Linea guida "L'azienda nell'azienda"

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LINEA GUIDA • L’azienda nell’azienda

LINEA GUIDA

L’azienda

nell’azienda

settembre 2021 ISSN: 2612-4068

a cura di Mauro Martini



LINEA GUIDA

L’azienda

nell’azienda a cura di Mauro Martini

“La diffusione della cultura del pulito e della sicurezza unitamente a quella della professione è la vera chiave del rilancio occupazionale, il vero sviluppo civile e morale di un Paese”.



LINEA GUIDA L’azienda nell’azienda

L’AUTORE Mauro Martini è uno dei maggiori esperti a livello internazionale dei problemi relativi a tutte le attività del settore delle pulizie professionali. Il suo approccio a questo mondo del lavoro è stato essenzialmente teso alla sua modernizzazione, a una sempre maggiore professionalizzazione, ma soprattutto volto al riconoscimento di una maggiore dignità sociale dei suoi addetti. Mauro Martini ha tenuto numerosi corsi di formazione per conto di importanti aziende industriali sia per i dipendenti delle aziende stesse sia per i loro clienti, rivenditori e imprese di pulizia. Accanto a questa attività, Mauro Martini è attivo nel campo delle arti visive, facendo rivivere materiali ritenuti “obsoleti” in un più alto ordine di complessità. La passione per la ricerca e le innovazioni nascono dall’osservazione fluttuante di un settore quale è quello delle pulizie industriali.


Percorso di Formazione

Formazione: la base su cui si fonda ogni attività Sotto l’egida della Cultura del Pulito nasce questo accurato Percorso di formazione. Il settore del cleaning professionale si è specializzato, ha acquisito conoscenze e si è evoluto tecnologicamente. Un bagaglio teorico di conoscenze si rende necessario per stare al passo con i tempi, capire il mercato, comprenderne i diversi aspetti, per sviluppare nuovi strumenti, nuove metodologie e nuovi modi di comunica-

zione, fermo restando l’importanza dell’esperienza fatta “sul campo”. La Linea Guida “L’azienda nell’azienda”, realizzata da Mauro Martini, uno dei maggiori esperti del settore, è uno strumento di lavoro dedicato alle diverse figure professionali che compongono il mondo del cleaning. “L’azienda nell’azienda” si articola in tre volumi: La cultura del pulito, L’analisi, L’azione.

“Possedere una cultura significa avere la conoscenza di un tema, come ad esempio il pulito, e adoperarsi per realizzarlo.”

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA


LINEA GUIDA L’azienda nell’azienda

L’evoluzione del mercato, la necessità di contenere i costi, la complessa gestione dell’attività alberghiera, gli impedimenti per ottenere una maggiore produttività, le difficoltà per una gestione più dinamica del personale nei periodi di minor lavoro, hanno indotto il management a terziarizzare il comparto dei servizi. La crescita esponenziale di questa soluzione ha tuttavia trovato il mercato delle imprese impreparate come gli stessi utenti non avvezzi a questo tipo di rapporto. Nonostante sono ormai diversi anni che il mercato adotta queste soluzioni, poche sono le aziende che hanno avuto nella loro struttura la capacità di condurre le operazioni con adeguati criteri, non a caso, un attento monitoraggio rivela situazioni a rischio non solo per le imprese che non ottemperano agli obblighi di legge ma anche per il mandante che aveva l’obbligo di vigilare e che dovrà rispondere in solido in caso di inadempienza dell’impresa.

MAISON FRESH

Il marchio ”Maison Fresh” accomuna le diverse iniziative di grande spessore in fase di sviluppo sotto l’egida della Cultura del Pulito, tra queste l’oggetto di questa presentazione: la linea guida “L’azienda nell’azienda”, ispirata dalla convinzione che l’economicità, la qualità di un servizio, non può essere ottenuta attraverso la gestione del rapporto con gli stessi parametri con cui si acquista un manufatto, ma attraverso la capacità di interagire tra due aziende che operano nello stesso ambiente di lavoro. I segnali, gli scricchiolii di questo enorme apparato cominciano

Maison Fresh

a farsi vedere e sentire, infatti, si moltiplicano le cause di lavoro, il personale abbandonato a se stesso nelle varie strutture e le defezioni improvvise che costringono l’impresa a mandare allo sbaraglio personale impreparato che oltre alla pulizia di facciata insufficiente, disattende alle esigenze igieniche, lasciando l’ospite esposto ai rischi biologici. Inoltre le imprese, per garantire la copertura del servizio, il turnover, le ferie, le assenze per malattia devono fare ricorso al reclutamento selvaggio che ha una vaga rassomiglianza con le modalità del caporalato. Non c’è più tempo per sofismi e interrogazioni, le politiche dell’apparire adottate dalle aziende per mascherare la mancanza delle politiche dell’essere hanno creato questa situazione d’incertezza e inadeguatezza che alimenta il dilagante pressapochismo che si riscontra in questo tipo di mercato. Ed è in quest’ottica che il responsabile interno e quello dell’impresa esterna devono sedere a un tavolo di lavoro e confrontarsi con la linea guida “L’azienda nell’Azienda” per elaborare un piano degli interventi conforme alle esigenze igieniche estetiche e funzionali espresse dal loro ambiente di lavoro. Infatti, le modalità del rapporto previsto dalla linea guida prevedono che i referenti abbiano raggiunto una visione univoca, possiedano la stessa competenza e siano in grado di confrontarsi tecnicamente sulle soluzioni da adottare e conoscano e rispettino la netta separazione e i confini che devono essere mantenuti tra l’attività che svolge il mandante e l’azienda esterna. Attenzione: l’azienda che opera nell’azienda deve avere altri incarichi sul mercato, diversamente, operando per una sola azienda essa assume la dimensione di un’azienda di comodo. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 7


LINEA GUIDA L’azienda nell’azienda

PRIMO VOLUME La cultura del pulito Motivazioni e presentazione — La riunione — Cristallizzazione e sviluppo, la tensione creativa — Le culture operative — La terziarizzazione dei servizi Le fasi contrattuali — La qualità — La dorsale dell’appalto — Formare il formatore

SECONDO VOLUME L’analisi Il sopralluogo — La ricognizione ambientale — Rilievi metrici e numerici Sporco e rivestimenti — Mappa delle criticità — I veicoli della trasmissione L’analisi dei tempi — Visibilità del piano delle frequenze e delle operazioni Fornitore e forniture

TERZO VOLUME L’azione Operazioni preventive — La qualità della prestazione — Operazioni della linea d’uso Operazioni della linea luce — Operazioni della linea ombra — Operare in sicurezza Set operativo — Attrezzi, macchine — Le risorse umane

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SUPPLEMENTO

LINEA GUIDA L’azienda nell’azienda

Periodico mensile edito da

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ANNO 30 / SUPPLEMENTO N. 7 / SETTEMBRE 2021 Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02 881841 Direttore editoriale Ornella Zanetti | ornella.zanetti@quine.it

SOMMARIO /

ANNO 30 SUPPLEMENTO N.7 SETTEMBRE 2021

Presentazione Percorso di formazione

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Primo Volume. La Cultura del pulito

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Direttore Responsabile Marco Zani Direttore Tecnico Maurizio Pedrini Coordinamento editoriale Chiara Scelsi - chiara.scelsi@quine.it Loredana Vitulano - loredana.vitulano@quine.it Cristina Cardinali - c.cardinali@dimensionepulito.it

1.1 Motivazioni e presentazione 16 1.2 La riunione 21 1.3 Cristallizzazione e sviluppo, la tensione creativa 24 Consulenti tecnico scientifici 1.4 Le culture operative 27 per la sezione Igiene&Ambiente Chiara Dassi - Graziano Dassi 1.5 La terziarizzazione dei servizi 30 Ufficio traffico e Servizio abbonamenti YOUR INFORMATION PARTNER Ornella Foletti - ornella.foletti@quine.it 1.6 Le fasi contrattuali 34 Responsabile Commerciale 1.7 La qualità 42 Luigi Mingacci - dircom@quine.it YOUR INFORMATION PARTNER 1.8 La dorsale dell’appalto 47 Pubblicità e Sviluppo: Filippo Viola - f.viola@lswr.it Guido Rossi - g.rossi@lswr.it 1.9 Formare il formatore 52 Edoardo Rossi - e.rossi@lswr.it

Redazione Simone Ciapparelli - simone.ciapparelli@quine.it Diletta Gaggia - diletta.gaggia@quine.it

#42 Paolo Simeoni - p.simeoni@lswr.it

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FEBBRAIO LA RIVISTA PER I PROFESSIONISTI DEGLI IMPIANTI HVAC&R2017 NORMATIVA

NOVEMBRE/DICEMBRE 2016

ce la si può fare!

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N. 64 · Anno XI · dicembre 2016

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

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Organo ufficiale

bimestrale

ISSN: 2038-0895

N. 64 · Anno XI · dicembre 2016

Per PENSARE, PROGETTARE e COSTRUIRE SOSTENIBILE

Secondo volume. L’analisi 59

ITS Dove va la filiera?

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Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

MARCO EPB, LE NOVITÀ DELLE NUOVE NORME BOSELLI Bosch riparte IMPIANTI AD ARIA da… BoschPRIMARIA VS VAV FOCUS COMMISSIONING

Analisi del processo e case study ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)

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ORGANO UFFICIALE ANGAISA (Associazione Nazionale Commercianti Articoli Idrotermosanitari, Climatizzazione, Pavimenti, Rivestimenti ed Arredobagno)

Poste italiane Target Magazine LO/CONV/020/2010 - Omologazione n. DCOCI0168

Panoramica di inizio anno

IMPIANTI NEGLI NZEB: #251 DALLA TEORICA ALLA PRATICA

ISSN: 2038-0895

#251

ISSN:2038-2723

FOCUS Un anno di logistica MATERIA CONNECTION

SPECIALE BIM

TREND Il bagno che ti calza a pennello

DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”

ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva

SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO A “IMPATTO ZERO”

Poste Italiane Spa – Posta target magazine – LO/CONV/020/2010

Stampa Optima s.r.l. RISPARMIO ENERGETICO NEL TERZIARIO COMMISSIONING Via Paullo 13 | 20135 Milano ITS Dove va la filiera?

FOCUS Un anno di logistica MATERIA CONNECTION

FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE

www.commercioelettrico.com 2.1 Il sopralluogo 62 IL BUSINESS MAGAZINE 2.2 La ricognizione ambientale 65 2.3 Rilievi metrici e numerici 68 2.4 Sporco e rivestimenti 72 2.5 Mappa delle criticità 76 2.6 I veicoli della trasmissione 81 2.7 L’analisi dei tempi 85 2.8 Visibilità del piano delle frequenze e delle operazioni 88 MERCATO 2.9 Fornitore e forniture 98 38 Carrelli e accessori una PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE

Passo obbligato e grande opportunità

Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

Organo ufficiale FME

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DISTRIBUZIONE Quando la differenza la fa il “service”

ANTONIO FALANGA Una passione sempre viva

SAIE INNOVATION 2016 MEDAGLIE D’ORO A “IMPATTO ZERO”

FOTOVOLTAICO INTEGRATO STORIA E ITER PROGETTUALE PCM UNA SCELTA DA NON SOTTOVALUTARE

ISSN n. 1974-7144

Passo obbligato e grande opportunità

Il ruolo del BIM nella sicurezza in cantiere

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CLAUDIO DE ALBERTIS, INGEGNERE VISIONARIO pag. 5 • NUOVE NORME UNI pag. 21 • MOSTRE E CULTURA pag. 21 • IN LIBRERIA pag. 21

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I BENEFICI DELLA NORMAZIONE

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N. 12 - Dicembre 2016

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L’EDITORIALE

La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

Un CNI eletto per dare risposte www.dimensionepulito.it In USA volano le infrastrutture www.cleaninginternational.com Innovazione e cambiamento di GIOVANNA ROSADA

O

gni campo dell’architettura e dell’ingegneria nel senso più ampio del termine ha fatto progressi, ha modificato modalità, metodologie, tecnologie, mezzi e strumenti, fatto ricerche e scoperte. Le idee sono progredite, sono mutate, si sono evolute; si sono adeguate alla società o hanno modificato modi e stili di vita. Nessuno si è mai posto il problema se fosse giusto o sbagliato; la cultura del “fare” ha privilegiato la sperimentazione e ha insegnato che dagli errori si può imparare, crescere, progredire e migliorare. Non è mai stato chiesto ai professionisti se fossero d’accordo con un “SI” o con un “NO”. È stato dato semplicemente per scontato che il cambiamento fosse insito nella natura dell’uomo e nel nostro caso dei professionisti, nella loro ricerca di miglioramento e progresso per il bene comune. Ci sono stati “si” e “no” dettati da successi e insuccessi; il buon senso e la competenza hanno sempre fatto da guida nelle scelte e quindi nell’evolversi delle professioni. Per la politica evidentemente è diverso; ma ciò dimostra solo uno scollamento fra i problemi pratici della quotidianità dell’individuo e l’incapacità della politica ad adeguarsi. Il buon senso non fa da guida; un referendum che fa contento/scontento la metà dei cittadini resta un problema non risolto. Il cambiamento è necessario e la civiltà parla da sola a tal proposito; ma il cambiamento dovrebbe godere della fiducia e della certezza di tutti i cittadini quando si parla di politica. Se tutti quanti noi quando attraversiamo un ponte o saliamo sulla cima di un grattacielo diamo per scontato di poterci fidare di chi ha pensato il progetto, forse non vuol dire che i professionisti potrebbero insegnare e dire il loro pensiero con più forza alla politica?

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IN LIBRERIA pag. 21

TAX& LEGAL Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

di MATTEO PALO

R

iorganizzazione delle divisioni operative del Cni. E, in prospettiva, due sfide: quella dei servizi per gli iscritti e delle strutture territoriali. Armando Zambrano, presidente uscente del Consiglio nazionale degli ingegneri, si prepara a governare la categoria per altri cinque anni: dal 2016 guiderà gli ingegneri fino al 2021, quando completerà i suoi dieci anni di mandato. In attesa che arrivi l’ufficialità del ministero della Giustizia e che i consiglieri designati indichino lui come nuovo presidente, è già possibile fare il punto sulle prime mosse del nuovo Governo del Cni. “Siamo desiderosi di partire, visto che dai territori è arrivata un’indicazione così forte per la continuità del Consiglio nazionale uscente”, è stata una delle prime dichiarazioni fatte da Zambrano.

ROBOTICA

A U T O M A Z I O N E|

AT T UA L I TÀ

50 anni di torni

Oggi si parla molto di Industria 4.0 applicata alla produzione. M a occorre ricordare che l’efficienza del flusso produttivo passa attraverso l’ottimizzazione della movimentazione dei materiali all'interno delle aziende.

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di M agnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

[pag. 10]

– Anno 72 - n. 9

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Novembre/Dicembre 2016

#4maggio 2016 mensile

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a pag. 15

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TAV OLA ROTONDA

Editoriale

Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

Italia scossa

di Fabio Chiavieri

Newsletter

Nr.01 – VENERDì 13 GENNAIO 2017

SCIA, operativo

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Al centro della fabbrica intelligente

Top 7 mega-

M A C C H I N E U T E N S I L I|

P R O G E T T A Z I O N E|

M acerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, f isicamente e mentalmente; schiaff eggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile f orza. Eppure il nostro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? A lessandro M artelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “ Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo” . Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’A mmonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manif atturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo signif icativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

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IN QUESTO NUMERO

il modello unico infrastrutture del 2016 Responsabilità dell’Installatore 7 GUIDE Professionale Dimensione Pulito periodico mensile registrato: Ancora trattative e consultazioni? autorizzazione SPECIALE MILLEPROROGHE QUOTA RINNOVABILI EDIFICI LA DISTRIBUZIONE obblighi e proroghe Tutti idel rinvii 9.11.92 Tribunale di Milano N. 598 NEGLIdel IMPIANTI DI RISCALDAMENTO Top 7 megainfrastrutture del 2016 La pubblicazione o ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata www.meccanica-automazione.com MECCANICA&AUTOMAZIONE per iscritto www.ammonitore.com MENSILE PER LA IL PORTALE CHE TI PERIODICO BUSINESS TO BUSINESS SPECIALE MILLEPROROGHE Tutti i rinvii Gli articoli pubblicati su Dimensione LAdall’editore. GUIDA DA PORTARE DAL 1952 IL PERIODICO www.rivistainnovare.it Organo ufficiale Confapi SUBFORNITURA E LA RIVISTA PER PROGETTARE NEL MONDO DELL’INDUSTRIAGUIDA VERSO LA SEMPRE CON SÉ PER D’INFORMAZIONE Pulito sono sotto la responsabilità degli autori. LA SMART INDUSTRYINFORMAZIONE LA PRODUZIONE SMART INDUSTRY MECCANICA E DELLE MACCHINE CONOSCERE TUTTI I PER INGEGNERI E ARCHITETTI TECNICO SCIENTIFICA INDUSTRIALE I manoscritti e i disegni pubblicati UTENSILI TRUCCHI DEL MESTIERE NEWSLETTER PER LE PMI www.meccanica-automazione.com MECCANICA&AUTOMAZIONE nonPROFESSIONALE saranno restituiti. VIA MAIL www.ammonitore.com MENSILE PER LA IL PORTALE CHE TI PERIODICO BUSINESS TO BUSINESS INFORMATIVA AI15SENSI DEL GDPR 2016/679 giorni raggiunge oltre 42.000 iscritti DAL 1952 IL PERIODICO LA www.rivistainnovare.it Organo ufficiale Confapi SUBFORNITURA E RIVISTA PEROgni PROGETTARE NEL MONDO DELL’INDUSTRIAGUIDA VERSO LA D’INFORMAZIONE Si SMART rende noto che iINFORMAZIONE dati in nostro possesso LA INDUSTRY LA PRODUZIONE SMART INDUSTRY MECCANICA E DELLE MACCHINE PER INGEGNERI E ARCHITETTI liberamente ottenuti per poter effettuare i servizi TECNICO SCIENTIFICA INDUSTRIALE UTENSILI PER LE PMI e similari, sono relativi a spedizioni, abbonamenti PROFESSIONALE VIA MAIL secondo quanto previsto dal GDPR Ogni 15 giorni raggiunge oltre 42.000 utilizzati iscritti 2016/679. Titolare del trattamento è Quine srl, via Spadolini, 7 - 20141 Milano (info@quine.it). Si comunica inoltre che i dati personali sono contenuti presso la nostra sede in apposita banca IVO GRASSO e dati di cui è responsabile Quine srl e cui è possibile MASSIVE ARTS rivolgersi per l’eventuale esercizio dei diritti previsti SALVATORE ADDEO www.audiofader.com dal D.Lgs 196/2003. WEBSITE AGGIORNATO © Quine srl – Milano www.MTEDocs.it www.pulizia-industriale.it MENSILE DI FORMAZIONE E IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE IVO GRASSO e www.terminidellameccanica.com TUTTI I VOLTI MASSIVE ARTS E LE AZIENDE INFORMAZIONE TECNICHE 50 ANNI LA VOCE AGGIORNAMENTO OPERA NEL CAMPO DELLA DA PULIZIA LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE PER IL TRADUTTORE MULTILINGUE DELLA MECCATRONICA AUTOREVOLE DEL CLEANING IL MECCATRONICO PER L’AUTORIPARAZIONE INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E SALVATORE E DELL’AUDIO PROFESSIONALE ADDEO DELLA MECCATRONICA www.audiofader.com FACILITY MANAGEMENT Distribuzione WEBSITE AGGIORNATO 1. Disinfestazione e servizi ambientali www.MTEDocs.it www.pulizia-industriale.it MENSILE DI FORMAZIONE E IL PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI QUOTIDIANAMENTE MAGAZINE MENSILE DIGITALE 2. Alberghi TUTTI I VOLTI E LE AZIENDE INFORMAZIONE TECNICHE 50 ANNI LA VOCE AGGIORNAMENTO PER OPERA NEL CAMPO DELLA DA PULIZIA COLLABORA CON: LA PIATTAFORMA ITALIANA DELLA PRODUZIONE MUSICALE QUINE DELLA MECCATRONICA 3. Aziende alimentari e varie AUTOREVOLE DEL CLEANING IL MECCATRONICO PER L’AUTORIPARAZIONE INDUSTRIALE, SANIFICAZIONE E E DELL’AUDIO PROFESSIONALE FACILITY MANAGEMENT 4. Pubblici esercizi Partite IVA dal prossimo anno la contabilità diventa un lavoro a tempo pieno e i costi salgono

a pag. 15

→ pag.37

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N. 12 - Dicembre 2016

La crisi ancora “morde”, il contesto politico barcolla, alta l’attenzione sul governo degli ingegneri

Raddoppiati i programmi per le opere pubbliche, un trilione → pag.3 di dollari per infrastrutture e stimolo ai consumi. Gli effetti in Europa e le opportunità per le imprese italiane. La Cop22 di Marrakech e le politiche Usa sulle emissioni. alle pagg. 6-7

segue a pag. 2

GOVERNO IN CRISI

LA TRIVELLA

CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Parte il piano 'smart city' 1 miliardo per 14 città

a pag. 7

INTERVISTA ALL’ARCH. DE LUCCHI

“Il museo del futuro è il mondo intero”

a pag. 9

I pareri degli Ordini dopo l’esito del referendum del 4 dicembre

Abbiamo sentito alcuni Ordini per commentare un ipotetico scenario all'indomani delle dimissioni di Renzi. Nelle parole dei Presidenti inter pellati è fortissima la preoccupazione sull’ennesima battuta d’arresto di un Paese in affanno. Stabilità e certezza sono oggi più lontane per lo meno dal punto di vista temporale. Come sottolinea Varese “Ora gli ac cordi tra CNI e Governo che fine faranno?” / alle pagg. 1819

Eucentre per ricostruire la sicurezza

A Pavia il Centro Europeo di Ricerca e→ Formazione pag.25 in Ingegneria Sismica

a pag. 10

Professionisti al passo coi tempi...

Per redarre un progetto il supporto informatico è dato per scontato che i professionisti lo abbiano, lo usino e lo utilizzino. Per depositare un progetto in Comune è scontato che tutto il supporto elettronico diventi carta, che la firma digitale non sia prevista, e che sia scontato fare una coda di ore per farsi mettere un timbro di carta per documen→ pag.5 tare la consegna.

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di Fabio Chiavieri

Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano

Programma Corsi di Aggiornamento Professionale Gennaio - Maggio 2017

50 anni di torni

Fondata da Paolo Giana nel 1966, Torgim compie il prestigioso traguardo dei 50 anni di attività. Il comune di M agnago vide un grande sviluppo economico e industriale già a partire dalla seconda metà del 1800. Con il passare dei decenni il territorio s’è via via arricchito di aziende manifatturiere che hanno rappresentato delle vere eccellenze in molti settori industriali. [pag. 11]

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Novembre/Dicembre 2016

#4maggio 2016 mensile

M acerie ovunque, interi paesi rasi al suolo, gente disperata, sguardi persi. No, non è lo scenario di guerra che ci arriva da qualche zona remota del mondo, a cui siamo tristemente abituati. È la forza devastante del terremoto che ha colpito, e continua a farlo, il nostro Centro Italia. Una faglia che si è estesa per cinquanta chilometri, una ferita su quelle terre che non si potrà più rimarginare. L’Italia è scossa, f isicamente e mentalmente; schiaff eggiata dalla mano della natura che a volte sa essere molto dura nella sua inarrestabile f orza. Eppure il no stro paese risulta essere nelle prime posizioni per quanto riguarda l’utilizzo di tecnologie antisismiche nelle nuove costruzioni. Cosa succede allora? A lessandro M artelli, Presidente del Glis (Isolamento sismico e altre strategie di progettazione antisismica), ha dichiarato che “ Oltre il 70% dell’edificato italiano attuale non è in grado di resistere ai terremoti che potrebbero colpirlo” . Il problema pertanto è la sicurezza delle costruzioni più datate, e di un immenso patrimonio storico e culturale famoso in tutto il mondo, fatto di chiese, monumenti, palazzi storici, emblema di un passato grandioso che ha visto protagonisti i più grandi artisti e ingegneri di tutti i tempi. Il tema della sicurezza degli ambienti in cui viviamo e lavoriamo, più volte trattato dal nostro giornale e a cui le nostre imprese pongono molta attenzione, ritorna così alla ribalta in un frangente – purtroppo non l’unico negli ultimi anni - tanto eclatante quanto drammatico. Dalle pagine de L’A mmonitore abbiamo rivolto molti inviti al settore manif atturiero italiano a investire in tecnologie produttive innovative per continuare a essere competitivo, e questa volta ci sentiamo di invitare tutti a investire sulla propria sicurezza, lo Stato a salvaguardare la vita dei cittadini intervenendo signif icativamente sulle strutture pubbliche e sul nostro prezioso patrimonio artistico, perché il futuro non si prevede, men che meno un terremoto, ma si prepara.

© Collegio degli ingegneri e Architetti di Milano

È vietata qualsiasi utilizzazione, totale o parziale, dei contenuti ivi inclusa la riproduzione, rielaborazione, diffusione o distribuzione dei contenuti stessi mediante qualunque piattaforma tecnologica, supporto o rete telematica, senza previa autorizzazione

NEWSLETTER – Nr.01 – Pag.1

– Anno 72 - n. 9

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VENERDÌ 13 GENNAIO 2017

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Via libera alla finanza innovativa, quali risposte alla stretta del credito?

IN QUESTO NUMERO

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PRIMO VOLUME

La cultura del pulito


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Al vostro fianco per progettare, studiare e sviluppare soluzioni adatte a strutture e imprese

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Motivazioni e presentazione La riunione Cristallizzazione e sviluppo, la tensione creativa Le culture operative La terziarizzazione dei servizi Le fasi contrattuali La qualità La dorsale dell’appalto Formare il formatore

Il Primo Volume, La Cultura del pulito, evidenzia come gli aspetti culturali analizzati in profondità forniscono gli spunti per potenziare l’attività dei servizi, creare nuove opportunità lavorative sia per le imprese sia per le aziende. Apre nuove prospettive per il lavoro, creando o valorizzando le figure intermedie, come i capi servizio, le governanti o i portatori d’interessi.


A 1.1 – IL MARCHIO MAISON FRESH Il marchio Maison Fresh è la visibilità che contraddistingue chi opera usando come linea guida la cultura del PULITO da chi opera con superficialità e scarsa competenza sia che si tratti dell’esecutore materiale sia che si tratti del committente. Cultura del PULITO che apre una nuova dimensione della conoscenza ai responsabili della vivibilità degli ambienti di lavoro e fornirà al mandante e all’esecutore gli elementi necessari per elaborare in stretta collaborazione il programma delle operazioni necessarie all’ambiente in oggetto nel rispetto delle esigenze igieniche, estetiche e funzionali. Qualità ed economicità delle operazioni sono un obiettivo ambizioso che si può ottenere solo se il responsabile interno e quello esterno hanno pari conoscenza degli aspetti culturali che rappresentano la missione che l’attività della pulizia ambientale ha nell’ambito della prevenzione sanitaria, dell’immagine pubblica e privata della funzionalità, agibilità degli ambienti di lavoro oltre e 1.1.1naturalmente Il marchio Maison di tutti gli aspetti Fresh tecnici che riguardano le linee d’in-

Percorso di Formazione

tervento da applicare sulle specificità delle superfici che rivestono la struttura di quell’ambiente. Il mandante e l’impresa responsabili della vivibilità degli ambienti di lavoro devono essere affrancati dai limiti della loro cultura, infatti, il pressapochismo con cui si affronta il processo dell’analisi di un ambiente, che si riflette conseguentemente sull’azione degli operatori, non è che una concausa derivante dalla mancata cultura del Pulito che al suo interno sviluppa altre forme di cultura come quella della PROFESSIONALITÀ quella DELL’OSPITALITÀ e della SICUREZZA. Culture che devono agire come linee guida del ruolo che ogni persona esercita quotidianamente, infatti, il termine cultura non deve essere obbligatoriamente associato al fenomeno artistico ma alla ricerca costante della conoscenza e dall’impegno per applicarla.

Capitolo 1 Motivazioni e presentazione

1.1.2 La sottovalutazione 1.1.3 La Linea Guida L’azienda nell’azienda 1.1.4 Visibilità del percorso

A 1.2 – LA SOTTOVALUTAZIONE L’atteggiamento del management nei confronti della pulizia del 1.1.5ambiente L’apertura tavolo se si considera che menproprio di lavorodel è stupefacente,

1.1.6 Allarmismi o realtà 1.1.7 Valori o un sogno

Maison Fresh

Primo Capitolo Motivazioni e presentazione A 1.1 – IL MARCHIO MAISON FRESH Il marchio Maison Fresh è la visibilità che contraddistingue chi opera usando come linea guida la cultura del PULITO da chi opera con superficialità e scarsa competenza sia che si tratti dell’esecutore materiale sia che si tratti del committente. DIMENSIONE Pulito - Parte 1.indb 35 Cultura del PULITO che apre una nuova dimensione della conoscenza ai responsabili della vivibilità degli ambienti di lavoro e fornirà al mandante e all’esecutore gli elementi necessari per elaborare in stretta collaborazione il programma delle operazioni necessarie all’ambiente in oggetto nel rispetto delle esigenze igieniche, estetiche e funzionali. Qualità ed economicità delle operazioni sono un obiettivo ambizioso che si può ottenere solo se il responsabile interno e quello esterno hanno pari conoscenza degli aspetti culturali che rappresentano la missione che l’attività della pulizia ambientale ha nell’ambito della prevenzione sanitaria, dell’immagine pubblica e privata della funzionalità, agibilità degli ambienti di lavoro oltre e naturalmente di tutti gli aspetti tecnici che riguardano le linee d’in16

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

tervento da applicare sulle specificità delle superfici che rivestono 09/2019 | DIMENSIONE PULITO 35 la struttura di quell’ambiente. Il mandante e l’impresa responsabili della vivibilità degli ambienti di lavoro devono essere affrancati dai limiti della loro cultura, infatti, il pressapochismo con cui si affronta il processo dell’analisi di un ambiente, che si riflette conseguentemente sull’azione12/2/19 degli3:08 PM operatori, non è che una concausa derivante dalla mancata cultura del Pulito che al suo interno sviluppa altre forme di cultura come quella della PROFESSIONALITÀ quella DELL’OSPITALITÀ e della SICUREZZA. Culture che devono agire come linee guida del ruolo che ogni persona esercita quotidianamente, infatti, il termine cultura non deve essere obbligatoriamente associato al fenomeno artistico ma alla ricerca costante della conoscenza e dall’impegno per applicarla.

A 1.2 – LA SOTTOVALUTAZIONE L’atteggiamento del management nei confronti della pulizia del proprio ambiente di lavoro è stupefacente, se si considera che men-


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

Maison Fresh

Percorso di Formazione tano drammatici se c’è chi sostiene che sono 49000 i decessi imputabili alle infezioni contratte negli ospedali. Gli ambienti dove alta è la rotazione delle persone, come ad esempio l’albergo, il rischio di contrarre una patologia è presente e potrebbe essere causata dall’ospite che l’ha preceduto o la stessa cameriera ai piani che non applica la corretta prassi igienica. Prima o dopo, tutto ciò che è stato sottostimato presenterà il suo conto.

A 1.3 – LA LINEA GUIDA L’AZIENDA NELL’AZIENDA Elaborare questa linea guida ha richiesto un lavoro meticoloso e molto tempo per individuare ed esaminare quelle debolezze del sistema che non hanno consentito di raggiungere un risultato conforme alle reali esigenze di un ambiente.

silmente eroga delle risorse per inquinarlo, e molto spesso lamenta insoddisfazione anche per le pulizie di facciata, ma si consola avendo la convinzione di aver strappato un prezzo conveniente. È pur vero che il mondo del lavoro viaggia su due binari paralleli. Sul primo scorrono le attività degne della comune considerazione, sull’altro, quelle sottostimate come l’invisibilità dei batteri. Concordiamo sul fatto che le macro soluzioni del manager a profitto immediato ottengono un maggior consenso rispetto a quelle che passano inosservate, anche se nella realtà sono quelle indispensabili alla sopravvivenza, mi riferisco al contadino che pur creando cibo è sempre stato affamato come quell’esercito degli operai pulitori che ogni giorno dovrebbero contrastare la diffusione dei batteri senza un’adeguata preparazione o con strumenti inadeguati e scarse risorse. Sottovalutazione che ha determinato l’inevitabile sconfitta della prevenzione sotto il profilo igienico confermata dalle statistiche che sottolineano l’eccessivo assenteismo dal lavoro, forse per patologie contratte proprio nello stesso ambiente o come i virus influenzali si propagano facilmente o peggio quando i dati diven-

Il percorso della linea guida L’AZIENDA NELL’AZIENDA si sviluppa su tre volumi: ■ Il primo evidenzia come gli aspetti culturali analizzati in profondità forniscono gli spunti per potenziare l’attività dei servizi, creare nuove opportunità lavorative sia per le imprese sia per le aziende. Apre nuove prospettive per il lavoro, creando o valorizzando le figure intermedie, come i capi servizio, le governanti, i portatori d’interessi, inserendole a pieno titolo non solo nell’attività specifica, ma quali portatori della cultura dell’ospitalità, la cultura del pulito e la sicurezza, la cultura della professione nel tessuto socio economico e nel contesto urbano. ■ Il secondo volume articola l’analisi dell’ambiente nei vari aspetti fornendo tutti i dati metrici e numerici, le caratteristiche delle superfici e i fattori aggressivi con cui gli operatori dovranno confrontarsi, oltre alle condizioni di lavoro e le possibili ingerenze e imprevisti che possono manifestarsi lungo la dorsale dell’appalto. ■ Il terzo volume è dedicato all’azione. Sul quadro della situazione emerso dall’analisi, fornirà le indicazioni su come fare e non fare determinate operazioni, ma essenzialmente consentirà l’elaborazione di un piano degli interventi e le frequenze dell’azione peri risultati conformi alle reali esigenze di quell’ambiente.


Percorso di Formazione A 1.4 – VISIBILITÀ DEL PERCORSO Dopo un’attenta fase di collaudo i responsabili, solo dopo aver raggiunto la conformità del risultato in relazione alle specifiche esigenze di quell’ambiente, potranno fregiarsi del marchio MAISON FRESH ed esporlo con un distintivo da applicare alle divise degli operatori e un adesivo che evidenzia quali attrezzature sono utilizzate per compiere l’azione pulente. La visibilità del marchio MAISON FRESH garantisce e rassicura le persone presenti nell’ambiente che al suo interno l’attenzione al profilo igienico, è ai massimi livelli. La linea guida oltre ad affrontare temi come l’analisi dell’ambiente e le metodologie degli interventi si è occupata degli aspetti economici che a dire delle parti è una causa o concausa della mancata applicazione della corretta prassi igienica nell’ambiente. Il percorso virtuoso al termine del quale sarà consegnato il marchio Maison Fresh, inizia partecipando alla riunione coordinata dal redattore della linea guida L’AZIENDA NELL’AZIENDA alla quale dovranno partecipare il responsabile delegato dal mandante e quello dell’impresa. La Riunione si pone quale obiettivo oltre agli aspetti tecnici evidenziati dalla linea guida l’a-

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

Maison Fresh

pertura alla cultura del dialogo tra due aziende che operano nello stesso ambiente, il che presuppone una visione univoca su ciò che si deve fare e quale sia il risultato che s’intende conseguire. Tutto ciò presuppone che entrambi i responsabili abbiano pari competenze per potersi confrontare sui vari temi e la stessa consapevolezza che non si può affidare la salute dei lavoratori degli ospiti, l’immagine dell’azienda e la funzionalità dei suoi locali senza una stretta collaborazione tra le due aziende.

A 1.5 – L’APERTURA DEL TAVOLO Il management delle aziende che hanno delegato le pulizie del proprio ambiente non deve sottovalutare gli effetti nel breve e lungo periodo del rischio biologico. Come è noto gli adempimenti e il rispetto della normativa in tal senso fa riferimento al Documento Unico di Valutazione dei rischi. Adempimenti che sono a carico del responsabile della sicurezza e richiedono una preparazione specifica e l’obbligo a partecipare ai corsi per acquisire la competenza necessaria al suo incarico che prevede la sicurezza in ogni suo aspetto dei visitatori lavoratori e chi soggiorna nel suo ambiente. Alla riunione, coordinata dall’autore della linea guida, è invitato a partecipare il responsabile della sicurezza interna e il responsabile dell’impresa che opera al suo interno, è invitato inoltre il fornitore locale delle attrezzature e del materiale pulente, che ha patrocinato l’incontro ha fornito i supporti logistici per la realizzazione della riunione ma soprattutto acquisisce la stessa competenza, per essere in grado di allineare le forniture a una nuova dimensione del pulito.


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

Maison Fresh

Percorso di Formazione L’apertura di un tavolo a cui partecipano solo i diretti interessati, persegue obiettivi specifici non trattabili nella loro interezza in un’aula dove siedono interlocutori con differenti situazioni e restii a rendere pubbliche le diverse situazione, siano esse negative o positive. Questa formula consente nel solo arco di una giornata di fornire soluzioni che possono essere collaudate il giorno dopo, tuttavia ogni cambiamento più o meno radicale deve essere testato, s su un percorso parallelo che non intralci le attività correnti e solo dopo le opportune verifiche inserito nel contesto operativo. Il coordinatore della riunione sarà affiancato da un collaboratore che registrerà l’andamento della riunione e in particolare le differenze valutazioni e soluzioni proposte dagli interessati ed effettuerà i calcoli per delle verifiche immediate sui tempi e costi di determinate operazioni.

A 1.6 – ALLARMISMI O REALTÀ La panoramica degli scenari relativi alla sottostima delle tematiche che riguardano le pulizie e gli evidenti situazioni di degrado e insalubrità che tutto ciò comporta ha scosso la sensibilità dell’artista da indurlo a infiltrarsi in questa realtà e osservare fluttuando ogni minimo aspetto e scavare in profondità tra le problematiche, che assillano il settore delle pulizie industriali, il livello di attenzione delle utenze, sia per quanto riguarda l’immediatezza del risultato e le proiezioni future prima che tutto si trasformi in un’informe poltiglia.

Nessuno può avere la presunzione, la certezza che una sua idea, un progetto realizzi esattamente ciò che ha previsto, ipotizzato, ma ciò non giustifica il fatto che la mancanza di certezze rappresenti un freno l’annullamento di qualsiasi iniziativa che non corrisponda a canoni tradizionali. Ogni giorno milioni e milioni di persone compiono il rito della pulizia, interlocutoria per quanto riguarda il profilo igienico e più soddisfacente per quanto riguarda l’estetica e la funzionalità legata al riordino della stanza. Immaginate un ospedale, una fabbrica, un’abitazione o la stessa città se giornalmente milioni di addetti non provvedessero a mantenere sotto controllo i fattori aggressivi. Un’enorme pattumiera regno incontrastato di topi e di ogni tipo d’insetti e batteri in grado di contagiare chiunque ne venisse a contatto. Scenario allucinante che non si materializza grazie all’abnegazione e al sacrificio di singoli individui. Abnegazione e sacrificio che tuttavia non è sufficiente per raggiungere un risultato conforme alle esigenze igieniche degli ambienti dove si muovono in promiscuità migliaia di persone. La pulizia è una componente rilevante della prevenzione, ma come ogni processo che ha grossi margini di miglioramento, se sottovalutata continuerà a regredire con conseguenze sempre più catastrofiche. L’insufficiente spazio nell’educazione dei giovani e la mancata sottolineatura di una maleducazione sempre più diffusa tra gli adulti e la totale assenza dei concetti e l’applicazione delle linee

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 19


Percorso di Formazione guida indicate dalla cultura del pulito o quella dell’ospitalità e della sicurezza e della professione vanificano ogni sforzo anche della più dettagliata normativa o legge, infatti, si riscontra una recrudescenza della mortalità e gravi incidenti sul lavoro, come si rileva sempre più accentuata l’incapacità a dialogare rendendo sempre più asfittici i rapporti ma soprattutto quelli che potrebbero dare adito a operazioni di lavoro e che dire delle patologie contratte sul lavoro, la mortalità a causa d’infezioni contratte negli ambienti ospedalieri, il degrado di molte aree urbane, sono tutti indicatori che la cultura del pulito, dell’ospitalità, della professione della sicurezza sono ancora delle belle parole, infatti, per mascherare queste enormi carenze nelle aziende, nelle istituzioni e nei semplici rapporti umani dilaga la politica dell’apparire e non quella dell’essere.

A 1.7 – VALORI O UN SOGNO I valori non devono essere frutto di un sistema valoriale ideologico ma essere espressione di un luogo comune difficile da criticare e neutrale, che non presenta mille sfaccettature. Il quadro della situazione appena prospettata indica che i valori appartengono più alla sfera dei sogni più di quella della realtà. Essenziale è quindi prescindere da qualsiasi posizione pregressa e da preconcetti che costituiscono un blocco al libero fluire dell’ovvietà e sono ostacoli alla percezione e sono frutto di una visione settoriale imposta da chi vede la competenza, un ostacolo al suo incedere nonostante la sua incompetenza. È necessario focalizzare ogni dettaglio, poiché ogni particolare può contenere potenzialità espressive operative e rilevanti. Come l’osservazione e il ragionamento. Osservare il soggetto in contesti diversi, utilizzare ciò che si è osservato come punto di partenza con particolare attenzione a tutto ciò che è sottostimato. Quanto più un soggetto è sopravvalutato può essere ridimensionato, mentre il sottostimato non potrà che rivelare inedite potenzialità. La tensione creativa aiuta a giostrare tra il negativo e il positivo forte

della certezza che solo alla presenza di entrambi i poli può scaturire l’energia. Le informazioni senza visioni indotte, provenienti da indagini periferiche su ogni tipo di realtà, e in particolare quelle dove la tensione creativa ha un ruolo determinante, permettono di compiere un percorso a spirale dove avviene la pulizia dell’informazione, evitando così il pressappochismo e consentono di effettuare una sintesi che abbia attinenza con la realtà. Valori o sogno, cominciamo dalla pulizia, l’ordine dell’abitazione, del proprio posto di lavoro, mantenendo pulito il proprio contesto urbano rispettando la raccolta differenziata, lavarsi le mani ogni volta che entra a contatto con superfici a rischio non portare le mani alla bocca se prima non sono state lavate, se vogliamo continuare tenendo sempre presente che il livello di civiltà di una nazione, l’immagine di un’attività si misura con il giudizio del suo rapporto con la pulizia. Non è necessario costruire grattacieli sempre più alti per avere la considerazione è sufficiente professare in modo concreto ed evidente la cultura della professione dell’ospitalità, della sicurezza del pulito e se proprio vogliamo impressionare, trasferire nelle abitazioni e negli ambienti di lavoro la cultura alberghiera, mantenendo le proprie stanze, i bagni, come le suite di un grande albergo. Visione univoca per migliorare la qualità e l’economicità, per recuperare risorse per attivare barriere protettive, migliorare la comunicazione, ottimizzando continuamente la prestazione, contrastando gli inevitabili cali di concentrazione a causa della ripetitività del servizio. Come ogni impegno innovativo sicuramente suscita una sorta di opposizione specialmente se si deve riconoscere che allo stato attuale il problema è irrisolto. Il messaggio è rivolto ai responsabili che hanno a cuore il loro ambiente e hanno acquisito la consapevolezza che senza una linea guida adeguata si rischia di continuare a finanziare l’inquinamento del proprio ambiente a discapito della sua vivibilità sotto il profilo Maison Fresh igienico estetico e funzionale. 09/2019 | DIMENSIONE PULITO

DIMENSIONE Pulito - Parte 1.indb 39

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

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12/2/19 3:08 PM


PRIMO VOLUME PRIMO VOLUME

Capitolo 2 Secondo Capitolo La riunione 1. Il coordinatore della riunione: l’artista infiltrato ...................................................37 2. Il progetto ................................................................38 3. Il Dealer e il Management delle aziende 38

1. IL COORDINATORE DELLA RIUNIONE: L’ARTISTA INFILTRATO Mauro Martini è uno dei maggiori esperti, a livello internazionale, sulle tematiche concernenti le attività del settore delle pulizie professionali. Il suo impegno è stato essenzialmente rivolto alla modernizzazione, proponendo soluzioni tecnicamente avanzate a favore della qualità e a una maggiore dignità sociale dei suoi addetti. Martini oltre vent’anni fa ha proposto il primo programma (“Stratos”), sulla modalità di attuazione dei preventivi (inserito da Giulio Guizzi nel suo libro dedicato alle pulizie professionali); sempre sul versante delle proposte innovative segnaliamo anche le indicazioni, avanzate per la prima volta nel settore dei servizi di qualità da proporre al settore alberghiero. Martini ha tenuto numerosi corsi di formazione per conto di importanti aziende industriali, sia per i dipendenti delle aziende, che per i loro clienti: rivenditori, imprese di pulizia; parallelamente a questo impegno, svolge un’importante

Lacultura Cultura del del pulito Pulito La

4. 5. 6. 7.

Maison Maison Fresh Fresh

La riunione un’area inesplorata ...................38 L’obbligatorietà .....................................................39 Il responsabile della sicurezza ....................39 L’assunzione della responsabilità...............39

attività nel campo delle arti visive, realizzando opere di alto spessore culturale. Martini, Fondatore del movimento dei fluttuanti, sceglie la dimensione della sottostima come terreno di confronto, con l’obiettivo di usare la creatività per ridare considerazione a un settore ritenuto marginale ma che nella realtà ha un enorme valore nei confronti della vita. Martini osserva gli scenari della globalizzazione, le derive populistiche, l’aumento esponenziale della povertà, la dilagante problematica dei rifiuti, le molteplici energie e le intelligenze sottostimate, le aziende cristallizzate su posizioni obsolete, i rapporti personali sempre più impersonali, scenari che scuotono chi è sempre alla ricerca dell’ispirazione per accorciare la distanza tra il fenomeno artistico e il mondo del lavoro. Martini ha la consapevolezza che ogni volta che si confonde la missione che ispira ogni attività con i soli obiettivi economici si perde di vista l’essenza dei problemi, l’immaginazione s’impoverisce e si allarga a dismisura la dimensione della sottostima.

L’azienda01/2020 nell’azienda | LINEA GUIDA 21 | DIMENSIONE PULITO 33


Percorso di Formazione Martini per diventare forza antagonista a quest’appiattimento ha realizzato la Linea Guida “L’azienda nell’azienda“, un primo passo per disegnare un nuovo modello economico e culturale nei rapporti tra le aziende mandanti e quelle che operano al loro interno.

2. IL PROGETTO All’apertura di un tavolo con i Dealer che operano sul territorio, saranno esposti i temi che rappresentano gli obiettivi a fronte dei quali andranno indicate soluzioni tecniche e organizzative per realizzarli. Il progetto nasce a causa dell’evidente stato di degrado che si riscontra in molti ambienti di lavoro, dove il pulito è solo apparente e troppe superfici sono escluse da ogni forma di trattamento, inoltre la mancata prassi igienica sulle superfici e la gestualità degli operatori è causa di molte patologie e dei riflessi negativi sull’immagine delle aziende mandantI e di quelle esecutrici. Ed è in quest’ottica che occorre modificare la competenza del committente nei confronti delle pulizie rivedendo i sistemi organizzativi e gestionali, ma soprattutto i rapporti committente e impresa, dove i preconcetti impediscono una visione più moderna dell’attività. Occorre alzare il tasso tecnico delle imprese, evitando la genericità a favore della specializzazione, solo così la qualità e l’economicità può essere garantita lungo tutta la dorsale dell’appalto.

3. IL DEALER E IL MANAGEMENT DELLE AZIENDE Il compito del fornitore delle tecnologie necessarie a garantire la vivibilità degli ambienti sotto il profilo igienico, estetico e funzionale è quello di dialogare con il management pubblico e privato, che vive momenti di tensione, alla ricerca delle maxi soluzioni finanziarie. Una deriva culturale che ha partorito un mostro a più teste che rende le soluzioni sempre più complesse, anche perché ad affrontarla sono chiamati gli stessi manager che l’hanno favorita. Il management, imbrigliato dai limiti della propria cultura legata al profitto ad ogni costo, avendo vissuto tra schemi obsoleti e un ottuso pragmatismo che ha reso ste22 34

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA DIMENSIONE PULITO | 01/2020

rile la visione della quotidianità, spesso non è in grado di mettere in discussione gli errori consolidati, impegnato a mascherare le sconfitte di un sistema che ha favorito obiettivi trasversali ed evita con ogni mezzo l’avvento del nuovo. É proprio a causa di questo dato incontestabile che è maturata la proposta di aprire un tavolo intorno al quale il management potrà toccare con mano gli effetti dell’omologazione del pensiero, le teorie economiche obsolete, e confrontarsi così con scenari diversi, adeguandosi alle nuove sfide e adottando una visione che deve poggiare su un sistema valoriale ideologico ed espressivo che trae nuova linfa ed energia dall’infinita dimensione dei sottostimati. Scenari culturali che incidono profondamente nell’ambito produttivo, come la cultura del pulito, dell’ospitalità della professione e della sicurezza. Dialogare su questi temi spingerà il management a guardare con occhi realisti, e a non opporsi con forme pregiudiziali alle trasformazioni delle procedure e delle situazioni operative.

4. LA RIUNIONE UN’AREA INESPLORATA L’apertura di un tavolo, con i dealer locali per dotare questa figura professionale del know how necessario per confrontarsi culturalmente e tecnicamente sia con le aziende mandanti e quelle esecutrici per informare i responsabili sulle situazioni che mettono a rischio la vivibilità degli ambienti di lavoro. Questa forma di riunione è un’area inesplorata, infatti, abbandona l’aula di tipo scolastico e si sposta in una sala riunioni dove il dealer agirà da coordinatore tra il responsabile della sicurezza dell’azienda mandante e quello dell’impresa. La riunione ripercorrerà il percorso delle analisi effettuate e i risultati riguardanti l’organizzazione, la forza lavoro, i set operativi utilizzati e le modalità degli interventi. Questo senza occultare o minimizzare le problematiche, bisogna, infatti, tenere conto che l’incontro ha come obiettivo la ricerca dei reali bisogni dell’ambiente, cercando di trovare le procedure più idonee per conseguire risultati su tutti i tre obiettivi più importanti: igiene, estetica


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

Maison Fresh

pulizia di superfici o oggetti può rappresentare un rischio per la salute della persona, o provocare danni alle strutture e alle attività del cliente.

6. IL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA

e funzionalità. La presenza al tavolo della riunione dei due responsabili consente la valutazione delle interferenze e dei rischi correlati con lo svolgimento delle operazioni. La Linea Guida “L’azienda nell’azienda “ agevolerà il confronto tra mandante ed esecutore, per creare una visione univoca sulle problematiche tecniche e organizzative necessarie a garantire che gli interventi di pulizia siano conformi alle esigenze igieniche, estetiche e funzionali espresse dall’analisi accurata dell’ambiente.

5. L’OBBLIGATORIETÀ L’obbligatorietà di questo percorso istruttivo è riscontrabile dalle indicazioni del documento unico di valutazione dei rischi. Com’è noto gli adempimenti e il rispetto della normativa che fa riferimento al documento sono a carico del responsabile della sicurezza. Questi adempimenti necessitano una preparazione specifica, e quindi l’obbligo a partecipare a corsi che permettano di acquisire la competenza necessaria per provvedere alla sicurezza dei visitatori, dei lavoratori, e di chi sosta nell’ambiente di lavoro. Con la costituzione della Comunità Economica Europea si è sentita l’esigenza di tutelare tutti i cittadini-consumatori a essa appartenenti, secondo gli stessi criteri: per questo, è stata emanata la direttiva in materia di responsabilità per danni causati da prodotti difettosi. Con il termine difettoso ci si riferisce non alla mancanza di funzionalità, ma alla mancanza di sicurezza del prodotto, e ai rischi che può provocare durante l’utilizzo. In questo contesto, la mancata o errata

Non è possibile che in un ambiente lavorativo non sia presente una figura professionale che sappia sviluppare il piano degli interventi e tracciare un profilo economico variabile per confrontarsi con la struttura esterna. Compito del management dovrebbe essere quello di delegare una persona, ad esempio il responsabile della sicurezza, ricordandogli che nel documento di valutazione dei rischi è presente anche il rischio biologico, e che avrà quindi il compito di interagire con l’impresa preposta, per verificare se gli interventi effettuati e i metodi applicati corrispondono a una corretta prassi igienica. Il responsabile della sicurezza deve conoscere il suo ambiente non meno del responsabile della squadra dei pulitori, per interagire e condividere i criteri di scelta. La riunione è il momento più idoneo per decidere la struttura definitiva di un progetto e raggiungere la convinzione di aver disegnato uno scenario corretto. È il momento opportuno per ridurre ed eliminare le distanze che tradizionalmente separano il mandante e l’esecutore, e trovare un modus operandi basato sulla collaborazione e sulla conoscenza delle reciproche difficoltà. Questo aiuta ad aprire un dialogo che porti a concretizzare ciò che deve essere fatto, consentendo a entrambe le parti di esprimere il proprio punto di vista.

7. L’ASSUNZIONE DELLA RESPONSABILITÀ Il fatto che nonostante l’impegno dei dealer a fornire attrezzature e prodotti di qualità si riscontra una costante regressione della qualità e un aumento esponenziale dei rischi biologici. La mancata cultura del pulito da parte dei responsabili degli ambienti di lavoro, che si accontentano della pulizia di facciata, confidando nel fatto che i batteri non sono visibili a occhio nudo non si rendono conto che mensilmente finanziano l’inquinamento batterico del proprio ambiente. Un quadro della situazione non certo edificante, quando sarebbe sufficiente far istruire il responsabile della sicurezza per interagire con il responsabile dell’impresa e trasformare le metodologie domestiche in una vera e propria industrializzazione delle operazioni. Industrializzazione che non lascia spazio alla discrezionalità dell’operatore e alla sua interpretazione del pulito ma agisce correttamente sulle tre linee di produzione che attraversano compiutamente ogni locale rendendo la qualità più economica rispetto ai costi del disservizio. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 35 23 01/2020 | DIMENSIONE PULITO


PRIMO VOLUME La Cultura del Pulito

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Percorso di Capitolo 3 Terzo FormazioneCapitolo Cristallizzazione e sviluppo, Cristallizzazione e sviluppo, la tensione creativa la tensione creativa 3.1 L’errore consolidato .............................................. 3.2 La cristallizzazione................................................ 3.3 La ripresa ................................................................... 3.4 La tensione creativa ............................................. 3.1 L’ERRORE CONSOLIDATO Molteplici sono gli errori consolidati che l’essere umano contrabbanda per comportamenti positivi, o nel migliore dei casi sostiene l’impossibilità di modificarli per motivi economici o per il semplice timore dei cambiamenti. La tendenza a sottovalutare i segnali che precedono eventi o le situazioni quando non coinvolgono direttamente la sfera personale a cui aggiungo la predisposizione a sottovalutare le persone in relazione all’attività che svolgono e ha dare eccessiva considerazione a ruoli e persone che esercitano magistralmente la politica dell’apparire e non quella dell’essere. Sottovalutazione che ha pieno titolo può essere annoverata tra le cause degli incidenti domestici e sul lavoro, infatti, nonostante le dettagliate normative, e l’obbligatorietà della presenza del responsabile della sicurezza in ogni azienda i lavoratori e gli stessi ospiti degli ambienti ad alta densità di presenze corrono facilmente rischi di ogni genere tra cui quello biologico. Il rischio biologico è sicuramente il più subdolo perché la sua pericolosità è riscontrabile solo attraverso un tampone ma non è visibile ad occhio nudo. Una manifestazione evidente degli errori consolidati è la ricerca spasmodica delle comodità, che la società dei consumi esalta continuamente attraverso pubblicità accattivanti. Comodità che riduce la capacità ad affrontare le situazioni che richiedono sia lo sforzo fisico sia la capacità a superare qualsiasi difficoltà. Un classico errore consolidato è quello dell’imprenditore che focalizza la sua attenzione su tutto ciò che ha un riscontro economico immediato e trascura tutto ciò che ha, un ritorno a medio o a lungo termine. Limitare le risorse per la pulizia del proprio ambiente equivale a finanziare anche se in forma ridotta l’inquinamento del proprio posto di lavoro con il rischio di creare danni a quei settori primari della propria azienda. 24

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

3.5 La rianimazione ...................................................... 3.6 Dibattere per capire.............................................. 3.7 Tempo scaduto .......................................................

3.2 LA CRISTALLIZZAZIONE Una conoscenza globale e veritiera non può prendere forma senza posare uno sguardo analitico sulla realtà e senza stimolare il singolo a guardare gli eventi non solo per gli aspetti positivi senza mettere sotto controllo quelli negativi . La cristallizzazione di un’azienda o di un contesto civile e industriale si manifesta quando su di loro scende la patina dell’immobilismo, della mancanza degli stimoli delle maestranze, che sta dilagando nonostante ogni azienda si è dotata di un ufficio che dovrebbe occuparsi delle risorse umane ma che nella realtà spesso è come le pulizie di facciata, una delle tante operazioni che fanno parte della politica dell’apparire più di quella dell’essere. L’immobilismo la demotivazione crea l’inevitabile regresso si manifesta,quando il mercato ha delle contrazioni,e l’azienda risulterà impreparata per affrontare una nuova situazione. ed evidenzia l’avvenuta cristallizzazione dell’azienda e conseguentemente la sua fragilità. Un elemento scatenante è quando l’uomo rinnega la missione insita in ogni attività e antepone a essa obiettivi di ogni

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione natura e convenienza che hanno formato uno strato spesso e di difficile rimozione.

