2 marzo

Page 1

è l’ora della sveglia Anno II - Numero 20 2 marzo 2012

settimanale free press Direttore Responsabile: Giuseppe Tagliente Reg. al Tribunale di Vasto n. 102 del 22/06/2002 Redazione: Corso Italia n. 1 Vasto Tel. & Fax 0873.362742 Pubblicità: Editoriale Quiquotidiano Corso Italia,1 Vasto - Stampa: Edizioni Il Castello - Martano Editrice (BA) www.quiquotidiano.it - mail: redazione@quiquotidiano.it


11 novembre 2011 copertina

pag. 2

www.quiquotidiano.it


www.quiquotidiano.it

sommario

pag. 3

2 marzo 2012

La sveglia è suonata, ma non basta di Giuseppe Tagliente

“è l’ora della sveglia” pag.4

“Il futuro non è davanti a noi’’ pag. 7

“Io, lo smemorato delle biomasse?” pag. 8

I pomeriggi

Non credevo di finire sulle prime pagine di tutti i giornali per le affermazioni contenute nella nota indirizzata a Chiodi, pubblicata la settimana passata su queste colonne, né tanto meno di dare uno spunto a Sergio Baraldi, direttore de Il Centro, per il suo editoriale della domenica, che i lettori possono ritrovare a pagina 4. Del resto, non mi pare di aver detto nulla di trascendentale o di particolarmente originale rispetto a quanto si dice da tempo negli ambienti politici ed imprenditoriali che rimproverano al governo regionale ritardi ed omissioni sulla tabella di marcia fissata nel programma elettorale del 2008 ed un metodo di governo che non si può definire improntato alla partecipazione ed al confronto con le parti sociali. Tanto clamore si giustifica allora per una sola ragione: perché a scrivere ed a dichiarare pubblicamente queste criticità è stato un rappresentante della stessa maggioranza che sostiene Chiodi e forse perché anche altri che ne fanno parte si sono riconosciuti in esse. Se questo è, se la pietruzza che ho lanciato è servita a creare appena qualche cerchio nell’acqua stagnante dell’amministrazione regionale, ne sono contento. Il torpore non giova, alimenta la rassegnazione, spegne le passioni, crea malumore, distoglie dagli obiettivi individuati, impedisce di cogliere le novità e le emergenze ed il governo della Regione da tempo, certo ancor prima che mutasse la situazione politica ed economica nazionale, era in affanno per mancanza di vitalità, di dialettica interna, di confronto tra le componenti istituzionali, di elaborazione culturale e quindi per carenza di un progetto rapportabile ad una realtà in continua trasformazione. Da mesi invocavo inutilmente una scossa, un segnale di discontinuità, una verifica politica, e spero che adesso qualcosa possa accadere finalmente. La sveglia è suonata, ma non basta ancora se non fa sentire la sua voce anche il partito che sostiene il governo regionale, il Pdl, che pure sta mostrando nei congressi celebrati o celebrandi di non aver capito la lezione dei tempi e di attardarsi in rituali autoreferenziali ed in esibizioni ginnico-muscolari che non interessano più alla gente.

culturali di

Vasto, Martedì 6 Marzo - Ore 18.00 - Palazzo D’Avalos

Presentazione del libro

Il Turco a Vienna

“Lo strano silenzio degli innocenti” di pag. 10

Franco Cardini

Università di Firenze Partecipano: Lucio D’Arcangelo Giuseppe Tagliente Alessandro Tucci

settimanale Il settimanale si può ricevere anche a casa in abbonamento postale. I lettori interessati al servizio di recapito a domicilio contattare la redazione al 0873 362742. L’abbonamento è valido per un anno.

“Il turco a Vienna storia del grande assedio del 1683” di pag. 14

la tua informazione quotidiana la trovi su www.quiquotidiano.it Collaborano con noi: Renato Besana, Franco Cardini, Lucio D’Arcangelo, Andrea Mazzatenta, Paolo Pinto, Filippo Salvatore Redazione: Nino Cannizzaro, Vincenzo Castellano, Gianfranco D’Accò, Michele Del Piano, Leano Di Giacomo, Stefano Lanzano, Annamaria Orsini, Giuseppe F. Pollutri, Franco Sorgente, Michele Tana, Francesco Manna Direttore di redazione: Elio Bitritto Capo Redattore: Rosa Milano Grafica ed impaginazione: PiùGrafica - San Salvo Pubblicità: Edda Di Pietro 339/8135256, Giuseppe Giannone 333/3799353 Distribuzione: Norma Carusi


2 marzo 2012

copertina

pag. 4

www.quiquotidiano.it

è l’ora della sveglia Tanto rumore per nulla? Sarebbe tragico per l’Abruzzo. Hanno colpito nel segno le dichiarazioni di Tagliente riguardo alla richiesta di una verifica sull’efficienza della Giunta Regionale e sullo stato di attuazione del programma presentato agli elettori nel 2008. Almeno a giudicare dallo spazio che hanno occupato sulla stampa e sul web. Tra i tanti commenti, uno in particolare, tuttavia, ha richiamato l’attenzione dei lettori e degli esponenti del mondo politico abruzzese: quello contenuto nell’editoriale del direttore Sergio Baraldi su Il Centro di domenica 26 febbraio, che qui a fianco riportiamo, che coglie perfettamente lo spirito e la ratio dell’intervento di Tagliente, spingendosi però,da intellettuale di rango più che da giornalista, a ragionare sugli altri perché non funzionano le cose nella politica abruzzese. Ne consigliamo la lettura nella speranza che possa contribuire ad aprire, insieme alla provocazione di Tagliente, un dibattito ed un confronto tra i lettori, (tra quelli che hanno a cuore le sorti del centrodestra, ma anche, sotto altri versi, tra quelli della sinistra) del quale c’è necessità e bisogno per scuotere in maniera forte una politica che sembra stanca e rassegnata, quando non anche addormentata. Sveglia, dunque, amici, e svegliati Abruzzo. C’è tanto da dire e da fare, ma proprio tanto. Elio Bitritto

L’Abruzzo e un leader normale

Gli avvenimenti politici che tengono banco sono due. L’annuncio che a giugno Chiodi non sarà più commissario alla ricostruzione, segnano la fine di una gestione fondata sui poteri eccezionali. Nello stesso tempo si è aperto un dibattito nel centrodestra in particolare nel Pdl, sui tre anni di governo regionale e sulla sua reale efficacia. Un dibattito che, finora ha rivelato l’emergere di una crescente insoddisfazione. Come ha scritto il nostro giornale, per il presidente si apre una fase difficile. I due avvenimenti sono scollegati fra loro, eppure non si riesce ad evitare la sensazione che un nesso tra i due eventi esista, e l’uno dipenda dall’altro più di quanto non sia manifesto. Intanto, va detto che è importante la discussione che si coglie nella maggioranza. Da mesi il nostro giornale ha messo in evidenza i limiti di un’azione di governo che sempre meno sembra rispondere all’interesse dell’Abruzzo e che finisce per danneggiare anche il centrodestra, che deve affrontare una fase impervia, come dimostrano i sondaggi calanti diffusi a livello nazionale. Il fatto che il malessere privato si sia trasformato in insoddisfazione pubblica merita attenzione, e credo sia necessario partire da qui per valutare la situazione. In una lucida intervista al nostro giornale, il consigliere regionale Pdl Tagliente ha sottoposto a esame l’arte di governo dell’attuale presidente e della sua giunta. Quello che colpisce della sua critica, e della sua richiesta di una verifica di maggioranza, è la sapienza tecnica con cui Tagliente sottopone a esame il governatore. Tagliente è un politico solido, con una lunga esperienza, ma in quell’intervista sembrava indossare i panni di un anatomopatologo che analizza le alterazioni di una malattia per capirne le cause e individuare

