Il Giornale dell'Ingegnere #4 - Aprile 2016

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n. 4 - Aprile 2016 | il GIORNALE dell’INGEGNERE

ATTUALITÀ 1563

Dal 1952 periodico di informazione per ingegneri e architetti

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Il Premio Pritzker assegnato il 4 aprile al Palazzo di Vetro dell’Onu

Al cileno Alejandro Aravena il “Nobel dell’architettura” Sarà curatore della prossima Biennale di Architettura a Venezia. Tra le sue opere la ricostruzione della città di Constitution dopo il terremoto e lo tsunami del 2010, edifici per l’università di Santiago e 2.500 alloggi sociali e popolari, le cosiddette “mezze belle case” che gli inquilini possono completare e personalizzare

È

l’architetto cileno Alejandro Aravena, 49 anni, curatore della prossima Biennale dell’Architettura di Venezia, il vincitore del Premio Pritzker 2016, considerato il Nobel dell’architettura, che gli è stato consegnato il 4 aprile scorso durante una cerimonia al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York. Il premio è assegnato dalla Hyatt Foundation di Chicago, perché di Chicago era l’ideatore del Premio, l’imprenditore e filantropo Jay Pritzker, creatore della catena alberghiera Hyatt, morto settantasettenne nel 1999. Appassionato di architettura, Pritzker fondò il premio insieme alla moglie Cindy nel 1979 per “onorare annualmente un architetto vivente le cui opere realizzate dimostrano una combinazione di talento, visione e impegno, che ha prodotto contributi consistenti e significativi all’umanità e all’ambiente attraverso l’arte dell’architettura”. I vincitori ricevono centomila dollari, un attestato e, dal 1987, una medaglia di bronzo la cui effige si ispira al lavoro dell’architetto Louis Sullivan, mentre l’iscrizione inglese, firmness, commodity, delight (decisione, utilità, bellezza) sul verso della medaglia richiama i tre principi dell’architettura secondo l’architetto dell’antica Roma Vitruvio: firmitas, utilitas, venustas. Prima del 1987, invece della medaglia di bronzo, i vincitori ricevevano una scultura ad edizione limitata dello Era attesa a Salerno a fine aprile per inaugurare la nuova Stazione marittima che aveva progettato. Ma l’architetto Zaha Hadid non ci sarà, perché è scomparsa per in­ farto il 31 marzo scorso all’ospe­ dale di Miami, dove era ricoverata per una polmonite. Prima donna a vincere nel 2004 il Pritzker Prizer, considerato il Nobel dell’architet­ tura, Hadid era nata a Badhdad, in Iraq, 65 anni fa e aveva studiato matematica all’Università ameri­ cana di Beirut prima di comple­ tare la sua formazione alla presti­ giosa Architectural association di Londra, dove si era diplomata nel 1977 e dove era tornata in seguito a insegnare. Il suo studio d’ archi­

Le “mezze belle case” di Villa Verde Housing, Constitución (Chile)

scultore Henry Moore. Aravena lavora a Santiago ed è il primo architetto cileno a ricevere il Pritzker e il quarto latinoamericano, dopo Luis Barragan, Oscar Nimeyer e Paulo Mendes da Rocha. “La giuria – ha detto il presidente della Hyatt Foundation, Tom Pritzker – ha scelto un architetto che approfondisce la nostra comprensione di ciò che è il vero progetto. Le sue realizzazioni danno nuove

opportunità ai meno privilegiati, mitigano gli effetti dei disastri naturali, riducono il consumo energetico e creano spazi pubblici accoglienti. Innovativo e ispirato, Aravena ci dimostra come la migliore architettura è in grado di migliorare la vita”. Il presidente della giuria, lord Peter Palumbo, ha dichiarato che esaminando i progetti di Aravena i giurati hanno provato una sensazione di “stu-

pore e rivelazione”, per la sua capacità di legare innovazione e grande architettura. Tra i lavori di Aravena ci sono la ricostruzione della città cilena di Constitution colpita nel 2010 dal terremoto e dallo tsunami, per la quale l’architetto ha realizzato anche strutture d’emergenza. Importanti anche le opere realizzate per l’Università Cattolica del Cile di Santiago: la facoltà di Matematica del 1999, le fa-