3.3 LA RIPRESA L’uomo e la sua storia hanno dimostrato che non esistono ostacoli insormontabili alla sua volontà, e prima o dopo trova il modo e i mezzi, le risorse per realizzare un sogno o un progetto. È questa convinzione che attiva la mia personale ostinazione a sottolineare l’importanza a divulgare la cultura del Pulito. La cultura del Pulito deve far parte non solo delle persone che operano nell’ambito specifico delle pulizie domestiche e degli ambienti di lavoro, ma deve assolutamente coinvolgere i responsabili degli ambienti di lavoro delle abitazioni e il territorio. L’innesto della cultura del pulito nel contesto socio economico è il primo passo per la riprese di ogni attività e del comportamento civico delle persone. Lo sviluppo di questa cultura nelle persone incide profondamente su comportamenti di varia natura, infatti, che ama il pulito ama anche la chiarezza e non persegue obiettivi trasversali mentre predica altri comportamenti. La brusca accelerazione che la tecnologia ha impresso in questo secolo, ha costretto la quasi totalità degli apparati statali e aziendali a occuparsi prevalentemente degli avvenimenti incalzanti senza potersi occupare dei limiti della loro cultura e delle culture sociali e operative che agiscono come base e supporto per lo sviluppo civile e del tessuto socio-economico. Un mondo, un’azienda, un contesto urbano tende a essere abitato da più di un individuo, così da fare ruota, in questi casi, intorno all’idea di costruire qualcosa in comune e qualcosa che sia possibile condividere.

3.4 LA TENSIONE CREATIVA

La cultura del pulito

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zazione sociale impedendo che un individuo si senta libero di esprimere la propria personalità senza il timore ad andare incontro i canoni imposti . La tensione creativa non è un oggetto, non è una merce che si può acquistare, essa incarna una visione del mondo e, se presa seriamente può essere vista come uno strumento per fare un mondo nuovo. Ogni volta che si perde di vista la tensione creativa, l’immaginazione del mondo si impoverisce e si amplia la sottostima collettiva delle reali energie. La creatività è la fisicità dei sogni ad occhi aperti.

3.5 LA RIANIMAZIONE La rianimazione ha inizio nel momento in cui matura la consapevolezza che il nostro modo di essere e di agire può essere determinato da errori consolidati trasformati in verità, e la sottovalutazione di un problema essenziale qual è l’omologazione del pensiero allo standard imposto dalla società, soprattutto attraverso i media e il costante e indistinto flusso di notizie, suoni, immagini, parole trasmesse dai mezzi di comunicazione che hanno portato a focalizzare la nostra attenzione su quei particolari ritenuti interessanti dalle alte sfere decisionali. Col passare del tempo l’individuo non ha più la possibilità di scegliere autonomamente i propri punti d’interesse, subisce passivamente la scelta, si uniforma alle procedure non usando forme alternative che non siano a esse compatibili. La politica dell’apparire a discapito di quella dell’essere. Trova conferma da un’opinione pubblica pilotata che mantiene un precario equilibrio, creando bisogni, non-bisogni. È evidente che la società minaccia i comportamenti individuali devianti con l’isolamento di cui le persone avvertono costantemente la paura. Paura che induce gli individui a non

La tensione creativa è in ognuno di noi, e questo è un dato incontestabile, infatti, è una fonte da cui non deve abbeverarsi solo il mondo dell’arte ma ancor più il contesto civile e quello industriale. La tensione creativa è quel valore aggiunto in grado di differenziare un prodotto, un servizio, un’iniziativa. Di un individuo si dice che è un vulcano d’idee e di un altro si dice che ne è privo. Partendo dal fatto inconfutabile che la tensione creativa è in ognuno di noi, se osserviamo il tessuto socio economico appare evidente, la necessità di adeguare la classe dirigente alle nuove sfide, misurando potenziando e orientando la creatività nella quotidianità. Ognuno di noi si dimostra bisognoso di partecipazione attiva e pratica, e sente la necessità di liberare la fantasia, troppo spesso vincolata fin dai primi anni dall’esigenza dell’organizXXXII

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione esternare idee e progetti senza monitorare prima il clima di opinione limitando così la piena libertà. Occorre dare una connotazione a questa deriva per favorire così l’uscita della propria creatività. Creando così un’inversione di tendenza.

3.6 DIBATTERE PER CAPIRE Il processo di apertura della mente al nuovo, all’innovazione ha bisogno della conoscenza e una giusta dose di umiltà per gettare uno sguardo di speranza sul mondo. I bisogni non-bisogni trasformano il mondo in un luogo di monotona uniformità. Questo presuppone la conoscenza non solo dell’oggetto del confronto ma di tutte le realtà con cui interagisce. È da sottolineare che nella fase ideativa, nella sua progettazione, tutti quelli che s’interfacciano con l’iniziativa sono chiamati a contribuire esprimendo le loro idee, così che tutti, indistintamente, collaborino alla realizzazione dell’obiettivo. La disponibilità al dialogo con gli astanti è un punto chiave dell’immagine stessa della persona creativa, infatti, egli è aperto al contributo di qualsiasi persona indipendentemente dalla provenienza professionale, dall’estrazione sociale, dal paese di provenienza, dal percorso religioso. Ciò che importa è la presenza attiva e credere che le idee che sgorgano possano trovare applicazione in quello schema operativo o nel proprio contesto privato e sociale. Non bisogna dimenticare la gestione della comunicazione che ha come presupposti la diffusione del contenuto, in determinate forme, per avere un sicuro consenso. Scenari che scuotono la sensibilità per accorciare la distanza con i suoi interlocutori. È doveroso ricordare che la sperimentazione di nuove procedure devono sempre viaggiare in parallelo senza creare

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La Cultura del Pulito

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disturbo all’attività in corso ma agire come uno specchio per consentire, ogni volta di fare un confronto ed evitare che l’esperimento possa annacquarsi nel marasma generale. Definito il canovaccio, l’iniziativa deve avere un andamento crescente per mantenere viva e spontanea l’attenzione.

3.7 TEMPO SCADUTO Non c’è più tempo per sofismi, locuzioni, interrogazioni. La promiscuità degli esseri umani in continuo movimento aumenta notevolmente le possibilità di contagio dalle patologie più leggere a quelle più gravi. Non a caso ogni tanto spuntano nuove patologie o rispuntano patologie che si ritenevano completamente debellate. L’inevitabile sconfitta del profilo igienico evidenzia l’eccessivo assenteismo dovuto al contagio che si sviluppa negli ambienti di lavoro e la conferma è la velocità impressionante di come si propagano i virus influenzali. La pulizia di facciata per soddisfare l’occhio del committente è quanto di meglio il settore delle pulizie industriali riesce a fornire alle sue utenze, per due motivi essenziali il primo è l’impreparazione del committente e degli esecutori e la mancanza di risorse che ritardano o impediscono di adeguare la preparazione delle maestranze a un’attività primaria cui è affidata la salute pubblica, l’immagine di un paese. Il contrasto all’avanzata dell’esercito dei batteri - che possiede un’arma potentissima “l’invisibilità” deve essere affidata a professionisti del pulito, che siano in grado di programmare prima gli interventi sull’ambiente, il suo stato, la destinazione e l’intensità d’uso dei locali. Tutto ciò può essere possibile, solo se il management che ha a cuore la vivibilità del suo ambiente di lavoro ed è consapevole che il responsabile della sicurezza non è un ruolo di facciata, ma deve acquisire la competenza necessaria anche per ciò che riguarda il rischio biologico.. Operare con professionalità, puntualità con il massimo spirito di servizio non è più sufficiente per dare soluzioni ai bisogni reali. Sembra banale ma non è affatto scontato se non si amplierà lo spazio per la ricerca di soluzioni innovative che non possono essere trovate là dove sono soffocate da un esasperato pragmatismo. Certamente è molto importante riconoscere il ruolo del pragmatismo aziendale, ma altrettanto importante è costruire un rapporto di calore e ancora di più la capacità di accoglienza alle nuove idee. Forse anche voi avete imparato a essere scettici di fronte alle idee innovative, e altrettanto indifferenti a quelli che riguardano gli aspetti marginali e periferici del grande sistema. La conseguenza è una pericolosa situazione di stallo con la tendenza al regresso che solo una forte inversione di tendenza può fermare e agire come propulsore della risalita. 02/2020 | DIMENSIONE PULITO

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PRIMO VOLUME La cultura Cultura del Pulito pulito

Quarto CapitoloCapitolo 4 Le culture operative 1.4.1 La cultura alberghiera...................................... 1.4.2 La sacralità dell’ospite..................................... 1.4.3 Progetto ospitalità .............................................

1.4.1 LA CULTURA ALBERGHIERA Le strutture ricettive che svolgono l’attività alberghiera sono come le due facce della stessa moneta. Allo stato attuale prevale quella più commerciale impegnata a offrire a una clientela eterogenea un prodotto la cui qualità non sempre è omogenea e costante anche se presentato in un’elegante confezione. La politica aziendale può avere nuovi orientamenti, se saprà cogliere l’essenza della cultura alberghiera. La cultura alberghiera è la massima espressione della cultura dell’accoglienza che è molto più del sorriso e il saluto per ingraziarsi il cliente. La cultura alberghiera può essere la linea guida per tracciare un percorso della crescita sociale ed economica attraverso la cultura del dialogo i contatti, la conoscenza delle varie culture, e i diversi orientamenti economici. Le potenzialità che può avere lo sviluppo di questa e altre culture è insita nell’attività alberghiera, ma allo stato attuale l’attenzione del management privo di ogni forma di creatività, guarda solo al lato commerciale della moneta. Le amministrazioni locali e il management alberghiero devono creare le condizioni perché il viaggiatore si senta ospite non solo dell’albergo, ma soprattutto della città, infatti, il flusso dei viaggiatori lascia una scia a ogni contatto e crea occasioni per l’interscambio. L’accoglienza piacevole e costruttiva trasforma il viandante nel suo paese o ovunque vada in un vero e proprio promotore turistico.

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1.4.4 Le culture base .................................................... 1.4.5 La cultura del pulito .......................................... 1.4.6 La cultura del dialogo ......................................

Il mancato sviluppo di questa ispirazione sia da parte delle strutture alberghiere che del tessuto socio-economico rende asettici gli scambi con i flussi turistici o commerciali. Appare evidente che l’albergo ha perso l’essenza della cultura dell’ospitalità, puntando esclusivamente sul comfort dell’ospite, considerato solo un cliente, investendo le risorse per realizzare super camere in eleganti cattedrali nel deserto urbano. Questa non esaltante realtà è riscontrabile dalla sommarietà con cui la maggioranza delle strutture alberghiere si prende cura della possibilità che l’ospite contragga qualche patologia per la mancata applicazione della corretta prassi igienica mentre dedica particolare cura alla pulizia di facciata. A conferma di quanto dichiarato la tendenza ad affidare il reparto camere ad aziende esterne non fornendo risorse adeguate e senza verificare i livelli della formazione degli operatori.

1.4.2 LA SACRALITÀ DELL’OSPITE La quotidianità nell’albergo è un grande pellegrinaggio dove s’incontrano le voci del mondo. L’ospitalità è un rito e la sua cultura si perde nella notte dei tempi, infatti, se ne trova traccia nelle Sacre Scritture, da quando l’uomo cessa di essere stanziale e inizia a viaggiare, portando con sé cultura e usanze della sua terra, raccogliendo a sua volta notizie e storie come un moderno giornalista, contaminando con la sua cultura, i suoi racconti, gli indigeni. 03/2020 | DIMENSIONE PULITO L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 27 27


Percorso di Formazione I flussi turistici e commerciali rappresentano per l’albergo la linfa vitale ma solo se le eterogenee forme di cultura competenze del viaggiatore trovano la possibilità a interagire con il tessuto socio economico scatteranno gli impulsi per la crescita; che garantirà la costanza e la consistenza dei flussi turistici. Ed è in quest’ottica che i management possono sviluppare progetti di fattibilità su una varietà di iniziative che possono aprire nuove prospettive.

1.4 3 PROGETTO OSPITALITÀ Il partecipante deve osservare il proprio modo di essere, ripulire il pensiero da ogni pregiudizio e preconcetto e liberare le proprie verità nel senso più esteso del termine così ogni gesto quotidiano riacquista il suo valore originario e ogni oggetto, uomo o situazione ritrova un’identità e una funzione più creativa di quella abituale. L’albergo, allo stato attuale, occupa il ruolo del contenitore asettico mentre potrebbe con un suo apparato interagire con l’enorme patrimonio culturale ed economico che ruota intorno alle sue strutture. L’albergo può rappresentare la sede dove l’ospite ha l’opportunità di incontrare le rappresentanze delle associazioni che operano nel tessuto socio-economico. Il progetto ospitalità prevede, infatti, la creazione di una struttura operativa in grado di interagire con le strutture ricettive e le attività del tessuto socio-economico e culturale per favorire il contatto con l’ospite per far conoscere e apprezzare quanto di meglio può offrire il territorio in ogni suo aspetto. I flussi turistici e commerciali sono determinati dalle attrattive che un territorio è in grado di proporre attraverso manifestazioni culturali, sportive o commerciali. Se sarà fornita

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA DIMENSIONE PULITO | 03/2020

l’opportunità a entrare in contatto con le attività note solo agli indigeni, infatti, è l’intima soddisfazione dell’ospite, che lo trasformerà in un efficace promotore turistico. L’ospite è portatore a ogni livello di ricchezza economica e culturale e trarre da questo contatto dei benefici è semplice, basta cogliere ogni sfumatura culturale ed economica e considerare il viandante non un cliente da spremere ma un ospite sacro con cui interagire.

1.4.4 LE CULTURE BASE CULTURA DELLA PROFESSIONE L’appagamento, la serenità che un individuo prova al termine di una giornata di lavoro nel corso della quale si è espresso ai suoi massimi livelli e ha potuto toccare con mano un risultato eccellente a causa del suo lavoro, non cerca il consenso se non quello di se stesso. Solo chi lavora in funzione di una missione è solidale con la vita, instancabile faccendiera, trova il riposo che ammiriamo nella natura quando sembra sognare se stessa. L’assunzione di responsabilità nei confronti di sé stessi, dei compagni, dell’azienda e della società, trasforma un operatore generico in un professionista il quale, proprio per coerenza nei confronti del proprio impegno operativo e sociale, compie ogni sforzo per migliorare la qualità della prestazione.

CULTURA DELL’OSPITALITÀ Quando un operatore è portatore della cultura dell’ospitalità, ciò lo porta a considerare i beneficiari della sua attività con la stessa attenzione con cui ospiterebbe un parente o una persona di riguardo nella propria casa.


PRIMO VOLUME La La cultura Cultura del pulito Pulito

CULTURA DELLA SICUREZZA La consapevolezza che le maggiori situazioni a rischio si creano nel corso di un’azione o per effetto del movimento e della movimentazione dei materiali, il responsabile della sicurezza deve interagire con gli operatori non solo nella prospettiva di un possibile infortunio, ma deve acquisire la competenza per verificare le forme di contrasto in essere nei confronti del rischio biologico sia nei confronti degli inquilini e per gli ospiti di quell’ambiente.

1.4.5 LA CULTURA DEL PULITO Le normative, i divieti e la pressione delle sanzioni sono l’espressione di una classe dirigente che non è in grado di lavorare sul termine cultura, erroneamente utilizzata solo per le espressioni artistiche presenti in una comunità. La cultura del Pulito ha con se come la cultura della professione dell’ospitalità e della sicurezza che fa sì che si esprimono attraverso la coerenza dei suoi comportamenti. Diffondere ogni forma di cultura è molto difficile e, tuttavia una classe dirigente illuminata che non persegue solo le politiche dell’apparire deve saper cogliere le opportunità che alcuni eventi possono offrire. La cultura del pulito radicata tra gli addetti esalta la qualità della sua prestazione e stimolala collaborazione dei beneficiari e il rispetto sociale della sua la sua professione. La cultura del pulito sussurra nell’orecchio e indica alle persone i comportamenti che comodi per se stessi ma nocivi per altri non si possono fare. La tragica opportunità di una pandemia deve ricordare e radicare nelle persone la cultura del Pulito quale primo ed efficacie baluardo nell’ambito della prevenzione delle patologie oltre all’immagine personale e del paese. Chi possiede la cultura del pulito e la sente propria, saprà bene illustrarla e, se necessario difenderla nel contesto sociale in cui vive o lavora.

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La pulizia in ambienti particolari come gli ospedali, le industrie alimentari, gli alberghi nell’ambito del confronto globale dove la cultura del pulito acquista urgenza, e prevede responsabilità distribuite e un’ordinata gestione, come la pulizia del territorio e in ogni altro ambiente, indica chi siamo e dove stiamo andando, diversamente, le iniziative per esaltare l’immagine che vogliamo spendere, risulteranno come una moneta falsa. Una sottolineatura necessaria è che lo sporco evidente si contrasta con la rimozione mentre un pulito apparente inganna ed è pericoloso.

1.4.6 LA CULTURA DEL DIALOGO Osservando le persone che per turismo o per affari hanno lasciato dietro di sé il ripetersi rassicurante del proprio habitat, i comportamenti imposti dal ruolo sociale e familiare, i luoghi comuni che soffocano i sogni e la creatività, ci si rende conto che ognuno di noi ha oscurato molti aspetti del suo modo di essere e che nel proprio ambito è difficile essere liberi di esternare, confidare, interagire con sconosciuti se non appartengono allo stesso ceto sociale, mentre fuori contesto è più facile conversare con persone di ogni paese, cultura, scoprendo tradizioni di un altro tessuto socio-economico, confrontare le diverse organizzazioni sociali, verificare se il sentito dire corrisponde alla realtà. Tutto ciò può avvenire nella hall, l’anima dell’albergo, dove con periodicità grandi o piccoli spaccati della globalità possono confrontarsi riscoprendo l’antica sacralità dell’ospite e la sua funzione. La contaminazione è un’esperienza illuminante e i suoi ampi respiri s’intrecciano al mondo reale e alle persone che attraverso i contatti umani costruiscono rapporti che possono dare adito alla nascita di aziende stanziali ed espanse nel mondo. La contaminazione assume la funzione di un teatro dove occorre negoziare che cosa dovranno rappresentare gli scenari in un mondo globalizzato, quali valori meriteranno di essere difesi e da quali bisognerà prendere le distanze e ciò deve essere fatto con urgenza prima che il tutto si coaguli in una poltiglia informe. La diversità culturale è sempre messa in discussione a favore di un universalismo monocromatico, facile da identificare e gestire dai potentati economici che possono contare su una vasta arena del consenso. Nuovi disegni, nuovi scenari iniziano a delinearsi con la contaminazione delle culture, trasformando i rapporti in un’esperienza illuminante che suscita entusiasmi e dove il vecchio e il nuovo cercano gli elementi di fusione per sconfinare e andare oltre, considerando l’albergo un’opportunità per residenti e viaggiatori per smuovere situazioni di stallo o trovare un partner per i propri progetti e, perché no, ritrovare un po’ se stessi. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 29 03/2020 | DIMENSIONE PULITO


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

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Percorso di Capitolo 5 Quinto Formazione Capitolo La terziarizzazione dei servizi La terziarizzazione dei servizi 1.5.5 Il rischio biologico 1.5.6 La lotteria del minor prezzo 1.5.7 La selezione delle imprese

1.5.1 Analizza le esigenze 1.5.2 Le proiezioni del mercato 1.5.3 La terziarizzazione 1.5.4 Pseudo appalto 1.5.1 ANALIZZA LE ESIGENZE Un’impresa di servizi ambientali può occuparsi delle pulizie e del trattamento delle superfici o della raccolta dei rifiuti, rispondendo alle esigenze igieniche ed estetiche e può occuparsi del verde, come collocare ornamenti provvisori e così via, garantendo la vivibilità dell’ambiente di lavoro, mentre sul piano della funzionalità e funzionamento può occuparsi del controllo del funzionamento di apparecchi, impianti e quant’altro, può provvedere a vari tipi di manutenzioni, movimentare

RIASSETTO PULENTE DEI LOCALI CURA DEL VERDE TINTEGGIATURA DELLE PARETI TRATTAMENTO DELLE SUPERFICI MANUTENZIONI ELETTRICHE MANUTENZIONI IDRAULICHE

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

GIARDINAGGIO SMALTIMENTO RIFIUTI ALLESTIMENTI TRASPORTI INTERNI RIFORNIMENTI

merci e documenti, rifornire dispenser, servire pasti e infine può ampliarsi, grazie a specifiche specializzazioni, per fornire servizi diretti alla persona, inquilino fisso o ospite dell’ambiente. Coprendo un ampio raggio di servizi complementari, l’impresa, grazie a un totale integramento nella struttura base può svolgere, previa selezione e addestramento, quelle mansioni interne che, non avendo carattere di continuità, costringono l’azienda a sostenere costi fissi non remunerativi che tolgono risorse ad altre iniziative.

MANCATO FUNZIONAMENTO IMPIANTI FUORIUSCITE DI MATERIALI AGENTI ATMOSFERICI PARTICOLARI SERVIZI MOBILITÀ ASSISTENZA INFANZIA ANZIANI

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione

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Pulizia: complesso di operazioni atte a rimuovere polvere o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti domestici o di lavoro. Disinfestazione: complesso di operazioni volte all’eliminazione di organismi nocivi alla salute e al benessere dell’uomo. Sanificazione: operazione atta a rendere salubri determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e il miglioramento delle condizioni ambientali. Disinfezione: operazione atta a ridurre il numero dei microrganismi patogeni. Derattizzazione: operazione per l’eliminazione dei ratti e/o topi. Disinsettazione: operazione per l’eliminazione oppure la riduzione di insetti artropodi in genere. Diserbo: operazione per l’eliminazione delle erbe infestanti.

1.5.2 LE PROIEZIONI DEL MERCATO Il nuovo modello sarà quello che riguarderà il nuovo senza preconcetti o idee di parte ma su cui svilupperà analisi approfondite osservando ogni anfratto alla ricerca di tutti gli elementi ed evidenziando non solo quelli ad alta potenzialità individuale ma soprattutto quelli che hanno la necessità di accoppiarsi ad altri per potenziarsi e per costruire una nuova potenzialità individuale. Quali saranno i moduli vincenti nel prossimo futuro? Il posizionamento in mezzo sarà destinato a incrementare ulteriormente perché la società nel suo complesso è come una grossa macchina in movimento che non può fermarsi e andare in officina per essere riparata. È in quest’ottica che dovranno nascere strutture operative intermedie indipendenti che operano, interfacciandosi con i vari settori, agendo come specchi al fine di agevolare una graduale fase di modifica prima di raggiungere una totale contaminazione. Ogni realtà pubblica e privata dovrà essere in grado di avere sempre davanti a sé due scenari: quello che proietta l’attività corrente e quello in lavorazione; ognuno di noi è uno sceneggiatore e un regista, infatti, mentre vive il film della sua quotidianità nel frattempo scrive la sceneggiatura di un nuovo. Si sa quanto l’applicazione di nuove idee si scontra con la spinosa questione economica. Tuttavia perché elemento condizionante, esso dovrà essere posto sul tavolo solo dopo che è stata designata la compatibilità dell’idea con il contesto. I famigerati costi possono essere sé stessi oggetto di ,possono essere in grado di trovare soluzioni inedite e coraggiose rendendo possibile ciò che in prima istanza era stato definito improponibile come il progetto “L’azienda nell’azienda”. Il punto saliente del progetto parte dalla considerazione che un’azienda di notevoli dimensioni, come caso all’esame una 36

DIMENSIONE PULITO | 08/2020

catena alberghiera, può garantire a un’azienda esterna un fatturato più che sufficiente per strutturare la propria azienda o crearne una nuova, con tutto ciò che gli consente di competere sul mercato su criteri di qualità ed economicità. Qual è maggiore garanzia per la qualità e la redditività di un’operazione che trasformi un costo in una fonte di utili.

1.5.3 LA TERZIARIZZAZIONE L’evoluzione del mercato, l’alternarsi di situazioni positive con altre negative inducono ad una profonda riflessione che indica la necessità di rivedere gli aspetti contrattuali e i rapporti tra l’azienda che beneficia dei servizi e le imprese che li erogano al suo interno.

L’appalto privato e l’appalto pubblico

È da notare una fondamentale distinzione tra l’appalto pubblico e l’appalto privato. La distinzione attiene ai soggetti contraenti, nel senso che si ha un appalto pubblico quando il committente è lo Stato o un altro ente pubblico, mentre si ha quello privato, sottoposto alle norme del Codice Civile, quando il committente è un soggetto privato o anche ente pubblico economico che opera in regime di diritto comune. Questa distinzione assume per gli aspetti pratici una forte rilevanza, infatti l’ente pubblico affida alle procedure il compito di selezionare e cercare i presupposti per la qualità, mentre il privato sollecita una contrattazione per verificare se quanto riportato nella documentazione corrisponda alla reale capacità dell’interlocutore. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 31


PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione Pseudo appalto

Lo pseudo appalto ricorre nelle ipotesi di intermediazione di manodopera, allorché il committente imprenditore affidi ad un assuntore l’esecuzione di un’opera, per la cui realizzazione non è richiesta alcuna organizzazione aziendale di tipo attrezzature o materiali, ma solamente mere prestazioni di lavoro. Dall’esame di una congrua documentazione emerge la tendenza ad interpretare, condurre, orientare l’operato dell’impresa con lunghi elenchi delle cose da fare e non fare, in quanto tempo farle, quali operatori sono graditi e così via, il che fa sì che si configuri una situazione di pseudo appalto.

1.5.4 PSEUDO APPALTO Il rapporto tra due aziende che operano nello stesso ambiente di lavoro con l’obiettivo di raggiungere la massima economicità spesso apre a situazioni a rischio relative alla gestione della manodopera o amministrative e fiscali sulle norme vigenti.

La cultura del pulito

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Diritto di credito dei dipendenti

In linea di principio, il committente resta totalmente estraneo al rapporto con i dipendenti dell’impresa. Questo principio trova parziale deroga per quanto riguarda i diritti di credito dei dipendenti nei confronti dell’appaltatore. Invero, l’articolo 1676 c.c. stabilisce: “Coloro che, alle dipendenze dell’appaltatore, hanno dato la loro attività per prestare il servizio possono proporre azione diretta contro il committente per conseguire quanto è loro dovuto, fino alla concorrenza del debito che il committente ha verso l’appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda”. Il diritto di credito nella realtà è esercitato non solo per quanto riguarda inadempienze dell’impresa e relativo congelamento dei crediti per poter soddisfare i dipendenti, ma si configura quando può essere dimostrata una situazione di pseudo appalto per cui il committente è configurato come reale datore di lavoro.

1.5.5 IL RISCHIO BIOLOGICO Invito il management delle aziende che hanno terziarizzato le pulizie del proprio ambiente a non sottovalutare gli effetti nel breve e lungo periodo del rischio biologico rappresentato dalla carica batterica che si forma per il mancato trattamento su porzioni delle superfici o per l’errata impostazione della gestualità e la modalità degli interventi. Il datore di lavoro ha l’obbligo di nominare il responsabile della sicurezza e promuovere la cooperazione e il coordinamento per elaborare il Documento Unico di Valutazione dei Rischi, che indichi le misure da adottare per eliminare o ridurre al minimo i rischi per tutti coloro che a vario titolo frequentano o soggiornano nel suo ambiente di lavoro. Tale documento deve essere legato ad ogni contratto d’appalto è adeguato in funzione della tipologia dell’attività e dalla evoluzione dei fattori aggressivi. La valutazione dei rischi segue criteri adottati che considerano le probabilità di accadimento e il possibile danno prodotto.

Valutazione del rischio da esposizione ad agenti biologici

Per gli agenti biologici la valutazione viene effettuata seguendo le indicazioni e le prescrizioni del titolo X del D. Lgs 81/08 individuando il tipo di attività, gli agenti (All XLVI), il livello di contenimento (All. XLVII) e le misure (All. XLVIII) che lo realizzano. La presente valutazione dei rischi viene quindi integrata con gli elementi relativi agli agenti biologici, in particolare: ■ classificazione degli agenti biologici presenti; ■ informazione sulle malattie che possono essere contratte; 32

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■ potenziali effetti allergici e lesivi; ■ eventuali informazioni rese note dall’autorità sanitaria; ■ procedimento lavorativo che comporta il rischio di esposizione ad agenti biologici; ■ le generalità del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; ■ metodi e procedure lavorative adottate; ■ misure di prevenzione e protezione adottate.

1.5.6 LA LOTTERIA DEL MINOR PREZZO La necessità di contenere i costi sotto controllo e le ottuse politiche dei risparmi inducono soluzioni apparentemente soddisfacenti ma che in realtà aprono a situazionI a rischio che possono avere ripercussioni più gravi di quelle che hanno indotto ad applicare. I criteri di aggiudicazione della gara d’appalto affidati attraverso la lotteria del minor prezzo (ancora in vigore in molte gare d’appalto). All’apertura delle buste.si sono spesso riscontrate differenze nella valutazione economica abissali e ciò fa supporre che non sia facile effettuare una perizia tecnico economica del servizio di pulizia e per questa ragione viene spontaneo porre la seguente domanda al mandante: “Se la base d’asta fa riferimento ad un prezzo pagato in precedenza e se si richiede inoltre una percentuale di ribasso, chi ci assicura che non ci si allontani sempre più da una valutazione che corrisponda alle reali esigenze dell’ambiente?” Sfido chiunque a sostenere che un rapporto tra due contraenti possa avere solide basi quando il mandante ottiene solo vantaggi mentre l’esecutore materiale si assume tutti gli oneri, retributivi sindacali, la gestione delle maestranze ad un prezzo che non lascia alcuno spazio a nessuna forma di imprevisto. In quest’ottica, le controparti dovranno collaborare partendo dal presupposto che se per l’azienda le varie attività rappresentano un onere organizzativo e un profilo economico fuori controllo, il trasferimento delle suddette problematiche alle imprese non ne presuppone la cancellazione.

1.5.7 LA SELEZIONE DELLE IMPRESE La terziarizzazione dei servizi rappresenta per le aziende, e in particolare per quelle alberghiere, una grande risorsa e opportunità che tuttavia può essere vanificata o stravolta se l’impresa prescelta non possiede determinati requisiti. Infatti, la terziarizzazione non manleva dalla responsabilità nei confronti del cliente e delle maestranze che operano nella propria struttura. È in quest’ottica che la selezione dovrà avere criteri di valutazione equi e rigorosi ed essere basata su riscontri oggettivi dell’organizzazione aziendale nel suo complesso, dalla struttura a livello direzionale, ai 38

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tecnici del reparto operativo e alla realizzabilità in generale dei singoli processi. La verifica della sostenibilità della struttura aziendale parte dalla direzione generale, dalle sue capacità strategiche nel mantenere gli equilibri economici operativi (capitale sociale, affidamenti bancari) e dai referenti negli ambienti di lavoro in grado di garantire la copertura del servizio e gli standard qualitativi previsti. Per conseguire questi obiettivi in sede di contrattazione i contraenti dovranno abbandonare la contrapposizione in uso tra fornitore e acquirente per ottenere condizioni più vantaggiose possibili, ma dovranno ricercare la massima collaborazione, le migliori condizioni per entrambi, per evitare il rischio di affidare a una struttura operativa inadeguata. La direzione amministrativa oltre ad espletare l’attività corrente, attraverso la lettura dei dati dovrà fornire elementi di valutazione per mantenere equilibri finanziari tra la mole di lavoro e le potenzialità economiche: ■ garanzie economiche bancarie; ■ referenze sindacali; ■ programma didattico; ■ organico dipendenti. La valutazione della sostenibilità finanziaria dell’impresa e la conseguente corretta gestione economica contrattuale dei dipendenti sono alla base di un possibile rapporto. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 33


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Percorso di Capitolo 6 Capitolo 6 Formazione Le fasi contrattualiLe fasi contrattuali 1.6.1 Il contratto 1.6.2 Requisiti 1.6.3 Il preventivo 1.6.4 Spese generali 1.6.1 IL CONTRATTO Definizioni: Contratto d’appalto: contratto con cui una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio in favore di un’altra verso un corrispettivo in denaro (art. 1655 cod. civile);

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1.6.5 Costi e controlli 1.6.6 La relazione tecnica 1.6.7 Il sopralluogo 1.6.8 Gestione: operazioni Contratto d’opera: il contratto con cui una parte si obbliga, verso un corrispettivo a compiere un’opera o un servizio in favore di un’altra, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione (art. 2222 cod. civile); Committente: soggetto per conto del quale l’intera opera viene realizzata, indipendentemente da eventuali fraziona-

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menti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere decisionale menti e di spesa relativo alla gestione dell’appalto. della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il committente è il soggetto titolare del potere Appaltatore/impresa appaltatrice: soggetto titolare deldeciconsionale e diche spesa relativo alla dell’appalto. tratto d’appalto, si obbliga nei gestione confronti del committente Appaltatore/impresa soggetto titolarepropri del con-o a fornire un’opera e/o unaappaltatrice: prestazione con mezzi tratto d’appalto, che si obbliga nei confronti del committente può avvalersi di subappaltatori o lavoratori autonomi; a fornire un’opera e/o una prestazione con mezzi propri o Lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professiopuò avvalersi di subappaltatori o lavoratori autonomi; nale contribuisce alla realizzazione dell’opera senza vincolo Lavoratore autonomo: persona fisica la cui attività professiodi subordinazione; nale contribuisce alla realizzazione dell’opera senza vincolo di subordinazione; Subappaltatore: soggetto che si obbliga nei confronti dell’apSubappaltatore: soggettoe/o cheuna si obbliga nei confronti paltatore a fornire un’opera prestazione condell’apmezzi paltatore a fornire un’opera e/o una prestazione con mezzi propri, già compresa in quella oggetto dell’appalto principale. propri, già compresa in quella oggetto dell’appalto principale. Interferenza: contatto rischioso tra il personale del commitInterferenza: contatto rischioso tra il personale del committente e tente quello dell’appaltatore o tra il personale e quello dell’appaltatore o tra il personaledi di imprese imprese diverse diverse che operano nellanella stessa sede aziendale che operano stessa sede aziendalecon con contratti contratti differenti. differenti. All’assegnazione dell’appalto segue la firmadel delcontratto, contratto, la All’assegnazione dell’appalto segue la firma la cui composizione è articolata tra varie clausole, che generalcui composizione è articolata tra varie clausole, che generalmente l’utente sviluppa da una parte per ribadire le esigenze mente l’utente sviluppa una economici parte perdell’accordo ribadire leeesigenze qualitative e fissare da i termini dall’altra qualitative fissare i termini dell’accordo e dall’altra per e manlevarsi da ogni economici tipo di responsabilità. Questo appare per manlevarsi ogni tipo di responsabilità. Questoprivate appare leggendoda i numerosi contratti stipulati da aziende o entii pubblici: in contratti nessuno distipulati essi vengono riportateprivate clausoleo leggendo numerosi da aziende mirate ain stimolare i rapporti collaborazione limitando qualenti pubblici: nessuno di essidivengono riportate clausole siasi forma di interpretazione anche se positiva del servizio. mirate a stimolare i rapporti di collaborazione limitando qualLe clausole contrattuali sono siasi forma di interpretazione anche se positiva del servizio. 1. valore delle premesse e disposizioni generali Le clausole contrattuali sono 2. oggetto dell’appalto 1. valore delle premesse e disposizioni generali 3. durata - proroga espressa - periodo di prova 4. articolazione e modalità del servizio 2. oggetto dell’appalto 5. locali pressoespressa i quali dovrà essere svolto il servizio 3. durata - proroga - periodo di prova 6. orario del servizio 4. articolazione e modalità del servizio 7. personale addetto 5. locali presso i quali dovrà essere svolto il servizio 8. rapporti tra le parti 6. orario servizioe materiali impiegati nel servizio 9. del attrezzature 7. personale 10. oneriaddetto accessori 11. impegni 8. rapporti tra lespecifici parti dell’impresa 12. verifiche controlli in corso di esecuzione 9. attrezzature e emateriali impiegati nel servizio 13. osservazione delle norme di sicurezza 10. oneri accessori 14. diffida ad adempiere 11. impegni specifici dell’impresa 15. corrispettivi 12. verifiche e controlli in corso diservizio esecuzione 16. estensione e riduzione del 13. osservazione dellee norme 17. fatturazione modalitàdidisicurezza pagamento 14. diffida ad adempiere 18. revisione del corrispettivo 19. penali e detrazioni 15. corrispettivi 20. cauzione 16. estensione e riduzione del servizio 17. fatturazione e modalità di pagamento 54 DIMENSIONE PULITO | 02/2021 18. revisione del corrispettivo 19. penali e detrazioni 20. cauzione

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Dimensione Pulito 02 2021 - Book.indb 54

21. responsabilità 21. responsabilità 22. divieto di subappalto di cessione del contratto 22. divieto di subappalto di cessione del contratto 23. obblighi nei confronti dei dipendenti 23. obblighi nei confronti dei dipendenti 24. disposizione antimafia 24. disposizione antimafia 25. foro competente 25. foro competente 26. sciopero del personale 26. sciopero del personale 27. recesso - clausola risolutiva 27. recesso risolutiva 28. oneri fiscali -e clausola spese contrattuali 28. oneri fiscali e spese contrattuali

La responsabilità del prodotto è un termine giuridico che descrive l’azione legaledel cheprodotto intraprende si La responsabilità è una un persona termineche giuridico che ritiene danneggiata materialmente o moralmente a causa di descrive l’azione legale che intraprende una persona che si difetti del prodotto. La responsabilità del prodotto non è un ritiene danneggiata materialmente o moralmente a causa di fenomeno recente, infatti esistono documenti che anche nel difetti del prodotto. La responsabilità del prodotto non è un passato si sono intentate cause per danni o lesioni provocati recente, infatti esistonodella documenti che anche nel dafenomeno un prodotto. È solo con l’inserimento certificazione si sono intentate cause per dannidiocontrollo lesioni provocati dipassato qualità che si sono sviluppate le procedure sulla e suoni componente di essa punto Allo stato da produzione un prodotto. È solo con l’inserimento della certificazione attuale esistono associazioni o enti per i diritti del consumadi qualità che si sono sviluppate le procedure di controllo tore quali il diritto alla sicurezza, il diritto a essere informati, sulla produzione e suoni componente di essa punto Allo stato il diritto di poter scegliere e il diritto di essere ascoltati.

attuale esistono associazioni o enti per i diritti del consumatore quali il diritto alla sicurezza, il diritto a essere informati, il diritto di poter scegliere e il diritto di essere ascoltati. 1.6.2 REQUISITI

Saranno esclusi dalla partecipazione alla gara i fornitori che: a. si trovano in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazioneREQUISITI di attività o di concordato preventivo e in qualsiasi 1.6.2 altra situazione equivalente, ovvero a carico dei quali sia Saranno esclusi dalla partecipazione alla gara i fornitori che: in corso un procedimento per la dichiarazione di una di a. trovano in stato di fallimento, di liquidazione, di cessatalisisituazioni; di attività di concordato e in qualsiasi b. neizione cui confronti siaostata pronunciatapreventivo una condanna altra situazione equivalente, a carico dei quali sia con sentenza passata in giudicatoovvero per qualsiasi reato che loro moralità professionale, o per reati di una di inincida corsosulla un procedimento per la dichiarazione finanziari; tali situazioni;

b. nei cui confronti sia stata pronunciata una condanna con sentenza passata in giudicato per qualsiasi reato che incida sulla loro moralità professionale, o per reati finanziari; L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 35

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Percorso di Formazione c. Nell’esercizio della loro attività professionale abbiano commesso un errore grave, accertato con qualsiasi mezzo di prova addotto dall’amministrazione aggiudicatrice; d. non siano in regola con il pagamento delle imposte e delle tasse; e. non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori; f. si siano resi gravemente colpevoli di false dichiarazioni nel fornire le informazioni che possono essere richieste ai sensi del presente articolo; g. non siano in regola con quanto prescritto dalla L. n. 82 del 25.1.1994 e dal D.M. 7 luglio 1997 n. 274. A dimostrazione che il fornitore non si trovi in una delle condizioni di cui alle lettere a), b), c), d), e), f), g), è sufficiente la produzione di un’unica autocertificazione del fornitore ai sensi della Legge 4 gennaio 1968 n. 15 che attesti sotto la propria responsabilità di non trovarsi in una delle predette situazioni.

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a. copia autentica dell’avvenuto deposito dell’istanza avente a oggetto la richiesta di iscrizione dell’impresa all’albo delle imprese di pulizia, ai sensi della L n. 82 del 25.1.1994 e del D.M. 7 luglio 1997 n. 274; b. certificati di correttezza contributiva, corrispondente al settore dei servizi di pulizia, rilasciati dall’INPS e dall’INAIL; c. polizza assicurativa a massimale unico a copertura dei rischi della responsabilità civile terzi; d. copia conforme all’originale della autorizzazione dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro rilasciata ex articolo 5, lett. g) della Legge 23 ottobre 1960, n. 1369 e in conformità alla circolare del Ministero del Lavoro 18 marzo 1997, n 39/97; e. idoneo documento comprovante la prestazione di una cauzione definitiva costituita nelle forme di legge a garanzia degli impegni contrattuali, di importo pari al 5% del corrispettivo annuo globale, che sarà svincolata al momento in cui tutte le obbligazioni contrattuali saranno adempiute.

Presentazione dell’offerta

L’offerta dovrà pervenire in apposito plico, sigillato a ceralacca e recante sui lembi di chiusura un timbro con la ragione sociale della società. Sul plico dovrà essere posta l’etichetta, ai fini della corretta identificazione del plico stesso. Si avverte che, ove il plico ne fosse sprovvisto, non può essere garantita la sua ricezione da parte delle strutture preposte alla gara. Il plico dovrà essere inviato, con l’osservanza degli adempimenti di legge, mediante servizio postale - a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento - o corrieri privati o agenzie di recapito debitamente autorizzate. L’invio del plico rimane a totale rischio e spese del mittente. I plichi che perverranno oltre il termine di scadenza sopraindicato verranno considerati come non consegnati e restituiti al mittente.

Aggiudicazione dell’appalto

Dell’avvenuta aggiudicazione verrà data notizia con una apposita comunicazione scritta. il rapporto contrattuale, da intendersi costituito e operante con la comunicazione dell’aggiudicazione, sarà formalizzato con la stipula del contratto entro il termine di 30 giorni della stessa comunicazione. La stipula del contratto con l’aggiudicazione del servizio (entro 30 giorni) sarà subordinata alla presentazione della suddetta documentazione: 36

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1.6.3 IL PREVENTIVO Il preventivo deve essere sviluppato mediante un processo che prevede: ■ Preventivo base: elaborato per valutare la consistenza della commessa e l’interesse dell’azienda a partecipare alla gara d’appalto oltre che, naturalmente, verificare se esistono i requisiti specificamente richiesti dal cliente. In questa fase si definisce la redditività della futura commessa e l’economicità che l’impresa offre. ■ Preventivo esecutivo: è relativo al responso tecnico. Si valutano nel dettaglio le condizioni per l’erogazione del servizio e si definiscono le misure e i fattori aggressivi a cui l’impresa dovrà contrapporsi. Si determinano i parametri di efficienza e rendimento. ■ Preventivo completo: in relazione ai dati emersi nella fase del preventivo esecutivo, quello completo prevede la valutazione dei possibili imprevisti che si manifestano e che possono modificare il percorso dell’attività. L’articolazione del preventivo completo dovrà anche tenere conto della tendenza del mercato, per valutare attentamente se l’economicità dell’offerta potrà essere bilanciata con operazioni di recupero consentite solo in appalti a lungo termine. Diverso atteggiamento e metodo di analisi richiede l’elaborazione del preventivo relativo a commesse che prevedono un unico intervento (trattamento di una superficie) o pulizia generale di un ambiente. In questo caso il preventivo base deve indicare il valore approssimativo del costo globale per valutare la convenienza economica e la necessità di distogliere operatori da altri compiti per eseguire il suddetto intervento. Occorre ricordare che l’analisi del dettaglio dovrà essere precisa poiché in questi interventi a breve le possibilità di recupero sono nulle. L’elaborazione del preventivo è prevalentemente costituita dalla stima dei costi. Tutt’ora non ci sono metodi matematici che consentono la certezza assoluta dell’analisi del valore. Nella pratica vengono impiegati in parallelo diversi metodi: 1. metodo intuitivo: consiste, come dice il termine, nel lasciarsi guidare dal buon senso, dalla conoscenza che si ha delle condizioni operative per la realizzazione del prodotto. 2. metodo ambienti: legato allo studio delle attività interne e delle condizioni operative e gli obblighi che un certo ambiente impone. 3. metodo tecnico: in cui i dati metrici numerici costituiscono il pilastro portante delle metodologie dell’analisi del valore. 56

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Allo stato attuale esistono difficoltà per acquisire i dati necessari per formulare un preventivo dettagliato: spesso il metodo soggettivo e quello statistico vengono usati congiuntamente per elaborare preventivi anche in grosse commesse. All’apertura delle buste si riscontrano poi differenze di valutazione a dir poco incongruenti. Le tecniche di preventivazione possono essere sviluppate se i cosiddetti dati di ingresso sono sufficientemente esaurienti, solo in questo caso possono entrare in campo valutazioni legate all’esperienza o si potrà fare ricorso alla memoria storica non come dato fondamentale ma come elemento di verifica sulla validità del preventivo. L’etimologia della parola preventivo significa prevenire, precedere, valutare a priori tutte quelle situazioni che determinano l’aggravio dei costi come ad esempio le condizioni di pagamento che se non rispettate, comportano costi aggravati dagli interessi e creano situazioni di mancanza di liquidità che possono danneggiare l’immagine dell’azienda nei confronti dei propri collaboratori e dell’ambiente esterno più in generale. Attenzione: sono escluse dalla programmazione tutti gli interventi specialistici o trattamenti di fondo delle superfici (pavimenti) che devono essere commissionati, valutati, preventivati all’atto della loro possibile realizzazione in base alle condizioni operative e le condizioni reali delle superfici. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 37


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Percorso di Formazione 1.6.4 SPESE GENERALI Le spese generali appartengono alla sfera dei costi fissi, tuttavia alcune voci che le compongono possono essere considerate costi discrezionali, in relazione alla tipologia degli appalti e alla filosofia aziendale. Ogni voce può essere rivisitata per economizzare o ampliare le spese, in questo caso assumerà la veste di un investimento che si definisce tale quando, aumentando le risorse per un’operazione, i riflessi positivi ridurranno un costo globalmente più elevato o consentiranno una maggiore qualità. In quest’ottica è più corretto dividere le voci relative ai costi fissi tra quelle inattaccabili e quelle soggette ad approfondimenti. La partecipazione alle gare d’appalto rappresenta un aspetto e un costo non trascurabile nella vita di un’azienda di pulizie industriali, infatti i costi relativi al sopralluogo per la raccolta dei dati necessari per elaborare il preventivo o per formulare un campionario del servizio o per redigere una relazione tecnica, in molti casi si rivelano assolutamente inutili poiché non si ha la certezza di acquisire l’appalto. È importante valutare la classificazione e suddivisione dei costi per tipologia: ■ costi fissi ■ costi variabili ■ costi tecnici ■ costi discrezionali ■ costi diretti ■ costi indiretti Costi fissi: il loro valore non cambia (ad esempio le spese generali dell’azienda). Costi variabili: sono influenzati dal volume produttivo (ad esempio spese di manodopera e materiali) Nell’ambito dei costi fissi e variabili è necessario fare le dovute distinzioni tra:

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Costi tecnici: sono quelli strettamente legati all’esecuzione dell’intervento di pulizia. Costi discrezionali: sono quelli relativi ad attività come la formazione, la comunicazione, l’informazione, che non hanno un riscontro immediato ma che, se fanno parte della filosofia aziendale, assumono la classificazione di costi fissi. Nonostante ciò, è estremamente difficile per il cliente avere la certezza che la cifra richiesta corrisponda esattamente al prodotto da lui desiderato. Il preventivo può rappresentare però un importante elemento di confronto e di indicazione tecnica se è articolato è riferito agli elementi cardine dell’attività.

ANALISI ESEGUITE ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■

quantità delle superfici costi operatori monte ore lavoro spese generali costi detergenti e materiali frequenze degli interventi valutazioni sulle quotazioni del mercato, la concorrenza e la strategia dell’azienda ■ altri elementi non trascurabili sono certamente gli imprevisti (prevedibili) per quegli eventi che si possono manifestare nel corso dell’anno di cui non si può conoscere quantità ed intensità.

1.6.5 COSTI E CONTROLLI L’incidenza del costo del personale nell’ambito di un’attività di servizio è sicuramente molto elevata. In quest’ottica, è opportuno fare ricorso a forme di assunzione che limitino la dispersione di tempi senza venire meno alla copertura del servizio. A questo proposito, il contratto part-time assume un’importanza determinante.

COSTO ORARIO

RETRIBUZIONE DIRETTA

6a categoria

PAGA BASE

CONTINGENZA

EDR

FERIE

FESTIVITÀ

ASS. PER

5a categoria

INCREMENTI AUTOMATICI

INTEGRATIVO

INDENNITÀ MENSA

DIRITTO DI STUDIO

INTEGRAZIONE

TRE

4a categoria

INPS

IMP. ASS.

INAIL

QUATTORDICESIMA

TFR

RIV PRE

3a categoria

ONERI VARI

PREVISIONE INFORTUNI

CONTRATTI SINDACALI

RIDUZIONE ORARIA

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RETRIBUZIONE INDIRETTA

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Percorso di Formazione CONTROLLO DELLA REDDITIVITÀ

Il rischio maggiore per la redditività di un appalto è rappresentato dal lento aumento degli errori impercettibili e dalle disattenzioni che, sommandosi, creano un disservizio e costringono a intervenire con costose operazioni di recupero. La gestione delle situazioni a rischio deve essere attivata sin dall’inizio del ciclo di vita di un appalto, così facendo la possibilità di rischio diminuisce man mano che si acquista familiarità con il processo di erogazione del servizio. Definizione del sistema di gestione e della relativa strategia correlata alla tipologia dell’appalto in base agli standard qualitativi prefissati (contratto, qualità promessa, qualità attesa). Definizione dello scenario indesiderabile per poterlo immediatamente rilevare ( estensione e classificazione dei punti critici). Identificazione e definizione dei fattori influenzanti per valutare e quantificare tempestivamente la loro entità ( tecnologia, qualità ed esperienza del personale). Verifica degli effetti della riduzione della produttività attraverso un monitoraggio costante e continuo (acquiescenza e assuefazione ottica).

MODIFICA DELLE FREQUENZE

Tale attività prevede infatti lo studio degli ambienti, dell’attività interna, con particolare riferimento al movimento delle persone e dei materiali, del tipo e della velocità di formazione dello sporco, della provenienza, e di quali veicoli di trasmissione lo sporco utilizza per diffondersi nell’ambiente. Tale operazione consentirà, nell’ambito della gestione delle frequenze, di concordare con l’utente iniziative atte a ridurre l’intensità dei fattori aggressivi e conseguentemente ad allontanare la situazione di limite critico.

1.6.6 LA RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è necessaria in ogni occasione in cui l’impresa concorre per acquisire un appalto, poiché sostiene e motiva la richiesta economica, riflette la struttura organizzativa di un’impresa e garantisce la capacità della stessa a fronteggiare le specifiche esigenze ambientali dell’utente e in particolare quelle di natura igienica, estetica e funzionale. Per consentire al cliente di fare le opportune valutazioni e confrontare le diverse proposte dovrà essere redatta in modo leggibile e comprensibile, anche per chi non è addetto ai lavori; una relazione sugli aspetti tecnici e organizzativi che l’impresa adotterà nel corso dell’appalto, perché la trattativa sia trasparente e consenta un valido confronto (presupposto per garantire la qualità proiettata nel tempo). 58

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Allo stato attuale le imprese, per impressionare l’utente e ottenere il maggior punteggio sviluppano relazioni su centinaia di pagine creando confusione e impedendo così all’utente di avere una visione chiara della proposta. La relazione tecnica da alcuni anni è obbligatoria nelle procedure per l’affidamento del servizio di pulizia presso le strutture pubbliche e per gli appalti più rilevanti per cui nel corso della lettura del bando relativo alla licitazione della gara d’appalto a cui si intende partecipare, si possono riscontrare le seguenti richieste: Oggetto: procedura per l’affidamento del servizio di pulizia degli edifici per il periodo dal … al ... La richiesta si articola su due elementi: ■ l’offerta economica a cui viene affidato un punteggio; ■ la documentazione tecnica consistente in una relazione esplicativa nella quale saranno esaurientemente esposte ed illustrate le modalità di gestione del servizio il cui punto concorrerà all’assegnazione dell’appalto.

Organizzazione del servizio

Dovrà essere dettagliatamente descritta, con l’indicazione del numero dei dipendenti nonché del numero e del tipo dei macchinari che saranno utilizzati per ciascun lotto e delle relative modalità di impiego. Dovranno inoltre essere esaurientemente illustrati i criteri sui quali si fonda la proposta in relazione all’entità e alle specifiche caratteristiche.

Modalità di svolgimento delle operazioni, con particolare riferimento alla periodicità delle stesse

Dovrà essere indicata la frequenza con la quale la ditta intende effettuare le singole operazioni previste in contratto per le quali il capitolato indica soltanto la frequenza minima. Nella procedura di aggiudicazione si troverà in evidenza il punteggio generalmente così assegnato: prezzo

punti 50

progetto tecnico

punti 50 così suddivisi:

sistema organizzativo di fornitura del servizio

punti…

metodologie tecnico-operative

punti…

sicurezza e tipo di macchine

punti…

strumenti e attrezzature utilizzate punti… L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 39


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Percorso di Formazione Documento unico di valutazione dei rischi interferenti

Per l’elaborazione del presente documento si è fatto riferimento soprattutto alle seguenti fonti normative e linee guida ufficiali: ■ D.Lgs 81/ 08 Art 26, comma 3, così modificato da art. 16 D.Lgs 106/2009; ■ Circolare del Ministero del Lavoro e della previdenza n 24/2007.

1.6.7 IL SOPRALLUOGO

L’ambiente di lavoro

Nell’ambiente della relazione tecnica è previsto che l’impresa sottoscriva di aver preso visione dei locali e di essere in possesso di tutti i dati necessari per formulare l’offerta economica e redigere la relazione tecnica sulle modalità e risorse che impiegherà nel corso dell’appalto. Classifica e importanza dei locali: a seconda degli ambienti di lavoro lo stesso locale o la stessa area può assumere un’im-

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portanza diversa in relazione alle esigenze igieniche, estetiche e funzionali tipiche dell’attività Linee di produzione (o linee di intervento) è proprio in relazione all’ambiente di lavoro che le linee di produzione o intervento coinvolgono superfici diverse, perciò dovranno essere indicati arredi o parti di essi che appartengono o alla linea d’uso o alla linea luce o alla linea ombra. Mappa del complesso o lotto, costruzione, i piani Misure delle superfici Rilevamento del coefficiente di ingombro Tipi di sporco Materiali e rivestimenti delle superfici

Il piano degli interventi

Le frequenze previste per gli interventi (che dovranno interpretare le effettive esigenze dell’ambiente). Tabella delle frequenze degli interventi: l’ambiente di lavoro le sue esigenze assegnano delle frequenze di massima oppure il termine massimo entro il quale un intervento dovrà essere eseguito, frequenze che variano in relazione alla classifica di importanza o di rischio attribuiti ad ogni singolo locale.

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Percorso di Formazione

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Percorso di Formazione

Questo esposto è stato prospettato per gli appalti a carattere continuativo mentre nel caso di interventi straordinari il campionario Questo esposto è stato gli appalti a carattere conprevede che alcuni oggetti o prospettato parti delleper superfici siano isolate tinuativo mentre nel caso di interventi straordinari il campionario almeno in due fasi, la prima dovrà evidenziare lo stato d’uso prima prevede che alcuni oggetti o parti delle superfici siano isolate dell’intervento, l’altra dovrà dare visibilità al risultato previsto. almeno in due fasi, la prima dovrà evidenziare lo stato d’uso prima La compilazione del piano degli interventi prevede quattroprevisto. moduli: dell’intervento, l’altra dovrà dare visibilità al risultato 1. il piano degli interventi annuale La compilazione del piano degli interventi prevede quattro moduli: 2. il piano interventi mensili 1. degli il piano degli interventi annuale 2. degli il piano degli interventi mensili 3. il piano interventi settimanali 3. il piano degli interventi settimanali 4. il piano degli interventi giornalieri 4. il piano degli interventi giornalieri

La sicurezza

La sicurezza

L’applicazione delle norme e il rispetto delle leggi (Legge L’applicazione delle norme e il rispetto delle leggi (Legge 626) manleva in parteindalle in caso di infor626) manleva parteresponsabilità dalle responsabilità in caso di infortunio. Tuttavia è l’atteggiamento e l’attenzione nei confronti tunio. Tuttavia è l’atteggiamento e l’attenzione nei confronti della sicurezza che consente di prevenire gli infortuni. Infatti, della sicurezza che consente di prevenire gli infortuni. Infatti, neldelle settore delleindustriali pulizie industriali occorre coinvolgere gli openel settore pulizie occorre coinvolgere gli operatoritipi su di due tipi di rischio: il primo è quello relativo interratori su due rischio: il primo è quello relativo agliagli interventi che prevedono l’uso di detergenti più o meno aggressivi venti che prevedono l’uso di detergenti più o meno aggressivi l’utilizzo di macchinari elettrici, l’uso di scale eccetera a cui e l’utilizzoe di macchinari elettrici, l’uso di scale eccetera a cui si sommano i rischi che provengono dall’ambiente di lavoro si sommano i rischi che provengono dall’ambiente di lavoro presso cui si opera. Di fatto l’operatore di pulizia può essere presso cui si opera. fatto l’operatore didalle pulizia puòche essere coinvolto daiDi rischi che provengono attività svolge coinvoltol’utente. dai rischi che provengono dalle attivitàampliare che svolge È in quest’ottica che è necessario l’inforl’utente. È in quest’ottica che è necessario ampliare mazione e le nozioni relative alla prevenzione deglil’inforInfortuni. mazione e le nozioni relative alla prevenzione degli Infortuni.