una terapia efficace. Infatti, con il piglio del medico che studia gli organi, indica i punti critici del governo del centrodestra in regione che, forse, si possono sintetizzare in una prognosi: presidente e giunta hanno perso i collegamenti con il suo partito, la sua maggioranza consiliare, e soprattutto con la società. Non a caso Tagliente ha indicato nell’atteggiamento della Confindustria il segnale d’insofferenza che arriva dai ceti più dinamici della società. Apriti cielo. Gli interventi si sono moltiplicati. Rabbuffo è arrivato a sostenere, in linea con Tagliente, che all’origine c’è un “delirio di autosufficienza”. Oggi il deputato del FLI Daniele Toto, uno che sembra contare con intelligenza le parole, avverte che sono molte le mancanze, ma una su tutte: la strategia che non c’è. Anche chi cerca tiepidamente di difendere il governatore, come il portavoce Chiavaroli, gli attribuisce di pagare il “clima politico”. In apparenza, si tratta di una giustificazione. Ma se si legge bene, le parole riflettono una convinzione non dissimile da quella di altri. Un politico che non riesce a sintonizzarsi con il mutato clima politico, si può definire un politico vincente? E se questo politico è responsabile delle istituzioni regionali, non dobbiamo forse ritenere che sia sconnesso con la società? Guarda caso, è il rimprovero che viene lanciato con maggiore frequenza: il governatore isolato, non ascolta. Mancano meno di due anni alla fine della legislatura e il Pdl non ha più molto tempo per invertire una tendenza. Ha ragione chi sostiene che le amministrative in regione, a L’Aquila soprattutto, e nel Paese potrebbero segnare uno spartiacque decisivo. Il centrodestra sembra rendersi conto che l’azione dell’esecutivo arranca e riflette sempre meno i bisogni della società e dell’interesse generale. E tenta, giustamente di porvi rime-


www.quiquotidiano.it

dio. Ma siamo sicuri che questa faccia del problema sia disgiunta dall’altra faccia, cioè la fine del commissariamento? Vorrei proporre ai lettori un’analisi che non slega le due questioni. Se c’è un giudizio largamente condiviso, e purtroppo supportato dai fatti, è che la governance del terremoto non ha funzionato. Non ha prodotto i risultati sperati; anzi, può essere indicata come la causa dello stallo. Il modello berlusconiano dello stato di eccezione, che sospende regole e istituzioni, ha finito per costituire il primo impedimento alla ricostruzione. E il suo reggitore, Chiodi, l’uomo che poteva tutto è anche l’uomo che ha concluso poco. Oggi, a quasi tre anni dal terremoto, i sindaci vanno in Friuli a studiare il modello decentrato che meglio ha funzionato. Chiodi si lamenta delle divisioni interne alla struttura, dei veti incrociati tra i vice, si dipinge come un re senza corona, ma non può pensare di autoassolversi: ha i poteri e le risorse, poteva intervenire, far funzionare l’organizzazione. Non c’è riuscito. Quando il ministro Barca ha affermato, con Chiodi accanto, che “i soldi non sono stati spesi” emette una sentenza senza appello che la diplomazia mitiga appena. Ma il punto è che l’idea di accentramento verticale dei poteri, l’accumularsi nelle mani di un uomo solo delle deleghe, il meccanismo del capo unico, è proprio quello che ha rovinato Chiodi senza che se ne accorgesse. Intanto, questa condizione si è moltiplicata: il presidente della Regione è diventato commissario a quasi tutto, isolandolo dalle altre istituzioni e dalla società. Il dato più profondo è che questa forma esterna del potere sembra essersi calata su una psicologia interna a sua volta poco incline al confronto, poco disposta al dialogo, ideologizzata, portatrice di una visione di se stesso autosufficiente, perché senza gli altri. Altri interessi. Altre idee. Altre concezioni del bene comune. In fondo, il presidente è stato la prima vittima dello stato d’eccezione che lo ha ingessato, e persuaso che la maniera di essere giusta fosse quella in cui la fonte del potere scaturisce dalla sua persona non dai cittadini. Nel momento in cui lo stato di eccezione cade, a molti appare ciò che pochi

C.so Mazzini 142 66054 Vasto (CH) 0873 /365763

Prestiti personali erogazione in 24 ore www.prestitempo.it

copertina

avevano visto: un potere che aveva inaridito le istituzioni, neutralizzato le regole, reso asfittico ogni dibattito. I poteri straordinari e la supremazia di una gerarchia opaca hanno finito per determinare la paralisi di istituzioni già di per sé poco efficienti. Troppo potere finisce per somigliare al suo opposto: potere nullo. Troppi poteri finiscono per capovolgersi in pochi poteri. Gli antichi romani avevano due termini per indicare queste differenti condizioni della sovranità: l’auctoritas che designava lo stato d’eccezione che portò Augusto a ergersi a primo imperatore e la potestas che indica il potere delle magistrature e delle istituzioni. Una divisione sulla quale si sono esercitati Weber e Schmitt. Nel 1938, il giurista berlinese Triepel sintetizzò bene nel suo libro “L’egemonia” questa

dicotomia: l’auctoritas è fondata sulla persona, la potestas sull’ordinamento. Lo stato d’eccezione deriva dalla sospensione dell’ordine giuridico. La figura del capo prevale sulla legge. È questo modello che ora declina in Abruzzo. Il fallire del potere commissariale implica necessariamente l’emergere del vuoto che ha prodotto. Infatti, dal patto del lavoro alle riforme fino alla sanità, che non sia i tagli per riportare l’equilibrio dei conti (operazione riuscita), ma qualità dei servizi e gestione tra-

pag. 5

2 marzo 2012

sparente, in tutti questi capitoli il giudizio che si rafforza è critico. È importante,quindi, che di fronte al tramonto dello stato d’eccezione, il centrodestra s’interroghi e discuta. Perché la questione posta da Tagliente, senza nominarla, è il passaggio dall’ordine imperniato sui poteri straordinari del capo al ritorno delle magistrature democratiche con la partecipazione, il dibattito non conformista e propagandistico, le negoziazioni alla luce dell’interesse generale. Vale a dire, lo stato di eccezione aveva in qualche modo ridimensionato la stessa politica e i suoi conflitti, la quale giustamente ora chiede di tornare a parlare “dei” e “per” i cittadini. Il punto in agenda, quindi, è il passaggio dallo stato d’eccezione alla normalità. Per questo tutta la politica è interpellata: non solo un Pdl in difficoltà, ma un Pd in cerca d’identità, un terzo polo che non trova una strategia. Non si tratta, infatti, di tornare alla normalità inadeguata, alle sfide. Al contrario, si avverte il bisogno di un leader, di decisione; ma un leader che agisca non in forza di un potere eccezionale ma in forza delle regole, e sia in ascolto. Anche la politica è prigioniera di vecchie abitudini. E dopo tre anni poco produttivi, se si esclude il pareggio dei conti della sanità, l’Abruzzo sente forse la necessità di un leader normale, di un governo normale, di un normale dialogo con il territorio. Un leader che sappia guidare un gioco di squadra nel quale tutti possano avere un ruolo. Perché solo uniti potremo superare le emergenze. Lo stato d’eccezione non unisce ma divide. Si capisce che questa riflessione riguardi tutta la politica regionale. Non si esce dall’emergenza escludendo, ma includendo. Potrà essere Chiodi l’attore che gestisce la transizione dalla stagione in declino alla nuova che s’annuncia? La partita è aperta. Sergio Baraldi, direttore de “Il Centro”


