Dimensione Pulito - Speciale Servizi Ambientali - Gennaio/Febbraio 2024

Page 1

SUPPLEMENTO A DIMENSIONE PULITO GENNAIO/FEBBRAIO 2024

ISSN: 2612-4068

Servizi Ambientali UN PERCORSO FORMATIVO PER IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

CULICIDI

A. albopictus e arbovirosi in Italia RATTI

Piani di eradicazione nelle isole del Mediterraneo INNOVAZIONE

Droni applicati al bird control

TRUDETX

non dormirci sopra! Controlla subito se ci sono TruDetx™ –

• Accuratezza superiore al 90%

• Rilevamento precoce

tempestivo

FORMAZIONE

Come ottenere il massimo dai corsi

Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web


Dal 2006 con

LINEA

ONLY PY

NUOVO!

Concentrato a rilascio graduale

LA POTENZA VERDE DEL PIRETRO

ORIGINE VEGETALE

Vieni a trovarci a

RAPIDA AZIONE ABBATTENTE

PER INSETTI VOLANTI E STRISCIANTI

PER INDUSTRIE ALIMENTARI E AMBIENTI SENSIBILI

Pad. 33 - Stand B6 C3

Sono Presidi Medici Chirurgici ad azione insetticida, usare con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sui prodotti. Si richiama l’attenzione sulle frasi e sui simboli di pericolo riportati in etichetta. Only PY™ è un marchio registrato di Copyr S.p.A.

www.copyr.eu




SOMMARIO

Periodico mensile edito da

ANNO 33

Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano www.quine.it | info@quine.it | Tel. 02 864105

Supplemento a Dimensione Pulito 1/2024

Direttore Responsabile Giorgio Albonetti

IN COPERTINA

Direttore editoriale Ornella Zanetti | ornella.zanetti@quine.it

Fondata nel 2022 sui molti anni di esperienza di Bayer, Envu ha un obiettivo: promuovere ambienti salubri per tutti, ovunque. Envu offre servizi dedicati all’igiene professionale e nella gestione professionale del verde. Nelle sue linee di business offre ai clienti soluzioni innovative valide anche per il futuro. Envu ha sede globale negli Stati Uniti e opera in più di 100 Paesi nel mondo.

Direttore Tecnico Maurizio Pedrini Coordinamento editoriale Chiara Scelsi | c.scelsi@lswr.it | Tel. +39 349 0099322 Redazione Loredana Vitulano | l.vitulano@lswr.it Tel. +39 342 6618995 Cristina Cardinali | c.cardinali@lswr.it Tel. +39 347 4238879 Simone Ciapparelli | s.ciapparelli@lswr.it Tel. +39 344 0571950

HANNO COLLABORATO Cristina Cardinali, Simone Ciapparelli, Chiara Dassi, Graziano Dassi, Francesco Fiorente, Livio Marossi, Maurizio Pedrini, Marco Pellizzari, Alex Pezzin, Michele Ruzza, Stefano Stringa, Loredana Vitulano

Consulenti tecnico scientifici per la sezione Igiene&Ambiente Chiara Dassi - Graziano Dassi

YOUR INFORMATION PARTNER

Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Ornella Foletti | o.foletti@lswr.it | Tel. +39 342 7968897

YOUR INFORMATION PARTNER DISINFESTASTORIE

Pubblicità e Sviluppo: dircom@quine.it Filippo Viola | f.viola@lswr.it #251 Guido Rossi | g.rossi@lswr.it Edoardo Rossi | e.rossi@lswr.it CLASSIFICHE 2015 Elena Brusadelli | e.brusadelli@lswr.it Produttori e distributori:

#42

8

www.casaeclima.com

TAVOLA ROTONDA

Conto Termico e TEE. A che punto siamo?

NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

FILTRAZIONE E QUALITÀ DELL’ARIA

ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)

Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DCOCI0168

SOTTORAFFREDDAMENTO CLASSIFICHE 2015 ADIABATICO PER LA

www.casaeclima.com

12

ITS Dove va la filiera?

A SCUOLA DI EFFICIENZA Un anno diFOCUS logistica MATERIA CONNECTION

Produzione&Stampa Antonio Iovene | a.iovene@lswr.it | Tel. +39 349 1811231 TREND Il bagno che ti calza a pennello

N. 64 · Anno XI · dicembre 2016

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

CULICIDI Zanzara Tigre e arbovirosi in Italia Alex Pezzin

ISSN: 2038-0895

N. 64 · Anno XI · dicembre 2016

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

bimestrale

Organo ufficiale

Produttori eFRIGOCONSERVAZIONE distributori:ALIMENTARE ce la si può fare!

BIOLOGIA 36 Virus, da dove vengono e cosa sono? Livio Marossi www.commercioelettrico.com

SPECIALE BIM

DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”

ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO A “IMPATTO ZERO”

TRATTAMENTI Organo ufficiale FME Organo ufficiale FINCO IL BUSINESS MAGAZINE 16 Lotta inCHEambito urbano contro Organo ufficiale AiCARR www.bluerosso.it Organo ufficiale ANGAISA www.casaeclima.com LA RIVISTA HA PORTATO DEI DISTRIBUTORI L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E LA RIVISTA PER eI abbonamenti LA VOCE PIÙ AUTOREVOLE DEL LA VOCE AUTOREVOLE DEL CANALE LA PROGETTAZIONE E GROSSISTI DI Prezzi A. albopictus e REALE R.OLTREnorvegicus IN TEMPO 200.000 UTENTI MESE MATERIALE ELETTRICO PROFESSIONISTI DELL’HVAC&R SOSTENIBILE IN ITALIA IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA SETTORE IDROTERMOSANITARIO • Abbonamento annuale: 49 euro www.commercioelettrico.com Organo ufficiale FME Alex Pezzin • Annuale estero: 160 euro Organo ufficiale FINCO IL BUSINESS MAGAZINE ITS Dove va la filiera?

FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE

Stampa RISPARMIO ENERGETICO NEL TERZIARIO COMMISSIONING Tipolitografia Pagani – Passirano (BS) FOCUS Un anno di logistica

POSTE ITALIANE SPA – POSTA TARGET MAGAZINE - LO/CONV/020/2010.

TREND Il bagno che ti calza a pennello

bimestrale

A SCUOLA DI EFFICIENZA

ce la si può fare!

Realizzazione grafica Paolo Marchetti

MARCO EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME BOSELLI Bosch riparte IMPIANTI AD ARIA PRIMARIA VS VAV da… Bosch FOCUS COMMISSIONING

Analisi del processo e case study

Organo ufficiale

ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)

Panoramica di inizio anno

IMPIANTI NEGLI NZEB: #251 DALLA TEORICA ALLA PRATICA

ISSN:2038-2723

MARCO BOSELLI Bosch riparte da… Bosch

ISSN: 2038-0895

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

42

NORMATIVA

NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

ANNO 8 - FEBBRAIO 2017

Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DCOCI0168

Organo Ufficiale AiCARR

ISSN:2038-2723

LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R

ATTUALITÀ 30 Il “caso” cimici dei letti e prospettive del settore Maurizio Pedrini

Virus e pesto di basilico Graziano Dassi

DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”

MATERIA CONNECTION

ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva

Passo obbligato e grande opportunità

Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

SPECIALE BIM

FORMAZIONE 40 Riflessioni sui corsi Graziano Dassi

SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO A “IMPATTO ZERO”

FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE

RIO

Passo obbligato e grande opportunità

Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

www.bluerosso.it www.casaeclima.com • Copia arretrata: 17 euro LA RIVISTA CHE HA PORTATO L’INFORMAZIONE EFFICIENTE, COMPLETA E LA VOCE di AUTOREVOLE DEL CANALE LA VOCE PIÙ AUTOREVOLE DEL • Costo una copia: 1.30 euroLA PROGETTAZIONE IN TEMPO REALE OLTRE 200.000 UTENTI MESE SOSTENIBILE IN ITALIA IDROTERMOSANITARIO PIÙ DINAMICA SETTORE IDROTERMOSANITARIO SPECIALE FOCUS abbonamenti.quine@lswr.it | Tel. 02 864105 www.quine.it

Organo ufficiale ANGAISA

C&R

ISSN n. 1974-7144

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

a pag. 12

I BENEFICI DELLA NORMAZIONE

alle pagg. 16­17

www.giornaleingegnere.it

alle pagg. 22­23

N. 12 - Dicembre 2016

Un CNI eletto per dare risposte www.dimensionepulito.it L’EDITORIALE

Innovazione e cambiamento

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

di GIOVANNA ROSADA

O

gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso più ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalità, metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fare” ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SI” o con un “NO”. È stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “si” e “no” dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianità dell’individuo e l’incapacità della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metà dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltà parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con più forza alla politica? n

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI

O pag. 5 • NUOVE NORME UNI pag. 21 • MOSTRE E CULTURA pag. 21 • IN LIBRERIA pag. 21

LE ZIONE

FOCUS

IMPIANTI FOTOVOLTAICI

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderà gli ingegneri fino al 2021, quando completerà i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialità del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è già possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione così forte per la continuità del Consiglio nazionale uscente”, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

In USA volano le infrastrutture

MACCHINE UTENSILI

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI

VALIDAZIONE

1563

DEI DISTRIBUTORI E GROSSISTI DI MATERIALE ELETTRICO

RODITORI 22 Eradicazione di Rattus rattus dalle isole del Mediterraneo Simone Ciapparelli

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 – CN/MI

CLAUDIO DE ALBERTIS, INGEGNERE VISIONARIO pag. 5 • NUOVE NORME UNI pag. 21 • MOSTRE E CULTURA pag. 21 • IN LIBRERIA pag. 21

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

ROBOTICA

|

PROGE T TA ZIONE

|

AUTOMAZIONE

|

AT T UA L I TÀ

MACCHINE UTENSILI

Al centro della fabbrica intelligente

50 anni di torni

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

www.ammonitore.com

Novembre/Dicembre 2016

#4maggio 2016 mensile

www.meccanica-automazione.com

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

a pag. 15

FINANZIAMENTI PMI

TAVOLA ROTONDA

Editoriale

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

Italia scossa

44 La divulgazione e l’apprendimento in età adulta Chiara Dassi

Newsletter Responsabilità SCIA, operativo Top 7 megail modello unico infrastrutture del 2016 Dimensione Pulito periodico mensile registrato: autorizzazione Installatore GUIDE dell’ Professionale 7 del Tribunale di Milano N. e598 del 9.11.92 Ancora trattative consultazioni? NI eletto per dare risposte In USA volano le infrastrutture Quine è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione QUOTA RINNOVABILI EDIFICI SPECIALE MILLEPROROGHE LA DISTRIBUZIONE obblighi e proroghe Tutti i rinvii Newsletter n. 12191 del 29/10/2005. NEGLI IMPIANTI DI RISCALDAMENTO SCIA, operativo Top 7 megal modello unico infrastrutture del 2016 La pubblicazione o ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto Ancora trattative e consultazioni? www.meccanica-automazione.com MECCANICA&AUTOMAZIONE dall’editore. Gli articoli pubblicati su Dimensione Pulito MENSILE PER LA www.ammonitore.com PERIODICO BUSINESS TO BUSINESS IL PORTALE CHE TI UOTA RINNOVABILI EDIFICI SPECIALE MILLEPROROGHE obblighi e proroghe Tutti i rinvii LA GUIDA DA PORTARE sono sotto la responsabilità degli autori. LA RIVISTA PER PROGETTARE Organo ufficiale Confapi www.rivistainnovare.it SUBFORNITURA E DAL 1952 IL PERIODICO GUIDA VERSO LA NEL MONDO DELL’INDUSTRIA SEMPRE CON SÉ PER D’INFORMAZIONE I manoscritti e i disegni pubblicati INFORMAZIONE LA SMART INDUSTRY LA PRODUZIONE SMART INDUSTRY MECCANICA E DELLE MACCHINE CONOSCERE TUTTI I INGEGNERI E ARCHITETTI TECNICO SCIENTIFICA INDUSTRIALE nonPERsaranno restituiti. UTENSILI TRUCCHI DEL MESTIERE NEWSLETTER – L’AGGIORNAMENTO PER LE PMI www.meccanica-automazione.com MECCANICA&AUTOMAZIONE INFORMATIVA AI SENSI DELVIAGDPR PROFESSIONALE MAIL 2016/679 MENSILE PER LA www.ammonitore.com PERIODICO BUSINESS TO BUSINESS IL PORTALE CHE TI Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 dell'art. Europeo per laiscritti Protezione dei Dati SUBFORNITURA E 952 IL PERIODICO Ai sensiLA www.rivistainnovare.it Organo ufficiale Confapi RIVISTA 13 PER Regolamento PROGETTARE GUIDA VERSO LA NEL MONDO DELL’INDUSTRIA NFORMAZIONE Personali 679/2016 di seguito GDPR, i dati di tutti i lettori saranno INFORMAZIONE LA SMART INDUSTRY LA PRODUZIONE SMART INDUSTRY MECCANICA E DELLE MACCHINE GNERI E ARCHITETTItrattati sia manualmente, sia con TECNICO SCIENTIFICA strumenti informatici e saranno INDUSTRIALE UTENSILI R – L’AGGIORNAMENTO LE PMI utilizzati per l’invio di questa e diPERaltre pubblicazioni e di materiale SIONALE VIA MAIL informativo e promozionale. Le modalità di trattamento saranno aggiunge oltre 42.000 iscritti conformi a quanto previsto dagli art. 5-6-7 del GDPR. I dati potranno essere comunicati a soggetti con i quali Quine Srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio delle copie della rivista. Il titolare del trattamento dei dati è Quine Srl, Via G. Spadolini 7 - 20141 Milano, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiornamento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione di cui agli IVO GRASSO e articoli 15-21 del GDPR. MASSIVE ARTS alle pagg. 16­17

alle pagg. 22­23

N. 12 - Dicembre 2016

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

de”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

organizzazione delle divisioni opedel Cni. E, in prova, due sfide: quelei servizi per gli i e delle strutture oriali. Armando brano, presidente nte del Consiglio nale degli ingegnecategoria per altri à gli ingegneri fino suoi dieci anni di l’ufficialità del mionsiglieri designati esidente, è già pose mosse del nuovo siderosi di partire, ata un’indicazione l Consiglio naziole prime dichiara-

'

7

I

9

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono a pag. 15

Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

di Fabio Chiavieri

Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017

MACCHINE UTENSILI

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

→ pag.37

Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - LO/MI

a pag. 12

ICI DELLA ZIONE

segue a pag. 2

GOVERNO IN CRISI

LA TRIVELLA

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 città

a pag. 7

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo intero”

a pag. 9

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 18­19

Eucentre per ricostruire la sicurezza A Pavia il Centro Europeo di Ricerca Formazione in Ingegneria Sismica →epag.25

a pag. 10

Professionisti al passo coi tempi...

Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documen→ pag.5 tare la consegna.

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

a pag. 10

Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

Copia offerta da:

In collaborazione con:

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

Programma Corsi di Aggiornamento Professionale Gennaio - Maggio 2017

Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documen→ pag.5 tare la consegna.

© Collegio degli ingegneri e Architetti di Milano

È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti ivi inclusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione

NEWSLETTER – Nr.01 – Pag.1

#4maggio 2016 mensile

Editoriale

→ pag.37

Professionisti al passo coi tempi...

Novembre/Dicembre 2016

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

VENERDÌ 13 GENNAIO 2017

IN QUESTO NUMERO

[pag. 14]

Macerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, fisicamente e mentalmente; schiaffeggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile forza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? Alessandro Martelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo”. Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’Ammonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manifatturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo significativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

|

AUTOMAZIONE

[pag. 14]

|

AT T UA L I TÀ

MISURA

Un ponte tra passato e futuro

M-Steel qualità da oltre 40 anni

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.

LAMIERA

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

IN QUESTO NUMERO

MATERIE PRIME

Il cliente prima di tutto

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano.

www.meccanica-automazione.com

FINANZIAMENTI PMI

TAVOLA ROTONDA

Italia scossa

LA TRIVELLA

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter­ pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac­ cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 18­19

www.ammonitore.com

di Fabio Chiavieri

segue a pag. 2

A Pavia il Centro Europeo di Ricerca Formazione in Ingegneria Sismica →epag.25

PROGE T TA ZIONE

50 anni di torni

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di Magnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

|

MACCHINE UTENSILI

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. Ma occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

MENSILE D’INFORMAZIONE PER LA PRODUZIONE E L’AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

GOVERNO IN CRISI

Eucentre per ricostruire la sicurezza

ROBOTICA

Al centro della fabbrica intelligente

L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo

L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

[pag. 18]

PANORAMA La formazione salesiana professionale SPECIALE Robotica Sempre più al centro dello sviluppo DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron

MATERIE PRIME

Il cliente prima di tutto

In occasione di BIMU 2016, i vertici DMG MORI hanno dato vita a un interessante dibattito con la stampa tecnica specializzata, evidenziando le strategie in atto per [pag. 8] rafforzare la posizione del Gruppo nel mondo e sul territorio italiano.

M-Steel qualità da oltre 40 anni

Ovako, fornitore finlandese di acciai, ripropone sul mercato la qualità M-Steel. Grazie ad un incremento nella lavorabilità M-Steel si caratterizza per affidabilità, coerenza e prevedibilità nelle lavorazioni, riducendo i così costi di pro[pag. 12] duzione.

INTERVISTA Gianfranco Carbonato, un’emozione che dura da quarant’anni

LAMIERA

MISURA

40 anni di storia e successi nella robotica industriale

Un ponte tra passato e futuro

Il 2016 è un anno molto importante per Tiesse Robot. L’azienda festeggia infatti i 40 anni di attività: una storia lunga di successi nazionali e internazionali per le applicazioni della robotica in [pag. 6] ambito industriale.

UTENSILI

Trasformare l’esperienza di oltre 40 anni di attività in una nuova piattaforma in grado di coniugare soluzioni avanzate con le esigenze e professionalità di oggi. Questo è lo sforzo che sta compiendo Hexagon Manufacturing Intelligence, emerso anche durante il forum di fine settembre dedicato all’automazione e alle tecno[pag. 4] logia multisensore.

L’anello che mancava: l’utensile connesso al sistema produttivo

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierà il mondo

MACCHINE UTENSILI

PANORAMA La formazione salesiana professionale

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

L’utensile “intelligente” è il naturale completamento del complesso sistema produttivo che si basa sulla raccolta e l’analisi dei dati provenienti da macchine e strumenti di misura in costante dialogo tra loro. In altre parole un nuovo passo avanti verso la creazione della fabbrica completamente automatica. [pag. 7]

CAD/CAM unico per il settore Lamiera

SPECIALE Robotica Sempre più al centro dello sviluppo

[pag. 18]

DOSSIER Macchine di misura Amici per il micron

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

Programma Corsi di Aggiornamento Professionale Gennaio - Maggio 2017

STORIA DI COPERTINA

TENDENZE Generative design, come cambierà il mondo

MACCHINE UTENSILI

Rettificatrici Ghiringhelli: 95 anni sull’onda dei mercati

© Collegio degli ingegneri e Architetti di Milano

CAD/CAM unico per il settore Lamiera

22

e o parziale, dei contenuti ivi inclusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione

VENERDÌ 13 GENNAIO 2017

UNIVERSAL AUDIO APOLLO 8P il sistema completo per la musica

HEDD TYPE 05

monitor con tweeter a nastro

ROLAND TR-09 torna la TR-909

GYRAF G22

compressione valvolare vintage, controlli moderni

SOFTUBE MODULAR

il modulare si virtualizza

ISSN 2499-362X

NEWSLETTER – Nr.01 – Pag.1

#6

www.audiofader.com € 7.50

© Quine srl – Milano

il sistema completo per la musica

HEDD TYPE 05 monitor con tweeter a nastro

ROLAND TR-09 torna la TR-909

GYRAF G22 compressione valvolare vintage, controlli moderni

SOFTUBE MODULAR il modulare si virtualizza

#6

SALVATORE

ADDEO www.audiofader.com WEBSITE AGGIORNATO QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE STRUMENTI ALTERNATIVI

il virtuale non convenzionale

L’amore per l’SSL

SAMPLE PACK

principi di programmazione

Mensile - n.6 - Dicembre 2016 - Editore Quine Business Publisher - Milano

www.audiofader.com € 7.50

Testata Associata www.terminidellameccanica.com TUTTI I VOLTI E LE AZIENDE IL TRADUTTORE MULTILINGUE DELLA MECCATRONICASALVATORE ADDEO DELLA MECCATRONICA www.audiofader.com IVO GRASSO e MASSIVE ARTS Lo studio di registrazione moderno

STRUMENTI ALTERNATIVI

L’amore per l’SSL

Distribuzione WEBSITE AGGIORNATO 1. RivenditoriQUOTIDIANAMENTE 7. Hotellerie MAGAZINE MENSILE DIGITALE il virtuale non convenzionale

SAMPLE PACK

principi di programmazione

WRODAW (PL)

URBAN & PARTNER

(ES)

MILANO (I)

WRODAW (PL)

GALLARATE (I)

PIACENZA (I)

TIRANA (AL)

MENSILE DI FORMAZIONE E www.MTEDocs.it IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI www.pulizia-industriale.it INFORMAZIONE TECNICHE OPERA NEL CAMPO DELLA PULIZIA DA 50 ANNI LA VOCE AGGIORNAMENTO PER PER L’AUTORIPARAZIONE INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E AUTOREVOLE DEL CLEANING IL MECCATRONICO FACILITY MANAGEMENT

MENSILE DI FORMAZIONE E www.MTEDocs.it IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI www.pulizia-industriale.it INFORMAZIONE TECNICHE OPERA AGGIORNAMENTO PER QUINE NEL CAMPO DELLA PULIZIA DA 50 ANNI LA VOCE COLLABORA CON: PER L’AUTORIPARAZIONE INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E AUTOREVOLE DEL CLEANING IL MECCATRONICO FACILITY MANAGEMENT

12

www.quine.it

URBAN & PARTNER

MILANO (I)

la soluzione per tutti

la soluzione per tutti

3. Aziende alimentari E DELL’AUDIOprofessionali PROFESSIONALE 4. Sanità e RSA 9. Disinfestazione e servizi 5. Enti pubblici ambientali 6. Pubblici esercizi 10. Grande distribuzioneCON: QUINE COLLABORA

SARAGOZZA (ES)

AVID PRO TOOLS | DOCK

AVID PRO TOOLS | DOCK

Mensile - n.6 - Dicembre 2016 - Editore Quine Business Publisher - Milano

m TUTTI I VOLTI E LE AZIENDE2. Imprese di servizi 8. LDELLA avanderie LA PIATTAFORMA ITALIANA PRODUZIONE MUSICALE DELLA MECCATRONICA

MILANO (I)

36

Lo studio di registrazione moderno

ISSN 2499-362X

UNIVERSAL AUDIO APOLLO 8P

GALLARATE (I)

PIACENZA (I)

TIRANA (AL)

www.quine.it

Quine srl Via G. Spadolini, 7 20141 Milano - Italia Tel. +39 02 864105 Fax. +39 02 70057190

Quine srl Via G. Spadolini, 7 20141 Milano - Italia Tel. +39 02 864105 Fax. +39 02 70057190



SOMMARIO

ARTROPODI 46 Da dove saranno arrivati? Graziano Dassi

MOSCHE 66 Aspetti entomologici della raccolta differenziata Graziano Dassi

TECNOLOGIA 50 Droni e bird control Stefano Stringa

FORMICHE 70 Infestazione in casa di riposo Chiara Dassi e Graziano Dassi

VOLATILI 54 Uccelli e imprese alimentari: valutare e gestire il rischio Francesco Fiorente

FORMULATI 72 Gli emitteri e i micro-incapsulati Chiara Dassi

SICUREZZA 58 Nicarbazina e possibili danni ai rapaci Marco Pellizzari INSETTI ALIENI 60 Popillia Japonica a cura di Simone Ciapparelli METODI DI CONTROLLO 62 Termiti, un problema spesso sottovalutato Michele Ruzza

INDICE INSERZIONISTI Basf 20, 21 Bleu line 38, 39 Copyr II copertina, 28 Ekommerce 4, 53 Envu I copertina, 29 Geam 69

46

54

50

62

India 6, 49 Newpharm III copertina, 43 Orma 10, 11 Polti 34, 35 Spray Team 3, 15 Vebi Tech IV copertina, 18


DISINFESTASTORIE

Virus

e pesto di basilico L’incremento delle virosi trasmesse da zanzare che ha caratterizzato negli ultimi tempi il nostro territorio mi ha portato a ricordare i miei primi contatti con i virus… Graziano Dassi

T

renette al pesto con un basilico dalle foglie bruno rossastre e TMV, dall'inglese Tobacco Mosaic Virus1. Una mia ricetta che risale agli anni ’60. Niente paura, è un piatto che non è mai uscito dalla cucina di mia madre. Ma procediamo con ordine: è proprio vero che i ricordi sono il presente del nostro passato, così visto le recrudescenze delle molto at-

8

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

tuali virosi trasmesse dalle zanzare mi sono ritrovato a ricordare i miei primi contatti con i virus. La cosa risale alle mie frequentazioni dell’istituto di Patologia vegetale per la preparazione della tesi di laurea in quella fantastica Facoltà di Agraria di Milano dei miei tempi, dico fantastica perché mi ha consentito di esplorare a tutto tondo le Scienze naturali applicate all’agri-

coltura e all’ambiente. E cosa c’entrano le trenette al pesto? Presto detto, fra i miei compiti c’era quello di portare avanti la coltivazione dei Virus del Mosaico del Tabacco e siccome la coltivazione del tabacco comportava l’adempimento di macchinose pratiche burocratiche per il Monopolio di Stato e visto che il TMC si sviluppa bene anche sul basilico, con ben evidenti scolorimenti fogliari soprattutto nella varietà rossa (che però noi chiamavamo bruna), eccomi a pestare foglie infette per ricavare un succo ricco di virus che sarebbe stato poi studiato per mezzo del microscopio elettronico di cui l’Istituto si era dotato. Ma la produzione di “pesto al virus” eccedeva molto dalle necessità dei professori e del microscopista per cui l’eccedenza la utilizzavo per preparare gustose trenette, anche spaghetti e gnocchi di patate.