1.6.8 GESTIONE: OPERAZIONI

1.6.8 GESTIONE: OPERAZIONI

LA FORZA LAVORO

I criteri di selezione del personale dovranno tenere conto

LA FORZA LAVORO della capacità di apprendimento degli operatori oltre natu-

mentetecnici tecnici per per consentire di controllo sul rapmente consentirelalaattività attività di controllo sul rapportoqualità qualità ee produttività. produttività. porto qualifica per per l’attività l’attività del d’area verte sul sul LaLaqualifica delresponsabile responsabile d’area verte possesso di approfondite conoscenze tecniche sulle metopossesso di approfondite conoscenze tecniche sulle metodologie di intervento in merito ai processi di erogazione dei dologie di intervento in merito ai processi di erogazione dei servizi alberghieri. servizi alberghieri. Il responsabile d’area svolge l’addestramento sul campo in Il responsabile d’area svolge l’addestramento sultutti campo in affiancamento dei nuovi assunti, controlla il livello di gli affiancamento dei l’esito nuovifinale. assunti, controlla il livello di tutti gli operatori e valuta operatori e valuta l’esito finale.

IL CONTROLLO

di controllo è un’operazione che si deve svolgere ILL’attività CONTROLLO

con scadenze frequenti e deve essere eseguita con compeL’attività di controllo è un’operazione che si deve svolgere tenza e serenità di giudizio e avere quale obiettivo il rispetto con scadenze frequenti e deve essere eseguita con compedegli standard di servizio prefissati. tenza e serenità di giudizio avere quale obiettivo il rispetto Il controllo si articola su dueefasi: degli diservizio. servizioÈ prefissati. 1. standard Controllo di la verifica interna dell’efficienza e Il controllo si articola due fasi: dell’efficacia deglisu interventi; è un processo di analisi per individuare organizzativo e formativo. 1. Controllo di carenze servizio.sulÈ piano la verifica interna dell’efficienza e 2. dell’efficacia Controllo ufficiale. seconda si sviluppa con il per degli Questa interventi; è unfase processo di analisi responsabile interno sul e l’utente; nel corso di questa fase individuare carenze piano organizzativo e formativo. si verifica la rispondenza tra la documentazione e l’ef-con il 2. Controllo ufficiale. Questa seconda fase si sviluppa fettiva realizzazione. responsabile interno e l’utente; nel corso di questa fase si verifica la rispondenza tra la documentazione e l’efLa documentazione di ogni fase eseguita dovrà essere confettiva realizzazione. servata e utilizzata come punto di riferimento per la fase di

I criteri di selezione del personale dovranno latenere conto la ralmente a fattori come la reperibilità, disponibilità, della capacità di apprendimento operatori oltre struttura fisica, l’età, poichédegli per ogni ambiente e natuper ogni ideale.la disponibilità, la ralmente situazione a fattori esiste comeuna la persona reperibilità, coordinatore dei servizi essere una figura di specifica struttura Ilfisica, l’età, poiché perdeve ogni ambiente e per ogni autorità e carisma; la norma prevede che sia un membro della situazione esiste una persona ideale. direzione aziendale. Il coordinatore dei servizi deve essere una figura di specifica Il coordinatore deve essere identificato all’interno delle strutautorità e carisma; la norma prevede che sia un membro della ture operative, deve avere un rapporto diretto con la diredirezionezione aziendale. dell’utente e avere un vissuto significativo nella fase Il coordinatore deve essere identificato all’interno delle caratteristrutdella progettazione e dell’organizzazione e avere ture operative, deve avere un rapporto diretto con la direcontrollo successiva. stiche tali da rappresentare la qualità aziendale. zione dell’utente e avere un vissuto significativo nella fase La documentazione di ogni fase eseguita dovrà essere conIL RESPONSABILE D’AREA e avere caratteriIL SET OPERATIVO della progettazione e dell’organizzazione servata e utilizzata come punto di riferimento per la fase di Il responsabile d’area deve avere la capacità di trasmettere Scheda riportante le varie fasi da eseguire nel corso dell’instiche tali da rappresentare la qualità aziendale. controllo successiva. alla squadra i valori e l’immagine dell’azienda, Illustrare le politiche aziendali unitamente ad argomenti specificata-

IL RESPONSABILE D’AREA

Il responsabile d’area deve avere la capacità di trasmettere 60 DIMENSIONE PULITO | 02/2021 alla squadra i valori e l’immagine dell’azienda, Illustrare le politiche aziendali unitamente ad argomenti specificata60

DIMENSIONE PULITO | 02/2021

Dimensione Pulito 02 2021 - Book.indb 60

tervento, evidenziando per ognuna di esse quale materiale e attrezzo macchina dovrà essere utilizzato.

IL SET OPERATIVO

Scheda riportante le varie fasi da eseguire nel corso dell’intervento, evidenziando per ognuna di esse quale materiale e attrezzo macchina dovrà essere utilizzato. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 41 25/03/21 12:49


PRIMO VOLUME

Percorso di Capitolo 7 Formazione La qualità 1. 7.1 I punti cardine della qualità 1.7.2 Verifiche ispettive della qualità 1.7.3 Scenari indesiderati 1.7.4 Edificio esterno e aree comuni 1.7.1 I PUNTI CARDINE DELLA QUALITÀ Ogni azienda che intende acquistare delle commesse tende ad enfatizzare oltre misura la qualità della sua proposta, sviluppando la politica dell’apparire a discapito di quella dell’essere. La situazione del mercato del lavoro, con tutte le problematiche formative e tecniche, difficilmente potrà equiparare la proposta alla realizzazione. Infine, la percezione della qualità è soggettiva, infatti per un utente lo stesso standard è accettabile, mentre per un altro può non esserlo (qualità proposta, qualità attesa, qualità realizzata, qualità percepita). Il miglioramento delle performance non dipende solo dall’esperienza, ma dalla corretta applicazione delle procedure. La qualità della prestazione subisce quotidianamente l’aggressione della ripetitività causata dal ripetersi delle operazioni, con la conseguente caduta dei livelli di attenzione. Per mantenere i livelli di attenzione è necessario coinvolgere le maestranze, fissando obiettivi da conseguire in uno spazio di tempo ben definito che dovrà ogni volta cambiare lo scenario e i relativi comportamenti. Lo sviluppo di politiche per la qualità e la produttività nei confronti dei dipendenti e collaboratori indica la volontà della direzione di incrementare la loro capacità professionale. La formazione sviluppata per ruoli comporta l’impegno dell’azienda nel valutare le possibili evoluzioni delle professionalità e le capacità tecniche di ogni individuo. Uno spunto per la definizione della politica aziendale è quello di sviluppare gli argomenti connessi all’attività che dovrebbero essere definiti proceduralmente come la selezione del personale da avviare in ogni ruolo che rappresenta un punto critico dell’azienda. Per tutti i ruoli definiti nell’organizzazione, la norma richiede che siano determinate le responsabilità, l’autonomia decisionale e un organigramma con la descrizione dettagliata delle mansioni, tenendo presente che gli aspetti particolarmente critici del settore rendono indispensabile un forte impegno formativo. 42

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Capitolo 7 La qualità

1.7.5 Verifiche reception e toilette pubbliche 1.7.6 Verifiche bagno e igiene 1.7.7 Verifiche camera e uffici 1.7.8 Controllo servizio 1.7.2 VERIFICHE ISPETTIVE DELLA QUALITÀ L’esecuzione delle verifiche ispettive per controllare la corretta applicazione delle procedure e l’efficacia del sistema operativo consente la rilevazione delle conformità e non conformità e di individuare i correttivi per ripristinare comportamenti e abitudini conformi alle procedure e alle azioni preventive e migliorare l’efficacia degli interventi. Le verifiche ispettive devono essere pianificate sulla base della complessità delle attività e in questa ottica sono stati scelti gli ambienti e le operazioni nel settore dei servizi alberghieri. L’individuazione delle cause palesi o latenti delle non conformità e l’avviamento delle azioni necessarie per la loro rimozione o per migliorare la situazione impongono un’azione efficace di verifica delle cause e concause, evitando atteggiamenti sbrigativi o usando impropriamente come monito le minacce di allontanamento, ma valutare la necessità di incrementare la formazione e l’addestramento, controllare il set operativo, rivedere la composizione della squadra, ed

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione Percorso di Percorso di Formazione Formazione essenzialmente le motivazioni e la compatibilità ambientale

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degli operatori e, perché no, dei quadri intermedi. È utile che sia tenuta traccia delle attività di verifica allo essenzialmente le una motivazioni e la compatibilità ambientale scopo di permettere il confronto o il riesame successivo delle degli operatori e, no, dei quadri intermedi. essenzialmente leperché motivazioni e la compatibilità ambientale valutazioni effettuate È utileoperatori che sia tenuta una no, traccia delle attività di verifica allo degli e, perché dei quadri intermedi. La registrazione haodelle lo scopo di dimostrare scopo permettere iluna confronto il riesame successivo È utile di che sia delle tenutaverifiche traccia attività di verificadelle allo che scopo le attività sono state svolte conformemente a quanto valutazioni effettuateil confronto o il riesame successivo di permettere delle previsto nella documentazione. La qualità e lo svolgimento La registrazione delle verifiche ha lo scopo di dimostrare valutazioni effettuate delleche attività sono condizionati dalle caratteristiche le attività sono state svolte conformemente a tecniquanto La registrazione delle verifiche ha lo scopo di dimostrare che che e caratteriali materiali dei eservizi per cui previsto nella degli documentazione. La qualità lo svolgimento le attività sonoesecutori state svolte conformemente a quanto è condizione primaria definire le persone o le funzioni che delle attività sono condizionati dalle caratteristiche tecniprevisto nella documentazione. La qualità e lo svolgimento hanno responsabilità nella progettazione e per indichespecifiche e attività caratteriali degli esecutori materiali dei servizi cui delle sono condizionati dalle caratteristiche tecnicareche loro competenze. concetto di controllo efunzioni collaudo èle condizione primaria lemateriali persone o leservizi e caratteriali degli Ildefinire esecutori dei perche cui hanno specifiche responsabilità progettazione e indiapplicabile a questo tipo di attività si esplica è condizione primaria definire lenella persone ogeneralmente le funzioni che care le specifiche loro competenze. Il concetto diprogettazione controllo e collaudo hanno responsabilità e indinel controllo della adeguatezza dellenella risorse, della compatibiapplicabile acompetenze. questo tipo Il diconcetto attività sidiesplica generalmente care le loro degli controllo collaudo lità ambientale operatori, della corretta messa ine pratica nel controllo adeguatezza delle si risorse, della compatibiadella questo tipo di esplica delleapplicabile prassi stabilite durante la attività progettazione e generalmente all’effettiva lità controllo ambientale degli operatori, della corretta messa in pratica nel della delledal risorse, della compatibiattuazione di tutte le adeguatezza attività previste programma. delle prassidinamica stabilite durantepuò ladella progettazione e all’effettiva lità ambientale degli operatori, corretta messa in Progettazione perché essere aggiornata inpratica funattuazione distabilite tutte leorganizzativi attività previste dal programma. delle durante la progettazione e all’effettiva zione dei prassi cambiamenti e operativi. Progettazione dinamica perché può essere aggiornata in funattuazione di tutte le attività previste dal programma. zione dei cambiamenti organizzativi e operativi. Progettazione dinamica perché può essere aggiornata in fun1.7.3 SCENARI INDESIDERATI zione dei cambiamenti organizzativi e operativi. Il coordinatore non darà mai per scontate le relazioni rassi-

1.7.3 SCENARI INDESIDERATI

curanti sia provengano dalla direzione dell’albergo che dalle SCENARI non INDESIDERATI Il1.7.3 coordinatore darà mai per scontate le relazioni rassiproprie referenti. Infatti, occorre mettere sull’avviso le refecuranti sia provengano dalla dell’albergo cherassidalle Il coordinatore non darà maidirezione per scontate le relazioni renti e tutto il personale che ogni relazione o informazione proprie sia referenti. Infatti,dalla occorre mettere sull’avviso le dalle refecuranti provengano direzione dell’albergo che forse inesatta o pretestuosa, darà motivo di sanzioni equiparenti e tutto il personale che ognimettere relazione o informazione proprie referenti. Infatti, occorre sull’avviso le referate al danno realizzato o che poteva scaturire da decisioni forse pretestuosa, di sanzioni equiparenti einesatta tutto ilopersonale chedarà ognimotivo relazione o informazione indotte ed errate. rate alinesatta danno o realizzato o che poteva scaturire da decisioni forse pretestuosa, darà motivo di sanzioni equipaIn presenza di errori gravi come: indotte ed errate. rate al danno realizzato o che poteva scaturire da decisioni ■ non eseguirediun assetto In presenza errori gravi come: indotte ed errate. ■ non effettuare il cambio biancheria ■ presenza non eseguire un assetto In di errori gravi come: ■ destinare al rifiuto oggetti cliente il cambio biancheria ■ non effettuare eseguire un assettodel ■ quando non ci sia una corretta attività destinare al rifiuto oggetti del clientedi coordinamento ■ non effettuare il cambio biancheria dal punto di vista della formazione e della gestione del quando non ci sia una corretta attività di coordinamento ■ destinare al rifiuto oggetti del cliente controllo/supporto alle cameriere dal punto di ci vista della formazione e della gestione del ■ quando non sia una corretta attività di coordinamento ■ se la cameriera trovadella un mollettone sporco controllo/supporto alle cameriere dal punto di vista formazioneoe piumino della gestione del anche di sangue, sembra che non se ne preoccupi più di ■ se la cameriera trova un mollettone o piumino sporco controllo/supporto alle cameriere tanto Ma prosegua se non lo vedesse anche di sangue,come sembra non se ne più di ■ se la cameriera trova un che mollettone o preoccupi piumino sporco ■ il personale spoglia lecome camere e, dalla lavanderia, tanto Ma prosegua se non lose vedesse anche di sangue, sembra che non ne preoccupiogni più di giorno ci Ma arrivano telecomandi, accappatoi che vengono ■ tanto il personale spoglia le camere e,lodalla lavanderia, ogni prosegua come se non vedesse senza attenzione buttati mezzo alla biancheria giorno ci arrivano telecomandi, accappatoi chesporca, vengono ■ il personale spoglia leincamere e, dalla lavanderia, ogni senza attenzione in mezzo allaspesso biancheria sporca, cattiva gestione dellabuttati biancheria sporca rinvenuta giorno ci arrivano telecomandi, accappatoi che vengono cattivaattenzione gestione della biancheria sporca spesso rinvenuta senza buttati in mezzo allastessa biancheria sporca, nei sacchi della spazzatura insieme alla nei sacchi spazzatura insieme alla stessa cattiva gestione della biancheria sporca spesso rinvenuta ■ il trasporto di della acqua sporca il trasporto di acqua sporcainsieme alla stessa nei sacchi spazzatura ■ i ■panni sporchidella visibili i panni sporchi visibili ■ panno il trasporto diper acqua sporca ■ un usato pulire una superficie rischio e usato ■ un panno usato persuperfici pulire una superficie rischio e usato ipulire panni sporchi visibili per anche altre perpanno pulire anche altrepulire superfici ■ un usato per una superficie rischio e usato per pulire anche altre superfici 30 DIMENSIONE PULITO | 03/2021 30 DIMENSIONE PULITO | 03/2021 30 DIMENSIONE PULITO | 03/2021

■ le inutili operazioni di lavaggio dei panni nel corso delle operazioni di pulizia ■ le inutili operazioni di lavaggio dei panni nel corso delle ■ lasciare che i prodotti ristagnino e si deteriorino nei distrioperazioni di puliziadi lavaggio dei panni nel corso delle ■ le inutili operazioni butori ■ operazioni lasciare chedi i prodotti pulizia ristagnino e si deteriorino nei distributori che i prodotti ristagnino e si deteriorino nei distri■ lasciare Devebutori essere attivato un percorso formativo immediato e nel caso di evidente incompatibilità altro incarico Deve essere attivato un percorsodestinare formativoad immediato e nel fuori contesto alberghiero. Il controllore, con la sua relazione caso di evidente incompatibilità altro incarico Deve essere attivato un percorso destinare formativoad immediato e nel sulla deialberghiero. risultati e la produttività riscontrata, dopo fuoriqualità contesto Il controllore, con la altro sua relazione caso di evidente incompatibilità destinare ad incarico aver personalmente risoltoe ilIlladifetto riscontrato deve fornire sulla qualità dei risultati produttività riscontrata, dopo fuori contesto alberghiero. controllore, con la sua relazione gliaver elementi per una programmazione sul recupero qualitapersonalmente risolto il difetto riscontrato deve fornire sulla qualità dei risultati e la produttività riscontrata, dopo tivo quel personale. gli di elementi per una risolto programmazione sul recupero aver personalmente il difetto riscontrato devequalitafornire Il gli referente, occuparsi inoltre della dei matetivo di queldovrà personale. elementi per una programmazione sulrichiesta recupero qualitariali indivia di esaurimento e verificherà che il materiale conIl referente, dovrà occuparsi inoltre della richiesta dei matetivo quel personale. segnato corrisponda a quello ordinato. riali in via didovrà esaurimento e verificherà che il materiale conIl referente, occuparsi inoltre della richiesta dei matesegnato a quello ordinato. che il materiale conriali in viacorrisponda di esaurimento e verificherà 1.7.4 EDIFICIO ESTERNO E AREEordinato. COMUNI segnato corrisponda a quello 1.7.4 EDIFICIO Esterno edificio ESTERNO E AREE COMUNI 1.7.4 EDIFICIO ESTERNO E AREE COMUNI edificio LeEsterno finestre e le vetrate esterne sono pulite Le finestre e le vetrate esterne pulite edificio LeEsterno insegne sono in buono stato sono e funzionanti Le insegne in buono statosono e funzionanti finestre eesono le vetrate esterne pulite Marciapiedi aiuole sono pulite Marciapiedi e aiuole sono pulite Le insegne sono in buono stato e funzionanti L’azienda Marciapiedi e aiuole sono pulitenell’azienda | LINEA GUIDA 43


PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione La pensilina è in buono stato con relativa illuminazione Le bandiere sono pulite non strappate e in numero adeguato ai pennoni Lo zerbino è in ottimo stato di conservazione e pulito I vetri della porta di ingresso sono puliti Le targhe istituzionali e obbligatorie per legge sono visibili e pulite (targa “albergo ****”) L’accesso garage/parcheggio è presidiato e/o controllato Le aree intorno all’albergo (piazzale, rampa d’accesso, aiuole) sono pulite Aree comuni interne L’entrata è pulita è priva di rifiuti solidi Le superfici vetrate sono pulite ed esenti da aloni I pavimenti sono correttamente puliti e ben conservati Le pareti, i soffitti e i controsoffitti, sono puliti (es.: non ragnatele, ecc.) I locali sono esenti da odori inadeguati La temperatura è adeguata Le bocchette di areazione/estrazione dell’aria funzionano e sono privi di residui Tavolini e sedie sono puliti Le piante e i fiori sono accuratamente mantenuti La tappezzeria (tappeti e tendaggi) si presentano curati e puliti Gli ascensori funzionano, sono puliti e curati La pulsantiera è pulita e funzionante I cartelli indicatori (per il bar, il ristorante, gli ascensori, ecc.) sono chiari Le apparecchiature telefoniche aperte al pubblico e le casse automatiche del parcheggio a pagamento dovranno risultare pulite e prive di polvere, le conchiglie delle postazioni telefoniche pulite e lucide I gradini, le ringhiere e i corrimano delle scale dovranno risultare puliti, privi di sporco e le eventuali parti cromate dovranno risultare pulite e lucide.

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L’addetto illustra spontaneamente le dotazioni della camera L’addetto fornisce spontaneamente l’indicazione di almeno uno dei servizi dell’albergo (es.: ristorante, fitness, sauna, ecc.) I bagagli in camera vengono disposti nell’apposito portabagagli o appesi (non sul letto o a terra) I carrelli portabagagli dovranno essere tenuti in ordine, puliti e concentrati nelle zone prefissate Toilette pubbliche I locali sono esenti da odori inadeguati I bagni sono puliti e funzionanti I locali sono riforniti di carta igienica, salviette per le mani e sapone Gli specchi presenti sono senza traccia di polvere e/o aloni, peli o capelli Le porte sono pulite, spolverate e funzionanti I lavandini, water-closet, i pavimenti, le piastrelle, gli aspiratori, risultano puliti L’asse e il coperchio del wc utilizzato devono essere funzionanti Lo spazzolino del wc utilizzato è pulito I sacchetti igienici sono disponibili nella toilette signore L’erogazione dell’acqua del lavandino utilizzato è consistente e funzionale Lo scarico del lavandino utilizzato funziona L’estrazione aria e/o griglia sul soffitto funzionano e sono esenti da polvere e pelucchi L’allarme bagno funziona e non viene disatteso (l’azionamento determina una immediata azione di verifica da parte degli addetti preposti)

1.7.5 VERIFICHE RECEPTION E TOILETTE PUBBLICHE Servizi bagagli Addetto saluta cordialmente e da il benvenuto al momento dell’arrivo Tutti gli ospiti vengono regolarmente salutati entrando e/o uscendo dall’albergo I bagagli non sono lasciati incustoditi nella hall I bagagli sono consegnati in camera entro cinque minuti dal check-in I bagagli sono ritirati entro 10 minuti dalla richiesta (check-in) Ai bagagli lasciati in deposito viene applicata la fascetta identificativa e rilasciata la ricevuta di ritiro 44

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione 1.7.6 VERIFICHE BAGNO E IGIENE Bagno Il locale è esente da odori inadeguati Gli specchi presenti sono senza traccia di polvere e/o aloni Pavimento e pareti sono puliti, esenti da aloni, peli o capelli L’asse e il coperchio del wc sono in ottimo stato puliti e stabilmente ancorati Lo spazzolino del wc è pulito Lo scarico del wc funziona Lo scarico del lavandino funziona Il rotolo della carta igienica non è scarso e termina con un triangolo, sinonimo del controllo dell’addetto È presente un rotolo di scorta debitamente confezionato (attenzione: cercarlo bene, di solito è posto nel gancio porta rotoli) I sacchetti igienici sono disponibili La cabina doccia e/o vasca è pulita in tutte le sue parti, sia internamente che esternamente (tende e cristalli) Il dispositivo doccia è funzionante e non presenta residui di calcare L’erogazione dell’acqua calda è consistente, funzionale e l’acqua calda arriva entro 30 secondi Il phon è funzionante, pulito, esente da polvere e pelucchi alla bocca e all’uscita Il telefono è pulito e funzionante, con indicato il numero della propria camera

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L’estrazione aria e/o la griglia del soffitto funzionano e sono esenti da polvere e pelucchi Sul lavabo ci sono due bicchieri di vetro puliti e capovolti su di una salvietta La biancheria da bagno è pulita ben riposta, stirata, gradevole al tatto e non lisa e/o strappata, fresca ed esente da agenti chimici I prodotti di cortesia sono tutti esenti e ben disposti sull’apposito vassoietto CHECK LIST ELEMENTI DI IGIENE

POSITIVO

INADEGUATO

Si lava le mani Prepara la soluzione del detergente per la pulizia Utilizza i panni monouso ove è necessario Indossa i guanti Toglie i guanti Deterge e disinfetta tutti i componenti Deterge risciacqua e asciuga gli strumenti

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PRIMO VOLUME

Percorso di Formazione 1.7.7 VERIFICHE CAMERA E UFFICI Camere I pavimenti in moquette dovranno essere privi di sporco, polvere, macchie e odore sgradevole I tendaggi sono puliti e funzionanti I letto è pulito e ordinato Le lenzuola e le federe sono pulite e fresche, senza macchie e/o strappi e non presentano odori di agenti chimici Il materasso è confortevole, ovvero non ci sono avvallamenti determinati da usura Luci/applique sono pulite, prive di polvere e funzionanti La tv, hi-fi sono privi di polvere, funzionanti e correttamente sintonizzati La scrivania è in ordine: tutto il materiale pubblicitario e informativo è ben disposto e non danneggiato Il cestino gettacarte è pulito, in buone condizioni ed è posizionato vicino alla scrivania Il frigobar è funzionante, pulito al suo interno e correttamente rifornito di prodotti integri e ben disposti L’armadio al suo interno è pulito e tutto è riposto correttamente Nel suo insieme la camera si presenta pulita e senza tracce di polvere evidenti Le pareti e il pavimento risultano puliti ed esenti da macchie, muffe e non presentano segni di incuria I punti di appoggio della camera (tavolino, scrivania, ecc.) sono puliti ed esenti da aloni Le informazioni circa le vie di esodo sono presenti e ben visibili Uffici Le superfici piane dei banchi, dei tavoli, delle sedie, mobili o di altri arredi dovranno essere prive di polvere e lucide. Le superfici in panno o tela dovranno risultare pulite anche per spazzolatura; la pulizia dovrà essere evidente anche sulle superfici coperte da apparecchiature quali stampanti personal computer ecc. Le poltrone delle aree di sosta devono essere pulite e risultare prive di macchie, polvere e altre impurità I telefoni, computer ecc. dovranno risultare privi di polvere e unto Le aree di lavoro (banchi accettazione, biglietterie, depositi bagagli, nastri raccolta bagagli, nastri smistamento bagagli) dovranno risultare pulite ed esenti da residui di etichette o di altro materiale di scarto I raccoglitori di carta, sia negli uffici che nelle aree aperte al pubblico, dovranno essere puliti e svuotati

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1.7.8 CONTROLLO SERVIZIO La richiesta di assistenza dell’ospite viene assolta entro 5 minuti (es: ritiro di indumenti da stirare, fornitura di accessori toilette, ago e filo ecc.) Il personale incontrato ai piani sorride e saluta cordialmente l’ospite L’aspetto degli addetti ai piani è curato (no barba lunga, capelli in ordine, trucco) Gli addetti indossano la divisa e il badge col proprio nome Gli addetti bussano due volte o suonano il campanello e si annunciano prima di entrare in camera Gli addetti non disturbano (bussando/suonando alla porta) prima delle 9:00 (a meno che lo stesso non abbia espressamente fatto richiesta di assistenza) Non si sentono rumori che disturbano la tranquillità dell’ospite (es.: aspiratore, schiamazzi) Gli addetti rispettano il non disturbare segnalato (led luminoso o cartellino apposito) quindi non entrano in camera ed evitano lavori rumorosi in prossimità (es.: aspirapolvere) Ai piani gli addetti interloquiscono in maniera discreta e pacata e con un linguaggio appropriato (es.: non si chiamano a distanza alzando il tono di voce) I corridoi non presentano segni di deterioramento (es.: moquette strappata o lisa, segni sulle pareti ecc.) Dopo le 16:00 i corridoi sono sgombri da sacchi di biancheria rifiuti o vassoi È presente in camera il kit per servizio di lavanderia, listino prezzi per informazioni sul servizio e apposita busta Il servizio di lavanderia viene effettuato con puntualità e cortesia I capi riconsegnati sono ben confezionati e ben lavati e stirati La camera è esente da odori inadeguati La temperatura all’interno della camera è adeguata Vetri e specchi sono puliti e senza aloni CHECKLIST SMALTIMENTO RIFIUTI

POSITIVO

INADEGUATO

Raccoglie i rifiuti assimilabili agli urbani nei sacchi neri o bianchi Smaltisce i suddetti rifiuti negli appositi cassonetti Sa individuare i rifiuti speciali Sa individuare i contenitori dei rifiuti speciali Smaltisce i rifiuti speciali nell’apposito cassonetto

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Percorso di 8 Capitolo Capitolo 8 Formazione La dorsale dell’appalto La dorsale dell’appalto 1.8.1 La dorsale dell’appalto 1.8.2 Il controllo 1.8.3 La conformità 1.8.4 Attività di controllo

1.8.5 Visibilità degli interventi 1.8.6 Scheda locale per locale 1.8.7 Gli slittamenti 1.8.8 Comunicazione & Informazione

1.8.1 LA DORSALE DELL’APPALTO

Fase di taratura

La dorsale dell’appalto è un percorso operativo che traccia un arco che copre tutta la durata del servizio presso un ambiente. L’applicazione delle fasi operative, che ne costituiscono le fasi salienti, caratterizza sia gli appalti a breve sia quelli a lungo termine adattandosi al coefficiente di difficoltà di ogni tipo di appalto. La dorsale dell’appalto rappresenta un elemento determinante per mantenere costante il livello di attenzione ed evitare la caduta degli stimoli dovuta alla ripetitività delle operazioni. È importante rilevare che quanto più un ambiente è a rischio (e ci riferiamo a quelli in cui la pulizia condiziona fortemente l’attività stessa come industria alimentare, sanità, ricettiva) tanto più la massima espressione tecnica deve essere raggiunta nel più breve tempo possibile. Il risultato di conformità è strettamente legato alla fase operativa in corso, infatti per ognuna di queste le situazioni operative si differenziano in un determinato risultato, che diventerà omogeneo e continuativo nella fase di mantenimento. Questa sarà la fase che rappresenta la parte conclusiva della dorsale i cui risultati sono il frutto delle altre fasi.

LE FASI OPERATIVE Fase iniziale

In questa fase, che definirei sperimentale, uomini e mezzi verificheranno la loro compatibilità con l’ambiente in un vero e proprio collaudo; nel frattempo il processo operativo si orienterà al recupero degli standard qualitativi che occorrerà graduare il più possibile cercando di non creare aspettative sulla qualità che non potranno essere mantenute nel tempo. La fase iniziale è spesso caratterizzata da momenti di alta tensione, poiché in questo periodo si intrecciano varie difficoltà: ■ scarsa familiarità con l’ambiente di lavoro ■ necessità di creare un’immagine positiva nonostante le difficoltà operative ■ primi riscontri sulle reali condizioni di lavoro 38

DIMENSIONE PULITO | 05/2021

La fase riservata alla taratura chiude quello che si può definire il periodo di prova, infatti le problematiche, le difficoltà dell’appalto sono sicuramente emerse ed evidenziate dalla fase analitica. A questo punto occorrerà ripercorrere tutti gli elementi che hanno determinato il profilo tecnico e quello economico dell’appalto per dare consistenza alle differenze emerse rispetto alla progettazione preventiva utilizzata per elaborare l’offerta che ha permesso di conquistare l’appalto.

Fase di assestamento

Al termine della fase dedicata alla taratura ha inizio il vero e proprio processo produttivo che prevede un periodo di assestamento delle tecniche di intervento e il relativo piano degli interventi. In questa fase la ripetitività unita alle migliori tecniche dovrà consentire il raggiungimento degli obiettivi qualitativi ed economici.

Fase di ottimizzazione

L’ottimizzazione oltre che a migliorare la qualità del trattamento l’indice di scorrevolezza a fornire le indicazioni per sviluppare un’intensa attività preventiva tiene conto di migliorare al massimo la qualità del lavoro per gli operatori in termini di sgravio della fatica ed essenzialmente per dare maggiore dignità al loro operato oltre che naturalmente migliorare in ogni aspetto le condizioni di lavoro in quel contesto

Fase di mantenimento

Un aspetto della fase di mantenimento da non sottovalutare riguarda l’insorgere della quiescenza che tende a diminuire la capacità di percezione della qualità e del ritmo operativo ragioni spesso colpevolmente trascurate nel momento in cui si innesta un problema di difficile rimozione.

1.8.2 IL CONTROLLO Il controllo è un’operazione che va al di là di una valutazione o di un giudizio, ma che è in realtà il motore è l’insieme delle informazioni indispensabili al processo organizzativo. Il controllo deve essere un momento di buon governo dell’eseL’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 47


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come ad esempio un’inceratura applicata per mascherare difetti, macchie o fioriture causate dal calcare. Il controllo sarà così finalizzato: come ad esempio un’inceratura applicata per mascherare ■fioriture lavoro effettivamente svolto difetti, macchie o causate dal calcare. Il controllo sarà così finalizzato: tecnico raggiunto ■ risultato ■ lavoro effettivamente svolto ■ determinazione delle cause che hanno generato gli sco■ risultato tecnico raggiunto stamenti dai parametri prefissati ■ determinazione delle cause che hanno generato gli scostamenti dai parametri prefissati

In tal senso il controllore deve possedere la massima effiIn tal senso il controllore deve possedere la massima efficacia efficienza: deve avere una profonda conoscenza cuzione del del servizio conlala determinazione consensuale diefficienza: cacia ed deveed avere una profonda conoscenza cuzione servizio con determinazione consensuale di della testeoperativa evidenziato sia per quanto i responsabiliattraverso attraverso unouno sforzo sistematico per far dellacome realtà come teste evidenziato sia per quanto tutti i tutti responsabili sforzo sistematico perrealtà far operativa riguarda l’aspetto tecnico, sia per quanto riguarda il suo rapcoincidere l’ottica del cliente con quella dell’esecutore materiguarda l’aspetto tecnico, coincidere cliente quella dell’esecutore mateporto con le diverse tipologie di intervento previstesia perper la quanto riguarda il suo rapriale dell’ottica servizio.del Il piano degli con interventi dovrà costituire il stessa superficie. parametro di controllo affinché il servizio sia eseguito allecostituire porto con le diverse tipologie di intervento previste per la riale del servizio. Il piano degli interventi dovrà il La scheda di valutazione del servizio di pulizia, continuativa scadenze previste. Nella realtà infatti tale scadenza è definita stessa superficie. parametro di controllo affinché il servizio sia eseguito alle e periodica, individua le attività principali previste dal capianche limite critico poiché stabilisce il limite di tolleranza scheda di valutazione del servizio di pulizia, continuativa scadenze realtà infatti taleprima scadenza tolo speciale, alleLa quali si affiancano i punteggi da assegnare. di unapreviste. superficie Nella all’aggressione dello sporco che il è definita Per facilitare l’uso proponiamo tre criteri di giudizio (non principali previste dal capistato d’uso naturale non costringa l’operatore e periodica, individua le attività ancherecupero limite dello critico poiché stabilisce il limite di tolleranza adeguato, adeguato, buono) su scala di valutazione che ad interventi più complessi rispetto a quello più semplice tolo speciale, alle quali si affiancano i punteggi da assegnare. di unaeseguito superficie all’aggressione dello sporco primavache il da 1 a 9. nei tempi previsti. Per facilitare l’uso proponiamo tre criteri di giudizio (non recupero dello stato d’uso naturale costringa Tuttavia le situazioni ambientali possononon posticipare o anti-l’operatore 1.8.3 LA CONFORMITÀ cipare il limite di determinate superfici situazioni adeguato, adeguato, buono) su scala di valutazione che ad interventi piùcritico complessi rispetto a per quello più semplice inconsuete e quindi costringere l’operatore a modificare Il controllo è un momento di buon governo che attraverso va dadeve 1 a far 9. coincidere l’ottica del cliente eseguito neiprovvisoriamente tempi previsti. seppur il piano di interventi. uno sforzo sistematico Lo scopo del controllo è il seguente:possono posticiparecon quella dell’esecutore materiale del servizio. il controllo Tuttavia le situazioni ambientali o antiil confronto tra la qualità realizzata e quella della conformità 1.8.3 del risultato si concentra sulle esigenze di LA CONFORMITÀ cipare■ il permettere limite critico di determinate superfici per situazioni prevista pulizia espresse dalle attività che si svolgono in un ambiente inconsuete e le quindi a modificare controllo è possono un momento di buon governo che attraverso ■ valutare possibilicostringere aree critiche e lel’operatore modifiche richieste e in particolare Il i punti critici che essere presenti dal cliente o che si sono ilrese necessarie all’interno di un’area aggregazione, igienica, seppur provvisoriamente piano di interventi. uno(transito, sforzonotte, sistematico deve far coincidere l’ottica del cliente ■ prevenire l’insorgere di problematiche esterna, ecc.). I punti critici che possono mettere a repenLo scopo del controllo è il seguente: con quella dell’esecutore materiale del servizio. il controllo ■ definire in modo rapido le azioni correttive in modo tale taglio la salute delle persone, l’immagine, la funzionalità, ■ permettere il confronto tra la qualità realizzata edevono quella della conformità del risultato si concentra sulle esigenze di da soddisfare le esigenze qualitative essere oggetto di un accurato controllo. Il controllo più efficace è ilespresse monitoraggio microbiologico da si svolgono in un ambiente prevista pulizia dalle attività che Nel caso specifico dei servizi di pulizia il metodo di controllo effettuarsi negli ambienti particolarmente a rischio, mentre ■ valutare lea:possibili critiche e le e in èparticolare i punti critici che possono essere presenti è affidato vista, tatto, aree analisi di laboratorio. La modifiche vista valuta richieste per le altre superfici sufficiente passare con un guanto prima istanza il riflesso della luce e la completezza del tratbianco per controllare la presenza di eventuali residui. Per dalincliente o che si sono rese necessarie all’interno di un’area (transito, notte, aggregazione, igienica, tamento, il tatto verifica la completa detersione dello sporco quanto riguarda il controllo estetico, occorre verificare la ■ prevenire l’insorgere di problematiche esterna, ecc.). I punti critici che possono mettere a repen(controllo effettuato con panno monouso bianco), l’analisi di brillantezza e la compattezza del trattamento sulla super■ definire in modo le di azioni correttive in modo la salute laboratorio evidenziarapido la presenza microrganismi pericolosi ficie tale interna chetaglio ha nei confronti delladelle pulizia.persone, La confor- l’immagine, la funzionalità, la salute dell’ospite. mità va esaminata in relazione alla natura igienicadi estetica e daper soddisfare le esigenze qualitative devono essere oggetto un accurato controllo. Tuttavia, il riscontro di un’anomalia implica la verifica delle funzionale di un ambiente, infatti non è sufficiente che una Il controllo più efficace è il monitoraggio microbiologico da motivazioni che possono averla determinata. Oltre alle consuperficie sia lucida se non corrisponde al profilo igienico Nel caso specifico servizi di pulizia il metodo di controllo effettuarsi ambienti a rischio, mentre dizioni ambientalidei operative spicca quella relativa allo stato necessario alla sua destinazionenegli d’uso. Un pavimentoparticolarmente perfetd’uso a: dell’oggetto o della superficie. Infatti, un oggetto può le risultare conforme alle esigenze è affidato vista, tatto, analisi di laboratorio. La vistatamente valutainceratoper altrenon superfici è sufficiente passare con un guanto scheggiato venato o una superficie alonata o sbiadita, diffifunzionali di un ambiente se rappresenta un rischio per gli in prima istanza il riflesso della luce e la completezza del tratbianco per controllare laalpresenza di eventuali residui. Per cilmente può avere un impatto visivo soddisfacente e a tale inquilini dello stesso. La conformità varia in base tipo di proposito è bene ricordare rischio che un’eventuale forzadi aspettative cheill’attività interna estetico, ha tamento, il tatto verifica lailcompleta detersione dello ambiente, sporco di esigenze, quanto riguarda controllo occorre verificare la tura dello stato d’uso di una superficie può rivelarsi un danno, nei confronti della pulizia. (controllo effettuato con panno monouso bianco), l’analisi di brillantezza e la compattezza del trattamento sulla superlaboratorio evidenzia la presenza di microrganismi pericolosi ficie interna che ha neiPULITO confronti della pulizia. La confor05/2021 | DIMENSIONE 39 per la salute dell’ospite. mità va esaminata in relazione alla natura igienica estetica e Tuttavia, il riscontro di un’anomalia implica la verifica delle funzionale di un ambiente, infatti non è sufficiente che una motivazioni che possono averla determinata. Oltre alle consuperficie sia lucida se non corrisponde al profilo igienico dizioni ambientali operative spicca quella relativa allo stato necessario alla sua destinazione28/06/21 d’uso. Un pavimento perfetDP 5 - Storica - Book.indb 39 17:12 d’uso dell’oggetto o della superficie. Infatti, un oggetto tamente incerato può risultare non conforme alle esigenze scheggiato venato o una superficie alonata o sbiadita, diffifunzionali di un ambiente se rappresenta un rischio per gli cilmente può avere un impatto visivo soddisfacente e a tale inquilini dello stesso. La conformità varia in base al tipo di proposito è bene ricordare il rischio che un’eventuale forzaambiente, di esigenze, di aspettative che l’attività interna ha tura dello stato d’uso di una superficie può rivelarsi un danno, nei confronti della pulizia. 48

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Percorso di L’attività diFormazione controllo della conformità si differenzia da quella effettuata per individuare gli eventuali difetti come il mancato intervento su alcune superfici o la trascuratezza nelle L’attività di controllo della conformità si differenzia da quella attività di servizio. effettuata per individuare gli eventuali difetti come il manIl controllo della conformità si concentra esigenze di pulicato intervento su alcune superfici o sulle la trascuratezza nelle attività di servizio. zia espresse dalle attività che si svolgono in un ambiente, in Il controllo dellacritici conformità si concentrasu sulle esigenze di puli- o particolare sui punti individuabili alcune superfici zia espresse dalle attività che si svolgono in un ambiente, in punti critici presenti in situazioni di vario genere che si posparticolare sui punti critici individuabili su alcune superfici o sono manifestare di un’area (transito, punti criticiall’interno presenti in situazioni di vario generenotte, che si aggreposgazione, sono igienica, esterna ecc.)di o in uno specifico manifestare all’interno un’area (transito, notte, locale. aggre- Il gazione, esterna ecc.) o in uno specifico locale.quali Il monitoraggio è igienica, costante, per contrapporsi a fenomeni monitoraggio è costante, per contrapporsi a fenomeni quali la quiescenza e la sua equazione ottica dello sporco: è prola quiescenza e la sua equazione ottica dello sporco: è provato infatti che tendenzialmente l’operatore trascorrere vato infatti che tendenzialmente l’operatorecon con ililtrascorrere del tempo a tralasciare la pulizia superfici del tende tempo tende a tralasciare la puliziasu su alcune alcune superfici apparentemente senza tuttavia riacquistare lalamancata apparentemente pulitepulite senza tuttavia riacquistare mancata produzione, ragione perl’intervento cui l’intervento dovrà essere essere successiproduzione, ragione per cui dovrà successivamente recuperato e ciò farà perdere la redditività all’appalto. vamenteSe recuperato e ciò farà perdere la redditività all’appalto. da un lato occorre disegnare il miglior sistema di gestione, Se da undall’altro lato occorre disegnare migliorlosistema di gestione, è necessario anche il tracciare scenario indesiderae ciò si ottiene evidenziando e trascrivendo quelle dall’altrobile è necessario anche tracciare lo scenariotutte indesiderache è auspicabile non e si manifestino in quell’appalto. bile e ciòsituazioni si ottiene evidenziando trascrivendo tutte quelle La selezione degli standard di servizio è l’operazione che situazioni che è auspicabile non si manifestino in quell’appalto. interpreta il concetto di rischio che è fortemente presente La selezione degli standard l’operazione che nella gestione dei progetti,diin servizio particolareèquelli caratterizzati interpreta il concetto di rischio fortemente presente dalle attività di pulizia. Nel che corsoèdel processo operativo emergeranno situazioniine particolare nuove esigenze che metteranno a nella gestione dei progetti, quelli caratterizzati dura prova il rispetto della conformità del risultato. dalle attività di pulizia. Nel corso del processo operativo emergeranno situazioni e nuove esigenze che metteranno a 1.8.4 ATTIVITÀ DI CONTROLLO dura prova il rispetto della conformità risultato. o l’inLa qualità del servizio si misura con del la soddisfazione soddisfazione del cliente, ragione per la quale occorre pre-

venire l’avanzante aumento degli errori impercettibili e delle 1.8.4 ATTIVITÀ DI CONTROLLO disattenzioni, che sommandosi creano un disservizio.

La qualità del servizio si misura con la soddisfazione o l’inÈ in quest’ottica che la gestione deve impostare le seguenti soddisfazione del cliente, ragione per la quale occorre preoperazioni: venire l’avanzante aumento degli errori impercettibili e delle ■ definizione del sistema di gestione e della relativa strategia che correlata alla tipologia dell’appalto in base agli standisattenzioni, sommandosi creano un disservizio. dard qualitativi prefissati (contratto, qualità promessa, È in quest’ottica che la gestione deve impostare le seguenti qualità attesa) operazioni: ■ definizione di uno scenario indesiderabile per poterlo ■ definizione del sistemarilevare di gestione e della strateimmediatamente (estensione e relativa classificazione dei punti critici) gia correlata alla tipologia dell’appalto in base agli stanidentificazione e definizione dei fattori influenzanti per dard ■qualitativi prefissati (contratto, qualità promessa, valutare e quantificare tempestivamente la loro entità qualità attesa) (tecnologie, qualità ed esperienza del personale). ■ definizione di uno scenario indesiderabile per poterlo Occorre tenere presente il maggiore costo delle attività di immediatamente rilevareche(estensione e classificazione puliziecritici) proviene dalla manodopera, perciò i primi elementi da esadei punti ■ identificazione e definizione dei fattori influenzanti per 40 DIMENSIONE PULITO | 05/2021 valutare e quantificare tempestivamente la loro entità (tecnologie, qualità ed esperienza del personale). Occorre tenere presente che il maggiore costo delle attività di pulizie proviene manodopera, perciò i primi elementi da esaDP 5 - Storica - Book.indb dalla 40 40

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minare sono le procedure di esecuzione del lavoro e le gestualità una

minare sono le procedure di esecuzione del lavoro e le gestualità da effettuare per individuare quelle inefficaci che causano da effettuare per individuare quelle inefficaci che causano una dispersione dietempo e affaticano misura l’operatore. dispersione di tempo affaticano oltre misura oltre l’operatore.

IL VALUTATORE E REVISORE IL VALUTATORE E REVISORE È una figura che deve possedere la conoscenza dei concetti, dei concetti, È una figura che deve possedere la conoscenza dei criteri e delle tecniche della qualità, supportati da un’adei criteri e delle tecniche della qualità, supportati da un’adeguata esperienza pratica nel settore di competenza, in deguata esperienza pratica competenza, in quanto la delicatezza del compito chenel devesettore svolgeredi non può quanto essere basata esclusivamente soluzioni tecniche. In svolgere non la delicatezza delsucompito che deve particolare, a coluibasata che valuta devono essere noti tutti gli può essere esclusivamente su soluzioni tecniche. In aspetti dell’ambiente in rapporto alle attività che si svolgono particolare, a colui che valuta devono essere noti tutti gli all’interno, nonché una specifica conoscenza dei metodi e in necessario rapporto che allesia attività che si svolgono delleaspetti tecnichedell’ambiente di pulizia. È inoltre in grado all’interno, nonché specifica conoscenza di affrontare l’ampio spettro una di situazioni differenziate che si dei metodi e possono della gestionenecessario di un appalto dellepresentare tecnichenel di corso pulizia. È inoltre che sia in grado per la pulizia di un ambiente di lavoro. di affrontare l’ampio spettro di situazioni differenziate che si Il valutatore deve quindi possedere un carattere equilibrato possono presentare nel corso della gestione di un appalto che gli consenta di dare un giusto peso alle opinioni e alle per la pulizia di un ambiente lavoro. osservazioni degli interlocutori, ma nello di stesso tempo dovrà svolgere con la massima e obiettivitàun la carattere propria Il valutatore deve fermezza quindi possedere equilibrato attività di selezione degli standard qualitativi. Il valutatore che gli consenta di dare un giusto peso alle opinioni e alle non deve lasciarsi coinvolgere dal suo personale punto di osservazioni degli interlocutori, ma nello stesso tempo dovrà vista, ma deve portare a compimento queste operazioni di svolgere con operativo-economiche. la massima fermezza e obiettività la propria taratura tra esigenze attività di alla selezione degli standard qualitativi. Per dare visibilità revisione continua degli standard qualita- Il valutatore tivi, deve lo strumento del reporting (relazione non essere deveattivato lasciarsi coinvolgere dal suo personale punto di interna), dove sarà riportata tutta la movimentazione inerente vista, ma deve portare a compimento queste operazioni di alla gestione dell’appalto. Il sistema di reporting deve essere taratura tra esigenze operativo-economiche. studiato, strutturato e armonizzato in modo da presentarsi: Per dare visibilità alla revisione continua degli standard qualita■ tempestivo ■ chiaro ed efficace tivi, deve essere attivato lo strumento del reporting (relazione ■ snello in termini documentazione interna), dovedisarà riportata tutta la movimentazione inerente alla gestione dell’appalto. Il sistema di reporting deve essere Esso deve fare sempre riferimento a due elementi fondamenstrutturato e armonizzato in modoeda tali: ilstudiato, punto di vista economico e operativo dell’impresa le presentarsi: aspettative del cliente espresse con gli accordi contrattuali. ■ tempestivo Il reporting coinvolge il binomio azienda-cliente e quindi deve ■ chiaro ed efficace ■ snello in termini di documentazione Esso deve fare sempre riferimento a due elementi fondamentali: il punto di vista economico e operativo dell’impresa e le aspettative del cliente espresse con gli accordi contrattuali. Il reporting coinvolge il binomio azienda-cliente e28/06/21 quindi 17:12 deve L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 49


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Percorso di Formazione essere indirizzato uno alla struttura operativa e uno al cliente. Nel primo caso occorrerà organizzare e preparare un rapporto sull’analisi degli scostamenti principali rispetto al piano e agli obiettivi prefissati. Il reporting deve contribuire a una chiara definizione delle responsabilità, ma essenzialmente deve definire le azioni correttive e di adattamento alle situazioni contingenti.

1.8.5 VISIBILITÀ DEGLI INTERVENTI L’aggiornamento costante delle schede riportanti il piano degli interventi lungo tutto il ciclo di vita dell’appalto consente un collegamento con l’utente, realizzando una collaborazione essenziale per il conseguimento degli obiettivi. Un piano degli interventi deve prevedere i possibili cambiamenti del programma dovuti al cambio di intensità d’uso del locale o da particolari agenti atmosferici o per l’indisponibilità di alcuni operatori, per cui, pur facendo riferimento alla progettazione iniziale, si adatterà il piano in relazione alle fasi operative che caratterizzano la dorsale dell’appalto, che rappresenta un elemento determinante per mantenere costante il livello di attenzione ed evitare la caduta degli stimoli dovuti alla ripetitività delle operazioni. La fase iniziale consentirà di assegnare compiti specifici e fornirà indicazioni preziose per la gestione degli operatori e l’assegnazione delle aree di lavoro e la formazione delle squadre di lavoro e infine definirà l’organico base e le riserve degli operatori assegnate al turnover di quell’appalto. La fase riservata alla taratura chiude quello che si può definire il periodo di prova a cui seguirà il vero e proprio processo produttivo, che prevede un periodo di assestamento delle tecniche di intervento e il relativo piano degli interventi e infine l’ottimizzazione dei trattamenti e la scorrevolezza delle operazioni. Questa impostazione non può limitarsi a una tecnica o metodologia da seguire, ma deve essere parte integrante della filosofia aziendale che vuole offrire al mercato un’immagine innovativa e qualificante agli occhi dell’utente. L’aggiornamento costante delle schede riportanti il piano degli interventi locale per locale dovrà essere il punto di riferimento di tutto il ciclo di vita dell’appalto, quale elemento di distinzione, ma essenzialmente quale linea guida che consente di operare in collegamento con l’utente, realizzando quella collaborazione essenziale per il conseguimento degli obiettivi. Malgrado l’apparente complessità e l’assorbimento di tempo richiesto dagli interventi, tale filosofia si impone per la sua positività, non lasciando all’operatore tutte le responsabilità nel decidere le priorità. Da ciò deriva il fatto non trascurabile che lo standard qualitativo deve essere espressione della filosofia aziendale e non della personale sensibilità dell’operatore. 50

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1.8.6 SCHEDA LOCALE PER LOCALE La necessità di redigere una scheda riguardante il piano degli interventi per ogni locale nasce dalla necessità di dare visibilità e relazionare su quanto deve essere fatto e quanto è stato fatto; inoltre, la scheda evidenzierà le richieste e le segnalazioni dell’inquilino del locale. La scheda può paragonarsi alla cartella clinica che l’infermiere esamina prima di svolgere il suo compito e così gli operatori delle pulizie esamineranno le schede dove sono riportate le operazioni da svolgere quotidianamente e quelle maturate nel programma generale. Non importa se un ambiente di lavoro è composto da un numero elevato di locali ognuno di essi dovrà avere la sua scheda, consentendo con la dovuta gradualità di effettuare per ogni locale una revisione accurata della progettazione, recuperando risorse di tempo e studiando soluzioni non solo per ottenere, ma per garantire nel tempo il risultato di conformità. Se da un certo punto di vista la compilazione della scheda potrebbe apparire un lavoro macroscopico, in realtà offre tanti vantaggi sul piano operativo del controllo dello stimolo dell’operatore e della soddisfazione dell’inquilino, che avrà così una visione chiara di quanto è fatto per la vivibilità del suo posto di lavoro. Tutto il processo operativo è volto a garantire la conformità del risultato tecnico e la qualità del servizio, tuttavia l’esperienza insegna che a causa delle limitate risorse economiche tutto ciò è estremamente difficile se non addirittura impossibile. Tuttavia occorre considerare che anche se si vengono a creare le situazioni di disservizio si possono mantenere sotto controllo, salvaguardando il livello di conformità attraverso analisi scrupolose del limite di tollerabilità dell’ambiente e seguendo attentamente i flussi di formazione dello sporco: si può a volte tralasciare un’operazione a favore di un’altra purché tutto ciò sia evidenziato nel piano degli interventi e mantenuto sotto uno stretto controllo dell’impresa e con l’approvazione del cliente. Per ogni locale si compileranno un modulo in cui si descriveranno le operazioni da svolgere. Il modulo specifico entrerà nel dettaglio della tipologia dell’intervento, indicando il tempo realmente impiegato per l’intervento, per confrontarlo con quello calcolato nella fase preventiva e nel caso di rilevanti differenze dovranno essere attivate tutte le procedure del caso. La compilazione dei moduli non deve essere rigorosamente di tipo didattico, mentre per un neofita per il periodo di addestramento la scheda può rivelarsi un prezioso manuale d’istruzione. Nel corso dell’appalto, con cadenze prefissate, le schede redatte locale per locale dovranno essere aggiornate, adeguandole alle situazioni del momento, per definire le frequenze; può essere usata come riferimento la dorsale 05/2021 | DIMENSIONE PULITO

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dell’appalto, che scandisce le fasi operative con caratteristiche diverse tra loro. Dorsale che inizia con la fase preventiva, naturalmente diversa da quella contrattuale, con la fase iniziale che si occupa prevalentemente del recupero degli standard qualitativi e si differenzia da quella analitica, nel corso della quale si dovrà valutare tra le varie componenti la velocità della formazione dello sporco e le condizioni ambientali e operative. Dal momento che ad ogni fase si modifica più o meno consistentemente il piano operativo, useremo questo passaggio come termine massimo per aggiornare e adeguare le schede relative al piano degli interventi locale per locale; naturalmente in presenza di locali ad alto rischio o con situazioni particolari l’aggiornamento e l’adeguamento si potranno effettuare mensilmente o settimanalmente oppure ogni qualvolta si creasse la necessità di recuperare risorse di tempo.

1.8.7 GLI SLITTAMENTI Il diagramma degli slittamenti permette in modo efficace di evidenziare le operazioni e gli eventi di varia natura che ne hanno consentito l’esecuzione entro il termine previsto. Ciò consentirà di effettuare la verifica di vari aspetti che hanno creato questi slittamenti e di apportare i dovuti correttivi. Il diagramma mostrerà in modo chiaro: ■ l’entità degli slittamenti che si sono verificati ■ il giorno, l’area e la causa ■ gli impatti e gli effetti sulle attività successive delle azioni correttive I vantaggi principali della realizzazione di un diagramma sono la relazione su quegli elementi che rappresentano una costante azione di disturbo al processo di erogazione dei servizi e nel contempo una visualizzazione che consente un confronto chiaro con la controparte per definire i possibili correttivi. Tra i vari elementi da evidenziare nel diagramma ci sono l’elenco delle attività completate nel tempo previsto senza particolari impegni e l’elenco di quelle operazioni che impongono faticose accelerazioni per il rispetto delle frequenze. Dovranno essere Inoltre evidenziate le aree di attività dove si creano le azioni più critiche e ogni elemento che le determina. La proposta di modifica può essere determinata da diversi fattori. Ad esempio un intervento viene eseguito frequentemente in condizioni operative non ottimali perciò il livello di conformità può non essere soddisfacente: in questo caso la proposta di modifica valuterà se è possibile alternare questo intervento con un altro o cambiare l’orario ricercando le con42

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dizioni operative più adatte. Alla proposta di modifica seguirà il collaudo e il controllo delle variazioni che non dovranno comportare un aggravio di costi o un calo della qualità: questo potrà, con approvazione dell’utente, diventare parte del programma base.

