Luglio 2013

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Mensile di Curiosità, Satira, Informazione pubblicitaria, Eventi e altro... Mensile registrato al nº 214 del registro giornali periodici del tribunale di Trapani in data 7 giugno 1991 di proprietà della Effegi Pubblicità e Servizi. Direttore Responsabile: Di Pasquale Vincenzo

N.87 - LUGLIO 2013

in questo numero... Gaspare Bitetto

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Quando la radio guarda la tv

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Notti magiche ai faraglioni

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Da Spinoza.it a Diecimila.me, la satira da web Di Fabio Barbera raccontata da un insider: Gaspare Bitetto

E’ stato autore per il sito Spinoza.it fino al 2012, adesso scrive per Diecimila.me e pubblica una pagina ironica intitolata Waxen, non abbandonando mai quella che è una delle più forti e intense passioni: la satira. Su RAC Notizie e Affari, Gaspare Bitetto.

Salve Gaspare, parliamo della satira 2.0, quella da web e partiamo proprio da chi ha dato il via a quel tipo di satira: Spinoza.it. Come, quando e perché nasce l’idea e l’esigenza di una satira social come quella di Spinoza. Esigenza mi sembra un termine eccessivo. All’epoca nessuno ne sentiva il bisogno: è semplicemente successo, e per molti versi è stato un fenomeno che è letteralmente esploso in mano a chi, alla fine del 2008 (è questo più o meno l’anno del big bang), ha pensato di avventurarsi in un territorio che in Italia era piuttosto inesplorato. Il precursore della satira come la conosciamo oggi, che tu definisci “social”, è senza dubbio Daniele Luttazzi. Proprio alla fine del 2008, Luttazzi iniziò a tenere su Il Manifesto una piccola rubrica intitolata “Ultim’ora”, su internet ce ne sono ancora delle tracce, specie sui gruppi usenet. “Ultim’ora” era composta da tre o quattro battute (o “oneline”) che commentavano in maniera più o meno surreale i fatti del giorno. La rubrica fece un discreto successo, anche se durò solo pochi mesi, d’altra parte fu d’ispirazione per molti dei suoi fan, all’epoca tantissimi, che iniziarono a giocare sull’idea, replicando il formato sui loro blog. Tra questi blog c’è stato Spinoza.it, che dal 2005 fino alla fine del 2008, come puoi vedere negli archivi del sito, era qualcosa di completamente diverso. A far sì che si accendesse la miccia di Spinoza fu la grande partecipazione collettiva che ne conseguì, dopo che il primo nucleo di autori iniziò a collaborare quotidianamente al materiale che veniva pubblicato nei post. Dopo qualche mese dall’apertura del forum di Spinoza - siamo all’inizio 2009 - si creò un gruppo di utenti assidui e molto affiatati che, nei primissimi mesi, aveva preso il nome di “Zona VIP”. Erano loro (o meglio, eravamo noi) a scrivere tutto il materiale, a fare il cosiddetto “laboratorio”: una discussione e rielaborazione critica dei materiali proposti (in un costante labor limae e raffinamento) e a diffondere i post per primi sui social network, non solo Facebook, che all’epoca era ancora un fenomeno in divenire, ma anche OKNotizie, di Virgilio/Alice, che era già molto affermato e permetteva di ottenere anche decine di migliaia di accessi al giorno. Da lì fu tutta una serie di eventi che portò Spinoza a cavalcare numerose onde fino ad offrirgli la notorietà di cui può godere oggi. Si può definire citizen satira, quella che (come l’informazione on-line) parte direttamente dai lettori? Mettiamo in chiaro una cosa: la parola “satira”, negli ultimi 4 anni, è stata usata a sproposito tante di quelle volte che ormai ha smesso di avere un vero significato. Perché diciamolo, scrivere delle battute non significa fare della satira, nemmeno se in quelle battute si parla dei quattro famigerati temi luttazziani che qualunque presunto “autore satirico” sa citarti a menadito: “politica, sesso, religione e morte”. Non è sufficiente usare 140 caratteri per fare satira (ed è una delle cose più difficili da far comprendere al “citizen”), perché nel 99% dei casi manca un qualunque tipo di approfondimento della notizia, spessissimo ci si limita ad aggiungere una battuta come chiusa ad un titolo di Repubblica (o di un qualunque altro quotidiano), spesso non leggendo o considerando nemmeno il contenuto dell’articolo. Si tratta di un mero esercizio di stile, molte volte stupido e con risultati inquietanti, che però, fatto contemporaneamente da migliaia di persone, ricrea esattamente quel meccanismo per cui se metti 100 scimmie di fronte a delle macchine per scrivere, con buona probabilità riuscirai comunque ad ottenere l’Otello di Shakespeare. E’ dal filtraggio e dalla scrematura di migliaia di oneline che spesso se ne riescono ad ottenere una ventina che, se messe nel giusto ordine, permettono di ottenere un prodotto finito di discreta qualità. In passato Spinoza.it poteva contare su poche decine di autori più o meno preparati che, con maggiore cognizione di causa, sceglievano temi importanti e provavano a svilupparli assieme al resto del forum. Adesso c’è un’enorme orda di “citizen” che collabora ad un simil-progetto collettivo senza alcun fine politico o sociale (che è quello che dovrebbe essere alla base della satira), ma perlopiù perché “stare su Spinoza.it fa figo”. L’ebbrezza di vedere una propria battuta selezionata, magari rimbalzata su Il Fatto Quotidiano, potersene bullare con gli amici; forse sono queste le cose che spingono attualmente gli iscritti di Spinoza.it a scrivere. Gli stessi gestori continuano a raccogliere e pubblicare il materiale per forza d’inerzia e per cavalcare in maniera quasi cabarettistica l’onda delle news principali

