CONTROVENTO
Grazie... inversamente proporzionale, però!
T
rovare un equilibrio di buon senso tra la priorità della salute, le libertà individuali, l’economia e il bene comune non è mai stato facile e lo è ancor meno durante questa pandemia virale scatenata dal SARS-CoV-2. Quando i tempi saranno maturi, l’intera umanità avrà l’opportunità di distinguere il distinto dall’indistinto, di comprendere dove, quando e come e perché tutto ciò trovò origine e, soprattutto, di fare tesoro di quanto sarà accaduto nel frattempo. Quali furono le parole giuste e quelle sbagliate nella pandemia mediatica che ne seguì. Troppe parole in libertà, troppa arroganza, troppa confusione, troppa irresponsabilità. Certo l’elemento sorpresa fu immenso, almeno pari alla nostra fragilità, alla generale impreparazione di un mondo stracolmo di niente! Quasi fosse una sorta di Babilonia, dove ognuno esprimeva l’incomprensibile ad altri totalmente impegnati nel superfluo o nell’inutile. Quante riflessioni saranno da farsi? Tra le tante ne scelgo due, anzi tre. La prima dedicata alla sacralità dei bisogni primari, alle filiere produttive alimentari, alle attività sanitarie e di servizi essenziali alle persone, ai beni di prima necessità, ovvero a tutte quelle risorse umane che abitualmente andavano, vanno e andranno a lavorare, quando gli altri andavano, vanno e andranno a letto! La seconda, alla mancanza di ordine e disciplina dimostrata da tanti connazionali nei confronti degli inviti, delle ordinanze, a restare distanziati e/o isolati se necessario. Mi viene in mente l’immagine di alcuni “bambini in pizzeria” liberi di scorrazzare senza regole, come se ne vedono da mezzo secolo in qua: quando questi saranno più alti (in statura), come si potrà impedire loro apericene e movide, mano nella mano? Tanto il virus “preferisce” gli anziani (!?). E, qui si inserisce la terza riflessione in merito al grande tema della comunicazione che rimandiamo al dopo virus… Oggi in piena emergenza, con umiltà, rispetto e spirito di servizio, iniziamo tutti, restando distanziati o isolati in quarantena, a dire grazie, a coloro che sono severamente impegnati nella titanica lotta contro il minuscolo invisibile. Un grazie tanto più grande quanto più piccolo è il loro stipendio.
L’elemento sorpresa è stato immenso, almeno pari alla nostra fragilità
VINCENZO BOZZETTI
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Produzione & Igiene
Marzo/Aprile 2020