DAI VIRUS AI BATTERI

Allora ignoravo che sarei passato in forza all’Istituto di Chimica del vicino Politecnico per passare all’allevamento dello Streptomyces sulphureus2 che cresceva solo sull’Agar ottenuto da


patate di fresca produzione. Ho pelato più patate in quei due anni di un soldato che, per punizione, si trovava a svolgere mansioni di sguattero in qualche sperduta caserma. Mai avrei immaginato che quelle esperienze sarebbero riaffiorate in questi anni, ne sono passati sessanta con tanta piacevole nostalgia. Ripensando a quei giorni in camice bianco mi ritorna alla mente la battuta di un comico di alto livello che alla domanda "cosa stai facendo?" rispondeva: "fabbrico ricordi!". Ops, aggiungo che non credo di aver mai reso noto ai miei genitori che nei vasetti di basilico c’erano milioni e milioni di virus. Dimentico di dire che ci era stato assicurato che i virus vegetali disdegnavano nel modo più assoluto le cellule animali. Per chiudere in bellezza questa carrellata di ricordi e come spunto di riflessione mi sembra opportuno proporre

una novella di Gianni Rodari, tratta da “il libro degli errori”: L'occhio si lamentava: “Ahimè, ahinoi! Da qualche secolo in qua le cose per me si sono messe male. Ho sempre visto il sole girare intorno alla terra: arriva quel Copernico3 , arriva quel Galileo 4 , e dimostrano che sbagliavo, perché è la terra che gira intorno al sole. Guardavo nell'acqua, la vedevo limpida e pulita: arriva quell'olandese5 , inventa il microscopio, e scopre che in una goccia d'acqua ci sono più animaletti che al giardino zoologico. Guardo in cielo, in quel punto lassù. E tutto nero, ne sono ben certo. Ci vedo benissimo, io. Ma pare che invece io m'inganni: ti puntano un telescopio in quell'angolo nero, e ci si vedono milioni di stelle. Ormai è dimostrato che io vedo tutto sbagliato. Sarà meglio che me ne vada in pensione. Bravo: e dopo, chi guarderà nel microscopio e nel telescopio?"

Virus a RNA con capside elicoidale della famiglia dei Virgaviridae e del genere Tobamovirus. Provoca la distruzione dei cloroplasti e l'alterazione dell'attività degli enzimi che regolano la fotosintesi. 2 Streptomyces è un genere di Attinomiceti, batteri gram-positivi aerobi. Si trova soprattutto nel suolo, dove utilizza diversi substrati organici come fonte di energia. In genere forma una specie di micelio molto simile a quello dei funghi. 3 Niccolò Copernico (1473 - 1543), di nazionalità polacca dimostrò rigorosamente tramite procedimenti matematici che era la terra a girare intorno al Sole (sistema eliocentrico). 4 Galileo Galilei (1564 - 16429), fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano, considerato il padre del metodo scientifico, promotore anch’esso del sistema eliocentrico. 5 Anton van Leeuwenoek (1632 - 1723), ottico olandese appassionato di Scienze naturali a cui si attribuisce l’aver realizzato per primo il microscopio. Ebbe una intensa collaborazione con la Royal Society di Londra. 1

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

9


ormatorino.com

informazione pubblicitaria

Inzecto Sistema Antizanzare: la nuova soluzione per l’IPM ORMA, con oltre 40 anni di esperienza, è un’azienda che offre soluzioni professionali, funzionali e innovative per l'igiene ambientale. In occasione di PestMed 2024 presenterà, tra le varie novità, Inzecto Sistema Antizanzare. Inzecto non è semplicemente un prodotto ma rappresenta un passo avanti nell’approccio dell’Integrated Pest Management: si tratta di una trappola innovativa da utilizzare come trattamento integrativo e complementare agli interventi di disinfestazione tradizionali.

CONTROLLO INTEGRATO ED EFFICACE DELLE ZANZARE

Inzecto agisce su due fronti del controllo delle zanzare. In primo luogo sulle zanzare adulte, contribuendo a ridurre la loro presenza nelle aree trattate. La trappola è stata progettata con una forma e un colore che aumentano l'attrattività per le zanzare, creando un ambiente ideale per la loro cattura. Grazie alle scanalature laterali ottimizzate per i flussi d'aria e l'umidità, e a una struttura piramidale che riduce l'evaporazione dell'acqua interna, Inzecto favorisce la permanenza

degli insetti e li elimina grazie all’insetticida spalmato sulla superficie interna. Il secondo aspetto - e proprio qui sta il grande valore di questa soluzione - riguarda l'eliminazione delle nuove generazioni di zanzare. La trappola rilascia il piriproxifen, un inibitore di crescita. Si tratta di un principio attivo che non uccide immediatamente le larve, ma agisce in modo mirato, impedendo il loro sviluppo in adulti.

UNA SOLUZIONE COMPLEMENTARE DA USARE TUTTO L’ANNO

Inzecto Sistema Antizanzare rappresenta una soluzione integrativa, da usare con una pianificazione annuale per ottimizzare i risultati a lungo termine. All’inizio della primavera la trappola svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione, in estate si di-

mostra particolarmente utile per garantire una copertura costante, anche quando l’efficacia dei trattamenti di disinfestazione è compromessa dalle condizioni atmosferiche. In autunno e inverno, Inzecto assume nuovamente un altro importante ruolo preventivo. In questi mesi, durante il periodo di svernamento, incentiva le zanzare a deporre le uova all'interno della trappola. Questo intervento è fondamentale per limitare la proliferazione delle zanzare nell'anno successivo. L'implementazione di un piano annuale che prevede quattro trattamenti con Inzecto, come integrazione ai metodi di disinfestazione tradizionali e personalizzati in base alle specifiche necessità, può portare a una significativa diminuzione della popolazione di zanzare, fino al 95%.

IMPATTO MINIMO SULL'ECOSISTEMA

Inzecto, frutto di ricerche scientifiche in collaborazione con la University of Florida, è stato progettato per essere efficace e mirato, riducendo al minimo l'impatto sull'ecosistema circostante. Infatti non danneggia forme di vita ac-

quatiche, né uccelli, animali domestici o altri insetti non infestanti e non presenta rischi di contaminazione per il suolo. Grazie al larvicida contenuto nel chip, una semplice aggiunta di acqua garantisce una protezione di ben 3 mesi, riducendo gli interventi di manutenzione. Inoltre Inzecto genera solo rifiuti minimi, con un basso costo di smaltimento, contribuendo così all'efficienza dei propri programmi di controllo ambientale.

#ORMAexperience a PestMed 2024 Il team di Orma vi aspetta per farvi scoprire come migliorare l’approccio all'IPM con Inzecto e le altre soluzioni ORMA. Scoprite la #ORMAexperience a PestMed 2024 Bologna, dal 28 Febbraio al 1 Marzo 2024, Pad.33 stand E15 G14.


LA NUOVA SOLUZIONE

PER L’IPM

LA TRAPPOLA PER INTEGRARE I TUOI INTERVENTI DI DISINFESTAZIONE

FINO AL 95% IN MENO DI ZANZARE

CON 4 PROGRAMMI ALL’ANNO DI INZECTO INTEGRATI CON I TRATTAMENTI DI DISINFESTAZIONE

ATTRAE ED ELIMINA LE ZANZARE CONTROLLA LO SVILUPPO DELLE NUOVE GENERAZIONI INTELLIGENTE LAVORA IN MODO MIRATO INIBISCE LO SVILUPPO DELLE LARVE GRAZIE AL PIRIPROXIFEN

PRATICA AGISCE CON LA SOLA AGGIUNTA DI ACQUA PROTEGGE PER 3 MESI

IMPATTO MINIMO PER L’AMBIENTE NESSUN DANNO PER LE ALTRE FORME DI VITA E PER IL SUOLO GENERA SOLO RIFIUTI MINIMI A BASSO COSTO DI SMALTIMENTO

SCOPRI COME MIGLIORARE L’ APPROCCIO ALL'IPM CON INZECTO E LE ALTRE SOLUZIONI ORMA Ti aspettiamo alla #ORMAexperience

Pad.33 stand E15 G14

www.ormatorino.com


CULICIDI

Zanzara Tigre e arbovirosi in Italia

Il punto della situazione tra interventi operativi, modelli di presenza previsionali e scenari futuri Alex Pezzin

Responsabile tecnico-scientifico Biblion srl

12

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


(domicilio della persona affetta dal virus) e il ripasso di tutte le caditoie pubbliche mantenendo lo stesso raggio d’azione.

COSA CI ASPETTA LA PROSSIMA ESTATE?

L’

estate 2023 sarà ricordata come una stagione “calda” non solo a causa delle temperature che hanno colpito, a ondate, diverse e ampie porzioni del territorio nazionale, ma anche come una stagione particolarmente “attiva e movimentata” dal punto di vista delle manifestazioni ed evidenze di casi di arbovirosi portate dalle zanzare, in particolare dalla Zanzara Tigre (Aedes albopictus) che ha causato decine di casi in diverse regioni italiane, particolarmente in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio. Le azioni e le procedure dettate dai protocolli operativi redatti dalle Regioni in base alle indicazioni del Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025 hanno permesso di evitare situazioni di epidemie localizzate grazie a pronti e determinati interventi delle Ditte di Settore che hanno avuto l’arduo compito di impattare velocemente ed efficacemente sulla presenza delle forme adulte del po-

tenziale Vettore in ogni singolo caso territoriale segnalato. In Emilia-Romagna, solo a Bologna sono stati ben sei i casi di Dengue tra giugno e settembre. Un caso particolarmente “spinoso” ci ha visti coinvolti in una zona cittadina molto densamente popolata, rapportabile al centro storico, con la necessità di uno schieramento ingente di forze operative e l’allestimento di ben tre squadre operative ognuna composta da due operatori specializzati, per agire rapidamente a livello privato al fine di trattare, con larvicidi specifici, gli invasi idrici fissi (tombini, griglie, caditoie e ogni manufatto non svuotabile con acqua) rimuovere ristagni d’acqua avventizi e informare/formare i cittadini in merito alle buone prassi comportamentali a supporto della lotta stagionale alle zanzare. Oltre ai porta a porta, sono stati effettuati trattamenti notturni per tre notti consecutive per un raggio di 150 m dal cosiddetto “punto zero”

Di recente sono stati pubblicati articoli sulla stima della distribuzione e densità di Aedes albopictus tramite modelli, frutto della collaborazione tra diversi Istituti ed Enti europei ed italiani. Nella Pianura Padana, in particolar modo nelle regioni del nord Italia (Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia), la Zanzara Tigre risulta più abbondante e attiva per un maggior numero di settimane all’anno, con un tasso di ovideposizione corrispondente a una densità di zanzare circolanti sufficiente ad innescare un focolaio epidemico da arbovirus come Chikungunya e Dengue secondo un preciso modello di rischio. Lo studio e l’indagine basata su modelli previsionali rappresentano un utilissimo supporto alle valutazioni del rischio epidemico territoriale e potranno essere usati, una volta validati definitivamente dai gruppi tecnici regionali, per indirizzare le attività di lotta vettoriale fornendo informazioni anche per quelle aree dove non sono posizionate ovitrappole e non vengono eseguite indagini puntiformi territoriali. Ricordiamo, a tal proposito, che nel 2023 è stata confermata un’epidemia di dengue in provincia di Lodi. Dunque lo scenario per il prossimo futuro, già a partire già dalla stagione estiva, si presenta molto “dinamico” con la previsione di poter agire in maniera ancora più “performante” a tutto beneficio della sicurezza e della salute pubblica. È chiaro che anche gli aspetti operativi devono procedere di pari passo con le novità e gli scenari derivanti dai prodotti utilizzabili: di anno in anno le molecole utilizzabili e i principi attivi (PMC o Biocidi) sono sotto la lente di ingrandimento dell’ECHA (European Chemical Agency, l’agenzia europea delle sostanze chimiche) e bisogna sempre stare attenti alle

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

13


CULICIDI

Grafico 1 - Temperatura media regionale giornaliera 2023, confrontata con i valori climatici (media, intervallo di variabilità) del trentennio 1991-2020 e valori minimi e massimi assoluti dal 1961.

scelte che vengono effettuate sui prodotti da utilizzare anche, e soprattutto, in riferimento al rischio per la salute e a tutte le indicazioni di rispetto per quello che riguarda la mitigazione del rischio ambientale.

ANDAMENTO CLIMATICO 2023 IN EMILIA ROMAGNA

Quanto segue vuol sottolineare l’importanza dell’andamento meteorico nell’arte della disinfestazione e rimarcare quanto si dovrà fare sia a livello organizzativo sia per quanto concerne i Capitolati d’appalto per far fronte ai

prevedibili cambiamenti quali-quantitativi dei vari parassiti. Se a questo si aggiungono le nuove specie che sempre più numerose insidiano i nostri territori, si preannunciano nuove sfide scientifiche, tecnologiche, ambientali e normative non di poco conto. L’anno 2023 è stato il più caldo dal 1961, con una anomalia di 1,24 °C rispetto al clima 1991-2020 e scarti di 0,13 °C e 0,48 °C rispetto ai precedenti due anni più caldi della serie, il 2022 e il 2014. Queste anomalie climatiche sono il risultato del permanere delle temperature al di sopra dei valori climatici per gran parte dell’anno e del verificarsi di molti eventi durante i quali l’indice termico regionale ha superato, a volte anche di diversi gradi, i massimi valori osservati a partire dal 1961. Lo scorso anno è stato caratterizzato

Grafico 2 - Precipitazione media regionale cumulata giornaliera dal 01-012023 confrontata con i valori climatici (media, intervallo di variabilità) del trentennio 1991-2020 e valori minimi e massimi assoluti dal 1961.

14

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

da un periodo di siccità che si è bruscamente interrotto in seguito a un evento meteorologico estremo: tra l’1 e il 17 maggio due impulsi pluviometrici di due giorni a distanza ravvicinata hanno scaricato sulla Romagna e sulle aree centrali della regione un quantitativo di precipitazioni tra un quarto e metà del valore atteso per l’intero anno (secondo il clima 19912020); i totali di precipitazioni cumulate su 17 giorni hanno raggiunto valori fino a 609,8 mm a Trebbio (Modigliana, bacino del Lamone) e 563,4 mm a Le Taverne (Fontanelice, bacino del Santerno). Gli impatti sul territorio, soprattutto nelle aree della Romagna, sono stati devastanti: allagamenti su più di 540 km2, per quantitativi stimati di acqua in eccesso pari a 350 milioni di m3, 65.598 frane, 78,5% delle quali nuove, per un’estensione totale di territorio di 72 km2.

Gli invasi idrici fissi sono stati trattati con larvicidi specifici


sprayteam.it

informazione pubblicitaria

Spray Team: Battery Track 24V Litio Linea cingoletta a batteria

Originariamente concepito come veicolo militare fuoristrada, il classico crawler è stato fonte di ispirazione per il Battery Track 24 V 200 Lithium di Spray Team, che combina l’accessibilità a tutti i tipi di terreno con un basso impatto ambientale, grazie all’alimentazione a batteria. Accessoriata con radiocomando professionale, che permette un controllo ottimale anche oltre i 100 metri di distanza, può essere accessoriata con la centralina GPS di RECORD ™, per conoscere posizione e status

dei lavori in qualsiasi momento. CARATTERISTICHE Faro frontale regolabile per il lavoro notturno. Dispositivo di ventilazione: elica assiale, cono diffusore con n. 6 ugelli fuori corrente, con dispositivo anti-goccia e posizione di chiusura per escludere l’ugello non necessario. Guarnizioni interne in VITON. Gittata reale: 15 – 18 m. Il cingolato dispone di 1 batteria al litio 24 Volt, 150 Ah per avere una autonomia di 6 ore in continuo (su piano).

I cingoli sono dotati di moto-riduttori auto-frenanti da 1200 Watt di potenza per la sicurezza in salita e in discesa su pendenze importanti. Il telaio del cingolato è zincato a caldo e verniciato con vernice anti-ruggine. Il rullo avvolgitubo manuale: 50 mt. con tubo d. 10×19, 75 bar e Lancia mitra per alti fusti. Il cofano motore-pompa di forma più aerodinamica per migliorare la visibilità posteriore. In resina rinforzata con fibra di vetro e griglie di aerazione in termoformato. Il serbatoio lavamani è integrato nel serbatoio lava-circuito, ma indipendente da esso. In polietilene, capacità 18 litri. Il serbatoio principale è integrato nel gruppo macchina, in polietilene, capacità nominale 200 litri, pareti interne lisce e fondo con convergenza al centro per svuotamento totale. Indicatore di

livello. Coperchio boccaporto a vite e filtro a setaccio. Il telaio è in profilati d’acciaio, zincato a caldo per immersione. Vani per inserimento forche carrello elevatore per la movimentazione dell’attrezzatura. Supporto motore-pompa su tamponi antivibranti. Silenziose e green, le nuove soluzioni a batteria firmate Spray Team sono pensate per preservare l'ambiente e la salute dell'operatore. Infatti, eliminano le emissioni nocive e abbassano i livelli di rumore, senza compromettere le prestazioni di durata e autonomia.

BATTERY TRACK 24V LITIO

Dimensioni: 170 x 110 x 140 cm Peso: circa 540 kg Capacità serbatoio carburante: 200 L Motori: Ventola da 500 W – Pompa da 1 KW Alimentazione: Batteria al litio da 24 V Capacità del carrello con cingoli: 1000 kg Settore di utilizzo: Agricoltura, prodotti alimentari, disinfestazione ambientale, disinfezione, aziende agricole, protezione antincendio Ambiente di utilizzo: interno, esterno Modalità d’uso: Cingolato, semovente


TRATTAMENTI

Lotta in ambito urbano

contro Aedes albopictus e Rattus norvegicus

Due trattamenti effettuati contro zanzare e roditori che dimostrano rispettivamente l’importanza di indagare e investigare in maniera completa i possibili focolai larvali naturali e quanto sia importante, nella lotta rodenticida, investigare attivandosi anche in ambito subaereo Alex Pezzin

A

seguito di una segnalazione in ambito scolastico, presso un importante territorio comunale dell’Emilia-Romagna, abbiamo attivato un sopralluogo specifico per capire le motivazioni della presenza “sopra soglia di disagio” di Zanzara Tigre a livello del cortile scolastico, seppur i trattamenti larvicidi fossero regolarmente eseguiti, non fossero presenti invasi d’acqua “avventizi” e il plesso scolastico fosse, in realtà, definibile isolato o sufficientemente distante (400 metri) dagli altri edifici più prossimi. Per certezza si sono eseguite verifiche anche sulle caditoie pubbliche adiacenti alla scuola: alla fine, su un

16

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

totale di 25 tombini investigati, ubicati sia in porzioni asfaltate (strada) che in aree verdi, su un totale di 18 tombini con presenza di acqua all’interno, in nessuno è stata rilevata presenza larvale. Un aspetto ambientale, potenzialmente critico e rilevante, ha riguardato la doppia fila di alberature di tigli presenti nel vialetto che si interpone tra l’accesso principale (cancello carrabile) e l’ingresso vero e proprio della scuola: a livello dei tronchi, in molti dei suddetti alberi, sono stati osservati incavi creati dopo potature realizzate sulle alberature. Questi “buchi” ed “anfratti” naturali rappresentano potenzialmente un ot-

timo e ideale sito di prolificazione larvale per la Zanzara Tigre ed in caso di piogge, riempiendosi d’acqua, questi incavi possono facilmente e rapidamente trasformarsi in focolai larvali attivi. Alla verifica, infatti, alcuni di essi sono risultati in acqua e positivi. Subito si è intervenuti all’inserimento di prodotto larvicida biologico a base di batteri sporigeni (per eliminare subito l’avversità rilevata) e poi è stata fatta l’attivazione dell’ufficio manutentivo di competenza, al fine di poter provvedere ad una loro chiusura o riempimento in modo tale da non far si che l’acqua meteorica possa rimanervi all’interno ulteriori volte.


Gli incavi creati dopo potature rappresentano potenzialmente un sito ideale di prolificazione larvale per la Zanzara Tigre

INTERVENTO CONTRO RATTUS NORVEGICUS Nell'ambito dello stesso intervento sopra riportato, abbiamo attivato un intervento specifico tramite una procedura assodata: • Primo intervento: valutazione ambientale (riscontro criticità attive o potenziali) allo scopo di redigere una effettiva “analisi del rischio”. • Attivazione di postazioni a cattura interne sia a livello del pavimento che di vie “aeree” (canaline elettriche). • Posizionamento di fototrappole.

Posizionamento di erogatori d’esca in area esterna, indagine pozzetti e caditoie, con attivazione di postazioni sub-aeree

• Posizionamento di erogatori d’esca in area esterna, indagine pozzetti e caditoie, con attivazione di postazioni sub-aeree. • Secondo intervento: controllo postazioni e fototrappole e riscontro di consumo d’esca a livello di pozzetti esterni.

MORALE

Oggigiorno le attivazioni di postazioni in ambito sub-aereo (ove ritenuto possibile, ma nella maggior parte dei casi sono fattibili) presentano numerosi innegabili vantaggi:

• Azioni definibili più sicure (ambito chiuso e protetto a maggior tutela e garanzia di ottemperare alla “mitigazione del rischio”). • Azioni più dirette e vicine (dal punto di vista probabilistico) alla possibilità di intercettare l’avversità. • Azioni che possono aiutare ad ottemperare tempistiche risolutive d’intervento più brevi. • Azioni, oggigiorno, permesse da diverse tipologie di prodotti (Rodenticidi PT14) con autorizzazioni specifiche di ambito di utilizzo.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

17


vebitech.it

informazione pubblicitaria

DK Extreme l’evoluzione della microincapsulazione

La Divisione Vebi Tech si rivolge alle aziende e ai professionisti della disinfestazione, offrendo un’ampia gamma di prodotti e soluzioni con molteplici tipi di formulazioni e principi attivi per la lotta a roditori e insetti nocivi. Inoltre, l’assortimento si completa con diserbanti, repellenti, disinfettanti, lampade a luce U.V., attrezzature per la sanificazione e soluzioni naturali per la cura del verde. Ricerca continua, investimenti in innovazione e miglioramento costante: sono gli elementi che contraddistinguono il dipartimento Ricerca e Sviluppo di Vebi Tech. La Divisione vanta una profonda conoscenza del settore, frutto del lavoro di tecnici esperti, sperimentazione sul campo e in laboratorio, sinergie di idee in collaborazione con professionisti, enti accreditati, clienti, fornitori e Università. Vebi Tech garantisce attività di consulenza, formazio-

ne e supporto agli operatori del settore e alle aziende, attraverso corsi pensati ad hoc per soddisfare le esigenze specifiche del cliente. Infatti, l’obiettivo è affiancare i nostri clienti nell’individuazione del problema, analizzandone ogni aspetto per un intervento mirato, radicale ed efficace. Oggi le moderne aziende di disinfestazione scelgono attentamente i prodotti, valutano l’efficacia nell’ambito di interesse, per il preciso target e sono attenti alle caratteristiche tecniche che devono essere sempre più orientate alla salvaguardia dell’ambiente e delle persone. Dal laboratorio R&D di Vebi Tech nasce DK Extreme, insetticida concentrato microincapsulato ad ampio spettro d’azione. Il prodotto si inserisce all’interno della linea DK ovvero la gamma di insetticidi in formulazione microincapsulata studiata dall’azienda

che garantisce una doppia azione: l’effetto immediato, abbattente ottenuto dal principio attivo libero e l’effetto residuale, duraturo nel tempo grazie al graduale rilascio dello stesso contenuto nelle microcapsule. DK Extreme è un’evoluzione dello storico DK 10.2: la microincapsulazione è innovativa, la struttura è a “guscio d’uovo” per una miglior dispersibilità del prodotto, la membrana delle microcapsule è di origine vegetale, derivata dalle alghe.

La formulazione, inoltre, di DK Extreme è in base acquosa, senza solventi alifatici, aromatici e clorurati, tutte caratteristiche che rendono il nuovo prodotto una soluzione per la lotta agli infestanti ideata dal laboratorio R&D e che si sposa con il percorso di sostenibilità che ha intrapreso l’azienda. DK Extreme è adatto per il controllo di insetti volanti e striscianti che comunemente infestano gli ambienti civili, domestici, industriali, ambienti zootecnici e aree verdi. È efficace per il trattamento contro: zanzare comuni e zanzara tigre, vespe, mosche, mosca cavallina, blatte, formiche, pulce e zecca. Le caratteristiche fisico-chimiche del formulato rendono possibile l’utilizzo con qualsiasi tipologia di attrezzatura compresi i nebulizzatori ULV (solo in ambienti interni) e termonebbiogeni. DK Extreme elimina gli insetti presenti al momento del trattamento e previene l’insorgere di successive infestazioni fino a 2 settimane. Vebi Tech | YOUR BEST PARTNER IN PROFESSIONAL SOLUTIONS


Organizzato da

IL CONVEGNO SUL PULITO PROFESSIONALE

SAVE THE DATE 18 - 19 SETTEMBRE 2024 ISCRIVITI GRATUITAMENTE WWW.CLEANINGPIU.IT

TORNA IL CONVEGNO DIGITALE DEDICATO ALLA CULTURA DEL PULITO Il 18 e 19 settembre 2024 i massimi protagonisti di un settore in rapida evoluzione - professionisti, aziende e stakeholder - sotto la spinta dell’innovazione digitale, del green e delle tecnologie 4.0 si incontreranno per un confronto aperto e stimolante sulle principali sfide che attendono il mondo del Professional Cleaning

per sponsorizzare dircom@quine.it


basf.com

informazione pubblicitaria

SELONTRA® perfetto equilibrio fra prestazioni e impatto ambientale La fase di controllo di ogni strategia di gestione integrata degli infestanti (IPM) può includere un trattamento con rodenticidi. Tuttavia in alcuni siti ad alta infestazione è necessario utilizzare le esche in modo permanente per assicurare un migliore controllo del roditore ed evitare costi onerosi di smaltimento del prodotto anticoagulate dopo 35 gg. Questo utilizzo dell'esca è chiamato pasturazione permanente e deve essere riportato nell'etichetta del prodotto. Le attuali esche anticoagulanti a base di bromadiolone, brodifacum, difenacum, flocumafen, non contemplano tale utilizzo. Pertanto, dopo 35 gg devono essere sostituite per evitare di incorrete in sanzioni. La ricerca di nuove sostanze attive di contro è resa complicata dalle imposizioni restrittive delle normative.