del momento. Non a caso, se presti attenzione, ti accorgerai che non appena muore qualcuno di famoso o Berlusconi dice una cazzata, o il PD dimostra la sua inutilità, l’intera rete si riempie di pseudo-battute sul tema. Allo stesso modo ti accorgerai che raramente si vedono affrontare temi più rilevanti, che magari richiederebbero un minimo di studio per essere affrontati in maniera degna, e mi riferisco ai problemi di disoccupazione o economici, o a qualunque altra cosa richieda più di 30 secondi per essere letta e capita. Si tratta di umorismo mordi e fuggi, non c’è più discussione o informazione. E’ come se l’informazione online, con la quale vorresti fare un paragone, si limitasse a dare notizia di cose che sanno già tutti, riducendo la quantità d’informazione a zero. Il “citizen” rientra nello stereotipo dell’italiano medio, che diventa esperto di vela quando c’è l’America’s Cup, di tennis quando c’è Wimbledon, di cucina quando c’è Masterchef e di satira quando “satira” diventa nient’altro che un termine figo a cui attaccarsi. E tutto questo crea un rumore enorme, sotto al quale rimane sommerso chi magari prova a fare satira sul serio. E ce ne sono pochi, come pochi ce n’erano prima che diventasse un deprimente fenomeno di massa.

Stai offrendo un’analisi lucida del fenomeno sincera e tutt’altro che acritica. Approfondiamo: tornando allo strumento più che al contenuto, come funzionano le dinamiche di quel sito? Le dinamiche di Spinoza.it sono semplici: decine di migliaia di persone accumulano le loro battute su un forum, una trentina di “staffer” le leggono e segnalano quelle che ritengono migliori, i criteri secondo cui decidono che una sia migliore dell’altra sono del tutto soggettivi e opinabili. Alla fine si ottiene un semilavorato che Stefano Andreoli rivede (o stravolge) e poi pubblica. Questa almeno era la dinamica standard fino ad un anno fa. Non credo comunque che sia cambiata negli ultimi tempi. Lo staff ha continui cambiamenti di formazione e ricicli, dovuti perlopiù a contese personali tra staffer. L’umore del gruppo ha sempre oscillato su periodi trimestrali; in genere l’andamento è sempre stato: uscita del libro a maggio (tutti felici), scazzi estivi (rotture nel gruppo), riordino autunnale e vittoria della blogfest (tutti felici), scazzi invernali (nuove rotture). Andando avanti così, avrai notato che i nomi degli staffer di oggi sono quasi tutti diversi rispetto a quelli che c’erano del 2009, se ne sono salvati giusto una manciata. La grande differenza tra il gruppo iniziale e il gruppo di oggi è che agli inizi Spinoza era un blog come tanti, e il gruppo ha fatto in modo che diventasse qualcosa di molto, molto bello; mentre adesso lo staff è quasi completamente formato da gente che è arrivata successivamente (quando Spinoza era già stato timbrato come “figo”) e che ora raccolgono i frutti del lavoro che ha fatto gente che, ormai, ha preferito prendere altre strade. Rischi di querela, minacce di denuncia, ritorsioni o incazzature dal potere colpito dalla vostra satira, è capitato? Qualcosa negli anni è successo. Foppa Pedretti, ad esempio, o la Ferrero, hanno minacciato denunce che, però, non sono mai arrivate. Il vero potere, quello politico, per dire, non ha mai mosso un dito contro Spinoza, per il semplice motivo che Spinoza non ha mai pubblicato una singola verità scomoda che non fosse già nota a tutti e pubblicata su un qualsiasi quotidiano. Si sono indispettiti molto di più i fan di Michael Jackson, per esempio, o di Simoncelli, quando uscirono i post sulla loro morte. Alla gente piace sbraitare e litigare per motivi inutili, su internet è anche facile, basta starsene seduti davanti al PC, quindi si mette in conto che queste cose succedano. Da questo punto di vista Spinoza è innocuo. Parlami un po’ di te, chi è Gaspare Bitetto? Io ero un umile lavoratore della vigna del Signore, poi ho dato le dimissioni, ma forse mi sto confondendo con un’altra persona. Scrivo da 17 anni, online da 14, pubblico da 8, e negli ultimi 6 ho fatto svariate collaborazioni radiofoniche come autore e speaker (l’ultima su WR8 Rai); nonostante questo, scrivere non mi permette di vivere, così per alcuni anni ho vissuto facendo il consulente informatico e accumulando un po’ di fondi che mi permettessero di “fare impresa” e cercarmi da solo un modo di vivere scrivendo. Da poco più di un anno gestisco Diecimila.me - Cellule di letteratura staminale: un collettivo di 7 autori, me compreso, che pubblica quotidianamente online le cose più disparate, dai racconti brevi a quelli lunghi, alle oneline su twitter, spaziando tra narrativa e satira (perché, ci terrei a ricordare, la satira è, per prima cosa, un genere letterario). Per ora provo a vivere di questo, il che significa che tra qualche tempo dovrò imparare a suonare una chitarra e cercare di raccogliere qualche spicciolo suonando in metropolitana o sugli autobus. Oppure no, chi può dirlo? Molto dipende da quando il fastidioso rumore di fondo di cui ti parlavo prima si attenuerà un po’, o da quando ci metteremo a strillare noi un po’ più forte. Anche per me sarà una sorpresa scoprire che ne sarà del mio futuro.