1.8.8 COMUNICAZIONE & INFORMAZIONE Il contesto ambientale presso cui l’impresa opera nell’ambito della comunicazione, è denominato arena, in quanto all’interno di esso si muovono forze positive e negative, favorevoli, contrarie o neutrali. Ognuna di queste, identifica e interpreta diversamente i risultati che l’impresa fornisce e occorre pertanto utilizzare gli strumenti della comunicazione diretta o indiretta perché la percezione dei risultati, la qualità percepita, sia il più uniforme possibile. Non è sempre possibile ottenere il consenso dei contrari, ma è possibile adottare dei provvedimenti operativi per contenere le reazioni negative. In quest’ottica, nel tracciare la linea d’uso che interessa le parti delle superfici più utilizzate, si dovranno inserire anche quelle superfici che sono costantemente posizionate nel campo visuale del cliente. Se l’arena presenterà particolari difficoltà sarà necessario procedere periodicamente a verifiche attraverso interviste sul livello di soddisfazione dei reparti nel corso delle quali oltre che utilizzare il flusso delle informazioni occorrerà predisporre degli strumenti per dare informazioni sul servizio. A tal proposito possiamo suggerire alcuni accorgimenti: ■ rilevare il punto di vista degli utenti ■ valutare il campo della visuale ■ innestare segnali riguardanti l’attività in corso o dei lavori terminati, o più semplicemente dotare i set operativi e le divise di colori diversi a seconda del tipo di intervento. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 51


Percorso di Formazione

Capitolo 9 Formare il formatore

1.9.1 Formare il formatore 1.9.2 L’invisibilità 1.9.3 Il Formatore 1.9.4 Formazione professionale: il responsabile 1.9.5 Formazione e addestramento

1.9.1 FORMARE IL FORMATORE “Buongiorno e benvenuti al corso formare il formatore”. Prima di iniziare il percorso didattico che scandisce le fasi operative che contraddistinguono l’attività di pulizia industriale, voglio sottolineare due aspetti della formazione: il

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1.9.6 Norme comportamentali 1.9.7 Prevenzione infortuni 1.9.8 Prevenzione e soccorso 1.9.9 Prevenzione danni 1.9.10 Comportamento e servizio cliente

primo riguarda la forma e l’organizzazione di un corso che deve essere svolto in uno spazio adeguato nelle condizioni migliori per i partecipanti come ad esempio: ■ la temperatura del locale non deve essere né troppo calda né troppo fredda;


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■ i l locale deve essere sufficientemente areato; ■ i telefonini devono essere rigorosamente spenti; ■ è vietato fumare. Operazioni, le ultime due, che possono essere rimandate nella pausa riservata al coffee break. I partecipanti devono disporre di un blocco per appunti e di un piano d’appoggio per poter scrivere, il locale deve essere dotato di una lavagna a fogli con pennarelli funzionanti e, se possibile, una lavagna luminosa e una serie di lucidi con i titoli degli argomenti e dei temi più importanti. Prima di inoltrarsi sul territorio dei tecnicismi, il formatore dovrà sottolineare la missione di chi compie una professione e quali possono essere gli obiettivi. Qual è la missione di chi si occupa di pulizia? La missione del professionista delle pulizie è garantire il massimo livello di vivibilità ambientale sotto il profilo igienico, estetico e funzionale; diversi invece sono gli obiettivi, ad esempio, la qualità prestazionale, raggiungibile attraverso uno schema operativo che non si basa sullo spirito e l’abnegazione del singolo individuo, ma attraverso una formula che fa riferimento a criteri industriali, il che significa che ogni operatore deve compiere gestualità prefissate, deve occuparsi di una porzione dell’intera operazione e che tutti insieme realizzano un prodotto. Il Formatore a questo punto sottolinea che la pulizia occupa un ruolo primario nel contesto sociale, considerando il suo effetto preventivo nei confronti dei fattori epidemiologici, ma allo stesso tempo ha dei forti riflessi sull’immagine pubblica e privata e infine considera il suo aspetto funzionale relativo alla fase preparatoria di uno spazio dove deve svilupparsi un’attività o un avvenimento. La pulizia precede ogni momento importante della vita per cui chiunque opera nel settore oltre ad un’attività svolge un compito sociale di grande rilevanza.

1.9.2 L’INVISIBILITÀ È ormai accertato che non è possibile risolvere i problemi di qualsiasi tipo di ambiente con continuità, garantendo

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standard qualitativi uniformi senza aver prima costruito i presupposti di base. Questo dipende dalla ripetitività delle operazioni, dall’assuefazione dell’occhio allo sporco e al degrado, ma essenzialmente deriva dalla mancanza di veri e propri professionisti, in grado di operare con criteri industriali, pianificando il lavoro in modo che chiunque possa essere in grado di eseguirlo senza doversi sempre affidare al sacrificio e all’abnegazione di singoli individui. L’esercito dei pulitori non va abbandonato a se stesso senza il dovuto equipaggiamento, per non parlare degli aspetti economici, degli stimoli del sistema premiante e un addestramento che si e no soddisfa la pulizia di facciata. La sottostima si esprime con un atteggiamento mentale errato nei confronti dei responsabili e da parte delle aziende si tende ad affidare ad un operatore generico la vivibilità dell’ambiente lavoro senza che abbia nessuna conoscenza sulle tematiche della pulizia o delle manutenzioni. Iniziamo con i sottolineare i punti fermi di questa attività: il risultato conforme alle esigenze espresse si articola su tre profili: ■ igienico ■ estetico ■ funzionale Il primo deve eliminare o mantenere entro i limiti di guardia la carica batterica che si sviluppa in ambienti dove avviene un continuo ricambio di persone, mentre il profilo estetico ha come obiettivo il mantenimento dello stato d’uso naturale delle superfici, cercando di mantenere il più a lungo possibile l’effetto nuovo; infine, l’aspetto funzionale ha come obiettivo la restituzione nei tempi previsti della disponibilità del dell’ambiente, svolgendo i compiti entro quel termine e segnalando ogni anomalia che ne possa compromettere l’efficienza. Nello stesso tempo, occorre agire drasticamente con prodotti adeguati sulla mappa dei punti critici, rappresentata dai punti di contatto, dalle superfici.

1.9.3 IL FORMATORE Il Formatore attiva quelli che sono i due fattori fondamentali del successo: l’empatia e la proiezione di un’iniziativa. Deve L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 53


Percorso di Formazione tenere nella massima considerazione le aspettative, le motivazioni e le opinioni degli operatori. Deve essere sè stesso, usare il proprio linguaggio abituale, esprimere le proprie convinzioni, rifarsi alla propria esperienza, raccontare esempi che sono capitati, rimanere fedele alla propria personalità. Il Formatore deve cercare di iniziare il discorso in maniera promettente, solleticando l’interesse e chiudere il discorso in maniera eclatante. Occorre fare attenzione ai problemi organizzativi e mantenere sempre il controllo della situazione anche se complessa, ed essere caloroso e così avrà successo. Nel caso si trovasse di fronte un gruppo demotivato o contrariato deve attivare colloqui singoli, evitando perdite di tempo, infatti, l’arena della comunicazione prevede la presenza di contrari, neutrali o favorevoli e occorre individuarli singolarmente. Nella chiusura del colloquio o di una riunione non devono essere introdotte nuove ipotesi, altrimenti non si tratterebbe di una chiusura, ma verrebbe lasciata una porta aperta a nuove interpretazioni. Gli operatori devono essere trasformati in partecipanti, in questo modo si riesce a convincere e motivare le persone. Veri partecipanti sono dei partner coinvolti nel processo comunicativo e nella cogestione delle operazioni. Bisogna permettere agli operatori di porre domande, chiedere l’opinione far maturare le conclusioni e dare un’occasione operativa per verificare il ragionamento teorico. È impor-

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tante dare agli operatori la possibilità di discutere tra loro, purché ciò non avvenga sul posto di lavoro, poiché non è la sede adatta. La riuscita di un corso per la formazione di operatori o tecnici dipende da questi fattori: la condizione del locale, già menzionata, i contenuti tecnici e la composizione dell’aula. Infatti occorre effettuare una preselezione dei partecipanti per comporre un gruppo omogeneo ed evitare che partecipino persone non motivate, operatori che svolgono funzioni diverse dai temi trattati, persone con forti differenze culturali.

1.9.4 FORMAZIONE PROFESSIONALE: IL RESPONSABILE Un operatore deve possedere la cultura della professione, la cultura della sicurezza e la cultura dell’ospitalità, acquisibili attraverso una didattica così articolata: ■ formazione/bagaglio culturale; ■ addestramento; ■ istruzioni tecniche obbligatorie e volontarie. L’operatore di pulizia deve capire il particolare contesto presso cui opera, infatti queste nozioni indispensabili appartengono alla sfera della formazione da non confondersi con l’addestramento. La formazione trasferisce dei concetti mentre l’addestramento insegna ad usare le macchine, a fare scorrere un attrezzo, a diluire e stendere un detergente.


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

COMPITI DEL RESPONSABILE

Una volta nominato, questi sono i compiti che spettano al responsabile: ■ identificazione della necessità che il servizio non è solo pulizia ma anche parte integrante dell’attività interna e quindi soggetta a mutamenti delle esigenze; ■ identificazione delle proposte formative disponibili e loro valutazione; ■ miglioramento dei processi di erogazione di un prodotto-servizio, inteso come miglioramento dovuto alla costante e attenta gestione delle risorse, in particolare di quelle umane. in conseguenza a ciò, è molto difficile ipotizzare di poter realizzare sostanziali cambiamenti senza prima educare e formare le persone verso un atteggiamento mentale di favore e piena comprensione del benefici che questa filosofia aziendale può portare. Il Formatore sviluppa la propria attività evitando perdite di tempo alla forza lavoro del proprio cliente, sviluppando l’addestramento direttamente negli ambienti di lavoro, alternando corsi di teoria e pratica. Fissare le priorità consentirà di: ■ cominciare subito a fare ciò che è essenziale o necessario; ■ affrontare i problemi in ordine di emergenza; ■ concentrarsi su un compito alla volta; ■ portare a termine un lavoro nei tempi stabiliti; ■ raggiungere gli obiettivi nel migliore dei modi, quelli che siano le circostanze in cui operiamo; ■ dare carico a qualcun altro di eseguire un determinato lavoro; ■ - aver finito le cose più importanti alla fine del periodo programmato (per esempio alla fine della giornata di lavoro); ■ - non aver trascurato di portare a termine tutto ciò che basti a dimostrare le nostre capacità.

1.9.5 FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO Le prestazioni globali di un’organizzazione dipendono direttamente dalle prestazioni dei singoli. In questo ambito prendiamo in considerazione quali presupposti di base fattori quali: - predisposizione gestuale legata alle caratteristiche fisiche dell’operatore; - disponibilità e presenza; - capacità di armonizzare il proprio lavoro nel contesto in cui si opera. Il miglioramento della qualità del personale è affidato a due elementi fondamentali: la formazione e l’addestramento. La formazione trasmette all’operatore concetti base e

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fondamenti dell’attività del pulitore, mentre l’addestramento è mirato all’uso di uno specifico strumento o all’interpretazione di una particolare situazione. L’operatore, con la sua condizione fisica e mentale, oltre alla predisposizione gestuale compatibile con la mansione deve avere la consapevolezza che la sua professione va oltre i confini del suo rapporto con la retribuzione e la sua azienda e che dilata i suoi riflessi sull’intero tessuto socio-economico. Infatti, è in questa ottica che la cultura della professione, dell’ospitalità e della sicurezza diventano i temi centrali della sua preparazione concettuale. È molto difficile poter realizzare sostanziali cambiamenti senza prima educare e formare le maestranze verso un atteggiamento mentale di favore ai benefici e alla comprensione per i sacrifici iniziali necessarie ad un processo di rinnovamento e, nel caso della pulizia, alla costruzione di una moderna professione. Formazione e addestramento sono necessari per rimuovere metodi e retaggi della pulizia domestica e approfondire i concetti legati agli obiettivi della pulizia quali: igiene, estetica e funzionalità di un ambiente di lavoro. Formazione che deve essere svolta in un ambiente adeguato e preparato in ogni minimo particolare: non è possibile infatti che lei istruzioni e le nuove disposizioni possano essere trasmesse fuori dall’aula. È in questo momento di aggregazione e a lavoro fermo che si potrà parlare di vari argomenti, porre domande, discutere aspetti organizzativi di equilibrio e di ripartizioni eque dei carichi di lavoro e rivitalizzare le motivazioni sopite o recuperare i soggetti demotivati. L’aula deve essere considerata un campo neutro dove tutto diventa una questione tecnica e quindi tema didattico che può e deve essere discusso nell’ambito della formazione. Infatti, anche eventi ritenuti strettamente personali, se trasferiti nell’ambiente di lavoro, assumono una fisionomia di tipo tecnico e come tali devono essere trattati. L’operatore è un essere umano con pregi e difetti che devono comunque trasformarsi in energia positiva e non di intralcio per l’attività. L’esperienza ci insegna che le tematiche e le problematiche devono essere trattate in aula o comunque in un luogo appartato, per non danneggiare il buon andamento del lavoro, posizione questa che fa riferimento a un detto che sostiene che non si può riparare una macchina mentre è in movimento. La formazione può essere utilizzata come strumento per incrementare: ■ lo spirito di appartenenza; ■ la crescita della professionalità specifica dei livelli intermedi e capacità di gestione delle risorse umane; ■ l’addestramento degli operatori in rapporto al loro impiego; ■ i principi da rispettare nell’esecuzione dei lavori; L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 55


Percorso di Formazione ■ ■ ■ ■

i rischi provenienti dall’ambiente di lavoro; i rischi determinati dall’azione da eseguire; le norme comportamentali; la prevenzione danni alle strutture.

1.9.6 NORME COMPORTAMENTALI L’assenteismo ingiustificato danneggia tutti. Le rivendicazioni seguono un iter sindacale. Non prelevare ciò che è destinato al rifiuto. Non accettare nulla. Usare massima riservatezza. Rispettare Il segreto professionale. Usare abbigliamento pratico e decoroso. Non fare accedere estranei o parenti. Segnalare il ritrovamento di denaro, oggetti e altro. Massimo silenzio. Non rispondere al telefono se non convenuto. Non accedere ai locali senza preavviso (bussare alla porta). Segnalare presenze anomale. Non fumare. Non allontanarsi dal posto di lavoro. Conservare il ripostiglio in massimo ordine. Inoltrare tempestivamente richieste scorta materiale. Inoltrare tempestivamente richiesta revisione macchinari. Assicurarsi che gli interruttori siano spenti. Non duplicare chiavi. Denunciare tempestivamente lo smarrimento di chiavi. Rispettare l’orario di lavoro. Aiutare il soggetto in fase di formazione.

Non delegare incarichi fastidiosi ai novelli. Non fare scherzi sul lavoro. Esporre le lamentele a chi di dovere. Non contattare l’utente non preposto. Accettare l’imprevisto, non l’abitudine. Svolgere con dignità e professionalità il servizio. Esigere e conquistare il rispetto. In caso di incidente avvertire immediatamente. Accettare il documento d’identità. Portare il cartellino di riconoscimento.

1.9.7 PREVENZIONE INFORTUNI Non attivare macchine con mani bagnate. Verificare la stabilità delle scale. Non sporgersi da finestre e terrazzi. Prima di pulire le parti elettriche disinserire la corrente. Non staccare la spina dalla presa tirando il filo. Non creare correnti d’aria. Usare le protezioni e l’abbigliamento indicato per l’intervento. Disinserire le macchine durante le pause. Riporre le attrezzature con la relativa protezione (raschini, aste, manici a terra). Usare calzature antisdrucciolo. Usare sempre i guanti. Non portare anelli o bracciali. Non spostare carichi senza visuale. Accertarsi che i fili elettrici non entrino a contatto con l’acqua. Verificare sempre che i cavi non abbiano spaccature nella protezione isolante. Non lasciare cavi innestati nell’attesa di attaccare macchine. Non sostare sotto carichi sospesi. Durante la pulizia vetri usare le cinture di sicurezza. Non toccare sostanze sconosciute. Non lasciare i prodotti vicino alle fonti di calore. La non corretta diluizione dei prodotti si trasforma in aggressione.

1.9.8 PREVENZIONE E SOCCORSO Tenere a portata di mano i numeri urgenti. Conoscere ubicazione contatori acqua, luce. Conoscere l’uso di comunicazioni con l’esterno. In caso di incendio, allontanarsi con calma, se è un piccolo focolaio usare l’estintore.


PRIMO VOLUME La cultura del pulito

In caso di perdite d’acqua, chiudere il contatore e aspirare, onde evitare infiltrazioni. In caso di ferite, utilizzare cassetta di pronto soccorso, se gravi chiamare ambulanza (vedi numeri urgenti). In caso di forte odore di gas, non accendere le luci, tamponare il viso e aprire delicatamente le finestre. Nei parcheggi chiusi non sostare con il motore acceso. In caso di caduta grave, con sospette fratture, non muoversi, far chiamare l’ambulanza (vedi numeri urgenti). In caso di forte scossa elettrica, accertarsi che la lingua ritratta non causi soffocamento all’infortunato. Accertarsi che i locali si possano sempre aprire. In zone a rischio uscire in gruppo. In caso di contatto con acidi, sciacquare abbondantemente. In caso di arresto respiratorio, applicare respirazione bocca a bocca. In caso bevuta acidi, bere abbondantemente. In caso di arresto cardiaco, comprimere il petto con movimento ritmico. In caso di emorragia, con un laccio stringere sopra la ferita. In caso di ustioni, coprire solo con garze sterili. Se presenti macchinari in movimento, usare abbigliamento attillato. Riconoscere e studiare i segnali di pericolo del settore. Usare sempre una mascherina leggera. Usare occhiali agendo in posizione inarcata. Usare guanti e occhiali travasando i prodotti Non bere liquidi da bottiglia di dubbia provenienza. Per bere usa bicchieri di carta da gettare dopo l’uso. Non inserire tra i rifiuti oggetti taglienti e non protetti. Accertarsi di non avere allergie ai prodotti utilizzati. Non usare ascensori se si lavora isolati.

1.9.9 PREVENZIONE DANNI Non posare su arredi, bottiglie o panni umidi. Posare sempre a terra aste metalliche. Non lasciare materiale in giro. Non fumare durante il lavoro. Non salire su arredi. Non usare prodotti senza etichette d’identificazione. Riporre i documenti nella stessa posizione. Lasciare gli scarichi lavabi sempre aperti. Accertarsi che i rubinetti siano sempre chiusi. Non dimenticare luci accese. Tenere sul carrello luci d’emergenza. Tenere sul carrello un piccolo pronto soccorso. Accertarsi che porte e finestre siano chiuse. Non sovraccaricare l’impianto elettrico.

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Non accendere più luci del necessario. Non spostare componenti ingombranti da soli. Non usare il vapore con impianti elettrici attivati in ambienti chiusi. Non rovesciare i residui solidi negli scarichi. Non usare attrezzi acuminati.

1.9.10 COMPORTAMENTO E SERVIZIO CLIENTE È nostra cura non dimenticare che l’ospite è sacro. Sono priorità: sorridere, essere puntuali, rispettare i compiti, rispettare il cliente, igiene personale, divise in ordine. Avvertenza: per il rispetto della privacy evitare di aprire cassetti e armadi; tuttavia è ammessa l’apertura dell’armadio per la verifica del listino biancheria e il ripristino della raccolta. Arrivare in servizio puntuale e salutare i colleghi. Avere cura del nostro aspetto e fare attenzione all’igiene personale, senza utilizzare deodoranti e profumi troppo intensi. Chi lavora a contatto con il pubblico deve farsi la barba ogni giorno, lavarsi i capelli frequentemente e tenerli ordinati con taglio regolare. Non essere stravaganti, per questo gli uomini non portano il codino e gli orecchini. Le donne non portano acconciature eccentriche e trucchi appariscenti, hanno cura dei capelli e quando hanno unghie smaltate preferiscono colori naturali e neutri ed evitano gioielli e accessori. Le divise sono sempre pulite e ben stirate, con il badge appuntato a sinistra, all’altezza del cuore. Le scarpe sono pulite e se sono in pelle anche lucide Di fronte agli ospiti nessuno mastica chewingum e fuma. Non entrare mai quando sulla porta è presente il cartellino “Non disturbare”. Annunciarsi prima di entrare in camera bussando o suonando il campanello. Non abbandonare cestino, carrello o aspirapolvere nel passaggio. Non abbandonare mai Il pass/chiave delle camere. Mai aprire o far entrare in camera un cliente se non si è certi che la stanza sia la sua. Non gettare nulla che non sia nel cestino gettacarte. Qualsiasi oggetto ritrovato nelle camere riassettate in partenza va consegnato alla governante per la registrazione oggetti smarriti. Qualora si trovasse un indumento intimo sotto il letto, nel dubbio è opportuno consegnarlo alla governante. Nel rifare il letto assicurarvi che non ci siano effetti del cliente e verificare che coprimaterasso, mollettone coprifedere siano puliti e in ordine. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 57



SECONDO VOLUME

L’analisi



Il sopralluogo La ricognizione ambientale Rilievi metrici e numerici Sporco e rivestimenti Mappa delle criticità I veicoli della trasmissione L’analisi dei tempi Visibilità del piano delle frequenze e delle operazioni Fornitore e forniture

Il Secondo Volume, L’analisi, dettaglia l’ambiente nei vari aspetti fornendo tutti i dati metrici e numerici, le caratteristiche delle superfici e i fattori aggressivi con cui gli operatori dovranno confrontarsi, oltre alle condizioni di lavoro e le possibili ingerenze e imprevisti che possono manifestarsi lungo la dorsale dell’appalto.


Percorso di Percorso di Formazione Formazione

Primo Capitolo Capitolo Capitolo 1 Primo Il sopralluogo sopralluogoIl sopralluogo Il

2.1.1 Il sopralluogo ....................................................... 2.1.1 Il sopralluogo ....................................................... 2.1.2 Ambienti di lavoro .............................................. 2.1.2 Ambienti di lavoro .............................................. 2.1.3 L’incontro diretto ................................................. 2.1.3 L’incontro diretto .................................................

2.1.4 Supporti operativi .............................................. 2.1.4 Supporti operativi .............................................. 2.1.5 Check list della situazione ............................ 2.1.5 Check list della situazione ............................

2.1.1 IL SOPRALLUOGO

Lo strumento delle interviste del responsabile per avere un Lo strumento delle interviste del e responsabile per avere un quadro della situazione generale quali sono le aspettative quadro della e quali sono le aspettative del cliente neisituazione confronti generale dell’attività di pulizia. del cliente confronti dell’attività di pulizia. Questa fasenei operativa varia in relazione al complesso oggetto Questa fase operativa in relazione complesso oggetto del sopralluogo comevaria la tipologia dellaalcostruzione e il condel sopralluogo come la tipologia della costruzione e il contesto urbano dove è collocato. testo urbano dove è collocato.

IL SOPRALLUOGO ll2.1.1 sopralluogo è l’operazione che si attiva per delineare il prollfilo sopralluogo è l’operazione chedell’ambiente si attiva per delineare il protecnico e quello economico dove dovranno filo tecnico ie lavori quellonecessari economicoper dell’ambiente dove dovranno compiersi garantire la salubrità dei compiersi i lavori necessari per garantiredelle la salubrità locali, gli arredi evitare il deterioramento superfici dei e il locali, glieffetto arredi negative evitare il dell’immagine deterioramento il relativo e delle infinesuperfici garantiree la relativo effetto dell’immagine e infine garantire la funzionalità dei negative locali in base alla loro destinazione e intenfunzionalità sità d’uso. dei locali in base alla loro destinazione e intensità d’uso. È una fase operativa irta di difficoltà per la mancata o inadeÈ una fase operativa irtariguardante di difficoltà le per la mancata o inadeguata documentazione misure delle superfici guata riguardante le misure delle superfici fisse edocumentazione di quelle che determinano il coefficiente d’ingombro, fisse di arredi, quelle che determinano coefficiente d’ingombro, comeegli le suppellettili e leil apparecchiature, la comcome gli arredi, le suppellettili e lesial’intensità apparecchiature, la composizione dei rivestimenti e quale e velocità dei posizione dei rivestimenti quale sial’intensità fattori aggressivi prodotti edall’attività interna. e velocità dei fattori dall’attività interna. Oltre aaggressivi questi datiprodotti è necessario acquisire informazioni sull’anOltre a questi dati è necessario informazioni sull’andamento dell’attività interna e acquisire le condizioni logistiche in cui damento dell’attività interna e le condizioni logistiche in che cui operare inoltre occorre individuare se esiste la possibilità operare occorre individuare se esiste la possibilità che eventi alinoltre momento imprevisti possano manifestarsi nell’arco eventi al momento imprevisti possano manifestarsi nell’arco dell’appalto. dell’appalto. Il sopralluogo che si effettua abitualmente nell’ambiente non Ilpuò sopralluogo che si effettua abitualmente nell’ambiente non fornire indicazioni precise poiché si esegue solitamente può fornire indicazioni precise poiché si esegue solitamente durante l’orario di lavoro e non è possibili interrompere le durante attività inl’orario corso.di lavoro e non è possibili interrompere le attività in corso. GRANDE DISTRIBUZIONE GRANDE DISTRIBUZIONE RISTORAZIONE RISTORAZIONE INDUSTRIA ALIMENTARE INDUSTRIA ALIMENTARE TRASPORTO PUBBLICO TRASPORTO PUBBLICO TURISMO TURISMO SCUOLE SCUOLE CONVIVENZE CONVIVENZE AREE URBANE AREE URBANE CENTRI AGGREGAZIONE CENTRI AGGREGAZIONE ASSISTENZA SANITARIA ASSISTENZA SANITARIA COMMERCIO E AMMINISTRAZIONE COMMERCIO E AMMINISTRAZIONE

XXXIV DIMENSIONE PULITO | LINEA 02/2020 62 L’azienda nell’azienda GUIDA XXXIV DIMENSIONE PULITO | 02/2020

Ipermercati Ipermercati Mense Mense Macelli Macelli Autobus Autobus Pensioni Pensioni Materne Materne Collegi Collegi Metropoli Metropoli Chiese Chiese Ospedali Ospedali Banche Banche

TIPO DI COSTRUZIONE DEL COMPLESSO TIPO DI COSTRUZIONE DEL COMPLESSO GRATTACIELO GRATTACIELO PALAZZO PALAZZO CAPANNONE CAPANNONE

2.1.2 AMBIENTI DI LAVORO

2.1.2 AMBIENTI LAVORO La valutazione delleDI esigenze estetiche e funzionali di un La valutazione delletenendo esigenze estetiche e funzionali di un ambiente si esegue conto della categoria cui apparambiente esegue tenendo della categoria cui appartiene. Le si esigenze igieniche,conto appartengono alla sfera della tiene. Le esigenze appartengono alla la sfera della prevenzione, per cuiigieniche, è necessario intervenire con massima prevenzione, per cui è necessario intervenire con la massima attenzione nell’ambito ospedaliero, ma è altrettanto vitale attenzione ospedaliero, macon è altrettanto vitale agire fuori nell’ambito di quest’ambito cercando interventi mirati agire fuori di quest’ambito cercando con interventi mirati nei vari ambienti di non aumentare le patologie, evitando la nei vari ambienti di nonNella aumentare patologie, evitando la necessità dei ricoveri. tabella le che segue sono indicate necessità dei ricoveri. Nellaper tabella che seguedelle sonoesigenze indicate le informazioni necessarie le valutazioni le necessarie per le valutazioni delle esigenze deiinformazioni vari ambienti: dei vari ambienti:

Supermercati Supermercati Ristoranti Ristoranti Caseifici Caseifici Treni Treni Residence Residence Elementari Elementari Caserme Caserme Città Città Cinema Cinema Cliniche Cliniche Assicurazioni Assicurazioni

Navi Navi Alberghi Alberghi Istituti Istituti Centri accoglienza Centri accoglienza Cittadine Cittadine Discoteche Discoteche Case di cura Case di cura Uffici commerciali Uffici commerciali

Aerei Aerei

Giardini Giardini Case di riposo Case di riposo


SECONDO VOLUME L’analisi

2.1.3 L’INCONTRO DIRETTO Il sopralluogo deve essere eseguito dal tecnico che dovrà realizzare il piano degli interventi e tracciare il profilo economico in collaborazione con il tecnico. Interno che sovraintende e controlla che le operazioni ottengano i risultati previsti. Due tecnici sono le due facce della stessa medaglia, infatti, l’incompetenza dell’uno o dell’altro inficerebbe ogni risultato. I dati rilevati devono essere chiari, per entrambi, quantitativamente precisi e costituiti dalle caratteristiche che dovrà possedere il servizio oltre alle variabili e quindi la valutazione della progettazione dovrà essere condivisa in ogni suo dettaglio. Nel rispetto delle esigenze operative dell’azienda il rapporto delle due aziende se si tratta d’impresa esterna o il reparto interno che si occupa di questa tematica deve avere caratteristiche industriali che non possono tener conto delle specifiche preferenze di ogni inquilino e specialmente che le richieste non presuppongano il rapporto di tipo domestico. Sottolineatura necessaria e specchio di una situazione che premia non l’operatore scrupoloso e preparato ma gli operatori che accompagnano la pulizia di facciata con comportamenti servili che soddisfano l’egocentrismo delle persone ma non le reali esigenze dell’ambiente. Le interviste e le analisi condotte con i responsabili tecnici si svolgono in base a uno schema di riferimento che può essere così:

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■ ■ ■ ■ ■ ■

I fattori economi disponibili. I fattori ambientali posizioni disagevoli degli arredi. Posizione nel contesto urbano. I fattori umani tra cui lo spirito collaborativo degli inquilini La motivazione dell’intervento. Verifica della posizione precedente con il riferimento della struttura operativa impiegata; percezione della necessità di cambiamento in particolar modo riferita a quali obiettivi? Quale livello di condivisione della Direzione? ■ Quali criteri di gestione dell’appalto e in particolare la posizione collaborativa o passiva dell’utente. ■ L’analisi dei ruoli delle figure influenti, preposte ai controlli e referenti per eventuali esigenze, tra queste: problemi logistici, supporti operativi, condizioni di lavoro.

Orario di lavoro

Agibilità Locali

Condizioni di lavoro al piano

Supporti acqua e luce

Spazi per l’impresa

Avvertenze particolari

L’azienda LINEA GUIDA 63 02/2020nell’azienda | DIMENSIONE| PULITO XXXV


SECONDO VOLUME

Percorso di Formazione 2.1.4 SUPPORTI OPERATIVI Il supporto operativi, forniti dall’utente, spesso si limita alla fornitura di acqua e di energia elettrica, supporti fondamentali dell’attività di pulizia, sono generalmente reperibili presso il cliente, tuttavia il loro utilizzo può presentare difficoltà e necessità di adattamento per l’uso cui sono finalizzati. É facilmente accessibile? L’acqua calda o fredda? I ripostigli per le attrezzature sono adeguati? Esiste un montacarichi per il trasporto di attrezzature pesanti? È disponibile un parcheggio per gli automezzi? L’impianto elettrico è adeguato per l’uso di macchinari industriali?

I supporti operativi di cui ha bisogno un’azienda che opera all’interno di un’altra azienda non è solo di carattere specificatamente tecnico, ma richiedono un allineamento della percezione da parte del tecnico interno sulle difficoltà operative, sugli imprevisti ma essenzialmente sul fatto che l’azienda

64 L’azienda nell’azienda LINEA GUIDA XXXVI DIMENSIONE PULITO || 02/2020

L’analisi

esterna si occupa di un reparto che dovrebbe o potrebbe dover essere gestito direttamente per cui l’azienda mandante deve usufruire di quest’opportunità non solo per manlevarsi da un’infinità di oneri organizzativi e avere un costo certo. Ma di predisporre e condividere le procedure operative e fare tesoro delle esperienze che vive insieme all’azienda esterna.

2.1.5 CHECK LIST DELLA SITUAZIONE La valutazione complessiva si conclude dopo aver eseguito un CHECK LIST su una serie di quesiti di grande utilità organizzativa come la scelta del set operativo. Gli interventi di fondo devono essere eseguiti in un’unica soluzione o inseriti nella periodicità degli altri interventi? Quali protezione deve indossare l’operatore? E’ presente un manuale per il pronto soccorso e una cassetta di pronto intervento? Quali sono i rischi insiti nell’ambiente di lavoro che possono riflettersi sugli operatori di pulizia? Esistono procedure particolari per lo smaltimento dei rifiuti? Sulla base delle linee d’intervento programmate per l’appalto, quali caratteristiche tecniche gestuali sono richieste agli operatori. In quali giorni della settimana, in quale orario o in quali condizioni di lavoro è possibile effettuare il piano degli interventi? Quale tipo di abbigliamento è stato prescelto? Qual è obbligatorio? Quanto dista l’ambiente di lavoro dall’azienda? Quanto dal centro abitato? Situazione parcheggio? L’area è collegata al centro abitato da una rete di mezzi pubblici? L’area di ubicazione dell’ambiente di lavoro presenta rischi per gli operatori? Sono presenti nelle vicinanze esercizi commerciali di conforto e supporto alle operazioni? L’area è inserita in un contesto di tipo urbano, industriale o agricolo? L’area geografica presenta caratteristiche climatiche particolari (presenza del mare, ambiente montano, ecc.)? Quali sono le modalità di accesso all’ambiente di lavoro? E quelle di chiusura? Oltre al referente responsabile, esistono altre figure di riferimento all’interno dell’ambiente di lavoro? Quali sono? Qual è l’abbigliamento che identifica gli operatori nell’ambiente di lavoro? Dove è localizzato lo spazio adibito a deposito attrezzature per l’impresa? Presenta caratteristiche particolari? Quanti e quali supporti operativi sono presenti nell’ambiente di lavoro (luce, acqua, ecc.)?


SECONDO VOLUME Maison Fresh

Secondo Capitolo Percorso di Capitolo 2 Formazione La ricognizione ambientale La ricognizione ambientale L’analisi

2.2.1 La ricognizione .................................................... 2.2.2 Classificazione aree e locali ....................... 2.2.3 Coefficiente d’ingombro .................................

2.2.4 Mappa dell’ambiente ...................................... 2.2.5 Quadro della situazione .................................

2.2.1 LA RICOGNIZIONE

La ricognizione del complesso non può essere effettuata senza il supporto del responsabile della sicurezza interno che dovrà segnalare le aree ei locali che presentano rischi per gli operatori indicando le modalità di accesso e gli orari per gli interventi compatibili con l’attività interna.

La ricognizione è la fase operativa che compie un tecnico delle pulizie industriali nel corso del sopralluogo con la collaborazione del responsabile della sicurezza di quell’ambiente. Il settore delle pulizie industriali annovera al suo interno molteplici imprese da quelle a carattere famigliare che si occupano dei condomini o uffici privati, negozi e quelle strutturate con molti dipendenti che operano nelle strutture di grandi dimensioni Le imprese per ottenere la commessa devono partecipare alla gara d’appalto presentando un preventivo e una relazione tecnica a cui il mandante attribuirà un punteggio la cui somma determina l’assegnazione dell’appalto. I dati necessari alla stesura di questi due documenti si ottengono attraverso un processo operativo di cui la ricognizione è parte rilevante, infatti, il tecnico, deve percorrere osservare prendere appunti in tutti i locali, le aree che compongono il complesso oggetto dell’appalto. Il complesso può essere costituito da una singola costruzione (palazzo) o da più moduli (capannoni palazzine piazzali) ognuna di queste aree sono destinate a specifiche attività. La ricognizione affronta diverse tematiche individua gli spazi riservati all’impresa delle pulizie e misura i percorsi che gli operatori dovranno percorrere nelle varie fasi operative. Ogni costruzione può avere caratteristiche diverse che presentano difficoltà maggiori o minori in relazione alla sua destinazione d’uso o per la sua conformazione, che può essere verticale e possono raggiungere diverse altezze (vedi palazzi o grattacieli mentre le palazzine generalmente raggiungono due o massimo tre piani) o presentare difficoltà per la sua estensione (capannoni piazzali fabbricati industriali.) COSTRUZIONE VERTICALE Terrazzo, tetto Piano mansardato Piano ammezzato Dal primo piano al piano N°…………. Il piano strada Il seminterrato L’area esterna delimitata 30

DIMENSIONE PULITO | 03/2020

2.2.2 CLASSIFICAZIONE AREE E LOCALI La classificazione dei locali avviene attraverso il raggiungimento di una visione univoca tra le valutazioni del tecnico e le esigenze espresse dall’azienda attraverso l’indicazione del responsabile della sicurezza. La pulizia di un locale ha come obiettivo le esigenze igieniche –estetiche –funzionali espresse dalla destinazione e intensità d’uso di quel locale. Per ottemperare a queste esigenze occorre verificare oltre alle norme per la sicurezza il rischio igienico che può correre l’inquilino e gli ospiti di quel locale e quali riflessi sull’immagine dell’azienda può avere la pulizia e come e in che tempi occorre restituire la funzionalità e l’uso del locale. La valutazione congiunta di questi fattori consente la seguente classificazione del locale: Area Speciale

Alto Rischio

Medio Rischio

Basso rischio

I locali tradizionalmente ritenuti a rischio igienico sono i bagni pubblici per l’intensità d’uso, le camere degli alberghi per la continua alternanza degli inquilini, una rilevanza igienica ed estetica si può attribuire ai locali, dove accedono, transitano gli ospiti dell’ambiente, infatti, rappresentano un veicolo di trasmissione di batteri proveniente dalle attività esterne, gli agenti atmosferici, i locali dove avviene la preparazione degli alimenti e la loro conservazione. Particolare rilevanza del rischio estetico è rappresentata dai locali in cui accedono gli ospiti come: uffici direzionali le camere degli alberghi dove l’estetica è nel contempo un parametro di confronto per il livello igienico del locale stesso. I locali colpevolmente sottovalutati sotto il profilo igienico L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 65


SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione sono quelli, dove il pubblico non è presente come i ripostigli riservati alle attrezzature e in particolare quelli dove il personale si cambia gli abiti o quelli dove deposita le attrezzature utilizzate per le pulizie, o locali dove arrivano le merci e dove si depositano i rifiuti i e dove la non rilevanza per gli aspetti estetici rappresenta al contrario un alto rischio sotto il profilo igienico. Ogni locale tuttavia ha nei suoi componenti degli arredi o parte di essi che facilitano la trasmissione dei batteri, spazi che dovranno essere evidenziati nell’elaborazione della mappa dei punti critici. Igienici estetici

Funzionali attività Interna

Funzionali Sicurezza Operatori

Sicurezza Ospiti

L’identificazione dei locali consente la formazione di aree caratterizzate dallo stesso tipo di attività o per la stessa classificazione del rischio. AREA ESTERNA AREA TRANSITO AREA IGIENICA AREA ALIMENTI AREA RELAX E NOTTE AREA UFFICI PUBBLICI AREE DIREZIONALI AREE ALTA AGGREGAZIONE AREE PRODUZIONE MANUFATTI

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2.2.3 COEFFICIENTE D’INGOMBRO La ricognizione dell’ambiente è un’operazione in movimento che consente di rilevare locale per locale con quale percentuale degli arredi e i vari componenti occupano la superficie del pavimento. In questa fase che definiamo “visiva”, è necessario il supporto di un modulo prestampato. Modulistica: Il numero dei moduli dovrà corrispondere al numero dei locali. Il modulo sulla facciata riporta oltre i dati dell’azienda, la definizione del locale, la classificazione e le percentuali degli ingombri che sono stata rilevata. Sul retro del modulo sono stati schematizzati l’elenco dei componenti che possono essere rilevati nei vari locali e segnalati con un evidenziatore quelli che fanno parte dei punti critici. Usando il modulo entrando in ogni locale si potrà indicare la percentuale evidenziata dal prospetto. Al termine la somma delle percentuali diviso per il numero dei locali otterrà la percentuale media degli ingombri rappresentati dalla tabella degli arredi. 12,50%

25%

37,5%

50%

62,5%

75%

Il raggruppamento di questi locali offre la possibilità all’organizzatore del piano degli interventi a soluzioni quali l’uso dello stesso set operativo le affidare l’area all’operatore con la qualifica più idonea.

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

03/2020 | DIMENSIONE PULITO

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SECONDO VOLUME SECONDOVOLUME VOLUME SECONDO

Percorsodi di Percorso Formazione Formazione

L’analisi

Maison Fresh

L’analisi L’analisi

2.2.4MAPPA MAPPADELL’AMBIENTE DELL’AMBIENTE 2.2.4

conformazionedel del complesso, complesso, le le aree, aree, ilil percorso percorso per per LaLaconformazione raggiungere ogni locale e in quale costruzione o piano se raggiungere ogni locale e in quale costruzione o piano se si si trattadidiuna unacostruzione costruzioneverticale, verticale,qual qualèè ilil numero numero dei dei locali locali tratta quantiad adalto, alto,quanti quantiaa medio medio ee quanti quanti aa basso basso rischio rischio e equanti sono presenti. sono presenti. L’estensionedidiquello quelloche che sarà sarà l’ambiente l’ambiente di di lavoro lavoro effeteffetL’estensione tuato con il supporto e l’esame delle planimetrie che devono tuato con il supporto e l’esame delle planimetrie che devono confermare il numero globale dei locali, il numero dei piani, confermare il numero globale dei locali, il numero dei piani, l’altezza media e grazie alla ricognizione quali superfici o l’altezza media e grazie alla ricognizione quali superfici o spazi dove l’accesso è particolarmente difficoltoso e richiede spazi dove l’accesso è particolarmente difficoltoso e richiede attrezzature specifiche occorre per intervenire adeguataattrezzature specifiche occorre per intervenire adeguatamente. mente. La mappa dell’ambiente ottenuto tramite la ricognizione non La mappa dell’ambiente ottenuto tramite la ricognizione non consente ancora al tecnico di effettuare nessuna previsione consente ancora al tecnico di effettuare nessuna previsione dei costi relativi al piano degli interventi, infatti, una valutadei costi relativi al piano degli interventi, infatti, una valutazione per grandi linee senza aver effettuato una misurazione zione per grandi linee averanamnesi effettuatodei una misurazione dettagliata e una verasenza e propria fattori aggresdettagliata e una vera e propria anamnesi dei fattori sivi e il riscontro sulla tipologia dei rivestimenti puòaggresfornire sivi il riscontro sulla tipologia dei rivestimenti può fornire deiedati anacronistici. dei anacronistici. Ladati mappa dell’ambiente riassume i dati raccolti nel corso Ladalla mappa dell’ambiente dati raccolti neldicorso ricognizione e la suariassume funzioneiprimaria è quella indidalla ricognizione e la sua funzione primaria è quella di indirizzare le successive fasi del sopralluogo e fornire gli elementi rizzare le successive del sopralluogo e fornire elementi per predisporre dei fasi moduli per il rilevamento datigli con le speper predisporre dei moduli per il rilevamento dati con le specifiche di quel complesso. cifiche di quel complesso.

2.2.5 QUADRO DELLA SITUAZIONE 2.2.5 QUADRO DELLAriassume SITUAZIONE Il quadro della situazione oltre ai dati

che riguarIl dano quadro della situazione riassumeevidenzia oltre ai dati che riguarla struttura del complesso, il rapporto che dano strutturatra deli dipendenti complesso,dievidenzia il esterna rapporto che può la svilupparsi un’azienda e l’orpuò svilupparsi tra i dipendenti di un’azienda ganico e l’organizzazione dell’attività interna. esterna e l’orIl primo e rilevante rapporto è quello interna. tra il tecnico esterno e ganico e l’organizzazione dell’attività responsabile della sicurezza che ha tra un ruolo rilevantissimo Il ilprimo e rilevante rapporto è quello il tecnico esterno e tutta la della dorsale dell’appalto. il lungo responsabile sicurezza che ha un ruolo rilevantissimo Questa figura professionale ha l’obbligo di acquisire la lungo tutta la dorsale dell’appalto. competenza a fornire un supporto conQuesta figuranecessaria professionale ha l’obbligo di tecnico acquisire la cordando ogni variazione richiesta dall’attività interna o competenza necessaria a fornire un supporto tecnico condall’apparato esterno. cordando ogni variazione richiesta dall’attività interna o Il responsabile della sicurezza ha seguito direttamente la racdall’apparato esterno. colta dei dati e conosce con ha quali criteridirettamente è stato costruito il Il responsabile della sicurezza seguito la racpiano degli interventi. colta dei dati e conosce con quali criteri è stato costruito il L’organico dell’azienda mandante non possiede la compepiano degli interventi. tenza che ha l’azienda mandante esterna pernon cui possiede il risultatolapercepito L’organico dell’azienda compepuò essere diverso per ogni inquilino del locale. percepito tenza che ha l’azienda esterna per cui il risultato Inquilini e ospiti occasionali dell’ambiente usano come parapuò essere diverso per ogni inquilino del locale. gone la loro la visione domestica della pulizia mentre la Inquilini e ospiti occasionali dell’ambiente usano come parapulizia industriale segue criteri totalmente diversi a causa gone la loro la visione domestica della pulizia mentre la dell’estensione macroscopica rispetto a quelle di un’abitapulizia industriale segue criteri totalmente diversi a causa zione o dei tempi ristretti per l’esecuzione degli interventi dell’estensione macroscopica rispetto a quelle di un’abitazione dei tempiPULITO ristretti per l’esecuzione degli interventi 32 oDIMENSIONE | 03/2020

32

DIMENSIONE PULITO | 03/2020

e la necessità di economizzare deve gestire le problematie la che necessità di economizzare le problematiche insorgono per la gestionedeve dellegestire maestranze e molte che che insorgono per la gestione delle maestranze molte altre tematiche per cui il responsabile della sicurezza edovrà altre tematiche per cui il responsabile della sicurezza mediare ogni situazione dimostrando ai suoi interlocutoridovrà una mediare ogniinequivocabile. situazione dimostrando ai suoi interlocutori una competenza Ilcompetenza quadro dellainequivocabile. situazione è il confronto tra la teoria e la praIl quadro della situazioneche è il sanciscono confronto tra teoria ecome, la pratica, infatti, i documenti glilaaccordi tica, infatti, i documenti che sanciscono gli non accordi come, le norme contrattuali, il capitolato dei servizi possono le norme capitolato dei servizi non per possono che esserecontrattuali, generici nonil avendo il riscontro pratico cui che essere generici il riscontro pratico per cui sono dei tracciati cuinon fareavendo riferimento senza che la rigidità sono dei tracciati cui fare riferimento senza che la dei contratti condizioni la scorrevolezza dell’azione e ilrigidità ragdei contratti del condizioni scorrevolezza dell’azione e il raggiungimento risultatolaconforme all’esigenza: igieniche – giungimento del risultato conforme all’esigenza: estetiche – e funzionali di quell’ambiente di lavoro.igieniche – estetiche – e funzionali di quell’ambiente di lavoro. L’oggetto sociale Composizione del complesso L’oggetto sociale Numero costruzioni - Numero dei piani - Numero complessivo Composizione del complesso dei localicostruzioni - Numero dei piani - Numero complessivo Numero Attività continuativa o intervento straordinario dei locali

Attività continuativa o intervento straordinario Tipologia della zona (area urbana, agricola, industriale) Rifornimenti e supporti in zona Tipologia della zona (area urbana, agricola, industriale) Distanze aree abitative e il complesso Rifornimenti e supporti in zona Situazione parcheggi Distanze aree abitative e il complesso Situazione parcheggi Percorsi interni accesso e chiusura Spazi per le attrezzature e il deposito scorte materiali Percorsi interni accesso e chiusura Rischi e normativa della sicurezza Spazi per le attrezzature il deposito scorte materiali Condizioni operative con oe senza presenze Rischi per e normativa dellacorrenti sicurezza Orario gli interventi e straordinari Condizioni operative con o senza presenze Orario per gli interventi correnti e straordinari Scorrevolezza dei percorsi Stato d’uso e valore degli arredi Scorrevolezza dei è percorsi Locali o aree dove vietato l’accesso Stato d’uso e valore degli arredi Locali o aree dove è vietato l’accesso

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 67


SECONDO VOLUME Maison Fresh

Percorso diCapitolo Terzo Capitolo 3 Formazione Rilievi metrici e numerici Rilievi metrici e numerici L’analisi

2.3.1 La condivisione dei dati e degli obiettivi 2.3.2 Misurazione e composizione del locale campione........................................................... 2.3.3 L’unità di misura di superfici e arredi ...... 2.3.1 LA CONDIVISIONE DEI DATI E DEGLI OBIETTIVI La fase della ricognizione ci ha fornito tutte le informazioni che si possono ottenere percorrendo in lungo e in largo l’intero complesso. Ricognizione effettuata in compagnia del responsabile della sicurezza, il quale oltre a prevenire possibili infortuni ha la responsabilità nei confronti delle patologie che i lavoratori e gli ospiti possono contrarre per la sottovalutazione del rischio biologico. È in quest’ottica che il responsabile deve saper controllare e valutare la conformità del risultato in relazione alle esigenze igieniche, estetiche e funzionali del suo ambiente di lavoro. La collaborazione tra il responsabile della sicurezza e quello dell’azienda esterna dovrà ottenere la massima condivisione dei metodi e del risultati. Durante i rilievi metrici e numerici, si dovranno definire la frequenza e le tecniche d’intervento con cui pulire superfici e arredi. Condivisione che dovrà consolidarsi lungo tutta la dorsale dell’appalto, quando i due responsabili dovranno confrontarsi con i punti cardine della qualità: ■ ■ ■ ■

PROMESSA ATTESA REALIZZATA PERCEPITA

2.3.4 Misurazione delle tre linee degli interventi ............................................................ 2.3.5 Misurazione del frazionamento ..................

Condivisione che dovrà coinvolgere gli inquilini e gli ospiti. Infatti, l’aspettativa sul risultato delle pulizie e la sua percezione può non essere uniforme da locale a locale. E’ in questa che il responsabile della sicurezza dovrà documentare e illustrare il piano degli interventi, che dovrà rappresentare l’unico parametro utile per le segnalazioni che attivano il controllo da parte del responsabile interno e quello esterno. Le pulizie realizzata con criteri industriali garantiscono nel tempo una pulizia costante ed efficiente sotto il profilo igienico e un equo rapporto qualità-prezzo.

2.3.2 LA MISURAZIONE E COMPOSIZIONE DEI LOCALI CAMPIONE Appare evidente che di fronte alla necessità di analizzare un enorme complesso non sia possibile procedere metro per metro, ma occorre predisporre un’analisi a campione che tuttavia rispecchi il più possibile le realtà della sua composizione. La misurazione del locale campione si ottiene dividendo la misura della superficie globale MQ X il N° dei locali = MQ del pavimento e del soffitto. Dati che sono stati acquisiti nel corso della ricognizione e attraverso la lettura delle planimetrie. Dati che devono essere completati con le misure delle pareti. Alle tre superfici base si dovrà sovrapporre la percentuale media degli ingombri (arredi) rilevati sulle superfici base: pavimento, pareti, soffitto.

PAVIMENTO SUPPELLETTILI

SEDIE-poltrone

APPARECCHI

TAVOLI

LETTO 1P .2P

ARMADI

IGIENICI

PARETI

M

OSCURANTI

PORTE

FINESTRE

Finale IMPIANTI

BATTISCOPA

SCAFFALI

ORNAMENTALI

SOFFITTO

M

M

LAMPADARIO A GOCCE

PLAFONIERE

PANNELLI

CUPOLA

AFFRESCHI

STUCCHI

N°.

TELEFONO

COMPUTER

FOTOCOPIATRICE

M

UTENSILI

SOPRAMMOBILI ornamentali

PIANI D’USO PIANI APPOGGIO

MENSOLE

68

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

DOCUMENTI CASSETTI

LAMPADA da tavolo

PORTA PENNE

CLASSIFICATORI

05/2020 | DIMENSIONE PULITO

35


SECONDO VOLUME Maison Fresh

L’analisi

Percorso di Formazione Percorso di

Formazione

RILEVAZIONE METRICA E NUMERICA DEL LOCALE CAMPIONE RILEVAZIONE METRICA E NUMERICA DEL LOCALE CAMPIONE

PAVIMENTO

ARREDI SU PAVIMENTO

PARETI

PARETI

ARREDI SU PARETI ARREDI SU PARETI

SOFFITTO

SOFFITTO

ARREDI SU SOFFITTO ARREDI SU SOFFITTO

PAVIMENTO

ARREDI SU PAVIMENTO

Area speciale Alto rischio-AS Area speciale AR

Medio rischioBasso rischio Alto Medio MRrischio-BR

rischio-

Basso rischio

-AS AR -BR La misurazione delle pareti e delle superfici in posizione verN locali N locali N locali N locali MR ticale come i lati degli arredi rivestono un’enorme rilevanza La misurazione delle pareti e delle superfici in posizione verN locali N locali N locali N locali per la pianificazione degli interventi. Infatti le superfici delle ticale comepareti i latisono degli arredi rivestono un’enorme rilevanza più estese di quelle della pavimentazione. La distinzione tra i locali AR- MR- BR consentirà una più Nel corso della ricognizione è stataInfatti evidenziata la destina- delle dettagliata pianificazione dell’operazione, in particolare per per la pianificazione degli interventi. le superfici zione e intensità d’uso di ogni locale e quali fattori aggressivi quanto riguarda la frequenza degli interventi. pareti sonodeposita più estese di quelle della pavimentazione. Laledistinzione tracampione i localiX ilARMRsulle superfici l’attività che si svolge nel locale e Sommando misure del locale N° dei localiBR consentirà una più quali rischi possono compromettere il risultato sottolail procon le diverse classifiche pianificazione otterremo LE MISURE delle aree ad Nel corso della ricognizione è stata evidenziata destinadettagliata dell’operazione, in particolare per filo igienico, estetico o funzionale, oltre all’analisi della perALTO - MEDIO - BASSO RISCHIO. zione e intensità d’uso di ogni locale e quali fattori aggressivi quanto riguarda la frequenza degli interventi. centuali degli ingombri rilevati sul pavimento, le pareti e il Sommando le percentuali degli ingombri rilevate nei locali deposita sulle superfici l’attività che si svolge nel locale ad e AR MR Sommando le misure del X il N° dei locali soffitto. BR, sarà possibile, dividendo per locale il N° dei campione locali e riscontri facilitati per collaborazione ad AR MR BR ottenere le percentuali degli otterremo ingombri di ogni quali rischi Informazioni possono compromettere il la risultato sottodelil procon le diverse classifiche LE MISURE delle aree ad responsabile della sicurezza interno, che hanno permesso di specifica classifica. filo igienico, estetico o funzionale, oltre all’analisi della perALTO - MEDIO - BASSO RISCHIO. assegnare a ogni locale la sua classifica del rischio. centuali degli rilevati sul pavimento, le pareti e 2.3.3 il Sommando le percentuali degli ingombri rilevate nei locali L’UNITÀ DI MISURA DI SUPERFICI ALTOingombri RISCHIO Ead ARREDI MEDIO RISCHIO soffitto. AR MR BR, sarà possibile, dividendo per il N° dei locali BASSO RISCHIO L’unità di misura più utilizzata è il MQ, tuttavia la pianificaInformazioni e riscontri facilitati per la collaborazione del ad AR MR BR ottenere le percentuali degli ingombri di ogni zione degli interventi su criteri industriali deve tener conto Stabilendo così la priorità degli interventi in relazione all’orresponsabile della sicurezza interno, che hanno permesso di gestualità specifica della e del classifica. piatto agente, e della necessità della dell’importanza che le parti hanno concordato su ogni scomposizione degli arredi e delle superfici onde evitare assegnare adine ogni locale la sua classifica del rischio. locale. troppi cambi della posizione dell’operatore e agevolare la ALTO RISCHIO Classificazione che ha una valenza a carattere generale ma scorrevolezza dell’azione. può trovare riscontri diversi in locali la cui attività intensa Ad esempio il corrimano o il battiscopa, le ringhiere o le menMEDIO RISCHIO genera fattori aggressivi che coinvolgono indifferentemente sole o lo stelo delle piantane, gli appendiabiti, gli infissi, i BASSO RISCHIO L’unità di misura più utilizzata è il MQ, tuttavia la pianificatutte le superfici. davanzali, le riloghe hanno una larghezza ridotta e il piatto

2.3.3 L’UNITÀ DI MISURA DI SUPERFICI E ARREDI

zione degli interventi su criteri industriali deve tener conto della gestualità e del piatto agente, e della necessità della N° globale dei Altezza % ingombro locali media arredi medio scomposizione degli e delle superfici onde evitare Formula calcolo N* locali = m locale troppi cambi della posizione dell’operatore e agevolare la Dividere x globale campione scorrevolezza dell’azione. : = Formula calcolo il corrimano = lato del Ad esempio o il battiscopa, le ringhiere o le menRadice locale soleQuadrata o lo stelo delle piantane, gli appendiabiti, gli infissi, i √‬ : 2 = hanno una larghezza ridotta e il piatto davanzali, le riloghe

Stabilendo così la priorità degliDELLE interventi in relazione FORMULA PER IL CALCOLO MISURE DELLE 4 PARETI all’orSuperficie DEL LOCALE CAMPIONE globale dine dell’importanza che le parti hanno concordato su ogni Superficie locale. globale Classificazione che ha una valenza a carattere generale ma M locale può trovare riscontri diversi in locali la cui attività intensa genera fattori aggressivi che coinvolgono indifferentemente tutte le superfici.

2

2

lato del locale

Formula calcolo x4

Perimetro locale

= FORMULA PER IL CALCOLO DELLE MISURE DELLE 4 PARETI Superficie N° globale dei perimetro Formula calcolo Altezza DEL LOCALE CAMPIONE globale locali locale

36

X

SuperficieX globale

DIMENSIONE PULITO | 05/2020

Formula calcolo Dividere x

Altezza

=m2 pareti media Del locale

% ingombro medio

= N*

locali globale

: M locale

=

Formula calcolo Radice Quadrata

= lato del locale

√‬ : 2

=

lato del locale

Formula calcolo x4

Perimetro locale

perimetro locale

Formula calcolo X

Altezza

2

Dimensione Pulito_5_Parte Storica.indb 36

= m2 locale campione

6/30/20 12:28 PM

=

X

36

DIMENSIONE PULITO | 05/2020

=m2 pareti Del locale =

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 69


SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione agente composto dalla forza motrice della mano e un panno consente l’applicazione a ogni fase (spolveratura, lavaggio e asciugatura) necessaria per ottenere il pulito, di coprire l’intera superficie in un’unica passata, per cui l’unità di misura sarà il M. Ovviamente per le superfici come il pavimento, le pareti e i soffitti si utilizza il MQ. La migliore unità di misura per gli arredi è il Metro Cubo: essi non presentano un piano orizzontale esteso, e le quattro superfici laterali non superano il metro (scrivanie, poltrone, fotocopiatrici, elettrodomestici). Per agevolare queste valutazioni è sufficiente immaginare o ricordare la forma dell’imballaggio che servirebbe per poterle trasportare. Queste unità di misura assumono un’enorme rilevanza in presenza di numeri elevati di questi arredi, che consentiranno il più possibile la frammentazione delle operazioni e agevoleranno la distribuzione dei carichi di lavoro. L’importanza dell’uso delle diverse unità di misura consente la programmazione degli interventi tenendo in debito conto la posizione gestuale dell’operatore e l’assetto più leggero delle attrezzature: ad esempio, dovendo pulire metri e metri del solo battiscopa potremmo utilizzare quei carrelli che usano i meccanici per andare sotto le macchine. Lo stesso per superfici laterali degli arredi, che generalmente presuppongono una rotazione del busto e una posizione genuflessa, con una maggiore dispersione di energie e una produzione ridotta rispetto alle superfici orizzontali.