LA SOLUZIONE BASF Un problema a cui BASF risponde con l'introduzione della nuova esca per roditori Selontra®, approvata per tecniche di pasturazione permanente. Questa esca controlla tutti i roditori, compresi quelli eventualmente resistenti alle esche anticoagulanti. Inoltre, il principio attivo di Selontra®, colicalciferolo, alterando il meccanismo di accumulo del calcio negli organi molli del roditore, non può dare luogo a fenomeni di resistenza, per l'impossibilità all'assefuazione al calcio. Con Selontra®, la velocità di controllo è fino a tre volte più rapida rispetto ai rodenticidi anticoagulanti, grazie all'effetto stop-feeding, generato dal rapido accumulo di calcio. Ottenere il controllo più rapidamente grazie all'impiego di Selontra® si-

gnifica contenere i danni e la contaminazione da roditori infestanti. Inoltre, la nuova esca sviluppata da BASF consente di raggiungere un perfetto equilibrio fra prestazioni e impatto ambientale. Il colecalciferolo non persiste nell'ambiente né presenta un effetto di bioaccumulo. Per un uso a pasturazione permanente, utilizzare per ogni punto esca la stessa quantità di Selontra® consigliata per il trattamento di infestazioni attive: 100-140 g (5-7 blocchi) per ratti; 20-40 g (1-2 blocchi) per topi domestici. Posizionare Selontra® all'interno di stazioni esche resistenti alle manomissioni. Ove possibile, ispezionare almeno ogni 4 settimane nel quadro della strategia IPM e valutare eventuali rischi di re-infestazione. Programmare regolari ispezioni di con-

trollo per verificare che il rischio di invasione da roditori sia ancora presente. Qualora il rischio non dovesse più sussistere, rimuovere l'esca permanente. Ispezionare regolarmente i siti, secondo le indicazioni riportare sull'etichetta Selontra® rispettando intervalli non superiori a quattro settimane, nel caso di pasturazione permanente in ambienti all'aperto. Rimuovere i punti di esca permanenti che mostrano segni di prelievo da parte di piccoli mammiferi selvatici, come topi di campagna e arvicole, o sostituire l'esca contenuta con un'esca di monitoraggio vuota.


Passa a Selontra® • Fino a 3 volte più veloce dei rodenticidi anticoagulanti • Effetto stop feeding • Minor consumo di esche • Minore contaminazione degli alimenti • Non persiste nell'ambiente e non ha effetto di bioaccumulo • Rompe il ciclo delle resistenze • Diversa modalità di azione Autorizzato per un uso continuativo! (segui le raccomandazioni in etichetta).

Programma gratuito di formazione e certificazione online Per ricevere il tuo certificato digitale necessario a completare il tuo primo acquisto, visita:

www.training.selontra.com

SELONTRA® È UN MARCHIO REGISTRATO DI BASF. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. UTILIZZA I BIOCIDI IN SICUREZZA. LEGGI SEMPRE L'ETICHETTA PRIMA DI UTILIZZARE IL PRODOTTO.

La tecnologia speed baiting


RODITORI

Eradicazione

di Rattus rattus dalle isole del Mediterraneo Le procedure adottate in una serie di interventi volti all’eliminazione del Ratto nero da ambienti insulari, contesti caratterizzati da particolari criticità delle quali tenere conto in fase di pianificazione e di intervento a cura di Simone Ciapparelli

22

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


P

robabilmente originario della penisola indiana, il Ratto nero (Rattus rattus) è una specie alloctona per il bacino del Mediterraneo, essendovi arrivato attraverso le attività umane di trasporto. È presente in tutto il territorio italiano, comprese le isole maggiori e gran parte di quelle minori. Nei contesti antropizzati la specie abita i giardini e i parchi urbani, penetrando all’interno degli edifici, ove colonizza generalmente le parti alte, come soffitte, tetti e terrazzi. In aree naturali le popolazioni sono diffuse soprattutto negli ecosistemi forestali. Nelle isole la specie amplia significativamente la gamma degli ambienti utilizzati, sfruttando qualunque ambiente possa offrire le necessarie risorse in termini di alimentazione e opportunità di ricovero. Insieme al Ratto delle chiaviche e al Topo domestico (Mus domesticus), il Ratto nero è la specie che presenta il maggior impatto su attività umane, salute pubblica ed ecosistemi, richiedendo un costante e intenso sforzo di controllo in ogni parte del mondo. Nelle isole la presenza dei ratti, oltre

Rattus rattus mentre si ciba di un frutto

a produrre danni ecologici di grande rilevanza (è accertato il loro impatto sull’avifauna marina in fase riproduttiva, nonché sull’equilibrio ecosistemico complessivo) è causa di danni di carattere sanitario e socio economico significativi, spesso di entità maggiore rispetto a quanto si verifica sulla terraferma, soprattutto a causa delle densità spesso elevate che i ratti possono raggiungere nelle isole. La specie penetra spesso nei fabbricati, dove può causare vari tipi di danni alle attività umane, soprattutto a causa del rischio di contaminazione delle derrate alimentari e degli imballaggi. Le sue erosioni, inoltre, possono danneggiare ogni tipo di substrato, ma più spesso i cavi elettrici, il materiale cartaceo, la stoffa e i materiali deputati all’isolamento termico delle strutture. Rattus rattus è anche coinvolto nella trasmissione di numerose zoonosi all’uomo o agli animali domestici: tra le tante, salmonellosi, toxoplasmosi, leptospirosi. Oltre a ciò, i roditori causano perdite significative alle attività economiche presenti sulle isole, rappresentate

ad esempio da piccole aziende agricole e orti, ristoranti, alberghi e altre strutture dedicate all’ospitalità, oltre a danneggiare manufatti in abitazioni e giardini. Nelle isole abitate la presenza dei ratti fa sì che debbano essere messe in atto importanti misure per contenerne l’impatto, adottate sia dalle amministrazioni pubbliche (soprattutto i comuni) sia dai vari soggetti privati, spesso in modo non conforme alle prescrizioni di legge (ossia quelle indicate sull’etichetta dei prodotti), con rilevanti rischi di intossicazione primaria e secondaria per le specie non bersaglio. A differenza degli interventi di eradicazione, che comportano la presenza di rodenticidi nell’ambiente per un periodo limitato, nelle attività di controllo di routine questi prodotti sono utilizzati senza soluzione di continuità e per un periodo di lunghezza indeterminata, comportando quindi, nel lungo periodo, costi ecologici ed economici ben superiori.

PRO E CONTRO DELL’ERADICAZIONE

Si parla di controllo di una specie esotica quando l’obiettivo è quello di mantenerne le popolazioni al di sotto di una determinata consistenza numerica, mentre si utilizza il termine contenimento qualora l’obiettivo sia quello di arginarne l’espansione dell’areale. L’eradicazione è invece la misura più drastica, e consiste nell’eliminazione di tutti gli individui della specie da un territorio isolato. L’intervento di eradicazione, se si conclude con successo, consente invece di risolvere il problema una volta per tutte, a differenza degli interventi di controllo che, per consentire di limitare i danni della specie esotica, hanno la necessità di protrarsi per un tempo indefinito, senza portare alla risoluzione del problema. L’eradicazione non è però tecnicamente sempre fattibile e sussiste comunque il rischio di reinvasione: esso può tuttavia essere ridotto adottando alcune misure di

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

23


RODITORI

utilizzato per combattere specie diverse da quelle per cui è registrato, oppure debba essere somministrato alle specie per cui è registrato, ma con modalità di somministrazione non previste dalla registrazione. La deroga può essere rilasciata dal Ministero della Salute sulla base di una dettagliata documentazione che ne descriva la necessità e che esponga in dettaglio il piano di eradicazione.

OPERAZIONI PRELIMINARI

In Italia si è registrato il caso della reinvasione dell'Isola di Molara, accertato dopo poco meno di due anni dall'eradicazione

colarmente elevato in presenza di una popolazione umana residente e di regolari collegamenti navali.

NORMATIVA prevenzione più o meno complesse e costose in funzione delle caratteristiche dell’isola. Bisogna anche tenere conto che l’eradicazione dei ratti viene oggi realizzata mediante l’uso di rodenticidi, esponendo così anche specie non-target al rischio di intossicazione diretta o indiretta. La presenza o meno di specie che potrebbero nutrirsi in modo non trascurabile di esche oppure che si nutrono abitualmente di ratti e topi, soprattutto se si tratta di specie che hanno valore conservazionistico, è un elemento essenziale per la valutazione del rischio di effetti indesiderati e quindi valutare in quali circostanze sia opportuno effettuare un intervento di eradicazione. La realizzazione di un intervento di eradicazione del ratto comporta alcune criticità delle quali tenere presente, come: costo economico relativamente elevato; difficoltà di tipo autorizzativo e procedurale; difficoltà di carattere tecnico per la distribuzione delle esche; rischio di possibili effetti negativi inattesi causati dalla rimozione dei ratti dall’ecosistema insulare; rischio di successiva ricolonizzazione, parti-

24

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

Come nel caso di tutti i biocidi, l’uso di rodenticidi è subordinato al rispetto delle indicazioni contenute nelle etichette, come approvate dal Ministero della Salute, competente in materia di biocidi. In caso di eradicazioni eseguite mediante distribuzione aerea, questa modalità d’uso non è contemplata dalle disposizioni presenti nelle etichette di nessun rodenticida. È quindi necessario richiedere una deroga all’Autorità Competente, che può essere concessa ai sensi dell’art. 55 Regolamento UE n. 528/2012 “Biocidi” e successive modifiche. Tale articolo stabilisce che l’autorità competente possa rilasciare una deroga, per una durata massima di 180 gg, rispetto alle condizioni di uso indicate nel regolamento stesso, qualora ciò sia reso necessario da un pericolo che minaccia la salute pubblica, la salute animale o l’ambiente e che non possa essere combattuto con altri mezzi. Su richiesta dell’Autorità competente la deroga può essere prolungata per un periodo non superiore a 550 giorni, a determinate condizioni. Nel caso delle eradicazioni nelle isole, la deroga è necessaria quando il biocida venga

Queste operazioni che precedono l’intervento di eradicazione consistono in indagini utili a quantificare la consistenza della popolazione nei diversi momenti dell’anno. Le popolazioni di Ratto nero, così come di molti altri piccoli roditori, sono soggette ad importanti cambiamenti nella consistenza numerica da una stagione all’altra e da un anno all’altro. Conducendo campionamenti stagionali e replicando i rilevi sempre negli stessi luoghi, si potrà capire come cambia la numerosità della popolazione nelle diverse stagioni, individuando il momento in cui si verificano i livelli minimi. Conoscere queste fluttuazioni è determinante per programmare gli interventi di eradicazione nel periodo di minimo demografico, quando è maggiore la probabilità di successo.

CAMPIONAMENTO

Nella maggior parte delle isole italiane in cui si è intervenuti, il protocollo adottato è stato mantenuto costante. L’unità di campionamento è rappresentata da un transetto, costituito da 10 trappole a scatto disposte a distanza di 10 m le une dalle altre. I campionamenti devono essere definiti in modo da includere tutti gli ambienti rappresentativi dell’isola in cui si opera. Ciascuna sessione di cattura prevede uno o più giorni di pre-baiting e 5 giorni di catture (trappole armate). Il pre-baiting (pre-adescamento) è una tecnica che prevede il collocamento delle trappole con il meccanismo di


scatto bloccato ed il loro rifornimento di esca per un periodo di alcuni giorni, in modo che gli animali vincano la naturale diffidenza e imparino a nutrirsi dell’esca con regolarità. Una volta constatato che il consumo dell’esca è regolare ed abbondante, si aziona il congegno di scatto, ottenendo subito un elevato successo di cattura. Le trappole, attive 24 ore su 24, sono generalmente controllate una volta al giorno. Nei programmi di eradica-

Distribuzione di rodenticida all’interno di erogatori

zione realizzati, sono state effettuate 4 - 6 sessioni di campionamento a distanza di tre mesi, in genere nei mesi di gennaio, aprile, giugno ed ottobre. Nelle isole in cui era presente anche il topo, accanto ad ogni trappola per ratti è stata posta una trappola per la cattura in vivo dei topi. Le informazioni derivanti dalle sessioni di cattura preliminari risultano di fondamentale importanza nell’ottica di impostare piani di eradicazione del ratto non solo per individuare il periodo di in-

tervento appropriato ma anche per determinare la densità delle esche rodenticide necessaria in fase di realizzazione degli interventi.

PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI

Gli interventi di eradicazione dei roditori nelle isole di estensione superiore a pochissimi ettari si effettuano unicamente utilizzando esche rodenticide (Howald et al. 2007). Sono pochissimi

e di scarso successo i tentativi effettuati con tecniche alternative, soprattutto le trappole, nessuno dei quali ha avuto luogo nel Mediterraneo. La distribuzione di esche all’interno di erogatori è più idonea per quanto riguarda la riduzione dei rischi per alcune specie non bersaglio, ma, a causa dei costi maggiori che presenta, può essere adottata su territori non eccessivamente estesi. La densità di erogatori impiegata per eradicare il Ratto nero è di almeno 4 per ettaro. Nonostante le tecniche di distribuzione possano essere molto differenti, quasi tutte le eradicazioni di roditori sono state compiute utilizzando esche a

base di anticoagulanti di seconda generazione (Howald et al. 2007). L’efficacia sui roditori e, conseguentemente, sia l’affidabilità che, di converso, la pericolosità per le specie non target, è massima per il brodifacoum, media per il bromadiolone, più bassa per il difenacoum. In tempi relativamente recenti è stato immesso nel mercato europeo anche il colecalciferolo, la cui possibilità di utilizzo ai fini dell’eradicazione di una popolazione di ratti da un’isola è tuttavia ancora da valutare. Per quanto riguarda i rischi di contaminazione dell’ecosistema, i rodenticidi anticoagulanti non sono praticamente solubili in acqua e, anche se distribuiti liberamente sul terreno, non possono essere assorbiti dalle piante (WHO 1995). Le modalità di distribuzione delle esche nei centri abitati prevedono l’utilizzo di erogatori e quindi non presentano rischi significativi di intossicazione per esseri umani. È tuttavia buona regola che sia il personale addetto all’intervento sia gli abitanti dell’isola su cui si intende operare siano adeguatamente informati su tempi e modalità di distribuzione e relativamente ai rischi ed alle procedure di sicurezza. La distribuzione delle esche può avvenire secondo tre sistemi principali: 1. posizionamento manuale in stazioni di avvelenamento (erogatori); 2. distribuzione manuale di esche libere da parte di operatori che percorrono l’isola via terra; 3. lancio da aeromobili od elicotteri effettuato sulla totalità - o parte - della superficie dell’isola. L’uso di erogatori contenenti l’esca è la tecnica più dispendiosa in termini economici e di personale, ma è anche quella che consente di operare con i massimi livelli di sicurezza, nonché di verificare con precisione l’entità dei consumi. Gli erogatori devono essere collocati secondo una disposizione a griglia, in modo che nel territorio di

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

25


RODITORI

negli erogatori. Ciò può essere ottenuto allestendo esche attrattive da disporre in prossimità degli erogatori, con particolare attenzione per le aree considerate critiche e per quelle dove i consumi sono durati più a lungo; possono inoltre essere usati altri strumenti per favorire il rilevamento di animali particolarmente diffidenti quali tracking cards e fototrappole. Queste ultime, se controllate con adeguata frequenza (quindici giorni, massimo un mese) sono particolarmente efficaci per rilevare eventuali esemplari sopravvissuti al trattamento. Una volta cessati i consumi e non rilevato più alcun segno di presenza, il monitoraggio deve comunque proseguire per alcuni mesi almeno con cadenza bimensile, al fine di rilevare con tempestività eventuali tracce di ratti. Esempio di rat-hotel

ogni individuo della specie bersaglio sia presente almeno una postazione. Per quanto riguarda i ratti, ciò può essere conseguito con distanze fra una postazione e l’altra di circa 50 m, corrispondenti ad una densità di 4 postazioni per ettaro. Nella realtà, soprattutto nelle isole abitate, si usa generalmente una densità maggiore, con postazioni distanziate in media 40 m e postazioni aggiuntive nelle aree critiche. L’uso di erogatori negli interventi di eradicazione riduce in maniera significativa i rischi di intossicazioni dirette a carico di specie non bersaglio, e come tale è assolutamente imprescindibile in caso di presenza di specie domestiche o selvatiche di interesse conservazionistico potenzialmente in grado di nutrirsi dell’esca tossica. Tramite l’analisi periodica dei consumi delle esche è inoltre possibile verificare l’esito dell’intervento, individuando e localizzando con precisione le eventuali sacche di sopravvivenza delle popola-

26

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

zioni bersaglio. Una tecnica molto consolidata a livello mondiale nell’ambito delle eradicazioni è quella che prevede la distribuzione di esche libere - in genere sotto forma di pellet - con lanci da mezzi aerei. Grazie all’uso di sensori GPS e software GIS, è possibile ottenere una distribuzione delle esche capillare, senza lasciare aree scoperte. Il periodo di intervento è una scelta cruciale nell'ambito dell'intero progetto. In generale, nelle isole italiane il periodo invernale sembra quello più idoneo, perché: le popolazioni di ratti presentano livelli minimi di consistenza numerica; i rischi di intossicazione secondaria sono ridotti; la presenza di turisti è pressoché inesistente.

MONITORAGGIO

Il monitoraggio dell’andamento dell’intervento fino all’effettiva scomparsa dei ratti si basa principalmente sull’entità del consumo di esche rilevato in occasione dei vari controlli. Nelle fasi più avanzate dell'eradicazione devono essere adottate opportune soluzioni per rilevare l’eventuale presenza di esemplari diffidenti che non entrano

RISCHIO DI REINVASIONE

Un punto importante da tenere in considerazione riguarda la possibilità che, una volta portata a termine con successo l’eradicazione dei ratti, il lavoro svolto sia vanificato in seguito alla ricolonizzazione da parte di quest’ultima. Ciò può avvenire sia dalla terraferma che da altre isole nelle vicinanze, qualora la distanza sia dell’ordine di alcune centinaia di metri. Si ritiene che la distanza “di sicurezza” dall’isola con ratti più vicina debba essere superiore a almeno 500 m (Russell et al. 2008). Sono ormai svariati i casi di isole reinvase dai ratti pochi anni dopo la loro eradicazione (Abdelkrim et al. 2005). Si tratta spesso di isole vicine alla costa o ad altre isole che ospitano ratti. In Italia si è registrato il caso della reinvasione dell'Isola di Molara, accertato dopo poco meno di due anni dall'eradicazione (Sposimo et al. 2012). Negli ultimi anni, le conoscenze sulle dinamiche delle reinvasioni sono notevolmente aumentate e si può garantire un sufficiente livello di sicurezza anche in isole con piccoli centri urbani (entro i 1000 abitanti, Hilton & Cuthbert 2010). Le misure


isole, costituiti da una serie di erogatori con esche rodenticide e da alcuni punti di cattura/monitoraggio fortemente attrattivi (i cosiddetti rat-hotel: scatole in legno contenenti diversi alimenti, materiali per la costruzione di nidi, esche rodenticide), disposti in punti strategici localizzati nelle zone portuali o di sbarco dei battelli che portano i turisti.

MONITORAGGIO POST-INTERVENTO

di biosicurezza per prevenire le reinvasioni prevedono la stipulazione di accordi con le autorità responsabili e le compagnie di navigazione per effettuare attività di controllo nei porti di partenza e installare sulle navi soluzioni per impedire la salita a bordo dei ratti. Necessario anche attivare sistemi di intercettazione dei roditori che dovessero comunque giungere sulle

Dopo la conclusione delle operazioni di eradicazione, occorre prevedere un monitoraggio post-trattamento, il cui scopo principale è quello di appurare con certezza l’avvenuta eradicazione della specie bersaglio. In base a quanto riportato nella letteratura specifica, per dichiarare il successo di un intervento di eradicazione dei roditori è opportuno che siano trascorsi almeno due anni senza che vengano osservate tracce della specie bersaglio (Oppel et al. 2011, Russel et al. 2008). A tale scopo, devono essere mantenute operative le postazioni utilizzate per il monitoraggio dell’intervento, se non tutte almeno alcune, distribuite capillarmente sull’isola, avendo cura però di non trascurare

le zone ove si sono registrati i maggiori consumi nel corso dell’intervento. Al loro interno possono essere poste esche tossiche o non tossiche. L’uso di esche tossiche nel monitoraggio presenta rischi maggiori, ma offre l’opportunità di eliminare gli eventuali individui superstiti. Data la ben nota difficoltà ad intercettare gli ultimi esemplari sopravvissuti o singoli individui giunti successivamente sull’isola è di gran lunga preferibile mettere a disposizione diversi tipi di esche e di altri attrattori, ad esempio allestendo i rat-hotel. Le postazioni di monitoraggio devono essere controllate a cadenza mensile nei primi tre mesi e a cadenza trimestrale per un periodo di almeno due anni a partire dal rinvenimento delle ultime tracce di presenza di ratti. Per massimizzare la probabilità di osservare i ratti anche se presenti a bassissime densità è utile ed auspicabile collocare fototrappole in punti dell’isola scelti con cura.

Fonte: Gotti C., Capizzi D., Petrassi F., Sposimo P., dell’Agnello F., Baccetti N., Raganella Pelliccioni E. (2022). L’eradicazione del Ratto nero (Rattus rattus) dalle isole del Mediterraneo: linee guida, buone pratiche, casi di studio. Ispra, Manuali e Linee Guida n. 199/2022.

Tossicità espressa in termini di DL50 mg*kg-1 dei più diffusi rodenticidi per specie target e non target (da Capizzi & Santini, 2007, modif.; DL50: Dose Letale 50 - quantità di sostanza attiva sufficiente ad uccidere il 50% di animali di laboratorio sottoposti all'assorbimento di quel prodotto. Si esprime in milligrammi di principio attivo per ogni kg di peso).

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

27


copyr.eu

informazione pubblicitaria

Linea ONLY PY: insetticidi di origine vegetale Differenti problematiche e scenari applicativi richiedono differenti approcci e metodologie. Le strategie di monitoraggio e di prevenzione sono di grande importanza ma spesso è necessario adottare insetticidi adulticidi per ottenere massima efficacia d’intervento. Per fare ciò è necessario adottare prodotti con un ottimo profilo di sicurezza. La linea ONLY PY rappresenta l’impegno di Copyr nello sviluppo di prodotti con queste caratteristiche. Al cuore di questa gamma di insetticidi, infatti, c’è il Chrysanthemum Cineraria-

efolium, pianta della famiglia delle Astaracee, simile a una comune margherita, che cresce spontaneamente nella regione orientale dell’Adriatico, dall’Istria al Montenegro, in luoghi calcarei e aridi. Per questo motivo questa pianta viene chiamata anche “Piretro della Dalmazia”. Oggi le più importanti coltivazioni sono concentrate in Australia e Nuova Zelanda. Il Piretro, legato alla storia di Copyr sin dalla sua nascita oltre 60 anni fa, è noto per la sua lunga storia d’uso come insetticida naturale e si presenta come un alleato

affidabile nella lotta contro una vasta gamma di insetti. La sua efficacia si basa sulla capacità di agire sia per contatto che per ingestione, fornendo un approccio completo e versatile. Il Piretro è caratterizzato da una spiccata capacità di abbattenza (Knock Down) ed elevata rapidità d’azione contro insetti striscianti, volanti e insetti delle derrate. La linea Only Py è stata studiata appositamente per contesti applicativi sensibili come scuole, ospedali e industrie alimentari, bar, ristoranti, ambienti zootecnici e industrie. La linea si compone di tre prodotti in diverse taglie: ONLY PY concentrato, ONLY PY RTU (pronto all’uso) e ONLY PY MICROCAPS, novità per il 2024. ONLY PY concentrato è un liquido concentrato emulsionabile. Questo insetticida professionale offre una soluzione efficace contro insetti striscianti e volanti. ONLY PY RTU è un insetticida liquido pronto all’uso in solvente acquoso. ONLYPY MICROCAPS è un insetticida concentrato microincapsulato ad ampio spettro d’azione. La microincapsulazione prevede una separazione fisica del principio attivo dal solvente (che in questo caso è l’ac-

qua), garantendo quindi la stabilità del prodotto sia in forma concentrata che diluita. Contiene Piretro, un principio attivo di origine vegetale che si ricava dai fiori di una pianta della famiglia delle Asteraceae, il Tanacetum cinerariifolium, in grado di agire sia per contatto che per ingestione. Le microcapsule che contengono il Piretro sono realizzate con materiali di origine vegetale e libere da microplastiche. Le caratteristiche fisiche del formulato rendono l’insetticida ideale per la difesa degli ambienti domestici, civili e industriali da insetti nocivi. Per maggiori informazioni www.copyr.eu


it.envu.com

informazione pubblicitaria

Novità ENVU. TruDetx Test rapido per la rilevazione di infestazioni da cimici dei letti

Come trovare o individuare le cimici dei letti? TruDetx di Envu è un test rapido che individua le tracce e fornisce un risultato in cinque minuti. Ci sono tre metodi principali per rilevare la presenza delle cimici dei letti e ottenere risultati immediati: • Solo Ispezione Visiva: richiede un training accurato e grande dispendio di tempo, risorse ed energie. I risultati sono variabili e si ha un’accuratezza del 50%. • Ispezione Canina: si ha la possibilità di coprire vaste aree, richiede un team preparato - accompagnatore e cane. È costoso per piccole aree e ha un’accuratezza del 50%.