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La Posta di Anno VIII - Numero 7 Luglio 2013 Edizioni: Effegi Pubblicità e Servizi. Direttore Responsabile: Enzo Di Pasquale. Redazione: Via Giordano, 99/Q 91011 ALCAMO (TP) Tel. 0924 25101 Fax 0924 508293 Collaboratori: Andrea Miciletto, Diego Motisi, Fabio Barbera, Marcello Grimaudo, Salvatore Maltese, Valentina Renda. Concessionario Pubblicità: Effegi Pubblicità e Servizi: Responsabili Commerciali: Franco Faraci, 339 3075938 Marcello Grimaudo, 339 3075939 Grafica e impaginazione: PFC advert Per Informazioni e inserzioni pubblicitarie Tel. 0924 25101 - Fax 0924 508293 redazione@radioalcamocentrale.it La redazione di RAC Notizie e Affari declina ogni responsabilità sulla veridicità degli annunci pubblicati e sugli eventuali errori di stampa.

“Non si può mandare il Bel paese a quel paese”, scrivono quelli del Ruggito del Coniglio sul Messaggero. La Cassazione ha condannato un automobilista di Campobasso per aver inveito contro la propria nazione urlando “..in questo schifo di paese di m…” a seguito di una multa. Secondo l’articolo 291 del codice penale è sufficiente una manifestazione generica di vilipendio alla nazione per rischiare fino a mille euro di multa. La sentenza rischia di gettare tutti nel panico: siamo sinceri, chi di noi non ha mai imprecato almeno una volta di fronte ad un disservizio, a un treno in ritardo che non arriva mai, alla fila alle poste, alla burocrazia pirandelliana, ai perpetui lavori in corso, al malfunzionamento istituzionale? Applicando questa legge ci sarebbe il rastrellamento, una fitta rete di retate nei classici luoghi del malcontento popolare: gli uffici pubblici, le banche, l’Inps, il pronto soccorso, gli uffici postali, l’anagrafe… Noi italiani siamo così: sbraitiamo ma in fondo siamo innocui! Altri popoli, rispetto a noi, conservano un aplomb invidiabile, poi però hanno reazioni definitive. Durante la rivoluzione francese, ad esempio, non erano soliti inveire contro la monarchia e con la massima educazione decapitarono le teste coronate. Noi invece siamo un popolo strano: tolleriamo avvenimenti abnormi e grotteschi e diventiamo irreprensibili su fatti che appaiono irrilevanti. Siamo convinti che in mezzo al traffico caotico anche Garibaldi si lascerebbe sfuggire parole poco lusinghiere nei confronti dell’Italia. Poi probabilmente si sistemerebbe il poncho e sussurrerebbe: “Obbedisco!”. E voi, quali sono le cose che vi fanno veramente incazzare? Raccontateci tutto ai classici canali di Radio Alcamo Centrale: via posta in via Giordano 99/Q – Alcamo, via e-mail all’indirizzo redazione@radioalcamocentrale.it, per fax al numero 0924-508293, tramite sms al numero 333-5721201, via facebook www.facebook.com/radioalcamocentrale, via telefono al numero 0924-25101. E per qualunque evenienza fiondatevi su www.radioalcamocentrale.it. RAC Notizie e Affari è anche on-line, ci ritroviamo sul portale “Quelli di RAC” all’indirizzo www.quellidirac.net. Aderendo all’iniziativa si accede alla mailing list dove si ha diritto a ricevere, gratuitamente ed in anticipo ogni mese, la rivista in PDF.

