tutta. La sua scelta linguistica si caratterizza per la coerenza, l'essenzialità delle forme e la perfetta adesione agli ambienti per i quali realizza le sue "sculture-intervento". Staccioli procede in un modo assolutamente rigoroso, studiando gli ambienti, la storia e le caratteristiche dei luoghi nei quali è chiamato a realizzare un'opera. Con il suo lavoro “segna” il luogo, esplicitandone la sua più intima natura e nello stesso tempo modificando la consueta percezione di coloro che si trovano ad attraversarlo.



Illuminazione del Cerchio della Galleria D’Arte Moderna 14 novembre 2020


Galleria d’Arte Moderna


I

l Campidoglio, detto anche Monte Capitolino (Mons Capitolinus), è uno dei sette colli su cui venne fondata Roma. La sua altezza è di 48 m s.l.m. sull'Arx (attuale Basilica di S. Maria in Aracoeli), di 35,9 m s.l.m. nell'Asylum (attuale Piazza del Campidoglio) e di 44,7 m s.l.m. sul Capitolium propriamente detto (Palazzo Caffarelli). Il Campidoglio è anche la sede di rappresentanza del comune di Roma. Una sella (Asylum) divideva la sommità settentrionale (Arx) da quella meridionale (Capitolium propriamente detto), una cui propaggine, la Rupe Tarpea, era il luogo da dove venivano fatti precipitare i traditori. Per la sua collocazione tra la pianura del Foro Romano e il fiume Tevere, in prossimità del guado dell'isola Tiberina, fu l'acropoli cittadina. Secondo la tradizione romana, il primo insediamento sul colle fu fondato dal dio Saturno (dove pure si trovava un tempio dedicato al dio), nel quale furono accolti i Greci guidati da Ercole. Il Campidoglio dovette essere abitato fin dall'età del bronzo, come provano alcune ceramiche scoperte ai piedi di esso, nell'area di Sant'Omobono e nello scavo presso il cosiddetto Giardino Romano. Secondo lo storico Tacito il Campidoglio, come pure il sottostante Foro Romano, furono aggiunti alla Roma quadrata di Romolo da Tito Tazio. Altri lavori sul monte furono posti in essere dal quinto re di Roma, Tarquinio Prisco, il quale vi costruì l'ingresso trionfale. Il ritrovamento di un teschio durante i lavori della fabbrica del Campidoglio permisero all'indovino Caleno di predire che Roma sarebbe divenuta la prima città dell’universo. Al Campidoglio è legato il racconto della presa della rocca ad opera dei Sabini che, guidati da Tito Tazio, attaccarono i Romani, per vendicarsi del Ratto delle sabine. Presa la rocca, grazie al tradimento di Tarpeia, i Sabini impegnarono i Romani in una guerra, che terminò solo grazie all'intervento delle donne sabine rapite, ormai spose e madri dei romani.


Campidoglio


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alazzo Madama è un edificio storico di Roma, sede del Senato della Repubblica italiana, situato nell'omonima piazza Madama, già appartenuto alla famiglia Medici: per il fatto che vi risiedette Margherita d'Austria, dopo la morte del marito Alessandro, fu detto "palazzo della Madama d'Austria" e, poi, palazzo Madama. La storia della sede del Senato inizia sul finire del Quattrocento, sotto il pontificato di Sisto IV. Il terreno in cui sorge palazzo Madama era appartenuto insieme a quello limitrofo di piazza Navona per quasi cinque secoli ai monaci benedettini dell'abbazia di Farfa dando alla piazza omonima l'originario nome di piazza Longobarda. Questi ultimi, nel 1479, lo cedettero al monarca francese che, a sua volta, donò al suo tesoriere nonché vescovo di Chiusi, Sinulfo Ottieri di Castell'Ottieri, parte del terreno compreso fra la torre dei Crescenzi e le Terme di Alessandro: su di esso venne fondato il nucleo originario del palazzo che, nel gennaio 1503, rientrò nel lascito testamentario al fratello di Sinulfo, Guidone conte di Montorio: questi prima lo affittò e poi lo cedette a Giovanni de Medici, divenuto poi papa Leone X.


Palazzo Madama


P

alazzo Chigi è un edificio storico situato nel centro di Roma tra piazza Colonna e via del Corso. Dal 1961, è la sede del Governo della Repubblica Italiana e residenza del presidente del Consiglio dei ministri, adiacente al palazzo Montecitorio. La storia del palazzo inizia nel 1578, quando la famiglia degli Aldobrandini unisce, ristrutturandole notevolmente, alcune proprietà che si affacciano su piazza Colonna per costruirvi al loro posto il palazzo. Il nome del palazzo è quello di una facoltosa famiglia di banchieri di origini senesi, i Chigi, che lo acquistarono ad opera di Agostino nel 1659. Nella sua storia il palazzo fu residenza di alcune tra le più importanti famiglie nobiliari di Roma. Il 20 aprile 1770 Wolfgang Amadeus Mozart vi tenne un concerto alla presenza di Carlo Edoardo Stuart. Fu poi sede dell'ambasciata del Belgio, del Regno di Sardegna, della Spagna e dell'Impero austro-ungarico. Nel 1916 fu acquistato definitivamente dallo Stato italiano. Il palazzo subì verso la fine del XX secolo un restauro, terminato il 7 novembre 1999. L'intervento ha coinvolto non solo le facciate, ma anche gli ambienti dello studio presidenziale.


Palazzo Chigi



D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda. Italo Calvino


Con il contributo non condizionato di


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