• Envu TruDetx: richiede poco dispendio di energie, è facile e veloce. Il test ha un'accuratezza superiore al 92% nel rilevare i residui di cimici dei letti ed è in grado di individuare anche infestazioni di lieve entità. Il Training per l’utilizzo è facile e veloce. COME FUNZIONA Test immunocromatografico a flusso laterale: individua un antigene rilasciato dalle Cimici dei letti che reagisce con un anticorpo situato sulla membrana del test. Si utilizza a scopo preventivo o di screening per ambienti a rischio di infestazione da cimici dei letti: ad esempio alberghi, hotel, strutture per

l'ospitalità in genere. Si compone di un tampone e test per la lettura dei risultati. La confezione è composta da 5 tamponi + 5 test. DOSAGGIO Si consiglia di utilizzare una confezione di TruDetx (tampone + test) per testare fino a un massimo di cinque camere d’albergo. COME SI USA Utilizzare l’estremità del tampone per prelevare i residui dalle superfici dei nascondigli delle cimici dei letti. Passare il tampone dove si sospetta la presenza di Cimici dei letti: letto e struttura del letto (piedi, testiera, pediera), materasso e cuciture del materasso. Passare accuratamente il tampone su tutta la superficie dove si sospetta una presenza di Cimici dei

letti per raccogliere qualsiasi residuo. Successivamente fare scendere il liquido sul fondo del tampone, agitare delicatamente e versare tre gocce nel pozzetto del test. Dopo avere applicato le gocce nel pozzetto del test, attendere 5 minuti. Sul test compariranno delle linee per leggere il risultato: DUE LINEE (C e T) = Positivo UNA LINEA su C = Negativo NESSUNA LINEA o una sola linea su T: Test non valido. BENEFICI Il primo test rapido per individuare o confermare infestazioni sospette di Cimici dei letti. Risultati in 5 minuti. È in grado di rilevare infestazioni da Cimici dei letti anche di lieve entità, attive o già risolte da meno di 90 giorni. Permette di focalizzare ispezioni e trattamenti sui punti critici della struttura.


ATTUALITÀ

Il “caso” cimici dei letti

e prospettive del settore L’allarme nei confronti di questo parassita, esploso nei mesi scorsi in Francia sull’onda di una comunicazione da parte dei media fin troppo allarmistica, è al centro della riflessione sulla necessità di una corretta e puntuale informazione dei cittadini sugli infestanti. Uno sguardo anche al futuro, che ci prospetta un radicale cambiamento per quanto riguarda l’uso e la regolamentazione dei formulati Maurizio Pedrini

giornalista e direttore tecnico di Dimensione Pulito

"O

rganismi infestanti: cosa abbiamo affrontato e cosa affronteremo”. Questo il titolo del confronto fra gli esperti intervenuti nel corso dell’ultima puntata del 2023 di Radio Copyr, il podcast ideato dall’azienda Copyr, noto marchio specializzato nella produzione di soluzioni per la disinfestazione. L’incontro, moderato da Francesco Nicassio, ha cercato di fare il punto sulla situazione del settore, riflettendo sulle sfide e le opportunità che il futuro riserva ai disinfestatori e alle aziende addette al pest control. Ospiti della trasmissione: Luca Vitillo, amministratore delegato Ciadit Italia, Francesco Porcelli (professore associato

30

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


DssPA Università Aldo Moro di Bari), Matteo Campanati (chief business development Officier Limaru) e Maurizio Pedrini, direttore tecnico di Dimensione Pulito. Al centro dell’attenzione, tra le altre cose, le problematiche connesse alle cimici dei letti (Cimex lectularius) e alla Solenopsis invicta, detta anche la “formica di fuoco”, due infestanti che sono stati protagonisti delle cronache negli ultimi due mesi. In apertura, Vitillo ha sinteticamente rievocato la storia della sua azienda, attiva da tre generazioni nel campo della disinfestazione e che attualmente fa riferimento a una vera e propria rete d’imprese che fornisce servizi di pest control e sanificazione professionale, per poi offrire il proprio parere

sull’andamento del mercato nell’anno che si è da poco concluso. “Nel 2023 - ha spiegato Vitillo - siamo tornati in un certo senso alle origini, ovvero alla classica condizione pre-pandemia del 2019: gli interventi di sanificazione sono enormemente diminuiti e il business principale è stato il frutto di derattizzazioni, controllo blatte e disinfestazioni di insetti volanti”. L’AD di Ciadit Italia ha espresso il suo parere anche sul “nodo” delle cimici dei letti, “esploso - ha precisato - forse per la grande pubblicità che ha reso noto il problema alla popolazione, incrementando le richieste d'intervento. Oggi, il principale problema che dobbiamo affrontare è un altro: la grossa difficoltà nel reperire la manodopera. Non

mi riferisco ad addetti appositamente formati, perché non li cerchiamo nemmeno, ma a personale in genere. Le cause sono molteplici ma certamente la prima ragione consiste nel fatto che la nostra attività è abbastanza variegata e comporta orari di lavoro e ambiti d’intervento diversi da quelli richiesti ad un ‘normale’ lavoratore. Non è facile soprattutto trovare persone che si appassionino a questo lavoro, che spesso impegna anche nei giorni festivi e di notte, soprattutto nella stagione estiva. Il nostro è un lavoro che si ama o si odia, da affrontare con umiltà e l’intima convinzione che ogni giorno si possa essere stimolati ad apprendere cose nuove, perché non si opera su una catena di montaggio”.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

31


ATTUALITÀ

“La disinfestazione - ha concluso Vitillo - come ben sappiamo non è una scienza esatta, ma quando entriamo in un cantiere dobbiamo sentirci impegnati a trovare delle regole nuove per affrontare una specifica problematica con estrema elasticità”.

CIMICI E ALLARMISMI

L’attenzione si è quindi spostata sull’allarme cimici giunto dalla Francia: “Sono stato con alcuni colleghi in Francia per la fiera Parasitec, svoltasi ad ottobre a Parigi, ma nessuno di noi ha trovato cimici nelle lenzuola degli alberghi nei quali abbiamo soggiornato - ha detto Nicassio - Probabilmente il problema non era così grave ed esteso così come veniva comunicato sulle pagine dei quotidiani e dai media transalpini”. Ha preso poi parola Maurizio Pedrini: “Quanto appena detto ci porta a denunciare una cattiva comunicazione, estremamente pervasiva, allarmistica e direi quasi terroristica. Ho trovato non poche analogie, in negativo, con quanto accaduto in Italia durante la pandemia da SARS CoV2, quando l’opinione pubblica scoprì - sotto l’effetto del bombardamento mediatico - l’esistenza di un mondo occulto che si occupa di pulizia e igiene, fino ad esaltare come eroi i pulitori, ovvero gli addetti alle pulizie, salvo poi relegarli nuovamente nell’oblio, come sta avvenendo ora. La mia prima riflessione - ha proseguito - ci impone di chiederci fino a che punto, in Francia così come in Italia, vi sia stata da parte dei media un’attenzione alla necessità di una vera e puntuale informazione dei cittadini su questa tematica. Quanto accaduto in Francia è la riprova di quanto una comunicazione errata e superficiale possa spaventare anziché sensibilizzare e informare”. “Alla luce di questa considerazione ha proseguito il direttore tecnico di Dimensione Pulito - risulta davvero difficile, se non impossibile, stabilire quanto sia stata effettivamente pervasiva questa emergenza in Francia.

32

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

Certo se ne è parlato molto, perciò vale forse la pena di cogliere la positività di questo aspetto, perché pur facendolo in forma sicuramente superficiale e inadeguata, si è richiamata l’attenzione sul problema. Resta comunque l’esigenza di un’informazione diversa perché ci stiamo occupando di un ospite occulto, indesiderato, democratico - nel senso che può colpire qualsiasi hotel a prescindere dal livello - ben sapendo come esso viaggi con vestiti, bagagli e quant’altro. A questo proposito mi sono confrontato in questi giorni con amici direttori d’albergo i quali mi hanno confermato che in Italia l’ultimo periodo in cui questo problema è emerso con forza risale ad alcuni anni orsono. Ci rendiamo però perfettamente conto di come chi vive questo problema nella propria struttura ricettiva alberghiera non abbia assolutamente piacere a comunicarlo all’esterno. Ovviamente la prevenzione è possibile, ma non semplice, per cui si interviene il più delle volte quando il problema si palesa in tutte le sue sgradevoli conseguenze, con gli strumenti della disinfestazione e della bio-igienizzazione. Sicuramente è utile parlarne puntando ad una maggiore sensibilizzazione da parte dell’utenza, però lamento e rivendico la carenza di informazione in un settore strategico per il nostro Sistema Paese come quello della sanitizzazione. Il nostro settore deve riuscire a uscire dalla nicchia in cui purtroppo è confinato, andando ad informare la popolazione su tematiche che investono la salute e la qualità della vita anche attraverso una campagna di corretta comunicazione che faccia leva sul servizio pubblico. Il tutto facendo i conti e affrontando con determinazione quella informazione scandalistica, ormai assai diffusa, veicolata da certa stampa alla perenne ricerca di scoop e dai social che, pur di attrarre l’attenzione del lettore, non esitano a ‘gonfiare’ a dismisura le notizie, anche a costo di perdere il senso della realtà”.

Pedrini ha concluso mettendo in risalto che solo qualificando e riconoscendo la piena dignità professionale di quanti operano nella filiera dell’igiene sarà possibile attribuire il giusto “peso sociale” all’intero comparto in cui operano imprese sempre più preparate e competitive.

DI QUALI INFESTANTI PREOCCUPARSI?

Il prof. Porcelli, docente di entomologia nell’ateneo di Bari, ha esordito ironicamente: “Certamente le cimici non sono particolarmente simpatiche, ma rappresentano degli insetti altamente socializzati, che accompagnano con estrema dedizione una specie di riferimento a loro assai cara, la nostra, succhiandone il sangue pur di sopravvivere. In Europa non sta accadendo, in realtà, nulla di nuovo e la vicenda delle cimici dei letti lo conferma: le varie specie di parassiti si evolvono, diventando sempre più invasive, fortunatamente senza colpire l’uomo in maniera letale. In realtà, anziché delle cimici dei letti - ha aggiunto - dovremmo preoccuparci di altri vettori che risultano ben più dannosi oppure sono associati a patogeni assai più pericolosi. Ben diversa, ad esempio, la situazione per la Popillia japonica, la specie che infesta e distrugge tappeti erbosi e piante, giunta in Italia qualche anno fa, che preoccupa molto proprio perché assai diffusa in vaste zone del Paese, con possibili e rilevanti esplosioni demografiche”. Porcelli, mettendone in risalto la dannosità, ha inoltre citato la cocciniglia, insetto appartenente ad una famiglia esclusivamente fitomiza (cioè in grado di succhiare il contenuto cellulare dei vegetali), assai dannoso per le piante e la vivibilità delle aree urbane. Porcelli, ad una specifica richiesta circa la possibilità di prevedere quali infestanti potrebbero arrivare negli anni a venire, in modo da poterli affrontare e sconfiggere, ha risposto in modo piuttosto scettico: “La nostra è comunque una battaglia


Le cocciniglie sono una superfamiglia di insetti fitofagi compresi nell'ordine dei Rincoti

impari e tendenzialmente soccombente - ha spiegato - perché possiamo fare tutte le previsioni, le statistiche e gli studi che vogliamo, ma gli insetti hanno la capacità di mutare e di adattarsi all’ambiente in modo fulmineo, cambiando le loro abitudini e proliferando a dismisura su un determinato territorio”.

NUOVE FORMULAZIONI E PROSPETTIVE

A Matteo Campanati, esperto nello sviluppo di nuove tecnologie e prodotti per il controllo degli insetti infestanti, è spettato il compito di proiettare lo sguardo all’immediato futuro che attende i disinfestatori italiani. “La tematica - ha detto Campanati - è complessa e si può approcciare da diversi punti di vista: il settore è in crescita e si va verso applicazioni

professionali particolarmente mirate di principi attivi le cui formulazioni sono sempre più regolamentate, con lo sguardo puntato ad una costante attenzione all’ambiente. Negli ultimi anni, infatti, è avvenuto un evidente cambio di focus da parte del regolatore, sempre più attento al tema della sostenibilità ambientale”. Centrale perciò è quanto potrà accadere nel campo dell’offerta di principi attivi, in cui si prospetta un radicale cambiamento, se non una vera e propria rivoluzione: “Se fino ad un anno fa - ha precisato Campanati - la parola chiave era “giga”, e qualche anno fa era “nano”, ora è decisamente “green”, ragion per cui è prevedibile che l’offerta sarà indirizzata verso principi attivi di origine naturale. Il piretro continuerà a crescere, limitatamente alla sua disponibilità, perché alcuni princi-

pi attivi sintetici spariranno senz’altro. L’industria per la quale lavoro ha registrato alcuni principi attivi una decina di anni orsono, ma abbiamo deciso di abbandonare qualche molecola nel processo di registrazione perché nel frattempo è divenuta insostenibile a causa degli elevati costi d’investimento. La ricerca di principi attivi naturali comporta inoltre di procedere spediti verso la repellenza, ovvero nella direzione del controllo di precisione degli infestanti”. “In futuro - ha concluso l’esperto, suscitando qualche legittima preoccupazione - vi saranno etichette sempre più ristrette, che comporteranno meno usi e applicazioni, perciò gli interventi di pest control dovranno essere sempre più mirati ed efficaci, il che comporterà una grande necessità di preparazione professionale da parte dei disinfestatori”.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

33


polti.com

informazione pubblicitaria

Cimici da letto: la soluzione è il vapore di Polti 180°C: le cimici e le loro uova vengono eliminate per shock termico. Il vapore si rivela così un metodo sicuro per l’ambiente perché non richiede l'utilizzo di insetticidi e quindi può essere usato in presenza di persone, animali e senza che sia necessario arieggiare a lungo i locali dopo il trattamento. Il vapore secco, inoltre, non lascia i tessuti e le superfici umidi, non causa danni e non altera i materiali sui quali viene applicato e può essere direzionato nelle zone di annidamento difficili da trattare, garantendo una disinfestazione davvero accurata. Le cimici dei letti sono piccoli insetti privi di ali, delle dimensioni tra 1 e 7 millimetri, di colore scuro-rossastro che si nutrono del sangue di persone e a volte di animali, principalmente durante la notte, si nascondono nei materassi, fra le lenzuola e nei tessuti, provocando irritazioni cutanee, bolle e prurito. La risoluzione del problema può richiedere tempo e denaro e la corsa all’acquisto di insetticidi con formulati chimici contenenti sostanze potenzialmente nocive, non sempre mette fine all’infestazione, poiché le cimici tendono a sviluppare fenomeni di resistenza e tolleranza alle sostanze chimiche. Ma esiste una soluzione definitiva che

non prevede l’uso di sostanze chimiche: il vapore. Questo elemento naturale debella uccidendo sia gli insetti che le uova, nodo cruciale nel processo di disinfestazione visto che le femmine ne depongono anche 500 nel corso della vita. Polti, azienda italiana leader nelle applicazioni del vapore, ha progettato e produce da più di 10 anni lo strumento perfetto per affrontare in modo rapido e sicuro questo problema: si chiama Polti Cimex Eradicator, che con il suo vapore saturo secco surriscaldato uccide le uova e le cimici del letto adulte con pochi e rapidi passaggi*. Ma l’efficacia non si limita a questi parassiti, perché altri test

effettuati da laboratori terzi indipendenti provano che Polti Cimex Eradicator uccide fino al 99,999%** di virus, germi, batteri, funghi e spore. Il segreto sta nell’erogatore brevettato con camera di espansione controllata che surriscalda il vapore fino a

*Test effettuati da un laboratorio terzo ed indipendente attestano che Polti Cimex Eradicator uccide il 100% delle uova e più del 90% delle cimici dei letti adulte già al primo passaggio. ** Test effettuati da laboratori terzi e indipendenti attestano che Polti Cimex Eradicator uccide fino al 99,999% di virus, germi, batteri, funghi e spore.


LA SOLUZIONE DEFINITIVA* CONTRO LE CIMICI DA LETTO CON IL VAPORE FINO A 180°C

*Test effettuati da un laboratorio terzo e indipendente attestano che Polti Cimex Eradicator uccide il 100% delle uova e più del 90% delle cimici del letto adulte già al primo passaggio. **Test effettuati da laboratori terzi e indipendenti attestano che Polti Cimex Eradicator uccide fino al 99,999% di virus, germi, batteri, funghi e spore.


BIOLOGIA

Virus

Da dove vengono e cosa sono? Sono diverse le teorie ancora oggetto di ricerca e dibattito scientifico riguardo alla nascita di questi parassiti. Vediamo le più accreditate Livio Marossi

Q

uando iniziai a lavorare in laboratorio (nel 1975) e arrivavano da analizzare sieri itterici, si pensava che la causa dell'ittero fosse l'abuso di alcool e non si pensava assolutamente a piccolissimi esseri invisibili capaci di causare malattie come

36

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

Epatite A, B, C e via discorrendo con l’elenco alfabetico. Da allora grazie alle tecniche di biologia molecolare1 ed alla microscopia elettronica2 l’evoluzione della Virologia ha fatto passi da gigante. Come quando ci si arrovella sul fatto se sia

nata prima la gallina o l’uovo, io, come anche la comunità scientifica in generale, spesso mi chiedo se sia nato prima il virus oppure la cellula. È una domanda a cui i virologi non hanno saputo ancora rispondere. La cosa non ci deve sorprendere perché nella comunità scientifica non vi è un totale accordo su cosa sia in realtà un virus; per sintetizzarne la definizione, mi sembra che possiamo definire i virus come entità ultra piccole, in grado di riprodursi solo a spese di cellule viventi. È ragionevole quindi riassumere il concetto definendoli “agenti infettanti”. Ricapitolando, i virus sono organismi microscopici che si replicano solo all'interno delle cellule degli organismi viventi. Essi sono considerati acellulari perché non hanno una struttura cellulare completa, mancando di organelli cellulari e di capacità metaboliche autonome. Anche la loro classificazione è complessa per cui mi limito a dividerli in due categorie, quelli con DNA e quelli con RNA, aggiungendo che alcuni hanno un involucro proteico che de-


Struttura di un virus batteriofago

finiamo come Capside ed altri in più hanno un guscio lipidico chiamato Envelope (quest’ultima suddivisione è importante in quanto i due sottosistemi virali sono sensibili in modo differente all’azione virucida dei vari disinfettanti). Un’altra classificazione, che suddivide il macrocosmo dei virus, indica il loro bersaglio in cellule animali, vegetali e batteriche. Questi ultimi sono definiti virus batteriofagi o più semplicemente fagi.

LA NASCITA DEI VIRUS

Assai interessanti sono le diverse teorie sulla nascita di questi organismi. Ecco alcune delle teorie più accreditate: • Teoria della riduzione: questa teoria suggerisce che i virus siano originati da organismi più complessi come batteri o cellule che hanno perso progressivamente parti del loro materiale ge-

netico e si sono evoluti verso forme più semplici. Questa riduzione potrebbe essere stata favorita dalla selezione naturale, poiché i virus con una struttura più semplice potrebbero essere stati più efficienti nella diffusione e nella sopravvivenza. • Teoria della coevoluzione: secondo questa teoria, i virus si sono evoluti parallelamente agli organismi ospiti con cui interagiscono. Si ritiene che i virus siano emersi molto tempo dopo l'apparizione dei primi organismi cellulari, sfruttando le cellule come ospiti per riprodursi. Nel corso dell'evoluzione, i virus si sono adattati e specializzati per infettare specifici tipi di cellule, portando a una coevoluzione tra virus e ospiti. • Teoria dell'origine prebiotica: questa teoria suggerisce che i virus abbiano avuto origine dalla materia organica prebiotica, cioè molecole organiche primitive presenti sulla Terra primordiale prima dell'origine della

vita. Si ritiene che queste molecole organiche abbiano potuto assemblarsi in strutture simili a virus, che successivamente hanno acquisito la capacità di infettare organismi cellulari. È importante sottolineare che queste teorie sono ancora oggetto di ricerca e dibattito scientifico, e non c'è consenso definitivo sulla loro origine esatta. Gli studi sulla biologia e l'evoluzione dei virus sono in corso per approfondire la nostra comprensione di come siano nati e come abbiano influenzato l'evoluzione degli organismi viventi. Come ho anticipato, grazie alla microscopia elettronica ed alla biologia molecolare i virologi hanno classificato a tutt’oggi 6000 specie e 3000 generi, ma è un dato sottostimato se si pensa che negli oceani esistano 10313 particelle virali.

1 La branca della biologia che studia gli esseri viventi a livello dei meccanismi molecolari alla base della loro fisiologia, concentrandosi in particolare sulle interazioni tra le macromolecole, ovvero proteine e acidi nucleici. 2 Un microscopio che utilizza come radiazione gli elettroni anziché la luce utilizzata nel tradizionale microscopio ottico e ha quindi un potere di risoluzione assai maggiore. Fu inventato dai tedeschi Ernst Ruska e Max Knoll nel 1931. 3 1031 = 10.000.000.000.000.000.000. 000.000.000.000. Se un trilione è 1018 e vale un miliardo di miliardi, 1031 è, nel sistema di denominazione chiamato scala lunga, un numero difficile persino da immaginare.

UN MONDO MICROSCOPICO Per farci un'idea, puramente indicativa, delle dimensioni con cui hanno a che fare i microbiologi, i batteri sono organismi microscopici, ovvero hanno dimensioni inferiori al potere di risoluzione dell'occhio umano: una cellula batterica

misura in genere da 1 a 10 μm, ma queste misure possono ampiamente variare; per es. i micoplasmi, batteri parassiti, hanno dimensioni di 0,2-0,3 μm. Figuriamoci i virologi che se la devono vedere con entità le cui dimensioni variano da 20-300 nm.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

37


bleuline.it

informazione pubblicitaria

Nuova realtà per la gestione del Pest Management Professionale Al Pestmed di Bologna viene presentata la nuova partnership commerciale tra Bleu Line e Vebi Istituto Biochimico Il 2024 offre al settore del Pest Management italiano ed internazionale una significativa possibilità di sviluppo grazie alla nuova partnership tra Bleu Line e Vebi Istituto Biochimico, due aziende storiche e leader nei rispettivi mercati di riferimento. L’importante impegno di collaborazione tra le due realtà italiane e profondamente radicate nel settore della Disinfestazione professionale vedrà la distribuzione in esclusiva della gamma professionale “Vebi Tech”. La cooperazione tra Bleu Line

e Vebi Istituto Biochimico creerà sinergie e valore per i professionisti del Pest Control che nel 2024 avranno a disposizione due cataloghi completi di soluzioni e mezzi tecnici per lo sviluppo del loro business. Da due delle regioni trainanti dell’economia italiana, capaci di esprimere grazie alle loro PMI vitalità, creatività e dinamismo nasce una felice collaborazione che potrà rispondere ai bisogni e alle esigenze di un mercato complesso e in continua evoluzione come quello del Pest Control. Con oltre 70 anni di storia per Vebi Istituto Biochimico e oltre 40 anni di attività per Bleu Line, con la determinazione e la passione di due

squadre dall’altissimo profilo umano e professionale, la partnership nasce sotto i migliori auspici. Grazie alla visione, alle competenze delle persone che operano nelle due realtà, alle infrastrutture industriali, alla gamma dei prodotti e al portfolio clienti già consolidato, Bleu Line e Vebi Tech saranno in grado di distribuire con capacità capillare il mondo della gestione degli infestanti, mettendo a disposizione una gamma completa di prodotti biocidi, prodotti fitosanitari, mezzi tecnici, tools & equipment, soluzioni di digital pest management, formazione professionale e supporto tecnico di straordinario livello. Il gioco di squadra del nuo-

vo grande team BL-VT (Bleu Line – Vebi Tech) consentirà anche l’acquisizione di nuove competenze e tecnologie per offrire al mercato italiano soluzioni per la gestione integrata e sostenibile degli infestanti. Inoltre, la collaborazione, il cui orizzonte temporale si proietta oltre il 2024, permetterà di realizzare intere famiglie di prodotti per affrontare l’imminente completamento della revisione dei prodotti biocidi in Europa, valorizzando soluzioni sostenibili ed efficaci, aumentando l’efficienza e permettendo alle imprese di rispondere più rapidamente e in modo più efficace alle sfide del mercato in profondo cambiamento.


Inizia il viaggio Our journey to next-generation professional pest management www.vebitech.it

www.bleuline.it


FORMAZIONE

Riflessioni sui corsi

di formazione Al termine di un corso, sono solitamente preso da un senso di insoddisfazione derivante dall’impressione di non aver completamente centrato l’obiettivo. Cerco quindi di indagare quanto l’esperienza mi suggerisce facendo una sorta di analisi logica Graziano Dassi

40

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


M

agari anche per alcuni lettori vale ricordare le difficoltà incontrate a scuola nel dover iniziare un tema. La difficoltà era quella di scrivere la prima frase… almeno per me, quell’antico intoppo vale tuttora. Un trucco è partire con le definizioni, oppure con una citazione, e a questa àncora di salvezza mi sembra pertinente rivolgermi per queste riflessioni sui corsi di formazione. Una delle piccole preoccupazioni del sommo Einstein (1879-1955) era quella di essere citato a vanvera o, peggio, che gli fossero attribuite frasi che lui

non si era mai nemmeno sognato di dire. Sia come sia, e affidandomi alla benevolenza del grande fisico, inizio riportandone una a lui attribuita: “È vera illusione quella di fare la stessa cosa e aspettarsi differenti risultati”.