Che bella l’estate in vostra compagnia

Elisa, via sms

Al mare, in montagna, in auto, in bici, a far jogging, al bar o dovunque vuoi la radio sa essere una fedele alleata e compagna di viaggio. Sia sulle frequenze dei 101fm, sia in streaming sul sito www.radioalcamocentrale.it, sia nella sua versione cartacea, qui in queste pagine!


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Quando l’arte è 3D

Di Fabio Barbera

Il corriere della sera ci offre una bella carrellata di immagini provenienti dalla Mostra al Qingdao Korea Trick Art Exhibition, in Cina. I visitatori posano con i quadri tridimensionali per provare quella suggestiva sensazione di essere parte integrante dell’opera d’arte. Un’idea interessante, curiosa e originale che merita di essere raccontata anche e soprattutto attraverso dei gustosi contributi fotografici.

Lente d’Ingrandime

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Condividere su facebook consolida il rapporto Chi mette spesso sui social network la foto dell’amato/a sta consolidando il rapporto di coppia. E’ quanto ha evidenziato uno studio di Christopher Carpenter del dipartimento di comunicazione della Western Illinois University. “Chi pubblica molte foto di coppia e ‘tagga’ regolarmente il partner negli aggiornamenti di Facebook punta ad avere relazioni sentimentali più profonde e romantiche perché si tende ad assorbire più similitudini col partner e ci si sente così più legati e completi, secondo il modello psicologico di espansione del sé”, ha dichiarato Carpenter. Ohh sì... taggami dappertutto!


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Sculture di sabbia: la moda delle estati in spiaggia Di Fabio Barbera diventa un festival

Come ogni anno anche in questa accaldata estate seguiamo la divertente e coinvolgente manifestazione dedicata ai castelli e alle sculture di sabbia. Così, mentre in Polonia prende il via la settima edizione del festival della sabbia con tremila tonnellate di sabbia per 30 sculture in gara, in Italia il culto dei “castelli di sabbia” non accenna ad andare fuori moda. Artisti della sabbia sono costantemente al lavoro per produrre, nelle località balneari più rinomate, sculture che costano sudore e fatica ma anche soddisfazione. Sono opere d’arte fragili e affascinanti che come le rose durano il tempo di lasciare a bocca aperta l’attonito turista, poi basta un po’ di vento e un po’ di acqua a farle scomparire. Vi proponiamo una ricchissima e curiosa galleria fotografica delle sculture di sabbia più belle di questa quarta edizione del festival!

Avete anche voi fatto dei simpatici castelli di sabbia? Volete condividerli con i lettori di RAC Notizie? FOTOGRAFATELI e mandatecene documentazione a HYPERLINK “mailto:redazione@ radioalcamocentrale.it” redazione@radioalcamocentrale.it. I migliori scatti potranno essere pubblicati sui prossimi numeri di questa rivista.

Striscia la Risata

Due rapinatori si incontrano in carcere. Uno dice all’altro: «Allora Sandro, come mai sei finito di nuovo dentro?». E l’altro: «È andata male una rapina». «Cos’è successo?». «Eh… Stavo trapanando la cassaforte della banca quando ho sentito arrivare i poliziotti e sono scappato…». «E come hanno fatto a trovarti?» «Hanno seguito la prolunga!».


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Strano ma vero: Sculture d’arance

Sono belle, succose, dolci, invitanti… le arance non sono solo fonte di vitamine e liquidi necessari alla sopravvivenza sotto la calura estiva, possono anche diventare ispiratrici d’arte! Ecco a voi cosa sono capaci di fare gli artisti con gli agrumi!

di Fabio Barbera

Lente d’Ingrandime

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Scoperto il vero volto di Gesù Secondo le fonti giunte a noi, Gesù è un figo pazzesco. Fisico da modello, capelli castani lunghi ed ordinati, pelle bianca e volto simmetrico. E’ probabilmente il volto più affascinante e riconoscibile del mondo. Gesù però proveniva da Nazareth, l’attuale al-Nāṣira, città nel Nord di Israele, in prossimità del confine con la Siria. La domanda da porsi quindi è: perché un essere umano nato in pieno medioOriente dovrebbe mai avere tratti essenzialmente europei? La risposta l’ha data il risultato di The Face of Yahshua, una importante ricerca condotta da Discovery Channel e finalizzata a ricostruire il volto della figura principale del Cristianesimo, basandosi su descrizioni dell’epoca, tratti tipici degli uomini mediorientali di quell’epoca ed analisi storiografiche. Ecco il vero volto di Gesù!


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Roba da estate!

In spiaggia, al mare, in vacanza… sono questi i momenti in cui i freni inibitori vengono mollati e la gente diventa assurda, divertente, esilarante, originale, scherzosa. In questa rubrica estiva vogliamo proporvi gli scatti provenienti da quel mondo spensierato! Se anche voi avete fotografato scene da spiaggia inviatecele a redazione@radioalcamocentrale. it.

di Fabio Barbera

Striscia la Risata Dio lavoro’ 6 giorni e il settimo si riposo’... fate un po’ voi i calcoli: da quanto sta in ferie?