2.3.4 MISURAZIONE DELLE TRE LINEE DEGLI INTERVENTI La misurazione per la produzione del pulito ha inizio delineando le misure delle superfici: O = piani di lavoro, igienici, piani di appoggio, apparecchi Parti soggette a contatto o che facilitano il deposito dello sporco (manutenzione corrente). V = Porte, finestre, laterali arredi, ornamentali a parete, finale impianti

LA PERCENTUALE DEGLI INGOMBRI

12,50%

25%

Maison Fresh

Parti soggette a un minor contatto, generalmente in posizione verticale che non facilita il deposito dello sporco (lavaggio e protezione superfici). S = sottopiani, sottopiani di lavoro, sottopiani di appoggio, interni Parti più nascoste o protette, ovvero la pulizia di fondo di una superficie (lavaggio) L’articolazione delle misure fa riferimento alle esigenze igieniche, estetiche e funzionali dell’ambiente, e rimarcare i punti critici (sporco particolare, intensità d’uso) rilevati nel corso del sopralluogo. Il tracciato del piano degli interventi non deve tralasciare nessuna componente, assicurando così l’utente che entro il limite critico stabilito ogni superficie del locale avrà il trattamento previsto. Ed è in quest’ottica che le superfici saranno interessate da tre linee d’intervento al cui interno le modalità delle tecniche operative si differenziano: in relazione ai diversi fattori aggressivi e le condizione logistiche e ambientali che si possono riscontrare al momento degli interventi. Procederemo tracciando il percorso che interessa le tre Linee: La prima interessa prevalentemente le superfici orizzontali (pavimentazione dei piani di lavoro e appoggio) e in prima istanza guarda alle esigenze igieniche, e il riassetto del locale sul piano estetico. La seconda guarda alle superfici verticali, (pareti e laterali arredi) che, tranne alcuni punti critici, prevalentemente gli interventi sono prevalentemente di natura estetica e protettiva. Definita quindi la Linea luce. La terza prevede le superfici sospese (soffitto e corrispondenti), che associamo alla Linea ombra. Nell’ambito della linea luce, è consigliabile suddividere la pianificazione delle operazioni in quattro pareti e precisamente: la parete porta, la parete armadi, la parete ornamentali, la parete finestra e tra le precedenze operative suggeriamo di procedere alla pulizia della parete finestra dopo aver terminato le altre, poiché

37,5%

50%

62,5%

75%

TOTALE AR N. locali e % ingombri TOTALE MR N. locali e % ingombri TOTALE BR N. locali e % ingombri

70

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

05/2020 | DIMENSIONE PULITO

37


SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione Percorso di aumentando la luminosità si evidenzi un locale pulito e non Formazione

un locale sporco. Le tre linee, al loro interno convivono in diverse forme di aumentando la luminosità si evidenzi un locale pulito e non intervento, dovute alle variabili indotte dalla situazione un locale sporco. ambientale con cui l’operatore deve confrontarsi. Le tre linee, al loro interno convivono in diverse forme di intervento, dovute alle variabili indotte dalla situazione 2.3.5 MISURAZIONE DEL FRAZIONAMENTO ambientale con cui l’operatore deve confrontarsi. Il frazionamento degli spazi, dei piani orizzontali dei tavolo i piani delle mensole causato dagli ingombri appartengono alla 2.3.5 MISURAZIONE DEL FRAZIONAMENTO linea d’uso, che richiede una posizione gestuale meno affaIl frazionamento degli spazi, dei piani orizzontali dei tavolo i ticante rispetto agli interventi della linea luce e quelli della piani delle mensole causato dagli ingombri appartengono alla linea ombra, che richiedono invece una posizione più faticosa linea d’uso, che richiede una posizione gestuale meno affae una metodologia degli interventi più complessa. ticante rispetto agli interventi della linea luce e quelli della La pulizia industriale assegna alle operazioni della linea luce linea ombra, che richiedono invece una posizione più faticosa e della linea ombra delle frequenze, indicando il termine del e una metodologia degli interventi più complessa. ciclo entro il quale devono essere eseguite. Il frazionamento La pulizia industriale assegna alle operazioni della linea luce delle misure consente lo sviluppo del programma di questa e della linea ombra delle frequenze, indicando il termine del operazioni, inserendole nel programma giornaliero o setticiclo entro il quale devono essere eseguite. Il frazionamento manale, evitando il superamento del limite critico che deterdelle misure consente lo sviluppo del programma di questa minerebbe una radicalizzazione dello sporco e imporrebbe operazioni, inserendole nel programma giornaliero o settiinterventi molto più aggressivi e tempi per l’esecuzione cermanale, evitando il superamento del limite critico che detertamente più lunghi. minerebbe una radicalizzazione dello sporco e imporrebbe interventi molto più aggressivi e tempi per l’esecuzione certamente più lunghi. 2 LINEE PER LA PRODUZIONE DEL PULITO

PAVIMENTO LINEE PER LA PRODUZIONE DEL PULITO PAVIMENTO PIANI DI LAVORO

M

M3

PAVIMENTO PIANI DI LAVORO

M3

CONTENITORI APPARECCHI

N

SUPPELLETTILI CONTENITORI

N

ORNAMENTALI SUPPELLETTILI

M

PARETE

PIANI DI LAVORO

Linea Luce

PAVIMENTO PROT. Linea Luce LATERALI PIANI L.

Linea ombra

PAVIMENTO FONDO Linea ombra SOTTO PIANI

N

PAVIMENTO PROT. SPOLVERATURA umido PAVIMENTO SPOLVERATURA disinfezione PIANI DI LAVORO LATERALI PIANI L.

PAVIMENTO FONDO MANUTENZIONE ASPIRAZIONE SOTTO PIANI

N

SVUOTAMENTO SPOLVERATURA umido

INVOLUCRO SPOLVERATURA ESTERNO disinfezione

DISINFEZIONE INTERNA MANUTENZIONE ASPIRAZIONE

M

SPOLVERATURA SVUOTAMENTO ORIZZONTALI

SPOLVERATURA INVOLUCRO VERTICALE ESTERNO

LAVAGGIO COMPLETO DISINFEZIONE INTERNA

SPOLVERATURA ORIZZONTALI SPOLVERATURA

SPOLVERATURA VERTICALE LAVAGGIO

LAVAGGIO COMPLETO

SPOLVERATURA A UMIDO SPOLVERATURA

LAVAGGIO

TINTEGGIATURA

DISALONAGGIO SPOLVERATURA A UMIDO SPOLVERATURA

LAVAGGIO LAVAGGIO

RESTAURO RESTAURO

N MQ

ORNAMENTALI PORTA

N MQ

PARETE

MQ

FINESTRA PORTA

MQ MQ

TUBI E IMPIANTI

Il frazionamento degli spazi e delle operazioni della la linea d’uso negli ambienti ospedalieri consente di ripercorre e di intervenire nel locale trovato in precedenza occupato o interIl frazionamento degli spazi e delle operazioni della la linea venire su una situazione creatasi al momento. d’uso negli ambienti ospedalieri consente di ripercorre e di La pulizia radicale o complessiva di un ambiente ha delle intervenire nel locale trovato in precedenza occupato o intercontroindicazioni: queste consistono nel blocco delle attività venire su una situazione creatasi al momento. interne, nell’uso di materiali più aggressivi, nei costi elevati La pulizia radicale o complessiva di un ambiente ha delle infatti. il ricorso a queste forme di intervento è infatti giusticontroindicazioni: queste consistono nel blocco delle attività ficato solo per eventi straordinari, o comunque per interventi interne, nell’uso di materiali più aggressivi, nei costi elevati che richiedono l’assoluta disponibilità dell’area e dei locali. infatti. il ricorso a queste forme di intervento è infatti giustificato solo per eventi straordinari, o comunque per interventi che richiedono l’assoluta disponibilità dell’area e dei locali.

PAVIMENTO Linea d’uso

M2

PAVIMENTO APPARECCHI

Linea d’uso

Maison Fresh

M

LAVAGGIO

LAVAGGIO

TINTEGGIATURA RESTAURO

VERNICIATURA

FINESTRA SOFFITTO

MQMQ

DISALONAGGIO RAGNATELE

LAVAGGIO SPOLVERATURA

TUBI E IMPIANTI OSCURANTI

M MQ

LAVAGGIO SPOLVERATURA UMIDO VERNICIATURA LAVAGGIO

SOFFITTO

MQ

SPOLVERATURA SPOLVERATURA PARZIALE RAGNATELE

SPOLVERATURA

RESTAURO

PUNTI LUCE OSCURANTI

M MQ

SPOLVERATURA SPOLVERATURA PARZIALE

SPOLVERATURA A SPOLVERATURA UMIDO UMIDO

SMONTAGGIO E LAVAGGIO PULIZIA

PUNTI LUCE

M

SPOLVERATURA

SPOLVERATURA A SMONTAGGIO E L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 71 UMIDO PULIZIA

38

38

DIMENSIONE PULITO | 05/2020

DIMENSIONE PULITO | 05/2020

RESTAURO RESTAURO


SECONDO VOLUME L’analisi

Maison Fresh

Percorso di Capitolo Quarto Capitolo 4 Formazione Sporco e rivestimenti Sporco e rivestimenti 2.4.1 2.3.1 La vivibilità ambientale.................................... 2.4.2 2.3.2 Caratteristiche dello sporco ......................... 2.4.3 2.3.3 Materiali e rivestimenti .................................... 2.4.1 LA AMBIENTALE 2.3.1 LAVISIBILITÀ VIVIBILITÀ AMBIENTALE La mancata o non corretta applicazione delle manutenzioni e la pulizia dell’appartamento o l’ambiente di lavoro e lo stesso contesto urbano mette a rischio la salute delle persone, l’immagine pubblica e privata accelera il degrado delle strutture che impedisce la loro agevole funzionalità. Le attività fisiologiche lavorative le correnti d’aria create dagli agenti atmosferici il movimento dei mezzi di trasporto smuovono elementi dal loro alveo naturale e li depositano sulle superfici e ne alterano il profilo igienico estetico e funzionale. Il termine sporco sintetizza definisce questo processo e la sua manifestazione che assume una diversa rilevanza in ambienti quali (ospedale, industria agroalimentare, albergo) tali da mettere in pericolo l’attività stessa. L’insidia più grave proveniente dallo sporco è rappresentata dai batteri: microrganismi che possono essere patogeni (generano malattie). Una curiosità: provate a immaginare la situazione di panico se i batteri fossero visibili a occhio nudo. Qualcosa di simile avviene quando si rileva nei locali la presenza di blatte oppure di roditori: immediatamente l’ambiente, vedrà condizionata o compromessa la sua vivibilità. L’analisi del tipo di sporco e gli elementi aggravanti quali la velocità, la quantità, la frequenza e le sue caratteristiche e la stessa provenienza, la sua localizzazione consente all’operatore di individuare il metodo per intervenire, prevenire o ridurre la sua formazione. L’esame si articola su due fronti: quello esterno, da dove provengono i fumi della zona industriale, la condensa dalle distese d’acqua, la polvere dalle zone agricole, mentre dal contesto urbano proviene dallo smog generato dagli autoveicoli e dagli impianti di riscaldamento. La maggiore consistenza dello sporco proviene dalle aree di attività interne o prospicienti l’ambiente, infatti, l’elemento provocatore è l’attività e in particolare il comportamento umano e il suo rapporto con la cultura del pulito. La diffusa o mancata Cultura del pulito e più evidente nel contesto cittadino e rappresenta un deterrente per il turismo l’igiene e altro, infatti, dalla definizione sporco deriva la parola “sporcaccioni” che individua quei cittadini che non hanno rispetto per il loro ambiente domestico di lavoro e 72

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

2.4.4 2.3.4 Pavimento e rivestimenti ............................... 2.4.5 2.3.5 Impasti ..................................................................... 2.4.6 2.3.6 I resilienti ................................................................ urbano, considerano gli operatori del settore (non si sa bene da che pulpito o da che origini regali) dei loro personali domestici. La riprova di quanto affermo, sono i residui evidenti delle feci degli animali l’odore forte dell’urina, la lordura intorno ai cassonetti della nettezza urbana per non parlare dell’uso dei marciapiedi come posacenere, nonostante il reato : ”lordura del suolo pubblico”è sanzionabile. La diffusione della cultura del pulito e della sicurezza unitamente a quella della professione è la vera chiave del rilancio occupazionale, il vero sviluppo civile e morale di un paese.

2.3.2 CARATTERISTICHE DELLO SPORCO 2.4.2 CARATTERISTICHE DELLO SPORCO

La natura dello sporco

■ Magro calcare proveniente da sali minerali contenuti nell’acqua che lasciano residui biancastri e che col tempo creano incrostazioni di non facile rimozione. ■ Grasso che può essere vegetale o animale riscontrabile nei residui di alimenti o quello sintetico derivante da petrolio; lasciano residui e si trasferiscono per contatto mediante condensa. ■ Colloso riscontrabile in residui provenienti da lavorazioni specifiche; residui che, se incompatibili con la superficie, rappresentano un ostacolo all’intervento di pulizia.

Stato dello sporco

■ RECENTE Alcuni tipi di sporco, appena formati sono di facile rimozione. ■ SEDIMENTATO, crea maggiori difficoltà causa l’umidità. ■ RADICATO solidificato come la vernice, il cemento o altro che possono intaccare il rivestimento.

La polvere  VOLATILE argomento primario nel campo delle pulizie, può essere di diversa natura, ma essenzialmente l’elemento di maggior valutazione per essa è quello relativo alla sua facilità di rimanere in sospensione. I residui I

residui provengono dalle varie lavorazioni dei materiali o dalle attività fisiologiche e si manifestano sotto forma di macchie o piccole particelle di varia natura. 05/2020 | DIMENSIONE PULITO

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SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione I rifiuti Sono un tipo di sporco di grossa pezzatura e di varia provenienza. I più comuni sono classificabili tra gli assimilabili urbani e sono depositati nei cassonetti. Altri, molto ingombranti e solidi, prevedono una procedura per la loro raccolta, mentre i rifiuti speciali e in particolare quelli tossico-nocivi devono essere affidati per lo smaltimento ad aziende autorizzate e specializzate. Curiosità stato calcolato che se la polvere che circola sopra una città nel corso di un anno cadesse tutta in una volta, formerebbe una soffice coltre alta sette metri che seppellirebbe ogni cosa. Lo sporco non nasce come elemento negativo, ma diviene tale quando il materiale di cui è composto si riscontra in un ambiente (superficie) non naturale. 2.4.3 MATERIALI E RIVESTIMENTI 2.3.3 MATERIALI E RIVESTIMENTI Il materiale con cui si costruisce una struttura abitativa o un manufatto hanno una loro specifica natura la cui caratteristica è la porosità e spesso una loro fragilità che richiede l’applicazione dei rivestimenti sia per il profilo igienico quello estetico e funzionale, infatti, proprio sui rivestimenti che si confrontano le capacità tecniche organizzative delle operazione per la loro pulizia e manutenzione. La reazione chimica dei detergenti o l’impatto dell’attrezzo agente come i panni abrasivi possono provocare danni consistenti per cui si dovrà procedere con le dovute cautele (provare prima di estendere il trattamento) nel decidere quale set operativo utilizzare dopo aver analizzato il rapporto sporco e rivestimento. L’analisi del rivestimento in funzione dell’impatto con l’attrezzo: spugna abrasiva normale, panno, eccetera, deve valutare le caratteristiche della sua consistenza: ■ DURO (resistente all’abrasione). ■ MORBIDO, che può facilmente RIGARSI ■ FRIABILE o Fragile, che può essere irrimediabilmente danneggiato. L’analisi della sua scorrevolezza, infatti, la reazione al tatto del rivestimento può essere: ■ LISCIO agevola la scorrevolezza. ■ RUVIDO complica la scorrevolezza ■ SCONNESSO intralcia la scorrevolezza È rilevante il rapporto del rivestimento con l’acqua e ogni altro liquido: ■ IMPERMEABILE non consente infiltrazioni ■ POROSO trattiene le particelle liquide ■ ASSORBENTE lascia infiltrare l’acqua creando situazione a rischio.

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Avvertenza per l’analista valutare la tipologia dei rivestimenti che si trovano adiacenti a dove si svolge l’azione di pulizia che può essere coinvolto per effetto della caduta di un detergente o di un attrezzo o ricevere uno schizzo liquido o subire il colare di un liquido aggressivo; in questo caso l’inserimento di barriere protettive diminuisce il fattore rischio. Nel campo delle pulizie lo studio dei rivestimenti fa riferimento alla reazione che essi possono avere nel momento d’impatto che dovranno subire quando se ne volesse pulire la superficie con un particolare metodo d’intervento. I trattamenti superficiali con sigillanti, emulsioni o cere possono essere fatti solo sui pavimenti che presentano assorbimento. Esempio:

Il pavimento in granito

Si tratta di una pietra naturale che va trattata a parte perché poco porosa ed estremamente dura. Di norma si trova a lastroni rettangolari e spesso è levigata ad acido o a piombo. Non si può applicare cera auto lucidante perché diventa molto scivoloso al passaggio. Non si può applicare la tradizionale cera metallizzata perché non aderisce; l’unica protezione possibile è data dalle nuove metallizzate plastiche o dalle metallizzate plastiche semi lucidabili.

2.3.4PAVIMENTO PAVIMENTO E RIVESTIMENTI 2.4.4 E RIVESTIMENTI Nell’ottica delle pulizie il pavimento occupa il primo posto per la sua estensione e per la sua posizione orizzontale che facilita il deposito della polvere e il contatto del camminamento e da sempre è oggetto di ricerca ed esperimenti per trovare nuovi rivestimenti sempre più resistenti all’usura e che facilitino la manutenzione. PIETRA

Travertino

Marmo

Ardesia

AGGLOMERATI IN PIETRA

Mosaico

Graniglia

Veneziana

IMPASTI

Ceramica

Cotto

Gres

LEGNO E SIMILI

Abete

Noce

Tek.

TERMOPLASTICI

Linoleum

Gomma

Pvc

ESTERNI DURI

Asfalto

Cemento lavato

Porfido

TESSILI, MOQUETTE

Cotone

Juta

Velluto lavabile

METALLI

Acciaio

Ottone

Argento

VITREI

Vetro liscio

Vetro martellato

Decorato

VERNICI E PELLICOLE

A fuoco

A tinta

Smalti

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 73


SECONDO VOLUME

Percorso di Formazione

L’analisi

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Ricerca e scelta dei rivestimenti in relazione alla loro destinazione d’uso e le esigenze di natura igienica estetica o funzionale che ha dato spazio a una grande varietà di rivestimenti di cui riportiamo una sintesi e una breve descrizione.

La moquette

■ Moquette bouclé il pelo è a occhiello, piuttosto basso. È un tipo resistente da usarsi nei locali di molto passaggio. Si trova in colore unito o variegato, con sottofondo in schiuma di gomma o in tessuto. La moquette bouclé non mantiene i segni delle impronte. ■ Moquette a pelo raso se il pelo è fitto, con ciuffi ben compatti, è un tipo di moquette su cui le impronte si vedono poco specialmente se è realizzata in fibra poliammidica. ■ Moquette frisé è realizzata con filo ritorto, è resistente, un po’ ruvida al tatto, indicata nei locali di passaggio o in ambienti rustici. ■ Moquette a pelo lungo vellutata, è adatta a quei locali, dove il passaggio è limitato; rivela qualsiasi impronta. I pavimenti in mosaico sono composti di piccole tessere colorate, di pietra colorata, di pietra, vetroceramica, affondate in malta fine, che talvolta compongono motivi ornamentali o disegni geometrici. Si trovano più spesso in zone circoscritte. I pavimenti in graniglia e alla veneziana sono sostanzialmente pavimenti in calcestruzzo con aggregati multicolori per gli effetti decorativi e la superficie è leggermente ruvida ma estremamente resistente, in questo caso il materiale viene levigato dopo essere stato posato.

2.4.5 IMPASTI 2.3.5 IMPASTI Il cotto è un materiale naturale fatto solo di terra impastata con acqua e cotta ad alta temperatura; viene prodotto in diversi formati che consentono tantissime composizioni oltre ai normali quadrI rettangoli, si possono scegliere tra gli ottagoni in listelli le rosette i cassettoni eccetera. Il cotto può avere una superficie liscia levigata oppure rustica, grezza di tipo antico. La ceramica: sotto la definizione di piastrelle di ceramica vengono solitamente accomunati tipi che si differenziano per caratteristiche ben precise. Il materiale comune è l’argilla, ma la mescolanza delle diverse argille e i modi e i tempi di cottura provocano quelle differenze sostanziali che la rendono adatta a impieghi diversi. Secondo le caratteristiche si chiameranno: piastrelle smaltate, cotto, klinker, gres. Le piastrelle smaltate si chiamano cotto forte o semigres, vengono cotte in due fasi successive, una per il supporto e una per lo smalto; il loro formato più comune è quello rettan74

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

golare. Il klinker è il materiale ceramico più resistente a tutto e cioè al gelo agli urti agli acidi e all’abrasione più intensa. Il klinker si ottiene con la lavorazione di argille ceramiche pure pregiate resistentissime al calore per cui sono sottoposte a una cottura non inferiore a 1200 gradi centigradi. Viene prodotto in formati e colori diversi, può essere smaltato o no con superficie liscia ruvida o zigrinata per scalini. Per le sue caratteristiche il klinker trova un vastissimo impiego, dalla casa sofisticata al pavimento di industrie. Un altro materiale di grandissima resistenza è il grès porcellanato, che si ottiene con una miscela di materiale argilloso, è assolutamente impermeabile, perché quasi del tutto vetrificato, può essere a tinta unita oppure variegata. Vetro china: porcellana ad alta resistenza utilizzata per sanitari di prima qualità. La colorazione del legno è una caratteristica variabile nel tempo, nel senso che la sua esposizione all’aria e alla luce, specialmente per l’azione dei raggi ultravioletti, comporta modificazioni del colore delle pareti cellulari e delle sostanze contenute in conseguenza di azioni chimiche o di altra natura, più o meno complesse ossidazioni. Pavimento in Parquet che può essere in legno grezzo, per cui avremo una superficie porosa, assorbente, mentre si può trovare un parquet verniciato con flatting che presenta una superficie più impermeabile e liscia. Sono quindi situazioni che impongono tipologie di interventi completamente diversi.

2.4.6 I IRESILIENTI 2.3.6 RESILIENTI I resilienti sono materiali che non si deformano quando subiscono sollecitazioni, si potrebbero definire materiali elastici. Non facile all’abrasione, di grande durata, i resilienti hanno trovato subito largo impiego nei locali pubblici, negli ospe05/2020 | DIMENSIONE PULITO

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SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione dali e nelle scuole. Possono essere di colore unito, variegati, a disegni che riproducono quelli delle piastrelle di ceramica o di cotto.

Linoleum Il

linoleum è il più conosciuto dei resilienti; nella sua composizione, oltre ad altri componenti, è presente l’olio di lino, che ha la singolare proprietà di rigenerare il prodotto tamponando incisioni e curando ammaccature e deformazioni.

Vinilici I

vinilici hanno una superficie più lucida del linoleum: si possono scegliere sotto forma di piastrelle, a disegni o in colore unito, oppure in teli dai colori brillanti. I vinilici sono considerati materiali di grande igienicità perché le giunture tra un telo e l’altro possono essere saldate, impedendo qualsiasi infiltrazione.

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Il linoleum si distingue dalla gomma e dal PVC omogeneo perché, oltre ad avere un aspetto più poroso, è più rigido e presenta nel sottofondo il caratteristico supporto di juta, che servirà a riconoscerlo nei casi dubbi. La parola “resiliente” sta a indicare un materiale che subisce una sollecitazione e successivamente ritorna alla condizione originaria (elastico).

2.4.7 MURALI E VERTICALI 2.3.7.RIVESTIMENTI RIVESTIMENTI MURALI E VERTICALI RIVESTIMENTI VERTICALI MODERNI E TRADIZIONALI Alfatone

rivestimento murale

calce

rivestimento murale

Carta da parati

rivestimento murale

i resilienti vanno inseriti i cushion, pavimenti formati da diversi strati che li rendono morbidi e silenziosi. Il loro aspetto varia: imitano la ceramica, il marmo, il legno. Un altro ottimo materiale è la gomma con superficie a bolle, ricercata soprattutto per le pavimentazioni pubbliche.

fibra minerale

pannelli per controsoffittature

Ottone

targhe e maniglie

cuoio e pelle

rivestimento poltrone e oggettistica

Plexiglass

rivestimento trasparente

quarzo murale

rivestimento murale

PVC Il Policloruro di vinile è un materiale plastico usato

Spatolato stikens

Rivestimento murale

Cushion  Tra

anche nell’edilizia e nell’arredamento per il suo basso costo (tapparelle molto resistenti all’invecchiamento, zoccolature, tubi da incassare, condutture elettriche, tubi rigidi per grondaie, piani per tavoli e scrivanie, tessuti spalmati per rivestimenti di poltrone, divani, telai di porte e finestre).

ABS L’Acrilonitrile

- Butadiene - Stirolo è un materiale plastico caratterizzato da una buona resistenza all’acqua, ottima resistenza agli attacchi chimici, basso indice di deformabilità alla temperatura.

Perspex Materiale elastico trasparente e brillante. I resilienti più conosciuti sono: il PVC omogeneo, il PVC eterogeneo, il PVC amianto, la gomma, il linoleum. Per pavimenti di nuova installazione si preferisce l’uso di PVC omogeneo. Il PVC omogeneo si trova soprattutto in piastrelle grandi da cm 60 x 60 o in strisce. Il PVC eterogeneo si presenta molto lucido e in fogli grandi. La gomma è commercializzata in fogli piuttosto grandi o a quadri e si distingue dal PVC omogeneo per una migliore elasticità e morbidezza; è in vari colori, anche nelle versioni bullonate o rigato. Il nero è il colore più diffuso.

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I metalli

Ora sono 3 i metalli che, nei nuovi progetti di costruzione, vengono impiegati per le esposte, e sono: l’alluminio, l’acciaio inossidabile e il bronzo. ■ ALLUMINIO è circa 3 volte più leggero dell’acciaio, del rame e dell’ottone. Se adeguatamente installato può garantire anni di servizio efficace. A differenza di molti altri metalli, è autosufficiente; ha, infatti, un’alta resistenza interna alla corrosione atmosferica grazie a una pellicola di ossido che si forma naturalmente sulle superfici di metallo esposte all’aria. ■ ACCIAIO inossidabile è resistente alle corrosioni, si macchia e si corrode lentamente ed è facile ridargli il suo aspetto primitivo. ■ BRONZO viene utilizzato per insegne, placche, simboli e marchi e rivestimenti acrilici. Alcuni dei rivestimenti utilizzati generalmente sui pavimenti possono essere usati per rivestire le parete o parti di esse ad esempio il battiscopa potrebbe essere di ardesia, o marmo o come è in uso porzioni della parete non intonacata lasciano in evidenza il materiale.

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SECONDO VOLUME L’analisi

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Percorso di Capitolo 5 Quinto Formazione Capitolo Mappa delle criticità Mappa delle criticità 2.5.1 Individuazione punti critici 2.5.2 Rilevazione dei punti critici 2.5.3 Classificazione dei punti critici 2.5.1 INDIVIDUAZIONE PUNTI CRITICI Ogni tipo di movimento genera una situazione a rischio che può coinvolgere sia l’operatore che le superfici oggetto del trattamento. Occorre perciò acquisire tutte le informazioni circa i possibili rischi provenienti dall’ambiente di lavoro, unitamente a quelli derivanti dall’intervento da eseguire, per poter stabilire a priori quali protezioni e abbigliamento più idoneo debbano essere utilizzati dall’operatore. Il più elementare degli interventi è quello di sgombrare e allontanare

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2.5.4 Punti critici tecnici 2.5.5 Criticità ambienti

il più possibile arredi e suppellettili dalla superficie da trattare, nel caso ciò non fosse possibile applicare le opportune applicazioni. I punti critici presenti nella gestione del processo di erogazione di un’attività come la pulizia in un ambiente sono numerosi, pertanto la metodologia dell’individuazione deve avvenire in particolare in quel locale dove si prevedono situazioni a rischio per l’igiene, per l’estetica e per la funzionalità di un locale.

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SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione Per meglio inquadrare i punti critici occorre partire da alcuni presupposti: idealmente i locali devono essere organizzati in modo da far progredire l’attività interna a cui sono preposti. Ad esempio nella zona di ingresso, dove la superficie pavimento è sottoposta a un particolare traffico, o nei laboratori, dove le suppellettili e le apparecchiature che vengono impiegate assumono una particolare rilevanza e criticità. Anche gli stessi contenitori dei vari rifiuti assumono una diversa criticità in relazione al contenuto. Per classificare i punti critici occorre perciò identificare tutti gli aspetti riconducibili all’attività che si svolge nel locale, siano essi biologici, fisici, chimici e che potrebbero incidere negativamente sull’igiene, l’estetica e la funzionalità, consentendo così all’attività di pulizia di attivare le contromisure necessarie per minimizzare i possibili effetti negativi. Oltre ai fattori a rischio inerenti i tre punti base, la tipologia dei punti critici che intendiamo prendere in esame comprende quelli di natura complementare: ■ i fattori economici (risorse tecniche ed economiche disponibili) ■ i fattori ambientali e strutturali (situazioni di ingombri, posizioni disagevoli degli arredi, agenti atmosferici, posizione nel contesto urbano ecc.) ■ i fattori umani (professionalità degli operatori, spirito collaborativo degli ospiti e inquilini). La redditività di un appalto è la migliore garanzia della qualità delle pulizie, Infatti con le risorse adeguate si può intervenire migliorando la tecnologia, addestrare il personale e concedere un po’ di tempo a una situazione imprevista. L’aspetto economico in crisi non lascia spazio all’evoluzione, impone difese e modifiche al piano degli interventi che non consentono di effettuare le dovute analisi del limite critico.

2.5.2 RILEVAZIONE DEI PUNTI CRITICI AREA ESTERNA Nell’area esterna è necessario tenere presente che molto spesso si annidano i batteri che favoriscono i funghi della pelle, così come si annidano nelle sdraio, negli asciugamani, nei materassi, nei luoghi umidi.

AREA NOTTE Nell’area notte, la camera da letto presenta i seguenti punti critici: la porzione di pavimento più calpestata, lo scendiletto, per la polvere che si deposita, e soprattutto il letto. Quest’ultimo essendo composto di materiale tessuto (lenzuola, coperte) presenta il suo maggior rischio critico proprio nell’assorbenza, che è la prima caratteristica delle stoffe in genere. 102

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AGGREGAZIONE Salotto, sala da pranzo sono luoghi ove convergono persone di ogni genere, quindi il contatto con le varie superfici è maggiore rispetto ad altri locali. I punti critici sono quindi le parti del pavimento più a contatto con le scarpe, le parti d’uso del tavolo, i braccioli delle poltrone, le sedute delle sedie.

IGIENICA L’area bagno presenta numerosi punti critici anche perché è un ambiente promiscuo ed è veicolo di trasmissione batterica. La pericolosità di alcune superfici è proporzionale alla frequenza della sua utilizzazione (es.: fatto il bagno o la doccia si ripulirà la vasca oppure il vano doccia che non verranno risporcate fino al prossimo utilizzo). Le parti invece che sono a contatto comune hanno fattori di rischio decisamente superiori tra queste ricordiamo la rubinetteria che ognuno tocca, il coperchio del water che ognuno utilizza, lo scovolo del water, il bordo dei bidet. Inoltre in un vano bagno non si possono dimenticare gli odori cattivi emanati spesso da zone nelle quali non viene attuata una pulizia.

DEPOSITO Si tratta di luoghi quali dispense, guardaroba, locali, ove si ripone qualsiasi genere di cose. A seconda della destinazione, quali generi alimentari il principale rischio è rappresentato da formiche o da farfalle, qualora si trattasse di deposito di abiti il rischio potrà derivare dalle tarme.

LAVORAZIONE L’area cucina associa più fattori a rischio legati alla lavorazione degli alimenti. I punti critici sono rappresentati dal piano di lavoro e dal contenitore usato per i rifiuti (pattuL’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 77


SECONDO VOLUME

Percorso di Formazione miera). Oltre al rischio batterico sempre elevato, la cucina rappresenta un rischio chimico dovuto a particolari residui dei detersivi utilizzati.

SEDENTARIA L’attività sedentaria non presenta particolari punti critici di contatto. Il piano di lavoro o di studio, l’uso di eventuali posacenere, la porzione di pavimento su cui si sosta, la tastiera dei computer che essendo di materiale elettrostatico tende a trattenere la polvere, rappresentano i punti critici.

TRANSITO Rappresenta il primo locale con cui si entra in contatto provenendo dall’esterno; il pavimento accoglierà tutte le scorie presenti sotto le scarpe, le maniglie verranno a contatto con più mani. Inoltre la prima impressione che si ha di un locale in senso estetico è il primo approccio che si ha con esso: quando infatti una stanza di ingresso è ben tenuta sicuramente l’intero ambiente ne guadagna. Lo sbarco ascensore, l’accesso alle scale interne, un pavimento soggetto a una continua sollecitazione determinata dal flusso dei visitatori (servizi sanitari, ambulatori, uffici direzionali).

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L’analisi

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2.5.3 CLASSIFICAZIONE DEI PUNTI CRITICI La classificazione dei punti critici intendi inquadrare le situazioni di criticità che possono incidere negativamente sul profilo tecnico ed economico dell’appalto. spesso la progettazione di un ambiente di lavoro non tiene conto che le strutture fisse, gli impianti, gli arredi devono ogni giorno, o periodicamente, essere puliti in conformità della loro destinazione d’uso. Se consideriamo che la pulizia si ripeterà all’infinito, questa leggerezza progettuale determinerà nel tempo un costo rilevantissimo. Un altro aspetto colpevolmente semplificato è quello relativo agli accessi che non consentono un agevole trasferimento delle attrezzature e dei macchinari, impedendo così una maggiore produttività e qualità del servizio. Infine, la posizione di alcune superfici o di alcuni arredi si rivela talmente complessa da rappresentare un punto critico in grado di ridurre gli standard qualitativi e che comunque fa aumentare i costi di manutenzione. Tra i punti critici tecnici possiamo includere i fattori umani e precisamente la mancanza di formazione e addestramento, in particolare la scarsa predisposizione a questa attività. Occorre quindi educare e sensibilizzare gli operatori sul delicato compito che in realtà li attende.

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SECONDO VOLUME

Percorso di Formazione Percorso di

L’analisi

Maison Fresh

Formazione

ANALISI DEI PUNTI CRITICI IGIENICI Qualsiasi fattore condizione che può nuocere alla salute ANALISI DEI o PUNTI CRITICI IGIENICI dell’inquilino o dell’ospite dell’ambiente definirsi Qualsiasi fattore o condizione che puòpuò nuocere allacritico salute di natura igienica. dell’inquilino o dell’ospite dell’ambiente può definirsi critico Per di esempio: natura igienica. ■ presenza di microrganismi patogeni Per esempio: ■ presenza di (insetti,patogeni roditori) ■ presenza infestanti di microrganismi ■ presenza di infestanti roditori) ■ presenza o comparsa di (insetti, contaminanti chimici ■ presenza o comparsa di contaminanti chimici

Più In generale si può dire per quanto sopra riportato che Più Inlocale generale può dire per quanto sopra riportato che in quel e susi quelle superfici o sugli oggetti esiste quel locale e sudiquelle superfici o sugli oggettideteresiste unaincontaminazione natura biologica o chimica una contaminazione di naturadabiologica o chimica determinata da contatti promiscui, residui di lavorazioni e daLa contatti promiscui, da residui di lavorazioni via minata dicendo. presenza di sostanze contaminate avvienee via dicendo. La presenza di sostanze contaminate avviene attraverso diversi veicoli di trasmissione per cui occorre attraverso diversi veicoli di trasmissione per cui occorre ampliare la valutazione su elementi quali il calore, la conampliare la valutazione su elementi quali il calore, la condensa ecc. densa ecc. I contaminanti possono essere determinati dalle attività I contaminanti possono essere determinati dalle attività interne o dalle stesse condizioni interne o dalle stesse condizioniigieniche igienichedegli deglioperatori. operatori. Il processo di analisi per definire i punti critici Il processo di analisi per definire i punti criticieestabilirne stabilirne unauna classifica ci deve consentire didi raggiungere classifica ci deve consentire raggiungeretre treobiettivi obiettivi cheche è utile evidenziare: è utile evidenziare: ■ identificazione deidei pericoli ■ identificazione pericoli ■ acquisizione di conoscenze che ■ acquisizione di conoscenze chepermettono permettonodi di classificlassifiil locale: alto rischio, mediorischio, rischio,basso bassorischio rischio carecare il locale: alto rischio, medio ■ individuazione delle misure preventiveatte atteaaridurre ridurre la la ■ individuazione delle misure preventive provenienza fattori aggressivi. provenienza deidei fattori aggressivi.

ANALISI PUNTI CRITICIESTETICI ESTETICI ANALISI DEIDEI PUNTI CRITICI

I danni di natura estetica coinvolgonodue dueaspetti aspettidell’amdell’amI danni di natura estetica coinvolgono biente di cui ci occupiamo. Il primo riguarda lo stato d’uso biente di cui ci occupiamo. Il primo riguarda lo stato d’uso naturale delle superfici durante il trattamento di pulizia: per naturale delle superfici durante il trattamento di pulizia: per ovviare a questo inconveniente si procede mediante l’uso ovviare a questo inconveniente si procede mediante l’uso di protezioni per mantenere la superficie nel miglior stato di protezioni per mantenere la superficie nel miglior stato di conservazione. Il secondo riguarda il cattivo stato delle di conservazione. Il secondo riguarda il cattivo stato delle superfici e degli oggetti dovuto a una mancata o inadesuperfici e degli oggetti dovutoche a una mancata o inadeguata pulizia e mantenimento trasmette un’immagine guata pulizia e mantenimento che trasmette un’immagine negativa dell’azienda. negativa dell’azienda.

ANALISI DEGLI ASPETTI FUNZIONALI

ANALISI DEGLI ASPETTI FUNZIONALI Un aspetto colpevolmente trascurato dell’attività di pulizia

Un aspetto colpevolmente trascurato dell’attività di pulizia che si esercita in un ambiente è quello funzionale inteso articolazione su tre puntiè fondamentali: il primo conchecome si esercita in un ambiente quello funzionale inteso siste nel rendere su agibile e utilizzabile il locale, le strutture, come articolazione tre punti fondamentali: il primo conglinel apparecchi nel momento in cui devono essere utilizzati, siste rendere agibile e utilizzabile il locale, le strutture, il secondo aspetto è quello in che riguarda locale e gli apparecchi nel momento cui devonol’ordine esseredel utilizzati, la sua presentazione (vedi camera d’albergo), terzo infine il secondo aspetto è quello che riguarda l’ordineildel locale e si occuperà dell’aspetto funzionale delle apparecchiature. la sua presentazione (vedi camera d’albergo), il terzo infine si occuperà dell’aspetto funzionale delle apparecchiature. 104

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2.5.4 PUNTI PUNTICRITICI CRITICITECNICI TECNICI 2.5.4

La mappa mappa dei deipunti punticritici criticifornirà fornirà una visione globale della La una visione globale della complessità e indicazioni per valutazioni di tipo tecnico complessità e indicazioni per valutazioni di tipo tecnico ed ed economico. economico. È opportuno opportunoricordare ricordareche chelala definizione e classificazione la classificazione È definizione e la delle criticità di un locale si basano prevalentemente sull’edelle criticità di un locale si basano prevalentemente sull’estensione dei punti critici riscontrati nel locale. stensione dei punti critici riscontrati nel locale. Spesso ambiente di di lavoro nonnon tiene Spesso la la progettazione progettazionedidiunun ambiente lavoro tiene conto gli gli arredi devono conto che che lele strutture strutturefisse, fisse,gligliimpianti, impianti, arredi devono ogni essere puliti in conformità della ogni giorno giornoooperiodicamente periodicamente essere puliti in conformità della loro loro destinazione destinazioned’uso. d’uso. Soluzioni si si trasformano così in punti critici Soluzionidi dinatura naturaestetica estetica trasformano così in punti critici in di materiali diversi, in quanto, quanto,per peresempio, esempio,l’accoppiamento l’accoppiamento di materiali diversi, di cui uno è incompatibile col prodotto utilizzato per pulire, di cui uno è incompatibile col prodotto utilizzato per pulire, determinano un aggravamento dei costi. determinano un aggravamento dei costi. Se consideriamo che la pulizia si ripeterà all’infinito, questa Se consideriamo che la pulizia si ripeterà all’infinito, questa e leggerezza e progettuale determinerà nel tempo un costo e leggerezza e progettuale determinerà nel tempo un costo rilevantissimo. rilevantissimo. Ricordiamo poi l’aspetto relativo agli accessi che non conRicordiamo poi l’aspetto relativo delle agli accessi che non consentono un agevole trasferimento attrezzature e dei sentono un agevole trasferimento delle attrezzature e macchinari, la posizione di alcune superfici o di alcuni arredi dei macchinari,e lalaposizione superfici o di alcuni arredi complessa mancanzadidialcune formazione e addestramento complessa e la mancanza di formazione e addestramento del personale. del personale. Ai punti critici tradizionali si possono aggiungere situazioni Ai puntiche critici tradizionali si possono aggiungere situazioni critiche a loro volta possono aumentare il coefficiente di difficoltà e pesare sul aumentare profilo tecnico ed ecocritiche chedell’appalto a loro volta possono il coefficiente nomico. di difficoltà dell’appalto e pesare sul profilo tecnico ed ecoAlcuni esempi: certi locali per l’incessante attività d’uso non nomico. consentono interventi che per presuppongono un periodo Alcuni esempi: certi locali l’incessante attività d’usodinon stasi, per consentire una perfetta asciugatura delle consentono interventi che presuppongono un superfici periodo di o la perfetta aderenzauna di unperfetta film protettivo, ciò può determistasi, per consentire asciugatura delle superfici o la perfetta aderenza di un film protettivo, ciò può determiL’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 79


SECONDO VOLUME L’analisi

Percorso di Formazione nare un calo di qualità evidente rispetto agli altri locali per cui occorre applicare dei correttivi per minimizzare l’impatto negativo. Per ovviare a questa situazione critica portiamo un esempio: un corridoio di accesso imporrà l’esecuzione di un trattamento prima su una parte precedentemente isolata per impedire il passaggio, dopodiché si completerà il trattamento nella fase successiva. Seppur di minore criticità il locale occupato dall’inquilino nell’orario previsto per le pulizie comporta problemi per quanto riguarda l’esecuzione immediata sia per la presenza della persona sia per un programma futuro che procrastini l’intervento in attesa della completa disponibilità del locale. Punti critici e situazioni critiche sono inevitabili per ogni impresa che dovrà contrapporsi prediligendo all’inizio l’intervento di prevenzione per ridurre il tasso di criticità e in un secondo tempo studiare tecniche di intervento e scegliere un set operativo che consenta comunque il miglior risultato possibile.

2.5.5 CRITICITÀ AMBIENTI La prima valutazione dei punti critici o meglio delle criticità parte dal settore merceologico a cui appartiene l’ambiente di lavoro. Infatti, elementi come il movimento, la tipologia dei prodotti e la destinazione e intensità d’uso delle aree, consentono di riconoscere a priori i fattori aggressivi con i quali l’impresa dovrà confrontarsi. 80

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GRANDE DISTRIBUZIONE (IPERMERCATI - SUPERMERCATI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

FINALIZZATA ALLA VENDITA DI PRODOTTI DI OGNI GENERE LOCALI DI GRANDE DIMENSIONE ALTA INTENSITÀ D’USO ESTETICHE FUNZIONALI IGIENICHE

AREE URBANE (PIAZZE - STRADE - PARCHI - GIARDINI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI

TRANSITO - SOSTA/ PER AUTOMEZZI E PEDONI GRANDI DIMENSIONI RIFIUTI AGENTI ATMOSFERICI FUNZIONALI ESTETICHE IGIENICHE

INDUSTRIA ALIMENTARE E RISTORAZIONE (LABORATORI - MENSE) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI

PRODUZIONE ALIMENTI CONFEZIONATI O PRONTI ALL’USO SUPERFICI DISARTICOLATE RESIDUI E RIFIUTI IN GRANDE QUANTITÀ IGIENICHE FUNZIONALI ESTETICHE

TRASPORTO PUBBLICO (AUTOBUS - TRENI - AEREI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

FINALIZZATA AL TRASPORTO E AL TRANSITO DI PERSONE ALTA INTENSITÀ D’USO CONTATTI E PROMISCUITÀ IGIENICHE FUNZIONALI ESTETICHE

TURISMO - CONVIVENZE (COLLEGI - RESIDENCE - ALBERGHI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

OSPITALITÀ A VARI LIVELLI DI COMFORT DIVERSIFICAZIONE AREE NOTTE E AMPI SPAZI COMUNI RESIDUI DOVUTI ALLA CONCENTRAZIONE DELLE ATTIVITÀ FISIOLOGICHE IN SPAZI LIMITATI IGIENICHE ESTETICHE-FUNZIONALI IN EGUALE MISURA

SCUOLE E CENTRI DI AGGREGAZIONE (CENTRI CONGRESSI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

CONFESSO DI PIÙ PERSONE GRANDI DIMENSIONI AD ALTO COEFFICIENTE DI INGOMBRO RESIDUI E RIFIUTI DETERMINATI DALL’ INTENSITÀ D’USO FUNZIONALI IGIENICHE ESTETICHE

ASSISTENZA SANITARIA (OSPEDALI - CLINICHE - CASE DI RIPOSO) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

OSPITALITÀ E CURA DEL CITTADINO VARIETÀ NELLA DESTINAZIONE D’USO DEI LOCALI POSSIBILI MICRORGANISMI PATOGENI DERIVANTI DALLE PATOLOGIE DEI PAZIENTI IGIENICHE FUNZIONALI ESTETICHE

COMMERCIO E AMMINISTRAZIONE (BANCHE - UFFICI) ATTIVITÀ: CARATTERISTICHE: FATTORI AGGRESSIVI: PROIEZIONI:

SEDENTARIA SPAZI LIMITATI AD ALTO COEFFICIENTE DI INGOMBRO CONTATTO D’USO IN PARTICOLARE SE APERTE AL PUBBLICO ESTETICHE FUNZIONALI IGIENICHE 09/2020 | DIMENSIONE PULITO

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SECONDO VOLUME L’analisi

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Percorso di Capitolo 6 Formazione I veicoli della trasmissione Sesto Capitolo I veicoli della trasmissione 2.6.1 La prevenzione 2.6.2 Invito ad agire 2.6.3 Il trasporto pubblico

2.6.4 L’igiene nel trasporto pubblico 2.6.5 La metropolitana e la nave 2.6.6 Allarmismo o educazione

2.6.1 LA PREVENZIONE

Ciò che avviene all’interno non è altro che un riflesso di tutto ciò che avviene all’esterno, per cui occorre valutare e avere una chiara visione degli ambienti che per le loro caratteristiche procurano i clienti all’ospedale Trattandosi di un ambiente di tipo ospedaliero sorge una domanda spontanea: “Per quale ragione nel progetto per la costruzione di una residenza per anziani o di una clinica o di un ospedale nell’area all’ingresso non siano previste barriere antisporco per eliminare i residui dalle scarpe, l’aspirazione del pulviscolo dagli abiti o se non altro una serie di lavabi per consentire al visitatore almeno di lavarsi le mani?” Questa provocazione vuole porre l’accento sul fatto che microrganismi tra cui quelli patogeni usano nella maggioranza dei

Trovo superfluo lamentarsi che la spesa sanitaria incide notevolmente sul bilancio dello Stato e conseguentemente sui cittadini se non si provvede ad attivare una politica che porti alla cultura della prevenzione, con un programma mirato ad educare il cittadino per quanto riguarda i comportamenti e le gestualità. L’attività che si contrappone quotidianamente a questi fattori aggressivi è la pulizia dell’ambiente di lavoro o del mezzo di trasporto, a fronte dei pericoli indicati, occorre attivare un’operazione che sia conforme a queste esigenze e in particolare applicare la corretta prassi igienica che deve essere utilizzate in questi casi e a fronte di questi rischi.

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casi come vettore i visitatori dell’ambiente. La differenza, semmai si può sottolineare, dipende dal fatto che la mancata produzione del pulito in ospedale è considerato un fattore più grave di quella di un ufficio. Proviamo invece a considerare che la prevenzione sanitaria deve essere svolta prima fuori dall’ambiente ospedaliero, dove vengono ricoverati per l’ottanta per cento quelli che all’esterno non si sono preoccupati di prevenire la trasmissione di batteri.

2.6.2 INVITO AD AGIRE Il pulviscolo presente in un ospedale, a causa dell’alta concentrazione di patologie di ogni genere, trasporta nell’aria un numero elevatissimo di microrganismi patogeni a cui si sommano quelli che il visitatore trasporta dall’esterno e si viene così a creare una situazione ad alto rischio, con l’aggravante che tutto ciò ricade su soggetti già provati dalla malattia. Non a caso da più parti si sostiene che molte delle complicazioni che insorgono in un paziente nell’ambito ospedaliero, con infezioni o nuove patologie, possono anche dipendere dalla circolazione delle persone che movimentano un pulviscolo infetto che viene respirato dal paziente. Il movimento può essere causato dagli stessi infermieri o dagli addetti alle pulizie, o dagli ausiliari che effettuano il servizio pasti, o dai visitatori, i quali seppur impegnati in un compito solidale, inconsciamente possono provocare dei danni. È in quest’ottica che si intende disegnare un’attività di pulizia diversa da quella tradizionale che segua criteri in grado di non aggravare l’inquinamento atmosferico e delle superfici. Credo sia giunto il momento di mettere da parte i formalismi girando intorno al problema o trovando sempre delle giustificazioni ad ogni cosa, per quanto mi riguarda, avendo dedicato una vita a studiare le tematiche e le problemati82

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che di questo processo operativo non esiterei, avendone le opportunità, non solo ad applicare sanzioni, ma a revocare anche il mandato ad operare. Quanto espresso vuole sottolineare che non esistono giustificazioni a una costante mancanza di pulizia e non si può addurre a giustificazione il fatto di non saper utilizzare prodotti o attrezzi, poiché basta documentarsi attraverso riviste tecniche o in ogni caso rivolgendosi a esperti della materia. È necessario che il tema della pulizia si inserisca negli elementi di conversazione specialmente quando si vuole rilevare la buona o la cattiva conduzione di un’attività. Infatti, parlando ad esempio di un ristorante, è bello poter dire di aver mangiato in un ambiente pulito e gradevole un’ottima cucina; non è solo importante l’abilità del cuoco ma di tutto lo staff compreso quello che si occupa proprio di ripulire e mettere in funzione i locali.

2.6.3 IL TRASPORTO PUBBLICO Il trasporto pubblico ci offre lo spunto per parlare del mezzo di trasporto che usano i batteri, lo sporco, per spostarsi di qua e di là; ci riferiamo naturalmente all’uomo che cammina per vie, strade, entra in locali pubblici, in negozi e contribuisce con le suole delle scarpe, il pulviscolo degli abiti e la funzione che svolge al momento, a generare nuovi microrganismi, provocando la formazione dello sporco Occorre sottolineare che lo sporco altro non è che una sostanza, un qualcosa che non si trova nel punto giusto: la carta che si trova su un tavolo per essere utilizzata è pulita ma dopo il suo utilizzo o sarà archiviata o buttata in un cestino; l’olio nella bottiglia cosa pulita ma se riscontrato sulla superficie non lo è più. L’eccessiva formazione dello sporco è da imputarsi prevalentemente all’uomo e in subordine agli agenti atmosferici, quali il vento, la pioggia o il calore che a loro volta generano pulviscolo e lo trasportano nei vari ambienti. 09/2020 | DIMENSIONE PULITO

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Percorso di Formazione Occorre perciò produrre uno sforzo maggiore per sensibilizzare il pubblico cominciando dai passeggeri dei mezzi di trasporto, dagli stessi impiegati per esempio che non rispettano il loro ambiente di lavoro, creando più sporco del necessario o peggio creando dello sporco in considerazione del fatto che un addetto alle pulizie provvederà Inizieremo questo percorso trattando i mezzi di trasporto pubblico (autobus, taxi, treno, metropolitana, nave, aereo) nei quali la promiscuità e l’eterogeneità delle persone che abitualmente li usano è tale da poter facilmente ipotizzare che microrganismi patogeni di ogni genere circolino dalle persone alle cose e viceversa.

2.6.4 L’IGIENE NEL TRASPORTO PUBBLICO IL TAXI Siamo tutti d’accordo sul fatto che il mezzo pubblico deve garantire la sicurezza del passeggero e contemporaneamente fornire un ambiente confortevole e funzionale Prendiamo ad esempio un taxi, una normale autovettura che ogni mezz’ora però trasporta uno o più passeggeri raccolti alle stazioni o nell’ambito cittadino Se riflettiamo un attimo possiamo rilevare i gravi rischi a cui è sottoposto il tassista, che oltre allo smog proveniente dal traffico dei veicoli respira i microrganismi che ogni passeggero mette in circolazione nell’autovettura, oltre all’obbligatorietà del vetro divisorio infrangibile a difesa del conducente nei confronti di un passeggero malintenzionato.

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Rischi per il conducente, ma anche per il passeggero che usando un mezzo pubblico quale è il taxi per muoversi rapidamente nella città può subire una contaminazione batterica attraverso i punti critici dell’abitacolo: il poggiatesta, i braccioli e quant’altro viene a contatto con il passeggero per la scarsa pulizia interna del veicolo.

L’AUTOBUS Mentre viene suggerito di sorreggersi agli appositi sostegni per evitare cadute, paradossalmente gli stessi rappresentano nella mappa dei punti critici i maggiori fattori a rischio per quanto riguarda la trasmissione di possibili microrganismi. A questo proposito, proprio qualche giorno fa sull’autobus notavo una giovane ragazza che si teneva ai sostegni mentre nel contempo portava alla bocca le mani per rosicchiarsi le unghie; il mio pensiero è andato all’enorme fattore a rischio che quel gesto abituale di portare continuamente le mani alla bocca senza prima aver provveduto a lavarle dopo essere stati su mezzo pubblico è sicuramente una carenza sul piano educativo. Un altro aspetto non trascurabile è sicuramente la trasmissione fonetica degli stessi, poiché le persone respirano, parlano, e quindi è importante, oltre al cambio d’aria, che la conversazione non avvenga a pochi centimetri da una bocca all’altra. Quindi, per la legge dei grandi numeri, l’ipotesi che su mezzo di trasporto affollato si possano contrarre malattie non è certo un’ipotesi azzardata o un inutile allarmismo.

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2.6.5 LA METROPOLITANA E LA NAVE I mezzi addetti al trasporto pubblico hanno più o meno le stesse esigenze igieniche estetiche e funzionali tra di loro, tuttavia, esistono alcune sostanziali differenze a causa dell’ambiente nel quale il mezzo si muove.

LA METROPOLITANA Nel caso della metropolitana le aree sotterranee dove transita sono spesso umide e l’aria ristagna nonostante gli impianti di areazione per cui i batteri trovano un pabulum (habitat) più adatto per la riproduzione, rendendo l’area del metrò particolarmente a rischio sotto il profilo igienico. A sostegno di questa asserzione è il fatto che la metropolitana è utilizzata quotidianamente da migliaia di passeggeri di ogni estrazione sociale, provenienti da ogni tipo di ambiente e che quindi trasporta ogni sorta di pulviscolo di tipo industriale o agricolo o comunque proveniente dall’ambiente dove ognuna di queste persone vive o lavora. Il passeggero si trasforma quindi anch’esso in un tramite di microrganismi, che potrebbero essere anche patogeni e cioè portatori di malattie; conseguentemente le scale mobili, gli ascensori, la biglietteria e in particolare le carrozze divengono microorganismi che si fondono formando una miscela estremamente pericolosa.

LA NAVE DA CROCIERA La nave da crociera può definirsi un albergo galleggiante perciò unisce le tematiche alberghiere a quelle del trasporto pubblico, per questo affermo che il passeggero può portare a bordo le sue patologie, trasferirle in un altro paese durante le escursioni turistiche, raccogliere altri microrganismi, che nel tragitto da un porto all’altro possono proliferare, per poi riportarli ben confezionati in patria. Ritorniamo alle tematiche che ci propone una nave passeggeri visitando le cabine, le sale comuni, le cucine, la piscina, i servizi igienici, per molti versi simili a quelli di un albergo in terra ferma, ma inseriti in un contesto generalmente più angusto e dove le operazioni di pulizia si svolgono in condizioni più disagiate. In questo contesto non si possono ignorare problemi quali le possibili infestazioni da topi, blatte, pulci, cimici o quant’altro può rappresentare un fattore a rischio per il passeggero.