2 marzo 2012

Vasto

pag. 6

www.quiquotidiano.it

Nuovo amministratore alla Pulchra

Conti in attivo: il bilancio d’esercizio 2011 chiude con un utile di esercizio pari a 514.843 euro

D

esignazione a ‘sorpresa’, almeno considerando quelli che erano i nomi circolati negli ambienti politici e sulla stampa, quella di Giovanni Di Martino alla carica di amministratore delegato della ‘Pulchra Ambiente’, la società a capitale misto pubblico-privato (Comune di Vasto, socio al 51%, e Sapi) che in città si occupa della raccolta dei rifiuti e del servizio di igiene urbana. Il dirigente aziendale, già sindaco di Gissi dal 1995 al 2004 (area centrosinistra), assume l’incarico “con lo spirito – dice - di chi è consapevole che non sarà facile gestire una società partecipata”. Di Martino, 58 anni, nell’incarico è il successore dell’imprenditore Gianni Petroro, titolare della ‘Sapi’, partner privato della società mista nata con riusciti intenti innovativi nel 1998, nel corso del primo mandato da sindaco dell’amministrazione guidata da Giuseppe Tagliente. La gestione di Di Martino si apre con conti in attivo: il bilancio d’esercizio 2011, approvato nel corso dell’assemblea dei soci i lunedì 27 febbraio, si è chiuso con un utile di esercizio pari a 514.843 euro. “Dato positivo – commenta il neo amministratore delegato -, ma

trattandosi di una società partecipata è condizionata ai pagamenti del Comune, che è socio di maggioranza”.Fitta di appuntamenti l’agenda del manager con primi impegni a cominciare dall’incontro con il personale dipendente della società e dalla visione della documentazione contabile. Il nome dell’ex sindaco di Gissi è stato scelto in una rosa di candidati che aveva compreso pure quelli dell’ex assessore di area centrodestra Pietro Falcucci e di Graziano Marcovecchio. Il ‘tridente’ della ‘Pulchra’, ora, vede presenti, oltre a Di Martino, il presidente Enrico Tilli ed il consigliere Ezio Di Santo. DIFFERENZIATA E CONTROLLI – Di pari passo con le vicende della dirigenza societaria vanno anche quelle relative al raggio di azione più ampio della ‘Pulchra’, ovvero il comparto della raccolta differenziata in città. Servizio ormai esteso a gran parte del territorio comunale, ma che ancora presenta non poche difficoltà, anche e soprattutto per via della ritrosia di non pochi cittadini nel voler separare il pattume a domicilio ed invece a scaricarlo in quelle aree dove sono ancora presenti i cassonetti

(che, così, si mostrano letteralmente stracolmi e con le buste spesso a terra se non gettate dai finestrini della auto). Una serie di verifiche, con relativa applicazione di sanzioni agli indisciplinati, è stata portata a compimento anche nell’ultimo fine settimana. In azione la Polizia Municipale, in collaborazione proprio con i dipendenti della ‘Pulchra’ che si occupano del ritiro ‘porta a porta’ dei rifiuti. Ed in questo caso i riscontri sono stati poco ‘piacevoli’ con alcuni titolari di esercizi pubblici (bar e pizzerie del centro cittadino in modo particolare) ‘beccati’ a depositare alla rinfusa plastica e carta nei contenitori dell’indifferenziato. Le multe - 333 euro a carico di ogni singola attività, 50 per i privati - sono state comminate dagli agenti coordinati dal tenente Antonio Di Lena. “Il dato positivo è che, fatta eccezione per le attività sanzionate, la gran parte delle utenze commerciali effettua correttamente la raccolta differenziata”, commenta l’assessore all’Ambiente, Anna Suriani che richiama, ancora una volta, alla collaborazione. “In caso contrario gli sforzi messi in campo verrebbero vanificati”.

liberi subito


www.quiquotidiano.it

Vasto

pag. 7

2 marzo 2012

“Il futuro non è davanti a noi. è già accaduto” Un errore l’assenza dalla Bit di Milano

“I

l futuro non è davanti a noi. È già accaduto.” Non è una mia considerazione ma una citazione di uno dei più importanti studiosi mondiali di marketing. Faccio una premessa indispensabile: sono nato a Vasto, sono cresciuto qui e, salvo eventi straordinari, ho deciso di spendere le mie risorse, economiche e non, per questo territorio. Il mio sogno, come credo quello di altri, sarebbe quello di poter contribuire a lasciare ai miei figli una città più bella, più vivibile ma soprattutto, una città in cui i miei figli, come quelli di tanti miei coetanei, possano avere la speranza di realizzare i loro, di sogni. Sarebbe bello, e lo riconosco, anche un tantino fantasioso, che nel mondo ognuno potesse, secondo le proprie capacità e con il suo lavoro, contribuire a rendere la propria città migliore; sono sicuro che ci riuscirebbe senza troppe difficoltà. Riuscirebbe a farlo perché accanto al senso del dovere insito in ogni attività lavorativa ognuno di noi avrebbe anche un’altra spinta decisiva: la linfa proveniente dalle sue radici. Queste, ed altre, erano tutte considerazioni che facevo in treno nel viaggio di ritorno dalla BIT di Milan o . Guardavo fuori dal finestrino e pensavo che sì, forse la mia idea è effettivamente un po’ troppo utopistica; ma pensavo anche che la realtà oggi è, se possibile, ancora più “triste” di quanto sia utopica la mia immaginazione. Oggi per un giovane che finisce gli studi, “fare le valigie ed andare via da Vasto” è diventata la condizione necessaria ed indispensabile per realizzarsi; “conditio sine qua non” avrebbe detto la mia professoressa di latino. È vero, ci sono tanti giovani, che scelgono di andare via e che lo sceglierebbero comunque; ma scegliere è cosa ben diversa dall’essere obbligati. Mi facevo queste domande non perché abbia velleitarie ambizioni negli studi sociologici, ma solo perché di ritorno da un’esperienza importantissima per un operatore turistico come me (la Bit di Milano appunto), mi chiedevo quante cose noi stessimo facendo concretamente per invertire la rotta e riaccendere la speranza delle generazioni future. La risposta è sembrata assomigliare ad un