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FARMACIE DI TURNO ALCAMO DIURNO (13:30-16:30)

NOTTURNO (19:30-9:00)

Dal 4 Agosto al 10 Agosto

FAZIO

BENENATI SNC P.zza Repubblica, 51

Via M. Riposo,141

Dal 11 Agosto al 17 Agosto

PELLEGRINO

PELLEGRINO

Corso VI Aprile, 118

Corso VI Aprile, 118

GIORLANDO

GIORLANDO

Dal 18 Agosto al 24 Agosto

Via F.Crispi, 87

Via F.Crispi, 87

Dal 25 Agosto al 31 Agosto

ASTA

Via delle Magnolie,4

ASTA

Via delle Magnolie,4

Dal 1 Settembre al 7 Settembre

BAMBINA SNC

Corso VI Aprile,411

BAMBINA SNC

Corso VI Aprile,411

CASTELLAMMARE DEL GOLFO Dal 3 Agosto ore 20 al 9 Agosto ore 20 FANARA Via Giuseppe Verdi

Dal 10 Agosto ore 20 al 16 Agosto ore 20 BOLOGNA Corso Giuseppe Garibaldi, 210

Dal 17 Agosto ore 20 al 23 Agosto ore 20 ANANIA Corso Giuseppe Garibaldi, 118

Dal 24 Agosto ore 20 al 30 Agosto ore 20 MESSANA Viale Umberto I, 22

Dal 31 Agosto ore 20 al 6 Settembre ore 20 FANARA Via Giuseppe Verdi

PARTINICO Dal 4 Agosto al 10 Agosto

GASSISI Via Tenente La Fata, 5

Dal 11 Agosto al 17 Agosto MINORE

Dal 18 Agosto al 24 Agosto RANDAZZO

Dal 25 Agosto al 31 Agosto GRASSO Via Oldani, 7

Dal 1 Settembre al 7 Settembre RCUPATI Corso dei Mille, 121


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Striscia la Risata «Dottore, questa dieta a base di latte non funziona. Accuso un po’ di malessere». «In che senso?». «Sono sempre parzialmente… stremato!

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Quando la radio guarda la tv

Le ciccionate di Cisco nella cucina di Benedetta Parodi per raccontare la vita da studenti fuori sede Dal nostro inviato agli studi di La7, Fabio Barbera che c’erano del 2009, se ne sono salvati giusto una manciata. La grande differenza tra il gruppo iniziale e il gruppo di oggi è che agli inizi Spinoza era un blog come tanti, e il gruppo ha fatto in modo che diventasse qualcosa di molto, molto bello; mentre adesso lo staff è quasi completamente formato da gente che è arrivata successivamente (quando Spinoza era già stato timbrato come “figo”) e che ora raccolgono i frutti del lavoro che ha fatto gente che, ormai, ha preferito prendere altre strade.

“Non sono un cuoco, sono un uomo che cucina” recitava un conduttore televisivo alle prese con i fornelli catodici. Cucinare in tv non è facile (i tempi sono stretti, il pubblico è attento, meticoloso e critico) ma c’è chi non si lascia intimorire e si diverte un mondo a farlo, sperimentando gusti, colori e golosità! Come fa Francisco, detto Cisco: lui è un giovanissimo cuoco arruolato nel team di Benedetta Parodi su La7 per proporre le ricette più estreme e coraggiose, in un trionfo di sapori, colori e calorie. Ciao Francisco, raccontaci un po’ come è nata questa collaborazione con Benedetta Parodi… E’ stato tutto un caso. Mi ero trasferito a Milano da poco per proseguire gli studi, lo scorso agosto ero già lì per preparare un esame previsto per i primi di settembre, quando da un amico mi arriva la soffiata di questi provini. Forse è stata la noia che mi ha portato ad andare a tentare, o forse la curiosità… fatto sta che mi rispecchiavo in quello che ricercavano: uno studente fuorisede, squattrinato, cazzaro e che azzardava in cucina, o meglio ancora “si arrangiava” - per motivi per lo più di esigenza che di creatività - a portare a tavola qualcosa di gustoso con una dispensa perennemente vuota a disposizione. Andai da solo e con indosso l’unica camicia stirata che mi ritrovavo nell’armadio, presentai la ricetta intitolata “ero depresso come un cipresso”. Già il titolo fece impazzire gli autori che mi richiamarono nemmeno una settimana dopo. Ed è cosi che dopo aver conosciuto Benedetta, con la quale è stato subito amore, è partita questa stupenda collaborazione che poi è durata per tutto l’anno divenendo per la mia incredulità una rubrica fissa ed apprezzata. Da quelle cucine hai proposto un tuo stile controcorrente rispetto al normale svolgersi delle ricette, cosa sono le “ciccionate”? Più che altro ho proposto il mio stile reale, quello che sono veramente e quello che faccio davvero. Ma io sono solo un rappresentate di quella categoria sociale: degli studenti fuori sede, che spesso hanno bisogno di cibi “fuori dal comune”. Cerco sempre di mettere nei miei piatti quello che è il mio stato d’animo del momento cercando di stupire gli amici o coccolarmi con piatti dolci e salati, magari non sempre sanissimi ma irresistibili, e soprattutto preparati con ingredienti ultra economici e che si possono trovare facilmente nelle dispense dei ragazzi. Una vera e propria celebrazione del “comfort food” all’italiana, per divertirsi con il cibo spendendo poco e senza aver bisogno di attrezzature particolari o tempi lunghi. In ogni caso sperimenti molto in cucina! Le dinamiche di Spinoza.it sono semplici: decine di migliaia di persone accumulano le loro battute su un forum, una trentina di “staffer” le leggono e segnalano quelle che ritengono migliori, i criteri secondo cui decidono che una sia migliore dell’altra sono del tutto soggettivi e opinabili. Alla fine si ottiene un semilavorato che Stefano Andreoli rivede (o stravolge) e poi pubblica. Questa almeno era la dinamica standard fino ad un anno fa. Non credo comunque che sia cambiata negli ultimi tempi. Lo staff ha continui cambiamenti di formazione e ricicli, dovuti perlopiù a contese personali tra staffer. L’umore del gruppo ha sempre oscillato su periodi trimestrali; in genere l’andamento è sempre stato: uscita del libro a maggio (tutti felici), scazzi estivi (rotture nel gruppo), riordino autunnale e vittoria della blogfest (tutti felici), scazzi invernali (nuove rotture). Andando avanti così, avrai notato che i nomi degli staffer di oggi sono quasi tutti diversi rispetto a quelli