PREMESSA CRITICA E ANALISI

Le mie riflessioni nascono da un senso di insoddisfazione che regolarmente mi prende alla fine di un corso. Ho sempre l’impressione di non aver centrato l’obiettivo, nonostante l’impegno profuso. Ne deriva che, nella mia personale

presunzione di aver esposto correttamente la materia, istintivamente cerco delle giustificazioni. È sbagliato ma molto umano. Ragion per cui vedo di analizzare quanto l’esperienza mi suggerisce facendo una sorta di analisi logica. Classificando i vari argomenti e valutandoli caso per caso con riferimento a un corso di ≤ 20 ore, ho indicato con un “SÌ” gli argomenti che è possibile esporre in maniera esaustiva, con un “NO” quelli che, invece, comportano delle difficoltà da questo punto di vista:

CONTENUTI

ESPOSIZIONE

VALUTAZIONE CRITICA1

Alcuni esempi

Stili e difficoltà

Secondo “logica” è possibile una esposizione esaustiva: SÌ/NO

Bio-etologia dei parassiti

Relativamente facile

Chimiche

Difficile semplificare

Attrezzature operative

Semplice

Predatori e parassitoidi

Semplice

Ambienti chiusi

Media difficoltà

Territorio

Elevata difficoltà

NO

Filiera alimentare

Elevata difficoltà

NO

Ambienti chiusi

Elevata difficoltà

NO

Territorio

Elevatissima difficoltà

NO

Filiera alimentare

Elevata difficoltà

NO

Lotta generalizzata

Relativamente facile

Lotta mirata

Media difficoltà

Lotta integrata

Elevata difficoltà

NO

Ambienti chiusi

Media difficoltà

Territorio

Elevatissima difficoltà

NO

Norme e regolamenti2

Materia assai complessa, non entro nel merito

Dipende dalla chiarezza delle norme contrattuali/disciplinari

Risorse tecniche

Monitoraggi preliminari

Controllo risultati

Tecniche applicative

Valutazione Impatto Ecologico (VIE)

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

41


FORMAZIONE

COMMENTI ALLA TABELLA

• Bio-etologia dei parassiti (SÌ): è un argomento facilmente sintetizzabile, coinvolgente, abbastanza noto anche ai neofiti. È utile sottolineare nelle specie di parassiti selezionati gli aspetti utili per le future strategie di prevenzione e lotta/difesa. • Risorse tecniche (SÌ): l’esposizione non presenta particolari difficoltà, molto dipende dalla preparazione scolastica o esperienza professionale di chi ascolta. • Monitoraggi preliminari (SÌ): in genere le dimensioni degli ambienti chiusi sono limitate per cui le tecniche da esporre non presentano particolari difficoltà se non, ad esempio, per gli asili e gli ospedali. • Monitoraggi preliminari (NO): per il territorio e per la filiera alimentare l’esposizione è resa difficile dalla complessità sia della vastità delle problematiche sia delle leggi e norme che disciplinano i due settori. • Controllo risultati (NO): l’impegno divulgativo comporta sia richiami ai criteri statistici che si intenderebbe adottare sia alla “teoria degli errori” connessa ai limiti di attendibilità dei mezzi tecnici disponibili (materie di per sé poco note e men che meno divulgate). Inoltre per la filiera alimentare si aggiunge la difficoltà di formalizzare i risultati in modo da non incappare con le norme cogenti e volontarie che disciplinano il settore. • Tecniche applicative (SÌ): le linee

generali della lotta generalizzata e mirata si basano su criteri consolidati e generalmente conosciuti per cui l’esposizione non comporta particolari difficoltà se non quella di richiamare la necessità di rispettare quanto esposto in etichetta. • Tecniche applicative (NO): per quanto concerne la lotta integrata, gli orizzonti sono talmente vasti che (dato il tempo a disposizione) ci si deve limitare ad esporre i principi generali senza poter entrare nel vivo della materia. • Valutazione Impatto Ecologico (VIE) (SÌ): per gli ambienti chiusi il destino ambientale dei PMC e Biocidi non comporta particolari difficoltà espositive se non i rischi, ad esempio, di interagire per la filiera alimentare, con i processi produttivi o con il cibo. • Valutazione Impatto Ecologico (VIE) (NO): la salvaguardia dell’ambiente coinvolge quasi sempre aspetti culturali ed emozionali che cozzano con le

necessità della lotta ai parassiti. Per cui non è semplice razionalizzare l’esposizione. Più semplice è risultato l’esposizione nei confronti del personale sanitario abituato a convivere con i farmaci.

CONCLUSIONI

Dopo questa lunga analisi, una breve conclusione: nella presentazione del corso, a mio giudizio, dovrebbe essere ben esplicitato l’obiettivo formativo e i relatori dovrebbero essere informati della scolarità e delle esperienze lavorative dei candidati e del perché vi partecipano. Personalmente, riterrei utile come metodo espositivo quello dell’apprendimento attivo e come materiale didattico ho una predilezione per le dispense aperte. Ovvero, una sintetica esposizione dei contenuti del corso stampati in modo che il partecipante debba poter scrivere le sue annotazioni ed eventuali richieste di approfondimento.

1 L’esposizione per alcuni argomenti (a parer mio) è resa possibile dalla documentazione disponibile e dalla convergenza delle convinzioni da parte delle comunità scientifiche e/o tecniche, per cui la risposta è SÌ, se al contrario sussistono divergenze nelle pubblicazioni a supporto delle varie tesi oppure prevalgono convinzioni emotive la risposta sarà NO. Va da sé che apporre il SÌ o il NO è anch’esso funzione delle mie personali convinzioni. Ritengo comunque che ogni lettore, se riterrà valido il criterio, farà le correzioni, aggiustamenti o modifiche che riterrà opportuni. 2 L’esposizione di questa importante area dei nostri servizi (in particolare per la filiera alimentare) in cui si adoperano valenti professionisti non è materia di questa breve nota. Mi limito a due considerazioni del tutto personali: la prima è una esortazione alle associazioni di categoria di impegnarsi affinché la voce dei disinfestatori sia sempre più ascoltata dai legiferatori; la seconda è un richiamo a Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716), matematico, filosofo, logico, teologo, linguista, glottoteta, diplomatico, giurista, storico e magistrato tedesco. Come matematico, condivide con Newton l’aver aperto le vie del calcolo infinitesimale. Come giurista, dimostrò come delle sentenze potessero giungere a risultati contrastanti pur basandosi rigorosamente sulle leggi vigenti. Chiudo la nota citando Louis Antoine Lion de Saint-Just, uomo politico di spicco durante la rivoluzione francese, che disse: “Le lunghe leggi sono calamità pubbliche”. Mi sento di condividere la sua affermazione, anche se è pur vero che finì ghigliottinato.

42

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


newpharm.it

informazione pubblicitaria

Gel insetticida: nuovo concetto di deblattizzazione, meno impattante ma non per questo meno efficace

La fiorente ascesa del Pest Management consente il contrasto efficace degli infestanti ponendo contemporaneamente attenzioni particolari verso l’ambiente circostante. La gestione integrata degli infestanti sottende l’integrazione di discipline e abilità che il professionista della disinfestazione dovrà raccordare intelligentemente per puntare al massimo risultato. Di fatto, l’irrorazione incondizionata di presidi insetticidi nell’ambiente viene soverchiata dalla raccolta di dati sull’infestante e lo studio della dinami-

ca di popolazione per poter circoscrivere il più possibile la lotta diretta, privilegiando l’impiego di gel, trappole con attrattivi sempre più specifici e insetticidi ad alto valore tecnologico. Le misure volte al contenimento delle blatte rappresentano l’esempio più lampante di adozione di tecniche di gestione integrata. Questi sordidi insetti sono soliti colonizzare gli ambienti domestici, specie in situazioni di non ottimale pulizia e igiene.

Negli ambienti di vita o lavoro non è sempre perseguibile il classico intervento di disinfestazione, alla luce di vari aspetti, fra i quali si menzionano la necessità di evacuare i locali, la presenza di animali domestici, difficoltà operative oppure l’impossibilità di impiegare determinate formulazioni osservate le circostanze. Il ricorso quindi ai gel insetticidi, rappresenta un nuovo concetto di deblattizzazione, molto meno impattante ma non per questo meno efficace. L’Addict gel scarafaggi negli ambienti industriali, come pure quelli domestici, oltre ad essere garanzia di efficacia è sinonimo di sicurezza per quanti frequentano gli ambienti interni. Addict Gel Scarafaggi è un insetticida pronto all’uso in gel a base di Dinotefuran, sostanza neonicotinoide di nuova generazione attiva per contatto e ingestione. Addict Gel Scarafaggi consente un rapido effetto abbattente pur assicurando una notevole persistenza d’azione, per il controllo di tutte le specie di scarafaggi. Il gel, particolarmente gradito alle blatte, agisce entro un’ora dall’assunzione e per il Dinotefuran non sono note

resistenze. Questo fa di Addict Gel Scarafaggi, esclusiva Newpharm®, un prodotto particolarmente adatto per uso interno. Tra gli insetticidi più moderni, figurano le formulazioni microincapsulate. Ne esistono di svariate sul mercato, tuttavia Newpharm ha deciso di puntare su qualcosa di unico: la microincapsulazione con polimeri di cellulosa. Mentre la maggior parte delle microincapsulazioni delle sostanze attive viene condotta con microplastiche, puntare su polimeri di cellulosa completamente biodegradabili si traduce in effetto prolungato nel tempo con bassissimo impatto ambientale, senza dimenticare la drastica riduzione della tossicologia della sostanza attiva. Specie nel controllo dei blattoidei, insetti lucifughi per eccellenza, l’applicazione di Newcidal Micro, la formulazione microincapsulata di recente introduzione Newpharm, garantisce una costante azione snidante oltre che insetticida, protratta addirittura per mesi.


FORMAZIONE

La divulgazione e l’apprendimento

in età adulta L’organizzazione dei corsi non dovrebbe prescindere dal sintonizzarsi sulle esigenze delle aziende e sulle aspettative dei partecipanti. I relatori dovrebbero rivedere le differenze fra pedagogia e andragogia per adattare al meglio il proprio stile espositivo Chiara Dassi

I

nizierei sottolineando l’enorme consenso che alcuni divulgatori hanno ottenuto affrontando tre materie non certamente popolari: la fisica, la logica matematica e la storia. Dato che prima di loro le materie erano confinate nel limbo degli studiosi e dei pochi appassionati di tali argomenti (tralascio gli studenti che “dovevano” studiarli per superare gli esami) il successo va ricercato nella personalità dei divulgatori, nello stile espositivo, dando per certa la loro preparazione professionale. Ne deriverebbe che il “come dire” tenderebbe a prevalere sul “cosa dire” e da questo postulato cerco di addentrarmi nei meandri dell’andragogia che si affianca alla pedagogia nell’arte dell’insegnamento: la prima si rivolge agli adulti e la seconda ai giovani.

UN POCO DI STORIA

Prima di arrivare ai sei assunti di Mal-

44

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

com Knowles sottolineo che, per quanto mi è dato sapere, all’inizio i grandi maestri si rivolgevano agli adulti. Prova ne è che la storia ci propone nomi illustri come Socrate (469-399 a.C.), che amava dire di non sapere, per stimolare gli altri nell'approfondire l’argomento, Platone (428-347 a.C.), che teneva le sue lezioni di filosofia nei giardini di Academo (eroe di guerra ateniese) dal quale prese il nome il luogo da lui donato alla città di Accademia. Aristotele (384322 a.C.), considerato dai più come il fondatore della logica, aveva la sua sede di insegnamento in una località presso Atene ove sorgeva un tempio ad Apollo denominato Liceo, da cui il nome. Pitagora (VI sec. a.C.) elevò la matematica a scienza teorica e considerò il numero l’essenza delle cose. Nel VII secolo (1601-1700), le scuole si rivolsero ai giovani con l’obiettivo di


condurli al sacerdozio per cui il fine pedagogico era soprattutto rivolto all’indottrinamento. Alla fine della Prima Guerra Mondiale si tornò a rivolgere l’interesse alla formazione e all’apprendimento in età adulta. L’obiettivo era indurre al cambiamento duraturo della loro capacità di lavoro migliorandone l’abilità.

SEI ASSUNTI DI MALCOLM KNOWLES

Negli anni ’90 del secolo scorso l’apprendimento in età adulta (andragogia) è teorizzato e organizzato dall’educatore statunitense Malcolm Knowles (1913-1997). Per entrambi i sottosistemi didattici pedagogia e andragogia ritengo valido proporre il proverbio cinese che recita: se me lo dici dimentico, se mi fai vedere ricordo, se mi coinvolgi capisco. Vediamo ora i sei assunti di Knowles

L’educatore statunitense Malcolm Knowles

relativi agli atteggiamenti che di solito albergano nella mente dell’adulto riportato allo stato di scolaro: • Perché devo imparare? Cosa ci guadagno? • Per quale motivo dovrei mettermi in una posizione di inferiorità davanti a qualcuno che crede di saperne più di me? • Ma io già so fare il mio lavoro, cosa pensano di insegnarmi questi? NB: Il rischio è che le esperienze già maturate creino una sorta di resistenza da parte di una parte dei partecipanti. Se si trasforma in un dibattito, la cosa ha molti aspetti positivi, se resta a livello latente il rischio del rifiuto inconscio è reale. • Con tutto il lavoro urgente che devo fare è il momento giusto per imparare queste cose? • Ok, ma dove vogliamo andare a parare? • Ma chi me lo fa fare?

Naturalmente non è così per tutti, ma la personale esperienza mi dice che c’è del vero e questi sei punti sono “solo” uno spunto di riflessione. Fermo restando che sono convinta che le difficoltà più importanti siano: 1. L’eterogeneità del pubblico. 2. La noia dovuta al fatto che spesso le cose dette sono già state sentite in altri corsi. 3. Il fatto che i relatori, me compresa, tendono a prendere spunto espositivo nel ricordo delle lezioni universitarie vissute. 4. Spesso le esigenze dell’Azienda che iscrive il partecipante non coincidono con le aspettative del tecnico. Le difficoltà aumentano (di molto) nelle lezioni tenute in remoto ove l’apporto del tutor e/o del leader del gruppo dei partecipanti è fondamentale.

CONCLUSIONI

Veniamo ora al tipo di apprendimento, che definirei “semplice” se il corso propone un insieme di informazioni sistematicamente organizzate che si devono integrare con conoscenze parzialmente già note (spesso in modo frammentario). Lo definirei invece “complesso” quando ha come scopo di modificare l’approccio al lavoro elevandone il livello professionale con comportamenti nuovi, proponendo gestioni con una capacità decisionale e un grado di responsabilità non di poco conto. Riassumendo, l’apprendimento semplice di fatto è un addestramento e/o un aggiornamento, quello complesso apre al partecipante orizzonti assai più ampi. Concludo suggerendo a coloro che hanno la responsabilità di organizzare i corsi di formazione e sviluppo professionale di integrarsi quanto più è possibile con i desiderata delle aziende e le aspettative dei partecipanti. Ai relatori, consiglio di rivedere in termini critici le differenze fra pedagogia e andragogia per adattare al meglio le loro competenze al proprio stile espositivo.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

45


ARTROPODI

Da dove

saranno arrivati?

Cronaca di un intervento volto a contrastare un’invasione di Pesciolini d’argento nel contesto di una piuttosto malridotta biblioteca all’interno di una casa di riposo Graziano Dassi

46

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


V

orrei prendere in esame un intervento svolto diverso tempo fa in una bella struttura per anziani a mezza costa delle Prealpi Lombarde. L’edificio, in stile Liberty, è stato sicuramente una villa per le vacanze di qualche ricca famiglia, riadattata per ospitare tranquilli pensionati. Nel percorrere il viale per arrivare agli uffici penso che non mi dispiacerebbe fare un ritiro di qualche settimana in un luogo così rilassante.

IL PROBLEMA

Vengo accolto da una signora che mi spiega il problema: “Disponiamo di una discreta biblioteca (circa 500 volumi) ricca soprattutto di libri di Liala e Carolina Invernizio e libri di storia, edizioni economiche risalenti per lo più agli anni ’40 - ’60. Con il tempo i più sciupati sono stati accatastati in vecchie scaffalature in attesa di volontari che li restaurassero. Cosa caduta nel dimenticatoio. Da qualche mese siamo invasi dai pesciolini d’argento (così li ha classificati il disinfestatore che ogni tre mesi svolge il suo lavoro ormai da anni). Sa dirmi da dove sono arrivati? E cosa si può fare?”.

IL SOPRALLUOGO

In effetti la cosiddetta biblioteca è proprio malridotta: anche l’area dei libri disponibili è ricca di polvere. Oltre ai pesciolini d’argento vi saranno milioni di acari e sono anche ben visibili numerose ragnatele e cadaveri di mosconi rinsecchiti.

I VINCOLI ECONOMICI

La premessa è che non ci sono soldi per trattamenti straordinari. Non mi rimane che incontrare la signora che organizza le pulizie e il disinfestatore che, nel frattempo, sono arrivati e ci aspettano nel piccolo bar.

PIANO DI AZIONE

Trascurando i convenevoli, si decide che il disinfestatore non farà il quarto trattamento di derattizzazione e si

concentrerà sulla disinfezione/disinfestazione della biblioteca. In fondo si tratta di un locale di circa 30 m2. Nel primo tardo pomeriggio in cui il disinfestatore potrà intervenire saturerà la stanza con due bombolette a svuotamento totale e due candelotti fumogeni: dopo aver chiuso le due finestre (ante comprese) accenderà due candelotti a base di permetrina avendo cura di posizionarli in sicurezza e, quando saranno esauriti, rientrerà nel locale e farà partire due bombole disinfettanti a svuotamento totale a base N,N-didecil-N,N-dimetilammonio cloruro. Uscirà chiudendo la porta a chiave apponendo un cartello di divieto di ingresso. Per sicurezza sigillerà tutte le fessure della porta d'ingresso, anch’essa di epoca Liberty, per cui non certamente a tenuta. Dopo 48 ore, si arieggerà il locale e quindi l’addetto alle pulizie passerà l’aspirapolvere. Successivamente i libri dismessi saranno accatastati sui due tavolinetti, in attesa di essere spolverati, disinfettati e disinfestati con bombole disinfettanti e insetticide. Ciò fatto si passerà alla cernita dividendo i libri ancora utilizzabili da quelli da mandare al macero. Ma chi farà questa operazione? Ma naturalmente alcuni ospiti volonterosi, già in attesa di rendersi utili.

ISTRUZIONE PER I VOLONTARI E GLI ADDETTI ALLA SUPERVISIONE

Dotarsi di mascherine contro la polve-

re e guanti monouso, controllare che il libro non ospiti insetti (nel qual caso si disinfesta) e riporre temporaneamente il libro nel sacco per i rifiuti indifferenziati. Una volta riempito il sacco si aerosolizza con bombola insetticida e si chiude con nastro adesivo. I libri da buttare sono posti in scatoloni di recupero. Terminata l’operazione si tolgono i libri che erano a disposizione dei lettori (pochi in verità) e si mettono anch’essi nei sacchi di plastica e si ripete l’operazione di disinfestazione e sigillatura. A operazione libri terminata si spolverano di nuovo gli scaffali (tutti di legno, uno viene buttato perché malconcio), si disinfettano per umettazione con prodotto per la disinfezione dei pavimenti e poi si passa della cera liquida, quella per il parquet.

IL COMMIATO

È passato un mese, per cui il luogo merita una gita di controllo. Dopo un paio di telefonate, eccomi quindi a ripercorrere il viale di accesso e a ritrovarmi gli stessi pensieri della prima volta. Il disinfestatore non sarà presente, impegnato in altri lidi, ma mi concedo un cordiale caffè con la vicedirettrice e la coordinatrice della squadra di pulizia. Vorrei andare a vedere la biblioteca, ma mi viene detto che si sono riposizionati un centinaio di volumi e poi si aspetta che passi il Natale. Le due signore, con un sorriso di altri tempi, mi ringraziano e nel salutarmi mi informano che il tutto è costato poco più di un centinaio di euro oltre le spese di normale gestione (per cui già a bilancio). La vice direttrice si chiede a mezza voce: “Ma ne valeva la pena?” e continua a voce più udibile: “Ma sa dirmi da dove sono arrivati?”. Rispondo con una frase di Sherlock Holmes: “Escludendo l’impossibile resta da esaminare l’improbabile! Le prometto che se trovo una risposta ragionevole glielo faccio sapere, però fin da ora escluderei la generazione spontanea”.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

47


SCHEDA BIO ETOLOGICA

SPECIE

Lepisma saccharina

NOME VOLGARE: Pesciolino d'argento - Lepisma INQUADRAMENTO SISTEMATICO Phylum: Arthropoda Classe: Insecta Ordine: Thysanura Famiglia: Lepismatidae Specie: Lepisma saccharina DIMENSIONI Adulto: 7-13 mm CARATTERISTICHE E DIFFUSIONE Insetto squamoso, colore argentato, allungato e piatto, con antenne filiformi e fornito di due cerci ed un paracerco allungati all'estremità

48

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

dell'addome. Specie molto nota e diffusa. HABITAT Abitazioni e stabili ben riscaldati e possibilmente umidi; balconi e terrazze; nidi di insetti e di uccelli.

N° uova femmina: 50-100, isolate o a gruppi, nelle fessure o sotto gli oggetti. Durata vita adulto: 90-720 gg LIMITI TERMICI PER LO SVILUPPO Temperatura ottimale: 22-32 °C UR ottimale: 75-97%

ABITUDINI ALIMENTARI Sostanze amilacee, colla, carta, libri, stoffe, tappeti, pellami, zucchero, spore, ife e cadaveri dei propri simili. Resiste per molto tempo al digiuno.

DANNI Possono arrecare danni a vecchi libri, tappeti, moquettes, carte da parati, ecc.. Non risultano essere vettori di microrganismi patogeni.

CICLO BIOLOGICO Uovo > neanide (50 mute)> adulto Durata del ciclo: da un minimo di 3-4 mesi fino a 2-3 anni, in funzione delle condizioni ambientali. N* generazioni/anno: variabile.

GEAM-Gestione ecologica ambientale


indiacare.it

informazione pubblicitaria

INDIA: impegno, determinazione e benessere al servizio dei professionisti È questa la promessa con cui INDIA, storico brand dedicato alla disinfestazione professionale di Indupharma Srl, presenta al mercato la sua nuova identità, con l’obiettivo di riaffermare la propria capacità di offrire prodotti d’eccellenza, mantenendo allo stesso tempo un occhio di riguardo per l’ambiente e le persone. Fondata a Padova nel 1932, INDIA si afferma rapidamente sul mercato italiano come uno dei maggiori produttori di insetticidi. A partire dagli anni '90 estende il suo mercato verso l'Europa, arrivando ad essere presente in oltre 60 paesi come partner di riferimento per il settore della disinfestazione. Sempre capace di rispondere e anticipare le esigenze del mercato e degli utilizzatori, oggi INDIA si presenta con una nuova identità. Un intervento che non rappresenta un semplice esercizio estetico, ma vuole dare concretezza alla grande fase di crescita che il brand e l’azienda stanno affrontando. Questo è il primo risultato di un processo di analisi, ascolto e comprensione del mercato durato quasi un anno, che ha riguardato tutta l’architettura dell’offerta

Indupharma. Palcoscenico per questa nuova identità sarà PestMed 2024, dove il brand si presenterà ufficialmente nella sua nuova veste. “Siamo consapevoli dell’importanza di creare soluzioni eccellenti nel rispetto dell’ambiente e delle persone” commenta Debora Cazzaro, General Sales Manager di INDIA. "Per questo investiamo da sempre in ricerca, sviluppo e tecnologie, per offrire prodotti sicuri, che semplificano il lavoro garantendo le massime prestazioni ai professionisti della disinfestazione. Con questo intervento miriamo a comunicare in maniera ancora più forte i valori che sentiamo nostri e che da tempo il mercato ci riconosce: problem solving, eccellenza e attenzione”. L’intervento ha consentito a Indupharma di ridefinire chiaramente mercati e target specifici per ciascuno dei suoi brand, fra i quali INDIA rappresenta da sempre la punta di diamante. Il brand può di fatto contare oggi sulla forza dell’infrastruttura Indupharma: oltre 11.000 mq in cui più di 90 persone sono impegnate ogni giorno nello sviluppo di prodotti specifici, sicuri

e affidabili in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Giovanni Cazzaro, CEO di Indupharma, ha così commentato il rebranding INDIA: “La sfida è appena iniziata, questo intervento rappresenta solo il primo passo. Intendiamo puntare infatti sulla crescita in modo strutturato e continuo, proprio per questo nei prossimi mesi vedrà la luce un nuovo polo logistico e produttivo. Allo stesso tempo, per consentirci di rispondere in maniera puntuale alla domanda che arriva dal mercato, stiamo ampliando il nostro organico nelle aree ricerca,

regolatorio e commerciale, con l’obiettivo di crescere e migliorarci giorno dopo giorno”. Un lavoro che punta a mettere in risalto da un lato la competenza tecnica, il know-how e l’attitudine all’innovazione, dall’altro la grande capacità di ascolto, la flessibilità produttiva e l’approccio sartoriale con cui INDIA, da sempre, lavora al fianco dei suoi clienti nella ricerca costante di soluzioni efficaci e sicure.