Piazza al momento e gastronomia su prenotazione da asporto

vuoto assordante; vi chiederete: può un vuoto essere assordante? Può. Proverò a spiegarvelo con un esempio: avete presente la presenza di Vasto, e, l’Abruzzo, alla fiera Bit di Milano? Ecco, esattamente così. Un vuoto assordante. Vasto e l’ Abruzzo alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano erano un bancone vuoto che nemmeno c’era. Erano presenti centinaia di Nazioni straniere, le regioni italiane, ma Vasto e l’Abruzzo no. Sinceramente non credo che si possa dare un effettivo rilancio e un briciolo di

speranza alla nostra città prescindendo dal turismo e dall’enorme indotto che esso può innescare. Questa è una considerazione mia. Durante un workshop un esperto mi diceva che “oggi il turista quando si mette in viaggio non è tanto alla ricerca di posti e luoghi ma piuttosto va alla ricerca di un’esperienza”. In pratica il turista vuole tornare a casa con uno zaino pieno di ricordi, emozioni, sapori. Ascoltavo e pensavo… chi più di Vasto potrebbe offrire al turista tutto ciò? è una città piena di storia, cultura, tradizione culinaria e non solo, oltreché uno scorcio d’Italia caratterizzato da paesaggi unici. è legata da stretta vicinanza con luoghi naturali e religiosi di primissimo piano. Detto questo, è altrettanto vero che non si può pensare di avere sempre l’occhio rivolto indietro, al passato; è troppo comodo pensare a risorse storico, culturali e paesaggistiche come le uniche sulle quali basare la competitività del nostro paese sul mercato turistico. Anche loro sono una rendita, e come tutte le rendite, anche questa, se non ben investita, presto o tardi finirà. E allora

perché? Perché un bancone vuoto? È ovvio. Il turismo non si improvvisa. Il turismo va programmato. Ci sono strumenti per farlo. Ci sono persone in grado di farlo. E noi a Vasto abbiamo anche queste. Penso fra gli altri al dott. Fabrizio Lucci, un giovane professionista che conosco personalmente e che svolge con estrema passione il suo lavoro. Per fare del “buon turismo” occorre fare sistema. E non solo con chi ci amministra. Non si può pensare di fare turismo rimanendo arroccati dietro i banconi delle proprie attività, tentando di mantenere privilegi conquistati da generazioni passate. Occorre uscire, incontrarsi, discutere e persino mettersi in discussione. Come dicevo prima, occorre programmare.Mi sembra inverosimile che Vasto non disponga di una tavola rotonda seria a cui si siedano i maggiori interpreti del sistema e che si riunisca per parlare e discutere di turismo. Il turismo, e di questo ne sono convinto, può essere l’unico volano per ridare il lustro che merita alla nostra città ed aprire attraverso l’ indotto occasioni lavorative impensabili per la nostra gente. Il turismo è, ad oggi, l’unica freccia a disposizione del nostro arco; non possiamo sprecarlo.Mi rendo conto che il periodo è difficile; che la politica del rigore è un elemento indispensabile del nostro tempo e “il governo dei tecnici” ne è solo la sua più concreta materializzazione. Ma per generare sviluppo non basta il rigore; per crescere bisogna essere in grado di scommettere ed avere il coraggio di farlo. Chi ci governa non dovrebbe avere paura di assumersi l’onere di scelte coraggiose; anzi, arrivo a dire che chi ci governa, dovrebbe essere riconosciuto perché il più coraggioso di tutti Noi. Poi il turismo ha bisogno di investimenti, che sostengano la programmazione. Mi hanno insegnato che l’investimento si articola in due momenti, il primo in cui si genera una flusso di denaro in uscita e un secondo in cui c’è n’è uno in entrata; se l’investimento è azzeccato il secondo è di gran lunga superiore al primo. Questa è la scommessa. Vasto, ha un patrimonio immenso che nessuno potrà mai portargli via; ma questo patrimonio potrebbe essere nulla rispetto a ciò che una nuova generazione capace e motivata potrà, se Dio vuole, pensare di realizzare. La posta in palio è altissima. Ci giochiamo la speranza nostra e dei nostri figli. Un domani potremmo essere accusati di incompetenza; ancor peggio di codardia. Ma abbiamo ancora qualcosa da perdere? Alfonso Traino


2 marzo 2012

economia

pag. 8

www.quiquotidiano.it

Io, lo smemorato delle biomasse? La replica di Caramanico L’IMPORTANZA DELL’ENERGIA PRODOTTA DALLE BIOMASSE Per assicurare un futuro sostenibile ed evitare gli effetti disastrosi delle variazioni climatiche, è necessario attuare una strategia che punti a sostituire l’uso dei combustibili fossili con le energie rinnovabili (Solare, idrica, eolica , geotermica e quella derivante dalle Biomasse). Gli accordi internazionali, come il protocollo di Kyoto e le direttive europee (Dir. 28/2009 ) le normative nazionali ( D.Lgs. 387/2003, D.lgs 28/2011 , il Piano di Azione Nazionale sulle energie rinnovabili ) stabiliscono obiettivi ben precisi da rispettare. Si tratta di norme che impongono parametri di riferimento che non possono essere disattesi, per non correre il rischio di incappare in procedure di infrazioni europee e quindi a ingenti sanzioni economiche. Tra le forme di energia più innovative, quella derivante dall’uso delle biomasse apporta una serie di vantaggi: • riduzione della dipendenza dai combustibili fossili; • riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi dell’effetto serra; • possibilità di avere importanti ricadute occupazionali. • L’utilizzo delle biomasse consente di valorizzare risorse già esistenti sul territorio come : • residui agricoli e agro-industriali ( 24 milioni di ton./ anno a livello nazionale come) che

• •

possono e devono essere smaltiti in maniera corretta; terreni incolti abbandonati ( 3 milioni di ettari, di cui 220.000 ettari a livello regionale) manutenzione del patrimonio boschivo (8

milioni di ettari) LA MIA POSIZIONE Sulla mia posizione in merito all’utilizzo delle biomasse non risulta alcuna contraddizione né mi si può accusare di smemoratezza. Ribadisco: CHE ERO E SONO DACCORDO sullo sviluppo da fonti rinnovabili, tanto che il Piano Energetico Regionale prevede l’obiettivo del 51 % da fonti rinnovabili entro il 2015. CHE ERO E SONO DACCORDO sullo sviluppo delle energie dalle Biomasse , tant’è che il Piano energetico Regionale prevede l’obiettivo di 200

Scrivanie Della Rovere linea Ekompi a partire da € 145,00 i.i.

Mw entro il 2015. Questo però non significa che si possono realizzare impianti di qualsiasi tipo e in qualsiasi luogo, ma bisogna stabilire norme e criteri capaci di garantire la tutela del paesaggio, della qualità dell’aria, della tutela ambientale. Dimostra di essere smemorato chi fa finta di non sapere che il Piano Energetico Regionale approvato dal governo regionale di centro destra nel 2009 a proposito delle biomasse non contempla la produzione di energia elettrica da oli vegetali ” . IL PIANO DEL CENTROSINISTRA Giova ricordare inoltre che il Piano approvato dal centro sinistra con D.G.R. del 21 Marzo 2008 n° 221/C, al cap. 3 punto 5.1 “ Interventi sulla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile stabiliva : “ ... il piano prevede il consumo di biomassa con filiera produttiva (coltivazione, trattamento e distribuzione) che risieda interamente sul territorio regionale, in modo da massimizzare i benefici socio-economico-finanziari della regione legati all’attivazione di una filiera produttiva corta. “ Pertanto anche ai fini del rilascio dell’autorizzazione, per la costruzione e l’esercizio dell’impianto di produzione di energia elettrica di biomassa, il soggetto proponente deve impegnarsi a produrre e/o fornire biomassa a fini energetici proveniente dalla Regione Abruzzo e ad utilizzare il prodotto stesso nell’impianto, per la durata dell’impianto a partire dall’effettivo utilizzo della biomassa per