Rischi di querela, minacce di denuncia, ritorsioni o incazzature dal potere colpito dalla vostra satira, è capitato? Assolutamente sì. Ho pronte circa 150 ricette nuove. Più che sperimentare adoro scoprire e reinterpretare. Prendo l’ispirazione dai telefilm, dai viaggi e sopratutto dai racconti e dalle sfide che mi lanciano i miei amici. Ad esempio l’altro giorno un mio amico mi ha detto: “Tu che friggi tutto.. non riuscirai mai a friggere la Coca Cola”. Bene, ho scritto la ricetta delle “Frittelle alla Coca Cola” che presto avrò modo di farvi conoscere. Ma poi alla fine mi ritrovo a cucinare sempre quelli che sono ormai i miei classici, quelli visti in Tv. Come la parmigiana di patate fritte, i biscotti fritti o i “Pata-panini”, perché i miei amici si prenotano ormai a casa mia scegliendo loro il menù in base a quello che hanno visto in Tv. Oppure mi chiamano se andiamo a ballare raccomandandomi di portare i famosi CupCake con sorpres. da mangiare dopo la serata, risparmiando così dal kebabbaro. Spente le telecamere e fuori dagli studi di la7 chi è Francisco? Uno studente capace di studiare fino alle quattro del mattino per essere alle otto a lezione. Capace di andare a ballare e fare l’alba per poi andare la mattina stessa a fare l’esame, ma anche quello che deve sempre controllare la PostePay per capire se a ballare o fare serata ci può andare o meno. La classica vita da studente fuori, con tutti i suoi alti e bassi, con tutte le difficoltà che comporta lo stare da solo lontano da casa. L’esperienza negli studi di La7 non mi ha cambiato di una virgola, anche perché con Benedetta non ho dovuto recitare o simulare nulla, in Tv ho portato semplicemente me stesso. E approposito di telecamere spente, che aria si respira fuori onda in quegli studi? Sono state realizzate un qualcosa come oltre 300 puntate. Quindi potete immaginare come da un lato ci sia una macchina ben oleata e organizzata, dall’altro come si sia creata una vera grande famiglia. Scherzi e contrattempi sono parte integrante di chi lavora assieme per tante ore al giorno come capita in tv per la realizzazione di una trasmissione. Raccontaci qualcosa di curioso capitato dietro le quinte… Nel back stage succede davvero di tutto. Lo spirito è elevatissimo e non vi nego che la vittima prediletta degli scherzi sono quasi sempre io, essendo il più piccolo, il più casinista nonché l’ultimo arrivato. Ingredienti che sparivano, lavagnette (quelle del gobbo) che venivano nascoste, oppure la bastardata che mi hanno fatto l’ultima puntata mettendo me a fare la ricetta salvacena quando ero all’oscuro di tutto. Ma io rispondevo alla grande. Quando Benedetta era in camerino mi nascondevo dietro la porta a cantare a squarciagola le canzoni più trash del pianeta finché non le sanguinavano i timpani, oppure le nascondevo il phon.. insomma un po’ di scherzi da camerata, come quando arrivavo fuori dagli studi e chiamavo la produzione per avvisarli che non sarei andato perché ero a letto con la febbre, gettando tutta la macchina degli autori nel panico più totale. On-line hai un tuo blog, di cosa tratta? www.franciscoweb.weebly.com è un po’ come un punto di incontro. Io sono lì che aspetto chiunque voglia conoscere me e quello che faccio. Carico tutte le ricette e le puntate de “i Menu di Benedetta” dove ci sono io, semplificando la ricerca per chi vuole vedere le mie “Ciccionate” le ritrova tutte in una pagina. Ma sopratutto mi serve per poter confrontarmi e parlare con tutti, gestisco personalmente i miei social e mi diverte rispondere alle mail e poter parlare e condividere con tutti i miei pensieri, difatti venendo sul mio sito si possono trovare tutti i miei contatti mail, facebook (www.facebook.com/afterfrancisco ) e twitter (https:// twitter.com/fragofra).