Cordoglio per la morte dell’archistar Zaha Hadid progettista del Maxxi a Roma e di Citylife a Milano tettura londinese, fondato nel 1979 è considerato oggi, con 250 professionisti associati, tra i primi cinquanta al mondo. In Italia ave­ va lavorato moltissimo: suo l'edi­ ficio del Maxxi, il museo delle arti del XXIesimo di Roma, che è con­ siderato un punto di svolta nella sua “poetica”, dall’astrattismo allo studio degli spazi fluidi. Non a ca­ so il Maxxi s’ispira alle stratifica­ zioni della Città Eterna e alle anse sinuose del Tevere, da cui dista poche decine di metri. È grazie al Maxxi che Hadid vinse il primo

dei due premi Stirling (dal nome del grande architetto inglese) as­ segnato annualmente dal Royal Institute of British Achitects all’ opera più significativa. "La scom­ parsa di Zaha Hadid è un lutto per il mondo della cultura e per l`Italia ­ ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del tu­ rismo, Dario Franceschini ­ L`uso innovativo dei volumi e degli spazi che ha caratterizzato la sua archi­ tettura si è espresso al meglio al Maxxi di Roma, per il quale ha se­ guito in ogni fase dalla progetta­

coltà di Medicina e Architettura del 2005, la Torre Siamese del 2005 e l’Innovation Center Anacleto Angelini del 2014, tutti edifici ad alta efficienza energetica, illuminati da luce naturale, con ampi spazi dedicati alla socializzazione e alla convivialità. Negli Stati Uniti Aravena ha realizzato nel 2008 le residenze per studenti dell’Università di Austin e sta attualmente realizzando a Shanghai la sede della multinazionale farmaceutica Novartis, con spazi per uffici multifunzionali, adatti al lavoro singolo, collettivo, formale e informale. Insieme ai colleghi della società di architettura Elemental di Santiago, di cui è direttore esecutivo, Aravena ha infine progettato oltre 2.500 alloggi di edilizia popolare, definite “mezze belle case”, perché prevedono che gli inquilini possano completarle e personalizzarle secondo le proprie necessità e i propri gusti. “Guardandomi indietro – ha detto Aravena dopo aver appreso di aver ottenuto il premio Pritzker - provo un senso di profonda gratitudine. Nessun risultato è individuale. L’architettura è un lavoro collettivo. Per questo devo ringraziare tutti i colleghi che hanno reso possibile questi risultati. Dal premio riceviamo l’energia per esplorare nuovi territori e affrontare nuove sfide. Il nostro programma è non avere programmi, affrontare l’incertezza, restare aperti all’inaspettato”. Per una singolare e felice coincidenza, Aravena era stato scelto dalla Biennale di Venezia come curatore della prossima Biennale dell’Architettura che si aprirà il 28 maggio e durerà fino al 27 noP.M. vembre. n zione alla costruzione, introdu­ cendo nuove tecniche e materia­ li". Una delle opere in cui era im­ pegnata attualmente, insieme alle altre archistar Daniel Libeskind e Arata Isozaki, e’ il quartiere mila­ nese Citylife, che sta sorgendo nell’area della vecchia Fiera. I suoi collaboratori italiani l’hanno sa­ lutata con una pagina del Corriere della Sera in cui riportano una sua grande fotografia e una sua fra­ se:”La gente pensa che l’edificio più appropriato debba essere ret­ tangolare, perché questa è la for­ ma migliore per utilizzare lo spa­ zio. Ma questo vuol dire che il paesaggio è uno spreco di spazio? Il mondo non è un rettangolo”. n


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