2.6.6 ALLARMISMO O EDUCAZIONE E allora per quale oscura ragione non si indica al passeggero quali possono essere gli eventuali rischi igienici indicando quali sono i punti critici e fornendo dei gadget da utilizzare come strumenti di prevenzione? 84

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Allarmismo? No se si tratta di trasporto pubblico, dove all’interno dei vari mezzi si concentrano e si trasferiscono i comportamenti abituali e dove si possono determinare ogni possibile situazione a carattere igienico. Se ancora qualcuno sostiene che questi temi sono marginali e non interessano l’uomo della strada, farà bene a seguire l’andamento dell’epidemia di polmonite atipica che sta interessando un po’ tutto il mondo. Questi avvenimenti catastrofici non sono frutto di una casualità incontrollabile, ma l’espressione che la negatività irrisolta e compressa nel momento della sua emersione può assumere toni drammatici. Non sarà più conveniente procedere ad una maggiore informazione del cittadino su come comportarsi sotto il profilo igienico non solo nei casi d’emergenza, ma nella quotidianità? Non sarà giunto il momento di insegnare, imporre, pretendere che la pulizia quotidiana degli ambienti sia eseguita applicando la corretta prassi igienica? Non sarà il caso di accentuare giornalmente il livello di attenzione specialmente nel settore del trasporto pubblico considerandolo vettore non solo di passeggeri ma anche di batteri? È una personale utopia pensare di costruire il più rapidamente possibile una più fattiva attività di prevenzione innestando nel tessuto sociale elementi in grado di promuovere, divulgare questa forma di cultura? 09/2020 | DIMENSIONE PULITO

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Capitolo Capitolo 77 L’analisi L’analisi dei dei tempi tempi 2.7.1 L’analisi dei tempi 2.7.2 Posizione operatore 2.7.3 Gestualità operative

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2.7.4 Curva di efficienza 2.7.5 Operazioni complementari 2.7.6 Produttività oraria

2.7.1 L’ANALISI DEI TEMPI Il nostro tempo va programmato. Dalla qualità della sua programmazione dipende il raggiungimento degli obiettivi professionali e privati. Programmare significa spianare la strada all’attuazione dei progetti, arrivare al traguardo. Prendere carta e penna e programmare il tempo vuol dire un minor carico di lavoro per la memoria. Un programma nero su bianco ha l’effetto psicologico di un’automotivazione, stimola a lavorare con metodo. Per gestire in forma ottimale il tempo che ci viene assegnato occorre governarlo e tenerlo costantemente sotto controllo. Il tempo non è mai abbondante né si può comprare né si può mettere da parte, il tempo passa ed è impossibile fermarlo, dobbiamo quindi investire bene il capitale tempo quale principale risorsa del profilo tecnico ed economico di ogni attività. Per ottimizzare il tempo a disposizione occorre programmare l’azione e mantenere costantemente presenti gli obiettivi che si intendono raggiungere. Infatti solo chi ha fissato gli obiettivi riesce a non perdere il filo degli avvenimenti e avere una visione chiara della propria giornata e trova le energie per farlo ogni momento della giornata, tutto si incanala verso l’obiettivo, si porta a termine un impegno dopo l’altro ammortizzando più facilmente l’impatto dei contrattempi, degli ostacoli, degli imprevisti. Le occasioni di distrarsi diminuiscono, aumenta la concentrazione, il treno non esce dai binari dei compiti da svolgere. Se si riesce a tenere sotto controllo tutta l’attività della giornata, un lavoro non eseguito non può sfuggire. Linee degli interventi che devono essere compiute in tempi rapidi e con metodo soddisfacente che consentono innanzitutto di calcolare il costo delle operazioni e le ore necessarie e inoltre, in base alla disponibilità orarie dei locali, stabilire il numero degli operatori necessari. Un’errata valutazione dei tempi oltre ad una perdita economica impedisce il rispetto della qualità promessa quella attesa e soprattutto quella percepita dagli inquilini e dagli ospiti. È in quest’ottica che il calcolo dei tempi deve basarsi su un riscontro tecnico e deve rappresentare per l’operatore un punto di riferimento costante.

La valutazione del tempo per il trattamento delle superfici si scompone in tre fasi: ■ TEMPO GESTUALE ■ TEMPO FASE DEGLI INTERVENTI (SPRUZZO - DETERGO - ASCIUGO) ■ TEMPI PREPARAZIONE E MANUTENZIONE SET OPERATIVO SPOSTAMENTI SOSTE FISIOLOGICHE PER LINEA D’INTERVENTO PARAMETRI PRODUTTIVITÀ BASE

USO

LUCE

OMBRA

50 minuti

40 minuti

30 minuti

SVILUPPO LINEARE

SVILUPPO AZIONE ALTERNA

SVILUPPO AZIONE FRAMMENTATA

2.7.2 POSIZIONE OPERATORE Come è noto la pulizia necessita di una forza motrice che sviluppa una certa pressione laddove sia necessario ed esegua dei movimenti atti a staccare lo sporco, a lucidare una superficie, ecc. L’azienda04/2021 nell’azienda | LINEA GUIDA 85 | DIMENSIONE PULITO 25


Percorso di Formazione è importante che l’operatore abbia un contatto ravvicinato con la superficie per poter operare in una posizione stabile e sicura e per questa ragione è preferibile per le superfici elevate utilizzare un elevatore o un trabattello anzichè una scala e, se la superficie presenta alti rischi è consigliabile utilizzare una prolunga anziché esporre l’operatore a pericoli di caduta. La posizione del corpo che assume un operatore nel corso delle operazioni di pulizia può essere: ■ Flessa ■ Eretta ■ Inarcata Che in relazione alla posizione assunta si modificherà in questo modo: Genuflessa Flessa Flessa Sopraelevata Eretta Genuflessa Eretta Eretta Sopraelevata Inarcata Genuflessa Inarcata Inarcata Sopraelevata La posizione flessa è sicuramente la più efficace perchè, portando il peso del corpo dalle spalle alle braccia, si ottiene una maggiore variazione di intensità della pressione dosando la forza in relazione alle esigenze e inoltre consente un’azione più prolungata. In relazione alla necessità di avvicinare l’operatore il più possibile alle superfici e operare in una posizione stabile possiamo affermare che la pulizia manuale di un pavimento, che richieda una gestualità per raschiare o smacchiare parti di superfici, deve essere effettuata in una posizione genuflessa, con le due ginocchia a terra protette da due ginocchiere (imbottite). Questa posizione consente una buona produttività e un’azione meno affaticante rispetto ad altre. Esistono tuttavia casi in cui l’operatore, anzichè avvicinarsi alla superficie, è preferibile che ne sia il più distante possibile. Ad esempio per pulire un cunicolo o una cisterna che comporta rischi di asfissia a causa di possibili formazioni di gas.

2.7.3 GESTUALITÀ OPERATIVE Lo studio dei movimenti del corpo ha permesso la costruzione di macchine, tra cui gli stessi robot, che costituiscono integralmente o parzialmente l’operatore. Nell’ambito delle pulizie industriali questi movimenti sono compiuti da un operatore, manualmente, o da una macchina a motore, a cui è stato innestato un attrezzo di avvicinamento e del materiale agente, che compie le stesse gestualità con più energia e continuità. Le gestualità necessarie ad eseguire gli interventi di pulizia sono: ■ gestualità rotante (il braccio compie un movimento rotatorio) 86 26

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA DIMENSIONE PULITO | 04/2021

■ gestualità lineare (il braccio scorre in linea retta su una superficie con un percorso di andata) ■ gestualità a “cornice” (si delimita il perimetro della superficie e successivamente si pulisce l’interno del quadro) ■ gestualità intrigante (prevede l’immissione di un attrezzo in un interstizio o fessura) ■ gestualità tamponante (prevede un’azione circoscritta generalmente su macchie) ■ gestualità rimovente (prevede l’asportazione meccanica di residui essiccati quali vernice, gomma e altro) Ognuna di queste gestualità compie un’azione efficace se è sviluppata correttamente e se agevola i movimenti del materiale agente. Esempio: la gestualità rotante è quella che consente una maggiore pressione sulla superficie e quindi dovrà essere utilizzata per agevolare l’azione del detergente chimico, per emulsionare lo sporco e portarlo in sospensione. Se eseguita manualmente questa gestualità risulta essere molto affaticante, perciò deve essere usata limitatamente a specifiche necessità. Le gestualità operative si estendono a ogni azione che si compie in un ambiente e da esse dipende in buona parte il risultato di quanto si sta eseguendo.

2.7.4 CURVA D’EFFICIENZA L’efficienza di ogni essere umano è soggetta ad oscillazioni nel corso delle 24 ore, oscillazioni che hanno un ritmo naturale e sono prevedibili. Questo fenomeno può essere visualizzato con un grafico (curva dei bioritmi). La nostra efficienza dunque oscilla; è un dato comune a tutti. L’importante è che ciascuno trovi il proprio ritmo quotidiano per portare a termine i compiti più impegnativi al mattino, quando la potenza è al massimo. Nel momento in cui la curva subisce un calo e si piega verso il basso non bisogna andare contro natura, il ritmo biologico va invece assecondato, utilizzandolo per svolgere i compiti meno importanti.


SECONDO VOLUME L’analisi

I massimo della potenza si ha in mattinata, in nessun’altra ora del giorno raggiunge livelli così alti. Poi c’è la ben nota caduta di efficienza pomeridiana, che molti cercano di combattere con un caffè ristretto, che però peggiora la situazione. Dopo una timida risalita in prima serata, la curva precipita inarrestabile fino a toccare il minimo assoluto qualche ora dopo la mezzanotte.

2.7.5 OPERAZIONI COMPLEMENTARI MESSA A NUDO Si intende lo sgombero dalla superficie degli oggetti di uso corrente. Linea di intervento: SPOSTAMENTO Si intende farà convergere gli arredi mobili o semoventi in un unico punto del locale. Linea di intervento: SGOMBRO Si intende trasportare mobili o arredi in un altro locale. Linea di intervento: RIORDINARE Si intende riporre materiali o arredi nella posizione più conforme e lineare. Linea di applicazione: RICOMPORRE Si intende rimettere gli oggetti nella posizione antecedente la pulizia. Fase di preparazione: PREPARARE LA SOLUZIONE Si intende ridurre il grado aggressivo del prodotto al punto di migliorarne l’utilizzo. Fase di applicazione: ISOLARE Si intende neutralizzare i rischi provenienti dall’azione su superfici incompatibili per effetto: schizzo, caduta, adiacenza. Movimento interno previsto per operatori: ■ da ripostiglio a posto di lavoro ■ al deposito dei rifiuti ■ al rifornimento La seconda attività denominata di supporto prevede tutte quelle operazioni preparatorie e conclusive antecedenti e successive all’azione specifica. Esse hanno inizio con l’orario di lavoro e prevedono: ■ la vestizione ■ l’esame dell’ordine del giorno ■ la preparazione del set operativo

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■ il trasferimento o gli spostamenti nell’area di lavoro ■ la preparazione e la protezione delle superfici oggetto del trattamento ■ il posizionamento dell’operatore ■ il giro di controllo e lo sgombero dei rifiuti ■ la pulizia e la manutenzione del set operativo

2.7.6 PRODUTTIVITÀ ORARIA Per produttività oraria si intende il volume, l’estensione delle superfici, il numero degli oggetti che l’operatore riesce a pulire in un’ora. Per ottenere tale dato occorre stabilire il tempo di globale rispetto all’operazione diretta sulla superficie e calcolare il tempo necessario alle attività di supporto che comporta; a tale proposito è importante sottolineare le possibili differenze dei tempi relativi alle attività di supporto in proiezione delle tre linee di intervento previste nelle attività di pulizia: la linea d’uso, che prevede trattamenti frequenti più leggeri, implica delle fasi preparatorie complesse più rapide, sia nella fase di allestimento del set operativo sia nell’azione di trasferimento da un reparto all’altro; al contrario la linea luce, che tratta operazioni di inceratura e lavaggio più incisivo delle superfici, prevede che vengano attivate azioni di supporto più consistenti; infine, la linea ombra, che ha nella fase preparatoria un aspetto dominante e che si identifica con veri e propri trattamenti di fondo. La personalizzazione del tempo avviene mediante l’analisi dell’indice di scorrevolezza dell’ambiente di lavoro, infatti devono essere analizzate le situazioni di disturbo, la presenza o l’assenza dei supporti operativi, la linearità dei percorsi, le situazioni della sicurezza e ogni condizione ambientale che può agevolare o intralciare l’azione di pulizia, la tipologia dell’intervento, lo stato d’uso delle superfici, le condizioni di lavoro e lo stato dello sporco - volatile, sedimentato, radicato unitamente all’indice di scorrevolezza delle superfici - libera, parzialmente ingombra, ingombra - influenzano positivamente o negativamente la produttività oraria. Per stabilire il tempo necessario per compiere un’operazione occorre definire l’unità di misura cui fare riferimento (metro, metro quadrato, a numero, ecc.). La precisione dell’analisi dei tempi dipende anche dalla scelta dell’unità di misura che meglio interpreta l’attività rapportata alla forma della superficie su cui viene eseguita. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 27 87 04/2021 | DIMENSIONE PULITO


Capitolo 8 Visibilità del piano Visibilità del piano delle delle frequenze e delle operazioni

Percorso di Formazione

2.8.1 Standardizzazione delle frequenze 2.8.2 Prevenire il limite critico 2.8.3 La gestione delle frequenze 2.8.1 STANDARDIZZAZIONE DELLE FREQUENZE Per progettare il piano degli interventi e stabilire le frequenze i giorni riservati ora a questa ora a quell’operazione occorre separare quelli a carattere più urgente da quelli che consentono un intervallo di tempo più lungo. Alla Linea d’uso appartengono interventi di tipo igienico e trattamenti più leggeri da effettuarsi frequentemente. Alla Linea luce appartengono interventi più complessi sia per la

2.8.4 Visibilità del piano degli interventi 2.8.5 Scheda locale per locale

posizione che per la sedimentazione dello sporco. Infine, la Linea ombra sarà più complessa e aggressiva poiché interessa parti nascoste o il trattamento di fondo. Esempio: il pavimento La scopatura e il lavaggio che si effettua generalmente con frequenza giornaliera è inserito nel processo della Linea d’uso. La scopatura con lavaggio e aggiunta di inceratura o eliminazione di eventuali macchie (qualora si trattasse di moquette)

TABELLA FREQUENZA INTERVENTI AREA SPECIALE

ALTO RISCHIO

MEDIO RISCHIO

BASSO RISCHIO

INTERVENTI

Pavimento

2v al giorno settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

ogni due giorni mensile semestrale

settimanale bimestrale

annuale

ordinario protezione fondo

Piani di lavoro

2v al giorno settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

ogni due giorni mensile semestrale

settimanale bimestrale annuale

ordinario protezione fondo

Apparecchi contenitori suppellettili d’uso

2v al giorno settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

ogni due giorni mensile semestrale

settimanale bimestrale annuale

ordinario protezione fondo

Piani appoggio

2v al giorno settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

ogni due giorni mensile semestrale

settimanale bimestrale annuale

ordinario protezione fondo

Parete

giornaliero settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

quindicinale bimestrale trimestrale

mensile trimestrale semestrale

ordinario protezione fondo

Finestre

giornaliero settimanale mensile

giornaliero quindicinale bimestrale

quindicinale bimestrale trimestrale

mensile trimestrale semestrale

ordinario protezione fondo

Porte

giornaliero settimanale mensile

settimanale mensile bimestrale

quindicinale bimestrale trimestrale

mensile trimestrale semestrale

ordinario protezione fondo

settimanale quindicinale mensile

quindicinale mensile trimestrale

mensile trimestrale semestrale

bimestrale semestrale

ordinario protezione fondo

SUPERFICI DA TRATTARE

Soffitto Punti luce

88 28

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA DIMENSIONE PULITO | 04/2021

annuale


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Occorre quindi modificare la falsa concezione del risparmio ottenuto mediante la diminuzione delle frequenze degli interventi, perché nella maggior parte dei casi non è così. Altrettanto nociva per l’ambiente e senza nessun riscontro di tipo economico è l’abitudine a ricorrere all’intervento di pulizia generale per recuperare lo stato d’uso naturale di superfici e oggetti su cui lo sporco si è radicato a causa della mancata progettazione e pianificazione degli interventi. Nonostante la gestione delle frequenze, possono subentrare fattori imprevedibili e situazioni che determinano lo slittamento delle frequenze. È proprio in base all’importanza che si può avere sotto il profilo qualitativo ed economico che si considera il superamento del limite critico che sarà opportuno realizzare attraverso un diagramma degli slittamenti. Tale diagramma permette in modo efficace di evidenziare le operazioni e gli eventi di varia natura che ne hanno consentito l’esecuzione entro il termine previsto. Ciò consentirà di effettuare la verifica dei vari aspetti che hanno creato questi slittamenti e apportare i dovuti correttivi.

e infine la lucidatura finale, appartiene al piano della Linea luce. Quando invece si procede al trattamento di deceratura, lavaggio a fondo della moquette, oppure alla cristallizzazione del pavimento, allora si farà ricorso alla Linea ombra La qualifica e validazione del progetto frequenze passa attraverso la classificazione dei rischi igienici, estetici e funzionali del locale e delle sue superfici.

Il diagramma mostrerà in modo chiaro: ■ l’entità degli slittamenti che si sono verificati ■ il giorno, l’area e la causa ■ gli impatti degli effetti sulle attività successive delle azioni correttive

2.8.2 PREVENIRE IL LIMITE CRITICO Il maggior contributo al processo per determinare le frequenze viene dall’analisi sistematica del limite critico che si pone quando lo sporco passa da una conformazione (stadio) ad un’altra. Per esempio, la polvere che ha una consistenza leggera e volatile, quando si inumidisce, sedimenta e si deposita radicalmente sulla superficie. La stessa può legarsi a residui grassi o magri derivati dalle lavorazioni o dalle attività interne; il superamento di questo limite dà inizio ad una fase di maggior degrado e impone una tipologia di intervento più complessa e contemporaneamente più costosa. Infatti si dovranno utilizzare prodotti più aggressivi, più materiali, e aumenterà il tempo necessario per l’esecuzione, dato il maggior numero di passaggi (tempo fase) necessari sulla superficie per ottenere il pulito. Se ciò non bastasse, l’intervento più aggressivo comporta un maggior rischio per le persone e per le superfici limitrofe che possono essere coinvolte da spruzzi o da contatto con materiali aggressivi. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 29 89 04/2021 | DIMENSIONE PULITO


Percorso di Formazione 2.8.3 LA GESTIONE DELLE FREQUENZE Il fattore umano, il movimento delle attività interne, le condizioni ambientali, gli agenti atmosferici, condizionano il rispetto delle frequenze e contribuiscono a modificare il limite critico per questa o quest’altra superficie. Per limite critico si intende il momento in cui il degrado, lo sporco sulla superficie, muta il suo stato, determinando una maggiore difficoltà per la sua asportazione. Occorre quindi, prima di fissare i termini degli interventi (frequenze), valutare tutti quegli elementi che possono determinare degli slittamenti come ad esempio l’aumento dello sporco su un pavimento in caso di pioggia, che accelera il raggiungimento del limite critico della superficie. Appare evidente che il progetto del piano delle frequenze indicato nel capitolato non può considerarsi che un elemento indicativo, mentre la definizione delle frequenze deve essere un’operazione che si rinnova costantemente al fine di orientare le risorse dove è necessario. Questa interpretazione dinamica è una vera e propria gestione delle frequenze e dovrà essere eseguita da operatori capaci di monitorare costantemente il limite critico ed equiparare le esigenze qualitative alle risorse economiche La gestione delle frequenze è una delle espressioni più rilevanti del processo di industrializzazione, il cui obiettivo si può così riassumere: ■ stabilizzare continuamente lo standard di pulizia senza ricorrere a interventi straordinari fuori budget, ma recuperando le risorse dalle operazioni previste a favore di altre.

■ aggiornare la progettazione del piano degli interventi in base alla verifica dei limiti critici ■ essere certi che le modifiche relative al piano degli interventi e a eventuali slittamenti del limite critico sono attività sotto controllo che non leggono la conformità del prodotto il pulito ■ inserire delle azioni correttive è un’attività di prevenzione e protezione per creare un maggiore intervallo tra un intervento e la nuova situazione di limite critico In pratica si apre un modo nuovo di interpretare le attività di pulizia, rapportandosi con il cliente in veste di partner per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Uno dei fattori più rilevanti per il buon andamento di un attività di pulizia a carattere continuo all’interno di un ambiente di lavoro consiste nel recupero delle risorse del tempo da utilizzarsi laddove sono più necessarie. Questa attività consiste proprio nella gestione delle frequenze. Il recupero di tali risorse proviene, oltre che da un’analisi realistica di effettiva del limite critico anche dalla previsione effettuata che ne consenta una dilatazione. Infatti lo studio degli ambienti dell’attività interna con particolare riferimento al movimento delle persone e dei materiali, del tipo e della velocità di formazione dello sporco, della provenienza e di quali veicoli di trasmissione lo sporco utilizza per diffondersi nell’ambiente. Tale operazione consentirà, nell’ambito della gestione delle frequenze, di concordare con l’utente iniziative atte a ridurre l’intensità dei fattori aggressivi e conseguentemente ad allontanare la situazione di limite critico.

PIANO DEGLI INTERVENTI PROSPETTO…………………………….UTENTE…………………….PIANO………………… DESCRIZIONE INTERVENTI

30 90

ORARIO

DIMENSIONE PULITO | 04/2021 L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

lunedì

martedì

mercoledì

giovedì

venerdì

sabato

domenica


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2.8.4 VISIBILITÀ DEL PIANO DEGLI INTERVENTI L’aggiornamento costante delle schede riportanti il piano degli interventi locale per locale dovrà essere il punto di riferimento di tutto il ciclo di vita dell’appalto. Quale elemento di distinzione, ma essenzialmente quale linea guida che consente di operare in collegamento con l’utente realizzando quella collaborazione essenziale per il conseguimento degli obiettivi. La mancata visibilità aumenta la diffidenza nei confronti dell’impresa, in particolare quando tra la qualità proposta e realizzata e quella attesa dal cliente appaiono delle differenze. La funzione della visibilità del piano delle frequenze degli interventi non si esaurisce nella realizzazione della scheda su cui sono riportate le operazioni da eseguire giornalmente, mensilmente, annualmente, ma rappresenta la cartina di tornasole delle situazioni e delle esigenze espresse da un ambiente. Infatti, il piano degli interventi è il risultato dell’analisi, la valutazione, la progettazione del profilo tecnico ed economico del prodotto servizio conforme a quel particolare ambiente.

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2.8.5 SCHEDA LOCALE PER LOCALE La necessità di redigere una scheda riguardante il piano degli interventi per ogni locale nasce dalla necessità di dare visibilità e relazionare su quanto deve essere fatto e quanto è stato fatto. Inoltre la scheda evidenzierà le richieste e le segnalazioni dell’inquilino del locale. La scheda può paragonarsi alla cartella clinica che l’infermiere esamina prima di svolgere il suo compito e così gli operatori delle pulizie esamineranno la scheda dove sono riportate le operazioni da svolgere quotidianamente e quelle maturate nel programma generale. Non importa se un ambiente di lavoro è composto da un numero elevato di locali, ognuno di essi dovrà avere la sua scheda, consentendo con la dovuta gradualità di effettuare per ogni locale una revisione accurata della progettazione, recuperando risorse di tempo e studiando soluzioni.

SCHEDA DEL LOCALE SITUATA (piano - area)................................................MQ………….N° locali…………..altezza mt…………… NUMERO E DESCRIZIONE DEL LOCALE………......MQ…………..N° locali…………..altezza mt…………… SUPPORTI OPERATIVI ACQUA - FORZA MOTRICE - SPAZIO PER ATTREZZI (ubicazione) FATTORI AGGRESSIVI (attività interna, intensità d’uso, stato d’uso, agenti atmosferici, tipi di sporco) AVVERTENZE COMPORTAMENTALI

COMPONENTI FISSI

DESCRIZIONE RIVESTIMENTI

AVVERTENZE SICUREZZA

ARREDI

DESCRIZIONE RIVESTIMENTI

AVVERTENZE PREVENZIONE DANNI

IMPIANTISTICA

PAVIMENTO

PIANI DI LAVORO

CENTRALINE

PARETE

PIANI DI APPOGGIO

FINALI IMPIANTI

SOFFITTO

PIANI RELAX

APPARECCHI

PORTE

PIANI IGIENICI

CONDUTTURE

FINESTRE

SUPPELLETTILI ORNAMENTALI

MACCHINE

OSCURANTI

PUNTI LUCE

ELETTRODOMESTICI

MAPPA DEI PUNTI CRITICI IGIENICI

ESTETICI

DESCRIZIONE RIVESTIMENTI

POSSIBILI EMERGENZE

04/2021 | DIMENSIONE PULITO L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 31 91


Percorso di Formazione

2.9.1 Scheda fornitore 2.9.2 Valutazione dei fornitori 2.9.3 Qualità approvvigionamenti

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

Capitolo 9 Fornitore e forniture 2.9.4 Dealer 2.9.5 ll Venditore tecnico un Tecnico per venditore


SECONDO VOLUME L’analisi

2.9.1 SCHEDA FORNITORE RAGIONE SOCIALE: COD. FISCALE: INDIRIZZI: SEDE LEGALE: INDIRIZZO: PROV. ( ) TEL.

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in riferimento ai requisiti tecnici indicati dal fornitore, mentre per i mezzi soggetti a omologazione, macchine complesse, è consigliabile affidare il controllo al fornitore stesso o alla casa costruttrice.

P. IVA:

2.9.2 VALUTAZIONE DEI FORNITORI CAP:

LOCALITÀ

E-MAIL:

TECNOLOGIE DISPONIBILI Attrezzature Macchinari Prodotti specifici

Contrattualmente le condizioni di assistenza possono essere così diversificate: ■ consulenza tecnica ■ riparazioni in garanzia ■ parti di ricambi Tutto ciò dovrà essere oggetto di specifica negli ordini d’acquisto. Come per tutte le attività aziendali, le attività inerenti l’assistenza dei prodotti acquistati sia in garanzia sia nella fase post produzione devono avvalersi di una documentazione su come si è operato, positivamente o negativamente, negli interventi precedenti. Verificare, in caso di differenze sostanziali se esistono delle situazioni quali una fuoriuscita eccessiva di prodotti per motivi ben noti o un’eccessiva riduzione dei consumi che può evidenziare carenze sia sul piano della pulizia di tutte le superfici previste che di una non corretta gestualità dell’operatore. In questo contesto è indispensabile gestire la manutenzione dei mezzi tecnici, utilizzati nella produzione, per garantire la necessaria funzionalità e prevedendo anche la possibile situazione dei guasti con l’attivazione di un’azione combinata con il fornitore sia in termini di continuità sia in riferimento a quanto raccomandato dal costruttore. In relazione alle tipologie di alcuni strumenti, le prove e il collaudo devono avvenire

La valutazione dei fornitori deve essere effettuata sulla base di requisiti specifici che comprendono la qualità, il campionario, la perizia del venditore nell’identificare il prodotto che maggiormente corrisponde alle esigenze espresse dal cliente e in particolare nelle capacità di interpretare la situazione a fronte della quale il prodotto sarà utilizzato. Oltre a questi criteri di valutazione è di particolare rilevanza considerare l’abilità del fornitore di assicurare in modo continuo e affidabile l’assistenza. Per questo risulta molto importante valutare la stabilità e l’affidabilità dell’azienda fornitrice soprattutto in termini di presenza continua sul mercato e la sua organizzazione sul territorio. Particolarmente rilevante è la valutazione della qualità professionale del fornitore “partner” nelle situazioni che fanno da contorno all’uso dei prodotti acquistati e più precisamente quando l’impresa deve partecipare alle gare d’appalto ed è necessario formulare e presentare una documentazione esauriente sotto il profilo tecnico e vincente. È usuale ma non è obbligatorio suddividere in classi di merito i fornitori; tuttavia è opportuno mantenere aggiornato un elenco riportante anche i cosiddetti fornitori di riserva. Si tratta di fornitori che possono rientrare su livelli previsti o potenziali purché risultino in atto azioni correttive o di adeguamento alle esigenze relative ai prodotti, al servizio, alle capacità di essere partner del proprio cliente. Appare evidente che il tradizionale raccoglitore di ordini è una figura che tende a sparire, mentre si afferma sempre di più la figura del tecnico-venditore in continua evoluzione, in grado di rispondere ad ogni aggiornamento del mercato. È evidente quindi la necessità di uno stretto e dinamico collegamento tra le attività di routine di controllo della fornitura, dei prodotti e dei servizi connessi, e della necessità di mantenere vivo il rapporto con il partner, coinvolgendolo su operazioni come: acquisizione e gestione dell’appalto; formazione ed addestramento degli operatori; informazione e strategia dei mercati.

LA GESTIONE DEL MAGAZZINO

Una caratteristica che distingue il Venditore-tecnico è quella di non forzare il cliente ad acquisti che possono rivelarsi non adeguati e portare a saturazione il magazzino, precludendo la possibilità di acquisti da altri fornitori. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 93


Percorso di Formazione In realtà, questo comportamento piuttosto ricorrente, genera inconvenienti di vario tipo che si ripercuotono sull’andamento dei consumi e si riflettono negativamente sulla qualità del prodotto. Questa situazione si crea prevalentemente in occasione di interventi straordinari su grandi superfici e in presenza di sporco radicato di difficile rimozione. Infatti, il cliente pressato dalla necessità acquista con urgenza il materiale che in prima istanza ritiene necessario e che purtroppo nel corso del trattamento si rivela insufficiente. Per ovviare a questo inconveniente il Venditore-tecnico deve convincere il cliente a mantenere a magazzino un completo assortimento dei prodotti e dei materiali di uso corrente per poter tempesti-

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

vamente effettuare un collaudo sulla superficie per individuare il prodotto più idoneo. In questo caso il venditore tecnico solleciterà il cliente ad effettuare un campione del prodotto e cioè trattare alcuni metri quadrati del pavimento, isolarlo con una copertura e farlo provare dal cliente, prima di affrontare l’intera estensione del pavimento. È in quest’ottica che la cogestione del magazzino prevede la consegna diretta nei vari cantieri, poiché oltre a rappresentare un servizio per il cliente, consente di valutare l’andamento dei consumi nelle varie situazioni. Infatti, il Venditore-tecnico non disdegna di effettuare se necessario una piccola consegna sul cantiere per testare la validità del


SECONDO VOLUME L’analisi

prodotto prima di predisporre una vera e propria fornitura, ma essenzialmente per avere un rapporto diretto con l’ambiente di lavoro e individuare se esistono altre opportunità di fornire altri prodotti.

2.9.3 QUALITÀ APPROVVIGIONAMENTI L’applicazione del principio di prevenzione ha condotto le aziende, e in particolare quelle che applicano i sistemi di qualità, a uscire dalla sola logica del controllo sui prodotti acquistati per estenderlo direttamente al fornitore. Infatti è in costante aumento la tendenza a considerare il fornitore non più come controparte esterna e fonte di spesa da ridurre, ma come un partner a pieno titolo per una visione

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strategica comune del mercato. L’approvvigionamento e il mantenimento delle scorte impone un progetto che tenga in considerazione le esigenze dei vari appalti e quello per la gestione del magazzino all’interno dell’azienda. La procedura aziendale che tratta gli approvvigionamenti deve: ■ definire l’iter dell’attività di acquisto ■ precisare la responsabilità dei preposti ■ stabilire i tipi di documenti che devono essere redatti Nel settore delle pulizie una richiesta di acquisto può essere inoltrata direttamente dal cantiere ove si presenta la necessità materiale; anche in questo caso è indispensabile però

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 95


Percorso di Formazione che le richieste siano verificate ed approvate dal responsabile degli acquisti. Il contenuto delle richieste e degli ordini di acquisto sono in funzione della classificazione e delle tipologie del prodotto, tuttavia il contenuto base dei documenti conterrà le seguenti caratteristiche: ■ tipo, quantità e caratteristiche dei prodotti ■ prezzo ■ tempi di consegna ■ eventuali richieste di qualità (certificati d’azienda, schede tecniche e di sicurezza) ■ valutare l’andamento dei consumi nelle varie situazioni Il fornitore si adopera per fornire tempestivamente detergenti, attrezzi, macchinari, materiali di consumo (panni, carta), protezioni per gli operatori, barriere antisporco, tutto quello che compone il set operativo. Dopo avere illustrato le schede tecniche e di sicurezza di ogni prodotto, si adopererà per addestrare le maestranze preposte all’uso corretto di una macchina, di un attrezzo, di un detergente e, se è il caso, predisporrà un vero e proprio manuale operativo, inserendo tra le istruzioni norme per il comportamento e la sicurezza.

2.9.4 DEALER In ogni settore produttivo così sono due tipi di operatori: quelli che lavorano per necessità e quelli che lavorano per esprimere il proprio potenziale intellettuale, creativo e fisico, che scelgono quel settore perché attratti dalla funzione insita nelle attività e perché ritengono che in quell’ambiente operativo potranno raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Il Venditore-tecnico appartiene al secondo tipo di operatore poiché la sua attività, apparentemente simile a quella di ogni venditore, in realtà presenta diverse sfaccettature dalle quali emerge una figura professionale in grado di rapportarsi con il cliente: il consulente e il formatore sui vari aspetti primari e complementari dell’attività di pulizia. Il Venditore-tecnico rappresenta per i propri clienti un importante punto di riferimento poiché la concretezza delle sue risposte, l’assistenza su particolari situazioni, la collaborazione sulla strategia dell’azienda, la funzione formativa e informativa, creano intorno al prodotto fornito o al servizio erogato

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

un valore aggiunto e cioè una serie di elementi che possono assumere diverse fisionomie. Il venditore deve eseguire e accertarsi del corretto uso e utilizzo dei prodotti, in particolare nel caso si tratti di settori merceologici ad alto rischio dove la pulizia rappresenta il punto nodale dell’attività stessa: ■ settore sanitario ospedali cliniche ambulatori ■ settore alimentare caseifici salumifici macellazione ■ settore convivenze ristoranti mense alberghi caserme La consulenza cui il venditore tecnico può essere chiamato può riguardare la gara d’appalto che un’impresa ha intrapreso per acquisire una commessa o che intende acquisire nuove quote di mercato e necessariamente serve attivare un’attività di marketing e promozione vendite o una consulenza diretta che richiede una collaborazione per licitare una gara d’appalto.

2.9.5 LL VENDITORE TECNICO UN TECNICO PER VENDITORE La prima attenzione che occorre riservare ai prodotti e ai materiali è la loro manutenzione e conservazione, infatti, i riflessi negativi o positivi che questa operazione ha sul contesto generale sono rilevanti. Prova ne è l’immagine che trasmette un operatore delle pulizie che si muove in un ambiente trasportando materiale e attrezzi maleodoranti e non identificabili, con l’aggravante che con un set operativo fatiscente non ottengono il risultato, attribuendo la responsabilità alla qualità del detergente o al cattivo funzionamento della macchina. È in quest’ottica che occorre fornire e assicurarsi che venga applicato il piano relativo alle manutenzioni riportante le istruzioni su come eseguirle, poiché l’efficacia legata al buon funzionamento sia degli attrezzi che dei piatti agenti e le macchine è strettamente legata alla sicurezza; occorre infatti controllare sempre i cavi elettrici, i filtri degli aspiratori, le guarnizioni e inoltre occorre evitare di lasciare le spazzole attaccate alle macchine nei ripostigli, perché si deformano, e l’umidità può formare facilmente la ruggine, così come i serbatoi devono essere sempre svuotati e lavati, per evitare soluzioni detergenti stagnanti. Come ogni prodotto, il valore aggiunto deve essere sottoposto a verifiche della qualità, infatti non sempre la consulenza, l’ad-


SECONDO VOLUME L’analisi

destramento, l’analisi dei costi, sono formulati correttamente o comunque non si ottengono i risultati sperati e in alcuni casi si crea un danno. Occorre tener presente che ogni operazione contiene dei fattori a rischio e nel caso del valore aggiunto, molto spesso ciò dipende dal pressapochismo con cui si dispensano consigli e soluzioni tecniche senza tener conto dei molteplici aspetti che determinano una funzione o un intervento tra cui i criteri con i quali si fa comunicazione. Il coinvolgimento del Venditore-tecnico è diretto perché egli stesso è in grado di fornire tutto il supporto necessario per creare i presupposti di base affinché dalle risorse impiegate si ottenga un risultato conforme alle esigenze igieniche, estetiche e funzionali del proprio ambiente di lavoro.

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SCHEDA FORNITORE CARICO

RIFORNIMENTI

TEMPESTIVITÀ

Previsione dei consumi

Verifiche ambientali

Rifornimenti

Gestione delle scorte

Verifiche

Rilevazione situazioni

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 97



TERZO VOLUME

L’azione



Operazioni preventive La qualità della prestazione Operazioni della linea d’uso Operazioni della linea luce Operazioni della linea ombra Operare in sicurezza Set operativo Attrezzi, macchine Le risorse umane

Il Terzo Volume, L’azione, basandosi sul quadro della situazione emerso dall’analisi, fornirà le indicazioni su come fare e non fare determinate operazioni. Consentirà l’elaborazione di un piano degli interventi e le frequenze dell’azione per risultati conformi alle reali esigenze di quell’ambiente.


TERZO VOLUME L’azione

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Percorso di Capitolo 1 Primo Formazione Capitolo Operazioni preventive Operazioni preventive 3.1.1 Designazione del responsabile .................. 3.1.2 Le fasi preparatorie.......................................... 3.1.3 La comunicazione ............................................ 3.1.1 DESIGNAZIONE DEL RESPONSABILE Massima economicità e risultato conforme alle esigenze igieniche estetiche e funzionali dell’ambiente di lavoro si ottiene nominando al suo interno due responsabili. Il primo organizza e controlla l’esecuzione materiale delle operazioni e il secondo, che fa parte dell’azienda che ha commissionato il lavoro, collabora attivamente con il primo avendo più o meno la stessa competenza e consapevolezza delle difficoltà operative in ogni loro aspetto. Generalmente il servizio relativo alle pulizie e riordino degli ambienti è affidato a impresa esterna. Occorre dunque partire dal presupposto che la struttura esterna nella realtà compie le stesse mansioni che in altri tempi erano eseguite da personale diretto. In quest’ottica i due responsabili devono avere una visione univoca su come procedere per: ■ Applicare la corretta prassi igienica. ■ Neutralizzare gli effetti dei fattori aggressivi sulle diverse tipologie dei rivestimenti e materiali. ■ Applicare barriere antisporco e accorgimenti per dilazionare il limite critico. ■ Programmare gli interventi in relazione alla destinazione e l’intensità d’uso dei locali. ■ Sottolineare che il servizio non è solo la pulizia ma è parte integrante dell’attività interna e delle sue esigenze. ■ Individuare la necessità e pianificare lo svolgimento delle attività per la formazione. ■ Mettere a punto un piano di formazione per i nuovi addetti. ■ Documentare e integrare gli interventi formativi con manuali comprensibili da ogni individuo. ■ Analizzare i risultati del processo operativo del programma a lungo termine o del singolo intervento. ■ In occasione di interventi su grandi superfici, intervenire su pochi metri, isolarli e proteggerli per verificare insieme se il risultato completo è conforme al campione.

3.1.2 LE FASI PREPARATORIE Sono stati applicati criteri di scelta in proiezione delle esigenze igieniche, estetiche, funzionali dell’ambiente, tenendo conto sia delle situazioni ottimali per gli interventi sia quelle di ripiego dovute a possibili imprevisti. 102

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

3.1.4 Precedenze operative .................................... 3.1.5 L’apparato organizzativo ............................... 3.1.6 Fissare le priorità ............................................. La fase preparatoria può richiedere lo spostamento degli arredi che potranno essere collocati al centro del locale o trasferiti in un altro ambiente ma se non è possibile, occorre applicare le protezioni degli arredi isolare le prese elettriche coprire il battiscopa e rivestire con materiali impermeabili i piedi degli armadi e le gambe dei tavoli o le scrivanie, gli arredi fissi per consentire interventi con l’aggressività necessaria. A ogni macchina e detergente è allegata la scheda tecnica e di sicurezza; per i detergenti vengono predisposte le tabelle per le corrette diluizioni, mentre per il materiale di consumo (panni) in relazione al loro uso sarà fissata una scadenza per il totale rinnovo dello stesso. Per quanto riguarda il lavaggio dell’abbigliamento o delle macchine, sono stati inseriti nel piano degli interventi, stabilendo il metodo di esecuzione, le frequenze e fissando gli standard di qualità previsti. L’allestimento prevede la nota di carico del set operativo, la sua collocazione in uno spazio riservato, l’accompagnamento degli operatori in un giro di ricognizione per conoscere l’ambiente di lavoro e, in particolare, la posizione dei supporti operativi quali acqua, corrente elettrica, vie di fuga ecc.. Esempio di check list per operare in sicurezza: ■ In relazione alla norma CEE, il personale è stato informato dei rischi provenienti dall’ambiente di lavoro e da quelli inerenti all’azione di pulizia? ■ Esiste una procedura comportamentale in caso di situazioni d’emergenza? Se sì quale? ■ I detergenti e le macchine sono corredati da schede tecniche di sicurezza a norme CEE? ■ In relazione ai fattori aggressivi presenti nell’ambiente o derivanti dall’attività di pulizia, quali saranno le protezioni in dotazione agli operatori? ■ Quali sono i rischi insiti nell’ambiente di lavoro che possono coinvolgere direttamente gli operatori di pulizia? ■ Sulla base delle situazioni d’incompatibilità riscontrate, quali precauzioni si adotteranno per evitare possibili danni? Quali materiali si utilizzeranno? ■ Quali sono i rischi che derivano direttamente dall’attività svolta nell’ambiente di lavoro? ■ È presente nell’ambiente di lavoro un supporto segnale02/2020 | DIMENSIONE PULITO

XXXVII


TERZO VOLUME

Percorso di Formazione tico che indichi eventuali rischi e pericoli? ■ È stato nominato il responsabile della sicurezza? ■ Esistono nell’ambiente di lavoro particolari strutture soggette a possibili danni derivanti dall’azione di pulizia? Se sì, quali? ■ È stato dato un manuale di comportamento per la prevenzione infortuni? ■ Quali avvertenze comportamentali sono insite nell’ambiente di lavoro? E quali richieste direttamente dall’utente? Prima di procedere verificare che nel magazzino i materiali per le pulizie siano presenti in quantità sufficiente. Infine, è necessario che nella fase preparatoria, va inclusa anche la preparazione del percorso che l’operatore effettuerà, eliminando e allontanando il più possibile la soglia del rischio. La fase preparatoria oltre al rifornimento dei materiali pulenti le protezioni degli operatori, tutte scelte che devono prediligere soluzioni che consentano movimenti scorrevoli grazie ad un assetto leggero.

3.1.3 LA COMUNICAZIONE Nel momento in cui s’imposta un’azione organizzata, non bisogna dimenticare la comunicazione che deve essere esauriente per tutti quelli che partecipano all’iniziativa. Questa forma operativa è un’area inesplorata e richiede un modello di misurazione, comparazione, organizzativa di primo ordine, oltre affinché “il pulito” sia visibile nei suoi aspetti più rilevanti quali l’igiene, l’estetica e la funzionalità dei locali. È in questa fase che l’attività di pulizia deve essere accompagnata dalla sensibilizzazione e dall’informazione sui risvolti che la stessa ha sulla salute dell’inquilino o dell’ospite dell’ambiente, e la ripercussione che la pulizia ha sull’immagine dell’azienda. L’inquilino di un locale deve essere informato sul piano degli interventi, sapere che le superfici e gli arredi non saranno puliti in un’unica soluzione, ma che le superfici saranno trattate con frequenze differenti in relazione alla loro esposizione al contatto e la velocità di ricezione a forme inquinanti.Infatti, le superfici orizzontali sono soggetto al deposito polveroso più rapidamente rispetto alle superfici verticale e le superfici orizzontali sospese, vedi il soffitto hanno minor deposito, tuttavia esistono locali dove le lavorazioni che intaccano ogni superficie. Con rapidità. Un fattore condizionante l’applicazione meticolosa del programma degli interventi sono le condizioni ambientali o che l’esecuzione di un intervento ha bisogno di particolari condizioni atmosferiche, climatiche o ambientali), motivi questi che avrebbero reso l’intervento più dannoso nel complesso. XXXVIII

DIMENSIONE PULITO | 02/2020

L’azione

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Esempio: ■ Il lavaggio dei vetri nelle giornate di pioggia o troppo assolate; ■ La metallizzazione del pavimento in una giornata in cui la temperatura è troppo rigida; ■ Il trattamento di fondo nelle zone di transito nelle ore di maggiore affluenza. È importante inoltre curare l’informazione sulle precise norme comportamentali per ridurre la formazione dello sporco cartaceo o di quant’altro rappresenti per l’ambiente un’immagine di degrado e di trascuratezza o che comunque costringa a operazioni continue e costose che tolgono risorse a trattamenti più importanti.

3.1.4 PRECEDENZE OPERATIVE A locale pronto, si dovrà scegliere su quale superficie intervenire prima, per evitare che nel corso dell’azione la soluzione sporca cada, coli o schizzi su una superficie già pulita o peggio su un rivestimento incompatibile. L’ordine cronologico incide naturalmente sulla produttività, poiché, affrontando le situazioni più scomode nella fase iniziale, disporremo di maggiori energie, mentre con l’insorgere della stanchezza è meglio dedicarsi a superfici più estese che consentano l’uso di macchinari. Tra le operazioni preliminari spiccano quelle destinate alla rimozione meccanica di residui radicati quali gocce di vernice o le macchie sul tessuto, è necessario tuttavia avere l’accortezza di non rigare il rivestimento o decolorare il tessuto. A questo proposito è consigliabile che l’operatore sia dotato oltre che della divisa anche di un marsupio con l’interno impermeabilizzato e resistente agli attrezzi acuminati, dove poter riporre il materiale in esubero, disporre di un attrezzo di emergenza o riporre un rifiuto dimenticato evitando di ritornare sul posto per completare le operazioni. Occorre poi prediligere procedimenti di pulizia che limitino l’uso e il

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 103


TERZO VOLUME

Percorso di Formazione trasporto d’ingenti quantitativi d’acqua, usando un numero di panni pretrattati sufficienti per completare le operazioni in programma. Con questo metodo si limiterà il rischio di rovesciare del liquido e soprattutto si eviterà di interrompere le operazioni di pulizia per risciacquare dei panni che successivamente avrebbero distribuito sulle superfici una soluzione non perfettamente pulita. Preparare una soluzione con acqua e detergente presuppone una corretta diluizione della percentuale indicata. Per ogni caso e situazione è necessario procedere con gestualità controllate, precedute da una fase di riflessione, e scegliere la soluzione più efficace e meno dispersiva in ordine di tempo e fatica. È importante sottolineare che la tendenza dell’operatore non professionista è quella di semplificare o saltare le fasi intermedie dell’azione, mettendo a repentaglio il risultato. Esempio: spostare o trasportare un mobile non avendolo precedentemente alleggerito delle suppellettili instabili può creare situazioni di rischio e inoltre, per il maggior peso e la maggiore attenzione richiesta, allungare il tempo delle operazioni. L’ordine cronologico ha un preciso obiettivo: la scorrevolezza, quale elemento che riduce l’affaticamento degli operatori e ne aumenta la produttività. L’ordine cronologico inizia con la fase preparatoria, che predispone tutto ciò che serve per effettuare gli specifici interventi di pulizia.

3.1.5 L’APPARATO ORGANIZZATIVO Il mondo del lavoro è composto da tre settori: l’industria, il commercio e l’apparato dei servizi, tra questi le imprese di pulizia. L’apparato organizzativo di un’impresa che svolge le pulizie nei vari ambienti può essere paragonato a un meccanismo in movimento che percorre in lungo e in largo tutte le superfici calpestabili e tutti gli arredi che occupano questi spazi. Un apparato organizzativo efficiente richiede che al suo interno operino persone competenti che siano in grado di interpretare le diverse esigenze degli ambienti, pianificare le operazione che sono state individuate per gli interventi, verificare con quali criteri sia stata composta la squadra degli operatori e che le caratteristiche fisiche e tecniche degli stessi siano idonei alla linea d’intervento a cui sono stati assegnati. Infatti, la pulizia industriale deve separare marcatamente le linee d’intervento e gli operatori addetti. Un efficiente apparato organizzativo trova una difficile realizzazione per lo scarso livello di coscienza-conoscenza delle problematiche legate al concetto di pulizia. Un fattore indispensabile è sicuramente quello della formazione concettuale delle maestranze atta all’addestramento specifico cui si associano le istruzioni sull’uso dei vari set operativi e le informazioni sulla specificità dei vari ambienti. 104

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

L’azione

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Un altro apparato deve procedere sulla strada della comunicazione, e avere la capacità di interfacciarsi con la controparte, creando un rapporto di collaborazione e coinvolgendo l’utente sulla strada della prevenzione, per ridurre costi e ottenere un risultato conforme alle esigenze. Un esempio: se un ospite si pulisce le suole delle scarpe prima di accedere a un locale deve sapere che così facendo eviterà di trasmettere all’interno dei possibili batteri patogeni e comunque eviterà a un operatore di pulire più volte la stessa superficie. Occorre allora analizzare le cause della provenienza dello sporco, i mezzi con i quali si sposta da un posto all’altro e misurarne la consistenza e la frequenza della sua formazione. Con l’apparato organizzativo del cantiere interagisce quello amministrativo che garantisce i rifornimenti, la gestione delle norme sul lavoro, la fatturazione e tutte le incombenze burocratiche che un’azienda deve espletare.

3.1.6 FISSARE LE PRIORITÀ Le azioni che ogni giorno miliardi di persone compiono nella propria abitazione o in un ambiente di lavoro confermano l’importanza delle esigenze igieniche, estetiche e funzionali che sono tali da incidere sulla salute degli individui, danneggiare l’immagine dell’azienda o quella sociale della famiglia, e compromettere il normale svolgimento delle attività, creando disagi nelle abitazioni e danni notevoli nelle aziende. Per fissare le priorità bisogna decidere quali siano i compiti più importanti e per farlo occorre separare le varie fasi operative, iniziando da quella dedicata alla ricerca delle aziende, la cui tipologia è compatibile con le proprie conoscenze e capacità operative o ancor più strutturarsi per prima di avvicinare gli utenti compatibili. Individuare il livello della formazione e le capacità, o meglio la specializzazione di ogni operatore. Collaudare preventivamente l’efficacia delle attrezzature dei detergenti. Questo ci consentirà di: ■ Cominciare subito a fare ciò che è essenziale o necessario; ■ Affrontare i problemi in ordine di emergenza; ■ Concentrarsi su un compito uno per volta, portare a termine un lavoro nei tempi stabiliti; ■ Raggiungere gli obiettivi nel migliore dei modi, quali che siano le circostanze in cui operiamo; ■ Dare carico a qualcun altro di eseguire un determinato lavoro; ■ Aver finito le cose più importanti alla fine del periodo programmato (per esempio alla fine della giornata di lavoro); ■ Non aver trascurato di portare a termine tutte le operazioni più importanti e provare l’intima soddisfazione che accompagna la fine di una giornata produttiva e con ottimi risultati per quanto riguarda la qualità. 02/2020 | DIMENSIONE PULITO

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TERZO VOLUME L’azione

Capitolo Secondo2Capitolo La La qualità qualitàdella dellaprestazione prestazione 3.2.1 Norme per i preliminari .................................. 3.2.2 Norme comportamentali ................................ 3.2.3 Qualità della prestazione ............................... 3.2.1 NORME PER I PRELIMINARI La prestazione per un operatore del settore pulizie industriali inizia dal momento che esce da casa per recarsi al lavoro evitando di indossare bracciali anelli collane . Dopo aver sbrigato le procedure per l’accesso. si reca nello spazio destinato alla vestizione, ripone gli abiti nell’apposito armadietto. Indossa gli zoccoli puliti, che in precedenza ha disinfettato e riposti in un sacchetto di plastica, indossa la divisa lava le mani e si asciuga nel piccolo asciugamano monouso, preleva gli accessori dall’armadietto calza guanti e con un supporto si accerta di avere i capelli raccolti e infine, controlla di avere il cercapersone o il telefonino. La fase preparatoria relativa al piano di lavoro che deve svolgere prevede particolari accorgimenti come ad esempio indossare una mascherina e occhiali protettivi e guanti adeguati se travasa polveri o prodotti chimici .aggressivi. Nel predisporre il trasporto dei materiali necessari evita sovraccarichi per procedere in assetto leggero, grazie all’abito da lavoro dotato di tasche impermeabilizzate che consentono il trasporto di piccoli attrezzi o per riporre panni ancora umidi.

3.2.2. NORME COMPORTAMENTALI Pulizia e disinfezione di utensili usati. Mantenere l’igiene personale. Prevenzione dei rischi individuali derivanti dal contesto lavorativo. Evitare movimenti inutili e bruschi. Camminare con ritmo ma senza correre Non sbattere o scuotere scope o quant’altro utilizzato per le pulizie. Mantenere puliti gli indumenti di lavoro e cambiarli spesso. Non nebulizzare il prodotto. In presenza di un rischio igienico usare monouso. AI panni usati più volte stabilire una scadenza. In relazione all’uso panni ricordare che occorre mantenere la sua efficacia, infatti, un panno non efficace costringe l’operatore a ripetere più volte il passaggio sulla superficie. Il carrello per il trasporto dei materiali deve essere strutturato per consentire l’applicazione della corretta prassi igienica.

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3.2.4 Elementi d’igiene ............................................... 3.2.5 Regole obbligatorie ......................................... 3.2.6 Operazioni variabili ........................................... Nei lunghi intervalli o nella pausa pranzo togliersi gli abiti da lavoro.

3.2.3 QUALITÀ DELLA PRESTAZIONE La qualità della prestazione si ottiene attraverso l’applicazione delle tecniche obbligatorie e di quelle variabili. Metodologie degli interventi che variano in relazione a diverse situazioni che si possono riscontrare, come lo stato d’uso delle superfici o i vari condizionamenti ambientali. Dal momento in cui l’operatore entra a contatto con la superficie e assume la posizione più adatta, ha inizio l’intervento vero e proprio. La rimozione dello sporco grossolano (scopatura) o la rimozione della polvere presente sulla superficie; segue la fase della distribuzione del detergente, l’azione manuale o meccanizzata provvederà a staccare lo sporco, portarlo in sospensione in una soluzione schiumogena, dopodiché, l’azione aspirante o assorbente, completerà la rimozione dello sporco. È consigliabile provvedere tempestivamente all’aspirazione della soluzione sporca per evitare più operazioni per il risciacquo. Le operazioni su superfici o parte di esse che prevedono gestualità affaticanti devono essere effettuate nella fase iniziale in possesso delle maggiori energie, mentre con l’insorgere della stanchezza è meglio dedicarsi a superfici che presuppongono una posizione gestuale più comoda e infine affrontare le superfici più estese, che consentono l’uso di macchinari. È comprovato che il cambio continuo della gestualità e della posizione affatica enormemente l’operatore e, in particolar modo passare da una posizione eretta a una genuflessa o ancor più a quella inarcata. Ne consegue che la migliore pianificazione dell’iter delle pulizie è quella che prevede dove possibile la ripartizione dei carichi di lavoro che consenta all’operatore di mantenere più a lungo la stessa posizione gestuale. L’azione a secco manuale o meccanica deve precedere l’azione chimica, infatti, prima di impastare lo sporco con la soluzione acqua e detergente è necessario rimuovere lo L’azienda03/2020 nell’azienda | LINEA PULITO GUIDA 105 | DIMENSIONE 33


Percorso di Formazione sporco fin dove possibile, infatti, l’azione chimica può non essere in grado di penetrare gli strati dello sporco radicato.

3.2.4 ELEMENTI D’IGIENE Il primo concetto operativo che si deve avere ben chiaro è cheil pulito si crea per l’effetto dell’asportazione, la rimozione totale dei residui, grassi o magri, polverosi dalle superfici. evitando la ripetizione dei passaggi sulla superficie con il panno che ha appena raccolto lo sporco e di trasferire eventuali residui sulla superficie adiacente È in quest’ottica che deve procedere la scelta degli strumenti che fanno parte del set operativo per ridurre o elimini situazioni come: Ŷ Il trasporto di acqua sporca; Ŷ L’uso di panno usato su una superficie a rischio che sia usato su altre superfici; Ŷ Evitare le inutili operazioni di lavaggio dei panni nel corso delle operazioni. Ŷ Lasciare che i prodotti ristagnino e si deteriorino nei distributori; Ŷ Avere cura che i capelli siano completamente racchiusi nelle apposite cuffie; Ŷ Disinfettarsi le mani dagli appositi distributori prima di entrare nei reparti; Ŷ È fatto obbligo al personale, prima di accedere alla toilette, di lasciare il camice appeso nell’apposito sostegno e dopo l’uso dei servizi igienici, lavarsi accuratamente mani e unghie con il detergente disinfettante; Ŷ All’uscita dai locali e in particolare dai servizi igienici il personale deve pulirsi accuratamente le scarpe sugli appositi tappeti; Ŷ Evitare che il movimento metta in circolo microrganismi e, nel frattempo, ricordarsi che il locale si arieggia dopo

aver effettuato la pulizia per evitare che la corrente d’aria movimenti più pulviscolo, mentre, a pulizia effettuata, il cambio d’aria è efficace e disperde anche gli odori causati dall’attività di pulizia; Ŷ La raccolta della biancheria che prevede il sollevamento controllato dei lembi laterali per far richiudere al centro i residui senza minimamente comprimere l’involucro. Ŷ La periodica pulizia degli impianti di areazione dovrà ridurre l’umidità e la trasmissione aerea dei batteri. La corretta prassi igienica stabilisce che i panni usati devono esaurire la loro corsa nella stessa camera per evitare la diffusione dei germi in altre camere. È per questo motivo che l’operatore deve essere dotato di un panno pretrattato con il detergente che oltre ad agevolare la scorrevolezza dell’azione, evita l’uso dei nebulizzatori. I nebulizzatori non garantiscono l’omogeneità del trattamento, ma soprattutto sono, pericoloso per la salute dell’operatore che inala le particelle di detersivo mentre lavora, infatti, è consigliato il suo uso solo con acqua. Le maestranze devono ricevere un’adeguata istruzione e dimostrare la conoscenza della corretta prassi igienica che predilige sviluppo di micro interventi nell’arco della giornata per garantire una copertura igienica prolungata.