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Viva la satira. Le Prugne del Mese

La satira 2.0 che fa bene piĂš del bifidus della Marcuzzi. Assumete una Prugna al mese qui su RAC Notizie e Affari, sentirete giĂ da subito il A cura di Fabio Barbera benefico effetto! E se non vi basta cliccate sui canali di Prugna: su facebook: facebook.com/ilcoloredellasatira, su twitter: twitter.com/opificioprugna, su instagram: instagram.com/opificioprugna


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Striscia la Risata

Fra due amici a passeggio - Pesa 300 chili, durante l’inverno riscalda e durante l’estate si appende ad un albero… che cos’è? chiede l’amico, - Una stufa? risponde l’altro - Una stufa sull’albero?! - Ehi, come fai a sapere dove metto la mia stufa durante l’estate?!

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Rubrica. Media e professioni: l’intervistatore statistico! Per anni ha condotto ricerche per conto di agenzie statistiche tra le quali Rai, Demoskopea, Abacus… somministrando questionari e domande alla gente comune. Lui è Pietro Arena di Alcamo che ci propone altri aneddoti legati alla sua attività di intervistatore!

SI PAGA LU SIGNURI, TUTTU VA BENI Quanti aneddoti posso raccontarvi, se avete la bontà di leggerli! Posso zappare col piccone e tirarli fuori con la pala! In questo numero voglio raccontare un episodio che nulla ha a che fare con il lavoro che svolgevo ma che trovo significativo! Mi trovavo presso un frantoio aspettando il mio turno per la molitura delle olive. Era di sera e, ad un certo punto, arrivò una persona piuttosto anziana con l’auto carica di sacchi pieni dei preziosi frutti. Mi sembrò che avesse l’aria abbastanza stanca e, quindi, mi offrii per dargli una mano a trasbordare i sacchi dalla macchina sulla bilancia per effettuare la pesatura. Quando ebbi finito, mi ringraziò solennemente: “Il Signore glielo paga”! Al che replicai sorridendo: “Perché me lo deve pagare il Signore? Può pagarmelo Lei; dopo aver molito le olive, mi darà un poco di olio”! Ovviamente intendevo fare una battuta, non avrei mai preteso nulla in cambio di una cortesia che avevo fatto! L’anziano, però, contadino con le scarpe grosse e il cervello fino (come recita il detto), scattò dalla sedia come una molla dicendo: “Ma a chistu, stasira, cu mi lu mannau… lu diavulu? Mittissi arrè li sacchi dintra la machina chi li scinnu jeu”! “Sta scherzando” – risposi – “ho fatto la fatica una volta e non intendo certo sacrificarmi ancora. Spero, però, che, dopo la molitura, venga fuori solo acqua o, se farà dell’olio, che possa perderlo per la via”! Fici na sirata di runguliarisi! Pietro Arena

Striscia la Risata -Tu quando vai in ferie?-A cavallo tra luglio e agosto. E tu?-Anche io! Ma vado in macchina!


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Mondo Cane

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Di Fabio Barbera

I cani che non sanno di essere giganti

Una gustosa ed esilarante galleria di immagini provenienti dai nostri amici a quattro zampe‌in versione XL!! Si sentono sempre cuccioli ma sono giganteschi, vedere per credere!

Mandateci le immagini dei vostri simpatici dog per la rubrica Mondo Cane all’indirizzo e-mail redazione@radioalcamocentrale.it


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Striscia la Risata

Ci sono due amici che parlano in un bar del centro. Il primo, un ricco industriale, racconta della sua estate al secondo, figlio di operai. “Quest’estate sono andato col mio 26 metri alle Maldive, ma che palle, ma che palle. Poi sono andato con il 12 metri in Sardegna, ma che palle. Poi io e franco siamo andati in Corsica con il suo 16 metri, ma che palle, ma che palle. E tu cosa hai fatto?”. L’amico ribatte: “ Io sono andato con il mio 20 centimetri a Rimini e mi sono divertito un casino.”