www.quiquotidiano.it

l’alimentazione dell’impianto, mediante scrittura privata autenticata da allegare alla domanda di autorizzazione.” Una norma che specificava ancora meglio la possibilità di utilizzare solo Biomasse provenienti dal territorio regionale ma che è stato cancellata dal governo di centro destra con D.G.R. 31 Agosto 2009 n° 470 .(CAPITOLO 3 Pag 46) Quindi è stata eliminata la norma che imponeva l‘utilizzo solo delle Biomasse regionali aprendo le porte all’importazione delle biomasse extraregionali e quindi alla realizzazioni delle grandi centrali. Mi preme ricordare ai veri smemorati che il Piano Energetico regionale della Regione, non prevedeva il Trattamento degli oli vegetali importati da fuori regione ma stabiliva dei principi per: 1. la realizzazione di piccoli impianti per la creazione di una “ microgenerazione diffusa”; 2. l’individuazione di distretti agro-energetici per l’approvvigionamento delle biomasse, di piccole dimensioni (“ filiera corta”) ; 3. la partecipazione diretta dei cittadini che diventano nello stesso tempo “conferitori” delle biomasse e “utilizzatori” della energia prodotta; 4. la realizzazione di impianti attraverso un “azionariato diffuso” che punti ad assicurare il controllo pubblico dell’energia e vantaggi economici all’intera collettività. LE MIE AFFERMAZIONI Le affermazioni del sottoscritto riportate nell’articolo “ lo Smemorato delle biomasse” non risultano essere pertanto contraddittorie con quanto da me fatto e sostenuto durante l’esperienza di assessore. Ai miei contestatori chiedo dove avrei detto di essere a favore della realizzazione di centrali come quella di Vasto o dove avrei parlato dell’utilizzo di oli vegetali ? Forse prima di fare pesanti affermazioni ci vorreb-

economia

be prudenza e soprattutto maggiore conoscenza. Mi appello al direttore, al collega Giuseppe Tagliente, e alla sua esperienza per raccomandare attenzione prima di pronunciare affermazioni gravi e prive di fondamento. Quanto alla dichiarazione :“Forse è il caso che qualcuno gli ricordi che la centrale a biomasse che vorrebbe ostacolare fu autorizzata la prima volta , proprio nel 2007 , quando lui era assessore ” evidenzia ignoranza e malafede visto che chiunque si occupi di pubblica amministrazione sa perfettamente che le autorizzazioni sono di competenza esclusiva dei funzionari preposti e vengono rilasciate nel rispetto della legislazione vigente. Per cui, ogni iniziativa da parte dei politici sarebbe considerata una “illegittima ingerenza”! È bene ricordare che la richiesta di autorizzazione da parte della società Istonia Energy, fu presentata nel 2005 ai sensi del D.Lgs 387/2003 perché, purtroppo nessun Piano era stato approvato dal governo uscente di centro destra per regolamentare una materia così importante come l’energia. CHI SONO I VERI SMEMORATI? A conclusione , ritengo doveroso fare qualche domanda: Perché i consiglieri regionali di centro destra hanno votato contro la sospensione della autorizzazione della centrale di Vasto, dimenticando che solo un mese prima avevano votato a favore della sospensione per una centrale nella Marsica? Perché hanno votato contro dimenticando di aver approvato solo qualche giorno prima ( 10 gennaio 2012 ), un ordine del giorno in consiglio comunale che invitava il Sindaco a chiedere il riesame dell’approvazione ? Ogni considerazione finale sarebbe superflua !!! Franco Caramanico Consigliere Regionale del gruppo di Sel

pag. 9

2 marzo 2012

Per amore di verità, caro Caramanico.

Il collega mi costringe a fare qualche breve (ma soltanto per ragioni di spazio) schematiche considerazioni. • Caramanico mi sembra, aldilà della polemica messa in piedi a scopo difensivo, sostanzialmente a favore delle biomasse, seppur con i distinguo sui quali potrei concordare anch’io. Non si nasconda quindi dietro fragili giustificazioni addossando certe responsabilità ai tecnici ed ai dirigenti della Regione, i quali, com’è ovvio, si attengono sempre agli indirizzi impartiti dal politico. • Si può discutere certamente sulle dimensioni di una centrale, sulla tipologia di combustibile, sulla localizzazione, ma si deve necessariamente concordare – e su questo Caramanico dica con chiarezza cosa pensa – sul fatto che l’Italia (e l’Abruzzo) ha bisogno di abbassare il costo della bolletta energetica. • L’ordine del giorno da lui presentato sulla centrale a biomasse di Punta Penna è stato bocciato soltanto dopo che egli s’era rifiutato di accettare la proposta della maggioranza di spostarne la discussione in una apposita seduta dedicata a quel solo argomento. Non c’è stato perciò rifiuto di accettare il confronto, ma la volontà di approfondire con un più ampio confronto l’argomento. (P.T.)


2 marzo 2012

San Salvo

pag. 10

www.quiquotidiano.it

Lo strano silenzio degli innocenti Denunciati 25 ex consiglieri. La denuncia era partita dall’opposizione San Salvo. A meno di cinque giorni dalle elezioni primarie del Nuovo centrosinistra, un sito web vastese pubblica una notizia d’agenzia: la Guardia di Finanza ha segnalato alla Procura della Corte dei conti Gabriele Marchese ed altri “suoi” 24 amministratori. Le fiamme gialle avrebbero trovato irregolarità contabili nel rapporto tra il Comune ed il Civeta. L’ex sindaco giura che è tutto in regola ed anzi si mette a completa disposizione dei giudici della magistratura contabile per essere eventualmente ascoltato. Più di un milione e mezzo di euro sarebbe il danno all’erario. Somma di tutto riguardo, che dovrebbe far gridare allo scandalo “gli avversari” della precedente amministrazione. Invece, a quarant’otto ore dall’ uscita della notizia, nessun “avversario” la commenta. Lo ha fatto solo il Movimento San Salvo a 5 stelle (che generalmente tende a distinguersi dalla cosiddetta “casta”). Non lo fa il Pd, che pure contende a Ssd l’elettorato che voterà in continuità con l’amministrazione precedente. E non lo fa il centrodestra, che all’epoca aveva denunciato i fatti oggi oggetto d’inchiesta. Siamo in campagna elettorale e se fosse partita una strumentalizzazione di questa vicenda, di rimando i “segnalati” avrebbero potuto parlare di “tempistica perfetta” o di “giustizia ad orologeria”. Ma non c’è bisogno di questo, perché, come detto, nessun avversario si mette a strumentalizzare la vicenda (che probabilmente sarà chiarita con qualche memoria difensiva). Chiediamoci ora perché assistiamo a questo inedito “silenzio degli innocenti” (per innocenti, intendiamo i non coinvolti) ? Perché, almeno finora, in questa campagna elettorale c’è un originale taglio basso, dovuto ad

ceramiche artistiche liste nozze Corso Garibalidi, 75 - Vasto (Ch) Tel. 0873 367707 www.percorsidarte.it mail: info@percorsidarte.it