3.2.5 REGOLE OBBLIGATORIE Le regole tecniche obbligatorie rappresentano le linee guida per l’operatore e condizionano fortemente il metodo d’intervento poiché, se non rispettate, mettono a repentaglio la corretta prassi igienica, estetica e funzionale dell’azione. Ŷ Durante il trasporto dei rifiuti i contenitori devono essere perfettamente sigillati. Ŷ Durante l’operazione è sconsigliabile creare correnti d’aria e per i successivi 15 minuti, lasciando il tempo che il pulviscolo si depositi. 106 34

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TERZO VOLUME L’azione

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TERZOVOLUME VOLUME TERZO Ŷ Sono esclusi dall’uso corrente i prodotti chimici che generano esalazioni o odori maleodoranti quali varechina, ammoniaca, acido muriatico, che inoltre possono facilmente, se rovesciati, arrecare danni irreversibili alle strutture. Ŷ Sono esclusi dall’uso corrente i prodotti chimici che Ŷ Di coloregenerano bianco saranno i panni monouso o scamosciati esalazioni o odori maleodoranti quali vareusati perchina, il controllo o la disinfestazione. ammoniaca, acido muriatico, che inoltre possono Ŷ Nel caso facilmente, di rimozione rifiuti organici o danni infetti,irreversibili utilizzare alle se di rovesciati, arrecare strutture. panni o carta monouso e decontaminare con soluzione Ŷ Di colore bianco saranno panni monouso o scamosciati disinfettante, riponendo il rifiuto inell’apposito contenitore usati per il controllo o la disinfestazione. relativo a rifiuti speciali. Nel caso di di rifiuti organici o infetti,autilizzare Ŷ Con leŶ macchine in rimozione movimento prestare attenzione non panni o carta monouso e decontaminare con soluzione urtare gli arredi. disinfettante, riponendo il rifiuto nell’apposito contenitore Ŷ Il serbatoio delle macchine multiuso va perfettamente relativo a rifiuti speciali. pulitoŶ dopo Conl’utilizzo. le macchine in movimento prestare attenzione a non Ŷ Le attrezzature devono urtare gli arredi. essere ripulite e lasciate asciutte. Ŷ OliareŶ e proteggere i macchinari. Il serbatoio delle macchine multiuso va perfettamente Ŷ Non lasciare spazzole attaccate alle macchine. pulitoledopo l’utilizzo. Ŷ in Lesospensione attrezzature devono essere e lasciate asciutte. Ŷ Portare lo sporco conripulite un’azione rotatoria Ŷ Oliare e proteggere i macchinari. manuale o meccanica e detergere con un panno assorNon aspiraliquidi. lasciare le spazzole attaccate alle macchine. benteŶ o con Ŷ Portare sospensione lo sporco conèun’azione rotatoria Ŷ La gestualità piùinaffaticante molto spesso anche quella manuale o meccanica e detergere con un panno assorinutile. Infatti, la posizione che assume l’operatore deve bente o con aspiraliquidi. essere stabile e consentire di raggiungere la maggiore Ŷ La gestualità più affaticante molto spesso è anche quella porzioneinutile. di superficie possibile. Evitare le gestualità disarInfatti, la posizione che assume l’operatore deve ticolate che smuovono di microrganiessere stabile e maggior consentireporzione di raggiungere la maggiore smi, diversamente, anziché il risultato previsto, si otterrà porzione di superficie possibile. Evitare le gestualità disarquello contrario. Esempio: evitare di procedere zag, ticolate che smuovono maggior porzione a dizig microrganicompieresmi, continue flessioni per pulire in sequenza diversamente, anziché il risultato previsto, siuna otterrà quello Esempio: evitare di procedere a zig zag, superficie più contrario. alta e una più bassa, anziché procedere compiere continue flessioni per il più possibile fino all’esaurimento di pulire tutte in le sequenza superfici una superficie più alta e una più bassa, anziché procedere raggiungibili con quella posizione. il più possibile fino all’esaurimento di tutte le superfici raggiungibili con quella posizione.

L’azione

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Ŷ Durante il lavaggio delle pareti lavabili la gestualità deve essere effettuata partendo dal basso per evitare che il liquido possa lasciare segni sulla parete.

3.2.6 OPERAZIONI VARIABILI Ŷ Durante il lavaggio delle pareti lavabili la gestualità deve

L’attività della pulizia deve correlarsi alle esigenze igieniche essere effettuata partendo dal basso per evitare che il – estetiche funzionali espresse liquido possa lasciare segnidall’ambiente. sulla parete. Operazioni variabili influenzate da diversi fattori aggresOPERAZIONI VARIABILI sivi 3.2.6 quali ad esempio la polvere, i residui, i rifiuti, il contatto L’attività pulizia deve correlarsi esigenze igieniche in umano che della si manifesta in forme piùalle o meno aggressive – estetiche funzionali espresse dall’ambiente. relazione alla posizione delle superfici: Operazioni variabili influenzate diversi fattori aggresŶ Orizzontali (pavimenti piani di da lavoro ecc.) sivi quali ad esempio la polvere, i residui, i rifiuti, il contatto Ŷ Verticali (parete porte finestre) umano che si manifesta in forme più o meno aggressive in Ŷ Sospese (soffitto sotto piani) relazione alla posizione delle superfici: Ŷ Orizzontali (pavimenti piani di lavoro ecc.) AltriŶ fattori che(parete condizione tipologia delle operazioni sono: Verticali porte la finestre) Ŷ L’intensità e la destinazione d’uso arredi e locali Ŷ Sospese (soffitto sotto piani)

Ŷ La frequenza dei trattamenti Altricondizioni fattori che condizione Ŷ Le ambientalila tipologia delle operazioni sono: L’intensità e la destinazione d’uso arredi e locali Ŷ IŶ supporti operativi disponibili

Ŷ La frequenza dei trattamenti Ŷ Le condizioni ambientali Le operazioni si svolgono tramite la combinazione operatori Ŷ I supporti operativi disponibili

e gli attrezzi i detergenti che formano il set operativo, ne consegue che la capacità di adattare le scelte alle diverse Le operazioni si svolgono tramite la combinazione operatori situazioni ambientali è una prerogativa del pulitore tecnico e gli attrezzi i detergenti che formano il set operativo, ne checonsegue dovrà comunque condividere le scelte con il alle responsabile che la capacità di adattare le scelte diverse della sicurezza. situazioni ambientali è una prerogativa del pulitore tecnico Quanto espresso sottolinea il fattolediscelte quanto difficile valuche dovrà comunque condividere consia il responsabile taredella il risultato senza avere una specifica competenza, infatti, sicurezza. espresso sottolinea il fatto di ai quanto sia difficile valu- il è inQuanto quest’ottica che la fase riservata controlli deve avere tare il risultato senza avere specificacon competenza, infatti, principio di conformità alle una tematiche cui le operazioni è in quest’ottica che la fase confrontare. riservata ai controlli deve avere il della pulizia si sono dovute principio di conformità alle tematiche con cui le operazioni della pulizia si sono dovute confrontare.

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TERZO VOLUME L’azione

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Percorso di Capitolo 3 Terzo FormazioneCapitolo Operazioni della linea d’uso Operazioni della linea d’uso 3.3.1 Una diversa concezione ................................. 3.3.2 La linea d’uso ....................................................... 3.3.3 Lavoro in coppia ................................................ 3.3.1 UNA DIVERSA CONCEZIONE ll livello della preparazione degli addetti e le attrezzature abitualmente usate dalle imprese negli ambienti di lavoro evidenzia sempre più la necessità di rivedere il livello di attenzione che le utenze riservano alla pulizia e sanificazione del proprio ambiente di lavoro. Non è possibile disinteressarsi del rischio biologico, che richiede un’azione preventiva nei confronti delle patologie che i lavoratori e/o gli ospiti della struttura possono contrarre per la mancata applicazione della corretta prassi igienica. La pulizia negli ambienti di lavoro non può basarsi sugli stessi criteri usati nella pulizia delle abitazioni. La conformità del risultato, negli ambienti dove convivono diverse attività e lavoratori e ospiti, deve essere accertato a vista e al tatto, usando un guanto bianco e ricorrendo periodicamente al tampone per accertare il livello di contaminazione delle superfici soggette all’uso quotidiano. Con questo non intendo demonizzare la pulizia domestica, ma sollecitare il fatto che anche nelle abitazioni occorre applicare una corretta prassi igienica. L’insufficiente educazione della popolazione e la conseguente mancanza della cultura del pulito fa sì che occorra,

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3.3.4 Il reparto piani dell’albergo .......................... 3.3.5 Piano degli interventi nelle aree comuni 3.3.6 Piano interventi area congressi .................. con urgenza, divulgare e applicare in ogni ambiente di lavoro, nelle abitazioni e in ogni ambiente urbano la corretta cultura. Gli utenti, e chi esegue materialmente le operazioni, devono capire che gli oggetti, le superfici o parti di esse che sono soggette al contatto di più persone sono di per sé fonti di contagio e quindi veicolo di possibili patologie, da quelle meno gravi ad alcune potenzialmente devastanti come quelle del passato e del presente. Su ogni mezzo di trasporto pubblico si evidenzia la necessità di tenersi agli appositi sostegni per evitare che una brusca frenata procuri un incidente al malcapitato passeggero, mentre non esiste nessun avviso che metta in guardia dal rischio biologico che il passeggero corre tenendosi agli appositi sostegni senza indossare i guanti, assorbendo con le mani le particelle di sudore di alcune decine di persone. La nuova concezione sollecita gli operatori, specialmente quelli che lavorano in strutture ospedaliere e negli stessi alberghi, dove l’ospite è costretto a subire passivamente il risultato della pulizia, a saper riconoscere i punti critici e impostare la pulizia di un ambiente per impedire che le superfici e gli arredi siano veicolo di trasmissione.

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TERZO VOLUME

Percorso di Percorso di Formazione Formazione 3.3.2 LA LINEA D’USO

3.3.2 LA LINEA D’USO Comunemente chiamata pulizia ordinaria o pulizia corrente, Comunemente chiamata puliziaun ordinaria o pulizia corrente, trova nel termine linea d’uso appropriato termine che trova nel terminelalinea d’uso termine che indica l’obiettivo, priorità cheun haappropriato una superficie rispetto a indica l’obiettivo, la che priorità che ha una rispetto a un’altra, e ribadisce le operazioni suisuperficie punti critici sono di un’altra, e ribadisce che le operazioni sui punti critici sono di vitale importanza. vitale importanza. La linea d’uso riserva, per ovvie ragioni, una maggiore cura La linea d’usoeriserva, per ovviespecialmente ragioni, una se maggiore della persona della vestizione, opera in cura predella persona e della opera in presenza del pubblico o vestizione, dell’ospite specialmente che soggiornase nella struttura. senza deld’uso pubblico o dell’ospite soggiorna nella struttura. La linea ha in sé diverseche metodologie che applica a La linea d’uso ha in sé diverse metodologie che applica a secondo delle condizioni operative, ma deve comunque fare secondo delle operative, ma deve comunque fare riferimento allacondizioni corretta prassi igienica. riferimento alla corretta igienica.l’uso di panni per un Corretta prassi igienica prassi che prevede Correttad’azione prassi igienica prevede di panni perche un raggio limitatoche (usati frontel’uso e retro), panni raggio d’azione limitato fronte e retro), epanni che vengono poi riposti in un(usati apposito contenitore inviati al vengono apoi riposti in un apposito contenitore e inviati al lavaggio temperature elevate dopo il loro breve utilizzo. lavaggiomeglio a temperature elevate dopo usa il loro breveevitando utilizzo. Ancora sarebbe usare salviette e getta, Ancora meglio sarebbe usare salviette usa einquinanti. getta, evitando il trasporto eccessivo dei materiali e liquidi il trasporto eccessivo dei materiali liquidi inquinanti. Ovviamente la scopatura a umido enel corso della giornata Ovviamentequella la scopatura a umido nel corso dellatransitano giornata interesserà porzione di pavimento, dove interesserà quellaleporzione incessantemente persone. di pavimento, dove transitano incessantemente le persone.

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L’azione

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Le pulizie si dovranno fare senza aprire le finestre, evitando Le pulizie si dovranno fare senza aprire le finestre, evitando che la corrente d’aria metta in circolazione microrganismi di che lagenere, corrente d’ariail metta in d’aria circolazione microrganismi di ogni infatti, cambio dovrà essere effettuato ogni genere, infatti, il cambio d’aria dovrà essere effettuato dopo la pulizia del locale. dopo la pulizia locale. Spolveratura a del secco o con panno umido, disinfezione dei Spolveratura a secco o con panno umido, disinfezione dei punti critici, scopatura garza umida, rimozione delle punti critici, scopatura degli con aloni garzada umida, rimozione ragnatele, eliminazione specchi e vetrate,delle racragnatele, eliminazione degli alonirifornimenti da specchi e riassetto vetrate, raccolta dei rifiuti e della biancheria, del colta dei rifiuti e della biancheria, e riassetto del locale sono tutte operazioni cherifornimenti possono essere eseguite locale sono tutte operazioni possono differenziando il set operativoche usando comeessere criteri eseguite di scelta differenziando il set operativo usando come criteri di scelta le condizioni operative. lepulviscolo condizioniimpiega operative. Il anche 20 minuti per depositarsi; in molti Il pulviscolo impiega anche 20 minuti per molti casi un’ora dopo la pulizia si possono giàdepositarsi; riscontrareintracce casi un’ora dopo la pulizia si possono già riscontrare tracce di polvere. di molti polvere. In locali dove si svolgono attività sia tecniche che fisioIn molti può locali dove si svolgono siadell’’intensità tecniche cheefisiologiche riformarsi lo sporco,attività a causa prologiche può riformarsi lo sporco, a causa dell’’intensità e promiscuità d’uso dei locali. miscuità d’uso locali. È tassativo chedei l’intervento di pulizia debba essere effetÈ tassativo l’intervento di pulizia debba essere effettuato prima che persone in movimento sollevino microrgatuato dalle primavarie che persone movimento sollevino microrganismi superfici,inper cui la scopatura a umido del nismi dalle dovrà varie superfici, per cui laprima scopatura umido del pavimento essere effettuata delle aaltre operapavimento dovrà essere effettuata prima delle altre opera-

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TERZO VOLUME

Percorso di Formazione zioni; occorre ricordare che l’uso degli spruzzatori crea un inalazione inopportuna di particelle che potrebbero essere tossiche per i pazienti o per gli stessi operatori.

3.3.3 LAVORO IN COPPIA Si fa un gran parlare della sicurezza sul posto di lavoro, salvo poi constatare la tendenza ad affidare a una sola persona lavori che otterrebbero maggiori risultati se eseguiti in coppia, sia sotto il profilo della qualità del risultato, che sotto il profilo di una maggiore sicurezza nel caso di eventi imprevisti. Il maggior costo paventato non può giustificare un calo dell’attenzione riservata alla sicurezza sul lavoro. L’isolamento del lavoratore, infatti, e il mancato sviluppo del lavoro, possono essere causati dall’indolenza o dall’incapacità di gestire il personale. Se vogliamo pensare più in grande e parlare della percentuale elevata della disoccupazione, l’inserimento del lavoro di coppia consentirebbe al mondo del lavoro di assorbire un numero elevatissimo di persone. Le caratteristiche tecniche e personali, sapientemente amalgamate, stimoleranno una maggiore capacità pro-

L’azione

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duttiva, in grado di minimizzare un eventuale aggravio dei costi. La linea guida da utilizzarsi per la fusione di questi due elementi è la diversità, poiché agendo in coppia, la diversità stessa si trasforma in un super operatore che risolve qualsiasi difficoltà grazie all’interazione delle due caratteristiche. Infatti, in relazione alla tipologia d’intervento e all’analisi dell’area interessata emergono le caratteristiche tecniche, fisiche e comportamentali più idonee per l’espletamento della prestazione.

3.3.4 IL REPARTO PIANI DELL’ALBERGO La struttura operativa dell’albergo ha due funzioni primarie cui si associano alcune complementari, come la ristorazione, le sale congressi o altri eventi di varia natura, da quelli culturali all’intrattenimento degli ospiti. Il reparto piani è il contenitore del prodotto che l’albergo vende, mentre la hall e la reception si possono definire il reparto accoglienza di supporto alla vendita. Il reparto piani, oltre alla pulizia delle camere e del bagno, richiede una particolare attenzione per i corridoi, dove le persone transitano, e per gli office dove sono depositati tutti i prodotti necessari per allestire le camere e i bagni. L’aspirazione e la battitura della moquette, la pulizia delle scale, la pulizia di vetri, specchi e porte degli ascensori, la pulizia di eventuali arredi con particolare attenzione allo sbarco degli ascensori, sono operazioni importanti per l’intensità d’uso di questi elementi, e per il fatto che costituiscono il primo impatto visivo al piano. Pulizia e riordino dell’office: controllare e chiudere i sacchi della biancheria sporca e dei rifiuti, pulire battitappeto, lavare i panni usati ricordando la sostituzione del sacco dell’aspiratore. Fase della preparazione dei carrelli: con la dotazione camera e bagni preparare i prodotti e i materiali per le pulizie. Verificare che le macchine siano funzionanti e controllare costantemente le dotazioni. Verificare che la quantità della biancheria sia sufficiente e che siano presenti: lenzuolo singolo, lenzuolo matrimoniale, federe, asciugamani bagno, asciugamani bidet, asciugamani viso, tappeti scendibagno, tappetini scendiletto, copriletto singolo, copriletto matrimoniale. Tra le dotazioni controllare frigobar, prodotti di cortesia, contenitori per la raccolta differenziata.

Interventi su camera d’albergo

In assenza del cartellino “non disturbare” e dopo essersi accertati che le luci interne siano spente, bussare con tre colpi e annunciarsi. Nel caso l’ospite sia presente, scusarsi e tornare più tardi. 110

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TERZO VOLUME

Percorso di Formazione Inizio riassetto: bloccare la porta con il carrello, accendere le luci, aprire tende e finestre. Pulire il balcone o il davanzale e togliere eventuali aloni dal vetro. Eliminare la spazzatura da cestini e posacenere, sostituendo il sacchetto di protezione. Raccogliere e riordinare oggetti e indumenti sistemandoli sul tavolo o sulle poltrone, mai dentro i cassetti o nell’armadio; non buttare mai nulla che non sia nel cestino, in caso di oggetto dubbio mettere da parte. Controllare la dotazione della camera e in caso di mancanze avvisare la governante. Nel caso di camera in partenza, se si riscontrano oggetti dimenticati dall’ospite, consegnarli alla governante dopo aver compilato il modulo. Sarà la governante a consegnarlo alla direzione. Chiudere le finestre; guardare in alto per eventuali ragnatele o presenza di insetti. Inizio spolveratura dal vano finestra, quadri, specchi, mobili, ante dell’armadio. Mentre si spolvera controllare il funzionamento di luci, televisore, radio e telefono (quest’ultimo deve essere disinfettato) e segnalare sull’ apposito modulo di manutenzione.

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L’azione

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Attenzione, per la camera in fermata si raccomanda di riordinare oggetti e indumenti seguendo lo stesso criterio del cliente. Controllo finale: spegnere le luci dopo aver regolato il termostato dell’aria condizionata o riscaldamento e compilare il modulo relazione riguardante l’eseguito, e le note informative per la couverture o per un’altra operatrice che dovesse subentrare in quella camera. Rifacimento del letto dopo averlo sfogliato e aver riposto la biancheria usata nel contenitore, possibilmente non in bella vista; controllare il materasso e il coprimaterasso, il cuscino e controllare sotto il letto. Prima di rifare il letto pulire la testata, il bordo e i piedini e accertato che non ci siano pigiami o oggetti prendere dal carrello la biancheria pulita, controllare che non abbia difetti e tirare bene i tessuti: il letto deve apparire perfetto. Riporre camicie da notte o pigiami piegati sotto il cuscino.

Interventi sul bagno

Accendere e controllare luci e aspirazione, togliere la biancheria usata e i flaconi esauriti e sostituirli tassativamente nella camera in partenza. Tirare l’acqua e versare il detergente nel water, controllare il getto della doccia ed eliminare eventuali incrostazioni di calcare, lavare piastrelle e rubinetterie partendo dal basso verso l’alto con un panno umido. Durante lavaggio e asciugatura, prestare particolare attenzione a residui di capelli o altro sulle pareti e nel piatto doccia, verificando se lo scarico e il sifone necessitano di pulizia e sanificazione; inoltre fare attenzione alle giunture delle porte della doccia. Verificare la chiusura dei rubinetti e che gli scarichi siano aperti; in presenza della vasca, pulire il tutto e asciugare con apposito panno, non usando gli asciugamani. La pulizia delle rubinetterie è importante in quanto esse sono a rischio contaminazione e danno se si usano materiali abrasivi. Lavare il bidet con cura, verificando il troppo pieno e lo scarico, sia per il funzionamento che la possibile presenza di residui d’uso e ricordando di posizionare sempre al centro tutti i miscelatori dell’acqua. L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 111


TERZO VOLUME

Percorso di Formazione Detersione delle pareti soggette a contatto d’uso e pavimenti mediante una soluzione detergente con profumazione gradevole. Pulizia di specchi e cristalli con l’utilizzo di un prodotto auto asciugante. Ritornando al water, rimuovere lo scopino e tirare l’acqua risciacquando lo stesso; disinfettare il sedile, la maniglia dello sciacquone e pulire il contenitore dello scopino. Chiudere il coperchio e per la camera in partenza applicare la fascetta. Nei bagni con la cassetta in evidenza, periodicamente versare nella stessa un po’ di disincrostante. Pulire e asciugare il porta salviette e tutti gli accessori a muro, il radiatore, l’asciugacapelli, le porte. Sostituire sempre il rotolo della carta igienica nella camera in partenza o se oltre la metà del suo uso, ricordando di fare un triangolino nel lembo pendente e di togliere l’involucro a quello di scorta. Disporre tutta la biancheria pulita e i prodotti di cortesia. Pulire il pavimento con un panno umido, con particolare attenzione ai residui (capelli o altro), cominciando dall’angolo più lontano e passando dietro i sanitari, andando verso la porta. Controllo finale e riepilogo delle dotazioni del bagno. Mettere i sacchetti igienici nel gancio lato WC o rifornire il dispenser dove è in uso. Mettere il rotolo di carta igienica a muro e di scorta, senza involucro e triangolo nel lembo libero. Posizionare i bicchieri sul vassoio, i posacenere nelle camere fumatori e cestini portarifiuti, sgabello, uno spazzolino WC, targa allarme sulla parete doccia o vasca e foglio istruzioni in presenza di vasca idromassaggio, accappatoi piegati e poggiati sopra la vasca, rifornire prodotti di cortesia (saponi, shampoo, bagnoschiuma, cuffia, striscia water, lucido da scarpe, ecc.). Dopo il lavaggio lasciare la porta aperta per evitare la formazione della condensa.

3.3.5 PIANO DEGLI INTERVENTI NELLE AREE COMUNI Vuotatura dei cestini e cambio sacchetto, eliminazione aloni e impronte dalla porta ingresso e dalle superfici vetrate, rimozione residui da zerbini e tappeti, spolveratura con panno umido del bancone della reception e di tutti gli arredi, e spolveratura e rimozione residui da poltrone e divani. Scopatura aree di transito del pavimento, spolveratura dei punti luce e lucidatura delle targhe, rimozione aloni da pareti e porte degli ascensori e pulizia del pavimento e dello sbarco dell’ascensore.

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L’azione

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Verifica costante dello stato d’uso dei servizi igienici comuni, eseguendo la vuotatura dei cestini, la pulizia del WC e del lavabo e di tutte le parti soggette a uso con cambio della carta. Provvedere alla deodorazione ricordando di usare prodotti con proprietà sanificanti. NB: le pulizie più accurate che richiedono l’uso di attrezzature ingombranti o rumorose come battitappeti appartengono alle pulizie della notte. Scopatura area perimetrale, battiscopa e ornamentali a parete e innaffiamento delle piante o pulizia di quelle sintetiche, lavaggio vetri di primo mattino, con la luce, evitando giorni di pioggia, pulire area portabagagli e cassette di sicurezza, pulitura a fondo dei servizi igienici. Controllare l’uso anche dopo la mezzanotte.

3.3.6 PIANO DEGLI INTERVENTI AREA CONGRESSI Allestire una sala disponendo tavoli e sedute secondo le aspettative, controllare che non siano stati dimenticati oggetti dall’utilizzo precedente della sala. Se presenti, depositarli con relativa fascetta e avvisare il responsabile. Ripulire la sala da cartacce, bottiglie o altro, verificare lo stato d’uso delle sedute, delle tovaglie e sostituirle se macchiate o danneggiate. Aspirare accuratamente la sala, smacchiare, disinfettare il telefono e dotarlo di blocco e penna per ognuno dei relatori, spolverare tutte le apparecchiature video, lampade e proiettori. Pulire accuratamente l’area guardaroba, disinfettare maniglie e togliere aloni e impronte da vetri e specchi, allineare cartelle, penne, bicchieri e sottobicchieri nell’ordine prestabilito, verificare le lavagne, e i pennarelli di vario colore.

Sala congressi in pausa

Entrando in sala accertarsi se sia necessario il cambiamento dell’aria, aprendo porte e finestre e se necessario spruzzando del deodorante cattura odori. Svuotare i cestini, raccogliere rifiuti a terra, sostituire le bottiglie d’acqua terminate o quasi, rimpiazzare le caramelle, riordinare le sedute, sostituire i bicchieri usati, controllare le lavagne e la dotazione dei fogli, spegnere la luce e chiudere la porta a chiave.

Piano degli interventi aree esterne

Riassetto dell’area, apertura ombrelloni, lavaggio e asciugatura tavoli e sedie e gli arredi da esterni, raccolta rifiuti di grossa pezzatura, rimozione residui.

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TERZO VOLUME L’azione

Quarto Capitolo Capitolo 4 Operazioni della della Linea Linea Luce Luce Operazioni 3.4.1 Fare Luce ................................................................ 3.4.2 La Linea Luce ...................................................... 3.4.3 Operazioni e tecniche Linea Luce ............ 3.4.1 FARE LUCE La totale assenza di un piano tecnico organizzativo su riscontri reali fa sì che le risorse destinate alle operazioni sono una forma perversa di finanziamento per ottenere l’inquinamento batterico e accelerare il degrado delle proprie strutture e arredi. Ed è in quest’ottica che prima di addentrarmi sulle operazioni che riguardano la Linea Luce voglio ribadire che è troppo importante per conseguire: ■ LA CONFORMITÀ DEL RISULTATO ■ L’ECONOMICITÀ DELLE OPERAZIONI ■ L’EQUO RAPPORTO MANDANTE – ESECUTORE Che le parti sappiano distinguere le tre linee delle operazioni che un rivestimento richiede nell’arco dell’anno.

Maison Maison Fresh Fresh

3.4.4 L’albergo e la Linea Luce ............................... 3.4.5 Formazione e addestramento Linea Luce Lo stato di conservazione dei rivestimenti e la salubrità degli ambienti sono troppo spesso compromessi per l’ignoranza macroscopica e la sotto valutazione dell’attività delle pulizie e la sua missione che è quella di ottenere garantire la vivibilità di un ambiente sotto il profilo IGIENICO - ESTETICO - FUNZIONALE. Il mandante e il suo responsabile della sicurezza e gli stessi operatori, i capi squadra, gli imprenditori continuano a impostare la pulizia di facciata per soddisfare l’ignaro cliente senza tener minimamente conto delle reali esigenze dei rivestimenti e dei fattori aggressivi che mettono a repentaglio la vivibilità reale dell’ambiente di cui dovrebbero avere cura. LINEA D’USO - LINEA LUCE - LINEA OMBRA rappresentano tre tipologie d’intervento che presuppongono opera-

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Percorso di Formazione zione completamente diverse che richiedono attrezzature particolari come particolari devono essere le caratteristiche degli operatori, infatti, ognuna di esse richiede una particolare formazione e addestramento. Da quando il management solleticando l’imprenditore con il miraggio del risparmio, ha creato la tendenza a conglobare le attività impedendo così la specializzazione e alimentando gli improvvisatori e gli abili fautori della politica dell’apparire e non quella dell’essere. L’incapacità di richiedere e quella dell’eseguire costringe le maestranze a occuparsi di tutto un po’ sopportando fatiche inutili e subendo continuamente la pressione per aumentare la produttività senza aver svolto l’adeguato addestramento e avendo a disposizione gli strumenti operativi più adeguati. Che cosa fare? Può essere sufficiente smettere di sottovalutare l’importanza di un’attività vitale per la prevenzione delle patologie l’immagine pubblica e privata e riconoscere che prima di svolgere una qualsiasi attività, l’ambiente deve essere pulito e messo in condizione a operare.

3.4.2 LA LINEA LUCE La Linea Luce identifica tutte le operazioni che coinvolgono la sfera che interessa l’estetica di un ambiente, l’effettiva sanificazione delle superfici, l’applicazione delle protezioni per mantenere nel tempo l’integrità e la brillantezza dei rivestimenti sia si tratti dei pavimenti gli arredi o le pareti. La definizione “LINEA LUCE” è stata scelta perché si concentra sui rivestimenti e in particolare sui trattamenti riflettenti che aumentano la luminosità degli ambienti. La Linea Luce e le frequenze dei suoi trattamenti variano in relazione alla destinazione d’uso di un ambiente e le sue particolari esigenze sull’immagine e, conseguentemente sull’estetica dei suoi locali, infatti, questa linea di interventi assume forte rilevanza nelle strutture alberghiere, cui si aggiunge alla brillantezza delle superfici, la necessità di sanificare in particolare gli spazi e le superfici soggette a un’alta ed eterogenea promiscuità dei contatti. La Linea Luce come la Linea d’Uso e la Linea Ombra nascono dalla necessità di frammentare gli interventi, infatti, non è ipotizzabile intervenire non solo in un’unica soluzione su tutte le superfici e altrettanto intervenire troppo spesso con interventi invasivi che danneggerebbero i rivestimenti e intralcerebbero le attività relative all’oggetto sociale. La Linea Luce si attiva generalmente al termine del ciclo della Linea d’Uso, che comprende tutte le operazioni che coinvolgono le superfici fino al momento in cui è sufficiente una spolveratura, infatti, superato il limite critico, non si tratterà più di una pulitura ma di un vero proprio trattamento. 114 34

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La Linea Luce svolge a sua volta la stessa finalità nei confronti della Linea Ombra che prevede trattamenti a fondo di tutte le superfici e in particolare quelle protette da ingombri o in posizioni sospese o particolarmente disagiate, infatti, le giuste frequenze dei trattamenti e la loro efficacia consentono di non superare il limite critico e attivare la linea ombra che richiede l’assoluta disponibilità e sgombro dei locali nel momento più favorevole per non creare intralcio all’attività primaria.

3.4.3 OPERAZIONI E TECNICHE LINEA LUCE Il recupero dello stato d’uso naturale del rivestimento in moquette prevede la smacchiatura e il trattamento con una soluzione schiumogena a rapida asciugatura, con particolare riferimento alle parti più soggette a uso. Spolveratura degli apparecchi d’illuminazione, in posizione elevata e la rimozione di eventuali ragnatele con scovolo e asta telescopica. Ripristino film polimerici a protezione dei pavimenti mediante sistema spray buffing (distribuzione spray e lucidatura ad alta velocità) da eseguirsi in fasce orarie compatibili con l’attività svolta nell’area. Recupero dell’intensità luminosa mediante lavaggio delle superfici riflettenti e vetrate (interne ed esterne) con shampoo detergente brillantante e steccatura dei residui con contemporanea pulizia degli infissi. Ripristino film polimerico mediante la pulizia dei pavimenti e la stesura di una cera auto lucidante idonea per piccoli spazi, da effettuarsi negli orari a minor frequenza di pubblico. Spolveratura mediante aspirazione delle tende alla veneziana o altre tipologie di oscuranti. Spolveratura e aspirazione termoconvettori, griglie del condizionamento, bocchette di aerazione. Lavaggio e sanificazione dei pavimenti. Lavaggio e disinfezione completa dei servizi igienici apparecchiature e arredi.


TERZO VOLUME L’azione

Disincrostazione lucidatura delle rubinetterie dei servizi igienici. Spolveratura a umido e aspirazione degli elementi radianti. Lavaggio e disinfezione dei cestini porta carte. Lavaggio e disinfezione dei rivestimenti dei servizi. Disinfezione di tutti gli apparecchi telefonici. Spolveratura a umido dei davanzali interni ed esterni. Lavaggio e disinfezione di tutte delle porte, di accesso. Scopatura delle terrazze e balconi. Lavaggio con detergente su entrambi le facciate dei vetri, infissi, porte a vetro. Lucidatura maniglie, targhe, cornici, pulsantiere. Per il ripristino del film ceroso parzialmente consumato si può ripassare a secco utilizzando una monospazzola munita di disco e uno spray che consente ottimi risultati di lucentezza, grazie all’alta velocità della macchina high speed.

Le superfici vetrate

La tecnica dell’intervento si presenta di per sé più complessa sotto il profilo gestuale e presuppone l’uso di scale, di un elevatore e richiede una particolare attenzione alla sicurezza ed evitare il lavaggio se il sole batte sulla vetrata.

Smacchiatura della moquette

Il vero segreto per una perfetta rimozione di qualsiasi tipo di macchia è la velocità d’intervento. Se trattate velocemente, quasi tutte le macchie possono essere rimosse per evitare che diventino permanenti. Se l’intervento è tardivo, anche un pulitore professionista ed esperto non potrà fare altro che rimuovere la macchia, senza lasciare una traccia evidente. Prima di aggredire la macchia, eseguire un test preventivo su un angolo nascosto della moquette. Verificare che il prodotto usato come smacchiatore non alteri il colore è l’aspetto della moquette. Applicare il prodotto smacchiante in giusta quantità e asciugare con la carta o panno assorbente, senza strofinare. Aggredire la macchia dai bordi esterni procedendo verso il centro non prima di aver consultato la tabella delle smacchiature (bevande alcoliche, caffè, birra, cioccolato, vernice, inchiostro, uova, colla, sangue, vino rosso, ecc.). Durante le operazioni di pulizia non creare correnti d’aria. La rimozione delle ragnatele si effettua arrotolando la tela di ragno sul panno senza toccare la superficie. Non è previsto il risciacquo dei panni durante l’azione di pulizia. In base all’estensione della superficie, è necessario dotarsi di un numero sufficiente di panni e riporli nel contenitore. Il trattamento delle incrostazioni calcaree, causa della rapida usura dei sanitari con detergente acido, prodotto disinfet-

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tante con ampio spettro d’azione, limitando per breve tempo l’accesso al bagno.

3.4.4 L’ALBERGO E LA LINEA LUCE Le operazioni che si svolgono in un locale dove avviene il cambio dell’ospite (camere in partenza), appartengono alla Linea Luce. Operazione che si sviluppa in più fasi, da quella preliminare: controllare che letto vicino non sia stato usato verificare i consumi del frigobar, posizionare il carrello per i rifornimenti. Spogliare la camera ritirando la biancheria sporca e rifornendola di biancheria pulita (federe, lenzuola e ove necessiti copriletto), invertire la posizione del materasso, spolverare la rete e infine rifare il letto nelle modalità stabilite dalla casa. Sanificare tutte le superfici di arredi interni ed esterni quali: comodini, scrivanie, tavolini, testiere, quadri, maniglie, poltrone, sedie, lampade, interruttori, specchi, porte, ante di armadi, interni, cassetti, lavaggio vetri. Scopatura e lavaggio del pavimento con successiva messa in ordine delle suppellettili, riposizionandole nella posizione originaria. L’elenco delle operazioni sopra descritte richiede uno specifico addestramento per predisporre il set operativo più idoneo in relazione alla situazione sporco su rivestimento oltre alle condizioni ambientali e operative in cui devono svolgersi. Addestramento tecnico che otterrà insufficiente o parziale risultato se a quest’operazione non sarà preceduta dalla fase della formazione. Formazione che deve evidenziare la cultura della professione dell’ospitalità della sicurezza per sé stessi e gli ospiti dell’ambiente.

3.4.5 FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO LINEA LUCE La Formazione intende trasferire nell’operatore il concetto della missione che ci è assegnata quando svolgiamo un’attività e quali sono i riflessi personali e sociali in grado di incidere sulla qualità della vita. La Missione caratterizza ogni tipo di attività imprenditoriale e lavorativa, sia quelle super considerate sia quelle erroneamente e stupidamente sottovalutate. La formazione ha il compito di potenziare e inculcare oltre la cultura del pulito, la cultura della professionalità, dell’ospitalità e della sicurezza. La missione occupa la posizione primaria e agisce come linea guida per ogni scelta e decisione che l’imprenditore o il lavoratore devono prendere ogni giorno. L’azienda06/2020 nell’azienda | LINEA PULITO GUIDA 115 | DIMENSIONE 35


Percorso di Formazione Missione accantonata, ignorata, tacciata di utopia dai responsabili della comunicazione che hanno alimentato per interesse una deriva materialistica che ha sdoganato esasperati obiettivi economici e obiettivi trasversali dettati dall’egocentrismo, le rivalse personali e sociali mascherati dal proliferare del buonismo. Aver anteposto gli obiettivi alla missione ha consentito il dilagare delle soluzioni facili (le cosiddette scorciatoie) ignorare le competenze, il proliferare di una classe dirigente manageriale che non sa parlare che di esuberi e ha soffocato la propria tensione creativa, non più in grado di disegnare uno scenario in grado di conquistare nuovi mercati e coinvolgere nei progetti le maestranze. È in quest’ottica che si può guardare alla linea luce oltre che alla brillantezza delle superfici, all’opportunità ad aprire una riflessione sulla necessità di accendere una luce sui reali motivi della carenza dei risultati,e smettere di attribuire insuccesso alle concause e non a quelle primarie. La netta separazione della selezione e dell’addestramento degli operatori che si occupano della linea d’uso con quelli che si occupano della linea luce e infine da quelli che si occupano della linea ombra. Separazione che interessa il piano degli interventi, le frequenze e la stessa valutazione economica e la diversità delle misure, delle superfici, i tempi per le varie operazioni. È in quest’ottica che l’utente deve esigere la differenziazione della relazione tecnica e del preventivo per ogni linea degli

interventi avendo così l’opportunità di scelta in relazione alle sue previsioni di spesa e non confidando sull’abnegazione e spirito di sacrificio ad oltranza e l’accettazione delle limitate risorse da parte delle maestranze.

CAMERA

BAGNO

Trattamento umido delle porte

Lavaggio sanificazione sanitari

Rifornimento frigo bar e lavaggio esterno

Lucidatura rubinetterie

Spolveratura tende

Lavaggio superfici vetrate

Aspirazione poltrone e divani

Lavaggio cestini e cambio sacchetto pulizia phon

Spolveratura battiscopa

Lavaggio e disinfezione scopini e porta scopino per wc.

Battitura e aspirazione moquette

Lavaggio accurato pavimentazione e sotto e retro arredi.

Spolveratura panno umido interno armadi

Spolveratura ventola per l’aspirazione

Sostituzione mollettoni

Lavaggio piastrelle specchi

Sostituzione o sanificazione copriletto

Verifiche funzionamento rubinetterie e scarichi

Spolveratura radiatori e griglie aerazione

Pulizia e rifornimento accessori bagno-carta igienica salviette e prodotti di cortesia.

Pulizia filtro fan-coil

Cambio dislocazione biancheria bagno

Controllo soffitto (ragnatele)

Disincrostazione soffioni doccia

Spolveratura a fondo dei radiatori

Lavaggio completo cristalli vasca e doccia

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA DIMENSIONE PULITO | 06/2020


TERZO VOLUME L’azione

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Capitolo 5 Quinto Capitolo Operazioni Operazionidella dellaLinea LineaOmbra Ombra 3.5.1 La cultura e la Linea Ombra ........................ 3.5.2 Il cantiere della Linea Ombra ..................... 3.5.3 Check list operare in sicurezza .................

3.5.4 Fasi preparatorie e conclusive .................... 3.5.5 Interventi specialistici ...................................... 3.5.6 Operazioni e tracciato della linea ombra

3.5.1 LA CULTURA E LA LINEA OMBRA

patologie che si trasmettono dal contatto tra individui attraverso, l’uso delle stesse superfici e oggetti, oltre alle patologie che nascono più facilmente in ambienti malsani o erroneamente puliti. Troppo spesso si dimentica o si trascura a favore di attività più accattivanti che tre sono i fattori indispensabili per vivere più a lungo possibile: l’alimentazione, la pulizia e quando questi due fattori sono trascurati interviene il terzo elemento “la medicina”. E’ d’obbligo una riflessione sull’importanza della pulizia nella vita quotidiana, con la speranza che il livello di attenzione che si è manifestato nel corso della pandemia si trasformi in un’abitudine. E’ con questo auspicio che invitiamo le utenze a cambiare atteggiamento nei confronti della pulizia degli ambienti

La definizione anagrafica Linea ombra è stata coniata non solo per identificare tutte le operazioni che agiscono nel substrato dei rivestimenti o quelle che raggiungono spazi poco accessibili delle superfici e degli arredi ma per sottolineare la necessità che, per raggiungere il livello conforme alle esigenze igieniche estetiche e funzionali di un qualsiasi ambiente occorre aver acquisito la capacità di andare al fondo di un tema o un problema. Capacità che si riscontra laddove esiste la cultura del pulito che ha come punti cardine le tre culture essenziali: la cultura della professionalità, della sicurezza e dell’ospitalità. Questi requisiti appartengono all’attività che rappresenta il tassello più importante nell’ambito della prevenzione delle

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Percorso di Formazione interni ed esterni ad oggi ritenuta un costo e non un investimento in grado di produrre ricchezza attraverso mille rivoli e sfumature partendo dall’immagine pubblica e privata ,l’incremento del turismo la maggiore produttività che si ottiene lavorando in un ambiente ordinato e gradevole e ottenendo per riflesso un livello di attenzione e concentrazione maggiore, così come le imprese nei confronti della formazione ,l’addestramento delle maestranze e dei loro capi servizio. Ed è in quest’ottica che occorre parlare della cultura necessaria per affrontare la linea ombra ancor prima di passare a un’analisi tecnica, infatti, occorre intervenire nel substrato degli errori consolidati, dei preconcetti, da impostazioni ataviche che assegnavano all’agricoltura (il contadino) e alla pulizia (i domestici) un ruolo marginale senza preoccuparsi che gli stessi avessero chiare cognizioni igieniche ma premiando, ironicamente cosi si può dire solo l’atteggiamento servile. Per una volta voglio lasciarmi alle spalle le facili sottolineature sull’incoerenza e l’atteggiamento autolesionista nei confronti del pulito reale e guardare al prossimo futuro dove le utenze e le imprese, consapevoli dell’importanza del pulito siedano insieme a un tavolo e si confrontino in presenza di un coordinatore per scoprire con quali strumenti di analisi e progettazione si possono ottenere i risultati conformi alle relative esigenze non perdendo di vista ogni forma di economicità. La necessità di eseguire interventi su larga scala per creare degli specialisti è decisamente più importante che stabilire con quale attrezzatura e procedura occorre operare . Le operazioni che appartengono alla linea ombra sono molteplici ma tutte hanno come denominatore comune la necessità che l’operazione sia condotta da un operaio specializzato che oltre alle capacità tecniche sia portatore della cultura del pulito e sappia che sta esercitando la sua missione e, che il riscontro economico è un fattore consequenziale non il primario. E’ proprio percorrendo la linea ombra che si evidenzia la deriva determinata dalla politica dell’apparire che ha fatto crescere in modo esponenziale gli usurpatori della considerazione relegando la competenza ad un ruolo marginale .

3.5.2 IL CANTIERE DELLA LINEA OMBRA L’impostazione cantieristica che caratterizza la linea ombra si differenzia sostanzialmente dall’attività della pulizia quotidiana o periodica tipica della linea d’uso e della linea luce, infatti, presuppone l’isolamento dell’area e l’assenza delle persone che non siano gli addetti ai lavori, una tempistica ben precisa, condizioni atmosferiche particolari e le migliori condizioni operative tra cui lo sgombero dell’area.

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Alla valutazione delle situazioni ambientali e della forza lavoro disponibile dovranno essere analizzate tutte le fasi operative che influenzeranno le scelte di carattere tecnico: ■ Le operazioni preparatorie ■ Le operazioni dirette sulle superfici ■ Le operazioni in sicurezza ■ Le operazioni conclusive È necessario evidenziare tutte le situazioni possibili senza trascurare nessun elemento, per valutare e stabilire il metodo di intervento più idoneo. L’analisi prevede, oltre all’estensione delle superfici, la conformazione del locale, gli ingombri, i fattori a rischio per le persone, i possibili danni alle strutture, gli effetti collaterali dell’attività di pulizia, gli schizzi, la caduta e l’adiacenza di superfici incompatibili. Devono essere valutati: 1. La posizione gestuale che l’operaio assume: elevata, flessa, genuflessa. 2. I percorsi da effettuare all’interno del locale e nell’area. 3. Le condizioni operative 4. La disponibilità dei supporti operativi Occorre poi verificare le precedenze operative in relazione alla conformità del risultato igienico, estetico e funzionale. Occorre individuare i periodi migliori per i trattamenti, sia per le condizioni climatiche sia per le situazioni ambientali operative inoltre prima di procedere è necessario sperimentare la tecnica prescelta su una porzione della superficie e sottoporre il risultato all’utente per evitare possibili contestazioni.

3.5.3 CHECK LIST OPERARE IN SICUREZZA ■ In relazione alla norma CEE, il personale è stato informato dei rischi provenienti dall’ambiente di lavoro e da quelli inerenti all’azione di pulizia? ■ Esiste una procedura comportamentale in caso di situazioni d’emergenza? Se sì, quale? ■ I detergenti e le macchine sono corredati da schede tecniche di sicurezza a norme CEE? ■ In relazione ai fattori aggressivi presenti nell’ambiente o derivanti dall’attività di pulizia, quali saranno le protezioni in dotazione agli operatori? ■ Quali sono i rischi insiti nell’ambiente di lavoro che possono coinvolgere direttamente gli operatori di pulizia? ■ Quali sono i rischi che derivano direttamente dall’attività svolta nell’ambiente di lavoro? ■ È presente nell’ambiente di lavoro un supporto segnaletico che indichi eventuali rischi o pericoli?


TERZO VOLUME L’azione

■ È stato nominato il responsabile di sicurezza? ■ Esistono nell’ambiente di lavoro particolari strutture soggette a possibili danni derivanti dall’azione di pulizia? Se sì, quali? ■ È stato redatto un manuale di comportamento per la prevenzione degli infortuni? ■ Quali avvertenze comportamentali sono insite nell’ambiente di lavoro? E quale richieste direttamente dall’utente? ■ È presente un manuale di pronto soccorso e una cassetta di pronto intervento?

3.5.4 FASI PREPARATORIE E CONCLUSIVE Come accade in ogni attività strettamente legata a situazioni continuamente diverse, non è possibile fissare in modo categorico, se non in linea generale le tecniche d’intervento da adottare e quindi, è importante saper analizzare l’ambiente e realizzare il quadro della situazione: ■ Il tipo di sporco e la sua consistenza ■ L’eventuale incompatibilità dei materiali adiacenti ■ Quali sono le esigenze prioritarie (se di tipo igienico, estetico o funzionale.) Nel frattempo, in relazione alle esigenze dell’ambiente e dell’attività interna, si stabilirà se l’intervento debba esaurirsi in un’unica soluzione o in un periodo più ampio, quali operazioni possono migliorare le condizioni operative e, in che modo, quali protezioni l’operatore debba indossare per eseguire i vari interventi, quali ripari siano necessari per proteggere le superfici e la valutazione dei possibili imprevisti che possono insorgere nel corso delle operazioni per predisporre soluzioni d’emergenza dal punto di vista sia dell’intervento sia della sicurezza. Sia la fase preparatoria, sia quella conclusiva assorbono una grande parte del tempo dell’intera operazione e possono condizionare fortemente la qualità del trattamento . Le domande che dovranno essere poste faranno riferimento: ■ Alle condizioni operative nel suo complesso ■ All’orario e al tempo a disposizione ■ Alle condizioni atmosferiche ideali ■ Alla ripercussione a causa degli odori e i rumori ■ Alla concomitanza con altre attività manutentive ■ Alla possibilità dello sgombero dei locali La valutazione delle risposte orienterà la scelta dei detergenti, delle attrezzature, delle macchine e di quant’altro occorra per eseguire le operazioni: ■ Preparare il set operativo

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■ Trasportare i materiali e trasferire gli operatori sul posto di lavoro ■ Predisporre le protezioni per gli operatori e isolare le superfici che possono essere danneggiate Al ■ ■ ■

termine degli interventi procedere al: Riassetto del locale Controllo della conformità del risultato Trasporto dei rifiuti al punto di raccolta (nel rispetto delle procedure) ■ Lavaggio dei materiali d’uso ■ Manutenzione degli attrezzi e dei macchinari ■ Protezione del lavoro svolto per il tempo necessario alla sua consegna. Le azioni conclusive, rispondendo a domande quali: ■ Esistono procedure particolari per lo smaltimento dei rifiuti? ■ In quali condizioni deve trovarsi l’ambiente al momento del suo utilizzo? ■ Quali sono i controlli che hanno priorità su altri? Ognuna di queste operazioni richiede tecniche d’intervento che possono migliorare la qualità del lavoro In generale, tecniche la cui scelta dipende dalle condizioni operative in cui si svolgono, dalla qualità degli operatori alla disponibilità delle risorse a disposizione. Operando all’interno di un ambiente con un gruppo di persone, un’eventuale disorganizzazione in tal senso può mettere a repentaglio il lavoro svolto per gli specifici interventi di pulizia. Alcuni trattamenti che interessano interventi specialistici sono consistenti perché per le loro caratteristiche devono essere realizzati nello spazio di tempo in cui l’attività primaria è ferma.

ALLA FINE DEL TURNO DI LAVORO OGNI LAVORATORE DEVE: Lavare e stendere ad asciugare panni, garze e tessuti Pulire i ripiani del carrello di servizio e la sua intelaiatura, sciacquare i secchielli e i vari attrezzi Svuotare e sciacquare i serbatoi delle macchine usate, controllare il sacco filtro dell’aspirapolvere e/o del battitappeto Togliere e sciacquare gli accessori di lavaggio della lavasciuga e monospazzola Pulire l’esterno delle macchine e i cavi elettrici

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Percorso di Formazione ■ Aggiungere l’antischiuma nel tubo d’immissione o direttamente nel serbatoio di recupero ■ Spingere il sistema aspirante in avanti per la lunghezza del flessibile, mantenendo la macchina dietro l’operatore ■ Tirare all’indietro il sistema aspirante, se si versa la soluzione sul tappeto, sovrapporre ogni passata

Deceratura a secco di pavimento Utilizzando una macchina da 200-300 giri si spruzza il decerante a secco e si passa la macchina munita del disco più abrasivo (si consiglia di aerare il locale durante l’operazione). Dopo avere utilizzato la soluzione decerante sulla totalità della superficie, è necessario sciacquare abbondantemente.

Lavaggio a fondo di pavimenti dopo lavori di muratura o pitturazione

3.5.5 INTERVENTI SPECIALISTICI Lavaggio a fondo di pavimenti in legno non vetrificato Si sconsiglia il lavaggio del legno con abbondanza d’acqua, per evitare infiltrazioni che, stagnando, formerebbero umidità e rischierebbero di sollevare listelli di legno. Per l’intervento di lavaggio di fondo del pavimento è necessario utilizzare una monospazzola e un aspiraliquidi, per impedire che l’acqua penetri nel parquet; si possono così ottenere risultati soddisfacenti senza creare danni alla superficie (è opportuno far eseguire l’intervento da due persone). È consigliabile utilizzare un prodotto che contenga una percentuale di solvente, ed è preferibile altresì non sciacquare, ma spruzzare il pavimento con acqua che sarà immediatamente aspirata.

Lavaggio a fondo di pavimenti sporchi di grasso di origine animale alimentare Per questo tipo di sporco si utilizzano detergenti alcalini o fortemente alcalini, che consentono di abbinare all’azione dei tensioattivi l’effetto saponificante della soda. Si può lavorare sia con la monospazzola sia a mano.

Pulizia pavimenti in moquette, tappeti con metodo a estrazione La procedura prevede: ■ Riempire il serbatoio con detergente diluito in modo adeguato 120 40

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È necessario distinguere l’origine dello sporco (cemento, calce, pittura ecc.) al fine di scegliere il prodotto più idoneo (in questo caso una soluzione a base acida). È preferibile effettuare il lavaggio di fondo utilizzando una soluzione diluita, fare molta attenzione ai pavimenti (marmo, graniglia, ecc.) nuovi o lucidati a piombo, in quanto il rischio è quello di eliminare il lucido: si dovrà procedere molto più lentamente per non rischiare di rovinarli.

3.5.6 OPERAZIONI E TRACCIATO DELLA LINEA OMBRA Il tracciato della linea d’ombra percorre quelle superfici sospese (soffitto, sottopiani) e quelle cosiddette protette perché combaciano con le altre (le pareti dietro un quadro) e per i pavimenti prevede trattamenti più a fondo oppure la pulizia generale di un locale. Le tecniche di intervento assumono una maggiore complessità, in particolare per la fase preparatoria: sgombero, spostamenti e protezione arredi, protezioni degli operatori a causa della maggiore aggressività dei prodotti oppure uso di maggiori attrezzature. La pulizia del soffitto, il lavaggio della moquette, la pulizia dei sottopiani sono operazioni che richiedono la totale disponibilità del locale per un periodo ben definito, infatti, subentrano aspetti quali i tempi di asciugatura, la necessità dei ritocchi, il riassetto totale del locale. Alcuni trattamenti che interessano la linea d’ombra sono consistenti perché per le loro caratteristiche devono essere realizzati nello spazio di tempo in cui l’attività primaria è ferma. Esempi di trattamenti: ■ Smontaggio, pulizia e montaggio dei punti luce ■ Lavaggio a fondo delle griglie di aspirazione/aerazione ■ Disincrostazione di frangi getto ed eventuale uso di prodotti anticalcare


TERZO TERZO VOLUME VOLUME L’azione L’azione

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■ Lavaggio termoconvettore mobiletti di condizionamento, bocchette di aerazione ■ Deceratura e inceratura di tutti i pavimenti in PVC o gomma ■ Spolveratura degli apparecchi d’illuminazione

ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE RELATIVO A: INTERVENTI STRAORDINARI DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI:___________________________________________________________________________________ RESPONSABILE DEL CANTIERE:_____________________________________________________________________________________ DATA INIZIO LAVORI:___________________________________ DATA FINE LAVORI:__________________________________________ MODALITÀ DI ACCESSO:____________________________________________________________________________________________ SPAZIO RISERVATO A SPOGLIATOIO E DEPOSITO ATTREZZI:_____________________________________________________________ CONDIZIONI ATMOSFERICHE OTTIMALI:______________________ CONDIZIONI ATMOSFERICHE NEGATIVE:_____________________ CONDIZIONI OPERATIVE AMBIENTALI:________________________________________________________________________________

FASE PREPARATORIA

AZIONE

FASE DI CHIUSURA

Nota di carico materiali __________________________ __________________________ __________________________ __________________________

Descrizione tecniche d’intervento __________________________ Ordine cronologico fasi operative __________________________

Manutenzione del set operativo ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

Utensili __________________________ __________________________ __________________________

Avvertenze comportamentali ___________________________ ___________________________ ___________________________

Riassetto dell’area cantiere __________________________ __________________________ __________________________

Attrezzi di avvicinamento __________________________ __________________________ __________________________

Avvertenze sulla sicurezza ___________________________ ___________________________ ___________________________

Riconsegna dello spazio __________________________ __________________________ __________________________

Macchinari _________________________ _________________________ _________________________

Precedenze operative ___________________________ ___________________________ ___________________________

Firma collaudo __________________________ __________________________ __________________________

Protezioni operatori __________________________ __________________________

Protezioni strutture ___________________________ ___________________________

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Percorso di Formazione

Capitolo 6 Operare in sicurezza

3.6.1 La cultura della sicurezza 3.6.2 Prevenzione infortuni 3.6.3 Il responsabile della sicurezza 3.6.1 LA CULTURA DELLA SICUREZZA La legge 626 ha sicuramente dato nuovo impulso al tema della sicurezza sul lavoro stimolando la stesura di numerosi opuscoli e manuali e portando a un notevole incremento dei corsi di formazione, tuttavia gli incidenti sul lavoro rappresentano ancora una piaga sociale di non facile soluzione. La domanda che sorge spontanea è: “Perché nonostante maggiore informazione, controlli più frequenti e una legislazione più completa non si ottengono risultati più soddisfacenti?” La risposta non può che essere questa: “manca la cultura della sicurezza che mantiene alto il livello di attenzione, infatti, la ripetitività delle operazioni crea la tendenza ad abbassare la guardia”.

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L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA

3.6.4 Diligenza 3.6.5 La segnaletica 3.6.6 La normativa La cultura della sicurezza non nasce dalla paura dell’incidente, né per le immagini raccapriccianti di una disgrazia, ma si alimenta nel momento in cui la sicurezza diventa un elemento tecnico di un’operazione ed è trattata alla stregua delle altre, diventando parte integrante del bagaglio tecnico dell’operatore. Il maggior numero di incidenti è causato dal pressapochismo e dall’incapacità tecnica degli stessi impresari che non sono in grado di preparare adeguatamente gli operatori. Il fatto che la sicurezza sia un problema tecnico è confermato dai primi soccorsi prestati ad una persona che ha avuto un incidente o un malore in attesa dell’intervento del medico o di personale qualificato. In questo caso devono essere applicate delle procedure ben precise, altrimenti è meglio non intervenire.