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Io Parcheggio Male

Di Fabio Barbera

Trovare parcheggio non è sempre facile, così si parcheggia dappertutto: in divieto, sui marciapiedi, nei posti riservati agli invalidi, in mezzo agli incroci, davanti alle fermate degli autobus, sui cassonetti del riciclaggio. Anzi, quasi dispiace per tutto quello spazio sprecato in Piazza Ciullo ad Alcamo, molti avranno pensato che potrebbe essere convertito come ottimo spazio per parcheggiare. Così anche in questo numero, grazie agli amici di www.fascioemartello.it e www.parcheggimale. blogspot.com, ma anche ai lettori più agguerriti e attenti, possiamo proporvi un’altra coinvolgente edizione di una delle rubriche più amate dai lettori di RAC Notizie e Affari, la rubrica “Io parcheggio male”. Guardate cosa accade quando la necessità di trovare un parcheggio mette in moto lo spirito creativo dell’italiano al volante! Mandateci i vostri scatti per Parcheggi Male all’e-mail redazione@radioalcamocentrale.it


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Forse non sapevate che…

Di Fabio Barbera

Satira da Strada: le pasquinate come ironica forma di ribellione contro il potere La satira social non nasce col web e con facebook. A raccontarcene le origini tramite le pasquinate è Vauro sul suo nuovo libro “Critica della ragion satirica”. Così, girovagando per Roma, ho scoperto le cosiddette statue parlanti, come questa qui di Pasquino: ai piedi di questa statua si ammucchiavano fogli contenenti satire pungenti ai danni di potenti e prelati, personaggi pubblici intoccabili e di dubbia moralitá. I potenti non la presero mai bene: Papa Adriano VI voleva gettare la statua nel Tevere. Pio V fece impiccare un certo Niccolò Franco per alcune pasquinate assai irritanti e un editto di Benedetto XIII prometteva la condanna a morte ad ogni aspirante Pasquino. Da allora la statua priva di volto e arti riposa vicino Piazza Navona a Roma, in attesa che all’arroganza, alla corruzione e alla sgradevolezza del potere si contrappongano nuove irriverenti pasquinate.

L’indignato Speciale

Di Fabio Barbera

Ricordate il pezzo pubblicato sullo scorso numero nella rubrica Lente di Ingrandimento riguardante gli hamburger immortali? Il noto giornalista Paolo Attivissimo ha scoperto che si tratta di una bufala e noi allora, sempre attenti e pronti alla rettifica, pubblichiamo il pezzo che il divulgatore ha realizzato per Wired.

Hamburger, l’ultimo immortale

Ricordate Highlander, celebre film con Christopher Lambert e Sean Connery, in cui una stirpe di immortali viveva in mezzo agli uomini e doveva partecipare a un’eliminatoria tramite duelli, finché alla fine ne sarebbe rimasto uno solo? Adesso arriva Hamburger, l’immortale. O almeno così si dice su Internet, dove spopolano le storie di hamburger acquistati presso McDonald’s o altre note catene di fast food e lasciati all’aria per dimostrare un fatto inquietante: non marciscono, ma si mummificano. Uno di questi panini è intatto da ormai 14 anni. Un chiaro sintomo, secondo alcuni, del fatto che la carne di questi fast food è talmente sintetica che neanche i batteri e le muffe la vogliono mangiare. Ma le cose stanno un po’ diversamente. J. Kenji Lopez-Alt ha fatto un esperimento, pubblicato su SeriousEats.com con tanto di grafici, per verificare se la tesi dell’hamburger immortale perché sintetico è valida: ha preso vari hamburger, alcuni commerciali e altri fatti in casa usando esclusivamente la carne migliore, e li ha lasciati all’aria. Ha documentato un fatto molto interessante: neanche gli hamburger fatti in casa marciscono. Basta collocarli in un luogo aerato e non umido. Ha scoperto anche che gli stessi hamburger (sia quelli commerciali, sia quelli casalinghi) invece ammuffiscono se vengono tenuti in ambienti umidi (per esempio dentro un sacchetto), nei quali non possono seccare e perdere la propria umidità. In altre parole, la smentita ufficiale di McDonald’s non diceva fandonie, anche se dagli esperimenti di Lopez-Alt risulta anche che gli hamburger del fast food marciscono eccome se superano una certa grandezza, perché il rapporto fra superficie e volume non consente alla carne di perdere la propria umidità naturale e seccarsi prima che prenda piede la muffa. La tesi dell’hamburger chimicamente immortale è quindi una bufala alimentata dai preconcetti che hanno interpretato in modo sbagliato un fenomeno naturale: in termini tecnici, è mancato l’esperimento di controllo che confermasse che la causa presunta fosse quella reale. A questo serve il metodo scientifico: a escludere le tesi preconcette e i nessi apparenti. Seriouseats.com offre tutti i dettagli dell’esperimento, così potete ripeterlo e verificarlo. Mi raccomando, però: se lasciate in giro hamburger di prova, segnalateli bene, prima che qualcuno si lasci andare a uno spuntino potenzialmente indigesto.


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