almeno quattro ragioni. 1) I ferri non ancora si riscaldano: i partiti sono ancora fortemente concentrati a cercare i candidati per chiudere le liste. 2) Si va sviluppando una sorta di captatio benevolentiae verso la coalizione esclusa, che però non si sa qual è: siccome sono tre le coalizioni che sperano di entrare al ballottaggio tra i primi due, si preferisce parlare del futuro. Se ci si attaccasse si rischierebbe di inimicarsi coloro che al secondo turno potrebbero tornare utili. 3) Le coalizioni più moderate (Pd e Pdl) vogliono captare il voto moderato e quindi stanno conducendo una campagna elettorale non aggressiva. 4) Tra i segnalati ci sono anche esponenti candidati in schieramenti non riconducibili al nuovo centrosinistra. 5) Il Nuovo centrosinistra (che peraltro ha propri esponenti tra i segnalati e che è anche la coalizione più interventista a livello politico) è occupato a chiedere i voti per le primarie di domenica prossima…A proposito di primarie, vale la pena di ricapitolare. Le elezioni sono indette appunto dal Nuovo centrosinistra, composto da San Salvo democratica, Italia dei valori, Sinistra Ecologia e Libertà e Partito socialista italiano. Solo quest’ultimo non ha indicato un proprio esponente. Infatti i cittadini che compiranno la maggiore età entro il prossimo 6 maggio potranno votare per uno dei tre seguenti candidati alla carica di sindaco del Nuovo centrosinistra: Domenico Di Stefano (Ssd), Antonio Cilli (Idv) e Giovanni Mariotti (Sel). Si vota domenica 4 marzo dalle 8 alle 22 in tre seggi: i residenti delle Zone Ripalta, Stingi e 167 votano in Via Tosti. I residenti di tutte le altre zone della città votano al Centro culturale. I resi-

denti nel Rione Marina votano al palasport della Marina. Lo sfoglio ci sarà subito dopo la chiusura dei seggi. Prima delle mezzanotte molto probabilmente sapremo chi sarà il vincitore, che sarà chiamato a rappresentare come sindaco designato la coalizione del Nuovo centrosinistra contro: Tiziana Magnacca (centrodestra), Arnaldo Mariotti (Pd), Fabio Travaglini (Udc) e uno non ancora scelto dagli aderenti al Movimento 5 stelle. Orazio Di Stefano

Promozione Febbraio 2012

-50%

tutto

Vendita e Assistenza

Vasto - Via Bachelet 2/c - michelemarchesani@tin.it


www.quiquotidiano.it

San Salvo

pag. 11

2 marzo 2012

La scuola media “Salvo D’Acquisto”. Una buona filosofia educativa infanzia, quando si respirava aria pura , non si “Insegnando consideravo la Scuola non dormiva di giorno per divertirsi di notte, ma si solo luogo di trasmissione di nozioni, ma studiava a lume di lampadina con filo di spago soprattutto sede inculturativa dell’opeattorcigliato, quando i genitori rappresentaratore nel suo porsi in un dato contesto vano un punto di riferimento e quando le bresociale, culturale ed etico: un contesto in vi pause erano riservate a mansioni ausiliare. cui i valori hanno, per la sua professione, Con la stessa costanza e silenziosa caparbietà un posto rilevante ... “ “L’amore non basta: oggi Delle Donne svolge il suo management è un sentimento, un punto di partenza e scolastico quotidiano . Controlla tutto persodi una vocazione. Ma la vocazione, pernalmente senza invadere però il campo degli chè sia fruibile ed utilizzabile, và costruita altri che considera componenti di un unico, con le conoscenze , le tecniche , i risultati armonico ed efficiente staff realizzando prodella scienza ...” Così scrive l’antropologo getti pluridisciplinari di crescente successo. Il Tullio Tentori nella sua opera “Il pensiero è 4 novembre, in Piazza Municipio, un concercome il vento” e così la pensa il dirigente to musicale, meravigliando ed emozionando della Scuola Media Salvo D’Aquisto, Pietanti sansalvesi, ha allietato con la colonna rino delle Donne. Tale scuola costituisce Un tuffo nella storia: è quanto hanno fatto, martedì 28 febbraio, quarantaquatla fase iniziale della mia carriera scolasti- tro ragazzi della Scuola Media “Salvo D’Acquisto” di San Salvo. Accompagnati sonora di New York, New York ed altri brani il ca, la mia prima nomina da studentessa dalle insegnanti Cleopatra Palmieri ed Elisabetta Folcando e dal sub-commis- monotono Centro Storico. A suonare, uniti ed universitaria. Allora le sezioni erano po- sario prefettizio Luciano Conti, i ragazzi hanno visitato il Quirinale e la mostra attenti, erano alunni della stessa scuola che, eterogenei per profitto e disciplina, diretti dal chissime e le classi non affollate. Il Preside allestita al suo interno per ricordare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia Professore di strumenti musicali, sono stati giornamento e chi si illude di cambiare le “teste” “presiedeva” a livello decisionale incuteva rispetto e timore ; ricordo quando il preside Pic- dei docenti, con la presuntuosa “sua infallibile te- capaci di concretizzare lo studio faticoso, filtrato cirilli con tono austero e cattedratico, continua a sta”. Ci sono, però, Dirigenti che con ponderatezza, dalla passione per le note. Un meritato premio alla ripetere : “la Scuola è una cosa seria!” . Non “Pre- preparazione, diplomazia, equità e discrezione ri- scuola che ha finalizzato i programmi scolastici, side” ma Dirigente viene definito il Capo d’Istituto escono a gestire serenamente e con ottimi risul- facendo fulcro sulla valorizzazione e la valutaziooggi, perchè il ruolo è radicalmete cambiato: egli, tati l’apparato complesso e difficile della Scuola. ne non solo delle conoscenze ma (come sempre infatti non presiede, ma pilota il percorso didattico Di rara tipologia fa parte il dirigente Pierino delle asserisce il nostro dirigente) anche e soprattutto , disciplinare ed amministrativo; il suo ruolo è più Donne, già professore di Lettere, la cui preparazio- delle competenze. E le competenze così definite flessibile ma determinante tanto da condizionare ne umanistica costituisce un valore aggiunto, non nel registro didattico ministeriale non sono altro negativamente o positivamente tutto il lavoro del trascurabile. Infatti, come scriveva Furio Colombo, che l’innata capacità, il talento, a cui il primo, grancorpo docente e discente, con conseguenziali ri- il fallimento di una mega multinazionale venne de maestro Socrate si riferiva. Pierino da giovane sultati. Purtroppo, come capita in ogni Istituzione attribuito al fatto che i responsabili non avessero aveva studiato bene quelle pagine di filosofia, scoc’è chi fà politica soggettiva, chi vuole esibirsi, chi letto Shakespeare. Pierino, come, qualcuno lo chia- prendo già d’allora che bisogna solo tirarli fuori dai fà il lavativo, chi non rispetta regole, nè orari, chi ma, è una persona “ concreta, essenziale nel dire e nostri alunni che, dalla nascita, ne sono possessori difende solo gli insegnanti , chi fà il paternalista nel fare, poco appariscente, forte e fermo nelle sue inconsapevoli. Angiolina Balduzzi con gli alunni, chi è “fissato” per inutili corsi di ag- decisioni importanti come le montagne della sua

Azienda specializzata nelle manutenzioni e riparazioni caldaie a gas climatizzatori e solare termico

Via D’Annunzio 3a/3b - 66054 Vasto (Ch) Tel. 0873 368290 Fax 0873 510786


PunTi vendita:

Via Marco Polo, 1 - Vasto C.so Mazzini, 85 - Vasto Via Ciccarone, 2 - Vasto

IngroSSo:

Via Colli, 1 - Vasto

Tel. 0873 370939 Mobile 348 8532511


www.quiquotidiano.it

sport

“Cuore Nerazzurro 2011” assegnato a Gianfelice Facchetti San Salvo - Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticato Giacinto, capitano della Nazionale con cui divenne campione europeo nel 1968 e vice campione del mondo due anni dopo, sarà a San Salvo sabato 10 marzo, ospite del locale Inter Club, per ritirare il premio ‘Cuore Nerazzurro 2011-2012’, ambito riconoscimento che ha già portato in città Evaristo Beccalossi e Antonio Paganin. Facchetti junior raccoglie il testimone da due illustri predecessori che hanno inaugurato quello che è considerato, grazie all’iniziativa e all’organizzazione del club abruzzese, uno degli eventi più attesi in campo sportivo. La manifestazione si terrà nei locali della sede del club, presso il bar Meeting di San Salvo Marina, dalle ore 17.30. Michele Del Piano

Le allieve della “Paolucci “ vincono la finale provinciale di basket

Le allieve della Scuola Secondaria di 1° grado “R.Paolucci “di Vasto hanno vinto la finale provinciale di basket battendo, con il punteggio di 51 a 28, la rappresentativa locale dell’Istituto “Galilei”. La squadra della “Paolucci”, guidata dalle insegnanti Mucci e Di Florio, era composta dalle seguenti alunne: Silvia Di Salvo, Alessia Di Giacomoantonio, Martina Fusoni, Simona Galante , Alessia Laccetti, Chiara Lonza, Ludovica Piccirilli, Sara Pi-

Via San Michele: nei pressi della Villa comunale, in pieno centro 2° piano con ascensore composto da ingresso-salone-cucina-3 camerebagno-ripostiglio. Cantina. Ampia metratura. € 130.000,00 Classe energetica : g Indice Prestazione Energetica (IPE) : 190.3 Kwh/m2/ anno

2 marzo 2012

Santovito si laurea campione regionale di corsa campestre Torna a far parlare di sé Massimiliano Santovito, tesserato con l’Atletica Solidale di San Salvo, salito sul gradino più alto del podio a Lanciano laureandosi campione regionale di corsa campestre nella categoria Cadetti. Grande soddisfazione per la società di appartenenza, ma specialmente per Massimiliano che ha confermato a pieni voti talento e potenzialità. La vittoria, nella cornice dell’ippodromo ‘Villa delle Rose’ è arrivata nell’ambito del campionato regionale di corsa campestre, organizzato dalla Fidal, e dopo essersi confrontato con atleti delle società più importanti della regione. Massimiliano Santovito, dall’estate scorsa è seguito da Mario De Benedictis (allenatore olimpionico) dell’Hadria Pescara. Con questo importante risultato, l’atleta vastese rappresenterà l’Abruzzo dei campionati nazionali di categoria in programma a Correggio. Piena soddisfazione è stata espressa anche da Vito Taraborrelli, neo presidente dell’Atletica Solidale. Michele Del Piano

scicelli, Noemi Scotti, Camilla Stivaletta Ludovica Stivaletta. La gara si è svolta il 24 febbraio scorso presso la palestra del Comprensivo “Galilei” di San Giovanni Teatino. Ad majora semper è stata l’esortazione del dirigente scolastico Maria Cauli agli alunni, incitati a riconfermare, nelle finalissime delle Olimpiadi della Matematica - che si terranno in primavera a Milano- le ottime prestazioni alle quali la Scuola è abituata!

Affiliato: Lucio Salvatore D.I. Viale G. Dannunzio, 53 - 66054 Vasto (CH) Tel. 0873 69425 - Fax 0873 368781 E- mail: chhs2@tecnocasa.it

Le nostre proposte

pag. 13

Ogni agenzia ha un proprio titolare ed è autonoma Via Petrarca: CENTRO, appartamento al 3° piano con ascensore composto da ingresso, cucina abitabile, soggiorno, 3 camere, studio e doppi servizi. Garage, cantina e posto auto. Giardino condominiale. € 145.000,00 Classe energetica: g Indice Prestazione Energetica (IPE): 204.1 Kwh/m2/anno

Via Furci: zona servitissima, in palazzina quadrifamiliare disponiamo di un appartamento al 2° piano composto da ingresso, ampio soggiorno, luminosa cucina abitabile, 2 camere e bagno. Garage, cantina con camino e bagno, giardino privato e soffitta. € 120.000,00 Via Pitagora: zona servitissima, 4° ed ultimo piano con ascensore, ampia metratura. Ingresso , salone, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni, ripostiglio. Garage, terrazzino coperto e balconi vista mare. € 135.000,00 trattabili. Classe energetica : g Indice Prestazione Energetica (IPE) : 197.7 Kwh/m2/anno


2 marzo 2012

cultura

pag. 14

www.quiquotidiano.it

Il turco a Vienna storia del grande assedio del 1683 Appena pubblicato il libro di Franco Cardini, edito da Laterza

Nella cornice di uno splendido affresco secente- cando la crociata, non avesse la sua eccezione da nell’ambito di un conflitto che pendeva sempre sco, dove si consumano lotte fratricide, avvincenti salvaguardare, il suo “buon infedele” col quale al- a favore dei Turchi ci si presenta quindi uno scegiochi di potere e “impia foedera”, Franco Cardini, lacciare alleanze.” Come la Francia di Francesco I nario europeo molto complesso, si pensi anche ai unendo la meticolosità dello storico di professio- che si alleava col sultano o CarloV che faceva l’oc- rapporti fra la Serenissima e l’impero ottomano, ne al piglio accattivante del roveri e propri ‘nemiciamici’ e a come le famimanziere, ci invita ad assistere a glie regnanti più potenti d’Europa non di“l’ultima crociata” dell’Europa crisdegnassero affatto cedere al fascino dello I pomeriggi culturali di stiana contro l’impero sultaniale sfarzo orientale. d’Istanbul. L’autore , lungi dal proMa la guerra di Candia e le conquiste unVasto, Martedì 6 Marzo - Ore 18.00 - Palazzo D’Avalos porci uno scontato quadro storico gheresi da parte degli ottomani riaccendodel “duello fra la Croce e la Mezzano i conflitti e quando la “paura turca” si fa Presentazione del libro luna”, evidenzia come i rapporti sentire più che mai arriva finalmente il ‘dies fra IL TURCO e l’Europa siano stati gloriae’. Dopo il tentativo fallito del 1529 molto più complessi e ambigui di di occupare Vienna da parte di Solimano quanto si possa pensare. Partendo il Magnifico, la mitica armata ottomana, dai primi anni del sedicesimo secapeggiata da Kara Mustafa, ci riprova nel colo Cardini passa al setaccio più luglio del 1683 con un terribile assedio di due secoli di storia euroasiomeche durò due mesi e che mise a durissima diterranea narrandoci le premesse prova la difesa asburgica. A causa infatti di della grande vittoria del 1683. non solo della superiorità numerica turUniversità di Firenze Attraverso l’avvicendarsi di granca ma anche e soprattutto della stagione di sultani come Selim ‘il Terribicalda che favoriva infezioni e epidemie e Partecipano: Lucio D’Arcangelo le’e Solimano ‘il magnifico’ a capo nondimeno dalla mancanza di vettovaglie, Giuseppe Tagliente dell’Islam ottomano, fra bolle Vienna era ormai ridotta allo stremo delle Alessandro Tucci papali di incoraggiamento alla forze. Le truppe di soccorso tardavano ad crociata, manipoli di traditori, erearrivare… L’unica cosa che poteva salvarla tici, convertiti e rinnegati, attraera un miracolo. A questo punto sfilano, verso continue scorrerie di pirati davanti agli occhi affascinati del lettore, dilanianti le coste mediterranee, gli indimenticabili protagonisti di quella fra incontri e scontri di cattolici e indimenticabile giornata, gli eroi cristiani riformati e attraverso i fragilissivengono ritratti con fine acume psicolomi equilibri di potere fra il Sacro gico: dall’irruente e ostinato re Giovanni Romano Impero e la Francia condi Polonia, principe soldato e indiscusso tendentisi lo scacchiere eurometrionfatore della battaglia, al giovane e fiediterraneo (che sfocieranno nella ro principe Eugenio di Savoia, alla sua priguerra dei Trent’anni) e quindi ma esperienza guerresca e all’ardente capall’interno di una cristianità europuccino Marco d’Aviano. L’intervento delle pea tutt’altro che unita ma anzi colonne cristiane a soccorso di Vienna fu alla vigilia della Riforma, Cardini ci determinante per la salvezza della città.. E rivela come la religione diventava la domenica del 12 settembre, Re Giovanni spesso un instrumentum regni:”la di Polonia, dopo aver servito la messa con diplomazia del tempo era in realtà frate Marco e sotto il comando della ‘geneun susseguirsi di grandi e piccoli impia foedera, chiolino ai safavidi di Persia. ralissima’ Vergine Maria trionfa sull’armata turca dove non c’era potenza cristiana che, pur invo- Dopo la miracolosa vittoria di Lepanto nel 1571, ormai non più invincibile. La fase culminante della