Giovanni Cazzaro, CEO di Indupharma e Debora Cazzaro, General Sales Manager di India


TECNOLOGIA

Droni

e bird control L’utilizzo di questi apparecchi sembra destinato a prendere piede nel prossimo futuro, rendendo gli interventi di controllo volatili più semplici, veloci ed economicamente sostenibili Stefano Stringa

Pilota di droni e tecnico pest control presso Biblion srl

I

l bird control (allontanamento e/o riduzione numerica degli uccelli) è una delle principali attività lavorative per professionisti della disinfestazione e viene svolta con l’intento di allontanare e/o ridurre i piccioni (ma non solo) considerati infestanti urbani e dannosi anche alle coltivazioni. Centri urbani e zone rurali sono considerevolmente sovraffollati soprattutto dai piccioni (Columba livia var. urbana). Il problema del sovraffollamento sembra inasprirsi con il passare del tempo. I motivi di ciò sono molteplici, ma ritengo i principali sintetizzabili nella maggior disponibilità di cibo che le città offrono, la possibilità di nidificazioni in strutture edilizie non sempre soggette a manutenzioni adeguate o addirittura a progettazioni bird proofing a cui si affiancano interventi sporadici che portano inevitabilmente a risultati parziali e fluttuanti. I rischi che comporta tale aumento interessano beni patrimoniali pubblici e privati come monumenti, edifici storici, chiese, abitazioni e finanche cimi-

50

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

teri e ospedali, fino a portare danni ingenti alla produzione agricola.

METODI CLASSICI DI CONTROLLO

Tra le principali preoccupazioni quando un centro urbano vive un’infestazione di piccioni figurano i possibili rischi per la salute. Il piccione è infatti considerato potenziale portatore di almeno 60 malattie umane attualmente conosciute dal Sistema Sanitario Nazionale. Queste malattie si contraggono attraverso i loro escrementi (guano). Tra le malattie pericolose per l'uomo portate dai piccioni, le più comuni sono: ornitosi, aspergillosi, tubercolosi, criptococcosi, candidosi e clamidosi. Oltre a quelle elencate ve ne sono molte altre portate anche dai loro ectoparassiti e acari (come la zecca dei piccioni, Argas reflexus). Le azioni che si possono intraprendere con questi fini, ad esempio, sono: • controllo della fecondità per mezzo di mais “antifecondativo” a base di ni-

carbazina realizzando punti di alimentazione razionalmente collocati nelle zone più colpite. In questo senso, una misura di elevata sicurezza e di buona efficacia risulta l'installazione delle torri piccionaie; • cattura per mezzo di trappole o reti e eutanasia dei soggetti malati sotto stretto controllo veterinario. La cattura per essere effettuata richiede molta attenzione alle norme vigenti e il più delle volte suscita azioni di dissenso da parte dei cittadini; • vengono usati, con diverse finalità, dissuasori meccanici o elettrostatici, barriere e reti che sono particolarmente efficaci per proteggere monumenti ed edifici di particolare interesse artistico o sanitario. Naturalmente non hanno efficacia alcuna nella riduzione della popolazione di questi volatili, la finalità infatti è l’allontanamento dall’area sensibile. Vi sono altri mezzi fra cui mi limito ad indicare l’attivazione dei falconieri, che sembra dare risultati positivi in


alcuni aeroporti, purché il lancio dei rapaci abbia una frequenza tale da impedire ai piccioni di riconquistare il territorio. I piccioni sono fortemente affezionati alle aree conquistate. Altra nicchia in cui i falconieri hanno raggiunto risultati accettabili sono le aree interne degli edifici della filiera alimentare utilizzando non certamente i falchi ma le poiane di Harris (Parabuteo unicinctus), unica specie che caccia imitando il branco dei lupi. Tali operazioni si effettuano a seguito di sopralluoghi eseguiti da esperti del settore, che a seconda di valutazioni e considerazioni legate al tipo di ambiente e/o di possibilità economiche, vanno a consigliare l’intervento più utile. La tecnologia ha aiutato notevolmente anche questo campo, grazie a diverse innovazioni sia nella farmacopea sia nei sistemi informatici e logistici-organizzativi più efficienti sia nell’utilizzo dei droni che consentono ispezioni, monitoraggi e documentazioni oggettive e, se ben utilizzati, rigorose.

I DRONI E LA DISINFESTAZIONE

I droni o UAS (Unmanned Aircraft System), apparecchi volanti caratterizzati dall'assenza di un pilota umano a bordo stanno diventando una valida risorsa per vari settori, anche molto diversi tra loro, in particolar modo per rilevamenti geologici e ricostruzioni digitali in 3D di edifici grazie a nuove tecniche di geomatica, come la fotogrammetria aerea. La fotogrammetria è l'insieme delle teorie geometriche e dei procedimenti ottico-meccanici che studiano e risolvono il problema di ricostruire un oggetto a due o a tre dimensioni di cui siano date prospettive. Ma come potrebbero essere utilizzati i droni nel campo della disinfestazione e più specificatamente nel bird control? Tante operazioni volte all'allontanamento di volatili vengono effettuate in quota, spesso con l'ausilio di piattaforme elevatrici quasi sempre macchinose, ingombranti e costose. Molto più snello è l’utilizzo dei droni per individuare subito quali potrebbero

essere i punti chiave per risolvere le problematiche relative ad esempio a: • infestazioni in luoghi difficilmente accessibili; • stato di sofferenza fitosanitaria utilizzando anche fotografie agli infrarossi; • stato dell’arte di edifici di difficile accesso; • stesura di un piano di intervento sia dal punto di vista tecnico che di messa in sicurezza; • interventi, ad esempio, di lotta alle zanzare allo stadio larvale in aree acquitrinose non raggiungibili con altri mezzi. Questi sono solo esempi, perché i campi applicativi si amplieranno man mano che il loro utilizzo prenderà piede. I vantaggi derivanti dall’utilizzo dei droni emergono con chiarezza da quanto spiegato finora, ma estremamente interessanti sono i benefici di tipo economico, infatti nella maggior parte dei casi i droni permettono: • interventi più rapidi e snelli;

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

51


TECNOLOGIA

• documentazione con foto o film in modo dettagliato di quanto si intende monitorare; • esecuzione di micro interventi mirati; • rilevante riduzione dei costi; • ispezioni in assoluta sicurezza (purché le severe norme per il loro utilizzo siano rispettate).

necessari per ottenere i risultati necessari. È evidente come la risorsa tecnica di per sé non possa risolvere nessun problema. Il più moderno microscopio in mano a un incompetente è del tutto inutile; così come un’ispezione in un ciclo di produzione alimentare non

un ostacolo dato che è più probabile perderlo di vista. I limiti di peso imposti, comunque, sono più che sufficienti per svolgere tutti i tipi di mansioni con facilità. Il rilevatore GPS è un altro strumento che un drone deve possedere per svolgere una corretta attività operativa, siccome i software di fotogrammetria funzionano grazie alle coordinate fornite dal drone durante gli scatti fotografici. Questo strumento è tuttavia previsto su quasi tutti i droni, anche quelli più economici. L'efficienza dei droni moderni ha portato a un’omologazione sempre più standardizzata delle macchine, tanto che nel mercato ciò che fa maggiormente il prezzo è la qualità del sistema foto-ottico montato (pixel, zoom e/o dotazioni infrarossi). Un ottimo obbiettivo fotografico, quindi, aiuta sicuramente la qualità del lavoro; in particolare, un sistema infrarossi potrebbe essere indispensabile per eventuali ostacoli architettonici e analisi fitosanitarie.

Esempio di ricostruzione digitale tramite fotogrammetria

può che essere affidata a un esperto del settore, così i droni devono essere utilizzati da professionisti patentati per quanto riguarda il volo e contestualmente da coloro i quali sanno utilizzare il mezzo tecnico in modo “guidato”.

AUTORIZZAZIONI ENAC

Un interessante esempio di utilizzo di tali mezzi è stato effettuato dal Comune di Vicenza, che ha utilizzato droni dotati di altoparlanti in grado di emettere suoni tali da disperdere gli stormi. Il drone è percepito come un potenziale nemico per cui i piccioni si danno alla fuga. Come in tutte le attività professionali esistono dei rischi (minus), veri e propri punti critici e sono essenzialmente di tre tipi: • mancata ottemperanza alle norme di legge; • la possibilità che persone prive di autorizzazioni possano assolvere a scopi professionalmente adeguati utilizzando droni non destinati all’uso professionale; • mancanza di competenza tecnica da parte del dronista nell’utilizzo degli strumenti ottici, erogativi o acustici

52

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

CONSIDERAZIONE SUI DRONI

Con queste premesse va anche sottolineato il tipo di drone che un tecnico dovrebbe scegliere; tra i tanti parametri, il peso è sicuramente tra i più importanti. Il peso di un drone è fondamentale, in primis, per consentire di operare in tutte le zone utili. Secondo le norme, infatti, un tecnico dronista in possesso di una patente A2, per ragioni di sicurezza, attualmente non è autorizzato a pilotare un aeromobile da remoto maggiore di 2 Kg, se si parla di contesti urbani (tra qualche anno sarà anche possibile arrivare fino a 4 Kg). Va altresì detto che un drone molto piccolo potrebbe essere

Tornando alle norme e ai regolamenti emessi dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) per operare in un contesto urbano è necessario essere in possesso di un certificato di competenza Open A2, conseguibile dopo aver preso i certificati A1 e A3, che consentono rispettivamente di volare sopra le persone e vicino alle persone. Questo perché molte città italiane (soprattutto capoluoghi) hanno emesso un divieto, riconosciuto dall’ente, che ne impedisce la circolazione nello spazio aereo. Il certificato Open A2 permetterebbe al pilota di poter circolare anche in alcune di quelle zone denominate “rosse”, richiedendo un permesso direttamente dall’ente preposto (ENAC). Per informazioni più esaustive dal punto di vista normativo, si rimanda alla lettura integrale delle norme e delle leggi che regolamentano l’uso dei droni.


ekommerce.it

informazione pubblicitaria

La città sostenibile di Ekommerce

Tetti bianchi, luce abbagliante e un dipinto di macchie verdi a farla da padrone. È con questo “vestito” che la città sostenibile di Ekommerce entra in scena sul palcoscenico del Pestmed e apre le porte ai suoi visitatori. Più di un progetto su carta e meno di una città già pulsante di vita, il plastico architettonico - questo il linguaggio visivo attraverso il quale Ekommerce ha deciso di mostrare al mondo del Pest Management la propria visione del futuro fa pensare a qualcosa che non è ancora accaduto del tutto ma che è alle porte. Se i quattro pilastri dai quali ripartire per gettare le fondamenta di un nuovo mo-

dello di città sostenibile sono la transizione verde, la trasformazione digitale, la tutela della salute e la lotta alla povertà, è presto detto perché il ruolo delle città e dei territori è fondamentale. Il nuovo modello di città, infatti, non nasce dal deserto delle politiche urbane ma passa attraverso una rivoluzione culturale. L’intreccio di iniziative dei singoli individui, delle aziende, sempre più orientate verso modelli green e delle amministrazioni, quando indirizzate verso obiettivi prioritari di sostenibilità, è il segno distintivo di questa rivoluzione. Portando in scena il progetto della Città Sostenibile,

Ekommerce ha voluto porre l’accento sulla sua filosofia aziendale che da sempre ha promosso la cultura dell’IPM a tutela dell’ambiente e degli animali. A testimoniarlo, lo sforzo costante teso a favorire, attraverso la ricerca scientifica, l’evoluzione di soluzioni innovative ad alto valore tecnologico e il suo coinvolgimento in progetti europei volti a definire nuovi modelli gestione con l’obiettivo di ridurre la quantità di sostanze tossiche diffuse nell’ambiente urbano. La normativa europea del Pest Management, negli ultimi anni, ha fortemente spinto le aziende di settore alla ricerca e allo sviluppo di soluzioni ecologiche, in-

coraggiando l’evoluzione delle metodiche e il miglioramento della qualità dei servizi. Da uno studio sulla reputazione delle città sulla sostenibilità emerge che i cittadini del mondo attribuiscono parecchio valore al tema della sostenibilità. Le città che sfruttano questa leva di competitività attirano non solo il rispetto ma anche i migliori talenti, gli investimenti e i turisti con i loro acquisti vincendo, su tutta la linea, le città giudicate poco sostenibili. Assodato che la città sostenibile è un progetto di interesse comune e che la sua realizzazione è un obiettivo di cittadini, imprese e governo, cosa è necessario fare per accrescere la reputazione green delle città? Tre cose semplici ma difficili senza un adeguato lavoro di squadra: studiare un piano di politiche efficaci a difesa dell’ambiente e della vivibilità, attuarlo con coerenza e divulgare i risultati raggiunti.


VOLATILI

Uccelli

e imprese alimentari: valutare e gestire il rischio Se dal punto di vista dei centri urbani, un riferimento sulla soglia di accettabilità è stato fissato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in 300-400 individui per km2, nell’ambito delle imprese alimentari è necessario verificare puntualmente la presenza dei colombi e in generale dei volatili, con una precisa valutazione dei rischi Francesco Fiorente

consulente in Pest Management

A

l pari di molti altri animali sinantropici, numerose specie opportuniste di uccelli sfruttano a loro vantaggio la presenza di insediamenti umani (residenziali, agricoli, zootecnici e industriali) al fine di trovare rifugio e risorse alimentari in abbondanza. Alcune di queste specie, pur se in un numero limitato rispetto alla complessità dell’avifauna urbana, sono certamente da considerarsi infestanti o quanto meno problematiche e quindi di interesse a livello di Pest Management, tali da essere considerati “pest” o comunque “indesiderati”. Tra di esse si citano gabbiani, storni, gazze, cor-

54

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

nacchie, picchi e piccioni, questi ultimi meglio definibili quali colombi di città. Dal punto di vista ecologico, gli uccelli rappresentano uno dei gruppi di animali più numerosi nelle città e contribuiscono senza dubbio a mantenere un certo valore di biodiversità in questi ambienti: il volo consente loro di superare delle barriere fisiche non superabili da altri infestanti. Si verificano così fenomeni di inurbamento “attivo” (movimenti verso le aree urbane e industriali) e di inurbamento “passivo” (espansione delle aree urbane verso le zone rurali). Gli aspetti negativi da considerare, nella loro generalità, comprendono:

- rischi sanitari legati alla salute pubblica e alla sicurezza alimentare; - imbrattamento e danni ai beni e alle strutture; - inconvenienti alle proprietà e prelievi alle coltivazioni agricole (attraverso i “voli di foraggiamento”); - ostacolo al traffico aereo.

LA CONVIVENZA CON L’UOMO CONVIENE

L’inurbamento dei volatili presenta una serie di vantaggi adattativi che rende complessa la gestione del fenomeno. Nelle aree urbane e industriali si rileva una temperatura maggiore rispetto alla campagna (anche +10-12°C) e il


fotoperiodo allungato, a causa dell’illuminazione artificiale, concede maggiore tempo per cercare cibo. I volatili hanno a disposizione un numero maggiore di siti per la nidificazione, fonti di cibo sicure, un numero inferiore di predatori e, in generale, maggiore sicurezza e possibilità di sopravvivenza. Questi vantaggi comportano un notevole risparmio “energetico” da parte dei volatili e un conseguente maggiore benessere che aumenta le capacità riproduttive.

IL CASO DEL PICCIONE

Un esempio di perfetta convivenza con l’uomo è rappresentato dai piccioni. I “colombi di città” (Columba livia forma domestica) hanno aumentato notevolmente il proprio numero, a partire dal secolo scorso, anche a causa di un incremento delle risorse

disponibili. I piccioni colonizzano e sostano sui cornicioni degli edifici, sui tetti, sui cavi, sui lampioni, imbrattando con le proprie feci i manufatti e gli ambienti. Inoltre, possono essere attivi “infestanti” nelle imprese alimentari, attratti dalle fonti alimentari disponibili, costituiti anche dagli scarti di lavorazione. Sono attivi per lo più nelle prime ore del giorno e nel tardo pomeriggio, cosmopoliti e provvisti di una spiccata capacità di memorizzare i luoghi a loro più idonei, si nutrono di semi, cereali ma anche briciole, rifiuti, avanzi vari, arrivando in volo sino nelle campagne mediante i voli di foraggiamento. I piccioni sono in grado di volare fino a 20-25 km di distanza dal nido, anche se nella media gli spostamenti sono nell’ordine di pochi chilometri (le femmine sono più attive da questo punto di vista).

In grado di vivere sino a 6 anni - ma nella realtà con una vita media che non supera i 2-3 anni - i colombi, caratterizzati da un piumaggio caratteristico seppure variabile e una lunghezza pari a 30-35 cm, iniziano a riprodursi intorno ai 6-8 mesi di vita, creando una coppia stabile che in un anno può produrre fino a 16 giovani esemplari. Sono dotati di una buona socialità, anche interspecifica. All’interno del nido vengono deposte 2 uova che schiudono dopo circa 1721 giorni: i piccoli rimangono nel nido per circa 1 mese, nutriti dai genitori. Le nidificazioni sono più frequenti da marzo a giugno, nonostante si osservi anche una riproduzione mensile. A causa delle elevate quantità di cibo e di ripari, il numero di piccioni presenti nei centri abitati può raggiunge numeri molto alti (migliaia di individui

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

55


VOLATILI

I RISCHI SANITARI

• Contaminazione fecale dell’ambiente; • Polverizzazione del materiale di deiezione che disperde, per via anemofila e per aree estese, germi patogeni e responsabili di malattie trasmissibili all’uomo e agli animali (salmonellosi, micoplasmosi, borreliosi, toxoplasmosi, criptococcosi, ecc.); • Rischio di infezione soprattutto in soggetti immunodepressi (bambini, donne in gravidanza, ammalati di AIDS, ecc.); • Presenza di parassiti (zecche molli, acari ed altri) che possono infestare gli ambienti.

per km2), creando popolazioni comunque deboli, in quanto la diffusione di patologie tra i colombi aumenta e le condizioni di vita peggiorano a causa del sovraffollamento. Inoltre, relativamente al rapporto con l’uomo, i colombi di città sono ritenuti problematici in quanto le loro attività incrementano il degrado ambientale, creando problemi anche agli edifici, alla circolazione aerea e creando rischi sanitari comunque potenziali per uomo e animali. In realtà, quest’ultimo aspetto è comunque in discussione, in quanto alcuni studi hanno dimostrato che non esiste una correlazione diretta tra un’alta presenza di colombi e talune patologie in persone che vivono in ambienti colonizzati dai piccioni stessi.

VALUTARE I RISCHI PER IL SETTORE ALIMENTARE

Se dal punto di vista dei centri urbani, un riferimento sulla soglia di accettabilità è stata fissata da ISPRA in 300400 individui per km2, nell’ambito delle imprese alimentari è necessario verificare puntualmente la presenza

56

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

dei colombi e in generale dei volatili, con una precisa valutazione dei rischi. Dal punto di vista dell’impatto sulle attività agricole, è necessario considerare che i colombi di città hanno spesso l’abitudine (soprattutto nelle piccole città ma non solo) di cibarsi fuori dall’ambito cittadino, con regolari spostamenti. Questo comportamento è del tutto simile a quello del colombo selvatico e indica come anche gli spostamenti dei colombi urbani siano, per quanto riguarda l’estensione, determinati dalla dislocazione delle fonti di cibo, specialmente in quelle aree dove le colture cerealicole abbondano, attirandoli fuori città. Possono provocare grossi danni soprattutto nel momento della semina. Per quanto riguarda il settore dell’industria alimentare, sebbene fossero già da tempo note le problematiche legate alla presenza di volatili nei siti di lavorazione, la versione 8 dello standard BRC Standard Globale per la Sicurezza Alimentare ricorda, al punto 4.14.7, che “lo stabilimento deve predisporre misure adeguate per prevenire l’entrata di volatili all’interno degli edifici o la nidificazione su aree di carico e scarico”. Questo requisito com-

porta la necessità di valutare e agire (fornendo delle opportune evidenze) tutti quelli che potrebbero essere i rischi legati alla presenza di uccelli nell’ambito del sito produttivo. Anche altre linee-guida private elaborate dalla GDO internazionale prendono in considerazione tali aspetti e incoraggiano sia l’impresa alimentare che il fornitore di servizi di Pest Management a muoversi in tal senso. Dal punto di vista normativo, si ricorda brevemente che, ad eccezione di alcuni particolari casi autorizzati, le tecniche di controllo dei volatili devono essere tutte incruente e non devono portare alla sofferenza e alla soppressione degli uccelli stessi. Dal punto di vista legislativo il riferimento va alla Legge 157/92, che prevede il controllo ecologico e selettivo dell’avifauna selvatica per la tutela sanitaria umana e del patrimonio artistico, pur rimanendo comunque nei limiti delle leggi in materia di maltrattamento di animali (prevedendo conseguenze penali a chi causa “senza necessità” lesioni ad animali). In questo contesto sarebbe anche necessario verificare quanto attuato dalle Regioni al fine di effettuare piani di limitazioni della


7. valutare attentamente ogni possibilità legata alla cattura e comunque sempre in conformità con le disposizioni cogenti, relative anche all’eventuale rimozione dei nidi; 8. valutare periodicamente gli andamenti delle presenze di volatili, registrando i rilievi; 9. gestire correttamente eventuali rifiuti derivanti da tali attività.

IL DECALOGO DELLA GESTIONE INTEGRATA

fauna selvatica per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, per la selezione biologica, per la tutela delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche, a condizione che ISPRA abbia verificato l’inefficacia della messa in atto di metodi ecologici. La gestione degli uccelli nel settore alimentare deve passare inevitabilmente attraverso una strategia integrata ed ecologica a lungo termine, con un’attenta pianificazione e un monitoraggio delle popolazioni. La gestione dei volatili, per essere efficace, deve essere certamente economicamente sostenibile, oltre che durevole, fattibile dal punto di vista scientifico e tecnico, sicura per l’ambiente e comunque condivisa anche dall’opinione pubblica. Nello specifico, è necessario gestire i seguenti aspetti: 1. agire prevenendo l’avvicinamento,

la posa e l’ingresso degli uccelli negli stabilimenti; 2. mantenere standard igienici accettabili nei perimetri esterni degli stabilimenti; 3. mantenere le porte in comunicazione con l’esterno opportunamente chiuse; tutti i buchi ed i punti di posa devono essere in qualche modo resi inaccessibili agli uccelli; valutare i punti di posa e nidificazione delle tettoie ed agire di conseguenza (per es. installazione di reti); 4. rapportarsi anche con le Autorità sanitarie locali, laddove sia presente un problema ambientale complessivo legato ai volatili (per es. nei pressi di discariche, zone costiere, ecc.); 5. applicare i metodi incruenti di allontanamento e dissuasione; 6. bonificare opportunamente gli ambienti precedentemente infestati con pratiche di disinfestazione e disinfezione;

1. Approfondita conoscenza degli aspetti normativi cogenti connessi alla gestione degli uccelli; 2. Indagine sulle specie presenti e sulla loro bio-etologia; 3. Aanalisi di tutti i possibili siti di posa e nidificazione; 4. Analisi dei punti critici del sito con conseguente valutazione del rischio per ogni area dello stabilimento; 5. Censimento delle popolazioni di volatili, anche in collaborazione con le Autorità sanitarie; 6. Sensibilizzazione ed educazione ambientale del personale; 7. Gestione delle risorse alimentari (comprese le materie prime, i semilavorati e gli scarti); 8. Applicazione di tecniche di gestione con metodi di esclusione, chiusura dei siti riproduttivi attraverso: filo ballerino, spirali, dissuasori ad aghi, impianti elettrostatici, reti, laser, dissuasori fisici/visivi di vario genere, dissuasori sonori, falconeria; 9. Gestione della natalità: impiego di antifecondativi o sterilizzazione chirurgica; 10. Cattura e soppressione, solo con specifiche autorizzazioni da parte delle Autorità preposte.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

57


SICUREZZA

Nicarbazina

e possibili danni ai rapaci Uno studio italiano si è occupato di stabilire le possibili ripercussioni della nicarbazina, un antifecondativo per il controllo numerico dei colombi, sui predatori rapaci non bersaglio Marco Pellizzari

Royal College of Veterinary Surgeons

58

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


I

piccioni o colombi di città (Columba livia domestica) sono tra i volatili più comuni e diffusi nelle aree urbane, dove trovano facilmente cibo, acqua e riparo. Tuttavia, la loro abbondante frequentazione delle aree urbane non esclude abituali spostamenti in aree naturali. In questo modo i piccioni avvicinano frequentemente animali tipici delle zone marginali, compresi uccelli migratori e rapaci. Anche questi ultimi, d’altronde, non disdegnano le aree urbanizzate, per cui non è infrequente trovare, ad esempio, un nido di falco pellegrino sulle sommità di un edificio in pieno centro urbano. Queste reciproche abitudini fanno sì che i piccioni possano rientrare nella dieta di alcuni rapaci. Negli ultimi anni però è sempre più frequente l’utilizzo di farmaci antifecondativi per il controllo numerico dei colombi di città; più nello specifico vengono utilizzati farmaci a base di nicarbazina, una molecola inizialmente utilizzata solo come coccidiostatico nei polli, che in seguito ha dimostrato una chiara azione antifecondativa negli uccelli. Con questi presupposti è ragionevole pensare che i rapaci, che si nutrono di colombi di città sottoposti a trattamento antifecondativo, possano venire esposti all'effetto del farmaco per via secondaria, cioè tramite l’ingestione dei colombi trattati.

il titolo “Safety of Nicarbazin in Raptors in Relation to Pigeon Eradication Programs” è un articolo di ricerca che esamina la sicurezza della nicarbazina per i rapaci europei che vivono nelle aree dove questo principio attivo potrebbe essere usato per ridurre la presenza dei piccioni. Nell’articolo viene presentata una revisione sistematica e approfondita della letteratura scientifica sulla nicarbazina e i suoi effetti sugli uccelli. Viene fornita, inoltre, una valutazione del rischio basata su scenari realistici e conservativi sviluppando dati sperimentali, bibliografici e modellistici in modo da valutare le possibili vie di esposizione e i margini di sicurezza della nicarbazina. I ricercatori esaminano tutte le specie di rapaci presenti

piccioni viene elaborato un modello matematico e statistico che permette di analizzare il rischio di effetti secondari in questi animali “no-target”.