TERZO VOLUME L’azione

Iniziamo con le operazioni da effettuare sempre: 1. allontanare la folla (lasciare spazio libero intorno all’infortunato) 2. esaminare l’infortunato (constatare se si tratta di asfissia, di emorragia, di perdita dei sensi o altro) 3. dare l’allarme (telefonare al 113 o al 118). Questa operazione è generalmente preceduta dalla messa in atto del piano di emergenza interno. Chi rileva l’emergenza avvisa il guardiano o il personale in carico della gestione dell’emergenza. 4. praticare, se si è in grado, le metodiche d’urgenza (respirazione artificiale, arresto di emorragie, posizione laterale di sicurezza). La formazione per innestare la cultura della sicurezza deve potersi sviluppare attraverso itinerari alternativi che sappiano toccare la sensibilità. La sicurezza è un tema affascinante se visto in chiave tecnica, infatti, conoscere la segnaletica, il simbolo, aiuta a riconoscere l’avversario, mentre la conoscenza degli effetti di un evento traumatico aiuta a predisporre le soluzioni di emergenza che possono sempre manifestarsi nonostante la buona impostazione di un piano di sicurezza. Sapere in linea di massima qual è la tipologia dell’incidente in cui si può incorrere in una particolare situazione non suggerisce un modo di evitarlo, ma ci fornisce dati per attenuare e ridurre il danno nella disposizione tecnica e nell’addestramento dell’operatore: oltre alla gestualità e ai mezzi con cui eseguire l’operazione, ad ogni passaggio o fase si dovrà evidenziare anche l’operazione che presuppone un’esecuzione nella massima sicurezza. Provocare paura può portare ad atteggiamenti di insicurezza, che possono innescare altri tipi di processi a rischio, come la diminuzione del livello di attenzione da parte dell’operatore dopo che ha indossato le protezioni indicate dal manuale. Il manuale interpreta situazioni di massima e suggerisce protezioni in tal senso, mentre la realtà può essere più subdola oppure meno pericolosa. Una concausa della mancata sicurezza può dipendere dal datore di lavoro che ha venduto male il suo prodotto e si affida alla frenesia operativa per salvaguardare la redditività, tuttavia il primo responsabile della sicurezza è il singolo operatore. Deve essere radicato in ognuno di noi il concetto che le attività che si svolgono, siano esse lavorative, ricreative o sportive, hanno come obiettivo la qualità della vita.

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3.6.2 PREVENZIONE INFORTUNI Nel caso specifico delle operazioni di pulizia, le situazioni e i rischi più prevedibili provengono da due fattori: l’uso di prodotti chimici e l’utilizzo di macchine a motore elettrico. La maggior parte dei prodotti, se usati non correttamente, provocano reazioni dannose all’operatore e alla struttura. Le macchine elettriche, ovviamente, devono essere usate con estrema prudenza, poiché la pulizia si svolge con l’uso dell’acqua, che come è noto, è un conduttore di elettricità. Lo stato d’uso delle macchine, d’ogni loro componente, la corretta gestualità e le giuste indicazioni operative sono i primi elementi sulla cui base si deve effettuare l’esame dell’ambiente. È necessario verificare se l’ambiente è incompatibile con il movimento necessario all’azione, e occorre simulare mentalmente quali eventi, oltre a quelli legati all’attività, possano accadere per effetto di una reazione a catena. Per esempio: colpendo un vetro con un attrezzo di avvicinamento, mentre si pulisce una superficie, si può provocare oltre al danno, una reazione a catena che può assumere toni drammatici. Occorre quindi valutare la tipologia delle superfici, la loro fragilità, la scivolosità, la presenza di ostacoli, la porosità, eccetera. Si consiglia, nel realizzare la scheda per scegliere il set operativo più idoneo, di segnalare tutte le incompatibilità strutturali o quelle che coinvolgono la persona. A fronte dei fattori a rischio emersi dalla situazione, l’operatore adotterà le contromisure necessarie per evitare il pericolo, proteggendo sé stesso e le strutture limitrofe, e predisponendo gli attrezzi per fronteggiare un’eventuale emergenza. Esiste nell’azione una gradualità, prima di raggiungere la soglia del rischio. Per esempio: effettuare la pulizia di superfici innevate con una prolunga riduce quasi a zero la soglia di rischio di un’eventuale caduta, mentre aumenta quella d’impatto improprio sia dell’attrezzo sia dell’operatore, che a testa in su può inciampare in un ingombro. È necessario quindi che nella fase preparatoria, mentre si predispone il set operativo, sia inclusa anche la preparazione del percorso che l’operatore effettuerà, eliminando e allontanando il più possibile la soglia di rischio. Esiste naturalmente una diversa gradualità e pericolosità dei fattori di rischio, infatti, l’impatto con un tavolo può creare comunque una contusione o una ferita lacero contusa, nei casi limite, mentre cadere da una scala, o peggio da una finestra, può provocare sicuramente danni assai più gravi. Tanto

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Percorso di Formazione più grave è il rischio tanto più si dovrà operare allontanando la soglia del rischio. Come già accennato parlando della mascherina che può appannare gli occhiali, vogliamo porre l’attenzione sulle protezioni che l’operatore indossa, ricordando che il fatto può essere positivo per alcune situazioni e può non esserlo per altre: si dovranno quindi valutare sempre le possibilità di rischio e non abbassare il livello di attenzione perché si indossa un paio di guanti o degli occhiali di protezione. Esistono casi in cui l’operatore, anziché avvicinarsi alla superficie, è preferibile che ne sia il più distante possibile. Ad esempio, per pulire un cunicolo o una cisterna che comporta rischi di asfissia a causa di possibili formazioni di gas, è consigliabile provvedere con l’utilizzo di prolunghe e di attrezzi in grado di raggiungere un risultato conforme senza esporre l’operatore a gravi rischi.

3.6.3 IL RESPONSABILE DELLA SICUREZZA I principi di salvaguardia di sicurezza per il lavoratore non possono essere perseguiti da dipendenti secondo criteri personali, altrimenti ciascuno, adeguando l’azione alla personale percezione del rischio, potrebbe mettere a repentaglio la sua sicurezza e quella di altri operatori. Nella convinzione che tutti gli incidenti possono essere prevenuti, si realizzeranno condizioni, procedure e modi di lavoro tali da evitare qualsiasi incidente. Per la sicurezza si pone anche in risalto la necessità della prontezza del primo soccorso. In proporzione al grado di complessità, l’attività di controllo va coordinata tra i responsabili e chi, a tutti i livelli, sviluppa l’azione operativa. È riconosciuto il diritto di controllo e di collaborazione alla rappresentanza dei lavoratori (per lavoratori si intendono coloro che prestano lavoro alle dipendenze e sotto la direzione altrui, anche solo allo scopo di apprendere un mestiere). Tra le competenze assegnate alla rappresentanza dei lavoratori troviamo: ■ accertamento e controllo dei fattori nocivi negli ambienti di lavoro ■ comunicazione dei dati accertati e la diffusione della conoscenza ■ indicazione delle contromisure per risanare gli ambienti di lavoro ■ formulazione di mappe a rischio ■ verifica delle compatibilità delle altre procedure con le esigenze della sicurezza Nel caso specifico dell’impresa esterna che svolge operazioni continue, il datore di lavoro deve informare tutti i laboratori 124

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delle misure di sicurezza adottate nella prevenzione incendi, evacuazione, pronto soccorso e prendere provvedimenti affinché in caso di pericolo qualsiasi lavoratore esterno o interno sia messo al sicuro. Le misure di pronto soccorso prevedono: ■ mantenere in efficienza il presidio medico aziendale (cassetta di pronto soccorso) ■ ggiornare e rendere immediatamente reperibili i numeri telefonici dei principali presidi sanitari di zona ■ fornire a ogni lavoratore nozioni su come intervenire in caso di infortuni, onde evitare che all’infortunato sia prestata assistenza non corretta. Il responsabile della sicurezza deve informare gli operatori sui rischi presenti nell’ambiente di lavoro e su quelli legati alle procedure operative che devono sviluppare, dotare di tutte le protezioni necessarie e di tutte le informazioni indispensabili utili o apparentemente non influenti. La cultura della sicurezza insegna che la reazione a catena di un evento disastroso può essere innescata da fattori apparentemente innocui o meglio sottovalutati perciò il responsabile del cantiere (sia operativo sia della sicurezza degli operatori) deve avere la capacità di esaminare un ambiente, rapportarlo all’azione che gli operatori svolgeranno al suo interno e prevedere quali situazioni a rischio possono scatenarsi, dopodiché, completare con informazioni segnaletiche.


TERZO VOLUME L’azione

3.6.4 DILIGENZA Tenere a portata di mano i numeri urgenti. Conoscere l’ubicazione degli interruttori e delle cassette della luce. In caso di incendio allontanarsi con calma. In caso di perdite di acqua chiudere il contatore e asciugare onde evitare infiltrazioni. Se vi sono macchinari in movimento usare abbigliamento attillato Riconoscere e segnalare i casi di pericolo del settore Usare sempre una mascherina leggera Usare gli occhiali quando si lavora con il capo inclinato all’indietro Usare i guanti e gli occhiali quando si travasano prodotti Non usare il vapore con impianti elettrici attivati Non rovesciare residui solidi negli scarichi Non usare attrezzi acuminati Non bere liquidi da bottiglie di dubbia provenienza Per bere usare bicchieri di carta e gettarli dopo l’uso Non inserire tra i rifiuti oggetti e superfici taglienti non protette Accertarsi di non essere allergici ai prodotti Non utilizzare gli ascensori se si lavora isolati Accertarsi che i locali si possano sempre aprire Nelle zone a rischio uscire sempre in gruppo

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Non attivare macchine con mani bagnate Verificare la stabilità delle scale Non sporgersi da finestre e terrazzi Prima di pulire le parti elettriche disinserire la corrente Non staccare la spina dalla presa tirando il filo Non creare correnti d’aria Usare le protezioni e l’abbigliamento indicato per l’intervento Riporre le attrezzature con la relativa protezione Durante la pulizia vetri chiudere le persiane Non lasciare i prodotti vicino alle fonti di calore Disinserire le macchine durante le pause Usare calzature antisdrucciolo Usare sempre i guanti Non portare anelli o bracciali Non spostare carichi senza visuale Accertarsi che i fili elettrici non abbiano spaccature nella protezione isolante e non entrino a contatto con l’acqua Non lasciare cavi innestati nell’attesa di attaccare le macchine Non sostare sotto carichi sospesi

3.6.5 LA SEGNALETICA La finalità della segnaletica è quella di attirare rapidamente e chiaramente l’attenzione su eventuali oggetti o situazioni

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Percorso di Formazione che comportano rischi e che possono dare origine a pericoli la segnaletica rappresenta pertanto uno strumento di informazione ai lavoratori per: ■ l’adozione di comportamenti corretti ■ la corretta esecuzione di procedure aziendali ■ l’attuazione di norme di legge Diversi tipi di segnaletica: segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro: è riferita a un oggetto, a un’attività o a una determinata situazione, fornisce un’indicazione o una prescrizione concernente la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro e utilizza, a seconda dei casi, un cartello, un colore un segnale luminoso o acustico una comunicazione verbale o un segnale gestuale. segnali di divieto: vietano un comportamento che potrebbe causare un pericolo. segnale di avvertimento: avverte di un rischio o di un pericolo.

segnale di prescrizione: richiede un determinato comportamento segnali di salvataggio o soccorso: fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso e di salvataggio cartello: mediante la combinazione di una forma geometrica, di colori e simboli, fornisce una determinata indicazione colore di sicurezza: colore al quale è assegnato un determinato significato Colore

Significato

Indicazioni

Rosso

segnali di divieto pericolo, allarme

atteggiamenti pericolosi Alt, arresto dispositivi di interruzione di emergenza sgombero

materiali e attrezzature antincendio

identificazione e ubicazione

Giallo

segnali di avvertimento attenzione cautela verifica

Azzurro

segnale di prescrizione

comportamento o azione specifica, obbligo

Verde

segnali di salvataggio o di soccorso situazione di sicurezza

porte, uscite, percorsi, materiali. postazioni, locali ritorno alla normalità

3.6.6 LA NORMATIVA Le attività produttive, per le caratteristiche degli ambienti in cui si svolgono e della tecnologia impiegata, presentano determinati rischi per i lavoratori: infortunio: trauma più o meno grave, che può portare menomazione della capacità lavorativa. malattia professionale: risultato di una serie di azioni nocive che minano l’organismo del lavoratore. Il consiglio dell’Unione Europea emana i regolamenti e le direttive. La base giuridica su cui poggia la materia di salute e sicurezza è costituita dall’articolo 118 A, in sintesi manifesta: ■ volontà di promuovere il miglioramento dell’ambiente di lavoro 126

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TERZO VOLUME L’azione

■ l e direttive suddette non devono ostacolare lo sviluppo delle piccole imprese ■ dai requisiti minimi è facoltativo realizzare migliori condizioni

LA SEGNALETICA DI SICUREZZA

Forma geometrica e significato del segnale di sicurezza. Combinazione di forme e colori e loro significato. Forma geometrica

La Direttiva Europea 89/391 è espressa dalla legislazione italiana con Il decreto legislativo 626/94. La 89/391 è una direttiva quadro, cioè fissa i principi fondamentali sui quali si devono uniformare tutte le altre direttive particolari, ed è così suddivisa: ■ disposizioni generali rivolte agli Stati ■ obblighi del datore di lavoro ■ obblighi dei lavoratori ■ disposizioni varie relative al controllo sanitario Tra gli obblighi del datore di lavoro c’è quello di garantire la salute e la sicurezza del lavoratore in tutti gli aspetti connessi al lavoro. I punti cardine della direttiva quadro 89/391 sono: ■ l’effettuazione di una valutazione dei rischi e la determinazione delle misure protettive ■ la designazione di uno o più lavoratori che sovrintendono le attività e in particolare la protezione e la prevenzione dei rischi ■ la realizzazione di programmi formativi dei lavoratori.

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Significato SEGNALI DI PRESCRIZIONE E DIVIETO

SEGNALI DI AVVERTIMENTO ATTENZIONE AVVISI DI PERICOLO

MATERIALE ANTINCENDIO SEGNALI DI SALVATAGGIO SEGNALI DI INFORMAZIONE SEGNALI COMPLEMENTARI

SEGNALI DI PERICOLO CON GIALLO/NERO Segnalazione di punti costanti di pericolo dove sussiste un pericolo di urto, caduta dei carichi: gradini, buche nel pavimento, ecc.


Percorso di Formazione

Capitolo 7 Set operativo

3.7.1 Criteri per la scelta 3.7.2 Detergenti 3.7.3 La chimica e l’acqua 3.7.4 Prodotti chimici per le pulizie

3.7.5 La biodegradabilità 3.7.6 I sanitizzanti 3.7.7 Prodotti caratterizzanti

3.7.1 CRITERI PER LA SCELTA

■ Il mantenimento nel tempo degli standard qualitativi ■ Il rispetto delle esigenze igieniche estetiche e funzionali di un ambiente L’acquisizione dei dati che consentono di individuare tra le varietà delle attrezzature disponibili sul mercato il set operativo più idoneo si ottiene mediante una serie di analisi. Un primo esame riguarda il tipo, lo stato, la provenienza, la consistenza dello sporco riscontrato sul rivestimento della superficie. Una seconda analisi prende in considerazione la natura del rivestimento e la sua possibile reazione all’impatto con il prodotto chimico e il materiale pulente. L’analisi dello sporco e la valutazione della superficie condiziona la scelta del tipo di detergente e stabilisce quale stato di aggressività deve essere utilizzato (percentuale di diluizione). Una terza analisi prende in considerazione le condizioni ambientali e operative nelle quali si esegue l’intervento e valuta i possibili condizionamenti generati dall’attività interna. Un altro

La scelta di un prodotto o di un attrezzo non dipende esclusivamente dal rapporto materiale del rivestimento e tipo di sporco riscontrato, ma coinvolge una serie di valutazioni che partono dalle condizioni operative, dall’ingombro, dai problemi logistici, dai supporti operativi accessibili - quali acqua o energia elettrica - dall’orario di lavoro, dall’incidenza delle condizioni atmosferiche diverse in proiezione dell’intervento, dalla presenza o meno degli inquilini o degli ospiti. Assemblando tutte queste informazioni si potrà valutare quali attrezzature dovranno essere utilizzate e quali modalità d’uso l’operatore dovrà sviluppare nel corso dell’intervento. Ottenendo così: ■ L’applicazione della corretta prassi igienica ■ Lo sgravio della fatica per gli operatori ■ Il recupero delle risorse per una maggiore economicità delle operazioni

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TERZO VOLUME L’azione

elemento che condiziona la scelta del set operativo è certamente l’estensione delle superfici e la situazione di ingombro relativa agli arredi, macchinari, ecc., che impediscono lo sviluppo di un’operazione di pulizia con macchinari più potenti e inducono a scelte diverse. Tra le grandi varietà di prodotti e materiali reperibili sul mercato ne esistono alcuni sconsigliati e altri che per la loro individuazione occorre utilizzare il seguente criterio di scelta: 1. evitare oltre il possibile l’uso di prodotti attrezzature con forti componenti a rischio per gli operatori ed evitare in assoluto rischi agli inquilini agli ospiti (figure indifese) dell’ambiente 2. privilegiare prodotti che a parità di risultato non presentano fattori a rischio per le superfici adiacenti 3. ricordarsi che quanto più l’assetto dell’operatore è leggero, tanto più consente un intervento scorrevole ed evita fatiche inutili 4. comunicare al cliente un immagine di efficienza ed efficacia attraverso il set operativo 5. adattare la scelta del set operativo all’ambiente di lavoro evitando di creare rischi così come eccessivo fastidio o disturbo nel corso dell’intervento, evitando: detergenti pericolosi quali ammoniaca pura, acido muriatico (corrosivo), alcool (infiammabile), detergenti e panni che lascino eccessivi residui, macchine eccessivamente rumorose, prodotti eccessivamente profumati o maleodoranti

3.7.2 DETERGENTI I criteri che ci hanno indotto a scegliere la linea di detergenti, di cui sono state allegate le schede tecniche e di sicurezza, è basata sul fatto che i prodotti prescelti sono in grado di ottenere il pulito senza imporre ripetute operazioni quali il risciacquo, l’asciugatura, la ripetizione delle operazioni. Naturalmente sono state prese nella dovuta considerazione quelli con caratteristiche igienizzanti per neutralizzare eventuali cariche batteriche, altri in grado di conservare la brillantezza delle superfici (proiezioni estetiche) e altri ancora a rapida asciugatura, per consentire l’immediato utilizzo delle superfici dopo le operazioni di lavaggio, o inodori per evitare che danneggino eventuali prodotti (industria agroalimentare). Le cere devono essere antisdrucciolo e non devono comunque essere usate in ambienti o superfici dove possono agevolare la caduta degli inquilini o degli ospiti dell’ambiente stesso. Questo materiale dovrà essere scelto e selezionato in relazione al tipo di impatto che avrà sull’accoppiata sporco-rivestimento. Una superficie può avere le seguenti caratteristiche all’impatto: ■ impatto liquido (impermeabile, poroso, assorbente) ■ impatto solido (duro, morbido e friabile)

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■ impatto di scorrevolezza (liscio, ruvido, sconnesso) I prodotti per la pulizia e in particolare quelli classificati tra i detergenti sono utilizzabili per una vasta gamma di soluzioni in base alle loro particolarità e caratteristiche. Per esempio, quelli a schiuma frenata vengono utilizzati con macchine lavasciuga e comunque per evitare lunghi tempi di risciacquo. In altre situazioni sono da prediligere quelli a basso residuo, poiché i tempi di esecuzione molto ristretti non consentono le attività di risciacquo e asciugatura. Fanno parte di questa tipologia di prodotti “i multiuso” che se utilizzati correttamente sono particolarmente indicati per una pulizia giornaliera, consentendo un unico passaggio sulla superficie.

3.7.3 LA CHIMICA E L’ACQUA La chimica applicata al settore delle pulizie fornisce le materie per formulare una vasta gamma di prodotti che, interpretando le diverse esigenze, consentono una realizzazione del pulito altamente tecnica e mirata. Infatti, i prodotti chimici intaccano e disgregano lo sporco, permettendo all’azione meccanica - manuale o motorizzata - di portarlo in sospensione per poi asportarlo. I detergenti agiscono sinergicamente con l’acqua, per questo la durezza dell’acqua, cioè la ricchezza in sali minerali, rappresenta un problema perché si amalgama difficilmente con il detergente, lasciando residui e incrostazioni di calcare. Per questo motivo nel detergente è presente un componente denominato tensioattivo, che agendo sulla durezza dell’acqua ne aumenta il potere bagnante. Sono presenti inoltre anche altri addolcificatori. La durezza dell’acqua viene misurata usando i gradi francesi (un grado francese corrisponde a 10 ppm di carbonato di calcio). Per verificare in modo empirico se un detergente è sufficientemente dotato di tensioattivi basta versarne alcune gocce in un secchio d’acqua: se il prodotto rimane in superficie sarà evidente una carenza di tensioattivi, se penetra in profondità amalgamandosi con l’acqua, il prodotto dovrebbe dare maggiori garanzie. L’azione chimica agisce in concomitanza con quella meccanica, occorre quindi approfondire la conoscenza delle caratteristiche e le peculiarità sia del prodotto sia dell’attrezzo: ■ conoscere l’esatta aggressività ■ conoscere la compatibilità con la natura dello sporco ■ conoscere l’incompatibilità con il materiale che riveste le superfici ■ conoscere le modalità d’uso ■ conoscere le avvertenze per prevenire danni alle strutture ■ conoscere le avvertenze relative ai possibili infortuni Formulati per intaccare, dissolvere lo sporco, quale polvere e residui più o meno consistenti radicati su una superficie, i L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 129


Percorso di Formazione prodotti chimici sono classificati in famiglie quali: acidi, alcalini, neutri, solventi, cere. Che a loro volta danno origine a sottogruppi a cui appartengono: ■ detergenti deceranti: prodotti specifici per l’asportazione della cera con un pH piuttosto alto (12-14 della scala) ■ detergenti neutri: per la loro poca aggressività sono particolarmente indicati per pulire quelle superfici con rivestimenti in vernice o pavimenti lucidati a piombo, dove prodotti acidi o alcalini intaccherebbero il substrato o opacizzerebbero la superficie. I prodotti chimici che appartengono alla sfera delle pulizie industriali sono: detergenti, sanitizzanti, cerosi. Un detergente è costituito dall’associazione di tensioattivi e prodotti caratterizzanti.

3.7.4 PRODOTTI CHIMICI PER LE PULIZIE I prodotti chimici formulati per l’uso nelle pulizie industriali hanno la funzione di intaccare, sollevare e portare in sospensione lo sporco, per agevolarne l’asportazione. A ogni tipo di sporco corrisponde il prodotto più idoneo, suddiviso per tipologie. Dei detergenti fanno parte i detergenti alcalini, detergenti acidi, detergenti neutri, i deceranti, i detersolventi, i detergenti multiuso, gli shampoo, la cui azione è strettamente connessa all’asportazione di polvere, residui, incrostazioni di natura grassa (alcalini) di natura calcarea (acidi). L’altra famiglia di prodotti utilizzati nel settore è certamente quella relativa alle cere e tutti quei prodotti atti a proteggere la superficie dall’usura e restituirne la brillantezza naturale. Tra queste le cere metallizzate che, asciugandosi sulla superficie trattata, formano una pellicola uniforme, le cere autolucidanti (che non hanno bisogno di lucidatura), le cere naturali, i lavaincera, le cere per mobili che detergono e nutrono il legno. Scarsamente usati per le pulizie correnti i solventi entrano a far parte del campionario inerente le pulizie industriali in occasione di interventi particolari. Infine, i prodotti disinfettanti con proprietà di detergenti impiegati su superfici con fattori a rischio igienico e in ambiente dove tale esigenza è primaria. È importante la lettura delle schede tecniche e delle etichette dei prodotti dove sono indicate le possibilità d’uso e le corrette diluizioni. Va messo in evidenza che il progresso tecnologico ha fatto sì che il prodotto chimico venga formulato adattandolo sempre più alla pulizia specifica. Erroneamente si crede che utilizzare prodotti molto generici agevola la produzione ed evita errori, ma in effetti si ottiene una scarsa qualità e un aumento della tendenza al pressapochismo.

3.7.5 LA BIODEGRADABILITÀ La biodegradabilità definisce il grado di eliminazione di un 130

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composto per mezzo di microrganismi, quindi un processo enzimatico di ossidazione. Con questa breve definizione vogliamo attirare l’attenzione sulle caratteristiche richieste all’azione chimica e che tuttavia devono essere approfondite nella loro complessità quando ci si trova in situazioni in cui l’intervento di pulizia richiede aggressività particolare. Infatti, se non è biodegradabile il rifiuto prodotto entra nelle classi dei rifiuti speciali o tossico-nocivi, per le quali sono previste particolari procedure per lo smaltimento. L’altro fattore base con cui l’operatore della pulizia deve avere familiarità è la scala del pH, che indica il valore dell’alcalinità o dell’acidità del prodotto; infatti, in relazione alla destinazione d’uso, l’operatore potrà individuare dall’etichetta se un prodotto è più o meno aggressivo e nel caso procedere a una diluizione dello stesso, per renderlo compatibile al suo utilizzo. La scala del pH va da 0 a 14: la massima alcalinità è indicata dal valore 14, la massima acidità è indicata dal valore 0, la neutralità è indicata dal valore 7.

3.7.6 I SANITIZZANTI Lo studio della configurazione dei prodotti sanitizzanti è divenuto una metodologia chiave per assicurare che il processo di sanificazione raggiunga gli obiettivi principali. Per apportare la configurazione di un prodotto alla situazione è necessario tenere in evidenza i seguenti aspetti: ■ le caratteristiche dei microrganismi ■ l’entità delle superfici da trattare interessate alla carica batterica ■ il livello di eliminazione batterica (conforme alle esigenze d’uso della superficie) ■ la tossicità dei residui e l’aggressività che gli stessi possono scatenare La selezione dei prodotti sanitizzanti si attua attraverso valutazioni degli esperimenti di laboratorio e la sperimentazione diretta sulle superfici. La sperimentazione deve tenere in considerazione: ■ la contaminazione residua presente dopo il trattamento ■ la sanificazione della carica batterica ■ la tipologia dei microrganismi, in particolare la loro patogenicità Va ricordato che la sanificazione tende a ridurre e mantenere nella norma la carica batterica, contrariamente alla sterilizzazione, che prevede l’eliminazione totale di qualunque microrganismo. I prodotti sanitizzanti devono avere i seguenti requisiti: ■ un buon grado di solubilità in acqua


TERZO VOLUME L’azione

■ l’odore non deve essere intenso ■ notevole rapidità per raggiungere l’effetto I tensioattivi sono prodotti solubili in acqua con struttura molecolare che presenta una parte idrofila e una parte idrofoba. La struttura molecolare di un tensioattivo è variabile, pertanto vengono classificati in ragione della natura della loro struttura molecolare in: anionici, cationici, non ionici. I microrganismi generalmente sono dotati di membrana cellulare difensiva semipermeabile costituita da protezione e lipidi. La membrana regola il flusso delle sostanze che la mantengono in vita, per cui l’azione del sanitizzante deve danneggiare irreparabilmente la membrana cellulare. Questa azione si può ottenere attraverso i coagulanti delle sostanze proteiche o i neutralizzanti dell’attività enzimatica, assolutamente necessaria per il metabolismo dei microrganismi.

Azione dei sanificanti I prodotti al cloro liberano l’acido ipocloroso, penetrano nel microrganismo provocandone la morte per ossidazione. I prodotti al quaternario d’ammonio perforano la membrana cellulare e attivano le proteine enzimatiche (attenzione: i quaternari sono schiumogeni e non di facile risciacquo) Le alchilpoliammine hanno un’azione molto attiva che tuttavia provoca molta schiuma e non è di facile risciacquo Anfoliti: l’azione di questi prodotti provoca la perforazione delle pareti cellulari del microrganismo. Iodofori (a base di iodio): l’azione provoca ossidazione, tuttavia per le sue proprietà coloranti si addice a poche situazioni Acqua ossigenata: ha un’azione efficace a temperatura ambiente provoca l’ossidazione delle cellule dei microrganismi, è tuttavia sconsigliata su superfici in acciaio zincato e rame.

3.7.7 PRODOTTI CARATTERIZZANTI L’analisi e la configurazione dei prodotti è importante perché deve fornire quelle indicazioni che consentono all’operatore di scegliere più facilmente il prodotto più adatto alle situazioni da fronteggiare. I prodotti caratterizzanti sono formulati con ingredienti essenziali nei detergenti moderni e si dividono, per le funzioni a cui assolvono, in: coadiuvanti, complessanti, silicati, sospendenti, ossidanti, eccipienti, deodoranti, enzimi, azzurranti ottici, profumi. L’azione del prodotto chimico si sviluppa grazie alle proprie molecole (gocce) che esplodono a contatto con lo sporco, insinuandosi e disgregandosi per portarlo e infine mantenerlo il più a lungo possibile in sospensione grazie alla schiuma. Quando la soluzione acqua + detergente viene a contatto con lo sporco oleoso le molecole si posizionano in modo tale

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che la parte lipofila (coda delle molecole che ha affinità con il grasso) penetra nello sporco oleoso, mentre la parte idrofila (testa della molecole) rimane nell’acqua. In sostanza, tutti i prodotti caratterizzanti possono essere definiti coadiuvanti per associazione all’azione dei tensioattivi. Builder (coadiuvanti): hanno il compito di addolcire l’acqua, per cui in presenza di un’acqua dura che non facilita l’azione di pulizia si deve richiedere un detergente che abbia ben marcate queste componenti. Complessanti: evitano la formazione di macchie di ferro Silicati: inibiscono la corrosione dei metalli sospendenti Ossidanti: dissolvono per ossidazione lo sporco Eccipienti: sono sostanze inerti Deodoranti: si contrappongono a sostanze maleodoranti I profumi hanno preso sempre più campo nella formulazione dei prodotti per la loro importanza nel campo della comunicazione. Esiste un’ampia gamma di formulazioni possibili in ragione della loro destinazione d’uso più appropriata. Tra i componenti che configurano un detergente il più importante è certamente il tensioattivo. Il primo risultato di un tensioattivo è quello di facilitare la rimozione dello sporco idrosolubile magro, facilitando la penetrazione e l’azione dei prodotti caratterizzanti. L’azione dei tensioattivi non si limita allo sporco magro, ma agisce anche nei riguardi dello sporco grasso. Infatti, la parte lipofila penetra nello sporco oleoso, mentre quella idrofila rimane nell’acqua. I tensioattivi presenti in un detergente abbassano quindi la tensione superficiale dell’acqua, stimolando la formazione della schiuma. La schiuma non favorisce le condizioni operative, in particolare del lavaggio meccanico, perciò è sempre più richiesto il detergente a schiuma controllata, per ridurre le operazioni di risciacquo. Le formulazioni più valide risultano quelli in cui sono presenti tensioattivi a basso potere schiumogeno o quelle in cui tra i prodotti caratterizzanti sono inseriti quelli ad azione antischiuma. Le schiume dei detergenti oltre ad allungare i tempi degli interventi sono nocive sotto il profilo della comunicazione perché vengono associate a un fattore inquinante.

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Percorso di Formazione

Capitolo 8 Attrezzi –- Macchine Attrezzi

3.8.1 La nota di carico 3.8.2 Materiale pulente 3.8.3 Attrezzi di avvicinamento

3.8.1 LA NOTA DI CARICO ■ Detergenti ■ Materiali di consumo (panni, spugne, ec.) ■ Attrezzi di avvicinamento (asta telescopica, elevatori, ecc.) ■ Attrezzi per il trasporto(carrelli, ecc.) ■ Macchine (lavasciuga, spazzatrici, ecc.) La qualità (conformità) del prodotto “Il Pulito”, si ottiene in stretta connessione con un numero di panni sufficiente per completare le operazioni in programma. Con questo metodo si limiterà il rischio di rovesciare del liquido e soprattutto si eviterà di interrompere le operazioni di pulizia per risciacquare e pulire dei panni che successivamente avrebbero distribuito sulle superfici una soluzione non perfettamente pulita. Il lavaggio e il recupero dello stato d’uso conforme dei panni sarà effettuato al termine della globalità delle operazioni, ed eseguito in un apposito locale. 132 20

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3.8.4 Le macchine 3.8.5 Abbigliamento 3.8.6 Protezioni

Sono state attivate tutte le protezioni possibili ma chi proteggerà l’operatore della pulizia dallo stress provocato da un’attività considerata non gratificante? Ma come ci si protegge dall’ineducazione delle persone inquilini od ospiti dell’ambiente che, sottovalutandole problematiche derivanti dallo sporco, ne accentuano la formazione e non collaborano affinché le attività predisposte in tal senso conseguano gli obiettivi prefissati? Occorre sensibilizzare le persone sui rischi che un ambiente malsano riserva alla salute e sui riflessi negativi che la trascuratezza dell’aspetto estetico riflette sull’immagine. La funzionalità e l’agibilità di un locale sono fortemente condizionate dalla pulizia dello stesso, è necessario sviluppare costantemente i programmi di comunicazione all’interno degli ambienti utilizzando ininterrottamente gli strumenti informativi più efficaci. Questa situazione dipende dalla mancata sensibilizzazione sia degli addetti alle pulizie che degli utenti delle stesse. È necessario proteggere e prevenire questo stato di cose, coinvolgendo periodicamente le maestranze in incontri che trattino il tema della pulizia in quanto


TERZO VOLUME L’azione

bene sociale, in quanto importante attività di prevenzione per le malattie ed elemento che agisce sull’immagine pubblica di una nazione e sulla dignità di un individuo. L’innesto delle barriere contro lo sporco tende a ridurre la formazione dello stesso; fanno parte delle barriere antisporco tutti quei materiali e tutte quelle operazioni che tendono a prevenire e ridurre la formazione della sporcizia. Barriere antisporco sono, ad esempio, i tappeti e gli zerbini posti all’ingresso per favorire le puliture delle suole delle scarpe ed evitare il trasferimento all’interno del locale di fattori di rischio.

3.8.2 MATERIALE PULENTE Appartengono a pieno titolo al set operativo delle pulizie industriali utensili realizzati fondamentalmente per altri settori operativi, ma che si sono rivelati utili negli interventi di pulizia, ad esempio: ■ raschini da vetri ■ lamette con supporto in plastica ■ spatole per stuccare i muri, utili per rimuovere sporchi secchi ■ pennellesse morbide per spolverare anfratti, spazi angusti ■ spugne abrasive, che a loro volta si suddividono per colore in base al grado di aggressività (bianco, scarsamente aggressivo – verde, mediamente aggressivo – marrone, aggressivo – nera, molto aggressivo) ■ frattazzo per bordi: è un attrezzo specifico formato da un manico, da uno snodo e da un supporto rettangolare cui viene fatto aderire un panno abrasivo.Serve per lavare a fondo lungo i bordi delle pareti, dove non arriva il disco della monospazzola ■ garza: pezza di tessuto di cotone o di tessuto-non tessuto che, avvolta sulla frangia della scopa, facilita la scopatura e impedisce allo sporco di andare a contatto con la frangia stessa. Esiste anche un tipo di garza già impregnata da utilizzare come monouso. Lo stesso materiale pulente si suddivide in relazione alle due forme di utilizzo, quella manuale e quella meccanizzata. In quest’ultimo caso i dischi abrasivi sono utilizzabili grazie al piatto trascinatore: ■ piatto (o piatto trascinatore): chiamato anche disco trascinatore è l’accessorio delle macchine (monospazzola e lavasciuga) che permette il movimento del disco abrasivo sul pavimento. Materiale pulente caratteristico nell’azione meccanizzata è sicuramente:

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■ il succhiatore, chiamato anche “piede”, è l’accessorio terminale dell’aspiratore, la parte che è a contatto con il pavimento e collegata all’asta rigida. Esistono tipi per aspirare acqua, polvere, per moquette, fissi, a rotelle, ecc. Caratteristiche dei materiali di consumo(piatto agente): ■ abrasiva (spugne abrasive, raschietti) ■ raschiante (spatola, raschino da vetri) ■ morbida (pannolenci) ■ assorbente (spugna) ■ infiltrante (pennello, scopa, spazzola) ■ emulsionante (vello lavavetri) ■ detergente (stecca tergivetro, spingiacqua) Panni microfibra a diversi colori per assegnarli ad ogni area e in numero sufficiente per evitare inutili risciacqui e velocizzare gli interventi ed evitare di pulire con un panno sporco. Il componente, l’attrezzo di contatto, appartiene alla sfera dei materiali di consumo di un “piatto agente” che va collegato a un attrezzo (attrezzo di avvicinamento). A differenza dell’azione chimica quella meccanica impatta lo sporco con un materiale solido usando la pressione, l’abrasione, il movimento, l’emulsione, la distribuzione per determinare il distacco o l’aderenza dello sporco e per applicare una protezione a seconda della tipologia.

3.8.3 ATTREZZI DI AVVICINAMENTO Per agevolare la conoscenza, li suddivideremo in virtù di queste due funzioni: Trasporto ■ secchio (per il trasporto dei liquidi o per riporre materiali bagnati) ■ carrello portasacco per la raccolta dei rifiuti ■ carrelli a uso magazzino viaggiante, dove sono trasportate le scorte per gli interventi di vario tipo ■ carrello mop strizzatore: è l’attrezzatura razionale per effettuare in termini moderni la manutenzione manuale a umido. È formata da un carrello che trasporta due secchi (acqua e prodotto chimico da una parte e acqua sporca di recupero dall’altra) con una presa che consente di strizzare adeguatamente il mop. È l’alternativa al superato concetto di lavare con lo straccio che obbliga fra l’altro a strizzare utilizzando le mani. Posizionamento e raggiungimento della superficie ■ palette alzaimmondizia ■ bastone per la scopa | DIMENSIONE 21 L’azienda 06/2021 nell’azienda | LINEA PULITO GUIDA 133


Percorso di Formazione ■ ■ ■ ■

scope scale per raggiungere superfici elevate aste telescopiche asta rigida, accessorio dell’aspiratore, che unisce il tubo flessibile al succhiatore ■ tubo ■ lo stesso vaporizzatore è considerato un attrezzo di avvicinamento, che consente di raggiungere la superficie da diverse posizioni Una particolare attenzione deve essere riservata gli attrezzi per il dosaggio dei prodotti chimici, quali sono i dosatori. L’evoluzione delle attrezzature di avvicinamento richiede un continuo aggiornamento degli operatori, infatti gli attrezzi di nuova concezione modificano sostanzialmente la gestualità abituali. Tra i vari attrezzi di avvicinamento citiamo i più importanti: ■ scale: consentono all’operatore di raggiungere direttamente la superficie ■ elevatore: consente all’operatore di operare in altezza su una piattaforma protetta ■ scopa a forbice: agevola la rimozione dello sporco di grossa pezzatura su superfici molto estese e sgombre ■ carrello duo mop: consente il trasporto di una maggiore quantità di acqua, permettendo di operare più a lungo senza perdite di tempo per i rifornimenti

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■ manici con snodo: consentono di raggiungere anfratti diversamente inaccessibili ■ aste con sgancio dal piatto agente: consentono di staccare il piatto agente senza piegarsi ed innescare il ricambio ■ prolunghe elettriche: consentono di reperire la corrente elettrica da locali adiacenti In sintesi, ognuno di questi attrezzi è predisposto per agevolare il contatto del materiale agente con la superficie e consentire all’operatore di assumere una posizione conforme all’azione che deve intraprendere.

3.8.4 LE MACCHINE Due sono gli aspetti predominanti che suggeriscono l’uso incondizionato della macchina. Il primo sicuramente legato alla riduzione della fatica fisica dell’operatore, il secondo è strettamente legato all’uniformità del risultato, fornendo una qualità costante del prodotto “Il pulito”. Le principali macchine presenti sul mercato: ■ aspiratori: indispensabili per la pulizia di manutenzione professionale quindi veloce ma nello stesso tempo accurata di superfici dure e tessili; ■ battitappeto: pulisce e aspira al tempo. Risulta quindi più veloce rimuovere anche lo sporco più profondo; ■ aspiratori e aspiraliquidi: sono prodotti specialistici ineguagliabili che la spuntano invariabilmente con qualsiasi tipo di sporco da quello grossolano al più fine, liquido o asciutto. L’aspiratore deve essere dotato di microfiltri per evitare che il pulviscolo aspirato fuoriesca dall’aspiratore; ■ lavamoquette: insuperabili per la pulizia di moquette e imbottiture. Grazie alla pressione, viene spruzzata una soluzione detergente che raggiunge le fibre più profonde delle superfici tessili e quindi lo sporco viene catturato e al tempo stesso aspirato; ■ spazzatrici: costituiscono l’aiuto ideale per tenere puliti viali, ma anche grandi superfici come piazze, parcheggi, garage, magazzini e capannoni; ■ lavasciuga pavimenti: ideali per la pulizia di fondo e di manutenzione di superfici dure o elastiche le lavasciuga pavimenti puliscono, fregano e aspirano in un solo passaggio lo sporco utilizzando, a seconda dei casi, la tecnica a rullo o a disco; ■ idropulitrici: delle idropulitrici per la pulizia ad alta pressione esistono la versione a freddo e quella a caldo. Si possono trasportare, spostare e funzionano con motore elettrico monofase e trifase o motore a scoppio;


TERZO VOLUME L’azione

■ monospazzola: è una macchina che sostituisce la vecchia operazione manuale di lavaggio dei pavimenti. Può essere utilizzata anche per la lucidatura, per la manutenzione a secco e per il lavaggio della moquette. Con questo termine si vuole intendere anche la corrispondente macchina a tre spazzole. Ne esistono diversi tipi, quella tradizionale ha il piatto che fa circa 140-150 giri al minuto. Il tipo ad alta velocità ha il piatto che fa da 280 a 400 giri/minuto Oggi esistono quelle ad altissima velocità, fino a 2000 giri/minuto.

3.8.5 ABBIGLIAMENTO La divisa dell’operatore oltre a proteggere i suoi abiti civili agisce in veste di strumento di comunicazione dell’immagine aziendale e di riconoscimento nel contesto ambientale. L’abbigliamento deve distinguere gli operatori, la loro qualifica e a quale linea di intervento siano addetti. È consigliabile che l’operatore sia dotato oltre che della divisa anche di un marsupio con l’interno impermeabilizzato e resistente agli attrezzi acuminati dove poter riporre il materiale in esubero, disporre di un attrezzo di emergenza o riporre un rifiuto dimenticato, evitando di ritornare sul posto per completare l’operazione.

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3.8.6 PROTEZIONI In relazione alla tipologia di intervento ogni operatore userà le protezioni indicate dai manuali per la sicurezza e sia il Tecnico ambientale sia il Responsabile della forza lavoro si adopereranno costantemente per il rispetto della normativa 626. Il Responsabile della gestione del personale sarà altresì nominato “Responsabile della Sicurezza”. L’attività di pulizia ha una sua casistica di infortuni derivanti dall’uso di detergenti con i relativi e conseguenti rischi per la pelle o per gli occhi a causa delle inalazioni. Tuttavia, gli inconvenienti maggiori derivano dall’uso dei macchinari con motori elettrici, utilizzati in un’attività che prevede l’uso di acqua, che come noto è un trasmettitore di corrente. Per questa ragione per ogni tipo di intervento l’operatore deve munirsi di protezioni adeguate: ■ occhiali ■ mascherina ■ guanti ■ scarpe con punta rinforzata o stivali ■ grembiuli Oltre al tradizionale segnale di pavimento bagnato, in fase di allestimento sono numerose le segnaletiche per consentire lo sviluppo delle operazioni senza arrecare danno o disturbo alle persone in transito. La protezione è il presupposto essenziale per una corretta esecuzione delle attività di pulizia, infatti l’innesto o l’applicazione di una protezione deve consentire la scorrevolezza dell’intervento, evitando continui rallentamenti per ripulire superfici adiacenti interessate dagli schizzi e per evitare che il detergente danneggi superfici a esse incompatibili. Affinché ciò sia possibile, occorre utilizzare materiali adatti allo scopo, tra questi suggeriamo il nastro adesivo di carta, per isolare le prese di corrente, il film di plastica, per avvolgere gli arredi e, in occasione di trattamenti del pavimento, è importante che i residui degli acidi o dei deceranti non vengano trasportati su altri pavimenti, è consigliato quindi utilizzare due diversi tipi di scarpe. Ogni intervento può determinare situazioni a rischio per altre superfici per effetto: ■ caduta ■ schizzo ■ adiacenza In ognuno di questi casi l’intervento sarà preceduto dall’innesto di barriere di protezione. Inoltre, nel corso delle operazioni, in relazione alla provenienza dello sporco si potrà individuare l’opportunità di innestare delle barriere antisporco quali zerbini o tappeti autopulenti, per evitare eventuali tagli alle superfici. L’azienda06/2021 nell’azienda | LINEAPULITO GUIDA 135 | DIMENSIONE 23


Percorso di Formazione

Capitolo 9 Le risorse umane La gestione della forza lavoro

3.9.1 L’uomo e la sua centralità 3.9.2 La comunicazione interna 3.9.3 Giocare in anticipo 3.9.4 Formazione delle squadre

3.9.1 L’UOMO E LA SUA CENTRALITÀ Il miglioramento dei processi di erogazione di un prodotto-servizio va inteso come miglioramento dovuto alla costante e attenta gestione delle risorse in particolare di quella umana. Ciò si traduce in un coinvolgimento totale delle maestranze, che debbono essere motivate a esprimersi nel seguente modo: “l’azienda siamo noi”, abbandonando così il vecchio concetto di essere considerati soltanto pedine o semplici numeri di matricola. Il raggiungimento di questo obiettivo richiede una complessa dinamica che non può realizzarsi attraverso un moto spontaneo all’interno dell’azienda, ma deve essere introdotta e a mano a mano sviluppata.

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3.9.5 Ripartizione dei carichi di lavoro 3.9.6 Requisiti del personale 3.9.7 Copertura del servizio (Turnover) 3.9.8 Il sistema premiante

Le principali difficoltà che intralciano l’attuazione di queste novità sono: ■ resistenza psicologica a ogni tipo di cambiamento ■ carenza di sensibilità tecnica e gestionale ■ risultati ed effetti non evidenti nel breve e medio periodo, ma visibili nel lungo periodo ■ superamento delle conflittualità interne ■ gestione delle risorse critiche, perché non motivate, frustrate o vittimistiche, che coinvolgono l’attività lavorativa soltanto come soluzione estrema ai bisogni occupazionali. Ad esempio, in un’azienda, la vivibilità di un ambiente di lavoro non si ottiene solo agendo sul profilo igienico o su quello estetico e funzionale delle strutture e arredi, ma intervenendo anche su fattori che condizionano l’atmosfera che si respira al suo interno, infatti, in un ambiente di lavoro freddo, il respiro, i sospiri delle persone che lavorano, si trasformano in una sorta di condensa che opacizza l’aria rendendola pesante, scarsamente produttiva; al contrario, in un ambiente caloroso, dove la qualità della prestazione è riconosciuta dalla meritocrazia, le condizioni di lavoro sono conformi alle esigenze e la guida è affidata a un management intelligente, si crea un’atmosfera frizzante, dove tutti fanno ruota per raggiungere gli obiettivi aziendali. La struttura che si occupa della gestione delle risorse umane deve osservare attentamente ogni


TERZO VOLUME L’azione

situazione e attenersi al principio che ogni operatore può nascondere delle potenzialità.

3.9.2 LA COMUNICAZIONE INTERNA L’armonia e l’equilibrio del gruppo dipendono da due fattori essenziali: le motivazioni collettive e il rapporto con le singole motivazioni. Il che si traduce come lo stare insieme sapendo adattare e plasmare le motivazioni generali, al fine di un obiettivo comune come può essere la “qualità”. In quest’ottica si può affermare che le riunioni di gruppo periodiche per riequilibrare la comunicazione interna sono di vitale importanza, infatti, tutto ciò che riguarda una modifica parziale o sostanziale della routine quotidiana deve essere oggetto di una discussione preventiva per evitare che si creino stati di tensione nell’ambito operativo a causa di cattive interpretazioni della modifica, ma ancor più dei suoi intenti. La comunicazione deve parlare la lingua di tutti i giorni con una sola differenza: fornire la conoscenza e la convinzione ai vari interlocutori che il dialogo e i messaggi sono una materia tecnica oggetto di attenzione alla stregua della modalità di esecuzione di un intervento. Il rapporto con la squadra richiede un atteggiamento ricettivo e positivo nei confronti delle disposizioni che richiedono un ulteriore impegno o una modifica alle proprie abitudini e infine la solidarietà nei confronti dei colleghi meno preparati, consci che l’errore del singolo si ripercuote sul complesso. Un elemento tecnico di grande importanza sono le informazione utili per espletare il servizio e in particolare nel passaggio delle consegne a fine turno. La gestione delle risorse umane è un fattore importante, deve essere in grado di valutare il bagaglio tecnico e culturale, la predisposizione al ruolo, la capacità di rapportarsi in un particolare ambiente, ed essenzialmente deve avere la capacità di prevenire l’insorgere di situazioni come le conflittualità interne, individuare gli obiettivi trasversali, ripartire i carichi di lavoro e trasmettere serenità, rendendo evidente che l’azienda è un posto di riferimento per la vita lavorativa che ha riflessi su quella personale. Per affidare i compiti e le mansioni, stabilire le aree di lavoro, apportare le modifiche operative, è necessario indire riunioni di lavoro, onde evitare di prendere decisioni importanti mentre la macchina operativa è in movimento.

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3.9.3 GIOCARE IN ANTICIPO L’arena del consenso si materializza ogni qualvolta un’informativa o una nuova disposizione modifica una prassi consolidata. L’Arena del consenso forma gruppi ben distinti: ■ favorevoli ■ contrari ■ neutrali oppositori neutrali favorevoli

argomento

e crea un’atmosfera positiva o negativa in relazione alle percentuali prevalenti. Essenzialmente occorre avere la capacità di: ■ prevenire l’insorgere delle situazioni ■ anticipare le richieste, offrendo soluzioni ■ formare, preparare il tessuto ricettivo ■ Prevenire la frustrazione che si può determinare in un individuo che ritiene di essere in grado di coprire un ruolo e non lo ottiene, o avere necessità economiche superiori da quelle percepite.

Prevenire le conflittualità interne, sia di natura operativa che personale. Prevenire la formazione di coppie o gruppi che possono perseguire obiettivi trasversali in contrapposizione a quelli aziendali. Prevenire le situazioni di emergenza, disponendo per ogni ruolo un protagonista, una riserva qualificata. Anticipare lo stress fisico, diversificando la ripartizione dei carichi di lavoro. Anticipare la perdita della serenità e della concentrazione con la concessione dei benefit. Anticipare le situazioni indotte dalla ripetitività delle operazioni. Formare, per sottolineare i concetti, i valori che l’azienda promuove, sottolineando gli effetti di un’azione e le relative ripercussioni sul tessuto socio-economico.

3.9.4 FORMAZIONE DELLE SQUADRE Per gestire la forza lavoro occorre analizzare e conoscere a fondo ogni individuo che la compone per valutare: ■ il bagaglio culturale e tecnico ■ la predisposizione a un ruolo più che a un altro

L’azienda nell’azienda | LINEA GUIDA 137


Percorso di Formazione ■ la capacità di rapportarsi sia internamente sia nel contesto esterno Dalla rosa degli operatori si compongono le squadre di lavoro destinate agli appalti fissi e quelle destinate agli interventi occasionali. La squadra dovrà enumerare tra gli elementi alcuni forti fisicamente, altri agili, altri ancora alti o con predisposizioni specifiche. Inoltre, in alcuni casi, sono necessari elementi con una bella presenza oppure un buon livello di cultura o una particolare adattabilità alle situazioni di emergenza. È difficile riscontrare tante capacità in un unico elemento, per cui è preferibile predisporre piani di formazione perché ogni operatore generico acquisisca una specializzazione diversa da quella del collega, affinché con il lavoro di squadra in accompagnamento sia possibile far fronte all’immediato problema e poi, gradualmente, allargare la potenzialità operativa dell’impresa. Si dovrà tenere conto della necessità di disporre di almeno un operatore capace di eseguire i trattamenti sui pavimenti e su quelle superfici che presentano indici di difficoltà maggiori rispetto alla pulizia corrente, tra cui: ■ deceratura e metallizzazione dei pavimenti; ■ cristallizzazione del pavimento;

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manutenzioni mediante l’uso dell’alta velocità; trattamenti del cotto; lavaggio di moquette; pulizia di vetrate in posizioni difficoltose o sopraelevate.

3.9.5 RIPARTIZIONE DEI CARICHI DI LAVORO È una delle più importanti fasi per ottenere un buon risultato nell’esecuzione del servizio. È indispensabile per effettuare una distribuzione equilibrata dei carichi di lavoro, valutare le caratteristiche tecniche, le condizioni ambientali e le capacità di ogni singolo operatore. Può essere effettuata con criteri strutturali, quali la ripartizione del lavoro per: Piano: ■ numero stabilito di locali; ■ estensione (superficie in mq).

Per tecnica di lavoro: ■ per linee di intervento; ■ per gestualità operativa (riduzione della fatica e aumento della produttività).


TERZO VOLUME L’azione

3.9.6 REQUISITI DEL PERSONALE Requisito per il personale è l’assenza di malattie trasmissibili e la capacità di discernimento in relazione al lavoro a cui la persona è destinata. Al momento dell’assunzione, ogni dipendente è soggetto a un controllo medico, il controllo medico è ripetuto ogni anno. Una persona che, pur presentandosi al lavoro, dimostri di essere affetta da raffreddore, tosse, infezioni dermatologiche o allergiche o di altra natura, può essere esonerata dai lavori specifici inadatti; per esempio non entrare nelle camere, non essere adibita a lavori che direttamente o indirettamente la pongano in contatto con i clienti. Occorre poi valutare: ■ la predisposizione gestuale legata alle caratteristiche fisiche dell’operatore; ■ la disponibilità e presenza; ■ la capacità di armonizzare il proprio lavoro nel contesto in cui si opera;

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■ l a facilità e volontà d’apprendimento, valutando l’efficienza con cui è utilizzata la memoria. ■ In quest’ottica, riferito al personale, a tutti i livelli di occupazione si deve: ■ individuare la necessità di formazione; ■ pianificare lo svolgimento delle attività di formazione; ■ mettere a punto un piano di formazione introduttiva per i nuovi addetti; ■ documentare e registrare gli interventi formativi recepiti da ogni individuo. È importante definire, per ciascuna attività, la documentazione di supporto necessaria sia operativa (istruzione operativa, manuali operativi) sia di registrazione dei risultati. L’operatore dovrà conoscere il proprio ruolo e anche la finalità della propria azione e saper applicare la corretta prassi igienica delle superfici più a rischio, ottenere l’effetto estetico con la lucidità, la brillantezza e accertarsi che i rifornimenti e tutte le apparecchiature siano funzionanti e disponibili all’uso da parte del cliente. Quanto espresso appartiene alla sfera della qualità che ricordiamo si misura analizzando quattro punti cardine: proposta, attesa, realizzata, percepita. Formazione di base: la più efficace modalità di formazione è quella definita di accompagnamento, quando il nuovo assunto opera in affiancamento a un lavoratore.

3.9.7 COPERTURA DEL SERVIZIO (TURN OVER) Esistono due modi per intendere la copertura del servizio: il primo, quello più ovvio, consiste nel disporre del numero sufficiente di persone per erogare servizio. Il secondo fa riferimento alla risposta tecnica che la struttura operativa è in grado di dare in ogni circostanza. Per quanto riguarda la copertura numerica occorre la movimentazione del personale, il turnover, per evitare gli inconvenienti derivanti dalla inamovibilità degli operatori; infatti il cliente tende ad associare all’impresa la singola persona. Inoltre, occorre che più persone conoscano l’ubicazione e le esigenze di più appalti, per garantire una copertura del servizio. Infine, è necessario disporre, oltre che dell’organico abituale, di un bacino di utenza (persone selezionate per capacità e disponibili a prestazioni occasionali). Per la copertura di tipo tecnico, occorre procedere affinché

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Percorso di Formazione ogni operatore abbia, oltre la conoscenza di base, caratteristiche e capacità tecniche particolari. La varietà consente all’azienda di rispondere a qualsiasi tipo di esigenza. La mancata copertura dipende da situazioni che hanno spesso origine da circostanze esterne all’ambiente di lavoro e alle quali il responsabile della gestione non presta la dovuta attenzione, considerando le problematiche personali estranee al processo operativo. Prendiamo ad esempio la distanza dal posto di lavoro, che può creare ritardi del personale a causa di guasti o scioperi dei mezzi pubblici o per il traffico in generale, l’assenza di una madre lavoratrice che a casa ha un figlio indisposto oppure che deve gestire una situazione che le crea preoccupazione, per cui l’azienda moderna elaborerà una strategia per ridurre o minimizzare tali inconvenienti a favore del livello dei servizi.

3.9.8 IL SISTEMA PREMIANTE Un tema che non è mai stato preso nella dovuta considerazione è rappresentato dal sistema premiante, così poco diffuso nella gestione del personale, oppure orientato a

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premiare il risultato globale (qualità del servizio) anziché collegarlo, frammentandolo, ai vari componenti che sono quelli che determinano la qualità. Infatti, il rischio maggiore è quello di far dimostrare le persone meritevoli non premiandole, per non favorire quelle meno meritevoli. La serenità della forza lavoro si manifesta quando l’azienda rappresenta un punto di riferimento per ogni aspetto della sua vita lavorativa e personale; in quest’ottica, la gestione dei benefit che un’azienda può erogare, può rappresentare per tutti i collaboratori e, in particolare per quelli le cui disponibilità economiche limitate li rende fragili di fronte a imprevisti, un grande sollievo alle varie ansie quotidiane che incidono negativamente sulla concentrazione, sulla produttività e aumentano la possibilità di errori o danni o infortuni.collaboratori e, in particolare per quelli le cui disponibilità economiche limitate li rende fragili di fronte a imprevisti, un grande sollievo alle varie ansie quotidiane che incidono negativamente sulla concentrazione, sulla produttività e aumentano la possibilità di errori o danni o infortuni.



LINEA GUIDA • L’azienda nell’azienda

LINEA GUIDA

L’azienda

nell’azienda

settembre 2021 ISSN: 2612-4068

a cura di Mauro Martini


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