Il Turco a Vienna

aperto anche a apranzo

Franco Cardini


www.quiquotidiano.it

vittoria viene dipinta con toni epici e con un certo lirismo pittorico come quando si descrive l’attacco decisivo degli ussari dalla caratteristica corazza alata: “ Le ali dei polacchi, controsole, nel turbinar della polvere e dei pennoncelli colorati delle lance, dovevano fare davvero un effetto di angelica terribilità a chi si vedeva rotolare addosso quella valanga di cavalli e di ferro.” Di fatto l’avanzata ottomana nel territorio europeo fu arrestata e il mito dell’invincibile armata turca distrutto.Naturalmente, Cardini, a proposito dell’importanza simbolica della celebre data ci allerta a non identificarla come l’ultima tappa di una ‘guerra santa’, ma a riconoscerle quella sacralità naturale in un periodo storico in cui tutto aveva un valore sacro. Dal 1683 in poi comincia una fase storica che, passando attraverso la pace di Passarowitz del 1718 si conclude ”…soltanto nel 1914 con l’inizio del suicidio dell’Europa che avrebbe avuto, come suo primo catastrofico evento di rilievo, la scomparsa dei tre imperi sovranazionali che per oltre due secoli avevano garantito all’ampia area compresa tra Adriatico,Dnestr e Bosforo pace ed equilibrio:una pace e un equilibrio…che da allora ai giorni nostri non sono stati più ritrovati , com’è provato anche da recenti vicende.” Di qui l’intuizione dell’autore che, non senza una punta di romantica malinconia ,denuncia la perdita dell’ identità culturale e religiosa dell’Europa a favore della secolarizzazione, quell’Europa cristiana che, con l’ ultima impresa crociata di quel glorioso 1683 “…cedeva definitivamente il passo all’Occidente, che altro non è se non la Modernità:” Rossella D’Arcangelo

Fiocco rosa in casa Sacramone Il 27 febbraio è nata Giorgia Sacramone, per la gioia di mamma Barbara, papà Gianluca e i fratellini Andrea e Simone. Alla piccola e a tutta la famiglia gli auguri più affettuosi da Peppino Tagliente e dala redazione.

qui e là

pag. 15

2 marzo 2012

Riceviamo e pubblichiamo LETTERA APERTA AL SINDACO LAPENNA Che delusione, questa amministrazione di sinistra! Egregio signor Sindaco, sono vastese di nascita e modenese di adozione, molto legata alle mie radici, ma ogni volta che torno a Vasto sono presa dallo sconforto e dall’amarezza. Sono più di quarant’anni che vivo in Emilia dove mi sento una cittadina con dei doveri e dei diritti, ma quando torno a Vasto, per molte questioni che non funzionano, mi sento una suddita [...] Circa dieci anni fa con i nostri risparmi io e mio marito abbiamo comprato un appartamento in via San Rocco (zona, un tempo chiamata Frutteto, che bel nome! oggi scomparso dalla toponomastica) con l’intento di passarvi da pensionati una buona parte dell’anno. Il posto era bello, il condominio era quasi isolato, ma tra gli ulivi e la strada di campagna per arrivarci non era un problema allora. In questi anni le case sono nate come funghi in tutta la zona, non godo più della bellezza della natura: gli ulivi sono scomparsi, una selva di condomini nasconde l’azzurro mare; per quanto tempo ancora continuerò a vedere la Maiella madre? Ma la via è rimasta quella di allora, un tratturo; non esiste illuminazione pubblica, unico posto di tutto il territorio comunale in tali condizioni […] La zona tutta versa in uno stato totale di abbandono: assenza di una strada sicura, la piccola aiuola pubblica (ottenuta a suo tempo, sottraendola al parcheggio, facendo pressioni sull’amministrazione di allora) lasciata in stato di totale abbandono (per cui le piante

allora messe a dimora sono in parte seccate), servizio della nettezza urbana inadeguata etc. [...] Eppure penso che le tasse per le opere di urbanizzazione gli imprenditori edili le abbiano pagate all’atto della concessione edilizia, noi cittadini paghiamo l’Ici anche a tariffe maggiorate e la Tarsu [...]. Chi paga le tasse avrà pur diritto di avere una strada, un’illuminazione pubblica, una città ordinata e pulita. Lei può ribadirmi che ha ereditato una situazione degradata pesante, che le sono stati tagliati i fondi etc. Ma io come molti vastesi, mi aspettavo un cambio di rotta e di stile da un’Amministrazione di “sinistra” che mi aveva fatto sperare in una primavera vastese. Che delusione! Non c’è proprio speranza che qualcosa cambi. I problemi finanziari ce li hanno tutti i comuni, ma bisogna cercare vie nuove per risolvere anche i piccoli problemi dei cittadini che se vedono proposte e soluzioni efficaci si lascino coinvolgere. Ecco che entra in gioco l’educazione, quindi perché non attivare progetti con le scuole [...], con le associazioni di volontariato, con le parrocchie e impegnare giovani e anziani in attività di cura di un marciapiede, di un’aiuola, di un monumento, così s’impara a sentire il bene pubblico come cosa propria. Coraggio, sindaco, in quest’ultimo scorcio del mandato dimostri di essere in grado di modificare qualcosa, ridia fiducia ai suoi cittadini, s’inventi qualcosa per uscire dalla rassegnazione. Uno slogan della mia gioventù diceva: “fantasia al Potere? Quanti anni sono passati, ma al Potere oggi ci sono il grigiore, la mediocrità, la rassegnazione… Gilda Salvatorelli

Auguri Tommasina Ha compiuto gli anni ieri la dolcissima Tommasina: auguri dal marito Lino, dagli amici Stella, Dino, Angela, Domenico e da tutto lo staff dell’Istituto San Gabriele di Vasto. Auguri anche dalla nostra redazione.

Lutto in casa Marinucci

E’ scomparsa il 29 febbraio la signora Consiglia madre affettuosissima dell’amico valter Marinucci, al quale formuliamo le condoglianze più sentite.


VASTO

Carpi Motor Company srl - S.S. 16 Nord Km 509 66054 - Vasto info@carpimotorvasto.com - tel. 0873 310525


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.