È possibile trovare nidi di falco pellegrino anche sulle sommità di edifici in pieno centro urbano

na) troverà sicuramente un utile ausilio per i gestori della fauna selvatica, i veterinari, i ricercatori, i disinfestatori e più in generale per il pubblico interessato al tema della convivenza tra piccioni e rapaci nelle aree urbane e periurbane.

NESSUN RISCHIO PER I RAPACI

Dopo questa interessante analisi i ricercatori concludono che “il rischio di effetti negativi sui rapaci non bersaglio è straordinariamente basso e si stima che qualsiasi esposizione potenziale sia ben al di sotto del dosaggio necessario per avere effetti tossicologici o farmacologici. Non vi sono quindi rischi derivanti da un'esposizione secondaria a nicarbazina sui rapaci in relazione ai programmi di eradicazione dei piccioni”. Chi vorrà consultare integralmente lo studio (la fonte è disponibile a fine pagi-

LO STUDIO

È proprio questa osservazione che ha spinto alcuni ricercatori della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Pisa a studiare “La sicurezza della nicarbazina nei rapaci in relazione ai programmi di controllo dei colombi” in modo da capire concretamente se c’è un rischio di contaminazione e quale impatto può avere. Lo studio è stato successivamente pubblicato dalla rivista statunitense Journal of Animal Research and Veterinary Science e mi sembra molto interessante riportarne il contenuto. L’articolo, pubblicato in inglese con

in Europa e ne analizzano i dati morfologici, tenendo conto delle loro abitudini alimentari e del loro comportamento riproduttivo. Sulla base di questi dati e delle caratteristiche farmacocinetiche della nicarbazina nei

Fonte: https://www.heraldopenaccess. us/openaccess/safety-of-nicarbazin-inraptors-in-relation-to-pigeon-eradicationprograms

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

59


INSETTI ALIENI

Popillia Japonica

Conosciuto anche come scarabeo giapponese, questo coleottero di origine orientale si è velocemente diffuso anche in Europa fino a diventare una minaccia di primo piano per via della sua estrema polifagia a cura di Simone Ciapparelli

P

opillia japonica Newman è un coleottero scarabeide estremamente polifago originario del Giappone e della Russia orientale, introdotto accidentalmente in Nord America (Stati Uniti e Canada) e negli anni ’70 nell’isola di Terceira nell’arcipelago delle Azzorre in Portogallo. In grado di causare ingenti perdite economiche e richiedendo elevati costi di contenimento, questo coleottero rappresenta una grave minaccia per l’Europa. P. japonica è stato avvistato per la prima volta nel Vecchio Continente nell’estate del 2014, in Italia in particolare tra Piemonte e Lombardia, in una

vasta area del Parco del Ticino.

MORFOLOGIA E CICLO

Gli adulti di P. japonica sono di colore verde metallizzato brillante con le elitre che non arrivano a coprire completamente il corpo di color bronzo ramato; sono di forma ovale e di dimensioni variabili da 8 a 11 mm di lunghezza e da 5 a 7 mm di larghezza. La femmina è tipicamente più grande del maschio. La presenza di ciuffi di peli bianchi (5 ai lati terminali dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale delle elitre) consente di distinguere facilmente

Insetticidi adulticidi per uso professionale autorizzati

60

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

P. japonica da altri coleotteri spesso presenti negli stessi ambienti, come Anomala vitis e Cetonia aurata, o da Phyllopertha horticola (maggiolino degli orti), la specie più affine per forma e dimensioni ma che predilige ambienti montani. Le uova appena deposte possono essere sferiche, ellissoidali o leggermente cilindriche e generalmente hanno un diametro di circa 1,5 mm. La colorazione varia da trasparente a bianco crema, con piccole aree esagonali visibili sulla superficie. Durante lo sviluppo dell'embrione l'uovo aumenta di dimensioni fino a raddoppiare di volu-


me e diventa quasi sferico. P. japonica è un insetto gregario e può essere ritrovato in gruppi numerosi in attività trofica o riproduttiva. P. japonica ha tre età larvali dalla caratteristica forma a C. Nei nostri areali P. japonica ha una sola generazione all’anno. Sverna come larva di terza età approfondendosi nel terreno per 10-20 cm per sfuggire alle basse temperature; gli adulti sono attivi tra giugno e settembre con un picco di attività a metà luglio. In estate le femmine depongono le uova direttamente nel terreno o singolarmente o in piccoli gruppi; talvolta scavano una piccola galleria nei primi 10 cm di suolo per depositare le uova.

OSPITI E DANNI

Gli adulti di P. japonica sono stati segnalati su più di 300 specie vegetali comprendenti alberi da frutto, essenze forestali, colture in pieno campo, ortive, piante ornamentali e piante spontanee dove si nutrono di foglie, fiori e frutti. I danni a carico delle foglie, rappresentano senza

dubbio il segno più evidente della presenza di questo insetto. Gli adulti sono polifagi e gregari, tanto che, quando la densità della popolazione è elevata, le foglie risultano scheletrizzate in breve tempo. Danni importanti si possono osservare anche a carico di fiori e frutti che possono venire completamente distrutti e spolpati. Le larve, invece, nutrendosi delle radici preferibilmente di graminacee, possono provocare ingenti danni a prati, campi sportivi e tappeti erbosi.

METODI DI LOTTA

Per combattere efficacemente P. japonica, è necessario individuare precocemente la sua presenza. Il livello di infestazione va monitorato attentamente con trappole a feromoni e cairomoni (composti volatili di richiamo sessuale o emessi dalle piante), nonché controllando visivamente terreno e piante ospiti. L’utilizzo di trappole è fortemente sconsigliato in orti o giardini privati in quanto il loro potere attrattivo è di molto superiore alla capacità di cat-

tura e di conseguenza la vegetazione che si vuole proteggere subisce invece danni ancora più rilevanti. Il ricorso a trattamenti insetticidi è giustificato esclusivamente in presenza di infestazioni importanti. In questo caso è necessario seguire attentamente le indicazioni del Servizio Fitosanitario. L’effetto del trattamento è di breve durata perché l’insetto è molto mobile e sono possibili nuove infestazioni dalle aree verdi limitrofe. Si ricorda che in generale gli insetticidi ad azione abbattente-adulticida hanno di norma una buona efficacia nei confronti degli adulti di P. japonica ma il loro effetto è di tipo collaterale in quanto gli unici prodotti fitosanitari autorizzati per la lotta all’insetto sono quelli riportati in tabella. In caso di utilizzo di altri insetticidi ad azione abbattente, che possono avere effetto collaterale nei confronti di P. japonica, il target del trattamento deve essere chiaramente individuato e le registrazioni devono essere riferite all’avversità per la quale il prodotto è autorizzato .

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

61


METODI DI CONTROLLO

Termiti:

un problema spesso sottovalutato Trattiamo qui l’applicazione di una corretta metodologia di controllo per Reticulitermes lucifugus (termite sotterranea) mediante l’utilizzo di esche alimentari a cura di Michele Ruzza

Consultant and Pest Management Advisor

S

e si parla di insetti sociali, subito il pensiero corre alle api o alle formiche, ma nel sottosuolo o nascosti dentro del legno in opera, ci sono altri insetti sociali, forse meno noti, ghiotti di cellulosa e lucifughi, le termiti.

LE SPECIE ITALIANE

Le termiti sono degli isotteri, e tra di esse possiamo identificare due grossi gruppi, le termiti del legno secco e le termiti sotterranee. Tra questi due gruppi principali possiamo di sicuro ricordare, tra le termiti del legno secco, la Kalotermes flavicollis, che conta colonie di oltre 1.000 individui e che tendenzialmente crea dei fori rotondi nel legno in opera e la Cryptotermes brevis, più rara in Italia, che crea fori di tipo ovale con colonie di poche centinaia di individui. Tra le termiti sotterranee abbiamo invece la

62

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

Reticulitermes sp., che dal sottosuolo può arrivare a colonizzare il legno in stagionatura e in opera con colonie composte da diverse centinaia di

migliaia di individui. Partendo quindi dall’ambiente esterno arriva a colonizzare gli edifici, chiese, musei e le strutture più varie.


LEGISLAZIONE IN ITALIA E IN FRANCIA

Se in Italia non esiste una specifica normativa per il controllo di questo infestante, anche se tali metodologie si sono ormai consolidate da anni di esperienza e professionalità dei PCO, in altri stati sono state emesse delle normative specifiche per garantire l’assenza di questo insetto dalle nostre infrastrutture. Caso tipico è la Francia, dove legislazione prevede una certificazione in caso di vendita di edifici costruiti e da costruire che garantisca l’assenza di qualsiasi infestazione della proprietà da parte di termiti o altri insetti xilofagi, certificazione che ha una validità di 6 mesi (Legge n°99-471 del 08/06/1999, Decreto applicativo n°2000-613 del 03/07/2000 e Decreto del 10/08/2000). Tale certificazione va eseguita da un esperto del settore e si deve sviluppare con: • ispezione delle aree esterne dell’edificio con carotaggi per evitare la presenza di termiti del sottosuolo; • ispezione di tutte le parti in legno della struttura abitativa con sondaggi per valutare assenza di insetti xilofagi; • formulazione di una relazione tecnica che comprende tutte le parti visitate e non (ovvero quelle aree a cui non si e potuto accedere) con identificazione di eventuale presenza di termiti o altri individui xilofagi e se gli stessi risultano attivi; • certificazione di validità della stessa di 6 mesi.

COMPETENZE NECESSARIE

Posto che in Italia, anche se le segnalazioni sono in aumento, non esiste una normativa di riferimento, possiamo inizialmente identificare come, per intraprendere un corretto controllo di questo infestante, il PCO (Pest Control Operator) deve annoverare una conoscenza di diversi fattori che vanno dal tipo di materiale del manufatto attaccato, al valore economico e/o artistico del bene oggetto d’intervento, senza

naturalmente dimenticare l’ambiente nel quale si va ad operare, il tipo di parassita (legno secco o sotterraneo) e il suo livello di infestazione.

TIPI DI LOTTA

Avendo analizzato attentamente tutti i parametri sopra evidenziati il PCO può quindi identificare la più corretta metodologia di controllo di questo infestante che si può sviluppare con mezzi fisici, quali alte temperature, basse temperature e microonde o con mezzi chimici quali insetticidi di contatto, fumigazioni ed esche alimentari.

ne. Naturalmente, valutato che le termiti sotterranee sono molto sensibili a contaminazioni è stato subito richiesto al segnalante se avesse utilizzato degli insetticidi non professionali per arrestare la sciamatura in atto, mentre tutte le ispezioni sono state eseguite con gli opportuni DPI (guanti in lattice usa e getta) e con attrezzature pulite e non erroneamente contaminate da altri insetticidi di sintesi.

LA SPECIE TARGET

Come abbiamo visto le metodologie di controllo sono diverse e gestite in funzione della specie, quindi, prendendo spunto da un intervento eseguito nel comprensorio bolognese, andiamo ad analizzare quella che è la più corretta metodologia di controllo per Reticulitermes lucifugus (termite sotterranea) mediante l’utilizzo di esche alimentari. Inizialmente, la segnalazione ricevuta parlava di una forte invasione di “formiche volanti” che uscivano dal battiscopa dell’abitazione e quindi, come in tutti i casi di segnalazione non circostanziata, la parte fondamentale da sviluppare è certamente il sopralluogo. Grazie ad una visione diretta degli individui si è potuto facilmente identificare come le cosiddette “formiche volanti” altro non erano che individui di Reticulitermes lucifugus in fase di sciamatura.

ISPEZIONI E PROGETTO DI FATTIBILITÀ

Accertato l’infestante e valutato l’ambiente nel quale operare si è iniziato un primo controllo dell’habitat, partendo dalle aree esterne per poi portarsi all’interno dell’abitazione, eseguendo il controllo sulla base di quelle che sono le indicazioni date dalla normativa francese e di cui risulta utile fare riferimento nel caso di prima ispezio-

Fig.1 - Schema di infestazione da termiti

L’ispezione ha dapprima evidenziato come era presente nell’area cortiliva una ceppaia di conifera sotto alla quale erano facilmente identificabili individui di Reticulitermes sp.. Altri individui e percorsi tipici nel legno di questa termite sono state poi rinvenuti anche in una struttura lignea collocata a ridosso dell’abitazione (gazebo in legno) e in alcune aree interne dell’abitazione, ovvero i controtelai di tre porte, oltre a dei camminamenti protetti (camini o cannelli) presenti nella cantina. Valutata quindi l’estensione, la propagazione dell’infestazione e la struttura su cui andare ad operare si è convenuto di agire con controllo mediante esche alimentari a base di cellulosa a base di Diflubenzuron (CAS: 3536738-5, inibitore della sintesi della chitina) al fine di eliminare integralmente la colonia.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

63


METODI DI CONTROLLO

Fig.2 - Nido di termiti

CARATTERISTICHE TECNICHE DELLE ESCHE

Le esche per il controllo di Reticulitermes si suddividono in postazioni per terreno e per muro. Le postazioni per terreno sono costituite da un contenitore cilindrico in plastica del diametro di circa 9,0 cm, opportunamente fessurato al cui interno viene inserito un cilindro di legno per consentire il monitoraggio e facilitare l’adescamento delle termiti. A seguito della colonizzazione del cilindro in legno è possibile inserire, nello stesso, un secondo cilindro (anch’esso fessurato) al cui interno è presente l’esca alimentare a base di cellulosa. Le postazioni da muro sono invece dei parallelepipedi di circa 15,0 x 8,0 x 4,0 cm con la parte a vista chiusa e il retro aperto per un contatto diretto con il camminamento dell’infestante. All’interno della postazione, che deve essere fissato sui camminamenti per intercettare le termiti, è posizionata l’esca alimentare a base di diflubenzuron: è importante inumidirla con acqua distillata mediante un vaporizzatore, per aumentare sensibilmente l’attrattività della stessa.

64

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

PIANIFICAZIONE TRIENNALE: PRIMO ANNO

Il progetto di eliminazione della colonia, iniziato nel mese di aprile, si è sviluppato nell’arco di tre anni con controlli ogni 45 giorni nel periodo aprile-ottobre e ogni 90 giorni nel periodo invernale. Nella prima fase, al fine di identificare correttamente tutti i possibili percorsi delle termiti, si è provveduto ad eseguire una cintura contenitiva dell’abitazione nell’area esterna con posizionamento di postazioni per terreno ad una distanza media di 4-5 metri tra di loro. All’interno dell’abitazione si sono invece collocate delle postazioni a muro sulla base dei dati rilevati nel sopralluogo, ovvero lungo i camminamenti presenti nei controtelai delle porte e nei cannelli presenti nella zona cantina. Naturalmente si è provveduto ad apporre idonea cartellonistica, identificando numero di postazione, target considerato e principio attivo utilizzato, oltre ad applicare uno specifico QR per poter reperire su sup-

di approvvigionamento della colonia. In particolare si sono identificate colonizzate tre postazioni in area esterna (la n° 8, la n°12 e la n°13 che sono state prontamente attivate con prodotto biocida), una postazione nella zona del gazebo in legno collegato all’abitazione (la n° 20), due postazioni all’interno dell’abitazione (la n° 18 e la n° 19) e quella direttamente inserita nel camminamento protetto in cantina (la n°22). Già nell’arco dei primi 6 mesi dall’inizio del trattamento, oltre ad un attivo consumo della cellulosa presente all’interno delle esche, si sono iniziati ad identificare i primi segni di indebolimento della colonia. Si è rilevato infatti un cambiamento delle abitudini in seno alla casta, ovvero una sempre maggior presenza di individui soldati alla ricerca di cibo e una conseguente e costante diminuzione del numero di operaie attive. Oltre alle indicazioni soggettive e visive a seguito dei monitoraggi, si è sviluppato anche un controllo ento-

porto informatico i dati di eventuale consumo e garantire una storicità e controllo dell’intervento. Durante i controlli si è potuto identificare come parte delle postazioni installate, tra area interna e area esterna, erano state utilizzate come fonte

mologico degli individui con campionature che hanno rilevato come in molte operaie l’addome risultava di colore bianco. Tale fatto, valutato che l’esoscheletro delle Reticulitermes sp. è parzialmente semitrasparente, identificava con assoluta certezza


che le stesse stavano consumando attivamente l’esca. Altro punto che ha successivamente avvalorato il costante decadimento della colonia è stata l’identificazione di acari parassiti sul corpo degli individui campionati.

SECONDO ANNO

Nell’arco del secondo anno di intervento si è rilevato un sempre minor consumo delle postazioni attive, non sono avvenute sciamature e neppure presenza di nuovi cannelli.

TERZO ANNO

Durante tale periodo il consumo è cessato per cui l’obiettivo è stato raggiunto. Le ispezioni sono terminate all’inizio dell’autunno.

CONCLUSIONI

Si può quindi identificare come il controllo delle termiti sotterranee è fattibile anche se estremamente lungo e laborioso oltre che (purtroppo) invasivo. Il sistema richiede una estrema perizia ed attenzione da parte del disinfesta-

INQUADRAMENTO SISTEMATICO Classe: Insecta Sezione: Blattoidea Ordine: Isoptera Famiglia: Rhinotermitidae

meridionale e orientale e in Africa, ad esclusione delle zone desertiche. Si possono trovare nell’ambiente stabile del termitaio o dei camminamenti terrosi protetti, dato che odia la luce e l’aria libera. Partendo quindi dall’ambiente esterno arriva a colonizzare gli edifici, chiese, musei e le strutture più varie.

HABITAT Hanno una vasta distribuzione geografica, soprattutto in Europa

CICLO BIOLOGICO Inizia con la deposizione delle uova da parte delle femmine

SPECIE

Reticulitermes lucifugus NOME VOLGARE: Termite

tore sia in fase di progettazione sia in fase di monitoraggio, messa in opera e verifiche, e deve annoverare, assieme ad una elevata conoscenza delle dinamiche di popolazione di questo insetto sociale, una corretta gestione dei materiali da utilizzare, evitando per gli stessi qualsiasi contaminazione con altri biocidi che possano portare ad una frammentazione della colonia stessa e alla conseguente ricerca di nuovi percorsi, causando quindi un allargamento dell’infestazione.

fecondate, che si schiudono entro qualche settimana; da esse fuoriescono le larve che iniziano a nutrirsi del materiale legnoso scavando profonde gallerie. Questa fase larvale è la più dannosa in quanto dura molto a lungo e può provocare conseguenze notevoli, soprattutto perché non è rilevabile. Terminata la fase larvale si verifica la metamorfosi in pupa, che, dopo qualche settimana, si trasforma in adulto. A questo punto, attraverso fori di sfarfallamento l'insetto esce per dare inizio ad un nuovo ciclo vitale. DANNI Partendo dal terreno penetra negli stabili sfruttando tutti i passaggi esistenti nell’ambiente colonizzato. Svolgono attività prevalentemente durante la notte, nutrendosi di cellulosa, scavando la massa interna del legno fino a ridurlo ad una struttura fragilissima. Attaccano anche i libri, intere biblioteche, in città del nostro paese e all'estero, sono state devastate proprio dalle termiti di questa specie. Attaccano anche le piante vecchie e deperite, soprattutto in aree forestali, ma anche in viali alberati e giardini.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

65


MOSCHE

Aspetti etimologici

della raccolta differenziata L’intervento contro un’infestazione da mosche qui raccontato fa riflettere sul fatto che il sistema HACCP, ovvero l’analisi dei punti critici e il loro controllo, può essere valido anche al di fuori della filiera alimentare Graziano Dassi

66

DIMENSIONE PULITO | 01/2024


I

fatti risalgono a qualche anno fa, ma da quella interessante esperienza emergono delle considerazioni tuttora valide e ben riassunte: “La cosa più strana della vita e la totale mancanza di accordo fra teoria e pratica”. La teoria si basa sui principi positivi della raccolta differenziata, la pratica è come, in alcuni casi, essa si realizza. L’autore di questa affermazione, scritta nei suoi Diari, è Ralph Waldo Emerson (18031882), filosofo, scrittore, saggista e poeta statunitense del XIX secolo. Siamo ormai nel XXI e il suo pragmatismo potrebbe esserci ancora d’aiuto. Dall’esperienza di quei lontani giorni emerge anche il fatto che il sistema HACCP, ovvero l’analisi dei punti critici e il loro controllo è valido anche al di fuori della filiera alimentare. Nelle conclusioni mi sembra che potrebbe emergere sia una nuova figura professionale sia un nuovo criterio di formalizzare alcuni aspetti igienico-sanitari del territorio urbano. Ma procediamo con ordine. I FATTI In una cittadina lombarda del milanese (vedi tabella riassuntiva) in un quartiere residenziale periferico costituito per l’80% da villette mono e bifamiliari con giardino vi fu un’esplosione di mosche del tutto eccezionale tanto che una trattoria aveva difficoltà a servire piatti caldi ai tavoli all’esterno. Naturalmente le lamentele, prima isolate, diventarono una sorta di vox populi che le Autorità comunali dovettero affrontare. E, come accade in questi casi, le ipotesi sull’origine dell’infestazione e la ricerca dei colpevoli erano la dimostrazione della fantasia umana. Il primo provvedimento fu di richiedere trattamenti di disinfestazione agli allevamenti zootecnici presenti sul territorio. Ma la loro posizione era abbastanza lontana e non sembrava esserci una causa-effetto che potesse essere la spiegazione dell’esplosione muscina. Inoltre il territorio urbano era ben gestito nella raccolta dei rifiuti e non vi erano discariche abusive degne di nota.

COME SI È PROCEDUTO Tutto sommato le cose si sono svolte con buon senso: un sopralluogo a volo radente delle aree in cui il fenomeno si era palesato, ma soprattutto nelle vie in cui le lamentazioni erano state manifestate con più decisione e, in alcuni casi, con clamore. Nel sopralluogo effettuato con una automobile del Comune (guidata da un geometra) che può essere riassunto in un’ora di lavoro e una percorrenza di poco meno di 4 km. Praticamente senza alcun risultato se non nel prendere visione dei luoghi. Visto che non era stato possibile formulare ipotesi, neanche la più vaga, si è deciso di effettuare delle interviste a campione e altre interrogando le persone che avevano formalizzato le lamentele per iscritto. Non fu una cosa facile perché ogni intervistato esponeva i fatti a modo suo e ciascuno aveva una visione degli accadimenti assai personale. Pur tuttavia alcune costanti emersero: • La presenza più elevata delle mosche coincideva con la raccolta dell’umido-organico; • Anche l’assenza di vento rendeva più fastidiosa la presenza delle mosche; • Le mosche tendevano a entrare nelle abitazioni con maggior insistenza nelle ore che precedevano le piogge; • Da qualche tempo vi era un aumento significativo di mosconi;

• Il ristoratore sottolinea che la presenza delle mosche, a suo parere, coincide in massima parte nella pausa pranzo (h 12-15) presso i tavoli dove sono serviti piatti caldi (in particolare minestre e minestroni). Illuminante fu constatare che un buon 30% dei contenitori dell’organico erano in cattivo stato di conservazione; in particolare alcuni coperchi erano fuori dai cardini e la chiusura assai precaria e/o presentavano larghe fessurazioni negli spigoli. PRIME CONSIDERAZIONI Era necessario valutare se la causa principale della proliferazione delle mosche e dei mosconi potesse essere ascritta al cattivo stato dei contenitori dell’organico e/o della gestione dei rifiuti da parte di alcuni cittadini. I servizi tecnici comunali e l’assessore in particolare sollevarono il rischio di palesare tale ipotesi che avrebbe suscitato del malumore nella cittadinanza (gira e rigira è sempre colpa nostra…). Comunque la decisione fu di approfondire le ispezioni, ma con tatto e discrezione (senza fare foto). Inizialmente la cosa mi lasciò stupito, ma nel corso degli approfondimenti mi resi conto che alcuni cittadini erano talmente irritati e irritanti da giustificare ampiamente le remore dei funzionari comunali.

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

67


MOSCHE

DATI CARATTERIZZANTI L’AREA PRESA IN ESAME Abitanti

≥ 7.000

Altitudine

± 200 m

Superficie comunale

≈ 5 km²

Classe sismica

zona 3 (sismicità bassa)

Temperature

Min. 0 °C gennaio - Max 30 °C luglio

Nuvolosità mensile

Min. 25% settembre 55% novembre

Giorni di neve nell’arco dell’anno

± 30 gg

Altezza media delle nevicate

≈ 30 mm

Mese con maggior n° di gg di pioggia

Ottobre (≥ 105 mm)

Mese con minor n° di gg di pioggia

Gennaio (≤ 40 mm)

N° di h fra il sorgere e il calare del sole

Min ≈ 9 h - 22 dic. Max ≈ 16 h 21 giu.

Velocità del vento

Min. 6,4 km/h lug. Max. 8,6 apr.

Periodo più umido e afoso

Da metà giugno ai primi di settembre

Mese più afoso con il max disagio

Luglio (10 gg al limite della tollerabilità)

LA CONFERMA Nei sopralluoghi che seguirono ebbi modo di stimare che: • Il 30% dei contenitori dell’umido erano in cattivo stato di conservazione; • Una parte significativa dei contenitori (≈ 40%) non erano lavati periodicamente; • Di questa quota parte ho rilevato sia la presenza sia di percolato sia di larve (cagnotti);

Trattandosi di contenitori di piccole dimensioni, gli addetti alla raccolta li maneggiavano frettolosamente e non sempre in modo adeguato (vero era che spesso i sacchetti biodegradabili erano rotti e nel maneggiarli non era raro che vi fossero degli sfridi lasciati là dove cadevano). Certamente l’origine dell’infestazione non aveva una sola causa, ma che i fatti riscontrati ne indicavano una concausa statisticamente significativa

SPECIE

STIMA IN % DELLE PRESENZE

% DEL TERRITORIO IN CUI LE SPECIE SONO STATE RISCONTRATE

Musca domestica

≥ 90%

100%

Ophira sp

≤ 1%

Solo nei pressi della trattoria

Sarcofaga haemorrhoidalis Mosca carnaria

≈ 5%

100%

Calliphora vicina Moscone blu Lucilia sericata Moscone verde

≤ 4%

50%

Stomoxis calcitrans

Stranamente non riscontrata

//

68

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

era, a mio giudizio, ampiamente vera. I RISULTATI ENTOMOLOGICI Non vi furono catture per cui i dati esposti sono molto approssimativi, ma possono dare una idea che potrebbe dare inizio ad una indagine più circostanziata. A quanto esposto nella tabella bisogna aggiungere la presenza generalizzata di moscerini non identificati forse (ma molto forse) dei Ceratopogonidi, o più probabilmente delle Drosophila melanogaster. SVILUPPI E RISULTATI La decisione fu di promuovere la sostituzione dei contenitori dell’organico, di incaricare la ditta che gestiva la derattizzazione e i trattamenti contro le zanzare di rendersi disponibile a fare degli interventi localizzati presso chi ne facesse richiesta e di tenere un incontro serale di divulgazione e informazione condotta e gestita dal responsabile tecnico della ditta di servizi. Il risultato immediato fu una diminuzione delle lamentele e mi fu detto che negli anni successivi la presenza muscina risultò più contenuta. CONCLUSIONI E PROIEZIONI FUTURIBILI La miglior gestione della raccolta differenziata per quanto riguarda la parte organica ha dato i suoi frutti, ma non si può escludere che eventi climatici sfavorevoli alle mosche abbiano contribuito alla diminuzione del problema, chi può negarlo! Ai tempi dell’intervento qui raccontato, il sistema HACCP cominciava appena ad essere applicato nella filiera alimentare e ricordo che avanzai l’ipotesi che i Comuni potessero dare a un tecnico il compito di realizzare un documento simile a quello che i titolari delle aziende alimentari sono tenuti a redigere e a tenere aggiornato. L’idea non venne scartata, ma non ho notizie che abbia sortito nulla di concreto.


SCHEDA BIO ETOLOGICA

5 6

4

posano sulla vegetazione e i piani di di quanto è consuetudine fare. Niente Adulto: sostanze alimentari di SPECIE lotta ne dovrebbero tenere conto (sia paura, per quanto un viaggio siaelungo Irrorazione locali candelotti fumogeni a ogni genere, sierosità animali, pure sottolineando le necessarie caucomincia sempre dal primo passo. del disinfestatore. Musca cura domestica escrementi, ecc. Il caratteristico ciò corre voce che Per le risorse tecniche veditele), punto 1). nonostante modo di nutrirsi (rigurgito NOME VOLGARE scatteranno al limite CONCLUSIONI Regolazione: ugello in erogazione con forti limitazioni,emesso Bonifica perveto. sciogliere i cibi solidi) ne Mosca domestica del A tal proposito è importante Da quanto esposto emerge principalgetto “mirato” e al massimo della micronizzazione locali a determina la pericolosità. l’opera di monitoraggio entomologico mente che le finale: virosi potenzialmente nella fase cura del INQUADRAMENTO SISTEMATICO trasmesse dalleunitario varie specie di zanza-200 ml per Dosaggio di formulato: ristoratore. CICLO BIOLOGICO Classe: Insecta ra sono considerate unaormai superficie stimataendemiche di 400 m2. Candelotti Uovo > larva > pupa > Tempo adulto Diptera per Ordine: cui, al di là fumiganti dadel 30 fastidio, g in n° disarebbe 5 indicato dal Durata del ciclo: 6 8 gg in Sottordine: Brachycera opportuno non trascurarne l’aspetto Tempo di realizzazione di sola erogazione ≈ titolare 4 Famiglia: Muscidae sanitario. Emerge quindi la necessità 55 min. (NB: la trasferta e la preparazione non ore di rivedere gli schemi di lotta e di esacalcolata). HABITAT minare inmaschera termini critici tendenza di DPI: nasolabocca, occhiali, guanti e Larva: entro escrementi, letame, privare i professionisti del settore delcaschetto rifiuti e materiale le necessarie risorse vegetale farmacologiche. in fermentazione, purché Chiunque legga una bugiardina di un sufficientemente ed umidi. qualsivoglia farmacocaldi si rende conto A titolo Posizionamento Adulto: nell'aria, nei pressi delle controindicazioni, sta aldimediinformativo contenitori gel letamai, discariche, agroco valutarle e decidereindustrie per il meglio, riporto che anti formiche alimentari, ecc.: insetto ubiquitario informando con rigore professionale alla riapertura e biocida a e sinantropico. Permane in genere il paziente. Lo stesso principio vale dell’attività sono base di imidacloprid più di utilizzati infestazione, per presso i PMC ilefocolaio i Biocidi nella stati effettuati 3 pistola erogatrice a cura spostamenti di 0,5 - 5 leggere Km. lottacon alle zanzare: bisogna o 4 trattamenti del disinfestatore. attentamente le etichette e seguirne di disinfezione Consumo una cartuccia ABITUDINI ALIMENTARI correttamente le indicazioni, così da ambientale da 40 g più 20 Larva: batteri e lieviti presenti entro massimizzare l’efficacia, contenendo direttamente dal contenitori di sicurezza i substrati in cui vivono. i rischi. titolare su indicazione Mi preoccupa un poco il futuro: ad del disinfestatore esempio, è noto che le zanzare si ri-

7

8

e sanitario da cui derivare piani plucondizioni ottimali tenendo in consideriennali razionali, N° generazioni/anno: 12 – 15 razione che gli equilibri naturali sono N° uova/femmina: 600 -oggi 900,molto in sempre stati dinamici, più gruppi di 100 200 elementi. di ieri, e che il clima ci potrebbe riserBombolette a svuotamento La femmina èsorprese monogama, il vare delle consentendo al totale nella legnaia a cura maschio Diavolono. di metterci la coda. del ristoratore. Svernamento: come adulto in luoghi n° di 3 fornite daltalvolta riparatiIn(abitazioni, stalle); disinfestatore. come larve in microclimi idonei Tempo indicato dal titolare: (letamai e discariche). pochi minuti

9

Protocolli di pulizia a cura del titolare. Cadenza bi-giornaliera, mattina e sera, con interventi complementari durante la giornata con detersivi e disinfettanti messi in commercio come idonei al sistema HACCP. Cadenza settimanale il lunedì sera con detersivi ritenuti “disabituanti” Il tempo indicato per tali operazioni è stato definito dal titolare e dai suoi collaboratori: “quello necessario”.

NON TUTTO MA DI TUTTO Nel 1917 George Norman Douglas (1868 – 1952) scrittore britannico “Non credere sempre a ciò stiamo scrivendo unsud" libro dal che titolo vedi. (provvisorio): famosoChiara per il ed suoioromanzo "Vento del pubblicato nel 1917 scrisse: Ricorda che anche il sale sembra zucchero”. "La dinamica dei fluidi nella lotta antiparassitaria, ovvero: non tutto "Si possono capire gli ideali di una Nazione dalla sua pubblicità". ma di tutto e soprattutto nessuna formula di fisica" Così scrive Umberto Eco. A nostro parere l'assunto vale anche per il nostro modo di comunicare. Idee, suggerimenti e collaborazioni sarebbero assai gradite e, soprattutto, utili. NB: Vento del sud narra dei dialoghi fra i cosmopoliti frequentatori di un'isola del Mediterraneo di nome Nepente (Capri) durante la Belle Époque (1871-1914) periodo esuberante soprattutto nella Parigi del Moulin Rouge (locale situato nel famoso quartiere a luci rosse di Pigallee) dove imperava il Can can di Offenbach e i quadri di Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa

Potrebbe essere un suggerimento per i nostri clienti e per chi si occupa di comunicazione. PER CONSULENZE DI COMUNICAZIONE E DI MARKETING TECNICO: GEAM Gestione Ecologica Ambientale di Graziano Dassi geam.dassi@gmail.com


FORMICHE

Infestazione in casa di riposo Dalle Osservazioni di un botanico a un intervento di disinfestazione operato con competenza professionale e risorse tecniche di alto livello Chiara Dassi e Graziano Dassi

Pensieri sulla biologia vegetale (1867), definita da Delpino lo studio delle relazioni, e dei conseguenti adattamenti morfologici degli organismi vegetali con l'ambiente.

ph. katja schulz

Formica nera dei giardini

P

rima di svelare lo spessore scientifico del professore Federico Delpino e i collegamenti con una Casa di Riposo infestata dalle formiche riterremmo utile sottolineare la nostra intenzione di esporre i fatti secondo la logica del Minestrone di verdure. La cosa può sembrare bizzarra, ma le analogie ci sono e, a parer nostro, de-

70

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

gne di riflessioni. Il primo ingrediente del nostro minestrone nel contesto dell’Ars disinfestandi può essere quello che trae spunto dalla domanda che l’architetto progettista di una Cattedrale rivolge a tre lavoratori che a colpi di scalpello modellano del granito. La domanda è: “Dimmi cosa stai facendo”. Il primo ri-

sponde “sto faticando”; il secondo “sto guadagnando il pane per la mia famiglia” e il terzo “sto aiutando alla realizzazione della cattedrale”. Crediamo che tutte e tre le risposte contengano una parte di verità, ma ci piace pensare che i disinfestatori si sentano partecipi a rendere più vivibile l’ambiente che ci ospita. Il secondo ingrediente si origina nel fatto che stiamo vivendo un mondo ricco di contrasti; il che ha sicuramente degli aspetti positivi quando le motivazioni sono supportate da solide argomentazioni e non da sterili scontri viscerali. Valga l’esempio che vide lo scontro fra Niels Bohr (1885-1962, premio Nobel 1922) e Albert Einstein (1879-1955, premio Nobel 1921) intorno agli anni venti sullo scossone che l’avvento della meccanica quantistica diede alla fisica classica. Fu una vera e propria “guerra” a suon di lettere e pubblicazioni però fra i due nacque un rapporto di ammirazione e stima (sono due cose diverse) che non venne mai meno e nessun scontro ideologico. Terzo ingrediente la teoria del super-organismo che trova uno splen-


dido esempio nelle super-colonie di formiche di specie differenti che attraverso la collaborazione creano scambi mutualistici di sociobiologia. E questo ci porta a Delpino (1833-1905 professore all’università di Genova, Bologna e Napoli), che ebbe il merito di abbracciare le teorie evoluzionistiche darwiniane e di interpretarle in una visione ancora più ampia. Vale la pena di riportare un brano tratto dal suo libro pubblicato nel 1887 dal titolo: “Memorie di biologia vegetale”: Quando un fenomeno appare isolato o singolo nella specie sua può essere e, quasi sempre è, una mera casualità, destituita affatto da ogni significazione di fine o di scopo. (Quindi un naturalista e un addetto alla difesa dell’Ambiente deve avere la capacità di distinguere i fattori privi di significatività statistica da quelli che, al contrario, ne hanno). L’autore continua sottolineando che i fenomeni che si ripropongono nel

ph. dave kimble

Esempio di pianta australiana del genere “Myrmecodia” (piante delle formiche) che producendo essudati zuccherini instaurano alleanze con le formiche per ricavarne una sorta di difesa dai parassiti. Le Myrmecodia sono piante epifite, ovvero si insediano sul tronco di altre piante. Myrmecodia beccarii, ant-house plant. Il nome beccarii è in omaggio a un altro botanico italiano Odoardo Beccari (1843-1920)

tempo, nelle generazioni e nello spazio non solo non devono sfuggirci, ma devono essere analizzate perché sempre portano in sé uno scopo definito. Ora che i fenomeni naturali siano frutto di un obiettivo invece che casuali è argomento che divide la comunità scientifica, ma, sia come sia, a noi tecnologi interessa che il ripetersi di situazioni, ad esempio l’affacciarsi e l’affrancarsi di specie aliene al nostro territorio, deve accendere la lampadina di allarme affinché le giuste terapie siano messe in atto. Il nostro botanico a cui spetterebbe maggior notorietà, fu un precursore nell’osservare i rapporti di mutuo soccorso fra piante e formiche osservando le piante in grado di produrre nettare extrafiorale per attirare le formiche che ne traggono nutrimento e contestualmente predano i parassiti dannosi alle suddette piante.

IL CASO IN UNA CASA DI RIPOSO

Il quarto elemento è un curioso caso accaduto in una accogliente Casa di Riposo dove in poco più di un mese sono state avvistate numerose colonie di formiche con numerosi nidi scavati nel bordo del prato, riconoscibili per piccoli coni di terra in cui si notava un andirivieni di formiche operaie. A cui si affiancavano altre formiche che prediligevano il tronco di un vecchio roseto e alcuni arbusti di rovo con poche spine e che producevano delle belle more molto acidule al palato nonostante il bel colore nero facesse pensare che fossero mature. Non si notava presenza di formiche all’interno dell’edificio se non sporadiche isolate formiche girovaganti sole solette sui davanzali, apparentemente disorientate e prive di uno scopo quale che fosse. La cosa curiosa è stato che numerosi ospiti e visitatori si dimostrarono pro-formiche: non fanno male e non sono pericolose. Più allarmato il personale che temeva di trovare formiche nei letti, nei comodini o addirittura nei

piatti. La struttura era ed è priva di cucine in quanto i pasti sono portati da una struttura esterna, ma vi sono macchinette del caffè e nelle camere ai piani si preparano le tazze di tisane e camomilla. La decisione operativa è stata la realizzazione di una sorta di cintura sanitaria sui perimetri esterni con irrorazioni di micro-incapsulati e sui davanzali, lasciando tranquille le formiche sugli arbusti. Per ora tutto sembra tranquillo ma un certo nervosismo da parte del personale sanitario e assistenziale si è percepito durante un sopralluogo di monitoraggio allietato dalle arie musicali di celebri brani del melodramma italiano. Un ospite poco propenso a socializzare se ne stava in disparte ascoltandoli per tutto il pomeriggio da un mangianastri. Per lui l’avvento del digitale era del tutto trascurabile. Per ora c’è una sorta di tregua fra le esigenze igienico-sanitarie e i pro-formiche, ma l’uso di esche alimentari (p.a. imidacloprid) sarà presto messo in atto. Come concludere un articolo che partendo dai primi Nobel per la fisica arriva a prendere in considerazione una infestazione da formiche? Sottolineando che come per il minestrone servono ingredienti di prima qualità, puliti con scrupolosa attenzione in una cucina pulita il tutto rispettando le istruzioni, il tutto preparato da un cuoco degno di tale nome e servito con classe. A noi pare che le analogie con l’Ars disinfestandi siano lapalissiane: risorse tecniche di alto livello, rispetto dell’igiene e della sicurezza attenendosi alle istruzioni riportate in etichetta il tutto con la volontà di ben operare e con adeguata competenza professionale.

Le specie sospette di essere le abitatrici della casa di riposo: Formica dei marciapiedi (Tetramorium caespitum) Formica nera dei giardini (Lasius niger)

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

71


FORMULATI

Gli emitteri

e i micro-incapsulati Dalle curiosità ai dati sanitari Chiara Dassi

P

rima di entrare nella descrizione insetti con le elitre non totalmente sclerificate mi piace ricordare l’episodio biblico che narra delle tribolazioni del popolo ebraico costretto a nutrirsi durante la traversata del deserto della “manna”, ma che cos’è questa sostanza dolce dal colore biancastro? L’ipotesi più attendibile è che si tratti della melata della Trabutina mannipara: un psedococcidae, quindi un emittero, che si nutre della linfa delle tamerici e che produce una melata dolciastra al pari degli afidi (anche loro appartenenti all’ordine degli emitteri). Gli emitteri sono nomati, forse più propriamente, rincoti per il loro caratteristico apparato boccale pungente succhiante simile a quello delle zanzare. Gli stiletti boccali vengono introdotti nei tessuti e poi, con un particolare apparato detto “pompa salivare”, l’insetto inietta una piccola quantità di saliva che poi viene risucchiata insieme alla linfa o al sangue (liquidi nutritivi) per mezzo di speciali conformazioni della faringe allo scopo dilatabili. Pensare che tutto ciò avviene ai malcapitati donatori di sangue della Cimex lectularius ha degli aspetti invero raccapriccianti, ma vale anche per coloro i quali sono punti

72

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

Arocatus melanocephalus Ph. Maite Santisteban

dalle zanzare a cui bisogna aggiungere ben maggiori rischi sanitari. Mi limiterei ad aggiungere che gli emitteri presentano diversità morfologiche assai varie con zampe anteriori raptatorie (vedi nella Nepa o “scorpione d’acqua”) o natatorie (vedi le Notonette) o addirittura pressoché assenti nelle Cocciniglie o Coccidi. Inoltre presentano un ciclo biologico tipicamente eterometa-

bolo (dalle uova nascono individui più o meno simili agli adulti, ad esempio i blattoidei) che, in alcuni casi, è assai complesso (afidi e cocciniglie). La cimice dell’olmo (Arocatus melanocephalus) ha provocato negli ultimi anni un certo allarme per la sua diffusione massiccia in diverse province, in particolare in tutte quelle dell'Emilia-Romagna.


litre sono rosse e nere con un’evidente macchia rotonda nera centrale. L’insetto vive a spese di varie piante spontanee ed ha comportamento gregario. Arocatus longiceps: l’adulto è molto simile per dimensioni, colore e biologia all’ A. melanocephalus però ha come pianta ospite il platano e non ha tendenza ad ammassarsi negli edifici.

Notonecta

MICROINCAPSULATI E DINTORNI La tecnica della microincapsulazione è un processo (fisico, chimico-fisico o chimico) per cui un principio attivo viene ricoperto da un polimero per ottenere numerosi vantaggi, ad esempio: Prolungare alcune proprietà del principio

Nel marzo del 2019 si sono riscontrate invasioni di questi Rincoti Ligeidi che tendono ad infiltrarsi in numero ragguardevole negli edifici.

Si possono eseguire dei trattamenti fitosanitari contro le forme giovanili localizzati sugli olmi, utilizzando prodotti specificatamente registrati; Una possibilità di lotta contro gli adulti può essere la raccolta manuale degli insetti e la loro successiva eliminazione. Specie morfologicamente simili alla cimice dell’olmo: Oxycarenus lavaterae: gli adulti (neri con emielitre parzialmente rossastre e lunghi 5-6 mm) hanno comportamento gregario e l’inverno lo passano ammassati sui tronchi di piante arboree, soprattutto tiglio.

Oxycarenus lavaterae Ph. Katja Schulz Le direttive del Servizio Fitosanitario dell’Emilia-Romagna sono: Non è un problema fitosanitario, in quanto l’insetto non è un parassita delle piante (sugli alberi va per accoppiarsi oppure per nutrirsi temporaneamente) e non è pericoloso per l’uomo; In genere è associato alla presenza di certe alberature (olmi, tigli, pioppi e salici soprattutto), alla vicinanza di corsi d’acqua (fossi, canali, fiumi) e di vegetazione spontanea;

Pyrrhocoris apterus Pyrrhocoris apterus: l’adulto misura 9 mm ed è nero con disegni rossi. Le emie-

La figura a sinistra rappresenta schematicamente l'apparato boccale pungente e succhiante di un Eterottero. Il labbro superiore (LS) è breve, le mandibole (MN) e le mascelle (MS) si sono trasformate in quattro stiletti destinati a perforare tessuti vegetali o animali (e a succhiarne i liquidi attraverso un canalino che questi pezzi avvicinandosi formano), il labbro inferiore è divenuto l'astuccio entro il quale i quattro pugnaletti rimangono adagiati e protetti durante il riposo. L'apparato boccale di una Zanzara (sempre schematicamente) a destra di chi guarda, è simile. Solo che i pugnaletti sono diventati sei perché alle mandibole (MN) e alle mascelle (MS) si sono aggiunti il labbro superiore (LS) e l'ipofaringe (IP). Inoltre sono ben sviluppati i palpi mascellari. Tratto da Entomologia agraria di F. Venturi e S. Ruffo

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

73


FORMULATI

Sistematica classica degli emitteri - rincoti Eterotteri Ali anteriori trasformate in emielitre, ad esempio:

Le ali anteriori membranose o debolmente sclerificate, ad es.

Cimicidi Pentatomidi

Afididi [§] Cocciniglie Neurotteri (molte larve sono carnivore predatrici di psillidi, afidi, cocciniglie, tisanotteri, coleotteri, acari…)

[§] Phyllossera vastatrix Planch. (= Peritymbia vitifolii Fitch.) La storia della Fillossera della vite merita di essere riassunta in quanto è un esempio dei rischi connessi all’introduzione di insetti da un Continente ad un altro, nello specifico dall’America all’Europa. Ai nostri giorni il rischio è ancora maggiore per la globalizzazione. Basti quanto è avvenuto per l’Aedes albopictus e per il rischio potenziale, ma sempre più incombente, dell’Aedes aegypti. Correva l’anno 1854 quando la Fillossera fu classificata nelle Americhe e 9 anni dopo fu censita in Inghilterra e in vent’anni si diffuse in tutta Europa: nel 1979 in Lombardia, ma l’anno successivo era arrivata in Sicilia. Le conseguenze furono disastrose per le viti europee al punto che si temette di dover rinunciare alla coltivazione della vite in quanto l’insetto che sulle varietà americane non aveva conseguenze infauste diventava letale per le varietà europee. Fu merito dello zoologo Giovanni Battista Grassi e della sua Scuola che, notando la differenza con cui la Fillossera compiva il suo ciclo nelle Americhe e in Europa, trovò la soluzione. Per riassumere il ciclo della fillossera sulla Vite americana possiamo dire che ha poche neanidi invernali a livello delle radici mentre nella Vite europea l’apparato radicale viene compromesso dalle numerose neanidi radicicole. La conclusione è che l’infestazione si perpetua con una serie indefinita di generazioni radicicole che portano alla morte la pianta. La soluzione fu che tutta la viticultura europea da allora si basa su Vite europea innestata su Vite americana. In conclusione l’importazione di un piccolo Afide Chermesino (Emittero) ha rischiato di compromettere tutta la viticultura europea. Giovan Battista Grassi (Rovellasca, 27 marzo 1854 – Roma, 4 maggio 1925) è stato un medico, zoologo, botanico ed entomologo italiano.

pi più importanti, a mio avviso, della micro-incapsulazione sono: la lenta cessione del principio attivo aumentandone l’effetto residuale; Riduzione o annullamento della fase gassosa con il risultato di aumentarne la sicurezza ambientale e l’eventuale azione repellente dell’insetticida contenuto nella microcapsula.

Arocatus longiceps Ph. kulacgmx.at attivo ad esempio per certi ormoni e fito-ormoni le cui molecole risultano altamente volatili e similmente per le essenze profumate; Attenuare odori o sapori sgradevoli di certi farmaci e quindi rendendoli più “appetibili” e/o consentire loro di superare la digestione gastrica; Nel settore della disinfestazione gli sco-

74

DIMENSIONE PULITO | 01/2024

ASPETTI TECNICO-OPERATIVI Nel settore degli insetticidi il diametro della microcapsula è di ≈ 30 µm quindi 30 millesimi di millimetro. Tanto per ripassare la geometria elementare la nostra microcapsula avrebbe una superficie pari a S = 4πr2 ovvero 4π(r2) = 4π(15x15) = 2.826 µm2 mentre il volume risulterebbe di V = (4πr3 )/3 = 14.130 µm3 - se non ho sbagliato i calcoli la superficie sarebbe di poco meno di 30 centesimi di millimetro quadrato e poco più di 14 mm cubici.

Molto importante nell’utilizzo degli insetticidi micro-incapsulati è tener conto che la fase liquida in cui sono disperse le micro-capsule deve asciugarsi prima che l’insetticida contenuto all’interno della micro-sfera possa agire al 100% delle sue potenzialità. Ovvio, ma è bene sottolinearlo, è obbligatorio attenersi alle indicazioni riportate in etichetta.

Microincapsulazione


Dal 2006 con

LINEA

ONLY PY

NUOVO!

Concentrato a rilascio graduale

LA POTENZA VERDE DEL PIRETRO

ORIGINE VEGETALE

Vieni a trovarci a

RAPIDA AZIONE ABBATTENTE

PER INSETTI VOLANTI E STRISCIANTI

PER INDUSTRIE ALIMENTARI E AMBIENTI SENSIBILI

Pad. 33 - Stand B6 C3

Sono Presidi Medici Chirurgici ad azione insetticida, usare con cautela. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sui prodotti. Si richiama l’attenzione sulle frasi e sui simboli di pericolo riportati in etichetta. Only PY™ è un marchio registrato di Copyr S.p.A.

www.copyr.eu


SUPPLEMENTO A DIMENSIONE PULITO GENNAIO/FEBBRAIO 2024

ISSN: 2612-4068

Servizi Ambientali UN PERCORSO FORMATIVO PER IL RISPETTO DELL’AMBIENTE

CULICIDI

A. albopictus e arbovirosi in Italia RATTI

Piani di eradicazione nelle isole del Mediterraneo INNOVAZIONE

Droni applicati al bird control

TRUDETX

non dormirci sopra! Controlla subito se ci sono TruDetx™ –

• Accuratezza superiore al 90%

• Rilevamento precoce

tempestivo

FORMAZIONE

Come ottenere il massimo dai corsi

Per ulteriori informazioni, visita il nostro sito web


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.